metanizzazione della sardegna

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metanizzazione della sardegna
Prot. n. 188 del 2.1.2012
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TETTI E SATTA SU
“METANIZZAZIONE DELLA SARDEGNA”
premesso che:
la richiesta di metanizzazione della Sardegna è stata avanzata da circa venti
anni a questa parte dai sindacati dei lavoratori, dalle organizzazioni
imprenditoriali di tutti i settori produttivi, da innumerevoli associazioni politico
culturali, nonché da tutte le forze politiche e dalle istituzioni regionali e locali;
tale richiesta è maturata in ragione dell’evidente discriminazione che la
Sardegna subisce per il fatto di essere l’unica regione italiana (e una delle
poche in Europa) priva di gas metano, con pesanti danni per l’economia
isolana, la quale, se disponesse di quel gas, godrebbe di una significativa
riduzione della bolletta energetica, con indubbi vantaggi per le imprese (che da
sempre lamentano di non poter competere con quelle del Continente, anche a
causa dei maggiori costi dell’energia) e con efficaci risparmi per le famiglie;
la disponibilità del gas metano consentirebbe di realizzare un regime di
concorrenza tra combustibili, sia nel campo energetico, sia nell’autotrazione,
essendo più conveniente delle benzine, del gasolio, del GPL e della stessa aria
propanata (prodotta in Sardegna dalla SARAS in regime di monopolio), oggi in
uso nelle reti cittadine in funzione nell’Isola, nonostante il suo notevole costo e
la sua alta pericolosità, come dolorosamente ha sperimentato proprio la città di
Sassari;
la disponibilità del gas metano, inoltre, renderebbe possibile l’eliminazione del
carbone come combustibile nelle centrali elettriche isolane e degli altri
combustibili fossili, con vantaggio per l’ambiente, giacché si tratta di un
combustibile “pulito” e rispondente ai protocolli di Kyoto, se bruciato per scopi
energetici;
in particolare, il 5° gruppo di produzione che dovrebbe essere costruito a Fiume
Santo (comune di Sassari) e che dovrebbe essere alimentato a carbone,
potrebbe invece essere alimentato a metano; così potrebbe essere anche per il
3° e 4° gruppo, che oggi bruciano carbone; in questo modo si darebbe corpo ad
un’ipotesi avanzata già da molto tempo e trasfusa in un accordo con le OO.
SS., si conseguirebbero benefici certi per una zona del territorio che ha subito
una selvaggia aggressione ambientale;
il gas metano, mentre ha rendimenti superiori dal 20% al 40% rispetto ai
combustibili tradizionali a seconda delle utilizzazioni, produce, a parità di
calorie, un terzo di CO2 in meno rispetto agli altri combustibili fossili, con
conseguente riduzione del livello d’inquinamento;
l’auspicata metanizzazione concorrerebbe in modo decisivo a diversificare le
fonti di approvvigionamento energetico della Sardegna, rendendo più sicuro
l’intero sistema di produzione e distribuzione dell’energia, il quale dipende per
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oltre il 70% dal petrolio e per il 20% circa dal carbone, cioè dai più inquinanti tra
i combustibili fossili;
considerato che:
la produzione interna del gas metano diminuirà sensibilmente entro il 2020,
precisamente del 65% in Italia e del 43% in Europa, proprio mentre si
verificherà un aumento della domanda;
nell’ambito di un programma mirante alla diversificazione delle fonti di energia e
a dotare del metano le regioni europee che ancora ne sono prive, a suo tempo
incluso dalla UE tra i cinque assi prioritari per lo sviluppo della Rete
Transeuropea dell’Energia, dopo un complesso studio di fattibilità, si è decisa la
costruzione di un metanodotto, denominato Gasdotto ALgeria Sardegna Italia
(GALSI), con costi interamente a carico degli azionisti, tanto per la
progettazione, quanto per la realizzazione;
il 29 gennaio 2003 si è costituita a Milano la GALSI SpA con il compito di
realizzare il gasdotto; della società oggi fanno parte SONATRACH, compagnia
di Stato algerina per il 41,6%, EDISON per il 20,8%, ENEL per 15,6%, HERA,
consorzio di imprese pubbliche dell’Emilia e Romagna per 10,4% e, infine,
SFIRS per 11,6%; quest’ultima partecipazione fu fortemente voluta dalla
Regione (Presidenza Soru) a garanzia del diritto dei Sardi all’accesso a tale
risorsa energetica e alla possibilità per le imprese sarde di concorrere alla
realizzazione del gasdotto e delle reti di distribuzione;
SNAM RETE GAS, società a partecipazione pubblica, leader in Italia nel
trasporto del gas naturale, collabora con GALSI alla realizzazione del progetto e
ha siglato con GALSI medesima un accordo in forza del quale risulterà
realizzatore, gestore e proprietario del tratto italiano;
sulla base degli accordi fin qui sottoscritti, fra cui quello di Alghero del
14.11.2007, solennemente firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri
Romano Prodi e dal Presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, era previsto
l’inizio dei lavori nel 2° semestre del 2009 e la loro conclusione nel maggio
2012, con la ”messa in gas”;
sulla base dei medesimi accordi è prevista una riserva a favore della Sardegna
per circa due miliardi di M3 annui di gas (sui complessivi otto circa che, almeno
inizialmente, saranno pompati ogni anno), nonché l’approntamento lungo la
dorsale sarda dei necessari punti di allacciamento, previsti in numero di 38; è
prevista anche la costituzione da parte della Regione di una società mista per
sviluppare sull’isola il mercato e la commercializzazione di due miliardi di M 3,
per a) soddisfare il fabbisogno interno, valutato al momento in 1/1,5 Mld/M 3 per
anno e b) commercializzare verso terzi il gas eccedente;
in molti comuni già esistono reti di distribuzione del gas compatibili con
l’erogazione del metano, interamente finanziate con risorse pubbliche, mentre
molte altre sono in costruzione;
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preso atto che:
in data 17 dicembre 2010 (prot. 28308) la Regione Sardegna ha espresso
parere favorevole alla costruzione del gasdotto con prescrizioni, che sono state
recepite nel Decreto di compatibilità ambientale;
in data 24 febbraio 2011 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare ha emesso il Decreto di compatibilità ambientale con prescrizioni,
complessivamente 115 (articolate in molte sub prescrizioni), di cui 65 della
Commissione Tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS, 17 del
Ministero per i beni e le Attività Culturali, 3 dello stesso Ministero dell’Ambiente,
30 della Regione Sardegna, più 7 Raccomandazioni del Commissariato
d’inchiesta pubblica realizzata in Corsica presso la popolazione dei due
Dipartimenti della Corsica del Sud e della Corsica Settentrionale; tra tali
prescrizioni sono contenute molte misure di mitigazione e di compensazione a
salvaguardia dell’ambiente e per il ripristino delle condizioni dei luoghi;
tutto ciò premesso, considerato e constatato, nella convinzione che, in ragione
degli accordi stipulati e delle condizioni descritte, l’attraversamento del territorio
sardo con il gasdotto si configura come assai diverso da una mera servitù di
passaggio,
il Consiglio Comunale
valuta la realizzazione del gasdotto di cui in premessa opera prioritaria per gli
interessi della comunità cittadina e di tutti i Sardi, per l’economia delle famiglie e
delle imprese isolane, nonché per la tutela dell’ambiente;
esprime viva preoccupazione per il fatto che i lavori per la costruzione di tale
opera abbiano subito, fin qui, un ritardo di oltre due anni rispetto a quanto
previsto dal già citato protocollo di Alghero;
ritiene fermamente che la mancata realizzazione del gasdotto costituirebbe un
gravissimo danno per le popolazioni del Comune e della Provincia di Sassari,
nonché della Sardegna intera;
si augura che nessun sardo, soprattutto ove ricopra incarichi pubblici, si
assuma, neanche indirettamente, la responsabilità di ritardare ulteriormente
l’esecuzione dell’opera e che vengano prontamente sconfitti quegli interessi (dei
signori del petrolio, per esempio) che armano di argomenti infondati (talvolta
palesemente falsi) quanti vogliono dire no alla metanizzazione dell’isola;
reputa necessario e urgente che la Giunta regionale fornisca ai cittadini tutte le
informazioni sulla questione di cui è in possesso, in modo che ciascuno
disponga di ogni elemento di giudizio;
perciò impegna il Sindaco e la Giunta
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ad acquisire dalla Giunta regionale tali informazioni e tutta la documentazione
relativa, cosicché ogni particolare attinente alla questione possa esser messo a
disposizione dei consiglieri e dei cittadini;
ad accertare quali strumenti specifici siano stati predisposti o debbano esserlo
affinché venga garantita la riserva a suo tempo stabilita di 2 (due) mld/M 3/anno
di metano a disposizione della Sardegna e quali provvedimenti, pattizi e
finanziari, la Giunta regionale abbia adottato o pensi di adottare a garanzia che
nessun comune sardo resti privo del metano e, precisamente, in che modo (e
con quali finanziamenti) si preveda di realizzare le connessioni con la dorsale
sarda del GALSI (c. d. bretelle), nonché le reti di distribuzione del gas locali,
cosicché le une e le altre siano in grado di funzionare al servizio dei cittadini,
contemporaneamente all’entrata in esercizio del gasdotto;
a verificare quali atti la Giunta regionale intenda compiere per l’osservanza
degli accordi esistenti in ordine alla trasformazione a metano dei gruppi di
produzione di energia elettrica oggi funzionanti con altri combustibili fossili o
altri combustibili inquinanti e quali misure intenda assumere per promuovere
accordi di tal genere per quei siti per i quali ancora non vi fossero;
a conoscere la valutazione della Giunta regionale circa il numero di occupati
che potranno aversi nell’isola durante la fase di costruzione del gasdotto e delle
reti di distribuzione, e quale possa essere tale numero nella successiva fase di
gestione e manutenzione, tenendo conto che le stime dell’Associazione Italiana
degli Economisti dell’Energia (AIEE), rese note a suo tempo, prevedevano
un’occupazione indotta di circa 3.500 unità nella prima fase e circa 2.000 nella
seconda;
ad appurare quali passi la Giunta regionale abbia fin qui compiuto e quali
intenda compiere affinché le imprese locali, durante la fase di costruzione,
abbiano la possibilità di ottenere appalti nell’ambito dei lavori d’ingegneria civile
o in qualsiasi altro settore esse possano utilmente operare, sulla base delle loro
capacità ed esperienze;
a controllare se la Giunta regionale si sia fatta un’idea circa quali attività
possano essere indotte stabilmente nella fase di gestione e manutenzione,
quali figure professionali e in quale quantità possano essere richieste in via
permanente con il gasdotto a regime e a quali misure abbia pensato per far si
che da queste opportunità di occupazione non risultino esclusi i cittadini sardi;
a richiedere notizie alla Giunta regionale per sapere quali siano le misure che la
regione intende adottare al fine di sorvegliare che vengano puntualmente
rispettate le prescrizioni che accompagnano il Decreto di compatibilità
ambientale, sorveglianza che, per quanto riguarda il territorio sardo spetta in
larga misura proprio alla Regione.
Consiglieri firmatari: Raffaele Tetti, Dario Satta.
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Prot. n. 188 del 2.1.2012
UNIFICATA ALLA MOZIONE DEL
PRIMO FIRMATARIO CONSIGLIERE FADDA
IL TESTO APPROVATO ALL'UNANIMITA'
DAL CONSIGLIO COMUNALE
NELLA SEDUTA DEL 8 MARZO 2012
E' IL SEGUENTE:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
la Sardegna è l’unica regione Italiana sprovvista di reti di adduzione di metano e
tale limite comporta un aggravio dei costi energetici di oltre il 40% sull’intero
sistema economico, dai consumi domestici a quelli industriali;
la condizione insulare della Sardegna e la scarsa disponibilità di risorse
naturali locali, hanno reso fino ad oggi il sistema energetico sardo dipendente dal
petrolio (77%) e dal carbone (19%);
l'importanza del gas naturale come fonte primaria di energia in tutto il mondo è in
grande crescita e non viene arrestata dalla spinta al ricorso alle energie
rinnovabili;
il gas naturale è, dopo il petrolio, la seconda fonte di energia primaria d'Europa. Si
prevede che questo fabbisogno aumenterà del 26,3 per cento entro il 2020 ed
in Italia crescerà del 39 per cento più che nel resto d'Europa;
entro il 2020 è prevista una riduzione della produzione interna europea del 43 per
cento. Anche in Italia la riduzione sarà molto accentuata (-65 per cento)
passando da 11 a circa 4 miliardi di metri cubi di gas;
le previsioni circa il futuro scenario del mercato del gas indicano che per
garantire la sicurezza dei rifornimenti sul lungo periodo per l'Italia sarà necessario
muoversi da subito per espandere in maniera rilevante le attuali infrastrutture
destinate all'importazione;
il 27 novembre 2002 la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la
legge «Misure per favorire l'iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza»;
l'articolo 27 della legge sul «Potenziamento delle infrastrutture internazionali di
approvvigionamento di gas naturale» (legge n. 273 del 2002) contiene le seguenti
disposizioni:
1. Per garantire a mezzo del potenziamento delle infrastrutture internazionali lo
sviluppo del sistema del gas naturale, la sicurezza degli approvvigionamenti e
la crescita del mercato energetico, sono concessi contributi per il potenziamento e
la realizzazione di infrastrutture di approvvigionamento, trasporto e
stoccaggio di gas naturale da Paesi esteri, in particolare per la costruzione del
metanodotto dall'Algeria in Italia attraverso la Sardegna, per la realizzazione di
terminali di rigassificazione e per l'avvio degli studi per la realizzazione di un
elettrodotto dal Nord Africa all'Italia;
il 29 gennaio 2003 è stata costituita a Cagliari la società GALSI acronimo di
GAsdotto ALgeria Sardegna Italia con la quale è stato avviato lo studio di
fattibilità del metanodotto;
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il 15 aprile 2003 a Cagliari tra il Presidente della Regione e il Ministro dell'industria
algerino viene siglata l’intesa per la partecipazione della Regione Sardegna
attraverso la SFIRS e la PROGEMISA alla società per la realizzazione del
metanodotto;
il Galsi, con una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas, rappresenta una risposta
concreta al fabbisogno energetico e alla sicurezza di approvvigionamento di
gas naturale;
il consorzio GALSI - Gasdotto Algeria Sardegna Italia - è stato costituito da:
SONATRAC, EDISON GAS spa, ENEL power spa, Eos Energia spa
(controllato da HERA spa ed ha sede in Italia);
GALSI realizzerà a proprio onere il metanodotto salvo beneficiare di un
finanziamento comunitario pari a circa 120.000.000,00 di euro, dipendente dal
fatto che la citata infrastruttura rientra nel progetto di matrice comunitaria EEPR
(European Energy Pogramme);
la citata infrastruttura è stata inserita mediante apposito decreto del Ministro
dello sviluppo economico riportante la data del giorno 1o agosto 2008, nell'elenco
delle reti nazionali, su istanza di GALSI;
GALSI, quindi, si propone di operare sul mercato del Gas come importatore e/o
produttore ai sensi di quanto previsto dalla legge 239 del 2004, articolo 2,
comma 1, lettera a);
Galsi e Snam Rete Gas hanno firmato al 30 settembre 2008 l'accordo
definitivo che conferma il reciproco impegno e definisce le condizioni per la
realizzazione della sezione italiana del nuovo gasdotto di importazione dall'Algeria
all'Italia, via Sardegna;
il progetto Galsi è costituito da una sezione internazionale via mare, dalla costa
algerina fino al sud della Sardegna, nei pressi di Cagliari, e da una sezione
italiana che comprende il tratto a terra di attraversamento della Sardegna (fino
alla zona di Olbia) (importo ipotizzato oltre un miliardo di euro di investimenti) e
un nuovo tratto a mare fino alla costa toscana nei pressi di Piombino, dove si
collegherà alla rete nazionale di trasporto;
il gasdotto si svilupperà complessivamente per circa 900 chilometri, di cui 600
offshore, con profondità massime di circa 2800 metri fra Algeria e Sardegna. La
capacità di trasporto iniziale sarà di 8 miliardi di metri cubi all'anno;
le norme in materia di distribuzione di gas metano prevedono che ogni
metanodotto sia preventivamente predisposto con un punto di
diramazione principale massimo ogni 15 km verso le reti di distribuzione
secondarie;
il metanodotto che attraversa la Sardegna sarà lungo 272 km e prevede 38 punti
di interconnessione con le reti secondarie dei centri abitati e delle zone
industriali e artigianali con una connessione in media ogni 7/8 km;
Pertanto è necessario accelerare i tempi per l'accantieramento e la costruzione
della rete di distribuzione e individuare il soggetto cui spetta l'onere della rete
oltre a definire i criteri per la costruzione delle stazioni di pompaggio.
Dato che il gasdotto porterà metano per un controvalore attuale non inferiore a
140 miliardi di euro l'anno, ma potrebbe, a pieno regime, raggiungere un valore
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doppio, pari a 280 miliardi di euro l'anno, dovrebbe essere richieste a GASLI
una royaltie che, se fosse anche solo del 4%, porterebbero annualmente nelle
casse della Regione Sardegna una cifra che va dai 5,6 miliardi di euro a 11,2
miliardi di euro.
Infine deve essere prevista la partecipazione della Regione Sardegna nella
gestione del gasdotto
Per tutti questi aspetti, valutata l’importanza strategica della realizzazione
del metanodotto per la Sardegna
ESPRIME
il PARERE FAVOREVOLE alla realizzazione del metanodotto Algeria –
Sardegna- Italia;
da mandato al Sindaco per:
rappresentare al Governo nazionale e alla Regione Sarda l’urgenza di definire
entro l’anno l’iter amministrativo relativo all’autorizzazione finale per la
realizzazione del metanodotto;
richiedere la contestualità tra la realizzazione delle opere di adduzione primaria
e le connessioni con i bacini di pertinenza già individuati sia per l’utilizzo del
metano nelle aree urbane che industriali;
La richiesta che dia sicurezza sulla bidirezionalità del gasdotto con possibilità di
adduzione dall'Italia alla Sardegna.
Introdurre dei diritti di compartecipazione agli utili per la commercializzazione
del metano a favore della regione Sardegna
sollecitare una trattativa con la società Galsi e le società delegate alla
realizzazione affinchè le imprese sarde siano coinvolte a pieno titolo nella
realizzazione dell’opera.
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