n. 1 Gennaio-Maggio
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n. 1 Gennaio-Maggio
OVERSEAS Notiziario dell’Organizzazione Overseas per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei onlus Sede dell’Associazione e del periodico Via Castelnuovo Rangone 1190 41057 Spilamberto (MO) tel 059/ 785425 fax 059/ 7860055 e-mail overseas @ overseas-onlus.org www.overseas-onlus.org Anno XXXIII, n.1 gennaio-maggio 2004 Viene l’abbé pierre La memoria di Raoul Follereau e della sua influenza nella costituzione dell’Overseas non può essere disgiunta da quella dell’Abbé Pierre, un altro vero grande uomo invitato a Spilamberto appena un anno dopo, e cioè il 6 settembre 1967 in occasione della 6° Settimana della Fraternità. L’insegnamento e l’esempio di questo “Monsignore della spazzatura” (come lo definì il giornalista Sergio Zavoli) lasciò in alcuni di noi una traccia indelebile assumendoli come una regola “non scritta” che ha accompagnato da sempre la vita dell’Overseas, dal tempo delle origini — quando la raccolta del materiale usato manteneva la Comunità-Scuola, la costruzione della sede e ben altro ancora — fino al presente. «L’’Abbé Pierre a Spilamberto! Viene in settembre da noi L’Abbé Pierre!» ritrovo nelle pagine di allora del foglio degli «Amici di Follereau» l’entusiamo con il quale lo presentavamo a tutto il paese. “La storia dell’Abbé Pierre è breve e densa. Figlio di un industriale di Lione; prete povero ben conosciuto dai poveri; cappellano su una nave da guerra ed eroe; deputato al Parlamento; di nuovo prete povero fra i più poveri, fra i miserabili, fra i disperati; cenciaiolo, accattone, conferenziere per potere aiutare i suoi poveri — quei poveri che il mondo dimentica sempre perché non hanno nulla da offrire al mondo, solo la loro miseria e la loro fame: e tutto questo l’Abbé Pierre ha fatto senza cessar di essere prete, senza che il suo grido e il suo dolore diventino nichilismo, protesta fine a se stessa — una posa, una posa comune, nella Francia del dopoguerra e qui ai nostri giorni. Perché ciò per cui l’Abbé Pierre corre e lotta non é rabbia, é amore; ciò che interessa all’Abbé Pierre non é un’ideologia, non é un’astrazione: é l’Uomo — l’Uomo figlio di Dio sotto tutte le latitudini, l’Uomo fame di pane e d’amore e di verità in tutti i climi, dentro tutte le pelli. Perché ogni uomo possa godere tutta la sua umanità l’Abbé Pierre lavora sette giorni la settimana. Forse non s’è mai visto fra noi un uomo come questo prete. O se n’è visto uno solo: Raoul Follereau, quando venne l’anno scorso, forse è perché gli esempi son così scarsi che il nostro modo di essere uomini è così monco, così subumano, malgrado il nostro reddito annuo pro capite.” Conoscemmo l’Abbé Pierre attraverso il Movimento Emmaus, da lui fondato nel 1949, per la costruzione di case per i senza dimora utilizzando il ricavato della vendita di oggetti usati (oggi Emmaus è rappresentata da 84 comunità nelle quali vivono e lavorano più di 4.000 persone, suddivise in 30 Stati e presenti in tutti i Continenti). Così lo raccontava lui stesso: “Il movimento di Emmaus è nato dall’incontro di uomini, che avevano preso coscienza della loro condizione privilegiata e delle loro responsabilità sociali di fronte all’ingiustizia, con altri uomini che non avevano più alcuna ragione di vivere. Decisero di unire le loro volontà e le loro azioni per soccorrere coloro che soffrivano nella convinzione che è solo salvando gli altri che si può salvare se stessi.” Qualche mese fa, ho avuto notizia che l’Abbé Pierre, a 91 anni, è ritornato in Italia per una serie di incontri pubblici. Il ricordo cede al presente. Siamo ancora qui. L’Abbé Pierre, e anche noi. Ha esordito all’incontro con i giovani accorsi alla Cattedrale di Genova dicendo che «La speranza si trasmette per contagio». E così il sentimento di rammarico per non averlo saputo invitare a Spilamberto oggi, é sopraffatto dalla gratitudine di sentirsi contagiati. (m.c.) «Ho fame, Ho sete, Sono abbandonato. Soffro… Soffro» dice Dio attraverso mille miliardi di voci umane nel corso dei secoli. E sono proprio queste voci che pronunciano il nostro giudizio, anzi SONO il nostro giudizio, un giudizio vivente, tuono che s’avvicina e che noi, con le nostre azioni, decideremo se sarà foriero di letizia o di collera. Ma possiamo accomunarci solo nei sorrisi, nella gioia, nella paci sicure apportatrici di tanta dolcezza? E gli altri? Dal momento che, nel corso della nostra giornata, per un istante i nostri occhi hanno incrociato occhi di vecchi derelitti, occhi senza collera, ma così stanchi… no, non possiamo più essere gli stessi. Nessuno domani potrà dire «io non sapevo», perché coloro che soffrono sono oramai in mezzo a noi.. l’Abbè Pierre ALL’INTERNO 2 PROGETTO CABREUVA 3 VIAGGIO IN INDIA 4 COOPERARE NEL CONFLITTO 5 MICROCAMMINO 2000 6 EDUCAZIONE ALLA MONDIALITÀ 7 VITA ASSOCIATIVA 8 COME AIUTARE BRASILE ULTIME DA CABREUVA PRIME ATTIVITÀ A CABREUVA Un nuovo progetto vedrà Overseas impegnata in Brasile. È stato infatti sottoscritto un atto di convenzione con il Liçeu Emaus ed ho il piacere di annunciare che il progetto è parte integrante dei nostri impegni associativi. Novantasei persone hanno frequentato i primi corsi di taglio, cucito, dipinti su tessuto, ricamo punto croce, hardanger e vagonite (tecnica ... NUOVO ANNO SCOLASTICO ALLA CRECHE FRANCESCO GALLI E DA tradizionale brasiliana) lavoro a maglia e lavoro ad uncinetto, conclusisi a fine 2003. I corsi, della durata di sei mesi, con tre ore di frequenza giornaliera distribuite su varie fasce orarie (mattino, pomeriggio e sera) sono stati seguiti con assiduità ed estremo interesse da tutti i partecipanti, di età superiore a 16 anni e la maggior parte di loro ha ottenuto il rilascio dell’attestato finale (Certificato de Conclução). Le insegnanti, tutte provette maestre delle varie tecniche, si sono gratuitamente prestate con uguale entusiasmo e dedizione. Appena concluso il primo ciclo già ci si appresta ad organizzarne un secondo che, oltre a queste specializzazioni, vedrà l’avvio di un corso di informatica (software). Nel contempo si lavora fervidamente alla struttura e, come da nostri suggerimenti, il complesso usufruirà a breve di un piccolo appartamento per ospitare i volontari e di un’infermeria allestita per primo soccorso, e altro ancora... posso già anticipare che sta prendendo corpo il progetto per una grande cucina attrezzata per formare tanti cuochi professionalmente preparati Non mancano quindi i presupposti per un proficuo percorso comune, grazie anche alla competente collaborazione del Signor Romeo Nigro che sarà referente Overseas, al quale va il nostro ringraziamento. Mauro Baschieri SENHOR DO BONFIM Certo ricorderete che alcuni mesi or sono nella zona si abbatterono due fortunali che distrussero alcune delle poverissime abitazioni e ne danneggiarono molte altre. Il governo locale decretò lo stato di calamità naturale e senza attendere le lungaggini della burocrazia, coinvolse privati, associazioni ed altri enti per fronteggiare rapidamente l’emergenza. Alla nostra Fundação São Francisco fu assegnato l’incarico di provvedere alla riparazione di una trentina di piccole abitazioni e alla completa ricostruzione di un’altra decina. Grazie alla capacità organizzativa del direttore Ernesto Valota tutte le case danneggiate sono state rese agibili e quelle di nuova costruzione, pressoché ultimate. Due case sono state anche dotate di baneros, secondo le indicazioni del Progetto Agua Limpa. La nuova falegnameria, pur in corso di completamento, ha provveduto alla costruzione degli infissi e dei serramenti necessari per le abitazioni ed ora arrivano nuove commissioni a decretarne la validità dal punto di vista didattico e professionale. Da parte delle autorità non sono mancati i complimenti al nostro direttore Ernesto Valota per il lavoro svolto e ad Overseas per la disponibilità dimostrata nell’occasione. 2 SOSTEGNO A DISTANZA CERCASI È cominciato un nuovo anno scolastico alla Creche Francesco Galli di Senhor do Bonfim. La Sig.ra Elsa De Souza, Direttrice della struttura scolastica gestita dalla Fundação São Francisco, ci ha comunicato che i nuovi iscritti sono 40: Alessandra, Alexandre, Alisson, Ana Paola, Ariane, Athur, Bianca, Carlos Eduardo, Edenilson, Edilucia, Edimilson, Elielma, Fernanda, Gabriella… Con la scuola sono riprese anche a pieno ritmo tutte le attività promosse dalla Fundação São Francisco: corsi per adulti, distribuzione di un pasto settimanale, assistenza medica di base, educazione igienico-sanitaria. A breve si svolgerà l’annuale visita al progetto da parte del Segretario Generale Mauro Baschieri per un valutare insieme ai responsabili della Fundação São Francisco l’andamento dei progetti. INDIA IL VOLTO NASCOSTO Li ho visti di sfuggita, durante la festa, scendere dal pulmino del LAFTI. Era sabato mattina e le bimbe dell’ostello di Valivalam ed i bimbi di quello di Kuthur si erano riuniti per festeggiare gli ospiti europei con tutto l’entusiasmo di cui sono capaci. In mezzo a danze e canti, tra un acquazzone ed un altro, li ho visti arrivare e mescolarsi al pubblico. Dopo il pranzo, mentre i bambini sciamavano verso gli ostelli, ci siamo trovati circondati da una ventina di handicappati che ci guardavano in silenzio. Con una sapiente regia Amma aveva cambiato dolcemente la scena attorno a noi passando da una festa piena di allegria ad una umanità dolente e mite. Così ci siamo accostati alla realtà più nascosta e abbandonata dell’India. Realtà che non avevo mai incontrato nei miei precedenti viaggi. In Italia Amma (appellativo affettuoso di coloro che si rivolgono a Krishnammal con la confidenza familiare) era rimasta molto perplessa nel vedere le nostre case di riposo, ma anche piacevolmente colpita nel visitare un centro diurno per portatori di handicap. Diceva: ”Da noi questo non c’è. Non si fa nulla per loro. Sono abbandonati”. Quel sabato ho potuto vedere con i miei occhi il significato di quelle parole. Ragazze e ragazzi con problemi psichici e fisici di ogni tipo, anche gravi (autistici, sordomuti, ciechi, poliomelitici) senza alcun sostegno, senza aiuto da parte della collettività. Sono rimasto molto colpito dalla compostezza e dalla dignità dei familiari. Il caso più sconvolgente: tre fratelli con un grave handicap psichico accuditi amorevolmente da due anziani genitori. Ma come fanno? Mi chiedevo. In una capanna di fango e paglia, senza acqua, senza servizi, senza mobili, senza letti… Senza nulla…Una vita già dura per chi è sano… Io ero ammutolito. Mi uscì senza riflettere una domanda banale: “Di che cosa avete bisogno?” Mi rispose il padre con un mite sorriso: “Sopravvivere…” L’altro ospite, un inglese, medico psichiatra, ha improvvisato una visita, così, sotto quella tettoia di paglia, mentre il fotografo del LAFTI documentava ed io prendevo appunti: nome, età, villaggio, diagnosi… Nasceva così, grazie al desiderio ed alla generosità di una famiglia modenese, un nuovo progetto in collaborazione con il LAFTI: aiutare venti famiglie a sopravvivere e a dare un’assistenza sanitaria ai propri figli handicappati. Un nuovo impegno per Overseas ed i suoi sostenitori. A volte basta poco per portare un po’ di sollievo a chi è nella sofferenza, un po’ di speranza e di luce nel mondo più profondo dei villaggi dell’India. Vittorio Merlini Si terrà sabato 12 giugno a Gavassa (RE) presso il Centro Sportivo in Via Fleming n.10 una serata dedicata alla conoscenza e alla solidarietà per il LAFTI. Il ricavato verrà devouto per le attività del LAFTI in India. E’ richiesta la prenotazione obbligatoria entro giovedì sera 10 giugno ‘04 - tel.0522 887793 SERATA PER IL LAFTI programma della serata cena (ore 20.30) Presentazione del libro “Terra gamberi contadfini ed eroi” sulla vta di Krishnammal Jagannathan, fondatrice del LAFTI Video sul movimento LAFTI Destinazione LAFTI Un viaggio in Tamil Nadu accompagnati da Krishnammal è certamente uno dei modi migliori di conoscere il LAFTI e la straordinaria coppia di gandhiani che ne è l’anima e la guida. Un periodo propizio, per le condizioni climatiche e la disponibilità del LAFTI, è il prossimo novembre. Il viaggio è riservato ai simpatizzanti del LAFTI e in particolare a coloro che sostengono il LAFTI attraverso i progetti Operazione Futuro di Speranza e Adotta una Famiglia. Gli interessati potranno contare su attività di preparazione e supporto organizzativo al viaggio coordinate da Vittorio Merlini, referente del progetto Operazione Futuro di Speranza. Gli interessati possono rivolgersi alla sede per ulteriori informazioni. VIAGGIO DI CONOSCENZA E CONDIVISIONE IN INDIA PALESTINA COOPERARE NEL CONFLITTO “Posso vivere senza una nazione ma non senza un nome”. E’ così che la dott.ssa Viveca Hazboun, psichiatra e direttrice del Guidance Training Center for the Child and Family (GTC) di Betlemme, ha aperto il suo intervento durante il Convegno degli Psicologi per i Popoli, tenutosi lo scorso 13 febbraio a Bologna. Il suo intervento si è soffermato sulla descrizione della condizione psicologica dei palestinesi che vivono da rifugiati ormai da 3 generazioni e sulla previsione che l’impatto sociale del conflitto presente sarà avvertito per almeno altre sei generazioni. La visita della dott.ssa Hazboun nella nostra Regione rientrava tra le attività di un progetto di cooperazione promosso dal Tavolo di Progetto Modena-Ain Arik, del quale fanno parte insieme a Overseas, il CSI di Modena, la Caritas Diocesana, il Comune di Modena e la Piccola Famiglia dell’Annunciata. Il progetto di cooperazione ha compreso anche uno stage di cinque settimane per quattro operatori del GTC di Betlemme presso l’Azienda USL di Modena allo scopo di approfondire le metodologie di trattamento dei casi di disturbo da stress posttraumatico che colpisce numerosi bambini ed adolescenti palestinesi e in particolare l’organizzazione dei servizi socio-educativi in situazione di disagio. Nel corso dello stage sono stati realizzati tre seminari internazionali con clinici provenienti dai ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI OVERSEAS Si è svolta presso la sede a Spilamberto l’assemblea annuale dei soci dell’Organizzazione Overseas che ha approvato il bilancio consuntivo 2003 e le linee operative per l’anno prossimo. L’assemblea ha approvato l’operato del Comitato Esecutivo avendo valutato positivamente l’incremento della raccolta di contributi liberali, l’ampliamento dei progetti in tutte le aree di impegno, il consolidamento dello staff di collaboratori tecnici per area, l’impegno per la valorizzazione della sede come risorsa per la promozione e lo svolgimento delle attività. Fra le nuove iniziative il progetto Agua Limpa a Senhor do Bonfim e il Liceu Emaus a Gabrieuva di São Paulo, le microazioni Home street children and aged in Andhra Pradesh (India) e Microcammino 2000 a Yagala (Sierra Leone) il sostegno delle attività di diffusione del commercio equo e solidale svolte dalla Cooperativa Sociale Oltremare. Impegni prioritari assunti dall’assemblea per il prossimo anno la ricerca di nuovi soci, volontari e sostenitori, un migliore utilizzo di tutta la sede soprattutto per iniziative formative e di conoscenza, maggiore utilizzo dei mezzi di comunicazione fra i soci e gli interessati, considerati come condizioni indispensabili e necessarie per il mantenimento di tutte le azioni in corso con i partner nei Paesi extraeuropei e con gli Enti territoriali in ambito locale. 4 Paesi della ex Jugoslavia che specializzati nel trattamento delle vittime Gli operatori del GTC seguono ben 150 casi al mese di bambini dell’età di 7-8 anni, affetti da PTSD (Sindrome da Stress Post-Traumatico) che hanno difficoltà anche ad esprimere i loro desideri. La dott.ssa Hazboun ha riferito i risultati di un indagine compiuta sui suoi giovani pazienti che consisteva nel chiedere loro di esprimere 3 desideri: ebbene, l’80% non sapeva cosa rispondere e il 20% desiderava morire da martire. La sede di Overseas ha fornito l’ospitalità agli operatori palestinesi grazie all’impegno di alcuni soci volontari che si sono resi disponibili in modo particolare per gli spostamenti verso le sedi di formazione. La presenza degli operatori palestinesi ha fornito l’opportunità di approfondire la conoscenza della realtà locale nella quale si inserisce la realizzazione del Centro Comunitario nel villaggio di Ain Arik tuttora in corso. Nel corso dello stage la dott.ssa Hazboun è intervenuta inoltre all’incontro pubblico promosso dal Tavolo di Progetto Modena-Ain Arik sul tema “Palestina, infanzia negata” mentre la testimonianza degli operatori Fathen, Ghada, Charlie e Odette è stata particolarmente apprezzata in un incontro di approfondimento sul conflitto israeliano-palestinese organizzato dalla Parrocchia Beata Vergine Addolorata di Modena. Elisabetta Necco Dati economici anno 2003 Fonti di entrate e di sostegno totale 471.950 euro 65% Brasile 13% Altri 22% India Utilizzo dei contributi ricevuti totale 368.736 euro Solidarietà inter. Centro interculturale Educazione mondialità Spese generali SIERRA LEONE MICROCAMMINO 2000 Dieci anni fa, con la cruenta distruzione di Kabala (importante centro del nord e sede di un progetto che ha impegnato Overseas per molti anni) avvenuta nel settembre 1994, la Sierra Leone precipitava in una sanguinosa guerriglia. In questo lungo periodo non abbiamo smesso di pensare a questo paese e alla sua gente, che tanta parte ha avuto nell’impegno di Overseas, mantenendo in contatti con i missionari saveriani che hanno condiviso fino in fondo le terribili prove subite dalla popolazione inerme. Dieci anni dopo, siamo stati raggiunti da un “ragazzo di Yagala” che cercava “quelli dell’OKP (Overseas Kabala Project). Ci ha raccontato di un scuola. Che deve essere finita e con essa soprattutto le abitazioni per gli insegnanti. Sentirlo raccontare con tanta passione la “sua” Sierra Leone sembrava l’avverarsi di un sogno (Yagala è uno dei villaggi vicini a Kabala dal quale provenivano diversi giovani che frequentavano i corsi di formazione. E’ in contatto con alcuni di loro, si fa portavoce delle loro richieste di aiuto: quanta strada ha percorso questo appello!). Sarà per questo che quei timidi segnali di distensione che avevamo osservato solo da lontano ci sono sembrati più solidi e duraturi. Così Overseas ha raccolto l’appello e aiuterà i bambini di Yagala perché we have a dream… Fino all’età di 16 anni, io, Bayuku Peter Konteh, non sapevo perché studiavo e non sapevo neppure se esisteva un mondo fuori dal mio villaggio, Yagala, nel nord della Sierra Leone; anche se lo sentivo nominare, era come fuori dalla mia immaginazione. Figuriamoci se potevo immaginare di finire in Italia! Poi, grazie ai missionari saveriani e alla mia voglia di diventare prete, ho proseguito gli studi fino a laurearmi prima in Filosofia in Liberia e poi in Scienze Sociali a Roma, specializzandomi in Sociologia dello Sviluppo e conseguendo anche un diploma in Informatica. Sono in Italia, ma penso sempre ai miei. Ciò è dovuto a una grande mia paura: ho timore che il mio villaggio d’origine, dove ho trascorso l’infanzia, possa scomparire se io, il primo del villaggio a laurearmi e ad arrivare in occidente, non farò qualcosa. Il mio villaggio si sta spopolando: prima della seconda guerra mondiale aveva oltre 11.000 abitanti, poi tanti sono emigrati e continuano a trasferirsi nella vicina città di Kabala e altri nelle zone diamantifere del paese. Oggi gli abitanti sono poco più di 3000 e gli anziani, che noi consideriamo la biblioteca del villaggio, sono meno di 80 e hanno già superato i 65 anni. Solo 8 persone sanno leggere e scrivere. Il mio villaggio non può sopravvivere con le regole della globalizzazione, che non rispetta né i legami tradizionali né i ritmi diversi dai suoi. Il commercio e il mercato non possono provare pietà per l’analfabeta, anche se il mio villaggio ha più del 99 % di analfabeti. Non solo, i miei non potranno mai partecipare e competere in questo tipo di “mercato globale”, di cui non conoscono nemmeno l’esistenza, ma neanche potranno dare un contributo a risollevare le sorti del loro paese, pagando il debito internazionale. Nemmeno possono rinunciare, a causa delle loro misere condizioni di vita, a distruggere il loro ambiente attraverso la deforestazione. Hanno poi il grave problema dell’acqua che scarseggia sempre più e non è potabile. La mancanza di lavoro, la povertà che fa invecchiare precocemente, le malattie, soprattutto l’AIDS che si sta diffondendo in tutta la Sierra Leone come una specie di seconda guerra dopo quella civile, appena terminata, costituiscono una preoccupazione 5 Bayuku (a sinistra) con i bambini di Yagala e il missionario saveriano P. Toni Guiotto per me. Inoltre, è molto triste vedere gli squilibri enormi che ancora oggi continuano ad esistere e ad ampliarsi fra le varie parti del mondo e constatare come, nel mio paese, soprattutto nei bambini, la povertà generi insicurezza, complessi di inferiorità e mancanza di sogni. Per cui io, come immigrato in Italia sento il dovere di far conoscere la realtà per il cui cambiamento io mi do da fare qua, in ogni modo. Combatto per far sopravvivere il mio villaggio, situato in una pianura circondata da colline e tanta foresta, con alberi di palma e scimmie di vario tipo, oltre che splendidi uccelli e farfalle di diversi colori. E’ noto nel circondario per la produzione di frutta tropicale, verdure e vino bianco di palma con ha una antica tradizione di canto molto melodioso. Ho tre progetti in mente: la scuola elementare per 365 bambini, iniziata e da completare, un piccolo centro sanitario e interventi nell’agricoltura (zappe, falci, sementi, riso soprattutto). Io mi rivolgo agli amici dell’uomo, cioè a coloro che sono aperti e sensibili al grido silenzioso dell’emarginato e che giudicano preoccupante per tutto il genere umano la disuguaglianza e il non rispetto dell’ambiente. Vorrei dire che, prima di tornare per sempre in patria fra un po’ con mia moglie, desidererei realizzare già qualcosa di utile per i miei. Alla fine, mi piacerebbe solo essere ricordato come uno che non solo ha avuto la possibilità di studiare in occidente, ma che anche ha mostrato il suo amore per il suo popolo. Desidero far sopravvivere il mio villaggio investendo in particolare sulle donne e sui bambini, come sarà possibile, perché con un minimo di infrastrutture e anche di cambiamento di mentalità, possa diventare un esempio di sviluppo iniziale e un motore di evoluzione in tutta la regione. Da tutto ciò deriva il nome del progetto che cerco di portare avanti, grazie all’aiuto di alcune organizzazioni e privati: MICROCAMMINO 2000, un piccolo intervento per curare un mondo ferito. Peter Bayuku Konteh UN PAESE IN BILICO TRA UN DOLOROSO PASSATO E UN INCERTO FUTURO educazione alla mondialita’ Un mondo Più giusto é in costruzione... anche con noi! Si é conclusa il 13 marzo la prima parte del corso per volontari 2003/2004. Anche quest’anno i numerosi partecipanti hanno espresso interesse e apprezzamento per gli argomenti affrontati nei vari incontri con la presenza di ospiti d’eccezione che ci hanno reso più vicini esperimenti per la costruzione di un mondo più giusto: Carlyle Ramos de Oliveira Vilarinho, rappresentante del Programma Fame Zero del governo brasiliano, la fondatrice del LAFTI Krishnammal Jagannathan, Peter Bayuku Conteh ideatore e promotore del progetto Microcammino 2000. Per favorire il coinvolgimento personale come previsto nella seconda parte del corso, sono stati proposti da altrettanti referenti possibili ambiti di impegno: sostegno a distanza in Brasile e in India promozione del commercio equo e solidale (in particolare nell’area vignolese) attività di accoglienza nella sede. Grazie alla collaborazione del network Arcoiris tutti gli interventi sono consultabili in rete al sito www.arcoiris.tv. Centro Studi per la pace Da pochi mesi l’Università di Modena ha costituito presso il Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura il Centro Studi sulle culture della pace e della sostenibilità, un importante traguardo dell’itinerario pluriennale svolto dal Tavolo per l’Università per la pace promosso dalla Provincia e dal Comune di Modena del quale ha fatto parte anche Overseas insieme ad altre associazioni. Il programma di lavoro del Centro Studi si propone di avviare un progetto che contempla l’analisi della violenza culturale, della cultura del conflitto, del discorso dialogico e della cultura della nonviolenza e sarà realizzato in stretta connessione con le Scuole di Pace sul territorio, alle quali intende fornire, attraverso la propria ricerca, idee e strumenti per l’attività di formazione. Il Comitato Scientifico del Centro Studi, insediato nelle scorse settimane, annovera fra i suoi componenti gli amici Vittorio Merlini e Giuseppe Ferrari ai quali rivolgiamo il nostro augurio di proficuo lavoro. Elena Busani (terza da sinistra) presenta il film documentario a Spilamberto Racconto Straniero Un racconto corale, un ritratto di gruppo: così è stato proposto nella serate di presentazione pubblica il film documentario realizzato nell’ambito del progetto “L’esperienza dell’altro. Percorsi di integrazione civile tra autoctoni ed immigrati stranieri” promosso dall’Unione Terre di Castelli e da Overseas. Le persone, colte spesso nell’intimità della casa, raccontano di viaggi, di esperienze di sorprese, di speranze. Più siamo disposti ad ascoltare, più è facile riconoscere le individualità che si celano dietro volti che vediamo tutti uguali; più è facile immedesimarsi nelle storie di chi lascia il proprio paese d’origine alla ricerca di un futuro, di un sogno… se non per sé, per i propri figli. In questo caso conoscere ha un effetto pratico diretto: rende l’intolleranza ed il rifiuto più difficile, facilita il confronto e la convivenza, finalità di questo il progetto che si propone di informare i cittadini stranieri residenti nei Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Savignano sul Panaro, Spilamberto e Vignola, sui loro diritti e dei loro doveri e vuole anche far conoscere queste persone e le loro storie. La realizzazione del film documentario è stata resa possibile grazie alla partecipazione di diversi enti e associazioni e soprattutto alla disponibilità di diversi stranieri che hanno raccontato le loro storie di sacrificio, punteggiate da difficoltà e da ostacoli burocratici, a volte di delusioni e discriminazioni ma anche da nuove opportunità, nuove conoscenze… Elena Busani e Nicoletta Merighi, collaboratrici di Overseas, hanno coadiuvato con grande competenza e sensibilità, la regista Daria Menozzi favorendo la conoscenza con i cittadini che si rivolgono agli sportelli di informazione e orientamento che Overseas gestisce in convenzione con i Comuni dell’Unione Terre di Castelli. E’ possibile ricevere il film documentario richiedendolo alla dott.Elena Busani presso la sede. 6 da leggere con i tuoi figli Ma la pace dove sta? Io mi sento piccolino, ma non posso fare niente? Stamattina ho aperto gli occhi E mi sono domandato: Ma la pace cos’è? Se la pace noi vogliamo È nel cuor che la troviamo! Ho pensato e ripensato Ed infine l’ho trovata: è nel mondo insieme a me. Ho legato ai palloncini un biglietto con l’invito Verso il mondo l’ho spedito Ma un pensiero mi ha assalito: ma è sicuro ciò che dico? Non mi pare… c’è la guerra! C’è violenza… C’è prepotenza, c’è dolore e sofferenza! Aiutate noi bambini, qui le cose vanno male! C’è bisogno dell’amore, alla pace aprite il cuore! Questo mondo non mi piace, dove mai sarà la pace? Disegni dei bambini e delle bambine delle scuole elementari dell’VIII Circolo Didattico di Modena che per il secondo anno hanno devoluto il ricavato della merenda di solidarietà al LAFTI coinvolgendo anche la solidarietà dei genitori. (Testo collettivo della Scuola Cimarosa da CEM Mondialità) Sostegno A Distanza Compartimos In occasione di Civitas (la Mostra Convegno della A seguito della partecipazione della volontaria Elena Merlo al VI Forum annuale del Coordinamento La Gabbianella tenutosi a Genova nel novembre scorso, si è costituito un gruppo di lavoro tra i soci e il Gruppo 1% di Sestola per approfondire la Carta dei Principi per il Sostegno A Distanza e confrontarla con le attività di questo genere che Overseas promuove a Senhor do Bonfim (Brasile) e in Tamil Nadu (India) e che coinvolge numerosi sostenitori da diversi anni. Eventuali interessati a collaborare al gruppo di lavoro possono segnalare la loro disponibilità alla segreteria dell’associazione. Solidarietà, dell’Economia Sociale e Civile che si tiene annualmente a Padova) si è svolta il 1 maggio 2004 l’assemblea dei soci nazionali e internazionali del Consorzio Etimos microfinanza al quale aderisce anche Overseas. All’assemblea, che prende il nome di COMPARTIMOS (condividiamo) hanno partecipato fra gli altri il socio Mario Cavani e Luis Razeto Migliaro, in rappresentanza dell’Università Bolivariana, partner cileno del Consorzio Etimos e graditissimo ospite di Overseas. Etimos è un consorzio finanziario che raccoglie risparmio in Italia per dare sostegno a quelle forme di economia popolare che, nei paesi più poveri, rappresentano la principale fonte di reddito per milioni di persone escluse dai circuiti finanziari convenzionali. Overseas collabora con Etimos per la realizzazione di un progetto di microfinanza a Scutari (Albania). Biologico e solidale Overseas ha partecipato alla costituzione del “Tavolo regionale per l’agricoltura biologica e il commercio equo e solidale nella cooperazione internazionale allo sviluppo” che si è svolta a Bologna il 23 marzo 2004 nel corso di un seminario pubblico che ha dato avvio al primo coordinamento in Italia tra organizzazioni non governative ed enti di certificazione impegnati su questi diversi fronti. Marco Morselli, obiettore di coscienza e oggi volontario, ha espresso l’interesse di Overseas ricordando anche l’esperienza ante litteram svolta nella formazione di giovani africani presso la Comunità-scuola negli anni 70 e l’impegno per la diffusione del commercio equo e solidale. Overseas in rete Invitiamo tutti gli interessati a prendere nota delle variazioni apportate ai mezzi di comunicazione esterna e a segnalarci il proprio indirizzo di posta elettronica per facilitare i collegamenti con tale modalità. www.overseas-onlus.org è il nuovo indirizzo del sito web, [email protected] la nuova casella di posta elettronica, 059 7860055 il numero di fax 059 785425 il numero telefonico con segreteria automatica. 7 VITA ASSOCIATIVA I bIMBI CRESCONO: COSTRUISCI CON NOI IL LORO FUTURO! COME AIUTARE PER I VOSTRI VERSAMENTI UTILIZZATE: conto corrente postale n° 11158417 Banca Popolare Etica n.29 ABI 12100 CAB 5018 Banca Popolare Emilia R. n.2465 ABI 5387 CAB 67061 INDICANDO LA DESTINAZIONE: Overseas sostiene la finanza etica partecipando fin dalle fasi iniziali alla Banca Popolare Etica, della quale è socio fondatore. A seguito della attivazione dei servizi, Overseas invita i soci e i benefattori a utilizzare il conto corrente aperto presso la Banca Popolare Etica per il versamento dei contributi e delle donazioni. C/c n. 29 CAB 12100 ABI 5018 Banca Popolare Etica Sede di Padova Piazzetta Forzatè, 2 - 35137 Padova tel. 049/8771166 INDIA. OPERAZIONE FUTURO Autoriz. del Tribunale di Modena n. 730 del 13/9/1983. Tassa pagata stampe periodiche L. 662/96 art. 2 Comma 20 Lettera C Autorizzazione Ente Poste di Modena. Non contiene pubblicità. Resp. legale: Marinella Correggia Direzione, Redazione a cura del Comitato Esecutivo. Gli articoli pubblicati esprimono l’opinione dei loro autori e non necessariamente quella dell’Organizzazione Overseas Stampa: Ind.Grafiche TIPART S.r.l. Via della Pace, 17/b 41058 Vignola M0 tel 059/ 772653 DI SPERANZA INDIA. LAFTI.ADOTTA UNA FAMIGLIA BRASILE. ASILO BRASILE. SCUOLA PROFESSIONALE ERITREA. COOPERATIVE A TOCOMBIE ALBANIA. MICROCREDITO CILE. CAPITAN PASTENE PALESTINA. AIN ARIK ALTRO (specificare.............................) OVERSEAS Notiziario dell’Organizzazione Overseas per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei onlus Via per Castelnuovo Rangone, 1190 41057 Spilamberto (MO) tel 059/ 785425 fax 059/ 7860055 e-mail [email protected] www.overseas-onlus.org Bimestrale. Anno XXXIII, n. 1 gennaio-maggio2004 8