8.1 Pericolo sempre in agguato con le bombole di gas.
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8.1 Pericolo sempre in agguato con le bombole di gas.
PERICOLO SEMPRE IN AGGUATO CON LE BOMBOLE DEL GAS L’esame delle caratteristiche strutturali della bombola, che ha consentito di determinare le cause dell’incendio. Ing. Giacomo Ruggeri - Direttore del Laboratorio di Idraulica del Centro Studi ed Esperienze Antincendi - Roma Capannelle Un incendio avvenuto durante Le cara t t e ristiche del Gas di il cambio di una bombola di GPL Petrolio Liquefatto (GPL) sono (Gas di Petrolio Liquefatto) sarappresentate nella tabella in parebbe passato come fatto del tutgina da cui si deduce il campo di to incidentale, forse anche dovuutilizzazione della bombola to a imperizia dell’operatore, se oscillante tra i -13 °C ed i 135 alcuni elementi caratteristici non ° C, tempera t u ra quest’ultima avessero fatto sorgere dei dubbi corrispondente ad incrementi sulla reale portata di quanto di pressione interna della avvenuto. bombola non più coerenti La bombola, rappresencon le sue caratteristiche tata nelle foto 1 e 2, ancodi tenuta. ra con tracce della origiIl GPL si mantiene in nale verniciatura sul manfo rma liquida per le t e l l o, è del tipo norm a lcondizioni di pressione Foto 1 - Evidenti segni di surriscaldamento mente in uso e perfe t t ae temperatura oscillanti mente in regola con le norentro un ben limitato me che ne regolano le verifi c a mpo. Al di sotto dei -13 PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE che e le punzonature. Solo °C la miscela non sarà in sulla parte superiore, il colgrado di evaporare anPeso molecolare ..........................54 (Kg/Kmoli) letto di protezione della valche se messa alla norTemperatura critica.......................135 (°C) vola, e sulla valvola stessa, male pressione atmosfePressione critica...........................40 (bar) appaiono segni di avanzato rica per cui gli utilizzatori Tensione di vapore 20°C ..............3,2 (bar) surriscaldamento. non av ranno più l’alimenTemperatura di fusione ................. (°C) Tale configurazione comtazione del gas, mentre a Temperatura di ebollizione ............-13 (°C) porta la prova che la stessa temperatura superiore ai Densità di vapore valvola fu all’origine dell’inci135 °C, che rappresenta relativa all’aria (CN) ....................1,9 dente con l’emissione del la temperatura critica, la Peso specifico gas contenuto che incendiapressione all’interno del relativo all’acqua .........................0,6 tosi ha determinato l’incencontenitore dive r g e r à Limite di tossicità dio. E’ infatti una caratteristiverso valori elevatissimi. (TLV-TWA)....................................1325 (mg/m3) ca dei gas compressi e liIl grafico (riportato alla Punto di infiammabilità ................. (°C) quefatti mantenere nella loro pagina successiva) serPunto di autoaccensione ...............286 (°C) evaporazione il contenitore ve per visualizzare l’anLimite inferiore a temperature molto basse damento delle pressioni. di infiammabilità..........................1,9 (%vol) per sottrazione del calore laNon essendovi stato, Limite superiore tente di trasformazione nenel caso in corso di di infiammabilità..........................9,0 (%vol) cessario alla loro vaporizzaSolubilità in acqua fredda.............non solubile esame, alcun cedimenzione. to del mantello della ANTINCENDIO agosto 1996 57 BOMBOLE GPL pressione. La valutazione discende dalla doppia osservazione: - l’imbrunitura della vernice assicura che il mantello della bombola ha superato, almeno nella parte supe riore, un valore di 300 °C circa; - il mantello della bombola è realiz zato con lamiera lavorata e salda ta elettricamente; Andamento delle pressioni bombola è da supporre che le temperatura interna del contenitore è rimasta a valori molto lontani da corrispondenti eccessi di Foto 2 58 per cui la resistenza dell’insiem e, nelle condizioni raggiunte, non può stimarsi superiore ai 100 ÷ 150 bar. Queste le ragioni per pensare con sufficiente ra g i o n evo l e z z a che era il gas fuoriuscito ad incendiare l’ambiente e non l’incendio di un ambiente a forzare l’uscita del gas, perché in questa seconda ipotesi si sarebb e r o avute lesioni o modificazioni del mantello. Sulla base di queste pri m e c o n s i d e razioni la ricerca delle cause dell’incidente si sposta sul sistema di chiusura della bombola. L’immagine a fianco (Foto 3) d i m o s t ra una va l vola (norm a lmente chiamato rubinetto) di chiusura in testa della bombola, provata dal calore ma complessivamente in buono stato con capacità di manovra di apertura e chiusura. Ancora non si conosce l’efficienza di queste manov r e ma esse sono possibili e si operano senza sforzi nonostante lo ANTINCENDIO agosto 1996 stress termico subito dal complesso. Il surriscaldamento della parte superiore della bombola è spiegabile con la visione della zona incendiata (foto 4). L’incenerimento del legname, visibile a terra, dimostra che il calore fu elevato. La capacità termica del metallo ha un valore talmente basso (ferro = 0,118 Cal/Kg; rame = 0,093 Cal/Kg; Acqua = 1,00 Cal/Kg) che gli permette di raggiungere rapidamente la temperatura di ambiente (10 volte prima dell’acqua) da cui gli effetti sulla testa della bombola. Il mantenimento della ve rn i c e sul mantello dimostra pera l t r o che la stessa bombola era in fase di erogazione di gas per il mantenimento della bassa temperatura del corpo a causa del raffreddamento dovuto alla evaporazione del GPL, evaporazione eseguita a spese del calore latente di trasformazione. Stabilita così la responsabilità della bombola, nel senso che fu questa a liberare il gas causa dell’incidente, si è proceduto per la ricerca delle cause di questa anomala erogazione. Recatisi presso lo stabilimento di ricarica di Pescara si è proceduto a prove tecniche sulla bombola stessa per verificarne le eventuali anomalie. Nella foto 5 viene riportata la bombola sottoposta alla carica sulla rispettiva rampa e le fughe di gas che vaporizzandosi provocano fo rmazioni di condensa ghiacciata sono evidenti. Il tentativo di caricamento della bombola fu quasi immediatamente interrotto per l’abbondante fuoriuscita del gas dagli anelli di BOMBOLE GPL danza per la incapacità di tenuta delle guarnizioni interne della va l vola, ev i d e n t e m e n t e rovinate dall’incendio. Va notato come la lamiera a protezione della valvola presenti segni di “arrostimento” mentre il mantello, di colore bianco-azz u r r o, non ha segni di surriscaldamento evidenti come annerimento delle vernici e colorazione rosso-bruna del metallo. Fallito l’esperimento di tenuta occorre portare la ricerca sullo stato interno della valvola di testa, smontando questa dalla Foto 4 - Scenario della zona interessata dalle fiamme Foto 5 - Sono evidenti sulla bombola sottoposta alla carica, le fughe di gas che vaporizzandosi provocano formazioni di condensa ghiacciata tenuta della stessa valvola di testa, incapace di qualunque tenuta. Inserito immediatamente sull’attacco del riduttore il tappo sigillo si è proceduto a verificare la perdita della valvola mediante immersione in acqua. Le foto 6/7, dimostrano con grande chiarezza che la fuoriuscita del gas con la valvola chiusa, anzi serrata, ed anche con il sigillo applicato non aveva la minima capacità di tenuta. Il GPL fuoriesce con abb o nANTINCENDIO agosto 1996 Foto 6/7 - La fuoriuscita del gas con la valvola serrata 59 BOMBOLE GPL bombola e verificando le condizioni di ogni singolo componente. Per mettere alla luce i componenti interni del meccanismo è stato necessario rimuovere con un punzone la spina di fine corsa dello stantuffo interno. Per proseguire lo studio dei fatti in esame si è reso necessario un rilievo completo della valvola (Schema 1). L’immagine del pistone interno, estratto dal corpo (Foto 8/9), rivela gravi danni alle guarnizioni di tenuta laterale e la completa assenza della guarnizione di chiusura. Sono altresì evidenti le tracce di fusione del materiale componente gli anelli di tenuta laterali con parziale mancanza di quello posizionato verso l’alto, di cui alcuni elementi appaiono, come tracce, sul gambo di collegamento al volantino. E’ evidente che la valvola rimase soggetta ad un notevole innalzamento di tempera t u ra unitamente a pressione dinamica interna, nel senso che il GPL sotto forma di vapore ha creato, in un primo momento, raffreddamento e spinta degli anelli di tenuta ver- Schema 1 - Rilievo completo della valvola su scala reale so l’alto, ossia verso il volantino, e successivamente vi fu l’aumento termico. Le dichiarazioni rese dalla persona infortunata forniscono una sequenza di avvenimenti coerente all’ipotesi del gas fuoriuscito prima dell’incendio ma in contrasto con la manovrabilità della valvola. La valvola non appena fu liberata del sigillo di garanzia, che Foto 8 /9 - Nel pistone interno, estratto dal corpo si possono notare subito i danni alle guarnizioni 60 ANTINCENDIO agosto 1996 si applica a ricarica avvenuta, iniziò ad emettere gas violentemente e nonostante tentativi immediatamente applicati non fu possibile girare il volantino verso la chiusura. Per acquisire informazioni certe si è steso un programma di verifiche che iniziarono dall’esame della tenuta della bottiglia nello stato stesso in cui fu repertata dopo l’incidente. Lo schema 2 ricostruisce fedelmente in scala la struttura della valvola sezionata con tutti i suoi elementi bene in vista. Le prove eseguite dimostrano che la corsa del pistone interno è di 3 millimetri e che sollevandosi sino al limi te superiore la guarnizione di tenuta superiore del pistone si posiziona oltre la propria sede di corsa aderente. Il particolare evidenziato dal cerchio (Schema 2, riquadro 1) viene riprodotto nella condizione di massima apertura, ovvero di sollevamento del pistone. BOMBOLE GPL Corpo in ottone Guarnizione in neoprene Stantuffo Polietilene 3 mm~range Guarnizione in presspan Scala grafica in millimetri riquadro 2 riquadro 1 Schema 2 - Struttura ed elementi della valvola in sezione ANTINCENDIO agosto 1996 La guarnizione di tenuta in materiale sintetico si inserisce sempre con una certa forzatura all’interno della sede cilindrica di scorrimento, proprio per la garanzia di tenuta, e se ne fuoriesce tende a riassumere un’estensione maggiore, ovvero l’estensione originaria. In coerenza con i fatti accaduti la valvola, per ragioni sconosciute, fu recapitata nella posizione di massima apertura. Il tappo-sigillo è peraltro di per sé capace a mantenere la tenuta del GPL, in quanto provvisto di elemento interno che si inserisce nella bocca di uscita esercitando un’aderenza sulle pareti interne di questa proporzionale alla pressione interna. L’utente non può così accorgersi che il volantino della valvola è in posizione di massima apertura. L’infortunato traendo l’anello di cui è provvisto il sigillo ne ha provocato la fra t t u ra della part e esterna, peraltro prestabilita dal costruttore, e con la trazione che ne resta il sistema si espelle dall’interno della sede della bocca di uscita della valvola. Nell’occasione la pressione interna ha provocato lo sparo del tappo e la fuoriuscita del GPL in fase gas. Come già precedentemente affermato, il GPL nel compiere la sua trasformazione di stato, da liquido a gas, ha bisogno di assorbire una notevole quantità di energia, tale da impedire perfino il riscaldamento della bombola anche all’interno di un incendio. Questo fenomeno caratterizzato dalla rapidità della trasformazione, congiuntamente alla bassa capacità termica dei metalli 61 BOMBOLE GPL d e t e rmina immediatamente un abbassamento di temperatura ad un valore che può stimarsi di -13 °C. Tale è la temperatura corrispondente alla tensione di vapore del GPL alla pressione ordinaria. In sostanza, aprendo la valvola si mette il GPL in libera comunicazione con la pressione atmosferica e questo si porrà nello stato di vapore saturo, almeno nelle immediate vicinanze della bocca di uscita non potendo, per la velocità del fenomeno, assorbire quantità di calore che possano “surriscaldarlo” e port a rl o alle condizioni di tempera t u ra ambiente come vapore assolutamente “secco” pri vo assolutamente di fase liquida. Pertanto all’atto della fuoriuscita del GPL, dopo l’asportazione del tappo-sigillo, la temperatura della valvola si è improvvisamente abbassata inibendo le caratteristiche plastoelastiche della guarnizione toroidale che per un lungo tempo indefinito si era dilatata secondo quanto illustra t o nella pagina precedente. I tentativi di richiudere la valvola risultarono così inibiti. La successione degli eventi poi è nota. Il gas si è incendiato, il livello della fase liquida si è abbassato permettendo al vapore di assorbire il calore fornito abbondantemente dall’incendio già nella parte superiore della bombola. Il GPL, nella sua fase liquida, come tutti i liquidi composti da miscele, tende ad evaporare prima le componenti più volatili, ossia quelle a tensione di vapore più alta. Pertanto, all’esaurirsi del c o n t e nuto la parte residua era composta dal componente meno volatile (il butano + altre impurità 62 Foto 10/11 - Viste di insieme degli effetti dell’incidente presenti) dotata di più bassa pressione di uscita, i cui vapori divenivano secchi e surriscaldati sin dall’interno della bombola ormai sufficientemente calda nella parte superiore lontana dal pelo libero bagnato che si era abbassato. Il gas che a questo punto pass ava attraverso la va l vola non ANTINCENDIO agosto 1996 e ra più in grado di mantenere bassa la temperatura della valvola che si è surriscaldata provocando il rammollimento delle guarnizioni in resina sintetica. Quella di tenuta è stata trascinata via dal flusso uscente mentre quella toroidale superiore, esposta come anzidetto, si è parzialmente bruciata e fu tranciata nell’atto di chiudere la valvola con il pistone interno che abbassandosi ha tranciato i residui della guarnizione. L’impedimento alla sua traslazione verso il basso era ormai rimosso essendosi inibita la cara t t e ri s t i c a della rigidità della guarn i z i o n e dovuta la congelamento. La rottura della guarnizione toroidale e le tracce di questa esistenti sul gambo del pistone sono la prova concreta dello svolgersi dei fenomeni av ve nu t i nell’ordine e nelle modalità descritte. A volte piccole imperfezioni costruttive, congiuntamente a procedure improvvisate su sistemi c a richi di energia potenziale, possono dar luogo a gravi eventi la cui causa spesso non viene individuata. E’ necessario un accuratissimo esame dei fatti e di tutte le circostanze con attente ricostruzioni tecniche per individuare un pericolo che può verificarsi in modo anche ricorrente.