F2 G 3 - Terun
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F2 G 3 - Terun
QUADRANTE MAPPA G3 CAPITOLO QUADRANTE 3 MAPPA F2 AMERICA L’ I N N O V A Z I O N E È U N A P I Z Z A LUOGO PALO CATEGORIA ALTO, COORDINATE Basta dare un’occhiata ai suoi grandi archi, del resto, per restarne affascinati e voler trascorrere almeno qualche giorno in una delle case (i prezzi vanno dai 50 ai 100 dollari a notte) che guardano le distese sconfinate di sabbia e cactus, in modo da vivere la magia extraterrestre del luogo. E avere la sensazione che forse, con il passare del tempo e il progredire della scienza applicata a tecniche sostenibili − al momento i cittadini di Arcosanti sono costretti a ricevere provviste da un supermercato, per esempio − il sogno di Soleri e dei suoi seguaci potrebbe ancora concretizzarsi. MARINA PIERRI USA FOOD GPS 37.426065 S, PAROLE CHIAVE JEFF BEZOS, 122.145507 PIZZERIA, «Se apri un ristorante a Los Angeles, è facile che entri qualche attore famoso. Nella Silicon Valley è lo stesso ma le star sono dell’hi-tech: magari capita un cliente che ti dice di aver appena inaugurato una startup e nel giro di qualche mese lo ritrovi su Forbes». A parlare è Maico Campilongo, imprenditore Made in Calabria che ha portato a Palo Alto la vera pizza napoletana. Con il fratello Franco e il socio Kristyan D’Angelo, è il proprietario di Terún, rifugio per tecnoleggende in crisi d’astinenza da mozzarella e pomodoro. «Prima facevo il cameriere al Caffè del Doge, un locale di Palo Alto. Tra i colleghi c’era un ragazzo gentile, gran lavoratore ma con la testa sempre fra le nuvole: si chiamava Kevin Systrom, nel 2010 ha fondato Instagram». Maico intanto apre Terún e inizia a servire al gotha della Silicon Valley la migliore pizza della zona. «Una volta è passato Mark Zuckerberg, che di solito preferisce un vicino ristorante messicano: ama più i tacos della pizza», ride Campilongo. O MARK ZUCKERBERG «È venuto anche il co-fondatore di Google Larry Page, amico di una nostra cliente: adora la pizza napoletana». L’album del locale è una raccolta di aneddoti sugli imprenditori informatici più celebri del mondo. «Anche Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha mangiato qui. Non l’avevo riconosciuto, gli ho solo chiesto se era un fan della bicicletta». Poi gli italiani dell’hi-tech, che hanno lasciato cuore e palato al paese. Come Pierluigi Zappacosta, uno dei fondatori di Logitech; o Federico Faggin, capoprogetto dell’Intel 4004, il primo microprocessore della storia. «Quando Federico parla dei suoi progetti è illuminante. Beve un espresso e ti spiega perché un computer non potrà sostituire l’uomo. Sembra banale: ma se a dirlo è l’inventore del microprocessore, vi assicuro che assume tutto un altro spessore». FILIPPO PIVA