Giannoni, il “grido” dei lavoratori: «Stavolta tutti facciano sacrifici»

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Giannoni, il “grido” dei lavoratori: «Stavolta tutti facciano sacrifici»
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LUNEDÌ 4 MARZO 2013
CENTRO LODIGIANO
il Cittadino
MARUDO n LE TUTE BLU A RISCHIO RIVENDICANO L’IMPEGNO PER FAR CRESCERE L’ATTIVITÀ
Giannoni, il “grido” dei lavoratori:
«Stavolta tutti facciano sacrifici»
Il commento polemico dei dipendenti dell’azienda:
«Ora che arriva la sfida più difficile e c’è crisi
non siamo più una grande famiglia?»
GRETA BONI
n «Per una volta i sacrifici si
facciano da entrambe le parti, lavoratori e dirigenti». A parlare
sono i dipendenti della Giannoni,
dopo che il patron dell’azienda
metalmeccanica di Marudo,
Rocco Giannoni, è intervenuto
per la prima volta insieme al figlio per spiegare i motivi che
hanno portato alla procedura di
mobilità per 72 addetti su circa
180. Il calo degli ordini, la spietata concorrenza cinese e uno scenario futuro legato alla riconversione dei prodotti sono le tre
problematiche sollevate dal numero uno della ditta.
«L’azienda, che è cresciuta in
questi anni anche grazie al nostro
lavoro, non ha perso clienti, ma
solo parte delle commesse - affermano ora i dipendenti -, vanta
di essere comunque leader sul
mercato internazionale e di voler
investire, e quindi mentre è in
fase di riorganizzazione delle fasi
produttive, chiediamo che lo
faccia mantenendo il più possibile l’occupazione effettuando
part time e che i lavoratori che si
offriranno volontari all’uscita,
vengano accompagnati dignitosamente in questa fase, perché se
sacrifici ci dovranno essere, per
una volta si facciano da entrambe le parti, lavoratori e dirigenti».
Tutti si ricordano i sacrifici degli
ultimi anni: «Ci ricordiamo i
tempi passati, quando la situazione era florida e l’Azienda utilizzava con i lavoratori la filosofia della grande famiglia. Quando
noi dipendenti, per andare incontro alle esigenze produttive
definite stagionali, avevamo detto si alla cassa ordinaria in alcuni
periodi dell’anno, il nostro salario ne aveva risentito, per poi arrivare anche ad un accordo sulla
flessibilità. Rammentiamo anche
il periodo in cui i mercati orientali hanno avuto il sopravvento
sui mercati europei, nel 2004,
quando l’azienda si era detta costretta alla riduzione di personale
per 35 lavoratori. In quel caso
c’era stato un licenziamento, che
a nostro avviso si sarebbe potuto
evitare, mentre 34 lavoratori
erano usciti volontari con una
modesta buonuscita, che tra l’altro abbiamo pagato noi lavoratori. Perché, vogliamo ricordare
che, sempre nella filosofia della
grande famiglia, per far sì che
venisse erogata questa indennità
ai lavoratori che uscivano, i restanti si sono impegnati con un
accordo a non chiedere i premi di
risultato nel biennio successivo.
LA PROTESTA Uno dei picchetti di protesta organizzati dai dipendenti
Premio di risultato tra l’altro mai
più ottenuto». E poi, nel 2007, è
arrivata la “grande crisi”. «In
questo periodo l’azienda è andata
avanti a guadagnare, producendo a pieno regime e con minor
manodopera, dato che eravamo
in cassa integrazione. Ma noi abbiamo perso molto del nostro sa-
lario e puntualizziamo che gli
ammortizzatori sociali li pagano
anche i lavoratori con le trattenute in busta paga».
Da qui il loro lamento: «Ora che
arriva la parte più difficile e non
si trova lavoro da nessuna parte
non siamo più una grande famiglia?»
SANT’ANGELO
RAPINAVA
LE COPPIETTE:
ARRESTATO
n Rapinava coppiette insieme a un complice ed è finito in
manette. È successo a un
31enne di Sant’Angelo, con alcuni precedenti alle spalle, il quale
sabato mattina è stato arrestato a Milano con un 23enne incensurato originario dell’Ecuador.
Quando sono stati “pizzicati”
dalla polizia, I due si stavano salutando alle 5 del mattino, dopo
aver messo a segno un colpo: in
viale Troya, a Milano, avevano
rapinato due giovani coppie,
portandosi via un bottino di 45
euro, solo pochi spiccioli che
provenivano da una delle borse
delle vittime. Per farsi consegnare il denaro, si sono avvicinati alle due coppiette e le hanno
minacciate con un coltello. Si
trattava di due 25enni che stavano trascorrendo la serata in
compagnia delle fidanzate
21enni. Una volta ottenuto ciò
che volevano sono fuggiti a bordo di una Fiat Punto rossa. La
polizia, però, era stata subito informata dell’accaduto, così, dal
momento che una delle vittime
aveva memorizzato il numero di
targa degli aggressori, una volante ha riconosciuto la macchina mentre transitava in piazzale
Lotto. Gli agenti non hanno esitato a fermare i due uomini e a
bordo della vettura hanno trovato la borsa di una delle ragazze
e il coltello a serramanico tra i
sedili, nemmeno troppo nascosto. Sia il 31enne di Sant’Angelo
che il suo complice straniero sono stati arrestati.