La mia conversione è possibile

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La mia conversione è possibile
SPECIALE Tradizioni e uova di cioccolato di casa nostra
alle pagine 16 e 17
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TORTONESE
NOVESE
Nuovi attentati.
Belgio sotto attacco
Tre iniziative
dal Comune
di Voghera
a pagina 14
a pagina 7
Il 27 marzo è Pasqua Il Vescovo ci invita a un cambiamento anche come Chiesa
La mia conversione è possibile
I
A
lla vigilia della Pasqua, festa in cui
la vita trionfa sulla morte, affidiamo alla preghiera le vittime di un
nuovo, drammatico attentato terroristico
che martedì 22 marzo ha messo in ginocchio Bruxelles.
Poco prima delle 8 due esplosioni hanno
devastato la sala del check di American
Airlines all’aeroporto internazionale di
Zaventem, lo scalo principale della capitale belga, distante circa 15 chilometri dal
centro cittadino. Le testimonianze raccontano di scene cruente, sangue ovunque, il
crollo parziale del soffitto dell’atrio. E tolgono ogni dubbio sul fatto che si sia trattato di un attacco suicida, opera di un kamikaze.
Neppure il tempo di rendersi conto di quel
che stava accadendo, e alle 9.30 si vede
del fumo uscire dalla stazione di metro di
Maellbek, nel cuore del quartiere amministrativo di Schumann, a poche centinaia di
metri dalla sede dell’Unione europea. In
superficie nessuno ha sentito nulla, ma
quella colonna grigia è la conseguenza di
un altro attentato, anche questo opera di
un kamikaze. Si rincorrono voci di altre
deflagrazioni nelle due stazioni antistanti.
A quel punto appare chiaro che Bruxelles
è sotto attacco.
Il Belgio ripiomba così nel terrore dopo
che, negli ultimi giorni, ha assistito a una
vera e propria caccia all’uomo che ha portato all’arresto di Salah Abdeslam, ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.
Immediata la reazione dei vescovi del Belgio che esprimono la loro “costernazione”.
“I vescovi – fa sapere il direttore dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale
belga, padre Tommy Scholtes – condividono l’angoscia di migliaia di viaggiatori
e le loro famiglie, gli addetti all’aviazione
e le equipe di soccorso che si ritrovano ancora una volta in prima linea. Affidano alla preghiera tutta questa nuova situazione
drammatica, in particolare le vittime”. La
Conferenza episcopale fa inoltre sapere
che i cappellani dell’aeroporto sono tutti al
servizio.
I media belgi parlano di scene orribili: fumo, distruzione, sangue dappertutto e corpi volati in aria e ricaduti a terra violentemente. La zona partenze dello scalo internazionale martedì mattina era affollata di
gente. È scattata l’allerta massima nelle
Fiandre.
Davanti a tanto dolore, costernati mentre
stavamo chiudendo il numero del giornale
dedicato alla Pasqua, ci raccogliamo in
preghiera ricordando tutte le vittime durante i riti della Settimana Santa.
O LT R E P Ò
Il progetto
"Start up"
per i giovani
a pagina 11
TERRORISMO
Una copia EURO 1,20
Giovedì 24 marzo 2016
Anno XVIII n. 11
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Francesco Mazzucchi (Sant’Angelo Lomellina 1896 - Vigevano 1967),
Resurrezione, affresco, 1954, chiesa parrocchiale di San Sebastiano Cu(foto: Renato Lisini)
rone
GLI AUGURI AL VESCOVO E A TUTTI I LETTORI
“Buona Pasqua” dalla Redazione del giornale
L
a Redazione del “Popolo”
augura buona Pasqua al
Vescovo Mons. Vittorio Viola, al Presbiterio Diocesano,
alle Autorità e a tutti gli abbonati e ai lettori.
l mattino di Pasqua Pietro e gli altri non si aspettavano
di certo la risurrezione del Maestro: i Vangeli sono
quasi impietosi nel descrivere la loro impreparazione,
quasi una incapacità nel pensare come possibile il suo ritorno dai morti. Nonostante che l’avesse più volte annunciato. Il fatto è talmente nuovo da non poter essere nemmeno sperato. Ma è un fatto. Si pone dinanzi a loro come
un accadimento del quale poter fare esperienza, in una perfetta continuità con l’esperienza che già avevano avuto di
Lui – …quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo
veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che
le nostre mani toccarono del Verbo della vita… (1Gv 1,1)
– ma nella novità assoluta del suo corpo risorto. Non è un
ritorno per il vano conforto del tener vivo un ricordo di lui,
ma è la sua presenza carica di avvenire, radicata su ciò che
loro avevano conosciuto di lui ma aperta al futuro della
piena conoscenza di lui nel dono dello Spirito Santo –
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta
la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto
ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future (Gv
16,13).
Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono
morti (1Cor 15,20): questa è la notizia, l’unica notizia capace di interessare davvero il cuore dell’uomo, perché
nuova, inimmaginabile eppur vera, accaduta nella storia e
aperta al futuro.
L’unica vera novità rispetto alla morte può essere solo la
vita, il solo radicale cambiamento che risponde alla sete di
vita eterna che Dio stesso ha messo in noi. Solo lo Spirito
del Signore Risorto può saziare questa sete.
La Pasqua ci insegna molte cose. Anzitutto a livello personale: è possibile la mia conversione vale a dire “quell’intimo e totale cambiamento e rinnovamento di tutto l’uomo,
di tutto il suo sentire, giudicare e disporre, che si attua in
lui alla luce della santità e della carità di Dio, che, nel
Figlio, a noi si sono manifestate e si sono comunicate con
pienezza” (Paolo VI, Paenitemini). Troppo spesso emettiamo “sentenze di morte” su di noi quando pensiamo che
quest’intimo rinnovamento non sia possibile: il Risorto
non la pensa così. C’è un passaggio da morte a vita che
questa Pasqua (Pesah = passaggio) vuole poter operare in
noi. La grazia del Giubileo della misericordia ci sostiene.
Ma la Pasqua ci coinvolge anche come comunità. C’è una
conversione che il Signore vuole operare in noi come
Chiesa, invitandoci ad essere docili, in un atteggiamento di
fede, a ciò che lo Spirito ci suggerisce, nell’ascolto della
Parola e del magistero di Papa Francesco, nella celebrazione dei sacramenti. Il Risorto apre al futuro della continua
crescita nella conoscenza di lui, radicati su quanto la sua
misericordia ci ha fatto vivere come concretezza di incarnazione nella storia ma non imprigionati dalla nostalgia di
tempi passati.
Ci sostiene la parola dell’Apocalisse (1,17-18): «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto,
ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli
inferi».
Come già nella lettera pastorale torno a dirvi: coraggio! Il
27 marzo è Pasqua!
+ Vittorio