i documenti : la grecia prima dei greci prof . vincenzo barra
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i documenti : la grecia prima dei greci prof . vincenzo barra
“I DOCUMENTI: LA GRECIA PRIMA DEI GRECI ” PROF. VINCENZO BARRA Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci Indice 1 LA GRECIA PELASGICA--------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 LE MIGRAZIONI EOLICA E IONICA ---------------------------------------------------------------------------------- 5 3 L’INVASIONE DEI DORI --------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci 1 La Grecia pelasgica Ecateo in Strabone VII 7,1 Prima degli Héllenes abitarono il Peloponneso genti che non parlavano la lingua greca. Se si prendono in considerazione le stesse tradizioni mitiche, si può arrivare a dire che tutta la Grecia in tempi antichi fu una terra in cui si insediavano genti che non parlavano il greco: Pelope condusse il suo popolo dalla Frigia a quella terra che da lui si chiamò Peloponneso; Danao dall’Egitto; i Driopi, i Cauconi, i Pelasgi, i Lelegi e altri popoli del genere occuparono le terre al di qua e al di là dell’istmo di Corinto; i Traci al seguito di Eumolpo conquistarono l’Attica, Teseo Daulide in Focide, i Fenici al seguito di Cadmo la Cadmea, gli Aoni, i Temmici e gli Ianti la stessa Beozia […]. Erodoto I 57-58 Non saprei dire con precisione quale lingua parlassero i Pelasgi. Se è opportuno arrivare a una conclusione prendendo in esame quei Pelasgi che ancora oggi esistono e abitano la città di Crestone oltre la terra dei Tirreni […] quelli che popolano Placia e Scilace sull’Ellesponto […] e quelle città di origine pelasgica che poi hanno cambiato il loro nome […], allora bisogna concludere che i Pelasgi parlavano una lingua non greca. Se dunque questa era la lingua di tutti i Pelasgi, è chiaro che la popolazione dell’Attica, che originariamente era pelasgica, diventando greca cambiò anche la sua lingua da pelasgica in greca […]. Per quanto mi risulta, il popolo degli Héllenes, da quando esiste, ha sempre parlato la stessa lingua, il greco. Separatosi dai Pelasgi, pur essendo inizialmente debole, il popolo ellenico, partendo da origini modeste, è cresciuto fino ad accogliere un gran numero di popoli visto che si sono uniti ad esso molti altri che non parlavano la lingua greca. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci Tucidide I 2, 1; 3, 2-4 E’ evidente che quella che noi oggi chiamiamo Grecia (Hellàs) anticamente non era stabilmente abitata, ma c’erano continue migrazioni ed era facile che ogni popolo lasciasse la propria terra cacciato da altri popoli sempre più numerosi […]. Prima della guerra di Troia […] mi sembra che neppure tutta quanta la Grecia avesse il nome di Hellàs. Nelle epoche prima di Hellen, figlio di Deucalione, questo nome neppure esisteva ma ora un popolo, ora un altro, ma soprattutto i Pelasgi estendevano il più possibile un nome derivato da loro stessi. Ma dopo che Hellen e i suoi figli ebbero acquistato forza nella Ftiotide, venivano chiamati in aiuto nelle altre città. Quelli che li avevano chiamati in aiuto uno dopo l’altro si chiamarono Héllenes per il vincolo che avevano stabilito. Ma prima che il nome di Héllenes si estendesse a tutti occorse molto tempo. Testimone di tutto ciò è soprattutto Omero che visse molto tempo dopo la guerra di Troia. Egli non chiama in nessun luogo della sua opera tutti i Greci Héllenes, ma soltanto i compagni di Achille provenienti dalla Ftioide, che erano i primi Héllenes; tutti gli altri sono chiamati da Omero Danai, Argivi e Achei. Questi si chiamarono successivamente Héllenes, una città per volta, quanti si intendevano reciprocamente e poi in seguito tutti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci 2 Le migrazioni eolica e ionica Strabone, Geografia XIII 1,3 Dicono che la migrazione eolica fu di quattro generazioni anteriore a quella ionica, ma che subì dei ritardi e che si sviluppò più lentamente. Oreste, a quanto si dice, guidava la spedizione, ma, morto questi in Arcadia, gli successe Pentilo. Pentilo avanzò fino in Tracia, sessant’anni dopo la guerra di Troia, nella stessa epoca del ritorno degli Eraclidi nel Peloponneso. Successivamente Archelao, figlio di Pentilo, guidò la spedizione degli Eoli nell’attuale territorio di Cizico in prossimità della città di Dascilio. Gras poi, il più giovane figlio di Archelao, dopo essere avanzato fino al fiume Granico ed essendo meglio equipaggiato, guidò il grosso della spedizione a Lesbo e la occupò. Sempre stando a quanto si dice, Cleues, figlio di Doros, e Malaos, discendenti anch’essi (come Oreste) di Agamennone, misero insieme la loro spedizione contemporaneamente a Pentilo, ma la spedizione di Pentilo arrivò prima dalla Tracia in Asia, mentre costoro, vale a dire Cleues e Malaos, soggiornarono per lungo tempo nella Locride, presso il monte Phrikon, e solo successivamente attraversarono il mare e fondarono quella Cuma detta appunto Phrikonìs dal monte della Locride. Erodoto I 142, 3-4; 143, 3 Mileto è la prima città ionica verso mezzogiorno; seguono Miunte e Priene. Queste città, che fanno uso dello stesso dialetto, si trovano in Caria, queste altre il Lidia: Efeso, Colofone, Lebedo, Teo, Clazomene e Focea. Queste città non concordano affatto rispetto alla lingua con quelle menzionate prima; esse invece parlano la stessa lingua. Ci sono poi altre città ioniche, delle quali due sono situate su isole, Samo e Chio, una invece sul continente, Eritre. Gli abitanti di Chio e di Eritre utilizzano lo stesso dialetto, i Sami fanno parte a sé […].Queste dodici città si compiacevano Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci del nome di Ioni e fondarono per se stese un santuario cui diedero il nome di Paniònion. Decisero di non farvi partecipare nessuno degli altri Ioni […]. Pausania VII 1,5; 1, 7-9; 2.1; 2, 3-4 I discendenti di Ione ebbero il potere sugli Ioni fino a quando essi e il loro popolo furono cacciati dagli Achei. A questi ultimi allora era toccato a loro volta di essere espulsi da Sparta e da Argo a opera dei Dori […]. Quando furono cacciati da Argo e da Sparta a opera dei Dori, gli Achei e il loro re Tisameno, figlio di Oreste, mandarono a dire agli Ioni che volevano coabitare con loro pacificamente. Ma i re degli Ioni furono presi dal timore che, una volta unitisi a loro gli Achei, Tisameno, per il suo valore e per la nobiltà della sua stirpe, venisse scelto come re comune a tutti. Gli Ioni non accettarono le proposte degli Achei, ma anzi mossero in armi contro di loro. Tisameno cadde nel corso della battaglia; gli Achei tuttavia vinsero gli Ioni e li assediarono a Elice, dove si erano rifugiati. Successivamente, inseguito a degli accordi, li lasciarono andare […]. Gli Ateniesi e il loro re Melanto, figlio di Andropompo, accolsero gli Ioni, nel frattempo giunti in Attica, come coabitanti, a motivo di Ione e delle imprese che questi aveva compiuto in qualità di comandante degli Ateniesi in guerra. Si dice però anche che gli Ateniesi, sospettando dei Dori, che non avessero voluto risparmiare neanche loro, accolsero gli Ioni come coabitanti più per rafforzare se stessi che per benevolenza nei loro confronti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci 3 L’invasione dei Dori Esiodo fr. 9 M-W Da Hellen, re amante della battaglia, nacquero Doros, Xuto ed Eolo che combatte sul carro. Erodoto V 72 La sacerdotessa, alzatasi dal suo trono prima che Cleomene superasse la soglia, disse: «O straniero di Sparta, torna indietro e non entrare nel santuario: infatti non è lecito ai Dori entrare qui». Cleomene rispose: «Donna, non sono doro ma acheo». Tirteo fr 2 West Proprio Zeus, figlio di Crono, sposo di Era dalla bella corona, ha dato questa città, Sparta, ai discendenti di Eracle con i quali giungemmo nella vasta isola di Pelope avendo lasciata la ventosa Erineo. Tucidide I 12, 3 I Beoti di ora, sessant’anni dopo la presa di Troia, cacciato da Arne ad opera dei Tessali, occuparono l’attuale Beozia, prima chiamata “terra di Cadmo” […] I Dori al seguito degli Eraclidi occuparono il Peloponneso ottant’anni dopo la caduta di Troia. Erodoto I 56, 2-3 Creso trovava che primeggiavano tra i Greci gli Spartani e gli Ateniesi, i primi di stirpe dorica, i secondi di stirpe ionica […]. Anticamente gli Ateniesi erano un popolo pelasgico, gli Spartani un popolo ellenico: i primi non si spostarono mai dalle loro sedi, gli Héllenes invece avevano vagato molto. Infatti, al tempo del re Deucalione, gli Spartani di oggi abitavano la terra di Ftia, mentre al tempo di Doros, figlio di Hellen, la regione ai piedi dell’Ossa e dell’Olimpo […]. Da Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 8 Università Telematica Pegaso I documenti: la Grecia prima dei greci qui furono cacciati dai Cadmei e abitavano il Pindo chiamandosi Makednòi. Di lì di nuovo si trasferirono nella Driopide e da qui, una volta giunti nel Peloponneso, si chiamarono Dori. Pindaro, Pitiche V 72 Apollo stabilì che a Sparta, ad Argo e nella santa Pilo risiedessero i prodi discendenti di Eracle e di Egimio. Erodoto I 144 Allo stesso modo i Dori dell’attuale regione della pentapoli, la stessa che prima era detta esapoli, stanno attenti a non accogliere nel santuario triopico nessuno dei Dori confinanti, anzi esclusero dalla partecipazione quelli tra loro stessi che avessero violato le norme relative al santuario. Nei giochi di Apollo Triopio, infatti, destinarono unicamente come premio ai vincitori dei tripodi bronzei; coloro che li avessero ottenuti non dovevano portarli via dal santuario, ma lì offrirli al dio. Un alicarnasseo di nome Agasicle, dopo aver vinto, non tenne in alcun conto la legge: si portò il tripode a casa e lo appese a un chiodo. Per questa ragione le cinque città, Lindo, Ialiso, Camiro, Cos e Cnido, esclusero dalla partecipazione la sesta, Alicarnasso. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 8