ANNOV - N° 2 • Giugno 2008

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ANNOV - N° 2 • Giugno 2008
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR; UMBRAFARM; UFL.
ANNO V - N° 2 • Giugno 2008
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S.A.F. - Jesi - [email protected]
ANNO V - N° 2 • Giugno 2008
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE
COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR;
UMBRAFARM; UFL GENOVA.
IL COMITATO DI REDAZIONE DI LEMON È COSTITUITO
DAL CONSIGLIO INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
PRESIDENTE: • TOTO CANALINI
CONSIGLIERI: • ROBERTO BARTOLI
• ALBERTO COSTA
• ANDREA MAGLIONI
• ANDREA PAOLETTI
• FRANCESCO SIMONCELLI
• MARIO DUBBINI - “PAPÀ“
TIRATURA 2500 COPIE, COSÌ DISTRIBUITE:
270 CO.RO.FAR.; 500 SAFAR, 340 S.A.F.;
270 UMBRAFARM; 770 CO.SA.FA.CA.;
250 UFL GENOVA; 100 REDAZIONE
Per informazioni, suggerimenti,
commenti o un semplice confronto,
potete rivolgervi a:
Toto Canalini (Direttore strategico)
Tel. 0721 910315
[email protected]
Michele Bresciani (Art director)
Tel. 0721 392338
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Giuliana Gioacchini (Segreteria organizzativa)
Tel. 0731 219729
[email protected]
Correzione bozze a cura di
www.scritturescriteriate.it
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Grafica Daniela Marchini - Stampa Grapho5
TOP
SECRET
TOTO CANALINI
INFORMAZIONE CONFIDENZIALE
L’importanza dello stare insieme
Un giornale non è mai una cosa sola.
Anche lemon, pur se piccino, ha al suo
interno più teste pensanti e deliranti.
Due di queste persone (il gatto e la volpe che
vedete qui in foto) hanno deciso di fare uno
scherzo al giovincello alla vostra destra,
che risponde al nome di Toto Canalini.
Hanno infatti pensato (male) di inserire in corso
di stampa il trafiletto che state
leggendo per segnalarvi che...
rullo di tamburi...
squillo di trombe...
udite udite...
lo sbarbatello di nome Toto, avendo ormai
raggiunto l'età adulta (o quasi) convolerà
a nozze il prossimo 26 Luglio con la
fortunata e splendida Titti.
Per gli sposi, da tutta Inter Co Fa ...
sale l'urlo... Hip! Hip! Hurrà!!!
volte basta veramente
poco per essere contenti
e così è stato l'altra sera,
quando, per la seconda
volta dopo l'opportunità di dicembre, un gruppo di colleghi/amici di
vecchia data, si sono ritrovati al
ristorante Moloco sul molo di
levante del porto di Pesaro.
In effetti il tam tam, è partito subito
e con qualche telefonata tutto è
filato liscio come l'olio.
Non è la cronaca della serata
di cui voglio parlare, lo fa il
Principe in altra pagina, ma dello
spirito affabile e divertente che
A
subito è scaturito al primo accenno
del "ritroviamoci". E questo si ripete
ad ogni occasione, quando ci si
rincontra alle nostre manifestazioni,
al mare o in montagna che sia, dove
ovviamente gli amici che si conoscono da più tempo, coinvolgendo
subito anche gli ultimi arrivati,
sanno dare ai nostri incontri il
valore più alto per il quale si è
costituito il Gruppo Inter Co. Fa.
Non ci sono divisioni o differenze:
l’impressione che emerge è quella
di un vero blocco unico di Soci
Cooperatori, che ritrovatisi in un
contesto festaiolo, ludico,
spensierato, meglio ovviamente
sanno legarsi e portare avanti
l'impegno di cementare nuove
amicizie. Così, terminato l'attimo
vacanziero e tornati alle proprie
farmacie, tutti sapranno meglio
integrarsi nello spirito cooperativistico che ci lega e dare a sé e agli
altri un segnale di unione e di
forza come meglio non si può.
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In giro con il giro
U
na cosa è vedere passare i corridori del Giro
d'Italia e un'altra è girare al loro seguito.
Per cui a un invito così particolare non potevo
rinunciare e pur non essendo un fanatico di questo
sport, ho accettato volentieri la novità. Inoltre la proposta
era ancor più allettante, in quanto sarei stato dal
mattino a colazione e per tutto il giorno assieme agli atleti.
E forse la colazione, per assurdo che vi possa sembrare, è
stata una delle cose che più mi è rimasta nei ricordi. Vedere
questi atleti non certo mastodontici, anzi spesso mingherlini, segaligni, sfigatelli, ingurgitare ogni ben di Dio stupisce
non poco e anche se non vi sembrerà vero, ve lo assicuro,
è proprio così. Latte, cereali, biscotti, è il più naturale degli
approcci, mi sembra chiaro, sono le 8,30 del mattino e cosa
vuoi che mangino questi ragazzi, mi chiedo, anche se mi
stupisco un po’ nel vedere 7 o 8 scatole di cereali di tutte le
qualità. Ma poi, marmellate, miele, burro,crostate, comincio
ad incuriosirmi.
E infatti di lì a poco, arrivano i salumi, i formaggi e via
panini farciti con una fantasia invidiabile.
Non credo ai miei occhi, ma questi masticano che è un
piacere e non sono alla fine, anzi!!!
Ecco finalmente un bel piatto di pasta calda, almeno
2 etti di maccheroncini fumanti (però in bianco... hai visto
mai???!!!) e anche se non lo crederete ecco espresse
due uova al tegamino che il noto campione, velocista
rinomato, non disdegna di mettere tra due mezze pagnotte
e gustarle senza battere ciglia. Non ce la faccio più;
riesco a fotografare il tutto per portare una testimonianza
ma se non l'avessi visto avrei pensato ad una balla.
E infatti... come poteva mancare il dolce???
E allora spalmata generosamente sopra una croccante
brioche una ricca e abbondante cucchiaiata di Nutella alla
faccia della fame nel mondo. I Colleghi appassionati che
erano assieme a me, mi hanno confermato che la prima
colazione visto che poi si corre e quindi non si pranza
(anche se ricchi panini venivano allestiti per i primi sintomi
di languori...) in genere raggiunge le 5.000 calorie e può
essere anche più ricca se la tappa sarà dura e sotto la
pioggia come lo è stata la Urbania-Cesena con la salita
bestiale del cippo del Monte Carpegna.
Ah!!! è vero, la tappa, la corsa, la gente festante, i contatti
con i corridori alla partenza, le foto assieme al campione, la
volata finale... STRAORDINARIA, una giornata UNICA e un
grande ringraziamento va alla Chefaro Pharma che ci ha
messo a disposizione questi inviti e a Paolo Fava resposabile
SAF che ha pensato a me, ma come faccio a raccontarvi
tutto... mi è venuta una fame della Madonna e non ce la
faccio più!!! Corro al bar.
G
razie SILENCE-LOTTO, grazie Dr. Alessandra
del Castello, che oltre ad avere il nome di mia
figlia e in qualche modo il mio, mi fa pensare
che sia una graziosa e piacevole fanciulla,
grazie al Dr. Feragnoli che ho contattato telefonicamente,
dimostrandomi una familiarità non comune, grazie al
gentile Zanini che per primo mi ha accolto presso l’Hotel
Perticari di Pesaro in modo amichevole e gentile, grazie
al Damiani che si fece da me fotografare, sorridendomi
come si fa con un fratello, grazie al buon Giò autista
spericolato ma sicuramente esperto, che in un primo
momento, dai dati che avevo raccolto in internet, pensavo
si trattasse di quel Planckaert che aveva fatto storia al
Tour de France, grazie al Dr. Felipe che io chiamavo
Filippo, e al quale avevo sottratto il posto accanto al
guidatore Giò, conoscendone in seguito l’autorità e la
dimensione, grazie anche ai ciclisti della Lotto, coi quali
ho avuto l’onore di fare colazione, e soprattutto grazie a
Robbi McEwen, dalla pronuncia da me sfalsata, al quale
mentre nella sua concentrazione mattutina faceva colazione, chiesi un autografo e mi accontentò con un sorriso
indecifrabile, ma sicuramente benevolo. Grazie di questa
meravigliosa giornata. Giornata che mi riportava al
passato, quando, dopo avere fatto agonismo per qualche
anno, due da allievo e due da dilettante nei lontani anni
‘50, ebbi l’onore di gareggiare con Isotti, Olmeda,
Amerigo Severini e Nencini, con scarsi risultati.
E comunque sognavo
di potere partecipare
al Giro d’Italia!
Oggi 21 maggio 2008,
ho rivissuto gli antichi
tempi, avvertendo
tutto il calore che
simile avvenimento
procura.
Grazie Chefàro e di
tutto cuore.
Alessandro
detto il Principe
di Montecopiolo
S.A.F. - Jesi
[email protected]
Toto Canalini S.A.F. - Jesi - [email protected]
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Sardegna - Tanka Village - 5/12 Luglio 2008
Ferruccio Fiordispini
IL NOSTRO PROSSIMO VIAGGIO
INTERVISTA A SIAF
O
F
rmai la “bella stagione”
è arrivata e noi di Inter
Co. Fa. Gruppo Sportivo
stiamo definendo gli
ultimissimi dettagli della prossima
settimana azzurra ‘08.
Punto di ritrovo di quest’estate
sarà nuovamente la Sardegna,
dal 5 al 12 luglio.
Da un po’ sentivamo la nostalgia
di questa terra così accogliente e
solare e abbiamo pensato di tornarci,
con grande entusiasmo ed emozione,
alimentata dai tanti bei ricordi che
negli anni ci ha sempre regalato
questa regione. Ad ospitarci sarà la
splendida cornice del Tanka Village
a Villasimius: situato sull’estrema
punta a sud est della Sardegna,
affacciato sul promontorio omonimo, è considerato uno dei migliori
villaggi dell’ isola.
Già qualche anno fa e più precisamente nel 2004, abbiamo avuto il
piacere di conoscere questa struttura; è stata una settimana molto
divertente, ricordata da molti con
molto piacere.
Non mancheranno certamente le
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attività sportive tra campi da calcio, pallavolo, volley, bocce, ping
pong, surf, tiro con l’arco, sub,
calcetto, corsi collettivi, zona fitness
e un grande Centro Benessere
specializzato in talassoterapia...
e tanto altro ancora per passare
giornate divertenti, lontani dallo
stress della vita quotidiana.
Una novità sarà sicuramente il
nuovo campo da golf 18 buche: per
gli amanti di questo sport (e per
chi ha la curiosità di iniziare a
praticare) è davvero un’occasione
da non perdere!
Ovviamente anche i piccoli ospiti
sono i benvenuti: all’interno del
villaggio troveranno il baby e mini
club formati da uno staff di professionisti che per l’intera settimana
si prenderanno cura di loro…
Altra chicca per noi di Inter Co. Fa.
Gruppo sportivo è che ci sarà riservato per l’intera settimana e per
tutti i pasti il suggestivo ristorante
sulla spiaggia.
Stiamo definendo in queste settimane altre attività che riempiranno la
nostra vacanza e uno dei punti fissi
(dato che tante volte in passato
abbiamo fatto questa cosa con
soddisfazione dei colleghi) è la gita
in barca: visiteremo l’area marina
di Villasimius, una favolosa occasione per passare un’intera giornata
in mezzo al mare, con il pranzo a
bordo... ma soprattutto sarà un
momento ideale per stare e divertirci insieme.
Altra occasione di convivialità già
programmata è la serata in agriturismo: una cena tipica sarda,
caratterizzata dall’ospitalità delle
famiglie tradizionalmente legate al
mondo agro pastorale... e in questo
caso particolare anche alla produzione di mirto e altri liquori… sono
momenti particolari per stringere
e rafforzare la nostra amicizia e
toccare dal vivo i segni di una
cultura e tradizione regionali
davvero affascinanti.
Poi… le tante possibili escursioni
nei dintorni, per gustare le piacevolezze del paesaggio sardo e per
visitare i paesi e piccole cittadine
nelle vicinanze. Tutto questo
prenderà forma nelle prossime
settimane e speriamo di incontrare
il gradimento di tutti.
Poi il corso ECM. Ne è già confermato lo svolgimento di uno di cui vi
daremo i dettagli con una circolare.
A presto, quindi, sotto il piacevole
sole dell’ accogliente Sardegna.
erruccio Fiordispini: un passato da manager nella industria farmaceutica, un presente da
amministratore di una business school. Cosa si porta dietro dalla sua esperienza?
In effetti, dopo quasi un decennio in Bristol-Myers Squibb, ove ho avuto incarichi direttivi a livello
nazionale ed europeo, ho accettato questo incarico che mi consente di mescolare, se così si può dire,
tre tipi di attività e responsabilità. In primo luogo, lo sviluppo delle attività della la SIAF - Scuola Internazionale
di Alta Formazione – nel settore dell’alta formazione in campo manageriale, professionale e tecnologico.
In secondo luogo, la gestione di un campus, che comporta i tipici problemi di un albergo di medie dimensioni, dotato
di tutti i servizi necessari. C’è un terzo elemento, che è quello di contribuire a ideare, organizzare e talvolta persino
a erogare la formazione stessa. Ho una grande passione e fiducia nei confronti della formazione continua.
Personalmente ho sempre tratto grande beneficio dall’aggiornamento professionale. Credo che sia un valore
paradigmatico in una moderna economia di mercato.
The learning Village in Tuscany: cosa c'è dentro questo nome?
La SIAF è una struttura unica in Italia, un executive campus capace di accogliere fino a 200 persone offrendo
alloggi, aule, luoghi di ricreazione e per l’attività sportiva, servizi, supporti didattici. Per questo abbiamo coniato
lo slogan “The Learning Village in Tuscany”: perché la SIAF si propone come un vero e proprio villaggio dedicato
all’apprendimento e all’alta formazione.
La SIAF è stata infatti concepita congiuntamente dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalla Fondazione della
Cassa di Risparmio di Volterra come una struttura di formazione basata sulla residenzialità e la disponibilità di
una sede particolarmente funzionale e accogliente, localizzata in uno dei più affascinanti luoghi della Toscana.
Come mai l'idea di un percorso formativo per farmacisti?
Il settore farmaceutico rappresenta un’importante area di attenzione per i programmi sviluppati dalla SIAF, sia
per le competenze specifiche dei suoi dirigenti e formatori, sia per l’esperienza acquisita dalla Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa, a cui la SIAF fa riferimento.
Per questo SIAF, proprio in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, ha realizzato il corso di alta formazione in Management della Farmacia ed il corso per farmacisti responsabili delle sedi territoriali di Federfarma.
Il successo delle prime edizioni è tale che sono state programmate nuove edizioni dei corsi stessi.
Inoltre SIAF e la Scuola Superiore Sant’Anna hanno attivato una collaborazione scientifica con la Boehringer
Ingelheim, primaria azienda farmaceutica, per la realizzazione del convegno annuale per farmacisti che si tiene
normalmente a Firenze nel mese di settembre e per un’attività di formazione su larga scala a favore dei farmacisti
stessi. Il livello di competenza della SIAF in questo settore, unitamente alla qualità del suo corpo docenti e dei
servizi accessori resi, hanno ormai reso la Scuola un punto di riferimento assoluto a livello nazionale per la
formazione ai farmacisti.
A chi è rivolto il corso ? Con quali
formule ?
Un farmacista è certamente un professionista della salute ed è spesso un
manager che gestisce una squadra di
professionisti, oltre ad essere un
imprenditore se è anche titolare della
farmacia. L’obiettivo è quello di formare
il farmacista del futuro attraverso un
percorso di eccellenza utile a fornire le
competenze manageriali e le capacità
necessarie a gestire e guidare la farmacia nel nuovo scenario evolutivo del
settore. Il corso si articola in 4 moduli
didattici a copertura e presidio delle
principali aree tematiche di formazione
manageriale del farmacista nella
gestione della farmacia: l’economia e la
politica del farmaco, la gestione economico-finanziaria della farmacia, la
gestione dei servizi e fidelizzazione dei
clienti, l’organizzazione e la gestione
del personale.
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MOLOCO atto secondo...
4 GIUGNO 2008
Erano quasi tutti presenti, anzi c'era qualcuno in più, anche se
mancava il triangolino nero di ottima fattura, in precedenza
menzionato ed illustrato con dovizia mentale.
C'era l'Ada e figliolanza, Ada che rappresenta uno dei pilastri
fondamentali della nostra compagnia, Ada che è sempre più buona
e ci ricorda la nostra infanzia vicino al sacerdote di parrocchia,
in mezzo a colonne, pilastri e dipinti della chiesa dove abbiamo
imparato le prime giaculatorie. Insomma la nostra Chiesa!
Il solito Canaglio dall'aspetto di sposo novello, che è come dire un
vergine dalle mille battaglie; non se ne voglia esso, perché intendo
sempre cose buone e piacevoli!
E la bella "Titta" ??!!... Ormai in attesa, non si fraintenda...,
disponibile, compiacente ed insomma tutta per noi,
e se si voglia Titta per l'altro...
E che dire del Macio con Signora...???
Un piedistallo d'acciaio, capace di sostenere mille situazioni...
Non si sa, ma potrebbe darsi il caso che la sua farmacia di
Roncofreddo, potrebbe trasformarsi in Farmacia di Roncocaldo...!
Non poteva mancare il Roberto e la Danila che, quando la ritraggo
in fotografia, la scopro sempre a bocca aperta..!
Non c' è nulla di male, anzi sta ad indicare buona salute.
Non me ne volere Danila... ti voglio veramente bene.
Ma il pezzo forte d'aspetto e di forma, mi si presentò
all'improvviso con un "Lei è il Principe?". Al che secco replicai
"E te chi sei?". Poteva offendersi, ma subito sorrise dichiarandosi
con un bel nome "Daniela".
Mi venne spontaneo strofinare la morbida argentea barba nel
punto più indicato, la guancia s'intende.
Ché poi le cose presero un contorno ben più preciso. perché la
suddetta cominciò a parlare di danza, balli e vorticose evoluzioni,
soprattutto di flamenco in modo caloroso e convinto.
Convinse tutti se non altro per le movenze appena accennate,
la bella Flamenga detta Daniela.
Poi le cose andarono oltre, sempre in un buon contesto.
Quando alle signore viene più o meno indicata la loro età, si
manifesta un certo riserbo, ma in tale occasione venne abolita
l'anagrafe e si introdusse il concetto di peso di coscia.
Dopo una indagine fotografica ben realizzata, risultò vincente
quello compreso fra i 20 ei 24 Kg a coscia si intende!!!
Ma si parlò anche di mariti “apartime”, che stuzzicava l'idea
di appartarsi in luoghi sempre più compiacenti.
La Passionaria detta Anna, di quel di Segatore, interpretò la parte
a meraviglia, si intende nella maniera della dizione col tono
marcatamente abruzzese, e a lei spetta il maggior consenso.
Ma c'era anche il Dubbio, detto Dubbini di quel di Ancona.
Nella tavolata rimanemmo lontani e mi disse: "Questa sera ti sono
stato a distanza". Caro Mario detto Dubbio, solo di nome ma non di
fatto, perché non c'è dubbio nella tua persona, ma certezza.
Ti risposi baciandoti sulla guancia: "Anche se mi stai lontano,
mi sei sempre presente..."
E credo che ciò valga per tutti noi.
Vedi Mario, il tramonto può rappresentare l'epilogo, quando invece
è il prologo per un'altra alba, che ritorna per tutti noi. Dipende da
quel che siamo riusciti a dare e a creare. E non c'è dubbio che tra
noi esiste qualcuno che ha creato qualcosa di indistruttibile.
Il Principe e il suo scudiero Mauro detto Cangiari
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LEMO
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UMORISMO
IN PILLOLE
Tra i più classici, al momento del ritiro delle proprie
analisi del sangue, se ne sentono di tutti i colori...:
- Dottore, sono preoccupato...
- Cos'è successo??? (con garbo e stupore....)
- Guardi qui... ho l'abete alto!!!
oppure...
- ...non sono tranquillo, ho molti abeti nel sangue!!!
e cosa dire della prostata??
- ...mi sa Dottore che mi dovrò operare...!
- come mai???
- ...non mi dica niente, ho fatto una visita e il Dottore
mi ha detto che ho tutta la peronospora infiammata.
e tra le più sentite...
- Dottore, ho fatto come dice lei...
sto attento a mangiare, ma non c'è niente da fare...
ho sempre il polistirolo altissimo!
...e quando li vedi arrivare un po’ sofferenti e
contorti...
-...non sta bene???
- macché... ho un artrito che mi fa vedere i sorci
verdi... anzi se mi può dare un antisfiammatorio,
comunque veda Lei, l'importante che sia un
antidolorifero!!!
la testa fra le nuvole
Come sta il bambino?
mah... in linea d'aria sta meglio
fiumi in piena
dottore... mi da un container per le urine?
Dove lo metto?
Mi da per favore delle supposte di tachipirina
in sciroppo?
La cultura non è acqua...
Che mi consiglia per il mal di gola?
Faccia dei risciacqui con Tantum
Ma tantum quantum?
E voi? Non avete aneddoti
da mandarci?
Condividete con noi le vostre
comiche quotidiane.
Vi aspettiamo!
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APPUNTI SPARSI
Una valvola micologica
U
na mattina di settembre come tante altre; aria dolce e sole brillante.
Apro di malavoglia la farmacia. Accendo il computer e vari interruttori. Entra il primo cliente. Riporta uno sfigmo che, dice lui, dà
valori sballati. Il secondo cliente presenta una ricetta con una prescrizione indecifrabile; il terzo dice che il giorno prima ha ricevuto un resto
inferiore al dovuto. Non ho esitazioni e dico ai miei collaboratori che devo
uscire per un impegno improvviso e urgente. Vado in giardino, dietro casa,
apro il garage e tiro fuori l’auto. Sull’erba c’è la cagnetta Lilly, che mi guarda
speranzosa. Le faccio un gesto che vuol dire “andiamo”. Come un fulmine
salta in auto, tremante di eccitazione. Prendo bastone e cestino e via. Dieci
chilometri e siamo in montagna . Lasciata l’auto, mi incammino su un prato
in salita, verso un boschetto di faggi che forse vale la pena di ispezionare. La
cagnetta corre felice con il naso a un centimetro dal terreno. Il sottobosco è
cosparso di foglie secche color del cuoio e a prima vista non c’è altro. Vado
avanti con cautela. Un momento, quella non è una foglia, il colore è lo stesso
ma ha una forma tondeggiante come una semisfera. Scosto un po’ le foglie
secche ed eccolo, è lui, Sua Maestà il porcino; cappello convesso, vellutato
e sotto il cappello tubuli bianchi. Un gambo slanciato con
sottile reticolo. Si tratta del Boletus aestivalis; uno dei
porcini più pregiati insieme all’edulis, pinicola e aereus.
Una leggera torsione e il porcino, ripulito dal terriccio
alla base del gambo, finisce nel cestino. Alzo gli occhi
soddisfatto, ma ho un tuffo al cuore. Due metri più in là,
ce n’è un altro e più in là un altro ancora. La cosa si
ripete cinque volte e appagato mi avvio alla macchina
per tornare a casa. Guido tutto soddisfatto e intanto
penso alla pentola dove indorerò un po’ di aglio insieme ai porcini tagliati a pezzetti con l’aggiunta di una
salsiccia sbriciolata e una manciata di pisellini; una
spolverata di prezzemolo, pepe o peperoncino, il tutto
per condire un bel piatto di mezze penne. Sento già
il profumo delicato e fragrante. Come corollario, un
bicchiere di verdicchio e buon appetito. Uh!!! E la farmacia???
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Claudio Lucarelli - S.A.F. - Jesi - [email protected]
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Una volta Scout, sempre scout!!!
L
o scorso anno si è celebrato, in tutto il mondo, il centenario della fondazione
dello Scoutismo: 1907-2007. Mi piace ricordare con voi quanto accadde ad un
carissimo amico e mio capo scout in occasione della celebrazione ufficiale
del 50° anniversario Jamboree (raduno mondiale degli scouts) giubilare, quindi,
accuratamente organizzato in una stupenda zona di boschi e laghetti, non lontano da Londra.
Andare lì, in quell'epoca, era niente più che un sogno per i ragazzi e "Aquila del Limbara"
(questo il suo nome di totem) era, incredibilmente, tra questi. Viaggio-avventura: traghetti,
treni e pullman, il contingente italiano (circa 1500 scouts) giunse in un paio di giorni a
Sutton Park. Le tende furono issate nell'area loro destinata: "quartiere" di una città sorta per
vivere 12 giorni... una tendopoli immensa, di 42.000 ragazzi giunti da più di 80 Paesi del
pianeta. Non mancava nulla: uffici postali, banche e sportelli cambio valuta, spacci di oggetti
scout e negozi di ogni genere, punti telefonici, lavanderie, ristoranti, teatro, colossali impianti
igienici, tre ospedali, uno stadio chiamato "arena" e persino i nomi delle vie.
Tutto per dodici giorni, per una rapida e intensissima torre di babele di lingue, religioni,
colori, uniformi, cappelloni, vita quotidiana di comuni esperienze dentro un'ideologia comune,
che avrebbe dato più moderni e clamorosi frutti più tardi: rispetto per la natura,
abbattimento di ogni diversità, fratellanza universale, spirito d'altruismo.
Il gioco,come strumento educativo per i più giovani.
Per quella domenica d'agosto era annunciato un avvenimento importante: Elisabetta
d'Inghilterra avrebbe visitato il campo (era ed è ancora oggi il Capo Scout onorario).
Gli organizzatori del Jamboree avevano preparato una grande manifestazione che sarebbe
stata chiusa con la sfilata dei rappresentanti di ogni Nazione (tipo inaugurazione
d'Olimpiade) scelti tra i ragazzi più alti e aitanti. Ma i più fortunati erano quelli che avrebbero
dovuto rappresentare il proprio paese in un ricevimento con la regina (un solo ragazzo col
Capo Scout della sua nazione). Uno dei più giovani esploratori italiani venne "bardato" come
un santo per la festa - uniforme lavata, foulard stirato, cappellone a falde tese, distintivi
sgargianti, candidi guanti - e fu scortato verso lo stadio da una pattuglia di rovers (i ragazzi
più grandi), con diverse ore d'anticipo. Come si chiamava? Di quale regione era? Le indicazioni personali si son perse nella memoria, così come, quel giorno, il piccolo ma pomposo
drappello italiano diretto all'incontro con la regina, sfortunatamente, si perse nelle nebbie di
Sutton Park. Aquila del Limbara aveva guardato con curiosità gli affannosi preparativi
attorno al Prescelto e, senza invidia, lo aveva visto allontanarsi "Ma guarda un po’, va a
conoscere la regina, chissà come si vanterà..." Anche Aquila voleva vedere Elisabetta, perciò
raggiunse il viale che conduceva allo stadio, in una mano la macchina fotografica. Ben presto
le due ali di scouts in attesa cominciarono ad ondeggiare: su un fuoristrada scoperto
Elisabetta e Filippo salutavano e sorridevano. Aquila sgomitò, giunse in mezzo alla strada,
s'inginocchiò cercando l'inquadratura, scattò, nel momento in cui l'auto regale, inevitabilmente, si arrestava: con un largo sorriso della regina e l'irata reazione di un policeman che
afferrò per la collottola l'irrequieto boy scout e lo spinse di lato ruggendo "Be quiet, please!".
L'auto si allontanò, Aquila aveva la sua fotografia e, quasi trasportato dalla folla
e dal fato, si incamminò verso l'arena. Sorpresa! Per entrare ed assistere alla manifestazione si pagava. Tasche vuote, timido ma curioso, Aquila si arrampicò per sporgere
il naso all'interno; ma c'erano troppi poliziotti "Get down, please, get down..." Lo scout
non ci pensò due volte e, più rapido del pensiero, scese con un salto... ma dalla parte
interna. Trovò posto sulle gradinate, tra altri scout italiani e assistette alla manifestazione. D'improvviso, vicino al palco, comparvero i capi scout italiani; guardavano
verso il gruppo dei giovani connazionali e cominciarono a gesticolare, come per dire
"Vieni, vieni qui, proprio tu". Aquila si sentì dire "Cercano proprio te, vai!" Oddio,mi
hanno visto scavalcare il muro, pensava e rifletteva sulla scorrettezza nei confronti
della Legge scout, legge di lealtà. Col cuore in gola ("Mi cacceranno via dall'arena e
dall'associazione") raggiunse i capi. Fu accolto con aria critica "Ma possibile! camicia
scolorita, pantaloni sporchi, cappellone impresentabile... e questo foulard, così
sgualcito..." Lo presero in disparte ed in pochi minuti riuscirono a renderlo presentabile,
persino i guanti bianchi! Infine "Hai un grande onore, devi rappresentare l'Italia davanti alla regina". Di sicuro ho capito male, si disse Aquila, ma, timidamente, accettò il destino in silenzio. Lo accompagnarono in una sala vicina dove si agitava una gran folla:
rappresentanti delle varie nazioni, fotografi, giornalisti... Arrivarono Elisabetta e
Filippo; quando arrivò il suo turno, Aquila del Limbara porse la mano tremante "How
do you do?" domandò la regina, con un largo e
luminoso sorriso d'incoraggiamento. Colloquio
brevissimo, bagliori di flash, di fari tv e applausi.
Aquila stentava a credere. Negli anni successivi
egli fu "il Conte" per gli scout cagliaritani, secondo i quali "non s'è più lavato la mano destra".
Ma questa, dice, è una leggenda cagliaritana.
Giampiero Deidda - COSAFACA Cagliari
[email protected]
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lemon 2 ok 17 giugno:LEMON 5 X AD 5.0
17-06-2008
9:33
Pagina 14
NONNI anzi NONNE
Il Cantamaggio a Morro d’Alba
M
orro d'Alba in Maggio si veste a festa per celebrare l'avvento
della primavera e della nuova stagione agricola; il tutto in origine di riti pagani!Si inizia nella notte tra il trenta aprile ed il
primo maggio quando i “maggianti” col canto rituale di questua
vanno casa per casa suonando con tre elementi-base: organetto,
triangolo e cembalo e nel testo del “Cantamaggio” chiedono alle padrone ed
al padrone di casa di offrire loro dei doni destinati per il pranzo che concluderà questo prodromo di festa. Orbene, il “Cantamaggio” vero e proprio si ha
con la terza Domenica di maggio per terminare col fine mese. Quest'anno si è
celebrato il diciotto maggio. Intanto il venerdi precedente l'albero del
“Maggio” è portato tra canti, suoni e... chiasso in piazza Tarsetti dove viene
piantato. Qui è addobbato ed abbellito con fiori e nastri multicolori; nastri
che, ogni anno, i bimbi della scuola materna, aiutati dalle maestre, approntano in vista della cerimonia d'apertura del Cantamaggio che per loro è una
“Festa-gioco”. Sabato poi, c'è stato il Concerto de “I Musicalia” dalla Campania
che hanno proposto «canti e danze del Sannio beneventano». La pratica di
«portare l'augurio di maggio» con l'esecuzione dello specifico canto di questua
va scomparendo; proprio per evitare o frenarne il declino il Comune di Morro
d'Alba con “la Macina”, col Centro Tradizioni Popolari e la collaborazione della
proloco e “L'Albero del Maggio”, sotto l'alto patrocinio della Regione Marche e
della Provincia di Ancona chiama a raccolta autentici portatori della tradizione
per raccontare il Cantamaggio in questo paese. Domenica diciotto maggio sono
arrivati da Costacciaro e Sigillo (Pg). Hanno suonato davanti alla Farmacia;
ero di turno, allietata... dal loro gioioso frastuono ho dato il mio... dovuto; essi,
contenti, mi hanno precisato che i loro paesi si trovano tra Gubbio e Gualdo
Tadino. L'albero del “Maggio” resterà in piazza da Domenica sino a fine mese
quando sarà portato, festosamente, tra canti e suoni, in corteo, per il paese e poi
alla luce delle fiaccole attorno alle mura della “SCARPA” sino a piazza Barcaroli
dove sarà distrutto e bruciato in un grosso rogo. Con l'albero del “Maggio” si
vuole tramandare un antico rito simbolo di fecondità e benessere e la rinnovata
fecondità della Natura. Invero sin dall'antichità nel “maggio” o “majo” (cioè albero
o ramo dell'albero) si vedeva l'essenza ed il simbolo del potere germinativo e
produttivo essendo in tutto e per tutto l'equivalente vegetale del phallus. Trarre
alberi e rami dai boschi era considerato consuetudinario e asportarli dal bosco in
paese costituiva coraggio e audacia dei maggiaioli per imporsi alla ammirazione
e all'attenzione delle ragazze.
Se vi ha interessato... vi saluto cordialmente, Ada.
N
el momento in cui una donna pensa che ha finito di lavorare diventa
nonna.
• Un bimbo riesce a governare facilmente anche una nonna.
• I nipoti sono il compenso di Dio per essere diventati anziani.
• Sempre più bambini sono viziati perché i genitori non sculacciano i nonni.
• Cosa non riescono a fare i nonni per i bambini? I nonni selezionano il pizzico di
polvere di stelle da far cadere sulla vita dei bambini.
• Non c'è niente di meglio dell'avere i nipoti per risvegliare la tua fede nell'eredità.
• Una nonna perfetta: ti ama, ti coccola e poi ti manda a casa... (non condivido).
• Le gambe di una nonna diventano meno belle... ma a cosa servirebbero delle belle
gambe ad una donna di novantanni? (l'ha detto Rebecca West).
• La nonna è una persona che ti compra delle cose di cui la mamma dice che non
hai bisogno.
• Credere nella gioventù è come guardare indietro, invece per guardare avanti si
deve credere nella vecchiaia (paradossale?).
• Cos'è più delizioso dei nipoti che giocano sul tuo grembo?
• C'è mai stata una nonna stanca che, dopo una giornata trascorsa a badare
bambini rumorosi, non abbia avuto l'impressione che Dio già sapesse ciò che stava
facendo dando dei bimbi a persone giovani?
• Quando si raggiungono gli ottanta... è piacevole sedersi e lasciare che il mondo
giri da solo senza tentare di spingerlo.
• Non c'è niente come casa tua, tranne quella della nonna.
• Le foglie invecchiano meravigliosamente. Come sono piene di colore nei loro
ultimi giorni.
• Fare la mamma è una necessità, fare la nonna è un lusso.
• Per me la persona anziana ha sempre quindici anni più di me.
• Le nonne sono madri con molta esperienza.
Mi è capitato di leggere queste citazioni e le ho trovate piacevoli, e voi?
Ciao, A D A
Ada Campanella - S.A.F. - Jesi - [email protected]
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lemon 2 ok 17 giugno:LEMON 5 X AD 5.0
17-06-2008
9:33
Pagina 16
Il Principe della sicurezza
e dell’igiene...
Qualche tempo fa venne in farmacia un giovanotto di bell’aspetto, che mi lasciò due libroni ben
congegnati e bianchi, relativi al problema della Sicurezza e dell’Igiene in farmacia. Sembrava un
professore per come illustrava le cose, e non si esimette dal far osservare quanto occorre perché
tutto possa procedere nel verso giusto: secondo legge o come si suole dire secondo norma!
Mi allontanai per qualche giorno per fatti che mi riguardano. Sapevo che mia figlia Alessandra,
ottima collaboratrice e capace, della faccenda se ne sarebbe egregiamente occupata, come al
solito in maniera perfetta. Appena rientrato notai nell’ingresso un estintore. Dico estintore
antincendio, e la prima impressione fu di trovarmi in una caserma di pompieri.
Riandando con la mente al mio precedente articolo, il farmadenti, mi resi subito conto che era
nata un’altra figura di farmacista, ossia il farmapompiere, che può sottintendere tante cose
piacevoli! Ma le considerazioni non finivano lì, perché sarebbe stato obbligatorio frequentare un
corso antiincendio in quel di Pesaro e diventare così pompiere a tutti gli effetti. I problemi stavano
sorgendo, accavallandosi in modo indescrivibile. Ponete il caso che, nell’evenienza di una idoneità,
si incendi uno dei pagliai che esistono nella zona; deve intervenire anche il farmacista???
Entrando nel retro, un gran freccione rosso incollato al muro indicava che nel quadro generale
della corrente si poteva scatenare l’ira del fulmine. E il lavandino del bagno? Funzionava a
rubinetti tradizionali, e si dovette fare intervenire l’idraulico per applicare un dispositivo a leva,
da azionare con i gomiti. Vedete, da qualche tempo soffrivo di una forma dolorante proprio nei
gomiti, per cui anche se la necessità aguzza la mente, per quanti tentativi facessi con la spalla,
l’operazione risultava pressoché inutile. Anzi decisamente clownesca!
Era da escludere il ginocchio e soprattutto il piede per evitare ribaltamenti subitanei.
Altri mezzi considerati estremità, non erano idonei!!! Per cui la conclusione più logica era che
la mano era sempre attuale, come a dire che “a mano si può fare di tutto…”
Ma non finisce qui! Vedo da un lato una bella e grande cassetta, di colore marrone chiaro non ben
definibile, che doveva contenere medicinali di pronto soccorso: insomma la “cassetta di pronto
soccorso in uso nei cantieri edili, aziende, cioè a dire in ogni luogo dove respirano i cristiani.
Ma c’erano di mezzo anche le quantità, come per assurdo tre lacci emostatici!
Lì per lì scaturì una idea meravigliosa: andare ad acquistare gli articoli necessari, presso la
farmacia del buon Signorotti detto Bruno, in località Pietrarubbia. Ma poi soprassedei e la cosa
finì come ragione detta. Cosa si può aggiungere? Scosso da propositi allucinanti, in un turbinio
mentale di rara entità, cominciai a chiudere gli occhi e a sognare di giorno ciò che sfugge a chi
sogna solo di notte. In ballo c’era la sicurezza e l’igiene, ambedue nell’antico interpretate in modo
diverso e forse più saggio. Mi comparvero dei canarini in una gabbia capiente, appoggiata alla
finestra; per continuare una tradizione inaugurata e tramandata dal mio buon padre detto Olindo,
che gioiva nel sentire cinguettare quelle creature. Anche se sporcavano un po’; ma il tutto
bilanciato dall’allegria e buon umore che nessuna medicina può dare.
I canarini cantavano, cantavano e i clienti normalmente di cattivo umore, al cinguettio canarinesco sorridevano e diventavano loquaci pure loro. A tal punto che qualche volta per attutire la loro
musicalità, ero costretto a prendere un panno nero e metterlo sopra la gabbia. Siccome anche i
canarini maschi sentono la necessità di una canarina, cioè femmina, mi ero procurato due coppie
di queste creature. Fu una esplosione! Fra cinguettii, baruffe, contese e beccate reciproche, dopo
qualche tempo i canarini erano diventati una ventina. Quando si dice la natura!!!
Ma accadde l’imprevisto. Un giorno la finestra rimase aperta, e la mano inconsulta di qualche
scellerato aveva sollevato la chiusura degli sportelletti della gabbia. I canarini erano spariti!!!
Nel frattempo i cani e i gatti di Villagrande si erano radunati in gran numero nel prato
sottostante, e si davano un gran da fare a rimescolare in mezzo all’erba ed
ai cespugli. Corsi da centista verso il luogo dell’eccidio
per salvare quelle piccole bestiole, che
non avendo un volo
lungo,
erano diventate preda facile di quei cannibali. Fu ingaggiata una lotta
all’ultimo sangue, con cani e gatti che andavano e ritornavano, che si azzuffavano fra di loro per la scelta della migliore preda, tenendo conto anche
del turbinio del mio bastone che roteava a più non posso! Ne salvai cinque
di canarini, e meno male che tra loro c’era una femmina che continuò a
proliferare. Certo è che i canarini in farmacia non garantivano il massimo
della igiene, ma gioia e felicità sì! E la sicurezza? Il legislatore forse non
ha tenuto in buon conto che in farmacia possono entrare anche i mariuoli.
Ebbene in una delle mie pensate, quelle solite, portai in farmacia un cane
di nome Black perciò tutto nero, e con una corda lo legai ad una colonna
in modo che arrivasse a sbarrare l’ingresso a indesiderati intrusi: e chi
non gradiva avendo esso cane un buon fiuto, era sicuramente un mariuolo.
Era comunque un buon cane, oltrechè un amico fidato. Pensate che,
quando mi recavo in ferie dovevo lasciarlo solo, affidato a buona gente o
a mia figlia. Al ritorno mi correva incontro azzampandomi senza emettere un bau (lo perdeva letteralmente), facendo sentire appena un flebile ansimo, come se spirasse da un momento all’altro. E poi era un cane volante!!!
Un incrocio di media taglia, aveva un gran codone che gli permetteva di equilibrarsi in volo, planando
sempre nel punto giusto. Sì, perché quando sentiva odore di femmina, non c’era rete che lo potesse trattenere. E volava: guardate la foto che allego! Aprii gli occhi con un certo rammarico. Un cliente mi chiamava
all’improvviso, chiedendomi un qualche raro tipo di supposta. Era serio, forse un cinguettio e trillo di quelle
anime gentili avrebbe potuto farlo sorridere. Ma il tempo passa e ciò che si può cogliere sognando di giorno
non si ritrova più, forse domani... quando il sogno prevarrà ancora sulla realtà delle cose.
Alessandro I° Vampa - Il principe
[email protected] - SAF Jesi
Il Principe
...continua...
lemon 2 ok 17 giugno:LEMON 5 X AD 5.0
17-06-2008
9:33
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sa della rivoluzione proletaria e socialista?
e della "Bassa"... ad una avvepaes
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focoso sindaco comunista di Brescello
ghito e alla quale, leggermente
nente militante di partito di cui si era inva
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tinato, si proponeva in uno dei tanti film
impacciato, ma sapientemente imbrillan
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"Peppone e Don Camillo" nello specifico
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perché la "compagna" era del genere “l'ute
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cui sopra rispondiamo oggi nel 2008, che
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disse in uno dei suoi inimitabili sermoni:
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che poi alla resa dei conti non vengono
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nere tali!!). Tutto questo perchè volevo
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fecondata e purificata dall'alba radiosa
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enzione del suo punto vendita in scenari
che vedrebbe catapultata titolarità e conv
potrei prendere baracca e burattini e TRA
molto più ampi. Cioè, in buona sostanza,
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SFERIRMI in città. Certo ci saranno colle
"numecosa del genere, e pronti a elencarmi i
non, pronti a dissuadermi dal fare una
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rosi vantaggi" nell'avere la fortuna di esser
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mi gli "enormi svantaggi" nell'essere urba
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farei volentieri. Sto delirando??? Pens
nienALE". E pensare che non avevo fumato
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te, sono anni che non lo faccio più. Tale
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che
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urna" ho nota
ne. Al momento del voto e nel segreto "dell'
stati problemi per la mia elezione.
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ci
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cui
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"SEI"
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po’ come succede per l'Inter di questi
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per
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tempi, una volta succedeva per la mitic
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meraviglie, succede che una volta vota
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"membro supplente" d'accordo ma pur
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Ma niente paura, al momento in cui scriv
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non
anzi oserei dire piuttosto freddina, ma
(martedi 15) l'aria si è fatta frizzantina
tra
sinis
dalla
ata
lasci
a,
gelid
scia
la
o!!! Era
era un rigurgito invernale. Nooooooooooo
che dopo la
fatto
dal
rtate
confo
ma
ili,
ivisib
cond
che evaporava. Idee chiaramente non
ter non lo ha mai nominato e quindi non
conferenza stampa di "........................" (Wal
to il sole insieme ad una temperatura
lo faccio neanch'io) mercoledi 16 è torna
faccia i miracoli. Però un mio amico
se
dire
decisamente primaverile. Io non so
so raduno a Roma insieme a circa tre
(evento documentabile) era andato al famo
una spalla. Beh non ci crederete ma per
milioni di Italiani, anche se dolorante a
to
la mano all'Innominato e come per incan
dare
a
ito
una serie di circostanze è riusc
C
18
l'atroce dolore che lo attanagliava è sparito. Troppo??? Esagero??? Sarà vero???
Chissà!!! Certo che a Roncofreddo le vendite di pomate al cortisone con anestetico
hanno subito un brusco incremento. Farmacisti Rurali di tutta Italia "armiamoci
e partite". Ciao a tutti.
Massimo Fagioli - sempre farmacista sempre Romagna e sempre Corofar,
(per il momento, fra un pò Corofar Salute)...
CO.RO.FAR. - [email protected]
lemon 2 ok 17 giugno:LEMON 5 X AD 5.0
17-06-2008
9:33
Pagina 20
Franco Pilia
Presidente Co.Sa.Fa.Ca.
Cooperativa Sarda Farmacisti
[email protected]
1° Evento Residenziale Cosafaca. Non solo ECM...
Ormai da diversi anni la nostra Cooperativa si occupa di programmare annualmente, in stretta collaborazione con
la facoltà di Farmacia dell’Università di Cagliari, un calendario di corsi, ricco di contenuti di alto profilo scientifico,
per consentire ai nostri colleghi di aggiornarsi adeguatamente e di accumulare i famigerati crediti ECM.
Al fine di razionalizzare il lavoro e le spese sostenute per l’attività ECM, a partire dal 2008 abbiamo deliberato di
pianificare ogni anno due grandi eventi residenziali, da realizzarsi uno in primavera e uno in autunno, per dare modo
ai nostri soci di partecipare in un solo weekend a una serie di corsi, alloggiando con la propria famiglia in una bella
struttura alberghiera e cercando quindi di rendere più piacevole l’attività di aggiornamento.
Gli eventi vengono organizzati in collaborazione con alcune aziende che presenziano spazi informativi, interventi di
saluto, omaggi in camera per i partecipanti, stand espositivi…
L’iniziativa rappresenta quindi per i nostri soci una preziosa occasione di incontro tra colleghi, con alcuni dipendenti della Cooperativa e con i referenti delle aziende.
Il 1° Evento Residenziale ECM Cosafaca ha avuto luogo da venerdì 23 a domenica 25 maggio presso il Sighientu
Village Hotel di Marina di Capitana, una bella struttura situata sul mare, a circa 25 km da Cagliari, con una splendida piscina ed un Centro di Talassoterapia. I soci più fedeli alla Cooperativa hanno potuto soggiornare gratuitamente per tutta la durata dell’evento e partecipare ai corsi, scegliendo tra due eventi paralleli previsti per ogni sessione; gli altri soci e gli accompagnatori hanno presenziato sostenendo costi comunque modesti.
Ecco il programma ECM che abbiamo offerto:
• Le ispezioni in farmacia
• Terapia dei disturbi del sonno
• La gestione degli stupefacenti in farmacia
• Ruolo e peso dei nuovi canali distributivi
• La qualità della vita nel paziente anziano
• Fitomedicina e integratori alimentari per il controllo lipidico.
Ad ogni corso hanno partecipato circa 35 farmacisti: i temi trattati hanno suscitato vivo interesse e i relatori, peraltro tutti di alto profilo, sono stati molto apprezzati e hanno stimolato la curiosità dei partecipanti coinvolgendoli attivamente nell’attività d’aula. Le varie sessioni formative sono state inframezzate da coffee break e lunch che hanno
riunito in un unico spazio tutti i partecipanti, i farmacisti, i loro accompagnatori e i referenti delle aziende.
In una grande area espositiva la Cooperativa e le aziende sponsor hanno avuto a disposizione uno stand dove
hanno potuto esporre i loro prodotti e fornire ai farmacisti informazioni e materiale illustrativo.
Il sabato pomeriggio si è tenuta l’assemblea annuale dei soci cui sono seguiti un aperitivo a bordo piscina, la cena
di gala sulla terrazza con vista mare ed uno spettacolo di musica anni ‘80 che ha trascinato in pista un gran numero di colleghi. Vista la significativa partecipazione di bambini abbiamo anche previsto delle attività ludiche di intrattenimento per il giorno ed uno spettacolo di magia e uno di clown per i dopocena.
Per noi questo evento ha rappresentato una novità e quindi un’incognita, ma la massiccia adesione e i commenti
più che positivi dei colleghi ci fanno pensare che l’iniziativa della Cooperativa sia stata gradita e che il modulo che
coniughi l’aggiornamento professionale ed il divertimento possa essere riproposto in futuro.
“Quanta nostalgia
di non so nemmeno cosa
ma mi porta via
È un po’ dolorosa eppure mi fa compagnia
con la mia musica
che naturalmente adesso è malinconica…”
(F. Concato - Quanta nostalgia)
Diciamoci la verità, una farmacista bella è sicuramente una cosa rara!!!
Ricordo bene il tam tam che esisteva, tra noi rappresentanti, quando all’orizzonte si prospettava qualcosa di quantomeno papabile. Vi erano lunghe divagazioni sul tema e i più vecchi raccontavano aneddoti, altamente erotici, di
avventure successe tra le mura di ipotetiche farmacie situate in luoghi ameni.
I racconti avevano una trama tra “Il Signore degli anelli” e “Marina e la sua bestia” e finivano quasi tutti con invii di
ordini fantastici che facevano raggiungere al soggetto premi incredibili e viaggi nei luoghi più esotici.
Il più delle volte la realtà era ben diversa, lo sapevamo tutti ma stavamo al gioco, quasi sempre non succedeva
nulla o quasi e se proprio andava bene era la Pratica (una sorta di ex lottatore di sumo con grembiule a fiori e sorriso ebete, molto somigliante al buttafuori dello Slego Psicodancing) che “sbobazzava” il rappresentante, lo ricaricava in macchina, piegato come una sdraio, toglieva il freno a mano e lo rispediva verso Modena.
I luoghi esotici poi erano quasi sempre tra Pinarella di Cervia e Torre Pedrera (i più fortunati riuscivano a visitare
“L’Italia in miniatura”).
Io però devo dirvi la verità, una farmacista bella l’ho incontrata… (pausa ad effetto creata dall’autore, lo so, è un
vecchio trucco, ma a volte funziona).
Era uno dei miei primi passaggi in farmacia, probabilmente lavoravo per l’Exportex (Fissan, Manetti & Roberts e
Lines), sono entrato con quel certo non so che, molto chic, mi sono presentato, lei ha sorriso e io ho memorizzato soltanto quello che la bilancia lì a fianco mi stava dicendo. “Vuoi sapere il tuo peso ideale? segui le mie istruzioni”! Non ricordo più cos’è successo quel giorno (ho fatto l’ordine?? Mah!), penso di aver girato, stordito, per ore
e ore sulla circonvallazione di Rimini, rischiando l’arresto per vagabondaggio.
La descrizione di quel sorriso l’ho ritrovata soltanto in una canzone di Henry Salvador “Il fait dimanche” dove
l’artista dice “il fait dimanche quand tu souris” – diventa domenica quando sorridi Da allora sono passati molti anni, ma quello che posso raccontarvi, cari topolini, è che quel sorriso, ancora oggi,
è una meraviglia.
Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale (erano anni che sognavo di scriverlo).
N.d.A.
La canzone “Il fait dimanche” è inserita nell’album “Chambre avec vue”, un vero capolavoro dove la poesia diventa musica.
TEMPO DI LETTURA PREVISTO: 2 MINUTI CIRCA
SE SIETE SCHIZOFRENICI CON DUE PERSONALITÀ 4 MINUTI
SE SIETE SCHIZOFRENICI CON PIU’ PERSONALITÀ, MOLTIPLICATE IL TEMPO DI LETTURA PER IL NUMERO DI
PERSONALITÀ
SE SIETE SCHIZOFRENICI SANMARINESI, E UNA DELLE VOSTRE PERSONALITÀ È IL CAPITANO REGGENTE,
VENGO IO A CASA VOSTRA A LEGGERVELO.
Massimo Corcelli - [email protected]
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Il gruppo Farminsieme
è nato per:
• Difendere e rinforzare il ruolo della farmacia
• Supportare la Farmacia nell’approccio al cambiamento
e alla nuova situazione del “mercato”
• Fornire strumenti per accrescere il valore aggiunto della
Farmacia
• Difendere la marginalità della farmacia
La “Centrale” grande Cooperativa SAF – UMBRAFARM è
in grado di governare un’economia di scala per favorire
migliori acquisti, maggiori vendite, potenziare il marketing e la comunicazione e puntare su servizi innovativi.
22 farmacie stanno testando sul campo l’adesione alla Rete,
hanno sottoscritto un patto di “alta fedeltà” e dando in più una
delega totale per alcuni settori merceologici in piena sinergia con
le scelte strategiche, le politiche commerciali e la gestione dei
servizi della Cooperativa.
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S.A.F. - Jesi - [email protected]
MARIO DUBBINI
Una sera a cena
ieni presto così vedi il tramonto!!!
...ma quanto è bello il tramonto!!! specie se visto, davanti ad un buon bicchiere di vino, sulle tranquille
acque del mare di Pesaro. Toto... ma ancora non hai capito che a me piace in particolar modo l'alba,
l'alba del giorno dopo???!!! Da voi amici, veramente, ogni espressione è gradita e accettata perchè
non sottintende e fa sempre parte di un gioco al quale è più che bello partecipare.
Colleghi vicini e lontani venite con noi. Non dimenticateci: cosicché l'alba del giorno dopo anche per voi sia
giornata di programmazione per ritrovarsi a cena ovunque e divertirsi e dimenticare il brutto e laido e desiderare
di rivederci per giocare insieme ai quattro cantoni della vita per riviverla, come sempre, in buona compagnia.
V