Gazzi

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Gazzi
GAZZATEO RIVEDI SU GAZZETTA.IT LO SHOW COI GOL E I PERSONAGGI DI TEOCOLI
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Lunedì 8 novembre 2010 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
F.1 BRASILE: IL TEAM AUSTRIACO
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 114 - Numero 263
LORENZO FA IL VUOTO
VALENTINO TERZO
ALL’ULTIMA GARA CON
LA YAMAHA
DOMANI
IN DUCATI
CONQUISTA IL TITOLO COSTRUTTORI. FINALE THRILLING DOMENICA AD ABU DHABI
Alonso
all’ultimo respiro
Fernando Alonso, 29 anni, esulta per il terzo
posto ottenuto nel GP del Brasile LIVERANI
Doppietta della Red Bull senza giochi di squadra
Sfreccia Vettel. Fernando (3o) a + 8 su Webber (2o)
3 ALLE PAGINE 32-33-34-35-37
3 In edicola a 10,99
i Dvd sulla MotoGp
SERIE A I ROSSONERI VINCONO A BARI (3-2) E SONO A 2 PUNTI DALLA VETTA
UN DUE TRE MILAN!
Lo stop della capolista nel derby riapre i giochi
scudetto. Il Milan ridisegnato da Allegri ora è
secondo davanti all’Inter. Vittorie importanti
dei bianconeri (3-1 in rimonta sul Cesena) e dei
campani (2-0 sul Parma) che ora sono quarti
INTER A PEZZI MAICON STOP 3 SETTIMANE
Samuel stagione finita
Ranocchia già a gennaio?
3 DA PAGINA 2 A PAGINA 15
TUTTE IN CORSA
di ALBERTO CERRUTI
«Grazie Roma», cantano i tifosi giallorossi
felici di aver frenato la Lazio. E stavolta il
coro si estende da Nord a Sud: a Torino dove
la Juve ribalta il Cesena, a Napoli dove
Cavani firma la doppietta contro il Parma, a
Bari dove il Milan vince 3-2 e scavalca l’Inter.
Il difensore è in comproprietà col
Genoa. Preziosi chiede 10 milioni.
Agger, Cahill e Barzagli le alternative
L’abbraccio tra
Massimo
Ambrosini, 33
anni e Zlatan
Ibrahimovic, 29
3 DALLA VITE, DI CHIARA, ELEFANTE ALLE PAGINE 16-17
4
Pastore meraviglia: Palermo c’è
Lampo Cerci: la Fiorentina sale
PARTITE
BARI-MILAN
BOLOGNA-LECCE
FIORENTINA-CHIEVO
INTER-BRESCIA
JUVENTUS-CESENA
LAZIO-ROMA
NAPOLI-PARMA
PALERMO-GENOA
SAMPDORIA-CATANIA
UDINESE-CAGLIARI
L’ARTICOLO A PAGINA 3 3
IL ROMPI PALLONE
di Gene Gnocchi
Scoperto il motivo dello svenimento
di Sneijder nello spogliatoio: Benitez
si è cambiato i calzini portafortuna.
MONDIALI FIORETTO ERRIGO 2a, VEZZALI 3a
10 a GIORNATA
SERIE A
BUZZI
GOLF MOLINARI BATTE IL NUMERO 1 WESTWOOD
TENNIS TERZO SUCCESSO IN CINQUE ANNI
2-3
2-0
1-0
1-1
3-1
0-2
2-0
1-0
0-0
1-1
CLASSIFICA
LAZIO
22
MILAN
20
INTER
19
JUVENTUS 18
NAPOLI
18
SAMPDORIA 15
ROMA
15
PALERMO 14
CHIEVO
14
UDINESE
14
FIORENTINA
CAGLIARI
CATANIA
GENOA
BOLOGNA
LECCE
BRESCIA
PARMA
CESENA
BARI
12
11
11
11
11
11
10
8
8
8
INGHILTERRA TORRES SGAMBETTA IL CHELSEA
La Di Francisca d’oro Chicco da impazzire Pennetta non tradisce Due gol ed espulsione
Il podio veste azzurro Trionfo storico in Cina Fed Cup resta azzurra E’ tornato Balotelli
3 CAZZETTA e MARTUCCI A PAGINA 47
3 LOPES PEGNA A PAGINA 43
3 GALAVOTTI e PISAPIA ALLE PAGINE 24-25
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3 POLI A PAGINA 42
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2
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
BARI
GIUDIZIO
777
2 3
MILAN
MARCATORI Ambrosini (M) al 5’, Flamini (M) al 31’ p.t.; Kutuzov (B) al 20’, Pato
(M) al 27’, Barreto (B) al 44’ s.t.
(4-4-2)
(4-3-1-2)
Gillet; Belmonte, A. Masiello, Rossi,
Parisi; Alvarez, Almiron (dal 28’ p.t.
Gazzi), Donati, Pulzetti (dal 16’ s.t.
Rivas, dal 32’ s.t. D'Alessandro);
Barreto, Kutuzov.
Abbiati; Abate, Nesta, Yepes,
Zambrotta; Gattuso, Ambrosini,
Flamini; Seedorf (dal 33’ s.t. Pirlo);
Robinho (dal 17’ s.t. Pato),
Ibrahimovic.
PANCHINA Padelli, Galasso, Crimi,
Caputo.
PANCHINA Amelia, Papastathopulos,
Jankulovski, Ronaldinho, Inzaghi.
ALLENATORE Ventura.
ALLENATORE Allegri.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Donati per gioco
scorretto.
AMMONITI Gattuso per gioco
scorretto.
Il gol dell’1-0
segnato da
Massimo
Ambrosini,
33 anni
PIERANUNZI
ARBITRO Bergonzi di Genova.
NOTE paganti 21.723, incasso di 804.927 euro; abbonati 14.057, quota di
162.580 euro. In fuorigioco: 2-3. Angoli: 3-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
POSSESSO PALLA
BARI 49,8
PASSAGGI POSITIVI
MILAN 50,2
TIRI IN PORTA
IIIIII
BARI 6
BARI 81,4
MILAN 80,14
TIRI FUORI
IIIIII IIII
MILAN 6
BARI 4
IIIIIII
MILAN 7
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
c GOL! 5’ Seedorf da sinistra, Ambrosini di
11’ Robinho spreca ancora in contropiede.
19’ Ibra a Flamini: Gillet di pugno.
c GOL! 20’ Kutuzov salta Yepes e batte
Abbiati.
c GOL! 27’ Seedorf per Pato che infila dal
limite.
c GOL! 44’ Barreto al volo sorprende Abbiati.
testa in tuffo.
26' Seedorf libera Robinho che tira su Gillet.
30’ Robinho sbaglia ancora davanti al portiere.
c GOL! 31’ Ibra per Flamini che segna con un
colpo sotto.
36’ Barreto sfugge a Yepes ma mette a lato.
Milan a -2 con i nuovi eroi
Ambrosini, Flamini e il riscatto di Pato
A Bari i rossoneri vincono e scalzano l’Inter dal 2o posto. Ibra e Binho sbagliano, ci pensano gli altri
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI dCerto, i bianchi di Ventura non sono i bianchi di Mourinho. Il Bari, ultimo della classe, in crisi nera, ammassa la
quinta sconfitta consecutiva.
Becca gol al 5’, perde il faro Almiron al 28’ e buonanotte. Ma
la differenza di valori non intacca le considerazioni sui meriti dei rossoneri per atteggiamento morale e organizzazione tattica. Neppure il Cesena
era il Barça, eppure... Il Milan
di Bari che supera l’Inter e si
porta a due punti dalla vetta è
finalmente una squadra. Domina, spreca in modo folle,
ma è sempre squadra. Lo dicevamo mercoledì: se Allegri
avrà il coraggio di raccogliere
le indicazioni di Milan-Real, si
divertirà. Lo ha fatto. Le sensazioni di campo di Rino pesano
più delle voglie estive di Silvio: Dinho, il più grande di tutti i tempi, sta a guardare. Gioca chi è più utile. Tipo Ambrosini, al rientro da titolare: monumento all’efficacia.
Anima Milan «Gattuso non doveva parlare così», diceva Allegri. Ma è da quelle critiche che
è nato il Milan di Bari. Pato (inguardabile col Real) e Ronal-
Senza Ronaldinho,
con Seedorf
trequartista e il
sacrificio delle punte
in copertura, la
squadra di Allegri è
sempre corta e
compatta. Ma con
Inzaghi avrebbe
chiuso prima il match
dinho (che sbuffa quando
esce, ma poco quando sta dentro) siedono in panca. Fuori i
brasiliani che espongono al davanzale il loro talento senza
annaffiarlo col sudore. Non c’è
più il tridente che lascia in inferiorità la squadra — come lamentava Rino — c’è Seedorf
trequartista che pressa e tampona, c’è Ibra che sgobba e fa
reparto, c’è Robinho, scampato alla debrasilianizzazione,
che rincula puntualmente in
copertura e a un certo punto
del primo tempo si becca un
«bravo» da capitan Ambrosini
per come aiuta in copertura.
Senza Pirlo, a riposo, la mediana è una mediana di minatori
che impedisce alla squadra di
spaccarsi in due tronconi, come tante volte in questa stagione, perché Gattuso guida la
squadra alla caccia del pallone, Ambrosini e Flamini sono
tempestivi incursori offensivi.
E così, tra Seedorf e Robinho
che arretrano e Ambrosini e
Flamini che avanzano, la squadra è sempre corta, compatta
come raramente quest’anno.
Pippo dove sei? Gli episodi della partita raccontano bene il
cambiamento d’anima del Diavolo. I primi due gol li segnano due mediani (Ambrosini e
Flamini), non due dei giocolieri strillati dalle locandine al va-
ro della stagione. Il Milan segna subito, dopo cinque minuti, perché entra in campo con
la voglia degli umili e si avventa subito sul Bari. Seedorf ha
servito l’assist del primo e del
terzo gol e ha spalancato due
volte la porta a Robinho: è stato la luce che Dinho, di recente, non riusciva più ad accendere. Un solo messaggio di Milan-Real non è stato raccolto
da Allegri: Pippo Inzaghi, l’uomo fatto gol. E la disattenzione stava per costare al Milan
che ha dominato in lungo e in
largo, ma ha finito in affanno,
in vantaggio di un solo gol
(3-2) contro un Bari cui manca un rigore (Abbiati su Barre-
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
to al 46’). Robinho si è divorato tre gol solo davanti a Gillet,
dopo l’ultimo pallonetto immondo Gattuso se lo sarebbe
mangiato... Ibra ha sperperato
il suo. Ci fosse stato Pippo, il
Milan avrebbe chiuso il match
fischiettando.
Orgoglio Bari Onore comunque a questo Bari sofferente
che è rimasto aggrappato con i
denti al match, grazie anche alla generosità di Yepes. La banda Ventura fatica a essere quella che era per un motivo più
degli altri: non ci sono più Ranocchia e Bonucci a impostare
con piedi sapienti, Donati e Almiron sono costretti ad abbassarsi per prendere palla, e ripartire non è la stessa cosa. Alla fine è stato decisivo il gol
del punito Pato, entrato con
buona determinazione e concretezza: in rete dopo dieci minuti. Ecco, se il nuovo Milan di
Gattuso e dei mediani riuscirà
a contagiare i farfalloni brasiliani oggi sotto schiaffo e a far
fruttare il loro grande talento,
Allegri si divertirà ancora di
più. Domenica c’è il derby contro un’Inter che non può permettersi Inzaghi, Pirlo, Dinho
e Pato in panchina.
w
I NUMERI
3
vittorie di fila
in trasferta per il
Milan. L’ultimo
precedente simile
tra l’8/11 ed il
10/1/10: tris con
Lazio, Catania e
Juventus
1
a
rete in Serie A
per Mathieu
Flamini
che finora in
rossonero aveva
segnato una sola
volta, al Novara
in Coppa Italia
3
R
5’ PRIMO TEMPO
31’ PRIMO TEMPO
27’ SECONDO TEMPO
Ambrosini, al rientro da titolare, sblocca
subito in tuffo di testa. E anche Gattuso, l’altro gladiatore
del centrocampo rossonero, si congratula BUZZI
Il raddoppio è di Flamini: Ibrahimovic aspetta il
suo inserimento, il francese entra in area e con un tocco
sotto supera Gillet in uscita OTNPHOTO
Pato entra e segna nel giro di dieci minuti: servito
da Seedorf al limite dell’area, con il sinistro cerca e trova
l’angolo lontano ARCIERI
Il capitano
e Gattuso
La doppia
vita da...
mediano
dra e hanno guidato il riavvicinamento alla Lazio. C’è tutto in
questo successo del Milan: c’è
l’intelligenza di Seedorf, il passo vivace di Flamini, la voglia di
sacrificarsi di Ibra e Robinho oltre al gol risolutivo di Pato. Ma
ci sono soprattutto i muscoli ritrovati e il riferimento all’incontro Ibra-Onyewu non è casuale.
Il duro Rino e il diplomatico
Ambrosini titolare dopo quasi
due mesi: «In questa squadra
non ci sono gruppi contro»
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI dDal Milan dei brasiliani
al Milan dei mediani: bello slogan, c’è la rima, ma a Massimo Ambrosini non piace. «È
inutile che cerchiate di contrapporre dei gruppi. Nel
Milan non esiste nulla di
simile. L’unica cosa importante da dire è che non vincere questa partita sarebbe
stato un delitto». È tornato
il leader diplomatico, il
contrappunto di Rino Gattuso, quello che sa sempre
come dire che uno ha ragione
e l’altro non ha torto, quello
che, raccontano, è stato il più
attivo a sedare il piccolo incidente (ma non è successo nulla, le solite esagerazioni giornalistiche) tra Ibrahimovic e
Onyewu. Gattuso bacchetta,
Ambrosini ammorbidisce. Lavo- Massimo
rano in coppia da una vita: ieri Ambrosisi sono presi sulle spalle la squa- ni, 33 ANSA
Pressione Ambrosini si era infortunato il 16 settembre contro l’Auxerre e si è riaffacciato
in squadra contro il Real: pochi
minuti, un errore decisivo per il
pareggio madridista. Vincere
non sarebbe stato giusto, ha
detto Allegri, eppure non sarebbe dispiaciuto a nessuno. Ma intanto il pareggio ha gettato altro sale sulla ferita del k.o. con
la Juve, la squadra doveva trovare il modo di reagire e ha reagito. Due volte al tappeto, si è
rialzata e a Bari si è presa punti
importanti. Anni fa, con un gol
a volo d’angelo all’Olimpico
proprio contro la Lazio, Ambrosini riavviò la corsa verso lo scudetto. Ora è presto per dire, ma
forse Bari a fine stagione sarà
vista come una tappa decisiva.
Difese Merito di Ambrosini e di
un turnover quasi vero: dentro Flamini, il ragazzo che
scalpitava, dentro Seedorf
dopo tre turni in panchina,
dentro Ambrosini titolare,
appunto, dopo quasi due
mesi. Fuori Pato e Ronaldinho, dentro Robinho,
l’unico dei brasiliani del
Milan capace di tenere
la tuta da operaio sotto lo smoking. Ha sbagliato parecchio, Robinho, ma il capitano Ambrosini lo difende: «Non buttategli
la croce addosso, corre e si mette sempre a disposizione della
squadra». Una carezza a Robinho, un consiglio a Pato:
«Può migliorare tanto e deve capire che se qualcuno lo critica
lo fa anche per il suo bene». Sono tornati i mediani, è tornato
l’equilibrio. In tutti i sensi.
y l’analisi
TRA DUE
GIORNI
SI RIGIOCA
Mercoledì la A
torna in campo
per l’11˚ turno.
Mercoledì
ORE 20.45
Brescia
Juventus
Cagliari
Napoli
Catania
Udinese
Cesena
Lazio
Chievo
Bari
Genoa
Bologna
Lecce
Inter
Milan
Palermo
Roma
Fiorentina.
Giovedì
ORE 20.45
Roma
Sampdoria
1
di ALBERTO CERRUTI
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TUTTE
IN CORSA
«Grazie Roma», cantano i tifosi giallorossi
felici di aver frenato la fuga della Lazio. E
stavolta il coro si estende da Nord a Sud: a
Torino dove la Juventus ribalta il Cesena, a
Napoli dove Cavani firma la doppietta
contro il Parma, a Bari dove il Milan vince
3-2 scavalcando i resti dell’Inter e rimanendo
da solo nella scia della capolista.
E’ vero che il Bari, alla quinta sconfitta
consecutiva, è in caduta libera più delle altre
due cenerentole. Ma delle prime cinque il
Milan era l’unica squadra in trasferta, anche
se il valore aggiunto del suo successo è un
altro. L’1-2 con la Juventus e il 2-2 con il Real
Madrid avevano lasciato più discussioni che
punti. Per questo ha fatto bene Allegri ad
approvare il lodo-Gattuso, dettato
dall’esperienza del suo vero leader. Con
Seedorf dietro Robinho e Ibrahimovic più
mobili del solito, l’inserimento di Flamini e il
ritorno di Ambrosini in linea con lo stesso
Gattuso, il Milan è apparso più equilibrato,
anche se Pirlo può stare fuori soltanto contro
gli ultimi.
Ripensando a tutti i guai di Benitez, fino al
gravissimo infortunio di Samuel, e alla
panchina iniziale di Allegri seduto vicino a
Pirlo, Pato, Ronaldinho e Inzaghi, a quasi un
terzo del campionato il Milan ci sembra la
squadra favorita per lo scudetto, specie se
riuscirà a eliminare anche il pericoloso
vizietto di rischiare di pareggiare partite che
meriterebbe di stravincere. Il 3-2 con i brividi
finali di Bari ricorda infatti l’1-0 di Parma, il
2-1 di Napoli, e persino il 3-1 con il Chievo
dopo aver sofferto troppo sul 2-1.
Malgrado la sconfitta, con strascico di
polemiche, la Lazio ha però confermato di
non essere in crisi. E se Ranieri, che un anno
fa era a meno 14 da Mourinho, ha il diritto di
sognare un’altra rimonta a meno 7 da Reja,
a maggior ragione spera Delneri con la sua
Juventus d’acciaio, rilanciata da Del Piero,
36 anni domani. Perché la classifica dice che
sono tutte in corsa, compresa l’Inter ferita.
L’ultima a unirsi al coro «grazie Roma».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
R
SERIE A 10a GIORNATA
BARI CON PULZETTI E ALVAREZ FASCE SCARICHE
5,5
Rischia la
mattanza, vivo
con orgoglio e
senza un
rigore
a6
h 6,5
Ventura
Donati
Povero diavolo. Il collega ha in
panca Dinho, Pato, Inzaghi, Pirlo
e gli negano pure un rigore...
Quinta sconfitta di fila. Coraggio.
Poteva ostacolare meglio Ambrosini,
ma, senza Almiron, è l’unico che
ragiona. Fa reparto da solo. Gran
lancio per il gol di Barreto.
L’ALLENATORE
di LUIGI GARLANDO
MILAN GATTUSO PRESSA E ACCORCIA
6,5
IL MIGLIORE
Domina con
i suoi mediani,
spreca,
soffre e non
dovrebbe
R 6,5
L’ALLENATORE
h7
IL MIGLIORE
Allegri
Seedorf
Ha la forza di tener fuori Pato e
Dinho, la temerarietà di ignorare
Pippo quando c’è da chiudere
il match. È secondo: bravo.
Dinho chi? Imbecca due gol
e due volte spalanca la porta
allo sciagurato Robinho. Accende
la luce e passa pure lo straccio.
6,5
5,5
6
4
6
4,5
5,5
6
6
5,5
6
7
Gillet
Belmonte
A. Masiello
Rossi
Parisi
Alvarez
Abbiati
Abate
Nesta
Yepes
Zambrotta
Gattuso
Non potrebbe
fare molto di
più sui gol che
prende, riesce
a evitarne altri.
E ringrazia il
nemico che
dimostra
spesso cuore
d’oro.
Perde
Ambrosini che
in tuffo inguaia
il Bari dopo
cinque minuti.
Ne combina
altre, ma
mostra sempre
il ghigno di
quello che
combatte.
L’anello più
solido di una
difesa che
fatica a
proteggere
Gillet e che
trova in
«Egidio»
Robinho
l’alleato
migliore.
Perde palla sul
secondo gol,
viene
scherzato da
Pato sul terzo.
Un disastro.
Una corsia
telepass: gli
avversari non
si fermano.
Un altro dei
meno colpevoli
là dietro, ci
mette tutta la
sua esperienza
per tenere in
piedi la
baracca che
vacilla di
brutto.
Alla prima
contro la
Juventus
avvelenò i
bianconeri a
forza di
pungerli. Senza
la sua allegria
di fascia,
difficile vedere
il miglior Bari.
Per lo meno
incauta l’uscita
da rigore
su Barreto.
Non sembra
immune da
responsabilità
sul raddoppio.
Fa poco
per migliorare
il voto.
Dimenticato
l’insopportabile
Cristiano
Ronaldo,
esegue un
compitino
pulito e
diligente in
copertura,
senza svolazzi
offensivi.
Sorpreso
anche lui sul
gol di Barreto.
Altre incertezze
non lo
segnalano al
top, ma alcuni
interventi dei
suoi pesano
molto.
Debutto
sfortunato.
Non sfigura
nel complesso,
ma sui gol
ci lascia la
pagella: prima
perde Kutuzov,
poi non chiude
su Barreto
che gira in rete.
Come Abate,
si dedica
soprattutto alla
fase difensiva.
Il Bari,
annunciato
come al solito
forte in fascia,
non lo
spaventa.
L’anima di
questo nuovo
Milan. Strappa
la palla del
raddoppio,
pressa sempre
per accorciare
la squadra.
Sarà
squalificato:
derby salvo.
6
5,5
6
6
5,5
s.v.
7
7
4,5
6
s.v.
6,5
Almiron
Pulzetti
Barreto
Kutuzov
Gazzi
Rivas
Ambrosini
Flamini
Robinho
Ibrahimovic
Pirlo
Pato
Esce dopo soli
28’ e il Bari
perde la sua
guida. Conati di
vomito a bordo
campo. Oggi
compie 30
anni. Auguri. E
non esageri
con la torta.
Più protettivo
che offensivo a
sinistra. Così,
senza le
accelerazioni di
Alvarez
dall’altra parte,
il Bari si ritrova
con le fasce
scariche.
Il bellissimo gol
redime una
partita di
sofferenza. Nel
primo tempo
spreca una
buona
occasione.
Avrebbe
guadagnato
anche un rigore.
Nascosto tra le
pieghe del
match, sbaglia
quel poco che
fa. Anche lui
salva la
pagnotta con
un guizzo,
segnando un
gol alla squadra
che lo scoprì.
Non può dare
le geometrie e
le idee di
Almiron. Prova
a metterci
almeno corsa e
grinta, il suo
pane. Ma non
basta a questo
Bari.
Ci prova lui a
dare la scossa
lungo la linea di
gesso. Si fa
male dopo un
amen. Simbolo
di una giornata
sfortunata.
(D’Alessandro
s.v.)
Gol con
arrembaggio
aereo,
specialità della
casa. Regia
arretrata tosta
e autoritaria,
nel monolocale
prestatogli da
Pirlo, a riposo.
Un gol con
tocco di fino
e rischia
al raddoppio.
Oltre al
prevedibile
lavoro sporco,
sorprendono
gli inserimenti
costanti
e puntuali.
Mezzo voto
in più per
l’impegno
in copertura.
Ma sbaglia più
di Egidio Calloni.
Se il Bari
avesse
pareggiato,
sarebbe tornato
a casa a piedi.
La sufficienza
è la media
tra il molto
che fa (anche
un assist
a Flamini)
e il tanto che
sbaglia al tiro.
Sì, gli manca
Inzaghi.
Il giocatore
meno
sostituibile
al mondo
si prende un
turno di riposo.
Entra nel finale
per aiutare
a congelare
il pallone.
Il gran bocciato
di giornata
entra e mette
in rete il gol
(bellissimo)
dell’apparente
tranquillità.
La panchina
fa bene
all’orgoglio.
TERNA ARBITRALE: BERGONZI 5 Vede la bandierina del collaboratore puntata a terra e si convince che Abbiati non fa rigore su Barreto. Sbaglia e il Bari s’infuria. Giachero 6; Comito 5
taccuino
ASSISTMAN
Ibra: «Sono
tre punti
preziosi»
A OFFAGNA
Stadio intitolato
a Raimondo Vianello
DAL NOSTRO INVIATO
BARI dIl suo Malmoe ha vinto
il campionato e anche questo
regala buonumore a Zlatan
Ibrahimovic. Lo svedese, come contro Juve e Real Madrid,
ha buttato via qualche occasione di segnare, ma gli errori
non influiscono sul suo umore. «Sono molto contento perché abbiamo vinto. Con un po’
di sofferenza, però l’importante era prendersi i tre punti, visto che Inter e Lazio ne hanno
persi».
Assist Si diverte anche a far segnare gli altri, Zlatan, ma si sa
che se deve stare solo in area si
sente un po’ in gabbia. E ieri
invece si è divertito a giocare
libero e a regalare a Flamini la
palla per il primo gol in A (il
francese aveva segnato solo
una rete in Coppa Italia).
«L’ho visto da lontano, è arrivato in velocità e ha trovato lo
spazio giusto. Allegri ci aveva
detto di pressare alto perché il
Bari giocava sul portiere e sui
difensori. L’abbiamo fatto e
siamo riusciti a ripartire spesso in contropiede». Il fatto che
il successo sia arrivato all’ultimo respiro non lo preoccupa.
«Siamo più vicini alla Lazio».
Questo solo per Ibra conta.
al.bo.
GUESSWATCHES.COM
Lo svedese ha dato
la palla a Flamini
per il 1˚ gol in A
OFFAGNA dStadio «Raimondo
Vianello». Si chiama così il nuovo
stadio di Offagna (Ancona), la cittadina delle Marche dove l'attore romano trascorreva le vacanze estive da ragazzo, a Villa Malacari, e
che ieri, a poco più di sei mesi dalla
scomparsa di Vianello, gli ha dedicato la nuova struttura sportiva.
All'ingresso del nuovo stadio (realizzato in tre anni) una pietra ricorda l'artista, morto a 87 anni il 15
aprile scorso. Nell'occasione, il Comune ha promosso un convegno
con il telecronista Bruno Pizzul e il
presidente dell'Istituto per il credito sportivo Andrea Cardinaletti.
GIOVANI
Sacchi incontra
i tecnici Primavera
COVERCIANO dSecondo incontro sulla valorizzazione dei giovani
calciatori a Coverciano. Il coordinatore delle squadre nazionali giovanili, Arrigo Sacchi, oggi (ore 13, Aula Magna) incontra i tecnici delle
squadre partecipanti al Campionato Primavera e al Campionato Berretti. «Nazionali Giovanili e Categorie Primavera e Berretti, confronto
sulle metodologie di lavoro e proposte per un reciproco rapporto di
collaborazione»: è il tema del confronto promosso da Sacchi.
CALCIO A 5
Il Montesilvano
cerca la vetta
dOggi, alle 20, si recupera Montesilvano-Augusta in programma il
16 ottobre per la terza giornata di
campionato e rinviata per gli impegni di alcuni giocatori con la Nazionale in Brasile. Il Montesilvano (10
punti) con i tre punti aggancerebbe
in vetta la Marca (13 punti).
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO
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BARI dQuattro minuti di sudo-
ri freddi e di fantasmi. Davanti agli occhi di Massimiliano
Allegri ha continuato a ripassare il gol di Pedro Leon fin
quando Bergonzi finalmente
ha spedito tutti sotto la doccia. E dire che l’allenatore aveva posto l’attenzione sul problema proprio alla vigilia:
«Nei finali dobbiamo gestire
meglio palla, occorre tranquillità e un po’ di malizia in più».
Parma, Napoli e Real Madrid:
sono le partite in cui il Milan
s’è complicato la vita nell’ultimo quarto d’ora. Proprio come ieri, rimettendo in corsa
un avversario che sembrava
essersi arreso dopo il gol di Pato. Palpitazioni evitabili in
due modi: chiudendo le partite quando si hanno a disposizione occasioni in serie come
al San Nicola, o evitando di
farsi prendere dall’affanno se
gli avversari spingono. «Quando le cose sembrano facili tendiamo ad allentare la concentrazione — spiega Allegri — e
così prendiamo gol. Il secondo è arrivato a partita finita.
Nel finale abbiamo subìto anche un angolo, sono situazioni molto pericolose. Però questa è una vittoria più che legittima».
Pressione Le dolenti note per
il tecnico rossonero terminano qui. Il resto gli è piaciuto
tutto, nonostante gli errori di
Robinho: «Cose che capitano.
Ha lavorato molto per la squadra e in certi frangenti può ve-
«Di questo passo
faremo 76 punti
Possono bastare»
Allegri fa i calcoli: «Ma noi del Milan dobbiamo
gestire meglio la palla e avere più malizia»
nire a mancare la lucidità. Gli
attaccanti hanno messo molta
pressione alla difesa del Bari.
É questa la strada giusta, bisogna arrivare a una disponibilità generale, occorre che tutti
si sacrifichino per il bene della
squadra». Un concetto, questo, molto caro ad Allegri e soprattutto ai centrocampisti,
che in queste prime quattordici apparizioni stagionali spesso si sono ritrovati a sgobbare
anche per chi non tornava.
«Questa volta di disponibilità
ce n’è stata molta — osserva
l’allenatore —, e da parte di
tutti».
Un altro piglio Anche da chi è
partito dalla panchina e ha segnato un gol che si è poi rivelato decisivo. «Pato ogni tanto
ha bisogno di recuperare un
po’. Lui ha forza, deve avere
l’entusiasmo di giocare, glielo
dico sempre, piano piano ci arriverà. Deve ancora crescere,
s
I CAMBI
V
Ronaldinho,
30 anni, guadagna
7,5 milioni l’anno
V
Pato, 21 anni,
ha un ingaggio di
2,5 milioni annui
V
Andrea Pirlo,
31 anni, ingaggio
di 6 milioni l’anno
Una panchina «gran riserva»
Ronaldinho, Pato, Pirlo e Inzaghi guardano la partita con il Bari:il Milan
può permettersi di tenerli tutti contemporaneamente in panchina SKY
può avere dei cali mentali, ma
questa volta l’ho visto con un
piglio diverso, ha dato anche
una mano dietro. Ecco lo spirito che deve avere questa squadra. É una vittoria che, dopo
la sconfitta con la Juventus e il
pari col Real Madrid, ci fa tor-
nare in alto l’autostima. La
classifica? É ancora troppo
compressa, però stiamo viaggiando a una media di due
punti a gara, che è ottima: 76
alla fine potrebbero bastare...». Per lo scudetto meglio
qualcuno in più.
LA POLEMICA
V
Filippo
Inzaghi, 37,
2 milioni all’anno
Il contrasto tra Abbiati e Barreto sul 2-0 per il Milan SKY
Bari, rabbia di rigore
Il tecnico del Milan:
«Ci poteva stare»
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI dGiampiero Ventura vorrebbe fidarsi del
suo concittadino Bergonzi. «Mi ha detto che non
c’era il rigore su Barreto». Ma non può sorvolare
sull’onestà di Allegri, che ha ammesso: «Il rigore
ci poteva stare». L’allenatore del Bari ha fretta di
voltare pagina, anche per dimenticare il record
più brutto. «Ho battuto un primato negativo, in
carriera mai avevo subito 5 sconfitte consecutive: spero di fermarmi qui. Stavolta, almeno, ho
visto qualche segnale positivo per il Bari. Intanto, siamo tornati al gol e, passati sull’1-2, ci sono
bastati 3 minuti per creare l’occasione per pareggiare. Purtroppo, ci gira tutto male, giochiamo
con un macigno sulla testa e siamo dominati dall’ansia: al primo cross, con 5 di noi e 2 del Milan
in area, subiamo gol, dopo 10’ di gara Almiron si
sente male e poi quel rigore. Vincendo una partita, ci sbloccheremmo. Contro questo Milan, il Bari della scorsa stagione avrebbe fatto cose importanti!». A proposito del rigore negato a Barreto,
il presidente Vincenzo Matarrese lancia un messaggio in codice: «Dico solo che il Milan non ha
proprio bisogno di regali dell’arbitro Bergonzi».
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SERIE A 10a GIORNATA
LE PAGELLE
di MIRKO GRAZIANO
PEPE È AFFIDABILE
BOGDANI FUORI PARTITA
JUVENTUS 6,5
STORARI 6,5 Zero colpe sul gol di Jimenez.
MOTTA 6 Partenza impacciata, Giaccherini lo manda fuori
giri 2-3 volte, ma alla distanza trova le misure.
SORENSEN 6,5 Inizio così così, palla che scotta fra i
piedi, poi cresce: c’è materiale su cui lavorare.
BONUCCI 6 Comanda bene la difesa, anche se a volte
non riesce a resistere alla tentazione di strafare.
GROSSO 6,5 Gestisce con esperienza il primo impatto
ufficiale dopo l’«esilio», poi si scioglie e mette sul piatto
classe, sicurezza e chiusure importanti.
PEPE 6 Un «soldatino» affidabile, che garantisce sempre
il massimo impegno. Ma incide poco davanti.
SISSOKO 6 Vero «buttafuori» del centrocampo.
MELO 6 Esce dopo 20 minuti (Salihamidzic 6).
AQUILANI 7 E’ l’uomo della svolta, poesia pura in mezzo al
campo. Eleganza, efficacia e geometrie degne del
«super-reparto» del Barça. Prandelli esulta.
MARCHISIO 7 Jolly di lusso nella zona calda del campo:
esterno o centrale cambia poco. Dal punto di vista tattico è
un professore.
h
Juve, più su
Carica Del Piero
La rimonta porta
in zona scudetto
Il Cesena colpisce con Jimenez, replica Ale su
rigore. Quagliarella e Iaquinta completano il 3-1
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI
IL MIGLIORE
7 DEL PIERO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Segna su rigore, gol numero 180 in serie A. Quando la Juve
va sotto, è lui a svegliare la squadra a suon di dribbling,
colpi di tacco e assist al bacio.
IAQUINTA 6,5 Vincenzone ci mette prima il fisico e poi un
tocco davvero delizioso per chiudere definitivamente la
gara.
QUAGLIARELLA 6,5 Un «mediano» dell’attacco.
Garantisce quantità ed equilibrio, senza però dimenticare il
gol: sono già 5.
ALL. DELNERI 7 La Juve porta già indelebile il suo
marchio: organizzazione, coraggio e concretezza, a
prescindere da chi gioca.
CESENA 5,5
ANTONIOLI 6 Tre gol inevitabili.
NAGAMOTO 5,5 Meno dinamico del solito.
PELLEGRINO 5 Il 2˚ «giallo» è una sciocchezza colossale.
VON BERGEN 5 Inizio pulito, affonda dopo l’espulsione di
Pellegrino.
LAURO 5,5 Gara timida, dietro e in fase di spinta
(Ceccarelli 5,5).
APPIAH 6 Tutto sommato regge davanti alla difesa.
TORINO dAlzi la mano chi ha
qualche nuovo aggettivo per
celebrare le esibizioni calcistiche di Alessandro del Piero. Ormai il vocabolario è stato saccheggiato ma lui, imperterrito,
continua a fare la differenza.
Anche contro il Cesena il campione bianconero segna un gol
«pesante» e aiuta la Juve a riemergere da un inizio di partita
pieno di errori e paure. Ale è in
ogni angolo del campo. Rin-
cuora il bambino Sorensen,
classe ’92 al debutto in A; incita il compagno Quagliarella;
conquista punizioni preziose.
Il tutto con la freschezza e l’entusiasmo di un ragazzino. Per
30’ la Juve è solo Del Piero. Ale
completa l’opera al 31’ realizzando, su rigore, il gol che annulla la fuga del Cesena e restituisce ai bianconeri l’inerzia
della gara. A chiudere il conto
ci penseranno Quagliarella e
Iaquinta. Lo sguardo feroce di
Ale è lo spot ideale di una Juve
che vuole lo scudetto. Delneri
se lo tenga stretto questo capitano che sta insegnando allo
spogliatoio come si fa a vincere e la società valuti se non sia
il caso di rinnovargli il contratto. Non sarebbe sbagliato perdere questo Del Piero?
Juve da scudetto Non è facile
vivere in emergenza continua.
La Juve ha gli uomini contati e,
nelle gambe, anche la fatica di
un’Europa League vissuta con
evidente fastidio. Il risultato è
una partenza ad handicap.
Squadra lunga, poco aggressiva, vulnerabile. Il Cesena passa in vantaggio grazie a Jimenez che deposita in rete un perfetto tocco di Schelotto, talen-
L’esultanza di
Ale Del Piero
e Fabio
Quagliarella
dopo il gol del
2-1 dell’ex
napoletano
LAPRESSE
to che Prandelli sta seguendo.
Un cazzotto e i bianconeri non
reagiscono. Ogni reparto è in
affanno. Normale. Ogni reparto convive con assenze pesanti. Non c’é Chiellini dietro, non
c’é Krasic sugli esterni, non c’é
Amauri davanti. Ma c’é Del Piero. Cattivo e imprendibile. Ale
suona la carica, rimette la Juve
sulla strada giusta poi, si gode
la crescita «degli altri». Segna
un gran gol Quagliarella, con
un colpo di testa in tuffo e sale
di rendimento anche la coppia
Aquilani-Marchisio. Due belle
facce di questo nuovo corso.
Partita bruttina, 3-1 prezioso.
IL FILM DELLA GARA
IL MIGLIORE
h 6,5 JIMENEZ
6,5
Un gol facile facile, poi idee sempre chiare, piedi buoni e
anche una discreta mobilità.
SCHELOTTO 6 Dà l’assist per Jimenez. «Sacrificato»
dopo l’espulsione di Pellegrino (Benalouane 6).
PAROLO 6 Inizio scintillante, con deliziosi cambi di fronte
che creano problemi alla Juve. Poi cala.
GIACCHERINI 6 Pesca Schelotto sull’1-0. Nei primi 25’
disorienta Motta, scompare nella ripresa.
BOGDANI 5 Non entra in partita (Rodriguez 5,5).
ALL. FICCADENTI 5,5 Squadra ben impostata, ma la
gestione a gara in corso lascia a desiderare.
TERNA ARBITRALE: ROMEO 5,5 Il rigore ci sta, ma
sono parecchie le «sbavature» in zone del campo
per fortuna meno calde. Romagnoli 5,5-Carrer 6.
31’
PRIMO TEMPO
Il pareggio su rigore
Alessandro Del Piero, 36 anni, trasforma il rigore
concesso per un contatto Pellegrino-Bonucci PLP
43’
PRIMO TEMPO
Il vantaggio dopo lo spavento
Fabio Quagliarella, 27 anni, devia di testa il bel cross di
Marchisio e fa 2-1 dopo il pareggio di Del Piero PLP
43’
SECONDO TEMPO
Sicurezza Iaquinta
Sul lancio di Salihamidzic, Vincenzo Iaquinta è
bravissimo in girata e Antonioli è battuto ancora LIVERANI
DOPO PARTITA SODDISFATTO IL TECNICO
Delneri: «C’è un bel gruppo e mi piace»
«È questa la Juve
che voglio, anche
se abbiamo
finalizzato male»
FRANCESCO BRAMARDO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO dPiù forti degli infortu-
ni, delle assenze. Nelle difficoltà, una rosa con sempre meno
petali, i bianconeri trovano la
fiammata d'orgoglio. Non era
iniziata nel migliore dei modi
Juventus-Cesena, con i romagnoli in vantaggio grazie all'unica svista difensiva del pacchetto arretrato. Poi le punte si so-
no ricordate di come si fa un
gol, e sono andate tutte e tre a
bersaglio. «E' questa la Juve
che mi piace, che voglio — confida Gigi Delneri —, ho visto
l'atteggiamento giusto, una
squadra compatta, un gruppo.
Abbiamo prodotto molto e finalizzato male, è vero, a volte contano più i tre punti conquistati
che gli applausi all'avversario.
Il Cesena aveva fatto sempre ottime gare, la classifica non rispecchia il loro valore. Siamo
stati bravi a non prendere sotto
gamba l'avversario, uno spirito
che ci porterà lontano».
Terza vittoria consecutiva All'
Olimpico, sesto risultato utile
di fila, e la classifica che si fa
sempre più corta: Milan, Inter e
Juve nell'ordine, in soli 2 punti.
«E' un campionato molto complicato, bisogna essere sempre
molto attenti - prosegue il tecnico —, i valori sono livellati, basta poco per ritrovarsi in testa o
in coda. Per questo la vittoria
contro il Cesena vale quanto
quella contro il Milan a San Siro». La Lazio è in vista, i nerazzurri sono solo ad un punto...
«L'Inter ha avuto dei problemi,
ma è una squadra con giocatori
abituati a lavorare insieme. Dal
primo posto all'ultimo ci sono
solo 14 punti, siamo tutti legati, chi riuscirà a rimanere attaccato al filo fino in fondo si giocherà qualcosa di importante
in primavera quando la fatica o
x
ha detto
SUL CESENA
Aveva fatto sempre ottime
gare, la classifica non
rispecchia il loro valore
SUL CAMPIONATO
Dalla testa alla coda ci sono
solo 14 punti: si deciderà
tutto in fondo, in primavera
SUGLI INFORTUNI
Conto di recuperare Iaquinta
a tempo pieno e Lanzafame,
qualche chance per Chiellini
Gigi Del Neri, 60 anni LAPRESSE
gli infortuni faranno la differenza».
Infermeria piena Per quel periodo in casa Juve ci si augura di
aver svuotato l'infermeria e pagato scotto con la sfortuna. Mercoledì a Brescia inizieranno i
primi rientri. «Conto di recuperare Iaquinta a tempo pieno e
Lanzafame, qualche chance
per Chiellini, anche se mi è piaciuto Sorensen, Frederik è proprio un danese, preciso in tutto
quello che fa, mi ha fatto un'ottima impressione». Dovrebbe esserci anche Felipe Melo. «E'
uscito per precauzione, non era
in campo dall'inizio per precauzione, poi con Sissoko già ammonito ho preferito sostituire il
maliano e richiamare in panchina Melo per precauzione al primo allarme: è solo un affaticamento, dovrebbe esserci mercoledì».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
JUVENTUS
CESENA
3
1
GIUDIZIO 77
MARCATORI Jimenez (C) all’11’, Del Piero (J) su rigore al 31’, Quagliarella (J) al
43’ p.t.; Iaquinta (J) al 43’ s.t.
JUVE (4-4-2) Storari; Motta, Sorensen, Bonucci, Grosso; Pepe, Sissoko
(dal 12’ s.t. Melo; dal 31’ s.t. Salihamidzic), Aquilani, Marchisio; Quagliarella,
Del Piero (dal 12’ s.t. Iaquinta). PANCHINA Costantino, Camilleri, Lanzafame, Liviero. ALLENATORE Delneri.
CESENA (4-1-4-1) Antonioli; Nagatomo, Pellegrino, Von Bergen, Lauro
(dal 31’ s.t. Ceccarelli); Appiah, Schelotto (dal 43’ p.t. Benalouane), Jimenez, Parolo, Giaccherini; Bogdani (dal
31’ s.t. Rodriguez). PANCHINA Cavalieri, Fatic, Gorobsov, Piangerelli. ALLENATORE Ficcadenti.
Marchisio per 3
E Aquilani sente
aria d’azzurro
Claudio factotum: esterno sinistro, destro
e centrale: «Mi basta essere utile...»
SONIA IN TRIBUNA FESTEGGIA ALE
ARBITRO Romeo di Verona.
ESPULSI Pellegrino (C) al 42’ p.t. per
doppia ammonizione.
AMMONITI Appiah (C), Bogdani (C),
Motta (J), Sissoko (J) per gioco scorretto.
Questa Juve malconcia ribadisce di avere la nobiltà giusta
per lo scudetto. La squadra è a
-4 dalla capolista Lazio e nella
scia delle milanesi: in perfetta
tabella di marcia. Ora serve un
ulteriore salto di qualità con il
recupero di alcuni infortunati
e, magari, l’acquisto di un paio
di giocatori a gennaio. Niente
di impossibile, anzi. Marotta
ha già i soldi a disposizione.
Cesena protesta La squadra di
Ficcadenti protesta per il rigore concesso da Romeo per il
contatto Bonucci-Pellegrino.
Decisione non facile, ma la
massima punizione ci può stare. Pellegrino pochi minuti dopo rimedia un altro giallo, con
conseguente espulsione, per
un inutile fallo a metà campo
su Pepe. Il Cesena in 10 per più
di un tempo riesce comunque
a tenere in ansia la Juve. Un dato importante. Il Cesena è ultimo, ha infilato una striscia negativa da far paura, ma non ha
staccato la spina. Anzi. Le serpentine di Giaccherini, il talento di Jimenez, la grinta di Appiah sono elementi dai quali ripartire. Il traballante Ficcadenti merita almeno un’altra opportunità.
NOTE Spettatori 21.000 circa, incasso di
170.680,00. Abbonati 14.290, quota di
267.769,00. Tiri in porta: 9-3; tiri fuori: 8-3;
angoli: 6-2; fuorigioco: 5-2. Rec: p.t. 3’; s.t.
3’.
MOMENTI CHIAVE
DAL NOSTRO INVIATO
PRIMO TEMPO 2-1
G.B. OLIVERO
c GOL! 11’ Lancio di Lauro, correzione di testa di Schelotto per Jimenez
che realizza.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
c GOL! 31’ Del Piero trasforma il rigore concesso per un contatto Pellegrino-Bonucci.
c GOL! 43’ Cross di Marchisio e deviazione di testa in tuffo di Quagliarella.
SECONDO TEMPO
14’ Destro in corsa di Pepe: la palla
centra il palo esterno.
c GOL! 43’ Lancio di Salihamidzic per
Iaquinta: conclusione in girata e Antonioli è battuto.
TORINO dTre gol, tre attaccanti
che segnano, 3 punti in classifica. E tre segreti per vincere la partita con il Cesena. Con tre giocatori che ce li raccontano.
Primo: la tecnica Alberto Aquilani tra dieci giorni tornerà a casa
sua: in Nazionale. Dopo due mesi di grandi prestazioni arriverà
la convocazione per l’amichevo-
le del 17 contro la Romania. Non
un premio, ma una semplice conseguenza del modo in cui gioca.
Alberto ormai è padrone della Juve e dispensa classe e talento:
«L’allenatore mi ha dato compiti
molto precisi — spiega Aquilani
— e io cerco di svolgerli bene.
Contro il Cesena ci abbiamo messo il cuore: dopo lo svantaggio
siamo rimasti compatti e concentrati. Delneri ci chiede di stare
equilibrati e di fare le due fasi di
gioco e noi, pur in una situazione
difficile, ci abbiamo messo il cuore». Anche per non far sentire l’as-
9
R
senza di Krasic: «Senza Milos ci
manca un giocatore unico per lo
spunto che ha sulla fascia. Ma
chi ha giocato al suo posto è stato
bravo anche perché si è dedicato
bene alla fase difensiva».
Secondo: la testa Claudio Marchisio ieri ha fatto l’esterno sinistro, l’esterno destro e il centrale. Avrà anche pulito lo spogliatoio? «No, quello non l’ho fatto —
scherza il centrocampista bianconero —. Lo sapete che sono felice
di essere utile alla squadra: poco
importa cambiare ruolo, sono orgoglioso della stima e della fiducia dell’allenatore che vuole che
noi in campo usiamo le gambe e
la testa». Marchisio è diffidato
dalla 3ª giornata: «Contro il Cesena ci ho pensato più delle altre
volte, anche perché il terreno era
scivoloso e vedevo che l’arbitro
lasciava correre molto. Abbiamo
faticato perché siamo stanchi e a
volte poco lucidi, ma siamo stati
comunque bravi a rimontare».
Terzo: il carattere Vincenzo
Iaquinta ha segnato il quarto gol
stagionale, il terzo entrando dalla panchina. Già sei volte la Juve
di Delneri ha trovato reti preziose dalle riserve e Iaquinta esalta
una delle qualità dei bianconeri:
«Abbiamo mostrato grande carattere. La classifica ci fa piacere, la
guardiamo e dobbiamo continuare a lottare fino alla fine». Adesso
Vincenzo spera di non fermarsi
più: «Stavo crescendo, poi ho
avuto un altro problemino, ma
spero sia l’ultima volta visto che
arrivo da una serie a catena di infortuni. Questo gol mi fa bene,
adesso spero di trovare la continuità dopo i 40 minuti giocati
contro il Cesena».
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SERIE A 10a GIORNATA
LA PARATA
All’Olimpico
passerella
di campioni
P
NEDVED
FERRARA
BUFFON
RAVANELLI
TACCONI
Pavel, 38 anni, bandiera
bianconera, oggi è uno dei membri
del Cda della Juventus GIAMPY
Ciro, 43 anni, è stato giocatore e
allenatore della Juve. Ora è il tecnico
dell’Under 21. Debutta il 17 LAPRESSE
Gigi, 32 anni, è il portiere titolare di
Juve e Nazionale. Ma è k.o. dal
Mondiale. E’ tornato allo stadio ANSA
Fabrizio, 41 anni, indimenticato
attaccante, ha fatto di tutto, pure il
modello. Ora è opinionista LAPRESSE
Stefano, 53 anni, portiere, 10 anni
alla Juve, ha tentato in politica ed è
stato all’Isola dei famosi LAPRESSE
Buffon: «Ora penso solo a guarire»
Tra le stelle bianconere allo stadio c’è il portiere, che non parla di futuro. E Delneri: «Venga a trovarci»
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO dLe stelle brillano sem-
pre, anche quando le nuvole le
oscurano. Le stelle della Juve
brilleranno per sempre, nel
nuovo stadio dove formeranno
la pavimentazione e nella storia del club che in 113 anni ha
conquistato il mondo. Alla festa organizzata con alcune delle 50 leggende le cui stelle compariranno nel nuovo stadio
non possono esserci tutti, ma
sono tanti e ognuno, con la sola presenza, racconta qualcosa: le parate di Sentimenti IV,
Tacconi e Peruzzi, le marcatu-
re di Gentile, Brio e Montero,
le chiusure di Pessotto, i tackle
di Benetti e Furino, i dribbling
di Causio, i gol di Anastasi, Bettega e Ravanelli.
no i parenti di Omar Sivori, Felice Borel e Gaetano Scirea. C’è
un videomessaggio di Michel
Platini. C’è la zazzera bionda di
Pavel Nedved, il più osannato.
L’abbraccio Quando arriva il
momento di Giampiero Boniperti viene voglia di chiudere
gli occhi e lasciarsi trasportare
dai ricordi. Boniperti corre vicino a Cristina Chiabotto (madrina dell’evento), saluta tutti, è
raggiante: quest’uomo ha fatto
la storia della Juve e l’orgoglio
con il quale si gode il proscenio
è coinvolgente. L’abbraccio
con Del Piero, ultimo a essere
chiamato in campo, è la quintessenza della giornata. Ci so-
Applausi per Buffon Ma il più osservato è Gigi Buffon. Ha la maglia numero 1, la sua maglia,
appoggiata sulla schiena. La
curva lo acclama: troppo profondo il legame, troppo grande
l’affetto. Franco Causio lo avvicina: «Gigi, non farai mica
scherzi eh?». E lui: «Adesso devo solo pensare a guarire». Una
non-risposta. Beppe Marotta lo
protegge: «Non esiste alcun caso Buffon: la Juve non ha niente da rimproverargli, anzi lo
Simboli: Del Piero, 36 anni domani, e Boniperti, 82, ieri allo stadio LAPRESSE
aspettiamo in campo al più presto». E Gigi Delneri lo invita:
«Oggi (ieri, ndr) non ci siamo
parlati né visti, ma non c’è nulla di strano. Lui fa allenamenti
differenziati e non sta a Vinovo
con noi. Spero che in questi
giorni prenda la macchina e
venga a trovarci. Noi lo accoglieremmo a braccia aperte».
Ma questa non è giornata da dichiarazioni. É un pomeriggio
di emozioni, di passione, di orgoglio. L’orgoglio gobbo tanto
caro ad Andrea Agnelli. Il presidente chiude l’evento salutando al microfono i tifosi e promettendo di riportare la Juve
lassù. In alto, dove brillano le
stelle.
CESENA IL TECNICO PROTESTA
«Non era rigore
La svolta è lì»
Ficcadenti: «Di
Bonucci il primo fallo»
E Campedelli gli
rinnova la fiducia
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO dFa male perdere così,
perché il risultato non fotografa i meriti di un Cesena che ha
provato a ribattere colpo su colpo alla Juve, anche in inferiorità numerica. I complimenti di
Gigi Delneri si sprecano, magra
consolazione per l’allenatore
dei romagnoli Massimo Ficcadenti, che ha da ridire sul rigore del pareggio, sul gol di Quagliarella nato in superiorità numerica, pochi secondi dopo
l'espulsione di Pellegrino. «Non
abbiamo avuto il tempo di fare
la sostituzione e la palla era in
fallo laterale... La gara però è
cambiata con il rigore, che non
c'era».
Moviola Il tecnico del Cesena rivede l'episodio alla moviola: «Il
primo fallo è di Bonucci, i due
giocatori si strattonano, il bianconero salta e prende la palla:
se è rigore allora se ne devono
fischiare duecento a partita. La
seconda ammonizione è giusta, Pellegrino è stato ingenuo,
istintivo. In dieci però non abbiamo patito l'inferiorità numerica, il Cesena è rimasto in partita fino al gol incredibile di
Iaquinta».
Luis Antonio Jimenez, 26 anni IMAGE
sta sul futuro: «La squadra ha
dimostrato personalità, voglia
di giocare, di cercare il risultato. Non meritiamo il fondo della classifica, purtroppo dobbiamo patire lo scotto della neopromossa come esperienza e situazioni sporche che ci penalizzano, ma dobbiamo essere più
forti della sfortuna». Non si respira aria di esonero (Campedelli gli ha rinnovato la fiducia)
nonostante 1 punto in 7 gare:
«Per fortuna a volte non parlano solo i punti ma il gioco, l'andamento di una partita, e chi
ha visto il Cesena giocare non
può che plaudire ad una squadra che ha capito che può salvarsi soltanto giocando. La situazione di classifica non è piacevole, ma neppure drammatica: in due-tre punti siamo in
tanti, ovvio che mercoledì dovremo vincere contro la Lazio,
come abbiamo provato a vincere anche con Juve o Samp».
Ottimismo Ficcadenti è ottimi-
f.bra.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
La Roma ne fa due
e vince il derby
Alla Lazio
ne manca uno
Borriello e Vucinic firmano il successo
giallorosso, ma la capolista contesta Morganti
RIGORI E VELE
RUGGIERO PALOMBO
LAZIO
ROMA
0
2
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Borriello (rigore) al 7’
e Vucinic (rigore) al 42’s.t.
LAZIO (4-3-1-2) Muslera; Lichtsteiner, Stendardo (dal 44’ s.t. Diakite),
Dias, Radu; Brocchi, Ledesma, Mauri; Hernanes (dal 27’ s.t. Foggia); Floccari, Rocchi (dal 1’ s.t. Zarate).
PANCHINA Berni, Garrido, Bresciano,
Matuzalem.
ALLENATORE Reja
ROMA (4-3-1-2) Julio Sergio; Cassetti, Mexes, N.Burdisso, Riise; Perrotta
(dal 34’ s.t. Brighi), De Rossi, Simplicio; Menez (dal 40’ p.t. Greco); Vucinic, Borriello (dal 39’ s.t. Baptista).
PANCHINA Lobont, Cicinho, Pizarro,
Adriano.
ALLENATORE Ranieri.
ARBITRO Morganti di Ascoli Piceno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Cassetti e Stendardo per
gioco scorretto, Lichtsteiner, Julio
Sergio e Vucinic per comportamento
non regolamentare, Foggia e Brocchi
per proteste.
NOTE Spettatori paganti 39.440, abbonati
12.681, incasso non comunicato. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 4-6. Fuorigioco 3-2.
Angoli 3-7. Recuperi 2’ p.t.; 5’ s.t.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA d «E il piccione dove
sta?». Quelli della sud si trattengono all’interno dell’Olimpico improvvisando il ritornello.
L’aquila laziale, già esposta ma
tenuta a terra per motivi di sicurezza, viene declassata al rango di commestibile pennuto. È
il bello, o il brutto, a seconda
dei punti di vista, del derby.
Che la Roma vince 2-0 interrompendo la fuga della Lazio e
facendo un bel regalo a se stessa e a un campionato tornato
alla portata di tutti. Finisce con
le squadre quasi abbracciate al
centro del campo e non si tratta di una rissa, anche se mille
episodi da moviola e relative
polemiche avrebbero potuto
suggerire un epilogo meno
tranquillo. Meglio così.
Rigori & moviola Derby di rigore, da quelli (netti) trasformati
da Borriello e Vucinic all’inizio
e alla fine del secondo tempo, a
quelli che la Lazio reclama in
quantità industriale. In realtà,
quel Simplicio che due volte
tocca con la mano, ma sempre
dopo che il pallone gli sbatte su
un fianco, non sembra meritevole di attenzione. E’ invece
netta la trattenuta di Riise su
Mauri a un passo dalla linea di
porta che sull’1-0 per la Roma
dovrebbe essere punita con rigore ed espulsione del terzino
giallorosso. L’arbitro Morganti
non vede, nella circostanza male assistito dal guardalinee Cariolato cui nella stessa azione
sfugge un fuorigioco iniziale di
Dias. A completare i non ingiustificati furori di Reja, Brocchi
e compagni, anche il fatto che
il secondo rigore della Roma
nasce da una spinta di Baptista
su Lichtsteiner, col brasiliano
che poi subisce il fallo di Dias
mentre lo svizzero e Stendardo, scontratisi, sono ancora a
3
terra. Insomma, un discreto numero di pasticci sui quali discutere almeno fino a mercoledì
(ma solo perché poi c’è da distrarsi col turno infrasettimanale di campionato).
9
Meriti Roma Un pareggio il risultato più giusto alla luce degli
errori arbitrali? Può darsi, ma
se c’è una squadra che fa la partita questa è la Roma, nonostante capitan Totti squalificato, Juan e Taddei infortunati,
Pizarro e Brighi acciaccati a far
numero in panchina al punto
che quando dopo mezzora si fa
male pure l’evanescente Menez chi lo rimpiazza è Greco, il
vittorie giallorosse
Negli ultimi tre derby la Roma
ha sempre battuto la Lazio.
Complessivamente i giallorossi
hanno subito un solo gol.
sconfitte contro la Roma
Confermata la tradizione negativa
di Reja contro la Roma. Ieri l’ha
affrontata per l’11ª volta in partite
ufficiali ed ha perso per la 9ª volta
giovane prestigiatore di Basilea che avrà modo di mettersi
in evidenza pure stavolta, entrando da uomo dell’ultimo
passaggio nell’azione del primo rigore. Ranieri ci prova anche nel primo tempo di una partita bloccata da troppo reciproco rispetto, o paura, tali da provocare moduli tattici speculari,
dei 4-3-1-2 in cui i difensori laterali restano quasi sempre sulle loro e i tre di centrocampo
pensano molto a distruggere e
poco a costruire. La differenza
la fanno i confronti diretti tra
centrali di difesa e attaccanti.
Vucinic e Borriello, in un match fatto di molti lanci lunghi,
IL FILM DELLA GARA
Pali e penalty:
succede tutto
nella ripresa
V
7’
SECONDO TEMPO
Borriello dal dischetto La Roma va in vantaggio
con un calcio di rigore: Muslera intuisce il tiro
ma si lascia passare il pallone sotto il corpo EIDON
32’
SECONDO TEMPO
Traversa di Simplicio Poco dopo la mezz’ora
la Roma avrebbe la possibilità di raddoppiare, ma il tiro
di Simplicio va a sbattere sulla traversa FORNASARI
LE PAGELLE
di RU. P:
DIAS CHE DISASTRO, BROCCHI LOTTA, JULIO SERGIO DECISIVO SU HERNANES
LAZIO 6
MUSLERA 5,5 Esce male coi
pugni, il rigore di Borriello è
parabilissimo, buona respinta su
Vucinic.
LICHTSTEINER 6 Provoca il primo
rigore, ma tra i difensori laterali è il
più intraprendente.
STENDARDO 5 Perde nettamente
il duello con Borriello. E Morganti
gli risparmia pure qualcosa
(Diakite s.v.).
DIAS 4 Dall’altare di Palermo alla
polvere. Ha responsabilità su
entrambi i rigori, perde molti
palloni ed è pure in fuorigioco sul
rigore negato alla Lazio.
RADU 6 Senza infamia su una
corsia per lo più deserta.
BROCCHI 6,5 Lotta su tutti i
palloni ed è l’ultimo a mollare, ma
Simplicio fa troppe cose.
h
IL MIGLIORE
6,5 LEDESMA
Lotta, taglia e cuce il gioco meglio
di tutti ma Zarate arriva tardi e
Hernanes non si vede.
MAURI 6,5 Meno efficace del
solito, regala comunque a Rocchi
e a Hernanes due palloni d’oro e
subisce il rigore che Morganti non
vede.
HERNANES 5,5 É stanco e si
vede. Prima arriva la sosta
natalizia meglio è.
FOGGIA 6,5 Rileva Hernanes,
entra subito in partita e coglie un
palo clamoroso.
FLOCCARI 5,5 Lotta ma combina
poco, male assistito e ben
controllato.
ROCCHI 5 Reja gli offre la chance
derby, non la sa sfruttare. In
ritardo sull’unica palla utile.
ZARATE 6 Rileva Rocchi.
Intermittente ma capace di
mettere sui piedi di Foggia la palla
del possibile 1-1. Palo!
All. REJA 5,5 I cambi funzionano,
la scelta di Rocchi e il cambio di
modulo no. Ha trasmesso troppa
preoccupazione alla squadra.
ROMA 6,5
una volta si perde Hernanes.
JULIO SERGIO 7 La parata su
Hernanes vale un tesoro. È pure
fortunato.
PERROTTA 5,5 A fianco di De
Rossi dalla parte del temuto Mauri.
Lo limita ma non abbastanza
(Brighi s.v.).
CASSETTI 6 Sta sulle sue ma
sventaglia per le punte. E sono
palloni che pungono. Ammonito,
sarà squalificato.
MEXES 6,5 Sobrio, con Burdisso
si divide Floccari e Rocchi. E non
trema nemmeno nel finale.
BURDISSO N. 6 Vedi Mexes, ma
quando entra Zarate dalla sua
parte si balla un po’.
RIISE 5 Perde il duello con
Lichtsteiner, fa rigore su Mauri e
DE ROSSI 6,5 Capitano umile ma
meno coraggioso (causa
necessità) che in altre
circostanze. Se Hernanes non c’è,
è anche merito suo.
GRECO 6 Rileva Menez e farebbe
pure gol, annullato. Ha personalità
e serve a Simplicio il pallone del
rigore numero uno.
h
7
IL MIGLIORE
VUCINIC
Non solo il pallone rubato a Dias
per il primo rigore e il secondo
trasformato. Recita da leader,
pensando a Totti.
SIMPLICIO 6,5 Dal suo piede il
primo rigore e una traversa. Ma le
mani è meglio tenerle legate dietro
la schiena.
BORRIELLO 7 Fa a pezzi il povero
Stendardo, ma veda di ripassare il
manuale del rigorista. (Baptista
s.v.).
MENEZ 5 Trequartista mancato, si
chiama fuori per infortunio dopo
un tempo incolore.
All. RANIERI 6,5 Se la Roma sta
ritrovando gamba, temperamento
e buona sorte, lo si deve a lui.
TERNA ARBITRALE: MORGANTI 5 Molte difficoltà, diverse cose azzeccate, ma il numero degli errori è eccessivo. Di Liberatore 6 - Cariolato 5,5
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
2
Dias in fuorigioco
poi penalty negato
alla Lazio
NI
schiantano fisicamente Dias e
Stendardo, che sostituisce lo
squalificato Biava, mentre
Mexes e Burdisso contengono
senza difficoltà Floccari e Rocchi, che Reja ha colpevolmente
preferito a Zarate. Al resto pensano i portieri: Muslera maldestro nel farsi passare sotto la
pancia il rigore calciato malissimo da Borriello, e sull’1-0 Julio
Sergio decisivo su Hernanes.
Risveglio Lazio Regalato alla Roma un tempo e un gol di Greco
annullato per millimetrico fuorigioco di Borriello, Reja toglie
Rocchi per Zarate, che però ci
metterà un po’ a entrare in par-
Felicità giallorossa:
esultano Perrotta,
Greco e Borriello,
mentre Radu è
sconsolato LAPRESSE
tita. Il pasticcio di Dias, peggiore in campo dopo essere stato
matchwinner a Palermo, che si
fa soffiare palla da Vucinic e avvia l’azione da cui scaturisce il
rigore dell’1-0 (mani di Lichtsteiner su tiro di Simplicio) arriva presto e ha almeno il merito
di risvegliare la Lazio, nella
quale Hernanes, affaticato,
non è più il Profeta delle prime
giornate. Reja lo toglierà a venti minuti dalla fine, dando spazio al vivacissimo Foggia e a un
4-3-3 rischiatutto. Il necessario
per incendiare il derby, dalla
traversa di Simplicio al palo di
Foggia. Come non bastassero
le (in)decisioni di Morganti.
Derby ricco di episodi
e sono proprio gli episodi a
condizionare alla fine l’operato
di Morganti. L’arbitro è quasi
perfetto per 75 minuti, poi...
Ma procediamo in ordine
cronologico: bravo Cariolato
a segnalare al 40’ il difficile
fuorigioco (centimetri) di
Borriello, inutile il successivo
gol di Greco. Nella ripresa
al 5’ concesso giustamente
un rigore alla Roma: sul tiro
di Simplicio c’è la «parata»
di Lichtsteiner col braccio
destro. La Lazio protesta due
volte per presunti tocchi di
mano da parte di Simplicio,
ma ha torto: nel primo caso
la palla sbatte sulla coscia
e nel secondo c’è addirittura
una carambola. La «madre
di tutte le azioni» arriva al 33’
quando sulla punizione di
Ledesma accade di tutto: Dias
è in fuorigioco ma l’assistente
Cariolato non lo vede, forse
perché all’inizio aspetta di
vedere a chi è diretto il pallone
e dopo perché è impallato
dagli altri giocatori; in ogni
caso l’azione prosegue e Riise
affossa Mauri a pochi metri
dalla porta. Sarebbe rigore ed
espulsione, Morganti invece
lascia giocare (anche lui ha la
visuale coperta?) non aiutato
nella scelta da Cariolato. Al 41’
secondo rigore per la Roma,
il fallo di Dias su Baptista
è netto, ma anche in questo
caso c’è un prima: lo stesso
Baptista spinge Lichtsteiner.
Il gioco era da fermare.
Nel calderone anche un
contrasto in area giallorossa
tra Mexes e Floccari,
ma è corretto non sanzionarlo.
Ranieri:
«Protestano
e ci fanno
godere...»
Il tecnico «La Roma ha 4 punti
in più di un anno fa quando
sfiorammo lo scudetto»
ALESSANDRO CATAPANO
MASSIMO CECCHINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdA proposito, «romani»
fa rima con «balcani». E così il
sapore di sberleffo che si consuma nel derby giallorosso viaggia tutto sulle rotaie lessicali
percorse da Vucinic e Ranieri. I
fili conduttori? Sostanzialmente due: il rosicamento laziale e
una Roma rilanciata. E se la
squadra di Reja si lamenta per i
rigori (dati e non), le due istantanee romaniste ghiacciano
l’attaccante che fa la parodia
del grande Boskov: «Rigore è
quando arbitro fischia», mentre l’allenatore replica alla Trilussa: «Sono cambiato, faccio
bene a fa’ il romano. Ve state
ad attacca’ ar fumo dela pipa. A
noi romanisti ce fate gode’ come ricci. A Brescia mi sono lamentato? Sì, protesto quando
le cose mi vengono contro. E in
ogni caso in questa stagione abbiamo più episodi contro che a
favore. Eppure abbiamo 4 pun-
x
ha detto
RANIERI E I PUNTI
L’arbitro ha sbagliato anche
nei nostri confronti. Abbiamo
4 punti in più di un anno
fa e adesso puntiamo in alto
VUCINIC E I RIGORI
Non potevo chiedere di
meglio che segnare sotto la
Sud. Le lamentele? Rigore è
solo quando arbitro fischia...
LA SENSI SODDISFATTA
La vittoria è meritata
e la soddisfazione doppia.
Abbiamo battuto la capolista
e riaperto il campionato
13
R
ti in più di un anno fa, quando
abbiamo sfiorato lo scudetto.
Noi puntiamo in alto. Stiamo rimettendo in sesto la barca».
Vucinic & Aleksandar Gran merito per la manovra, però, va proprio a Vucinic che, dopo aver
segnato il 7˚ gol alla Lazio, l’ha
dedicato al figlio appena nato.
«Mi hai regalato un sogno:
Aleksandar ti amo», c’è scritto
sulla maglia. E a fine gara dice:
«È la partita della svolta. Dobbiamo continuare così, senza
pensare più a quanto abbiamo
fatto l’anno scorso, guardiamo
al futuro. Dovevamo vincere e
l’abbiamo fatto. Il primo rigore? Borriello ha preso il pallone
e non mi sembrava il caso di litigare. Nel secondo invece la palla me l’ha data De Rossi».
Ranieri e le polemiche Oltre a
Vucinic, anche Ranieri — che
in serie A in Italia su 7 derby
vanta uno score di 6 vittorie e
un pari — ha un pensiero per
Totti. «Francesco ci manca sempre, gli dedichiamo la vittoria.
Sono stati pochi i veri romanisti a starci vicino. Greco? Non
si riesce a capire come lui non
abbia trovato squadra neanche
in B, ora me lo tengo stretto».
Ma il cuore del dopo partita sono le polemiche. «Il litigio con
Brocchi? Io cercavo di calmarlo, lui ha interpretato male. Comunque su ogni calcio piazzato di rigori ce ne erano anche a
favore nostro, Morganti ha utilizzato lo stesso metro, ha sbagliato con tutti. Sul gol annullato a Greco ha avuto occhi di lince ma non ha visto Dias in fuorigioco nello pseudo-rigore Lazio. Il guardalinee cosa guardava?».
Gioia Sensi Rosella Sensi, invece, consuma in famiglia la sua
felicità: «Vittoria meritata. Provo una gioia immensa anche
perché aver battuto la Lazio significa aver fermato la capolista e riaperto il campionato».
Proprio vero. Per questo la felicità sembra doppia.
ORDINE PUBBLICO
Un arrestato
Un accoltellato
Otto denunciati
33’
SECONDO TEMPO
Rigore su Mauri, la Lazio protesta Evitato lo
0-2, la Lazio risponde e Mauri viene trattenuto da Riise
a un metro dalla linea. Morganti non dà il rigore LINGRIA
38’
SECONDO TEMPO
Foggia fermato dal palo La Lazio ha un’altra
occasione per pareggiare. La conclusione di Foggia
viene però respinta dal palo IMAGE SPORT
42’
SECONDO TEMPO
Vucinic chiude il derby Il secondo rigore per i
giallorossi chiude il derby: fallo di Dias su Baptista in
area, dagli undici metri stavolta segna Vucinic GMT
QUI LAZIO I BIANCOCELESTI FURIOSI PER LA DIREZIONE ARBITRALE
Rabbia Reja: «Su Mauri il fallo era netto»
«Morganti attento
x
solo per la Roma. Si
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Effettivamente negli episodi
chiave siamo stati fortemente
penalizzati. E più in generale
la direzione di Morganti mi è
parsa molto decisa solo quando si trattava di fischiare a favore della Roma: in settimana
si erano lamentati della sua designazione, adesso avranno
poco da ridire...».
ROMAdIl volo è interrotto, la
Lazio non fa fatica a trovare il
colpevole: è l’arbitro Morganti
che, secondo i biancocelesti,
ha indirizzato la gara a favore
della Roma. «A un certo punto
— racconta un Reja rabbuiato
— i ragazzi si sono fermati:
"basta, mister, non si può giocare in undici contro dodici".
Infuriati Due le situazioni che
hanno fatto infuriare i laziali:
il rigore negato a Mauri sull’1-0 e il secondo penalty concesso alla Roma. «Quello su
Mauri è un rigore talmente evidente che non si può non dare
— protesta Cristian Brocchi
—. Sono due anni che ai derby
gli arbitri ci fischiano sempre
erano lamentati per
la designazione...»
STEFANO CIERI
contro». «Prima del fallo di Riise su Mauri — aggiunge Reja
— c’è un fuorigioco di Dias, è
vero. Ma nel momento in cui
l’arbitro non lo fischia l’azione
continua e c’è un rigore clamoroso con possibile espulsione
del romanista». Ma al tecnico
non tornano i conti pure in altri episodi. «Oltre a quello nettissimo su Mauri c’erano altri
due rigori per noi per interventi di mano di Simplicio, soprattutto il secondo (sul 2-0 nei minuti di recupero, ndr). E poi
l’azione da cui scaturisce il secondo rigore romanista è viziata da un chiaro fallo di Baptista su Lichtsteiner».
Nervosismo Brocchi è stato pro-
HA
DETTO
V
Brocchi
Con Ranieri
ho esagerato,
alla fine
gli ho chiesto
scusa
tagonista di un duro battibecco con Ranieri in campo. «Ho
esagerato — ammette il centrocampista — e alla fine gli
ho chiesto scusa. Però anche
lui si è fatto trascinare un po’
troppo dal clima del derby».
Reja pensa invece a voltare pagina: «Motivi di recriminazione ne abbiamo tanti, non solo
le sviste arbitrali. Anche noi
abbiamo le nostre responsabilità: nel primo tempo abbiamo
giocato davvero male. Ma
adesso è inutile continuare a
pensare al derby. Dobbiamo
immediatamente voltare pagina, per fortuna si torna in campo mercoledì. Siamo ancora
primi da soli e cercheremo subito di rimetterci in marcia».
ROMA C’è il punto di partenza e il bilancio. Il punto
di partenza era il derby dello scorso 18 aprile,
con dieci feriti di cui uno grave, un’auto
incendiata con donna e bambini dentro salvi per
miracolo e un bel po’ di armi sequestrate intorno
allo stadio. È partendo da qui che la Questura di
Roma parla di «risposta positiva» ricevuta dai
tifosi nel derby di ieri. Poi però c’è il bilancio, che
non è proprio quello di una passeggiata di salute:
un tifoso arrestato per porto abusivo di arma da
taglio (un coltello con una lama di 14 centimetri) e
altri otto denunciati. Tutti e nove sono stati
sottoposti a Daspo. E ancora: un tifoso
accoltellato prima della partita in zona Ponte
Milvio, un altro tifoso ferito alla testa dopo
un’aggressione, un altro ancora che ha perso un
dito nel tentativo di scavalcare le recinzioni dello
stadio. Dopo la partita, poi, le forze dell’ordine
hanno trovato nei pressi dell’Olimpico una busta
con due bombe carta.
All’interno dello stadio, una volta tanto, non ci
sono stati scontri: la tribuna Tevere, terra degli
incidenti degli ultimi anni, era per metà vuota e
per il resto riempita da abbonati, bambini e over
60. Tutta la zona intorno all’Olimpico era stata
presidiata da oltre 700 agenti. Durante la partita
circa 400 persone hanno manifestato contro la
tessera del tifoso fuori dallo stadio, esplodendo
petardi e cantando slogan contro le forze
dell’ordine. Dentro, cantava la fanfara dei
Bersaglieri, presa di mira da un fumogeno sotto
la curva Sud durante la sua sfilata. Anche questo
è stato il derby.
Davide Stoppini
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA - LA SFIDA
Dove c’è Vucinic
c’è tanto gioco
Il romanista vince il duello con Floccari
Tira, lancia, dribbla, segna: è ovunque
OO
SERGIO FLOCCARI
28 anni
attaccante
MIRKO VUCINIC
27 anni
attaccante
GOL REALIZZATI
0 1
TIRI IN PORTA
0 2
TIRI FUORI
2 3
DRIBBLING
1 2
PASSAGGI
12 28
CROSS
2 3
PALLE PERSE
2 4
PALLE RECUPERATE
2 0
ANDREA SCHIANCHI
PIU’ PASSAGGI?
LEDESMA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
53
dDate un’occhiata alle cifre, mettetele a confronto, studiatele, rivoltatele come calzini, e alla fine
giungerete alla conclusione che il
numero uno del derby di Roma si
chiama Mirko Vucinic. L’attaccante è stato quello che ha calciato di
più sia in porta (2) sia fuori (3),
che più degli altri ha cercato il passaggio illuminante (2 assist), che
più ha dribblato (2) e che più ha
subiti falli (3). Francamente un allenatore non potrebbe chiedere altro.
Assistenza Ad aggiungere pepe alla prestazione, sempre in accoppiata con Borriello, Vucinic si è
speso per mettere in difficoltà la
difesa laziale con movimenti sapienti, frequenti «tagli», intelligenti duetti. I centraloni di Reja (Dias
in particolare) sono andati ben
presto in bambola. Dalla parte opposta, invece, a Floccari non è
riuscita nemmeno la metà
di quanto fatto da Vucinic. Demeriti suoi, certo,
ma non solo. Gli è mancata l’assistenza prima di
Rocchi e poi di Zarate.
Se in una partita un
centravanti non
riesce mai concludere in porta,
un po’ può essere colpa della
sfortuna, un po’
dell’imprecisione, e molto del
gioco globale della squadra che
non è riuscita
a metterlo nelle condizioni
migliori.
Utilità Anche in
termini di passaggi riusciti, e quindi di partecipazione alla manovra,
Vucinic batte
Floccari: 28
quelli del montenegrino, soltanto 12 quelli
dell’attaccante
laziale. Che ha
avuto pure poco coraggio: solo un dribbling.
A testimonianza di una buona
prestazione, ci sono sempre i
numeri: Ledesma è il giocatore
che ha effettuato più passaggi
positivi (53). Pochi gli errori del
centrocampista laziale: soltanto
6. Ledesma è, tra l’altro, di tutti i
giocatori del derby quello che ha
toccato più spesso il pallone:
ben 97 volte.
PIU’ POSSESSO PALLA?
LA LAZIO
52 %
La Lazio, nonostante la sconfitta, ha avuto un possesso-palla
superiore rispetto a quello della Roma: 52 per cento contro
48. La squadra di Reja ha così distribuito le giocate offensive:
il 37 per cento sulla fascia sinistra, il 30 per cento al centro, il
33 per cento sulla fascia destra.
PIU’ LANCI?
DE ROSSI
10
E’ De Rossi il giocatore che ha
effettuato il maggior numero di
lanci: 10. Il centrocampista non
si è limitato a cucire la manovra
con tocchi corti, ma
ha pure cercato
la giocata
lunga.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
R
SERIE A 10a GIORNATA
NAPOLI
PARMA
Edinson Cavani,
23 anni, segna il
2˚gol ANSA
2
0
x zupping 1
HANNO
DETTO
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0
di VINCENZO CITO
[email protected]
MARCATORI Cavani 19’ p.t. e 41’ s.t.
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NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis; Grava,
Cribari, Campagnaro; Zuniga, Yebda, Pazienza, Vitale (dal 26’ s.t. Aronica); Hamsik (dal 19’ s.t. Gargano), Sosa (dal 20’
s.t. Lavezzi); Cavani PANCHINA Iezzo,
Cannavaro, Maggio, Dumitru ALLENATORE Mazzarri
Reja decide
un altro
derby
V
PARMA (4-3-3) Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Antonelli; Valiani, Morrone
(dal 20’ s.t. Bojinov), Gobbi (dal 42’ s.t. Angelo); Marques, Giovinco (dal 25’ p.t. Crespo), Candreva PANCHINA Pavarini, Dellafiore, Paci, Pisano ALLENATORE Marino
Cavani
Dopo la fatica
di giovedì non
era facile
giocare bene
oggi. Abbiamo
dimostrato
forza e unione
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo
AMMONITI Marques, Grava e Vitale.
NOTE paganti 15.111, incasso 244.060
euro. Abbonati 11.820, quota 264.526
euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 3-2.
Fuorigioco 1-0. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.
CavaNapoli
Basta una doppietta
ed è zona Champions
L’uruguaiano affonda il Parma: ora è capocannoniere
con Eto’o e lancia gli azzurri di Mazzarri al quarto posto
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
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NAPOLI dA braccetto con Inter
e Juve, verso la Champions
2010-11. E con Cavani, il Matador, capocannoniere non rigorista: Napoli, oggi, rifiuti a parte. Popolo euforico in ottimistica attesa del confronto con la
capolista (domenica), tranne
Mazzarri. Lui rifiuta di guardare la classifica («penso a Cagliari, mercoledì, con preoccupazione») e quindi prima o poi De
Laurentiis lo inviterà a Capri:
se vuole fare il giapponese iso-
lato nella giungla, che almeno
si circondi del mare.
Cancellato Anfield Un Parma
inespressivo viene liquidato
con punteggio inglese, così per
seppellire quell’amaro quarto
d’ora finale di Anfield che tanto aveva esaltato mister Gerrard e tanto aveva depresso
Dossena, l’ex che avrebbe pagato di suo per espugnare il tempio dei Reds dopo 2 stagioni da
incompreso. Mazzarri lo lascia
in tribuna, ed è una decisione
saggia perché il ragazzo dopo
gli errori determinanti di giovedì aveva bisogno di tranquillità. Così come appaiono saggi
w
gli altri cambi: rispetto alla coppa, nella formazione iniziale ci
sono 6 novità. Mazzarri conferma Cavani dopo averlo collocato in panca alla vigilia; il ripensamento del sabato sera si rivela decisivo.
Lo show L’uruguaiano sblocca
il risultato avviando e concludendo un contropiede che trova gli ospiti sbandati, con la precisa collaborazione di Zuniga,
un altro che non doveva giocare
(era stato provato Maggio). Poi
nel corso di un match povero di
gioco, tiri in porta e pathos, trovi Cavani sventare in difesa un
cross per Zaccardo, egoista in
I NUMERI
11
i gol
dell’uruguaiano
Cavani in
questa stagione
col Napoli in 14
partite fra serie
A ed Europa
League.
LE PAGELLE
un contropiede dove ignora il libero Sosa e infine spietato nell’assestare il colpo del k.o. con
un tiro da pochi passi, ma da posizione angolata suggeritogli
da Lavezzi, entrato a metà ripresa. Insomma, lo spettacolo di
questi «ordinari» 90’ sta tutto
nelle giocate e nelle corse dell’attaccante uruguaiano.
Tutti in ritiro Marino, allenatore ospite, ha trascorso il pomeriggio andando su e giù davanti alla panchina come un leone
in gabbia: i suoi, incredibilmente, non si sono battuti. Appare
in linea con tale mancanza di
agonismo la punizione del maxi ritiro subito adottata dalla società. C’è da ritrovare animus
pugnandi, ma pure linearità
nelle scelte perché un attacco
formato da Marques-Giovinco-Candreva era talmente
spuntato da costringere i difensori a salire sui calci d’angolo.
E da questa esigenza è nato il
pauroso vuoto in cui si è infilato Cavani sul 1˚ gol. Il nuovo
infortunio muscolare di Giovinco ha determinato l’ingresso di
Crespo, cioè una punta vera, e
proprio Hernan è stato l’unico
a sfiorare il pari con una deviazione (la sola della squadra nella porta rivale) sotto misura su
assist di Antonelli. Il salvataggio istintivo di De Sanctis ha
convinto il popolo del San Paolo che quest’anno c’è pure l’aiuto della sorte.
di MIMMO MALFITANO
DE SANCTIS UNA PARATA MA OK. PARMA: SI SALVA VALIANI
NAPOLI 6,5
DE SANCTIS 6,5 Salva su Crespo
con una prodezza, sull’unico tiro in
porta dei gialloblù.
GRAVA 6 Marcatura decisa sullo
spagnolo Marquez, ma rimedia
un’ammonizione.
CRIBARI 6 Stavolta non
commette errori, fila tutto liscio: è
in ripresa.
CAMPAGNARO 6 Ritorna a
sinistra e prevale su sia Giovinco
sia su Candreva.
ZUNIGA 6 Ha confermato che
sulla destra rende molto di più;
suo l’assist per il primo gol di
Cavani.
YEBDA 6 Prestazione
convincente, ma è ancora
troppo lento.
PAZIENZA 6 Il momento gli è
favorevole, a centrocampo
prevale.
VITALE 6,5 Cross perfetti e tanta
tanta grinta: tenerlo in maggiore
considerazione non sarebbe per
nulla sbagliato.
ARONICA 5,5 Deve entrare subito
in partita e qualcosa sbaglia.
HAMSIK 6 (nella foto) Generoso,
ordinato ma del suo talento non
c’è traccia alcuna.
GARGANO 6 Il centrocampo
beneficia della sua
maggiore freschezza.
SOSA 6 Fino a quando la
condizione l’ha sorretto,
ha sostenuto la fase
offensiva.
LAVEZZI 6 Pregevole il
tocco smarcante per il
secondo gol
di Cavani.
h
IL MIGLIORE
7,5 CAVANI Balza in testa
alla classifica dei cannonieri e la
sua doppietta tiene il Napoli in
zona Champions.
All. MAZZARRI 7 Si affida al
turnover (sei cambi rispetto a
giovedì) e le scelte fatte gli hanno
dato ragione.
PARMA 5
MIRANTE 5 Sul secondo gol è
colpevole: il pallone di Cavani
entra sul suo palo.
ZACCARDO 5,5 Il movimento
continuo di Sosa non l’aiuta di
certo.
PALETTA 4,5 Davvero
imbarazzante contro uragano
Cavani.
LUCARELLI 5 Collabora al
disastro difensivo.
ANTONELLI 5,5 E’ disorientato
dalla rapidità di Zuniga che lo salta
sistematicamente con le sue finte.
h
IL MIGLIORE
6 VALIANI
BOJINOV 5 Si vede soltanto nel
momento in cui entra in campo,
per il resto è buio pesto.
GOBBI 5 Viene sopraffatto da
Hamsik, che per giunta non è
nemmeno tanto in forma.
(Angelo s.v.).
GIOVINCO s.v. S’infortuna dopo
25 minuti ed è purtroppo costretto
a lasciare.
CRESPO 5 Non garantisce
incisività alla fase offensiva anche
se è l’unico a tentarci, impegnando
una volta De Sanctis.
CANDREVA 5 Deludente, eppure
lui avrebbe dovuto garantire quel
qualcosa in più che è mancato
nella fase d’impostazione..
Assicura quel poco di qualità
che non serve, però, ad evitare
il tracollo.
MARQUES 5,5 Volenteroso, ma
anche testardo (troppo) nel tenere
palla. Grava l’ha ridimensionato
quando ne ha capito i movimenti.
MORRONE 5,5 Corre e contrasta,
ma non basta l’impegno. Avrebbe
avuto bisogno di maggiore
collaborazione da parte dei
compagni di reparto.
All. MARINO 5 La sua panchina
traballa sempre di più anche se il
direttore sportivo Leonardi ne ha
garantito la conferma. Ma
basterà?
TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 6 Gestisce bene una partita sostanzialmente corretta. CALCAGNO 6 - GALLONI 6
V
Mazzarri
Questo è
il risultato delle
scelte estive e
del lavoro
quotidiano.
La crescita sta
avvenendo
Clamoroso a «Stadio Sprint»
(Rai Due): ieri, per la prima
volta nella storia della
trasmissione, una inviata è
riuscita a fare domande senza
che Enrico Varriale facesse le
sue! Rivediamo l’azione alla
moviola. Il conduttore:
«Abbiamo solo un minuto, lo
dedichiamo a Reja che in
carriera non ma hai battuto la
Roma. Perché? Francesca: dai il
microfono a Reja!». Francesca
Sanipoli (ribellandosi al
diktat): «Se posso dire una
cosa: il modulo...». Reja
risponde a lei e non a lui e
l’inviata si permette addirittura
di fare un’altra domanda
(«Ecco, mister. Foggia.
Rifarebbe tutto?») coperta
inutilmente dalla voce di
Varriale. Il tecnico risponde
sulle note amare di Varriale
(«Siamo fuori con i tempi..»)
perché il programma è finito e
al conduttore restano solo i
saluti. Risultato sul campo:
Lazio-Roma 0-2. Risultato in
studio: Varriale-Sanipoli 0-2.
V Radiorai, Inter-Brescia
Cribari
Era importante
vincere e farlo
con una bella
prestazione.
Il gruppo ha
dimostrato
tanta qualità
raccontata da Francesco
Repice. «Il Brescia riparte con
Hemetaj». «Hemetaj è tra i più
attivi del Brescia». «È Hemetaj
a spezzare l’azione dell’Inter».
Sarà mica Hetemaj?
Milan-Real Madrid di
Champions League su Rai Due.
Gianni Cerqueti (serio): «Va
detto che il gol di Inzaghi è in
fuorigioco». Salvatore Bagni
(professionale): «Sì
ammettiamolo, era
fuorigioco». Dieci minuti dopo,
stessa rete, Giampiero
Galeazzi (appena vede
Allegri): «Giusta la scelta di
inserire Inzaghi, ha fatto una
doppietta, anche se sul
secondo gol Mourinho parla
di probabile fuorigioco».
CONTRATTO A MILANO
Abete incontra
Beretta e Campana
(m.iar.) Abete, Beretta e
Campana. Soltanto loro tre. È
un incontro politico al
massimo livello quello che il
presidente della Federcalcio
ha convocato oggi per salvare
la trattativa sul rinnovo del
contratto collettivo, scaduto a
giugno. Abete cercherà una
mediazione tra il presidente
della Lega di Serie A e quello
dell’Assocalciatori, dopo che
dieci riunioni tra le parti non
sono bastate per arrivare
all’intesa. I tre prima
s’incroceranno al Premio
Facchetti, in Gazzetta, poi si
riuniranno in un albergo
milanese. L’Aic minaccia di
indire lo sciopero (il 20-21
novembre) se la Lega non
accetterà di stralciare dalla
piattaforma i due punti da
sempre contestati (fuori rosa
e trasferimenti forzati). Il
mandato dei club, però, quei
due punti li prevede. Se non si
tornerà a trattare, la Figc
nominerà un commissario ad
acta. Che nessuno vuole.
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16
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
ANDREA ELEFANTE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dL’Inter vede grigio e
non solo perché piove, anzi diluvia, sul bagnato: stagione finita per Samuel, almeno tre settimane di stop per Maicon (e
Sneijder ancora ieri non stava
benissimo).
Domani sotto i ferri Ieri a Pavia
esami impietosi per il difensore
argentino, finora il nerazzurro
con il più alto rendimento assieme a Eto’o: grave lesione del legamento crociato anteriore e
del collaterale esterno del ginocchio destro. Per fortuna
non c’è interessamento del crociato posteriore (il ginocchio sarebbe stato da ricostruire totalmente) e del menisco (quasi
ininfluente, vista la gravità del
resto). Samuel sarà operato domani al San Matteo di Pavia
dal professor Franco Benazzo:
per il giocatore una garanzia
visto che già nel 2008 intervenne sul crociato anteriore sinistro e il recupero fu totale, come dimostra il suo rendimento successivo. La speranza fondata è che anche stavolta possano essere scacciati gli incubi
inevitabili per un giocatore che
affronta un intervento così complesso a 32 anni.
Maicon, addio derby Annunciata la diagnosi per Maicon, un po’
come il suo infortunio, visto che
da tempo il brasiliano giocava
con un fastidio al ginocchio che
ha causato anche uno scompenso muscolare: stiramento fra 1˚
e 2˚ grado al bicipite femorale
sinistro, dunque addio derby ma
rientro in tempo per il Mondiale
per club. Nessuna previsione certa per Thiago Motta, anche lui visitato ieri a Pavia: al
momento è escluso
un nuovo intervento chirurgico, ma i
progressi dei
giorni scorsi
non sono ancora garanzia di
una disponibilità in tempi brevi.
A PEZZI
Samuel addio
La crisi del gol
Inter, così rischi
di perdere tutto
Per l’argentino stagione finita e non
si segnava così poco da dieci anni
Allarme per derby e Mondiale per club
Walter Samuel,
32 anni, veste
la maglia
nerazzurra dal
2005 LIVERANI
Deki e Jc, si decide domani Dovrebbe rivedersi a Lecce, invece, Wes Sneijder: ieri alla Pinetina era ancora piuttosto debole
dopo lo svenimento — troppa
fatica in quel ruolo obbligato?
— di sabato, però entro mercoledì sera ha tutto il tempo per
ritrovare energie. Stankovic e
Julio Cesar invece andranno verificati nei prossimi due giorni,
mentre per Cambiasso se ne riparla — ma è tutto da vedere —
in vista del derby. Per tutti gli
altri, appuntamento a dopo la
sfida con il Milan.
Gestire e prevenire Ecco l’allarme per il futuro, immediato e
prossimo: giocare il derby in
condizioni di eccessiva inferiorità e poi arrivare al Grande
Obiettivo stagionale, il Mondiale per club di metà dicembre,
ancora costretti ad aggiornare
la conta degli infortunati (siamo a quota 33, tutti compresi).
Rimedi? Ormai quel che è fatto, è fatto: non resta che gestire
senza più rischiare (escluso
qualunque rientro affrettato) e
cercare di prevenire il più possibile ulteriori stop.
Perché non corre più? Ma l’allarme suonato sabato sera non
riguarda solo gli infortunati. Come già visto — e ammesso
da Benitez — a
Londra contro
il
Tottenham, questa Inter è
lenta, corre
male più che
poco, arriva
spesso seconda sul
pallone, fatica a cambiare ritmo e lo fa più
di rabbia che di gambe
(e così ne risentono anche i muscoli). L’anno dei tantissimi infortunati con Cuper,
perlomeno, chi andava in campo volava. Rischio calcolato,
per volare a dicembre? Si vedrà, ma intanto l’Inter è come
un cane che si morde la coda e
con tanti assenti Benitez è sempre costretto a rimboccare una
w
Maicon stirato e fuori
almeno 3 settimane.
Benitez ha una
coperta sempre
corta, e ne risente
anche la tattica
coperta troppo corta, con ovvie
ripercussioni tattiche.
Come ai tempi di Lippi Per dire:
Chivu potrebbe essere utile per
tamponare l’emergenza centrocampo, ma ora, senza Maicon,
Santon servirà dietro a destra,
non a sinistra, a meno che non
venga replicato Cordoba laterale, con Materazzi centrale. E ci
sono altri numeri impietosi, mica solo quelli degli infortuni:
appena 4 gol segnati nelle
ultime 6 gare di campionato, dopo dieci giornate sono 12 in tutto. L’Inter non
segnava così poco in avvio
di stagione dal 2000-2001,
con Lippi: anche per questo
alla gente nerazzurra è venuta un po’ di paura di perdere
tutto.
I NUMERI
5
i sicuri
assenti per
Benitez in vista
del derby di
domenica:
Samuel, Maicon,
Thiago Motta,
Muntari e Mariga
MESSAGGI D’INCORAGGIAMENTO
Zanetti e Totti: «Dai, Walter»
Thiago Motta: «Prudenza»
MILANO Messaggi per Walter da due super
capitani, Javier Zanetti e Francesco Totti. «Lo
aspettiamo - dice Zanetti sul sito del club -. Tutta la
squadra è con lui. Siamo sicuri che tornerà più
forte di prima come ha già dimostrato di poter fare
dopo l’infortunio all’altro ginocchio. Lui non molla
mai». Poi, il romanista: «Il suo infortunio mi ha dato
un gran dispiacere. Lui è stato un grande ex
compagno: sono momenti duri, so cosa si prova. In
bocca al lupo, Walter».
Torneremo Intanto, Thiago Motta parla di sé. «Non
sono ancora pronto e non voglio forzare: può
essere questione di una settimana o un mese. C’è
preoccupazione per i tanti infortuni, ma spero che
in un mese tutti possano rientrare. Mou è stato
fortunato ad arrivare al momento giusto in cui tutti
hanno fatto bene in campo. Fra uno o due mesi
speriamo di ritrovare l’Inter che ha vinto tutto».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
R
SERIE A
Ranocchia subito?
Più di 10 milioni
Moratti vuol convincere Preziosi a cedere il difensore
a gennaio. Gli altri nomi sono Agger, Cahill e Hangeland
MATTEO DALLA VITE
FILIPPO DI CHIARA
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MILANO dCara Inter, vuoi subi-
to Ranocchia? Dieci milioni per
l’altra metà non bastano. L’ipotetico botta-e-risposta fra Enrico Preziosi e il club nerazzurro
potrebbe essere questo. Il k.o.
di Walter Samuel mette il numero uno genoano nelle condizioni di sparare alto e di tenere duro mentre l’Inter tenta di accelerare l’affare del giugno 2011 all’alba del nuovo anno. Ma l’ostacolo c’è: anche se i rapporti fra
le due società sono ottimi, per
ora Preziosi tira su il muro. E se
non dovessero subentrare dei
compromessi fra le parti, ecco
che l’uomo-mercato nerazzurro
Marco Branca potrebbe essere
costretto a indirizzarsi altrove,
magari nella Premier League.
Osservato da tempo Per Andrea Ranocchia, classe ’88, c’è
stata anche l’investitura di Marco Materazzi: «Sarà il futuro
Nesta» scrisse sul proprio sito
dopo Genoa-Inter. Il club nerazzurro (che ne acquistò la prima metà a luglio per 7,5 milioni) lo sta facendo osservare da
settimane proprio in previsione di un rafforzamento difensivo alla riapertura del mercato:
ecco, il brutto k.o. di Samuel
mette il turbo a tutto. Ma Pre-
ziosi pare non voler mollare di
un centesimo da quella richiesta di oltre 10 milioni di euro.
Una scalata.
Alternative Così, Moratti, Branca e Benitez stanno valutando
seriamente come agire: portarlo all’Inter subito a quella cifra
Andrea
Ranocchia, 22
anni, è in
comproprietà
col Genoa. Si è
messo in luce
nelle 2 stagioni
in prestito al
Bari FOTOPRESS
(col vantaggio di accelerare
l’ambientamento del giocatore
nel mondo nerazzurro) o aspettare sei mesi abbassando la
quota della comproprietà? «Se
Galliani chiamasse per Ranocchia - ha detto recentemente
Preziosi -? Gli direi di no perché tra uomini le parole contano e io ho dato la mia a Moratti. Il suo destino lo decideremo
con serenità con l’Inter, ma
non a gennaio. A gennaio non
si muoverà nessuno». Di certo
nelle prossime ore ci saranno
contatti sempre più assidui fra
le parti: se Preziosi si ammorbidirà, l’affare si potrà fare a gennaio. Sennò, occhio ad altri nomi: Agger, Hangeland, Cahill,
Barzagli.
Agger, il preferito Il nome dell’italiano campione del mondo
uscì poche ore dopo la fuga da
San Siro di Muntari, gradito al
Wolfsburg: oggi la pista si è un
po’ raffreddata, ma non si sa
mai. E allora, in questa lista di
alternative, il nome che più garba a Rafa Benitez è quello di Daniel Agger, 25 anni, danese del
Liverpool, attualmente infortunato ma considerato credibilissimo e all’altezza. Poi, ecco una
new entry: si tratta di Brede
Hangeland, classe ’81 del
Fulham, norvegese seguito anche dal Liverpool perché graditissimo a Roy Hodgson. Non è
da escludere che il movimento
dell’uno possa dare una mossa
anche all’altro. Il quarto della lista è Gary Cahill, centrale del
Bolton, classe ’85, seguito anche da Chelsea a Manchester
United. Lui dice: «Sono ambizioso, sogno un grande club». L’Inter ascolta. E a gennaio agirà.
s
GLI ALTRI
OBIETTIVI
V
Agger
Danese di 25
anni, gioca nel
Liverpool dal
2006, quando
arrivò dal
Brondby
V
Cahill
Inglese di 24
anni, gioca nel
Bolton dal 2008.
Ha iniziato la
carriera
nell’Aston Villa
BRESCIA IL PORTIERE PARATUTTO
Arcari: «A San Siro?
Prima solo per Vasco»
GIULIO DI FEO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dL’uomo che ha murato l’Inter, roba che pure Eto’o gli allaccia le scarpe. Ad Arcari è successo davvero: «Ne avevo una slacciata, coi guanti è impossibile
provvedere. Ho chiamato i miei
in panchina, ma è arrivato
Eto’o. Si è chinato, ha fatto e mi
ha chiesto "Va bene così?". Sono rimasto a bocca aperta».
Poi, però, il portiere del Brescia
ha scherzato poco: Sneijder,
Coutinho, Milito, lo stesso
Eto’o, li ha disinnescati tutti.
Stop agli abusi
sui minori
Nuovo impegno
per Sneijder
dSneijder, assieme alla moglie Yolanthe, è diventato ambasciatore della fondazione
«Stop agli abusi sui minori».
«Yolanthe — spiega l’olandese — si dedica anima e corpo a
questa fondazione e io sono
deciso a sostenerla fino in fondo nella sua lotta contro la prostituzione minorile. Visiteremo insieme tutti i progetti in
corso e uniremo le nostre forze per sconfiggere una volta
per tutte gli abusi sui minori».
Wesley e Yolanthe sfrutteranno la loro rete di contatti internazionale per aiutare il maggior numero di bambini possibile a sfuggire agli abusi e allo
sfruttamento.
Fondazione «Siamo assolutamente entusiasti del loro coinvolgimento. Wesley e Yolanthe sono molto famosi non solo nei Paesi Bassi, ma anche all’estero e il loro sostegno sicuramente ci aiuterà moltissimo
nel portare avanti la nostra
missione», ha commentato
Evelien Hölsken, direttrice di
«Stop agli abusi sui minori». In
Asia ogni giorno centinaia di
migliaia di ragazze sono costrette a prostituirsi. Stop agli
abusi sui minori vuole liberare
queste ragazze e regalare loro
un futuro.
BOLOGNA-LECCE 2-0
PRESTITO AL TAN
*
«Pensare che fino a ieri a San
Siro c’ero venuto solo a sentire
Vasco... Peccato per il rigore e
per il risultato». Arcari quest’anno è il più vecchio esordiente in
A: 32 anni e spicci, a Brescia da
4 tra colleghi illustri e/o futuri
(«Viviano ha tutto per essere il
top. Leali nuovo Buffon? Corioni è uno che i giovani li spinge
sempre...»), sempre nel mito di
Ugo Tognazzi: «Sono stato a casa sua a Velletri, so "Amici miei"
a memoria. Prima dell’Inter gli
amici mi mandavano sms tipo
"Zingaro!", come se fosse una
"zingarata"». La A l’ha conquistata da titolare l’anno scorso,
parando pure lo scetticismo:
«Allenatore, tifosi, tutti a dire
che serviva un portiere. Io ho tenuto duro, Corioni pure, e siamo arrivati dove volevamo». E
mercoledì c’è la Juve. Forse Sereni recupera, lui intanto è
pronto: «Sono già in trincea».
Michele Arcari, 32 anni,
si fa allacciare
la scarpa da Eto’o AP
CON YOLANTHE
UN’OCCASIONE DA
PRENDERE DI CORSA.
SOLO FINO
AL 31 DICEMBRE
PUOI AVERE
FINO A 30.000 EURO
A CONDIZIONI
DAVVERO UNICHE.
Di Vaio e Gimenez
segnano nel finale
Il Bologna respira
MARCATORI Di Vaio al 39’, Gimenez al
40’ s.t.
BOLOGNA (4-4-2) Viviano 6,5; Garics 6,
Portanova 6, Britos 6, Rubin 6; Buscè
6,5, Perez 5,5 (dal 16’ s.t. Ramirez 6),
Radovanovic 5 (dal 26’ s.t. Casarini 6),
F. Della Rocca 6,5; Meggiorini 5,5 (dal
33’ s.t. Gimenez 6,5), Di Vaio 7.
ALLENATORE Malesani 6.
PANCHINA Lupatelli, Moras, Siligardi,
Paponi.
LECCE (4-3-1-2) Rosati 5,5; Rispoli 6,
Gustavo 5,5, Giuliatto 5,5, Mesbah 6;
Munari 6, Giacomazzi 6,5, Grossmüller
5,5 (dal 25’ s.t. M. Coppola 5); Piatti 5,5
(dal 1’ s.t. Vives 6); Corvia 5, Di Michele
6 (dal 37’ s.t. Jeda s.v.).
ALLENATORE De Canio 5.
PANCHINA Benassi, Sini, Ofere,
G. Donati.
ARBITRO Orsato di Schio 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Rispoli (L), Jeda (L) per gioco
scorretto, Corvia (L) per proteste.
Chiama subito
INTER-BRESCIA 1-1
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MARCATORI Caracciolo (B) al 14’ p.t.;
Eto’o (I) su rigore al 28’ s.t.
INTER (4-4-2) Castellazzi 6; Maicon 6
(dal 27’ p.t. Cordoba 6), Lucio 5,5,
Samuel 5 (dal 6’ s.t. Santon 6), Chivu
5,5; Coutinho 4,5, J. Zanetti 5,5,
Sneijder 5 (dal 1’ s.t. Obi 5,5), Pandev 4;
Milito 4,5, Eto’o 6,5. ALLENATORE
Benitez 4. PANCHINA Orlandoni,
Materazzi, Nwankwo, Biabiany.
BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 7; Berardi 6,
Zebina 7, Martinez 7, Dallamano 6;
Baiocco 6,5, Cordova 6,5 (dal 21’ s.t.
Budel 6), Hetemaj 6; Diamanti 7 (dal 38’
s.t. Bega s.v.), Kone 6 (dal 31’ s.t. Eder
6); Caracciolo 7. ALLENATORE Iachini 7.
PANCHINA Leali, Vass, Zambelli,
Possanzini.
ARBITRO Gava di Conegliano 5,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Coutinho (I) e Hetemaj (B) per
gioco scorretto, Arcari (B) per
comportamento non regolamentare.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
PALERMO
GENOA
1
0
LA MOVIOLA
di Fabrizio Cometti
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0
Brighi se la cava
Dubbi soltanto
sui fuorigioco
MARCATORI Pinilla al 42' p.t.
PALERMO (4-4-2) Sirigu; Cassani,
Munoz, Bovo, Balzaretti; Ilicic (dal 28’
s.t. Goian), Nocerino, Bacinovic, Migliaccio; Pastore (dal 43’ s.t. Maccarone), Pinilla (dal 35’ s.t. Miccoli). PANCHINA Benussi, Darmian, Kasami, Rigoni. ALLENATORE D. Rossi.
Brighi se la cava in una gara
con poche contestazioni. Al 17’
qualche dubbio per un
fuorigioco (millimetrico)
fischiato a Balzaretti lanciato
sulla fascia sinistra. Al 30’ Toni
dribbla tre avversari in area, c’è
un tocco e la palla carambola
fino a Mesto, che però è in
netta posizione di fuorigioco. Al
40’ forti perplessità sul
fuorigioco chiamato a Pastore.
Nella ripresa, al 33’, Migliaccio
allarga il braccio su un colpo di
testa rossoblù, ma non c’è fallo.
Al 47’ Toni protesta perché gli
viene fischiato un fallo a
sfavore, ma ci può stare la
chiamata dell’arbitro.
GENOA (3-4-3) Eduardo; Ranocchia,
Dainelli (dal 19’ s.t. Boakye), Kaladze;
Rossi, Rafinha, Zuculini (dal 19’ s.t. Destro), Criscito; Rudolf (dal 1’ s.t. Veloso), Toni, Mesto. PANCHINA Scarpi,
Moretti, Tomovic, Modesto. ALLENATORE Gasperini.
ARBITRO Brighi di Cesena.
AMMONITI Pastore (P) per gioco scorretto.
NOTE paganti 7.528, incasso di 68.322
euro; abbonati 16.840, quota di 249.903 euro. Tiri in porta 10 (2 pali)-5. Tiri fuori 6-6.
Fuorigioco 5-3. Angoli 10-4. Recuperi 2' p.t.,
4' s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PALERMO dIl colpo di tacco è il
gesto tecnico che fa la differenza tra i fuoriclasse e i giocatori
normali. Pastore ribadisce di
appartenere alla categoria degli artisti quando, al 42’ del primo tempo, va incontro al pallone pilotato da Balzaretti e, con
le spalle rivolte alla porta del
Genoa, pennella un assist con
il tacco del piede destro. Il messaggio è per Pinilla: «Vai a fare
gol». Il cileno, che ci sta provando in tutti i modi e ha già
colpito due pali, stavolta non
sbaglia. Palermo come Buenos Aires, la Favorita come la
Bombonera, anche se Pastore
è di Cordoba e giocava nell’Huracàn: tutti in piedi ad applaudire il capolavoro del Flaco. Javier assiste da lontano alla festa dei suoi compagni. Ha l’animo increspato. Dieci minuti
prima, aveva smesso di correre. Non aveva gradito uno
scambio di vedute con Delio
Rossi e l’allenatore aveva ordinato a Miccoli di scaldarsi. È
bastato scuotere l’orgoglio del
fuoriclasse per rimettere le cose a posto. Un colpo di tacco.
Una bellezza.
Il film Illuminata dal genio del
Flaco, c’è stata una partita molto europea e poco italiana, visti i tempi: corsa, agonismo,
velocità, voglia da parte di tutte e due le squadre di vincere,
spregiudicatezza. Primo tem-
2
Mauricio Pinilla,
26 anni
OTNPHOTO
Pinilla, vai Palermo
Genoa tocca il fondo
Grande assist di Pastore e rilancio rosanero con una bella prova
Quarto stop nelle ultime 5 gare per i liguri: in preallarme Ballardini
Javier Pastore, 21 anni AP
Gian Piero Gasperini, 52 anni ANSA
po spettacolare, con due pali
colpiti dal Palermo con Pinilla
al 12’ - su invito di Cassani - e
al 24’ - zuccata del cileno su
cross di Pastore -, un’uscita disperata di Eduardo ancora su
Pinilla lanciato da Pastore,
una bella azione in velocità avviata da Bacinovic e conclusa
sempre e comunque da Pinilla, ma anche due colpi di testa
di Toni - fischiato senza pietà
dal suo vecchio popolo - che
hanno spaventato Sirigu e un
Genoa che ha cercato di replicare colpo su colpo agli assalti
del Palermo. Delio Rossi ha
giocato di fino, proponendo il
modulo 4-4-2, con Ilicic in aiuto del trio mediano Bacinovic-Migliaccio-Nocerino e Pastore libero di essere se stesso:
un inventore di calcio. Il Genoa ha tenuto il confronto sul
piano della corsa e ha cercato
di dare qualcosa in più con Zuculini, ma sul piatto della bi-
IL DOPO GARA
Zamparini: «Così va bene»
Gasperini: «Troppi assenti»
PALERMO Una liberazione. Era al
bivio stagionale, ha imboccato
la strada giusta. Esulta il
Palermo, sprigiona entusiasmo.
Dopo 4 sconfitte di fila tra
campionato ed Europa League
in 15 giorni, è intensa la gioia del
presidente Maurizio Zamparini,
orgoglioso dei suoi ragazzi:
«Sono felice dell'1-0, è una
vittoria importantissima,
ripartiamo di slancio. E' tornato
il Palermo affamato e cattivo,
guardo avanti con grande
fiducia, avanti così».
L'assist per Pinilla-gol è stato
l'ennesimo capolavoro di Javier
Pastore, sempre più nel mirino
delle big d'Europa: «Real Madrid
e Barcellona su di me? Mi fa
piacere, ma quando entro in
campo non ci penso. Un domani
qualsiasi grande squadra
andrebbe bene...». Il tecnico del
Genoa Gianpiero Gasperini,
deluso per l'esito del match,
spiega: «Se facciamo pochi gol,
non è colpa di Toni, ma del
Genoa. La squadra per ora non
riesce a supportarlo, anche per
via delle numerose defezioni.
Appena recupereremo qualche
giocatore, potremo tornare a
far punti. Questa squadra può
solo crescere».
Alessio D’Urso
lancia è stata la classe di Pastore a fare la differenza.
Gasperini rischia Più Genoa e
meno Palermo nella ripresa,
ma il torto della squadra di Gasperini è stato quello di incepparsi sul più bello: a parte un
paio di tiri da lontano di Criscito e qualche corpo a corpo in
area, con Toni ad agitare gomiti e bulloni, poco lavoro per Sirigu. Un tiraccio di Boakye all’ultimo minuto di recupero ha
scosso il portiere, ma la botta
del ghanese è finita fuori e a
Palermo si è chiusa bene una
settimana cominciata male
con le dimissioni di Sabatini e
proseguita peggio con la scoppola rimediata in Russia. La
vittoria riporta nel groppone il
Palermo. L’evento quasi storico di non aver incassato un gol
- la prima e unica volta il 29
agosto con il Cagliari - è quasi
un inno all’ottimismo. Il Genoa è inchiodato a quota 11: 5
sconfitte in 10 partite, 4 nelle
ultime 5 gare. La parola crisi
può sembrare esagerata per
una squadra che coltiva il senso del bel gioco, ma nel calcio
contano anche i risultati e il
Genoa non riesce ad alzare la
testa. Forse ricostruire l’orologio è più difficile del previsto.
Forse sono stati sopravvalutati alcuni acquisti. Forse c’è
qualcosa che si è spezzato tra
Gasperini e il Genoa. Preziosi
avrebbe già pronto il ricambio: Ballardini. Un ex allenatore del Palermo. Quando si dice
il calcio.
LE PAGELLE
di FRANCESCO CARUSO
BALZARETTI E’ SCATENATO, SIRIGU PRONTO. DESTRO ENTRA E ILLUMINA
PALERMO 6,5
SIRIGU 6,5 Pronto e reattivo su
un paio di colpi da distanza
ravvicinata di Toni, si diverte (un
po’ troppo) con la palla fra i piedi.
CASSANI 6 Meno incisivo del
solito ma sempre attento in
copertura, potrebbe osare di più.
MUNOZ 6,5 L’ex rosanero Toni gli
procura pochi grattacapi e
l’argentino riesce a cavarsela
senza patemi.
BOVO 7 Ormai difendere non gli
basta più. Sempre più spesso
abbandona la sua posizione per
cercare la spinta offensiva.
BALZARETTI 7,5 Apre l’azione del
vantaggio rosanero, ma non solo,
si da un gran da fare su tutto il
fronte svariando ogni tanto anche
a destra, tutto per trascinare la
squadra in avanti.
ILICIC 6 Meno produttivo di tante
altre circostanze, alla fine Rossi
preferisce privarsene per coprirsi
con un difensore in più.
GOIAN 6 Attento e sicuro nella
fase più calda della partita.
NOCERINO 6,5 Lotta con
caparbietà su tutte le palle che
passano nella sua zona.
BACINOVIC 6 Metronomo
prezioso, scandisce il tempo del
gioco rosanero.
MIGLIACCIO 6,5 Diga
insuperabile contro la quale
spesso vanno a sbattere
Zuculini e Rafinha.
GENOA 6
PASTORE 7 Insolitamente abulico,
gli basta un piccolo delizioso
tocco per mandare in gol Pinilla e
contribuire al successo.
(Maccarone s.v.)
EDUARDO 6 Bravissimo a sventare
un grosso pericolo: stoppando
Pinilla in volo solitario.
IL MIGLIORE
h 7,5 PINILLA
E alla quinta occasione segnò,
dopo due pali e due grosse
opportunità sprecate da pochi
passi, il meritato gol. (Miccoli
s.v.)
ALL. ROSSI 6,5 Indovina tutte le
scelte, da quella di riconfermare
la fiducia a Ilicic a quella di
lasciare in campo Pastore.
RANOCCHIA 6 Attento nelle
chiusure concede pochi spazi agli
avanti rosanero.
DAINELLI 5,5 Ogni tanto cincischia
un po’ troppo al limite dell’area,
spesso e volentieri si fa scappare
Pinilla.
BOAKYE 5,5 Il suo ingresso non
serve alla causa.
KALADZE 6 Decisivo nella
deviazione sul tiro di Pinilla che
finisce sul palo col portiere battuto.
ROSSI 5,5 Contrasta le avanzate di
Balzaretti, non riesce a fluidificare e
si fa sorprendere da Pinilla sul gol.
RAFINHA 6 Prova a spingere ma si
perde anche lui in mille rivoli di
manovra e appoggi imprecisi.
ZUCULINI 6 Prova a tamponare le
avanzate degli avversari e a
riproporre l’offensiva, ma non
sempre con efficacia.
DESTRO 6 Sua una delle poche
incursioni in area della ripresa ma il
colpo di testa va fuori bersaglio.
CRISCITO 6,5 Instancabile
stantuffo fra difesa e centrocampo.
RUDOLF 5 In avanti non si vede
quasi per nulla la sua partita dura
solo un tempo, giustamente
sostituito.
IL MIGLIORE
h 6,5 VELOSO
Il Suo ingresso a inizio ripresa
rivitalizza la manovra, la sua
conclusione nei 16 metri è quella
che va più vicina al pari.
TONI 5,5 Un colpo di testa e un
tocco nell’area piccola impegnano
Sirigu nel primo, poi l’ex rosanero
sparisce quasi dalla scena.
MESTO 5 Dovrebbe provare con
più insistenza ad alzare palloni in
area per la testa di Toni: prova
impalpabile.
ALL. GASPERINI 5 Forse qualcosa
s’è rotta con la sua creatura da
l’idea di predicare al vento.
TERNA ARBITRALE: BRIGHI 6,5 Se la cava egregiamente, aiutato dalla gara corretta: nessuna protesta. Nicoletti 6,5 - Copelli 6,5
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
Conti, gol da cineteca
Il Cagliari frena l’Udinese
Sardi in vantaggio, pari di Floro Flores con un’altra bella rete.
Sanchez è costretto a uscire dopo un intervento di Nainggolan
DAL NOSTRO INVIATO
UDINESE
CAGLIARI
1
1
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Conti (C) al 12’, Floro Flores (U) al 44’ p.t.
UDINESE (4-3-1-2) Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi, Pasquale (dal
29’ s.t. Armero); Isla, Inler, Asamoah;
Sanchez (dal 38’ p.t. Pinzi); Floro Flores (dal 19’ s.t. Denis), Di Natale. PANCHINA Belardi, Coda, Badu, Corradi.
ALLENATORE Guidolin.
GUGLIELMO LONGHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
UDINE dGuidolin l’aveva pensa-
to prima della partita e confessato dopo: temeva il Cagliari e
l’euforia delle quattro vittorie
di fila. E’ andata proprio così,
con un pareggio che è una frenata evidente ma innocua. Evidente, perché la squadra ha gi-
rato soltanto per un tempo. Innocua, perché l’idea di gioco resta valida e acclarata. Con almeno un paio di se: se in campo ci
fosse stato il vero Di Natale e
non il suo ologramma? E se
Nainggolan non avesse azzoppato lo stratosferico Sanchez?
Come sarebbe finita?
Cagliari robusto Bisoli ha costruito una squadra di lotta e di go-
verno. Solida come il suo allenatore che in questo stadio, da
medianone rossoblù, 16 anni fa
si è rotto la gamba destra. Il Cagliari non sarà una macchina
da spettacolo, ma concede poco e corre molto, e bene visto
che alla fine era più brillante
dell’Udinese. Al centro di tutto
c’è Cossu trequartista onnipresente: attorno a lui, sgobbano
Nainggolan e Biondini. Davan-
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Perico,
Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti (dal 38’ s.t. Laner), Nainggolan; Cossu (dal 19’ s.t. Pinardi); Matri (dal 22’
s.t. Acquafresca), Nenè. PANCHINA
Pelizzoli, Ariaudo, Biasi, Magliocchetti. ALLENATORE Bisoli
ARBITRO Tozzi di Ostia
ESPULSI nessuno
AMMONITI Astori (C), Pinardi (C), Zapata (U) e Nainggolan (C) per gioco
scorretto
NOTE paganti 2.943, incasso di 11.758
euro; abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta 6 (1 traversa)-2. Tiri fuori 12-2. In fuorigioco 4-2. Angoli 4-6.
Recuperi p.t. 2’ s.t. 3’
Nel disegno di Rinaldi lo splendido gol di Daniele Conti: entra in area e batte al volo di destro su cross di Cossu
ti a lui, cercano spazi (con fatica) Matri e Nenè. Dietro di lui,
c’è Perico che accompagna
l’azione mentre Agostini resta
bloccato. La chiave della partita è da trovare proprio dove s’incastrano i rombi delle due squadre e dove i duelli finiscono,
più o meno alla pari: Cossu ha
più fortuna di Sanchez, che
esce per una brutta botta al ginocchio destro. Come play,
Conti fa meglio di Inler solo per
il gol mentre ai lati del centrocampo si vede gran equilibrio.
L’Udinese cambia Guidolin parte con il 4-3-1-2, con Pasquale
terzino sinistro e svolta al 3-5-2
quando perde Sanchez e chiede a Pinzi più copertura e meno
creatività. Cambia anche modo
di giocare: più fasce e meno verticalizzazioni. Nel secondo tempo, quando la squadra dà i primi segni di stanchezza, chiede
prudenza e contropiede per reagire al possesso palla del Cagliari.
Viva gli schemi Le cose più pregevoli sono i due gol, il risultato di schemi provati. Per la serie come sfruttare le palle inattive. L’1-0: angolo di Cossu,
Nainggolan riceve e restituisce,
cross di Cossu, Conti appena entrato in area gira al volo di destro. Splendido. Era successo
anche contro la Roma di papà
Bruno: stesso movimento, stessa posizione, stessi interpreti.
Promessa di Bisoli: «Adesso basta, non lo rifaremo più». Anche l’1-1 nasce a tavolino: angolo di Di Natale, Inler spizzica di
testa, Floro Flores si tuffa e batte Agazzi. La prima e unica distrazione difensiva del Cagliari.
IL TECNICO DEI SARDI
Bisoli: «Prova
di personalità
E bravo Astori»
UDINE Pierpaolo Bisoli è
soddisfatto: «Siamo in
crescita, abbiamo fermato una
delle squadre più in forma del
momento». Il peggio è passato?
«Forse sì, ma non mi esalterei
più di tanto: la classifica è
cortissima, puoi perdere due
partite di fila e precipitare sul
fondo». Nel secondo tempo si è
visto un bel Cagliari: «Abbiamo
preparato bene la partita,
quando l’Udinese è calata
siamo stati bravi a puntare sul
possesso palla e a occupare gli
spazi. Una bella prova di
personalità. E per una volta
vorrei portare ad esempio un
singolo: Astori». Il cambio di
Cossu: «Era dolorante, ho
preferito non rischiarlo». La
serie di vittorie si ferma a 4
(oltre a due pareggi), ma
Francesco Guidolin non fa
drammi: «Doveva accadere e il
Cagliari è squadra tosta,
difficile da affrontare». Poi
spiega perché ha tolto Floro
Flores e non Di Natale: «Se
devo vincere, non rinuncio a
uno come Totò, che può
decidere la partita in ogni
momento. E infatti nel finale è
andato vicinissimo al gol
colpendo la traversa». Anche
Domizzi accetta il pari e lo
considera giusto: «Neppure per
le grandi squadre è semplice
vincere 5 partite di fila».
g.lo.
milkadv.it
di G.LO.
www.kronos-italia.com
LE PAGELLE
DI NATALE FUORI FORMA
COSSU È ONNIPRESENTE
NON BESTEMMIO
E AMO ANDARE
IN RITIRO.
UDINESE 6
CAGLIARI 6,5
HANDANOVIC 6,5 Innocente sul
gol, bene su Nainggolan e
Acquafresca.
AGAZZI 5,5 Un paio di interventi
stile bagher, in genere poco
sicuro.
BENATIA 6 Gioca con il freno a
mano tirato: limita al minimo la
spinta sulla destra.
PERICO 6 Spinge con profitto,
distratto sull’1-1.
ZAPATA 5,5 Prende un giallo
inutile: salterà Catania.
DOMIZZI 5,5 Coinvolto nella crisi
della sinistra: ci prova di testa.
PASQUALE 5 L’Udinese attacca
soprattutto dalla sua fascia. E lui
fatica.
ARMERO 6 Riesce a farsi notare
con un gran tiro da fuori.
ISLA 6,5 Meglio col 3-5-2.
INLER 7 Se la vede con Conti: non
segna, ma fa segnare.
Kronos. Calcio vero
per persone vere.
ASAMOAH 6 Corsa, errori,
recuperi. Una faticaccia.
h
7
IL MIGLIORE
SANCHEZ
Incontenibile, fino al pestone di
Nainggolan. Un’assenza che
condiziona la partita.
PINZI 6 Guidolin gli chiede di
gestire l’emergenza del dopo
Sanchez. Ci prova.
EPPURE SONO
UN CALCIATORE.
FLORO FLORES 6,5 Stenta a
trovare la posizione, esplode col
gol, lo sfiora nella ripresa.
CANINI 6,5 Di Natale gli dà pochi
problemi.
ASTORI 7 Si conferma una
sicurezza: incassa i complimenti di
Bisoli.
AGOSTINI 6,5 Gran lavoro sulla
fascia.
BIONDINI 6 La spalla giusta per
Cossu.
h
7
IL MIGLIORE
CONTI
Un gol strepitoso, e non casuale,
visto che nasce da uno schema
(Laner s.v.)
NAINGGOLAN 6 Firma l’episodio
che fa svoltare la partita: stende
Sanchez. Intervento duro anche
se non cattivo.
COSSU 7 Il piccolo sardo è un
motorino inesauribile. Sostiene gli
attaccanti, ma sa anche rientrare
e sacrificarsi
PINARDI 6 Non ha il passo di
Cossu: sembra appesantito.
MATRI 5,5 Così e così: si vede
poco.
DENIS 5,5 Non riesce a entrare in
partita.
ACQUAFRESCA 6,5 Pronti via e
ha una buona occasione.
DI NATALE 5 La traversa non gli
dà la sufficienza: fuori forma
NENÈ 6 Tocca a lui il lavoro
sporco: spallate e sgomitate.
ALL. GUIDOLIN 6 Uno stop
comprensibile, ma questa squadra
promette cose interessanti.
ALL. BISOLI 7 Non era facile
passare indenni da Udine. Il peggio
sembra passato.
IN FOOTBALL WE TRUST.
TERNA ARBITRALE: TOZZI 6 Partita tranquilla: qualche dubbio
sull’angolo che propizia l’1-0. Schenone 6-Angrisani 6
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
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SERIE A 10a GIORNATA
La Samp a digiuno
rimpiange Cassano
Senza Antonio, a casa davanti alla tv, fa soltanto
0-0 con il Catania. E i tifosi chiedono il perdono
FILIPPO GRIMALDI
SAMPDORIA
CATANIA
0
0
GIUDIZIO 77
SAMPDORIA (4-4-2) Curci; Zauri,
Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Koman, Palombo, Tissone (dal 22’
s.t. Poli), Guberti (dal 22’ s.t. Mannini); Pazzini, Marilungo (dal 41’
s.t. Fornaroli). PANCHINA Da Costa, Dessena, Accardi, Volta. ALLENATORE Di Carlo.
CATANIA (4-1-4-1) Andujar; Potenza, Bellusci, Silvestre, Alvarez;
Carboni; Gomez (dal 41’ s.t. Ricchiuti), Izco, Ledesma (dal 13’ s.t.
Delvecchio), Mascara (dal 30’
s.t. Llama); Lopez. PANCHINA Campagnolo, Antenucci, Marchese,
Martinho. ALLENATORE Giampaolo.
ARBITRO Giannoccaro di Lecce.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Marilungo (S) per comportamento non regolamentare,
Potenza
(C) e Silvestre (C) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.235, incasso di 36.247
euro; abbonati 18.543, quota di
184.487,77 euro. Tiri in porta 5-2. Tiri
fuori 3-2. Fuorigioco 8-3. Angoli 10-6.
Recuperi 0’ p.t., 3’ s.t.
LE PAGELLE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVAdNel dialogo finale fra
Giampaolo e Pazzini, raccontato dal tecnico dei siciliani, ai
complimenti del primo l’attaccante ha risposto in modo inequivocabile («grazie, ma non
ho mai tirato in porta»): qui è
racchiusa la storia di una partita non anonima, ma decisamente grigia. E, alla resa dei
conti, più utile agli ospiti che a
una Sampdoria orfana per la
terza volta del reprobo Cassano, ieri di nuovo spettatore davanti alla tv di casa. Al riguardo, si sta avverando esattamente ciò che era facile ipotizzare
quando le strade dell’attaccante e della società blucerchiata
si sono divise: cioè, che soprattutto in casa l’assenza del barese si sarebbe fatta sentire. Ancor più (come ieri) in assenza
di Pozzi (squalificato) e dopo
le fatiche del giovedì di Europa
League.
Cuori divisi Ieri si sono moltiplicati al Ferraris gli striscioni
pro-Antonio (uno su tutti:
«Sbagliare è umano, perdonare è divino»), ma l’impressione
è che per arrivare a una soluzione della vicenda, lieta o amara
che sia, bisognerà attendere il
pronunciamento del Collegio
Arbitrale: difficile che il presidente Garrone faccia dietrofront prima. Non solo: ammesso che ciò possa avere un peso
nella querelle, buona parte della tifoseria («Forza Duccio uniti per la Samp», altro maxi-striscione nei distinti) rimane al
suo fianco.
Antonio torna ad allenarsi Sino
qui, il Grande Assente, che comunque domani (con un nuovo preparatore personale: il fedele professor Tibaudi, alle dipendenze della Sampdoria,
non può essere utilizzato da
Cassano) dovrebbe tornare ad
allenarsi. Da solo e, comunque, fuori dal «Mugnaini». Sul
campo, invece, ieri il Catania
ha scelto lo stesso atteggiamento che, due settimane fa, gli era
costato la sconfitta in extremis
contro il Genoa, proprio al Ferraris. Stavolta, però, per sua
fortuna è mancato il k.o. a sor-
«Garrone, fate pace»
Giampaolo Pazzini, 26 anni,
prova a saltare Andujar,
senza successo. Ma i tifosi della
Sampdoria, più che alla partita,
continuano a pensare al rischio
di un futuro senza Cassano.
E in tribuna a Marassi sono
apparsi molti striscioni destinati
a Garrone. Messaggi chiarissimi:
da «Presidente perdonalo»
ad «Antonio con noi»
RATTINI-ANSA-GETTY IMAGES
presa (com’era accaduto con
Toni) contro un avversario che
per un’ora ha schiacciato l’avversario, creando però pochi
veri pericoli. La Samp può recriminare per un contatto dubbio
fra Silvestre e Marilungo (6’, sospetto fallo da ultimo uomo del
difensore), ma ha il torto di peccare a livello di cinismo. L’occasione di Guberti, ad esempio,
parla chiaro. Eppure, contro
una difesa a quattro, la Samp
aveva provato a farla saltare
sfruttando la spinta di Koman e
Guberti sulle corsie esterne in
aiuto alle punte, ma anche nell’uno contro uno ai blucerchiati è mancato il colpo decisivo.
Catania bomber cercasi Gli ospiti hanno badato al sodo: il punto del Ferraris è pesante, ma
neppure il rientro di Maxi Lopez ha permesso di ritrovare
un gol che manca da 291 minuti. La vittoria sfumata, invece,
ha lasciato un po’ di amarezza
fra i tifosi blucerchiati: inevitabile qualche fischio. L’assenza
di Cassano pesa, ma i nostalgici per un po’ dovranno farsene
una ragione.
di ALESSIO DA RONCH
PAZZINI NON VEDE LA PORTA
LLAMA COMBATTE SEMPRE
SAMPDORIA 6
CATANIA 6
CURCI 6 Praticamente uno
spettatore, ma non si distrae.
ANDUJAR 6,5 Ben piazzato sul tiro
di Guberti, esplosivo su Ziegler.
ZAURI 6 Qualche affanno solo
quando entra Llama. Non trova
mai il tempo giusto per il cross.
POTENZA 6,5 Guberti lo sfida
tante volte: vince sempre lui.
GASTALDELLO 6,5 Sbaglia solo
una volta per eccessiva sicurezza.
h
IL MIGLIORE
7 LUCCHINI
Riduce Lopez da Maxi a Mini,
chiude ogni varco e imposta con
precisione. Prandelli farebbe bene
a non dimenticarlo.
ZIEGLER 6 Gomez è più rapido, lui
usa l’intelligenza.
KOMAN 6 Vivace, ma non trova il
numero a effetto.
BELLUSCI 6,5 Butta via qualche
pallone, bravo nel contrastare
Pazzini e Marilungo.
SILVESTRE 6 Soffre più del solito
e deve usare le maniere forti.
ALVAREZ 6 Sempre in ritardo, ma
ogni volta rimedia. Limita i danni.
CARBONI 5,5 Troppo timido,
impedisce al Catania di sfruttare la
superiorità numerica in mezzo al
campo regalata dal modulo.
GOMEZ 6 Sbaglia poco, ma è
troppo scolastico, non tenta mai
cose difficili. (Ricchiuti s.v.)
PALOMBO 6,5 Non è
brillantissimo, ma è l’uomo
squadra della Samp. É grazie a lui
se la Samp è padrona del
centrocampo.
IZCO 5,5 Qualche problemino a
Palombo lo crea, ma non trova mai
gli inserimenti di potenza.
TISSONE 6 Bravo nel pressing, a
volte lento nell’impostazione.
Ingenuo quando avvia il
contropiede più pericoloso del
Catania.
DELVECCHIO 6 Ha il piglio giusto.
POLI 5,5 Entra con troppa voglia
di incidere.
GUBERTI 5 Tenta molti dribbling,
non ne confeziona bene uno.
MANNINI 6 Buon apporto
nell’assalto finale.
PAZZINI 5,5 Tanto movimento ma
neppure un tiro.
MARILUNGO 6 Assatanato ma un
po’ impreciso (Fornaroli s.v.).
ALL. DI CARLO 6,5 I meccanismi
della squadra sembrano oliati, la
fantasia non la inventi.
LEDESMA 5 Dovrebbe pressare
Tissone, ma lo dimentica spesso.
MASCARA 5,5 Si guarda le spalle
più che aiutare Lopez.
IL MIGLIORE
h 6,5 LLAMA
É l’unico a creare qualche
grattacapo alla Samp. Il suo
completo recupero è
fondamentale per il Catania.
LOPEZ 5 É come uno che si butta
in una rissa e scopre in fretta di
essere stato lasciato solo contro
tutti. Lui però le prende e basta.
ALL. GIAMPAOLO 6 Se il fine
giustifica i mezzi lui ha ottenuto
quanto voleva. Il suo Catania però
è solo difesa.
TERNA ARBITRALE: GIANNOCCARO 6 Un solo dubbio, in avvio, sul
contatto Silvestre-Marilungo. Comunque positivo. Ayroldi 6 - Iori 6
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22
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 10a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE dDi buono c’è il risulta-
to, per il bel gioco ripassare. La
Fiorentina respira, ma che fatica. Tanti ringraziamenti al
Chievo, alla sua voglia di pari: a
furia di accarezzare lo 0-0, i
«pandorati» hanno subito il golletto e buonanotte agli speculatori. Partita bruttina, come altre iniziate alle 12.30. Strepitosi due striscioni: «Maremma
maiala, mi si sono bruciate le lasagne» e «Tradizione toscana,
al tocco si sgrana (all’una si
mangia, ndr)». Una risata seppellirà gli strateghi del tele-spezzatino.
Passa all’ala A Mihajlovic mancavano Frey, Montolivo, D’Agostino, Jovetic. Se sulla sedia del
regista si accomoda Donadel,
col ruvido Bolatti come assistente, la circolazione di palla
ne risente. Per un tempo Fiorentina a marcia indietro, prima di
arrivare da Gilardino il pallone
faceva giri tortuosi. Otturate le
fasce: né Santana né Marchionni, per non dire di Comotto e
Pasqual, riuscivano a servire
cross illuminati. All’intervallo
l’intuizione di Mihajlovic, fuori
Bolatti e dentro Vargas. Il peruviano ha preso possesso del suo
habitat, la corsia di sinistra, e
Santana è stato dirottato in mediana. Il vento è cambiato, con
gli sprint di Vargas. A seguire
Mihajlovic ha ridisegnato il
fianco destro, ciao Marchionni
e vai con Cerci. Pochi avrebbero scommesso sul fatto che sarebbe stata la mossa decisiva.
Nelle giovanili della Roma, Cerci era stato ribattezzato il nuovo Henry e a Pisa in B, con Ventura allenatore, pareva un mezzo fenomeno. Però a Firenze ha
fatto disperare. Quando è entrato, si sono uditi tifosi fischiare.
Pungolato nell’orgoglio, Cerci
si è avventato su una respinta e
ha marcato il suo primo gol in
A, poi in contropiede ha scheggiato la traversa. Dai fischi alle
ovazioni, un classico.
Orfani di Pellissier È ragionevole pensare che con Pellissier il
Chievo avrebbe messo ansia alla Fiorentina. Pellissier però è
infortunato e Thereau, suo sostituto, la porta l’ha vista col bi-
FIORENTINA
CHIEVO
1
0
LE PAGELLE
di S.V.
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Cerci (F) al 35' s.t.
FIORENTINA (4-2-3-1) Boruc; Comotto, Gamberini, Kroldrup, Pasqual; Bolatti (Vargas dal 1' s.t.), Donadel; Santana, Mutu, Marchionni (Cerci dal 28'
s.t.); Gilardino (Gulan dal 41' s.t.) PANCHINA Avramov, De Silvestri, Ljajic, Papa Waigo. ALL. Mihajlovic.
CHIEVO (4-1-4-1) Sorrentino; N. Frey
(Mandelli dal 3' s.t.), Andreolli (Jokic
dal 29' s.t.), Cesar, Mantovani; Guana;
Moscardelli, Bentivoglio (Rigoni dal 23'
s.t.), Marcolini, Constant; Thereau.
PANCHINA Squizzi, Bogliacino, De Paula, Granoche. ALL. Pioli.
PARATONA BORUC, CHE ESORDIO
OUT ANDREOLLI, DENTRO VARGAS:
LA PARTITA CAMBIA ANCHE COSÌ
ARBITRO Russo di Nola.
AMMONITI Andreolli (C) e Mantovani
(C) per g.scorretto, Boruc (F) per c.n.r.
NOTE spettatori 5.159, incasso di 52.849 euro;
abbonati 16.077, quota di 316.586 euro. Tiri in
porta 8 (una traversa)-4.Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 4-0. Angoli 5-6. Recuperi: p.t. 1'; s.t. 5'.
Alessio Cerci, 23 anni, esulta dopo il suo primo gol in Serie A IPP
Fiorentina ok
Ci vuole Cerci
L’esterno entra e viene fischiato, poi è decisivo
Male il Chievo: gioca per lo 0-0 e viene punito
nocolo. Pioli ha piazzato Guana davanti alla difesa; Bentivoglio in mezzo assieme a Marcolini, sui lati Moscardelli e Constant finti attaccanti. Niente trequartista. Di fatto un 4-1-4-1,
che aveva il suo perché. Possesso palla discreto, rischi limitati.
Mancava però qualcuno che facesse paura alla Viola negli ultimi metri. Thereau mai al tiro. E
così, a forza di specchiarsi, è arrivato il gol di Cerci. Reazione
rabbiosa, in coda il Chievo ha
fatto quel che aveva disdegnato nell’ora e passa precedente,
ha attaccato con convinzione.
Tre occasioni in 7 minuti, due
sciupate da Constant e una da
Moscardelli. Morale: chi va per
0-0 prima o poi prende il «pero».
ANDREA DELLA VALLE DIFENDE IL FRATELLO
«Su Prandelli ha ragione Diego»
FIRENZE Felice per la vittoria,
«presa con il cuore», ma il
sentimento che prevale più forte
è l’amarezza: Andrea Della Valle
lo dice riferendosi al caso
Prandelli. «Mi ha chiamato in
causa lui, e questa è la verità:
parlai con Cesare ad aprile, gli
chiesi se si era stancato, che se
voleva andare la Fiorentina non
trattiene nessuno. Confronto che
poi è stato rigirato come il nostro
benservito. I contatti tra la Juve e
Cesare ci sono stati, mio fratello
Diego dice la verità. Mi dispiace
che abbia definito i nostri
"ragazzi viziati", resta la volontà
di chiarire. Mutu? Gli faremo
sparire le chiavi per tenerlo in
ritiro». Della partita parla
Mihajlovic (che ha tolto Bolatti
per contusione al cranio): «Con
questo spirito andremo lontano.
Mutu dà coraggio. Dispiace per i
fischi a Cerci, diventerà
fondamentale». Per Pioli, però, «il
Chievo meritava di più». Chiude
Campedelli: «Mutu? Meglio
Gilardino, campione vero».
a.g.
FIORENTINA 6
CHIEVO 5,5
BORUC 6,5 Frey può guarire con
calma, Boruc è un 12o di lusso,
determinante su Moscardelli
a una manciata di secondi dalla
fine.
SORRENTINO 6 Devia qua e devia
là, una deviazione gli va storta: è
bravo a disinnescare la girata di
Gilardino, ma la palla ballonzola e
Cerci mette dentro.
COMOTTO 5,5 Ancorato dietro,
troppo timorato di Costant.
N. FREY 6 La sua uscita è il primo
passo verso scombussolamenti.
GAMBERINI 6 In tandem con
Kroldrup si palleggia «frou frou»
Thereau.
MANDELLI 5,5 Un po’ a destra, un
po’ al centro. E anche lui soffre
Cerci.
KROLDRUP 6 Bel salvataggio di
testa, su cross a difesa
semi-scoperta.
IL MIGLIORE
h 6,5 ANDREOLLI
PASQUAL 5,5 Anonimo a sinistra,
si dedica a Moscardelli e stop.
Fuori lui per infortunio, il Chievo
sbanda, ondeggia, s’affloscia.
BOLATTI 5 Uomo di rotture, non
ce la fa a improvvisarsi
costruttore.
JOKIC 5,5 Dalle sue parti la
Fiorentina si infila.
VARGAS 6,5 Con Vargas si
cambia passo. Spingi spingi
qualcosa accade.
DONADEL 6 Senza Montolivo,
piglia il volante. Diversamente
guidatore.
SANTANA 6 Meglio in mezzo
che in fascia: un paradosso o
forse no.
CESAR 5,5 Fa voltare Gilardino:
attimo fatale, da cui il gol.
Peccato, perché fino a quel
momento lo aveva limitato. Come
altri della difesa paga l’uscita di
Andreolli.
MANTOVANI 5 Sul gol non chiede
la diagonale come vorrebbe. Cerci
gli ruba tempo e spazio e lo
incenerisce.
MUTU 6,5 Per un tempo a trazione
Mutu: senza Adrian, non si
avanzava. Poi un gol sbagliato e lo
strappo a sinistra, da cui il gol.
GUANA 5 Davanti alla difesa, con
funzioni anti-Mutu. Che patimento.
MARCHIONNI 5 Gira poco e male.
Trottolino soporoso.
BENTIVOGLIO 6 Il più lucido, non
si capisce bene perché esca.
h
RIGONI 5,5 Entra nel momento
peggiore, quando la Viola fiorisce.
IL MIGLIORE
7 CERCI
Il vituperato Cerci batte due colpi,
gol e quasi gol. Bene bravo bis.
Soprattutto bis: servono
conferme.
GILARDINO 6 Rimane a lungo
nell’ombra, però è decisivo: da una
sua girata in semi-caduta,
germoglia la rete di Cerci. (Gulan
s.v.)
All. MIHAJLOVIC 6,5 L’estetica
non è una sua priorità, almeno per
il momento. Conta la pratica. Fa
cambi vincenti, e non è poco.
MOSCARDELLI 5,5 Costretto a
remare in fascia, si intristisce.
MARCOLINI 6 Sulla quantità
niente da dire. Lavoratore.
CONSTANT 5 È un tipo
interessante, dà equilibrio. Ma i
due gol sbagliati pesano come
macigni.
THEREAU 5 Un centravanti mai
pericoloso è un centravanti
noioso.
All. PIOLI 5,5 Chievo disegnato
bene, ma troppo attendista. E i
rimescolamenti difensivi creano
grane.
TERNA ARBITRALE: RUSSO 6,5 Dirige con credibilità. Prosegue
la disintossicazione dai fantasmi di Brescia-Roma.
Maggiani 6 - Musolino 6
SERIE BWIN Il protagonista
«Caro Padova, ti ringrazio con i gol»
Otto anni fa, a Padova, torneo
di C1, c’è stata una strana crisi
alla fine dell’andata. Non è che
risuccede?
Il capocannoniere
Succi: «Nel calcio
si va da chi ti cerca,
per questo segno»
«Mah, quella volta ho smesso
di segnare per un infortunio».
È uno dei rimpianti della carriera, giusto? Assieme al rapporto con Colomba al Bologna.
LUCA BIANCHIN
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dGiorgio Ponti, uno dei primi
allenatori di Davide Succi, la
mette così: «Nel calcio ci sono i
giocatori che fanno succedere
le cose, quelli che capiscono cosa sta succedendo e quelli che
non fanno nessuna delle due
cose. Davide è uno che capisce
cosa sta succedendo». Ci sta,
perché Succi sembra disegnato
per fare il capocannoniere:
non esagera con la fantasia ma
segna. Dodici gol nelle prime
13 giornate, e l’ultimo forse è il
più bello: pallata all’incrocio,
su punizione, da trenta metri.
Bravo, ma come si fa?
«Di Colomba non parlo. Certo,
io il Bologna andavo a vederlo
da piccolo, in curva. Prima con
papà, poi con gli amici».
Davide Succi, 29 anni, sempre più re del gol dopo i 2 all’Empoli LAPRESSE
«Ci si concentra sulla palla e si
cerca di colpirla bene. Ma il gol
più bello è il secondo di Piacenza: uomo saltato e tiro».
Ok, tanto conta la quantità.
«Sì, in estate avevo bisogno di
una squadra che mi volesse.
Nel calcio devi andare da chi ti
cerca. Per me, il Padova».
Allora non è vero che accettare la B è stata una tortura?
«Falso. Avessi voluto la A, avrei
aspettato la fine del mercato».
E Zamparini?
«Ha detto che a Padova avrei
fatto 20 gol. Sarà contento: io
sono ancora del Palermo».
A proposito di amici, dopo il gol
all’Empoli è arrivata una dedica a Elio.
«È il nostro magazziniere e venerdì è stato operato. È una persona brava, spero si riprenda».
Certo. Ma, a parte gli amici,
quali sono le passioni extra calcio?
«Mai avuti hobby. Anzi, uno:
mi piacciono i film trash italiani. Celentano, De Sica, Banfi,
Pozzetto, Abatantuono».
w taccuino
I NUMERI
91
I gol in
carriera
Davide Succi ha
segnato 6 gol in
serie A, 29 in B
(compresi i 12 di
questo torneo), 42
in C1 e 14 in C2
12
I gol in
questa
stagione
Succi è primo
tra i marcatori
davanti a
Gonzalez (10) e
Bonazzoli (9)
TORINO
Torcicollo per Bassi e Rubinho
TORINO dHanno lavorato a parte Rubinho e Bassi,
causa torcicollo. Domani mancano anche Di Cesare,
Obodo e lo squalificato De Feudis, ma c’è Gasbarroni.
IL GIUDICE SPORTIVO
Pescara, stop per Di Francesco
MILANO dUna giornata Ariatti (Pescara), Ficagna e
Vergassola (Siena), Consonni e Vitiello (Grosseto), Cristante e Cunico (Portogruaro), De Feudis (Torino), Pisano (Varese), Rizzo (Reggina), Sicignano (Frosinone), Zanchi (Vicenza) e al tecnico Di Francesco (Pescara). Dirigenti: inibito fino al 22 il d.g. Vitale (Empoli).
LA SITUAZIONE
Domani sera c’è Novara-Empoli
dLa situazione dopo 13 giornate: Novara p. 29; Siena
25; Atalanta e Reggina 24; Livorno e Empoli 21; Padova 20; Varese e Pescara 18; Torino 17; Crotone, Modena, Frosinone e Vicenza 16; AlbinoLeffe 15; Piacenza
14; Grosseto 13; Sassuolo, Triestina, Cittadella e Portogruaro 12; Ascoli (-3) 8. Così domani (20.45): Atalanta-Modena; Cittadella-Reggina; Frosinone-Crotone;
Grosseto-Varese; Livorno-Triestina; Novara-Empoli;
Pescara-Piacenza; Portogruaro-Padova; Sassuolo-Ascoli; Torino-AlbinoLeffe; rinviata Vicenza-Siena.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLASSIFICA DELLA SERIE A
RISULTATI
BARI-MILAN
2-3
Ambrosini (M), Flamini (M), Kutuzov (B), Pato (M), Barreto (B)
BOLOGNA-LECCE
Di Vaio (B), Gimenez (B)
2-0
FIORENTINA-CHIEVO
Cerci (F)
1-0
INTER-BRESCIA
Caracciolo (B), Eto'o (I) rigore
1-1
JUVENTUS-CESENA
3-1
Jimenez (C), Del Piero (J) rigore, Quagliarella (J),
Iaquinta (J)
LAZIO-ROMA
Borriello (R) rigore, Vucinic (R) rigore
0-2
NAPOLI-PARMA
Cavani (N), Cavani (N)
2-0
PALERMO-GENOA
Pinilla (P)
1-0
SAMPDORIA-CATANIA
0-0
UDINESE-CAGLIARI
Conti (C), Floro Flores (U)
1-1
PROSSIMO TURNO
mercoledì 10 novembre, 20.45
BRESCIA-JUVENTUS, CAGLIARI-NAPOLI, CATANIA-UDINESE, CESENA-LAZIO, CHIEVO-BARI, GENOA-BOLOGNA, LECCE-INTER, MILAN-PALERMO, ROMA-FIORENTINA
giovedì 11 novembre , ore 20.45 PARMA-SAMPDORIA
LA MOVIOLA
i
PARTITE
SQUADRE
PUNTI
IN CASA
MARCATORI
RETI
FUORI
RIGORI
PUNTI
IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2009-2010 E
DIFFERENZA
RETI
TOTALE
G. V. N. P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. F. S. F. S.
LAZIO
MILAN
INTER
JUVENTUS
NAPOLI
SAMPDORIA
ROMA
PALERMO
CHIEVO
UDINESE
FIORENTINA
CAGLIARI
CATANIA
GENOA
BOLOGNA
LECCE
BRESCIA
PARMA
CESENA
BARI
22
20
19
18
18
15
15
14
14
14
12
11
11
11
11
11
10
8
8
8
5
5
5
5
5
5
5
6
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5
6
4
5
5
5
4
4
5
5
6
3
3
2
3
2
2
3
2
2
2
3
2
2
2
2
3
2
1
2
2
1
1
3
1
1
2
2
2
1
1
1
1
3
1
3
1
0
3
1
1
1
1
0
1
2
1
0
2
2
2
2
1
0
2
0
0
2
1
2
3
5
5
5
5
5
5
5
4
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5
4
6
5
5
5
6
6
5
5
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4
3
3
2
3
1
1
2
2
2
0
0
0
1
0
0
1
0
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0
0
1
1
2
2
4
1
0
1
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2
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2
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2
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0
3
2
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2
2
3
3
3
5
4
3
4
3
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
7
6
5
5
5
3
4
4
4
4
3
2
2
3
2
3
3
1
2
2
1
2
4
3
3
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3
2
2
2
3
5
5
2
5
2
1
5
2
2
2
2
1
2
2
1
3
4
4
4
4
3
3
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3
5
6
4
6
6
7
10
8
15
8
5
7
8
4
4
8
7
6
5
5
5
5
3
5
5
5
4
3
9
7
3
3
6
4
7
6
2
3
6
2
2
5
2
6
8
6
7
4
6
9
6
4
8
7
5
2
4
2
3
5
2
4
3
2
4
3
6
2
2
4
5
9
7
6
4
4
7
5
5
12
15
8
8
8
10
13
17
12
21
17
11
11
16
11
9
10
11
8
8
10
7
9
6
7
9
8
10
5
11
11
8
12
13
10
11
10
9
8
11
14
17
13
10
14
18
T. R. T. R.
+5
+7
+7
+10
+6
+3
-1
+3
+1
-2
0
+2
0
-3
-4
-10
-4
-4
-7
-9
1
1
4
3
1
2
2
0
1
1
3
1
2
1
1
2
2
0
0
3
1
0
3
2
1
2
2
0
1
1
2
1
2
1
0
1
2
0
0
2
4
0
0
0
1
0
2
3
0
2
0
0
2
1
2
1
3
5
3
2
4 10 (+12)
0 16 (+4)
0 25 (-6)
0 21 (-3)
1 14 (+4)
0 20 (-5)
2 11 (+4)
2 15 (-1)
0 14 (=)
0 14 (=)
0 15 (-3)
0 13 (-2)
1 7 (+4)
1 16 (-5)
1 9 (+2)
1
in B
2
in B
5 17 (-9)
2
in B
2 14 (-6)
POSIZIONE
STAGIONE
2009-2010
ULTIME
QUATTRO
GARE
15
5
1
2
9
3
14
7
9
9
7
13
19
5
16
in B
in B
4
in B
9
VVVP
VVPV
VNVN
VNVV
NPVV
VNVN
VNVV
VPPV
PVNP
VVVN
PVNV
PPVN
NPNN
PVPP
PNPV
PVPP
PPPN
NNNP
NPPP
PPPP
U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAM\PIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE - A parità di punti e partite giocate la classifica della Gazzetta
tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1o differenza reti globale. 2o maggior numero di reti segnate. 3o ordine alfabetico.
ANNULLATO UN GOL ALLA SAMP: VEDE BENE GIANNOCCARO. OK ANCHE RUSSO
Pellegrino tiene Bonucci
Ci sta il rigore per la Juve
Abbiati frana su Barreto: sullo 0-2 al Bari manca un penalty
FRANCESCO CENITI
[email protected]
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dRigori dati e rigori ignorati.
Sono gli episodi in area a tenere
banco nel dopo partita. Tendenza iniziata sabato sera con il penalty molto dubbio (errore di Gava) assegnato all’Inter contro il
Brescia. Ieri è accaduto di tutto
nel derby Lazio-Roma (ne parliamo a pagina 13), ma anche a Bari e a Torino non sono mancate
le proteste. Da sottolineare un altro aspetto: si fischia di meno
(ed è un merito), ma il designatore Braschi aveva anche chiesto
alla sua squadra di stroncare il
gioco duro. Non sempre accade.
BARI-MILAN 2-3 Si lamenta il Bari per un intervento di Abbiati su
Barreto: il portiere alla fine del
primo tempo sbaglia il tempo
all’altezza della pancia impedendogli di colpire la palla. L’arbitro
è nelle condizioni migliori per
valutare e non ha esitazioni. Lo
stesso Pellegrino (ammonito)
non protesta, consapevole del
fallo. Il difensore argentino, poco dopo, si becca il secondo giallo per un’entrata su Pepe: giusto. Annullato un gol a Del Piero: sì, era fuorigioco. Entrate durissime di Appiah e Sissoko: se la
cavano con un’ammonizione,
ma era più corretto il rosso. Restano molti dubbi su un fuorigioco fischiato a Bogdani quando
ero lanciato verso Storari.
NAPOLI-PARMA 2-0 Bene Mazzoleni e gli assistenti: non c’è fuorigioco sui due gol del Napoli.
Pellegrino con la mano destra tiene Bonucci: ok il rigore per la Juve SKY
dell’uscita, travolgendo l’attaccante che arriva prima sul pallone. Bergonzi (mal assistito) non
interviene, ma ci stava rigore e
giallo per Abbiati.
FIORENTINA-CHIEVO 1-0 Altra gara tranquilla per Russo. Giusto
non fischiare sulla spinta in area
di Pasqual su Moscardelli.
23
R
JUVENTUS-CESENA 3-1 Ok il vantaggio del Cesena: non c’è fuorigioco di Schelotto che poi serve
Jimenez (dietro la linea del pallone). Romeo vede bene anche
sul rigore dato alla Juve: Bonucci e Pellegrino all’inizio si strattonano a vicenda, poi lo juventino
lascia l’avversario e pensa solo a
saltare, mentre Pellegrino con la
mano destra continua a tenerlo
SAMPDORIA-CATANIA 0-0 Fa bene Giannoccaro a non intervenire sul contatto Silvestre-Marilungo in area siciliana. Giusto annullare un gol alla Samp di Koman viziato da un evidente fallo
di mano di Marilungo.
UDINESE-CAGLIARI 1-1 Tozzi
(Can B) non sfigura. Qualche timida protesta dell’Udinese sull’angolo da cui nasce il gol del
Cagliari: il replay non chiarisce
se la palla è uscita sul rinvio di
Asamoah.
(Palermo-Genoa a pagina 18)
8 RETI: Eto'o (3) (Inter); Cavani (Napoli)
6 RETI: Di Vaio (Bologna)
5 RETI: Matri (1) (Cagliari); Quagliarella
(Juventus); Pato (Milan)
4 RETI: Barreto (3) (Bari); Caracciolo
(2) (Brescia); Pellissier (1) (Chievo);
Ibrahimovic (Milan); Ilicic, Pastore e
Pinilla (Palermo); Borriello (1) (Roma);
Cassano (2) (Sampdoria)
3 RETI: Bogdani (Cesena); Gilardino
(Fiorentina); Del Piero (1), Iaquinta e
Krasic (Juventus); Floccari e Mauri
(Lazio); Hamsik (1) e Lavezzi (Napoli);
Vucinic (1) (Roma)
2 RETI: Gimenez (Bologna); Conti
(Cagliari); Moscardelli (Chievo); Ljajic (2)
(Fiorentina); Mesto e Toni (1) (Genoa);
Milito (Inter); Marchisio (Juventus);
Hernanes (1) (Lazio); Corvia e Di
Michele (Lecce); Inzaghi e Robinho
(Milan); Cannavaro (Napoli); Zaccardo
(Parma); Guberti e Pozzi (Sampdoria);
Benatia, Di Natale e Floro Flores
(Udinese)
1 RETE: Castillo, Donati, Kutuzov, Parisi
e Rivas (Bari); Britos e Mudingayi
(Bologna); Dallamano, Diamanti, Eder,
Hetemaj e Kone (Brescia);
Acquafresca, Lazzari, Nainngolan e
Nené (Cagliari), Antenucci (1), Capuano,
Gomez, Mascara (1), Maxi Lopez,
Ricchiuti e Silvestre (Catania);
Giaccherini, Jimenez e Parolo (Cesena);
Cesar, Fernandes, Marcolini e Thereau
(Chievo); D'Agostino, Cerci, De Silvestri,
Donadel e Marchionni (Fiorentina);
Destro, Palacio, Rossi e Rudolf (Genoa);
Lucio e Muntari (Inter); Aquilani,
Bonucci, Felipe Melo (1) e Pepe
(Juventus); Dias, Ledesma, Kozak,
Rocchi e Zarate (Lazio); Giacomazzi,
Jeda (1) e Ofere (Lecce); Ambrosiani,
Flamini, Pirlo e Thiago Silva (Milan);
Bacinovic, Balzaretti, Bovo e
Maccarone (Palermo); Bojinov, Crespo,
Giovinco e Morrone (Parma); Brighi, N.
Burdisso e De Rossi e Vucinic (Roma);
Pazzini e Ziegler (Sampdoria); Corradi,
Isla e Sanchez (Udinese)
1 AUTORETE: Rubin (Bologna) pro
Roma; Coda (Udinese) pro Juventus;
Britos (Bologna) pro Catania;
Portanova (Bologna) pro Sampdoria;
Juan (Roma) pro Napoli; Ibrahimovic
(Milan) pro Chievo; Guana (Chievo) pro
Cesena
RETI: in questo turno 21 (4 rigori); in
totale 223 (24 rigori, 7 autoreti)
CONCORSI
CONCORSI N. 90 DEL 7/11/2010
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE
1-2-1-2-1-X-X-1-1-1-X-1-2-1
QUOTE (MONTEPREMI 500.665,81 €)
Ai 14 (39) 5.016 €; Ai 13 (741) 198 €;Ai 12
(6499) 22 €;Ai 9 (807) 203 €
TOTOGOL - COLONNA VINCENTE
2-3-13-8-4-7-11
QUOTE (MONTEPREMI 781.216,39 €)
Ai 7 nessun vincitore; Ai 6 (4) 1.545 €;Ai
5 (31) 199 €;Ai 4 (314) 23 €
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24
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDO INGHILTERRA
IL FILM
Le stoccate
d’autore
dell’azzurro
V
20’
27’
PRIMO TEMPO
PRIMO TEMPO
La 1ª rete
di Balotelli:
l’ex interista
è più svelto
dei difensori
del West
Bromwich e
chiude con il
sinistro il forte
tiro-cross di
Carlos Tevez
Sulla 2ª
rete invece
Balotelli si
prende gioco di
due difensori:
sfrutta un lancio
dalla difesa
palleggia sulla
testa di Gabriel
Tamas e poi va
a segno con un
destro ANSA
ACTION IMAGE
te di «Seven Nation Army», seguiti da «Mancini, oh-oh» di Volare. Il West Bromwich, piacevole rivelazione nobilitata dalla filosofia positiva di Roberto
Di Matteo, si arrende alla
qualità dei rivali. E’ tornato
Tevez dall’Argentina, simbiosi mistica con Silva e con
Yaya Touré, stazza da Tir,
velocità Porsche.
Balotelli è super
in tutto: due gol
e un’espulsione
Stonato Fuori dal coro Lee
Probert: l’arbitro ha letto
Mourinho e le avventure di
SuperMario. Storce la bocca alla caduta «facile» nel contatto
in area con Cech (11’). Vede
che Balotelli vorrebbe tirare
tanto la punizione per il 3-0
(32’), invece se la prende Tevez
e va alto. E vede anche Balotelli
che con Yaya steso a terra pareggia il conto su Shorey. Vede
Mancini che dice a Balotelli di
stare calmo. Poi sente Balotelli
che gli dice qualcosa verso il
tunnel. Cox centra il palo da 25
metri (54’). Balotelli aggancia
Cech da dietro, e Probert estrae
il giallo (60’).
L’ex interista porta il City alla vittoria dopo 3 k.o.
Prandelli in tribuna esulta, poi il rosso discusso
WEST BROMWICH
MANCHESTER C.
0
2
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 0-2
MARCATORI Balotelli (M) 20’ e 27’ pt
WEST BROMWICH (4-4-1-1) Carson
6; Shorey 6,5, Ibañez 6, Tamas 6, Cech 6 (15’ st Barnes 6); Brunt 6,5,
Scharner 6,5 (35’ st Miller sv), Mulumbu 6,5, Thomas 6; Cox 6,5; Fortune 6
(15’ st Odemwingie 6).
ALLENATORE Di Matteo 6
PANCHINA Myhill, Tchoyi, Reid, Dorrans.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart
6,5; Boateng 6, K.Touré 6,5, Kompany 6, Zabaleta 6 (43’ st Kolarov sv);
De Jong 7, Barry 6; Silva 7 (23’ st
A.Johnson 6), Y.Touré 7, Balotelli 7;
Tevez 6,5.
ALLENATORE Mancini 7
PANCHINA Given, Richards, Milner,
Adebayor, Vieira.
ARBITRO Probert 5
NOTE spettatori 20.013. Espulsi Balotelli (M)
al 18’ st per c.n.r., Mulumbu (W) al 37’ st per
somma di ammonizioni (c.n.r e gioco scorretto). Ammoniti De Jong (M) Barry (M), Zabaleta (M), Brunt (W), Ibanez (W) per gioco
scorretto, Balotelli (M) per c.n.r. Tiri in porta
2-3. Tiri fuori 11-7. In fuorigioco 3-3. Angoli
6-1. Recuperi pt 2’, st 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
GIANCARLO GALAVOTTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
WEST BROMWICH (Inghilterra)d«Lo
strano caso del Dr. Jekyll e Mr.
Hide», opera del 1886 di
R.L.Stevenson, va in scena a
The Hawthorns, interpretato
da Mario Balotelli con la regia
di Lee Probert. Tutto SuperMario in 63’: splendore e horror,
luci e ombre. Due gol in 7’ nel
p.t. col West Bromwich stroncano la serie di 3 sconfitte e il catastrofismo dei media, che avevano già attivato il conto alla rovescia sulla panchina di Mancini.
Fuoriclasse Due gol da fuoriclasse, soprattutto il 2-0, dopo il
limpido appuntamento sul secondo palo con l’assist di Tevez
da destra, ispirato da Silva. Per
l’1-0 (20’), il suo primo centro
di Premier e secondo per il City
(dopo Timisoara, Europa League) Balotelli anticipa Shorey e
Ibanez. Per il secondo (27’) addomestica lo spiovente calibrato di Silva aggirando di fine potenza Tamas, per spedire il destro angolato oltre la portata di
Carson. Cesare Prandelli in tribuna esulta quanto Mancini.
Rosso Ancora una carica City,
Balotelli è travolgente, Mulumbu gli
mette la schiena
davanti, lo ostacola
e crolla giù. Balotelli continua a
scalciare,
Mulumbu si preme la faccia con
le mani. Probert
vede rosso. Come
Mancini: «Mario
ha giocato fantastico, non sono d’accordo con l’arbitro e
la stranissima espulsione. Faremo ricorso alla
disciplinare». Forse il replay rivela una pedata di
troppo. Tre turni di squalifica, niente derby mercoledì.
Ma il City aggancia l’Arsenal,
aspettando lo United.
Volare Dal settore City partono
i cori «Mario Balotelli» sulle no-
LA SITUAZIONE
Arsenal giù con il Newcastle
11a giornata Bolton-Tottenham
4-2, Sunderland-Stoke 2-0,
Fulham-A.Villa 1-1, BirminghamW.Ham 2-2, Blackburn-Wigan
2-1, Blackpool-Everton 2-2
Manchester Utd-Wolverhampton
2-1, Arsenal-Newcastle 0-1,
W.Bromwich-Manchester City
0-2, Liverpool-Chelsea 2-0.
Classifica Chelsea 25;
Manchester Utd 23; Arsenal,
Manchester City 20; Newcastle
17; Bolton, Tottenham, Liverpool,
Sunderland, W.Bromwich 15;
Everton, Blackpool 14; Fulham,
Aston Villa 13; Birmingham,
Blackburn 12; Stoke, Wigan 10;
Wolverhampton 9; West Ham 7.
Il fallo di Balotelli
su Mulumbu REUTERS
FRANCIA 12a GIORNATA
SVEZIA
GERMANIA 11a GIORNATA
Psg in crescita,
Marsiglia battuto
Sedicesimo titolo
per il Malmoe
Dortmund in fuga
Werder choc: 6-0
ALESSANDRO GRANDESSO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PARIGI dIl derby di Francia va al
Psg che sale al terzo posto, scombina i piani di conquista di Deschamps e fa continuare il momento di gloria della matricola
Brest che nonostante la sconfitta a Lilla resta al primo posto. In
gol Erding (9’), poi Hoarau
(19’) accorcia Gonzalez (22’). Il
Psg così si accomoda sul podio,
scavalcando il Marsiglia, e il
Brest ringrazia.
Serie finita A Lilla però sfuma la
serie positiva che durava dal 21
agosto senza mai prendere gol.
Ne sono arrivati tre ieri: Sow
(41’ pt), Gervinho (6’ st) e Ha-
zard (31’). Gol bandiera di
Poyet (16’ st), al terzo, spettacolare, centro consecutivo. Il Monaco si risveglia e cala il poker a
Nancy anche grazie a due autoreti (Gavanon e Lotiès) e a una
doppietta di Park.
12ª GIORNATA Sabato: Arles-Caen
3-2; Bordeaux-Valenciennes 1-1; St
Etienne-Lorient 1-2; Sochaux-Auxerre 1-1; Rennes-Lione 1-1. Ieri:
Lens-Montpellier 2-0; Lilla-Brest 3-1;
Nancy-Monaco 0-4; Nizza-Tolosa
2-0; Psg-Marsiglia 2-1.
CLASSIFICA Brest 21; Rennes* 20;
Psg 19; Marsiglia*, Lilla, St. Etienne,
Tolosa, Montpellier 18; Lorient 17; Bordeaux, Lione 16; Nizza 16; Auxerre, Valenciennes 15; Sochaux, Caen, Nancy
14; Monaco, Lens 13; Arles 5.
* 1 partita in meno
STOCCOLMA Il Malmoe ha vinto
il 16o campionato svedese
della sua storia battendo in
casa il Mjällby (2-0) nella 30a e
ultima giornata. Il rivale del
Malmoe, l’Helsingborg, non è
andato oltre lo 0-0 in casa con
il Kalmar e ha chiuso la
stagione a due punti dai
campioni: 65 contro 67.
Fondato nel 1910, il club della
terza città svedese (dopo
Stoccolma e Goteborg) ha
partecipato a 75 campionati di
prima divisione (Allsvenska).
L’ultimo «scudetto» risaliva al
2004. Il Malmoe succede
all’Aik Stoccolma che ha
concluso la stagione con un
deludente 11o posto.
Retrocedono in seconda
divisione Aatvidaberg e
Brommapojkarna. Classifica
(prime pos.): Malmoe 67;
Helsingborg 65; Orebro 52;
Elfsborg 47; Trelleborg 44.
PIERFRANCESCO ARCHETTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dSe guarda all’avversario più
temuto, cioè il Bayern, il Borussia Dortmund ha 12 punti di
vantaggio. Ma anche il distacco dalla seconda è diventato
una fuga: +4 sul Mainz con la
6ª vittoria su 6 in trasferta, la
9ª in 11 gare. Solo il Bayern
del 2001/02 fece meglio, ma
non vinse il titolo, anzi fu l’ultimo dei gialloneri. Il 4-0 di Hannover è firmato da Kagawa,
Barrios (a quota 6), Lewandowski e Blaszczykowski.
Sahin sbaglia anche un rigore.
Stoccarda: sei gol Un altro disastro del Werder: 6-0 a Stoccarda, la peggior sconfitta dell’era
Schaaf (dal ’99) e la trasferta
più catastrofica dal ’91. Per lo
Stoccarda titolare Molinaro, discreto, 10’ per Camoranesi. Reti: Marica, Cacau (2), Gentner,
Niedermeier, Boka. Cacau ha
fallito un rigore come Frings.
11ª GIORNATA Ieri: Hannover-Borussia Dortmund 0-4; Leverkusen-Kaiserslautern 3-1; Stoccarda-Werder 6-0.
Venerdì: Schalke 04-St.Pauli 3-0; sabato: Eintracht-Wolfsburg 3-1; Friburgo-Mainz 1-0; Amburgo -Hoffenheim
2-1; Borussia Moenc.-Bayern 3-3; Norimberga- Colonia 3-1
CLASSIFICA: Borussia Dortmund 28;
Mainz 24; Leverkusen 21; Eintracht 19;
Hoffenheim, Friburgo, Amburgo, Norimberga 18; Hannover, Bayern 16;
Werder 14; Wolfsburg, St.Pauli 13;
Stoccarda, Kaiserlautern 10; Schalke
9; Colonia 8; Borussia Moenc. 7.
taccuino
RUSSIA
Super Zenit
d27a GIOR: Nalchik-Ramenskoye
2-0, Amkar-Grozny 2-0, Makhachkala-Tomsk 1-0, Rostov-Dinamo 1-1, Novosibirsk-Zenit 2-5, Alania-Lokomotiv 0-0, Cska-Samara
4-3. CLASS: Zenit 63; Cska, Rubin
54; Spartak 46; Nalchik, Lokomotiv
43; Dinamo 38; Rostov 34; Grozny
32; Tomsk 30; Ramenskoye 29;
Makhachkala 27; Samara 26;
Amkar, Alania 25; Novosibirsk 18
OLANDA
Sempre Twente
d 13a GIOR: Willem-Venlo 0-3,
Twente-Excelsior 2-1, Groningen-Breda 2-1, Heerenven-Heracles 3-2, De Graafschap-Nimega 1-4, Ajax-Den Haag 0-1, Feyenoord-Roda 1-1, Utrecht-Psv 1-2, Vitesse-Alkmaar 1-1. CLASS: Twente 31; Psv 30; Ajax, Groninga 27; Roda 24; Alkmaar 22; De Haag 21; Heerenveen, Utrecht 19; Nimega 18;
Breda 16; De Graafschap 13;
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
R
MONDO INGHILTERRA
Torres schianta il Chelsea
CHELSEA
GIUDIZIO 7777
Uno-due dello spagnolo: terzo successo di fila per il Liverpool
LUCA PISAPIA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LIVERPOOL (Ing)dSe il toro colpisce quando vede rosso, Fernando Torres, il torero di Fuenlabrada che il rosso lo veste con le
maglie del Liverpool e della
Spagna, si scatena quando vede blu: e con una doppietta affonda il Chelsea. Numeri impressionanti per il Niño quando affronta i Blues: 7 gol in 8
partite, 6 gol nelle 5 giocate ad
Anfield, e il Liverpool risale in
classifica grazie alla terza vittoria consecutiva in Premier. Per
la squadra di Ancelotti arriva invece la seconda sconfitta in
campionato, dopo quella ad Eastlands contro il City di Mancini, e le avversarie accorciano in
classifica: solo 2 i punti di vantaggio sul Manchester United.
Chelsea sterile Sulle ali del meraviglioso tifo di casa parte subito forte il Liverpool, che pressa
a tutto campo e riparte in velocità. In due tocchi dalla difesa la
palla arriva a Kuyt sulla trequarti, lancio in area per Torres che
brucia Terry sullo scatto, la aggancia, se la aggiusta e col de-
stro batte Cech in diagonale.
Colpito a freddo il Chelsea prova a rientrare in partita tramite
possesso della palla, ma arrivati al limite dell'area la manovra
s'inceppa: si sente la mancanza
di Drogba, in panchina dopo un
attacco di febbre nella notte, e
così al Chelsea manca la capacità di concretizzare.
Colpo d’autore Il Liverpool invece continua con la tattica del
mordi e fuggi, e il raddoppio è
un'altra folata improvvisa. Ashley Cole perde palla a centrocampo, il Niño si allarga subito
sulla sinistra dettando il passaggio a Mereiles e, quando riceve
palla, circumnaviga l'immobile
Ivanovic e lascia partire uno
splendido destro a giro che si infila sul secondo palo. Sotto di
2-0 Ancelotti inserisce il convalescente Drogba e Reina deve finalmente sporcarsi i guantoni:
prima salva sulla girata da due
passi di Malouda (66'), poi devia in qualche modo sulla traversa il rasoterra di Anelka
(85'). Ma è troppo tardi, il matador Torres ha già infilzato l'ennesimo colpo definitivo tra le
scapole dei Blues.
2
0
LIVERPOOL
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Torres 11' e 45' pt
LIVERPOOL (4-2-3-1) Reina 7; Kelly
6,5, Carragher 7, Skrtel 6,5, Konchesky 6; Lucas 6,5, Raul Meireles 7 (45'
st Spearing sv); Kuyt 7 (39' st Shelvey
sv), Gerrard 7, Rodriguez 6,5; Torres
8 (43' st Ngog sv) PANCHINA Hansen,
Wilson, Poulsen, Jovanovic ALLENATORE Hodgson 6,5
CHELSEA (4-3-3) Cech 6,5; Ivanovic
6 (25' st Bosingwa 6,5), Terry 6,5,
Alex 6,5, A. Cole 5; Ramires 5,5, Mikel
5,5, Zhirkov 6 (31' st Sturridge sv); Kalou 5 (1' st Drogba 6,5), Anelka 5,5,
Malouda 6,5 PANCHINA Turnbull, Ferreira, McEachran, Kakuta ALLENATORE Ancelotti 5,5
ARBITRO: Webb 6,5
Torres, 26 anni, due gol REUTERS
NOTE Spettatori 44,238. Ammoniti: Alex, Zhirkov (C). Angoli: 2-5. Recuperi: 1' pt; 3' st
OGGI ALLE 12
Premio
Facchetti
in Gazzetta
per Zola
MILANO dOggi a mezzogiorno,
in sala Buzzati, Gianfranco Zola riceverà il Premio Internazionale Giacinto Facchetti-Il
bello del calcio, istituito dalla
«Gazzetta dello Sport» e giunto alla quinta edizione. Oltre
al presidente del Coni Gianni
Petrucci, nella giuria con il direttore della Gazzetta dello
Sport Andrea Monti e Gianfelice Facchetti, hanno confermato la presenza all’evento Massimo Moratti, Giancarlo Abete,
Maurizio Beretta, Sergio Campana, Franco Carraro, Mario
Macalli, Demetrio Albertini,
Cesare Maldini, Roberto Boninsegna, Mario Corso, Luciano Castellini, Giancarlo Danova, Adelio Moro, Pierluigi Marzorati, Massimo Masini. Ecco i
4 vincitori del premio Facchetti «Il bello del calcio», istituito
dalla «Gazzetta dello Sport»
dopo la scomparsa del grande
Giacinto il 4 settembre 2006.
Per il 2006: Julio Gonzalez,
2007: Younes Mahmoud Khalef, 2008: Paolo Maldini,
2009: Cesare Prandelli.
.it
UNA RUBRICA SU LIGA
PREMIER, BUNDESLIGA
E SUDAMERICA
Da oggi su Gazzetta Tv c’è
una gustosa novità per gli
amanti del calcio
internazionale: una rubrica
video che racconta il meglio
dei campionati in Inghilterra,
Spagna, Germania e
Sudamerica. Sarà online su
Gazzetta.it il lunedì
pomeriggio,
Doping
per i capelli
*Fonte: Nielsen, Germania/Austria, anno 2009, fatturati, mercato totale (escluso farmacie), shampoo anticaduta, lozioni per capelli
Gianfranco Zola, 44 anni
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ed Austria*
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDO SPAGNA
è arrivato un solo gol, al Bernabeu due. In entrambi i casi potevano essere di più.
Carvalho-Özil,
il derby è Real
Alla squadra di Mourinho bastano 19 minuti per
chiudere i conti nella sfida con l’Atletico Madrid
FILIPPO MARIA RICCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MADRID dA Mourinho i derby
interessano poco, però li vince
quasi tutti. Ieri nel suo debutto nella stracittadina madrilena battendo 2-0 l’Atletico è arrivato a 38 successi su 51 (4
sconfitte). Si è trattato di un
successo meritato e per molti
versi agevole, costruito nella
prima parte e difeso senza affanno nella seconda.
Differenza Troppa differenza
tra Real e Atletico, che arriva a
18 derby senza vittoria: l’ultimo successo è del 1999, con
Claudio Ranieri in panchina.
Da tempo l’Atletico non trova
le chiavi per aprire il Real. Da
tempo non è più una pena
guardare il Madrid subito dopo il Barcellona. Mourinho in
pochi mesi non solo ha dato
un’anima pugnace alla sua
squadra, ma le ha anche trasmesso piacevoli idee e costumi gustosi. E così ieri sera, come già mercoledì a Milano, il
Madrid si è esibito in un brillante primo tempo. A San Siro
Özil e Xabi Alonso festeggiano il secondo gol del Real Madrid REUTERS
REAL MADRID
2
ATLETICO MADRID
0
(4-2-3-1) Casillas 6; Ramos 7, Pepe 6,
Carvalho 7 (38' s.t. Albiol s.v.), Marcelo
7; Xabi Alonso 7, Khedira 6; Di María 6,5
(38' s.t. M. Diarra s.v.), Özil 7, Cristiano
Ronaldo 6; Higuaín 6,5 (29' s.t. Benzema 6). ALLENATORE Mourinho 7
(4-4-2) De Gea 6; Valera 6, Ujfalusi 6,
Domínguez 5,5, Filipe Luis 5; Reyes 6,5,
Mario Suárez 5, Tiago 5,5 (23' s.t. Raul
Garcia 6), Simao 5 (31' s.t. Diego Costa
5); Folán 6, Agüero 6,5.
ALLENATORE Sanchez Flores 5,5
GIUDIZIO 777
ARBITRO Mateu Lahoz 5
AMMONITI Mario Suárez (A), Tiago
(A), Khedira (R), Carvalho (R).
NOTE Spettatori 80.000 circa
Tiri in porta 15-5, Tiri fuori 5-6, Angoli
3-6. Fuorigioco 2-1. Recuperi: 1' e 4'
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Carvalho (R) al 13', Özil (R)
al 19' p.t.
I gol Ha aperto il ballo Carvalho, molto tranquillo nell’approfittare del pregevole assist
di Di Maria. Un quarto d’ora
dopo ha raddoppiato Özil con
un sinistro su punizione tirata
dalla destra. Reyes non ci arriva, De Gea resta immobile, la
palla raggiunge il capolinea
senza fermate intermedie.
L’Atletico, sin li invisibile, ha il
merito di risvegliarsi e in un
minuto spaventa il Madrid:
Carvalho salva su un tiro di
Forlan, Marcelo fa lo stesso sulla testata di Dominguez e l'arbitro non ritiene da rigore un
«mani» di Xabi Alonso su Aguero. Per pareggiare i conti il fischietto poco dopo chiude gli
occhi anche su un fallo in area
di Simao su Di Maria.
I pali Rispetto alla ripresa di
mercoledì ci sono alcune differenze sostanziali: l’Atletico
non ha né Inzaghi né la voglia
del Milan, il Madrid arretra,
sembra meno interessato alla
faccenda, ma non molla. Higuain colpisce il palo con una
splendida voleé (2’) e all’Atletico restano solo i contropiede
di Aguero e Reyes. Pericolosi,
però il Madrid da l’impressione di non perdere mai nervi e
controllo. All’Atletico servirebbe il miglior Forlan, ma l’uruguaiano pur colpendo il palo
con un bel colpo al volo conferma le sue pene recenti e arriva
a 8 partite senza segnare, sua
peggior striscia da quando è in
Spagna. A secco anche Ronaldo, cosa rara: nelle ultime 4 di
Liga aveva fatto 10 reti.
y
LIGA
Risultati
11a giornata
Real SociedadSantander 1-0,
Espanyol- Malaga
1-0, VillarrealAth.Bilbao 4-1,
Real SaragozzaMajorca 3-2,
LevanteDeportivo 1-2,
Almeria- Sporting
1-1, OsasunaAlicante 3-0,
GetafeBarcellona 1-3
Real MadridA. Madrid 2-0
Oggi
Siviglia-Valencia
Classifica
Real Madrid 26;
Barcellona 25;
Villarreal 23;
Espanyol 18;
Valencia 17; Real
Sociedad 16;
A.Madrid,
Maiorca, Siviglia
14; Getafe,
Ath.Bilbao 13;
Osasuna 12;
Sporting,
Santander,
Deportivo 10;
Almeria, Alicante 9;
Levante 8;
Saragozza,
Malaga 7
L’ALTRA GRANDE A GETAFE
Messi gol e assist
Il Barça vince
ma quanta paura
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GETAFE (Spagna) d(f.m.r.) Strana partita del Barça.
Che domina a piacere, va al riposo sul 2-0 con il
Getafe spaventato e inoperoso ed è costretto ad
uno sforzo inatteso nella ripresa. Dove prima è
favorito da un grave errore della difesa avversaria che offre a Pedro il 3-0 e poi sorpreso dall’espulsione di Piqué, il cui fallo di mano regala
un rigore e il 3-1 al Getafe. Lì il Barça va in apnea, Valdes è due volte decisivo, Maxwell salva
sulla linea un colpo di testa di Arizmendi, Pep
cambia Villa con Milito per spegnere l'incendio.
Ad aiutarlo, l'espulsione dell’irruente Boateng
quando il Getafe premeva di più. Finisce 3-1 e i
catalani rimediano la quinta vittoria in altrettante trasferte.
Super Leo Tornando al primo tempo, da segnalare la celestiale forma di Messi, accompagnato
dagli angeli Villa e Alves nelle azioni dei primi
due gol, il primo di Leo e il secondo di Villa. Calcio spettacolo, tocchi rapidi e precisi, esaltazione dei neutrali. Messi ha segnato 8 reti nelle ultime 5 uscite, 16 nelle 14 apparizioni stagionali.
GETAFE-BARCELLONA 1-3
MARCATORI Messi (B) al 23', Villa (B) al 34' pt; Pedro (B) al 20',
Manu (G) su rig. 25' st
GETAFE (4-2-3-1) Codina 5; Pintos 5,5, Cata Díaz 5, Rafa 5,5,
Mané 6; Víctor Sanchez 5 (24' st Albin 7), Boateng 4,5; Pedro
Ríos 5 (25' st Arizmendi 6,5), Casquero 5 (19' st Parejo 6,5),
Manu 7; Miku 6. All: Michel 6.
BARCELLONA (4-3-3) Valdes 7; Alves 7, Piqué 5, Puyol 7, Maxwell
6,5; Xavi 6 (32' st Busquets 6), Mascherano 5,5, Iniesta 6;
Pedro 6,5 (45' st Keita sv), Messi 7, Villa 7 (28' st Milito 6). All:
Guardiola 6.
ARBITRO Ayza Gamez 6
NOTE ammoniti Cata Diaz (G), Piqué (B), Boateng (G), Pintos (G),
Iniesta (B), Manu (G). Espulsi Piqué (B) al 24 s.t. e Boateng (G)
al 35' s.t. per doppia ammonizione.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
R
PRIMA DIVISIONE GIRONE A LA 12a GIORNATA
Paulinho a secco:
Salernitana che risposta
il Sorrento rallenta
Verona: a rischio Giannini
Pavia, Facchin ok
SALERNITANA-VERONA
2-1
GIUDIZIO +++
MARCATORI Fava (S) all’11’ p.t.;
Litteri (S) su rigore al 26’, Esposito
(V) al 48’ s.t.
SALERNITANA (4-3-3) Polito 6;
Balestri 6, Accursi 6 (dal 46’ p.t.
Altobello 6), Murolo 6,5, Legittimo
6; Szatmari 6, Carrus 6,5 (dal 37’
s.t. Tricarico s.v.), Carcuro 6;
Merino 6,5 (dal 14’ s.t. Litteri 6,5),
Fava 7, Ragusa 6,5. (Iuliano, E.
Pepe, Franco, Falzerano). All.
Breda 6,5.
VERONA (4-4-2) Rafael 6; Ceccarelli
5,5, Abbate 5 (dal 1’ s.t. Cangi 5,5),
Vergini 6, Scaglia 5; Vriz 6,
Esposito 6,5, Halfredsson 5 (dal
18’ s.t. Viviani 5,5), Le Noci 5,5;
Pichlmann 5 (dal 25’ s.t. Selva 6),
Ferrari 5. (Caroppo, Anderson,
Garzon, Malomo). All. Giannini 5,5.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6,5.
NOTE paganti 5.712, abbonati 489,
incasso di 50.090 euro. Espulsi
Scaglia al 25’ s.t. e Ferrari al 34’
s.t.; ammoniti Merino, Murolo,
Ceccarelli, Cangi e Viviani. Angoli
2-3.
GIOVANNI VITALE
SALERNOdRiprende la cor-
sa la Salernitana dopo
una settimana di forti poSPAL-SPEZIA
1-1
lemiche, cade malamente
il Verona scivolato ai margini della zona playout,
perdono la faccia quei teppisti che hanno provocato
incidenti disinteressandosi della partita.
Breda e Giannini Con una
prestazione senza sbavature, la Salernitana ha attutito il magone dei 2 punti di penalizzazione ridiventando la prima antagonista della capolista Sorrento. E quando ha segnato il secondo gol chiudendo con buon anticipo la
partita dalla curva Sud è
partito un coro per l’allenatore granata. Tempi duri invece per Giuseppe
Giannini la cui panchina
si è fatta precaria. Oggi è
previsto un summit societario. Il presidente Martinelli nel dopo gara: «Non
parlo di alternative, nè di
prova d’appello per Giannini. Nelle prossime 24
ore decideremo se andare
BASSANO-GUBBIO
0-1
La squadra di
Breda cancella la
penalizzazione.
Incidenti: 4 feriti,
4 fermati e gara
sospesa per 3’
avanti con lui o cambiare». Tre le ipotesi: Vavassori, Corini o Vanoli (che
piace molto al patron).
Gli incidenti Scoppiati all’esterno dello stadio, per
quasi un’ora. Una cinquantina di salernitani, armati
di bastoni e pietre, ha atteso l’arrivo dei sostenitori
veronesi armati allo stesso modo. Cariche della polizia per evitare contatti.
Bilancio: 4 fermati (2 per
parte) ed altrettanti feriti
equamente divisi. Ferito
anche il vicequestore Raffaele Battista colpito alla
fronte da una pietra lan-
ciata dal settore distinti:
10 giorni di prognosi. Necessario l’uso di lacrimogeni, alcuni dei quali caduti
sul campo hanno costretto l’arbitro Di Paolo ad interrompere la partita dall’8’ al 10’ del primo tempo.
La partita Nella Salernitana debutta Carrus, sei gli
infortunati per il Verona.
Partenza a razzo della Salernitana. Dopo l’interruzione il primo gol dei granata: cross da destra di
Merino (11’), imprendibile colpo di testa di Fava.
Rafael in primo piano nel
negare il raddoppio a Ragusa (35’) e Merino (37’),
poi Pichlmann ipnotizzato da Polito manca il pareggio (39’). Nella ripresa
gol annullati per fuorigoco a Carrus e Selva, raddoppio di Litteri su rigore
(26’), le espulsioni di Scaglia e Ferrari, il gol di Esposito (48’) da 25 metri.
SORRENTO-PAVIA
Dino Fava, 33 anni, esulta
dopo l’1-0 per la Salernitana
contro il Verona IANUALE
5
0-0
GIUDIZIO ++
SORRENTO (4-4-2) Rossi 6,5;
Vanin 6, Terra 6, Lo Monaco 6,
Angeli 6; Erpen 6 (dal 28’ s.t.
Corsetti s.v.), Armellino 6 (dal 37’
s.t. De Giosa s.v.), Togni 6,
Manco 6; Paulinho 6, Carlini 6,5
(dal 28’ s.t. Pignalosa s.v.).
(Mancinelli, Vaccaro, Di Nunzio,
Esposito). All. Simonelli 6.
PAVIA (4-4-2) Facchin 7; Daffara
6, Caidi 6, Preite 6,5, Ferrini 6,5;
Tattini 5,5 (dal 12’ s.t. L. D’Errico
5), Tarantino 6, Carotti 6,5,
Guadalupi 6; Ferretti 6, Del Santo
5,5 (dal 12’ s.t. Marconi 6).
(Redaelli, Pellegrini, Squillace,
Mazzocco, Giannattasio). All.
Andrissi 6,5.
ARBITRO Ceccarelli di Terni 6.
NOTE paganti 631, abbonati 275,
incasso di 8.911,41 euro.
Ammoniti Lo Monaco, Preite,
Tarantino, Daffara, Caidi, Facchin
e Paulinho. Angoli 9-2.
ANTONINO SINISCALCHI
I CLUB DI PRIMA
APPENA PENALIZZATI
Mercoledì la Disciplinare ha
penalizzato Cavese (5 punti),
Salernitana (2), Foggia,
Foligno e Spal (1), più altri 5
club di Seconda e uno di B.
combattivo, ma rimane all’asciutto. Non segna per
la seconda volta in 12 partite e quindi non vince la
capolista con il suo gran
LUMEZZANE-PAGANESE 2-0
PERGOCREMA-ALESSANDRIA 1-1
RAVENNA-REGGIANA
A Casoli risponde Rossi
Si decide tutto in 2 minuti
Gubbio, ritorna Lamanna
Borghese gli fa un regalo
Lumezzane, digiuno finito
Capuano debutta perdendo
Il Pergocrema rimane in 10
Scappini acciuffa il pari
Ravenna, fa tutto Chianese
Tre espulsi nella Reggiana
Alto Adige show con Campo
Monza, che contestazione
Como, prima vittoria in casa
Cremonese ancora in crisi
MARCATORI Casoli (Spe) al 39',
P. Rossi (Spa) al 40' s.t.
SPAL (4-4-2) Ravaglia 6; Belleri
6,5, Zamboni 6,5, Battaglia 7, G.
Rossi 6,5 (dal 28' s.t. Colomba 6);
Melara 7, Migliorini 5,5 (dal 40' s.t.
Bedin s.v.), Coppola 6, Smit 6,5; Cipriani 6, Meloni 6 (dal 22' s.t. P.
Rossi 6,5). (Capecchi, Ghetti, Bortel, Pallara). All. Notaristefano 6,5.
SPEZIA (4-3-1-2) Aprea 6; Enow
6, Buscaroli 5,5 (dal 34' p.t. Comazzi 6), Fissore 6,5, Pedrelli 5,5; Marchini 5,5 (dal 26' s.t. Casoli 6,5), Padoin 6, Herzan 5,5; Vannucchi 6;
Saudati 5,5 (dal 45' s.t. Boldrini
s.v.), Colombo 6. (Conti, Musto,
Ferrarese, Cesarini). All. Pane 6,5.
ARBITRO Peretti di Verona 6,5.
NOTE paganti 1.534, abbonati
1.233, incasso di 29.677 euro. Ammoniti Saudati, Coppola e Migliorini. Angoli 5-2.
GIUDIZIO+++
MARCATORE Borghese al 39' p.t.
BASSANO (4-3-1-2) Grillo 6,5;
Basso 6, Porchia 6,5, Pellizzer 6,5,
Ghosheh 6; Lorenzini 6, Caciagli
6,5 (dal 42' s.t. Veronese s.v.), Niada 5,5 (dall’8' s.t. Beccia 6); Venitucci 6,5 (dal 21' s.t. Crocetti 6); La
Grotteria 6, Guariniello 6. (Grosso,
Martina, Vigo, Madiotto). All. Jaconi 6.
GUBBIO (4-3-3) Lamanna 6,5;
Bartolucci 6, Borghese 7,5, Briganti 6,5, Farina 7 (dal 38' s.t. Montefusco s.v.); Boisfer 6,5, Sandreani 7,
Raggio Garibaldi 6,5; Capogrosso
6 (dal 24' s.t. Caracciolo 6), Gomez
5,5, Galano 6,5 (dal 40' s.t. Gaggiotti s.v.). (Farabbi, Perelli, Donnarumma, Parroccini). All. Torrente 6,5.
ARBITRO Penno di Nichelino 5,5.
NOTE spettatori 1.200 circa, paganti, abbonati e incasso nc. Ammoniti Basso, Pellizzer, Gomez,
Bartolucci e Borghese. Angoli 5-5.
GIUDIZIO++
MARCATORI Bradaschia al 43’
p.t.; Calliari al 37’ s.t.
LUMEZZANE (4-2-3-1) Trini s.v.;
Pisacane 7, Checcucci 7, Emerson
6,5, Pini 6,5; Calliari 7, Faroni 6 (dal
26' s.t. Sevieri 6); Lauria 6,5, Ferrari 6, Bradaschia 6,5 (dal 38' s.t. Alberti s.v.); Inglese 5,5 (dal 21' s.t.
Galabinov 6). (Di Gennaro, Luciani,
Dadson, Mancini). All. Nicola 7.
PAGANESE (3-5-2) Gabrieli 5;
Cuomo 5,5, Fusco 6, Martinelli 5,5;
Ingrosso 6 (dal 1' s.t. Greco 5,5), Vicedomini 5, Casisa 6, Triarico 6,
Macrì 5,5 (dal 17' s.t. Tortori 6); Tedesco 5 (dal 33' s.t. Lepri s.v.), Magliocco 6. (Virgili, Liccardo, Esposito, Siciliano). All. Capuano 5,5.
ARBITRO Roca di Foggia 6.
NOTE paganti 41, abbonati 288, incasso di 1.397,18 euro. Ammoniti
Tortori, Calliari e Galabinov. Angoli
6-1.
GIUDIZIO++
BASSANO (Vi)dUna capocciata perentoria del gigante Borghese, un
colosso risolutivo in attacco e in difesa, consente al Gubbio di santificare la festa e rispettare il ruolino
che lo vuole sempre a punti tutte le
volte che compare a Bassano (3 vittorie e un pari nelle apparizioni al
Mercante). Gli umbri che salutano il
ritorno del portiere Lamanna dopo
l’aggressione di 40 giorni fa ad Alessandria, capitalizzano i centimetri
e la stazza del centrale di retrovia
Borghese, che incorna imperioso
su calcio d’angolo. Tre inzuccate di
La Grotteria invece (l'ultima a fil di
palo in pieno recupero) non producono l'aggancio.
LUMEZZANE (Bs)dAd interrompere il digiuno è solo il Lumezzane che
torna a vincere in casa dopo 50
giorni e si rilancia in zona playoff.
La cura Capuano invece non fa per
il momento effetto alla Paganese
che incassa la quinta sconfitta consecutiva e precipita all’ultimo posto in classifica. Il muro difensivo
dei campani (più un 5-3-2 che un
3-5-2) regge solo 43’. A sfondarlo è
Bradaschia, che da pochi passi trafigge in diagonale Gabrieli. Saltano
i piani di Capuano ed il Lumezzane
può gestire agevolmente il risultato nella ripresa raddoppiando con
una punizione da posizione molto
angolata di Calliari, che sorprende
nettamente il portiere.
CREMA (Cr)dArriva nel recupero
e con il Pergocrema in dieci uomini
per l’espulsione di Lolaico il pareggio dell’Alessandria. I padroni di casa passano subito in vantaggio
con Mammetti, che raccoglie una
respinta di Servili su gran botta di
Lolaico. Gli ospiti provano a replicare, ma l’unica occasione è di Negrini e Russo dice di no. Nella ripresa, i piemontesi prendono in mano
l’iniziativa, beneficiano dell’espulsione di Lolaico, vanno vicini al pareggio con Martini e lo trovano nel
finale con un preciso colpo di testa del neo entrato Scappini su
cross del cremasco Marchesetti.
MARCATORI Chianese su rigore al
14’ p.t.; Rossetti al 42’ s.t.
RAVENNA (4-4-2) G. Rossi 6,5;
Rosini 6, Tagliani 6,5, Fasano 6,5,
Maggiolini 6,5; Rossetti 7, Fonjock
6,5 (dal 20’ s.t. Visone 6,5), Sciaccaluga 6,5, Guitto 6; Chianese 7 (dal
36’ s.t. Gerbino Polo 6), Caturano 6
(dal 18’ s.t. Cazzola 6). (Pellegrino,
Gardella, Grea, Rosso). All. L. Rossi
6,5.
REGGIANA (4-3-1-2) Manfredini
6; Iraci 6, Zini 5,5, Lanna 5, D’Alessandro 6; Romizi 5,5 (dal 10’ s.t. Adamo 6), Saverino 6, Maschio 5,5;
Alessi 6,5 (dal 43’ s.t. Viapiana s.v.);
Temelin 5,5 (dal 13’ s.t. Chinellato
5), Guidetti 5,5. (Offredi, Migliaccio,
Bovi, Di Chiara). All. Mangone 6.
ARBITRO Bietolini di Firenze 6,5.
NOTE paganti 771, abbonati 564, incasso di 13.842,30 euro. Espulsi
Lanna al 14’ p.t., il tecnico Mangone
al 40’ s.t. e Chinellato al 46’ s.t.; ammoniti Rossetti, Fonjock, Zini, Romizi e Alessi. Angoli 1-0.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Campo (AA) al 4’,
Ferrario (M) al 25’, Martin (AA) al
40’ p.t.; Campo (AA) al 2’, Virdis
(AA) al 21’, Ferrario (M) al 35’, autorete di Mirri (AA) al 49’ s.t.
MONZA (4-3-1-2) Marcandalli 5;
Uggè 5,5, Tuia 4,5, Cudini 5, Barjie
5; Campisi 5, C. Seedorf 4,5 (dal 1’
s.t. Zebi 5,5), Iacopino 5,5; S. Seedorf 5 (dal 18’ s.t. Anghileri 5,5);
Ferrario 6,5, Ricci 5,5 (dal 29’ s.t.
Aubameyang 6). (Westerveld, Fiuzzi, Oualembo, Meduri). All. Tammaro 5.
ALTO ADIGE (4-2-3-1) Zomer
5,5; Brugger 6, Kiem 5,5, Mirri 5,5,
Martin 6,5; Burato 6,5, M. Romano
6; Furlan 6,5, El Kaddouri 7 (dal 24’
s.t. Baccolo 6), Campo 7 (dal 31’
s.t. Fink 6); Sorrentino 6 (dal 30’
p.t. Virdis 7). (Mair, Nazari, A. Romano, Marchi). All. Sebastiani 6,5.
ARBITRO Albertini di Ascoli 6.
NOTE paganti 101, abbonati nc, incasso di 1.487 euro. Ammoniti
Barjie, Uggè e Burato. Angoli 6-2.
GIUDIZIO+++
MARCATORE Riva al 27’ p.t.
COMO (4-2-3-1) Castelli 6,5; Licata 6 (dal 17’ s.t. Fautario 6), Bossa
6,5, Conti 6,5, Franco 6,5; Riva 7,
Filipe 6; Da Dalt 6 (dal 34’ s.t. Ambrogetti s.v.), Maah 6, Cozzolino
6,5 (dal 24’ s.t. Bardelloni 6); Rossini 6. (Restelli, Romani, Villar, Scardina). All. Garavaglia-Brevi 6,5.
CREMONESE (4-4-2) G. Bianchi
6; Stefani 5 (dal 1’ s.t. Sales 5,5),
Gervasoni 6, Cremonesi 5,5, Favalli 6; Nizzetto 5,5 (dall’8’ s.t. Coda
5,5), Fietta 5, Bacher 5,5 (dal 17’
s.t. Zanchetta 5,5), Vitofrancesco
6; Colacone 5, Musetti 6. (Galli, Pradolin, Tacchinardi, Miramontes).
All. Acori 5,5.
ARBITRO La Penna di Roma 5,5.
NOTE paganti 492, abbonati 426,
incasso di 8.471,73 euro. Ammoniti Bossa, Riva, Gervasoni e Colacone. Angoli 5-2.
GIUDIZIO+++
FERRARAdTutto in 2', tra il 39' ed
il 40' della ripresa. Lo Spezia passa in vantaggio con un colpo di testa di Casoli, su un angolo di Vannucchi e la Spal pareggia con un
gran destro di Paolo Rossi, che
raccoglie una corta respinta di Comazzi, dopo un cross di Melara. Alla fine giusto pareggio tra squadre
equilibrate, con le difese a prevalere sugli attacchi, poco riforniti. Nel
primo tempo più determinata la
Spal, ma con lo Spezia a costruire
l'azione più pericolosa allo scadere con Saudati e Fissore. Prima
della gara, importante iniziativa
della Spal in favore della lotta alla
sclerosi multipla.
MARCATORI Mammetti (P) all'8’
p.t.; Scappini (A) al 46' s.t.
PERGOCREMA (3-4-3) Russo 7;
Ricci 6,5, F. Romeo 6,5, Daleno 6;
Lolaico 5,5, Basile 6,5, Galli 6,5,
Rizza 6,5; Mammetti 6,5 (dal 22'
s.t. Rodriguez 5), Maccan 6 (dal 12'
s.t. Scotto 5,5), Simeoni 6 (dal 19’
s.t. Panariello 6). (Ingrassia, Tobanelli, A. Profeta, Mugelli). All. Maurizi 6,5.
ALESSANDRIA (4-2-3-1) Servili
6; Pucino 6,5, S. Romeo 6, Cammaroto 6, Bonomi 6; Segarelli 6, Camillucci 6; Negrini 6 (dal 24' s.t.
Marchesetti 6,5), Martini 5,5 (dal
29' s.t. Scappini 7), Croce 6 (dal
40' s.t. Cuneaz s.v.); Artico 6,5.
(Colombi, Damonte, Ghinassi, Machado). All. Sarri 6,5.
ARBITRO Irrati di Pistoia 6.
NOTE paganti 641, abbonati 205,
incasso di 6.990 euro. Espulso Lolaico al 18' s.t.; ammoniti Artico, Rodriguez e Marchesetti. Angoli 1-10.
GIUDIZIO+++
RAVENNAdServiva il ritorno a Ravenna di Vincenzo Chianese per
cancellare il digiuno di vittorie casalinghe che durava dallo scorso 17
gennaio. Arrivato in settimana,
Chianese ha trascinato i suoi segnando su rigore e poi servendo assist a ripetizione ai compagni. Al 14’
la svolta: un retropassaggio di testa mette fuori causa Manfredini,
Chianese capisce tutto in anticipo e
sta per segnare da dentro l’area piccola. Lanna lo stende: espulsione e
rigore, trasformato dallo stesso
Chianese. Il raddoppio solo nel finale con un bel diagonale di Rossetti.
MONZAdBlitz dell’Alto Adige che
passeggia contro un Monza sempre più allo sbando. La squadra
brianzola paga le numerose distrazioni difensive, un modulo inadatto
e le titubanze nella scelta dell’allenatore dopo l’esonero di De Petrillo. Festeggia l’Alto Adige che passa subito con Campo, regala il pareggio a Ferrario e raddoppia con
Martin che approfitta di un’ingenuità di Tuia. Il Monza si squaglia e l’Alto Adige vola sul 4-1 ancora con
Campo e Virdis. Il tentativo disperato di rimonta non serve a placare la contestazione del Brianteo.
COMOdPrima vittoria del Como in
casa, sotto gli occhi del futuro presidente Lanzanova. E Cremonese
che non riesce invece a riprendersi dal suo momento difficile. Il successo dei padroni di casa è firmato da Riva, che a metà del primo
tempo con un tiro dal limite dell’area, su cross di Cozzolino, batte
Bianchi. E’ più o meno l’unica conclusione veramente pericolosa del
Como in tutta la gara, ma i comaschi danno comunque vita a una
buona prova, anche in fase difensiva, e nel finale recriminano anche
per un possibile rigore su Rossini.
La Cremonese cerca di reagire, soprattutto nel secondo tempo, ma
sbaglia troppo.
Alessandro Sovrani
Vincenzo Pittureri
Sergio Cassamali
Dario Dolci
Ugo Bentivogli
Matteo Delbue
Lilliana Cavatorta
il punto
di NICOLA BINDA
[email protected]
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
La scossa
che
serviva
Serviva una scossa,
c’era da immaginarselo.
Il piattume generale è
imbarazzante, le grandi
che faticano a fare punti
sono una costante. Si
sentiva la necessità di
qualcosa che smuovesse
le acque, e quello
accaduto in settimana è
servito. Cinque squadre
di Prima divisione
penalizzate al mercoledì
alla Disciplinare per le
magagne legate
all’iscrizione, quattro di
loro subito vincitrici (e
la quinta ha fatto pari).
E’ chiaro, tutti avrebbero
volentieri fatto a meno
di vedersi levare dei
punti, ma i problemi
estivi non potevano
finire nel dimenticatoio.
Se non altro c’è stata
questa risposta, che ha
dato un po’ di sale a un
torneo in cerca di leader.
A proposito dei quali,
vedremo stasera di che
W
pasta è fatta la Nocerina,
attesa sul campo della
Lucchese dopo una
domenica nella quale
tutte le rivali hanno
dormito. Ci siamo spesso
lamentati per il girone
A, privo di vere grandi
(il discorso, Salernitana
a parte, vale sempre,
ovviamente), ma
stavolta è il girone B
quello latente: le prime 7
della graduatoria (alla
vigilia) non sono riuscite
a vincere. Ci voleva il
solito Foggia a dare un
po’ di brivido. Forse la
penalizzazione è servita
anche a Zeman?
GIRONE A
SQUADRE
SORRENTO
SALERNITANA (-2)
SPAL (-1)
REGGIANA
ALESSANDRIA
GUBBIO
LUMEZZANE
PERGOCREMA
ALTO ADIGE
CREMONESE
PAVIA
VERONA
SPEZIA
BASSANO
COMO
MONZA
RAVENNA
PAGANESE
PT
23
21
20
19
19
19
19
16
16
14
14
13
12
12
12
12
11
10
G
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
11
12
12
12
11
12
V
6
7
6
5
5
6
5
3
4
3
3
3
2
3
2
3
2
3
N
5
2
3
4
4
1
4
7
4
5
5
4
6
3
6
3
5
1
P RF RS
1 22 15
3 16 11
3 18 11
3 19 15
3 14 10
5 15 14
3 12 11
2 13 9
4 11 14
4 12 14
4 10 13
5 14 13
3 11 12
6 11 14
4 9 13
6 15 23
4 8 9
8 8 17
MARCATORI
9 RETI Paulinho (2, Sorrento).
8 RETI Cipriani (1, Spal).
7 RETI Ferrario (Monza).
6 RETI Gomez (2, Gubbio).
5 RETI Crocetti (Bassano); Guidetti (Reggiana).
4 RETI A. Bianchi (Cremonese); Temelin (Reggiana); Fava
(Salernitana); Pignalosa e Togni (Sorrento); Fofana (Spal); Le
Noci (Verona)
2-0
SORRENTO (Na)dPaulinho è
RISULTATI
BASSANO-GUBBIO
0-1
COMO-CREMONESE
1-0
LUMEZZANE-PAGANESE
2-0
MONZA-ALTO ADIGE
3-4
PERGOCREMA-ALESSANDRIA 1-1
RAVENNA-REGGIANA
2-0
SALERNITANA-VERONA
2-1
SORRENTO-PAVIA
0-0
SPAL-SPEZIA
1-1
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
ALESSANDRIA-SALERNITANA
ALTO ADIGE-PERGOCREMA
COMO-BASSANO
CREMONESE-PAGANESE
GUBBIO-PAVIA
RAVENNA-LUMEZZANE
REGGIANA-SPAL
SPEZIA-MONZA (lunedì 15, ore 20.45)
VERONA-SORRENTO (mercoledì 1/12, ore 17)
MONZA–ALTO ADIGE
3-4
attacco (22 gol). Il pari
senza reti va spiegato anche con la buona prova
del Pavia: la sua diga difensiva funziona e il portiere Facchin alza la saracinesca. La chiave dello
0-0 è proprio nella bravura di Facchin al 38’ del primo tempo (doppia respinta su una deviazione di
Carotti per anticipare
Paulinho e la zampata sotto rete di Terra, dopo un
angolo di Erpen) e in una
palla-gol divorata da
Manco (44’). Da brividi le
veloci ripartenze del Pavia (al quarto risultato utile) orchestrate da Ferretti
che s’è visto negare il gol
in avvio dalla tempestiva
uscita di Rossi (15’). Il pareggio non intacca la serenità del Sorrento (ottavo
risultato utile: 5 vittorie e
3 pareggi) che ha tentato
di aggirare la retroguardia ospite con una costante supremazia, diventata
assedio nella ripresa.
COMO-CREMONESE
GIRONE B
SQUADRE
NOCERINA
BENEVENTO
ATLETICO ROMA
GELA
LANCIANO
TARANTO
FOGGIA (-1)
COSENZA
FOLIGNO (-1)
SIRACUSA
JUVE STABIA
PISA
ANDRIA
TERNANA
CAVESE (-5)
LUCCHESE
VIAREGGIO
BARLETTA
PT
24
22
21
19
18
18
17
17
15
14
13
13
13
12
11
11
10
8
G
11
12
11
12
12
12
12
12
12
12
11
12
12
11
12
11
11
12
V
7
6
6
6
4
5
5
4
4
4
4
2
3
3
4
3
2
1
N
3
4
3
1
6
3
3
5
4
2
1
7
4
3
4
2
4
5
P RF RS
1 17 9
2 15 12
2 16 8
5 17 14
2 11 10
4 13 13
4 26 24
3 12 11
4 18 16
6 9 13
6 12 11
3 10 12
5 9 11
5 6 14
4 14 13
6 13 15
5 9 14
6 11 18
1-0
RISULTATI
ATLETICO ROMA-ANDRIA
0-1
BARLETTA-BENEVENTO
1-1
CAVESE-VIAREGGIO
2-0
COSENZA-LANCIANO
1-1
LUCCHESE-NOCERINA
stasera
PISA-FOGGIA
1-2
SIRACUSA-GELA
2-0
TARANTO-FOLIGNO
1-3
TERNANA-JUVE STABIA
2-1
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
ANDRIA-COSENZA
BENEVENTO-CAVESE
FOGGIA-TERNANA
FOLIGNO-BARLETTA
GELA-ATLETICO ROMA
JUVE STABIA-NOCERINA
LANCIANO-TARANTO
SIRACUSA-PISA
VIAREGGIO-LUCCHESE
MARCATORI
8 RETI Ciofani (2, Atletico Roma); C. Ciano (2, Cavese).
7 RETI Sau (Foggia).
6 RETI Catania (Nocerina); Innocenti (1, Taranto).
5 RETI Carparelli (Pisa).
4 RETI Evacuo (1, Benevento); Kolawole e Insigne
(Foggia); Giacomelli (Foligno); Corona (2, Juve Stabia);
Turchi (Lanciano); Marotta (Lucchese); Castaldo
(Nocerina); Mancino (Siracusa); Marolda (Viareggio).
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28
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMA DIVISIONE GIRONE B LA 12a GIORNATA
Ora Zeman è cinico
Foligno da applausi
Foggia, colpo a Pisa
Taranto: c’è Dionigi
PISA-FOGGIA
1-2
GIUDIZIO +++
MARCATORI Carparelli (P) al 29’
p.t.; Kolawole (F) al 20’, Insigne
(F) al 29’ s.t.
PISA (4-2-3-1) Pugliesi 6; Gagliardi
5,5 (dal 28’ s.t. Tabbiani 6), Calori
5,5, Gimmelli 5,5, Bizzotto 5 (dal
39’ s.t. Perez s.v.); Reccolani 6,
Amoroso 6,5; Anania 6, Favasuli
6,5, Mosciaro 5,5 (dal 33’ s.t.
Miani 6); Carparelli 7. (Adornato,
Audel, Scampini, Ilari). All. Cuoghi
6,5.
FOGGIA (4-3-3) Santarelli 7,5;
Candrina 6 (dal 39’ s.t. Tomi s.v.),
Iozzia 6, Rigione 5,5, Regini 5,5;
Kone 6,5 (dal 37’ s.t. Palermo
s.v.), Salamon 6,5, Laribi 6;
Kolawole 6,5, Sau 6,5 (dal 33’ s.t.
Cortese 6), Insigne 7. (Ivanov,
Torta, Thioye, Agostinone). All.
Zeman 6,5.
ARBITRO Borriello di Mantova 6.
NOTE spettatori 4.500 circa,
paganti, abbonati e incasso non
comunicati. Ammoniti Laribi,
Calori, Amoroso e Miani. Angoli
7-3.
ALESSIO CARLI
PISAdMaturo nell’evitare il naufragio, cinico nel
rialzarsi e poi spettacolare nel prendersi la parti-
ta. E’ un Foggia in trasformazione quello che torna
a vincere dopo tre settimane: una squadra di
Zdenek Zeman che fa il
primo tiro all’11’ s.t. è un
evento raro. Ma nessun ricorso a tattiche ostruzionistiche. E’ che il boemo
sta insegnando ai suo ragazzini che il calcio è anche pazienza. E a Foggia
si sogna: senza il punto di
penalizzazione, i rossoneri sarebbero in zona
play-off.
Un’ora inutile Il Pisa di contro interrompe la serie positiva che durava da sette
giornate nonostante abbia avuto in mano la partita per oltre un’ora, nella
quale Stefano Cuoghi dà
scacco a Zeman cambiando modulo. Pressing asfissiante e palla subito rilanciata in avanti. La tattica
del fuorigioco salta spesso e dopo un’occasione
fallita da Mosciaro al 15’,
BARLETTA-BENEVENTO
1-1
TARANTO-FOLIGNO
Carparelli al 29’ supera
Santarelli in diagonale. I
locali sono troppo appesi
a Carparelli, al quale Santarelli nega il raddoppio
all’8’ s.t con una respinta
prodigiosa.
Dieci minuti d’oro E’ la svolta. Il Pisa ha speso troppe
energie e il Foggia lo punisce al primo tiro nello
specchio: al 20’ s.t. punizione di Laribi e Kolawole sul secondo palo insacca di testa. Un minuto dopo Santarelli uscendo a
valanga nega a Mosciaro
il nuovo vantaggio, ma
Zeman non se ne preoccupa e ordina ai suoi di osare. In dieci minuti i rossoneri creano diverse palle-goal e passano con un'
azione avviata a centrocampo e conclusa da Insigne dopo triangolo con
Sau. Il Pisa è a terra e il
Foggia (a parte un palo di
Cortese) si limita a controllare.
SIRACUSA-GELA
Zdenek Zeman, 63 anni: il suo
Foggia è tornato alla vittoria
dopo tre settimane PIERANUNZI
50
I GOL FATTI E SUBITI
NELLE GARE DEL FOGGIA
Quando gioca il Foggia di Zeman lo
spettacolo è assicurato. I pugliesi
hanno segnato 26 gol e ne hanno
subiti 24: nessuno come loro nei
campionati professionistici.
2-0
COSENZA-LANCIANO
1-1
1-3
GIUDIZIO ++++
MARCATORI Fondi (F) al 5’,
Innocenti (T) su rigore al 27’ p.t.;
Coresi (F) al 21’, Giacomelli (F) al
40’ s.t.
TARANTO (4-2-3-1) Bremec 5;
Antonazzo 4,5, Migliaccio 5,
Prosperi 5, Sabatino 5; Taulo
5,5 (dal 23’ s.t. Pensalfini 5,5),
Branzani 5,5; Garufo 5, Rantier
5,5 (11’ st. Ferraro 5), Ciotola 5,5
(32’ s.t. Russo s.v.); Innocenti 6.
(Barasso, Colombini, Panarelli,
Gori). All. Brucato 5.
FOLIGNO (4-3-2-1) Rossini 6,5 (dal
31’ s.t. Zandrini 6); Iacoponi 6,
Merli Sala 6,5, Giovannini 6,5,
Bassoli 6; Fondi 7, Papa 6 (dal
13’ s.t. Giacomelli 7), Sciaudone
7; Coresi 6,5 (37’ s.t. Castellazzi
s.v.), Cavagna 7,5; Falcinelli 6.
(Severini, Menchinella, Fedeli, La
Mantia). All. Matrecano 7.
ARBITRO Di Ciommo di Venosa
5,5.
NOTE paganti 2.891, abbonati
429, incasso di 25.911,74 euro.
Ammoniti Rossini, Iacoponi,
Merli Sala, Fondi e Branzani.
Angoli 2-5.
FULVIO PAGLIALUNGA
TARANTO dGiovane e bel-
lo: il Foligno vince e pia-
TERNANA-JUVE STABIA
2-1
ce. Fermo sulle gambe e
senza idee, il Taranto finisce contestato ed esonera il tecnico Brucato:
oggi arriva l’ex attaccante Davide Dionigi, fresco
di patentino, che così farà il debutto in panchina.
La partita Non c’è quasi
mai partita tra una formazione che corre e l’altra che aspetta. Giusto
per marcare subito le distanze il gol che porta in
vantaggio il Foligno arriva dopo 5’: segna Fondi,
scaricando un destro in
corsa su servizio di Cavagna. E’ logico, persino: la
squadra di Brucato sbanda a ogni possesso, poco
sorretta da un centrocampo estemporaneo
(out Di Deo e Giorgino,
dentro Branzani e Taulo), mentre gli umbri sanno sempre dove stare e
cosa fare. La reazione debole del Taranto basta alCAVESE-VIAREGGIO
2-0
Il Barletta fa la partita, ma non va oltre il pareggio
Evacuo salva il Benevento che deve chiudere in dieci
Il Siracusa non si ferma più
Gela, che brutto tonfo
Il Lanciano sfiora il colpo
Ma Biancolino lo riprende
Ternana, finalmente festa
Juve Stabia al tappeto
La Cavese ritrova il sorriso
Pinsoglio, autorete fatale
MARCATORI Infantino (Ba) al 4’,
Evacuo (Be) al 29’ p.t.
BARLETTA (4-3-1-2) Di Masi 6;
Galeoto 6 (dal 39’ s.t. D’Allocco
s.v.), Lucioni 6, Ischia 6, Frezza 6;
Menicozzo 6,5 (dal 36’ s.t. Agnelli
s.v.), Rajcic 6,5 (dal 41’ s.t. Carbonaro s.v.), Guerri 6; Bellomo 6,5;
Infantino 6, Margiotta 6. (Dossena, Masiero, Lorusso, Shiba). All.
Sciannimanico 6,5.
BENEVENTO (4-3-3) Aldegani 7;
Pedrelli 6, Siniscalchi 6, Landaida
5, Palermo 5,5; Joelson 5,5 (dal 28’
s.t. Signorini s.v.), D’Anna 6, Pacciardi 6; Vacca 5,5 (dal 15’ s.t. Bianco 5,5), Evacuo 6 (dal 25’ s.t. Germinale 5,5), Zito 6. (Baican, Formiconi, De Souza, Viola). All. Cuttone
6.
ARBITRO Gavillucci di Latina 5,5.
NOTE spettatori 2.100 circa, paganti nc, abbonati 1.012, incasso
di 7.215 euro. Espulso Landaida al
25' s.t.; ammoniti Galeoto, Frezza,
Menicozzo, Ischia, Infantino, Siniscalchi, Landaida, Pacciardi e
Bianco. Angoli 9-6.
MARCATORI Bongiovanni al 35’
p.t.; Cosa al 13’ s.t.
SIRACUSA (4-2-3-1) Baiocco 7;
Lucenti 6,5, Petta 6,5, Ignoffo 7,5,
Strigari 6,5; Spinelli 6,5, Giordano
7; Bongiovanni 6,5 (dal 25’ s.t. Rosella 6,5), Mancosu 6,5, Mancino
6,5; Abate 6,5 (dal 30’ p.t. De Angelis s.v.; dal 1’ s.t. Cosa 7). (Fornoni,
Di Silvestro, Giurdanella, Biondo).
All. Ugolotti 7.
GELA (4-4-2) Nordi 6; Stamilla
6,5, Cardinale 6, Porcaro 5,5, Piva
6,5; Bigazzi 5,5, D’Amico 5,5, Avantaggiato 5,5 (dal 1’ s.t. Puccio 6),
Cunzi 6,5 (dal 14’ s.t. Giardina 6);
Docente 5,5 (dal 27’ s.t. Rabbeni
5,5), Franciel 5,5. (Maraglino, Aliperta, D’Anna, Vagnaduzzo). All.
Provenza 5,5.
ARBITRO Viti di Campobasso 5,5.
NOTE paganti 2.875, abbonati
807, incasso di 24.200 euro. Ammoniti Bongiovanni, Spinelli, Piva,
Petta, Lucenti, Mancino e Porcaro. Angoli 6-2.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Turchi (L) al 3’ p.t.;
Biancolino (C) al 34’ s.t.
COSENZA (4-2-3-1) Petrocco 6;
Matteini 6, Raimondi 6, Fanucci 6
(dal 33’ s.t. Gagliardi s.v.), Di Bari
5,5; Coletti 5 (dal 20’ s.t. S. Fiore
6,5), De Rose 5,5 (dal 44’ s.t. Roselli s.v.); Daud 5, Mazzeo 5, Degano
5; Biancolino 7. (De Luca, Wagner,
Scarnato, Bernardi). All. Somma
5,5.
LANCIANO (4-3-3) Chiodini 6; Colombaretti 6, Ferraro 6 (dal 42’ p.t.
Romito 6), Antonioli 6, Mammarella
6; Di Cecco 6,5, Sacilotto 7,5,
Amenta 7 (dal 14’ s.t. Volpe 6); Turchi 6,5, Colussi 6 (dal 29’ s.t. Di Gennaro 6,5), U. Improta 6,5. (Aridità,
Tamasi, R. Improta, Vastola). All.
Camplone 6,5.
ARBITRO Barbiero di Vicenza 5.
NOTE paganti 2.800, abbonati
180, incasso di 23.500 euro. Espulso Di Cecco al 16’ s.t.; ammoniti Coletti, Amenta, Di Bari, Daud, Mammarella, Romito. Angoli 5-3.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Imburgia (T) al 24’
p.t.; Tarantino (JS) al 31’, Borghetti
(T) al 33’ s.t.
TERNANA (4-3-3) Visi 6; Quondamatteo 6, Borghetti 7,5, Giubilato
6, Imburgia 6,5; Arrigoni 6, D’Antoni 6, Nitride 6; Noviello 5,5 (dal 18’
s.t. Concas 6), Tozzi Borsoi 5 (dal
12’ s.t. Alessandro 6), Artistico 5,5
(dal 28’ s.t. Della Penna s.v.). (Cunzi, Bizzarri, Camillini, Fusciello). All.
Orsi 6.
JUVE STABIA (3-5-2) Fumagalli
5,5; Fabbro 5 (dal 28’ s.t. Tarantino
6), Molinari 6, Scognamiglio 6; Di
Cuonzo 6, Mezavilla 5, Cazzola 6,
Danucci 5 (dal 7’ s.t. Marano 6), Pitarresi 5 (dal 7’ s.t. Dianda 5,5); Corona 5,5, Albadoro 5,5. (Panico,
Ubaldi, Gomes, Pavoletti). All. Braglia 5,5.
ARBITRO Abbattista di Molfetta 6.
NOTE spettatori 1.500 circa, paganti, abbonati e incasso nc. Amm.
Giubilato, Albadoro, Fumagalli, Noviello e Artistico. Angoli 3-5.
GIUDIZIO++
MARCATORI autorete di Pinsoglio al 36’ p.t.; Bernardo su rigore
al 17’ s.t.
CAVESE (4-3-3) Pane 6,5; M. Ciano 6,5, Cipriani 7, Troise s.v. (dal 6’
p.t. Pagano 6), Sirignano 6 (dal 29’
s.t. Citro 6); Alfano 6,5, Zampa 6,
Bacchiocchi 6,5; Bernardo 7, C.
Ciano 6 (dal 18’ s.t. Turienzo 6),
Schetter 7,5. (Botticella, Quadrini,
Di Napoli, Sifonetti). All. Rossi 6,5.
VIAREGGIO (4-4-2) Pinsoglio 5;
Carnesalini 6, Fiale 5,5, Massoni 5
(dal 32’ s.t. Brighenti s.v.), Bertolucci 6; Cristiani 5,5 (dal 18’ s.t. Luppi 5,5), Pizza 6, Castiglia 6, Taormina 5,5; D’Antoni 5 (dal 22’ s.t.
D’Onofrio 5,5), Marolda 6. (Merlano, Malacarne, Cosentini, Calamai). All. Scienza 5,5.
ARBITRO Castrignanò di Brindisi
6.
NOTE paganti 1.989, non ci sono
abbonati, incasso di 18.056 euro.
Amm. Massoni, Bacchiocchi, Cipriani, Fiale e Marolda. Angoli 6-5.
GIUDIZIO+++
SIRACUSA dIl Siracusa non si ferma più e dopo il Foggia batte anche il Gela. Un risultato che oltre a
dimostrare che la nottata è passata per gli uomini di Ugolotti (cinque
sconfitte nelle prime cinque gare)
crea qualche preoccupazione all’allenatore del Gela che ha parlato
di «peggiore prestazione stagionale». Il gol del vantaggio arriva con
una conclusione al volo di Bongiovanni. Nella ripresa il raddoppio di
rapina di Cosa. A tre minuti dalla
fine Franciel avrebbe potuto riaprire la partita ma il suo rigore è stato
parato da Baiocco.
COSENZAdFino a undici minuti dalla fine il Lanciano assapora il colpaccio grazie al gol di Turchi (destro sotto l’incrocio) ma una prodezza di Biancolino (gran colpo di
testa) ristabilisce la parità. Camplone sfiora l’impresa con un’ottima organizzazione di gioco che invece latita in casa Cosenza dove la luce si
accende solo quando entra Stefano Fiore. Intanto la vera partita i calabresi la stanno giocando altrove:
incombono le scadenze della Lega
Pro, per evitare brutte sorprese va
trovata subito un’intesa tra nuovi e
vecchi dirigenti.
TERNI dNella Ternana che propone per la prima volta il tridente si
scoprono goleador i difensori. Imburgia al 24’ del primo tempo con
un tiro cross all’incrocio ha aperto
le marcature e Borghetti, al 33’ della ripresa, con una zuccata ha chiuso il conto coi campani che avevano riguadagnato il pareggio con
una punizione di Tarantini al 31’. Un
successo che la Ternana avrebbe
potuto rendere più ampio se avesse sfruttato un paio di contropiede
con Alessandro. Per gli umbri è il
ritorno alla vittoria che mancava
dal 26 settembre (2-0 sul Barletta).
CAVA DE’ TIRRENI (Sa) dLa Cavese reagisce con la terza vittoria
consecutiva alla penalizzazione subita in settimana. Vittoria meritata
contro un Viareggio che dopo la rete subita si affloscia. Al 36’ la Cavese passa: Pinsoglio, nel tentativo
di respingere di piede il forte cross
di Schetter, mette goffamente nella propria porta. Ad inizio ripresa i
toscani avrebbero l’opportunità di
pareggiare, ma il colpo di testa di
Massoni è debole. Al 16’ ancora
Schetter si procura un dubbio rigore, realizzato da Bernardo con un
cucchiaio.
Massimo Leotta
Valter Leone
Massimo Laureti
Mauro Senatore
GIUDIZIO+++
BARLETTA dUn Benevento attento ma anche parecchio fortunato
prende un punto dalla difficile trasferta e resta in scia delle prime.
La squadra pugliese ha di che recriminare per un secondo tempo
trascorso nella metà campo avversaria che ha prodotto due pali colpiti da Margiotta e Bellomo e due
interventi importanti di Aldegani.
Pronti-via e Barletta in vantaggio.
Al 4’ Infantino si ritrova in area una
palla che spedisce nell’angolo op-
Felice Evacuo, 28 anni, 4 gol
in questa stagione D’ADDONA
posto della porta di Aldegani. Nei
primi venti minuti solo Barletta, poi
la squadra di Cuttone si riorganizza e prima sfiora il pari al 27’ con
Vacca, poi 2’ più tardi lo trova con
Evacuo di testa che batte Di Masi.
Nella ripresa c’è solo un squadra
in campo: il Barletta. Al 1’ Bellomo
sfiora il vantaggio da fuori, poi al
12’ Margiotta colpisce il palo. La difesa campana diventa più serrata
dopo l’espulsione di Landaida al
25’. Ma il Barletta è sfortunato perché colpisce il suo secondo palo al
31’ con Bellomo su punizione con
Aldegani battuto. Nel finale arrembante attacco dei locali che non
sortisce nessun effetto ma la squadra di casa nonostante il pari esce
tra gli applausi.
Matteo Tabacco
meno per arrivare al pareggio: segna Innocenti,
su rigore procurato da
Ciotola (al 27’, mani di
Iacoponi). Sembra una
promessa di riequilibrio
della partita, le occasioni che Ciotola e Innocenti sbagliano fanno credere a un Taranto in grado
di ritrovarsi. Ma Matrecano fa la mossa giusta al
quarto d’ora della ripresa: mette Giacomelli per
Papa, passa al 4-2-3-1 e
dà l’ordine ai suoi di attaccare. E il Foligno torna a farsi ammirare, confenzionando la vittoria.
Momenti da incorniciare: la punizione di Coresi
(21’) che batte Bremec è
straordinaria, il contropiede Cavagna-Sciaudone-Giacomelli (40’) con
piatto vincente è da manuale. Al punto che applaudono, un po’ sportivamente un po’ in polemica, anche i tifosi di casa. Poi è contestazione.
IL POSTICIPO
La Nocerina
in tv a Lucca
Occasione d’oro stasera
per la capolista Nocerina
sul campo della
Lucchese. Al debutto
casalingo Indiani non ha
Biggi, Michelotti,
Taddeucci, Schenetti,
Bertoli e Baldanzeddu.
Invece Cavallaro, Sardo e
Perricone non sono partiti
con Auteri, che non
cambia la formazione
rispetto a domenica.
Così in campo (20.45,
diretta su Rai Sport):
LUCCHESE (4-3-3) Pennesi; Mariotti, Lollini, Bova,
Pezzi; Piccinni, Grassi, Carloto; Pera, Marotta, Pondaco. (Pardini, Petri, Michelotti, Chadi, Costantini, Marasco, Galli). All. Indiani.
NOCERINA (3-4-3) Gori;
Filosa, De Franco, Di Maio;
Scalise, Bruno, De Liguori,
Bolzan; Catania, Castaldo,
Negro. (Amabile, Servi, Pomante, Riccio, Marsili, Pepe, Galizia). All. Auteri.
ARBITRO Cafari Panico
di Cassino (PennacchioPassero).
10 a GIORNATA
SERIE D f Il Venezia stacca il Treviso (k.o. in casa), il Perugia passa ad Arezzo, Asti e Monterotondo le novità in vetta
GIRONE A (12a giornata)
GIRONE F (12a giornata)
GIRONE G
GIRONE H
ATLETICO TRIVENTO-CIVITANOVESE 1-1
BOJANO-VENAFRO
2-2
JESINA-SAMBENEDETTESE 0-1
MIGLIANICO-TERAMO
0-1
OLYMPIA AGNONESE-FORLI' 2-2
REAL RIMINI-FOSSOMBRONE 1-0
RECANATESE-CESENATICO 0-2
RENATO CURI-RIMINI
0-1
SANTARCANGELO-LUCO CANISTRO 0-1
SANTEGIDIESE-ATESSA VDS 2-0
ANZIOLAVINIO-GUIDONIA
1-1
ARZACHENA-VITERBESE
1-1
ASTREA-APRILIA
0-4
BUDONI-TAVOLARA
2-1
CASTIADAS-FIDENE
1-2
MONTEROTONDO-CYNTHIA 1-0
SANLURI-BACOLI
5-1
SELARGIUS-PORTO TORRES 0-0
VIRIBUS UNITIS-ZAGAROLO 2-1
ARZANESE-POMIGLIANO
1-0
BATTIPAGLIESE-FRANCAVILLA F. 1-0
CAPRIATESE-ANGRI
0-0
CASARANO-ISCHIA
1-0
FRANCAVILLA S.-NARDO'
0-0
GROTTAGLIE-BOVILLE ERNICA 2-0
MURGIA-FORTIS TRANI
0-0
OSTUNI-GAETA
0-1
SANT'ANTONIO ABATE-PISTICCI 2-2
CLASSIFICA
Montevarchi, Todi e Perugia p.
23; Castel Rigone 20; Spoleto e
Flaminia 16; Pianese e Sansepolcro 15; Pontevecchio 14; Scandicci 13; Group Città di Castello e
Deruta 12; Sporting Terni e Orvietana 10; Fortis Juventus 9; Sestese e Monteriggioni 6; Arezzo 5.
CLASSIFICA
Teramo p. 27; Real Rimini e Rimini
21; Sambenedettese e Jesina 20;
Civitanovese 19; Santarcangelo,
Olympia Agnonese, Santegidiese
e Renato Curi 18; Forlì 17; Atletico
Trivento, Luco Canistro e Atessa
VdS 15; Fossombrone 13; Recanatese 12; Miglianico 11; Cesenatico
e Venafro 7; Bojano 5.
CLASSIFICA
Bacoli e Monterotondo p. 19;
Porto Torres e Viterbese 18; Anziolavinio, Fidene e Arzachena
17; Aprilia, Sanluri e Viribus Unitis 14; Selargius e Astrea 13; Budoni 12; Zagarolo 11; Guidonia e
Castiadas 8; Tavolara e Cynthia 4.
CLASSIFICA
Arzanese p. 26; Casarano 21; Gaeta e Fortis Trani 20; Pomigliano
e Boville Ernica 16; Nardò e
Ischia 15; Murgia e Francavilla S.
14; Pisticci 13; Grottaglie e Francavilla F. 11; Battipagliese 10;
Sant'Antonio Abate 9; Capriatese 8; Angri 5; Ostuni 2.
CLASSIFICA
Ebolitana p. 26; Casertana 25;
Nissa* 22; Forza e Coraggio* 21;
Sapri e Sambiase* 19; Valle
Grecanica** e Cittanova 17; Noto*
e Real Nocera* 16; Turris* e Hinterreggio 14; Acireale* 13; Messina
(-2) 12; Mazara* 11; Marsala* 8;
Modica* 7; Rossanese* e Nola* 6;
(** 2 gare in meno, * una in meno).
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Castel Rigone-Pianese; Deruta-Orvietana; Fortis Juventus-Arezzo; Monteriggioni-Sporting Terni; Montevarchi-Group Città di Castello; Perugia-Pontevecchio; Sansepolcro-Sestese; Scandicci-Flaminia; Spoleto-Todi.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Atessa VdS-Real Rimini; Cesenatico-Santarcangelo; Civitanovese-Jesina; Forlì-Atletico Trivento; Fossombrone-Renato Curi; Luco Canistro-Santegidiese; Rimini-Miglianico; Sambenedettese-Bojano; Teramo-Olympia Agnonese; Venafro-Recanatese.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Bacoli-Aprilia; Cynthia-Budoni; Fidene-Selargius; Guidonia-Castiadas; Monterotondo-Viribus Unitis; Porto Torres-Sanluri; Tavolara-Anziolavinio; Viterbese-Astrea; Zagarolo-Arzachena.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Angri-Arzanese; Battipagliese-Casarano; Boville Ernica-Murgia; Fortis
Trani-Capriatese; Francavilla F.-Francavilla S.; Ischia-Sant'Antonio Abate;
Nardò-Grottaglie; Pisticci-Ostuni; Pomigliano-Gaeta.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Ebolitana-Mazara; Forza e Coraggio-Nissa; Marsala-Sambiase; Messina-Modica; Nola-Cittanova; Noto-Real Nocera; Sapri-Rossanese; Turris-Hinterreggio; Valle Grecanica-Acireale; riposa Casertana.
GIRONE B
GIRONE C
GIRONE D
GIRONE E
ALBESE-BORGOROSSO
1-1
BORGOSESIA-VIGEVANO
3-2
CHIERI-ASTI
1-2
CUNEO-CHIAVARI
2-2
DERTHONA-SAINT CHRISTOPHE 4-1
GALLARATESE-SANTHIA'
1-0
LAVAGNESE-SEREGNO
1-1
NOVESE-SETTIMO
3-1
RIVOLI-AQUANERA
1-0
SARZANESE-ACQUI
1-1
CASTELLANA-OLGINATESE 0-2
CASTIGLIONE-CANTU' SAN PAOLO 1-0
COLOGNESE-VOGHERA
1-1
DARFO-LEGNAGO
2-4
INSUBRIA-PONTISOLA
2-3
MANTOVA-ALZANOCENE
2-2
TRENTO-SOLBIATESE
1-3
VILLAFRANCA-CASTELNUOVOSANDRA' 1-1
VIRTUS VECOMP-CARATESE 0-0
BELLUNO-ROVIGO
CHIOGGIA-ESTE
CONCORDIA-KRAS REPEN
MONTECCHIO-PORDENONE
OPITERGINA-VENEZIA
SANVITESE-MONTEBELLUNA
TAMAI-TORVISCOSA
TREVISO-SAN PAOLO
UNION QUINTO-SANDONA'JESOLO
0-1
0-0
3-0
0-0
2-3
1-0
4-2
0-2
2-2
BAGNOLESE-CARPENEDOLO 1-1
BORGO A BUGGIANO-CASTELFRANCO 2-0
CASTEL SAN PIETRO-VEROLESE 3-3
FORCOLI-CAMAIORE
2-1
PAVULLESE-PONTEDERA
1-2
PIZZIGHETTONE-TUTTOCUOIO 0-0
ROSIGNANO-PONSACCO
0-0
RUDIANESE-MEZZOLARA
3-2
RUSSI-FIORENZUOLA
3-0
AREZZO-PERUGIA
0-1
FLAMINIA-SANSEPOLCRO
0-0
GROUP CITTA' DI CASTELLO-MONTERIGGIONI 3-1
ORVIETANA-FORTIS JUVENTUS 2-1
PIANESE-MONTEVARCHI
1-2
PONTEVECCHIO-SPOLETO
0-2
SESTESE-DERUTA
0-1
SPORTING TERNI-SCANDICCI 2-2
TODI-CASTEL RIGONE
1-0
CLASSIFICA
Chiavari e Asti p. 23; Borgosesia
22; Aquanera e Seregno 21; Cuneo
e Rivoli 20; Santhià* e Saint
Christophe* 19; Gallaratese e Acqui
17; Chieri* e Lavagnese 16; Derthona 15; Sarzanese* e Novese 14; Albese 12; Vigevano 11; Borgorosso 5;
Settimo 3; (* una gara in meno).
CLASSIFICA
Mantova p. 22; Legnago 17;
Cantù San Paolo, Darfo, Colognese e Castellana 16; Pontisola 15; Voghera, CastelnuovoSandrà e Insubria 14; Villafranca 12; Caratese, Olginatese,
Virtus Vecomp e Trento 11; AlzanoCene e Castiglione 10; Solbiatese 7.
CLASSIFICA
Venezia p. 24; Treviso 21; Pordenone, Tamai e San Paolo
18; Union Quinto, Rovigo e
Sanvitese (-1) 17; SandonàJesolo 16; Chioggia 14;
Este, Concordia e Opitergina
10; Belluno 9; Kras Repen 8;
Montecchio e Torviscosa 7;
Montebelluna 4.
CLASSIFICA
Borgo a Buggiano p. 23; Pontedera 18; Pizzighettone, Forcoli e Pavullese 17; Rosignano, Castelfranco, Bagnolese e Tuttocuoio 16;
Russi e Camaiore 15; Ponsacco
14; Rudianese e Fiorenzuola 13;
Carpenedolo 6; Mezzolara 5; Castel San Pietro 4 ; Verolese 2.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
AlzanoCene-Caratese; Cantù San
Paolo-Mantova; CastelnuovoSandrà-Castiglione; Colognese-Darfo;
Legnago-Castellana; Olginatese-Virtus Vecomp; Pontisola-Trento; Solbiatese-Villafranca; Voghera-Insubria.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
Este-Concordia; Kras Repen-Union
Quinto; Montebelluna-Montecchio;
Pordenone-Chioggia; Rovigo-Sanvitese; San Paolo-Opitergina; SandonàJesolo-Tamai; Torviscosa-Treviso; Venezia-Belluno.
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14,30
Borgo a Buggiano-Rudianese; Camaiore-Russi; Carpenedolo-Pavullese; Castelfranco-Rosignano; Mezzolara-Forcoli; Ponsacco-Bagnolese; Pontedera-Pizzighettone; Tuttocuoio-Castel San Pietro; Verolese-Fiorenzuola.
Acqui-Gallaratese; Albese-Derthona; Aquanera-Sarzanese; Borgorosso-Novese; Chiavari-Chieri; Saint
Christophe-Rivoli; Santhià-Lavagnese; Seregno-Cuneo; Settimo-Borgosesia; Vigevano-Asti.
GIRONE I (12a giornata)
ACIREALE-MESSINA
CITTANOVA-NOTO
HINTERREGGIO-NOLA
MAZARA-CASERTANA
MODICA-SAPRI
NISSA-VALLE GRECANICA
REAL NOCERA-FORZA E CORAGGIO
ROSSANESE-EBOLITANA
SAMBIASE-TURRIS
ha riposato MARSALA
0-0
2-2
1-1
2-3
0-0
1-0
0-0
0-0
1-0
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
R
SECONDA DIVISIONE LA 10a GIORNATA
GIRONE A f (11a giornata) La Pro Patria vince con il cuore, ma ci sono anche i successi di Feralpi, Pro Vercelli e Tritium
SAMBONIFACESE
2
FERALPI SALO’
1
VALENZANA
0
TRITIUM
2
SAVONA
0
CANAVESE
2
ENTELLA
2
RENATE
2
PRO PATRIA
3
SANREMESE
0
PRO VERCELLI
2
MEZZOCORONA
0
LECCO
2
MONTICHIARI
1
RODENGO
0
CASALE
0
GIUDIZIO++++
MARCATORI Staiti (S) al 32', Serafini (PP) su rigore al 38’ p.t.; Brighenti (S) al 14', Pacilli (PP) al 20' e al 40’
s.t.
SAMBONIFACESE (3-5-2) Milan
6; Dal Degan 6,5, Orfei 7, Viskovic 6;
Sarzi 7 (dal 38’ s.t. Creati s.v.), Carlini 6,5, Jorgihno 6,5 (43’ s.t. Pietribiasi s.v.), Ruggeri 5,5, Montagnani (15'
s.t. Fiorotto 5,5); Brighenti 7, Staiti
7. (Nardoni, T. Rocchiccioli, I. Rocchiccioli, Tecchio). All. Valigi 5,5.
PRO PATRIA (4-3-1-2) Anania 6;
Marchetti 6, Zanetti 6,5, Nossa 6,
Som 6,5; Bruccini 6,5, Calzi 6,5, Justino 6 (dal 30' s.t. Nocciola s.v.);
Sarno 6,5; Serafini 6,5 (dall’8' s.t.
Janvier 6,5), Pacilli 7,5 (dal 42' s.t.
Dell'Acqua s.v.). (Sala, Bertin, Polverini, Artuso). All. Novelli 6,5.
ARBITRO Maresca di Napoli 6,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso
non comunicato. Espulso Ruggeri al
38’ p.t.; ammoniti Carlini, Staiti e Calzi. Angoli 4-8. (m.o.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Graziani al 21’ s.t.
FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6; Sberna 6, Colicchio 6, Leonarduzzi 6,5, Savoia 6; Zanola 6 (dal
36’ s.t. Lauricella s.v.), Scioli 6,
Baggio 6,5; Quarenghi 5,5 (dal 30’
s.t. Turato 6), Bracaletti 6 (dal 43’
s.t. Bonaccorsi s.v.), Graziani 6,5.
(Gargallo, Pianetti, Mantovani, Decò). All. Rastelli 6.
SANREMESE (4-4-2) Petruzzelli
6,5; Raguseo 5,5, Feliciello 6, Castaldo 6, Chirieletti 6; Salvi 6, Visone 6, Siciliano 6, Miceli 6,5; Diaferio 5 (dal 26’ s.t. Koffi s.v.), Moronti
5,5 (dal 36’ s.t. Sosa s.v.). (Leuzzi,
Rossi, Papa, Gagliolo, Benloukilia).
All. Chiarenza 6.
ARBITRO Zeoli di Napoli 6,5.
NOTE spettatori 400 circa, incasso di quasi 3.000 euro. Ammoniti
Castaldo, Feliciello, Moronti e Baggio. Angoli 7-3. (g.t.)
GIUDIZIO+++
MARCATORE Santoni al 43' p.t. e
al 4' s.t.
VALENZANA (5-3-2) Lamberti 5;
Benvenga 4,5, Arrigoni 6, Caidi 5,5
(dall’8' s.t. Franciosi 6), Narducci 5,
Forino 5,5 (dal 40' s.t. De Stefano
s.v.); Montanari 6,5, Palazzo 6, Affatigato 5,5 (dal 23' s.t. Giorgione
5,5); Corazza 6, Ridolfi 5,5. (Frigerio, A. Caponi, Uggeri, Bachlechner). All. Rossi 5,5.
PRO VERCELLI (4-1-4-1) Valentini 6; Pigoni 6,5, Murante 6,5, Ranellucci 6,5, Modolo 6; Calvi 7; Orlando
6 (dal 36' s.t. Corradi s.v.), Marconi
6, Rosso 6, Santoni 7,5 (dal 12' s.t.
Disabato 6); Ghezzi 6,5 (dal 45' s.t.
Cagliano s.v.). (Gozzi, Donida, Meregalli, Corsino). All. Braghin 6,5.
ARBITRO Donati di Ravenna 6,5.
NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Benvenga al 46' s.t.; ammoniti Rosso,
Santoni, Pigoni, Affatigato e Forino. Angoli 4-4. (m.c.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Lenzoni al 29’, Sinato al 38’ s.t.
TRITIUM (4-4-2) Pansera 6; Martinelli 6, Teso 6,5, Dionisi 6, Riva
6,5; E. Bortolotto 6,5, Corti 6, Di Ceglie 6, Floriano 6,5 (dal 42' s.t. Malgrati s.v.); R. Bortolotto 6 (dal 10'
s.t. Sinato 6,5), Lenzoni 7 (dal 30'
s.t. Spampatti 6,5). (Sacchetto,
Fondrini, Bertoli, Chimenti). All.
Vecchi 6,5.
MEZZOCORONA (4-4-2) Zattin
6; Traversi 6, Mallus 6 (dal 37' p.t.
De March 5,5), Pavesi 5,5, Severgnini 6; Forò 5,5 (dal 35' s.t. Cognini s.v.), Righini 5,5 (dal 15' s.t. Beccaro 6), Mondini 6,5, Coppari 6,5;
Ferretti 6, Florean 5,5. (Fracalossi, Reali, Conocchioli, Franzoi). All.
Maraner 6.
ARBITRO Greco di Lecce 5,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Sinato e De March. Angoli 5-3. (p.r.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Carroccio al 39’ p.t.;
Galli al 7’ s.t.
SAVONA (4-3-2-1) Nicastro 6;
Candolini 5,5 (dal 12’ s.t. Cattaneo
5,5), Cannarsa 5,5, Di Leo 5, Mbida
6,5; Ponzo 5,5, Briano 5, Buglio 5;
Bottiglieri 5 (dal 15’ s.t. De Angelis
5,5), Mezgour 5 (dal 36’ s.t. Facchinetti s.v.); Tarallo 5. (Mogni, Carbone, Piccioni, Garin). All. Foschi 6.
LECCO (4-2-3-1) Durandi 6; Jidayi 6, Martinelli 6,5, Chiecchi 6,5,
Moracci 6; Coletto 6,5, Ferraresi
6; Rebecchi 6,5, Galli 6,5 (dal 48’
s.t. Pizzuti s.v.), Carroccio 7; Fabbro 6. (Bua, Buda, Ciasca, Bartoccini, Cortese, Anastasi). All. Roselli
6,5.
ARBITRO Zivelli di Torre Annunziata 6.
NOTE spettatori 1.100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Martinelli, Briano, Carroccio e Rebecchi. Angoli 8-3 (m.c.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Curcio (C) al 29’, Beretta (C) al 40’ pt; Florian (M) al 22’ st
CANAVESE (4-3-1-2) Pascarella
6; Conrotto 6,5, Carretto 5, Vettori
6,5, Riggio 6; Duravia 6, Camilli 4,
Rolandone s.v. (dal 16’ p.t. Gentile 6;
dal 23’ s.t. Rozzio s.v.); Cristini 6;
Curcio 6,5 (dal 19’ s.t. Germano 6),
Beretta 7. (Cascino, Lerda, Fanfoni,
Bisso). All. Rossi 6,5.
MONTICHIARI (4-4-2) Brignoli 6;
Verdi 5,5, Zaffagnini 5,5, Antoniaci
5,5, Guatta 6 (dal 4’ s.t. Filippini 5,5);
Muchetti 6,5, Filiciotto 6, Selvatico
4, Di Quinzio 6 (dal 4’ s.t. Dimas 6,5);
Bertazzoli 5 (dal 33’ s.t. Negrello
s.v.), Florian 5,5. (Gambardella, Bettenzana, Bignotti, Bonometti). All.
Rosin 5,5 (Ottoni squalificato).
ARBITRO Belardi di S. Giovanni 6.
NOTE spettatori 100 circa, incasso
nc. Espulsi Carretto al 6’ s.t., Camilli
e Selvatico al 17’ s.t.; ammoniti Florian, Carretto, Beretta, Camilli, Verdi e Duravia. Angoli 0-2. (a.b.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Merlin al 23', Cargiolli al 43' p.t.
ENTELLA (4-3-2-1) Paroni 7,5;
Magnani 6, Merlin 7, Zaccanti 6,5,
Rega 6,5; Hamlili 5,5, Russo 6,5,
Favret 6,5 (dal 34' s.t. Cargiolli 7);
Masi 6,5 (dal 26' s.t. Lorenzini 6),
Ciarcià 7; Marrazzo 6,5 (dal 41' s.t.
Vasoio s.v.). (Mosca, Del Brocco,
Tacchinardi, Marianeschi). All.
Bacci 6.
RODENGO (4-3-2-1) Pedersoli 6;
Ortolan 5 (dal 30' s.t. Piras s.v.),
Belotti 6, Bertoni 6, Briotti 5; Cazzamalli 5,5, De Masi 6, Altobelli 6
(dal 9' s.t. Martinelli 6); Lisi 6,5, Lepore 6; Panizza 5,5 (dal 1' s.t. Araboni 5,5). (Vino, Colombo, Prandini, Zanotti). All. Piovani 6.
ARBITRO Losito di Pesaro 5.
NOTE spettatori 250 circa, incasso di 1.721,25 euro. Espulsi il tecnico Bacci al 44' p.t. e Hamlili al 16'
s.t.; ammoniti Merlin, Favret, De
Masi e Panizza. Angoli 7-5. (i.v.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Cortinovis al 32’ p.t.;
Battaglino su rigore al 9’ s.t.
RENATE (4-2-3-1) Campironi 6;
Adobati 6,5, Gianola 6,5, Cortinovis
6, Gavazzi 5,5; Gualdi 6,5, Cavalli
6,5; Brognoli 6,5, Battaglino 7 (dal
22’ s.t. Mazzini 6), Umunegbu 5,5
(dal 39’ s.t. Guidetti s.v.); J. Ravasi 6
(dal 12’ s.t. Moretti 6,5). (Amadori,
Sardina, Chirico, N. Ravasi). All. Boldini 7.
CASALE (4-4-2) Fiory 6; Catenacci 5 (33’ s.t. Zenga s.v.), Guidi 6, Ciccomascolo 5, Angelotti 5,5; Serra 5,
Garrone 5, Capellupo 5, Gatto 5 (1’
s.t. Montante 5,5); Dal Rio 5,5, Lanteri 5 (26’ s.t. Siega 5,5). (Chinchio,
Picco, Finelli, Agnesina). All. Ciulli 5.
ARBITRO Di Francesco di Teramo
6.
NOTE partita giocata a porte chiuse. Espulso Cortinovis al 32’ s.t.; ammoniti Dal Rio, Guidi, Zenga, Cortinovis, Gavazzi, Umunegbu e Gualdi. Angoli 4-2. (f.c.)
GIRONE B f Il Carpi in casa è implacabile, batte il Chieti e piazza la fuga: la Carrarese cade a Prato e scivola a -6
CARPI
2
PRATO
2
SAN MARINO
2
L’AQUILA
1
VILLACIDRESE
4
CROCIATI NOCETO
2
GIULIANOVA
1
SANGIOVANNESE
0
CHIETI
0
CARRARESE
0
GIACOMENSE
2
FANO
0
POGGIBONSI
1
GAVORRANO
1
CELANO
1
BELLARIA
0
GIUDIZIO++++
MARCATORI Perini al 20’, Giglio al
27’ s.t.
CARPI (4-4-2) Bastianoni 7; Laurini 6,5, Cioffi 7, Marietti 7, Caselli
6,5; Pasciuti 6, Sogus 6,5, Perini
7,5, Di Gaudio 7,5 (dal 36’ s.t. Cenetti s.v.); Nicolini 5,5 (dal 12’ s.t. Malatesta s.v.), Giglio 6,5 (dal 31’ s.t. Cicino s.v.). (Mandrelli, Poli, C. Bigoni, Paganelli). All. Sottili 7.
CHIETI (4-4-2) Bifulco 6,5; M. Bigoni 7, Pepe 6,5, Mucciante 7 (dal
18’ s.t. Serpico 5), Ferretti 6,5; Fiore 6,5 (dal 21’ s.t. Sabbatini 5,5), Vitone 6, Amadio 6,5, Berardino 6,5;
Buttazzoni 5 (dal 28’ s.t. D’Ancona
s.v.), Rosa 5. (D’Ettorre, Mammarella, Bigioni, Esposito). All. Vivarini 6.
ARBITRO Bellutti di Trento 6.
NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti
Bifulco, Di Gaudio e M. Bigoni. Angoli 3-4. (d.s.)
GIUDIZIO++++
MARCATORI Silva Reis al 18’ p.t.;
Sacenti al 14’ s.t.
PRATO (4-3-1-2) Pazzagli 6,5; Sacenti 7,5, Ferri 6,5 (dal 44’ s.t. Visibelli s.v.), Lamma 7, De Agostini
6,5; Fogaroli 6,5, Corvesi 6,5, Morosini 6,5 (dal 30’ s.t. Zagaglioni
s.v.); Pagliuca 6,5 (dal 18’ s.t. Varutti 6); Silva Reis 7,5, Piantoni 6,5.
(Cherubini, Tafi, Gialdini, Vangi).
All. Bellini 6,5.
CARRARESE (4-4-2) Gazzoli 5,5;
Marchetti 6, Anzalone 5,5, Benassi 5,5, Vannucci 6; Orlandi 5 (dal 13’
s.t. Vigiani 5,5), Corrent 5,5 (dal 1’
s.t. Redomi 5,5), Conti 6, Giovinco
5,5 (dal 16’ s.t. Cori 5); Zampagna
5, Gaeta 5,5. (Clavo, Buono, Trocar, Donati). All. Monaco 5,5.
ARBITRO Coccia di San Benedetto del Tronto 6.
NOTE spettatori 700 circa, incasso di quasi 1.000 euro. Ammoniti
Sacenti, Ferri, Silva Reis e Benassi. Angoli 3-8. (p.c.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Cesca (SM) al 39’ e al
40’ p.t.; Caciagli (G) al 7’, Peron (G) al
49’ s.t.
SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6; Sorbera 6, Fogacci 6, Ligi 5,5, Ruggeri
5,5; Verachi 6,5 (dal 35’ s.t. Pelagatti s.v.), Loiodice 6 (dal 27’ s.t. Amantini 6), Del Sole 5,5, Poletti 5,5; Del
Grande 5,5 (dal 20’ s.t. Sciamanna
6), Cesca 7. (Bicchiarelli, De Santis,
Vitaioli, Villanova). All. Petrone 6.
GIACOMENSE (3-4-3) Poluzzi 6;
Minardi 5,5, Amico 6, Cherubini 5,5
(dal 33’ s.t. Peron 6,5); Ferrani 6, Vagnati 6, Caciagli 7 (dal 48’ s.t. Valentini s.v.), Rossi 6; Scaioli 6 (dal 1’ s.t.
Bravo 5,5), Staffolani 6,5, Russo
6,5. (Gasparri, Piscopo, Sirri, Tanaglia). All. Gadda 6,5.
ARBITRO Di Stefano di Alghero 6.
NOTE spettatori 400 circa, incasso
non comunicato. Espulso il tecnico
Gadda al 24’ s.t.; ammoniti Rossi,
Ferrani, Russo, Cesca e Peron. Angoli 4-7. (g.b.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Galli su rigore al 9’
p.t.
L'AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Cutrupi 6, Garaffoni 6,5, Ruggiero 6,
Natalucci 6; Perfetti 6, Ruscitti
5,5, Onesti 6; Falconieri 6 (dal 15’
s.t. Pietrella 5,5), Galli 6,5, Potenza
6 (dal 28’ s.t. Leccese 5). (Modesti,
Di Francia, Blaiotta, Giraldi, Piccioni). All. Bitetto 6.
FANO (4-3-3) Perucchini 6; Carboni 5,5, Arcolai 6, Scrosta 5,5,
Amaranti 5,5; Urbinati 6, Ionni 6,
Schiavini 5,5 (dal 19’ s.t. Iadaresta
5); Iazzetta 6, Ferrari 6, Antonioni
5 (dal 32’ s.t. Trudo 6). (Beni, Del
Duca, Terrenzio, Raparo, Di Crescenzo). All. Zauli 6.
ARBITRO Verdenelli di Foligno 6.
NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di quasi 7.000 euro. Ammoniti Carboni, Urbinati e Ionni. Angoli 0-7. (a.f.)
GIUDIZIO++++
MARCATORI Dal Bosco (V) su rigore al 33’, Alteri (P) su rigore al 37’,
Dal Bosco (V) al 47’ p.t.; Bombagi
(V) al 37’, Lanzillotta (V) al 48’ s.t.
VILLACIDRESE (4-3-2-1) Pomarè 6; Bregliano 6, Pinna 7, Cirina
7, Idda 6,5; Cotza 7,5, Lanzillotta
7,5, Bianchi 7; Bombagi 6,5, Steri
6,5 (dal 19’ s.t. Croce 6); Dal Bosco
7 (dal 45’ s.t. Cappai s.v.). (Frasca,
Montemurro, Poli, Cordeddu, Lisai). All. Mereu 7.
POGGIBONSI (4-4-2) Nocci 5; Gilardi 5,5, Dierna 4,5, Mugnaini 6, Nobili 5,5; Bigeschi 6,5, Dall’Ara 5,5,
Rovrena 6,5 (dal 23’ s.t. Lamenza
6), Hemmy 6; Alteri 6,5 (dal 31’ s.t.
Romeo s.v.), Aperuta 5 (dal 38’ p.t.
Galeotti 5,5). (Ferrauto, Leone, Serino, D’Esposito). All. Firicano 5.
ARBITRO Marini di Roma 5.
NOTE spett. 550 circa, incasso nc.
Espulso Dierna al 32’ p.t.; amm. Rovrena, Mugnaini, Cotza, Cirina, Bigeschi e Romeo. Angoli 4-4. (c.b.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Pietranera (CN) al
39' p.t.; Pietranera (CN) al 5', Fioretti (G) al 14' s.t.
CROCIATI NOCETO (4-4-1-1) Babbini 7,5; Tagliavini 6, Fabris 6,5, Addona 6, Delledonne 6,5; Ferretti 5,5
(dal 42' s.t. Berselli s.v.), Vignali 6,
Mora 6, Guareschi 6 (dal 30' s.t.
Ogliari 6); La Cagnina 6; Pietranera
7,5 (dal 34' s.t. Miftah s.v.).
(Miskiewicz, Bersanelli, Sessi, Ferrario). All. Torresani 6,5.
GAVORRANO (4-3-1-2) Lanzano
6; Sgambato 5,5, Miano 6, Ibojo 5,
G. Menichetti 5,5 (dal 19' s.t. S. Menichetti 6); Ruscio 5,5, Galbiati 6, De
Gori 6 (dal 37' s.t. Bodano s.v.); Bertino 6 (dal 15' s.t. Nocciolini 5,5); Fioretti 6, Peluso 6,5. (Maragna, Curcio, Nencioli, Pacini). All. Magrini 6.
ARBITRO Caso di Verona 6,5.
NOTE spettatori 150 circa, incasso
di quasi 350 euro. Espulso Mora al
31' s.t.; ammoniti Mora, Guareschi,
Addona e Ruscio. Angoli 6-6. (m.b.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Granaiola (C) al 13’,
Margarita (G) su rigore al 26’ p.t.
GIULIANOVA (4-4-2) Merletti 6;
Gubinelli 5, Zoppetti 5, Faragalli
5,5, Polinesi 6; Margarita 6, Croce
6, Bontà 6, Rinaldi 6 (dal 28’ s.t. Torbidone s.v.); Pirelli 5,5 (dal 19’ s.t.
Schneider 6), Morga 5,5 (dal 17’ s.t.
Paponetti 5,5). (Robertiello, D’Angelo, Coppitelli, Bebeto). All. Cerone 5,5.
CELANO (4-3-3) Liverani 6,5; Castellan 6, Prizio 5, Rapino 5,5, Olivieri 5 (dal 1’ s.t. Bacchi 5,5); Barbetti 6,5, Marfia 5 (dal 23’ s.t. Gentili 6), Granaiola 6,5; Bettini 5 (dal 16’
s.t. Ciolli 5,5), Falomi 5,5, Villa 5.
(Goletti, Ficorilli, Pacella, Federici).
All. Modica 6.
ARBITRO Soricaro di Barletta 6.
NOTE spettatori 900 circa, incasso di 3.768,43 euro. Espulso Prizio
al 14’ s.t.; ammoniti Rapino, Croce,
Marfia, Castellan, Villa e Margarita. Angoli 9-6. (g.a.)
GIUDIZIO++
SANGIOVANNESE (4-4-1-1) Vaccarecci 6; Pencelli 6, Chiarini 6,5,
Salvatori 6,5, Tabacco 6; Foglia 6
(dal 42’ s.t. Scicchitano s.v.), De
Cristofaro 5,5, Bricca 6, Di Franco
6 (dal 16’ s.t. Bernini s.v.; dal 24’
S.T. Marullo 6); Calderini 5,5; Merini 6,5. (Fantin, Sabatucci, Gattulli,
Travaglini). All. Fraschetti 6.
BELLARIA (4-4-2) Simoncini 6,5;
Giorgi 6, Bamonte 6,5 (dal 40’ s.t.
Martinelli s.v.), Cusaro 6,5, Petti 6;
Rosseti 6 (dal 36’ s.t. Vicini s.v.),
Forte 6,5, Giunchi 6, Ballardini 6;
De Cenco 5 (dal 33’ s.t. Moretti
s.v.), Fall 6,5. (Renna, Nesca, Morena, Pftscher). All. Campedelli 6,5.
ARBITRO Valente di Roma 6.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Giorgi, De Cristofaro e Giunchi. Angoli
4-0. (a.f.)
GIRONE C f Il Latina salva l’imbattibilità a Vibo, ma alle sue spalle irrompe il Neapolis che piazza il colpo a Trapani
VIBONESE
2
TRAPANI
1
POMEZIA
1
MATERA
1
MELFI
1
FONDI
0
ISOLA LIRI
2
CATANZARO
0
LATINA
2
NEAPOLIS
2
NORMANNA
0
AVELLINO
1
CAMPOBASSO
1
BRINDISI
0
VIGOR LAMEZIA
3
MILAZZO
2
GIUDIZIO++++
MARCATORI Dominici (V) al 16'
p.t.; Tortolano (L) al 9', Mariniello
(L) al 16', Grillo (V) al 20' s.t.
VIBONESE (4-4-2) Senatore 5,5;
Mazzetto 7, Perna 6, Geraldi 6,5,
Rugiero 5,5; Stefanini 6, Donati 7,
Mineo 6,5, Dominici 6,5; Grillo 6
(dal 29' s.t. Gatto 6), Napoli 5,5.
(Mengoni, Beccaria, Petrucci, Saturno, Paoli, Del Tongo). All. Tosi
6,5.
LATINA (4-4-2) Martinuzzi 5,5;
Gasperini 5,5, Chiavaro 5,5 (dal 14'
s.t. Mariniello 6,5), Farina 5,5, Toscano 5,5; Merito 5,5 (dal 3' s.t.
Ruiz 6,5), Kone 6, Giannusa 6,5,
Tortolano 7 (dal 35' s.t. Ricciardi
6); Polani 5, Cinelli 6,5. (Gaudino,
Tirelli, Martinez, Mancosu). All.
Sanderra 6.
ARBITRO Vallesi di Ascoli 5,5.
NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Espulso Napoli al 34' s.t.; ammoniti Grillo, Toscano, Kone, Perna e Napoli. Angoli 3-3. (m.f.)
GIUDIZIO++++
MARCATORI Bonanno (N) al 45’
p.t.; Marinucci Palermo (N) al 17’,
Perrone (T) al 26’ s.t.
TRAPANI (4-4-2) Castelli 7; A. Alletto 6 (dal 25’ s.t. Montalbano 5,5),
Daì 6, Pagliarulo 6, Filippi 5,5 (dal 1’
s.t. Colletto 6); Pirrone 6, Barraco
6, Calabrese 6, Perrone 6; Coco 6,
Madonia 5,5 (dal 12’ s.t. Lupo 5,5).
(Dolenti, Lo Bue, Cutaia, Mastrolilli). All. Boscaglia 6.
NEAPOLIS (4-4-2) Fanti 6,5;
Esposito 6, Mannone 6,5 (dal 32’
s.t. Bruzzese 5,5), Daleno 6, Bianchi 6; Salvati 6,5, Monticelli 6, Marinucci Palermo 6,5, Longobardi 6
(dal 39’ s.t. Civita s.v.); Moxedano
6,5 (dal 48’ s.t. Fontanella s.v.), Bonanno 6. (Napoli, Fiore, Barone,
Torcivia). All. D’Arrigo 6,5.
ARBITRO Del Giovane di Albano 6.
NOTE spettatori 2.800 circa, incasso di quasi 16.200 euro. Ammoniti
Esposito, Pirrone, Barraco, Fanti e
Daì. Angoli 7-4. (f.c.)
GIUDIZIO+++
MARCATORE Piroli al 9' s.t.
POMEZIA (4-3-3) Scarzanella
6,5; Lolli 6,5, De Martis 6, Conson
6, Colantoni 6,5; Piroli 7, Cesari
6,5, A. Costantini 6 (dal 26' s.t. Mastromattei 6); Polito 6,5 (dal 40'
s.t. Marano s.v.), Macciocca 6,5,
Morbidelli 6 (dall'8' s.t. F. Costantini 6). (Fiumanò, Martorelli, Proietti,
Coppola). All. Farris 7.
NORMANNA (4-3-1-2) Pettinari
6; Letizia 6,5, Mattera 6, Di Girolamo 6, De Gol 6 (dal 34' s.t. Tovalieri
5); Arini 6,5, Massimo 6, Zolfo 5,5
(dal 13' s.t. Petagine 6); Grieco 6
(dal 30' s.t. Pisani 6,5); Varriale
5,5, Ercolano 5,5. (Polise, Campanella, Carbonaro, Partipilo). All. Ferazzoli 6.
ARBITRO Operato di Isernia 6.
NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Lolli, Colantoni, Arini e Mattera. Angoli
5-3. (gu.l.g.).
GIRONE A
PANCHINA
A Casale
salta Ciulli?
La sconfitta sul campo
del Renate dovrebbe
costare il posto a
Lorenzo Ciulli, allenatore
del Casale da diverse
settimane sulla graticola
con la società spaccata
in merito alla decisione
da prendere: per
prendere il suo posto è
un ballottaggio tra
Antonio Sala (favorito) e
Manuele Domenicali. Oggi
la decisione in merito.
SQUADRE
PT G V N P RF RS
PRO PATRIA
24 10 8 0 2 22 12
FERALPI SALO'
22 10 6 4 0 8 2
TRITIUM
21 11 6 3 2 13 6
PRO VERCELLI
21 10 6 3 1 11 4
SAMBONIFACESE 16 10 4 4 2 15 12
SAVONA
16 10 4 4 2 13 11
CANAVESE (-2)
15 10 5 2 3 12 8
LECCO
14 11 4 2 5 15 19
VALENZANA
13 10 3 4 3 9 10
MEZZOCORONA
11 10 3 2 5 11 12
MONTICHIARI
11 10 2 5 3 8 9
RODENGO (-1)
11 10 3 3 4 6 9
RENATE
10 11 2 4 5 13 15
ENTELLA
10 11 2 4 5 8 10
SACILESE
7 10 1 4 5 9 16
CASALE
6 11 1 3 7 7 18
SANREMESE
5 11 0 5 6 7 14
MARCATORI
9 RETI Ripa (2, Pro Patria).
7 RETI Fabbro (1, Lecco).
5 RETI Cristini (Canavese); Bonomi (2, Pro Vercelli);
Tarallo (2, Savona).
4 RETI Beretta (2, Canavese); Ferretti (1) e Zanetti (1,
Mezzocorona); Dimas (1) e Florian (Montichiari); Brighenti
(Sambonifacese); Bottiglieri (Savona).
GIUDIZIO+++
MARCATORI Vicentin (A) al 41'
p.t.; Giannone (M) al 30' s.t.
MATERA (3-4-3) Lorello 6; Fedi
6, Calà 6, Villagatti 6,5; Di Fusco 6,
Provenzano 6, Capolei 6,5, Logrieco 6,5 (dal 19’ s.t. Scarpato 6); Del
Sorbo 6, Giannone 7 (dal 35’ s.t.
Formuso s.v.), Ancora 6 (dal 1’ s.t.
Alassani 6). (Musacco, Malquori,
Stella, Lorini). All. Cadregari 6,5.
AVELLINO (4-4-2) Cascella 6,5;
Meola 6, Puleo 6, Caso 6,5, Ricci 6;
Balzano 6,5 (dal 19’ s.t. Rega 6), Licciardi 6, D'Angelo 6, Comini 6; Vicentin 7 (dal 25’ s.t. Fanelli 6), Panatteri 6,5 (dal 41’ s.t. Maiorano
s.v.). (Cece, Nocerino, Viscido, Vianello). All. Marra 6,5.
ARBITRO Fiore di Barletta 5,5.
NOTE spettatori 1.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti
Caso, Del Sorbo, Vicentin, Alassani e Meola. Angoli 1-3. (f.t.)
RISULTATI
CANAVESE-MONTICHIARI
ENTELLA-RODENGO
FERALPI SALO'-SANREMESE
RENATE-CASALE
SAMBONIFACESE-PRO PATRIA
SAVONA-LECCO
TRITIUM-MEZZOCORONA
VALENZANA-PRO VERCELLI
ha riposato SACILESE
2-1
2-0
1-0
2-0
2-3
0-2
2-0
0-2
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
CASALE-SAMBONIFACESE
LECCO-CANAVESE
MEZZOCORONA-SAVONA
PRO PATRIA-TRITIUM
PRO VERCELLI-FERALPI SALO'
RODENGO-MONTICHIARI
SANREMESE-RENATE
VALENZANA-SACILESE
riposa ENTELLA
GIUDIZIO++
MARCATORI Posillipo (C) al 40',
Guazzo (M) su rigore al 44' s.t.
MELFI (4-4-2) Pozzato 5,5; Milella
5,5, Marino 6, Vignati 6, Vanacore
6; Russo 6 (dal 30' s.t. Scalzone
s.v.), Maisto 6, Manco 4,5, Pellecchia 5 (dall’11' s.t. Mitra 5,5); Spagna 5 (dal 15' s.t. Scarsella 5,5),
Guazzo 6. (Ameltonis, Sicignano,
Naglieri, Mangiacasale). All. De Gennaro-Ciullo 6.
CAMPOBASSO (4-5-1) Furlan 6;
Scudieri 5,5, Maglione 6, Minadeo
6, Posillipo 6,5; Todino 5,5 (dal 9'
s.t. Murati 5,5), Chiazzolino 6, Cammarota 5,5 (dal 9' s.t. Sivilla 5,5),
Cacciaglia 6, Monti 6; Visconti 6
(dal 41' s.t. Agresta s.v.). (Ascani,
Barbato, Giusti, Gallicchio). All. Cosco 6.
ARBITRO Adduci di Paola 6.
NOTE spettatori 900 circa, incasso nc, Espulso Manco al 10' s.t.; ammoniti Cammarota, Scarsella, Milella e Agresta. Angoli 2-10. (g.t.)
GIRONE B
SQUADRE
CARPI
CARRARESE
SAN MARINO
GIACOMENSE
L'AQUILA
PRATO
CHIETI
POGGIBONSI
GAVORRANO
BELLARIA
SANGIOVANNESE (-4)
CROCIATI NOCETO
CELANO
FANO
VILLACIDRESE (-5)
GIULIANOVA
PT
25
19
17
15
15
14
13
12
11
11
10
10
9
8
7
6
G V
10 8
10 5
10 4
10 3
10 5
10 3
10 3
10 3
10 2
10 2
10 4
10 2
10 2
10 1
10 3
10 1
N
1
4
5
6
0
5
4
3
5
5
2
4
3
5
3
3
P
1
1
1
1
5
2
3
4
3
3
4
4
5
4
4
6
RF
18
9
17
12
10
12
10
7
9
8
10
10
8
8
13
9
RS
4
4
10
6
12
7
10
13
10
11
13
14
18
12
10
16
MARCATORI
6 RETI Cesca (San Marino).
5 RETI Giglio (1, Carpi); Rosa (2, Chieti); Pietranera (2,
Crociati); Galli (2, L'Aquila); Alteri (2, Poggibonsi); Gasparello
(1, San Marino); Merini (Sangiovannese).
4 RETI Falomi (1, Celano); Ferrari (Fano); Staffolani (2,
Giacomense); Silva Reis (Prato); Dal Bosco (1, Villacidrese).
GIUDIZIO++
FONDI (4-3-3) Cacchioli 6; Dionisio 6 (dal 1' s.t. Vaccaro 6,5), Gambuzza 6,5, Sportillo 6, D'Urso 6; Alleruzzo 5,5, Cucciniello 6,5, Quinto
6; Agostinelli 5,5 (dal 13' s.t. Capogna 6), Improta 6 (dal 34' s.t. La
Vecchia s.v.), Crisci 6. (Mezzacapo, Di Paola, Schiavon, Rossini).
All. Liquidato 6.
BRINDISI (4-4-2) Prisco 6; Montella 5 (dal 20' p.t. Mottola 6), Taurino 6,5, La Rosa 6,5, Fruci 6; Maiorino 5,5, Battisti 6,5, Cejas 6 (dal 1'
s.t. Minopoli 6), Piro 7; Moscelli 6,5
(dal 40' s.t. Faccini s.v.), Ceccarelli
5,5. (Buono, Gelfusa, Mortelliti,
Alessandrì). All. Rastelli 6.
ARBITRO Aversano di Treviso
5,5.
NOTE spettatori 350 circa, incasso di quasi 2.000 euro. Ammoniti
Montella, Cejas, Quinto e Capogna. Angoli 5-6. (v.a.)
RISULTATI
CARPI-CHIETI
CROCIATI NOCETO-GAVORRANO
GIULIANOVA-CELANO
L'AQUILA-FANO
PRATO-CARRARESE
SAN MARINO-GIACOMENSE
SANGIOVANNESE-BELLARIA
VILLACIDRESE-POGGIBONSI
2-0
2-1
1-1
1-0
2-0
2-2
0-0
4-1
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
BELLARIA-L'AQUILA
CARRARESE-GIULIANOVA
CELANO-SAN MARINO
CHIETI-PRATO
GAVORRANO-SANGIOVANNESE
GIACOMENSE-CARPI
POGGIBONSI-FANO
VILLACIDRESE-CROCIATI NOCETO
GIUDIZIO++++
MARCATORI Carboni (I) al 1’, Mangiapane (V) rig. al 6’ p.t.; Raffaello (I)
rig. al 2’, Lattanzio (V) al 13’ e 18’ s.t.
ISOLA LIRI (4-3-1-2) Iannarilli 6,5;
Sperati 6,5, Mucciarelli 7, Ferrara
6,5, La Rocca 6; Falco 6 (dal 38’ s.t.
Terrazzino s.v.), Raffaello 7, Costanzo 4; Carboni 6,5 (dal 25’ s.t. De Matteis 5); Zappacosta 6,5 (dal 14’ s.t.
Gennari 5), Caira 6,5. (Fiorini, Romano, Vigliotti, Conte). All. Finucci 5,5
(Grossi squalificato).
V. LAMEZIA (4-3-2-1) Forte 5; Trovato 6, Sinicropi 6, Parisi 6, Mercurio 6; Giuffrida 6,5, Mangiapane 7,
Catalano 6,5 (38’ s.t. Iannozzo s.v.);
Manganaro 6,5 (dal 45’ s.t. Scalise
s.v.), Lattanzio 7 (31’ s.t. Potestio 5);
De Luca 6,5. (Quarta, Rondinelli, Paonessa, Scalese). All. Costantino 7.
ARBITRO Chiantini di Pisa 5,5.
NOTE spett. 200 circa, incasso nc.
Espulso Costanzo al 18’ p.t.; amm.
Iannarilli, Manganaro, Sinicropi, Falco e De Luca. Angoli 6-6. (g.p.)
GIRONE C
SQUADRE
LATINA
NEAPOLIS
POMEZIA
TRAPANI
MELFI
AVELLINO
VIGOR LAMEZIA
MILAZZO
BRINDISI
MATERA
NORMANNA
FONDI
VIBONESE
CAMPOBASSO
ISOLA LIRI
CATANZARO (-1)
PT
22
21
20
19
15
15
14
14
14
13
13
13
8
7
5
2
G V
10 6
10 7
10 6
10 5
10 4
10 4
10 4
10 4
10 4
10 3
10 3
10 3
10 1
10 1
10 1
10 0
N
4
0
2
4
3
3
2
2
2
4
4
4
5
4
2
3
P RF RS
0 12 5
3 11 6
2 8 5
1 15 5
3 11 8
3 11 9
4 12 12
4 11 12
4 8 10
3 10 7
3 6 6
3 9 11
4 11 16
5 5 10
7 6 14
7 4 14
GIUDIZIO++
MARCATORE Proietti al 7’ e al 13’
p.t.
CATANZARO (4-4-2) Vono 5; Basile 5, Di Meglio 5,5, Ciano 5,5 (dal
32’ s.t. Boyomo s.v.), Lauteri 5 (dal
34’ p.t. Beha 5); Biondi 5 (dal 1’ s.t.
Martinez 5,5), Corapi 6, Benincasa
5,5, Capicotto 5; Catalano 5, Morello 5. (Scerbo, Gaglione, Giampà,
Santaguida). All. Aloi 5,5.
MILAZZO (4-4-2) Terracciano 6;
Di Pasquale 6, Maccarone 6, Lanzolla 6, Bica Badan 6; D’Amico 7,
Suarino 6, Fiore 6,5, Quintoni 6
(dal 21’ s.t. Orioles 6); Proietti 7 (dal
45’ s.t. Salmeri s.v.), Lasagna 6
(dal 34’ s.t. Iannelli s.v.). (Di Dio, Cucinotta, Suriano, Rasà). All. Venuto
6,5.
ARBITRO Fabbrini di Livorno 5,5.
NOTE partita a porte chiuse.
Espulso Corapi al 49’ s.t.; ammoniti Quintoni, Di Meglio, Catalano, Basile e Suarino. Angoli 4-1. (i.m.)
RISULTATI
CATANZARO-MILAZZO
FONDI-BRINDISI
ISOLA LIRI-VIGOR LAMEZIA
MATERA-AVELLINO
MELFI-CAMPOBASSO
POMEZIA-NORMANNA
TRAPANI-NEAPOLIS
VIBONESE-LATINA
0-2
0-0
2-3
1-1
1-1
1-0
1-2
2-2
PROSSIMO TURNO
domenica 14 novembre, ore 14.30
AVELLINO-VIBONESE
BRINDISI-CATANZARO
CAMPOBASSO-LATINA
ISOLA LIRI-TRAPANI
NEAPOLIS-MATERA
NORMANNA-MILAZZO
POMEZIA-FONDI
VIGOR LAMEZIA-MELFI
MARCATORI
6 RETI Tortolano (Latina).
5 RETI Ceccarelli (Brindisi); Guazzo (1, Melfi); Perrone (1,
Trapani); Grillo (2, Vibonese).
4 RETI Longobardi (1, Neapolis); Macciocca (1, Pomezia);
Mangiapane (2, Vigor Lamezia).
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P
FORMULA 1
VOLATA
A QUATTRO
IRIDATO SE...
Le combinazioni
per diventare
campione
SUPERVETTEL
Red Bull non aiuta Webber
DAL NOSTRO INVIATO
PINO ALLIEVI
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SAN PAOLO (Brasile)d Ma la Ferrari, adesso, è più vicina o più lontana dal Mondiale, considerando gli 8 punti di vantaggio su
Webber con i quali Alonso affronterà domenica prossima
l’ultima gara negli Emirati?
Niki Lauda sostiene che il terzo
posto di ieri consegna ad Alonso il passaporto per il titolo:
«Se la Red Bull voleva favorire
Webber avrebbe dovuto farlo
in Brasile, obbligando Vettel a
farsi superare. Ad Abu Dhabi
potrebbe essere tutto diverso».
Alonso terzo ringrazia
Seb in Brasile domina e si rilancia, il ferrarista limita i danni: ha 8 punti su Mark 2˚
Domenica ad Abu Dhabi nell’ultima gara della stagione lo spagnolo dovrà attaccare
Costruttori Invece l’ambiente
della Formula 1 è convinto che
i giochi siano oramai fatti per
Webber, ora che la Red Bull ha
messo al sicuro il titolo costruttori. Dando per scontato che la
RB6 in terra araba sarà persino
più forte che a Interlagos, non
ci si dovrà scandalizzare per
l’aiutino al pilota australiano
da parte del suo compagno (ovviamente imposto dalla proprietà), onde evitare una beffa
clamorosa. Perché, con una
classifica come quella di ieri, il
campione sarebbe Alonso...
Chiave La corsa fondamentale
era quella di ieri, sulla quale la
Ferrari e Alonso puntavano per
uscire alla distanza, con la segreta speranza di un altro guasto tecnico alla Red Bull. Ma le
monoposto austro-britanniche
sono sempre state di una spanna superiori alla rossa e di due
SEBASTIAN «CORNUTO» E FELICE
Il tedesco Sebastian Vettel, 23 anni, festeggia il successo a Interlagos con un cappello da toro,
l’animale simbolo della Red Bull che ha vinto il titolo costruttori REUTERS
a tutti gli altri, si è visto da subito. Solo un miracolo, che non
c’è stato, avrebbe potuto permettere ad Alonso, peraltro
handicappato dal 5o posto in
griglia, di inserirsi tra Vettel e
Webber. Bisogna perciò fare
buon viso a cattiva sorte e dire
che il 3o posto (con un sacrificio di 3 punti) va benissimo.
Perché alla fine è (anche) così,
considerando che la Ferrari, comunque sia, si presenta all’ultima gara con 8 punti di vantaggio su Mark, con 15 su Vettel e
24 su Hamilton. Ieri è uscito di
scena Button, con un quinto posto inutile e scialbo. Ovvero
quattro contendenti per una volata che si annuncia a tre. In cui
la rossa confida nell’ottusità
tutt’altro che scontata della
Red Bull di puntare ancora su
Vettel, rischiando il ridicolo.
Tanto più che ieri Christian
Horner ha detto una frase eloquente: «Abbiamo già fatto
troppi regali a Fernando». Il
La F10 non è al livello
della RB6 ma a
Interlagos puntava ad
uscire alla distanza.
Le macchine di
Newey però sono
state perfette
Giochi di squadra:
alla Ferrari sperano
che gli avversari ci
rinuncino ancora
Ma Horner avvisa:
«Abbiamo già fatto
troppi regali»
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L
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
246
238
231
222
ALONSO
WEBBER
VETTEL
HAMILTON
Spagna
Ferrari
5 vittorie
Australia
Red Bull
4 vittorie
Germania
Red Bull
4 vittorie
Gran Bretagna
McLaren
3 vittorie
Manca una gara (25 punti) alla
fine del Mondiale. Queste le
combinazioni iridate in favore
di Fernando Alonso:
VINCE (271 punti): è
irraggiungibile.
2˚ (264): Webber anche
vincendo arriva a quota 263.
3˚ (261): Vettel vince (256) e
Webber è 2˚ (256).
4
BUTTON 5˚
E FUORI
DAI GIOCHI
I primi dieci al
traguardo in
Brasile
1.
VETTEL
(Ger-Red Bull)
in 1h33’11"803
2.
WEBBER
(Aus-Red Bull)
a 4"243
3.
ALONSO
(Spa-Ferrari)
a 6"807
La gioia di Sebastian
Vettel. In alto il podio: da
sinistra Webber, Seb,
Horner e Alonso AP-LIVERANI
che è vero. «Non è però matematico che Abu Dhabi possa
avere lo svolgimento in fotocopia di Interlagos», dice ridendo
Lauda. Tuttavia la Ferrari attuale (si sapeva ma guai a spazzare le speranze) è un’ottima
macchina, gestita benissimo
dai tecnici, ma non è a livello
della Red Bull. E deve quindi
augurarsi condizioni molto particolari — nel deserto di Abu la
pioggia è un’ipotesi remota...
— per sovvertire pronostico e
logica.
Noia La corsa di ieri era bellissima nelle premesse e noiosissima nello svolgimento. Non è accaduto nulla alla prima curva e
ancora meno dopo, salvo il fatto che Hülkenberg, dopo aver
fatto scivolar via prima Vettel e
poi Webber, ha bloccato (senza manovre sporche) Alonso,
costringendolo a un sorpasso
disperato e da campione dopo
6 giri. Troppi. Quando si è ritrovato terzo, Fernando aveva già
quasi 11 secondi da Vettel. Che
sono aumentati invece di scendere.
E si sono ridotti solo nel finale,
con la Safety Car (incidente a
Liuzzi) che ha ricompattato il
gruppo, nel quale Alonso si è
poi dovuto sbarazzare di alcuni doppiati. La storia della corsa è tutta qui, molto scarna,
con un senso di impotenza rossa che ha fatto venire i nervi a
chi si attendeva il colpaccio. Però, ripetiamo, Alonso va negli
Emirati al comando della classifica. E per una settimana ancora saranno gli altri a fare sonni
agitati.
4. Hamilton
(GB-McLaren)
a 14"634
5. Button
(GB-McLaren)
a 15"593
6. Rosberg
(Ger-Mercedes)
a 35"320
7. Schumacher
(Ger-Mercedes)
a 43"456
8. Hülkenberg
(Ger-Williams)
a 1 giro
9. Kubica
(Pol-Renault)
a 1 giro
10. Kobayashi
(Gia-Sauber)
a 1 giro
4˚ (258): Vettel vince (256) e
Webber è 2˚ (256).
5˚ (256): con Webber 2˚ (256)
Fernando è campione per
maggior numero di vittorie
(5-4)
5˚(256); Vettel è 2˚ (249).
6˚ (254): Vettel è 2˚ (249) e
Webber 3˚ (253).
7˚ (252): Vettel è 2˚ (249) e
P
REUTERS
numero di vittorie durante la
stagione.
10˚ (247): Hamilton vince
(247), ma Fernando è
campione per maggior
numero di vittorie (5-4);
Vettel è 3˚ (246) e Webber 6˚
(246).
ZERO PUNTI (246): Hamilton
è 2˚ (240), Vettel 4˚ (243) e
Webber 6˚ (246)
Il pronostico
«Il Mondiale sarà mio
al cento per cento
Mi basta arrivare 2˚»
Fernando non ha dubbi: «Se sto in mezzo alle Red Bull
qualsiasi cosa si inventino diventerà totalmente inutile»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
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SAN PAOLO d «Resto convinto
di poter vincere il Mondiale.
Lo sono al 100 per 100: in fondo mi basterà arrivare secondo, magari in mezzo alle Red Bull e allora qualsiasi
cosa loro possano inventarsi diventerà inutile». Fernando Alonso si aggrappa
al quinto podio consecutivo (e alla decisione della
Red Bull di non privare Sebastian Vettel della quarta
vittoria stagionale a vantaggio di Mark Webber) per
continuare a coltivare il sogno iridato: ora gli restano
da amministrare 8 punti sull’australiano e 15 sul tedesco.
Calcoli Quel secondo posto, ra-
«Partire dal 5o posto
mi ha complicato la
vita. Ma senza
pioggia potevo
essere molto più
vicino ai miei rivali»
Fernando
Alonso, 29
anni, alla
prima stagione
in Ferrari ha
vinto 5 GP
Webber 4˚ (250)
8˚ (250): Vettel è 2˚ (249) e
Webber 4˚ (250): Fernando è
campione per maggior
numero di vittorie durante la
stagione (5-4).
9˚ (248): Vettel è 3˚ (246) e
Webber 5˚ (250): anche in
questo caso Fernando è
campione per maggior
33
R
giona Alonso, non sembra affatto una chimera considerata
la prestazione nella gara brasiliana della F10.
«È chiaro che scattare dalla 5a
posizione ci ha complicato un
po’ la vita e il terreno perso dietro Hülkenberg si è rivelato determinante». Quei sei giri trascorsi negli scarichi della sorprendente Williams sono costati 10"9 di ritardo da Vettel e
Webber.
Un lusso che a due così non si
può proprio concedere. «Purtroppo quando il distacco ha
sfiorato i 13" ho capito che la
gara era finita lì — ha ammesso Alonso —. Quando è entrata la Safety Car ho provato a
spingere un po’ più forte per vedere quale fosse il reale potenziale della mia Ferrari e della
Red Bull. Ma, anche in quella
fase, mi sono ritrovato al posto
sbagliato al momento sbagliato: tra me e Mark c’erano sette
doppiati. Ho spinto ma recuperare era praticamente impossibile anche perché Webber è stato abile a controllare i propri
problemi al motore».
Finale Siccome difficilmente
ad Abu Dhabi pioverà — siamo
nel Deserto Arabico! — e dunque pare improbabile che la
F10 vada in crisi in prova, Alonso guarda con estrema fiducia
al prossimo fine settimana:
«Già qui — sottolinea il leader
del campionato — potevamo
essere più vicini alle Red
Bull se non avesse piovuto e
magari passarne una al via,
perché ho avuto una parten-
za davvero brillante. Vediamo,
ora che anche Vettel ha recuperato punti, ci aspetta una bella
battaglia, in fondo se vincesse
lui, a me basterebbe un quinto
posto». In realtà Fernando
dovrebbe finire 4o: a parità di punti Vettel sarebbe
iridato perché ha un
quarto posto in più.
Complimenti Se il mancato ordine di scuderia lascia quasi intatte le speranze di Alonso, l’uno-due delle vetture di Adrian Newey ha
consentito al team anglo-austriaco di festeggiare in anticipo il Mondiale
costruttori e Alonso non si
è sottratto ai complimenti
di rito. «Se si pensa che sono arrivati in Formula 1
sei-sette anni fa (in realtà sono 5; n.d.r.), hanno ottenuto
un risultato straordinario».
Ordini Sul regalino volontario
concesso dalla Red Bull che
stride ovviamente sulla decisione presa a Hockenheim dalla rossa, Stefano Domenicali
ha sorvolato. «Ognuno in casa
propria fa quello che vuole —
ha commentato il capo della
Gestione Sportiva —. Loro hanno la loro filosofia, noi la nostra. Si è già discusso molto e
la gente credo che si sia stancata. Anzi ne approfitto per sottolineare come qui in Brasile non
ci siano state le rivolte popolari contro la Ferrari (colpevole,
secondo i media e l’opinione
pubblica, di aver tarpato le ali
a Felipe in Germania; n.d.r.)
anzi abbiamo trovato il calore
e la passione di sempre. Ed è
qualcosa che ci porteremo a casa con noi».
Massa Anche Felipe Massa, costretto nelle retrovie per il difettoso fissaggio della ruota anteriore destra, non si è sottratto all’argomento: «In questo
momento si potrebbe giudicare la decisione della Red Bull
sbagliata, ma immaginiamo
che tra una settimana Vettel si
trovi davanti, Webber abbia
dei problemi e ci siano delle
macchine tra Sebastian e Alonso. Allora cosa diremmo?».
Chris Dyer, responsabile dei
tecnici al muretto Ferrari si è
infine congratulato con la Red
Bull per non aver dato ordini
di scuderia: «Ci hanno fatto un
grande favore. Ma non sono sicuro che ad Abu Dhabi saranno ancora così generosi».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
FORMULA 1 VOLATA A QUATTRO
Romanzo Red Bull
VETTEL
Sebastian Vettel, 23
anni, precede Mark
Webber, 34 REUTERS
WEBBER
«Ora voglio lottare
per il titolo piloti»
«I giochi di squadra
non fanno per noi»
MARCO DEGL’INNOCENTI
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SAN PAOLO dAncora secondo dietro
il compagno di squadra, ma stavolta senza polemiche e con grande
fair play. Anzi, Mark Webber elogia il team per la sportività. Nei
giorni prima del GP del Brasile
l’australiano non aveva nascosto
un certo malumore per il fatto che
la Red Bull sembrava preferirgli
Vettel, ma stavolta ha espresso, incondizionatamente, ammirazione e
orgoglio per la conquista del primo titolo mondiale costruttori.
SAN PAOLO (Brasile) dSul podio si è messo a balla-
re la samba mentre una pioggia di coriandoli
scendeva su di lui. Sebastian Vettel, con la vittoria numero 9 in carriera, ha dato alla Red Bull il
primo titolo costruttori della sua giovane storia. Nella festa davanti ai box, il tedesco ha indossato un cappellino rosso con le corna del
toro, simbolo del team. Poi ha promesso che
cercherà di vincere anche il Mondiale piloti.
Sebastian, cosa prova in questo momento?
«Sono molto orgoglioso del team e di me stesso. È un giorno fantastico e la risposta giusta al
motore rotto in Corea. È bello essersi assicurati
il titolo costruttori. Ora lotterò per quello piloti. Devo vincere, poi vediamo che farà Alonso».
Sarebbe stato contento se vi avessero fatto
scambiare le posizioni?
«Sarebbe stato un aiuto ma non rientra nella
nostra filosofia. Sebastian ha corso per vincere
e così è stato. Certo, Fernando ha ottenuto qualche punto ad Hockenheim (con un discusso ordine di scuderia, n.d.r.). È successo anche in
passato, e succederà ancora in futuro. Ma ognuno ha le sue idee».
È a 15 punti da Alonso e 7 da Webber
«Ventisei punti da recuperare sarebbero stati
impossibili, 15 sono possibili. Non auguro nulla di brutto a Fernando, ma un po’ di fumo bianco dalla Ferrari nella gara finale sarebbe una
cosa buona. No, no, è solo una battuta. Correrò
la mia gara e cercherò di mettercela tutta».
Ad Abu Dhabi si aspetta un aiuto da Vettel?
«Ho ancora buone possibilità di vincere il titolo
ma dipenderà dalla situazione all’ultimo giro».
Cosa significa per lei il titolo costruttori?
«Qualcosa di incredibile. Quando nel 2005 la
Red Bull scese in F.1 ero uno dei ragazzini
del loro junior team e avevo appena preso la
patente di guida quando andai per la prima
volta a Milton Keynes. Non è stata una stagione facile, tutto il team ha meritato il successo. Siamo nel paese giusto per festeggiare con un paio di caipirinha. E sono sicuro che anche in Austria e Inghilterra faranno fuori un paio di bottiglie».
Perché qui in Brasile non è riuscito a rimontare
sul suo compagno?
«Ora la maggior parte dei gran premi si decidono al sabato o al primo giro. Noi ci inseguiamo
l’uno con l’altro, prima si potevano giocare la
strategie dei rifornimenti e stare fuori più o meno a lungo, ma oggi non è più possibile».
A un certo punto ha avuto anche un problema
di surriscaldamento del motore.
Parli della sua partenza.
«Sono partito bene sul lato sporco della pista.
Quando ho visto che Hülkenberg aveva fatto
slittare troppo le ruote l’ho subito attaccato e
passato, come avevo sperato. Ho aumentato il
vantaggio e anche dopo la Safety Car ho potuto
mantenerlo tranquillamente fino alla vittoria».
Se ad Abu Dhabi dovesse essere in testa, con
Webber 2˚ e Alonso 3˚, farà passare Mark?
«Io sono andato a scuola, quindi so contare...
Se ne è parlato fin troppo. In uno scenario del
genere c’è da riflettere, ma manca una settimana. Per ora dico solo questo: da bambino se non
mi davano una risposta i miei genitori mi facevano arrabbiare. Adesso, invece, voglio fare arrabbiare voi».
4
DOPPIETTE NEL 2010
Con quella di ieri sono 4 le
doppiette Red Bull nel 2010: 3 con
Vettel 1˚ e Webber 2˚ (Malesia,
Giappone e Brasile), 1 con Webber
1˚ e Vettel 2˚ (Monaco)
8
VITTORIE STAGIONALI
La Red Bull ha vinto otto volte in
questa stagione, quattro con Vettel
(Malesia, Europa, Giappone e Brasile)
e quattro con Webber (Spagna,
Monaco, Gran Bretagna e Ungheria)
469
PUNTI NEL MONDIALE
Il team di Mateschitz ha vinto
ieri il Mondiale costruttori con una
gara d’anticipo: a 469 punti non
può più essere raggiunto dalla
McLaren (421).
«Mi è stato segnalato dai box nella seconda parte della gara. La temperatura era salita molto, e
io ho dovuto diminuire i giri di parecchio, pensando solo a tenere d’occhio Alonso».
Poi commentando il titolo costruttori l’australiano ha ricordato con parole affettuose di avere già corso in passato, nella stagione 2003-04,
con la scuderia di Milton Keynes quando ancora si chiamava Jaguar, prima di ritornarvi nel
2007 quando era già diventata Red Bull: «Sono
contento per le ragazze ed i ragazzi del team.
Ne conosco molti e da lungo tempo. Hanno realizzato uno sforzo fantastico ed avere vinto il
titolo costruttori è un risultato fenomenale.
Hanno battuto nettamente, e in modo corretto,
squadre come Ferrari e McLaren».
m. d. i.
DELUSIONE MCLAREN LEWIS HA 24 PUNTI DI RITARDO, BUTTON È GIÀ FUORI
DOPO LA POLE
Hamilton: «Adesso ci vorrebbe un miracolo»
Hülkenberg 8˚
«Ho fatto
il massimo»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
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SAN PAOLO d Per l’aritmetica
Lewis Hamilton, 25 anni, ha vinto tre corse in questa stagione GETTY
ha ancora una minuscola possibilità di diventare campione
del mondo (24 punti di ritardo
quando ne restano da assegnare 25) ma Lewis Hamilton al
termine della gara non aveva
molta voglia di ridere. «Sono
rimasto choccato, con la macchina che avevo non andavo
da nessuna parte — ha ammesso —. Non avevo aderenza e
velocità così ho fatto una gran
fatica a superare la Williams.
Alla fine essere arrivato quarto è già stata un’impresa. Perché ci siamo fermati una secon-
da volta ai box con la Safety
Car? Proprio per cercare con
un treno di gomme nuove di
sopperire alla mancanza di
grip, ma per la verità il terzo
posto era fuori dalla nostra
portata». Il pilota inglese è consapevole che in sette giorni sarà quasi impossibile capovolgere la situazione: «Si dice
sempre che tutto può succedere. Io volo ad Abu Dhabi con lo
spirito di chi non ha nulla da
perdere, ma per vincere il titolo ci vorrebbe un miracolo».
Addio Chi invece ha detto addio ad ogni speranza iridata è
il campione in carica, Jenson
Button, al termine di un fine
settimana tutto da dimentica-
re anche per quei terribili momenti vissuti sabato pomeriggio quando una banda armata
ha tentato di rapinarlo. «Che
strana la vita — dice Jenson
—: qui l’anno scorso ho vinto
il campionato e quest’anno
l’ho perso. Però non potevo trovare modo migliore per cedere la corona perché da dove sono partito (11˚; n.d.r.) sono
riuscito a recuperare e mi sono divertito. Eppoi... un campione del mondo resta sempre
tale, no? In fondo questa annata è stata positiva. Diciamo
che la prendo come un allenamento, l’anno prossimo ci riproveremo. La McLaren è un
team forte, anzi non ne vedo
in giro di più forti».
SAN PAOLO - (m.d.i.) Dopo la
prima pole, Nico Hülkenberg
non è riuscito a far meglio
dell’8˚ posto. Ma il tedesco
della Williams non è deluso:
«Sono soddisfatto, quasi felice.
Non si poteva andare oltre
l’ottavo posto. Credo di aver
corso bene e ho tenuto dietro
di me Kubica, su una Renault
più veloce. La mia Williams in
gara era molto difficile da
guidare, con forti vibrazioni».
Alla partenza era più nervoso
del solito: «Ho lasciato slittare
un po’ troppo le ruote. Ma poi
ho avuto bei duelli con piloti dal
grande nome. Tutti duri e
corretti. Il resto è ormai storia».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
R
FORMULA 1 VOLATA A QUATTRO
Fernando, senza quelle prove...
Alonso rimedia con una grande corsa all’errore in qualifica. Hamilton, grinta fuori dal comune
LE PAGELLE
w
GLI ALTRI
di PINO ALLIEVI
Button abdica
Massa è
un fantasma
Una bella
e fresca
sorpresa
I NUMERI
5
JENSON BUTTON 6
P 10
RED BULL
Ha conquistato con una gara d’anticipo il
mondiale costruttori, dominando come in
passato accadeva a grandi squadre del
calibro di Ferrari e McLaren. La Red Bull
ricorda il fenomeno a metà tra marketing e
sport che fu la Benetton dei primi tempi: una
bella sorpresa fresca, che ha portato un po’
di allegria nella F.1 dei musi lunghi. Tutto ciò
a prescindere dai giochi di squadra. Newey è
stato l’autore di un capolavoro che si chiama
RB6 al quale la Renault ha aggiunto i motori.
Macchina imbattibile su quasi tutti i tracciati,
facile da guidare anche a ritmi esasperati.
Nella foto COLOMBO, Webber (sin.) e Vettel.
SEBASTIAN VETTEL
MARK WEBBER
9
9
Ha la rabbia dentro di chi si sente
già defraudato di un titolo che gli
spetterebbe e che invece
difficilmente conquisterà. Corre col
coltello tra i denti sfidando la sorte.
Lo ha fatto due domeniche fa in
Corea, s’è ripetuto ieri a Interlagos,
lo farà domenica negli Emirati EPA
Non è facile correre in un team che
quasi gli fa pesare di essere il
leader in classifica, rispetto a
Vettel. Il clima in Red Bull non gli è
favorevole, eppure guarda avanti.
Ha la consapevolezza che la Red
Bull dovrà favorirlo ad Abu Dhabi se
vuole anche il titolo piloti LAPRESSE
Alonso firma il
quinto podio di
fila: 3 vittorie
(Italia,
Singapore e Sud
Corea) e 2 terzi
posti (Giappone
e Brasile)
Il quinto posto è ottimo, ma il
suo compagno Hamilton gli è
giunto davanti. Finale di
stagione in ombra. Ha 199
punti, 47 meno di Alonso:
come dire che da ieri non
ha più possibilità iridate.
ROBERT KUBICA 5,5
Tutta la gara in gruppo, tra
pericoli e tentativi vani di
sorpasso, anche al suo
compagno di squadra che lo
ha tenuto dietro quando
Robert aveva le gomme
fresche. Senza l’errore in
prova avrebbe fatto
un’altra corsa. Il nono posto
non è da lui.
15
Il 15˚ posto di
Massa di ieri è il
peggior risultato
di sempre del
brasiliano sulla
pista di casa, se
si esclude il
ritiro nel 2002
KAMUI KOBAYASHI 5,5
Decimo, un punto, ma non
brillante come altre volte.
E neppure come al debutto
qui, un anno fa.
FERNANDO ALONSO
LEWIS HAMILTON
8
7,5
Un finale in crescendo, con un ritmo
travolgente. Troppo poco. La sua
corsa l’ha persa sabato, col 5˚
posto in qualifica. Con la macchina
che aveva ha dato il massimo. Non
poteva fare di più. E arriva in Arabia
in testa al campionato... REUTERS
Vale lo stesso discorso fatto per
Alonso: è andato ai limiti - più
modesti - della sua macchina, la
McLaren-Mercedes. Ma lui c'è
sempre. Con una grinta fuori dal
comune. È ancora in corsa per il
titolo, ma in modo teorico REUTERS
15
Michael
Schumacher
ha un filotto
di 15 gare
consecutive
senza ritiri. Ma
in questi
15 GP ha
raccolto
solo 63 punti
FELIPE MASSA 5,5
Il fantasma del Massa
brillantissimo di certe
gare a Interlagos. Brutta
qualifica, gara sofferta tra
collisioni e un pit stop
supplementare per una ruota
fissata male: gliene stanno
capitando davvero di tutti i
colori.
VITALY PETROV 4,5
NICO ROSBERG
NICO HÜLKENBERG
7,5
7
Si è piazzato 6˚ ma con una corsa
bellissima, a dispetto di uno
sciagurato pit stop del suo box,
durante la safety car. E quando è
tornato in pista ha superato di
slancio Schumacher (che lo ha
agevolato: voto 6,5), senza farlo
più avvicinare COLOMBO
Ha compiuto il suo dovere, benché
sia stato molto collaborativo
nell’assecondare subito il tentativo
di sorpasso di Vettel. Poi ha
resistito bene ad Alonso prima e a
Hamilton poi, senza scorrettezze.
Dopo di che, esaurito il compito, è
tornato nelle retrovie ANSA
Vladimir Putin, 58 anni EPA
Putin pilota
sulla Renault
a 240 km/h
MOSCA d Prima ci fu il caccia-
bombardiere, poi il sottomarino, la caccia alla tigre e il prototipo del fuoristrada da corsa
Volkswagen Touareg. Ieri è toccata alla Renault F. 1. Vladimir
Putin non smentisce la fama di
politico sportivo e muscolare
ed ha pilotato la F.1 fino a 240
km/h. Il premier russo, ex agente del Kgb e cintura nera di judo, ha provato in un circuito
presso San Pietroburgo. La Renault, che ha in Russia una partecipazione nell’Avtovaz (fabbrica le Lada) e schiera in F.1 il
russo Vitaly Petrov, ha esposto
questa settimana le proprie auto da corsa a San Pietroburgo.
LE MANS CUP
La Peugeot vince
gara e titolo in Cina
Dopo l’incidente in prova, un
incomprensibile incrocio di
ruote con Massa.
Ma non è la sola cosa
incomprensibile del russo di
Renault.
Stephane Sarrazin e Franck
Montagny (Peugeot 908
Hdi-fap) hanno vinto ieri la
1.000 km di Zhuhai (Cina) e il
titolo Intercontinentale della
Le Mans Cup (Ilmc).
Nonostante problemi ai freni
hanno preceduto due Audi
R15: di 5" quella di Tom
Kristensen e Allan McNish, di
50" quella di Romain Dumas e
Dindo Capello.
SEBASTIEN BUEMI 5,5
Gara molto fisica per i piloti
della Toro Rosso, tra Jaime
Alguersuari (11˚, voto 6)
in contatto con Barrichello
e Buemi che ha sportellato
con Massa e Sutil.
LE CLASSIFICHE
L’ARRIVO
SPORT&POLITICA
I GIRI VELOCI
PILOTI
POS PILOTA
NAZ
1.
GER Red Bull-Renault
VETTEL
2. WEBBER
3. ALONSO
4. HAMILTON
5.
BUTTON
6. ROSBERG
TEAM
AUS Red Bull-Renault
SPA Ferrari
GB McLaren-Mercedes
GB
McLaren-Mercedes
DISTACCO (PIT STOP)
in 1h33’11"803 (1)
media 196,944 km/h
a 4"243 (1)
a 6"807 (1)
a 14"634 (2
a 15"593 (2)
GER Mercedes
a 35"320 (3)
7.
SCHUMACHER GER Mercedes
a 43"456 (1)
8.
HULKENBERG GER Williams-Cosworth
a 1 giro (1)
9.
KUBICA
POL Renault
a 1 giro (1)
GIA
a 1 giro (1)
10. KOBAYASHI
Sauber-Ferrari
11. ALGUERSUARI SPA Toro Rosso-Ferrari
a 1 giro (1)
12. SUTIL
GER Force India-Mercedes
a 1 giro (1)
13. BUEMI
SVI
Toro Rosso-Ferrari
a 1 giro (1)
14. BARRICHELLO BRA Williams-Cosworth
a 1 giro (3)
15. MASSA
a 1 giro (3)
BRA Ferrari
16. PETROV
RUS Renault
a 1 giro (2)
17. HEIDFELD
GER Sauber-Ferrari
a 1 giro (3)
18. KOVALAINEN FIN Lotus-Cosworth
a 2 giri (1)
19. TRULLI
ITA Lotus-Cosworth
a 2 giri (1)
20. GLOCK
GER Virgin-Cosworth
a 2 giri (1)
21. SENNA
BRA HRT-Cosworth
a 2 giri (1)
22. KLIEN
AUT HRT-Cosworth
a 6 giri (2)
RITIRATI: al 50˚ LIUZZI (ITA-Force India) incidente;al 63˚ DI GRASSI (BRAVirgin) problema meccanico.
GIRO PIÙ VELOCE: il 66˚ di HAMILTON in 1’13"851, media 210,049 km/h
LEADER DELLA CORSA: dal 1˚ al 24˚ Vettel; il 25˚ e 26˚ Webber; dal 27˚ al
traguardo Vettel.
NOTE: Safety Car: dal 51˚ al 55˚ giro.
POS PILOTA
NAZ
PUNTI
BAH
AUS
MAL
CIN
SPA
MON
TUR
CAN
EUR
GB
GER
UNG
BEL
ITA
SIN
GIA
COR
BRA
25
25
15
25
15
1. ALONSO
SPA
246
25
12
12
18
8
4
15
4
25
18
8
15
18
18
2. WEBBER
AUS
238
18
4
2
18
4
25
25
15
10
25
8
25
12
18
25
25
231
3. VETTEL
GER
12
25
8
15
18
12
25
6
15
15
10
18
12
4. HAMILTON
GB
222
25
15
8
8
18
10
25
25
18
18
12
18
12
12
10
5. BUTTON
GB
199
6
25
4
25
10
18
18
15
12
10
4
15
4
15
6. MASSA
BRA
143
12
18
15
6
2
8
12
6
18
12
10
10
8
7. ROSBERG
GER
130
8
10
10
15
15
6
10
8
1
15
4
4
6
10
2
8. KUBICA
POL
126
15
18
12
10
4
15
8
6
10
6
2
8
12
6
9. SCHUMACHER
GER
72
6
8
1
1
12
12
2
2
1
8
2
6
10. BARRICHELLO
BRA
47
1
4
2
12
10
1
2
11. SUTIL
GER
47
10
10
6
4
2
1
8
4
6
4
1
12. KOBAYASHI
GIA
32
4
1
6
8
2
6
1
1
4
13. HÜLKENBERG
GER
22
1
1
8
8
14. LIUZZI
ITA
21
1
2
6
2
2
15. PETROV
RUS
19
2
6
1
10
1
16. BUEMI
SVI
8
1
4
2
17. DELA ROSA
SPA
6
6
4
2
18. HEIDFELD
GER
6
19. ALGUERSUARI
SPA
3
2
1
20. KOVALAINEN (FIN) 0; 21 TRULLI (ITA) 0; 22. CHANDHOK (IND) 0; 23. SENNA (BRA) 0; 24. DI GRASSI (BRA) 0; 25. GLOCK (GER) 0; 26. YAMAMOTO (GIA) 0
COSTRUTTORI
POS COSTRUTTORE
PUNTI
BAH
AUS
MAL
CIN
SPA
MON
469
1. REDBULL-RENAULT(campione)
16
2
43
12
40
43
421
2. MCLAREN-MERCEDES
21
33
12
43
10
10
389
3. FERRARI
43
27
6
14
26
20
202
18
11
15
16
12
6
4. MERCEDES
145
18
12
16
4
15
5. RENAULT
69
1
4
1
2
6. WILLIAMS-COSWORTH
68
2
6
10
6
6
7. FORCEINDIA-MERCEDES
44
8. SAUBER-FERRARI
11
2
1
1
9. TOROROSSO-FERRARI
10. LOTUS-COSWORTH 0; 11. HRT-COSWORTH 0; 12. VIRGIN-COSWORTH 0
TUR
CAN
EUR
GB
GER
UNG
BEL
ITA
SIN
GIA
COR
BRA
15
43
10
22
8
2
1
-
22
43
15
8
6
3
4
25
33
4
1
10
12
8
6
2
31
30
17
11
4
8
-
23
22
43
6
7
-
40
4
30
10
9
8
-
18
25
12
14
17
11
4
-
20
18
40
12
4
7
-
33
12
29
10
6
9
2
-
43
22
15
8
2
10
1
18
40
12
10
7
8
6
-
43
22
15
14
2
4
1
-
1. Hamilton 1’13"851 (66˚)
2. Alonso 1’13"855 (67˚)
3. Button 1’13"932 (71˚)
4. Webber 1’14"047 (69˚)
5. Rosberg 1’14"184 (65˚)
6. Vettel 1’14"283 (70˚)
7. Kobayashi 1’14"748 (65˚)
8. Hülkenberg 1’14"985 (70˚)
9. Sutil 1’14"997 (64˚)
10. Heidfeld 1’15"068 (68˚)
11. Kubica 1’15"161 (61˚)
12. Schumacher 1’15"219 (71˚)
13. Barrichello 1’15"227 (69˚)
14. Massa 1’15"330 (69˚)
15. Petrov 1’15"485 (70˚)
16. Alguersuari 1’15"695 (68˚)
17. Buemi 1’15"935 (69˚)
18. Di Grassi 1’16"767 (60˚)
19. Liuzzi 1’16"940 (37˚)
20. Kovalainen 1’17"161 (69˚)
21. Trulli 1’17"316 (69˚)
22. Klien 1’17"690 (63˚)
23. Glock 1’17"695 (66˚)
24. Senna 1’17"731 (66˚)
Lewis Hamilton, 24 anni REUTERS
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R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
R
FORMULA 1 VOLATA A QUATTRO
Button aggredito dai rapinatori
Agguato a un semaforo di San Paolo. Il pilota illeso grazie alla manovra dell’autista-poliziotto
Mercedes si è fatta rapidamente largo tra sei altri veicoli che
la attorniavano in coda, senza
troppi complimenti con le loro
carrozzerie. Ed il gruppo con
Button ha raggiunto indenne
l’hotel: «E’ stato orribile — ha
concluso il pilota —. Ora sto
bene, ma spero che adesso si
faccia più attenzione al problema della sicurezza in questa
città».
MARCO DEGL’INNOCENTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SAN PAOLO (Brasile) dScena di ordinaria criminalità, per una città devastata dalla malavita come San Paolo. Ma stavolta è
stato un pilota, il campione
del mondo della McLaren Jenson Button, la vittima di uno
dei tanti improvvisi attacchi di
delinquenti armati alle auto
ferme ai semafori, nelle interminabili code che si formano a
tutte le ore in questa megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti. E un brivido di paura e
insicurezza si è diffuso per tutto il paddock.
Attacco Ieri mattina Button
sorrideva, raccontando la disavventura che gli era capitata
sabato sera, intorno alle 19,
mentre tornava dal circuito in
hotel: «Eravamo su una Mercedes Classe B, una vettura compatta, non appariscente, ma
per fortuna blindata e con i vetri oscurati. Con me c’erano
mio padre, John, il mio manager, Richard Goddard ed il
mio fisioterapista, Mike Collier. Al volante un poliziotto in
borghese, particolarmente addestrato alle situazioni di pericolo». All’improvviso alla macchina si sono avvicinati sei uomini. Probabilmente sbucati
Jenson Button, 30 anni, al suo arrivo ieri al circuito di Interlagos dopo la tentata rapina di sabato sera GETTY
dalle viuzze di una delle tante
poverissime favelas di San Paolo, lungo la strada principale
di Interlagos. Un uomo aveva
una pistola, un altro una mitraglietta.
Difesa La prontezza di riflessi
del poliziotto, Daniel Toni, è
stata decisiva: «Arrivato al semaforo, l’autista aveva mantenuto una certa distanza dalla
macchina che ci precedeva —
ha spiegato Jenson —. Così ha
avuto lo spazio per scattare
via subito, fulmineo dopo aver
messo l’auto di traverso per disorientare gli assalitori». La
Allarme sicurezza:
derubati anche tre
ingegneri della
Sauber e un tecnico
Brembo. Ecclestone:
«Io giro tranquillo»
Furti Speranza probabilmente
vana. Appena un’ora dopo,
più o meno allo stesso semaforo, un van con tre ingegneri
della Sauber è stato assalito
da 5 uomini armati, uno di mitraglietta, forse la stessa banda dell’assalto a Button. Hanno aperto le porte del veicolo e
mentre gli occupanti restavano paralizzati dalla paura, si
sono impossessati di due zaini, dileguandosi. Ma non sono
stati gli unici episodi di criminalità che hanno turbato l’ambiente del GP del Brasile. Venerdì il taxi dove si trovava Andrea Pellegrini, un tecnico della Brembo, è stato assaltato,
sempre ad un semaforo rosso,
da un rapinatore che con la pistola ha infranto un finestrino
della vettura. Il tassista è stato
rapido a dileguarsi ed è stato
evitato il peggio. All’interno
del paddock, pur super con-
trollato, sono state invece rubate una telecamera ad un cameraman spagnolo ed apparecchi fotografici per 70 mila
euro.
Sicurezza E dire che, almeno
all’apparenza, il dispositivo di
sicurezza intorno all’autodromo è enorme: oltre mille agenti delle varie polizie di San Paolo impegnati ogni giorno, con
342 moto e 270 macchine. Ma
si vedono schierati anche lungo le strade di Interlagos che
portano al circuito soprattutto
durante le ore di afflusso di
pubblico e team. La sera, quando ormai solo gli addetti ai lavori lasciano la pista, ce ne sono molti meno.
Polemiche L’episodio ha riacceso le polemiche sulla sicurezza di San Paolo e sull’opportunità di continuare a disputarvi
il GP: «Quanto è successo e
continua a succedere è inaccettabile. Le autorità devono fare
di più», ha stigmatizzato Peter
Sauber. Più conciliante Niki
Lauda: «In fondo, a Button
non è successo niente…». Bernie Ecclestone ha minimizzato: «Brasile pericoloso? Io giro
tranquillo, con soldi ed orologi, mai successo nulla. A Londra per Oxford Street corri rischi maggiori».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MOTOMONDIALE GP VALENCIA
Capolavoro
Lorenzo vero campione
vince a suon di record
Vale pensa già in rosso
Spagnolo senza limiti: rischia di cadere, recupera, fa il vuoto
Il pesarese terzo dietro Stoner è pronto al debutto sulla Ducati
S
TEMPO DI SALUTI
Valentino, dopo 4 titoli e 46 vittorie
chiude i 7 anni di era Yamaha
Casey invece passa alla Honda
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VALENCIA (Spagna) dNon se ne abbia a male Casey Stoner, ma la
vittoria di Jorge Lorenzo nell’ultima gara dell’anno ieri è sembrata il naturale suggello a una
stagione dove lo spagnolo ha
fatto il bello e cattivo tempo.
Ha dominato all’inizio, ha controllato nella fase centrale
quando è rimasto senza l’avversario numero 1 Valentino Rossi, ha saputo tornare cattivo e
vincente alla fine, quando il peso del primo Mondiale era stato
metabolizzato.
Così la Spagna torna sul tetto
del mondo e lo fa in modo prepotente: Lorenzo-Pedrosa in
MotoGP, Elias-Simon in Moto2, addirittura Marquez-Terol-Pol Espargaro in 125. Dire
dominio è riduttivo.
Martello Se non sempre i numeri dicono la verità, con Jorge
questa volta sono una certezza:
7 pole, 9 vittorie su 18, due sole
volte fuori dal podio, il record
di 383 punti. Ma soprattutto, in
tutta la stagione, 3 sole cadute
tra prove e gare! Una consistenza, una concentrazione che vengono esaltate dalla condizione
in cui sono state ottenute: perché Jorge, da 3 anni a questa
parte ogni giorno della sua vita
ha dovuto convivere e annientare l’ombra più ingombrante che
si può immaginare. Quella di
Valentino che fagocita tutto,
che tutto trita.
Simoncelli (problemi
alle gomme) perde
il duello con
Dovizioso. Ma poi
entrambi vengono
passati da Spies
Brivido Ieri è mancato un niente che quanto detto sopra — ad
IL BILANCIO JORGE SU DI GIRI
L’ULTIMO BACIO ALLA M1...
Alla fine della gara Valentino parcheggia la Yamaha M1 sull’erba e inizia a
farle le coccole. È l’addio a una moto con cui il pesarese ha vinto quattro
Mondiali: 2004, 2005, 2008 e 2009. La scenetta ricorda molto da vicino il
dopogara di Welkom 2004, la prima delle 46 vittorie sulla M1 MILAGRO
«Il primato di punti
dimostra quanto valgo»
GIOVANNI ZAMAGNI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VALENCIA d Primato di punti
nella classe regina — 383: 10
in più di quelli conquistati da
Valentino Rossi nel 2008 — e
9o successo stagionale, 16o podio, 1a vittoria della Yamaha a
Valencia nell’era 800 cmc. Jorge Lorenzo ha più di un motivo
per essere soddisfatto. «È stata
una delle più belle gare della
mia vita — conferma —: per
certi versi, sono molto più euforico adesso che dopo aver conquistato il titolo in Malesia».
...E LA FESTA D’ADDIO CON IL TEAM
Una maglietta firmata Drudi per celebrare l’ultimo atto di Rossi in Yamaha.
C’è scritto «Bye bye baby» sul petto di Valentino e del suo staff: nella foto,
attorno a Vale, si riconoscono il team manager Davide Brivio (a sinistra) e il
grande amico Uccio (subito dietro il pesarese) MILAGRO
LA DESMOSEDICI CAMBIA PADRONE
Dentro il casco la faccia è triste: dopo quattro stagioni a Borgo Panigale,
Casey Stoner chiude l’avventura in Ducati con un 2˚ posto: il bilancio parla di
un titolo mondiale (nel 2007), 23 vittorie e 42 podi. Da domani Casey salirà un
pilota della Honda, casa con la quale debuttò nel 2006 in MotoGP MILAGRO
Completo Una vittoria molto significativa, anche perché arrivata al termine di un GP dove
il neo iridato ha confermato di
essere un pilota completo: ha
attaccato a testa bassa all’inizio, prendendo anche qualche
rischio di troppo, ha controllato a metà gara, ha scelto il momento giusto per infilare Stoner al comando, quindi ha imposto il suo ritmo fino al traguardo. «Sono partito bene —
Jorge ripercorre il suo trionfo
— poi sono stato troppo conservativo e mi hanno passato
in tanti (era 8o alla fine del 2o
giro; n.d.r.). Mi sono trovato
dietro a Simoncelli e con lui la
battaglia è stata un po’ matta:
quando ci siamo toccati, ho temuto di cadere. Mi sono calmato, ho preso un buon ritmo e
ho raggiunto Stoner. L’ho passato e conquistato anche Valencia: in Portogallo ero abbastanza sicuro di potercela fare, ma
questo successo è inaspettato
e, quindi, per me ancora più
bello. Il primato di punti, poi,
conferma che quest’anno sono
stato molto veloce e costante».
Avversari Qualcuno, ancora
una volta, gli chiede cosa sarebbe successo senza gli infortuni
di Rossi e Pedrosa, ma Lorenzo
non perde la calma. «È chiaro
che spero che nel 2011 i miei
avversari siano al meglio fisicamente, ma negli ultimi due
GP, dopo che mi ero liberato
dalle pressioni del titolo, ho dimostrato il mio valore.
Rossi: «Pensavo di
vincere ma ho avuto
un crollo fisico.
Chiudo un periodo
straordinario, ora
una nuova sfida»
Jorge
Lorenzo, 23
anni REUTERS
Con Valentino e Dani al meglio
della condizione, avrei probabilmente fatto più fatica, avrei
vinto meno gare, ma il titolo lo
avrei comunque conquistato.
Adesso rimane soltanto l’ultima fatica di questa stagione
straordinaria: il test della M1
2011. Poi, finalmente, potrò
pensare alle vacanze».
Addio Per Casey Stoner e Valentino Rossi il GP dell’addio si
chiude con stati d’animo differenti: un po’ deluso Stoner, più
soddisfatto Rossi, anche se è arrivato alle spalle dell’australiano. «Sinceramente — ammette Casey — mi aspettavo di più
dopo quanto avevamo fatto in
prova. Forse abbiamo sbagliato la scelta della gomma (dura), ma probabilmente non sarebbe cambiato niente, perché
Lorenzo era troppo veloce.
Con la Ducati ho vissuto 4 anni
straordinari, con tanti bei momenti: la prima vittoria in Qatar nel 2007, quella in Turchia,
il titolo in Giappone, ma anche
il ritorno alle gare in Portogallo l’anno scorso. Grazie a tutti».
Rossi Per Valentino, invece, è
arrivato un risultato superiore
alle attese. «In gara ho girato
in tempi che in prova nemmeno sognavo! A un certo punto
ho anche sperato di vincere,
ma poi ho mollato fisicamente: in frenata mi ha ceduto prima il braccio destro, poi quello
sinistro e per fermarmi facevo
forza soprattutto con le gambe. Si chiude un periodo straordinario: se nel 2004 mi avessero detto che in 7 anni con la
Yamaha avrei vinto 4 titoli e
46 GP avrei firmato con il sangue. Ma adesso è il momento
di una nuova sfida: bye bye baby!».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Jorge Lorenzo
(sin.) saluta
Vale Rossi AP
Perché si vedeva che era in difficoltà tecnica, però riusciva a resistere in testa, trovando chissà
dove sempre nuove risorse. A 8
giri dalla fine doveva capitolare ma con l’onore delle armi, visto che per qualche altro passaggio rimaneva aggrappato
con i denti, anche se il suo secondo posto non era mai in pericolo.
Sogni Valentino Rossi ad un certo punto aveva addirittura pensato di poter andare a lottare
per la vittoria. Ma partiva da
troppo lontano, come messa a
punto, addirittura con una moto diversa da quella che aveva
usato nel warm up. I miracoli
non sono telecomandati e i due
davanti sono scappati via. Però
almeno è riuscito a festeggiare
sul podio l’addio alla Yamaha.
Da oggi il suo cuore giallo diventa rosso: non ci sono strategie di comunicazione e contratti che tengano, è già un pilota
Ducati.
eccezione del titolo, ovviamente — svanisse all’ultima curva
del primo giro. Per prudenza subito dopo il via Jorge aveva perso 3 posizioni, ma quando ha
azzardato il sorpasso al nuovo
che avanza, Marco Simoncelli,
stava per spargere i 1800 Swarovski del suo casco dorato sulla pista. Ha toccato con la gomma anteriore la gamba di Marco e la sua M1 si è piegata su se
stessa. L’ha tenuta su con il gomito e in qualche modo è tornato in rotta, anche se 8˚ con 2"4
da recuperare. Ma quest’anno
sa fare anche le rimonte: ha resistito un po’ Valentino, molto di
più Stoner.
Lucido Per una volta l’australiano ha «gareggiato» e non semplicemente «corso». Aveva scelto la gomma dura e differenza
di quasi tutti gli altri big (tranne Andrea Dovizioso e Marco
Simoncelli), ma è partito a fionda come suo solito. Ha provato
ad andare in fuga, ma pian piano da dietro l’hanno risucchiato. Quello centrale è stato forse
il miglior Stoner della stagione.
Briciole A proposito della rossa,
per un giro Nicky Hayden ha fatto sognare un bis del 2006, con
la doppietta Bayliss-Capirossi,
ma l’americano ha sbagliato la
prima curva e si è disperato nella sabbia della via di fuga. Si
aspettava Simoncelli, che scattava per la prima volta dalla prima fila, ma la gomma morbida
lo ha costretto prima a lottare
(ancora duramente, come in
Portogallo) e perdere con Dovizioso. Poi entrambi sono stati
infilati da Ben Spies, che rimontava da formichina.
È finita, ma solo per qualche
ora. Domani inizia il 2011, che
si annuncia come l’anno più bello di sempre.
39
R
LA STATISTICA DOMINIO ASSOLUTO
SU ITALIA 1
Diretta dei test
domani alle 10.20
VALENCIA - L’antipasto dei test
Moto2, oggi, servirà a squadre
MotoGP e piloti che cambiano
tuta a preparare le moto. Poi
domani alle 10 semaforo verde
per le grandi novità del 2011.
Casey Stoner avrà una Honda
bianca (che si annuncia
bellissima in una livrea
speciale), Valentino Rossi sarà
rigorosamente in nero tinta
unita, con qualche tocco di
giallo solo sulla tuta. Diretta tv
dalle 10.20 alle 12.20 su Italia 1.
I tre campioni: Jorge Lorenzo tra Toni Elias (sin.) e Marc Marquez REUTERS
Tripletta Spagna
È la terza volta
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dSpagna pigliatutto. Se Lorenzo è il capitano, Elias e Marquez sono i degni gregari delle
Furie rosse che vincono tutti i
tre Mondiali in palio. In altre 5
occasioni si era verificata una
tripletta: nel 1950 con l’Italia
(Ruffo in 125, Ambrosini in
250 e Masetti in 500), nel
1967 con la Gran Bretagna
(Ivy in 125, Hailwood in 250 e
350), nel 1976 con l’Italia
(Bianchi in 125, Villa in 250 e
350), nel 1988 con la Spagna
(Martinez in 80 e 125 e Pons
in 250) e nel 1989 ancora con
la Spagna (Herreros in 80, Criville in 125 e Pons in 250).
Ma le Furie rosse nel 2010 hanno impressionato soprattutto
nella 125, occupando i primi
tre posti: Marquez 1˚, Terol
2˚ e Pol Espargaro 3˚.
I PUNTI DI JORGE
Lorenzo ha conquistato quest’anno
383 punti, più di ogni altro da
quando esiste la MotoGP (2002).
36
VITTORIE SPAGNOLE
Nel dettaglio sono 16 in 125, 13 in
MotoGP e 7 in Moto2. Battuto il
record della Gran Bretagna 1967: 34.
9
PODI IN 125
In 9 gare della 125 nel 2010, i primi
tre all’arrivo sono stati tutti spagnoli.
Stracciato il record dell’Italia 1987: 5.
CLASSE 125 VITTORIA DI SMITH, MARC È 4˚
Marc Marquez, 17 anni, festeggia con la maglietta di SuperMarc AP
Marquez iridato
«E ora la Moto2»
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VALENCIA dPoteva vincere facilmente la gara, vista la superiorità mostrata in prova. Ma, per
una volta, Marc Marquez ha
preferito accontentarsi, limitandosi a tagliare il traguardo
in quarta posizione: così, a 17
anni e 263 giorni (solo Loris Capirossi era più giovane quando
vinse il mondiale nel 1990) ha
conquistato il titolo della 125.
«In questo campionato è successo di tutto — dice lo spagnolo —: basti pensare alla rottura
di Jerez o alla caduta al via di
Aragon provocata da un altro
pilota. Ma anche alla scivolata
nel giro di allineamento dell’Estoril, dove poi ho vinto. Così, dopo aver pensato di andare
a prendere Smith al comando,
ho ritenuto più prudente ascoltare i consigli del box e stare
tranquillo in quarta posizione.
Contava solo il titolo. I momenti chiave dell’anno sono stati i
successi al Mugello, Misano ed
Estoril, perché arrivati in momenti particolari. Ho raggiun-
to questo traguardo grazie a un
sacco di persone: Alzamora, la
mia famiglia, la squadra, chi
mi ha dato la prima moto. In
125 ormai ho dato tutto, adesso mi piacerebbe passare in Moto2». Lo farà sicuramente con
una struttura creata da Alzamora: l’Irta ha tenuto un posto per
la nuova squadra. Sul gradino
più alto del podio è salito l’inglese Bradley Smith, dopo 26
successi consecutivi di piloti
spagnoli. Secondo Pol Espargaro, terzo Nico Terol, l’unico che
rimarrà in 125 nel 2011.
Moto2 Un tentativo di sorpasso
troppo aggressivo all’ultimo giro di Toni Elias ha impedito ad
Andrea Iannone (poi secondo
al traguardo davanti a Julian Simon) di conquistare un meritato successo e ha regalato la prima vittoria iridata a Karel
Abraham, che lascia così nel migliore dei modi la Moto2. Sesto
Alex De Angelis, davanti a Simone Corsi. Oggi giornata di
test.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
R
MOTOMONDIALE GP VALENCIA
4 Il bello
Stoner, difesa da leone
Simoncelli così così
di FILIPPO FALSAPERLA
P 10 e lode
JORGE LORENZO
CASEY STONER
VALENTINO ROSSI
9
8
Ha perso una gara che poteva
sembrare sua per la scelta errata
della gomma. Però resistendo come
un leone all’arrembaggio di Lorenzo,
pure in inferiorità tecnica, ha
dimostrato che, se vuole, sa restare
concentrato e non fare errori AFP
Pensare di battere Lorenzo in
casa dà motivazioni extra, ma il
podio sembra un mezzo miracolo:
la parte migliore del giorno il bacio
(come Welkom) alla M1, la peggiore
tirare ancora fuori i dolori alla
spalla. Poteva risparmiarsela AP
Serve la lode per inquadrare questa gara e
tutto il campionato. Si è tirato su dal baratro
in cui si era tuffato forzando una staccata e
poi ha messo in scena il repertorio migliore:
grinta, cattiveria, velocità. Vinto il Mondiale,
ieri si è gustato la ciliegina. Ora diventa
adulto: deve portare per mano la Yamaha
come ha fatto Valentino. Ce la può fare
Jorge Lorenzo,
23 anni, fa
festa per
il 9˚ trionfo
del 2010
REUTERS
BEN SPIES
ANDREA DOVIZIOSO
7,5
6
Fatica a camminare per la caviglia
infortunata in Portogallo, parte al
rallentatore ma poi risale andando
a sfruttare l’errore di gomma degli
avversari italiani e la loro battaglia
senza quartiere LAPRESSE
Secondo lui mettere la gomma
dura non è stato un errore, ma la
classifica dice il contrario. E
accontentarsi di essere il primo
pilota Honda non è l’obiettivo che
dovrebbe avere LAPRESSE
MARCO SIMONCELLI
NICKY HAYDEN
6
4
Le premesse erano migliori, il 6˚
posto viene preso come una
mezza delusione. Significa che si
sente maturo per risultati di
vertice, che arriveranno. Ci vuole
pazienza e voglia di imparare AFP
Volo impressionante (soprattutto
per la sua Desmosedici) quando
era 2˚, con la consapevolezza di
aver fatto un grande warm up. Un
errore alla Stoner, verrebbe da
dire... LAPRESSE
Spies ha
tanto da
imparare
20 marzo
Qatar*
(Losail)
3 aprile
Spagna
(Jerez)
IL BELLO
Lorenzo Gioca il jolly nel
contatto con Simoncelli,
mantiene la calma, recupera
e batte tutti confermando che
quest’anno avrebbe vinto
anche senza le defezioni dei
suoi più diretti avversari: bye
bye boys!
Rossi Animale da gara non si
tira indietro nemmeno nel
giorno in cui poteva essere
anche rischioso mettersi in
gioco. Sempre più spesso in
difficoltà nella messa a punto
della moto, ci mette del suo
per restare attaccato ai primi.
Il bilancio con la Yamaha è
incredibile: le 46 vittorie sono
il suo marchio di fabbrica
difficilmente eguagliabile.
Simoncelli Arrembante, non
gli riesce di lottare con il suo
amico Rossi, ma combatte
con gli altri, consapevole del
nuovo ruolo di protagonista.
Peccato il solito calo finale.
Spies Non in perfette
condizioni fisiche, regola le
seconde guide con una
rimonta che lo porta al 4˚
posto. Il sostituto di Rossi ha
buone qualità, ma deve
imparare ancora molto.
24 aprile
Giappone
(Motegi)
GLI ALTRI
Pedrosa soffre
per la spalla
ma che grinta
Cattiveria
velocità
e talento
di MARIO LEGA
Il calendario
2011
Casey sbaglia gomma ma non fa errori e riesce a restare concentrato
Marco 6˚ è una mezza delusione però i risultati di vertice arriveranno
LE PAGELLE
il brutto
SI RIPARTE
A MARZO
IN QATAR
1 maggio
Portogallo
(Estoril)
PEDROSA 7
Ha avuto prove complicate
per il dolore alla spalla però
Dani su questa pista vola. Il
fisico certo non lo può
sorreggere fino in fondo.
Resta il grande carattere.
BAUTISTA 7
La Suzuki è quello che è, ma
lui va decisamente oltre il suo
potenziale: da ultimo a nono.
BARBERA 6
Eguaglia il miglior piazzamento
dell’anno, ma non convince.
DE PUNIET 5
L’addio a Cecchinello è senza
rimpianti: da parte di Lucio...
Opaco come accade spesso in
gara, sempre nella pancia del
gruppo che non conta.
ESPARGARÒ 5
Per lui l’addio è addirittura alla
MotoGP. Non è un campione,
ma a tratti ha fatto vedere
qualcosa di buono. Un anno in
Moto2 gli farà bene.
MELANDRI 5
All’inizio tenta di lottare un po’,
ma poi in balia della sua moto
fa il gambero. Speriamo di
rivederci!
EDWARDS 4
Con 3 Yamaha nei primi 4
posti la sua 12ª posizione è più
o meno un disastro.
AOYAMA 4
Qui l’anno scorso aveva vinto il
titolo 250, ieri non ha fatto
nulla per farcelo ricordare.
CHECA 4
Questa volta era ben
preparato, eppure il risultato
non è cambiato: sempre in
fondo al gruppo.
CAPIROSSI NG
Sognava in un addio
decoroso, ma la sua Suzuki
continuava a spegnersi. Ora
volta pagina.
15 Maggio
Francia
(Le Mans)
5 giugno
Catalogna
(Montmelò)
12 giugno
Gran Bretagna
(Silverstone)
25 giugno
Olanda**
(Assen)
3 luglio
Italia
(Mugello)
17 luglio
Germania
(Sachsenring)
24 luglio
Stati Uniti***
(Laguna Seca)
14 agosto
Rep. Ceca
(Brno)
IL BRUTTO
Stoner Con una Ducati
velocissima non gli riesce di
chiudere in bellezza, forse
sbaglia le gomme, ma con i
pochi giri percorsi in prova è
sempre un terno al lotto
imbroccare le scelte giuste.
Con la rossa ha vinto molto e
in modo perentorio, ma ha
pure gettato molte gare alle
ortiche, il tutto condito da
numerose stranezze: lo
rimpiangeranno?
Dovizioso Lotta con le unghie
e con i denti. Precede
Simoncelli, ma le prende
dalla Yamaha satellite di
Spies. L’impegno è totale, lo
stesso non si può dire per il
fornitore di pneumatici.
Hayden Cade mentre è con i
primi e dopo aver fatto ottimi
tempi. La riflessione è: se
Nicky va così forte,
immaginiamo Rossi...
28 agosto
Indianapolis
4 settembre
San Marino
(Misano)
18 settembre
Aragon
16 ottobre
Australia
(Phillip Island)
23 ottobre
Malesia
(Sepang)
6 novembre
Valencia
*Gara Notturna
**Gara al
sabato
***Solo
MotoGP
I RISULTATI
MOTOGP
POS PILOTA
NAZ
MOTO
1. LORENZO
SPA Yamaha in 46’44"622
media 154,223 km/h
2. STONER
AUS Ducati
a 4"576
3. ROSSI
ITA
a 8"998
Yamaha
TEMPO
4. SPIES
USA Yamaha
5. DOVIZIOSO
ITA
Honda
a 19"160
6. SIMONCELLI
ITA
Honda
a 20"674
7. PEDROSA
8. BARBERA
SPA Honda
SPA Ducati
a 26"797
a 29"288
9. BAUTISTA
SPA Suzuki
a 29"451
10. DE PUNIET
FRA Honda
a 29"860
11. A.ESPARGARO SPA Ducati
a 17"643
a 31"761
12. EDWARDS
USA Yamaha
a 33"604
13. MELANDRI
ITA
Honda
a 36"622
14. AOYAMA
GIA
Honda
a 38"968
15. CHECA
SPA Ducati
a 56"169
RITIRATI: HAYDEN (USA-Ducati) al 3˚ giro;
CAPIROSSI (ITA-Suzuki) al 14˚ giro
GIRO PIÙ VELOCE: il 5˚ di PEDROSA in 1’32"914,
media 155,175 km/h
CLASSIFICA
MOTO2
PILOTI
POS PILOTA
NOME
NAZ PUNTI
SPA 383
1. LORENZO
2. PEDROSA
SPA 245
ITA 233
3. ROSSI
AUS 225
4. STONER
5. DOVIZIOSO
ITA 206
6. SPIES
USA 176
USA 163
7. N.HAYDEN
8. SIMONCELLI ITA 125
9. DE PUNIET
FRA 116
ITA 103
10. MELANDRI
USA 103
11. EDWARDS
12. BARBERA
SPA 90
13. BAUTISTA
SPA 85
14. A.ESPARGARO SPA 65
GIA 53
15. AOYAMA
16. CAPIROSSI
ITA
44
FIN
43
17. KALLIO
18. DE ANGELIS
RSM 11
USA 5
19. R.L.HAYDEN
20.AKIYOSHI
GIA
4
21. CHECA
SPA
1
22.YOSHIKAWA GIA
1
QAT
20
9
25
16
11
13
5
10
3
8
4
6
7
-
SPA
25
20
16
11
10
13
5
7
8
4
3
6
1
2
-
FRA
25
11
20
16
13
6
9
10
4
8
7
5
-
ITA
20
25
13
16
9
7
10
11
3
4
2
8
5
6
GB OLA CAT
25 25 25
8 20 20
11 16 16
20 11
2
16 13 10
13
9
8
9
7
10 10 13
7
7
8
5
5
4
6
4
2
11
6
6
3
9
-
9
-
3
-
-
3
-
5
1
-
-
-
-
-
-
-
GER
20
25
13
16
11
8
9
10
6
7
5
USA
25
16
20
13
10
11
8
9
6
R.CEC
25
20
11
16
13
10
5
6
8
9
7
4
-
-
IND RSM ARA
16 20 13
25 25 20
13 16 10
11 25
11 13
20 10 11
10
16
9
2
9
3
3
6
7
9
4
6
7
5
8
8
8
7
5
6
4
4
3
5
2
-
GIA MAL AUS
13 16 20
16 25 16
25
25
20 20
8
13 11
4
10 13
10
8
10
7
6
6
5
7
7
11
9
3
5
2
9
11
4
2
8
6
9
3
1
4
5
-
4
3
-
4
-
7
4
5
-
3
-
1
-
USA
25
13
20
6
R.CEC
25
20
16
-
IND RSM ARA
20 20 13
25 25 20
10 11 25
8
8
8
GIA MAL AUS POR VAL
16 25 20 25 25
20 20 10 16 11
25 10 25 11 20
5
7
9
11 4
POR
25
8
20
16
11
13
10
7
9
6
5
4
3
-
VAL
25
9
16
20
11
13
10
6
3
4
8
7
5
2
-
-
1
-
-
COSTRUTTORI
NOME
1.
2.
3.
4.
YAMAHA
HONDA
DUCATI
SUZUKI
PUNTI QAT SPA FRA ITA
404
342
286
108
25
16
13
7
25
20
13
6
25
16
13
-
20
25
13
6
GB OLA CAT GER
25 25 25 20
20 20 20 25
13 16 16 16
5
4
3
11
CLASSE 125
NAZ
MOTO
NAZ
MOTO
in 43’49"499
media 148,045 km/h
1.
SMITH
GB
Aprilia
Speed Up
a 0"522
2.
P.ESPARGARO
SPA
Derbi
Suter
a 0"583
3.
TEROL
SPA
Aprilia
a 3"149
SVI
Moriwaki
a 0"760
4.
MARQUEZ
SPA
Derbi
a 8"326
REDDING
GB
Suter
a 4"205
5.
CORTESE
GER
Derbi
a 24"375
DE ANGELIS
RSM
Motobi
a 5"385
6.
RABAT
SPA
Aprilia
a 26"743
7.
CORSI
ITA
Motobi
a 11"399
7.
KOYAMA
GIA
Aprilia
a 26"823
8.
GADEA
SPA
Pons Kalex
a 21"420
8.
VAZQUEZ
SPA
Derbi
a 27"634
9.
AEGERTER
SVI
Suter
a 22"439
9.
KRUMMENACHER
SVI
Aprilia
a 41"211
10.
TALMACSI
UNG
Speed Up
a 22"912
10. SALOM
SPA
Aprilia
a 41"279
1.
ABRAHAM
R.CEC Ftr
2.
IANNONE
ITA
3.
SIMON
SPA
4.
LUTHI
5.
6.
TEMPO
POS PILOTA
TEMPO
in 40’25,648
media 142,655 km/h
a 2"786
11. CLUZEL (FRA-Suter) a 23"511; 12. NOYES
(USA-Promoharris) a 25"169; 17. BALDOLINI (ITA-Icp) a
33"548; 19. CORTI (ITA-Suter) a 38"602; 24. DE ROSA
(ITA-Tech 3) a 40"519; 25. ROLFO (ITA-Suter) a 42"803
11. MONCAYO (SPA-Aprilia) a 1’02"540; 12. SCHROTTER
(GER-Honda) a 1’02"999; 13. VIÑALES (SPA-Aprilia) a 1’08"522;
14. GROTZKYJ (ITA-Aprilia) a 1’08"798; 15. KORNFEIL
(R.CEC-Aprilia) a 1’24"798; 19. SAVADORI (ITA-Aprilia) a 1’40"387
GIRO PIÙ VELOCE: il 13˚ di ABRAHAM in 1’36"611, media 149,237
km/h
CLASSIFICA FINALE PILOTI: 1. Elias 271 punti (campione del
mondo); 2. Simon 201; 3. Iannone 199; 4. Luthi 156; 5. Corsi 138;
6. Talmacsi 109; 7. Cluzel 106; 8. Redding 102
COSTRUTTORI: 1. Suter 322; 2. Moriwaki 309; 3. Speed Up 232
GIRO PIÙ VELOCE: il 9˚ di MARQUEZ in 1’40"216, media 143,869
km/h
CLASSIFICA FINALE PILOTI: 1. Marquez 310 punti (campione
del mondo); 2. Terol 296; 3. P.Espargaro 281; 4. Smith 223; 5.
Vazquez 152; 6. Rabat 147; 7. Cortese 143; 8. Koyama 127
COSTRUTTORI: 1. Derbi 405; 2. Aprilia 348; 3. Honda 27
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42
R
#
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DONNE SULLA RIBALTA SCHERMA E TENNIS
DAL 2006
E’ la terza
tripletta
azzurra
Sono 3 le triplette ai
Mondiali del fioretto azzurro
femminile. E’ successo in 3
delle ultime 4 edizioni: nel
2006 a Torino (Granbassi,
Vezzali, Trillini), nel 2007 a
S. Pietroburgo (Vezzali,
Granbassi, Trillini) e ieri con
Di Francisca, Errigo e
Vezzali, arrivata alla 10ª
medaglia individuale.
DAL NOSTRO INVIATO
DREAM TEAM DEL FIORETTO
MARISA POLI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PARIGI dDifra, Ari e Vale. Si
chiamano così, tra di loro, le
portatrici sane della medaglite, malattia cronica che colpisce da decenni il fioretto azzurro femminile. Una crisi acuta
ha colpito anche ieri al Grand
Palais, con i Mondiali a fare da
sfondo dell’ennesimo trionfo:
Di Francisca batte Errigo che
ha fermato Vezzali. Non era
questo l’ordine atteso, comunque sia: è oro, argento e bronzo.
Sorpresa Il Grand Palais e i
francesi che avevano celebrato Valentina con pagine di giornale (sull’Equipe) e interviste
in tv, hanno visto vincere un’altra jesina, cresciuta nella stessa palestra, con la stessa scuola (matrice Triccoli) e tutto il
resto diverso. Sono stati testimoni dei passi avanti dell’altro talento atteso, la ventiduenne Arianna Errigo, che sale in pedana con le cuffie e da
quando è ragazzina si sente ripetere che il dopo Vezzali è
lei: «Si, vabbè, però bisogna dimostrarlo», risponde.
Amiche Sono amiche, Di Francisca e Errigo, anche qui a Parigi dormono nella stessa camera. «Prima delle semifinali ci
siamo dette: ci vediamo in finale». E così è stato. Perché la Errigo ha comunque recitato
una prima assoluta: battere la
Vezzali in una gara così importante («Doveva succedere prima o poi, c’ero andata vicina
diverse volte») e la Di Francisca ha lasciato di sasso
(15-12) la piccoletta sudcoreana Nam, una che quando conta c’è sempre, dall’Olimpiade
in giù. Primi turni sul velluto,
avversarie lasciate a tre, con la
sola Salvatori a fermarsi agli
Il podio da sogno: da sin., Arianna Errigo, 22, Elisa Di Francisca, 27 e Valentina Vezzali, 36 ANSA
Oro, argento
e bronzo!
E’ sempre
super-Italia
Stavolta vince Di Francisca, genio della
scherma e fisico da ballerina. In finale batte
la Errigo che aveva eliminato la Vezzali
ottavi (contro la Shanaeva).
Le altre avanti, modello schiacciasassi, fino al match dei quarti che vale già una medaglia.
Valentina ha sudato con la
Gruchala (8-7), Elisa ha spazzato via la Jeon (15-10), Arianna si è sentita male sul 12-8
con la Shanaeva, ha vomitato,
è tornata in pedana e l’ha battuta 15-10 («Con lei mi mancava solo questa», il commento
del maestro Giovanni Bortolaso). La finale, dopo l’allungo
della Errigo fino al 9-6,
è stato un assolo della compagna di
stanza, fino al
15-11 che vale
il primo oro
in carriera e che Elisa non ha
nemmeno festeggiato molto.
«E’ che non ci credevo. "E’ dav-
S
Elisa Di
Francisca, 27
anni, in una posa
che ne esalta
il lato sexy
vero il Mondiale?" chiedevo a
chi si avvicinava a fare i complimenti. Ancora non realizzo,
forse lo farò nelle prossime
ore, ma capite: questo è quello
che sogni quando cominci».
Maturità Dice di aver messo la
testa a posto, la Difra. Ma la
nuova campionessa del mondo è una che esce dal ristorante per bersi un bicchiere di vino di nascosto dal c.t. (il preferito è l’amarone), che
non disdegna qualche
sigaretta e a chi le
chiede il numero di stanza
che condivide
con la Errigo
scherza: «Perché? Ce vuoi venì?». Portamento da ballerina,
forse per quegli anni di danza
classica che hanno convinto
papà a portarla in palestra:
«Le è sempre piaciuto combattere — spiega — e lo sport individuale faceva più per lei».
Compirà ventotto anni a dicembre Elisa, ma già due volte
ha rischiato di dire addio alla
scherma. La prima a 18 anni,
quando un fidanzato geloso
non la lasciava andare alle gare. La seconda nel 2006, perché, come spiega il c.t. Cerioni
che è il suo maestro da 16 anni: «Il talento ce l’ha, va bene
divertirsi, ma o ti alleni e ci
provi sul serio oppure è meglio lasciar perdere».
Niente convocazione per Pechino, poi l’esplosione degli ultimi due anni, il bronzo dell’anno scorso ai Mondiali migliorato con l’oro di ieri. «Sa come
cambiare la sua scherma a seconda di come va l’incontro o
l’arbitraggio», la descrive Cerioni. Di certo non si nasconde: «Sono cresciuta, è cambiato il c.t. e adesso c’è una persona molto competente che mi
ha insegnato e che continua a
insegnarmi molto, io sono più
tranquilla. Non ho niente con
l’altro c.t. (Magro, ndr), ma
qui c’è il maestro mio, che devo dire?». Con gli oltre 50 mila
euro di premio (40 mila della
federazione italiana più 13 mila di quella internazionale) si
pagherà un po’ del mutuo
(«Ho appena preso casa») e si
prenderà quel paio di scarpe
col tacco alto da 500 euro che
ha visto in vetrina vicino all’hotel di Parigi. Il rito continua, il
fioretto vince sempre.
La delusione
di Valentina
Vezzali, 34
anni BIZZI
GLI SCONFITTI BRONZO PER LA FAVORITISSIMA VEZZALI: «NON MI ERA MAI CAPITATO DI PERDERE DA 10-5 AVANTI»
Valentina: «Sono stata troppo remissiva»
Delusione per gli
uomini e Baldini:
«Non avevo la
cattiveria giusta»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PARIGI dErano i più attesi. Valentina Vezzali per quel sesto
oro e per illuminare ancora di
più la sua leggenda, Andrea
Baldini per confermare la tendenza: dopo il ritorno dalla sospensione (senza colpa) non
gli era sfuggita medaglia. «Mia
nipote Martina mi ha detto che
non mi aveva mai visto così remissiva dopo una sconfitta e
proprio in questo dovrò trovare la chiave, ma non mollo», dice Valentina. «Sentivo di non
aver la stessa fame, la stessa
cattiveria. Da sempre ho dovuto dimostrare qualcosa, prima
per trovare un posto in squadra, poi per qualificarmi all’Olimpiade, poi per dimostrare che dopo tutto il numero 1
ero ancora io, ma una sconfitta
così ti fa ricominciare ancora
con più voglia», spiega Andrea.
Black out Lei, Valentina, aveva
il peso di quel record da battere, la sesta medaglia mondiale
che avrebbe reso ancor più luccicante la sua aura di leggenda
della scherma. «Un peso che
non mi sono tolta dalle spalle,
non ci sono riuscita». Il bronzo
è figlio di un inizio di gara alla
Vezzali, con le avversarie mai
in doppia cifra, di un quarto di
finale strappato per i capelli
(8-7 con la Gruchala e l’ottava
stoccata messa a tre secondi
dalla fine), di una semifinale
che ha comandato fino al 10-5
sulla Errigo che non l’aveva
mai battuta in gare così importanti. «Un black out — spiega
la dominatrice della stagione
che le ha portato l’11ª Coppa
del Mondo — mi si è staccata la
spina. In carriera non mi era
mai successo di prendere un
parziale di 10-0, mai».
Testa Lui, Andrea, si è incartato contro un francese, Sintes,
che nell’anno e mezzo parigino
ha incontrato spesso negli allenamenti. «E’ uno con cui mi trovo male, ma non è una scusa,
come non lo è che forse l’arbitro ha girato un paio di punti.
Ero avanti 5-3, ho perso completamente la testa, ho tirato
male. L’obiettivo è sempre Londra, ma questa fame non posso
ritrovarla nel 2012, ma già per
la prova a squadre». Campanello d’allarme: Cassarà e Aspromonte sono usciti al primo turno e il migliore è stato un altro
esordiente, il ventunenne Giorgio Avola, fuori agli ottavi,
mentre Joppich si è preso il
quarto oro mondiale, a 27 anni. Da imitare.
ma.po.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
R
#
IN FED CUP
Elisa Di Francisca è nata
a Jesi (come la Vezzali)
il 13 dicembre 1982: era
bronzo uscente REUTERS
Quattro finali
in cinque anni
E’ il 3˚ trionfo
Schiavone, Pennetta e
compagne hanno giocato 4
finali di Fed Cup negli ultimi
5 anni. Hanno vinto quella
del 2006 in Belgio, hanno
perso quella del 2007 in
Russia, e hanno rivinto
quella dell’anno scorso, a
Reggio Calabria contro gli
Usa. E ancora con le
americane, a San Diego.
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
LA GUIDA
Joppich ottiene
il quarto titolo
Oggi gli spadisti
Fioretto uomini. Trentaduesimi:
Zawada (Pol) b. Aspromonte 15-13;
Kontochristopoulos (Gre) b. Cassarà
15-13; Avola b. Jovanovic (Cro) 15-14;
Baldini b. Shimbo (Bra) 15-6. Sedicesimi: Sintes (Fra) b. Baldini 15-10; Avola
b. Choi (S.Cor) 15-14. Ottavi: Sintes
(Fra) b. Avola 15-11. Semifinali: Joppich (Ger) b. Meinhardt (Usa) 15-11; Lei
(Cina) b. Ota (Giap) 15-12. Finale: Joppich b. Lei 15-11.
Fioretto donne. Trentaduesimi: Di
Francisca b. Suarez (Ven) 15-4; Errigo
b. Chentsova (Ucr) 15-4; Salvatori b.
Nishioka (Giap) 15-3; Vezzali b. Geurts
(Ola) 15-7. Sedicesimi: Errigo b. Seo
(S.Cor) 15-3; Di Francisca b. Kiefer
(Usa) 15-5; Salvatori b. Chen (Cina)
15-5; Vezzali b. Kryczalo (Pol) 15-5. Ottavi: Di Francisca b. Mohamed (Ung)
15-7; Errigo b. Birioukova (Rus) 15-7;
Shanaeva (Rus) b.
Salvatori 15-13. Quarti: Di Francisca
b. Jeon (S.Cor) 15-10; Errigo b. Shanaeva 15-10; Vezzali b. Gruchala (Pol) 8-7.
Semifinali: Errigo b. Vezzali 15-10; Di
Francisca b. Nam (S.Cor) 15-12. Finale: Di Francisca b. Errigo 15-11.
Oggi Spada uomini (Tagliariol, Rota,
Pizzo, Carozzo) e donne (Del Carretto,
Moellhausen, Quondamcarlo, Navarria.
In tv Diretta RaiSport 2 dalle 18, su Eurosport dalle 20. Diretta Federscherma.tv dalle 8.40.
IL MEDAGLIERE
Paese
O
A
B
ITALIA
1
1
1
TOT.
3
Germania
1
1
-
2
S.Corea
1
-
1
2
Usa
1
-
1
2
Ucraina
-
1
1
2
Cina
-
1
-
1
Russia
-
-
2
2
Giappone
-
-
1
1
Romania
-
-
1
1
DREAM TEAM DEL TENNIS
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dSAN DIEGO (California, Usa) La
terza vittoria è ancora più bella, perché arriva con un filo di
suspance: è il terzo trionfo in
Fed Cup, nella quarta finale
negli ultimi cinque anni. Il
punto decisivo lo porta Flavia
Pennetta che si libera dell’americanona Coco Vandeweghe
senza grosse difficoltà per 6-1,
6-2. Ma a complicare la giornata ci aveva pensato Francesca
Schiavone che, un po’ a sorpresa, cedeva a Melanie Oudin,
schierata al posto della Mattek
leggermente acciaccata. La milanese sembrava priva di energie. Spiegava l’azzurra: «Ero
pronta, se no avrei detto di no
al mio capitano. Ma nel corso
del match mi sono sentita un
po’ vuota, diciamo persa. Nel
senso che non riuscivo a trovare le giuste soluzioni che in altre occasioni mi vengono naturalmente».
Il primo trionfo azzurro: nel 2006 contro il Belgio a Charleroi AP
La seconda vittoria italiana: nel 2009 in casa con gli Usa REUTERS
Follia Schiavone
Ma la Pennetta
vince la Fed Cup
La regina di Parigi nervosa e passiva, cede a sorpresa a
Oudin. Poi Flavia domina Vandeweghe e risolve: 3-1
Brivido Lo si capisce quasi subito che la giornata non sarà di
quelle più felici. Così, la
yankee alta come un soldo di
cacio, che le sta dietro di 60 posizioni in classifica, ne approfitta e le gioca un imprevisto
scherzetto. Pochi lo avevano
preventivato alla vigilia. Ma
Melanie, che agli U.S. Open
del 2009 si era spinta fino ai
quarti di finale facendo sperare la critica Usa di aver trovato
la nuova Tracy Austin, batte
l’azzurra per 6-3, 6-1 in 1h14’
e riapre la sfida.
Coraggio Il match, in verità, rimane in discussione solo nel
primo set, quando le due ragazze si scambiano il servizio
ben sei volte. La Schiavone
sparacchia fuori misura palline che in altre circostanze giocherebbe sulle righe. E non
per particolari meriti della Oudin, che dopo aver intascato la
prima partita diventa più intraprendente. Il secondo set, infatti, non ha storia. L’americana, incoraggiata dalla capitana Mary Joe Fernandez, forse
pentita di non averla schierata
già sabato, si porta sul 3-0 e
chiude con pochi patemi: 6-1.
Dice Francesca: «Non ho giocato bene, ma lei ha fatto vedere
del buon tennis. Non sono delusa, mi sento triste per la
squadra. Ci sta di perdere qualche partita, ne ho vinte tante
quest’anno e non puoi pretendere di essere sempre al 100
per cento. Sapevo di avere sulla racchetta un punto importante, ma questa gara è diversa e ci sono sempre le compagne».
Acciaio Nonostante lo scivolone, Capitan Corrado Barazzutti lo dice prima in inglese, lo
ripete in italiano e lo ribadisce
Flavia Pennetta, 28 anni, n. 23 del mondo, ha firmato due dei tre punti che hanno confermato la Fed Cup all’Italia REUTERS
LA GUIDA
Coppa n. 48
le due giornate
a San Diego
USA-ITALIA 1-3
Sabato: SCHIAVONE b.
Vandeweghe (Usa) 6-2 6-4;
PENNETTA b. Mattek-Sands
(Usa) 7-6 (4) 6-2
Ieri: Oudin (Usa) b. SCHIAVONE
6-3 6-1, PENNETTA b.
Vandeweghe (Usa) 6-1 6-2.
ALBO D’ORO Recente. 2009:
ITALIA; 2008: Russia; 2007:
Russia; 2006: ITALIA; 2005:
Russia; 2004: Russia; 2003:
Francia: 2002: Slovacchia; 2001:
Belgio; 2000: Usa; 1999: Usa;
1998: Spagna; 1997: Francia;
1996: Usa; 1993-1995: Spagna;
1992: Germania; 1991: Spagna;
1989-1990: Usa; 1988:
Cecoslovacchia; 1987: Germania;
1986: Usa; 1983-1985:
Cecoslovacchia; 1976-1982: Usa;
1975: Cecoslovacchia.
pure in spagnolo: «Il segreto
del nostro successo è molto
semplice: ho una squadra di
tenniste eccezionali. Sono brave quando giocano i tornei, sono grandiose quando mettono
la maglia azzurra per la Fed
Cup. Insomma, sono le migliori al mondo. Sono fatte d’acciaio». A prescindere da San Diego.
Tensione Ma c’è Flavia che si
carica la squadra sulle spalle
e, approfittando anche di
un’avversaria molto morbida
(la capitana Fernandez forse
si pentirà di averla schierata
nei due singolari), fa centrare
lo storico risultato. Anche se la
brindisina inizia nel peggiore
dei modi: cedendo il servizio
nel primo game. E’ quando i
suoi lineamenti di bella ragazza si sfigurano e il volto si trasforma in una maschera di tensione. Ma la Vandeweghe le
dà una mano commettendo
una serie di grossolani errori,
come nella prima giornata.
I TORNEI
Federer re di Basilea
Ferrer vede il Masters
Ivanovic maestra B
Detronizzato l’anno scorso del titolo di casa, a
Basilea (Svi, 1.225.000e, indoor), dopo 3 trionfi
di fila, Roger Federer si vendica di Djokovic
(Ser) battendolo 6-4 3-6 6-1 (bilancio 12-6) e
conquistando il titolo n. 65 della carriera (uno
più di Sampras), una settimana dopo il
successo di Stoccolma, dimostrandosi ancora
affamato di successi. Anche a Valencia (Spa,
357.000e, indoor), vince il giocatore di casa,
Ferrer che, in finale, batte 7-5 6-3 il
connazionale, lucky looser, Granollers. Da oggi,
l’ultimo Masters 1000, a Parigi-Bercy (Fra,
2.750.000 e, indoor), senza gli infortunati Nadal
e Tipsarevic, ma con Berdych, Ferrer, Roddick,
Verdasco, Youzhny e Melzer a caccia degli
ultimi 3 posti per il Masters di fine mese a
Londra, e con gli italiani Starace e Fognini.
Mentre nel Masters B, a Bali (Ina, 600.000 $,
indoor), sorride Ana Ivanovic (Ser) che, in
finale, supera Kleybanova (Rus) 6-2 7-6 (5).
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44
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET SERIE A: QUARTA GIORNATA
Siena rimonta
con Lavrinovic
Caserta al palo
Il lituano decisivo, la Pepsi sbaglia i liberi e resta
a zero. Pianigiani: «Bravi a rimanere freddi»
senese di Ksystof Lavrinovic,
33 punti, sconfigge una Pepsi
molto più in salute di quanto
dica il ruolino da quattro sconfitte su quattro. Tutte arrivate
segnando almeno 87 punti e
subendone almeno 91. Ne nasce una gara di alto livello, divertente.
poi ne sbaglia 3 degli ultimi 4.
Una gara che potevano vincere entrambe, ci è riuscita Siena perché dalla lunetta non
hanno fallito Stonerook, che
in fondo ha fatto anche i falli
giusti, e Moss. Ovvero quelli
che hanno alzato il volume difensivo, sottofondo casalingo
alla sparatoria a colpi di talento tra Lavrinovic ed Ere, accompagnato invece dalle vampate di Jones e Bowers.
Sacripanti «Complimenti ai
miei, buonissima partita per
40 minuti — commenta Sacripanti —. In difesa abbiamo fatto qualche scelta rischiosa,
che credo abbia pagato. Sono
quattro partite che perdiamo
negli ultimi due minuti, probabilmente siamo stati sfortunati: Siena ha tirato 35 tiri liberi...».
Però poi bisogna segnarli: Siena fa 14/15 nella ripresa dopo
il 5/10 del primo tempo, la Pepsi arriva sul 18/21 al 39’ ma
Pianigiani «Partita bella anche
da vedere — è l’analisi di Simone Pianigiani —, l’abbiamo
vinta perché avevamo la consapevolezza di dover rimanere
freddi, di dover vincere un finale punto a punto, di non doversi scomporre quando andavamo sotto. Contro scelte tattiche esasperate abbiamo segnato tantissimo, nel 2o tempo abbiamo sempre messo la palla
dove volevamo». Cioè nelle
mani di Lavrinovic: nel 2o tempo ha subito anche 12 falli in
GIUSEPPE NIGRO
SIENA
CASERTA
91
87
(15-17, 35-41; 65-68)
MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 17
(4/5, 2/2), Kaukenas 14 (1/8, 1/3),
Moss 8 (3/6, 0/1), Stonerook 4 (1/2),
Rakovic 8 (4/5); Zisis 2 (0/2, 0/2), Lavrinovic 33 (8/12, 2/2), Aradori 2
(1/2), Michelori, Carraretto (0/2 da
3), Ress 3 (1/2 da 3). N.e.: Monaldi.
All.: Pianigiani.
PEPSI CASERTA: Di Bella 2 (1/2, 0/2),
Bowers 14 (4/8), Ere 28 (5/12, 5/7),
Jones 17 (4/4, 2/9), Garri 6 (3/4); Williams 7 (1/3), Koszarek, Colussi 11
(3/3, 1/2), Martin 2 (1/3). N.e.: Marzaioli, Parrillo. All.: Sacripanti.
ARBITRI: Sabetta, Chiari, Capurro
NOTE - T.l.: Mps 29/35, Pep 19/25.
Rimb.: Mps 29 (Lavrinovic 9), Pep
34 (Jones 9). Ass.: Mps 14 (Zisis 4),
Pep 14 (Di Bella 6). Progr.: 5’ 10-3,
15’ 26-28, 25’ 50-49, 35’ 74-72.
Usc. 5f.: Garri 28’45" (63-61), Ere
39'50" (88-85). Spettatori 4622
per 22.330 euro.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA dLa miglior prestazione
coppia con Kaukenas, che così
si è messo in partita dopo un
avvio da 0/6.
Transizione Caserta aveva cominciato la ripresa avanti
43-35, capace ogni volta che
Siena sembrava avere l’inerzia
della gara di spuntare da sotto
le foglie e ribaltarla in un paio
di azioni, liberando il talento
in transizione, a lungo limitata dai toscani. Costretta la Pepsi a sei perse nei primi 5’, Siena era scappata 10-3, ma bastavano un paio di azioni in
cui saltava il piano di giocare
sotto ritmo per innescare Jones, poi Bowers, poi Ere:
17-21 all’11’, che diventava
26-32 con Colussi.
Energia Come in passato,
l’Mps si accendeva dopo il riposo con una botta di energia:
quella di McCalebb esploso anche in tiri da fuori a sorpresa
che sulla partita pesano un bel
po’, come il 48-47 che ridava
la testa a Siena al 24’ o la tripla
di tabella che gliela restituiva
al 35’ sul 76-72, dopo l’ennesimo ribaltone campano
(65-70) a cavallo del 30’. Il
punto a punto si rompeva negli ultimi 2’: Siena diventava
lepre quando Lavrinovic vinceva il duello su entrambi i lati
del campo con Williams
(86-82 a 1’20"), mentre Caserta si azzoppava da sola dalla
lunetta.
STRO
GUARDA SUL NO
S
SITO GLI HIGHLIGGIHT
ORNATA
DELLA QUARTA
DI SERIE A
PESARO
Milano, una prova di forza
Hawkins travolge Brindisi
BOLOGNA
David Hawkins, 28 anni, guardia dell’AJ Milano, 15.5 punti di media CIAM
PAOLO BARTEZZAGHI
MILANO
BRINDISI
97
76
(33-24, 58-38; 83-61)
AJ MILANO: Finley 6 (2/3), Hawkins 21
(5/7, 1/1), Maciulis 12 (3/4, 2/4), Mancinelli 16 (4/5, 2/4), Melli 2 (1/2); Mordente 5 (1/4, 1/2), Jaaber 14 (4/4,
1/1), Rocca 11 (4/8), Ganeto 10 (2/4,
1/3), Nardi (0/1 da 3). All.: Bucchi.
ENEL BRINDISI: Dixon 13 (1/4, 3/8), Roberson 17 (1/6, 5/10), Diawara 19 (4/6,
1/6), Bavcic 5 (1/2, 1/1), Lang 10 (3/4);
Radulovic 3 (0/1, 1/3), Maresca 7
(2/2, 1/1), Infante 2 (1/2), Gallea, Giovacchini (0/1). All.: Perdichizzi.
ARBITRI: Seghetti, Begnis, Caiazza.
NOTE - T.l.: Mil 21/33, Bri 14/18.
Rimb.: Mil 27 (Ganeto 5), Bri 33
(Dixon, Diawara 6). Ass.: Mil 18 (3
con 4), Bri 10 (Dixon 5). Progr.: 5’
12-15, 15’ 48-33, 25’ 69-52, 35’
92-68. Usc.5f.: Diawara 35’49
(93-68), Roberson 38’34" (96-76).
Tecn.: Mordente 16’18" (48-35).
Spett. 4700 per 49.550 euro.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dSedici anni fa, quan-
do arrivò in testa alla classifica
di serie A da sola, Milano perse
subito e venne raggiunta da Verona. Sedici anni dopo, Brindisi non è la Verona di Henry Williams e Milano non è capolista
per caso, se ha questa forza fisica e mentale. Questa Olimpia
piazza un doppio 9-0 nel primo quarto e la partita diventa
una felice corsa in discesa. Percentuali altissime (9/11 da 2 e
3/4 da 3 nel primo quarto), difesa su tutto il campo, assenze
che per una volta non pesano.
«Bravi ragazzi — dice Piero
Bucchi — hanno messo l’energia giusta anche in un momento di emergenza. L’unica pecca
che posso trovare è che abbiamo concesso troppi rimbalzi of-
Il falco La partita vera dura
qualche minuto: a un paio di
triple di Anthony Roberson risponde l’energia incontenibile
di David Hawkins che contro
squadre come Brindisi è di un
altro pianeta. Segna 14 punti
nel primo quarto senza errori
al tiro. «Energia, freschezza,
profondità della panchina —
dice Giovanni Perdichizzi — la
partita ha rispecchiato la differenza di valori. Un dato su tutti: loro hanno segnato 57 punti
con il quintetto e 40 con la panchina. Noi 64 e 12. E dalla loro
panchina escono giocatori che
da noi starebbero 35’ in campo». Solidissimo, ancora una
volta, Ibrahim Jaaber, sia in difesa sia in attacco dove non
sbaglia un tiro e una scelta.
LEADER
R
Marcatori
1. Zoroski
(Teramo)
m.p.19.8
2. Kaukenas
(Siena) 19.3; 3.
Ere (Caserta) 18
R
Rimbalzi
1. Ford
(Montegranaro)
media 10.8; 2.
Suton (Biella)
10.3; 3. Troutman
(Avellino) 10.8
R
Assist
1. Collins
(Pesaro) media
8.3; 2. M.Green
(Avellino) 6; 3.
Rowland (Cre) e
Green (Cantù) 3.8
Gazzetta.it
LA CAPOLISTA E’ ARRIVATO VAN DEN SPIEGEL, A BREVE L’ACCORDO
fensivi». Saranno 15 a fine partita, per quel che valgono quando si tira così bene recuperando 24 palloni e perdendone 9.
Marijonas Petravicius resta in
panchina, in quintetto va Nicolò Melli mentre è arrivato a Milano Thomas Van den Spiegel.
«L’accordo non c’è ancora —
spiega Bucchi — e vediamo anche come sta. L’idea è che aiuti
Petravicius a recuperare dall’infiammazione al tendine
d’Achille e in attesa del recupero di Pecherov. Giovedì a Valencia? Non credo, ma spero
che Petra possa darci una mano, quella che ci ha dato Melli
oggi».
s
66
70
(17-21, 34-40; 53-56)
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Collins 15 (4/8, 2/12), Hackett 9 (4/6), Almond 3 (0/3, 0/5), Aleksandrov 13
(1/2, 3/6), Cusin 4 (2/3); Cinciarini 2
(1/2, 0/1), Lydeka 13 (4/6), Flamini,
Traini 7 (2/3 da 3). All.: Dalmonte.
CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Poeta
7 (0/2, 1/3), Gailius 3 (0/1, 1/2), Kemp 8
(0/4, 2/3), Amoroso 5 (1/1, 1/3), Sanikidze 4 (2/6, 0/1); Koponen 13 (2/4,
1/4), Homan 13 (5/10), Martinoni
(0/1, 0/1), Winston 14 (6/8, 0/3), Moraschini 3 (0/1, 1/1). All.: Lardo.
ARBITRI: Paternicò, Giansanti, Weidmann.
NOTE - T.l: Pes 13/21, Bol 17/19.
Rimb: Pes 41 (Lydeka 12), Bol 36
(Kemp 9). Ass: Pes 9 (Collins 8), Bol
7 (Winston 2). Progr: 5’ 6-8, 15’
27-28, 25’ 43-47, 35’ 59-63. Usc.
5f: Cusin (con tecnico) 32’16"
(58-59), Collins 39’37" (63-66), Homan 39’43" (63-68), Amoroso
39’54" (66-68). Spett. 4496.
DONNE A-1
Tre in testa
Macchi 26 punti
(3a giornata): Lavezzini
PR-Umana VE 66-59 (Antibe
17), Phonica Pozzuoli-Taranto
60-64 (Dixon 18), Famila
Schio-Pool Comense 69-57
(Macchi 26), Erg PrioloBracco Sesto S.G. 55-79
(Summerton 25), Job Gate
NA-Officine Digitali Faenza
54-64 (Adriana 21), Agos
Ducato LU-Liomatic
Umbertide 32-51 (Robert 21).
CLASSIFICA: Schio, Taranto,
Umbertide 6; Como, Faenza,
Parma 4; Venezia, Napoli,
Sesto 2; Pozzuoli, Priolo,
Lucca 0.
SCAVOLINI DELUDENTE L’EX COLLINS
Koponen e difesa
Dopo 8 anni Bologna
passa a Pesaro
Virtus sempre
avanti ma nel finale
Aleksandrov sbaglia
i liberi del pareggio
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dPESARO Dopo avere scongiurato il tabù Avellino, coach Lardo neutralizza la temuta e non
concretata vendetta di Collins
trovando una vittoria a Pesaro
che mancava da 8 anni (playoff
2002, sotto il regno di Rigaudeau). In attesa di sviluppare un
gioco offensivo più credibile,
oggi Bologna può vincere una
trasferta difficile tirando col
39% perché ha il merito di tenere l’avversario sempre sotto al
proprio potenziale, sporcando
e cloroformizzando il gioco altrui.
Linea verde E tra i tanti pompatissimi giovani ancora acerbi
(6 punti in 24’ per il trio Moraschini-Gaulius-Martinoni), il
migliore è Koponen, un veterano di 22 anni. Anche la linea
verde della Scavo si esaurisce
nei 14’ del baby Traini, una bella faccia tosta di 18 anni, più
responsabile di Hackett che
non prende come dovrebbe sul-
le spalle la squadra orfana di
Diaz e tradita dal pessimo Almond (0/8 in 29’).
La Virtus si affida al trio Koponen-Winston-Homan per gestire 39’ di vantaggi. Solo due volte Pesaro va avanti coni canestri di Collins che sembrano annunciare tuoni e fulmini sulla
difesa bolognese. Invece il play
viene addomesticato dalle staffette di Lardo e contenuto a un
mediocre 30% in azione. Bologna fa e disfa, controllando
sempre vantaggi minimi, con
Winston esplosivo nel 3o quarto (34-43) e Homan vivo e puntuale sugli scarichi. Pesaro non
concretizza i tanti secondi tiri
(16 rimbalzi offensivi). Nel finale la Virtus si complica la vita, Lydeka firma il -3, Koponen
non tiene una rimessa e Pesaro
ha due passaggi in lunetta per
l’aggancio ma Aleksandrov fallisce i liberi del supplementare.
Festa Lardo fa festa: «Vittoria
importante dopo tanti k.o. su
questo campo. La difesa ha tenuto bene, stiamo crescendo»,
invece Dalmonte manda un
messaggio agli arbitri: «Non
siamo stati aggressivi come dovevamo anche se alla fine abbiamo perso per due possessi.
Cusin (uscito per 5 falli con un
tecnico pesante) ha giocato solo 14’ e non per motivi tecnici.
Qualcuno dovrebbe interrogarsi sul perché».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA 4a GIORNATA
RISULTATI
TREVISO-VARESE
67-72
CANTÙ-TERAMO
82-70
SIENA-CASERTA
91-87
MILANO-BRINDISI
97-76
AVELLINO-ROMA
72-65
PESARO-BOLOGNA
66-70
CREMONA-MONTEGRANARO 82-80 dts
SASSARI-BIELLA
97-90
CLASSIFICA
SQUADRE
PT G
MILANO
8 4
CANTÙ
6 4
VARESE
6 4
SIENA
6 4
BOLOGNA
6 4
SASSARI
6 4
MONTEGRANARO 4 4
PESARO
4 4
BIELLA
4 4
CREMONA
4 4
AVELLINO
4 4
ROMA
2 4
BRINDISI
2 4
TREVISO
2 4
TERAMO
0 4
CASERTA
0 4
V
4
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
1
1
1
0
0
P
0
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
3
3
3
4
4
Le prime 8 ai playoff, l’ultima in LegaDue.
PROSSIMO TURNO
Ksystof Lavrinovic,
31 anni, lituano di
Siena, ieri 33 punti,
suo massimo in
serie A CIAM/CAST
(14/11, ORE 18.15)
CANTÙ-SIENA (13/11)
CASERTA-BOLOGNA (13/11)
SASSARI-MILANO (11.45)
MONTEGRANARO-AVELLINO
ROMA-TREVISO
TERAMO-PESARO
VARESE-BRINDISI
BIELLA-CREMONA
45
R
Avellino va
Crisi Roma?
Boniciolli
«Siamo vivi»
Spinelli e Troutman, l’Air vola
Smith male: «Ne usciremo»
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO d«Avremo tanti alti e
bassi», avevano profetizzato
Matteo Boniciolli e Boscia
Tanjevic, coach e d.t. della Lottomatica, subito dopo la netta
vittoria dell’esordio contro Brindisi. Il problema è che, in questa enigmatica Roma, si vedono solo picchi negativi. Avellino, pur senza brillare, ha messo
a nudo le pecche di una Virtus
che ora ha quasi esaurito i suoi
bonus. E deve risolvere in primis il suo caso più spinoso,
Charles Smith, ancora impresentabile: 3 punti, 1/7 dal campo in 22’, -7 di valutazione. Il
tecnico gli dà fiducia, ma è chiaro che questa non può durare a
vita. «Dopo la gara era disperato perché non si dà pace — spiega il tecnico romano —, ma lo
conosciamo, sono convinto che
ne uscirà così come tutta la
squadra da questa situazione.
Che dirvi, giochiamo male, è
evidente. L’importante è non
perdere la fiducia nel lavoro,
mai. Non drammatizzo, insomma. Quando una squadra recupera 27 palloni, è viva. E tutti i
ragazzi sono ora amareggiati.
Alla fine, si sono anche parlati
da soli, lasciandomi fuori lo spogliatoio».
Diavolo La partita, Avellino, l’ha
sempre tenuta in pugno. Ha vinto con cinque uomini in doppia
cifra, con Vitucci che si è accontentato di soli otto uomini a referto, e i cinque iniziali in campo per 30 e più minuti. «Però si
può fare meglio — dice il tecnico —, abbiamo spesso peccato
di superficialità, 26 palle perse
sono troppe. Comunque, volevamo imprimere alla gara una
Chevon Troutman, 28 anni, ala di Avellino, 14.5 punti di media CIAM
partenza importante, e così è
stato». In attesa di un Green più
pimpante, che ha rifiutato all’inizio diversi tiri (ma ha chiuso con 8 assist), ci ha pensato
Spinelli a cambiare il ritmo alla
gara e spezzare in due la difesuccia della Lottomatica (che
ha ritrovato Datome per pochi
minuti): il play irpino fa il diavolo a quattro. Al riposo
(36-26), la direzione della serata è già evidente. Roma è ferma
a 13 punti nella valutazione,
con addirittura cinque in negativo. Ci pensa Troutman, nella
terza frazione, a segnare 11 i pesantissimi punti. Avellino va
più volte sul +13, Roma invece
va sempre a corrente alternata.
Nell'ultimo quarto, un mai domo Washington cerca di spingere i suoi alla rimonta (61-54 al
35') ma la tripla (l'unica) di Green a -1'40" vale il +11 (71-60)
e la parola fine al match.
72
65
AVELLINO
ROMA
(14-13, 36-26; 55-44)
AIR AVELLINO: Green 3 (0/1, 1/5), Dean 14 (2/3, 2/4), Thomas 14 (4/5),
Szewczyk 12 (4/5, 1/2), Troutman 17
(7/11); Johnson 2 (0/1), Lauwers (0/3
da 3), Spinelli 10 (3/5). N.e.: Cortese, Casoli, Infanti, Iannicelli. All.: Vitucci.
LOTTOMATICA ROMA: Giachetti 4
(1/1, 0/3), Smith 3 (0/2, 1/5), Dedovic
13 (6/7, 0/5), Dasic 6 (2/4, 0/2), Crosariol 1 (0/1); Washington 20 (5/8, 2/6),
Traore 8 (4/4), Vitali 4 (0/2, 1/1),
Heytvelt 6 (0/1, 1/4), Datome (0/1).
N.e.: Tonolli, Iannilli. All.: Boniciolli.
ARBITRI: Sahin, Taurino, Ramilli.
NOTE - T.l.: Ave 20/27, Rom 14/22.
Rimb.: Ave 33 (Szewczyk 7), Rom
26 (Dasic 6). Ass.: Ave 14 (Green 8),
Rom 6 (6 con 1). Progr.: 5' 8-6, 15'
23-18, 25' 40-35, 35' 61-54. Usc. 5
f.: Washington 39’12” (71-62), Troutman 39’42” (72-65). Tecn.: Traore.
Antisp.: Heytvelt. Spett. 3.200
LEGADUE, 6A GIORNATA PISTOIA SBANCA REGGIO
CONTRO BIELLA E MONTEGRANARO
Sassari super, Cremona s’impone in volata Udine mantiene
la vetta solitaria
SASSARI
BIELLA
97
90
(30-13, 52-41; 71-60)
SASSARI: Diener 18 (5/7, 2/4), Devecchi 5 (0/1, 1/2), White 22 (8/12, 1/3), Hubalek 19 (8/13, 0/3), Cittadini (0/1); Sacchetti 5 (1/3, 0/1), Tsaldaris 11 (0/2, 2/4),
Vanuzzo 9 (1/1, 1/2), Pinton (1/1). N.e.: Maninchedda e Spampinato. All.: Sacchetti.
ANGELICO BIELLA: Sosa 24 (5/9, 3/7),
Slaughter 14 (5/11, 1/1), Viggiano 18
(6/9, 1/4), Salyers 6 (3/5, 0/3), Suton 8
(3/6); Soragna 9 (2/4, 1/2), Chessa (0/1,
0/1), Jurak 11 (3/3, 1/1). N.e.: Minessi e Mariani. All.: Cancellieri.
ARBITRI: Facchini, Filippini, Bettini.
NOTE - T.l.: SS 28/35, Bie 15/21. Rimb.:
SS 32 (White 10), Bie 35 (Viggiano 8).
Ass.: SS 11 (Tsaldaris 4), Bie 11 (Sosa 4).
Progr.: 5’ 13-7, 15’ 42-23, 25’ 64-54, 35’
86-69. Antisportivo: Slaughter 34’02"
(79-63). Fallo tecnico: panchina Dinamo
36’41" (88-69). Usc. 5f.: Chessa 39’45"
(95-88). Spett. 4280.
SASSARI — «Se avessi avuto soldi da
spendere li avrei usati per vedere la mia
squadra. Un primo quarto magistrale». Meo Sacchetti è felicemente stremato. La Dinamo ha battuto Biella pur con
Hunter in tribuna per infortunio: «Uno
svantaggio per loro e per noi, perché hanno proposto dei quintetti anomali sui
quali non riuscivamo a cambiare» il commento di Cancellieri, mentre Diener affondava i colpi costruendo con White un parziale di 15-0 che sul 30-13 della prima sirena ha segnato il match. «I primi 10’ sono
stati determinanti perché è praticamente
impossibile recuperare un gap del genere» proseguiva il coach di Biella. Quando
nel 2o quarto Diener segna da 3 il +19, è
notte fonda. A cavallo fra 2o e 3 periodo
Sosa si accende ma la riscossa che sbatte su difesa e vèrve sassaresi, con Tsaldaris e Hubalek che chiudono il match.
Giovanni Dessole
CREMONA
MONTEGRANARO
82
80 dts
(17-13; 31-29; 53-48; 68-68)
VANOLI BRAGA CREMONA: Rowland
21 (4/9, 4/6), Foster 16 (4/10, 2/6),
Drozdov 15 (3/4, 3/4), Milic 16 (5/10),
Sekulic 6 (2/13, 0/1); Formenti (0/2),
D’Ercole (0/1), Perkovic 8 (1/3, 2/6), Zacchetti (0/1). N.e.: Zampolli, Conti, Marenzi. All.: Mahoric.
FABI SHOES MONTEGRANARO: Maestranzi 18 (1/5, 4/6), Ray (0/1), Jones 8
(1/1, 2/5), Ivanov 14 (4/8, 2/3), Ford 19
(8/13); Antonutti 4 (1/2, 0/1), Cavaliero 13
(2/4, 3/7), Canavesi 1 (0/1, 0/1), Cinciarini
3 (1/2, 0/1). N.e.: Nasini, Ongenaet. All.: Pillastrini.
ARBITRI: Cerebuch, Duranti, Barni.
NOTE - T.l.: Cre 11/18, Mon 11/17. Rimb.:
Cre 43 (Sekulic 9), Mon 39 (Ford e Ivanov
10). Ass.: Cre 13 (Rowland 6), Mon 13 (Cavaliero 6). Progr.: 5’ 11-8, 15’ 26-23, 25’
47-38, 35’ 55-59. Spett. 3200.
CREMONA — In una partita dalle mille emozioni e un supplementare, Cremona riemerge dalle sabbie mobili e coglie la prima
vittoria casalinga della stagione contro
Montegranaro che perde, dopo 4’, Ray
per infortunio. Nel finale, coda polemica
per un presunto fallo non fischiato a Foster su Cinciarini a 19" dalla fine dell’overtime: sulla ripartenza Rowland inchioda la
schiacciata del sorpasso (81-80). Maestranzi sbatte contro il muro difensivo di
Milic commettendo passi e non trova nemmeno il ferro nel tiro della disperazione,
sulla sirena, dopo che Foster aveva segnato un solo libero sul fallo sistematico della
Fabi Shoes. Pillastrini sceglie la via della
diplomazia: «Il presunto non fischio l’avete visto, preferisco non commentare, rischieremmo cose che non vanno rischiate». Mahoric gongola: «Complimenti alla
mia squadra, è stata una partita durissima. Non esistono gare facili in questo campionato, nemmeno per Siena e Milano».
Alessandro Rossi
NBA GLI HORNETS SONO IMBATTUTI, CADONO TORONTO E NEW YORK
Belinelli vince e esagera
Segna anche da 20 metri
dMarco Belinelli ha segnato
con un piede entro la linea dei
tre punti. Ma nel canestro dalla parte opposta del campo.
Un missile da oltre 20 metri è
stata sua ciliegina sulla sesta
vittoria degli imbattuti Hornets, la miglior partenza della
loro storia. L’azzurro chiude
con 14 punti, 4/7 da 3 e 5 rimbalzi, David West con 25. Il rovescio della medaglia sono i
Raptors di Andrea Bargnani
che chiudono senza vittorie il
difficile tour di 4 gare a Ovest,
perdendo la quinta di fila a Portland (bilancio 1-5). Anche il
Mago è in ombra: chiude con
12 punti in 31’ con 6/17 al tiro,
3 perse ma 8 rimbalzi. Ieri, ritorno amaro dei Knicks al Garden, sconfitti da Philadelphia.
Danilo Gallinari chiude con 15
punti in 33’ (4/11 al tiro) e 6
rimbalzi ma come tutta New
York gioca una gara mediocre
anche se realizza la tripla del
-1 a 7’ dalla fine. Stoudemire
sorpassa ma poi i Knicks subiscono un 10-2 decisivo. Ora sono 3-3. Miami batte i Nets con i
Big Three sopra i 20 punti: Wade 29 con 10 rimbalzi, LeBron
23, Bosh 20. Ma la strada verso
l’eccellenza è ancora lunga.
RISULTATI
Belinelli, 24, 11 punti di media AP
IERI: New York- Philadelphia 96-106
(Stoudemire 21; Brand 20). SABATO:
Charlotte-Orlando 88-91 (G.Wallace
25; Lewis 22), Washington-Cleveland
102-107 (A.Thornton 23; L.Williams 28),
Miami-New Jersey 101-89 (Wade 29;
Morrow 25), Milwaukee-New Orleans
81-87 (Bogut 19; Da.West 25), San
Antonio-Houston 124-121 ts (Ginobili
28; K.Martin 24), Dallas- Denver
92-103 (Terry 26; Anthony 27),
Utah-LA Clippers 109-107 2ts
(D.Williams 30; E.Gordon 27),
Portland-Toronto 97-84 (Roy 26; Jack
16), Sacramento-Memphis 91-100
(T.Evans 30; Gay 32).
SCAFATI-CASALE MONFERRATO
77-62
(23-11, 38-30, 58-43)
SUNRISE SCAFATI: Levin 13 (5/6,
1/2), Hunter 17 (4/8, 3/4), Davis 11
(4/6, 0/2), Baldassarre 9 (3/3), Chiacig 21 (7/11); Casini 3 (0/3, 1/1), Fattori
3 (0/2, 1/1). FASTWEB CASALE MONFERRATO: Hickman 10 (1/4, 2/5),
Taylor 9 (2/5, 2/4), Pierich 10 (2/5,
2/4), Nnamaka 6 (3/3), Fantoni 17
(6/10); Malaventura 2 (1/3, 0/3), Ferrero 4 (2/3, 0/1), Chiotti 4 (1/1). (m.d.c.)
REGGIO EMILIA-PISTOIA
76-78
(18-19, 42-32; 63-57)
TRENKWALDER REGGIO EMILIA:
Beck 20 (6/11, 2/9), Fultz 17 (4/9,
1/8), Salvi 2 (0/2, 0/1), Cervi 4 (2/2),
Smith 7 (3/10, 0/3); Valenti 10 (4/5),
Frassineti 5 (1/3, 1/3), Frosini 7 (3/5),
Slanina 4 (1/1, 0/1). TUSCANY PISTOIA: Filloy 3 (0/1, 1/4), Porzingis 6
(3/5, 0/1), Toppo 14 (5/8), Forte 27
(5/9, 5/6), Varnado 18 (7/11); Berti 8
(1/2, 2/5), Fucka 2 (1/4). (d.b.)
VEROLI–FORLÌ
97-89
(22-15, 20-43, 67-68)
PRIMA VEROLI: Binetti 5 (1/3, 1/2),
Jackson 16 (4/5, 2/6), Rosselli 31
(6/9, 4/5), Brkic 11 (1/4, 1/3), Kavaliauskas 6 (2/5); Gatto 21 (3/3, 3/4),
Iannone 6 (2/2), Rossetti 1 (0/1 da 3),
MARCO POLO FORLÌ: Piazza 2 (0/3,
0/1), Licartovsky 3 (0/5, 1/3), Wittman 19 (2/9, 4/5), Foiera 23 (5/6,
3/4), Gordon 23 (9/12, 0/2); Ranuzzi
10 (3/5, 1/2), Forray 4 (2/5). (al.bi.)
SAN SEVERO–FERRARA
60-70
(18-24; 31-32; 39-49)
MAZZEO SAN SEVERO: Childress
5 (1/3, 0/3), McKay 14 (4/7, 1/3), Leonavicius 9 (3/5, 1/2), Cutolo 7 (1/3,
1/3), Johnson 3 (0/5); Ferri 2 (1/1, 0/1),
Zanelli 10 (1/2, 2/6), Ianes 4 (1/2), Chiarello 6 (3/4). All.: Ciani. NATURHOUSE
FERRARA: Boyette 19 (6/11, 1/2), Farabello 10 (2/2, 2/5), Cournooh 8
(1/1, 1/3), Ndoja 17 (4/7, 2/5), Kotti 10
(4/6); Mazzola 4 (2/2, 0/3), Melson 2
(1/1, 0/2), All.: Martelossi. (mi.pr.)
BARCELLONA-IMOLA
84-73
(19-18, 38-39, 61-54)
SIGMA BARCELLONA Crispin 20
(4/5, 4/5), Hicks 14 (6/10, 0/2), Bucci 17 (5/7, 1/3), Da Ros 5 (1/4, 1/2),
Achara 11 (5/6); Mocavero 11 (4/5,
0/1), Bonessio 4 (1/2, 0/1), Sorrentino 2
(1/1), All.: Pancotto. AGET IMOLA Masoni 8 (3/6), Prato 17 (4/6, 1/3), Ringstrom 9 (2/3, 1/2), Whiting 19 (5/7,
1/3), Ebi 12 (5/12, 0/2), Moreno 2 (1/1,
0/1),Amici 3 (0/1, 1/1), Bruttini 3 (1/1).
All.: Lasi.
CASALPUSTERLENGO-UDINE
62-70
ASSIGECO CASALPUSTERLENGO:
Boykin 5 (1/4), Bertolazzi 6 (0/6,
2/4), Cerella 8 (4/10), Szabo 8 (4/7),
Marigney 17 (6/10, 0/4); Venuto 5
(1/2, 1/4), Banti 13 (3/6, 1/2). All.: Calvani. SNAIDERO UDINE: Mathis 10
(4/5, 0/1), Harrison 9 (0/2, 2/5), Lee
18 (9/12), Williams 17 (4/6, 2/2), Dordei 7 (3/8, 0/2); Truccolo 2 (1/1, 0/2),
Prandin 2 (1/3, 0/1), Rinaldi 5 (2/5, 0/1).
All.: Garelli. (m.n.)
Anticipi: Venezia-Jesi 76-72, Verona-Rimini 81-88. Class.: Udine 12; Venezia, Rimini 10; Pistoia, Barcellona 8;
Casalpusterlengo, Reggio Emilia, Casale, Jesi, Scafati 6; Forlì, Imola, Veroli,
Ferrara 4; Verona 2; San Severo 0.
Stampato e distribuito da NewspaperDirect
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46
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
R
GOLF IL WGC A SHANGHAI
Francesco Molinari oggi compie 28
anni. E’ professionista dal 2004.
Ha giocato 172 tornei del Tour AP
Trionfo!
di
STEFANO CAZZETTA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’alba
di un nuovo
campione
Molinari
magie
da n. 1
«Era ora»
Chicco batte Westwood e
i più forti: «Quante rivincite»
VINCENZO MARTUCCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Non è stato facile». Francesco Molinari vince il torneo
più importante di sempre del
golf azzurro, si stacca definitivamente quel diminuitivo,
«Chicco», e, appena emerge
dall’abbraccio con mastro Bertaina, fratel Edoardo e baby
Manassero, ripete: «Non è stato facile». Come se qualcuno
potesse sminuire il secondo
successo individuale (4 anni
dopo l’Open d’Italia 2006), sulla scia di quello di squadra
(con Dodo), nella Coppa del
mondo 2009, sempre in Cina. Come se non fosse abbastanza netta la firma su
Shanghai, la quarta ed ultima tappa del ricco circuito Wgc con i più forti
della classifica che si battono per 7 milioni di dollari (e la prima moneta di
1,2 milioni). Come se la diretta tv non avesse mostrato al
mondo la tecnica, la freddezza e la tenacia con cui il torine-
x
PURE LEE
APPLAUDE
Lee Westwood:
«L’unica cosa
che mi manca è
la vittoria. Ma,
nelle 36 buche
insieme,
Molinari è stato
impeccabile: ha
meritato il
titolo»
se tiene lontano di almeno un
colpo, dalla prima all’ultima
delle 72 buche, il neo numero
1 del mondo, Lee Westwood.
Giocando meglio, mettendogli pressione con i 4 birdie nelle prime 8, impressionandolo
con un approccio al bacio (e relativo quinto birdie di giornata) alla 16, strappando coi denti gli ultimi due par, dribblando l’eagle dell’inglese alla 18,
e siglando, infine, con 269 colpi (65 70 67 67) il -19 che cambia la carriera. Non solo l’indimenticabile auto-regalo per i
28 anni, di oggi.
Perfezione Diciamolo, dopo
sei secondi posti, dopo tanta
concretezza e continuità macchiate nel putt, dopo i tre acuti
stagionali dei rivali diretti (il
fratello Edoardo e baby Manassero), Francesco doveva
assolutamente togliersi la
scimmia dalla spalla. «Finalmente, anche la pazienza ha un limite. Dopo tante volte che ci sono andato
vicino, sapevo che era solo
questione di tempo. Ma mi va
anche bene, per vincere in questo modo un torneo così». Perché l’esperienza si compra sulla propria pelle: «Non ero mai
stato così forte su putt e chip,
questa è stata la differenza rispetto ai secondi posti del passato. Una settimana perfetta,
soprattutto perché ho tenuto
di testa, di nervi: non è facile
quando hai sempre a uno-due
colpi — mai con un margine di
tranquillità —, uno come Westwood, che sbaglia poco di
suo e, al momento, è il più forte del mondo. Ero sempre sotto pressione. L’esperienza inRyder Cup e contro Tiger sono
state utilissime per gestire la situazione negli ultimi 3 giri. Ho
cercato solo di fare il mio gioco, colpo dopo colpo, senza altri pensieri, e ha funzionato.
Con la fiducia che ho acquisito
negli anni insieme alla completezza del gioco».
Magia Emblematica la stretta
di mano affettuosa, complice
e insistita, con lo sportivissi-
mo Westwood. «Ancora non
riesco a capacitarmi di come
ho fatto. Sono incantato da come ho giocato e per come ho
tenuto lontano Lee, che avrebbe meritato di vincere anche
lui. Mi sono trovato nella stessa situazione e so che non è facile. Certo che ho pensato a
una rivincita dell’anno scorso
in Portogallo. Ma, soprattutto,
abbiamo fatto il vuoto, con i
terzi a 10 colpi (Donald e Ramsay): che gran testa a testa, fino all’ultimo colpo».
Ripartenza Emblematico l’abbraccio di Edoardo e Matteo,
gli altri Moschettieri del miracolo Italia: «Andiamo di meglio in meglio, non so dove arriveremo. Ci trainiamo a vicenda: ultimamente loro mi hanno fatto lavorare ancor più duro per dare un contributo a
questi successi». Giovedì sarà
già di nuovo in campo a Singapore. «Poi una settimana a casa e poi Dubai». Il Masters degli europei di fine novembre,
con 3 italiani. Incredibile.
CON GAZZETTA A 14,99 e
In edicola il 6˚ dvd
L’epopea Ryder
E’ in edicola con la Gazzetta
dello Sport, a 14,99 euro più il
quotidiano, la sesta uscita della
collana Il Grande Golf: «History
of the Ryder Cup» è una
cavalcata in 80 anni di sfide tra
le due sponde dell’Atlantico.
Open d’Italia-Shangai: solo vittorie storiche
Ecco cosa c’è dietro l’ HSBC
Champions vinto da Francesco Molinari:
E’ il 2˚ titolo dopo l’Italian
Open 2006 di Tolcinasco (primo azzurro dopo 26 anni),
In 125 gare sul tour, è stato 6
volte secondo, 2 dopo play
off (Hong Kong Open, novem-
A sinistra, Francesco Molinari esulta dopo l’Open
d’Italia 2006: il 1˚ successo italiano dopo 26 anni,
a destra, con il fratello Edoardo dopo il trionfo
nella coppa del mondo 2009 SCACCINI-EPA
bre 2008, e Open de France,
2010).
Ha guadagnato 860.153 euro
di prima moneta, il più alto
premio della carriera
Ha superato i 6 milioni di euro vinti in premi sul tour continentale. Ha guadagnato 3 anni di esenzione sull’European
Tour.
E’ entrato tra i primi 15 del
world ranking (Dodo 16˚).
L’ultima vittoria di 2 fratelli
nello stesso anno sul tour era
del 1983, con Severiano e Manuel Ballesteros, ma in tornei
meno importanti.
y
RACE TO
DUBAI,
ORA È 4˚
Classifica
1. FRANCESCO
MOLINARI (65
70 67 67) 269
(-19); 2.
Westwood (Ing,
66 70 67 67)
270; 3. Donald
(Ing) e Ramsay
(Sco) 279; 5.
McIlroy (N.Irl)
280; 6. Woods
(Usa, 68 72 73
68), Green
(Aus), Goosen
(S.Af), Hanson
(Sve),
Andersson Hed
(Sve), Casey
(Ing), Els 281;
29. Kaymer
(Ger) 286; 41.
Mickelson
(Usa),
EDOARDO
MOLINARI (72
71 76 70) 289:
53.
MANASSERO
(71 70 81 71)
293.
Race
to Dubai
DIETRO LA VITTORIA DI FRANCESCO, ENTRATO NEI PRIMI 15 DEL MONDO
Primo azzurro a
vincere un WGC, da
noi aveva sfatato
un tabù di 26 anni
x
il punto
ANNO D’ORO
La quarta vittoria
italiana nel 2010
Quella di Chicco Molinari è la
quarta vittoria italiana
nell’European Tour 2010: due le
ha conquistate il fratello
Edoardo (Scottish Open a
luglio, Johnnie Walker ad
agosto), una Matteo
Manassero (Castello Masters
ad ottobre). Nella storia del
Tour, è il 15˚ successo azzurro.
La classifica: 1.
Kaymer (Ger)
3.207.229 e; 2.
McDowell (N.Irl)
2.675.423 e; 3.
Westwood (Ing)
2.362.143 e; 4.
F. MOLINARI
2.201.614 e; 8.
E. MOLINARI
1.785.937 e;
46.
MANASSERO
667.361 e.
Le facce dicono tutto. Sulle
facce la storia lascia i suoi
segni. Quella di Westwood,
dall’alto delle sue 20 vittorie
in carriera, si apriva spesso
al sorriso, nella quasi
certezza che prima o poi
l’avversario avrebbe offerto
il fianco alla zampata
vincente. Quella di
Francesco Molinari era più
contratta, le mascelle
serrate, lo sguardo
concentrato sull’obiettivo in
una lotta strenua contro i
cattivi ricordi. Francesco
sapeva che doveva vincere
per spezzare il sortilegio.
Tante, troppe volte la
vittoria gli era sfuggita
proprio sul traguardo, quasi
a testimoniare la mancanza
della cattiveria necessaria.
Poi, col passare del tempo,
anche sul volto di Westwood
il sorriso ha lasciato il posto
alla tensione. Francesco
Molinari non cedeva di un
millimetro: ribatteva colpo
su colpo, inventava nuove
traiettorie, imbucava putt un
tempo a lui vietati. Lanciava
segnali: occhio, qualcosa è
cambiato. Il numero uno al
mondo, pur giocando in
modo magnifico, ha ceduto
a qualcuno che
nell’occasione si è
dimostrato più forte.
Ora è Francesco che può
aprirsi al sorriso: i diavoli
che si prendevano gioco di
lui e della sua forza sono
stati scacciati. La mente è
libera, gli scettici sono stati
zittiti. A catarsi avvenuta, la
coppa alzata nel cielo di
Shanghai diventa un rito
propiziatorio: la vittoria
dopo 4 anni è tornata e altre
ne seguiranno, perché tutto è
più facile quando al senso
del dovere si aggiunge la
consapevolezza del potere.
Francesco Molinari, suo
fratello Edoardo e Matteo
Manassero rappresentano un
patrimonio enorme dello
sport italiano. Il presidente
federale Franco Chimenti
gongola e ne ha ben
ragione, perché la semina e
la passione di questi anni
stanno dando frutti pregiati.
E fa bene il Coni a guardare
con attenzione a questo
miracolo italiano: il golf, in
prospettiva olimpica 2016, è
un asso nella manica in più.
Il N.1 FEDERALE
Euforia Chimenti
«Ed è l’inizio...»
«La soddisfazione è immensa,
anche se non sono sorpreso.
Avevo detto che sarebbero
arrivati altri successi». Così il
presidente della Federgolf,
Franco Chimenti, dopo la
vittoria di Molinari in Cina.
«Abbiamo tre grandissimi
giocatori, ai quali non è
precluso nessun traguardo.
E sono convinto che siamo
ancora agli inizi». Chimenti ha
ricevuto le congratulazioni del
presidente del Coni Petrucci,
del segretario generale
Raffaele Pagnozzi e del
sottosegretario Rocco Crimi.
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48
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PALLAVOLO MONDIALE DONNE
ITALIA
STATI UNITI
3
1
(25-16, 24-26, 27-25, 27-25)
ITALIA: Arrighetti 9, Ortolani
23, Piccinini 14, Gioli 19, Lo Bianco 2, Del Core 14; Cardullo (L), Bosetti 1, Crisanti, Rondon. Non entrate: Barcellini, Di Iulio. All. Barbolini
STATI UNITI: Glass, Larson 8,
Akinradewo 13, Hooker 24,
Tom 14, Bown 10; Sykora (L),
Berg, Nnanami, Barboza. Non entrate: Tamas, Hodge. All. McCutcheon.
ARBITRI: Liu (Cina) e Tanaka
(Giap).
NOTE - Spettatori: 2300. Durata set: 23',
30', 28', 30'; totale 111'. Italia: battute sbagliate 11, vincenti 4, muri 10, 2a linea 14, errori 23; Stati Uniti: battute sbagliate 9, vincenti 2, muri 16, seconda linea 15, errori 20.
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAGOYA (Giap) dQualcuno piange, qualcun altro ride istericamente, quasi tutti si abbracciano schiaffeggiandosi le mani
come fanno le giocatrici dopo
un punto vinto. L'Italia delle
donne che schiacciano è sempre uno spettacolo per cuori
forti, non sa cosa sono le mezze misure: tutto o niente. E
quella di ieri sera è stata una
notte da tutto. Tutto ci voleva
per battere gli Stati Uniti, non
soltanto squadra rivelazione
dell'anno, ma anche maledizione azzurra nel quarto di finale
olimpica due anni fa a Pechino, dominatrice del Grand
Prix in estate e grande candidata alle semifinali di Tokyo nel
prossimo fine settimana.
16-20 Un pedigree che, sommato alla classifica (ancora deficitaria) delle azzurre in questo
Mondiale, sembrava sufficiente a scrivere il finale della partita in anticipo. Sembrava scontato (da fuori) che gli Stati Uniti perso il primo parziale non si
sarebbero mai fatti rimontare
per tre set consecutivi un vantaggio di quattro punti
(16-20). Scontato se non ci fosse l'Italia femminile di mezzo
che quando riesce a innescare
Impresa
Un attacco di
Francesca Piccinini,
31 anni TARANTINI
Un’Italia da brividi
piega gli Stati Uniti
e sogna ancora
Difesa da urlo, Ortolani strepitosa, le azzurre
vincono in rimonta: la semifinale resta possibile
la sua difesa asfissiante, mette
angoscia a qualsiasi avversario, toglie certezze a ogni attaccante, anche il più forte e il più
spietato. «Arrivare fra le prime
quattro di questo torneo resta
un'impresa molto difficile
da completare – spiega
Massimo Barbolini, commissario tecnico di queste macchine umane
raccogli-palloni -, ma
vivere una partita come questa dà un gusto
infinito». Infinita come
la determinazione delle azzurre: piccole magari, ma determinate
nel voler raggiungere un obiettivo, appena due giorni fa apparentemente lontanissimo.
Gesso La storia di Paola
Cardullo è emblematica in una squadra che
mai come con questo sistema di gioco (basato
sulla difesa) esalta - obbligatoriamente - la parola gruppo. Il libero
azzurro più o meno 27 giorni
fa aveva ancora una caviglia
stretta in una doccia di gesso,
ieri fermava palloni randellati
a 80-90 chilometri all'ora da alcune delle più forti schiacciatrici del mondo. «Ne ho giocate
tante di partite con la Nazionale in quattro anni, ma intense come questa non ne
ricordo». Massimo Barbolini (anche lui artefice della vittoria con suggerimenti costanti lanciati alle sue ragazze)
torna a sorridere dopo
giorni di pallore e di
pensieri bui come la
notte e racconta di una
partita che – comunque
vada a finire questo torneo – entrerà nella storia della pallavolo italiana. Dividendo fra coloro che l'hanno vista o
vissuta (magari anche
solo in televisione) e
chi no.
Serena Ortolani TARANTINI
Visto Chi ha visto Serena Ortolani armare di nuovo il suo
braccio azzurro e sfondare il
muro americano come un bulldozer, chi ha visto Simona Gioli rimbambire la difesa Usa a
forza di fast, chi ha visto Antonella Del Core e Francesca Piccinini passare dal purgatorio
della ricezione, al paradiso del
mani e fuori, chi ha visto Leo
Lo Bianco vincere con il cervello la sfida ai centimetri e ai muscoli, chi ha visto Valentina Arrighetti eletta muro d'Italia,
chi ha visto Lucia Bosetti entrare per tre set di fila attorno al
24˚ punto e tirare battute velenose con la freddezza di una
senatrice, chi ha visto non dimenticherà. Ma soprattutto
adesso sa che questa non sarà
mai una squadra normale. Fuori dall'ordinario anche nella
«sofferenza» che si riserva per
le prossime 72 ore, quando
pur battendo Thailandia (domani, oggi è previsto il riposo)
e Cuba non avrà la certezza di
un posto fra gli eletti. Ma l'Italia del tutto o niente ha di mostrato che ci proverà fino alla
fine.
Perché agganciare gli Usa può non bastare
LE PRIME DUE DEI GIRONI VANNO IN SEMIFINALE
IN CASO DI PARITÀ CONTA IL QUOZIENTE PUNTI
GIRONE E
Classifica
GIRONE F
quoziente
punti
Prossime sfide
Classifica
quoziente
punti
Prossime sfide
Russia 10 1,271
Serbia
Brasile 10 1,336
Germania
Usa
Giappone 8 1,078
Sud Corea
Russia
USA
1,110
Olanda
Brasile
Serbia
Germania 6 1,136
Brasile
Olanda
Thailandia
Cuba
Giappone
S. Corea 6
1,013
Giappone
Serbia 6
0,989
Russia
Sud Corea
Italia
8
6
1,002
LA GUIDA
Oggi riposo.
Girone E (Tokyo) - Perù-Sud
Corea 1-3 (26-24, 15-25, 18-25,
23-25), Serbia-Cina 3-1 (21-25,
25-20, 25-22, 25-22), Polonia-Russia 0-3 (17-25, 21-25, 31-33), Giappone-Turchia 3-1 (25-19, 23-25,
25-19, 25-13). Domani: Serbia-Russia, Perù-Turchia, Polonia-Cina, Giappone-Sud Corea.
Mercoledì: Perù-Cina, Serbia-Sud Corea, Polonia-Turchia,
Giappone-Russia. Classifica:
Russia 10; Giappone 8; Sud Corea
e Serbia 6; Polonia e Turchia 4; Cina 2; Perù 0.
Girone F (Nagoya) -Olanda-Thailandia 1-3 (15-25, 23-25, 25-15,
24-26), Rep.Ceca-Germania 0-3
(8-25, 17-25, 16-25), Brasile-Cuba
3-1 (23-25, 25-20, 25-13, 25-18),
Italia-Stati Uniti 3-1. Domani:
Rep.Ceca-Cuba, Brasile-Germania, Italia-Thailandia (8.15 diretta
RaiSport1), Olanda-Stati Uniti.
Mercoledì: Rep.Ceca-Thailandia,
Brasile-Stati Uniti, Olanda-Germania, Italia-Cuba. Classifica: Brasile 10; Stati Uniti 8; Germania e Italia
6; Olanda 4; Cuba, Rep.Ceca, Thailandia 2.
SERIE A-1 UOMINI TREVISO BATTE CUNEO RISALENDO DA 0-2. PIACENZA RINASCE CON MODENA
TREVISO
CUNEO
3
2
(22-25, 21-25, 25-21, 30-28, 15-12)
SISLEY TREVISO: Bjelica 12, Fei 21,
Horstink 22, Bontje 6, Pujol 1,
Maruotti 8; Farina (L), Papi 5, Kovar, Boninfante, De Togni 6, Szabo.
N.e. Vanin. All.Piazza.
BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 4, Parodi 18, Fortunato 12, Nikolov
21, Patriarca 9, Volkov 9; Henno
(L), Carletti 1, Peda 1, Rossi. N.e. Galic, Montagna. All. Giuliani
ARBITRI: Saltalippi e Santi.
NOTE - Spettatori 2750, incasso
12.850. Durata set: 28’, 28’, 27’, 32’,
16’; tot. 131’. Treviso: b.s. 22, v. 4, m.
12, s.l. 17, e. 36. Cuneo: b.s. 20, b.v.
6, m. 9, s.l. 14, e. 33. Trofeo Gazzetta: 6 Horstink, 5 Grbic, 4 Bjelica,
3 Boninfante, 2 Papi, 1 Nikolov.
TREVISO Un’ incredibile rimonta regala al Sisley la gioia di stoppare i
campioni di Cuneo, assopiti dopo
aver condotto 2-0, e 16-9 nel 3˚.
Con Grbic in campo con una caviglia slogata, senza Mastrangelo e
senza Wijsmans, i piemontesi hanno condotto fino al clamoroso
black out (“un suicidio” dirà Giuliani)
che si spegneva sulle battute flottanti di De Togni e Papi, entrati per
Bontje e Maruotti. Nel tie-break il Sisley ha qualcosa in più, Boninfante
(dentro per Pujol) armava Horstink
(7 punti nel set).
Emanuele Spironello
TRENTO
MONZA
3
0
(25-15, 25-12, 25-23)
ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 2,
Juantorena 12, Birarelli 7, Stokr
13, Della Lunga 10, Sala 9: Bari
(L), Leonardi 1, Bratoev 1, Kaziyski
1, Sokolov, Colaci (L). N.e. Zygadlo.
All. Stoytchev.
ACQUA PARADISO MONZA: Shumov 3, Travica 2, Rauwerdink
4, Buti 3, Gavotto 15, Rooney 5;
Exiga (L), Molteni 2, Krumins, Forni
4. Ne: Cetrullo, Alborghetti, Zito (L).
Allenatore: Luca Monti.
ARBITRI: Pol e Gnani
NOTE - Spettatori: 2.907, inncasso
23.817. Durata set: 23', 21', 28'. tot:
72’. Itas: b.s. 9, v. 8, m. 5, s.l. 5, e. 3;
Monza: b.s. 11, v. 4, m. 1, s. l. 2, e. 8.
Trofeo Gazzetta: 6 Della Lunga, 5
Juantorena, 4 Stokr, 3 Gavotto, 2
Raphael, 1 Bari.
TRENTO Il poker Trento lo cala di forza. Spazzando via una Monza troppo brutta per essere vera. Da una
parte una squadra cui riesce tutto,
che in battuta mette in croce la ricezione lombarda. Dall'altra una Monza con le polveri annacquate. Due
parziali a senso unico e poi solo nel
terzo è partita vera, con Gavotto
che è l'anima dei lombardi mentre
Stoytchev centellina Kaziyski. Tanto ci pensa un Della Lunga ottimo
soprattutto al servizio (4 ace).
Nicola Baldo
PIACENZA
MODENA
3
0
(25-18, 25-23, 25-20)
COPRA MORPHO PIACENZA: Holt 7,
Nilsson 7, Zlatanov 14, Tencati 4,
Gonzalez 6, Popp 14; Marra (L), Semenzato 2, Ruiz. N.e. Piano, Perazzolo, Boschi. All. Lorenzetti
CASA MODENA: Berezhko 6,
Creus 6, Dennis 16, Kooy 4, Kooistra 8, Esko 1; Manià (L), Diaz 5, Piscopo, Fabroni, Casoli. Ne: Ciabattini, Casadei. All. Prandi
ARBITRI: Sampaolo e Pasquali
NOTE – Spettatori 3300, incasso
17.300. Durata set: 26’, 28’, 28’, tot.
82’. Copra: b.s. 10, v. 5, m. 10, s.l. 4,
e. 15. Casa Modena: b.s. 18, v. 2, m.
2, s.l. 6, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6
Popp, 5 Zlatanov, 4 Holt, 3 Dennis, 2
Marra, 1 Creus
PIACENZA E’ tutta un’altra Piacenza
rispetto a quella zoppicante delle
prime tre partite. I biancorossi dimostrano di non meritare lo zero in
classifica e stoppano la corsa di Modena, fino a ieri imbattuta. Prandi le
prove tutte, cambiando nel 2˚ set la
diagonale degli schiacciatori, sostituendo Kooy e Berezhko con Casoli
e Diaz per migliorare una ricezione
deficitaria. Qualcosa migliora, ma
cresce il muro di Piacenza. E poi oltre al solito Zlatanov i padroni di casa si appoggiano su un Popp in grande spolvero in tutti i fondamentali.
Matteo Marchetti
MACERATA
SAN GIUSTINO
3
0
(25-23, 25-20, 25-23)
LUBE MACERATA: Martino 13,
Stankovic 8, Omrcen 19, Savani
4, Podrascanin 2, Vermiglio 2;
Paparoni (L), Conte 8, Cacchiarelli.
N.e, Marchiani, Vadeleux, Van Walle
. All. Berruto.
RPA SAN GIUSTINO: Schwarz 11,
Braga, Dias 10, Maric 14, Finazzi
4, Steuerwald; Giovi (L), Zhukouski, Van Den Dries 4, Cester 3. N.e.
Bartoletti, Nikic, Lo Bianco (L). All.
Zanini.
ARBITRI: Castagna e Cipolla.
NOTE - Spettatori 1657, incasso
7452. Durata set: 27’, 25’, 27’; tot.
79’. Lube: b.s. 12, v.2 , m. 5, s.l. 10, e.
20. Rpa: b.s. 12, v. 1, m. 4, s.l. 7, e. 19.
Trofeo Gazzetta: 6 Omrcen, 5
Stankovic, 4 Vermiglio, 3 Conte, 2
Schwarz, 1 Martino.
MACERATA – La Lube infila il terzo
consecutivo 3-0 e resta a punteggio pieno, l’Rpa il terzo ko e resta ultimo. Però Macerata ha dovuto soffrire molto più di quanto non dica il risultato. Complice anche l’infortunio
iniziale di Savani (dito di una mano),
con l’esordio, positivo, di Conte. Guidata con maestria da Vermiglio, la
Lube ha trovato la potenza di Omrcen che ha sollevato la squadra lanciandola verso il successo. Zanini e
suoi meritavano almeno un set.
Mauro Giustozzi
LATINA
VIBO
3
0
(25-19, 25-19, 33-31)
ANDREOLI LATINA: Starovic 22, N.
Kovacevic 19, Kohut 4, Sottile 3,
Vujevic 8, Spairani 5; Pieri (L),
Giombini 1, Popelka. N.e. Gitto, Nonne, Labardi. All. Medei.
CALLIPO VIBO VALENTIA: Suljagic
4, Simeonov 19, Anderson 14, N.
Nikolov 7, Coscione, Rivera 9; Fanuli (L). Ananiev 1, Barone. N.e. Feroleto, Ferraro, Kindgard, Baroti. All.
Di Pinto.
ARBITRI: Satanassi-Padoan.
NOTE - Spettatori 1309, incasso
4929. Durata set: 26’, 30’, 37’; tot.
93’. Andreoli: b.s. 11, v. 6, m. 5, s.l. 6,
e. 15. Callipo: b. s. 10, v. 2, m.
11, s. l. 5, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6
N. Kovacevic, 5 Sottile, 4 Starovic,
3 Vujevic, 2 Nikolov, 1 Pieri.
LATINA Sempre a punti nelle prime
tre giornate, l’Andreoli vince approfittando dei troppi errori di Vibo.
L’andamento dei primi due set è lo
stesso: si gioca in equilibrio sul filo
del nervosismo e nel finale ha la meglio chi sbaglia meno. Kovacevic
(Mvp) e Starovic sono i punti fermi
per Sottile, anche con una ricezione
non sempre impeccabile. Vibo, che
ha provato a reagire a muro con Anderson e Nikolov, ha da rimproverarsi soprattutto la poca incisività in
attacco (28% nel secondo set).
Antonia Liguori
CASTELLANA
VERONA
2
3
(23-25, 22-25, 26-24, 26-24, 9-15)
BCC NEP CASTELLANA: Rak 5, Falaschi 1, Rodriguez 4, Cozzi 15,
Milushev 21, Dvonaren 17; Cicola (L). Guerra 1, Torre, Gallotta 4.
N.e. Pagano, Patriarca, Guglielmi
(L). All. Lattari.
MARMI LANZA VERONA: Herpe 11,
Brunner 12, Lasko 24, Cala 18,
Pajenk 8, Latelli; Smerilli (L). Meoni 2, Zingel, Lotman 6. N.e. Kosmina, Bolla. All. B. Bagnoli.
ARBITRI: La Micela e Catalbiano
NOTE - Spettatori 1367, incasso 13.
800. Durata set: 29’, 31’, 31’, 30’,
13’; tot. 134’. Bcc: b.s. 11, v. 4, m.
9, s.l. 6, e. 22. M. Lanza: b.s. 15, v.
5, m. 12, s.l. 8, e. 24. Trofeo Gazzetta: 6 Meoni, 5 Lasko, 4 Dvonaren, 3 Cozzi, 2 Milushev, 1 Cala.
CASTELLANA GROTTE (Ba) – La Bcc
comincia tremando tremante: dopo due sconfitte consecutive, ha
l’ansia di dover vincere. Nei primi 2
set subisce altrettante rimonte. La
chiave è il muro di Verona, il resto
lo fanno l’ottima costruzione di Meoni (entrato per Latelli sul 18-16 nel
1˚) e Lasko (45% su 40 attacchi).
Nel 3˚ e nel 4˚ Castellana si scioglie: si aggiudica ai vantaggi i suoi
primi set in A-1. Verona però nel tie
break parte bene (8-2) e porta a casa la seconda vittoria.
Antonio Galizia
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
49
R
ATLETICA LA MARATONA
w
Haile dice addio
17 New York scopre
un altro Gebre
USA STOP
(a.a.) Interrotta
una serie
positiva degli
Usa lunga 17
partite. Per
trovare un altro
k.o. americano
bisogna tornare
al Grand
Prix in Polonia
l'8 agosto,
quando la
squadra a stelle
e strisce perse
dalla Polonia
1-3. Poi 11
vittorie
consecutive al
Grand Prix (con
la vittoria del
torneo), 6 al
Mondiale
TIME OUT
T
di
ANGIOLINO FRIGONI*
In questo Mondiale si sono
viste diverse
organizzazioni
muro-difesa,
ognuna con pro e contro.
L'organizzazione aiuta le
persone risolvono!
Ieri aiutata da una
buonissima
organizzazione la difesa
dell'Italia
(Cardullo straordinaria) ci
ha dimostrato
quanto siano
importanti e
necessarie le
abilità
individuali.
*Ex
commissario
tecnico della
nazionale
italiana
Destinee
Hooker, 23
anni, bomber
degli Usa. Per
lei 24 punti. In
estate è
passata dal
Seul Kixx
(S.Cor.) al
Pesaro
TREVISO-CUNEO
3-2
CASTELLANA-VERONA
2-3
TRENTO-MONZA
3-0
MACERATA-SAN GIUSTINO
3-0
PIACENZA-MODENA
3-0
ROMA-FORLI’ (sabato)
3-1
LATINA-VIBO VALENTIA
3-0
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
G
V
P
TRENTO
12 4
4
0 12 1
SV
MACERATA
9 3
3
0
9 0
LATINA
7 3
2
1
8 3
CUNEO
7 3
2
1
8 4
VERONA
6 3
2
1
8 6
TREVISO
6 3
2
1
8 6
ROMA
5 3
2
1
7 6
MODENA
4 3
2
1
6
7
MONZA
3 3
1
2
3
6
PIACENZA
3 4
1
3
4
9
VIBO
3 3
1
2
3
7
CASTELLANA
1
3
0
3
2 9
FORLI’
0 3
0
3
3 9
SAN GIUSTINO 0 3
0
3
1
SP
9
PIERANGELO MOLINARO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dNew York nel segno dei Gebre. Gebre Gebremariam, il
26enne etiope della regione
del Tigrai che all’esordio sulla
distanza ha vinto la maratona
della Grande Mela, Gebre come Haile Gebrselassie, 37 anni, che dopo essersi ritirato al
25˚ km per problemi al ginocchio destro, ha annunciato a
sorpresa anche il ritiro dalle
competizioni dopo una carriera leggendaria durata 18 anni.
Una cascata di emozioni.
L’attesa Haile Gebrselassie alla vigilia aveva lanciato propositi battaglieri: «Sono venuto a
New York per vincere. E’ la
mia prima volta in questa classica che non può mancare dalla mia storia». Haile non è mai
stato uno sbruffone, aveva lavorato duro rinunciando a
molte altre gare e relativi ingaggi per arrivare preparato,
ma già era arrivato nella metropoli statunitense con qualche problemino al ginocchio
destro.
Il dramma Forse quel dolore
l’ha sottovalutato. Giovedì per
promuovere una scarpa del
suo sponsor avrebbe dovuto
correre con alcuni giornalisti.
Aveva rinunciato e tutti pensavano per evitare la pioggia, invece era quell’articolazione
che lo preoccupava. Ieri è partito con il gruppo di testa con
tutti i migliori di questa maratona senza lepri. Tante volte è
y
A-1 MASCHILE
Gebrselassie abbandona e (forse) si ritira
Gebremariam vince all’esordio sulla distanza
IL
PROSSIMO
TURNO
LA 4ª
GIORNATA
Sabato 13
Yoga Forlì
BCC-NEP
Castellana
Grotte
Domenica 14
Lube
Macerata-Itas
Trento;
Casa ModenaTonno Callipo
Vibo;
Sisley TrevisoCopra Morpho
Piacenza;
Bre Lannutti
Cuneo-Andreoli
Latina;
Acqua Paradiso
Monza-M. Roma
(diretta Rai
Sport 1);
RPA San
Giustino-Marmi
Lanza Verona
In alto il vincitore, l’etiope Gebre Gebremariam, 26 anni. Sopra Haile
Gebreselassie, 37, in azione sulle strade di New York prima del ritiro AP
y
stato lui a dettare il ritmo, sino
al 18˚ km. Poi ha cominciato a
sfilare nelle retrovie mentre
davanti soprattutto i keniani
Emmanul Mutai e Moses Kigen Kipkosgei cominciavano a
tirare i primi colpi di fioretto.
Sceso dal Queensboro bridge,
al 25˚ km all’ingresso della
First Evenue Gebre si è fermato.
Le parole L’hanno portato in
auto sino alla sala stampa di
Tavern of tre Green, lì Haile si
è seduto su una sedia e si è
messo a piangere. «E’ successo, non posso cambiare quello
che è stato — ha detto fra le
lacrime — Mi fermo qui. Mi sono allenato molto per vincere
questa corsa, ringrazio tutti,
mi avete aiutato molto. Mi fermo qui. Non avevo mai pensato al ritiro, ma oggi mentre correvo ho capito che il momento
è arrivato. E’ dura combattere
con questi ragazzi, è meglio fare una scelta». Parole che, ore
più tardi, il suo manager Jos
Hermens in qualche modo sfumava: «La decisione non è definitiva».
La gara Chi stava lottando per
la vittoria non conosceva il
dramma di questo monumento dell’atletica. Gebre Gebremariam, campione mondiale
di cross nel 2009, esordiva sulla maratona e non ha fatto altro che seguire il ritmo che soprattutto Mutai imponeva davanti. Ha lanciato l’attacco
quando era già in Central
Park, un attacco deciso, che ha
mostrato quanto questo atleta, bravo in pista ma non eccelso, può dare su questa distanza, un potenziale enorme, considerando la velocità che ha costruito in anni di militanza fuori dalla strada. Ha tagliato il
traguardo con un minuto e 4
secondi di vantaggio. «Ho
aspettato il finale per attaccare ed è stato il momento giusto. Nessuno pensava potessi
vincere e farlo ha New York ha
un sapore particolare», ha detto il vincitore dopo il traguardo. Fra le donne si è imposta la
keniana Edna Kiplagat in
2h28’20" con 20" di vantaggio
sulla statunitense Shalane Flanegan, bronzo olimpico dei
10.000 pure lei all’esordio sulla distanza.
Donne:
vince
la Kiplagat
Il cileno Edison
Pena, uno dei
33 minatori
rimasto
prigioniero per
69 giorni, ha
chiuso in
5h59’46"
UOMINI
1. Gebremariam
(Eti) 2h08’14"; 2.
E. Mutai (Ken)
2h09’18"; 3. K.
Kipkosgei (Ken)
2h10’39"; 4.
Goumri (Mar)
2h10’51"; 5.
Kwanbai (Ken)
2h11’31"; 6.
Keflezighi
2h11’38"; 7. dos
Santos (Bra)
2h11’51; 8.
Ritzenhein
2h12’33"; 9. A.
Kirui (Ken)
2h13’01"; 20.
(primo europeo)
Lo Piccolo
2h23’10".
Handbyke: 8.
Zanardi 1h43’46"
DONNE
1. E. Kiplagat
(Ken) 2h28’20";
2. Flanegan
(Usa) 2h28’40";
3. Keitany (Ken)
2h29’01"; 4.
Abitova (Rus)
2h29’17"; 5.
Smith (N.Zel)
2h29’28"; 6.
Daunay (Fra)
2h29’29"; 7.
Petrova (Rus)
2h29’41"; 72.
Bianconi
3h03’03"; 78.
Fiacconi
3h04’23".
Carrozzina:
20. Porcellato
2h15’23"
CICLISMO Europei under 23 di cross in Germania
Silvestri, l’oro sfuma all’ultima curva
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mona (Sondrio) e corre per la
Selle Italia-Guerciotti —. E dire che in settimana avevo preso una mezza influenza. Invece in corsa è andato tutto bene. Purtroppo ho preso troppo
forte l’ultima curva e mi si è
"accartocciato" il tubolare davanti. Così l’olandese Van Der
Haar si è riportato sotto e ha
vinto per mezzo secondo».
Bronzo, a 10", per il belga Joeri Adams.
d«Ho perso un Europeo già
vinto». Elia Silvestri è arrabbiato, sincero e realista allo stesso tempo. Ha 20 anni, e solo
da quattro si dedica al ciclismo a tempo pieno: ieri, ai
campionati continentali di
cross under 23 a Francoforte,
ha conquistato con la maglia
azzurra una medaglia d’argento che però non lo ha soddisfatto fino in fondo. Meglio così:
ad accontentarsi, difficilmente si diventa campioni.
«La gara l’ho fatta io — spiega
il valtellinese che vive a Tala-
Quattro piazzati Altri quattro
azzurri si sono piazzati tra i primi quindici: 10˚ Trentin, 12˚
Luca Braidot, 13˚ Daniele Braidot, 15˚ Falaschi (33˚ Tabacchi). «Che rabbia per Silvestri,
ma è andato davvero forte come tutta la squadra», ha spiegato il c.t. azzurro Fausto Scotti, contento anche per il 7˚ posto tra gli juniores di Federico
Zurlo (oro allo svizzero Forster). Mentre tra le donne (nessuna italiana al via) il titolo è
andata alla favorita olandese
Daphny Van Den Brand.
L’azzurro esagera
e gli scappa la ruota
Perde per mezzo
secondo: «Mi rifarò
al Mondiale»
CIRO SCOGNAMIGLIO
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Dopo lo sci Tornando a Silvestri, che si sta diplomando in
ragioneria, è proprio lui il simbolo migliore della giovane Italia del cross che cresce. Fino a
16 anni si divideva tra mountain bike e sci: papà Giancarlo,
infatti, non se la cavava male
in montagna. «Da dilettante
gareggiava contro Thoeni e
qualche volta lo batteva...».
Poi la scelta definitiva delle
due ruote: che sta pagando. E
adesso? «E adesso devo cercare di rifarmi a tutti i costi di
quest’oro sfumato. Magari al
Mondiale...».
E’ VALTELLINESE, HA 20 ANNI
Sopra: la rabbia di Elia Silvestri, 20 anni, beffato
negli ultimi metri dall’olandese Lars Van der Haar.
A sinistra, un primo piano del valtellinese BETTINI
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RUGBY
w
Nazionale e Mallett
SI’ Un obbligo: vincere
PARISSE
E CASTRO
Il giocatore in
più dell’Italia
continua a
essere capitan
Sergio Parisse,
n. 8 che tutto il
mondo apprezza.
Poi Martin
Castrogiovanni,
altro
uomo-garanzia.
LA MISCHIA
In generale,
anche se la maul
non può più
essere efficace
come un tempo,
gli avanti
restano il
reparto più
efficace, con
una terza linea
affidabile.
L’ETÀ
A fronte di alcuni
veterani che si
avvicinano al
capolinea, non
mancano i
giovani
emergenti.
CELTIC
L’ingresso in
Celtic League ha
abituato il
gruppo
all’intensità del
livello
internazionale.
Sabato il primo dei tre test-match: non basta più far bella figura
Le scelte logiche del c.t. e il probabile inserimento di Benvenuti
w
COPPIA
MEDIANA
TEST MATCH
DI NOVEMBRE
NO
Sabato a Verona
ecco l’Argentina
La mediana,
nonostante i
progressi di
Tebaldi, resta
un’incognita. In
più Gower è
reduce da un
lungo periodo di
inattività.
LE REGOLE
Le nuove
direttive dell’Irb
impongono un
atteggiamento
tattico più
spregiudicato
rispetto al
recente passato.
L’Italia, da
sempre, non ha
le necessarie
qualità per
«inventare»
gioco.
I RISULTATI
Al di là della
crescita del
gruppo, anche in
quantità, le
sconfitte
continuano a
essere troppo
numerose, pur in
considerazione
del fatto che i
calendari
impongono
sempre avversari
più quotati.
Una fase simbolica di Italia-Argentina del novembre 2008 a Torino: gli azzurri, nelle prossime tre partite, andranno a caccia dell’ovale e di certezze RESINI
ANDREA BUONGIOVANNI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Martin
Castrogiovanni, 29
anni IPP
dIl tempo delle parole è
finito: la Nazionale, attesa da tre partite in altrettante settimane, ora
deve far posto ai fatti, ai risultati. L’Argentina sabato
13 a Verona, l’Australia sabato 20 a Firenze, le Figi sabato
27 a Modena. Piazze nuove
per l’ovale azzurro, piazze
pronte a esplodere di entusiasmo. Obiettivo dichiarato, due vittorie contro squadre tutte meglio piazzate
nel ranking mondiale. L’Italia di Nick Mallett, in modo
atipico, c’è già riuscita una
volta. Già in un’occasione ha
fatto «due su tre». Tra il marzo e il giugno 2008, quando a
Roma sconfisse la Scozia nell’ultimo match di quel Sei Nazioni
e poi, passando per Città del Ca-
po e un inevitabile k.o. contro il
Sudafrica campione del Mondo, andò a vincere a Cordoba
proprio contro i Pumas.
Contratto Il c.t. — che a guida
dell’Italia ha un bilancio di quattro successi e ventiquattro sconfitte — in queste tre partite potrebbe anche giocarsi il futuro.
Al termine del trittico, come è
noto, si dovrà infatti già ragionare sul progetti tricolori successivi alla Coppa del Mondo
2011, quando il contratto che
lega il tecnico sudafricano alla
Fir sarà scaduto. Un novembre
positivo potrebbe convincere
molti, Mallett in testa, dell’opportunità di proseguire l’avventura. Un novembre negativo favorirebbe la sua voglia di farsi
da parte e l’avanzare di idee alternative. Nulla, in ogni caso, è
lasciato al caso. Lo conferma il
fresco ingresso nello staff azzur-
ro di Omar Mouneimne, collision coach di Western Province
che con il c.t. ha lavorato in passato. Il suo arrivo, è ovvio, è stato «suggerito» dall’enfasi sempre maggiore che viene posta
sui punti d’incontro.
La squadra Mallett, difficilmente, contro l’Argentina, si lascerà andare a scelte azzardate:
con ogni probabilità, al Bentegodi, giocherà quella che nella
sua testa è la miglior formazione possibile. Con alcuni punti
fermi (Castrogiovanni, il recuperato Parisse e un Gower disponibile, ma fermo da quattro
settimane) e un’unica vera novità, Benvenuti, schierato più facilmente all’esterno dello schieramento che al centro. Altre certezze sono McLean estremo e
Mirco Bergamasco all’ala e calciatore: i due sono gli unici che
nella scorsa stagione hanno di-
sputato dall’inizio alla fine tutte le dieci partite azzurre. Masi-Canale (con Sgarbi scalpitante) potrebbero tornare a far coppia. La mediana non potrà prescindere dalla crescita di Tebaldi. Con Zanni e Mauro Bergamasco flanker (il padovano
insegue l’85˚ cap per superare Bortolami tra i più
presenti di sempre alle
spalle di Troncon e delle
sue 101 volte) e Barbieri e
Derbyshire alternative, in
seconda linea ci saranno
Geldenhuys e uno tra Del
Fava e il ritrovato Dellapè,
in prima le scelte dovrebbero ricadere su Castro, appunto, Ghiraldini e Perugini. Oggi e domani, a Verona,
lavoreranno i 25 convocati più
i cinque «invitati». Giovedì l’annuncio della formazione. Il
ranking mondiale pone l’Italia
al 12˚ posto. Urgono progressi.
51
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Tito Tebaldi,
23 anni
LAPRESSE
L’Argentina dovrà fare a meno di
Juan Martin Hernandez per i test
di novembre. Lo ha comunicato
ieri Santiago Phelan, tecnico dei
Pumas giunti ieri sera a Verona
dopo due giorni a Padova, ospiti
del Petrarca. Il regista del Racing
Parigi non ha ancora recuperato
una lesione al bicipite femorale
destro, infortunato l’11 settembre
a La Rochelle. Non sarà
sostituito. I Pumas dovranno
rinunciare anche al flanker Juan
Manuel Leguizamon, fermo per
una squalifica di 80 giorni in
Francia.
Il 20 a Firenze
c’è l’Australia
Avversari degli azzurri sabato 20
a Firenze, i Wallabies australiani
domani saranno già in campo a
Leicester. L’incontro di metà
settimana arriva dopo la vittoria
in Galles (25-16) e in
preparazione del secondo test,
sabato contro l’Inghilterra.
Contro i Tigers, Deans titolarizza
tutte le riserve di Cardiff, con
Barnes capitano e apertura e
Giteau in panchina. Intanto è
stato aggregato alla squadra
Polota-Nau: la prima linea
australiana sabato ha sofferto
l’infortunio del n. 2 Moore.
Contro le Figi
il 27 a Modena
Il terzo test azzurro di novembre
sarà contro le Figi, sabato 27 a
Modena. Gli isolani sono arrivati
in Europa venerdì — dopo alcuni
problemi di imbarco per
l’eccessivo peso dei bagagli — e
sabato a Nantes affronteranno il
loro primo test, contro la Francia,
mentre la settimana successiva
sono attesi in Galles. Nel gruppo
dei 30, solo sette giocano in
Patria. Tra essi c’è Campese
Ma’afu, pilone nato in Australia,
fratello del wallabie Salesi
(anch’egli in tour).
Costo biglietti
da 10 a 80 euro
Le tre partite cominceranno tutte
alle 15 e andranno in diretta
televisiva (in chiaro) su La7. I
prezzi per i biglietti vanno dai 10
agli 80 euro per il match con
l’Argentina al Bentegodi di Verona
e per quello con l’Australia al
Franchi di Firenze e dai 15 ai 55
euro per la sfida alle Figi al Braglia
di Modena. Biglietti a prezzo
ridotto per gli under 14 e gli over
65. Le tessere Siae e Coni non
saranno valide. Prevendita nelle
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POKER TAVOLO FINALE A LAS VEGAS
Un quarto di gloria
Candio tra i grandi
Chiude il Mondiale di hold’em a ridosso del podio
Vince 3,1 milioni di dollari, record di un italiano
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
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LAS VEGAS (Usa) dSe c’è una cosa
che rende Las Vegas unica, è l’illusione che il tempo non esista.
Vegas è una nave che vaga nel
deserto dell’indefinito. Non vedrete molti orologi in giro per
la città o negli alberghi-casinò
più grandi del mondo con luci e
aria condizionata satura d’ossigeno studiate per tenervi svegli
a giocare. Alle tre di notte un
migliaio di persone affolla ancora il Penn and Teller Theater del
Rio. Non puntano, guardano e
tifano. Da quasi 14 ore si sta giocando il tavolo finale del Mondiale di poker. Premi da milionari, al vincitore ne vanno nove. Dei november nine, i giocatori sopravvissuti a 7310 rivali e
alla maratona di luglio durata 8
giorni, sono rimasti in 4. E’ appena uscito Micheal Mizrachi.
Lo chiamano the grinder, il macinatore: rende bene l’idea. In
corsa c’è ancora un ragazzo di
x
e pure il look: unico in giacca
tra felpe e cappucci da «poker-rapper». Soprattutto, in un
colpo solo, coi 3 milioni e 100
mila dollari del 4˚ premio, diventa il pro italiano che ha vinto di più in un torneo e anche in
carriera, superando vecchi satanassi come Max Pescatori e Luca Pagano. E’ nata una stella,
anzi un asso. Viene circondato
dalle tv americane.
Poi ci raggiunge e dice: «Sono
soddisfatto, ho dato il massimo. Ora spero che questo mio
exploit faccia crescere ancor di
più il poker sportivo in Italia.
Con buone regolamentazioni e
strutture, si possono creare tanti posti di lavoro». Torna a Ca-
Filippo Candio, 26 anni, in una delle mani chiave della finale AP
gliari con 3 milioni in tasca: c’è
il rischio di perdere i contorni
della realtà. «Magari qualche
anno fa. Ora sono maturo, tengo i piedi per terra, con l’aiuto
di papà (avvocato, ndr) e mamma. Non cambierò vita: torno a
Cagliari, festeggio con gli amici
e mi compro una casa magari
davanti al mare, tra le cose che
mi manca di più nei continui
viaggi per tornei. E, ovvio, continuo a giocare. La mia carriera
è solo agli inizi. L’anno prossimo al Mondiale (che oggi si giocheranno, nel testa a testa,
l’americano Racener e il canadese Duhamel; Cheong con
una follia ha sprecato tutto,
ndr) farò meglio». Sa bene che
è quasi impossibile: puoi essere
il migliore ma superare per due
volte di fila più di 7 mila rivali
va contro ogni legge delle probabilità. Mai dire mai, però, soprattutto a Vegas.
il futuro
LA CRESCITA IN ITALIA
Sono soddisfatto, ho dato
il massimo. Ora spero che
il poker sportivo in Italia
cresca. Con buone
regolamentazioni, si può
creare lavoro
x
Sardegna
LA CASA AL MARE
Non cambierò vita: torno a
Cagliari, festeggio e mi
compro una casa davanti
al mare. La mia carriera è
agli inizi. L’anno prossimo
al Mondiale farò meglio
26 anni sfacciato e di talento
che viene da Cagliari e sembra
non accusare la stanchezza. Si
chiama Filippo, e il cognome si
presta bene al gioco di parole
coniato dagli amici: «Yes, we
Can...dio». E’ rimasto con poche chip. Ha una mano buona,
kappa e donna di quadri: decide di andare all in. Joseph Cheong, 24 anni, chip leader a furia
di rilanci e grandi «letture» della situazione, spilla asso e tre di
fiori e non ci pensa un secondo
a dire: ok, call. Candio si alza in
piedi e comincia a mormorare
qualcosa, sembra una preghiera. Non verrà esaudita. Escono
le prime 3 carte comuni e subito c’è un asso: è finita.
Il più ricco La delusione dura un
attimo: poi Filippo sorride,
stringe la mano ai rivali e applaude il pubblico, più esausto
dei giocatori. Dice, a caldo: «E’
stata una grande avventura».
Di più, è stata un’impresa. Ha
giocato molto bene e ha fatto fare bella figura all’Italia col gioco, il comportamento al tavolo
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
IPPICA: A SAN SIRO LANA E LISA LITIGANO, A ROMA SUPER FRANKIE CON RIO DE LA PLATA
Varennine, regalo a Olga la francese
Dettori, 17 ore e 7400 km tra due GP!
MICHELE FERRANTE
dLisa e Lana, le Supervarennine, regalano il Nazioni di San
Siro alla francese Olga du
Biwetz con uno sterile duello
causato da scelte sbagliate e
presunzione dei loro uomini.
A Roma, invece, Lanfranco Dettori riesce a vincere il secondo
gruppo 1 in sole 17 ore, il Premio Roma con Rio de La Plata
alle 16.15. L’altro si era materializzato sabato alle 23 italiane, il Breeders’ Turf con Dangerous Midge a Louisville, in Kentucky, prima della clamorosa
sconfitta nel Classic di Zenyatta, arrivata ad una corta testa
dal 20 su 20 dopo aver recuperato quasi cento metri. Tra i 2
capolavori del fantino italiano,
quindi. 17 ore e ben 7.400 chilometri, con partenza poco dopo il termine del convegno
americano a bordo di un jet privato di Sheikh Mohammed, il
proprietario di Rio de La Plata.
Nazioni: Olga vola, Lisa (n. 2) seconda, Lana (n. 1) crolla DE NARDIN
LA GUIDA
Ribot a Worthadd
MILANO 8ª corsa - GP delle Nazioni - e 170.200, m 2100: 1 Olga du
Biwetz (J.M. Bazire) 1.12.1; 2 Lisa
America; 3 Irving Rivarco; 4 Geox; 5
Lover Power; Tot.: 2,74; 2,12, 1,59,
5,42 (10,52). Tris: e 177,97 alla 5-2-11.
ROMA 2ª corsa - Pr. Ribot - (gr. 2) m 1600: 1 Worthadd (M. Demuro); 2
Sehrezad; 3 Ransom Hope; 4 Indomito; Tot.: 1,66; 1,05, 1,22, 1,41 (4,46).
Tris: e 10,45 alla 11-9-7.
4ª corsa - Pr. Roma - (gr. 1) - m
2000: 1 Rio de la Plata (L. Dettori); 2
Voila Ici; 3 Estejo; 4 Zazou; Tot.: 2,66;
1,79, 1,81, 9,83 (10,77) Tris: e 119,67
alla 11-15-4.
Suicidio Lisa America e Lana
del Rio hanno deciso di giocare
il Nazioni a viso aperto e Olga
du Biwetz se le è mangiate. In
sulky a Lana, Santo Mollo ha
voluto restare al comando e a
bordo di Lisa Torbjorn Jansson
ha puntato subito alla posizione occupata da Lana, restandone così ai fianchi. Che Santo
Mollo volesse correre in testa
CANOTTAGGIO
Miani oro iridato
nel singolo pl
Marcello Miani è campione del
mondo nel singolo pl, non olimpico, a Lake Karapiro. Su un
campo finalmente perfetto, gara aggressiva per il ravennate,
l’anno scorso bronzo con Luini
nel doppio pl, che va in testa alla regata dopo i 500 metri e da
quel momento controlla senza
problemi prima l’ungherese Galambos e poi lo slovacco Babac,
alla fine secondo e terzo a 2"37
e 4"04. Marcello è al quarto podio iridato assoluto in carriera:
«Mi sentivo molto bene, ho razionalizzato l’uso delle energie
e, poco dopo metà gara, ho lanciato l’allungo decisivo. Dedico
questo titolo mondiale a mio papà Luciano, a tutta la mia famiglia e alla mia ragazza Irene».
Bronzo per Laura Milani nel singolo pl donne vinto dalla Draeger (Ger) e bronzo anche per
l’otto pl dietro Germania e dall’Australia.
L’Italia chiude con un oro, tre
argenti e due bronzi.
Nelle specialità olimpiche, il
doppio senior uomini premia la
Nuova Zelanda, mentre l’otto
maschile viene vinto dalla Germania su Gran Bretagna e Australia e quello femminile va
agli Usa.
Marcello Miani, 26 anni ANSA
NUOTO 1/ A STOCCOLMA
Biedermann vince
i 200 contro Agnel
Paul Biedermann e Yannick Agnel
(al.f.) Non è bastato il primato
francese a Yannick Agnel per
aggiudicarsi i 200 sl: il primatista mondiale Paul Biedermann, già vincente sabato nella doppia distanza, si impone
in 1'43"03. Con la tappa di
Stoccolma si è conclusa la coppa del mondo (25 m) dominata da Thiago Pereira e Therese
Alshammar che si sono aggiudicati i 100 mila dollari.
Risultati. Uomini: 50 sl Schoeman
(S.Af.) 21"30; 200 sl Biedermann (Ger)
1'43"03 (2˚ t. mond. stag.), Agnel (Fra)
1'43"18 (r.n.; prec. Bernard 1'43"40,
2008); 1500 sl Rouault (Fra) 14'37"94
(1˚ t. mond. stag.); 50 do Marshall
(Usa) 23"38; 200 do Vyatchanin (Rus)
1'51"78; 100 ra Lakhtyukov 58"79; 100
fa Frolander 51"26; 200 mx Townsend
(S.Af.) 1'54"47. Donne: 100 sl Sjostrom 53"42; 400 sl Muffat (Fra)
4'01"18; 100 do Hocking (Aus) 58"13;
50 ra Johansson 30"10 (1˚ t. mond.
stag); 200 ra Moller Pederson (Dan)
2'20"39; 50 fa Alshammar 25"30; 200
fa Breeden (Usa) 2'04"26 (1˚ t. mond.
stag); 100 mx Schreuder (Ola) 59"70;
400 mx Smit (Usa) 4'28"59. Classifica finale. Uomini: 1. Pereira (Bra)
178, 2. Townsend (S.Af.) 126, 3. Schoeman (S.Af.) 74. Donne: 1. Alshammar
(Sve) 162, 2. Smit (Usa) 128, 3. Schreuder (Ola) 60.
BEACH VOLLEY
Rosso-Menegatti
2˚ posto storico
PHUKET (Tha) E’ durato poco
più di un set il sogno di festeggiare il primo successo italiano
nella storia dello Swatch World Tour. Valeria Rosso e Marta
Menegatti nella finale di
Phuket, ultima tappa del
2010, hanno vinto il primo set;
23-21 (memorabile il muro
della Rosso sulla Walsh che lo
ha chiuso). Poi hanno subito il
ritorno delle statunitensi, della grandissima Kerry Walsh
(bi-olimpionica 2004 e 2008 e
tre volte iridata) e Nicole Branagh: 14-21, 11-15. Ugualmente il loro resta il risultato
più importante della storia del
beach volley italiano. Mai una
coppia azzurra femminile era
arrivata tanto in alto (fino a ieri il top restava il 3˚ posto di
Gattelli-Perrotta a Hong-Kong
2001). Ed eguaglia i secondi
posti di Lequaglie-Erricchiello
e Lequaglie-Ghiurghi risalenti
a tappe del 1989 e 1991.
Un risultato che chiude la stagione e che sorprende, visto
che Rosso e Menegatti hanno
giocato gli ultimi due tornei
della stagione insieme solo perché Greta Cicolari, compagna
abituale della Menegatti, era
infortunata.
era voce diffusa (col senno di
poi sarebbe stato meglio dare
strada), Jansson ha avuto la
possibilità di «regalare» proprio a Olga du Biwetz, sulla prima curva, la posizione del suicidio ma ha invece deciso il contrario, offrendo anzi la sua Lisa
come preziosa scia per Torvald
Palema e la terribile Olga, scattata sulla curva finale e poi in
passerella al record della corsa
(1.12.1, battuto l’ 1.12.3 di
Crowning Classic) davanti a Lisa, che vince il circuito Uet e
punta al parigino Bretagne del
20 novembre con l’Amérique
nel mirino. Crollata Lana, gran
terzo Irving Rivarco (era ultimo).
Che Rio Lanfranco Dettori e il
Premio Roma, una formalità.
Ai 500 finali gli è bastato inquadrare Rio de la Plata e svegliarlo a braccia per ottenere l’allungo, mettere sotto il campione
in carica Voilà Ici e vincere il
100˚ gruppo 1 con la giubba di
Godolphin, una buona fetta
dei suoi 183 totali. Il Roma, dopo il milanese Di Capua per Rio
e Dettori che approda al GP stagionale n˚ 29. Battuto con Voila Ici, il team italiano delle meraviglie (trainer Caruso, jockey Demuro, proprietario Diego Romeo) si è consolato con il
Ribot di Worthadd, GP n˚ 10
della stagione per il piccolo
grande allenatore lucano.
NUOTO 2/ A BOLZANO
Scozzoli, rana bis
Coughlin cresce
ATLETICA
Cross di Atapuerca
Iridati battuti
(pe.m.) Al 7º cross di Atapuerca (Spa), apertura della stagione Iaaf, gli iridati keniani Joseph Ebuya e Emily Chebet secondi battuti
dall’eritreo Teklemariam Mehdin (Eri) e dall’etioope Gezebe Dibaba (Eti). Uomini (km
8.9): 1. Mehdin (Eri) 24’33"; 2. Ebuya (Ken)
24’35"; 3. K. Tadese (Eri) 24’43"; 4. Alemayehu 24’48"; 5. Tsgay (Ken) 24’59". Donne
(km 5.8): 1. G. Dibaba (Eti) 22’58"; 2. Chebet
(Ken) 23’08"; 3. Wanjiru (Ken) 23’36"; 4. Britton (Irl) 23’36"; 5. Aguilar 23’38".
MONDIALE CENTO A Gibilterra argento di
Monica Carlin nel Mondiale/Europeo della
100 km. Uomini: 1. Nakadai (Giap) 6h43’44";
2. Buud (Sve) 6h47’40"; 3. Wardian (Usa)
6h49’18"; 17. Bernabei 7h05’54". Donne (tempi ufficiosi): 1. Greenwood (Gb) 7h29’; 2. Carlin 7h33’; 10. Ceretto 7h59’. Squadre: 1. Gran
Bretagna; 2. Italia.
ETIOPE CONDANNATO (si.g.) Il tribunale
penale di Bruxelles ha condannato a un anno
di carcere, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il 23enne maratoneta
Yohannes Bifa Belda, atleta da 2h08’05" e
1h01’09" sulla mezza maratona. Belda era
stato sorpreso la scorsa estate all’aeroporto della capitale belga con cinque connazionali spacciati per atleti che dovevano gareggiare in un meeting, ma erano tutti senza indumenti di gara e scarpette.
BOXE
MONDIALI (r.g.) A Merida (Mes) Gilberto
Baas (34-20-4) ha detronizzato a sorpresa
(e a maggioranza) Omar Nino Romero (Mes,
30-4-2) nei minimosca Wbc. A Las Vegas, il
portoricano Juan Manuel Lopez (30) ha battuto lo sfidante Rafael Marquez (Mes, 39-6) costretto al ritiro all’8˚ (spalla dolorante) per i
piuma Wbo. Nel Supersix il supermedio
Glen Johnson (Usa, 51-14-2), 41 anni, ex iridato mediomassimi Ibf, ha messo ko 8 Allan
Green (Usa, 29-3). A Newark (Usa) nella semifinale superleggeri Ibf e Wbo Zab Judah
(Usa 40-6) supera (non unanime) l’argentino
Lucas Matthysse (27-1). A Bangkok (Thai),
Kwanthai Sithmorseng (Tha, 31-0-1) batte
per split decision (2-1) Pigmeo Kokietgym
(Tha, 42-6-2) e conquista il vacante paglia
Wba dopo la rinuncia di Roman Gonzales
(Nic, 27) passato nei minimosca.
EUROPEO (r.g.) A Limerick (Irl) il locale Willie Casey (11) ha mantenuto l’imbattibilità e
conquistato il vacante Europeo supergallo, costringendo il connazionale Paul Hyland (18-2) alla resa al 4˚ round.
EQUITAZIONE
DUBBELDAM OK L’olandese Jeroen Dubbeldam (oro a Sydney 2000) in sella a BCM
Van Grunsven ha vinto la tappa di Verona
della World Cup, precedendo con due netti e
un tempo al barrage di 35.61 la tedesca Meredith Michaels Beerbaum (0-0, 35.67), tre
volte vincitrice della World Cup, e lo svedese Rolf. Goran Bengtsson (0-0, t. 35.93). In
classifica generale il francese Kevin Staut
(ieri sesto) è ora leader con 43 punti. Primo
italiano Emanuele Gaudiano con Chicago
84, finiti dodicesimi. Si chiude così un’edizione di Fieracavalli record: 153mila i presenti
in quattro giorni di Fiera
GHIACCIO
Fabio Scozzoli, 22 anni, oro europeo
(al.f.) Fabio Scozzoli vince i
100 rana a Bolzano (25 m) in
59"97, più lento rispetto a Genova. «Sono contento di aver
vinto, ma il tempo non mi soddisfa affatto», ha detto il re europeo dei 50 rana che fa sua la
1ª di Swimmer League con Ferraioli, Lucatello e A. Letrari.
Uomini: 50 sl Schneider (Usa) 21"92,
J. Dunford (Ken) 22"21, Orsi 22"31; 50
do Donets (Rus) 23"91, Thoman (Usa)
23"95; 100 ra Scozzoli 59"97, 4. Terrin
1'01"72; 100 fa Korotyshkin (Rus)
52"02, J. Dunford (Ken) 52"21. Donne:
50 sl Kromowidjojo (Ola) 24"33, Veldhuis (Ola) 24"93; 50 do Samulski
(Ger) 28"15; 100 ra Fissneider 1'09"32;
100 fa Coughlin (Usa) 57"32.
BRAVO NENZI A Baselga di Pinè (Tn), record della pista del neo finanziere Mirko Nenzi nei 1000: con 1’11"02 ha limato di 2/100 il
primato di Matteo Anesi del dicembre 2009.
Sabato - Uomini. 1000: 1. Nenzi 1’11"02; 2. Ioriatti 1’11"84; 3. Anesi 1’12"23; 4. Daldossi
1’13"28; 5. Bellotti 1’15"56. Donne. 1000: 1. Simionato 1’19"84; 2. Merlo 1’24"39. Jr: 1. Daldossi 3000: 1. Ravnic 4’39"54. Ieri - Uomini.
1500: 1. Fabris 1’51"27; 2. Nenzi 1’53"10; 3.
Cignini 1’55"58; 4. Stefani 1’57"08; 5. De Ciantis 1’58"60. Donne. 500: 1. Ravnic 45"72.
GINNASTICA
PODI AZZURRI Due podi azzurri in Coppa
del Mondo a Osijek (Cro) nell’artistica con
Enrico Pozzo 2˚ al corpo libero (e 6˚ al cavallo con maniglie) e Matteo Angioletti 3˚
agli anelli.
HOCKEY PISTA
SERIE A-1 Così la 4ª: Prato-Bassano54
2-6; Molfetta-Sarzana 7-5; Roller BasanoViareggio 1-5; Pordenone-Valdagno 2-8; Follonica. Giovinazzo 5-3; Breganze-Lodi 3-2.
Domani (21 dir. Rai Sport 1) Forte-Seregno.
Classifica: Valdagno, Viareggio 12; Bassano
54, Lodi, Breganze 9; Pordenone, Follonica
6; Sarzana, Seregno 4; Molfetta, Giovinazzo, Prato 3; Forte, Roller Bas 0.
IPPICA
OGGI TRIS A VARESE Alle Bettole (inizio
convegno alle 16) scegliamo Purple Cherry
(3), Manipur (4), Jack Tango (1), Josephjuliusjodie (7), Royalesce (6) e Silber (10).
SECONDA TRIS A Pisa (1ª corsa, ore 14)
indichiamo Selknam (3), Cristof (1), Santa
Venere (9), Trombadelgiudizio (6), Cool Woman (2) e Ready to Fight (13).
SI CORRE ANCHE Napoli (t. 15) e Padova
(15.20).
JUDO
COPPA ITALIA (e.d.d.) Successo della
Ginnastica Triestina nella classifica donne
di Coppa Italia junior-senior al PalaMicheletto di Sacile. Il club triestino guidato da
Monica Barbieri ha preceduto Budo Semmon Gakko Genova e Romagna.
NUOTO
RIECCO JANET (al.f.) Dopo 4 ori olimpici e
5 mondiali tra vasca corta e lunga, Janet
Evans, che si era ritirata ad Atlanta '96, ha
ricominciato ad allenarsi. È da escludere
un rientro ad alti livelli in stile Dara Torres:
la regina del mezzofondo ha fissato come
obiettivo i campionati master Usa della
prossima primavera. Sempre nei master,
la ranista romana Roberta Crescentini ha
migliorato il record mondiale dei 50 in
33"48.
TORNA MOSES Ha ripreso ad allenarsi il
ranista americano Ed Moses, ex rivale di
Fioravanti col quale salì sul podio olimpico
a Sydney.
RINUNCE MONDIALI (al.f.) Brent Hayden,
campione del mondo dei 100 sl con Magnini nel 2007, salterà la rassegna iridata in
corta di Dubai. Stessa sorte per Annamay
Pierse, ancora alle prese con la febbre
dengue contratta ai Giochi del Commonwealth di Delhi. Niente Mondiali corti
pure per il francese velocista Amaury Leveaux.
PALLAVOLO
SERIE A-1 (f.c.) Santa Croce (Tamburo
30!) resta al comando: Gela–Perugia 3-1
(25-20, 25-23, 15-25, 28-26); Città di Castello-Ravenna 0-3 (23-25, 20-25,
26-28); Segrate–Club Italia Roma 2-3
(25-15, 25-27, 25-21, 20-25, 10-15);
Isernia–Santa Croce 2-3 (36-34, 25-21,
20-25, 22-25, 11-15); Pineto–Sora 0-3
(20-25, 20-25, 24-26); Milano-Loreto 3-2
(25-17, 25-23, 17-25, 18-25, 15-11); Padova-Genova 3-1 (25-23, 25-19, 22-25,
25-22); Mantova– Reggio Emilia (mercoledì 10). Classifica: S.ta Croce 11; Ravenna
10; Sora, Padova 9; Milano, Gela 8; Città di
Castello 7; Mantova*, 6; Genova 5; Perugia, Isernia 4; Pineto, Loreto 3; Reggio
Emilia*, Segrate, C. Italia 2; (*: una gara in
meno)
A-2 DONNE (m.l.) Così la 4ª giornata:
Giaveno–Matera 2-3 (26-28, 23-25,
25-18, 25-21, 9-15); Busnago–Chieri 3-2
(26-24, 18-25, 25-21, 13-25, 18-16); San
Vito–Santa Croce 2-3 (28-26, 25-17,
22-25, 12-25, 16-18); Verona–Parma 0-3
(19-25, 16-25, 16-25); Loreto–Soverato
3-1 (25-9, 25-18, 23-25, 25-21);
Pontecagnano–Crema 2-3 (25-20, 12-25,
25-19, 15-25, 12-15); Forlì–Roma 1-3
(16-25, 25-17, 15-25, 22-25). Classifica:
Parma 12; Busnago, Chieri 10; Matera, Crema, Pontecagnano 8; Loreto 6; Giaveno 5;
Forlì, Soverato, Pomezia, Verona, San Vito 3; Santa Croce 2.
SPORT INVERNALI
Karbon operata
Denise Karbon è stata operata con successo a Bressanone sabato in artroscopia al menisco esterno ginocchio destro,
lesionato giovedì in allenamento a Madesimo. Il dottor Franz Erschbaumer, lo stesso chirurgo che l’ha operata in passato,
ha verificato che il legamento crociato
non ha subito danni, quindi la Karbon dovrebbe tornare in Coppa del Mondo il 12
dicembre nel gigante di St. Moritz.
FONDISTI AL NORD (g.v.) Con la partenza, stamane, dei tecnici (mercoledì gli atleti da Monaco e Milano) si apre la nuova
stagione del fondo italiano che da venerdì
a domenica a Muonio (Fin) sosterrà le prime gare di qualificazione per l’esordio in
Coppa del mondo a Gällivare (Sve,
20/21-11): 6 uomini (più Nöckler, vincitore
della Coppa Europa) e 5 donne. Negli ultimi test a Passo Tonale in evidenza Longa,
Rupil e De Martin tra le donne; Clara, Di
Centa e Checchi tra i maschi (assente Piller Cottrer, contrattura ad una spalla).
VELA
ROTTA DEL RHUM (r.ra.) Frank Cammas
è atteso per oggi a Guadalupa: lo skipper
francese con il trimarano Groupama 3 sarà il primo a tagliare il traguardo della Rotta del Rhum. Buone notizie per Andrea Mura che con Vento di Sardegna è tornato
primo nella sua categoria (Rhum). Tra i
Class40 Marco Nannini su Unicredit continua a scalare posizioni ed è 11˚.
Azienda Ospedaliera “D. Cotugno”
Rosso (29) e Menegatti (20) FIVB
AVVISO DI GARA
MUNICIPIO ROMA DELLE TORRI U.O.S.E.C.S.
Il Comune di Roma, VIII Municipio Roma delle Torri, in Viale Duilio Cambellotti 11 C.A.P. 00133,
Telefono 06/69608601/653/453 Fax 06/2001850, indice una gara mediante Procedura Aperta, da
esperirsi ai sensi dell’art. 82 del D. Lgs. 163/06, per l’aggiudicazione della fornitura di generi alimentari vari per gli Asili Nido dell’VIII Municipio Roma delle Torri. Periodo 02.01.2011 - 31.12.2011,
escluso il mese di agosto - Importo a base di gara Euro 275.000,00 IVA esclusa, oneri della sicurezza pari a zero - Il bando è pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Roma - Via L. Petroselli, 50,
dal 08/11/2010 al 07/01/2011 sulla GURI del 08/11/2010 e trasmesso alla G.U.C.E. il 03/11/2010.
IL DIRIGENTE U.O.S.E.C.S. - Dott.ssa Rosalba Alessandroni
via G. Quagliarello, 54 Napoli
AVVISO DI GARA PER ESTRATTO
L’Azienda Ospedaliera D. Cotugno indice una procedura aperta
ex d. lgs. 163/2006, con aggiudicazione al prezzo più basso,
per l’affidamento per tre anni della fornitura di 2 lotti di gas medicinali. L’importo complessivo dell’appalto è di € 1.538.081,40,
IVA esclusa, di cui € 3.150,00 per oneri sicurezza non soggetti
a ribasso. CIG: lotto 1- 05575855B1 e lotto 2- 0557586684. Le
imprese interessate, in possesso dei requisiti e nel rispetto delle
modalità di partecipazione previsti dal bando e dal disciplinare
di gara, possono presentare offerta per singolo lotto all’indirizzo
in intestazione entro e non oltre le ore 14,00 del 07.12.2010.
Documenti gara: scaricabili da www.ospedalecotugno.it. Data
di spedizione del bando alla GUUE: 26.10.2010.
Il Dirigente Responsabile
dell’U.O.C. Provveditorato
Il Direttore Generale
dott. F.sco Saverio Paolillo
dott. Antonio Giordano
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supporto telefonico 02-63797510
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56
R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
mesi dalle elezioni, i partiti iracheni hanno raggiunto
fAun8accordo
per formare un governo di coalizione
ALTRI MONDI
con lo sciita Nuri al Maliki confermato primo ministro
x
IL FATTO DEL GIORNO
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
LE FRASI
DEL GIORNO
Ma ora Fini
e Berlusconi
hanno rotto
davvero?
[email protected]
Fini vuole che Berlusconi salga
al Quirinale e si dimetta. Formi
poi un secondo governo, del quale faccia obbligatoriamente parte l’Udc, e concordi con gli alleati il programma di legislatura,
che permetta di arrivare alla
scadenza naturale del 2013. Altrimenti la delegazione dei finiani al governo sarà ritirata. Questo il punto forte del discorso
pronunciato ieri, a Bastia Umbra, in provincia di Perugia, in
occasione del congresso fondativo del Fli, l’ormai quasi partito
del «Futuro e Libertà per l’Italia» (nella foto Afp). Dal Pdl è
arrivata nel tardo pomeriggio
la risposta non virgolettata di
Berlusconi: non si accettano ultimatum, non ci saranno dimissioni e se Fini vuole aprire una
crisi lo faccia in Parlamento.
1
Discorso duro, eh?
Discorso molto duro. Quello di
Berlusconi è stato definito il governo «non del fare ma del far
finta che tutto vada bene». D’altra parte la folla — un seimila
persone tra quelle che sono riuscite a entrare e quelle rimaste
fuori — ha acclamato con entusiasmo. Fini è stato accolto come una rockstar. «Gianfranco,
siamo pronti a lasciare».
2
Ha parlato del caso Ruby?
Per allusioni. All’inizio ha detto: «Che dolore la notizia del
crollo di Pompei e quell’altra...
che hanno fatto il giro del mondo. Un’immagine che l’Italia
non merita». «Quell’altra» sarebbe la storia di Ruby. Più
avanti, senza mai nominare né
la ragazza marocchina né la telefonata in questura, ha citato
il Papa («Da laico») che mette
in guardia sulla «spazzatura
delle coscienze». «L’uomo pubblico deve essere un esempio.
Ho rimpianto la Prima repubblica, ho rimpianto, e credo
che gli italiani li abbiano rimpianti con me, il rigore, lo stile
del comportamento di uomini
come Moro, Berlinguer, Almirante, La Malfa: la Prima repubblica era anche in queste
personalità che non si sarebbero mai permesse di trovare ridicole giustificazioni a ciò che
non può essere giustificato».
L’invito a salire al Colle e dimettersi è arrivato alla fine. Prima Fini ha insistito sulla legalità, per continuare evidentemente a far soffrire il premier,
e ha tirato nel discorso (sempre per allusioni) anche l’infelice battuta del Cavaliere sugli
omosessuali. «La legalità è la
condizione essenziale per la libertà. Nel nostro manifesto
dei valori c’è il rispetto per la
persona umana con la tutela
dei diritti civili di tutti, senza
BUFERA IL MINISTRO A NAPOLITANO
Il crollo di Pompei
Bondi: «Non è mia
la responsabilità»
S
Pierluigi
Bersani
Il segretario del
Pd sulla
situazione
politica
La crisi del
centrodestra
non è
recuperabile:
a furia di
passarsi il
cerino, si sta
spegnendo.
Le proposte
di Fini per
andare avanti
non mi sono
parse
sufficienti
Il presidente della Camera ha chiesto
le dimissioni del premier e la formazione
di un governo con l’Udc. Il Cavaliere ha
respinto l’ultimatum dicendo che se Fli
vuole la crisi deve aprirla in Parlamento
GIORGIO DELL’ARTI
NURI AL-MALIKI
PREMIER IRAQ
distinzioni tra bianchi e neri,
cristiani musulmani ed ebrei,
eterosessuali e omosessuali,
cittadini italiani e cittadini stranieri. La persona è al centro di
qualsiasi cultura politica che
voglia creare i presupposti per
l’armonia». E ha concluso: «Su
questi temi il Pdl a rimorchio
della Lega è il partito più arretrato d’Europa».
3
Come ha reagito Bossi?
I leghisti si riuniscono oggi pomeriggio e daranno le loro valutazioni. Ieri Bossi s’è limitato
a questo commento: «Per ora
sto dietro il cespuglio...». Fini
ne ha dette anche a Tremonti:
«A Tremonti contestiamo la politica dei tagli lineari, il miglior
metodo per non scegliere dove
tagliare e dove investire. Dico
questo, mentre do al ministro
dell’Economia il merito di aver
contenuto la spesa pubblica».
4
Questo nuovo governo Berlusconi che cosa dovrebbe fare?
«Il patto di legislatura non può
essere un compitino in cinque
punti che gli scolaretti in Parlamento devono approvare a pena di lesa maestà. Ci vuole una
nuova agenda politica e un patto di governo da qui al 2013
che comprenda un nuovo patto sociale, fiscalità di vantag-
gio per il Sud e la cancellazione della legge elettorale della
vergogna». Dal Pdl, relativamente ai cinque punti, hanno
fatto notare che i finiani hanno
votato la fiducia appena poche
settimane fa. Anche sulla legge elettorale si potrebbe notare che essa fu fortemente voluta dal governo di centro-destra
del 2006, dove c’erano Fini e
soprattutto Casini (che la pretendeva per reintrodurre il proporzionale). In ogni caso il presidente della Camera ha concluso chiedendo a Berlusconi
il «colpo d’ala»: salire al Quirinale, dimettersi, eccetera. Dimenticavo: in uno dei passaggi del discorso ha detto che «il
Pdl non è comunque il nostro
avversario».
5
Che succede se Fini fa uscire i
suoi dal governo?
Si tratta di quattro persone: il
ministro Ronchi, il viceministro Urso e i sottosegretari Menia e Bonfiglio. Berlusconi potrebbe rispondere con un rimpasto, invitando poi i finiani a
votargli contro se ne hanno il
coraggio. È piuttosto probabile che vada così e che il gioco
del surplace continui. I primi
commenti dicono che il cerino
della crisi è tornato a questo
punto tra le dita di Berlusconi.
Ma non è detto: potrebbe invece essere ancora tra quelle di
Fini.
I resti della Domus dei gladiatori a Pompei LAPRESSE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Matteo
Renzi
Il sindaco di
Firenze dalla
convention dei
«rottamatori»
Grazie
al passato
ma il futuro
è nostro.
Questo
è il tempo
di metterci
in gioco,
di provarci.
Non
chiediamo
spazi o posti:
andremo
a prenderceli
dGli affreschi della palestra dei gladiatori, forse, saranno salvati e perfino la «Schola Armaturarum» potrebbe essere ricostruita, ma le polemiche sullo stato di abbandono di Pompei impazzano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha avuto mezze parole:
«Una vergogna nazionale». Adesso il ministro
per i Beni culturali Sandro Bondi si arrende all’evidenza: «Sono possibili altri crolli di edifici,
soprattutto nella parte del sito che si affaccia
sulle case scoperte e non ancora restaurate».
Ma al tempo stesso Bondi rifiuta di ritenersi
coinvolto nello sfascio: «Se avessi la certezza di
avere delle responsabilità nell’accaduto, mi dimetterei».
Fondi non spesi Il ministro (che riferirà alla Camera) annuncia un piano straordinario per la
manutenzione degli edifici pompeiani e nega
che i problemi di gestione del sito archeologico
più famoso del mondo si riducano alla scarsità
di risorse disponibili: «Dai visitatori Pompei ricava 20-25 milioni all’anno, ma la metà dei fondi disponibili non sono stati spesi». Insomma le
risorse ci sono, manca la capacità di impiegarle, ecco perché per Bondi è necessario aprire la
gestione dei Beni culturali ai privati. Il crollo
della casa dei Gladiatori, nel frattempo, ha trovato ampio risalto sulla stampa straniera, soprattutto quella americana (New York Times) e
inglese (Bbc). Il quotidiano riporta le accuse di
«negligenza pubblica». Il sito della radio pubblica inglese invece scrive: «Una casa nell’antica
città romana di Pompei è crollata, sollevando
preoccupazioni sui fondi statali destinati dall’Italia al suo patrimonio archeologico».
m.a.
NOTIZIE TASCABILI
DALL’INDIA PARLA IL PRESIDENTE USA
Obama e l’appello alla Birmania
«Liberate Aung San Suu Kyi»
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama,
in viaggio in India, ha lanciato un appello alla
Birmania per la liberazione della dissidente
Aung San Suu Kyi. «Da troppo tempo il popolo
birmano si vede negare il diritto di decidere il
proprio destino, gli Usa chiedono di liberare subito e senza condizioni Aung San Suu Kyi e tutti
i prigionieri politici». Che in tutto sono 2.200.
SI TEME SIA FINITO IN UNA SCARPATA
Bologna, imprenditore scomparso
Ritrovate le tracce del suo Suv
C’è una pista per le ricerche di Carlo Generali,
71 anni, l’imprenditore bolognese scomparso
mercoledì, titolare del marchio Carla G e di
un’azienda tessile. Gli investigatori ieri sera hanno rinvenuto sulla statale Porrettana (dalla Toscana all’Emilia) tracce dell’uscita di strada di
un’auto compatibili con la sua Porsche Cayenne. Oggi si cercherà l’auto nella scarpata.
BENEDETTO XVI HA CONSACRATO LA SAGRADA FAMILIA
Barcellona, i gay accolgono il Papa con un bacio
Nel suo secondo e ultimo giorno di visita in Spagna, Benedetto XVI ha consacrato a Barcellona
la chiesa della Sagrada Familia, la monumentale
cattedrale progettata da Antoni Gaudì. Il Papa è
stato accolto davanti alla Sagrada — in costruzione da 128 anni — da re Juan Carlos di Borbone e
dalla regina Sofia. Poi, durante l’omelia, è tornato sul tema della famiglia: «L’uomo e la donna
che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato.
Le condizioni di vita sono profondamente migliorate, ma devono essere sempre presenti anche i
progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna sono il
fondamento della vita umana». Parole pronunciate poco dopo la protesta inscenata al suo arrivo da circa 200, tra gay e lesbiche, che si sono
scambiati un «bacio collettivo», molto polemico,
al suo passaggio in papamobile (nella foto Ap).
PER STUDIARE IL PRIMO UNIVERSO
Ginevra, il Cern ha ricreato
le alte temperature del Big Bang
Il Large Hadron Collider (Lhc), il più grande e
potente acceleratore di particelle del mondo,
ha raggiunto un nuovo traguardo: ricreare temperature di migliaia di miliardi di gradi come
quelle esistite nei primi milionesimi di secondo
dopo il Big Bang. Lo comunica il Cern di Ginevra, che fa sapere che così sarà più facile studiare l’universo nei suoi primi istanti di vita.
LA NEO-SEGRETARIA ALLA FIAT
Cgil, la Camusso a Marchionne:
«Discutiamo sul piano industriale»
Susanna Camusso, il nuovo segretario della
Cgil, chiede all’a.d. Fiat Sergio Marchionne di
discutere del piano industriale del gruppo del
Lingotto senza doversi mettere in coda e «staccare un bigliettino». Intervistata da Fazio a Che
tempo che fa, la Camusso ha poi aggiunto: «Il
governo deve aprire un tavolo e l’azienda deve incontrare tutti i sindacati insieme».
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
Lily Allen ricoverata per una sospetta setticemia.
fLa
25enne cantante inglese, nei giorni scorsi, ha subito
GazzaTeo
Quante risate
con Celentano
e Cesare Maldini
La puntata di ieri del nostro show sul web,
i gol della A e tutti i personaggi di Teocoli
si possono rivedere da oggi su Gazzetta.it
Teocoli in apparso in un’insolitissima veversione ste ballerina. Dall’improbabiCelentano le muratore che lavora in Gazzetta sino al classico dei classici del repertorio di Teocoli:
Adriano Celentano.
dÈ tornato il weeekend di calcio ed è tornato anche GazzaTeo, il web-show della Gazzetta dello Sport con Teo Teocoli.
Tra una telefonata e l’altra
agli inviati della Gazza sui
campi di serie A, collegati
in studio con la conduttrice Elisabetta Esposito e
Alberto Cerruti per dare
le prime dritte sui voti
che oggi si possono trovare sul giornale, il popolare comico ha commentato la giornata e presentato
tutti i suoi personaggi più
famosi. Da Maurizio Costanzo, che «duettava» come sempre con la voce dell’amicone Giampiero Galeazzi, sino a Cesare Maldini,
Di nuovo Ma se ieri vi siete persi il terzo appuntamento del
nostro web-show, non disperate. Potete rivedere tutto da
oggi su Gazzetta.it: non solo
la puntata (in una versione
sprint con tutti i gol della serie
A) ma anche gli sketch
di Teocoli. Caccamo,
Galliani, Celentano,
Costanzo, Dallara,
Valentino Rossi, Cesare Maldini, Vettorello e
gli altri personaggi di Teo.
PER IL MEDICO LEGALE
Il delitto Scazzi:
la cintura bianca
può aver ucciso
La Confindustria minaccia: «Aiuti o niente tasse»
Ma Bertolaso: «Lo Stato c’è». Oggi nuovo allarme
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Conti e danni Un pezzo di Stato
è andato, comunque, in visita
in Veneto. Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso,
Una veduta dell’esondazione del fiume Bacchiglione, vicino Vicenza ANSA
laso ha fatto i conti: «Per avere
una vera quantificazione dei
danni occorreranno due settimane, poi si dirà: servono 100,
500 o 1.000 milioni di euro».
Intanto, la Protezione civile ha
lanciato un nuovo allarme:
una perturbazione di origine atlantica colpirà da oggi le coste
tirreniche, la Liguria e le regioni meridionali.
Compatibile con l’arma del
delitto e i segni ritrovati sul
collo di Sarah. È il verdetto del
medico legale Luigi Strada sulla
cintura bianca ritrovata a
casa Misseri e che, secondo
l’ultima versione di Michele,
sarebbe stata usata dalla figlia
Sabrina (foto ANSA) per
uccidere la Scazzi. Oggi la
cintura (tra le 49 sequestrate
nella villa di Avetrana) sarà
analizzata dai Ris a Roma, a
caccia di tracce organiche e di
eventuali impronte di Sabrina.
«Il quadro oramai è completo»,
fanno sapere gli investigatori,
che puntano ad arrivare
all’appuntamento di domani con
il Tribunale del Riesame con
tutte le carte in tavola per
poter accusare Sabrina
dell’omicidio di Sarah.
«Michele Misseri ha cambiato
così tante versioni che non è
più credibile», ribattono i legali
di Sabrina. Intanto Michele,
nell’interrogatorio di venerdì,
ha confermato le violenze
fisiche sul corpo della 15enne.
pug
EMA 2010 NOTTE DI STELLE A MADRID: SUL PALCO I BIG MONDIALI, DA KATY PERRY AI BON JOVI
Lady Gaga regina della musica
Tre «statuette» ai premi di Mtv
Sorpresa Mengoni:
è il primo italiano
a vincere come
«talento europeo»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MADRID dHa dovuto prendere
un permesso speciale per assentarsi dal set di Desperate Housewives. Ma ieri sera a Madrid,
Eva Longoria, la più famosa
delle casalinghe disperate, si è
messa in gioco come presenta-
trice agli Europe Music Awards,
i premi europei della musica
ospitati alla Caja Magica. Tra
gli svariati cambi d’abito (tutti
firmati dall’amica Victoria Beckham), la mogliettina del play
degli Spurs Tony Parker ha indossato una maxi t-shirt della
nazionale di calcio spagnola e
ha incitato gli ottomila: «Allora
Madrid, avete vinto il Mondiale
e adesso anche i premi della musica». E mentre la città si divideva, al Bernabeu, per il derby tra
Real e Atletico, lo show è subito
decollato.
Sorpresa Mengoni Quest’anno
la sfida era tra le due «ragazze
Lady Gaga, 24, è di New York AP
PALLONE
ROSA
Cavani è il terzo re:
il successo è suo
Il terzo Pallone rosa di
GazzaTeo (per il giocatore
che si è messo più in
mostra nella giornata
di campionato) va al
napoletano Cavani. Dietro,
Del Piero e Ambrosini.
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s TUTTA SALUTE
FERRELL
L’ATTORE
DA FLOP
di MABEL BOCCHI
S
FILIPPO CONTICELLO
che andrà in pensione giovedì,
era ieri a Padova per incontrare i sindaci della zona e pianificare la gestione dell’emergenza per l’esondazione dei fiumi
Bacchiglione e Frassine. «Mi
sembra che non ci siano le condizioni per parlare di uno Stato
assente: si tratta di fare un lavoro condiviso, razionale, di evitare lo scaricabarile». Poi Berto-
LILY ALLEN
CANTANTE INGLESE
un aborto spontaneo dopo sei mesi di gravidanza
Alluvione in Veneto
Imprese in rivolta
dQualcuno assicura che lo Stato c’è, qualcun altro non sembra convinto e minaccia lo sciopero delle tasse. A quasi una
settimana dall’alluvione che
ha messo sott’acqua il Veneto,
parlano gli imprenditori: «Questa volta non passa: se non ci
sarà da parte dello Stato il sostegno alle imprese e ai cittadini, noi non pagheremo le tasse», ha tuonato a Radio 24 il vicepresidente degli industriali
vicentini Luciano Vescovi. Poi
una critica al governatore Luca Zaia, nominato commissario per l’emergenza: «Non si è
ancora fatto vedere qui a Vicenza». Proprio al presidente della
Regione toccherà quantificare
i danni, enormi, che ha causato
il maltempo. Qualche dato l’ha
fornito, per la sola città di Vicenza, l’assessore comunale
Tommaso Ruggeri: «Oltre 9 mila persone colpite e 2 mila tra
case e capannoni danneggiati».
57
R
terribili» del pop: Lady Gaga e
Katy Perry, entrambe con 5 nomination. Ma l’Europa ha scelto la prima, che s’è portata a casa i tre riconoscimenti più prestigiosi: canzone dell’anno
(Bad romance), migliore artista
del 2010 e miglior cantante
pop. Ma è stata proprio Lady
Gaga la grande assente, perché
impegnata a Budapest nel tour
(che domani fa tappa a Torino). Nel frattempo, mentre la
parata di star riscaldava la Caja
Magica (da Shakira a Bon Jovi,
passando per Kid Rock e Rihanna) Katy Perry infiammava la
Puerta di Alcalà, nel cuore di
Madrid, con i Linkin Park. La vera sorpresa è stato il trionfo di
un italiano, per la prima volta,
al premio dei talenti europei.
Marco Mengoni ha battuto Enrique Iglesias: «Vincere è stato
come compiere 18 anni, non
cambia la vita ma dà slancio».
I meno
produttivi
Per il secondo
anno di fila il
comico Will
Ferrell (nella
foto) è in cima
alla classifica
degli attori
«troppo pagati»
di Hollywood
compilata da
Forbes. La
rivista
economica ha
calcolato che i
suoi film hanno
incassato solo
3,5 dollari
per ogni dollaro
pagato a lui.
Dietro, Eddie
Murphy e gli
altri comici Seth
Rogen, Vince
Vaughn, Adam
Sandler.
«Ultimo» in
classifica Shia
LaBeouf:
è costato
un dollaro per
ogni 81 dollari
incassati dai
suoi film
Bimbi obesi già anziani
L’infarto è più probabile
I bimbi obesi hanno le arterie dei quarantenni.
A comunicarlo uno studio canadese del Hospital
Children British Columbia di Vancouver che, dopo avere esaminato con gli ultrasuoni i vasi sanguigni di 63 tredicenni obesi, confrontando le
loro aorte con quelle di 55 bambini normopeso,
ha scoperto che nei bimbi sovrappeso l’aorta è
quasi del tutto simile a quella degli adulti con
problemi di aterosclerosi, la malattia caratterizzata dall’indurimento arterioso che segnala il rischio di infarto e ictus. Colesterolo e pressione
arteriosa si sono rivelati quasi nella norma: sono, quindi, proprio i problemi circolatori la spia
silenziosa del rischio futuro di cardiopatie.
Non esagerate col sale:
il cuore ne può soffrire
Uno studio australiano realizzato dall’Università del Queensland, dopo avere esaminato le strategie già attivate da vari Stati per il controllo
della quantità di sale presente nei cibi, ha definito indispensabile varare delle leggi che impongano alle aziende alimentari di limitarne il contenuto. Un’iniziativa che ridurrebbe del 20% le
malattie cardiovascolari. Precedenti ricerche
hanno dimostrato che a un incremento di sale
nella dieta quotidiana di 5 grammi corrisponde
un aumento del rischio di ictus e patologie cardiovascolari del 22,9% e del 17,1%. Gli adulti
dovrebbero consumarne non più di 6 grammi al
giorno, circa l’equivalente di un cucchiaino.
Se fate una Tac all’anno
cala il rischio di cancro
Prevenire è sempre meglio che curare: uno studio del National Cancer Institute americano rivela che, tra fumatori ed ex fumatori, una TAC
all’anno riduce del 20 per cento il rischio di decesso per cancro ai polmoni. Secondo il New
York Times, la scoperta è un passo avanti decisivo nella diagnosi del cancro e potrebbe salvare
migliaia di vite all’anno. Per tre volte in altrettanti anni 53 mila fumatori ed ex fumatori tra
i 55 e i 74 anni sono stati sottoposti a esami a
raggi X oppure a scansioni Tac. Dopo cinque anni, sono state 354 le morti per tumore ai polmoni tra i pazienti sottoposti ad esami Tac, contro
le 442 tra quelli sottoposti ai raggi X.
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sport Italians
LETTERE
dite la vostra
INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano. Fax 02.62.82.79.17.
Altre lettere su www.corriere.it/solferino/severgnini. Email [email protected]
A cura di Beppe Severgnini
L’erba bagnata
dell’Inter
Benitez
psicologo
e un rigore
buono per
Milito
Tutti questi infortuni, vedi Inter-Juventus ecc. non saranno
anche dovuti al fatto che prima di ogni partita i campi vengano annaffiati e quindi resi
piu' pesanti? Che senso ha bagnare il prato di San Siro (vedi
Inter-Brescia) prima dell'inizio in una serata anche abbastanza fredda? Saluti da Londra.
Salve, sono un tifoso
dell'Inter. Volevo esprimere
le mie remore su Rafa
Benitez. Benché preparato
tecnicamente e
tatticamente, ritengo sia
inadeguato sul piano
psicologico. Perché far tirare
il rigore a Eto'o? Quale
occasione migliore per
Milito (nella foto Ansa con
Benitez) di tornare al gol?
Sono piccoli accorgimenti
che un allenatore deve
tenere presente. Il rigore
avrebbe restituito a Milito la
tranquillità e la serenità che
gli manca in questo
momento.
Lodovico Battaglia
[email protected]
incendiaria a un'allegoria
ortofrutticola - che l'Inter sia
oggi un frutto spremuto. Lo
spremitore è sempre lui, José.
Spremitore leggendario e
consapevole: tant'è vero che
se n'è andato, dopo la
tripletta. Quando, in
primavera, l'avevo previsto indovinando pure i tempi e i
modi dell'addio - qualcuno ha
pensato che avessi chissà
quali informazioni. Invece era
solo buon senso.
Benitez è, quindi, l'allenatore
sbagliato? No: diamogli
tempo. Certo questa è
un'Inter diversa, e sta
conoscendo la pace dei sensi
(oltre allo stiramento di troppi
muscoli). Travolta dall'antica
fame e dalla foga sportiva del
Tottenham; imbarazzata da
un Brescia operaio; sfigurata
da un'ecatombe di infortuni.
Eppure l'Inter è ancora lì, a
tre punti dalla Lazio capolista.
Mario Gialanella
[email protected]
Caro MG, confesso che
anch'io, seduto a pochi metri
da Rafa Benitez nella
sala-stampa di White Hart
Lane, gli ho visto gli occhi
spenti. Mourinho aveva due
fiamme al posto delle pupille.
Talvolta mandavano bagliori
fanatici, ma sappiamo dove ci
hanno portato.
Credo anche - se è consentito
passare da una metafora
IL TEMPO
Sembra incredibile, ma nella
giornata di campionato Rafa
si è avvicinato alla vetta.
Milan, Juve e Napoli - come
prevedibile, guardando gli
organici e le motivazioni sono lì. La Roma, come ogni
anno, sta tornando. Sarà una
corsa a sei. Vogliamo dirlo?
Bello così.
P.S. Sul rigore (che non
c'era): giusto farlo tirare a
Eto'o, che è caldissimo. Se
l'avesse sbagliato, sarebbe
uscito comunque tra gli
applausi, visto quello che sta
facendo. Se l'avesse tirato
Milito e l'avesse segnato,
cambiava poco. L'avesse
sbagliato, invece, che tegola!
Il capo principesco va
preservato. Sulla ripresa di
Milito, infatti, l'Inter si gioca la
stagione. Poi, in estate, torna
Balotelli. Informazioni
segrete? No. Common sense,
come dicono a Manchester.
Caro Battaglia, la pratica di bagnare i campi mi è sempre sembrata bizzarra. Alcune squadre
- sento dire - lo fanno per mettere in difficoltà gli avversari, altre per proteggere il terreno. A
proposito di terreno. Lei vive a
Londra: non so se fosse a White
Hart Lane, martedì. Io, come ho
scritto sopra, c'ero. Certo, mi
sono divertito di più a Stamford
Bridge in marzo e al Bernabeu
in maggio. Ma non è stata una
brutta serata. Anzi. Noi giornalisti siamo stati messi in un parterre proprio dietro alle panchine: si sentiva - giuro - il profumo
dell'erba tagliata e il thump! degli stop di petto. Niente barriere. Quando Bale è filato verso
l'assist del terzo gol ho avuto la
stessa sensazione provata a
Pechino guardando Bolt: mozzafiato. Alla fine i tifosi degli Spurs
cantavano "And when the Saints / Go marchin' in...". Come a
San Siro, quand'erano sotto di
tre gol. Impressionante e ammirevole. Ero stato a White Hart
Lane da ragazzo, nel 1980.
Avrei preferito tornarci vincendo, ovvio; ma uno stadio inglese
in una sera così riconcilia col
calcio, sport meraviglioso perché artigianale. C'erano i giocatori con i capelli bagnati e le borse, e le anziane inservienti che
offrivano tè agli ospiti: "Have
one more cup, dear. E vedrai
che passiamo il turno tutti e
due". Certo, ma'm: ne dubita?
In effetti non ho capito l'ostracismo verso Santon. Il ragazzo ha
imparato la lezione: quest'anno
sembra più umile e concentrato. In quanto all'idea di smantellare la squadra e buttarsi sui giovani: farlo con la Champions in
bacheca è quasi impossibile. Ai
giocatori che l'hanno vinta si deve riconoscenza. Certo: è una
cambiale che si paga. Lo sa il Milan degli ultimi tre anni e la Nazionali sudafricana di Lippi, per
citare due precedenti che spero di non imitare.
L’ostracismo
verso Santon
I problemi
di Buffon
In estate, come tifoso interista
di lungo corso, accettato da
parte della società un discorso
del tipo: abbiamo vinto tutto,
prendiamo un allenatore giovane con un'idea di gioco, cediamo alcuni pezzi pregiati
che hanno manifestato voglia
di cambiare aria (Maicon, Milito) e acquistiamo/lanciamo
qualche giovane (meglio se italiano). Arriva invece Benitez
che tutti descrivete come grande insegnante di calcio. Cominciano i guai e gli infortuni
(chi ha scelto il preparatore?).
Il Mondiale non è una scusa:
Cambiasso non c'era, Milito
non ha praticamente giocato;
gli spagnoli campioni del mondo provenienti da Barcellona
e Real non mi risultano infortunati. Il difetto che pero' io vedo piu' marcato nel Signor Benitez e' il fatto di non "vedere"
alcuni calciatori: perché Maicon gioca per forza nonostante Santon sia disponibile e di
ruolo?
Tutti aspettano Buffon, sia la
Juve come la Nazionale Ora si
legge che il portierone non ha
partecipato alla foto con i suoi
compagni bianconeri ecc. Non
ricordo la data del suo intervento alla schiena, ma sembra
lontana. Qui in Inghilterra i recuperi sono ben più veloci.
Vuoi vedere che la nostra medicina sportiva non è proprio
al top?
Glauco de Horatiis
[email protected]
La nostra medicina sportiva
non c'entra, secondo me. L'infortunio di Buffon è stato preceduto - lo ricorderete - da un'involuzione. Credo che la chiave
del rientro ritardato stia qui. Ma
- lo ammetto - sono supposizioni. Il problema è che su certe vicende aleggia sempre un alone
di mistero. Non riguarda solo
Buffon o la Juve: anche le vicende professionali di Vieri e all'Inter o di Ronaldinho al Milan non
sono mai apparse chiare. O, almeno, io non le ho capite bene.
Giovanni D'Agni Dipignano
[email protected]
www.meteo.it
a cura del Centro Epson Meteo
LEGENDA
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Il Sole oggi
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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
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DRAMMATICO Italia 1, alle 23.15
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FANTASTICO Sky Cinema Hits, alle 21.15
FANTASCIENZA Sky Cinema 1, alle 21
AZIONE Sky Cinema Max, alle 21
(Usa, 2006) Sono passati anni
dall’ultimo match di Rocky Balboa: la moglie Adriana è morta...
(Usa, 2006) La guerra è scoppiata e l’esercito delle Macchine
avanza implacabile verso Zion...
(Usa, 2010) Nella Britannia del
117 il centurione Quintus Dias
si unisce alla Nona Legione...
(Usa, 2008) Bella è una ragazza
comune, poco attratta da quella
che affascina le sue coetanee...
2009) Il mondo del futuro è abitato da esseri umani che vivono
in totale isolamento digitale...
(Usa, 2003) L’agente Sean Vetter e il suo socio lavorano sul traffico di droga tra Usa e Messico...
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17.00
17.45
18.45
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23.25 TG2
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2.25 L'UOMO SENZA LEGGE
7.00
8.00
9.15
10.00
11.10
12.45
13.10
14.00
15.05
FILM SUL
DIGITALE TERRESTRE
LO SPORT IN CHIARO, SUL SATELLITE E SUL DIGITALE TERRESTRE
PREMIUM
IN DIRETTA
13.30 BOX OF MOONLIGHT
PREMIUM CINEMA
13.30 LICENZA
DI MATRIMONIO
JOI
15.25 MARPICCOLO
PREMIUM CINEMA
17.05 NON È MAI TROPPO
TARDI
PREMIUM CINEMA
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PREMIUM CINEMA
21.00 BAARIA
JOI
21.00 CENTURION
PREMIUM CINEMA
22.45 PARNASSUS L'UOMO CHE VOLEVA
INGANNARE
IL DIAVOLO
PREMIUM CINEMA
22.50 BOOGEYMAN L'UOMO NERO
STEEL
CALCIO
7.00
10.00
11.05
12.00
13.30
14.10
14.40
16.10
16.50
17.10
18.50
20.00
20.30
21.10
DI ANTONIO CAPITANI
23/9 - 22/10
Bilancia 7+
Disinvoltura e fortuna
crescono
e vi conducono
al successo. Incontri,
viaggi e news sono utili,
anche a rinverdire
lo slancio dell’ormone.
23.15
0.00
0.10
1.10
FOOTBALL
2.20
20.45 SPORTING LISBONA VITORIA GUIMARAES
Liga Sagres.
Sportitalia
20.45 LUCCHESE - NOCERINA
Lega Pro. Prima Divisione.
Girone B. Rai Sport 1
SCHERMA
18.00 MONDIALI
Finali spada individuali
maschili e femminili.
Da Parigi, Francia.
Rai Sport 2
Liga. Sky Sport 1,
Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
BASKET
2.30
DALLAS MAVERICKS BOSTON CELTICS
NBA. Sky Sport 2
BOCCE
15.15 SCOTTISH
INTERNATIONAL OPEN
Da Perth, Scozia. Eurosport
CANOTTAGGIO
17.30 CAMPIONATO
DEL MONDO
Dalla Nuova Zelanda.
Rai Sport 1
CINCINNATI BENGALS PITTSBURGH
STEELERS
NFL.
Dahlia Sport e ESPN America
21.30 SIVIGLIA - VALENCIA
OROSCOPO
LE PAGELLE
16.00
19.00
20.10
21.05
TGR BUONGIORNO
RAI 150 ANNI
ANDREA VIANELLO
AGORÀ - BRONTOLO
TG3 - RAI SPORT
DIARIO ITALIANO
JULIA
TG REGIONE - TG3
LA STRADA
PER AVONLEA
COSE DELL'ALTRO GEO
TG3 - TGR - BLOB
SOAP
VIENI VIA CON ME
Film
CORREVA L'ANNO
TG3
TG REGIONE
FUORI ORARIO
COSE (MAI) VISTE
TENNIS
11.00 MASTERS 1000 PARIGI
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
PRIMA PAGINA
TG5 - MATTINA
MATTINO CINQUE
FORUM
TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
CHI VUOL ESSERE
MILIONARIO
20.00 TG5
20.30 STRISCIA LA NOTIZIA
21.10 GRANDE FRATELLO
Reality Show
0.15 MAI DIRE
GRANDE FRATELLO
1.00 TG5 - NOTTE
2.10 UOMINI E DONNE
3.40 AMICI
CARTONI ANIMATI
TELEFILM
STUDIO APERTO
STUDIO SPORT
I SIMPSON
VARIETÀ
CARTONI ANIMATI
TELEFILM
STUDIO APERTO
STUDIO SPORT
BIG BANG THEORY
I SIMPSON
TRASFORMAT
ROCKY BALBOA
Film
23.15 MATRIX REVOLUTIONS
1.35 AMERICAN DAD
2.00 I GRIFFIN
2.25 STUDIO APERTO
2.55 CINQUE IN FAMIGLIA
6.55 TELEFILM
11.30 TG4 - TELEGIORNALE
12.00 WOLFF UN POLIZIOTTO
A BERLINO
12.55 DETECTIVE IN CORSIA
13.50 FORUM
15.10 HAMBURG
DISTRETTO 21
16.15 SENTIERI
16.30 SCELTA D'AMORE
18.55 TG4 - TELEGIORNALE
19.35 TEMPESTA D'AMORE
20.30 WALKER TEXAS RANGER
21.10 IL COMPAGNO
DON CAMILLO Film
23.35 QUEI BRAVI RAGAZZI
2.15 TG4 NIGHT NEWS
2.40 PIANETA MARE
3.25 VIVERE MEGLIO
4.45 PESTE E CORNA
7.30
9.55
10.50
11.25
12.30
13.30
13.55
6.00
8.00
8.40
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
11.30 CALCIO:
BARI - MILAN
Serie A.
13.00 CALCIO:
LAZIO - ROMA
Serie A.
13.30 CALCIO:
JUVENTUS - CESENA
Serie A.
15.00 CALCIO:
SERIE A REVIEW
10ª giornata.
SKY SPORT 2
Sky Sport 2 e Sky Sport 3
19.30 MASTERS 1000 PARIGI
Sky Sport 2
SKY SPORT 1
10.30 CALCIO:
INTER - BRESCIA
Serie A.
11.00 CALCIO:
FIORENTINA - CHIEVO
10.00 RUGBY:
IRLANDA - SUDAFRICA
Test Match.
17.00 RUGBY:
INGHILTERRA NUOVA ZELANDA
6.40
8.40
12.25
13.00
13.50
14.20
15.40
16.40
18.30
19.00
19.30
20.05
20.30
21.10
SKY SPORT 3
20.00 SCHERMA: MONDIALI
9.00 TENNIS: ATP BASILEA
19.00 CALCIO:
REAL MADRID ATLETICO MADRID
EUROSPORT 2
Liga.
21.30 GOLF: WGC-HSBC
CHAMPIONS
Da Shanghai, Cina.
23.30 CALCIO: SIVIGLIA VALENCIA Liga.
EUROSPORT
ATLETICA LEGGERA:
MARATONA
DI NEW YORK
12.30 CICLISMO:
EUROPEI SU PISTA
11.15
Dalla Polonia.
Test Match.
18.00 BASKET:
MONTEPASCHI SIENA PEPSI CASERTA
Serie A.
14.15 CANOTTAGGIO:
CAMPIONATO
DEL MONDO
Serie A maschile.
Spada Individuale.
Da Parigi, Francia.
15.55
18.00
19.00
20.00
20.30
21.10
23.40
23.50
0.00
0.55
1.15
Radio 105
105 all’una
TG LA7
(AH)IPIROSO
OTTO E MEZZO
DR. OZ SHOW
LIFE
TG LA7
ACCADDE
AL PENITENZIARIO
ATLANTIDE
ADVENTURE INC
THE DISTRICT
TG LA7
OTTO E MEZZO
IMPICCALO
PIÙ IN ALTO Film
TG LA7
EFFETTO DOMINO
WESTERN
PROSSIMA FERMATA
OTTO E MEZZO
Alle 13 c’è Alessandro Cattelan (nella foto): un’ora dedicata agli ascoltatori, tra chiacchiere e improbabili ospiti
Radio Monte Carlo
Monte Carlo Nights
Alle 23 Nick the Nightfly (nella foto) ospita i Jamiroquai.
Da domani su radiomontecarlo.net la videointervista
DAHLIA SPORT
8.30
FOOTBALL:
BALTIMORE RAVENS MIAMI DOLPHINS
NFL.
11.30 PALLAMANO:
ITXAKO REYNO
DE NAVARRA - HYPO
NIEDEROSTERREICH
Champions League femminile.
14.00 SNOWBOARD:
COPPA DEL MONDO
Da Saas Fee, Svizzera.
16.00 PALLAMANO: HC
PODRAVKA VEGETA GYORI AUDI ETO KC
Champions League femminile.
17.00 AUTOMOBILISMO:
INTERNATIONAL RALLY
CHALLENGE CIPRO
21.45 PALLAMANO:
DVSC-KORVEX HC LEIPZIG
Dalla Nuova Zelanda.
Champions League femminile.
13.10 FOOTBALL:
PHILADELPHIA
EAGLES INDIANAPOLIS COLTS
Virgin Radio
NFL.
Virgin Moto Race
16.20 BEACH VOLLEY:
CAMPIONATO
DEL MONDO
Alle 15.50 Ringo (nella foto),
in collegamento con i giornalisti della Gazzetta, parla della
gara della MotoGP a Valencia
1ª semifinale femminile.
Da Phuket, Tailandia.
RAI SPORT 1
10.45 TENNIS: USA - ITALIA
Finale Fed Cup.
Da San Diego, Stati Uniti.
14.45 TENNIS: USA - ITALIA
Finale Fed Cup.
Da San Diego, Stati Uniti.
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
La fortuna bussa alle
vostre terga, amore
e lavoro appagano.
E voi siete propositivi,
ottimisti, persone
di successo. Sebbene
Saturno rompa…
La Luna alimenta
qualche sfigocupezza,
ma sarete vincenti
nello sport e nel
lavoro. Forma fisica
superba, prontezza
ormonale inaspettata
Il fairplay premia.
Ergo: non fate
sgambetti in
prossimità dei dirupi a
chi vi sta sugli zebedei.
E dialogate senza
sciocche lese maestà.
C’è noia nell’aria.
Ma potete concedervi
trattamenti
di wellness. Anche
un po’ suini. O portarvi
avanti col lavoro.
Niente sbotti da matti!
IL MIGLIORE
Il lavoro premia,
il denaro arriva,
l’amore
ringiovanisce.
E chi vi odia schiatti
pure. Niente male,
come sunto
della giornata…
Lunedì di travagli.
Dovuti forse a beghe
familiari o di casa
che vi metteranno
di malumore.
Rompimenti amorosi,
rapimenti peccaminosi.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
Ariete 7
Scorpione 7
Il senso pratico
si rivela la chiave
vincente nello sport
e nel lavoro che diverte
pure. Gioie suinoamorose per ogni
palato, letteralmente.
Toro 7
Sagittario 7+
Lavoro, soldi, amore:
tutto gode di fortuna!
Nonostante la vostra
voglia di tagliare certi
dementi a cubetti
come il prosciutto
cotto. Evitate…
Gemelli 6-
Capricorno 6
Lo stato d’animo è un
po’ sfigo-abbandonico.
Specie per questioni
di casa e/o famiglia.
State su. Sudombelico
meritevole
del pallone d’oro.
Cancro 6
Vergine 6-
Leone 8
20/2 - 20/3
Acquario 7
MASSIMILIANO
ALLEGRI
Pesci 5,5
Tutto (o quasi) fila
liscio, grazie anche
ad amici e compagni
di équipe. La resa
fisica è ottima,
il fascino arpiona, voi
siete più sopportabili.
Il tecnico del Milan
è nato a Livorno l’11
agosto 1967. Prima di
allenare i rossoneri,
è stato per due
stagioni a Cagliari
e per una a Sassuolo
I rapporti sociali
e il lavoro sono
complessi:
controllatevi. E occhio
a cibi nocivi, colpi
d’aria, fetenti. E azzardi
(anche suini). Vostri.
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R
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Guido Castellano, PANORAMA
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