Forum Ho vinto alla lotteria!

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Ho vinto alla lotteria!
’anno scorso ho vinto alla lotteria. “Bella
fortuna! - mi diranno molti di voi - ma adesso
avrai il problema di gestire tutti quei soldi!”.
Nessun problema di questo tipo, perché in realtà
non sto parlando della vincita ad una lotteria in denaro
come le tante che infestano il nostro Paese, ma del
fortunato “incontro” con il mio donatore di midollo
osseo, che mi ha dato la speranza di guarire dalla
malattia che mi affliggeva da anni.
Ma allora perché è così difficile trovare un donatore? Perché è così difficile trovare persone che, con un
sacrificio personale minimo, siano disponibili ad offrirsi come donatori di midollo osseo?
In questi mesi di convalescenza post-trapianto mi
sono posto spesso questa domanda alla quale ora credo
di aver trovato una risposta plausibile.
L
Al netto dell’egoismo imperante nella nostra società,
ritengo che ciò che frena enormemente le persone sia la
mancanza d’informazione. Sono giunto a questa
conclusione confrontandomi con gli amici, i parenti e i
conoscenti che, facendomi domande strane, lasciavano
trasparire la loro totale ignoranza sull’argomento.
L’affermazione più gettonata era sicuramente
questa: “Mamma mia, chissà quanto hai sofferto, poverino,
durante il trapianto... deve fare un male tremendo!“. In
realtà, tecnicamente il
trapianto di midollo
osseo non induce alcun
tipo di dolore, né per il
paziente né per il
donatore. Vi posso
assicurare che farsi
curare una carie dal
dentista è più doloroso.
Dieci anni fa mi ammalai di una patologia del
sangue simile alla leucemia che, come questa, è curabile
con terapie che pur pesantissime non portano però alla
definitiva guarigione.
Unica possibilità di guarigione è il trapianto di
midollo. Purtroppo mia sorella non risultò compatibile
e quindi entrai nella lunga lista dei pazienti in ricerca
di un donatore.
Ma la triste realtà è
che in Italia, ogni anno,
circa 1000 pazienti non
possono essere sottoposti a trapianto perchè
non dispongono di un
donatore compatibile.
La compatibilità, infatti, indispensabile per
il trapianto, è una condizione che statisticamente si riscontra con
una probabilità su
100.000.
Molti poi confondono il midollo osseo
con quello spinale e
pensano a possibili
pericoli di paralisi
derivanti da operazioni
alla spina dorsale.
Niente di tutto ciò!
Il midollo spinale è
ben altra cosa, non
c’entra nulla.
Poiché sui media
oggi si parla molto di
donazione di organi - il cui espianto purtroppo implica
la morte del donatore - è probabile che la donazione del
midollo osseo venga erroneamente coinvolta nelle
medesime implicazioni psicologiche.
Ecco il motivo per
cui all’inizio ho parlato
di “lotteria”, anche se
normalmente preferisco
parlare di “dono”.
Sì, mi è stato fatto un
grande dono per il
quale sarò per sempre grato alla persona che me lo ha
concesso, riaprendo la mia speranza di guarigione.
Considerando poi che fare un dono a qualcuno normalmente procura piacere, posso solo immaginare
quanto sia grande la felicità che sta provando ora il mio
donatore, nella consapevolezza di aver salvato la vita
ad una persona.
Nel mio caso ci sono voluti dieci anni per trovarlo e
fortunatamente nel frattempo le cure mi hanno permesso
di resistere, ma mi poteva anche andare diversamente,
come purtroppo accade a molti.
Fortunatamente la donazione del midollo osseo non
comporta niente del genere per il donatore, il quale
invece non rischia assolutamente nulla. Ecco quindi che
la mancata conoscenza di ciò che effettivamente
corrisponde alla scelta della donazione può creare
preconcetti o timori immotivati.
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Come si effettua la donazione?
Per diventare donatori di midollo osseo è
sufficiente rivolgersi ai centri che effettuano il prelievo
e forniscono le più dettagliate informazioni
sull’argomento. L’età di chi si offre come donatore
dev’essere compresa tra i 18 e i 45 anni. Si viene
sottoposti ad un normale prelievo del sangue e viene
chiesto di sottoscrivere una dichiarazione che
comporta la conoscenza della problematica relativa
alla donazione. Tale adesione ha un valore
esclusivamente morale: si ha la possibilità di recedere
in qualsiasi momento.
A questo proposito però vorrei essere
estremamente chiaro. È vero, potete iscrivervi al
registro dei donatori potenziali e poi all’ultimo
momento potete anche rinunciare alla donazione. Ma
vi dovete rendere conto di cosa può implicare la
vostra eventuale rinuncia. Ve lo dico senza mezzi
termini: con la vostra inattesa “marcia indietro”
rischierete di condannare a morte una persona. Vi
sembrerà impossibile o almeno esagerato, lo so, ma le
cronache ci informano che è già successo, in Italia.
Queste mie parole vogliono essere un “accorato
appello”: vi sto esortando a diventare donatori, ma
donatori informati e convinti. Se però avete dei dubbi
lasciate perdere: è cosa che non fa per voi. Siate però
consapevoli che in tal caso perderete l’opportunità di
fare qualcosa di veramente importante nella vostra
vita.
La società, al giorno d’oggi, ci spinge a sentirci
protagonisti vincenti attraverso l’acquisto di oggetti
inutili che poi, alla fine, tutti hanno. Il vostro
smartphone ultimo modello vi fa sentire “unici”...
insieme con altri milioni di persone! Un bel tranello...
del quale avete difficoltà a rendervi conto.
Pensate invece che siete veramente “unici” per
quella persona che ha caratteristiche genetiche simili
alle vostre e che sta aspettando il vostro regalo. Sta
aspettando che gli salviate la vita.
Roberto Testore
L’ Associazione donatori midollo osseo - ADMO, riunisce
tutti i donatori, potenziali o effettivi, di midollo osseo.
Fondata nel 1990 a Milano da Renato Picardi, ha lo scopo di
raccogliere le disponibilità dei donatori, oltre a quella di far conoscere al pubblico la possibilità di curare malattie quali la leucemia
e le neoplasie del sangue tramite il trapianto di midollo osseo.
Sebbene la probabilità di trovare un donatore “geneticamente”
compatibile sia molto più elevata tra consanguinei che tra sconosciuti, la tipizzazione di un gran numero di potenziali donatori rende
possibile il successo della ricerca della compatibilità anche con
persone non imparentate.
L’associazione collabora con il Registro italiano donatori midollo osseo presso l’ospedale Galliera di Genova che, collegato ad
analoghi registri di altri 39 paesi, permette la ricerca di potenziali
donatori al di fuori del territorio nazionale. Ovviamente questo collegamento permette anche di trovare donatori italiani per malati
stranieri.
(da Wikipedia)
A Roberto Testore, apprezzato componente del nostro gruppo redazionale, esprimiamo la
nostra grande gioia per il suo ritorno tra noi dopo la lunga assenza causata dalla malattia di
cui egli parla nell’articolo qui sopra riportato. Fedele ai suoi principi di responsabilità e verità, ha voluto con esso raccontare, sia pur brevemente, a noi e ai nostri lettori, la sua difficile esperienza, soprattutto per cogliere l’occasione di trasformare la credibilità della sua
diretta testimonianza ed il suo profondo sentimento di gratitudine in energia nuova per una
maggiore sensibilizzazione sul tema della donazione di midollo osseo.
Egli ha perciò voluto associare al suo “Grazie!” un “accorato appello” affinché possa nascere e diffondersi nella società maggiore consapevolezza e senso di responsabilità.
I dati inseriti nel box possono dare un ulteriore contributo.
La Redazione
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