india: un viaggio nel viaggio
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india: un viaggio nel viaggio
Informazione aziendale 46 Lo Stradone Dicembre 2012 Cultura INDIA: UN VIAGGIO NEL VIAGGIO H o partecipato con piacere all’invito fattomi di scegliere e raccontare il mio ultimo viaggio …...perchè? Perché è stato un viaggio nel viaggio, un modo per ritrovarsi con se stessi, e per ritrovare un senso di equilibrio con il mondo, un’ esperienza da consigliare a quanti amano vivere e viaggiare! Destinazione: l’India. La mèta l’aveva scelta mia figlia che – inaspettatamente - mi comunica il desiderio di condividere con me “mamma” questa esperienza… e così partiamo io e lei, da sole! Visitare l’India era stato per me un sogno lungamente accarezzato. Ma poi, non ricordo più né quando né perché, era stato catalogato dentro di me come un sogno ormai irrealizzabile, di quelli che poni nel cassetto delle cose che non avrei mai più fatto. Con gioia accetto la proposta di mia figlia, andavo a realizzare un mio grande desiderio di conoscenza, ma ancor di più (ad onor del vero) ero allettata dall’idea di trascorrere nove giorni con lei. Per il nostro itinerario ci avvaliamo della consulenza dell’agenzia viaggi “Almond Travel “che, tra gli operatori specializzati sulla destinazione ci indica “ Viaggi dell’Elefante “, un tour classico di otto giorni, che permette di visitare le mete turistiche principali del nord del paese: Delhi, la capitale; Agra e il Taj Mahal; Jaipur nel Rajasthan, i templi di Khajuraho e Varanasi, dove i pellegrini compiono il bagno purificatore nel fiume Gange. Per una serie di evenienze, ci ritroviamo a partire con un viaggio individuale ovvero con autista e guida-accompagnatore parlante la lingua italiana, solo per NOI! La mia esperienza mi suggerisce, in piena coscienza, di consigliare la formula del viaggio “INDIVIDUALE” a chiunque abbia voglia di viaggiare in paesi così insoliti e pregni di conoscenza, permettendo comodamente, ed in sicurezza, di poter esplorare da viaggiatori nuove destinazioni. All’aeroporto, a Delhi, abbiamo trovato ad attenderci una comodissima macchina con aria condizionata e i nostri inseparabili accompagnatori: un autista premuroso ma silenzioso e concentrato nel suo ingrato compito di guidare nel traffico caotico e sregolato dell’India e la guida, Dahrmù, un indiano di 33 anni, del Rajasthan, discendente di una famiglia di guerrieri del clan Rathore, competente, affidabile, sicuro, una vera guardia del corpo. Come segno di benvenuto, ci hanno offerto ghirlande di fiori coloratissimi, cappellini parasole, babbucce da usare per l’ingresso in templi e moschee e, a nostra disposizione, elegantemente riposte in un cesto, bottiglie di acqua ermeticamente chiuse…. Cultura 47 tempo quasi evanescente e leggero nell’aria Taj Mahal – a buona ragione “meraviglia del mondo” - evoca struggenti storie d’amore; la leggerezza del Palazzo dei Venti di Jaipur, con i suoi graticci a proteggere da occhi indiscreti i volti misteriosi di principesse e concubine, evoca segreti, bisbigli, ansie, intrighi, competizioni e vanità femminili; le solide fortezze con gli spazi regali per la vita pubblica, ma anche quelli per i piaceri della vita privata evocano ancora profumi di acqua di rosa, giochi di specchi, danze, fasti da mille e una notte. Il misticismo, la gioia, il movimento, la policromia di migliaia di divinità dalle fattezze strane e fantasiose che animano i templi Indù, Jainisti, Sikh fanno da contraltare alle funeste pire dove, a Varanasi, sul fiume Gange, ardono i corpi delle persone defunte. Le scene erotiche scolpite sui templi di Kajuraho in cui promiscuamente corpi armoniosi rincorrono liberamente il piacere, contrastano con storie attuali di rigida monogamia, di matrimoni combinati dalle famiglie in base alla casta in cui, agli sposi che, senza amore, si vedono per la prima volta la prima notte di nozze. Resta la scoperta di una bella sorpresa o di un terribile bidone e la prospettiva di una felice o infelice indissolubile unione. Sono questi i contrasti dell’India, forti come nell’aria senti che il profumo del sandalo, dello zenzero, della cannella contrasta con gli effluvi di escrementi umani e animali. L’India è il pantheon della vita, di tutte le sue manifestazioni: dei suoi mille volti, delle sue miserie, dei suoi piaceri, delle sue gioie e delle sue sofferenze, delle tante credenze, dei suoi privilegi, dei suoi forti contrasti. E’ tutto lì, la vita nel suo dispiegarsi e la morte, sotto gli occhi del viaggiatore e vi assicuro che è un’esperienza unica e indimenticabile. Mimma Informazione aziendale Insomma ci fanno sentire due PRINCIPESSE! La classe, il garbo, uniti a fermezza e decisione con cui sono stati presi in consegna i nostri bagagli e sono stati aperti e richiusi gli sportelli della macchina alle nostre spalle, hanno fugato tutti i timori dandoci la certezza che avremmo avuto un viaggio indimenticabile. Già attraversando Delhi per raggiungere l’albergo, abbiamo preso consapevolezza di ciò che è l’India: l’immaginazione più fervida non riesce a renderle giustizia. L’India bombarda la mente, il cuore, i sensi di mille emozioni, sentimenti, sensazioni, talvolta anche contrastanti tra loro. L’udito è assalito da mille suoni che si accavallano: clacson, campanelli, campane, rombi di motori prodotti da una folla immensa che simultaneamente e freneticamente si muove con risciò, tuc-tuc, macchine, camion, autobus, moto. Ho contato cinque persone su una moto: l’intera famiglia. Dai tuk-tuk e dai risciò, occupati i posti a sedere, pendono come grappoli i più piccoli. Solo le vacche non si lasciano contagiare dalla corsa frenetica e, indolenti e indisturbate (sono considerate sacre) si muovono a loro agio nel traffico caotico. Ma a rendere ancora più variegata la popolazione urbana, non abbiamo dovuto attendere troppo per incrociare elefanti, dromedari, capre, cavalli, asini. La vista incrocia occhi profondi, luminosi, dolcissimi; donne bellissime ed eleganti nei loro sahari dai colori sgargianti, fiere, anche con pesanti carichi di legna contorta o giare d’acqua sul capo; bancarelle di fiori colorati e odorosi per le offerte votive e simultaneamente bambini mocciosi seduti su mucchi d’immondizia tra le quali cercano qualcosa da mangiare o con cui giocare, nello stesso mucchio in cui cercano il loro sostentamento cani rognosi e mucche vaganti. La visione stupefacente del candido marmoreo, ma nello stesso Lo Stradone Dicembre 2012