sacr o - Cantar di pietre

Transcript

sacr o - Cantar di pietre
sacro,
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 1
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 2
Repubblica e Cantone Ticino
DECS
CANTAR DI PIETRE
Contrada Cavalier Pellanda 4, 6710 Biasca (Svizzera)
tel. +41 (0)91 862 33 27 - mobile +41 (0)79 681 33 75 - fax +41 (0)91 862 42 69
www.cantardipietre.ch - [email protected]
International festival of music and culture of the Middle Ages and the Renaissance
Festival internationale de musique et culture du Moyen-Âge et de la Renaissance
Internationales Festival für Musik und Kultur vom Mittelalter bis zur Renaissance
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 3
Rassegna internazionale di musica e cultura medievale e rinascimentale
30 agosto - 19 ottobre 2014
XXVII edizione - Cantone Ticino
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 4
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 5
sacro,
uperati gli ultimi rigurgiti di millenarismo, esorcizzata la paura collettiva
di una probabile e vicina fine del mondo, in tutta Europa il XII è il secolo
dell’amore. Dei maggiori fenomeni che ne caratterizzano la letteratura
e il pensiero, l’amore è quasi il luogo geometrico, il punto di convergenza: nelle più diverse – e talvolta anche contrapposte – esperienze letterarie e
filosofiche o teologiche che si sviluppano in questo periodo si incontra quasi fatalmente, declinato in senso religioso o in senso profano, il tema dell’amore.
Ai primordi del secolo compare la poesia trobadorica, con la sua filosofia del fin’amor, che pure convivrà con la lirica latina audace e sensuale dei goliardi, e già
prima del 1050 nella storia di Tristano e Isotta prende forma il mito medievale dell’amore – passione; a fine secolo Andrea Cappellano intraprende con il suo trattato
De amore una sintesi teorica che sarà il fondamento di tutta la letteratura erotica e
amorosa successiva.
A simili istanze fa da contraltare in ambito monastico una vivace e vasta riflessione filosofica e teologica sull’amore, dell’uomo e di Dio: mentre il Cantico dei Cantici risulta essere commentato e glossato come non mai, personaggi di spicco
della teologia d’avanguardia pubblicano numerosi trattati miranti ad inquadrare
la natura dell’amore in una prospettiva cristiana. Se per Guglielmo di Saint Thierry
l’amore è prima di tutto vis animae, un’energia dell’anima che per un moto naturale
la porta verso il fine che le è proprio, non ci si stupisca di leggere, nella dottrina
del severo S. Bernardo, che ciò che è animale viene prima di ciò che è spirituale,
per cui l’amore carnale è un indiscutibile fatto inerente alla natura (“infatti, chi mai
ha odiato la propria carne?”): si tratta del primo doveroso grado verso l’amore di-
S
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 6
sacro,
vino, che sublima il proprio oggetto fino a perderlo e a perdersi in esso, nei suaves
amplexus, i soavi abbracci dell’amore, evocati da Ildegarga di Bingen. Per Bernardo
amare Dio è amare l’amore in sé, per Guglielmo è amor amoris. E la conoscenza di
Dio non può prescindere da un’abbandono amoroso che è quasi follia, “la follia di
cui erano folli i santi martiri, che sorridevano in mezzo alle torture; perché non citare quello che diceva il poeta lascivo nella foga della sua dissolutezza: è bello impazzire”? Evidentemente il delirio erotico del mistico non teme di assimilarsi
all’innamoramento più folle, o forse perfino all’accecamento erotico provocato dal
filtro magico di cui cadono vittime Tristano e Isotta – e così ancora una volta si sovrappongono l’amore divino e quello umano, in un gioco di specchi opposti.
Ma se l’amore carnale è il primo grado della conoscenza divina, il sentimento
disinteressato diventa apprezzabile a tutto tondo, e l’amicizia non deve temere di
esprimersi con accenti di sincero ardore amoroso. Aelredo di Rievaulx non si vergogna di lasciar brutalmente irrompere, nel cuore della sua opera fondamentale,
i propri sentimenti, e si scusa con il lettore perché il dolore gli impedisce di procedere a causa della recente morte del suo migliore amico, il confratello Simone:
chi non si stupisce che Aelredo continui a vivere anche senza il suo amico è solo
colui che “non sa quanto è stato dolce vivere insieme” – e in tale dolcezza della
convivenza amicale possiamo individuare una luminosa concezione della vita monastica, concepita come una società cortese che riflette la corte celeste assai meglio delle corti feudali.
Fuori dalle mura dei monasteri, per un virtuoso cortocircuito l’enfasi posta sull’amore contribuisce ad una nuova e radicale valorizzazione della figura femminile.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 7
sacro,
Non più origine di ogni tentazione, la donna nella visione provenzale ispirando
il fin’amor raffina l’amante facendone, da grezza materia, gemma preziosa. Ma
nondimeno nella speculazione teologica “l’ideale di un amore umano che si fissa
al suo oggetto senza preoccuparsi di sapere se ne riceverà castigo o ricompensa,
perché così vuole l’essenza di un amore disinteressato,” è un valore che proviene
dal mondo femminile, è quell’amore che Eloisa ha provato per Abelardo e che
ella gli rimprovera di non aver mai capito: tanto che la dottrina abelardiana dell’amore divino si potrebbe riassumere nel precetto secondo cui “non bisogna
amare Dio come Abelardo amava Eloisa, ma come Eloisa amava Abelardo” – e, si
potrebbe aggiungere, come Maria amò Cristo. Ancora una volta la teologia e la
poesia del XII secolo si incontrano nel segno dell’amore: la devozione mariana e
la poesia erotica si nutriranno delle stesse ardenti immagini, della stessa accesa
fantasia. E si tratta solo dell’inizio di un percorso che attraverserà tutta la cultura
europea nel segno della dialettica, ora feconda ora conflittuale, tra amore umano
e divino, tra profano e sacro.
La proposta dell’edizione 2014 della nostra Rassegna passa da questa strada …
Giovanni Conti
direttore artistico di Cantar di Pietre
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 8
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 9
sabato 30 agosto – ore 18.00
Semione – Castello di Serravalle
Prologo
anonima frottolisti
Più vizi che virtù
torie di cavalieri, donne malmaritate, intrighi, giochi di parole,
vecchie streghe e amori impossibili: un repertorio creato per un
utilizzo cortese, un repertorio concepito nella sua utilizzazione
pratica e nella sua esecuzione dinanzi a un vero e proprio pubblico,
in uno spettacolo, in un’opera teatrale. Il concerto racconta,
attraverso i testi e i personaggi evocati, scene di vita antiche che
evidenziano una forte continuità con il nostro immaginario
contemporaneo.
S
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 10
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 11
Sabato 6 settembre – ore 20.30
Bellinzona – Chiesa di San Biagio
trio borgonovo - de mircovich - zenatti
Tristano e Isotta
ra i numerosi miti cavallereschi che dal dodicesimo secolo si
diffusero in tutta Europa, emerge la storia di Tristano e Isotta, i
due sventurati amanti legati per sempre da un magico filtro
d’amore. Seguendo l’esempio dei “cantimbanchi” medievali, i tre
musicisti-cantori-attori intessono uno spettacolo sorretto dal ritmo
serrato di una narrazione, che crea il contesto più naturale per
alcune delle più preziose gemme musicali del tardo Medioevo: una
struttura che assicura la piacevolezza dell’ascolto senza
compromettere il rigore della prassi esecutiva.
T
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 12
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 13
Sabato 20 settembre – ore 20.30
Castel San Pietro – Chiesa Rossa
juvenes classicantes
Solo te, ho solo te
na ‘musical tenzone’ affidata a giovani emergenti musicisti che
proporranno una serie di stravaganze strumentali attraverso
pagine italiane e tedesche, caratterizzate da un uso preciso e rigoroso
del contrappunto e dall’alternanza tra momenti più vivaci e momenti
di intima ispirazione lirica, in cui le studiate dissonanze ricoprono un
ruolo di primo ordine. La musica vocale aprirà invece una finestra sulle
diverse e nuove - per l’epoca - possibilità espressive, dovute alla
decisiva presenza della voce. La scrittura musicale che muta secondo
il testo. Chi mai potrebbe vincere in questa singolar tenzone? Né
Dante né Forese, né alcun altro poeta o cavaliere, ma solo la musica,
senza etichette né appartenenze, ma liberamente e sapientemente
interpretata da brillanti, laboriose e aperte menti.
U
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 14
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 15
Domenica 28 settembre – ore 17.30
Biasca - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
umbra lucis ensemble
more antiquo - la pifarescha
Alla battaglia!
Pensando a Marignano
more ed odio si fondono nei testi che nel Medioevo e
Rinascimento narrano di conflitti. La musica esalta la poetica dei
testi e rivela tutto il suo rapporto archetipico che testimonia della
dimensione etica della musica stessa e della sua incidenza sull’animo
umano. Squilli di tromba e Rullar di tamburi incitano alla lotta ed
entrano nell’animo degli uomini. Ma il combattimento guerresco è
anche metafora e segno delle battaglie cui è votata l’esistenza.
A
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 16
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 17
Sabato 4 ottobre – ore 20.30
Quinto - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
umbra lucis ensemble
Medico del dolore
è per gli uomini il Canto
a musica, da sempre, è stata considerata un rimedio contro le
‘asprezze’ dell’esistenza. Il suo effetto benefico si è irradiato
sull’umano, come sul naturale, senza differenze di status, età, genere.
Depositaria di un potere terapeutico pervasivo, non vi è essere
animato, né inanimato che non ne subisca l’azione armonizzatrice. Il
concerto traduce in suono reale e vitale tale discorso mirabilmente
sintetizzato da una similitudine antichissima e iterata per secoli: come
uno strumento scordato non è capace di produrre buona musica,
altrettanto, un animo, ‘scordato’ non è capace di vivere.
L
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 18
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 19
Domenica 5 ottobre – ore 20.30
Biasca - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
la fonte musica
adiastema
Missa Nova
n programma che mette in luce tutto l’antico legame tra i territori
oggi della Svizzera italiana e Milano. La musica in questo senso è
un pianeta quasi inesplorato e la proposta concertistica ricostruisce
pagine dei tre più grandi maestri dell’ultima generazione di
compositori della fine del Medioevo. Tra questi Matteo da Perugia che
fu primo ‘magister’ di Cappella del Duomo di Milano e artista eccelso
nella pratica di portare le più sottili meraviglie, le raffinatezze più
audaci nascoste nel repertorio profano, nelle vaste architetture e nei
testi ricchi di pensiero e significato della musica sacra.
U
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 20
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 21
Sabato 11 ottobre – ore 20.30
Cademario - Chiesa di S. Ambrogio
ensemble adiastema
O dulcissime Amplexator
on occhio d'aquila Ildegarda di Bingen scruta le feconde viscere
della memoria che il fuoco divino ha rinchiuso in ogni essere,
legando la realtà terrena in un tessuto di corrispondenze. Con quale
competenza sensuale la monaca tedesca del XII sec. descrive
l'unione amorosa, il diverso piacere della carne dell'uomo e della
donna. Con quale ardimento li paragona ai più angelici e lievi diletti di
Adamo ed Eva nell'Eden, e infine li proietta regalmente nella
generazione del figlio di Dio, l'Uomo vero che lei stessa chiama
‘Dulcissime Amator, Dulcissime Amplexator’.
L’amore carnale si unisce a quello divino e genera qualcosa di
assolutamente unico. La musica e i testi di Ildegarda ne sono il
singolare veicolo.
C
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 22
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 23
Giovedì 16 ottobre – ore 21.00
Bellinzona – Chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Stefano
jan garbarek & the hilliard ensemble
Officium
l concerto di chiusura di oltre 40 anni di carriera, molti dei quali
contrassegnati dal successo di questo storico programma che
supera i confini tra composizione e improvvisazione. Una proposta che
ha attraversato il mondo intero, eseguito nelle maggiori chiese e
cattedrali, sfruttandone gli aspetti acustici e risonanti. Al termine di
un’esperienza unica ed esaltante, in cui si alternano sonorità medievali,
rinascimentali e contemporanee, la formazione vocale inglese
saluterà definitivamente il suo pubblico internazionale.
I
Concerto straordinario con biglietto a pagamento.
Entrata: fr. 35.—; Ridotti: fr. 30.— (Soci: Club Rete Due, Cantar di Pietre, Festival Antegnati).
I Soci di Cantar di Pietre possono riservare il biglietto a partire dal 15 settembre
e non oltre il 10 ottobre indirizzandosi esclusivamente all’indirizzo [email protected]..
Riceveranno comunicazione e istruzioni per il ritiro biglietti da Bellinzona Turismo.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 24
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 25
Domenica 19 ottobre – ore 20.00
Bellinzona – Chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Stefano
modulata carmina ensemble
Pulchra es Amica mea
’inedito Vespro della Beata Vergine di Tommaso Graziani
contemporaneo di Monteverdi. Pagine sviluppate su un
impianto musicalmente libero, lineare e chiaro, rivolto a rendere
comprensibile il testo e dove l’espressione dei drammi umani, o degli
"affetti" è tralasciata in favore di una cosmica armonia che invita alla
trascendenza. Graziani ci parla di Amore tramite la solennità e
l'armonia, che dialogano tra loro senza sosta. L'incessante alternare
dei due cori appare come richiamo del rapporto tra cielo e terra, luce
e ombra. L'Armonia è chiamata a unire le due entità che vivono una
nell'altra in un unico suono.
L
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 26
Semione
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.10 Pagina 27
Castello di Serravalle
L
e vestigia del vasto complesso fortificato di Serravalle, il più importante nel Canton
Ticino dopo quelli di Bellinzona e Locarno, sono situate nell'odierno comune di Serravalle, nella bassa valle di Blenio.
Sul sito si sono succeduti 2 castelli, le cui attestazioni più antiche risalgono al 900, mentre
il secondo castello, quello visibile attualmente, fu distrutto definitivamente nel 1402.
Le indagini archeologiche effettuate recentemente dall'Accademia di architettura di Mendrisio e l'università di Basilea hanno permesso di portare alla luce migliaia di reperti e costituiscono una tappa fondamentale nella ricerca castrense non solo del canton Ticino, ma
anche delle regioni limitrofe. Lo stile di vita castrense a Serravalle si può ascrivere da una
parte all'area culturale norditaliana-lombarda, dall'altra a quella prettamente alpina.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 28
Bellinzona
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 29
Chiesa di S. Biagio
L
a chiesa di San Biagio di Ravecchia conserva tracce archeologiche e testimonianze
pittoriche tardomedievali di grande interesse. L’impianto, del XIII secolo, è quello di una
basilica a tre navate rette da pilastri, con tre cori quadrangolari e un campanile parzialmente integrato nel corpo della chiesa. Sulla facciata appare un grande San Cristoforo.
La lunetta sopra il portale ospita la Vergine con i santi Pietro e Biagio, sovrastati dall’Annunciazione.
Da piazza San Biagio si sale fino all’ospedale e, seguendo la strada che porta al Castello di
Sasso Corbaro, si giunge all’ottocentesca chiesa della Madonna della Neve, che sorge nei
pressi del torrente Dragonato. Grazie a questa vicinanza sembra che il luogo fosse già anticamente meta di processioni per allontanare il pericolo di inondazioni. Da qui si imbocca
una bella mulattiera selciata, in gran parte delimitata da muri, che attraversa i rustici dei
monti e giunge all’antico nucleo abitativo di Prada (dal latino ‘Prata’ ossia prati), di cui si
hanno tracce sin dal Trecento. Oggi, tra le selve castanili nei pressi della cinquecentesca
chiesa di San Girolamo si scorgono i ruderi di alcune abitazioni. Dall’antico nucleo di Prada
si ridiscende fino alle prime cascine di Motti, dove, in corrispondenza del primo bivio, si imbocca il sentiero sulla sinistra, che attraversa la valle della Guasta. Si passa, a valle
della località di Serta, attraverso un altro antico insediamento, di cui oggi non rimangono che alcuni ruderi di abitazioni immersi
nelle selve castanili. Si continua la discesa,
percorrendo un sentiero panoramico, che
serpeggia tra i vigneti, fino a Pedevilla.
Da Pedevilla si raggiunge il vecchio nucleo
di Ravecchia e si torna alla chiesa di San
Biagio.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 30
Castel S. Pietro
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 31
Chiesa Rossa
C
astel San Pietro fu sin dall’antichità un caposaldo della città di Como nei territori
del basso Ceresio. All'epoca delle grandi lotte tra Como e Milano, all'inizio del XII
secolo, ai margini meridionali dell'insediamento si trovava un complesso di costruzioni costituito da una cinta muraria che racchiudeva abitazioni, depositi, stalle ed altri edifici. All'interno risiedeva temporaneamente anche il vescovo di Como, che vi aveva fatto
erigere il suo palazzo e, con ogni probabilità, un edificio sacro dove potesse officiare o dove
gli abitanti del castello potessero trovare conforto sacramentale. Accanto alla presenza del
vescovo occorre citare quella di una delle più importanti famiglie ghibelline comasche:
quella dei Rusconi, che nel 1282 si impadronirono del castello, mantenendo una posizione
di preminenza anche dopo l'integrazione di Como nello stato milanese visconteo nel 1335.
Pochi anni più tardi, nel 1343, nel castello ormai denominato “Castrum Rusconum”, il vescovo Bonifacio da Modena provvedeva a fare innalzare la bella chiesa che ancora oggi
ammiriamo. L’edificio rettangolare, con abside semicircolare, ha un soffitto a capriate scoperte. Le pareti dell’arco trionfale e dell’abside sono totalmente affrescate mentre lungo
quelle laterali spiccano bande ornamentali a dadi, rosette e sarmenti. Il ciclo pittorico, databile, nella maggior parte, alla seconda
metà del Trecento, è uno dei più ricchi cicli
d’affreschi protogotici del Ticino. L’insieme,
opera muraria e pittorica, è stato oggetto di
un indovinato restauro. Un bassorilievo, con
un’iscrizione relativa alla costruzione, e il ritratto del committente, Bonifacio vescovo e
maestro, fanno da presentazione. Il nome
Chiesa Rossa le deriva dal sanguinario assalto dei Busoni, nella notte del Natale 1390,
e dall’uccisione di alcuni Rusconi.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 32
Biasca
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 33
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
I
l più antico riferimento a questa località si trova in un codice liturgico dell’abbazia di Pfäfers datato 830. Da sempre importante centro religioso e politico, dopo la cessione dei
territori delle Tre Valli da parte di Attone vescovo di Vercelli ai Canonici della cattedrale
di Milano nel 948, Biasca e le valli adiacenti, furono legate, almeno religiosamente all'Arcidiocesi di Milano, fino al 1886. Ecclesiasticamente Biasca, con la Pieve di San Pietro, controllò
le Tre Valli, con l’esclusione, almeno fino al XII secolo, della Pieve di San Martino a Olivone.
L’antica chiesa battesimale di San Pietro, di epoca carolingia, fu sostituita nell'XI secolo dall’attuale edificio che divenne poi Collegiata. Nel XV secolo la regione subì a più riprese i tentativi confederati di controllare le valli a sud del Passo del San Gottardo e Biasca fu occupata
nel 1403 dalle truppe di Uri e di Obvaldo e poi dai Visconti nel 1422 . Dal 1500 diventò baliaggio dei confederati assieme alla Riviera. Il romanico edificio di culto è la Chiesa madre
delle Tre Valli ambrosiane ed è uno dei monumenti romanici più significativi del Ticino. Elementi arcaici si mescolano ad altri che sembrano più recenti. Infatti la chiesa subì rimaneggiamenti che interessarono, in particolare, il livello del pavimento, i pilastri, le monofore, il
plafone e il tetto. L’imponente campanile si inserisce nella struttura, marcata all’esterno da
snelle lesene, arcatelle pensili lombarde e
arcate cieche. Un eccezionale insieme di affreschi dal XII al XVIII secolo e alcuni frammenti di sculture protoromaniche attirano
l’attenzione dei visitatori, in particolare le antiche simboliche figure in grisaglia della
volta a crociera del presbiterio, il ciclo dei
Seregnesi, le storie di San Carlo. La poligonale cappella Pellanda (1600), con stucchi rinascimentali, contiene tre preziose tele del
grande pittore milanese Camillo Procaccini.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 34
Quinto
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 35
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
P
orta di una delle più attraenti regioni montane della Svizzera italiana, Quinto è centro
di una importante comunità organizzata su diverse frazioni quali Ambrì, Piotta, Varenzo ed Altanca. Tipiche le sue case in legno delle case del Gottardo. La chiesa
parrocchiale dei santi Pietro e Paolo è documentata nel 1227, ma indagini archeologiche
condotte nel 1972-73 hanno confermato che la sua fondazione risale sicuramente al primo
Medioevo.
Lo scavo, infatti, ha riportato alla luce la cripta
biabsidale dell’originaria chiesa romanica.
L’odierna chiesa è a navata unica con coro semicircolare e tre cappelle laterali - è il risultato
di importanti modifiche costruttive, in particolare
quelle del 1681 che riutilizzò i conci dell’antica
muratura e quelli del 1748 che modificò il posizionamento della navata. Dell’antico romanico,
oltre al bellissimo campanile, con fregi d’arcatelle sopra le monofore e le bifore e con incastonati nelle pareti esterne sculture appartenute
alla primitiva costruzione, si è conservata una
porzione di muro, verso nord, parte dell’antica
abside. All’interno, la volta a botte in gesso copre
la navata decorata dai fratelli Calgari a metà del
XIX secolo.
Nel coro, con stucchi rococò variopinti realizzati
da Joseph Moosbrugger di Bregenzerwald, vi è
il settecentesco altare ligneo, a tempio poligonale. L’edificio sacro è ricco di dipinti settecen-
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 36
Cademario
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 37
Chiesa di S. Ambrogio
C
ademario e dintorni risultano abitati già dall’età del ferro: lo dimostrerebbero le
tombe celtiche scoperte nel villaggio e le iscrizioni etrusche visibili nel muro della
Casa Pelli di Aranno. Si crede, inoltre, che sotto il pavimento della Chiesa di Sant’Ambrogio esistano le fondamenta di un’altra Chiesa più antica: mancano, però, i reperti
archeologici che possano testimoniare tale fatto. La chiesa di Sant’Ambrogio, di stile romanico, è considerata la più interessante delle costruzioni del XII secolo. Il nucleo primitivo
comprendeva una navata con l’abside orientata e l’affresco del catino mostra una ‘Majestas
Domini’ con gli apostoli ed altre decorazioni. La croce è una copia; l’originale di stile romanico in rame massiccio, del XII secolo, con il Cristo che
poggia i piedi su pedane, a capo chino e gli occhi
chiusi, si trova in custodia presso la Curia Vescovile di
Lugano. Tra il XII ed il XIII secolo si procedette all’aggiunta di una navata senza abside. Su questi muri troviamo affreschi del XIV secolo con il Calvario, alcuni
resti raffiguranti il martirio di San Bartolomeo ed altri
Santi e affreschi che rappresentano il Giudizio Universale. Sul portale sono visibili gli affreschi di Sant’Ambrogio e di San Cristoforo. Nel XVII secolo, venne
aggiunto un coro quadrato, orientato da nord a sud. Di
conseguenza l’edificio cambiò completamente l’orientamento: infatti, l’attuale entrata si trova a sud.
Il campanile, di stile lombardo, è vicino alla Chiesa e
ricorda quello della Chiesa di San Mamete di Mezzovico.
Negli anni 1968 e 2004 la Chiesa di Sant’Ambrogio è
stata completamente restaurata.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 38
Bellinzona
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 39
Collegiata dei SS. Pietro e Stefano
L
a chiesa conserva, della struttura rinascimentale (1517), l'imponente facciata in pietra
scura di Castione. Su questa domina un rosone di 5 metri di diametro con 12 raggi,
eseguito tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. L'interno, a navata unica, ricco di
stucchi eseguiti da G.B. Barberini, conserva tele di scuola lombarda del '600: opere di C.
Procaccini, B. Roverio detto il Genovesino e F. Mazzucchelli detto il Morazzone. Ai lati dell'altare affreschi attribuiti a Rocco Torricelli. Le architetture sopra l'altare sono attribuite a
G.A.F. Orelli, mentre tra gli affreschi, opera del pittore Airaghi, degno di nota è quello detto
"dell'angelo musicista". Nelle lunette della volta Sibille e Profeti. La cupola poggia su una
crociera decorata a cassettoni con rosette. Sull'altare maggiore, di G. Baroffio (1763), una
pala con la Crocefissione. I due grandi affreschi
sulle pareti orientali dei bracci del transetto sono
di Agostino Caironi e rappresentano la Caduta di
Simon Mago e la Lapidazione di S. Stefano.
Di particolare interesse la grande acquasantiera
vicina all'ingresso principale, detta fontana Trivulziana per essere appartenuta a Gian Giacomo
Trivulzio, signore di Mesocco XV secolo, ricca di
stemmi sforzeschi.
L'organo è uno straordinario strumento costruito
nel 1588 dal più noto della famiglia degli organari
bresciani Antegnati. Più volte trasformato ed ampliato, dopo un lungo lavoro è tornato alla sua
struttura originale. Lo strumento, tolto dalla cassa
nel 1989, è stato restaurato negli anni 1997-1998
dalla Casa Organaria Mascioni.
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 40
ZecchiniEditore
Le Guide.Da leggere prima, durante e poi.
La collana “Le Guide Zecchini”
‘‘Le Guide Zecchini’’ sono uno strumento indispensabile per chi frequenta le sale dei concerti, per il discofilo, per il musicista
e per tutti coloro che condividono la passione per la Grande Musica. Le spiegazioni contenute in ogni libro di questa collana,
guidano e consigliano come prepararsi all’ascolto.
Guida alla Musica da Concerto
a cura di Claudio Bolzan
IN LIBRERIA NEL MESE
DI OTTOBRE 2014:
oltre 150 compositori
oltre 350 anni di storia
oltre 700 concerti esaminati
oltre 700 pagine...
...e un’introduzione alla storia
di questo repertorio.
La magia dei Concerti
per solista e orchestra,
dal Barocco ai giorni
nostri, in un unico,
imperdibile, volume.
NOVITA’
Già pubblicate:
RE
OLT
2000
I
ON
OSIZI RE
MP
CO
NI
AN
OLT
0
30
A
SIC
DI
MU
RE
OLT
100
AFIE
GR
NO
MO
Troverete i libri: nelle migliori librerie oppure on-line visitando il sito www.zecchini.com
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 41
Giovedì 16 Ottobre, Bellinzona,
Chiesa Collegiata dei SS. Pietro e Stefano, ore 20.30
Premio “Luigi Agustoni”
Il grande gregorianista svizzero Luigi Agustoni, scomparso
nel marzo 2004 a Orselina, fu personalità di livello mondiale
nel campo musicale e liturgico.
Per diversi anni fu il Presidente internazionale dell'A.I.S.C.Gre.
- Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano -,
come pure docente illuminante nel contesto di corsi tenuti in
diverse parti del mondo.
Per onorare la memoria del suo illustre cittadino, il Comune
di Orselina insieme a Cantus Gregoriani Helvetici Cultores - Società Svizzera Studi di Canto Gregoriano
- istituisce il Premio Luigi Agustoni.
L’ammontare del Premio è di 5.000 franchi svizzeri ed è attribuito annualmente, su scala internazionale,
a studiosi, interpreti musicali e neo laureati distintisi per l’originalità e la qualità dei loro lavori nel campo
degli studi gregoriani, della prassi e dell’interpretazione. La commissione giudicatrice è composta dal
Presidente e da almeno altri tre membri del consiglio direttivo internazionale A.I.S.C.Gre., nonché dal
Presidente di Cantus Gregoriani Helvetici Cultores, la cui sede è a Lugano.
Il premio dell’edizione 2014 è stato assegnato allo studioso italiano Riccardo Zoja dell’Università
di Milano. La consegna avrà luogo nel contesto della serata del 16 ottobre a Bellinzona.
ORSELINA
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 42
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 43
Commentaria de Cantu Gregoriano, Musica antiqua,
Musica sacra et Historia liturgica
International Journal of Gregorian Chant, Early Music,
Sacred Music & Liturgical History
2 / 01 23
1 / 2012
Vox Antiqua
Vox Antiqua
1 / 2012
Rivista internazionale di musica antica
2 / 01 23
2 / 2013
Commentaria de Cantu Gregoriano, Musica antiqua,
Musica sacra et Historia liturgica
Commentaria de Cantu Gregoriano, Musica antiqua,
Musica sacra et Historia liturgica
International Journal of Gregorian Chant, Early Music,
Sacred Music & Liturgical History
International Journal of Gregorian Chant, Early Music,
Sacred Music & Liturgical History
Rivista semestrale, pagine 200 c.a., formato 17 x 23 cm.
Abbonamento Svizzera, 2 numeri: CHF 55.00 + spese postali;
Abbonamento Italia, 2 numeri: € 44.00, spese postali incluse;
Abbonamento Altri Paesi, 2 numeri: € 40.00 + spese postali.
Info e ordini: [email protected]
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 44
ww
www.leventinaturismo.ch
w.leventinaturismo.ch
.leventinaturismo.ch
ww
www.leventinaturismo.ch
w
h
h
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 45
SEMIONE
CASTEL S. PIETRO
le banche del Malcantone
Repubblica e Cantone Ticino
DECS
BIASCA
QUINTO
Mendriso e Valle di Muggio
CADEMARIO
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 46
ENTE TURISTICO
E RIVIERA
Turistico Biasca e Riviera
Ente Turistico
Casella postale 1436
Contrada Cavalier Pellanda 4
CH-6710 Biasca
Tel. +41 (0)91 862 33 27
Tel.
Fax +41 (0)91 862 42 69
[email protected]
www.biascaturismo.ch
www.biascaturismo.ch
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 47
Ideazione e coordinamento generale:
CCMMT
COMITATO CANTONALE
MANIFESTAZIONI MUSICALI TICINESI, BIASCA
Quinto
Si ringraziano:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Dipartimento Educazione, Cultura e Sport
del Cantone Ticino
Migros - Percento culturale Cooperativa Migros Ticino
RSI Radiotelevisione Svizzera - Rete Due
Ticino Turismo
Biasca e Riviera Turismo
Leventina Turismo
Bellinzona Turismo
Lugano Turismo
Il personale e la direzione
di Biasca e Riviera Turismo
Pro Loco di Quinto
Pro Cademario
Banca Raiffeisen del Malcantone
Banca Raiffeisen Mendrisio e Valle di Muggio
Comuni di Bellinzona, Biasca, Cademario,
Castel San Pietro, Quinto, Semione
Parrocchie di Bellinzona-Collegiata, Bellinzona - San Biagio,
Biasca, Cademario, Castel San Pietro, Quinto
Semione
Biasca
Bellinzona
Locarno
Cademario
LUGANO
Mendrisio
Castel San Pietro
Biasca e Riviera Turismo
tel. +41 (0)91 - 862 33 27 / fax +41 (0)91 - 862 42 69 / e-mail: [email protected]
7
9
Comitato Cantonale “Cantar di Pietre” - Rassegna Internazionale
Luigi Quadranti, presidente, tel. +41 (0)91 - 646 58 09; Giovanni Conti, direzione artistica, tel. +41 (0)79 - 681 33 75
Luisa Bucher, amministrazione, tel. +41 (0)79 - 405 28 45
[email protected] - www.cantardipietre.ch
CdP_2014_libretto_Layout 2 12/08/14 12.11 Pagina 48
Rassegna internazionale di musica e cultura medievale e rinascimentale
30 agosto - 19 ottobre 2014
XXVII edizione - Cantone Ticino