La mia conversione è possibile
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La mia conversione è possibile
SPECIALE Tradizioni e uova di cioccolato di casa nostra alle pagine 16 e 17 Fornitori del Vaticano Broni Stradella Gas s.r.l. IL TUO FORNITORE DI FIDUCIA Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427 E-MAIL: [email protected] Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 DCB/AL - Pubblicità 45% periodico Omologato TORTONESE NOVESE Nuovi attentati. Belgio sotto attacco Tre iniziative dal Comune di Voghera a pagina 14 a pagina 7 Il 27 marzo è Pasqua Il Vescovo ci invita a un cambiamento anche come Chiesa La mia conversione è possibile I A lla vigilia della Pasqua, festa in cui la vita trionfa sulla morte, affidiamo alla preghiera le vittime di un nuovo, drammatico attentato terroristico che martedì 22 marzo ha messo in ginocchio Bruxelles. Poco prima delle 8 due esplosioni hanno devastato la sala del check di American Airlines all’aeroporto internazionale di Zaventem, lo scalo principale della capitale belga, distante circa 15 chilometri dal centro cittadino. Le testimonianze raccontano di scene cruente, sangue ovunque, il crollo parziale del soffitto dell’atrio. E tolgono ogni dubbio sul fatto che si sia trattato di un attacco suicida, opera di un kamikaze. Neppure il tempo di rendersi conto di quel che stava accadendo, e alle 9.30 si vede del fumo uscire dalla stazione di metro di Maellbek, nel cuore del quartiere amministrativo di Schumann, a poche centinaia di metri dalla sede dell’Unione europea. In superficie nessuno ha sentito nulla, ma quella colonna grigia è la conseguenza di un altro attentato, anche questo opera di un kamikaze. Si rincorrono voci di altre deflagrazioni nelle due stazioni antistanti. A quel punto appare chiaro che Bruxelles è sotto attacco. Il Belgio ripiomba così nel terrore dopo che, negli ultimi giorni, ha assistito a una vera e propria caccia all’uomo che ha portato all’arresto di Salah Abdeslam, ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre. Immediata la reazione dei vescovi del Belgio che esprimono la loro “costernazione”. “I vescovi – fa sapere il direttore dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale belga, padre Tommy Scholtes – condividono l’angoscia di migliaia di viaggiatori e le loro famiglie, gli addetti all’aviazione e le equipe di soccorso che si ritrovano ancora una volta in prima linea. Affidano alla preghiera tutta questa nuova situazione drammatica, in particolare le vittime”. La Conferenza episcopale fa inoltre sapere che i cappellani dell’aeroporto sono tutti al servizio. I media belgi parlano di scene orribili: fumo, distruzione, sangue dappertutto e corpi volati in aria e ricaduti a terra violentemente. La zona partenze dello scalo internazionale martedì mattina era affollata di gente. È scattata l’allerta massima nelle Fiandre. Davanti a tanto dolore, costernati mentre stavamo chiudendo il numero del giornale dedicato alla Pasqua, ci raccogliamo in preghiera ricordando tutte le vittime durante i riti della Settimana Santa. O LT R E P Ò Il progetto "Start up" per i giovani a pagina 11 TERRORISMO Una copia EURO 1,20 Giovedì 24 marzo 2016 Anno XVIII n. 11 Tel. 0131.811322 - Fax 0131.821427 Mail: [email protected] Seguici anche su Il lavoro intenso della Polizia Municipale VIA CAVOUR, 28 27049 STRADELLA (PV) TEL. 0385/246632 Francesco Mazzucchi (Sant’Angelo Lomellina 1896 - Vigevano 1967), Resurrezione, affresco, 1954, chiesa parrocchiale di San Sebastiano Cu(foto: Renato Lisini) rone GLI AUGURI AL VESCOVO E A TUTTI I LETTORI “Buona Pasqua” dalla Redazione del giornale L a Redazione del “Popolo” augura buona Pasqua al Vescovo Mons. Vittorio Viola, al Presbiterio Diocesano, alle Autorità e a tutti gli abbonati e ai lettori. l mattino di Pasqua Pietro e gli altri non si aspettavano di certo la risurrezione del Maestro: i Vangeli sono quasi impietosi nel descrivere la loro impreparazione, quasi una incapacità nel pensare come possibile il suo ritorno dai morti. Nonostante che l’avesse più volte annunciato. Il fatto è talmente nuovo da non poter essere nemmeno sperato. Ma è un fatto. Si pone dinanzi a loro come un accadimento del quale poter fare esperienza, in una perfetta continuità con l’esperienza che già avevano avuto di Lui – …quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita… (1Gv 1,1) – ma nella novità assoluta del suo corpo risorto. Non è un ritorno per il vano conforto del tener vivo un ricordo di lui, ma è la sua presenza carica di avvenire, radicata su ciò che loro avevano conosciuto di lui ma aperta al futuro della piena conoscenza di lui nel dono dello Spirito Santo – Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future (Gv 16,13). Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti (1Cor 15,20): questa è la notizia, l’unica notizia capace di interessare davvero il cuore dell’uomo, perché nuova, inimmaginabile eppur vera, accaduta nella storia e aperta al futuro. L’unica vera novità rispetto alla morte può essere solo la vita, il solo radicale cambiamento che risponde alla sete di vita eterna che Dio stesso ha messo in noi. Solo lo Spirito del Signore Risorto può saziare questa sete. La Pasqua ci insegna molte cose. Anzitutto a livello personale: è possibile la mia conversione vale a dire “quell’intimo e totale cambiamento e rinnovamento di tutto l’uomo, di tutto il suo sentire, giudicare e disporre, che si attua in lui alla luce della santità e della carità di Dio, che, nel Figlio, a noi si sono manifestate e si sono comunicate con pienezza” (Paolo VI, Paenitemini). Troppo spesso emettiamo “sentenze di morte” su di noi quando pensiamo che quest’intimo rinnovamento non sia possibile: il Risorto non la pensa così. C’è un passaggio da morte a vita che questa Pasqua (Pesah = passaggio) vuole poter operare in noi. La grazia del Giubileo della misericordia ci sostiene. Ma la Pasqua ci coinvolge anche come comunità. C’è una conversione che il Signore vuole operare in noi come Chiesa, invitandoci ad essere docili, in un atteggiamento di fede, a ciò che lo Spirito ci suggerisce, nell’ascolto della Parola e del magistero di Papa Francesco, nella celebrazione dei sacramenti. Il Risorto apre al futuro della continua crescita nella conoscenza di lui, radicati su quanto la sua misericordia ci ha fatto vivere come concretezza di incarnazione nella storia ma non imprigionati dalla nostalgia di tempi passati. Ci sostiene la parola dell’Apocalisse (1,17-18): «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi». Come già nella lettera pastorale torno a dirvi: coraggio! Il 27 marzo è Pasqua! + Vittorio