del consiglio direttivo

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del consiglio direttivo
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13:43
Pagina 1
Spedizione in abbonamento postale - 70% - Filiale di Bologna - Pubblicazione Quadrimestrale -
40129 Bologna - Via Bassanelli, 9 - 11
Maggio - Agosto 2013
Anno C - n. 2
RIVISTA DELLA ASSOCIAZIONE DIPLOMATI ISTITUTO ALDINI VALERIANI
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Certificati di analisi
Controlli non distruttivi
Prove meccaniche
Impianti per tagli a misura
Consegna immediata
10-07-2013
7:16
Pagina 2
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Trattamenti in atmosfera controllata
Cementazione-Tempra-Rinvenimento e Pallinatura
Carbonitrurazione
Bonifica in atmosfera
Ricottura in atmosfera
Tempra in spina e in pressa
Trattamenti preliminari materiale grezzo
in atmosfera non controllata
Ricottura isotermica e sabbiatura
Bonifica grezzi e sabbiatura
Normalizzazione
Stabilizzazione
Acciai speciali
Nitrocarburazione Ferritica (Nitemper, Nitrurazione morbida)
Nitrocarburazione Ferritica Ossidata (Nimox – Sidox)
Nitrurazione gassosa
Tempra e rinvenimento in vuoto
Altri
Tempra induzione
Sulfinizzazione bassa temperatura
Raddrizzatura
Laboratorio
ALIAVALIAVALIAV
A L I AV
ASSOCIAZIONE DIPLOMATI
ISTITUTO ALDINI VALERIANI
L’angolo del
presidente
FONDATA NEL GIUGNO 1912
Presidente onorario perpetuo: GUGLIELMO MARCONI
sommario
3
4-5
L’angolo del Presidente
Riunioni del Consiglio Direttivo
ALIAV
6-7-8
97a Assemblea Generale dei Soci
9
Organigramma
10-11-12 XXXVIIIo Convegno Nozze d’Oro
13-14 e XXIIo Convegno Nozze d’Argento
con il Diploma
15-16 Comitato genitori dell’Istituto AldiniValeriani Sirani, una risorsa per la
Scuola del futuro
17-18 Da sempre accanto a Giovani e
Scuola, BpER un impegno che dura
da oltre 40 anni
Perché studiare
19
20-21 Lezione di domotica alle Aldini
22-23 Anche allora falso in bilancio ...
24-25 non era reato
26-27 Cronaca della visita al “Museo del
Gelato” presso la Carpigiani
28-29 Proposte per il tempo libero
30-31
32-33 Sotto questo sole
34-35 Piccoli comuni in allarme
36-37-38 Verdi e Wagner tra rivalità e
ammirazione
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Sandrolini
CAPO REDATTORE: Angelo Cremonini
COLLABORATORI: Mauro Cavicchi, Pier Luigi Zacchiroli,
Graziano Zanetti, Andrea Zanotti, Paolo Mereu,
Ruggero Benassi, Giuseppe Benfenati, Adelmo Grazia,
Cesare Veronesi, Patrizia Catellani Braidi, Antonio Rinaldi
RESPONSABILE PROGETTO SITO ALIAV: Ing. Davide Sani
SEDE: 40129 Bologna, via Bassanelli, 9-11
Tel. (051) 41.562.11 interno 208 - 051.353500
Internet: www.aliav.it - e-mail: [email protected]
Questa pubblicazione è distribuita gratuitamente
a tutti i Soci, ai Docenti dell’Istituto e alle principali
Aziende di Bologna e provincia, Organo ufficiale
dell’ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani.
La tiratura di questo numero è di 2500 copie.
Carissimi Lettori e Soci,
il Consiglio Direttivo, nella seduta del 16/04/2013, mi ha conferito l’onore
di rivestire la carica di Presidente di questa centenaria Associazione. Ringrazio della fiducia che mi hanno valuto accordare e spero, ardentemente,
di potermela meritare. Per questo il mio impegno sarà al massimo delle
mie possibilità. Dopo un primo momento di incertezza e perplessità, ma
anche di soddisfazione, giungono i momenti di riflessione e di esame della
nuova condizione.
L’anno scorso abbiamo festeggiato il primo “centenario” dalla fondazione
e, per una strana combinazione di date, come nuovo presidente, mi corre
l’onere e l’onore di dare inizio al secondo.
Eredito una tradizione di grande prestigio, rappresentata per lungo tempo
da persone di grande autorevolezza e competenza. I miei Predecessori
hanno dato contributi veramente considerevoli e sarà molto impegnativo
conservare questa eredità. Vero è che, come loro, posso contare su un
Consiglio Direttivo composto da persone veramente splendide, capaci e
competenti che, con grande dedizione e impegno, hanno contribuito ai
successi di ALIAV tra difficoltà che non mancano mai ma, soprattutto, per
le iniziative che hanno progressivamente dato voce e prestigio all’Associazione. Conterò molto su di loro per espletare al meglio il mio compito ed
essere degno della fiducia che mi hanno accordato nell’interesse esclusivo
di ALIAV. È chiaro che la nostra attività ed il nostro impegno sono rivolti
alla scuola dalla quale siamo usciti licenziati e/o diplomati, alle Istituzioni
e agli Industriali del nostro territorio. A questi ultimi, che ci hanno sempre
sostenuto concretamente, è rivolta la nostra attenzione per conoscere e
fare nostre le loro esigenze, per trasferire agli studenti tutti gli elementi
per meglio indirizzare le loro scelte di indirizzo. Con la scuola, attraverso
il Dirigente Scolastico Ing. Grillo ed il Corpo Insegnante, facilitare il loro
inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo sarà materia utile per
sensibilizzare le Istituzioni sulle reali necessità e sollecitare il loro sostegno. Siamo tutti consapevoli del momento particolarmente difficile che ci
troviamo ad attraversare, ma proprio per questo l’impegno del Consiglio
Direttivo e del Presidente, dovrà essere massimo e senza soste.
Questa e anche l’occasione per presentarmi a chi non mi conosce informandovi, brevemente, su cosa è stato il mio lavoro fino ad oggi.
Mi sono diplomato nella specializzazione “ edilizia nel 1965, quando
ancora l’ Aldini-Valeriani era nella sede storica di via Castiglione 40.
Ho iniziato la mia vita lavorativa quell’anno stesso operando in cantieri
autostradali sul tronco Pescara-Vasto dell’attuale autostrada A14.
Sono poi rientrato a Bologna per occuparmi di cantieri edili di civile abitazione con imprese locali, in varie zone della nostra città e provincia.
La svolta e avvenuta quando l’ azienda, allora Anonima Castelli, leader
nella produzione di arredi per l’ufficio, decise di affidarmi la gestione
del settore “ chiavi in mano “ oggi più modernamente contract “ rivolta a
grandi cantieri e grandi opere, cui aveva dedicato particolare attenzione.
Sempre cantieri, sempre edilizia che si concludeva con il tocco finale
dell’arredamento.
Graziano Zanetti
CONTI CORRENTI ALIAV:
C. C. postale 20515409
C.C. Bancario presso EMILBANCA codice IBAN: IT 91S 07072 02408 031000089463
CODICE FISCALE: 80096230372 - PARTITA IVA: 02093511208
AUTORIZZAZIONE: N. 2939 Tribunale di Bologna del 9 Febbraio 1961
ELENCO INSERZIONISTI:
BOLOGNA ONORANZE - BONFIGLIOLI RIDUTTORI - CIAS ACCIAI ELETTROSTAMPERIE POPPI - TECNORULLI -TIOLI GIORGIO - VINI BORTOLUSSO NUOVA G.B. GNUDI BRUNO - LI.PE. LITOGRAFIA PERSICETANA - PROTERM
Il C. D. e la Segreteria ricevono i Soci ogni martedì sera dalle 21 alle 22,30 nella
sede di via Bassanelli, 9-11.
La riproduzione degli articoli, anche parziale, è permessa solamente citando la fonte.
I manoscritti e le fotografie non verranno restituiti. Gli articoli pubblicati, anche a
carattere scientifico, rispecchiano soltanto il pensiero degli autori e non comportano
responsabilità della direzione.
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4
ALIAV
Associazione
Diplomati
Istituto
Aldini
Valeriani
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV
Associazione
Diplomati
Istituto
Aldini
Valeriani
riunioni
leleriunioni
le
riunioni
delconsiglio
consigliodirettivo
direttivo
consiglio
direttivo
del
di MAURO CAVICCHI
di MAURO CAVICCHI
di MAURO CAVICCHI
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Riunioni
dal
12 Marzo 2013
al
14 Maggio 2013
Riunioni del
del
Riunioni
ConsiglioDirettivo
Direttivodell’ALIAV
dell’ALIAV
Consiglio
12 Marzo 2013
- Il Presidente Graziano Zanetti, il
Vice-presidente Colliva Carlo e il
consigliere Dal-l’Omo Carlo, si
sono consultati per l’allestimento
dei cartoncini con i contenuti per il
prossimo NOA 2013, da inviare ai
partecipanti della manifestazione,
che ricordo si svolgerà il prossimo
19 maggio.
- Abbiamo ricevuto la visita di tre
coordinatori del comitato genitori
dell’Istituto Aldini-Valeriani e Sirani
la prof.ssa Iva Evangelisti, l’ing. Marco Bortolini e il rag. Paolo Meren.
- I gentili ospiti si sono intrattenuti
con il Presidente, per creare un
rapporto di collaborazione molto
fattivo, volto ad entrare in contatto
con i giovani studenti, fin dalle
prime classi.
- Il presidente ha poi ricordato ai
consiglieri, le prossime scadenze
che ci vedono impegnati tutti per
l’imminente NOA 2013.
19 Marzo 2013
- Serata contraddistinta dall’assenza
del Presidente per ragioni di salute;
anche il consigliere Turra P.I. Raoul
ha dovuto assentarsi, e ciò per un
doloroso mal di denti.
- Abbiamo avuto come ospiti i Periti
Industriali sig. Manfredini Romeo e
sig. Grazia Orfeo, che hanno dato
la loro adesione al prossimo NOA
2013.
- Al riguardo evidenzio le numerose
telefonate ricevute a tal fine dagli
imminenti festeggianti.
- I consiglieri presenti si sono consultati sui vari e prossimi compiti
dell’Associazione.
26 Marzo 2013
- Ancora assenza del Presidente,
non completamente ristabilito dal
recente intervento.
- Abbiamo ricevuto la visita del sig.
Manara P.I. Ivano, che ha accompagnato un suo collega P.I. edile
sig. Zanetti Graziano. Visitazione
particolarmente gradevole poiché
il sig. Zanetti ha dichiarato di avere
un lasso di tempo libero da dedicare ad una eventuale collaborazione
con l’A.L.I.A.V.
- È stato terminato il cartoncino
con i contenuti della prossima
manifestazione del NOA 2013.
Sarà inviato ai partecipanti appena
sapremo il nome del nuovo Presidente A.L.I.A.V., dopo la riunione
dell’Assemblea Generale del 13
aprile p.v.
- Il consulente esterno sig. Veronesi
Cesare, ha portato in sede alcuni
pacchi della Rivista n. 1 del 2013.
- I consiglieri si sono confrontati con
i vari temi concernenti l’attività
dell’A.L.I.A.V.
9 Aprile 2013
- Rientro del Presidente alle riunioni
del Consiglio Direttivo, anche se
ancora dolorante per i postumi dell’intervento subito recentemente.
- Il consigliere Borghi P.I. Livio ha
riposto negli appositi scaffali il n. 1
della Rivista, arrivata recentemente
in sede.
- Il consigliere Benfenati P.I. Giuseppe ha compilato gli ultimissimi
inviti per il NOA 2013.
- È serpeggiata, fra i consiglieri,
qualche preoccupazione per la
mancanza di elementi giovanili
all’interno del consiglio direttivo e
ciò per il buon proseguo dell’attività dell’Associazione. Forti incertezze per la ricerca della persona
che dovrà svolgere il compito di
presidente dell’A.L.I.A.V. essendo,
come noto, dimissionario l’attuale
incaricato Zanetti P.I. Andrea.
- Il tesoriere Zacchiroli P.I. Pierluigi,
ha presentato al consiglio la relazione finanziaria, specificandone i
vari capitoli, che è stata approvata
all’unanimità.
16 Aprile 2013
- Riunione al completo per l’elezione del nuovo Presidente, del comitato di Presidenza e dei Consiglieri.
- Dopo uno scambio di opinioni
fra i presenti, si è proceduto alla
votazione.
Poggi Claudio Chirico Giuseppe Pederzini Giorgio Orsi Mario Zanetti Andrea Pazzaglini Giuliano Rambaldi Walter Grazia Orfeo Maldini Gabriele Marzi Claudio Landuzzi Tiziano Grandi Agostino Orsini Giovanni Orsini Giovanni Maldini Gabriele Cavrini Marco Soverini Daniele ROVERSi Roberto VARI (CON IMPORTI
INFERIORI A €10,00)
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
14.00
14.00
14.00
14.00
34.00
64.00
14.00
20.00
14.00
14.00
14.00
24.00
14.00
10.00
10.00
14.00
24.00
24.00
€ 28,00
5
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
- Il risultato è stato praticamente
senza interposizioni, ad esclusione
della nomina a Presidente.
- Infatti le preferenze sono risultate
in parità fra il sig. Manara P.I. Ivano
e il sig. Zanetti P.I. Graziano; si
è proceduto quindi a una nuova
votazione e la maggioranza dei
voti è andata al sig. Zanetti Graziano Perito industriale edile, che è
quindi risultato il nuovo Presidente
dell’A.L.I.A.V.
- Si è poi provvisto a festeggiare
il neo-eletto con un brindisi di benvenuto con una maiuscola bottiglia
di spumante.
- Il nuovo Presidente ha ringraziato tutti i presenti per la fiducia
accordatagli, ricordando la fattiva
e notevole opera di lavoro del
Presidente uscente sig. Zanetti P.I.
Andrea.
23 Aprile 2013
- Prima riunione del Consiglio Direttivo con il neo-Presidente Zanetti
P.I. Graziano.
- Sono state affrontate le prime
tematiche inerenti ai compiti
dell’A.L.I.A.V.
- Si è creato così un clima di affinamento fra i nuovi e vecchi consiglieri e il Comitato di Presidenza.
- Il consigliere Grazia P.I. Adelmo ha
generosamente offerto delle ottime
raviole, e per completare il tutto il
sig. Veronesi Cesare ci ha prodigato una mezza dozzina di bottiglie
di eccellente vino.
- Abbiamo così festeggiato la prima
riunione del nuovo Consiglio
Direttivo.
30 Aprile 2013
- Il Presidente inizia ad entrare più
in profondità nelle tematiche che
aspettano all’Associazione ed alla
relazione personale con i consiglieri.
- Si è concordato con il consigliere
Dall’Omo P.I. Carlo per la distribuzione dei premi A.L.I.A.V.
- Sono 12 premi 200 E ciascuno,
che vanno assegnati ad altrettanti
alunni che si sono dimostrati più
meritevoli durante gli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012.
- È stato terminato l’imbustamento
degli inviti per il prossimo NOA
2013, che saranno spediti entro la
settimana prossima.
7 Maggio 2013
- Il consigliere Dall’Omo Carlo ha
cortesemente portato in visione al
Presidente, l’elenco degli ex alunni,
ora periti industriali, che verranno
premiati nel corso della manifestazione del prossimo NOA 2013.
- Come detto, di tratta di alunni che
si sono dimostrati più meritevoli
durante gli anni scolastici 20102011 e 2011-2012.
- Si è conferito sulla prossima visita
sociale al Gelato Museum Carpigiani, che avverrà il 1° giugno alle
ore 9,30.
- A tal proposito si è steso un primo
elenco di partecipazioni all’evento.
- Il Presidente e i consiglieri Grazia
P.I. Adelmo e Zacchironi P.I. Pierluigi, si sono consultati per la definizione del buffet del NOA 2013.
- Il consigliere Dall’Omo P.I. Carlo
ha dato conferma per l’allestimento dei tavoli da parte dell’Istituto
A.V.S.
- Fra i consiglieri tutti, si è ritenuto
opportuno porre in evidenza, durante il corso della manifestazione,
un copioso numero di volumi sulla
storia dell’Istituto Aldini-Valeriani.
14 Maggio 2013
- Intensa attività per la preparazione della manifestazione del NOA
2013, che si svolge domenica
prossima 19 maggio, ed ancora
conferme telefoniche per detta
cerimonia.
- Sono stati approntati gli attestati
e relativi premi, per gli alunni più
meritevoli, come scritto nel precedente verbale.
- Il Presidente Zanetti P.I. Graziano
ha fatto una panoramica generale,
affinché il prossimo NOA si svolga
nei migliori dei modi ed anche con
un augurabile successo.
- Il Vicepresidente Colliva P.I. Carlo
e i consiglieri Borghi P.I. Livio e
Benfenati P.I. Giuseppe hanno
preparato, nei contenitori, le
medaglie Oro e Argento che verranno assegnate ai relativi premiandi.
A Roberto Bugané la stella al merito del Lavoro
È
intenzione di tutto il Consiglio Direttivo dell’ALIAV congratularci con il nostro Socio e amico – Buganè Per. Ind.
Roberto – il quale in data 19 aprile u.s. gli è stato conferito, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Prof.ssa
Elsa Fornero, il riconoscimento di “Maestro del Lavoro” acquisendo di fatto la Stella al merito del Lavoro.
Diplomatosi alle Aldini nel 1957 specializzazione radiotecnica, iniziò a lavorare dopo pochi giorni presso la SBE (Società
Bolognese di Elettricità – poi ENEL), si è trasferito per lavoro in tutta Italia raggiungendo la dirigenza nel 1991, sempre per
lavoro ha viaggiato negli Stati Uniti d’America a fine carriera, abbandonata poi, per raggiunti limiti di età nel 1997 dopo
quarant’anni di attività. Ora vive a Roma attorniato da diversi nipoti.
Appassionato di baseball, sport emergente dell’epoca, non lo ha mai abbandonato dal 1952: da quando il Prof. Franco
Bucchi gli propose l’acquisto del primo abbonamento alla squadra
bolognese, raggiungendo incarichi prestigiosi nell’ambito della Federazione Italiana. Per sapere di più della sua storia rimandiamo il lettore
alla pag. 26 della precedente
rivista ALIAV (1/2013) in cui
abbiamo pubblicato un intero
suo articolo.
Complimenti ancora amico
Roberto e vogliamo evidenziare, come tu stesso hai voluto
sottolineare, come una piccola
parte del merito del tuo ambìto
riconoscimento lo si debba anche all’Istituto Aldini Valeriani
che ti ha saputo adeguatamente
formare.
6ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
le riunioni
assemblea
generale
del dei
consiglio
Soci direttivo
di MAURO CAVICCHI
di MAURO CAVICCHI
Riunioni
del Generale
97 Assemblea
Consiglio
dei Soci Direttivo dell’ALIAV
a
Sabato 13 aprile 2013 andata deserta la prima convocazione delle ore 8, alle ore 9 si è riunita in seconda convocazione
nella Sala Ratta presso gli Istituti Aldini-Valeriani Sirani, la 97a Assemblea Generale dei Soci con il seguente Ordine del Giorno:
1. Nomina del Presidente dell’Assemblea
2. Lettura ed approvazione del verbale della 96/ma Assemblea
3. Relazione del Presidente dell’ALIAV all’Assemblea
4. Relazione finanziaria, approvazione rendiconto consuntivo 2012 e preventivo 2013
5. Elezione del nuovo Consiglio Direttivo 2013-2015
6. Prossima manifestazione Nozze d’oro e d’argento col diploma (NOA 2013)
del 19/05/2013
7. Varie ed eventuali
Presenti: Zanotti Andrea, Stanzani Gabriele, Zacchiroli Pier Luigi,
Cavicchi Mauro, Veronesi Cesare,
Zanetti Graziano, Grazia Adelmo,
Dall’Omo Carlo, Benfenati Giuseppe, Borghi Livio, Maldini Gabriele,
Cavrini Marco, Grazia Mauro, Orsini
Giovanni, Baravelli Primo.
Presenti per delega: Colliva Carlo,
Finelli Marco, Turra Raoul, Grazia
Orfeo, Manferdini Remo, Mazzoni
Paolo.
Interviene brevemente il Dirigente
scolastico dell’Istituto Aldini-Valeriani Sirani Dott. Ing. Salvatore Grillo,
che ha portato un discorso di saluto
ai partecipanti all’Assemblea Generale dei Soci, con un plauso alla collaborazione dell’ALIAV con l’Istituto
sommamente gradita.
Ha invitato altresì l’ALIAV a non
appiattirsi sui soli compiti statutari,
ma entrare maggiormente in unione
con l’attività dell’Istituto, creando, ad
esempio, corsi ad hoc per situazioni
mirate.
Punto 1
Nomina del Presidente dell’Assemblea.
Viene eletto Presidente dell’Assem-
blea il Consigliere Zacchiroli Pier
Luigi che accetta, compiaciuto per la
fiducia accordatagli.
Punto 2
Lettura ed approvazione del verbale
della 96/ma Assemblea.
Essendo a suo tempo detto verbale
pubblicato sulla rivista, viene dato
per letto e approvato all’unanimità.
Punto 3
Relazione del Presidente ALIAV
all’Assemblea.
Essendo a suo tempo detta relazione
pubblicata sulla rivista, viene accettata all’unanimità.
Punto 4
Relazione finanziaria: approvazione
del consuntivo 2012 e del bilancio
preventivo 2013.
Il Tesoriere Zacchiroli Pierluigi, presenta la relazione economica 2012
e il preventivo 2013 rispondendo
alle delucidazioni richieste. Si passa
all’approvazione che viene all’unanimità.
Punto 5
Elezione del nuovo Consiglio Direttivo 2013-2015.
Votazione che vede la conferma dei
precedenti Consiglieri ad esclusione
del Presidente uscente, più la nomina di nuovi Consiglieri.
Punto 6
Prossima manifestazione Nozze
d’oro e d’Argento col diploma (NOA
2013) il 19 maggio 2013.
Fattive considerazioni sulla prossima
manifestazione. Si valuta la stampa
di un grande cartello da esporre
durante il convegno per attirare
l’attenzione dei partecipanti sulla
pubblicazione del libro sulla storia
dell’Istituto Aldini-Valeriani.
Punto 7
Varie ed eventuali.
Scambio di idee fra i partecipanti.
Alle ore 11,30 l’Assemblea Generale,
non avendo altro da deliberare, viene chiusa.
Relazione per la 97a
assemblea ALIAV del 13
aprile 2013 (prima lettura)
Siamo giunti puntuali all’appuntamento assembleare, questa ‘edizione’
è più impegnativa data la concomitanza delle elezioni ALIAV.
Una retrospettiva dell’anno 2012 ci
consente di tirare le somme di un periodo veramente ‘completo’ vissuto
intensamente per il raggiungimento
di importanti obbiettivi ed anche ,
purtroppo, con la registrazione di
alcuni tristi avvenimenti e di qualche
risultato mancato.
Il 2012 è stato vissuto, con tutto l’im-
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
pegno possibile, per portare a buon
fine la pubblicazione del libro sulla
Scuola, la ricerca dei finanziamenti,
l’organizzazione della sua pubblicizzazione e la distribuzione.
In pratica è stata la positiva conclusione di tre lunghi anni di un eccitato
lavorio, oltre il necessario.
I risultati in fatto di immagine, di interesse ed apprezzamento complessivo hanno ripagato tutti coloro i quali
si sono impegnati a fondo per la
riuscita del progetto che resterà una
pietra miliare della storia dell’Istituto
Tecnico A-V. e del nostro sodalizio.
Il 2012 verrà ricordato per la proclamazione di “ALIAV CENTENARIA”:
grande appuntamento epocale per
tutti noi soggetti ‘aldiniani’ impegnati
a portare avanti le attività sociali
nel totale e condiviso rispetto dello
Statuto.
Qui si è veramente concretizzato
‘l’orgoglio del sentimento aldiniano’e si è palesata la volontà di far
apparire l’Associazione in tutta la
sua importanza di potere e di volere
rappresentare un secolo di affiancamento all’Istituto , nonché di rendere
omaggio alle migliaia di P.I. che ci
hanno preceduto e di testimoniare il
peso del loro lavoro per la storia della città di Bologna.
Siamo pertanto fieri di poter affermare l’unicità dell’ALIAV, nel settore
del post scolastico, in Europa e di
essere in grado di dare continuità
alle intenzioni dichiarate nel 1912
dai fondatori.
Pertanto oggi possiamo contare, anche, sull’importante ed esplicito apprezzamento del Dirigente scolastico
di AVS l’ing. Grillo Salvatore.
Essendo giunta ALIAV a questa
soglia centenaria in buona salute, sta
ora ai nostri successori l’affrontare il
secondo secolo davanti ad uno
scenario, purtroppo, non molto
allegro.
Il 2012 verrà ricordato altresì per la
perdita di due ‘grandi’ amici e collaboratori di notevole importanza
vuoi per la loro figura di uomini colti
e capaci, vuoi per la loro dedizione
alle nostre attività , mi riferisco con
deferenza e ricordo affettuoso a
Gualtiero Baravelli e ad Alfio Benda
che ci hanno lasciato in autunno .
Per quanto premesso troviamo una
giustificazione al non aver sviluppato degnamente le altre attività
classiche tipo : visite ad aziende, i
sabati dell’ALIAV, l’acquisizione di
nuovi soci e l’acquisizione di nuovi
sponsor.
Per contro è proseguito, nella norma, il lavoro preparatorio del NOA
2013 a cura di Colliva e Borghi con
sempre nuovi problemi per la ricerca
degli indirizzi.
In tutto questo ‘cantiere’ l’amministratore Zacchiroli ha tenuto bene le
7
redini mantenendo il controllo dei
conti con regolarità , severità e parsimonia, con la supervisione del dott.
Paolo Mazzoni.
Altro reparto che ha lavorato sodo,
nonostante tutto, è quello della rivista gestito da Cremonini e Veronesi,
le edizioni sono uscite con regolarità
e con buoni contenuti, cronache, notizie e vari altri elaborati.
Qui si impone un complimento, particolare e meritato a Benfenati per la
sua interpretazione del ruolo di vice
redattore svolto con mordente capacità di valide iniziative.
Ultimo ma non per ultimo un ‘bravo’
anche a Cavicchi che veramente si
da da fare nel suo ruolo di segretario
riuscendo persino a farmi firmare i
resoconti delle riunioni .
Un plauso a Finelli nuovo valido
supporto culturale ed operativo per
le cronache, per le conferenze e per
i giovani, a Dallomo per la cura del
trait d’union con la Scuola e le Arti
Grafiche di Pedrini, che ringraziamo
per i lavori prodotti, infine a Stanzani e a Turra per le zirudelle e per i
racconti di guerra scritti per le nostre
pagine con l’apporto di una schietta
‘bolognesità’ in tono con il nostro
spirito conviviale.
ALIAV deve andare avanti per il
percorso del secondo secolo con rinnovate energie,idee e realizzazioni
forte del suo passato !
8
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Relazione
al rendiconto 2012
prenotazioni per la cerimonia del
prossimo anno.
- SPONSORIZZAZIONE ED ELARGIZIONI PER IL LIBRO (“Storia
di una grande scuola ALDINI
VALERIANI”): Questo programma
editoriale, a ricordo dei 100 anni
di associazione ALIAV, è stato un
discreto successo essendo riusciti
a coprire le spese più ingenti con
i contributi degli sponsor; le elargizioni di molte persone fisiche,
ditte ed enti hanno contribuito a
rendere la partita contabile più
consistente e quindi a coprire
quasi le spese di approntamento.
- ACCANTONAMENTO TEMPORANEO 2011: Questa voce
riguarda la quota che è stata
accantonata, nel rendiconto della
precedente gestione, al fine di
coprire le spese ingenti che non
erano state fatte a fine 2011, ma
eseguite all’inizio della gestione
in esame.
le riunioni
del consiglio direttivo
RICAVI:
di MAURO CAVICCHI
- QUOTE SOCIALI: La gestione
delle quote sociali ha continuato
a mantenersi discretamente buona
anche se l’incidenza dei morosi
è leggermente aumentata rispetto all’anno precedente (5,7%);
questo ovviamente comporta un
impegno abbastanza gravoso per
limitare questo valore al minimo
con solleciti vari, che normalmente danno esito positivo.
- I ns. continui solleciti a mezzo
posta comportano però un ulteriore spesa postale che la puntualità
dei versamenti sociali avrebbe
potuto evitare.
- INTERESSI ATTIVI: il valore è
sempre esiguo, visti i tassi in
vigore e la liquidità disponibile
abbastanza contenuta.
- INTROITI PUBBLICITARI: Questi
introiti si sono leggermente contratti a causa di alcune defezioni
dovute a risparmi che diverse
aziende hanno pensato di effettuare e quindi di ridurre le spese
pubblicitarie.
- VITAMINE: In questa gestione si
è riusciti ad avere un notevole
miglioramento negli emolumenti
spontanei ed il risultato è scaturito
anche dall’approntamento e presentazione del libro riguardante il
centenario ALIAV.
- PROFITTI DIVERSI: Parametro di
riferimento al NOA ed alle prime
Riunioni del
dell’approntamento e stampa del
libro ha subito aumenti dovuti a
delle variabili redazionali e grafiche che non erano state preventivate, ma che si sono presentate in
fase finale pre-stampa.
- AMMINISTRAZIONE: Le spese
amministrative sono state mantenute ad un livello molto contenuto come nella precedente gestioni; la voce “varie” che viceversa
risulta di valore molto consistente
è dovuta al saldo di una fattura
del 2011 riguardante l’acquisto di
medaglie per il NOA relativo.
- ONERI FISCALI: Riguardano il
costo del bollo su conto corrente
addebitatoci dalle poste e IVA.
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
COSTI:
- INTERESSI PASSIVI: Interessi
passivi di banca o postali in effetti
non ce ne sono dato che il saldo
dei conti è sempre stato positivo;
possiamo invece dire che è più
valido analizzare il parametro
“spese bancarie e postali” che è
in linea con la discreta movimentazione di operazioni (per il ns.
tipo di associazione)
- RIVISTA / LIBRO: Il costo complessivo è notevolmente consistente e mentre il costo della
rivista si è mantenuto al livello
della precedente gestione quello
RIEPILOGO:
- Tenendo conto di quanto evidenziato dalle voci ricavi e costi
risulta un avanzo di gestione di
€ 5.213,57, ma dato che per la
chiusura delle partite contabili
riguardanti l’approntamento del
libro esiste ancora un debito
(che verrà saldato entro il primo
trimestre 2013) di € 6.150,00
riteniamo conveniente accantonare la quota di € 5.200,00 al
fine di non rendere poi gravosa la
gestione del prossimo esercizio ed
essendo una partita dell’esercizio
in esame.
- A seguito di quanto suddetto il
rendiconto si chiude in pareggio
ed il piccolissimo residuo verrà
accantonato nel fondo di riserva.
Il Tesoriere
Pier Luigi Zacchiroli
9
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
ALIAV
organigramma
da PIERLUIGI ZACCHIROLI
Consiglio Direttivo
Biennio 2013-2015
Telefono - Indirizzo
Altro
recapito
E-mail
Presidente
ZANETTI p.i. Graziano
051.767896 - Via A. Gramsci, 16/2 40057 Granarolo Emilia
Vice-Presidente
COLLIVA dott. Carlo
051.547741 - Via T. Laureti, 19 40139 Bologna
Vice-Presidente
STANZANI ing. Gabriele
051.491794 - Via Gaspare Nadi, 14 40139 Bologna
320.1641546 [email protected]
Segretario
CAVICCHI p.i. Mauro
051.502925 - Via Virginia Marini, 2 40127 Bologna
348.6651222 [email protected]
Tesoriere
ZACCHIROLI p.i. Pier Luigi
051.6259543 - Via Poma, 2240068 S. Lazzaro di S.(BO)
328.0428508 [email protected]
Consigliere
BENFENATI p.i. Giuseppe
051.9915680 - P.zza Caduti
S. Ruffillo, 6 - 40141 Bologna
329.0833228 [email protected]
Consigliere
BORGHI p.i. Livio
051.6368307 - Via Fossolo, 6 40138 Bologna
346.3622770
Consigliere
DALL’OMO p.i. Carlo
051.481595 - Via Arcangelo Corelli, 11 - 339.1782793 [email protected]
40141 Bologna
Consigliere
FINELLI p.i. Marco
051.467305 - Via Ravenna, 10 40139 Bologna
338.1799003 [email protected]
Consigliere
GRAZIA p.i. Adelmo
051.701772 - Via Fosse Ardeatine, 10 40013 Trebbo di R.(BO)
335.7021666
Consigliere
GRAZIA p.i. Orfeo
// - Via 2 Giugno, 8 40012 Calderara di R. (BO)
348.9112218 [email protected]
Consigliere
MANARA p.i. Ivano
051.850181 - Via Flosa, 1026 40059 Medicina (BO)
389.9055296 [email protected]
Consigliere
MANFERDINI p.i. Remo
// - Via della Piantata, 15 40057 Granarolo (BO)
348.8143140 [email protected]
Consigliere
ORSINI p.i. Giovanni
051.6760765 - Via Landa, 20 40050 Monte S.Pietro (BO)
//
Rappresentante soci aderenti:
CREMONINI Angelo
051.325719 - Via F. Guarducci, 26 40128 Bologna
//
Consulente contabile e fiscale:
MAZZONI dott. Paolo
051.402318 - Via M.E. Ledido, 218/3 40128 Bologna
051.6414216 [email protected]
Consulenza grafica:
VERONESI Cesare
059.931157 - Via dei Mille, 166 41010 Piumazzo(MO)
335.6266756 [email protected]
Istituto Tecnico Industriale:
ALDINI VALERIANI
Centralino: 051.4156211
Fax: 051.353500
339.6175771 [email protected]
//
[email protected]
//
//
[email protected]
//
//
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
10
le riunioni
attività
del consiglio
sociali direttivo
di MAURO CAVICCHI
di GRAZIANO ZANETTI e ANDREA ZANOTTI
Riunioni del
o
XXVIII Convegno Nozze d’Oro e
o
XXII Convegno Nozze d’Argento
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
con il Diploma
Domenica 19 Maggio 2013
Commento di una
giornata straordinaria NOA 2013
D
omenica, 19 maggio 2013,
abbiamo festeggiato, ancora
una volta, le Nozze d’Oro e
Argento con il conferimento delle
medaglie ricordo ai colleghi che
hanno raggiunto i 25 e i 50 anni dal
conseguimento del diploma.
E’ stata questa la mia prima partecipazione ufficiale in qualità di nuovo
presidente dell’ ALIAV e devo dire
che non avrei immaginato modo
migliore per iniziare il mio mandato.
Una cerimonia ufficiale, un riconoscimento simbolico ma molto
significativo di un titolo portato per
tanti anni. Ma soprattutto una festa
tra amici e vecchi compagni di scuola e una partecipazione famigliare di
grande umanità e coinvolgimento,
Se, come ALIAV, possiamo attribuirci un merito, sta nel fatto di
aver riportato le persone al centro
dell’attenzione. L’amicizia, il lavoro,
la famiglia e un piccolo simbolo
che unisce tutto e tutti e riconosce a
ciascuno il lavoro svolto a qualsiasi
titolo, in qualsiasi ruolo e con qualsiasi incarico e funzione.
Attraverso queste ricorrenze si riper-
corrono periodi di storia del nostro
Istituto e della nostra città. Da via
Castiglione, 40 sede storica e punto
di riferimento per tanti ricordi, a via
Bassanelli finalmente sede appropriata, confortevole e accogliente.
Anche questa nuova sede è diventata
punto di riferimento dagli anni ‘70.
L’uomo torna ad essere il protagonista della propria e della nostra vita,
del proprio ruolo e della propria, inesauribile funzione nel tessuto sociale.
Ho detto l’uomo in senso generale
ma, un’altra grande realtà di questa
giornata particolare, è la presenza
delle donne. Costante e significativa
di una scuola che, ai miei tempi, era
assolutamente maschile.
Ho avuto il grande piacere di consegnare medaglie a donne che hanno
raggiunto i 25 anni di diploma. Questa presenza è il simbolo di una svolta che ha coinvolto la nostra scuola e
che dimostra il ruolo importante che
la donna sta svolgendo nel campo
dello sviluppo tecnico e tecnologico.
Questi Periti Industriali, usciti dal
prestigioso Istituto Aldini-Valeriani,
sono stati, sono e saranno il tessuto
connettivo, produttivo ed altamente
efficiente del nostro territorio.
Questo, a mio parere, è il significato
profondo di questa bellissima giornata, di quelle già trascorse e di quelle
che verranno. In un mondo che ha
messo la finanza al centro di ogni
scopo, il soldo al di sopra di ogni
valore e che considera l’essere umano uno strumento complementare e
asservito, portando mezzo mondo ad
una crisi senza uguali, questo mondo
ha dimenticato che sono le persone
con il loro lavoro e il loro impegno,
le loro capacità e i loro sacrifici, gli
unici protagonisti di una, speriamo
prossima, ripresa.
Molti film di fantascienza hanno
dato rilievo, risalto e immagini ad
un, eventuale, Day After. Ebbene in
un mondo immaginario devastato da
eventi straordinari, è sempre l’uomo,
con il suo ingegno ed il suo lavoro,
a dar vita e speranze in un nuovo
mondo.
Dobbiamo non dimenticare mai che
sono l’ingegno e l’operosità delle
persone che possono mantenere in
movimento e far progredire la storia
e la nostra civiltà.
Senza il lavoro non c’è futuro, senza
il lavoro dell’uomo non c’è economia, cultura, arte, musica, impresa e
commercio. E’ storia.
Per questo vedere colleghi che si
ritrovano alcuni dopo molti anni, che
si abbracciano, che ricordano i colleghi scomparsi e che condividono
queste emozioni con le loro famiglie
è stato un grande conforto e una
forte emozione.
Facciamo in modo di coinvolgere
sempre più neo diplomati a questi
avvenimenti e ricorrenze, affinchè
diventino l’ipoteca su un futuro
che dovrà restare prova tangibile
dell’opera dei Periti Industriali.
L’Aldini-Valeriani ha oltrepassato la
soglia dei 150 anni dalla fondazione; L’Aliav ha da poco festeggiato il
suo centenario. Una lunga storia e
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
una grande tradizione, una realtà storicamente protagonista della nostra
Bologna.
Restiamo Aldiniani, ritroviamoci in
ogni occasione possibile e facciamo
in modo di condividere ancora tante
emozioni, tante esperienze; partecipare alla nostra storia e convincere
i giovani che queste sono le cose
importanti della vita. Tutto il resto
sono effetti collaterali.
Grazie a tutti.
Graziano Zanetti
Da Andrea Zanotti
durante il
NOA 2013 05-28
Rivolgo alle autorità, alla platea degli
invitati, con un particolare riguardo
alle due quinte: F-Radio ed E-Elettronici del 1962 ed ai gentili sponsor
sostenitori.
Gentili signori e signore, autorità ed
amici,
sono lieto ed onorato di poter partecipare per l’ottava volta, consecutiva,
a questa importante manifestazione
che testimonia, con la vostra presenza così numerosa, la capacità organizzativa della nostra Associazione e
la sua volontà di rendere omaggio al
“Diploma di Perito Industriale” ed ai
tanti “Licenziati” dell’Istituto Tecnico
Aldini-Valeriani, oggi AVS (Aldini Valeriani Sirani).
Il mio intervento segue i discorsi di
eccellenza pronunciati dalle importanti personalità sul podio, che ringrazio in quanto testimoni e partecipi
dei valori di questa adunata commemorativa colma di significati.
11
12
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Tanto è già stato detto circa: la figura del Perito Industriale, della sua
importanza per la città di Bologna
da sempre, ma, in particolare per il
dopoguerra, delle illustri figure di
imprenditori, di manager,
diCAVICCHI
docenti,
di MAURO
di inventori e di tecnici tutt’ora attivi
nel consesso operativo e produttivo
che costituisce l’attuale mondo del
lavoro con le sue grandi problematiche di sviluppo e di occupazione
ora, e per il futuro da vivere con fiducia di esiti felici.
Mi auguro che le intenzioni espresse
si traducano in altrettante realtà per
una decisa ripresa in campo sociale,
relazionale, culturale della nostra comunità ed ancora una volta con l’efficace concorso dei Periti Industriali.
Ciò detto esprimo ora il mio pensiero
e le mie considerazioni verso ALIAV
che mi ha visto in qualità di Presidente per questi ultimi quattordici
anni. Penso che ALIAV debba la sua
longevità al rispetto dei dettati statutari, formulati dai fondatori più di
cento anni fa, da parte di tutti coloro
i quali nel corso di un secolo si sono
avvicendati all’interno del sodalizio.
Un rispetto fatto di piena condivisione degli intenti pronunciati, dell’indirizzo di un comportamento morale
verso tutti in generale e verso i soci
in particolare, di un rispetto riconoscente ed affettuoso verso la nostra
Scuola e di un atteggiamento volto a
rappresentare e realizzare quanto appreso in cinque anni di severo studio
e non dimentichiamo l’impegno per
affiancare i giovani in corso di studio
fino alla fatidica quinta … per l’avvio
verso la ‘sesta’: “ALIAV... il ponte fra
la Scuola e la vita!”.
In cento anni il nostro statuto non
ha subito variazioni sostanziali, solo
recentemente per una necessità di
adeguamento a nuove normative nazionali si è provveduto a modifiche
di carattere burocratico.
Pertanto posso affermare che ALIAV
ha superato due guerre, problematiche sociali e politiche di vario genere, ma sempre fedele e rispettosa
della sua ‘dottrina’ è giunta sana e
vitale ai giorni nostri anche se, con
qualche amarezza o delusione, ammetto di non aver centrato al massimo alcuni obiettivi di vita e crescita
sociale, ma l’avventura non è finita,
avanti quindi con il mio più sincero
augurio al nuovo Consiglio ed al neoeletto Presidente.
Nel lungo periodo di cui ho fatto
cenno tanti sono stati gli incontri
importanti con “personalità” che
contano e in più di una occasione
sono state registrate le loro deduzioni
e definizioni al riguardo di ALIAV.
Cito quelle che a mio avviso hanno
messo in risalto il profilo della Associazione:
• dall’ing. Romano Volta (nostro
socio e socio onorario) “…. ALIAV è
anche l’amarcord delle Aldini!”
– sono stato sempre d’accordo con
questa affermazione e voi oggi ne
siete i testimoni reali e convinti,
stante le motivazioni che vi hanno
portato qua da noi con i vostri amici
di banco di un tempo con un sincero moto di ‘revival’ di una piccola
o grande commozione presente
nell’aria...
• dal prof. Roberto Curti (nostro
socio onorario) “…ALIAV è anche la
bandiera della Scuola!
- pure questa immagine ben si attaglia al nostro comportamento tenuto
in tutte quelle occasioni ove si è
trattato di far conoscere ad altri interlocutori la nostra attività e la nostra
storia fatta di uomini diplomatisi alle
‘Aldini Valeriani’, storia così unica e
significativa nel settore dell’associazionismo post scolastico.
• dall’ing. Salvatore Grillo Dirigente scolastico AVS (nostro socio onorario) “…ALIAV è il trait d’union fra
la Scuola e l’industria!”
- anche questa piccola frase palesa l’
intenzione secondo la quale l’Associazione ha sempre operato al fianco
dell’Istituto in armonia di intenti con
la Dirigenza Scolastica ed i suoi insegnanti, e con la volontà di integrare
ancora di più il rapporto in questa
specifica ottica, stante la quantità e
la qualità dei nomi eccellenti, nel
campo industriale, fatta da imprenditori ‘Aldiniani’ soci ALIAV. Esprime
altresì la volontà di voler agevolare
l’ingresso nel mondo del lavoro dei
giovani diplomati con quel parco di
esperienze vissute di cui disponiamo.
• dal prof. Giovanni Sedioli (nostro socio onorario) “… gli amici
dell’ALIAV ...” con l’intenzione di
riferirsi al Presidente, ai Consiglieri
ed ai Soci.
- espressione questa oltremodo gradita e ricambiata, maturata in tanti
anni di un continuo proficuo contatto bidirezionale volto a rendere onore alla Scuola che ci diplomò.
• dal sottoscritto (mi sia consentito)
in qualità di ex Presidente “l’ALIAV
è l’espressione dell’orgoglio Aldiniano…” Francamente non trovo
altre parole di commento, dirò che
secondo il mio punto di vista è un
sentimento, è un modo di vivere la
vita nel privato, nel lavoro, nel rapporto con tutti, forti di un carattere
maturato insieme alla cultura tecnica
in cinque anni di seria preparazione
alla vita.
Forse mi sono lasciato prendere
la mano, ma in qualità, anche, di
premiato NOA dei cinquantenni ho
cercato di avere conferma dalle definizioni citate che l’Associazione si è
sempre mossa in conformità del nostro Statuto al quale anche in futuro
verrà riservato analogo senso di reverenza indirizzatrice ed ispiratrice.
Andrea Zanotti
le riunioni
del consiglio direttivo
Riunioni del
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
13
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Premiazione NOA
Il sistema di valutazione adottato per
la premiazione nelle varie specialità
è quella del raggiungimento nei 5
anni del miglior risultato conseguito
superiore ai 90/100 di media finale.
I PREMIATI SONO:
ANNO 2010-2011
De Battisti Francesco
5a Chimica
Vergara Davide
5a Elettronica e Telecomunicazioni
Mengoli Leonardo
5a Elettrotecnica e Automazione
Hade Mohammad Alì
5a Informatica
Celati Glauco
5a Termotecnica
Naldi Lorenzo
5b Meccanica
ANNO 2011-2012
Borghi Lorenzo
5a Elettrotecnica e Automazione
Ramanathan Ninoraj
5a Edilizia
Ramponi Giacomo
5a Elettrotecnica e Automazione
Bentivogli Andrea
5a Elettronica e Telecomunicazioni
Lelli Giovanni
5b Meccanica
Cazzoli Lorenzo
5a Informatica
Consegna delle borse di studio ai più meritevoli
Sabato 1 giugno 2013
Borsa di studio “Pietro Bruné”
Borse di studio “Bruno Bruné”
Hu Nicola
Ajdini Alen
Khan Abir Islam
Scita Fabio
Cacciari Luca
Melieni Antonio
Longo Mirko
Bianco Marzia
Ishtiaq Hassan
Crapa Marcello
Canè Riccardo
Li Daxing
Baldanza Chiara
Zini Alex
Luongo Vincenzo
Mazzini Andrea
Vurchio Alessandra
Olteanu Alexandru Marius
Rengucci Valentina
Piazza Sonia
Borse di studio “Luca e Federica”
Biancone Davide
Borse di studio “Ferdinando Damele”
Napolitano Daniele
Borse di studio “Alfio Pappalardo”
Bonora Stefano
Borse di studio “Alfio ed Alberto
Brenda”
Pazzaglia Simone
Borse di studio “Bruna Biondi”
Tamim Imane
Baratti Marica
Sabattini Andrea
Pulga Silvia
Borse di studio “Al miglior studente”
Parenti Davide
Borse di studio “Gregorio Musolino”
Fedele Lucio
Zanirati Andrea
Mohammadi Marzia
Borse di studio “Lions Club Bologna
Valli Larino Samoggia”
Dott. Gr. Uff. Alberto Passarelli
Nanni Lorenzo
Gen. Div. Pasquale Pennacchini
Calanca Dario
Comm. Prof. Salvatore Saccone
Gelloni Arianna
Associazione ALIAV
Singh Gurcharanjit
14
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
le riunioni
del consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
Riunioni del
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
1
10-07-2012
12:08
Pagina 33
15
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
ALIAV
una interessante esperienza
di PAOLO MEREU
Comitato genitori dell’Istituto
Aldini-Valeriani
e
Sirani
una risorsa per la Scuola del futuro
M
etti in circolo i tuoi libri
usati. Questa è solo l’ultima
iniziativa di successo del
Comitato Genitori dell’ Istituto Aldini
- Valeriani e Sirani. L’idea, sostenuta
da un genitore di fronte all’evidenza
di così tanta dispersione del patrimonio di libri al termine dell’anno scolastico, ha portato ad ottimi risultati.
I libri non più utilizzati, donati dagli
alunni e raccolti dal Comitato Genitori, sono stati consegnati all’Istituto
che già ha provveduto a distribuirli
alle famiglie più in difficoltà.
Il Comitato nasce una trentina di
anni fa, e la sua storia si intreccia
con l’Associazione Genitori dell’
Istituto Aldini - Valeriani e Sirani.
L’ Associazione Genitori (agli inizi,
nell’ ottobre 1997, soltanto Aldini Valeriani, nel 1999 Aldini - Valeriani
e Sirani), si forma e comincia ad
operare grazie al contributo fondamentale di vari genitori dell’epoca,
tra questi Franco Artoni, genitore e volontario lungimirante che
ha trasmesso, con entusiasmo ed
impegno costante, le esperienze dei
Comitati che si sono succeduti alle
Aldini (nonché aldiniano dell’Istituto
serale). Comitato e Associazione si
affiancano nella gestione di progetti
condivisi. La sinergia di tanti apporti
permette il fiorire di varie iniziative,
tra queste il Corso di ingresso, rivolto
ai neoiscritti, assume e tuttora continua ad assumere un ruolo strategico.
Nato nell’estate del 1992 è stato opera ammirevole del Comitato e di chi
più tardi farà nascere l’Associazione
(in precedenza grande spazio aveva
avuto l’organizzazione delle lezioni
estive di recupero delle materie, attività quasi del tutto scomparsa dopo
l’abolizione della ‘rimandatura a settembre’). Oggi il Comitato Genitori
è anche il proseguimento evolutivo
dell’ Associazione, confluita al suo
ATTENZIONE
ATTENZIONE
IMPORTANTE
IMPORTANTE
Chi può far parte
del Comitato Genitori?
Rammentiamo a tutti che il ns. conto
Rammentiamo
a tuttipresso:
che il ns.
corrente
bancario è attivo
conto corrente bancario è attivo
EMILBANCA
presso:
Ag. di Via Corticella, 56/22
EMILBANCA
Bologna
Ag. di Via Corticella, 56722
ed ilBologna
relativo IBAN è il seguente:
ed 07072
il relativo
IBAN
è il seguente:
IT91S
02408
031000089463
preghiamo quindi tutti i soci che effettuano bonifici bancari a ns favore
IT91S
07072 02408 031000089463
di utilizzare questo
conto.
preghiamo quindi tutti i soci che effettuano bonifici ban(per l’Italia):
e. 36,00
utilizzare questo conto.
Quota sociale annuale
cari a ns. favore di
Quota sociale annuale
Quota sociale annuale
(per estero - Europa):
(per estero - oltremare):
interno il 6 settembre 2009, e ne �ha
fatto propria la mission e l’identità,
continuandone le attività precedenti
come Il Corso di ingresso
Questo corso, esperienza unica nel
panorama della scuola superiore
bolognese e italiana, indirizzato agli
alunni che si sono iscritti al primo
anno, permette di ripassare, nelle
tre settimane che precedono l’inizio
delle lezioni dell’anno scolastico, i
concetti base delle Scienze Matematiche e dell’Italiano e di familiarizzare con la scuola stringendo le prime
amicizie che accompagneranno nel
tempo la nuova esperienza scolastica. L’attività ha avuto e continua a
riscuotere grande successo, grazie al
forte collegamento con le istituzioni
scolastiche nonché alla lungimiranza
di queste ultime e alla loro volontà di
mantenere vivi ottimi rapporti all’interno della Scuola. Oggi è compito
unicamente del Comitato Genitori
migliorare e continuare il successo
dell’esperienza, adeguandola alle
richieste emerse nel corso degli anni.
e. 46,00
e. 58,00
Di diritto tutti i genitori eletti negli
Organi Collegiali della Scuola (Rappresentanti di Classe e di Istituto in
primis). Ma tutti i genitori possono
liberamente parteciparvi, proponendo nuove attività e sostenendo quelle
in essere. Possono inoltre continuare
a partecipare anche i genitori degli
alunni ormai diplomati ed avviati
brillantemente al mercato del lavoro
o allo studio universitario.
Perché partecipare
al Comitato Genitori?
Per cogliere appieno l’opportunità
di conoscere a fondo il mondo dei
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 11
16
propri
condividendolo
con altri
misurafigli,
di oscuramento
per limitare
genitori
all’interno
È un
la visibilità
ai pilotidella
degliscuola.
aerei inpo’come
‘agire’ nel mondo scolastico
cursori notturni.
eGià
‘viaggiarci’
malampioni
non da
era buio,all’interno,
non c’erano
soli.
stradali e quelli esigui fili di luce
Partecipare
è anche
unancor
modo
perterendevano l’ambiente
più
di MAURO
CAVICCHI
favorire
la collaborazione
tra la cotro e minaccioso.
Cominciammo
Scuola,
le Famiglie
e leper
altre
Istitusì i trasporti,
un’arma
volta,
3
zioni
impegnate
nel campo
educabombe
a mano solo
per volta,
o
tivo,
climaPer
di reciproco
aiuto
l’unaino un
le altre.
alcune volte
anedò
rispetto
propri come
di ciascun
bene. dei
Un ruoli
bel giorno,
al socomponente.
genitori,
sostenuti
dal
lito, veniamo Isu
da Tripoli,
imbocComitato,
mettereBazzanea disposichiamo la possono
via Provinciale
zione
tempo, energie
idee per far
se, arriviamo
davanti ed
al cavalcavia
crescere
la risorsa
Scuola.
della ferrovia,
proprio
in corrisponPartecipare
al Comitato
denza del piazzale
doveGenitori
più tardi si
significa,
definitiva,
condividerne
compirà ilinfamoso
eccidio
delle S.S.
lo
Statuto pubblicato
nellaManfred
sezione
comandate
dal capitano
dedicata
Schmidt.del portale web della Scuola
www.iav.it.
Il giorno
10 ottobre 1944, un reparto di S.S., la feroce guardia hitleriana al comando del capitano Manfred Schmidt
(all’epoca 30 anni),
Quali
le prossime
compiva una orrenda carneficina ai
iniziative
del seviziati,
Comitato?
danni di 13 civili,
legati al
collo con filo spinato, falciati alle
Un’iniziativa
poco
conclusasi,
gambe con i da
mitra
affinchè
il pesoil 4
maggio,
portato
alunni,
e
dei loro ha
corpi
straziasse
le genitori
loro carni
persone
interessate
ad essendo
una visitaglialla
soffocandoli
a morte,
almostra
multimediale
sul
beri perpermanente
l’impiccagione
troppo bassi
fenomeno
terremoto, allestita all’inper la bisogna.
terno
della
Scuola,
è stataaiun’espeAlcuni
erano
stati legati
cancelli
rienza
importante,
cheesistenti.
si pensa Al
di
di alcune
ville tuttora
riproporre.
cavalcavia del comune di CasalecGuardando oltre, tra le iniziative
future
in programma
lancio
di
chio diè Reno.
Lato via ildei
Martiri.
Bando
perpreparato
borse di studio
a tema.
In
Avevamo
la sporta
con le
queste
settimaneframmiste
si stanno avagliando
solite “Balilla”,
patate,
diverse
proposte
per di
arrivare
una
eccoti un
bel posto
bloccoaddei
rescelta
miratacon
e significativa
modi
pubblichini
un gerarcadei
in boreghese
tempi.
che, uscendo dalla Lancia-ArSi
sta(i concretizzando,
in
dea
gerarchi avevanoproprio
quasi tutti
questi
giorni,
un evento per
il prosquel tipo
di automobile),
gridava
a
simo
anno scolastico
lo spirito
squarciagola
come uncon
forsennato
di
aumentare
la collaborazione
con
dove
sono questi
banditi comunisti
eche
tra lii ammazzo
genitori dei
ragazzi DSA.
tutti.
Si
organizzerà
una dimostrazione
mattinata per
Ebbi
una ulteriore
far
conosceredilaquesti
problematica
dei
dell’eroismo
loschi figuri.
Disturbi
di ApprendimenUn militeSpecifici
della brigata
nera, divisa
to.
La giornata,
che avrà
grigio-verde,
giacca
senzacarattere
baveri,
educativo
e di confronto,
maglione nero
a girocollo,vedrà
brache
coesistere
una (con
parteglitecnica
conoalla cagarona
elasticie al
poscitiva
una come
parte ipiù
scherzosa,
sto dei con
risvolti,
primi
pantasdrammatizzante,
nell’intento
di
loni da sci) come le
chiamavamo
superare
le difficoltà
noi ragazzi,
scarponi di
daapproccio
montagna,
che
formate
nel tempo
mitrasi asono
tracolla
sul petto,
ci ferma,
attorno
a questo
Si potrà
fa un giro
intornotema.
alla bicicletta,
ascoltare
Carpani,
mette un Fausto
dito sulla
sporta notissimo
e chiede:
cantautore
signora chebolognese,
cosa avete che
qui interverrà
dentro?
così
come fece,
a fianco
delassistesComiIo pregavo
il signore
che ci
tato,
in una
mattinata
se, mia
madre
rispose:memorabile
delle bombe
durante
a mano!l’edizione 2012 del Corso
di
la presenza
E ilIngresso.
milite diAllora
rimando:
scherzatedipumoltissimi
e genitori,
presso
re signora, ragazzi
con questi
delinquenti
l’Associazione
Ponteda
della
comunisti non Culturale
c’è mica tanto
Bionda,
al Sostegno
Grassi, lungo il
scherzare,
andate, andate.
Navile
bolognese,
portò al era
successo
Nei rapporti
interpersonali
rigodell’iniziativa.
La speranza
è quella
rosamente obbligatorio
usare
il
di
replicare.
“voi”.
Questa era un’altra delle miTante altre sono le iniziative pros-
le riunioni
del consiglio direttivo
Riunioni del
sime.
Si sta
Caccia
sure con
cuipreparando
Mussolini una
voleva
vinceal
di Bologna.
Il tradizionale
re Tesoro
la guerra.
E andammo,
piano piagioco
di ruolo
a squadra servirà non
no verso
Lavino.
solo
per èdivertirsi.
I ragazzi
parteciQuesto
un aneddoto
del mio
antipanti
avranno
l’occasione
unica
di
fascismo
vissuto,
purtroppo
ce ne
esplorare
allapieni
ricerca
di parsono statiBologna
molti altri,
di violenticolari
e spesso
sconosciuza con intriganti
conclusioni
tragiche.
Questo
ti,
dimenticati nel procedere
fu perché
il fascismo.
veloce
del tempo.
Mia madre
è stata una madre come
Iltutte
Comitato
Genitori,
presente
sul
le altre.
Abbiamo
battibeccato
portale
dell’Istituto,
nella bachespesso eweb
anche
duramente.
ca
internaildella
ed duro
impegnaQuando
giocoScuola,
si faceva
mi
to
a mantenere
vivaa la
comunicafermavo,
pensavo
quell’episodio,
zione
conaltri
gli alunni
i loro genitori
o a tanti
vissuti einsieme
alla nosta
di attivare
uno
strapensando,
famiglia diinoltre,
partigiani
e di opposportello
di ascolto
aperto
a tutte
sitori al regime,
ai miei
occhi,
la le
sua
famiglie
in una
giornatadolce
fissa anche
di ogni
espressione
diventava
mese.
se lei continuava nel suo atteggiaLa
sedesevero
sarà alepiano
terra dell’Istitumento
aggressivo.
to,
saletta
disposizione.
Leinella
non ha
mai messa
saputoaperché
a un
Infine
gli incontri
perio mi
certo punto
della periodici,
discussione
scambiarsi
informazioni
e pianificare
fermassi e magari
per questa
mia arattività
sempremi
nuove
e stimolanti,
rendevolezza
riteneva
un patacsono
pubblicizzati
ca. Ma
per questo con
non preavviso
mi ha fatto
scritto
e condiviso via posta elettroniun torto.
ca
con tutti
gli iscritti.
Il torto
maggiore
me lo ha fatto morendo. Mia madre era partigiana,
decorata con la croce di guerra con
Post
scriptum
due motivazioni
del comando militare territoriale che conservo in corPer
contatti
diretti si fornisce
l’indinice.
Ho intenzione
di lasciarle
alrizzo
e.mail
del Presidente
Signor
l’A.N.P.I.,
perché
assieme ad
altri ciPaolo
Mereu sul territorio facesse
meli raccolti
parte di un museo della resistenza.
[email protected]
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
17
ALIAV
ALIAV Associazione
Associazione Diplomati
Diplomati Istituto
Istituto Aldini
Aldini Valeriani
Valeriani
ALIAV
banca - istruzione
di RUGGERO BENASSI (da “Incontri” n. 100 del 2009)
Da sempre accanto
a Giovani e Scuola
BpER un impegno che dura da oltre 40 anni
L
a crisi che ha colpito l’economia mondiale è, per la pri­ma
volta, globale; quella del passato
che le assomiglia di più – la grande
depressione degli anni trenta, an­ch’
essa originata negli Stati Uniti – interessò aree meno vaste del mondo
e si propagò più lentamente anche
se colpì le strut­ture produttive più in
profondità. La globalità, l’interdipen­
denza, la questione sociale “che si fa
globale” sono al centro della “Caritas
in veritate”, così come lo erano state
oltre qua­ranta anni fa nella “Populorum progressio” di Paolo VI, che
costituisce il punto di riferimento di
questa enciclica di Bene­detto XVI:
la Chiesa promuove lo sviluppo
integrale dell’uo­mo; se non è di tutto
l’uomo, di ogni uomo, lo sviluppo
non è vero sviluppo. La crisi attuale
conferma la necessità di un rapporto fra etica ed economia, mostra
la fragilità di un mo­dello prono a
eccessi che ne hanno determinato
il fallimento. Un modello in cui gli
operatori considerano lecita ogni
mos­sa, in cui si crede ciecamente
nella capacità del mercato di au­
toregolamentarsi, in cui divengono
comuni gravi malversa­zioni, in cui i
regolatori dei mercati sono deboli o
prede dei re­golati, in cui i compensi
degli alti dirigenti d’impresa sono
ai più eticamente intollerabili, non
può essere un modello per la crescita
del mondo. L’enciclica ritorna sul
tema antico del rapporto fra etica ed
economia, rimasto saldo da Aristotele – per il quale l’economia si
collegava naturalmente allo studio
dell’etica – ad Adamo Smith, che
riteneva indispensabile, per sprigionare le virtù del mercato, un “codice
di moralità mercantile” basato sulla
onestà, sulla fiducia e sulla empatia.
L’enucleazione, esplicita dell’economia come disciplina autonoma è
relativamente recente, della seconda
metà del XIX secolo. Essa comportò la rescissione del lega­me con le
scienze morali, ritenuta necessaria
dagli “economi­sti puri” se si voleva far nascere una scienza volta a
determi­nare i principi del comportamento dell’“homo oeconomi­cus”,
basati sull’assunto di razionalità e
di massimizzazione del benessere
individuale. Negli ultimi decenni
1’ espulsione dell’etica dal campo
d’indagine della scienza economica
è stata messa in discussione, perché
incapace di dar conto compiutamente degli atti umani in ambito economico e di spiegare l’esistenza delle
istituzioni rilevanti per il mercato
solo come risultato della mera interazione di agenti razionali ed egoisti.
È una critica avanzata fra gli altri da
Amartya Sen, che ana­lizza gli effetti
delle considerazioni di natura etica
sui com­portamenti-economici, e da
18
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Akerlof, che sottolinea l’impor­tanza
delle valutazioni di equità nella determinazione dei sa­lari. Si tratta di un
filone della teoria economica privo
del ni­tore logico-formale di quello
neoclassico, ma pronto
a co­CAVICCHI
gliere
di MAURO
aspetti altrimenti trascurati dell’ agire
individuale e dei riflessi sullo sviluppo macroeconomico.
È chiaro che in futuro gli economisti
che vogliano spiegare il funzionamento dei sistemi economici
dovranno integrare queste e altre
critiche simili in un paradigma più
complesso ma ben più completo di
quello che ha dominato il pensiero dell’ultimo secolo. Secondo la
dottrina sociale della Chiesa, se
l’autonomia della disciplina economica implica l’indifferenza all’etica,
si spinge l’uomo ad abusare dello
strumento economico; se non è più
mezzo per il raggiungimento del fine
ultimo – il bene comune– il profitto rischia di generare povertà. Lo
sviluppo non è di per sé garantito da
forze impersonali e automatiche (il
mercato può tutto), ma necessità di
persone che lo sospingano vivendo
nelle loro coscienze il richiamo
del bene comune. Ogni decisione
economica ha conseguenze di carattere morale. Ciò è ancor più vero
nell’epoca della globalizzazione,
che indebolisce l’azione nazionale
di governo dell’economia e insidia
così l’utilità della distinzione scolastica fra produzione della ricchezza
e sua redistribuzione operata dalla
sfera pubblica per motivi di giustizia. È possibile “internalizzare” la
dimensione etica già nella fase della
produzione, come mostra l’ampio
spettro di attività economiche che
sfuggono a una meccanica classificazione in “profit” e “non profit” e
che si pongono anche obiettivi di
natura etica e di utilità so ciale. Il
Papa individua nel principio di sussidiarietà (delineato nel 1931 da Pio
XI nella “Quadragesimo anno”) uno
strumento importante per rispondere in prospettiva alla crisi attuale.
La proposta è di affidare il governo
della globalizza­zione a una autorità
policentrica (poliarchica) costituita da più livelli e da piani diversi
e coordinati fra loro, non fondata
esclusivamente sui poteri pubblici
ma anche su elementi del­la società
civile (i corpi intermedi fra Stato e
mercato, nell’ o­riginaria impostazione di Pio XI).
T, 9 attualità di questa proposta risiede soprattutto nella indicazione di
una autorità di governo posta sopra
una realtà economica complessa
che non si lascia più ridurre a poche, per quanto violente, contrapposizioni di interessi; che abbia quindi
una natura “multilivello”, che faccia
cioè ampio uso del principio di
sussidiarietà nel senso oggi familiare
agli economisti, secondo il quale la
potestà decisionale va attribuita al
livello su cui principalmente si riflettono gli effetti delle decisioni prese.
In questo contesto il Papa richiama
la necessità di un’Autorità politica
mondiale, evocata già da Giovanni MUTI, come pure, in termini
diversi, da Kant più di due secoli fa.
E una indicazione coerente con la
consape­volezza che con la globalizzazione le estemalità si moltipli­cano
a un ritmo impensabile solo pochi
decenni fa (si pensi al caso paradigmatico del clima) e impongono in
prospettiva un orizzonte planetario
di governo. Su un piano più imme­
diato, l’interdipendenza mondiale
esige urgentemente una riforma dell’
architettura finanziaria internazionale, finaliz­zata a un miglior funzionamento dei mercati. In questo
senso vanno le proposte volte a
garantire una maggiore trasparenza
dei bilanci delle società, a indurre
gli operatori a una maggio­re sobrietà
nell’accumulazione del debito, a
una maggiore consapevolezza dei
rischi insiti nel perseguimento del
profit­to e più generalmente dell’ac-
le riunioni
del consiglio direttivo
Riunioni del
cettabilità sociale di certi com­
portamenti. Ma al tempo stesso questi sono obiettivi indisso­lubilmente
connessi con il profilo etico, perché
volti in ulti­ma analisi alla protezione dei più deboli. Uno sviluppo di
lungo periodo non è possibile senza
l’ etica. Questa è una im­plicazione
fondamentale, per l’economista,
dell’amore nella verità – “caritas
in veritate” – di cui scrive il Papa
nella sua enciclica. Per riprendere la
via dello sviluppo occorre creare le
condizioni affinché le aspettative generali, quelle che Key­nes chiamava
di lungo periodo, tornino favorevoli.
È neces­sario ricostituire la fiducia
delle imprese, delle famiglie, dei cittadini, delle persone nella capacità
di crescita stabile delle economie.
A lungo andare questa fiducia non
può essere di­sgiunta da una istanza
morale, dalla speranza profonda,
nelle parole di Giovanni Paolo II,
alla vigilia del terzo millennio, di
“creare un modello di economia
a servizio di ogni perso­na” (Bolla
“Incamationis Mysterium”, 1998
per l’indizione del Grande Giubileo
dell’anno 2000).
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
La BpER per la Scuola
L’attenzione che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna dedica ai
giovani e alla Scuola sono concretizzate dalle seguenti iniziative:
Borse di studio “Fondazione Centenario”.
Sono 200, destinate agli studenti di
scuola media superiore, meritevoli
e di non agiate condizioni economiche che abbiano conseguito
un profitto non inferiore agli 8/10.
Di esse 150 (da 500 Euro), per gli
studenti fino al quarto anno e 50
(da 700 Euro) per quelli del quinto
anno che abbiano superato l’esame
di maturità con una votazione non
inferiore a 98/100 e che risultino regolarmente iscritti all’anno scolastico successivo (all’università nel caso
di studenti che abbiano superato la
maturità).
Vi possono partecipare gli studenti
con residenza nelle province di
Ancona, Bologna, Cremona, Ferrara,
Forlì-Cesena, Lucca, Mantova,
Modena, Monza-Brianza, Parma,
Pesaro-Urbino, Piacenza, Pistoia,
Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Verona.
• Premio alla migliore tesi di laurea
“rag. G. Monzani”, 2.750 Euro;
• Premio di Studio “dott. Aldo Cappellini”, 2.750 Euro;
• Sponsorizzazioni all’Università di
Modena e Reggio Emilia;
• Inserimento di n. 16 laureandi
(laurea triennali) in stage per tre
mesi;
• Inserimento di n. 25 studenti per 5
settimane per lavoro estivo guidato;
• Formazione del Personale per n.
207.500 ore;
• Asilo infantile e scuola materna;
• Sponsorizzazione di iniziative e
convegni culturali
19
ALIAV
ALIAV Associazione
Associazione Diplomati
Diplomati Istituto
Istituto Aldini
Aldini Valeriani
Valeriani
Riceviamo
e ben volentieri pubblichiamo
di GRAZIANO ZANETTI (Marzia - Traduzione di Alidad Shiri)
Perché studiare?
M
a nella vita è un obiettivo
importante? Dicono che la
vita senza uno scopo non è
vita. Il lavoro senza uno scopo non è
lavoro. Per questo io da anni sono in
conflitto con me stessa. Sono sincera:
o non so perché vivo. Inoltre non so
perché devo studiare. Io non sono
una ragazza da cui tutti abbiano
aspettative e che sia stimolata a studiare. Io e le altre ragazze tante volte
ci siamo sentite porre la domanda da
amici e persone sconosciute: perché
le ragazze devono studiare? In questa
situazione io faccio sempre finta di
non sentire niente e continuo a studiare. Perchè? Forse perchè ho paura
di diventare una persona ignorante
e analfabeta. Forse perché lo fanno
anche i miei coetanei, o forse i miei
genitori, così, sono contenti.
Sinceramente non lo so. Io che ho 17
anni e sto studiando da 10 anni, ho
preso la forte decisione di continuare
con gli studi.
Se Dio vuole che io riesca a passare
nel mio indirizzo di studio preferito,
che è informatica, mi impegnerò per
le persone della mia popolazione
che hanno bisogno di aiuto. Però
non so se questa mia decisione potrà
resistere a lungo, quando guardo
alla società che mi circonda, perchè
le persone che io conosco pensano
che una ragazza di 17 o 18 anni sia
una vergogna continuare a studiare.
Per questo io non dovrei studiare e
non dovrei vivere, perché per me
studiare è vivere, questo vorrei io ma
le persone di cui parlo non mi vogliono così. Alla fine dove andiamo?
Quest’anno è per me molto impor-
NE
IO
ENZ
ATT
tante, senza dubbio la mia scelta è
molto oscillante: o verso il positivo o
verso il negativo. Infatti l’anno scorso
tanti amici sono riuscito a concludere il loro indirizzo preferito.
Anche quest’anno dovrebbe essere
così ed io ho cominciato ad essere
in ansia nel desiderio di superare gli
esami per inserirmi in questo corso.
Per questo prego tanto e chiedo
l’aiuto a Dio. Da qualche professore
io sento che la situazione a Kabul
non è adatta per gli studenti. Perché
tanti sono poveri e oppressi. Nella
frazione di Jaghori tanti hanno preso
in affitto alloggi a Kabul per aiutare
i loro figli. Purtroppo questa possibilità non c’è ancora nel nostro paese
“Pato”, nemmeno per i maschi, tanto
meno per le femmine. Io sento che
la maggior parte delle ragazze hanno
difficoltà economiche e vorrebbero
guadagnare un po’ di denaro per
sostenere le loro famiglie, aiutando
nello studio i più piccoli. Io penso a
loro e dico: Dio mio senza di te loro
non hanno nessuno. Forse se non li
aiuti il loro impegno difficile di 12
anni va in fumo. A causa della loro
povertà non possono sostenere l’esame di ammissione. Anche quando
mi trovo in classe, penso sempre a
questo problema finché non mi chiama per nome il mio professore che
mi aiuta a uscire da questo groviglio
di pensieri, così mi concentro nello
studio. Un giorno il nostro professore
rispondeva a delle nostre domande
sulla situazione delle studentesse, in
particolare se anche noi riusciamo
ad arrivare all’Università. Sorridendo
lui ha risposto affermativamente,
IL CONSIGLIO DIRETTIVO
PER LE VACANZE ESTIVE, SOSPENDE LE RIUNIONI
MARTEDì 4 GIUGNO 2013
PER RIPRENDERLE
MARTEDì 18 SETTEMBRE 2013
ricordandoci il primo giorno in cui
siamo arrivate in questa scuola,
quando ci ha detto che avevamo
già fatto un cammino e, se aravamo
arrivate fin qui, saremmo arrivate
anche oltre. Da questo momento
in poi il mio pensiero è più sciolto.
Continuo a pensare al mio indirizzo
di informatica, penso alla bellezza
di questo ramo. Ogni giorno vorrei
mostrare il mio interesse per l’informatica anche alle persone che mi
scoraggiavano dal continuare gli
studi. Intraprendendo questa strada
potrò far cambiare idea a queste
persone. Da anni noi abbiamo avuto
tante difficoltà nella vita. Non faremo
fatica ad affrontare il resto, dobbiamo migliorare.
Marzia
Studentessa di una scuola superiore
in Afghanistan, in provincia di Ghazni, comune di Pato.
Questa sua lettera è stata pubblicata
su un mensile locale di tipo culturale, trovato sul sito:
http: // www.patomagazin.blogfa.com
Commento e introduzione
alla lettera
In occasione della premiazione dei
migliori studenti dello scorso anno
scolastico, il Prof. Salvatore Grillo,
Preside dell’Istituto Aldini-ValerianiSirani, ha letto questa lettera di una
studentessa Afghana di 17 anni che
studia, nel suo paese, una materia
tecnica. Mi sono poi permesso di
leggerla agli studenti che si apprestano ad iniziare, presso il nostro
istituto, il loro corso di studi, riuniti
con i loro genitori.
Mi è sembrata molto significativa e
toccante e mi piace estenderla a tutti
anche in considerazione del fatto
che, a scriverla, è stata una donna
e la presenza femminile è un dato
reale, confortante e importante, nella
nostra scuola. Lascio a ciascuno
di voi, il personale commento. Vi
confesso che, nel leggerla, mi sono
commosso.
Graziano Zanetti
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
20
le riunioni
ALIAV
del informa
consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
di ANDREA ZANOTTI, GIUSEPPE BENFENATI
Riunioni del
Lezione di domotica
alle Aldini
S
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
abato 6 aprile 2013, nell’ormai
abituale contesto dei “Sabati
dell’ALIAV”, nell’Aula Magna
dell’Istituto abbiamo ospitato l’Ing.
Marco Bernardi - Dirigente della Teleimpianti S.p.A. - che ha fornito alle
quinte classi Elettrotecnici, Elettronici
e Informatici, una dettagliata e interessantissima lezione sulla Domatica:
tecnologia che si occupa dell’automazione degli impianti domestici
come illuminazione, riscaldamento,
raffrescamento, ventilazione, videosorveglianza, ecc. avendo come
obiettivo l’efficienza energetica, il
confort e la sicurezza, con il controllo di tali impianti tramite telefoni
cellulari smart phone, tablet pc e pc
touch screen.
Teleimpianti S.p.A. è una delle splendide realtà bolognesi presente nel
panorama industriale italiano fin dal
1974, specializzato nella progettazione, realizzazione e manutenzione
di sistemi di comunicazione, trasmissione dati e soluzioni integrate
per la sicurezza. Con la sua ormai
ultratrentennale attività, Teleimpianti
S.p.A. ha vissuto e partecipato allo
sviluppo dei sistemi di telecomunicazione e sicurezza fin dall’inizio della
loro moderna evoluzione, raggiungendo con l’esperienza un’importante posizione nel mercato. È leader in
ambito nazionale nell’installazione e
manutenzione di sistemi di sicurezza, telecomunicazioni, telematica,
videosorveglianza, TVCC, antifurto,
antincendio, con una propria struttura di tecnici e ingegneri sistemisti.
Oltre alle quinte classi dei corsi sopra citati, erano presenti il Past Presidente ALIAV Andrea Zanotti, il vice
Preside Carlo Dall’Omo e alcuni insegnanti. Ha svolto gli onori di casa
Carlo Dall’Omo presentando il tema,
il Relatore e l’Azienda che rappresenta. Anche il nostro Andrea Zanotti
si è prodotto in un breve intervento
salutando i presenti e richiamando
all’attenzione i neodiplomandi per
far loro riflettere su una nuova op-
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Ambiti
• Elettronica/Informatica: progettista,
tecnico, sistemista
• Elettrotecnica: progettista
• Meccanica: progettista
• Edilizia: progettista
la domotica deve sfruttare al meglio
le caratteristiche dell’edificio
Filosofie a confronto
PRO
Impianto tradizionale:
• Il costo dei dispositivi (interruttori,
prese, valvole) è minore
• Tecnologia conosciuta a ciascun
elettricista
Sistema d’automazione:
• Flessibilità
• Distribuzione della intelligenza in
ciascun dispositivo
• Cablaggio semplice: cavi energia
solo lato attuatori
• Riduzione del carico infiammabile
• Adatto a costruzioni nuove ed
esistenti
• Riduzione dei costi d’esercizio per
l’integrazione tra i sottosistemi e la
facile riconfigurabilità
• Gestione remota dell’impianto
• Interfaccia unica per l’utente
(smartphone, tablet, web, SMS)
Filosofie a confronto
CONTRO
Impianto tradizionale:
• Scarsa flessibilità
• Un dispositivo, una funzione
• Numero di cavi utilizzato è maggiore
• Dispositivi di comando alimentati
dalla tensione di rete
• Aumento di costi per varianti in
corso d’opera
• Costi d’esercizio più alti per la
mancanza di interoperabilità
• Scarsa efficienza nella gestione
degli impianti
Sistema d’automazione:
• Dispositivi più costosi
• Richiede formazione e specializzazione
• Spiegare al cliente il ROI (Return
of Investments)
portunità di lavoro in questo nuovo
settore e sottolineare come la nostra
Associazione abbia sempre come
scopo la realizzazione del motto:
ALIAV, il ponte fra la Scuola e la Vita.
L’esaustivo intervento dell’Ing. Marco
Bernardi, supportato da un congruo
numero di slides esplicative, di cui
ne proponiamo alcune, ha catturato
l’interesse e l’attenzione dei giovani
21
con continuità al susseguirsi degli
argomenti proposti con semplicità e
logica professionale.
In ultimo, a conferma di quanto sopra esposto, anche il Dirigente scolastico degli Istituti AVS, Ing. Salvatore
Grillo, si è complimentato con il
Relatore per la riscossione dell’apprezzamento della materia trattata da
parte di tutti i presenti.
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
22
le riunioni
Riceviamo
del econsiglio
direttivo
ben volentieri
pubblichiamo
di MAURO CAVICCHI
di ADELMO GRAZIA
Riunioni del
Anche allora falso in bilancio...
non era un reato
D
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
opo le ferie 1985 lasciai il
Gruppo Same Trattori; fui assunto nel marzo 1980, e dopo
cinque anni iniziai una nuova attività.
Ed ora è doveroso fare una premessa
sulle motivazioni che mi indussero ad
affrontare questa nuova sfida. All’inizio
degli anni ’60 ero capo reparto attrezzeria e sperimentale allo Stabilimento
O.M. di Suzzara, in provincia di Mantova e, come già accennato nei precedenti articoli, in quel periodo diversi
operai e tecnici lasciarono l’Azienda
ed iniziarono attività in proprio.
Due miei ex collaboratori, più anziani
di me, iniziarono, pure loro una attività
artigiana riguardante la costruzione di
infissi in alluminio anodizzato.
Eravamo nel periodo del boom economico, l’edilizia era in pieno sviluppo;
successivamente le aziende, verso gli
anni 70, incominciarono ad investire
sull’innovazione onde ridurre i costi.
Anche loro si adeguarono, assunsero
progettisti, operai e si orientarono nella
progettazione e costruzione di attrezzature per l’assemblaggio di strutture
saldate.
Agli inizi anni 80 era già una ditta
con una trentina di dipendenti, con
una clientela a livello nazionale, dai
costruttori di rimorchi, macchine movimento terra, elettrodomestici, ferrovie,
ecc.
La conoscenza, con questi due
personaggi, col passare degli anni si
trasformò in una amicizia fraterna;
mantenemmo sempre contatti di lavoro. Come fornitori di attrezzature per
le ditte dove ero responsabile. A livello
personale furono gli unici, extraparenti
miei ospiti, invitati al mio matrimonio
nel 1969 nel Lazio, e nel proseguo
si cementò una profonda amicizia
con entrambe le famiglie. Quando la
Ditta, fra le prime in Italia, si orientò
sulla progettazione di isole robotizzate
per saldatura, nei rapporti periodici
d’incontro, incominciarono a propormi
di entrare in società con loro. Avevo
ormai 55 anni, mancavano pochi
anni alla pensione, ed io ringraziavo
e rifiutavo: “vengo quando sarò in
pensione”!, poi si accelerarono i tempi;
deciso di lasciare la Same, per i motivi
personali già descritti, considerando
lo stato familiare, lontano dai parenti,
non perfetto inserimento nel contesto
bergamasco, il figlio che inizia le scuole superiori, il sottoscritto che dopo
decenni di operato alle dipendenze ha
l’opportunità di chiudere la carriera
lavorativa lavorando in proprio, decisi
di entrare in società.
Per motivi di repulsione e scaramantiche non apparirà mai il nominativo
della società, sarà la Ditta!. Esaminai i
bilanci degli ultimi anni, il portafoglio
ordini, conferito con i vari responsabili,
entrai socio, versando una cospicua
somma.
Fui assunto con lo stesso stipendio percepito in Same, funzione di direttore
operativo, con la responsabilità di tutte
le funzioni aziendali, tranne amministrazione e commerciale.
Durante le ferie 1985, la famiglia si
trasferì a Carpi, stupenda cittadina, a
mezzora d’auto dal lavoro e un quarto
d’ora dagli suoceri, mio figlio iniziò
l’anno scolastico presso l’ Istituto
Tecnico di Carpi. Da fine agosto iniziò
l’operatività in Ditta; copertura ordini
per oltre sei mesi, richieste preventivi da complessi prestigiosi, in atto
l’installazione e collaudo di impianti
robotizzati di puntatura elettrica presso
due ditte di elettrodomestici.
Il direttore generale e amministratore delegato, era il genero del socio
fondatore più anziano, un ragioniere
di 35 anni. Nei primi mesi impostai
l’analisi costi dei prodotti e considerando che erano impianti specifici, il
lavoro, coadiuvato dai responsabili
acquisti, progetti, officina, fu immane
ma di grande soddisfazione. Di ogni
componente veniva elaborato il ciclo e
stabilito il costo; pertanto notai che diversi fornitori incominciarono ad avere
difficoltà a rispettare i prezzi, perché
tutti i componenti a disegno venivano
costruiti all’esterno, noi all’interno solo
assemblaggio e collaudo.
Dopo consolidato il processo di preventivazione e consuntivazione costi,
Isola robottizata per la saldatura a punti in automatico di forni per cucine.
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Linea a 4 stazioni per assemblaggio furgone 900 T.
con soddisfazione dei collaboratori,
passammo, a titolo esemplificativo
al confronto con i prezzi d’impianti
similari già venduti o con trattative in
corso.
Purtroppo, nel confronto, notammo
delle grosse discrepanze; impianti con
prezzi sottocosto ed altri, in fase di
contrattazione, con prezzi molto alti;
conseguentemente ordini persi.
In una riunione settimanale dei 5 soci,
feci presente l’anomalia e il socio più
anziano, suocero del direttore generale
mi rispose “che lavorando così noi
negli ultimi anni, abbiamo acquistato
anche case sul Garda, o a Sanremo”!.
Arriviamo alle festività natalizie;
faccio presente ai soci che assieme al
responsabile acquisti, progettazione,
officina e tre operai faremo l’inventario
conforme alle norme che da vent’anni
rispetto; laborioso nel nostro caso dovendo identificare la fase in lavorazione ed anche per avere diversi impianti
in corso di mantaggio.
Il Direttore generale non condivide
“è un buttare tempo e soldi, ci vuole
occhio e si stima, in mezza giornata”!.
Dopo una settimana consegnammo
il dossier dell’inventario fisico al 31
dicembre 1985 firmato dai responsabili
di settore e dal sottoscritto.
Notai che il mio modo di operare aveva creato un certo turbamento nell’ambiente, naturalmente non incideva
sulla operatività aziendale, però avevo
sentore che stavo rompendo un certo
equilibrio. E arrivammo al giorno della
verità; un sabato mattina di marzo
1986 fu convocata la riunione dei
soci per l’approvazione del bilancio
1985; il Presidente dell’assemblea era
un direttore di banca coadiuvato dal
commercialista della Ditta, amico del
direttore generale.
Nell’analisi del bilancio, al conto
economico, noto che il dato dell’inventario, mi ricordo, circa 280 milioni
da me rilevato, era di 480.
Alzai la mano e feci presente al presidente che c’era un errore di battitura,
ovvio, perché l’unico numero variato
era quello delle centinaia, tutto il resto
invariato.
Ci fu un tentativo abbastanza goffo
del commercialista e del direttore
generale di giustificazione, dicendo
che il metodo da me usato “era molto
teorico ed adatto alle grandi aziende
dove avevo operato”. Il Presidente
sospese la riunione, si fece consegnare
i dati inventario, le norme che avevo
emesso, e quando vide che pedissequamente avevo trascritto le procedure
emesse da Arthur Andersen, adattate
alla nostra realtà, e che in Massey
Ferguson ero stato nominato “revisore
interno” dall’Andersen stessa, non approvò il bilancio, annullò la riunione e
si fece consegnare i bilanci degli ultimi
tre anni.
Ovviamente, controllando a ritroso,
con i movimenti di carico e scarico e
tenendo come base il mio inventario,
si dedusse, dopo tre mesi di movimenti
cartacei, che da quattro anni il bilancio
era falsato. Nel periodo di tempo da
marzo ad agosto 1986, contattai il Beltrami, l’ex titolare della ditta omonima,
che dopo la vendita si era prodigato,
conoscendo il mercato mondiale, a
Isola robottizata per la saldatura
di particolari per carrelli elevatori.
23
fare progetti di nuovi prodotti.
Nella ditta ove ero socio, il fatturato si
basava su un mercato di nicchia per
conto terzi, anche se era in forte espansione, ma integrare, la nostra produzione con un prodotto nostro era il sogno
di tutti i soci. Nei contatti col Beltrami
suscitò il nostro interesse un microescavatore, di cui ne erano stati costruiti
5 esemplari e coperti di brevetto per
Europa ed America.
In marzo fu stipulato accordo di acquisto del prodotto: 150 milioni a scalare
entro un anno e Royalty per 5 anni,
fino al raggiungimento di altri 100
milioni; l’accordo comprendeva anche
la consulenza tecnica del Beltrami.
Dopo quasi trent’anni, di questo progetto, ho ancora disegni principali, distinte, piani, costi e strategie; tutto ciò
a ricordo di quel “geniale” romagnolo
che nel dopoguerra fu il personaggio
che ispirò ed aiutò i maggiori complessi italiani del settore, un esempio,
negli anni sessanta produsse su licenza
americana ed elaborò per il mercato
europeo l’escavatore BOB CAT che
tutt’ora vediamo nelle nostre strade.
Cos’era questo microescavatore denominato “talpino”; un attrezzo con
motore a benzina o diesel da 5HP,
profondità max. di scavo 1100 mm,
150 Kg. (vedi foto).
Deciso di produrlo dovevamo affrontare due problemi: il mercato e il
finanziamento.
Per l’analisi commerciale; contattai
l’ex amministratore del Gruppo Same,
il rag. Recanati che assieme all’ex
direttore commerciale ci fece visita
esattamente il 15 maggio, dopo l’esamina del progetto e costi, interpellando
tutti i concessionari, a fine giugno ci
consegnò i risultati: 100-120 macchine
entro l’anno per fiere e concessionari
e pianificare per il 1987 minimo la costruzione di 1000 esemplari. Stabilito
il prezzo listino in 3,8 milioni (sconto
30% ai concessionari), nostro costo
interno, senza trasporto 1,6 milioni.
24
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
le riunioni
del consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
Riunioni del
Per il finanziamento; un Gruppo finanziario di Milano, analizzato il business
plan avrebbe finanziato il progetto
(minimo 500 milioni).
Ferie 1986 ridotte, dal 20 agosto in
azienda, con soci e collaboratori stretti
per definire dettagli del lancio nuovo
prodotto, soddisfatti del business e
accordi raggiunti.
Ma dopo il sogno ci fu un brutto risveglio; da settembre la ditta in amministrazione controllata, commissario un
commercialista di Mantova nominato
dal tribunale; la ditta aveva una esposizione di oltre 800 milioni di cui 500
milioni per fatture scontate, su ordini
di cui dovevamo ancora ordinare il
materiale. Furono mesi di angoscia,
pagamenti ai fornitori che slittavano,
dipendenti in tensione, si pagava con
acconti, clienti storici che non ci interpellavano.
L’ammalato era ormai in coma irreversibile!. Il perito industriale Adelmo
Grazia, dopo il non pagamento dell’ultimo stipendio, lasciò con regolari
dimissioni, la ditta il 31 gennaio 1987.
Il 9 aprile 1987 il tribunale di Mantova
emise la sentenza del fallimento della
ditta.
Sintesi da imprenditore: perso tutti i
risparmi di una vita lavorativa, oltre
alcune decine di milioni di debito,
appartamento a Bologna ipotecato,
mobili a Carpi pignorati!
Ma la vita continua; nel 1977 al NOA
dei 25 anni di diploma, rividi un perito
meccanico di Castelmaggiore, Giancarlo Parisini, allora lavoravo a Ravenna, e mantenemmo i contatti.
Parisini era direttore generale alla
Galletti, ed aveva una piccola società,
la Costat a Funo, che progettava e costruiva attrezzature che utilizzai anche
quando ero nel Gruppo Same.
Poi lasciò la Società Galletti e prelevò
l’Agostini-Paganelli, ditta storica bolognese nella costruzione di ingranaggi;
dopo costituì la Comex, a Budrio,
trasferendo personale e macchine.
In quel periodo i nostri incontri si
intensificarono e si trasformarono in
rapporti di lavoro; al corrente della mia
situazione personale, mi propose un
rapporto di consulenza a Budrio come
assistente alla proprietà.
Eravamo agli inizi del 1987, i figli frequentavano le scuole a Carpi e decisi
di accettare l’offerta e fare il pendolare. Partivo il lunedì mattina, la sera
alloggiavo presso una zia a Bologna e
rientravo il venerdì sera e, a volte, un
salto infrasettimanale, mentre il sabato
facevo visita alla ditta ancora in amministrazione controllata.
Ai primi di settembre effettuai il settimo
trasloco della mia vita, ci stabilimmo
dove tutt’ora abito, ed i figli iniziarono
le scuole a Bologna.
La Comex aveva, all’inizio, un organico di una ottantina fra operai ed
impiegati, con uno staff di tecnici validi, formati da un personaggio, allora
capofficina, Alvisi che era “un mago
dell’ingranaggeria”. Con Alvisi, al mio
arrivo, ci fu una naturale simbiosi, e
rimandò di due mesi la sua dipartita,
per potermi assistere e collaborare nell’impatto con la realtà degli
ingranaggi; lasciata la Comex, assunse
l’incarico di direttore di produzione
alla Ciap Honda.
I contatti con l’Alvisi si sono mantenuti, vedi visita tecnica Aliav alla Ciap
Honda, nel maggio 2005 e conferenza
un sabato all’Aldini sul tema “ingranaggeria”.
Il rapporto con la società era di reciproca fiducia; operativamente gestivo
gli acquisti ed il personale come assunzioni, addestramento, collaboravo
nell’organizzazione della programmazione, nel recupero costi, vedi abbinamenti e revisione layout ed assistevo
il Parisini, tramite le mie conoscenze,
nell’inserimento verso nuovi clienti.
La Comex era specializzata nella
costruzione di ingranaggi per moto,
vedi Ducati, Aprilia, Cagiva e da alcuni
anni, gradualmente ed agevolato dal
rapporto prezzo, qualità, il Parisini si
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
era inserito nella nicchia della trattoristica, vedi Landini, Same, Lamborghini.
In quel periodo, in Europa ma sopratutto in Francia, aveva successo il
mercato delle minivetture, biposto,
senza targa e il titolare, Parisini, fu abile e dopo sondaggi con uno studio di
marketing, assunse tecnici, formò reti
commerciali e in due anni divenne uno
dei maggiori fornitori europei.
Mi ricordo che i maggiori clienti erano
Aixam e Ligier e si forniva il kit completo del cambio montato e tamburi
freno. L’organico era in aumento, si
operava su doppio turno, si aumentò
il parco macchine e fu costituita una
nuova società; l’Ingramoto a Funo,
dove l’artigiano che la gestiva, operava
con la Comex ed era uno specialista
della foratura profonda.
In quel periodo fu progettata da un ex
tecnico della ditta mantovana fallita,
una foratrice con capacità di foratura
di diametro 60mm. Per una profondità
di 1,5 metri, allora impianto raro in
Italia. Dopo le ferie 1988, fui contattato da un dirigente della Lega Cooperative, il dott. Balestrazzi, col quale si
sono instaurati e mantenuti dei buoni
rapporti, per visionare una cooperativa,
in provincia di Piacenza, costruttrice di
parti per carrelli elevatori.
Andammo una decina di volte, normalmente il venerdì e sabato; fu una
parentesi estremamente interessante
e ben retribuita, dove io feci l’analisi
industriale e il dott. Balestrazzi quella
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
commerciale ed economica.
Mi ricordo la riunione conclusiva nella
sede, al fiera Dixrit, della dir. Cooperative; nella mia vita lavorativa era la
prima volta che assistevo a decisioni
simili!.
Una decina attorno a un tavolo, io e
Balestrazzi leggiamo le nostre relaziomi, con copia a tutti i presenti, il
presidente lega espone in sintesi le
decisioni: il presidente della ditta di
Piacenza viene destituito con decorrenza immediata, restituzione auto
(tornò in treno), adeguamento dello stipendio al nuovo incarico, dal mattino
dopo, magazziniere e carrellista presso
un’altra cooperativa. In quell’occasione mi fu offerta dal presidente, la consulenza con mansione di coordinatore
industriale per le cooperative metal
meccaniche dell’Emilia Romagna, sede
a Bologna, auto aziendale, e trasferte,
perplesso, temevo che l’ambiente non
fosse consono al mio modo di operare,
temevo infiltrazioni politiche, e dopo
due giorni cortesemente rifiutai – no
comment! In quegli anni, la Provincia
di Bologna, era la culla dell’ingranaggio e i costruttori utilizzavano, in
maggior parte macchine operatrici
Samp, valide, assistenza in loco e
con prezzi accessibili ed agevolati. Il
Parisini volle rompere la tradizione
Bolognese, e contattammo la Liebher,
complesso tedesco di rinomanza mondiale costruttrice di macchine agricole
e dentatrici.
25
Dopo vari colloqui in sede, fui inviato
in Germania, assieme al rappresentante
italiano, per definire impianto, accessori e trattativa definitiva.
Andammo nella cittadina di Kemptem,
in Baviera, circa 50 km. dopo l’Austria,
posto incantevole, in collina, d’epoca
imperiale romana, e dopo tre giorni,
fu definito nel dettaglio il contratto per
l’acquisizione di due dentatrici, una a
creatore ed una a coltello, ad un prezzo uguale alla Samp; grande soddisfazione per tutti.
Siamo agli inizi degli anni 90, ormai
ho terminato il versamento dei contributi volontari ed inoltrai la richiesta
avendo raggiunto il traguardo pensionabile.
Fu in quel periodo, giugno 1990, che
inaspettata ma gradita ho una sorpresa,; vengo contattato dal gruppo
Sirmac di Bologna, allora gestiva sette
aziende a livello nazionale, e mi offrono una collaborazione come consulente del gruppo.
In giugno 1990, firmai il contratto di
collaborazione coordinata e continuativa, per un anno, rinnovabile con
decorrenza 1° settembre; compenso
120 milioni annui lordi, autovettura in
dotazione, rimborso spese. Vicino ai
sessanta anni, neopensionato, girato
l’Italia per trent’anni, 7 traslochi, una
persona normale sta vicino alla famiglia, cura gli hobby; ma il mio caso era
particolare, dovevo “recuperare”, e via
per un’altra avventura!
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
26
le riunioni
visite
delALIAV
consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
dI ANDREA ZANOTTI
Cronaca delladel
visita al
Riunioni
al “Museo del Gelato” presso la Carpigiani
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
sabato 25 maggio 2013
S
abato 25 maggio 2013 ALIAV è
stata ospite della Azienda Carpigiani di Anzola dell’Emilia.
L’incontro era stato organizzato per
visitare il Museo del Gelato inaugurato nel 2011, quale articolato
percorso volto per far conoscere la
storia del gelato dai tempi dei re
della Mesopotamia fino ad oggi, per
capitoli materializzati con dovizia
di foto, di testi, di citazioni e di
‘macchine’ d’epoca e moderne in un
ambiente luminoso, spazioso ed accogliente. Queste le sensazioni, più
forti, riportate nell’occasione:
- la presa di conoscenza di un prodotto, il gelato, e delle sue molteplici
funzioni: ‘nutritiva, ‘terapeutica’, di
‘socializzazione’ ed altre ancora.
- un esempio di applicazione dell’ingegno umano e della ricerca tecnologica indirizzata verso un continuo
perfezionamento della lavorazione
attraverso lo sviluppo di ‘macchine‘
sempre più automatiche, l’autogelatiera è stata inserita fra le 34 invenzioni fondamentali del XX secolo.
- il progressivo miglioramento dei
canoni di pulizia per un risultato altamente affidabile dal punto di vista
igienico e del tempo del suo mantenimento.
- la ricerca ‘gastronomica’, molto
particolare, fatta di severe selezioni
degli ingredienti e del miglior miscelamento, nella consolidata tradizione
culinaria, bolognesissima, della ‘gustosità’ del risultato.
- la divulgazione della cultura della
gelateria ad uso e consumo di tanti
operatori del settore: i gelatieri, di
tutte le nazionalità, che in Carpigiani
University del Gelato hanno la possibilità di affinare la loro artigianalità,
con specifici corsi di istruzione tenuti
dai Maestri Gelatieri dell’Azienda, in
presenza di macchine atte ad un moderno sistema produttivo, macchine
che sono a loro portata e disposizione per ottenere un prodotto di eccellenza nel rispetto della tradizione.
- di una immagine bolognese, nel
mondo, che oggi conosce, apprezza
ed utilizza il know how e la qualità
Carpigiani, tanto da essere considerato, nella notorietà internazionale,
alla stregua del nostro famoso ‘tortellino’!
E, dulcis in fundo, è il caso di dirlo
una “Storia” fatta di uomini:
- Bruno Carpigiani - il tecnico progettista e realizzatore (1903-1945);
- Poerio Carpigiani - il diffusore
della cultura e il realizzatore del business (1911-1985);
- dai Manager che oggi reggono le
sorti dell’Azienda con innovatrici iniziative di Marketing;
- dalle maestranze selezionate ed
altamente qualificate.
Queste le considerazioni più immediate e spontanee stante la loro carica di unicità e di un valore storico
internazionalmente riconosciuto da
tutti gli addetti del settore.
La nostra visita ha avuto inizio con il
saluto da parte del Presidente della
Fondazione Carpigiani, Dott. Romano Verardi e dal Direttore delle risorse umane, Dott. Roberto Morisi.
In questo primo approccio sono stati
posti in evidenza, ai presenti, le motivazioni portanti della Fondazione
Carpigiani e del Museo del gelato:
attraverso queste due strutture si
vuole consolidare, vieppiù, l’immagine del gelato italiano interpretato
quale ‘necessità sociale’ e testimone
culturale del percorso fatto dalla
evoluzione della gastronomia nella
storia dell’uomo, di conserva con il
progredire della tecnologia.
La visita che ha seguito è stata curata
personalmente dal Dott. Verardi ed
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
il ‘viaggio’ si è snodato attraverso la
presentazione e la spiegazione delle
cinque aree espositive che costituiscono la struttura museale:
- dai pozzi di neve al sorbetto
(12.000 a.C. - XIII sec. d.C.): la preistoria del gelato con neve e ghiaccio. - Medio Evo, lo “shrb” progenitore del sorbetto;
- il gelato e la nascita di un nobile
mestiere (XVI-XVIII sec.): Rinascimento (il trionfo del gelato a corte) Seicento (il gelato esce da Corte e
diviene “popolare”) - Settecento (la
medicina ufficiale approva il gelato e
ne descrive gli effetti terapeutici);
- ascesa e diffusione mondiale del
gelato (XIX-XX sec.): ottocento ‘trionfo e diffusione mondiale del gelato’ l‘inserimento nei menù, - ‘i carrettini
e gli ambulanti‘ - il ghiaccio artificiale ‘le forme‘ Zoldani, Cadorini e
Friulani ambasciatori del gelato nel
mondo;
- dal ghiaccio e sale, alle nuove tecnologie - (1900-1950): ‘1903 il cono
come simbolo‘ - 1904 Emery Thompson e il mantecatore a motore americano - ‘1910-1920 il mantecatore
in laboratorio - ‘1927 la rivoluzionaria Motogelatiera Cattabriga’ - ‘1929
il soft di E. Freeze primo mantecatore
pressurizzato’ - ‘1945 Sed Carpigiani
genio, progettualità meccanica per
il gelato’ - ‘anni 40 il mantecatore
Tortorelli fiorentino’ - ‘1940-1950
il gelato servito: coni coppe cialde
ecc…’;
- gelatieri e produttori riuniti - il
gelato fiore all’occhiello del made
in Italy (1950-1985): ‘anni 50 - l’ice
cream‘ comitato gelatieri e produttori uniti a scuola (1950-1960),
prima mostra a Longarone (1959), la
pastorizzazione: rivoluzione in laboratorio (1960), anni 60 mantecatori
orizzontali per miglior sicurezza e
27
praticità di produzione, 1947 nasce
il trittico: macchina combinata che
pastorizza-manteca-miscela tre gusti
di gelato, macchina per il gelato soft
espresso italiano (anni 60), prima
macchina automatica per self service (anni 60), nasce il monta panna
automatico (anni 70), 1980-1985
il gelato diventa scienza a Rimini
durante il SIGEP, il 1° Salone Internazionale di Gelateria E Pasticceria
artigianali porta la data 17 gennaio
1980.
Durante il percorso di visita molte
sono state le espressioni di meraviglia e di sorpresa e di dolci ricordi
manifestate dai presenti per quanto
stavano apprendendo e numerose
le considerazioni tecniche circa le
macchine presentate, con appropriate definizioni e valutazioni in quanto
tutti Periti dell’Istituto Tecnico Industriale Aldini-Valeriani.
A questo proposito vale veramente
la pena l’evidenziare che in “Carpigiani” la cultura ‘aldiniana’ è sempre
stata di casa a cominciare dalla
“valentia” tecnica progettuale ed
esecutiva dei due fratelli fondatori,
dalle maestranze succedutesi nel
tempo, per arrivare ai giorni nostri
con l’attività del nostro compiaciuto
anfitrione, il Dott. Romano Verardi,
che ha richiamato l’attenzione degli
ospiti sulla sua personale formazione
giovanile presso l’ITIAV diplomandosi Perito Meccanico nei corsi serali,
mentre di giorno lavorava.
La visita non poteva terminare senza
prima aver degustato il gelato Carpigiani e tutti hanno potuto approfittare
di questa occasione con un assaggio,
in quantità e di ottima qualità.
L’Associazione ALIAV ringrazia
l’Azienda ed i gentili manager accompagnatori, con i più sentiti complimenti ’aldiniani’.
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
28
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
25
le riunioni
attorno
del aconsiglio
Bolognadirettivo
di CESARE
MAUROVERONESI
CAVICCHIda “TAMARI MONTAGNA EDIZIONI”
di
Proposte
Riunioni del
per
il
tempo
libero
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
nona parte parte
dodicesima
(segue da 6.1 - I gessi del Farneto)
Q
ui si hanno due possibilità,
ugualmente consigliabili. Prendendo a sinistra si
giunge ad una malmessa strada
sterrata (via Gaibola) che attraversa i
gessi stando sulla cresta fra le Buche
dell’Inferno e di Gaibola; seguendola a destra – molto bella, immersa
nel bosco –, si supera Cà Gaibola
e si scende verso la valle dell’Idice,
raggiungendo via Montebello e di lì,
andando a destra, il punto di parten­
za (1,15 ore).
Andando a destra si giunge, dopo
circa 300 metri ad uno spiazzo dove
ha inizio, a sinistra, un evidente
sentiero che scende dolcemente nel
bosco costeggiando i fianchi della
Buca di Goibola; una modesta salita
porta a via Gai­bola, circa 200 metri
a ovest di Cà Gaibola. Si segue la
La chiesa di Gaibola.
strada a sinistra, molto suggestiva,
fino a dove terminano gli affioramenti di gesso, nei pressi di una recinzione che chiu­de la Buca di Ronzana.
Poco prima degli ultimi roccioni
incombenti sulla strada si prende a
sinistra, per una traccia poco evidente; non vi sono comunque problemi
di orienta­mento: mantenendosi sul
filo di cresta, all’inizio non troppo
evidente, si arriva al sentiero di cresta che si è intersecato all’andata. Da
qui, seguendo in discesa il percorso
già fatto in precedenza, si ritorna al
punto di partenza (1 ora).
LA GROTTA DEL FARNETO
Nei pressi dell’omonima borgata nel
fondovalle della Zena si trova la grotta del Farneto, antica risor­gente da
cui riemergevano le acque sotterranee drena­te dai soprastanti altipiani
gessosi: al giorno d’oggi il corso
d’acqua ipogeo si trova una ventina
di metri più in basso del piano principale della grotta, e risorge direttamente nell’alveo del torrente Zena.
La grande notorietà della grotta
del Farneto è comunque dovuta
non tanto alle sue caratteristiche
speleologiche – in realtà piuttosto
modeste – quanto al fatto che nei
suoi primi vani e nel contiguo sottoroccia è stato scoperto quello che
è probabilmen­te il più importante
sito archeologico e paleontologico
dell’Emilia-Romagna. Dai primi scavi, portati avanti a partire dal 1871
da Francesco Orsoni, fino ai recenti
franamenti che negli anni ’70 hanno
portato alla luce nuovi reperti, è stato
un ininterrotto susseguirsi di scoperte
che hanno permesso di delineare in
modo abbastanza completo e preciso
il tipo di stanziamento che si trovava
qui circa 4000 anni fa, in una fase
culturale che va dal tardo Neolitico
fino a tutta l’Età del bronzo. «Questi cavernicoli – come scrisse Luigi
Fantini – erano già a conoscenza
delle prime rudimentali nozioni
dell’agricoltura; si dedicavano alla
pastorizia, allevando anche qualche
animale domesti­co (cane, gallina,
maiale, capra, bue ecc.); praticavano
la pesca e soprattutto la caccia, in
cui erano abilissimi
Né mancavano, tra quegli ingegnosi
trogloditi, esperti nella lavorazione
della creta, con la quale fog­giavano
vasellami di ogni sorta e misura; dai
tipi rozzi a quelli più fini sormontati,
taluni, da manici di svariatissime
forme; vi erano pure esperti nell’arte,
allora sul nascere, di fondere il bronzo per ricavarne cuspidi di lancia
e giavellotti; (...) mentre gli addetti
alla fabbricazione di strumenti in
pietra levigata conti­nuavano ancora
l’arte mirabile, da secoli trasmessa
da padre in figlio, di foggiare quei
capolavori d’arte litica rappresentati
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
visitare la grotta del Farneto, ripercorrendo con l’aiu­to della fantasia le
orme dei nostri antenati.
6.2
I GESSI DELLA CROARA
Ansa del Reno ai piedi di Monte Sole.
da ascie e martelli forati...».
Nel 1924 un franamento portò
alla luce una picco­la cavità d’interstrato, il Sottoroccia, che negli
anni successivi si rivelò una vera e
propria miniera di reperti. l frequenti
smottamenti in cui Luigi Fantini compì accurate ricerche portarono alla
luce, fra i numerosissimi manufatti
e i resti di vario tipo, gli scheletri di
circa cinquanta esseri umani, il che
ha fatto ipotizzare che il Sottoroccia
sia stato, almeno per un certo periodo, il luogo d’inumazione della tri­bù
stanziata al Farneto.
Per la sua straordinaria importanza la
grotta del Farneto e il contiguo Sottoroccia furono dichiarati monumenti
nazionali, qualifica che non li ha
salvati dallo scempio causato dalla
vicina cava Calgesso: il Sottoroccia è
stato distrutto e l’ingresso della grotta
reso talmente pericolante da richiedere imponenti la­vori di puntellamento: un bell’esempio di tutela del
patrimonio culturale.
L’intera area, gravemente dissestata,
è stata acqui­stata da un consorzio di
Enti pubblici; è prevista l’apertura di
un Centro Studi nella casa natale di
Luigi Fantini, nei pressi della strada
di fondovalle, e la costituzione di
un museo speleo-archeologico nelle
gallerie di cava abbandonate; l’istituzione di un servi­zio di escursioni
guidate permetterà a chiunque di
Con il nome generico di Croara – in
realtà propriamen­te limitato alla
località in cui sorge l’omonima bella
chiesa – si designa l’insieme degli
affioramenti gessosi compresi fra i
torrenti Savena e Zena; si tratta del­
l’area carsica più importante dell’intera Emilia-Romagna, interamente
attra­versata dal torrente Acqua­fredda,
che viene inghiottito nel­l’omonima
valle chiusa per ricomparire, a più
di due chilo­metri di distanza, nel
greto del Savena poco lontano dalla
Ponticella di San Lazzaro. La zona è
piuttosto antropizzata e meno boscosa del Farneto, ma la sua vicinanza a
Bologna la rende quantomai frequentata dai cittadini e con ogni probabilità questa sua vocazione sarà
incrementata quando il Parco dei
gessi sarà completamente funzionante. Il bell’iti­nerario proposto consente
una visita generale delle parti più
interessanti della Croara, percorrendo intero la doli­na della Spipola e la
valle chiusa dell’Acquafredda.
Dislivello in salita e in discesa: 220
m circa
Tempo complessivo: 1,45 ore
L’itinerario ha inizio dalla Palazza
(219 m), bella casa colonica sul
ciglio settentrionale della dolina
della Spipola, raggiungibile sia dalla
Ponticella che dalla chiesa della
Croara. Si scende di fronte all’edificio, voltando subito a sinistra per
un bel viottolo semiorizzontale che
corre sulla viva roccia; giunti ad una
29
botola rossa (a sinistra), che chiude
l’ingresso della Grotta delle Pisoliti,
si volta a destra, in ripida discesa,
incontrando il suggestivo Buco del
Calzo­laio (165 m), ingresso naturale
della sottostante Grotta della Spipola.
Si prosegue a sinistra, in salita nel
fitto bosco, fino a costeggiare la bella
dolina di crollo del Buco dei Buoi;
una breve deviazione (a sinistra)
consente di scender­vi al fondo continuando a mezza costa, invece, si
incontra la profonda dolina del Buco
dei Quercioli, da cui si raggiun­ge in
breve via Madonna dei Boschi, nei
pressi della cosid­detta Cava a filo
(224 m; 0,20 ore). Si segue la strada
a sinistra per un centinaio di metri,
voltando a destra prima di un gruppo
di case, lungo un buon viottolo che
si dirige verso il fondo della valle
chiusa dell’Acquafredda; ben pre­sto
si entra nuovamente nel bosco, inoltrandosi nel magnifi­co caos di blocchi di frana immersi nella vegetazione al di sotto di Monte Croara, la cui
cima è stata distrutta da una cava ora
abbandonata. Si ignora una deviazione a destra, continuando a mezza
costa in un tratto a volte invaso dalla
vegetazione, uscendo in breve dal
bosco; voltando a destra si raggiunge
velocemente il fondovalle (160 m),
attraversan­do il ruscello (fangoso nei
periodi umidi) e risalendo l’oppo­sto
versante tenendosi ai margini dei
campi. Si incrocia così una carrareccia semiorizzontale che si segue
a destra, incon­trando nuovamente
il gesso e giungendo a via Madonna
dei Boschi nei pressi della casa de Il
Castello (238 m; 0,40 ore); si segue
la strada a sinistra per circa 300 m,
voltando a destra in corrispondenza del parcheggio della Palestrina,
vecchia cava di gesso utilizzata per
allenamento da arrampi­catori e speleologi. Lasciato alle spalle l’anfitea-
30
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
le riunioni
del consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
Riunioni del
Carovana su incarico del Comune di
Pianoro e della Comunità Montana
n. 2 dell’Appennino bolognese.
Dislivello in discesa: 320 m circa
Dislivello in salita: 50 m circa
Tempo di andata: 2 ore
L’itinerario ha inizio dalla cima di
Monte Calvo (399 m), raggiungibile in automobile sia da S. Lazzaro
che da Rastignano. Da qui si segue
la stradina asfaltata che percorre
la dorsale argillosa in direzione
sud, diventando in breve una pista
assai fangosa nei periodi piovosi; si
costeg­giano alcune belle zone calanchive giungendo ad un bivio segnato
dai bolli bianco-rossi: proseguendo
lungo la cresta si va in direzione di
Pianoro, mentre il nostro percorso
volta a sinistra, lungo una dorsale
secondaria, seguendo il segnavia 30.
Superata Cà Coccio si scende per
una buona sterrata in direzione del
fondo della piccola valle del Rio di
Quercia Buca, che si attraversa nei
pressi della località S. Anna (140 m
circa, 1 ora). Si risale l’opposto versante lun­go una panoramica dorsale
che consente ampie vedute sulla Val
di Zena e in particolare su Monte
Calvo e sulla bella zona dei gessi del
Farneto: superata la casa colonica
di Torrazza si volta a sinistra e si continua fino a oltrepassare i ruderi del
podere Canovazza (236 m) da cui,
con una ripida discesa, si raggiunge
la strada di fondovalle della Zena,
poco a valle di Botteghino di Zocca
(114 m; 1 ora).
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
6.4
NELLA VALLE DEL RIO
DI GORGOGNANO
tro gessoso si scende a destra per un
bello stradello sulla roccia denuda­ta,
in direzione del fondo della dolina
della Spipola; rag­giunta la strada
che scende dalla Palazza, prima di
arrivare agli edifici de Il Casetto, si
volta a destra per un viottolo che
scende ripidamente, prima nel bosco
e poi ai margini di un vasto campo,
fino a raggiungere l’imbuto terminale della dolina, sui cui fianchi si
apre l’ingresso artificiale della grotta
della Spipola (133 m), dove si arriva
in breve median­te un sentierino a
destra. Tornati brevemente indietro
si sale a destra per una cavedagna
che riporta direttamente al punto di
partenza (219 m; 0,45 ore).
6.3
DA MONTE CALVO
A BOTTEGHINO DI ZOCCA
La parte inferiore delle vallate dei
torrenti Savena e Zena è separata da
una lunga dorsale di basse colline argil­lose che trae origine dalla
massiccia mole di Monte Calvo,
eccezionale punto panoramico su
Bologna e, nelle giornate più limpide, sul crinale appenninico e fino al
lontano arco alpino. Il paesaggio è
inconsueto e non manca di un suo
fascino particolare: le dolci gobbe
interrotte solamente dal­le ferite dei
calanchi, la pressoché totale assenza
di alberi, l’aspetto «steppico» che
queste colline assumono in certi momenti dell’anno contribuiscono ad
una suggestione incon­sueta nei nostri
colli. Il facile itinerario proposto, con
par­tenza dalla cima di Monte Calvo,
si svolge su strade sterrate e stradelli campestri, che possono essere
assai fangosi nei periodi piovosi;
si sconsigliano anche i giorni più
caldi, a causa dell’assenza d’ombra
lungo il percorso. L’itinerario è stato
segnato (segnavia 30) dalla Coop. La
Le piccole vallate degli affluenti della
Val di Zena cela­no spesso angoli solitari di insospettata bellezza, come è
il caso del Rio Cavinzano (o Laurenzano) e del suo affluente Rio di
Gorgognano, corsi d’acqua che scorrono in buona parte profondamente
incisi in valli boscose e verdeggianti.
Il breve itinerario proposto compie
il periplo del suggestivo impluvio
del Rio di Gorgognano; buona parte
dell’escursio­ne si svolge all’interno
di un’azienda faunistico-venatoria:
non vi è vietato l’accesso, ma è bene
evitare i periodi di apertura della
caccia, perché l’intera zona pullula
di cac­ciatori.
Dislivello: 280 m circa
Tempo complessivo: 2 ore
Dal Botteghino di Zocca, nel fondovalle della Zena, si risale la valle del
Rio Cavinzano, a destra se provenienti da Bologna; all’unico bivio si
prosegue in salita a sinistra, fino a
31
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
cane!) si prosegue sempre in discesa
nel fitto bosco fino a ritornare al punto di partenza dell’escursione (1 ora).
RIOSTO
giungere ad una casa nei cui pressi
si trova un piccolo bacino artificiale,
poco oltre la quale si parcheggia
l’auto­mezzo in un piazzale a destra
(170 m circa). Da qui si supera il
fosso di fondovalle, profondamente
inciso nelle argille, e si risale la costa
boscosa seguendo sempre la traccia
più evidente in salita fino a raggiungere in breve una strada sterrata; la si
segue a sinistra, correndo sulla bella
dorsale fra il Rio Cavinzano e il Rio
di Gorgognano, fra coltivazioni sparse e fitti boschetti, giungendo così ad
un edificio bianco (Ca’ Verzano; 280
m circa; 0,30 ore).
La sterrata piega bruscamente a
sinistra, stando prima sul versante
del Rio Cavinzano e poi nuovamente
sulla dorsale. Un centinaio di metri
dopo aver superato una co­struzione
pericolante si volta a sinistra, abbandonando la sterrata per proseguire su
una cavedagna che scende costeg­
giando un lungo reticolato; in breve,
superato il fondovalle del Rio di
Gorgognano, si risale giungendo alla
sterrata che porta all’omonimo gruppo di case (350 m circa; 0,30 ore). Si
segue la strada a sinistra per un centinaio di metri, per poi prendere una
cavedagna che sale a sinistra lungo
una cresta nel bosco, incontrando un
piccolo e suggestivo cimite­ro in stato
di completo abbandono. Ritornati
sulla strada la si segue a sinistra;
dopo aver superato una piccola edicola sacra si volta ancora a sinistra
per una recente pista di esbosco che
consente di tagliare alcuni tornanti.
Dopo aver incrociato la carrozzabile nei pressi di una casa (attenti al
A due chilometri a levante di
Pianoro, sul Monte Taddeo il cui
nome deriverebbe da un anacoreta
ra­vennate qui ritiratosi nel 240 d.C.,
si possono ancora vedere i resti della
torre rotonda di un antico castello e
i ruderi di una chiesa provvista di un
nobile porta­le; siamo a Riosto, su di
un colle situato fra i torrenti Savena
e Zena, e i ruderi sono quelli della
rocca degli Ariosti e della chiesa di
Santa Maria Assunta, antichis­sima
«origine (forse addirittura di prima
del Mille), della quale gli Ariosti tennero il giuspatronato fino all’estinzione della famiglia; le rovine che vediamo sono dovute al passaggio del
fronte nell’ultima guer­ra. Da un ramo
degli Ariosti – che furono signori di
Riosto, di S. Martino in Soverzano e
di S. Prospero, e possedettero beni a
Viadagola, S. Donino e Granaro­lo,
nonché le case e una torre nell’area
dove sorge l’Albergo Baglioni nell’attuale via Indipendenza a Bo­logna –
provenne il grande Ludovico Ariosto,
autore dell’«Orlando Furioso».
Varie testimonianze archeologiche
furono nel cor­so del tempo trovate all’interno della chiesa di Santa
Maria Assunta e della sacrestia: fra
l’altro, dietro l’al­tare maggiore si
rinvenne una vecchia porta sul cui
architrave antichissimo era scolpita
un’aquila in rilie­vo e la seguente
scritta in caratteri greci: «Non si
entra nel tempio se non a piedi scalzi
e di cenere coperto il capo».
A nord ovest di Riosto è rimasto
l’Oratorio di San Lorenzo di Munazzano, nel quale è stata portata la
settecentesca statua dell’Assunta di
Giacomo De Ma­ria, miracolosamente salvatasi nella distruzione della
parrocchiale.
Gent.mi Soci,
il Museo del Patrimonio Industriale ci comunica che sino al 30 settembre 2013, osserverà l’orario estivo per cui il Museo sarà aperto solo dal
lunedì al venerdì con orario 9:00-13,00.
È ancora possibile, fino al 30 giugno, visitare la mostra:
‘Giordani’: costruire giocattoli.
Auto, carrozzine, biciclette per bambini, 1915-1961
che vede in esposizione 37 giocattoli tra i più belli e significativi prodotti dalla Ditta Giordani tra il 1915 e il 1961, in ferro, legno e lamiera
stampata.
Museo del Patrimonio Industriale - Via della Beverara, 123 - 40131 Bologna
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
32
le riunioni
ALIAV
del consiglio
medicinadirettivo
- l’abbronzatura
di MAURO CAVICCHI
di PATRIZIA CATELLANI BRAIDI (da “Incontri” n. 96 del 2008)
Riunioni del
Sotto questo Sole
sono circa 20 milioni, gli italiani che non utilizzano prodotti protettivi quando
si espongono al sole e almeno 11 milioni li usano solo nei primi giorni
Q
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
uel giorno mentre
mi guardavi negli
occhi ed io guardavo nei tuoi vedevo i
raggi del sole che attraverso te mi illuminavano
di gioia e di vita. E da quel
giorno è così sempre quando
ti guardo negli occhi e tu
mi guardi, e so che sempre lo
sarà". Da qualunque parte ci arrivino i raggi solari, da uno sguardo o dalla stella nana del nostro
sistema, sono comunque un’arnia
a doppio taglio: dipende da noi
trarne vantaggio senza subirne danni. A questo proposito sono ancora
tanti, circa 20 milioni, gli italiani che
non utilizzano mai prodotti protettivi
quando si espongono ai raggi solari e
almeno 11 milioni li utilizzano solo
nei primissimi giorni di esposizione. Ma anche quando le creme
solari non mancano nelle sacche
da spiaggia e negli zaini da montagna, oltre 9 connazionali su 10
le usano così male da vanificarne
l’effetto. Esporsi al sole in maniera scorretta può provocare una
serie di danni sia a livello cutaneo (scottature, eritemi, tumori
della pelle) sia a livello della
vista. È un vero peccato, perché
sono ben noti gli effetti benefici
indotti dai raggi ultravioletti se
questi sono ricevuto con buon
senso. A livello generale l’esposizione al sole produce l’attivazione della vita-mina D, per la quale
è indispensabile l’esposizione
alla radiazione ultra-violetta. La
vitamina D, così attivata, favorisce l’assorbimento del calcio
dall’intestino e il suo deposito
nelle ossa; la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza
cardiaca, ed aumento del trasporto
d’ossigeno nel sangue; la diminuzione dei valori di colesterolo nel sangue; l’aumento della resistenza alle
infezioni, della forza muscolare e
della tolleranza allo stress. È ampia-
mente dimostrato che l’esposizione
alla luce stimola la produzione della
serotonina, una sostanza attraverso
cui le cellule nervose comunicano
tra loro. (Una riduzione di serotonina
è correlata direttamente alla comparsa dei classici sintomi di depressione). I raggi solari poi provocano un
innalzamento dei valori di all’ioni
sessuali nel sangue. Ecco le dieci
regole per evitare che il sole diventi
nemico: applicare i prodotti solari
prima di uscire, fin dal mattino, e
rinnovare frequentemente l’applicazione, in particolare dopo ogni
bagno prolun-gato; per le prime
esposizioni, non prendere più di tre quarti
d’ora di sole al giorno
(20 minuti al sole intenso). Oltre questo
limite, i melanociti
sono saturi e non
producono altra
melanina; dopo i
primi giorni, si può
aumentare progressivamente la durata
dell’esposizione,
senza dimenticare di
proteggersi; applicare
il prodotto solare anche
quando la pelle è già
abbronzata, eventualmente
riducendo gradatamente il
fattore di protezione.
A nche le pelli con fototipo scuro
hanno bisogno di protezione: anche
se non si arrossano, subiscono
ugualmente gli effetti a lungo termine
di un’esposizione scorretta, come
l’invecchiamento precoce della
pelle; evitare di esporsi tra le ore
12 e le ore 16. In questo momento
della giornata, l’irraggiamento solare
è all’apice della sua intensità; non
esporre i bambini inferiori ai 3 anni
durante le ore di irraggiamento più
intenso. Nelle ore di irraggiamento
meno forte, applicare un prodotto resistente con un alto indice di
protezione. La nostra pelle mantiene
33
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
traccia di tutti i raggi ricevuti durante
l’infanzia: maggiore è la quantità,
maggiore è il rischio di comparsa di
tumori in età adulta; non dimenticare
che i colpi di sole non si prendono
solo sulla spiaggia; qualunque sia
l’attività all’aria aperta, un’escursione
in bicicletta, una passeggiata, etc... ,
è sempre opportuno proteggersi con
un trattamento solare; attenzione
alle circostanze che aumentano il
rischio o riducono la percezione del
pericolo: altitudine, cielo leggermente nuvoloso, superfici riflettenti
(neve, sabbia, acqua), vento fresco;
indossare cappello ed occhiali da
sole con lenti omologate, in grado di
filtrare gli “uva” e gli “uvb” (etichetta
CE). Proteggere inoltre i bambini con
una maglietta asciutta: una maglietta
bagnata lascia filtrare gli UV; asciugarsi bene dopo ogni bagno. L’effetto
specchio delle goccioline favorisce i
colpi di sole e riduce l’efficacia dei
prodotti di protezione anche se resistenti all’acqua; bere molta acqua e
spesso. Il sole disidrata in profondità
il nostro corpo. Prestare particolare
attenzione alle persone anziane, che
hanno una sensazione di sete ridotta,
ed ai bambini piccoli, che hanno più
bisogno d’acqua ed una termoregolazione meno efficace.
Alcune utili accortezze
 Il
sole e i bambini. I bambini che hanno la pelle
più sottile con i melanociti non ancora sviluppati e
quindi una produzione di melanina inferiore a quella
degli adulti. A differenza degli adulti, che prendono il sole consapevolmente, i bambini difficilmente
stanno volutamente sdraiati per abbronzarsi. Tuttavia,
giocando con i coetanei all’aria aperta, soprattutto
in vacanza, ricevono una buona quota di radiazione
solare, naturalmente più accentuata nelle zone non
protette dagli indumenti. Queste ultime – e non solo
nell’infanzia – sono utili all’organismo in, quanto
attivano la vitamina D, che promuove la mineralizzazione ossea, ed esplicano un effetto battericida e
fungicida. È altrettanto vero, però, che la moderazione e il buon senso sono sempre le migliori guide e
che un weekend o il Ferragosto sotto un sole cocente
possono essere molto più dannosi di una settimana di
esposizione graduale o frammentaria. Le numerose
campagne di informazione e educazione sanitaria, il
contributo dei pediatri nonché l’influenza di messaggi
pubblicitari hanno ormai sensibilizzato l’opinione
pubblica sulla necessità di proteggere la loro pelle
costituzionalmente ancora più sensibile alle radiazioni solari, per prevenire scottature e fastidi inutili.
 I fototipi. La pelle si protegge dai danni dei raggi
del sole con i pigmenti e grazie
alla capacità di rigenerarsi delle
cellule. Il tempo trascorso prima
che la pelle non protetta reagisca
all’esposizione solare con un’irritazione, la scottatura, è il periodo di
autodifesa. Questo periodo dipende dal tipo di pelle. Conoscere il
nostro fototipo ci aiuterà a scegliere il prodotto solare più adatto alle
nostre esigenze.
 Fototipo I - Pelle chiara, lentiggini, occhi azzurri, capelli chiari
rossicci (ca. il 2 per cento della popolazione). Periodo d’autodifesa: 3
- 10 minuti. Le persone con questo
tipo di pelle non si abbronzano.
 Fototipo II - Capelli biondi,
occhi azzurri o verdi (ca. il 12 per
cento della popolazione). Periodo
d’autodifesa: 10 - 20 minuti. Questi tipi si abbronzano poco.
 Fototipo
III - Capelli biondo scuro o marroni,
occhi grigi o marroni (ca. il 78 per cento della popolazione). Periodo d’autodifesa: 20 - 30 minuti.
Le persone di questo tipo si abbronzano gradualmente.
 Fototipo IV - Capelli scuri o neri (ca. l’8 per cento
della popolazione). Periodo di autodifesa: 40 minuti
Dopo esposizioni ripetute al sole l’abbronzatura sarà
veloce e intensa.
Attenzione: se la pelle si scurisce in fretta, potrebbe
trattarsi anche di bruciatura!
 Fotosensibilità: fototossicità e fotoallergia. Alcuni
farmaci, quali per esempio contraccettivi orali, antimicrobici (sulfamidici, chinolonici), antidepressivi,
diuretici, antinfiammatori, antistaminici e antiaritmici, possono dar luogo areazioni di fotosensibilizzazione, cioè a impreviste manifestazioni cutanee sotto
forma di macchie o eruzioni di tipo eczematoso. A
seconda della sostanza in causa è diverso il meccanismo responsabile di questo fenomeno. Si parla di
fototossicità quando il farmaco (per esempio sulfamidici e tetracicline), per effetto dell’esposizione
alla luce, viene trasformato in composti direttamente
irritanti e perciò responsabili di una risposta infiammatoria nelle zone esposte. Il risultato è la comparsa
di macchie arrossate o iperpigmentate (cioè di colore più scuro
rispetto alla normale carnagione
dell’individuo) oppure, in alcuni
casi, di vescicole. Si parla invece
di fotoallergia, reazione mediata
dal sistema immunitario quando il
farmaco, modificato dall’energia
luminosa assorbita in un intervallo variabile da pochi minuti a
24 ore, da luogo a una reazione
simile all’orticaria che si spinge
anche fuori dalle aree esposte.
Sono dunque più a rischio di tali
reazioni gli individui che devono
seguire terapie croniche. È opportuno comunque precisare che le
manifestazioni sopra descritte sono
reversibili e scompaiono nell’arco
di una settimana dopo l’attuazione
di questa semplice precauzione o
dopo la sospensione del farmaco.
34
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
le riunioni
ALIAV
del consiglio
società edirettivo
sviluppo
di MAURO CAVICCHI
di ANTONIO RINALDI (da “Incontri” n. 99 del 2009)
Riunioni del
Piccoli comuni in allarme
1.650 comuni destinati a diventare
paesi fantasma entro il 2016
L
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
d’altra parte, più il tessuto sociale si
a quarta festa nazionale dei
giovani non intravedono un futuro,
in­debolisce e più la gente continua
piccoli Comuni d’Italia tenutasi
se l’isolamento materiale e immatea partire. Insomma sono gli effetti in
di recente a Nemoli in Basilicariale diventa insopportabile, questo
negativo del “moltiplicatore” di keyta, è stata l’occasione per riflettere
scenario potrebbe diventare realtà. Si
nesiana memoria. Il cane che si morsull’importanza, le prospettive di
moltiplicano le famiglie unipersonali
de la coda. La “condizione urbana”
sviluppo e sulle problematiche dei
e tra di esse sono sempre più numedella Basilicata decisamente debole
tanti piccoli Comuni lucani e italiani.
rose quelle composte da anziani che
(soltanto 12 dei 131 Comuni supePurtroppo il quadro che emerge non
assistono impotenti al ridimensionarano la soglia dei diecimila abitanti
è confortante e non induce all’ottimimento del ruolo della famiglia che,
e appena 2, i Comuni capoluoghi,
smo. C’è un’Italia caratterizzata dalla
con la sua rete parentale, nella nostra
quella dei 20.000); il significativo
capacità dei territori di fare rete e
realtà, si è sempre elevata come
grado di “dispersione” degli insediasistema e quella del “disagio insediabaluardo a protezione degli indivimenti sul territorio (l’indice di dentivo”, con 1.650 Comuni destinati
dui. Si parla da tempo ormai dello
sità abitativa scesa a 55 abi­tanti per
a diventare paesi fantasma entro il
spopolamento della Basilicata, della
chilometro quadrato, è il più
2016. Un disagio che, se nel
basso del Mezzo­giorno); le
1996 colpiva 2830 Comu­
caratteristiche della struttura
ni, nel 2006 ne ha interessati
demografica della popolazio3.556 e tra otto anni potreb­be
ne residente, costituiscono
DECADIMENTO
arrivare a 4.395, in pratica
indubbiamente un vincolo
un comune su due. Non so­
Si parla da tempo ormai dello spopolamento delalle potenzialità di sviluppo
lo. Il fenomeno comincia a
la Basilicata. Dopo le due storiche fasi migratorie,
dell’area regio­nale e mettono
coinvolgere aree di dimensio­
quelle a cavallo tra l’ottocento e il novecento e
a rischio l’unità stessa della
ni sempre maggiori: oltre la
quella degli anni del boom economico (1958regione. Si sperava che il pemetà dei Comuni con meno
1963), questa terza fase presenta aspetti diversi.
trolio della Val d’Agri potesse
di diecimila abitanti, per un
Ora non emigrano più contadini e operai analfrenare l’emorragia. Molti
totale di oltre 14 milioni di
fabeti, o quasi, ma giovani con il diploma o la
Comuni hanno ottenuto i
persone. Calo delle nascite,
laurea. Più la gente parte, e più la società s’imsoldi per ri­vitalizzare i centri
aumento della popolazione
poverisce con la prospettiva di un inesorabile destorici e recuperare angoli
anziana, impoverimento
cadimento.
di paesi ab­bandonati. Ma la
delle potenzialità produttive,
gente ha continuato a partire.
oltre alla scarsa capacità di
La sera , in questi paesi, le
attrarre nuovi cittadini e im­
luci che si accendono sono
prese sono i principali segni
sempre più rare. La tristezza
nuova ondata di emigrazione, dell’
di disagio. Una selezione territoriale
conquista i cuori e induce al pessiagonia dei paesi più piccoli, delle
durissima attraversa l’Italia, dal Sud
mismo le persone che restano. Gli
opportunità di sviluppo magari intraal Nord. Aree forti che attraggono
e­lementi più preparati, più di­namici,
viste e mai pienamente colte. Dopo
persone e investimenti, aree deboli
più critici, finiscono con 1’andare
le due storiche fasi migrato­rie, quelle
che diventano sempre più marginali.
via perché non intendono sottostare
a cavallo tra l’ottocento e il noveMa è il Mez­zogiorno che soffre di
ad una certa logica “clientelare” di
cento e quella degli anni del boom
più. La sua debolezza generale si
cui è imbevuto il tessuto so­ciale. Ed
economico (1958-1963), questa terza
manifesta con l’irrilevanza numerica
è questo il rischio più grande: che
fase presenta aspetti diversi.
dei Comuni del­l’eccellenza, cioè dei
nessuno creda più in un rilancio già
Ora non emigrano più contadini
sistemi con capacità di leadership, e
molto pro­blematico. Aleggia, intanto,
ed operai analfabe­ti o quasi, ma
con l’altissima percentuale dei piccolo spettro di una ulteriore ri­duzione
piuttosto giovani con il diploma o la
li centri destinati allo spopolamento.
dei livelli essenziali di servizi e
laurea. La regione perde così le sue
In particolare, per quanto riguarda
prestazioni pubbliche. Chiudono le
risorse più vitali e ri­schia di scivola Basilicata, dicono le statistiche,
scuole, non ci sono presidi sanitari, i
lare lungo un sentiero di declino
con le loro impietose proiezioni,
negozi abbassano le serran­de, le fardemogra­fico che ne aggraverebbe
che tanti di questi piccoli centri, fra
macie sono a chilometri di distanza,
di molto le prospettive. Più la gente
venticin­que o cinquant’anni, potrebmancano in­frastrutture. Numerosi
parte, e più la società si indebolibero sparire dalla carta geo­grafica.
Comuni sono già paesi fantasmi. Il
sce, s’impoverisce, tende a morire ;
Certo, se le famiglie vanno via, se i
35
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
Vedute di Memoli, Comune in provincia
di Potenza, nel quale si è tenuta la quarta festa nazionale dei piccoli Comuni
d’Italia.
verno (ma anche di una buona parte
dell’opposizione), manca qualsiasi
accenno alla necessità di riequilibrare l’economia del Paese.
Manca cioè, in definitiva, da parte
della classe politica, un impegno
serio per costruire una stagione
innovativa di politica economica per
il Mezzogiorno e più in generale per
le aree deboli del Paese, capace di
contrastare efficacemente il declino
altrimenti inesorabile delle piccole
realtà.
MEZZOGIORNO
DIMENTICATO
problema è tale che, non possono
bastare.interventi par­ziali affidati ai
sindaci; occorre, invece, definire a
livello nazionale, con il concorso
delle regioni, una adeguata politica
economica antiduali­stica.
La politica italiana og­gi, senza troppe
distinzioni tra destra e sinistra, sembra affidare le sorti del Mezzo­giorno
e delle aree deboli in generale,
all’avvento del fe­deralismo fiscale. È
questo lo strumento che abbatterà il
meccanismo dualistico? Il di­segno di
legge approntato dal Governo non
pare assicurare in misura adeguata i
necessari interventi per il riequilibrio
economico e la coesione so­ciale
previsti dallo stesso art. 119 della
Costituzione.
La parte del disegno di legge relativa
ai cosiddetti “inter­venti speciali”
fa cogliere, anzi, l’assenza di ogni
con­nessione tra le scelte di “fe­
deralismo fiscale” e la previ­sione
del superamento, sia pure graduale,
del dualismo economico e sociale.
L’indicazione della stessa “fiscalità
di sviluppo” sembra formulata allo
scopo di promuovere iniziative produttive su tutto il territorio nazionale
e non solo nelle aree più deboli, con
il probabile risultato di un aumento
del divario economico e civile. In
generale, nell’impostazione del Go-
Nell’impostazione del Governo (ma anche di buona parte dell’opposizione), manca
qualsiasi accenno alla necessità di riequilibrare l’econo­
mia italiana.
Manca, in definitiva, da parte
della classe politica, un impegno serio per costruire u­na
stagione innovativa di politica
economica per il Mezzogiorno e, più in generale, per le
aree de­boli del Paese, capace
di contrastare efficace­mente il
declino delle piccole realtà.
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36
le riunioni
ALIAV
del iconsiglio
direttivo
personaggi
famosi
di MAURO CAVICCHI
di GIUSEPPE BENFENATI
Verdi
e
Wagner
Riunioni del
tra
rivalità
e
ammirazione
gli eterni “rivali” compiono 200 anni
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
N
acquero lo stesso anno, nel
1813, ma in luoghi diversi.
Così come fu diverso il loro
approccio alla musica e alla vita.
Ispirato dalla mitologia nordica,
Wagner; con i piedi ben piantati per
terra, Verdi. Aristocratico ed elitario
il primo; appassionato e pragmatico il secondo. Numerosi saranno
quest’anno gli eventi a loro dedicati
sia in Italia che in Germania.
Giuseppe Verdi
(Roncole di Busseto, 10 ottobre
1813 - Milano, 27 gennaio 1901).
Richard Wagner
(Lispia, 22 maggio 1813 - Venezia,
13 febbraio 1883).
Geniali, ma opposti nella concezione musicale e nello stile di vita,
evitarono sempre di incontrarsi, vigilando però sui reciproci successi o
fallimenti e creatività. Così se Verdi
definiva “noiosa e folle” la musica
di Wagner, non mancava di riunirne,
riempiendole di appunti e di spartiti,
tutte le opere nella propria biblioteca di Villa Sant’Agata, la residenza
vicino a Piacenza acquistata nel
1848. L’altro pur definendo “melodie
per gondolieri” le arie più celebri
dell’italiano, si tormentava per i
consensi e la fortuna economica del
“Cigno di Busseto”, viste le costanti
difficoltà economiche e l’incomprensione verso la propria musica.
Antitetici i due musicisti, ma incarnazione delle rispettive culture e Paesi.
Figlio del Risorgimento e del retaggio
cattolico, Verdi, della grande eredità di Bach, Hendel e del teutonico
mito dell’eroe Wagner. Partecipi
con diverso esito degli avvenimenti
del tempo: le rivolte e i moti del
1848/49 promossero Verdi a emblema dell’anelata Italia unita; a Wagner, invece, l’aver eretto barricate
assieme all’anarchico Bakunin costò
la perdita dell’incarico di Direttore
dell’Opera di Dresda e l’abbandono
della moglie Minna Planer sposata
nel 1936. Per evitare l’arresto dovette rifugiarsi in Svizzera. Di fughe il
tedesco punteggia una vita sregolata
e avventurosa che non gli impedisce
di comporre a ritmi impressionanti:
l’Olandese volante (1843), Tannhauser (1845), Lohengrin (1850) e la
mastodontica tetralogia L’anello del
Nibelungo (dal 1848 al 1874), opere
di cui scrive anche i libretti. Fugge
per i debiti, per avere approfittato
di giovani donne e dilapida quanto ottenuto, spesso da ammiratrici
innamorate in una vita da “zingaro
di lusso”. Un esempio sono i mesi
trascorsi presso l’esclusivo Hotel
Danieli di Venezia o l’appartamento
sontuoso affittato a Parigi, dove mai
un musicista fu più impopolare. Il
suo pensiero musicale con la co-
siddetta “Opera Totale”, con poco
spazio alle arie cantabili e all’emozione dei personaggi, ma centrato
sulle idee, colmo di simbolismi, sui
miti germanici, uniti a una musicalità tutta nuova che amava chiamare
“melodia infinita”, non veniva accettata. La sera del 13 marzo 1861
a Parigi il Tannhauser venne accolto
dai fischi. La spregiudicatezza del
suo vivere che spingeva Wagner a
comporre solo in ambienti sontuosi,
indossando abiti sfarzosi di sete preziose e per questo a chiedere aiuti
senza vergogna, terminerà solo dopo
l’incontro, nel 1864, con Ludwig II
di Baviera. Il giovane re diventerà
ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani
munale di Bologna, tempio petroniano della lirica, con l’opera romantica
Lohengrin ove gli tributarono un
successo trionfale oscurando momentaneamente la figura verdiana,
tanto che a Richard Wagner venne
conferita l’anno successivo la cittadinanza onoraria. Fu un successo
di eccezionale importanza perché il
teatro wagneriano era a quei tempi
sconosciuto in Italia e molto si discuteva intorno a quella musica detta
“dell’avvenire”, che non era ancora
stata ascoltata in nessun teatro del
nostro Paese. A testimonianza di
questi due compositori nell’ampio
foyer rettangolare del nostro teatro
Comunale sono posti, uno di fronte
all’altro, due altorilievi bronzei rappresentanti Giuseppe Verdi e Richard
Wagner. Tra il 1881 e il 1883, anno
della sua morte, soggiornò per diverso tempo nel nostro Paese, in Sicilia
a Palermo, sulla costiera amalfitana
a villa Ruffolo di Ravello dove trovò
l’ispirazione dell’ultima sua opera
il Parsifal, nel 1882 si trasferì con la
famiglia a Venezia e il 13 febbraio
1883 morì in seguito ad un attacco
di cuore e dalla città lagunare fu trasportato in Baviera dove gli fu data
degna sepoltura nella sua città ospitale di Bayreuth.
All’opposto Verdi, nato in campagna,
ma fondamentalmente colto ed osservatore della realtà e dell’ambiente
che lo circondava, resterà sempre
un uomo della terra, avveduto investitore delle sue cospicue fortune,
lontano dalla mondanità, stabile
nelle residenze di Milano e di Villa
Sant’Agata. Capace di alzarsi all’alba
per controllare, da esperto agronomo, il grano e la vigna. Misurato nei
rapporti con le donne. Dopo la morte della prima moglie Margherita nel
37
1840 figlia del suo benefattore Antonio Barezzi seguita a quella dei due
figli bambini e unitosi, nel 1847, alla
grande soprano Giuseppina Strepponi che rispetterà sempre, tenendo
nascosta con cura la relazione, peraltro mai provata, con la giovane
soprano drammatico Teresa Stolz,
prima interprete di Aida. Dopo gli
iniziali anni di povertà a Milano sarà
il Nabucco, rappresentato alla Scala
nel marzo 1842 e il cui celebre Coro
Va, pensiero, finì col diventare una
sorta di canto doloroso o inno contro
l’occupante austriaco, diffondendosi
rapidamente in Lombardia e nel resto
dell’Italia e continuando a comporre
partiture velatamente politiche gli
decretarono un crescente successo.
Da allora, per dieci anni, comporrà
un’opera all’anno e capolavori come
Ernani (1843) e Macbeth (1847). La
maturità piena, l’innovazione musicale e il drammatico, coinvolgente
realismo dei personaggi arriva nella
Trilogia popolare e romantica che
lo rende il musicista più acclamato
dell’epoca: Rigoletto (1851, libretto
di Piave), Il Trovatore (1853, libretto
di Cammarano) e la Traviata (1853,
libretto di Piave), pietra miliare del
dramma borghese.
Dopo anni di riflessione nella quiete
della campagna Verdi compose altri
capolavori: Don Carlos (Parigi, 1867)
e Aida (Il Cairo, 1871). Creativo anche in vecchiaia comporrà Otello
(1877) e, ottantenne, Falstaff (1893),
opera giocosa colma di vivacità e
invenzioni musicali.
Diversi i due musicisti resteranno anche nel legato finale. Verdi finanzierà
a Milano, definendola “la mia Opera
migliore”, una Casa di Riposo per
Musicisti dove è sepolto.
Ritratti di Giuseppe Verdi.
munifico mecenate consentendogli
di dedicarsi, ormai cinquantenne,
in serenità alla composizione degli
ultimi capolavori: Tristano e Isotta, I
maestri cantori di Norimberga, Parsifal. Soggiornò spesso in Italia negli
anni 1859-1861 a Venezia e Milano,
mentre la prima italiana, che fu il debutto assoluto di un’opera di Wagner
sulle scene nazionali, si svolse il 1°
novembre 1871 proprio al teatro Co-
Milano. La Casa di Riposo per Musicisti in piazza Buonarroti, fondata da Giuseppe
Verdi nel 1899.
38
ALIAV
ALIAV Associazione
Associazione Diplomati
Diplomati Istituto
Istituto Aldini
Aldini Valeriani
Valeriani
Wagner, grazie al costante
aiuto di Ludwig II di Baviera,
crea a Bayreuth, città della
Baviera in cui stabilisce la
sua ultima residenza, il teatro
che tuttora rappresenta solo
sue opere, apprezzate in tutto il mondo.
le riunioni
del consiglio direttivo
di MAURO CAVICCHI
Riunioni del
Consiglio Direttivo dell’ALIAV
Richard Wagner.
!!!
NE
O
I
Z
EN
ATT
Il teatro di
Bayreuth.
Tomba di Richard e Cosima Liszt Wagner,
figlia del grande pianista e sua seconda
moglie, nata a Como, nel giardino di Villa
Wahnfried a Bayreuth.
39
VINI
BORTOLUSSO
Fondata dal padre
Cav. Emiro Bortolusso,
nata da una antica
tradizione di viticoltori,
si trova in Friuli Venezia
Giulia in comune
di Carlino (UD),
nella zona DOC "FriuliAnnia".
VINI ROSSI
- Merlot
- Cabernet Franc
- Cabernet Sauvignon
- Refosco dal ped. Rosso
- Franconia
- Schioppettino
- Rosé spumante
VINI BIANCHI
- Friulano
- Pinot bianco
- Chardonnay
- Malvasia
- Pinot grigio
- Sauvignon
- Ribolla gialla
- Traminer aromatico
VINI SPECIALI
- Lacrima del Privilegio
- Merlot Privilege
- Pizinin
- Ribolla gialla spumante
- Spumante
- Verduzzo friulano
- Vino dell’amore
Di recente costituzione,
ma con vocazione
vitivinicola conosciuta
ed apprezzata fin
dal periodo Romano
com’è testimoniato da
storici dell’epoca e da
ritrovamenti di anfore
vinarie in molti siti
archeologici. Il nome
Annia deriva dall’antica
strada Annia, costruita
dal Pretore romano Tito
Annio Rufo nel 131 a.c.
per collegare Aquileia a
Concordia Sagitaria fino
alla via Emilia. Paesino
della pianura friulana
a ridosso della laguna
di Marano Lagunare,
che con il suo clima
ne caratterizza il vino.
I figli Sergio e Clara
in collaborazione
famigliare, attualmente
conducono 40 Ha
di vigneto, non
trascurando la
tradizione del padre
che ha lasciato loro un
notevole bagaglio di
esperienza, seguendo
una moderna tecnologia
che garantisce una
costante crescita
qualitativa. L’ambiente
in cui si trova la cantina,
è di grande suggestione
naturalistica, in
quanto confina con
l’oasi faunistica di
Marano Lagunare,
la cui importanza ha
rilevanza mondiale
per le specie di uccelli
acquatici che la
frequentano. L’obiettivo
principale dell’azienda
è di produrre vini di
qualità vinificando
esclusivamente le
proprie uve.
Abbiniamo l’efficacia del servizio alla
qualità del prodotto: è la combinazione
vincente per un rapido start-up e per
prestazioni di lungo periodo. Da 45 anni.
prestazioni
da record
40
1-2-3-4 di copertina2013.qxd:1-2-3-4 di copertina
Stampaggio
tecnopolimeri
termoplastici
termoindurenti
e costruzione stampi
10-07-2013
7:16
Pagina 3
1956 - 2013
Soluzioni per il futuro dell’uomo.
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mobile
industrial
photovoltaic
L’energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma continuamente.
Oltre cinquant’anni di esperienza, competenza e professionalità ci
permettono di integrare elettronica, idraulica e meccanica per trasformare
l’energia e metterla al servizio dell’uomo.
Dal 1956 Bonfiglioli progetta e realizza soluzioni d’eccellenza a livello
internazionale innovative e affidabili per il controllo e la trasmissione
di potenza nell’industria, nelle macchine operatrici semoventi e per le
energie rinnovabili.