Buon compleanno, Paolo: il Teatro Biondo non dimentica
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Buon compleanno, Paolo: il Teatro Biondo non dimentica
Buon compleanno, Paolo: il Teatro Biondo non dimentica di Miriam Cuccu - 20 gennaio 2014 Il 19 gennaio ricorre la nascita di Paolo Borsellino, ma è anche il giorno in cui nacque Rocco Chinnici. Due giudici che negli anni condivideranno la stessa vita, la passione per il proprio lavoro, il senso dello Stato. Gli stessi valori in nome dei quali accetteranno il rischio di una vita blindata, perennemente sotto il tiro di Cosa nostra, fino a pagarne il prezzo nelle due stragi che a distanza di 9 anni l’una dall’altra trasformeranno Palermo in una nuova Beirut. A Chinnici va il grande merito di aver istituito il pool antimafia (riunendo sotto la propria guida i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giuseppe Di Lello) che nel 1986 avrebbe istituito il Maxipocesso mettendo alla sbarra Cosa nostra con 468 imputati. Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo, intervenendo al Teatro Biondo di Palermo nel quale è stato mandato in scena lo spettacolo “Al Biondo per non dimenticare” in ricordo di Paolo Borsellino – con la partecipazione dei due attori siciliani Salvatore Ficarra e Valentino Picone – parla di un “rapporto filiale” che il fratello nutriva per il giudice Chinnici, ricambiato da un altrettanto forte “amore paterno”. “Fra Rocco Chinnici e Paolo Borsellino c'era un filo, un filo che li ha uniti nella vita e nella morte. Un filo d'amore, amore per il loro lavoro, per i valori di giustizia e legalità in cui credevano e che erano alla base del loro impegno. Il loro era un rapporto forte e bello, di piena sintonia professionale e umana. Come Rocco Chinnici, anche Paolo amava parlare ai giovani. Mio fratello, pur avendo piena consapevolezza del destino drammatico che lo attendeva, ha parlato a degli studenti fino a tre giorni prima di morire, spendendo il suo tempo per coloro in cui credeva di più: i giovani. Solo le nuove generazioni, secondo Paolo, potevano negare il consenso alla mafia e liberare il fresco profumo di libertà". Così si è espressa la sorella del magistrato ucciso in via D’Amelio dal palco di un teatro stracolmo, in collegamento con la trasmissione “Che tempo che fa” che per l’occasione si è unita al ricordo di Borsellino e Chinnici. Parole condivise in toto da Caterina Chinnici, figlia del giudice, che è intervenuta dallo studio televisivo parlando del senso del dovere che spinse suo padre a non tirarsi mai indietro: “Quando si hanno dei valori in cui si crede profondamente ci si impegna per dare concretezza a quel senso del dovere. Mio padre credeva veramente nel valore della legalità e della giustizia, che prima ancora che giudiziaria è giustizia sociale”. Negli ultimi tempi, ha proseguito la Chinnici, aveva maturato una “consapevolezza piena del rischio, la certezza che il prossimo sarebbe stato lui dopo la morte del generale Dalla Chiesa – ucciso il 3 settembre 1982 senza mai tirarsi indietro rispetto ad un impegno di vita”. A distanza di anni Caterina Chinnici ha voluto raccontare suo padre in un libro, È così lieve il tuo bacio sulla fronte (edizioni Mondadori). Questa consapevolezza del proprio destino e del peso della solitudine è stato ciò che anche Paolo Borsellino si trovò a dover affrontare, in particolare all’indomani della morte di Giovanni Falcone. “Una consapevolezza talmente forte che noi – ha spiegato Rita Borsellino – notavamo nel suo modo di vivere. Paolo si preparava e ci preparava a questo evento”. Per questo era solito dire: “’devo fare presto’, ‘non ho più tempo’: il tempo della sua vita che sapeva stava per finire. Vivere accanto a una persona che vive questa dimensione e che cerca di alleviarla per amore delle persone a lui vicine non è stato facile per noi”, ma nonostante tutto Paolo “non avrebbe mai fatto un passo indietro” ha concluso. Lo spettacolo di ieri sera, (il cui incasso sarà devoluto interamente in beneficenza alla onlus Maredolce) è stata preceduta nel pomeriggio dall’iniziativa “Buon compleanno Paolo” che ha portato Rita Borsellino, Ficarra e Picone nel carcere minorile Malaspina per un appuntamento con i giovani detenuti: “Stare vicino ai ragazzi più deboli credo sia il modo più bello per continuare il progetto di mio fratello Paolo che tanta attenzione aveva verso i giovani e che oggi avrebbe compiuto 74 anni” ha detto la Borsellino ai 26 ragazzi presenti all’incontro.