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22 dicembre 2016 delle ore 20:06
SetUp Contemporary Art Fair, quinta edizione.
Ecco numeri, partecipazioni e anteprime della
giovane fiera bolognese, da quest'anno
"internazionale"
Per prima cosa i numeri: 60 gallerie presenti, di
cui 15 straniere. Ecco il primo sintomo di Set
Up cresciuta, eccome, nel suo primo lustro di
vita. Un giro di vite che, anche, ha permesso
l’accreditamento della fiera a "Internazionale",
a conferma del lavoro svolto. Con il tema
dell'equilibrio, quest'anno cinque categorie:
una "Main Section", che riunisce le gallerie
italiane ed estere che hanno risposto alla
richiesta di proporre un progetto curatoriale con
almeno un artista under 35, presentato da un
testo critico di un curatore under 35, e una
piccola sezione dedicata ai "Solo Show". Con
appena 5 gallerie presenti (l'americana State of
The Art Gallery and Magazine, ABC – Arte
Bologna Cultura, ADD-art (Spoleto), Galleria
La Linea (Montalcino), Stefano Bartoli
(Vezzano Sul Crostolo – Reggio Emilia) e il
pistoiese STUDIO 38 CONTEMPORARY
ART GALLERY, vedrà un solo e unico progetto
dedicato ad un artista presentato da un curatore,
a sua volta under 35: in entrambe le sezioni
saranno attivi due Premio Set Up, uno da mille
e l'altro da 500 euro, che verranno assegnati da
una giuria composta da Silvia Evangelisti e
Diego Bergamaschi, Simona Gavioli e Alice
Zannoni. Cinque realtà internazionali, sotto la
curatela di Eleonora Battiston, contraddistingueranno
l'area di "P(i)gs can Fly": presenti il Portogallo
con Módulo–Centro Difusor de Arte di Lisbona,
Grecia con Gallery Alma di Atene, Spagna con
le gallerie Blanca Soto Arte di Madrid e Artizar
di Tenerife e Irlanda con Steambox Gallery di
Dublino – in cui l’ltalia funge da Paese ospite.
Il riferimento, ovviamente, è all'economia
debole di queste nazioni, che però
paradossalmente non intaccato la continuità di
un tessuto artistico interessante e di alto livello,
che negli ultimi anni si è sviluppata in
piattaforme, collaborazioni, collettivi. Su
queste basi, ognuna delle realtà provenienti da
questi paesi presenta un progetto individuale, i
cui artisti si distinguono per tecniche e stili
differenti, ma allo stesso tempo si somigliano
per la comune ricerca e rappresentazione di un
mondo e di uno spazio "altro”. "Drawing the
World II", a cura di Mónica Álvarez Careaga,
presenta invece quattro artisti affini per la
pratica del disegno - l’indiano Natarajaa
(Kerala, 1975), la polacca Dorota Buczkowska
(Varsavia, 1971), il marocchino Mohamed
Larbi Rahhali (Tetouan, 1956) e la spagnola
Teresa Moro (Madrid, 1970) - rappresentati da
altrettante gallerie: Ulf Larsson di Colonia,
Rodriguez Gallery di Poznan, SAIDA art
Contemporain di Tetouan e Galleria Siboney di
Santander. Dulcis in fundo la sperimentazione
di "S.O.S SetUp Open Space", spazio per
progetti sperimentali. Le realtà presenti qui
sono: Artegiro (Conzano - AL), C.A.C.C.A Centro per l'Arte Contemporanea sulla Cultura
Alimentare (Bologna), Collaterart A.P.S.
(Salerno), Current (Milano), Peninsula (Berlino),
Polisonum (Roma), PrintAboutMe (Torino),
Vinz Feel Free (Valencia – Spagna), Werkbank
Lana (Bolzano). Il progetto vincente di questa
sezione si aggiudicherà il "Premio Alviani
ArtSpace", per aver saputo valorizzare il tema
dell’equilibrio inteso come mancanza di quiete
e capace di generare un motore esistenziale,
sperimentando e osando più degli altri, e
l’artista selezionato sarà invitato a realizzare un
progetto espositivo per lo spazio Alviani Art
Space di Pescara durante la stagione
2017-2018, in linea alle finalità di ricerca e di
contaminazione tra linguaggi artistici e
tecnologici della galleria, raggiungibile
attraversando un'opera site specific realizzata
da Getulio Alviani per "Fuori Uso" 1995.
Appuntamento il prossimo 27 gennaio.
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