Undicesima Granfondo di Marineo

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Undicesima Granfondo di Marineo
Riceviamo questo articolo che pubblichiamo con molta soddisfazione e ringraziamo con affetto Camillo
Scaduto per la collaborazione e le bellissime parole.
Undicesima Granfondo di Marineo
Una giornata fantastica ed una gara speciale. Come la gente di qui.
di Camillo Scaduto
Organizzare una gara di mountain-bike è un piacevole azzardo. Arrivare, con quasi 600
partecipanti, alla sua undicesima edizione, un’impresa.
Che riesci a portare a termine con determinazione e
serenità solo se, oltre che da uno scenario
mozzafiato sei circondato da tante persone
volenterose, disponibili, capaci di sorridere, anche
se passano quasi tutta la domenica in piedi a dare
un bicchiere d’acqua o una brochure, a controllare
un passaggio o a spalmare marmellata su un pane
che più buono non ce n’è.
E alla fine della lunga kermesse riescono pure ad
andare in città a regalare alla comunità di Biagio Conte tutto quello che non è stato usato.
A Marineo tutto questo riesce ad essere persino normale.
Per tradizione e anche per carattere. Perché la gente crede
ancora (beati loro) che un evento sportivo di massa, ma pur
sempre di nicchia come una Granfondo di mountainbike,
possa davvero diventare un bel momento di aggregazione e
di promozione per il paese.
Ecco, allora, che la scommessa di far correre, per l’undicesima
volta, lungo 47 km di percorso in gran parte fuoristrada quasi 1.200 ruote grasse, riesce a vestire i
panni del “gioco da ragazzi”, dove tutto fila liscio come l’olio.
Al punto tale da far passare in secondo piano persino la gara – che la sua importanza certo ce l’ha,
non foss’altro che per la classifica – e rendere una giornata talmente bella da rammaricarsi che per
vivere la prossima sia necessario attendere un anno intero.
L’edizione numero 11 della Granfondo di Marineo – 5^
prova del Campionato regionale CSI - si è svolta domenica
4 ottobre, con un bosco in grande spolvero e decisamente
di buonumore.
Venuto a più miti consigli, il grande vecchio è riuscito a fare
a meno della pioggia e del fango e, ritto sull’uscio, ha fatto
gli onori di casa ai quasi 600 partecipanti ed alle tante,
tantissime persone al seguito, venute a riempire le piazze e
le stradine del piccolo centro a ridosso della Riserva. Per
loro, una giornata dalla temperatura mite ed anche un bel po’ di sole.
L’ouverture è per una fantastica tavolozza di colori creata dai caschi, dai completini e dalle stesse
bici (tutte rigorosamente 29 pollici) davanti al Castello. Da qui, gli atleti hanno subito lasciato il
centro abitato per affrontare il percorso al 90% fuoristrada, con le necessarie asperità (il GPM era
ad Alpecucco) e gli altrettanto rituali discese e single-track.
Ad impreziosire il tracciato, il passaggio
all’interno della Real Casina di caccia della
Ficuzza e l’affascinante via che, con tanto di
galleria, un tempo ospitò la linea a
scartamento ridotto Palermo-Burgio.
Al termine della gara, il primo a far fermare i
cronometri per la classifica è stato il palermitano
Alessandro Migliore (nomen omen), della ASD
Grifone, seguito dall’atleta della Racing Team
Agrigento, Gerlando Strinati e da Ciro Alloro, che
corre, sì, per il Gruppo sportivo Napoli di Villabate,
ma è di Marineo.
Per lasciare l’impronta delle sue ruote artigliate su tutto il percorso, Migliore ha impiegato 2 ore e
23 minuti. Non da meno sono stati i suoi inseguitori, giunti rispettivamente a 1 minuto e 42 ed a 2
minuti dal primo.
La classifica a squadre ha invece premiato, nell’ordine, la GS Eleutero di Misilmeri (1° posto), la
locale Extreme Racing Team (2° posto) e l’ASD Baaaria di Bagheria, ovviamente (3° posto).
Molto agguerrita e, da qualche anno a questa parte, sempre più corposa la presenza di donne
iscritte. Sembrano davvero lontani gli anni in cui queste gare sembravano riservate solo agli
uomini e la presenza di donne era davvero ridotta al lumicino.
Delle tante, bravissime atlete che hanno preso parte alla gara, i tempi hanno premiato, nella
categoria W1, Giorgia Pecoraro, della Panormus bike, seguita da Patrizia Albanese della Eleutero
Misilmeri e da Girolama Lentini della Mtb Alcamo.
Nell’altra categoria riservata alle donne, la W2, sul
gradino più alto del
podio è salita Daniela
Greco, della ASD Bicitalia
sport image, la quale ha
preceduto Anna Maria
Marchese della ASD
Alcamo Ciclelite e la sua
compagna di squadra,
Anna Schiavo.
Fuori dal podio, ma non per questo meno meritevoli, tanti atleti contenti di avere portato a
termine in modo più che onorevole una gara certamente dura ed a tratti davvero impegnativa.
E, dunque, dopo la competizione spazio ai soliti commenti, alle impressioni, alle spiegazioni più o
meno animate delle sensazioni provate lungo il percorso, magari, perché no, guardando anche le
immagini girate nel corso della gara, grazie ad una telecamerina montata sul casco.
Tutto questo, mentre la macchina dell’organizzazione non ha mai smesso di funzionare per offrire
a tutti fette di pane e marmellata, banane e bevande, ma anche un pasta party degno di questo
nome. Con tutto questo lavoro chiunque sarebbe stramazzato a terra dalla stanchezza. Loro no.
Ma vi avevo avvertiti: sono fatti così.