NAPOLI: Museo Diocesano e Donnaregina Vecchia

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NAPOLI: Museo Diocesano e Donnaregina Vecchia
NAPOLI: Museo Diocesano
e Donnaregina Vecchia
sabato 7 gennaio 2017
Una visita guidata in esclusiva per i soci e
gli amici del Touring Club Italiano per
visitare il Museo Diocesano e
Donnaregina Vecchia.
Il Museo Diocesano custodisce e fa godere
al pubblico quella parte del patrimonio
storico - artistico dell’Arcidiocesi di Napoli
abitualmente non più usata o difficile da
custodire in altre sedi.
La chiesa di Santa Maria Donnaregina
Vecchia è una chiesa monumentale di
Napoli costruita agli inizi del XIV secolo per
le monache clarisse del convento
omonimo. Lungo le pareti del coro delle
monache è conservato il più grande ed uno
dei più importanti cicli di affreschi del XIV
secolo a Napoli.
mezza
giornata
giornata
Programma di massima

9,30 raduno dei partecipanti (mezzi propri)
davanti all’ingresso del Museo Diocesano
- Largo Donnaregina - 80138 Napoli
Partecipanti min / max: 25 / 35
Organizzatore: Touring Club Italiano
Corpo Consolare della Campania
Email: [email protected]
SCHEDA DELLA VISITA
Il MUSEO DIOCESANO di Napoli è situato all’interno della storica chiesa di Santa
Maria Donnaregina Nuova, chiusa ormai dagli anni Settanta e, grazie all’iniziativa
della Curia, finalmente restituita ai fedeli e a tutti i napoletani. La chiesa venne
edificata nel 1626. La facciata che si erge su un maestoso scalone settecentesco di
piperno, è a due ordini; ai lati del portale sono collocate due statue di stucco
raffiguranti gli apostoli di Sant’Andrea e San Bartolomeo. L’interno è costituito da un’
unica navata rivestita di marmi policromi, con sei cappelle laterali; la volta è decorata
con affreschi firmati da Francesco de Benedictis nel 1654, raffiguranti la Gloria della
Vergini e dei Santi Francescani. Le cappelle laterali decorate da affreschi, stucchi e
ricchi paramenti marmorei, contribuiscono a conferire all’ interno una straordinaria
impressione di ricchezza decorativa. L’altare maggiore, in breccia di Sicilia con fregi
in verde antico, fu realizzato sulla base di un disegno che Francesco Solimena donò
nel 1700 alla badessa Caterina Pignatelli, per la quale, pochi anni prima aveva
affrescato anche il coro delle monache con Scene della vita di San Francesco e
Santi, primo grande ciclo napoletano del giovane pittore. La scena de Il miracolo
delle rose si apre, in maniera molto scenografica, sul presbiterio ricco di marmi
policromi, ai cui lati si trovano due enormi tele di Luca Giordano: Le Nozze di Cana e
il Discorso della montagna, che mostrano il pittore alla fine della sua carriera, con
una maniera scura ricca di pennellate rapide e prorompenti, da cui emergono guizzi
luminosi. Con l’ inaugurazione del Museo Diocesano ritornano opere di grande
pregio come l’Immacolata Concezione del forense Charles Mellin del 1646; il San
Francesco che riceve i simboli del sacerdozio, rara iconografia del Solimena; e la
tenera Madonna con Bambino di Massimo Stanzione.
DONNAREGINA VECCHIA
Le prime testimonianze documentarie di questo luogo risalgono al 780, quando venne
citato un complesso monastico presso le mura cittadine detto San Pietro al Monte di
Domina Regina, probabilmente in riferimento alla proprietaria dei terreni. Questo
convento fu abitato da monache italo - greche, da basiliane, da benedettine nel IX
secolo e infine da francescane in contatto, tradizionalmente, con la stessa santa
Chiara. Un violento terremoto del 1293 distrusse il monastero che fu adottato dalla
moglie di Carlo II d'Angiò, Maria d'Ungheria, madre del francescano Ludovico e di
Roberto, re di Napoli al posto del fratello destinato a divenire vescovo di Tolosa e
santo nel 1317. Completati i lavori di ristrutturazione nel 1316 la regina dispose che il
suo sepolcro, realizzato dallo scultore senese Tino di Camaino, fosse posto in questa
chiesa. La navata della chiesa è costituita da quattro campate con volte decorate dallo
stemma di Maria, su pilastri ottagonali che sostengono il coro ligneo delle monache.
La chiesa doveva essere completamente affrescata come si evince dalle tracce lungo
le pareti e le finestre, ma nel 1390 un fulmine la colpì provocando un grave incendio
che alterò i colori del più vasto e interessante ciclo trecentesco conservato
interamente a Napoli, attribuito alla scuola di Pietro Cavallini. Oltre agli affreschi, nel
coro della chiesa di Donnaregina si può ammirare il cassettonato ligneo con
l'Incoronazione della Vergine realizzato dallo scultore bergamasco Pietro Belverte
all'inizio del secolo XVI. Si accede alla chiesa da un chiostrino trasformato con decori
marmorei nel 1771.
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Trasporti: mezzi propri
Volontario Tci Accompagnatore: Antonio Tocchi, socio attivo del Tci
Guida: dott.ssa Rosa Romano, storica dell’arte
Partecipanti min / max: 25 / 35
Quote
 € 6,00 per i soci
 € 10,00 per i non soci
La quota comprende: la visita guidata come da programma, assistenza del
console, assicurazioni per la responsabilità civile, il compenso per la guida.
Il costo del biglietto d’ingresso è a carico dei singoli partecipanti per
consentire a chi ha diritto alla riduzione o all’esenzione di poterne usufruire.
La quota non comprende: gli ingressi, le mance, le spese di carattere
personale e tutto quanto non specificato.
informazioni e prenotazioni:
Punto Touring di Napoli
Via Cimarosa 38, 80127 – Napoli
LUN–VEN: 9,30/13,00 e 15,00/19,30
SAB: 9,30 / 13,00
081 191 378 07
Per comunicazioni
urgenti il giorno della
manifestazione è possibile
contattare il numero 320
1566523 (Antonio Tocchi).
[email protected]
Le prenotazioni sono aperte e scadono automaticamente sette
giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate
dal versamento della quota.
Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la
prenotazione. Le quote non sono rimborsabili in caso di disdetta (vedi
regolamento).
Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al
regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.
Sono ammessi in via eccezionale i non soci perché possano constatare
la qualità e l'interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.