del consiglio direttivo
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1-2-3-4 di copertina2013.qxd:1-2-3-4 di copertina 10-07-2013 13:43 Pagina 1 Spedizione in abbonamento postale - 70% - Filiale di Bologna - Pubblicazione Quadrimestrale - 40129 Bologna - Via Bassanelli, 9 - 11 Maggio - Agosto 2013 Anno C - n. 2 RIVISTA DELLA ASSOCIAZIONE DIPLOMATI ISTITUTO ALDINI VALERIANI 1-2-3-4 di copertina2013.qxd:1-2-3-4 di copertina Certificati di analisi Controlli non distruttivi Prove meccaniche Impianti per tagli a misura Consegna immediata 10-07-2013 7:16 Pagina 2 Assistenza per l’impiego ed il trattamento termico degli acciai CI SIAMO AUTOMATIZZATI PER SERVIRVI MEGLIO CONSEGNE IN TEMPI BREVISSIMI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE CON 3.000 VOCI E 20.000 TONNELLATE VI OFFRIAMO PER CONSEGNA PRONTA LA PIU’ VASTA GAMMA DI ACCIAI SPECIALI OGGI SUL MERCATO ACCIAI SPECIALI: AUTOMATICI - DA COSTRUZIONE - DA UTENSILI - INOSSIDABILI - DA STAMPI NASTRI E FILI TEMPERATI PER MOLLE BARRE TONDE MAX. MM 800 - QUADRE MAX. MM 500 - PIATTE MAX. 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Davide Sani SEDE: 40129 Bologna, via Bassanelli, 9-11 Tel. (051) 41.562.11 interno 208 - 051.353500 Internet: www.aliav.it - e-mail: [email protected] Questa pubblicazione è distribuita gratuitamente a tutti i Soci, ai Docenti dell’Istituto e alle principali Aziende di Bologna e provincia, Organo ufficiale dell’ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani. La tiratura di questo numero è di 2500 copie. Carissimi Lettori e Soci, il Consiglio Direttivo, nella seduta del 16/04/2013, mi ha conferito l’onore di rivestire la carica di Presidente di questa centenaria Associazione. Ringrazio della fiducia che mi hanno valuto accordare e spero, ardentemente, di potermela meritare. Per questo il mio impegno sarà al massimo delle mie possibilità. Dopo un primo momento di incertezza e perplessità, ma anche di soddisfazione, giungono i momenti di riflessione e di esame della nuova condizione. L’anno scorso abbiamo festeggiato il primo “centenario” dalla fondazione e, per una strana combinazione di date, come nuovo presidente, mi corre l’onere e l’onore di dare inizio al secondo. Eredito una tradizione di grande prestigio, rappresentata per lungo tempo da persone di grande autorevolezza e competenza. I miei Predecessori hanno dato contributi veramente considerevoli e sarà molto impegnativo conservare questa eredità. Vero è che, come loro, posso contare su un Consiglio Direttivo composto da persone veramente splendide, capaci e competenti che, con grande dedizione e impegno, hanno contribuito ai successi di ALIAV tra difficoltà che non mancano mai ma, soprattutto, per le iniziative che hanno progressivamente dato voce e prestigio all’Associazione. Conterò molto su di loro per espletare al meglio il mio compito ed essere degno della fiducia che mi hanno accordato nell’interesse esclusivo di ALIAV. È chiaro che la nostra attività ed il nostro impegno sono rivolti alla scuola dalla quale siamo usciti licenziati e/o diplomati, alle Istituzioni e agli Industriali del nostro territorio. A questi ultimi, che ci hanno sempre sostenuto concretamente, è rivolta la nostra attenzione per conoscere e fare nostre le loro esigenze, per trasferire agli studenti tutti gli elementi per meglio indirizzare le loro scelte di indirizzo. Con la scuola, attraverso il Dirigente Scolastico Ing. Grillo ed il Corpo Insegnante, facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo sarà materia utile per sensibilizzare le Istituzioni sulle reali necessità e sollecitare il loro sostegno. Siamo tutti consapevoli del momento particolarmente difficile che ci troviamo ad attraversare, ma proprio per questo l’impegno del Consiglio Direttivo e del Presidente, dovrà essere massimo e senza soste. Questa e anche l’occasione per presentarmi a chi non mi conosce informandovi, brevemente, su cosa è stato il mio lavoro fino ad oggi. Mi sono diplomato nella specializzazione “ edilizia nel 1965, quando ancora l’ Aldini-Valeriani era nella sede storica di via Castiglione 40. Ho iniziato la mia vita lavorativa quell’anno stesso operando in cantieri autostradali sul tronco Pescara-Vasto dell’attuale autostrada A14. Sono poi rientrato a Bologna per occuparmi di cantieri edili di civile abitazione con imprese locali, in varie zone della nostra città e provincia. La svolta e avvenuta quando l’ azienda, allora Anonima Castelli, leader nella produzione di arredi per l’ufficio, decise di affidarmi la gestione del settore “ chiavi in mano “ oggi più modernamente contract “ rivolta a grandi cantieri e grandi opere, cui aveva dedicato particolare attenzione. Sempre cantieri, sempre edilizia che si concludeva con il tocco finale dell’arredamento. Graziano Zanetti CONTI CORRENTI ALIAV: C. C. postale 20515409 C.C. Bancario presso EMILBANCA codice IBAN: IT 91S 07072 02408 031000089463 CODICE FISCALE: 80096230372 - PARTITA IVA: 02093511208 AUTORIZZAZIONE: N. 2939 Tribunale di Bologna del 9 Febbraio 1961 ELENCO INSERZIONISTI: BOLOGNA ONORANZE - BONFIGLIOLI RIDUTTORI - CIAS ACCIAI ELETTROSTAMPERIE POPPI - TECNORULLI -TIOLI GIORGIO - VINI BORTOLUSSO NUOVA G.B. GNUDI BRUNO - LI.PE. LITOGRAFIA PERSICETANA - PROTERM Il C. D. e la Segreteria ricevono i Soci ogni martedì sera dalle 21 alle 22,30 nella sede di via Bassanelli, 9-11. La riproduzione degli articoli, anche parziale, è permessa solamente citando la fonte. I manoscritti e le fotografie non verranno restituiti. Gli articoli pubblicati, anche a carattere scientifico, rispecchiano soltanto il pensiero degli autori e non comportano responsabilità della direzione. 003_ALIAV_n2 2012.qxd:ALIAV_n2 2011 10-07-2012 12:07 Pagina 8 4 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani riunioni leleriunioni le riunioni delconsiglio consigliodirettivo direttivo consiglio direttivo del di MAURO CAVICCHI di MAURO CAVICCHI di MAURO CAVICCHI ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Riunioni dal 12 Marzo 2013 al 14 Maggio 2013 Riunioni del del Riunioni ConsiglioDirettivo Direttivodell’ALIAV dell’ALIAV Consiglio 12 Marzo 2013 - Il Presidente Graziano Zanetti, il Vice-presidente Colliva Carlo e il consigliere Dal-l’Omo Carlo, si sono consultati per l’allestimento dei cartoncini con i contenuti per il prossimo NOA 2013, da inviare ai partecipanti della manifestazione, che ricordo si svolgerà il prossimo 19 maggio. - Abbiamo ricevuto la visita di tre coordinatori del comitato genitori dell’Istituto Aldini-Valeriani e Sirani la prof.ssa Iva Evangelisti, l’ing. Marco Bortolini e il rag. Paolo Meren. - I gentili ospiti si sono intrattenuti con il Presidente, per creare un rapporto di collaborazione molto fattivo, volto ad entrare in contatto con i giovani studenti, fin dalle prime classi. - Il presidente ha poi ricordato ai consiglieri, le prossime scadenze che ci vedono impegnati tutti per l’imminente NOA 2013. 19 Marzo 2013 - Serata contraddistinta dall’assenza del Presidente per ragioni di salute; anche il consigliere Turra P.I. Raoul ha dovuto assentarsi, e ciò per un doloroso mal di denti. - Abbiamo avuto come ospiti i Periti Industriali sig. Manfredini Romeo e sig. Grazia Orfeo, che hanno dato la loro adesione al prossimo NOA 2013. - Al riguardo evidenzio le numerose telefonate ricevute a tal fine dagli imminenti festeggianti. - I consiglieri presenti si sono consultati sui vari e prossimi compiti dell’Associazione. 26 Marzo 2013 - Ancora assenza del Presidente, non completamente ristabilito dal recente intervento. - Abbiamo ricevuto la visita del sig. Manara P.I. Ivano, che ha accompagnato un suo collega P.I. edile sig. Zanetti Graziano. Visitazione particolarmente gradevole poiché il sig. Zanetti ha dichiarato di avere un lasso di tempo libero da dedicare ad una eventuale collaborazione con l’A.L.I.A.V. - È stato terminato il cartoncino con i contenuti della prossima manifestazione del NOA 2013. Sarà inviato ai partecipanti appena sapremo il nome del nuovo Presidente A.L.I.A.V., dopo la riunione dell’Assemblea Generale del 13 aprile p.v. - Il consulente esterno sig. Veronesi Cesare, ha portato in sede alcuni pacchi della Rivista n. 1 del 2013. - I consiglieri si sono confrontati con i vari temi concernenti l’attività dell’A.L.I.A.V. 9 Aprile 2013 - Rientro del Presidente alle riunioni del Consiglio Direttivo, anche se ancora dolorante per i postumi dell’intervento subito recentemente. - Il consigliere Borghi P.I. Livio ha riposto negli appositi scaffali il n. 1 della Rivista, arrivata recentemente in sede. - Il consigliere Benfenati P.I. Giuseppe ha compilato gli ultimissimi inviti per il NOA 2013. - È serpeggiata, fra i consiglieri, qualche preoccupazione per la mancanza di elementi giovanili all’interno del consiglio direttivo e ciò per il buon proseguo dell’attività dell’Associazione. Forti incertezze per la ricerca della persona che dovrà svolgere il compito di presidente dell’A.L.I.A.V. essendo, come noto, dimissionario l’attuale incaricato Zanetti P.I. Andrea. - Il tesoriere Zacchiroli P.I. Pierluigi, ha presentato al consiglio la relazione finanziaria, specificandone i vari capitoli, che è stata approvata all’unanimità. 16 Aprile 2013 - Riunione al completo per l’elezione del nuovo Presidente, del comitato di Presidenza e dei Consiglieri. - Dopo uno scambio di opinioni fra i presenti, si è proceduto alla votazione. Poggi Claudio Chirico Giuseppe Pederzini Giorgio Orsi Mario Zanetti Andrea Pazzaglini Giuliano Rambaldi Walter Grazia Orfeo Maldini Gabriele Marzi Claudio Landuzzi Tiziano Grandi Agostino Orsini Giovanni Orsini Giovanni Maldini Gabriele Cavrini Marco Soverini Daniele ROVERSi Roberto VARI (CON IMPORTI INFERIORI A €10,00) € € € € € € € € € € € € € € € € € € 14.00 14.00 14.00 14.00 34.00 64.00 14.00 20.00 14.00 14.00 14.00 24.00 14.00 10.00 10.00 14.00 24.00 24.00 € 28,00 5 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani - Il risultato è stato praticamente senza interposizioni, ad esclusione della nomina a Presidente. - Infatti le preferenze sono risultate in parità fra il sig. Manara P.I. Ivano e il sig. Zanetti P.I. Graziano; si è proceduto quindi a una nuova votazione e la maggioranza dei voti è andata al sig. Zanetti Graziano Perito industriale edile, che è quindi risultato il nuovo Presidente dell’A.L.I.A.V. - Si è poi provvisto a festeggiare il neo-eletto con un brindisi di benvenuto con una maiuscola bottiglia di spumante. - Il nuovo Presidente ha ringraziato tutti i presenti per la fiducia accordatagli, ricordando la fattiva e notevole opera di lavoro del Presidente uscente sig. Zanetti P.I. Andrea. 23 Aprile 2013 - Prima riunione del Consiglio Direttivo con il neo-Presidente Zanetti P.I. Graziano. - Sono state affrontate le prime tematiche inerenti ai compiti dell’A.L.I.A.V. - Si è creato così un clima di affinamento fra i nuovi e vecchi consiglieri e il Comitato di Presidenza. - Il consigliere Grazia P.I. Adelmo ha generosamente offerto delle ottime raviole, e per completare il tutto il sig. Veronesi Cesare ci ha prodigato una mezza dozzina di bottiglie di eccellente vino. - Abbiamo così festeggiato la prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo. 30 Aprile 2013 - Il Presidente inizia ad entrare più in profondità nelle tematiche che aspettano all’Associazione ed alla relazione personale con i consiglieri. - Si è concordato con il consigliere Dall’Omo P.I. Carlo per la distribuzione dei premi A.L.I.A.V. - Sono 12 premi 200 E ciascuno, che vanno assegnati ad altrettanti alunni che si sono dimostrati più meritevoli durante gli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012. - È stato terminato l’imbustamento degli inviti per il prossimo NOA 2013, che saranno spediti entro la settimana prossima. 7 Maggio 2013 - Il consigliere Dall’Omo Carlo ha cortesemente portato in visione al Presidente, l’elenco degli ex alunni, ora periti industriali, che verranno premiati nel corso della manifestazione del prossimo NOA 2013. - Come detto, di tratta di alunni che si sono dimostrati più meritevoli durante gli anni scolastici 20102011 e 2011-2012. - Si è conferito sulla prossima visita sociale al Gelato Museum Carpigiani, che avverrà il 1° giugno alle ore 9,30. - A tal proposito si è steso un primo elenco di partecipazioni all’evento. - Il Presidente e i consiglieri Grazia P.I. Adelmo e Zacchironi P.I. Pierluigi, si sono consultati per la definizione del buffet del NOA 2013. - Il consigliere Dall’Omo P.I. Carlo ha dato conferma per l’allestimento dei tavoli da parte dell’Istituto A.V.S. - Fra i consiglieri tutti, si è ritenuto opportuno porre in evidenza, durante il corso della manifestazione, un copioso numero di volumi sulla storia dell’Istituto Aldini-Valeriani. 14 Maggio 2013 - Intensa attività per la preparazione della manifestazione del NOA 2013, che si svolge domenica prossima 19 maggio, ed ancora conferme telefoniche per detta cerimonia. - Sono stati approntati gli attestati e relativi premi, per gli alunni più meritevoli, come scritto nel precedente verbale. - Il Presidente Zanetti P.I. Graziano ha fatto una panoramica generale, affinché il prossimo NOA si svolga nei migliori dei modi ed anche con un augurabile successo. - Il Vicepresidente Colliva P.I. Carlo e i consiglieri Borghi P.I. Livio e Benfenati P.I. Giuseppe hanno preparato, nei contenitori, le medaglie Oro e Argento che verranno assegnate ai relativi premiandi. A Roberto Bugané la stella al merito del Lavoro È intenzione di tutto il Consiglio Direttivo dell’ALIAV congratularci con il nostro Socio e amico – Buganè Per. Ind. Roberto – il quale in data 19 aprile u.s. gli è stato conferito, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Prof.ssa Elsa Fornero, il riconoscimento di “Maestro del Lavoro” acquisendo di fatto la Stella al merito del Lavoro. Diplomatosi alle Aldini nel 1957 specializzazione radiotecnica, iniziò a lavorare dopo pochi giorni presso la SBE (Società Bolognese di Elettricità – poi ENEL), si è trasferito per lavoro in tutta Italia raggiungendo la dirigenza nel 1991, sempre per lavoro ha viaggiato negli Stati Uniti d’America a fine carriera, abbandonata poi, per raggiunti limiti di età nel 1997 dopo quarant’anni di attività. Ora vive a Roma attorniato da diversi nipoti. Appassionato di baseball, sport emergente dell’epoca, non lo ha mai abbandonato dal 1952: da quando il Prof. Franco Bucchi gli propose l’acquisto del primo abbonamento alla squadra bolognese, raggiungendo incarichi prestigiosi nell’ambito della Federazione Italiana. Per sapere di più della sua storia rimandiamo il lettore alla pag. 26 della precedente rivista ALIAV (1/2013) in cui abbiamo pubblicato un intero suo articolo. Complimenti ancora amico Roberto e vogliamo evidenziare, come tu stesso hai voluto sottolineare, come una piccola parte del merito del tuo ambìto riconoscimento lo si debba anche all’Istituto Aldini Valeriani che ti ha saputo adeguatamente formare. 6ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani le riunioni assemblea generale del dei consiglio Soci direttivo di MAURO CAVICCHI di MAURO CAVICCHI Riunioni del Generale 97 Assemblea Consiglio dei Soci Direttivo dell’ALIAV a Sabato 13 aprile 2013 andata deserta la prima convocazione delle ore 8, alle ore 9 si è riunita in seconda convocazione nella Sala Ratta presso gli Istituti Aldini-Valeriani Sirani, la 97a Assemblea Generale dei Soci con il seguente Ordine del Giorno: 1. Nomina del Presidente dell’Assemblea 2. Lettura ed approvazione del verbale della 96/ma Assemblea 3. Relazione del Presidente dell’ALIAV all’Assemblea 4. Relazione finanziaria, approvazione rendiconto consuntivo 2012 e preventivo 2013 5. Elezione del nuovo Consiglio Direttivo 2013-2015 6. Prossima manifestazione Nozze d’oro e d’argento col diploma (NOA 2013) del 19/05/2013 7. Varie ed eventuali Presenti: Zanotti Andrea, Stanzani Gabriele, Zacchiroli Pier Luigi, Cavicchi Mauro, Veronesi Cesare, Zanetti Graziano, Grazia Adelmo, Dall’Omo Carlo, Benfenati Giuseppe, Borghi Livio, Maldini Gabriele, Cavrini Marco, Grazia Mauro, Orsini Giovanni, Baravelli Primo. Presenti per delega: Colliva Carlo, Finelli Marco, Turra Raoul, Grazia Orfeo, Manferdini Remo, Mazzoni Paolo. Interviene brevemente il Dirigente scolastico dell’Istituto Aldini-Valeriani Sirani Dott. Ing. Salvatore Grillo, che ha portato un discorso di saluto ai partecipanti all’Assemblea Generale dei Soci, con un plauso alla collaborazione dell’ALIAV con l’Istituto sommamente gradita. Ha invitato altresì l’ALIAV a non appiattirsi sui soli compiti statutari, ma entrare maggiormente in unione con l’attività dell’Istituto, creando, ad esempio, corsi ad hoc per situazioni mirate. Punto 1 Nomina del Presidente dell’Assemblea. Viene eletto Presidente dell’Assem- blea il Consigliere Zacchiroli Pier Luigi che accetta, compiaciuto per la fiducia accordatagli. Punto 2 Lettura ed approvazione del verbale della 96/ma Assemblea. Essendo a suo tempo detto verbale pubblicato sulla rivista, viene dato per letto e approvato all’unanimità. Punto 3 Relazione del Presidente ALIAV all’Assemblea. Essendo a suo tempo detta relazione pubblicata sulla rivista, viene accettata all’unanimità. Punto 4 Relazione finanziaria: approvazione del consuntivo 2012 e del bilancio preventivo 2013. Il Tesoriere Zacchiroli Pierluigi, presenta la relazione economica 2012 e il preventivo 2013 rispondendo alle delucidazioni richieste. Si passa all’approvazione che viene all’unanimità. Punto 5 Elezione del nuovo Consiglio Direttivo 2013-2015. Votazione che vede la conferma dei precedenti Consiglieri ad esclusione del Presidente uscente, più la nomina di nuovi Consiglieri. Punto 6 Prossima manifestazione Nozze d’oro e d’Argento col diploma (NOA 2013) il 19 maggio 2013. Fattive considerazioni sulla prossima manifestazione. Si valuta la stampa di un grande cartello da esporre durante il convegno per attirare l’attenzione dei partecipanti sulla pubblicazione del libro sulla storia dell’Istituto Aldini-Valeriani. Punto 7 Varie ed eventuali. Scambio di idee fra i partecipanti. Alle ore 11,30 l’Assemblea Generale, non avendo altro da deliberare, viene chiusa. Relazione per la 97a assemblea ALIAV del 13 aprile 2013 (prima lettura) Siamo giunti puntuali all’appuntamento assembleare, questa ‘edizione’ è più impegnativa data la concomitanza delle elezioni ALIAV. Una retrospettiva dell’anno 2012 ci consente di tirare le somme di un periodo veramente ‘completo’ vissuto intensamente per il raggiungimento di importanti obbiettivi ed anche , purtroppo, con la registrazione di alcuni tristi avvenimenti e di qualche risultato mancato. Il 2012 è stato vissuto, con tutto l’im- ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani pegno possibile, per portare a buon fine la pubblicazione del libro sulla Scuola, la ricerca dei finanziamenti, l’organizzazione della sua pubblicizzazione e la distribuzione. In pratica è stata la positiva conclusione di tre lunghi anni di un eccitato lavorio, oltre il necessario. I risultati in fatto di immagine, di interesse ed apprezzamento complessivo hanno ripagato tutti coloro i quali si sono impegnati a fondo per la riuscita del progetto che resterà una pietra miliare della storia dell’Istituto Tecnico A-V. e del nostro sodalizio. Il 2012 verrà ricordato per la proclamazione di “ALIAV CENTENARIA”: grande appuntamento epocale per tutti noi soggetti ‘aldiniani’ impegnati a portare avanti le attività sociali nel totale e condiviso rispetto dello Statuto. Qui si è veramente concretizzato ‘l’orgoglio del sentimento aldiniano’e si è palesata la volontà di far apparire l’Associazione in tutta la sua importanza di potere e di volere rappresentare un secolo di affiancamento all’Istituto , nonché di rendere omaggio alle migliaia di P.I. che ci hanno preceduto e di testimoniare il peso del loro lavoro per la storia della città di Bologna. Siamo pertanto fieri di poter affermare l’unicità dell’ALIAV, nel settore del post scolastico, in Europa e di essere in grado di dare continuità alle intenzioni dichiarate nel 1912 dai fondatori. Pertanto oggi possiamo contare, anche, sull’importante ed esplicito apprezzamento del Dirigente scolastico di AVS l’ing. Grillo Salvatore. Essendo giunta ALIAV a questa soglia centenaria in buona salute, sta ora ai nostri successori l’affrontare il secondo secolo davanti ad uno scenario, purtroppo, non molto allegro. Il 2012 verrà ricordato altresì per la perdita di due ‘grandi’ amici e collaboratori di notevole importanza vuoi per la loro figura di uomini colti e capaci, vuoi per la loro dedizione alle nostre attività , mi riferisco con deferenza e ricordo affettuoso a Gualtiero Baravelli e ad Alfio Benda che ci hanno lasciato in autunno . Per quanto premesso troviamo una giustificazione al non aver sviluppato degnamente le altre attività classiche tipo : visite ad aziende, i sabati dell’ALIAV, l’acquisizione di nuovi soci e l’acquisizione di nuovi sponsor. Per contro è proseguito, nella norma, il lavoro preparatorio del NOA 2013 a cura di Colliva e Borghi con sempre nuovi problemi per la ricerca degli indirizzi. In tutto questo ‘cantiere’ l’amministratore Zacchiroli ha tenuto bene le 7 redini mantenendo il controllo dei conti con regolarità , severità e parsimonia, con la supervisione del dott. Paolo Mazzoni. Altro reparto che ha lavorato sodo, nonostante tutto, è quello della rivista gestito da Cremonini e Veronesi, le edizioni sono uscite con regolarità e con buoni contenuti, cronache, notizie e vari altri elaborati. Qui si impone un complimento, particolare e meritato a Benfenati per la sua interpretazione del ruolo di vice redattore svolto con mordente capacità di valide iniziative. Ultimo ma non per ultimo un ‘bravo’ anche a Cavicchi che veramente si da da fare nel suo ruolo di segretario riuscendo persino a farmi firmare i resoconti delle riunioni . Un plauso a Finelli nuovo valido supporto culturale ed operativo per le cronache, per le conferenze e per i giovani, a Dallomo per la cura del trait d’union con la Scuola e le Arti Grafiche di Pedrini, che ringraziamo per i lavori prodotti, infine a Stanzani e a Turra per le zirudelle e per i racconti di guerra scritti per le nostre pagine con l’apporto di una schietta ‘bolognesità’ in tono con il nostro spirito conviviale. ALIAV deve andare avanti per il percorso del secondo secolo con rinnovate energie,idee e realizzazioni forte del suo passato ! 8 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Relazione al rendiconto 2012 prenotazioni per la cerimonia del prossimo anno. - SPONSORIZZAZIONE ED ELARGIZIONI PER IL LIBRO (“Storia di una grande scuola ALDINI VALERIANI”): Questo programma editoriale, a ricordo dei 100 anni di associazione ALIAV, è stato un discreto successo essendo riusciti a coprire le spese più ingenti con i contributi degli sponsor; le elargizioni di molte persone fisiche, ditte ed enti hanno contribuito a rendere la partita contabile più consistente e quindi a coprire quasi le spese di approntamento. - ACCANTONAMENTO TEMPORANEO 2011: Questa voce riguarda la quota che è stata accantonata, nel rendiconto della precedente gestione, al fine di coprire le spese ingenti che non erano state fatte a fine 2011, ma eseguite all’inizio della gestione in esame. le riunioni del consiglio direttivo RICAVI: di MAURO CAVICCHI - QUOTE SOCIALI: La gestione delle quote sociali ha continuato a mantenersi discretamente buona anche se l’incidenza dei morosi è leggermente aumentata rispetto all’anno precedente (5,7%); questo ovviamente comporta un impegno abbastanza gravoso per limitare questo valore al minimo con solleciti vari, che normalmente danno esito positivo. - I ns. continui solleciti a mezzo posta comportano però un ulteriore spesa postale che la puntualità dei versamenti sociali avrebbe potuto evitare. - INTERESSI ATTIVI: il valore è sempre esiguo, visti i tassi in vigore e la liquidità disponibile abbastanza contenuta. - INTROITI PUBBLICITARI: Questi introiti si sono leggermente contratti a causa di alcune defezioni dovute a risparmi che diverse aziende hanno pensato di effettuare e quindi di ridurre le spese pubblicitarie. - VITAMINE: In questa gestione si è riusciti ad avere un notevole miglioramento negli emolumenti spontanei ed il risultato è scaturito anche dall’approntamento e presentazione del libro riguardante il centenario ALIAV. - PROFITTI DIVERSI: Parametro di riferimento al NOA ed alle prime Riunioni del dell’approntamento e stampa del libro ha subito aumenti dovuti a delle variabili redazionali e grafiche che non erano state preventivate, ma che si sono presentate in fase finale pre-stampa. - AMMINISTRAZIONE: Le spese amministrative sono state mantenute ad un livello molto contenuto come nella precedente gestioni; la voce “varie” che viceversa risulta di valore molto consistente è dovuta al saldo di una fattura del 2011 riguardante l’acquisto di medaglie per il NOA relativo. - ONERI FISCALI: Riguardano il costo del bollo su conto corrente addebitatoci dalle poste e IVA. Consiglio Direttivo dell’ALIAV COSTI: - INTERESSI PASSIVI: Interessi passivi di banca o postali in effetti non ce ne sono dato che il saldo dei conti è sempre stato positivo; possiamo invece dire che è più valido analizzare il parametro “spese bancarie e postali” che è in linea con la discreta movimentazione di operazioni (per il ns. tipo di associazione) - RIVISTA / LIBRO: Il costo complessivo è notevolmente consistente e mentre il costo della rivista si è mantenuto al livello della precedente gestione quello RIEPILOGO: - Tenendo conto di quanto evidenziato dalle voci ricavi e costi risulta un avanzo di gestione di € 5.213,57, ma dato che per la chiusura delle partite contabili riguardanti l’approntamento del libro esiste ancora un debito (che verrà saldato entro il primo trimestre 2013) di € 6.150,00 riteniamo conveniente accantonare la quota di € 5.200,00 al fine di non rendere poi gravosa la gestione del prossimo esercizio ed essendo una partita dell’esercizio in esame. - A seguito di quanto suddetto il rendiconto si chiude in pareggio ed il piccolissimo residuo verrà accantonato nel fondo di riserva. Il Tesoriere Pier Luigi Zacchiroli 9 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV organigramma da PIERLUIGI ZACCHIROLI Consiglio Direttivo Biennio 2013-2015 Telefono - Indirizzo Altro recapito E-mail Presidente ZANETTI p.i. Graziano 051.767896 - Via A. Gramsci, 16/2 40057 Granarolo Emilia Vice-Presidente COLLIVA dott. Carlo 051.547741 - Via T. Laureti, 19 40139 Bologna Vice-Presidente STANZANI ing. Gabriele 051.491794 - Via Gaspare Nadi, 14 40139 Bologna 320.1641546 [email protected] Segretario CAVICCHI p.i. Mauro 051.502925 - Via Virginia Marini, 2 40127 Bologna 348.6651222 [email protected] Tesoriere ZACCHIROLI p.i. Pier Luigi 051.6259543 - Via Poma, 2240068 S. Lazzaro di S.(BO) 328.0428508 [email protected] Consigliere BENFENATI p.i. Giuseppe 051.9915680 - P.zza Caduti S. Ruffillo, 6 - 40141 Bologna 329.0833228 [email protected] Consigliere BORGHI p.i. Livio 051.6368307 - Via Fossolo, 6 40138 Bologna 346.3622770 Consigliere DALL’OMO p.i. Carlo 051.481595 - Via Arcangelo Corelli, 11 - 339.1782793 [email protected] 40141 Bologna Consigliere FINELLI p.i. Marco 051.467305 - Via Ravenna, 10 40139 Bologna 338.1799003 [email protected] Consigliere GRAZIA p.i. Adelmo 051.701772 - Via Fosse Ardeatine, 10 40013 Trebbo di R.(BO) 335.7021666 Consigliere GRAZIA p.i. Orfeo // - Via 2 Giugno, 8 40012 Calderara di R. (BO) 348.9112218 [email protected] Consigliere MANARA p.i. Ivano 051.850181 - Via Flosa, 1026 40059 Medicina (BO) 389.9055296 [email protected] Consigliere MANFERDINI p.i. Remo // - Via della Piantata, 15 40057 Granarolo (BO) 348.8143140 [email protected] Consigliere ORSINI p.i. Giovanni 051.6760765 - Via Landa, 20 40050 Monte S.Pietro (BO) // Rappresentante soci aderenti: CREMONINI Angelo 051.325719 - Via F. Guarducci, 26 40128 Bologna // Consulente contabile e fiscale: MAZZONI dott. Paolo 051.402318 - Via M.E. Ledido, 218/3 40128 Bologna 051.6414216 [email protected] Consulenza grafica: VERONESI Cesare 059.931157 - Via dei Mille, 166 41010 Piumazzo(MO) 335.6266756 [email protected] Istituto Tecnico Industriale: ALDINI VALERIANI Centralino: 051.4156211 Fax: 051.353500 339.6175771 [email protected] // [email protected] // // [email protected] // // ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 10 le riunioni attività del consiglio sociali direttivo di MAURO CAVICCHI di GRAZIANO ZANETTI e ANDREA ZANOTTI Riunioni del o XXVIII Convegno Nozze d’Oro e o XXII Convegno Nozze d’Argento Consiglio Direttivo dell’ALIAV con il Diploma Domenica 19 Maggio 2013 Commento di una giornata straordinaria NOA 2013 D omenica, 19 maggio 2013, abbiamo festeggiato, ancora una volta, le Nozze d’Oro e Argento con il conferimento delle medaglie ricordo ai colleghi che hanno raggiunto i 25 e i 50 anni dal conseguimento del diploma. E’ stata questa la mia prima partecipazione ufficiale in qualità di nuovo presidente dell’ ALIAV e devo dire che non avrei immaginato modo migliore per iniziare il mio mandato. Una cerimonia ufficiale, un riconoscimento simbolico ma molto significativo di un titolo portato per tanti anni. Ma soprattutto una festa tra amici e vecchi compagni di scuola e una partecipazione famigliare di grande umanità e coinvolgimento, Se, come ALIAV, possiamo attribuirci un merito, sta nel fatto di aver riportato le persone al centro dell’attenzione. L’amicizia, il lavoro, la famiglia e un piccolo simbolo che unisce tutto e tutti e riconosce a ciascuno il lavoro svolto a qualsiasi titolo, in qualsiasi ruolo e con qualsiasi incarico e funzione. Attraverso queste ricorrenze si riper- corrono periodi di storia del nostro Istituto e della nostra città. Da via Castiglione, 40 sede storica e punto di riferimento per tanti ricordi, a via Bassanelli finalmente sede appropriata, confortevole e accogliente. Anche questa nuova sede è diventata punto di riferimento dagli anni ‘70. L’uomo torna ad essere il protagonista della propria e della nostra vita, del proprio ruolo e della propria, inesauribile funzione nel tessuto sociale. Ho detto l’uomo in senso generale ma, un’altra grande realtà di questa giornata particolare, è la presenza delle donne. Costante e significativa di una scuola che, ai miei tempi, era assolutamente maschile. Ho avuto il grande piacere di consegnare medaglie a donne che hanno raggiunto i 25 anni di diploma. Questa presenza è il simbolo di una svolta che ha coinvolto la nostra scuola e che dimostra il ruolo importante che la donna sta svolgendo nel campo dello sviluppo tecnico e tecnologico. Questi Periti Industriali, usciti dal prestigioso Istituto Aldini-Valeriani, sono stati, sono e saranno il tessuto connettivo, produttivo ed altamente efficiente del nostro territorio. Questo, a mio parere, è il significato profondo di questa bellissima giornata, di quelle già trascorse e di quelle che verranno. In un mondo che ha messo la finanza al centro di ogni scopo, il soldo al di sopra di ogni valore e che considera l’essere umano uno strumento complementare e asservito, portando mezzo mondo ad una crisi senza uguali, questo mondo ha dimenticato che sono le persone con il loro lavoro e il loro impegno, le loro capacità e i loro sacrifici, gli unici protagonisti di una, speriamo prossima, ripresa. Molti film di fantascienza hanno dato rilievo, risalto e immagini ad un, eventuale, Day After. Ebbene in un mondo immaginario devastato da eventi straordinari, è sempre l’uomo, con il suo ingegno ed il suo lavoro, a dar vita e speranze in un nuovo mondo. Dobbiamo non dimenticare mai che sono l’ingegno e l’operosità delle persone che possono mantenere in movimento e far progredire la storia e la nostra civiltà. Senza il lavoro non c’è futuro, senza il lavoro dell’uomo non c’è economia, cultura, arte, musica, impresa e commercio. E’ storia. Per questo vedere colleghi che si ritrovano alcuni dopo molti anni, che si abbracciano, che ricordano i colleghi scomparsi e che condividono queste emozioni con le loro famiglie è stato un grande conforto e una forte emozione. Facciamo in modo di coinvolgere sempre più neo diplomati a questi avvenimenti e ricorrenze, affinchè diventino l’ipoteca su un futuro che dovrà restare prova tangibile dell’opera dei Periti Industriali. L’Aldini-Valeriani ha oltrepassato la soglia dei 150 anni dalla fondazione; L’Aliav ha da poco festeggiato il suo centenario. Una lunga storia e ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani una grande tradizione, una realtà storicamente protagonista della nostra Bologna. Restiamo Aldiniani, ritroviamoci in ogni occasione possibile e facciamo in modo di condividere ancora tante emozioni, tante esperienze; partecipare alla nostra storia e convincere i giovani che queste sono le cose importanti della vita. Tutto il resto sono effetti collaterali. Grazie a tutti. Graziano Zanetti Da Andrea Zanotti durante il NOA 2013 05-28 Rivolgo alle autorità, alla platea degli invitati, con un particolare riguardo alle due quinte: F-Radio ed E-Elettronici del 1962 ed ai gentili sponsor sostenitori. Gentili signori e signore, autorità ed amici, sono lieto ed onorato di poter partecipare per l’ottava volta, consecutiva, a questa importante manifestazione che testimonia, con la vostra presenza così numerosa, la capacità organizzativa della nostra Associazione e la sua volontà di rendere omaggio al “Diploma di Perito Industriale” ed ai tanti “Licenziati” dell’Istituto Tecnico Aldini-Valeriani, oggi AVS (Aldini Valeriani Sirani). Il mio intervento segue i discorsi di eccellenza pronunciati dalle importanti personalità sul podio, che ringrazio in quanto testimoni e partecipi dei valori di questa adunata commemorativa colma di significati. 11 12 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Tanto è già stato detto circa: la figura del Perito Industriale, della sua importanza per la città di Bologna da sempre, ma, in particolare per il dopoguerra, delle illustri figure di imprenditori, di manager, diCAVICCHI docenti, di MAURO di inventori e di tecnici tutt’ora attivi nel consesso operativo e produttivo che costituisce l’attuale mondo del lavoro con le sue grandi problematiche di sviluppo e di occupazione ora, e per il futuro da vivere con fiducia di esiti felici. Mi auguro che le intenzioni espresse si traducano in altrettante realtà per una decisa ripresa in campo sociale, relazionale, culturale della nostra comunità ed ancora una volta con l’efficace concorso dei Periti Industriali. Ciò detto esprimo ora il mio pensiero e le mie considerazioni verso ALIAV che mi ha visto in qualità di Presidente per questi ultimi quattordici anni. Penso che ALIAV debba la sua longevità al rispetto dei dettati statutari, formulati dai fondatori più di cento anni fa, da parte di tutti coloro i quali nel corso di un secolo si sono avvicendati all’interno del sodalizio. Un rispetto fatto di piena condivisione degli intenti pronunciati, dell’indirizzo di un comportamento morale verso tutti in generale e verso i soci in particolare, di un rispetto riconoscente ed affettuoso verso la nostra Scuola e di un atteggiamento volto a rappresentare e realizzare quanto appreso in cinque anni di severo studio e non dimentichiamo l’impegno per affiancare i giovani in corso di studio fino alla fatidica quinta … per l’avvio verso la ‘sesta’: “ALIAV... il ponte fra la Scuola e la vita!”. In cento anni il nostro statuto non ha subito variazioni sostanziali, solo recentemente per una necessità di adeguamento a nuove normative nazionali si è provveduto a modifiche di carattere burocratico. Pertanto posso affermare che ALIAV ha superato due guerre, problematiche sociali e politiche di vario genere, ma sempre fedele e rispettosa della sua ‘dottrina’ è giunta sana e vitale ai giorni nostri anche se, con qualche amarezza o delusione, ammetto di non aver centrato al massimo alcuni obiettivi di vita e crescita sociale, ma l’avventura non è finita, avanti quindi con il mio più sincero augurio al nuovo Consiglio ed al neoeletto Presidente. Nel lungo periodo di cui ho fatto cenno tanti sono stati gli incontri importanti con “personalità” che contano e in più di una occasione sono state registrate le loro deduzioni e definizioni al riguardo di ALIAV. Cito quelle che a mio avviso hanno messo in risalto il profilo della Associazione: • dall’ing. Romano Volta (nostro socio e socio onorario) “…. ALIAV è anche l’amarcord delle Aldini!” – sono stato sempre d’accordo con questa affermazione e voi oggi ne siete i testimoni reali e convinti, stante le motivazioni che vi hanno portato qua da noi con i vostri amici di banco di un tempo con un sincero moto di ‘revival’ di una piccola o grande commozione presente nell’aria... • dal prof. Roberto Curti (nostro socio onorario) “…ALIAV è anche la bandiera della Scuola! - pure questa immagine ben si attaglia al nostro comportamento tenuto in tutte quelle occasioni ove si è trattato di far conoscere ad altri interlocutori la nostra attività e la nostra storia fatta di uomini diplomatisi alle ‘Aldini Valeriani’, storia così unica e significativa nel settore dell’associazionismo post scolastico. • dall’ing. Salvatore Grillo Dirigente scolastico AVS (nostro socio onorario) “…ALIAV è il trait d’union fra la Scuola e l’industria!” - anche questa piccola frase palesa l’ intenzione secondo la quale l’Associazione ha sempre operato al fianco dell’Istituto in armonia di intenti con la Dirigenza Scolastica ed i suoi insegnanti, e con la volontà di integrare ancora di più il rapporto in questa specifica ottica, stante la quantità e la qualità dei nomi eccellenti, nel campo industriale, fatta da imprenditori ‘Aldiniani’ soci ALIAV. Esprime altresì la volontà di voler agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani diplomati con quel parco di esperienze vissute di cui disponiamo. • dal prof. Giovanni Sedioli (nostro socio onorario) “… gli amici dell’ALIAV ...” con l’intenzione di riferirsi al Presidente, ai Consiglieri ed ai Soci. - espressione questa oltremodo gradita e ricambiata, maturata in tanti anni di un continuo proficuo contatto bidirezionale volto a rendere onore alla Scuola che ci diplomò. • dal sottoscritto (mi sia consentito) in qualità di ex Presidente “l’ALIAV è l’espressione dell’orgoglio Aldiniano…” Francamente non trovo altre parole di commento, dirò che secondo il mio punto di vista è un sentimento, è un modo di vivere la vita nel privato, nel lavoro, nel rapporto con tutti, forti di un carattere maturato insieme alla cultura tecnica in cinque anni di seria preparazione alla vita. Forse mi sono lasciato prendere la mano, ma in qualità, anche, di premiato NOA dei cinquantenni ho cercato di avere conferma dalle definizioni citate che l’Associazione si è sempre mossa in conformità del nostro Statuto al quale anche in futuro verrà riservato analogo senso di reverenza indirizzatrice ed ispiratrice. Andrea Zanotti le riunioni del consiglio direttivo Riunioni del Consiglio Direttivo dell’ALIAV 13 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Premiazione NOA Il sistema di valutazione adottato per la premiazione nelle varie specialità è quella del raggiungimento nei 5 anni del miglior risultato conseguito superiore ai 90/100 di media finale. I PREMIATI SONO: ANNO 2010-2011 De Battisti Francesco 5a Chimica Vergara Davide 5a Elettronica e Telecomunicazioni Mengoli Leonardo 5a Elettrotecnica e Automazione Hade Mohammad Alì 5a Informatica Celati Glauco 5a Termotecnica Naldi Lorenzo 5b Meccanica ANNO 2011-2012 Borghi Lorenzo 5a Elettrotecnica e Automazione Ramanathan Ninoraj 5a Edilizia Ramponi Giacomo 5a Elettrotecnica e Automazione Bentivogli Andrea 5a Elettronica e Telecomunicazioni Lelli Giovanni 5b Meccanica Cazzoli Lorenzo 5a Informatica Consegna delle borse di studio ai più meritevoli Sabato 1 giugno 2013 Borsa di studio “Pietro Bruné” Borse di studio “Bruno Bruné” Hu Nicola Ajdini Alen Khan Abir Islam Scita Fabio Cacciari Luca Melieni Antonio Longo Mirko Bianco Marzia Ishtiaq Hassan Crapa Marcello Canè Riccardo Li Daxing Baldanza Chiara Zini Alex Luongo Vincenzo Mazzini Andrea Vurchio Alessandra Olteanu Alexandru Marius Rengucci Valentina Piazza Sonia Borse di studio “Luca e Federica” Biancone Davide Borse di studio “Ferdinando Damele” Napolitano Daniele Borse di studio “Alfio Pappalardo” Bonora Stefano Borse di studio “Alfio ed Alberto Brenda” Pazzaglia Simone Borse di studio “Bruna Biondi” Tamim Imane Baratti Marica Sabattini Andrea Pulga Silvia Borse di studio “Al miglior studente” Parenti Davide Borse di studio “Gregorio Musolino” Fedele Lucio Zanirati Andrea Mohammadi Marzia Borse di studio “Lions Club Bologna Valli Larino Samoggia” Dott. Gr. Uff. Alberto Passarelli Nanni Lorenzo Gen. Div. Pasquale Pennacchini Calanca Dario Comm. Prof. Salvatore Saccone Gelloni Arianna Associazione ALIAV Singh Gurcharanjit 14 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani le riunioni del consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI Riunioni del Consiglio Direttivo dell’ALIAV 1 10-07-2012 12:08 Pagina 33 15 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV una interessante esperienza di PAOLO MEREU Comitato genitori dell’Istituto Aldini-Valeriani e Sirani una risorsa per la Scuola del futuro M etti in circolo i tuoi libri usati. Questa è solo l’ultima iniziativa di successo del Comitato Genitori dell’ Istituto Aldini - Valeriani e Sirani. L’idea, sostenuta da un genitore di fronte all’evidenza di così tanta dispersione del patrimonio di libri al termine dell’anno scolastico, ha portato ad ottimi risultati. I libri non più utilizzati, donati dagli alunni e raccolti dal Comitato Genitori, sono stati consegnati all’Istituto che già ha provveduto a distribuirli alle famiglie più in difficoltà. Il Comitato nasce una trentina di anni fa, e la sua storia si intreccia con l’Associazione Genitori dell’ Istituto Aldini - Valeriani e Sirani. L’ Associazione Genitori (agli inizi, nell’ ottobre 1997, soltanto Aldini Valeriani, nel 1999 Aldini - Valeriani e Sirani), si forma e comincia ad operare grazie al contributo fondamentale di vari genitori dell’epoca, tra questi Franco Artoni, genitore e volontario lungimirante che ha trasmesso, con entusiasmo ed impegno costante, le esperienze dei Comitati che si sono succeduti alle Aldini (nonché aldiniano dell’Istituto serale). Comitato e Associazione si affiancano nella gestione di progetti condivisi. La sinergia di tanti apporti permette il fiorire di varie iniziative, tra queste il Corso di ingresso, rivolto ai neoiscritti, assume e tuttora continua ad assumere un ruolo strategico. Nato nell’estate del 1992 è stato opera ammirevole del Comitato e di chi più tardi farà nascere l’Associazione (in precedenza grande spazio aveva avuto l’organizzazione delle lezioni estive di recupero delle materie, attività quasi del tutto scomparsa dopo l’abolizione della ‘rimandatura a settembre’). Oggi il Comitato Genitori è anche il proseguimento evolutivo dell’ Associazione, confluita al suo ATTENZIONE ATTENZIONE IMPORTANTE IMPORTANTE Chi può far parte del Comitato Genitori? Rammentiamo a tutti che il ns. conto Rammentiamo a tuttipresso: che il ns. corrente bancario è attivo conto corrente bancario è attivo EMILBANCA presso: Ag. di Via Corticella, 56/22 EMILBANCA Bologna Ag. di Via Corticella, 56722 ed ilBologna relativo IBAN è il seguente: ed 07072 il relativo IBAN è il seguente: IT91S 02408 031000089463 preghiamo quindi tutti i soci che effettuano bonifici bancari a ns favore IT91S 07072 02408 031000089463 di utilizzare questo conto. preghiamo quindi tutti i soci che effettuano bonifici ban(per l’Italia): e. 36,00 utilizzare questo conto. Quota sociale annuale cari a ns. favore di Quota sociale annuale Quota sociale annuale (per estero - Europa): (per estero - oltremare): interno il 6 settembre 2009, e ne �ha fatto propria la mission e l’identità, continuandone le attività precedenti come Il Corso di ingresso Questo corso, esperienza unica nel panorama della scuola superiore bolognese e italiana, indirizzato agli alunni che si sono iscritti al primo anno, permette di ripassare, nelle tre settimane che precedono l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico, i concetti base delle Scienze Matematiche e dell’Italiano e di familiarizzare con la scuola stringendo le prime amicizie che accompagneranno nel tempo la nuova esperienza scolastica. L’attività ha avuto e continua a riscuotere grande successo, grazie al forte collegamento con le istituzioni scolastiche nonché alla lungimiranza di queste ultime e alla loro volontà di mantenere vivi ottimi rapporti all’interno della Scuola. Oggi è compito unicamente del Comitato Genitori migliorare e continuare il successo dell’esperienza, adeguandola alle richieste emerse nel corso degli anni. e. 46,00 e. 58,00 Di diritto tutti i genitori eletti negli Organi Collegiali della Scuola (Rappresentanti di Classe e di Istituto in primis). Ma tutti i genitori possono liberamente parteciparvi, proponendo nuove attività e sostenendo quelle in essere. Possono inoltre continuare a partecipare anche i genitori degli alunni ormai diplomati ed avviati brillantemente al mercato del lavoro o allo studio universitario. Perché partecipare al Comitato Genitori? Per cogliere appieno l’opportunità di conoscere a fondo il mondo dei ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 11 16 propri condividendolo con altri misurafigli, di oscuramento per limitare genitori all’interno È un la visibilità ai pilotidella degliscuola. aerei inpo’come ‘agire’ nel mondo scolastico cursori notturni. eGià ‘viaggiarci’ malampioni non da era buio,all’interno, non c’erano soli. stradali e quelli esigui fili di luce Partecipare è anche unancor modo perterendevano l’ambiente più di MAURO CAVICCHI favorire la collaborazione tra la cotro e minaccioso. Cominciammo Scuola, le Famiglie e leper altre Istitusì i trasporti, un’arma volta, 3 zioni impegnate nel campo educabombe a mano solo per volta, o tivo, climaPer di reciproco aiuto l’unaino un le altre. alcune volte anedò rispetto propri come di ciascun bene. dei Un ruoli bel giorno, al socomponente. genitori, sostenuti dal lito, veniamo Isu da Tripoli, imbocComitato, mettereBazzanea disposichiamo la possono via Provinciale zione tempo, energie idee per far se, arriviamo davanti ed al cavalcavia crescere la risorsa Scuola. della ferrovia, proprio in corrisponPartecipare al Comitato denza del piazzale doveGenitori più tardi si significa, definitiva, condividerne compirà ilinfamoso eccidio delle S.S. lo Statuto pubblicato nellaManfred sezione comandate dal capitano dedicata Schmidt.del portale web della Scuola www.iav.it. Il giorno 10 ottobre 1944, un reparto di S.S., la feroce guardia hitleriana al comando del capitano Manfred Schmidt (all’epoca 30 anni), Quali le prossime compiva una orrenda carneficina ai iniziative del seviziati, Comitato? danni di 13 civili, legati al collo con filo spinato, falciati alle Un’iniziativa poco conclusasi, gambe con i da mitra affinchè il pesoil 4 maggio, portato alunni, e dei loro ha corpi straziasse le genitori loro carni persone interessate ad essendo una visitaglialla soffocandoli a morte, almostra multimediale sul beri perpermanente l’impiccagione troppo bassi fenomeno terremoto, allestita all’inper la bisogna. terno della Scuola, è stataaiun’espeAlcuni erano stati legati cancelli rienza importante, cheesistenti. si pensa Al di di alcune ville tuttora riproporre. cavalcavia del comune di CasalecGuardando oltre, tra le iniziative future in programma lancio di chio diè Reno. Lato via ildei Martiri. Bando perpreparato borse di studio a tema. In Avevamo la sporta con le queste settimaneframmiste si stanno avagliando solite “Balilla”, patate, diverse proposte per di arrivare una eccoti un bel posto bloccoaddei rescelta miratacon e significativa modi pubblichini un gerarcadei in boreghese tempi. che, uscendo dalla Lancia-ArSi sta(i concretizzando, in dea gerarchi avevanoproprio quasi tutti questi giorni, un evento per il prosquel tipo di automobile), gridava a simo anno scolastico lo spirito squarciagola come uncon forsennato di aumentare la collaborazione con dove sono questi banditi comunisti eche tra lii ammazzo genitori dei ragazzi DSA. tutti. Si organizzerà una dimostrazione mattinata per Ebbi una ulteriore far conosceredilaquesti problematica dei dell’eroismo loschi figuri. Disturbi di ApprendimenUn militeSpecifici della brigata nera, divisa to. La giornata, che avrà grigio-verde, giacca senzacarattere baveri, educativo e di confronto, maglione nero a girocollo,vedrà brache coesistere una (con parteglitecnica conoalla cagarona elasticie al poscitiva una come parte ipiù scherzosa, sto dei con risvolti, primi pantasdrammatizzante, nell’intento di loni da sci) come le chiamavamo superare le difficoltà noi ragazzi, scarponi di daapproccio montagna, che formate nel tempo mitrasi asono tracolla sul petto, ci ferma, attorno a questo Si potrà fa un giro intornotema. alla bicicletta, ascoltare Carpani, mette un Fausto dito sulla sporta notissimo e chiede: cantautore signora chebolognese, cosa avete che qui interverrà dentro? così come fece, a fianco delassistesComiIo pregavo il signore che ci tato, in una mattinata se, mia madre rispose:memorabile delle bombe durante a mano!l’edizione 2012 del Corso di la presenza E ilIngresso. milite diAllora rimando: scherzatedipumoltissimi e genitori, presso re signora, ragazzi con questi delinquenti l’Associazione Ponteda della comunisti non Culturale c’è mica tanto Bionda, al Sostegno Grassi, lungo il scherzare, andate, andate. Navile bolognese, portò al era successo Nei rapporti interpersonali rigodell’iniziativa. La speranza è quella rosamente obbligatorio usare il di replicare. “voi”. Questa era un’altra delle miTante altre sono le iniziative pros- le riunioni del consiglio direttivo Riunioni del sime. Si sta Caccia sure con cuipreparando Mussolini una voleva vinceal di Bologna. Il tradizionale re Tesoro la guerra. E andammo, piano piagioco di ruolo a squadra servirà non no verso Lavino. solo per èdivertirsi. I ragazzi parteciQuesto un aneddoto del mio antipanti avranno l’occasione unica di fascismo vissuto, purtroppo ce ne esplorare allapieni ricerca di parsono statiBologna molti altri, di violenticolari e spesso sconosciuza con intriganti conclusioni tragiche. Questo ti, dimenticati nel procedere fu perché il fascismo. veloce del tempo. Mia madre è stata una madre come Iltutte Comitato Genitori, presente sul le altre. Abbiamo battibeccato portale dell’Istituto, nella bachespesso eweb anche duramente. ca internaildella ed duro impegnaQuando giocoScuola, si faceva mi to a mantenere vivaa la comunicafermavo, pensavo quell’episodio, zione conaltri gli alunni i loro genitori o a tanti vissuti einsieme alla nosta di attivare uno strapensando, famiglia diinoltre, partigiani e di opposportello di ascolto aperto a tutte sitori al regime, ai miei occhi, la le sua famiglie in una giornatadolce fissa anche di ogni espressione diventava mese. se lei continuava nel suo atteggiaLa sedesevero sarà alepiano terra dell’Istitumento aggressivo. to, saletta disposizione. Leinella non ha mai messa saputoaperché a un Infine gli incontri perio mi certo punto della periodici, discussione scambiarsi informazioni e pianificare fermassi e magari per questa mia arattività sempremi nuove e stimolanti, rendevolezza riteneva un patacsono pubblicizzati ca. Ma per questo con non preavviso mi ha fatto scritto e condiviso via posta elettroniun torto. ca con tutti gli iscritti. Il torto maggiore me lo ha fatto morendo. Mia madre era partigiana, decorata con la croce di guerra con Post scriptum due motivazioni del comando militare territoriale che conservo in corPer contatti diretti si fornisce l’indinice. Ho intenzione di lasciarle alrizzo e.mail del Presidente Signor l’A.N.P.I., perché assieme ad altri ciPaolo Mereu sul territorio facesse meli raccolti parte di un museo della resistenza. [email protected] Consiglio Direttivo dell’ALIAV 17 ALIAV ALIAV Associazione Associazione Diplomati Diplomati Istituto Istituto Aldini Aldini Valeriani Valeriani ALIAV banca - istruzione di RUGGERO BENASSI (da “Incontri” n. 100 del 2009) Da sempre accanto a Giovani e Scuola BpER un impegno che dura da oltre 40 anni L a crisi che ha colpito l’economia mondiale è, per la prima volta, globale; quella del passato che le assomiglia di più – la grande depressione degli anni trenta, anch’ essa originata negli Stati Uniti – interessò aree meno vaste del mondo e si propagò più lentamente anche se colpì le strutture produttive più in profondità. La globalità, l’interdipen denza, la questione sociale “che si fa globale” sono al centro della “Caritas in veritate”, così come lo erano state oltre quaranta anni fa nella “Populorum progressio” di Paolo VI, che costituisce il punto di riferimento di questa enciclica di Benedetto XVI: la Chiesa promuove lo sviluppo integrale dell’uomo; se non è di tutto l’uomo, di ogni uomo, lo sviluppo non è vero sviluppo. La crisi attuale conferma la necessità di un rapporto fra etica ed economia, mostra la fragilità di un modello prono a eccessi che ne hanno determinato il fallimento. Un modello in cui gli operatori considerano lecita ogni mossa, in cui si crede ciecamente nella capacità del mercato di au toregolamentarsi, in cui divengono comuni gravi malversazioni, in cui i regolatori dei mercati sono deboli o prede dei regolati, in cui i compensi degli alti dirigenti d’impresa sono ai più eticamente intollerabili, non può essere un modello per la crescita del mondo. L’enciclica ritorna sul tema antico del rapporto fra etica ed economia, rimasto saldo da Aristotele – per il quale l’economia si collegava naturalmente allo studio dell’etica – ad Adamo Smith, che riteneva indispensabile, per sprigionare le virtù del mercato, un “codice di moralità mercantile” basato sulla onestà, sulla fiducia e sulla empatia. L’enucleazione, esplicita dell’economia come disciplina autonoma è relativamente recente, della seconda metà del XIX secolo. Essa comportò la rescissione del legame con le scienze morali, ritenuta necessaria dagli “economisti puri” se si voleva far nascere una scienza volta a determinare i principi del comportamento dell’“homo oeconomicus”, basati sull’assunto di razionalità e di massimizzazione del benessere individuale. Negli ultimi decenni 1’ espulsione dell’etica dal campo d’indagine della scienza economica è stata messa in discussione, perché incapace di dar conto compiutamente degli atti umani in ambito economico e di spiegare l’esistenza delle istituzioni rilevanti per il mercato solo come risultato della mera interazione di agenti razionali ed egoisti. È una critica avanzata fra gli altri da Amartya Sen, che analizza gli effetti delle considerazioni di natura etica sui comportamenti-economici, e da 18 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Akerlof, che sottolinea l’importanza delle valutazioni di equità nella determinazione dei salari. Si tratta di un filone della teoria economica privo del nitore logico-formale di quello neoclassico, ma pronto a coCAVICCHI gliere di MAURO aspetti altrimenti trascurati dell’ agire individuale e dei riflessi sullo sviluppo macroeconomico. È chiaro che in futuro gli economisti che vogliano spiegare il funzionamento dei sistemi economici dovranno integrare queste e altre critiche simili in un paradigma più complesso ma ben più completo di quello che ha dominato il pensiero dell’ultimo secolo. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, se l’autonomia della disciplina economica implica l’indifferenza all’etica, si spinge l’uomo ad abusare dello strumento economico; se non è più mezzo per il raggiungimento del fine ultimo – il bene comune– il profitto rischia di generare povertà. Lo sviluppo non è di per sé garantito da forze impersonali e automatiche (il mercato può tutto), ma necessità di persone che lo sospingano vivendo nelle loro coscienze il richiamo del bene comune. Ogni decisione economica ha conseguenze di carattere morale. Ciò è ancor più vero nell’epoca della globalizzazione, che indebolisce l’azione nazionale di governo dell’economia e insidia così l’utilità della distinzione scolastica fra produzione della ricchezza e sua redistribuzione operata dalla sfera pubblica per motivi di giustizia. È possibile “internalizzare” la dimensione etica già nella fase della produzione, come mostra l’ampio spettro di attività economiche che sfuggono a una meccanica classificazione in “profit” e “non profit” e che si pongono anche obiettivi di natura etica e di utilità so ciale. Il Papa individua nel principio di sussidiarietà (delineato nel 1931 da Pio XI nella “Quadragesimo anno”) uno strumento importante per rispondere in prospettiva alla crisi attuale. La proposta è di affidare il governo della globalizzazione a una autorità policentrica (poliarchica) costituita da più livelli e da piani diversi e coordinati fra loro, non fondata esclusivamente sui poteri pubblici ma anche su elementi della società civile (i corpi intermedi fra Stato e mercato, nell’ originaria impostazione di Pio XI). T, 9 attualità di questa proposta risiede soprattutto nella indicazione di una autorità di governo posta sopra una realtà economica complessa che non si lascia più ridurre a poche, per quanto violente, contrapposizioni di interessi; che abbia quindi una natura “multilivello”, che faccia cioè ampio uso del principio di sussidiarietà nel senso oggi familiare agli economisti, secondo il quale la potestà decisionale va attribuita al livello su cui principalmente si riflettono gli effetti delle decisioni prese. In questo contesto il Papa richiama la necessità di un’Autorità politica mondiale, evocata già da Giovanni MUTI, come pure, in termini diversi, da Kant più di due secoli fa. E una indicazione coerente con la consapevolezza che con la globalizzazione le estemalità si moltiplicano a un ritmo impensabile solo pochi decenni fa (si pensi al caso paradigmatico del clima) e impongono in prospettiva un orizzonte planetario di governo. Su un piano più imme diato, l’interdipendenza mondiale esige urgentemente una riforma dell’ architettura finanziaria internazionale, finalizzata a un miglior funzionamento dei mercati. In questo senso vanno le proposte volte a garantire una maggiore trasparenza dei bilanci delle società, a indurre gli operatori a una maggiore sobrietà nell’accumulazione del debito, a una maggiore consapevolezza dei rischi insiti nel perseguimento del profitto e più generalmente dell’ac- le riunioni del consiglio direttivo Riunioni del cettabilità sociale di certi com portamenti. Ma al tempo stesso questi sono obiettivi indissolubilmente connessi con il profilo etico, perché volti in ultima analisi alla protezione dei più deboli. Uno sviluppo di lungo periodo non è possibile senza l’ etica. Questa è una implicazione fondamentale, per l’economista, dell’amore nella verità – “caritas in veritate” – di cui scrive il Papa nella sua enciclica. Per riprendere la via dello sviluppo occorre creare le condizioni affinché le aspettative generali, quelle che Keynes chiamava di lungo periodo, tornino favorevoli. È necessario ricostituire la fiducia delle imprese, delle famiglie, dei cittadini, delle persone nella capacità di crescita stabile delle economie. A lungo andare questa fiducia non può essere disgiunta da una istanza morale, dalla speranza profonda, nelle parole di Giovanni Paolo II, alla vigilia del terzo millennio, di “creare un modello di economia a servizio di ogni persona” (Bolla “Incamationis Mysterium”, 1998 per l’indizione del Grande Giubileo dell’anno 2000). Consiglio Direttivo dell’ALIAV La BpER per la Scuola L’attenzione che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna dedica ai giovani e alla Scuola sono concretizzate dalle seguenti iniziative: Borse di studio “Fondazione Centenario”. Sono 200, destinate agli studenti di scuola media superiore, meritevoli e di non agiate condizioni economiche che abbiano conseguito un profitto non inferiore agli 8/10. Di esse 150 (da 500 Euro), per gli studenti fino al quarto anno e 50 (da 700 Euro) per quelli del quinto anno che abbiano superato l’esame di maturità con una votazione non inferiore a 98/100 e che risultino regolarmente iscritti all’anno scolastico successivo (all’università nel caso di studenti che abbiano superato la maturità). Vi possono partecipare gli studenti con residenza nelle province di Ancona, Bologna, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Lucca, Mantova, Modena, Monza-Brianza, Parma, Pesaro-Urbino, Piacenza, Pistoia, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Verona. • Premio alla migliore tesi di laurea “rag. G. Monzani”, 2.750 Euro; • Premio di Studio “dott. Aldo Cappellini”, 2.750 Euro; • Sponsorizzazioni all’Università di Modena e Reggio Emilia; • Inserimento di n. 16 laureandi (laurea triennali) in stage per tre mesi; • Inserimento di n. 25 studenti per 5 settimane per lavoro estivo guidato; • Formazione del Personale per n. 207.500 ore; • Asilo infantile e scuola materna; • Sponsorizzazione di iniziative e convegni culturali 19 ALIAV ALIAV Associazione Associazione Diplomati Diplomati Istituto Istituto Aldini Aldini Valeriani Valeriani Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo di GRAZIANO ZANETTI (Marzia - Traduzione di Alidad Shiri) Perché studiare? M a nella vita è un obiettivo importante? Dicono che la vita senza uno scopo non è vita. Il lavoro senza uno scopo non è lavoro. Per questo io da anni sono in conflitto con me stessa. Sono sincera: o non so perché vivo. Inoltre non so perché devo studiare. Io non sono una ragazza da cui tutti abbiano aspettative e che sia stimolata a studiare. Io e le altre ragazze tante volte ci siamo sentite porre la domanda da amici e persone sconosciute: perché le ragazze devono studiare? In questa situazione io faccio sempre finta di non sentire niente e continuo a studiare. Perchè? Forse perchè ho paura di diventare una persona ignorante e analfabeta. Forse perché lo fanno anche i miei coetanei, o forse i miei genitori, così, sono contenti. Sinceramente non lo so. Io che ho 17 anni e sto studiando da 10 anni, ho preso la forte decisione di continuare con gli studi. Se Dio vuole che io riesca a passare nel mio indirizzo di studio preferito, che è informatica, mi impegnerò per le persone della mia popolazione che hanno bisogno di aiuto. Però non so se questa mia decisione potrà resistere a lungo, quando guardo alla società che mi circonda, perchè le persone che io conosco pensano che una ragazza di 17 o 18 anni sia una vergogna continuare a studiare. Per questo io non dovrei studiare e non dovrei vivere, perché per me studiare è vivere, questo vorrei io ma le persone di cui parlo non mi vogliono così. Alla fine dove andiamo? Quest’anno è per me molto impor- NE IO ENZ ATT tante, senza dubbio la mia scelta è molto oscillante: o verso il positivo o verso il negativo. Infatti l’anno scorso tanti amici sono riuscito a concludere il loro indirizzo preferito. Anche quest’anno dovrebbe essere così ed io ho cominciato ad essere in ansia nel desiderio di superare gli esami per inserirmi in questo corso. Per questo prego tanto e chiedo l’aiuto a Dio. Da qualche professore io sento che la situazione a Kabul non è adatta per gli studenti. Perché tanti sono poveri e oppressi. Nella frazione di Jaghori tanti hanno preso in affitto alloggi a Kabul per aiutare i loro figli. Purtroppo questa possibilità non c’è ancora nel nostro paese “Pato”, nemmeno per i maschi, tanto meno per le femmine. Io sento che la maggior parte delle ragazze hanno difficoltà economiche e vorrebbero guadagnare un po’ di denaro per sostenere le loro famiglie, aiutando nello studio i più piccoli. Io penso a loro e dico: Dio mio senza di te loro non hanno nessuno. Forse se non li aiuti il loro impegno difficile di 12 anni va in fumo. A causa della loro povertà non possono sostenere l’esame di ammissione. Anche quando mi trovo in classe, penso sempre a questo problema finché non mi chiama per nome il mio professore che mi aiuta a uscire da questo groviglio di pensieri, così mi concentro nello studio. Un giorno il nostro professore rispondeva a delle nostre domande sulla situazione delle studentesse, in particolare se anche noi riusciamo ad arrivare all’Università. Sorridendo lui ha risposto affermativamente, IL CONSIGLIO DIRETTIVO PER LE VACANZE ESTIVE, SOSPENDE LE RIUNIONI MARTEDì 4 GIUGNO 2013 PER RIPRENDERLE MARTEDì 18 SETTEMBRE 2013 ricordandoci il primo giorno in cui siamo arrivate in questa scuola, quando ci ha detto che avevamo già fatto un cammino e, se aravamo arrivate fin qui, saremmo arrivate anche oltre. Da questo momento in poi il mio pensiero è più sciolto. Continuo a pensare al mio indirizzo di informatica, penso alla bellezza di questo ramo. Ogni giorno vorrei mostrare il mio interesse per l’informatica anche alle persone che mi scoraggiavano dal continuare gli studi. Intraprendendo questa strada potrò far cambiare idea a queste persone. Da anni noi abbiamo avuto tante difficoltà nella vita. Non faremo fatica ad affrontare il resto, dobbiamo migliorare. Marzia Studentessa di una scuola superiore in Afghanistan, in provincia di Ghazni, comune di Pato. Questa sua lettera è stata pubblicata su un mensile locale di tipo culturale, trovato sul sito: http: // www.patomagazin.blogfa.com Commento e introduzione alla lettera In occasione della premiazione dei migliori studenti dello scorso anno scolastico, il Prof. Salvatore Grillo, Preside dell’Istituto Aldini-ValerianiSirani, ha letto questa lettera di una studentessa Afghana di 17 anni che studia, nel suo paese, una materia tecnica. Mi sono poi permesso di leggerla agli studenti che si apprestano ad iniziare, presso il nostro istituto, il loro corso di studi, riuniti con i loro genitori. Mi è sembrata molto significativa e toccante e mi piace estenderla a tutti anche in considerazione del fatto che, a scriverla, è stata una donna e la presenza femminile è un dato reale, confortante e importante, nella nostra scuola. Lascio a ciascuno di voi, il personale commento. Vi confesso che, nel leggerla, mi sono commosso. Graziano Zanetti ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 20 le riunioni ALIAV del informa consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI di ANDREA ZANOTTI, GIUSEPPE BENFENATI Riunioni del Lezione di domotica alle Aldini S Consiglio Direttivo dell’ALIAV abato 6 aprile 2013, nell’ormai abituale contesto dei “Sabati dell’ALIAV”, nell’Aula Magna dell’Istituto abbiamo ospitato l’Ing. Marco Bernardi - Dirigente della Teleimpianti S.p.A. - che ha fornito alle quinte classi Elettrotecnici, Elettronici e Informatici, una dettagliata e interessantissima lezione sulla Domatica: tecnologia che si occupa dell’automazione degli impianti domestici come illuminazione, riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, videosorveglianza, ecc. avendo come obiettivo l’efficienza energetica, il confort e la sicurezza, con il controllo di tali impianti tramite telefoni cellulari smart phone, tablet pc e pc touch screen. Teleimpianti S.p.A. è una delle splendide realtà bolognesi presente nel panorama industriale italiano fin dal 1974, specializzato nella progettazione, realizzazione e manutenzione di sistemi di comunicazione, trasmissione dati e soluzioni integrate per la sicurezza. Con la sua ormai ultratrentennale attività, Teleimpianti S.p.A. ha vissuto e partecipato allo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione e sicurezza fin dall’inizio della loro moderna evoluzione, raggiungendo con l’esperienza un’importante posizione nel mercato. È leader in ambito nazionale nell’installazione e manutenzione di sistemi di sicurezza, telecomunicazioni, telematica, videosorveglianza, TVCC, antifurto, antincendio, con una propria struttura di tecnici e ingegneri sistemisti. Oltre alle quinte classi dei corsi sopra citati, erano presenti il Past Presidente ALIAV Andrea Zanotti, il vice Preside Carlo Dall’Omo e alcuni insegnanti. Ha svolto gli onori di casa Carlo Dall’Omo presentando il tema, il Relatore e l’Azienda che rappresenta. Anche il nostro Andrea Zanotti si è prodotto in un breve intervento salutando i presenti e richiamando all’attenzione i neodiplomandi per far loro riflettere su una nuova op- ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Ambiti • Elettronica/Informatica: progettista, tecnico, sistemista • Elettrotecnica: progettista • Meccanica: progettista • Edilizia: progettista la domotica deve sfruttare al meglio le caratteristiche dell’edificio Filosofie a confronto PRO Impianto tradizionale: • Il costo dei dispositivi (interruttori, prese, valvole) è minore • Tecnologia conosciuta a ciascun elettricista Sistema d’automazione: • Flessibilità • Distribuzione della intelligenza in ciascun dispositivo • Cablaggio semplice: cavi energia solo lato attuatori • Riduzione del carico infiammabile • Adatto a costruzioni nuove ed esistenti • Riduzione dei costi d’esercizio per l’integrazione tra i sottosistemi e la facile riconfigurabilità • Gestione remota dell’impianto • Interfaccia unica per l’utente (smartphone, tablet, web, SMS) Filosofie a confronto CONTRO Impianto tradizionale: • Scarsa flessibilità • Un dispositivo, una funzione • Numero di cavi utilizzato è maggiore • Dispositivi di comando alimentati dalla tensione di rete • Aumento di costi per varianti in corso d’opera • Costi d’esercizio più alti per la mancanza di interoperabilità • Scarsa efficienza nella gestione degli impianti Sistema d’automazione: • Dispositivi più costosi • Richiede formazione e specializzazione • Spiegare al cliente il ROI (Return of Investments) portunità di lavoro in questo nuovo settore e sottolineare come la nostra Associazione abbia sempre come scopo la realizzazione del motto: ALIAV, il ponte fra la Scuola e la Vita. L’esaustivo intervento dell’Ing. Marco Bernardi, supportato da un congruo numero di slides esplicative, di cui ne proponiamo alcune, ha catturato l’interesse e l’attenzione dei giovani 21 con continuità al susseguirsi degli argomenti proposti con semplicità e logica professionale. In ultimo, a conferma di quanto sopra esposto, anche il Dirigente scolastico degli Istituti AVS, Ing. Salvatore Grillo, si è complimentato con il Relatore per la riscossione dell’apprezzamento della materia trattata da parte di tutti i presenti. ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 22 le riunioni Riceviamo del econsiglio direttivo ben volentieri pubblichiamo di MAURO CAVICCHI di ADELMO GRAZIA Riunioni del Anche allora falso in bilancio... non era un reato D Consiglio Direttivo dell’ALIAV opo le ferie 1985 lasciai il Gruppo Same Trattori; fui assunto nel marzo 1980, e dopo cinque anni iniziai una nuova attività. Ed ora è doveroso fare una premessa sulle motivazioni che mi indussero ad affrontare questa nuova sfida. All’inizio degli anni ’60 ero capo reparto attrezzeria e sperimentale allo Stabilimento O.M. di Suzzara, in provincia di Mantova e, come già accennato nei precedenti articoli, in quel periodo diversi operai e tecnici lasciarono l’Azienda ed iniziarono attività in proprio. Due miei ex collaboratori, più anziani di me, iniziarono, pure loro una attività artigiana riguardante la costruzione di infissi in alluminio anodizzato. Eravamo nel periodo del boom economico, l’edilizia era in pieno sviluppo; successivamente le aziende, verso gli anni 70, incominciarono ad investire sull’innovazione onde ridurre i costi. Anche loro si adeguarono, assunsero progettisti, operai e si orientarono nella progettazione e costruzione di attrezzature per l’assemblaggio di strutture saldate. Agli inizi anni 80 era già una ditta con una trentina di dipendenti, con una clientela a livello nazionale, dai costruttori di rimorchi, macchine movimento terra, elettrodomestici, ferrovie, ecc. La conoscenza, con questi due personaggi, col passare degli anni si trasformò in una amicizia fraterna; mantenemmo sempre contatti di lavoro. Come fornitori di attrezzature per le ditte dove ero responsabile. A livello personale furono gli unici, extraparenti miei ospiti, invitati al mio matrimonio nel 1969 nel Lazio, e nel proseguo si cementò una profonda amicizia con entrambe le famiglie. Quando la Ditta, fra le prime in Italia, si orientò sulla progettazione di isole robotizzate per saldatura, nei rapporti periodici d’incontro, incominciarono a propormi di entrare in società con loro. Avevo ormai 55 anni, mancavano pochi anni alla pensione, ed io ringraziavo e rifiutavo: “vengo quando sarò in pensione”!, poi si accelerarono i tempi; deciso di lasciare la Same, per i motivi personali già descritti, considerando lo stato familiare, lontano dai parenti, non perfetto inserimento nel contesto bergamasco, il figlio che inizia le scuole superiori, il sottoscritto che dopo decenni di operato alle dipendenze ha l’opportunità di chiudere la carriera lavorativa lavorando in proprio, decisi di entrare in società. Per motivi di repulsione e scaramantiche non apparirà mai il nominativo della società, sarà la Ditta!. Esaminai i bilanci degli ultimi anni, il portafoglio ordini, conferito con i vari responsabili, entrai socio, versando una cospicua somma. Fui assunto con lo stesso stipendio percepito in Same, funzione di direttore operativo, con la responsabilità di tutte le funzioni aziendali, tranne amministrazione e commerciale. Durante le ferie 1985, la famiglia si trasferì a Carpi, stupenda cittadina, a mezzora d’auto dal lavoro e un quarto d’ora dagli suoceri, mio figlio iniziò l’anno scolastico presso l’ Istituto Tecnico di Carpi. Da fine agosto iniziò l’operatività in Ditta; copertura ordini per oltre sei mesi, richieste preventivi da complessi prestigiosi, in atto l’installazione e collaudo di impianti robotizzati di puntatura elettrica presso due ditte di elettrodomestici. Il direttore generale e amministratore delegato, era il genero del socio fondatore più anziano, un ragioniere di 35 anni. Nei primi mesi impostai l’analisi costi dei prodotti e considerando che erano impianti specifici, il lavoro, coadiuvato dai responsabili acquisti, progetti, officina, fu immane ma di grande soddisfazione. Di ogni componente veniva elaborato il ciclo e stabilito il costo; pertanto notai che diversi fornitori incominciarono ad avere difficoltà a rispettare i prezzi, perché tutti i componenti a disegno venivano costruiti all’esterno, noi all’interno solo assemblaggio e collaudo. Dopo consolidato il processo di preventivazione e consuntivazione costi, Isola robottizata per la saldatura a punti in automatico di forni per cucine. ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Linea a 4 stazioni per assemblaggio furgone 900 T. con soddisfazione dei collaboratori, passammo, a titolo esemplificativo al confronto con i prezzi d’impianti similari già venduti o con trattative in corso. Purtroppo, nel confronto, notammo delle grosse discrepanze; impianti con prezzi sottocosto ed altri, in fase di contrattazione, con prezzi molto alti; conseguentemente ordini persi. In una riunione settimanale dei 5 soci, feci presente l’anomalia e il socio più anziano, suocero del direttore generale mi rispose “che lavorando così noi negli ultimi anni, abbiamo acquistato anche case sul Garda, o a Sanremo”!. Arriviamo alle festività natalizie; faccio presente ai soci che assieme al responsabile acquisti, progettazione, officina e tre operai faremo l’inventario conforme alle norme che da vent’anni rispetto; laborioso nel nostro caso dovendo identificare la fase in lavorazione ed anche per avere diversi impianti in corso di mantaggio. Il Direttore generale non condivide “è un buttare tempo e soldi, ci vuole occhio e si stima, in mezza giornata”!. Dopo una settimana consegnammo il dossier dell’inventario fisico al 31 dicembre 1985 firmato dai responsabili di settore e dal sottoscritto. Notai che il mio modo di operare aveva creato un certo turbamento nell’ambiente, naturalmente non incideva sulla operatività aziendale, però avevo sentore che stavo rompendo un certo equilibrio. E arrivammo al giorno della verità; un sabato mattina di marzo 1986 fu convocata la riunione dei soci per l’approvazione del bilancio 1985; il Presidente dell’assemblea era un direttore di banca coadiuvato dal commercialista della Ditta, amico del direttore generale. Nell’analisi del bilancio, al conto economico, noto che il dato dell’inventario, mi ricordo, circa 280 milioni da me rilevato, era di 480. Alzai la mano e feci presente al presidente che c’era un errore di battitura, ovvio, perché l’unico numero variato era quello delle centinaia, tutto il resto invariato. Ci fu un tentativo abbastanza goffo del commercialista e del direttore generale di giustificazione, dicendo che il metodo da me usato “era molto teorico ed adatto alle grandi aziende dove avevo operato”. Il Presidente sospese la riunione, si fece consegnare i dati inventario, le norme che avevo emesso, e quando vide che pedissequamente avevo trascritto le procedure emesse da Arthur Andersen, adattate alla nostra realtà, e che in Massey Ferguson ero stato nominato “revisore interno” dall’Andersen stessa, non approvò il bilancio, annullò la riunione e si fece consegnare i bilanci degli ultimi tre anni. Ovviamente, controllando a ritroso, con i movimenti di carico e scarico e tenendo come base il mio inventario, si dedusse, dopo tre mesi di movimenti cartacei, che da quattro anni il bilancio era falsato. Nel periodo di tempo da marzo ad agosto 1986, contattai il Beltrami, l’ex titolare della ditta omonima, che dopo la vendita si era prodigato, conoscendo il mercato mondiale, a Isola robottizata per la saldatura di particolari per carrelli elevatori. 23 fare progetti di nuovi prodotti. Nella ditta ove ero socio, il fatturato si basava su un mercato di nicchia per conto terzi, anche se era in forte espansione, ma integrare, la nostra produzione con un prodotto nostro era il sogno di tutti i soci. Nei contatti col Beltrami suscitò il nostro interesse un microescavatore, di cui ne erano stati costruiti 5 esemplari e coperti di brevetto per Europa ed America. In marzo fu stipulato accordo di acquisto del prodotto: 150 milioni a scalare entro un anno e Royalty per 5 anni, fino al raggiungimento di altri 100 milioni; l’accordo comprendeva anche la consulenza tecnica del Beltrami. Dopo quasi trent’anni, di questo progetto, ho ancora disegni principali, distinte, piani, costi e strategie; tutto ciò a ricordo di quel “geniale” romagnolo che nel dopoguerra fu il personaggio che ispirò ed aiutò i maggiori complessi italiani del settore, un esempio, negli anni sessanta produsse su licenza americana ed elaborò per il mercato europeo l’escavatore BOB CAT che tutt’ora vediamo nelle nostre strade. Cos’era questo microescavatore denominato “talpino”; un attrezzo con motore a benzina o diesel da 5HP, profondità max. di scavo 1100 mm, 150 Kg. (vedi foto). Deciso di produrlo dovevamo affrontare due problemi: il mercato e il finanziamento. Per l’analisi commerciale; contattai l’ex amministratore del Gruppo Same, il rag. Recanati che assieme all’ex direttore commerciale ci fece visita esattamente il 15 maggio, dopo l’esamina del progetto e costi, interpellando tutti i concessionari, a fine giugno ci consegnò i risultati: 100-120 macchine entro l’anno per fiere e concessionari e pianificare per il 1987 minimo la costruzione di 1000 esemplari. Stabilito il prezzo listino in 3,8 milioni (sconto 30% ai concessionari), nostro costo interno, senza trasporto 1,6 milioni. 24 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani le riunioni del consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI Riunioni del Per il finanziamento; un Gruppo finanziario di Milano, analizzato il business plan avrebbe finanziato il progetto (minimo 500 milioni). Ferie 1986 ridotte, dal 20 agosto in azienda, con soci e collaboratori stretti per definire dettagli del lancio nuovo prodotto, soddisfatti del business e accordi raggiunti. Ma dopo il sogno ci fu un brutto risveglio; da settembre la ditta in amministrazione controllata, commissario un commercialista di Mantova nominato dal tribunale; la ditta aveva una esposizione di oltre 800 milioni di cui 500 milioni per fatture scontate, su ordini di cui dovevamo ancora ordinare il materiale. Furono mesi di angoscia, pagamenti ai fornitori che slittavano, dipendenti in tensione, si pagava con acconti, clienti storici che non ci interpellavano. L’ammalato era ormai in coma irreversibile!. Il perito industriale Adelmo Grazia, dopo il non pagamento dell’ultimo stipendio, lasciò con regolari dimissioni, la ditta il 31 gennaio 1987. Il 9 aprile 1987 il tribunale di Mantova emise la sentenza del fallimento della ditta. Sintesi da imprenditore: perso tutti i risparmi di una vita lavorativa, oltre alcune decine di milioni di debito, appartamento a Bologna ipotecato, mobili a Carpi pignorati! Ma la vita continua; nel 1977 al NOA dei 25 anni di diploma, rividi un perito meccanico di Castelmaggiore, Giancarlo Parisini, allora lavoravo a Ravenna, e mantenemmo i contatti. Parisini era direttore generale alla Galletti, ed aveva una piccola società, la Costat a Funo, che progettava e costruiva attrezzature che utilizzai anche quando ero nel Gruppo Same. Poi lasciò la Società Galletti e prelevò l’Agostini-Paganelli, ditta storica bolognese nella costruzione di ingranaggi; dopo costituì la Comex, a Budrio, trasferendo personale e macchine. In quel periodo i nostri incontri si intensificarono e si trasformarono in rapporti di lavoro; al corrente della mia situazione personale, mi propose un rapporto di consulenza a Budrio come assistente alla proprietà. Eravamo agli inizi del 1987, i figli frequentavano le scuole a Carpi e decisi di accettare l’offerta e fare il pendolare. Partivo il lunedì mattina, la sera alloggiavo presso una zia a Bologna e rientravo il venerdì sera e, a volte, un salto infrasettimanale, mentre il sabato facevo visita alla ditta ancora in amministrazione controllata. Ai primi di settembre effettuai il settimo trasloco della mia vita, ci stabilimmo dove tutt’ora abito, ed i figli iniziarono le scuole a Bologna. La Comex aveva, all’inizio, un organico di una ottantina fra operai ed impiegati, con uno staff di tecnici validi, formati da un personaggio, allora capofficina, Alvisi che era “un mago dell’ingranaggeria”. Con Alvisi, al mio arrivo, ci fu una naturale simbiosi, e rimandò di due mesi la sua dipartita, per potermi assistere e collaborare nell’impatto con la realtà degli ingranaggi; lasciata la Comex, assunse l’incarico di direttore di produzione alla Ciap Honda. I contatti con l’Alvisi si sono mantenuti, vedi visita tecnica Aliav alla Ciap Honda, nel maggio 2005 e conferenza un sabato all’Aldini sul tema “ingranaggeria”. Il rapporto con la società era di reciproca fiducia; operativamente gestivo gli acquisti ed il personale come assunzioni, addestramento, collaboravo nell’organizzazione della programmazione, nel recupero costi, vedi abbinamenti e revisione layout ed assistevo il Parisini, tramite le mie conoscenze, nell’inserimento verso nuovi clienti. La Comex era specializzata nella costruzione di ingranaggi per moto, vedi Ducati, Aprilia, Cagiva e da alcuni anni, gradualmente ed agevolato dal rapporto prezzo, qualità, il Parisini si Consiglio Direttivo dell’ALIAV ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani era inserito nella nicchia della trattoristica, vedi Landini, Same, Lamborghini. In quel periodo, in Europa ma sopratutto in Francia, aveva successo il mercato delle minivetture, biposto, senza targa e il titolare, Parisini, fu abile e dopo sondaggi con uno studio di marketing, assunse tecnici, formò reti commerciali e in due anni divenne uno dei maggiori fornitori europei. Mi ricordo che i maggiori clienti erano Aixam e Ligier e si forniva il kit completo del cambio montato e tamburi freno. L’organico era in aumento, si operava su doppio turno, si aumentò il parco macchine e fu costituita una nuova società; l’Ingramoto a Funo, dove l’artigiano che la gestiva, operava con la Comex ed era uno specialista della foratura profonda. In quel periodo fu progettata da un ex tecnico della ditta mantovana fallita, una foratrice con capacità di foratura di diametro 60mm. Per una profondità di 1,5 metri, allora impianto raro in Italia. Dopo le ferie 1988, fui contattato da un dirigente della Lega Cooperative, il dott. Balestrazzi, col quale si sono instaurati e mantenuti dei buoni rapporti, per visionare una cooperativa, in provincia di Piacenza, costruttrice di parti per carrelli elevatori. Andammo una decina di volte, normalmente il venerdì e sabato; fu una parentesi estremamente interessante e ben retribuita, dove io feci l’analisi industriale e il dott. Balestrazzi quella ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani commerciale ed economica. Mi ricordo la riunione conclusiva nella sede, al fiera Dixrit, della dir. Cooperative; nella mia vita lavorativa era la prima volta che assistevo a decisioni simili!. Una decina attorno a un tavolo, io e Balestrazzi leggiamo le nostre relaziomi, con copia a tutti i presenti, il presidente lega espone in sintesi le decisioni: il presidente della ditta di Piacenza viene destituito con decorrenza immediata, restituzione auto (tornò in treno), adeguamento dello stipendio al nuovo incarico, dal mattino dopo, magazziniere e carrellista presso un’altra cooperativa. In quell’occasione mi fu offerta dal presidente, la consulenza con mansione di coordinatore industriale per le cooperative metal meccaniche dell’Emilia Romagna, sede a Bologna, auto aziendale, e trasferte, perplesso, temevo che l’ambiente non fosse consono al mio modo di operare, temevo infiltrazioni politiche, e dopo due giorni cortesemente rifiutai – no comment! In quegli anni, la Provincia di Bologna, era la culla dell’ingranaggio e i costruttori utilizzavano, in maggior parte macchine operatrici Samp, valide, assistenza in loco e con prezzi accessibili ed agevolati. Il Parisini volle rompere la tradizione Bolognese, e contattammo la Liebher, complesso tedesco di rinomanza mondiale costruttrice di macchine agricole e dentatrici. 25 Dopo vari colloqui in sede, fui inviato in Germania, assieme al rappresentante italiano, per definire impianto, accessori e trattativa definitiva. Andammo nella cittadina di Kemptem, in Baviera, circa 50 km. dopo l’Austria, posto incantevole, in collina, d’epoca imperiale romana, e dopo tre giorni, fu definito nel dettaglio il contratto per l’acquisizione di due dentatrici, una a creatore ed una a coltello, ad un prezzo uguale alla Samp; grande soddisfazione per tutti. Siamo agli inizi degli anni 90, ormai ho terminato il versamento dei contributi volontari ed inoltrai la richiesta avendo raggiunto il traguardo pensionabile. Fu in quel periodo, giugno 1990, che inaspettata ma gradita ho una sorpresa,; vengo contattato dal gruppo Sirmac di Bologna, allora gestiva sette aziende a livello nazionale, e mi offrono una collaborazione come consulente del gruppo. In giugno 1990, firmai il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, per un anno, rinnovabile con decorrenza 1° settembre; compenso 120 milioni annui lordi, autovettura in dotazione, rimborso spese. Vicino ai sessanta anni, neopensionato, girato l’Italia per trent’anni, 7 traslochi, una persona normale sta vicino alla famiglia, cura gli hobby; ma il mio caso era particolare, dovevo “recuperare”, e via per un’altra avventura! ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 26 le riunioni visite delALIAV consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI dI ANDREA ZANOTTI Cronaca delladel visita al Riunioni al “Museo del Gelato” presso la Carpigiani Consiglio Direttivo dell’ALIAV sabato 25 maggio 2013 S abato 25 maggio 2013 ALIAV è stata ospite della Azienda Carpigiani di Anzola dell’Emilia. L’incontro era stato organizzato per visitare il Museo del Gelato inaugurato nel 2011, quale articolato percorso volto per far conoscere la storia del gelato dai tempi dei re della Mesopotamia fino ad oggi, per capitoli materializzati con dovizia di foto, di testi, di citazioni e di ‘macchine’ d’epoca e moderne in un ambiente luminoso, spazioso ed accogliente. Queste le sensazioni, più forti, riportate nell’occasione: - la presa di conoscenza di un prodotto, il gelato, e delle sue molteplici funzioni: ‘nutritiva, ‘terapeutica’, di ‘socializzazione’ ed altre ancora. - un esempio di applicazione dell’ingegno umano e della ricerca tecnologica indirizzata verso un continuo perfezionamento della lavorazione attraverso lo sviluppo di ‘macchine‘ sempre più automatiche, l’autogelatiera è stata inserita fra le 34 invenzioni fondamentali del XX secolo. - il progressivo miglioramento dei canoni di pulizia per un risultato altamente affidabile dal punto di vista igienico e del tempo del suo mantenimento. - la ricerca ‘gastronomica’, molto particolare, fatta di severe selezioni degli ingredienti e del miglior miscelamento, nella consolidata tradizione culinaria, bolognesissima, della ‘gustosità’ del risultato. - la divulgazione della cultura della gelateria ad uso e consumo di tanti operatori del settore: i gelatieri, di tutte le nazionalità, che in Carpigiani University del Gelato hanno la possibilità di affinare la loro artigianalità, con specifici corsi di istruzione tenuti dai Maestri Gelatieri dell’Azienda, in presenza di macchine atte ad un moderno sistema produttivo, macchine che sono a loro portata e disposizione per ottenere un prodotto di eccellenza nel rispetto della tradizione. - di una immagine bolognese, nel mondo, che oggi conosce, apprezza ed utilizza il know how e la qualità Carpigiani, tanto da essere considerato, nella notorietà internazionale, alla stregua del nostro famoso ‘tortellino’! E, dulcis in fundo, è il caso di dirlo una “Storia” fatta di uomini: - Bruno Carpigiani - il tecnico progettista e realizzatore (1903-1945); - Poerio Carpigiani - il diffusore della cultura e il realizzatore del business (1911-1985); - dai Manager che oggi reggono le sorti dell’Azienda con innovatrici iniziative di Marketing; - dalle maestranze selezionate ed altamente qualificate. Queste le considerazioni più immediate e spontanee stante la loro carica di unicità e di un valore storico internazionalmente riconosciuto da tutti gli addetti del settore. La nostra visita ha avuto inizio con il saluto da parte del Presidente della Fondazione Carpigiani, Dott. Romano Verardi e dal Direttore delle risorse umane, Dott. Roberto Morisi. In questo primo approccio sono stati posti in evidenza, ai presenti, le motivazioni portanti della Fondazione Carpigiani e del Museo del gelato: attraverso queste due strutture si vuole consolidare, vieppiù, l’immagine del gelato italiano interpretato quale ‘necessità sociale’ e testimone culturale del percorso fatto dalla evoluzione della gastronomia nella storia dell’uomo, di conserva con il progredire della tecnologia. La visita che ha seguito è stata curata personalmente dal Dott. Verardi ed ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani il ‘viaggio’ si è snodato attraverso la presentazione e la spiegazione delle cinque aree espositive che costituiscono la struttura museale: - dai pozzi di neve al sorbetto (12.000 a.C. - XIII sec. d.C.): la preistoria del gelato con neve e ghiaccio. - Medio Evo, lo “shrb” progenitore del sorbetto; - il gelato e la nascita di un nobile mestiere (XVI-XVIII sec.): Rinascimento (il trionfo del gelato a corte) Seicento (il gelato esce da Corte e diviene “popolare”) - Settecento (la medicina ufficiale approva il gelato e ne descrive gli effetti terapeutici); - ascesa e diffusione mondiale del gelato (XIX-XX sec.): ottocento ‘trionfo e diffusione mondiale del gelato’ l‘inserimento nei menù, - ‘i carrettini e gli ambulanti‘ - il ghiaccio artificiale ‘le forme‘ Zoldani, Cadorini e Friulani ambasciatori del gelato nel mondo; - dal ghiaccio e sale, alle nuove tecnologie - (1900-1950): ‘1903 il cono come simbolo‘ - 1904 Emery Thompson e il mantecatore a motore americano - ‘1910-1920 il mantecatore in laboratorio - ‘1927 la rivoluzionaria Motogelatiera Cattabriga’ - ‘1929 il soft di E. Freeze primo mantecatore pressurizzato’ - ‘1945 Sed Carpigiani genio, progettualità meccanica per il gelato’ - ‘anni 40 il mantecatore Tortorelli fiorentino’ - ‘1940-1950 il gelato servito: coni coppe cialde ecc…’; - gelatieri e produttori riuniti - il gelato fiore all’occhiello del made in Italy (1950-1985): ‘anni 50 - l’ice cream‘ comitato gelatieri e produttori uniti a scuola (1950-1960), prima mostra a Longarone (1959), la pastorizzazione: rivoluzione in laboratorio (1960), anni 60 mantecatori orizzontali per miglior sicurezza e 27 praticità di produzione, 1947 nasce il trittico: macchina combinata che pastorizza-manteca-miscela tre gusti di gelato, macchina per il gelato soft espresso italiano (anni 60), prima macchina automatica per self service (anni 60), nasce il monta panna automatico (anni 70), 1980-1985 il gelato diventa scienza a Rimini durante il SIGEP, il 1° Salone Internazionale di Gelateria E Pasticceria artigianali porta la data 17 gennaio 1980. Durante il percorso di visita molte sono state le espressioni di meraviglia e di sorpresa e di dolci ricordi manifestate dai presenti per quanto stavano apprendendo e numerose le considerazioni tecniche circa le macchine presentate, con appropriate definizioni e valutazioni in quanto tutti Periti dell’Istituto Tecnico Industriale Aldini-Valeriani. A questo proposito vale veramente la pena l’evidenziare che in “Carpigiani” la cultura ‘aldiniana’ è sempre stata di casa a cominciare dalla “valentia” tecnica progettuale ed esecutiva dei due fratelli fondatori, dalle maestranze succedutesi nel tempo, per arrivare ai giorni nostri con l’attività del nostro compiaciuto anfitrione, il Dott. Romano Verardi, che ha richiamato l’attenzione degli ospiti sulla sua personale formazione giovanile presso l’ITIAV diplomandosi Perito Meccanico nei corsi serali, mentre di giorno lavorava. La visita non poteva terminare senza prima aver degustato il gelato Carpigiani e tutti hanno potuto approfittare di questa occasione con un assaggio, in quantità e di ottima qualità. L’Associazione ALIAV ringrazia l’Azienda ed i gentili manager accompagnatori, con i più sentiti complimenti ’aldiniani’. ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 28 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 25 le riunioni attorno del aconsiglio Bolognadirettivo di CESARE MAUROVERONESI CAVICCHIda “TAMARI MONTAGNA EDIZIONI” di Proposte Riunioni del per il tempo libero Consiglio Direttivo dell’ALIAV nona parte parte dodicesima (segue da 6.1 - I gessi del Farneto) Q ui si hanno due possibilità, ugualmente consigliabili. Prendendo a sinistra si giunge ad una malmessa strada sterrata (via Gaibola) che attraversa i gessi stando sulla cresta fra le Buche dell’Inferno e di Gaibola; seguendola a destra – molto bella, immersa nel bosco –, si supera Cà Gaibola e si scende verso la valle dell’Idice, raggiungendo via Montebello e di lì, andando a destra, il punto di parten za (1,15 ore). Andando a destra si giunge, dopo circa 300 metri ad uno spiazzo dove ha inizio, a sinistra, un evidente sentiero che scende dolcemente nel bosco costeggiando i fianchi della Buca di Goibola; una modesta salita porta a via Gaibola, circa 200 metri a ovest di Cà Gaibola. Si segue la La chiesa di Gaibola. strada a sinistra, molto suggestiva, fino a dove terminano gli affioramenti di gesso, nei pressi di una recinzione che chiude la Buca di Ronzana. Poco prima degli ultimi roccioni incombenti sulla strada si prende a sinistra, per una traccia poco evidente; non vi sono comunque problemi di orientamento: mantenendosi sul filo di cresta, all’inizio non troppo evidente, si arriva al sentiero di cresta che si è intersecato all’andata. Da qui, seguendo in discesa il percorso già fatto in precedenza, si ritorna al punto di partenza (1 ora). LA GROTTA DEL FARNETO Nei pressi dell’omonima borgata nel fondovalle della Zena si trova la grotta del Farneto, antica risorgente da cui riemergevano le acque sotterranee drenate dai soprastanti altipiani gessosi: al giorno d’oggi il corso d’acqua ipogeo si trova una ventina di metri più in basso del piano principale della grotta, e risorge direttamente nell’alveo del torrente Zena. La grande notorietà della grotta del Farneto è comunque dovuta non tanto alle sue caratteristiche speleologiche – in realtà piuttosto modeste – quanto al fatto che nei suoi primi vani e nel contiguo sottoroccia è stato scoperto quello che è probabilmente il più importante sito archeologico e paleontologico dell’Emilia-Romagna. Dai primi scavi, portati avanti a partire dal 1871 da Francesco Orsoni, fino ai recenti franamenti che negli anni ’70 hanno portato alla luce nuovi reperti, è stato un ininterrotto susseguirsi di scoperte che hanno permesso di delineare in modo abbastanza completo e preciso il tipo di stanziamento che si trovava qui circa 4000 anni fa, in una fase culturale che va dal tardo Neolitico fino a tutta l’Età del bronzo. «Questi cavernicoli – come scrisse Luigi Fantini – erano già a conoscenza delle prime rudimentali nozioni dell’agricoltura; si dedicavano alla pastorizia, allevando anche qualche animale domestico (cane, gallina, maiale, capra, bue ecc.); praticavano la pesca e soprattutto la caccia, in cui erano abilissimi Né mancavano, tra quegli ingegnosi trogloditi, esperti nella lavorazione della creta, con la quale foggiavano vasellami di ogni sorta e misura; dai tipi rozzi a quelli più fini sormontati, taluni, da manici di svariatissime forme; vi erano pure esperti nell’arte, allora sul nascere, di fondere il bronzo per ricavarne cuspidi di lancia e giavellotti; (...) mentre gli addetti alla fabbricazione di strumenti in pietra levigata continuavano ancora l’arte mirabile, da secoli trasmessa da padre in figlio, di foggiare quei capolavori d’arte litica rappresentati ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani visitare la grotta del Farneto, ripercorrendo con l’aiuto della fantasia le orme dei nostri antenati. 6.2 I GESSI DELLA CROARA Ansa del Reno ai piedi di Monte Sole. da ascie e martelli forati...». Nel 1924 un franamento portò alla luce una piccola cavità d’interstrato, il Sottoroccia, che negli anni successivi si rivelò una vera e propria miniera di reperti. l frequenti smottamenti in cui Luigi Fantini compì accurate ricerche portarono alla luce, fra i numerosissimi manufatti e i resti di vario tipo, gli scheletri di circa cinquanta esseri umani, il che ha fatto ipotizzare che il Sottoroccia sia stato, almeno per un certo periodo, il luogo d’inumazione della tribù stanziata al Farneto. Per la sua straordinaria importanza la grotta del Farneto e il contiguo Sottoroccia furono dichiarati monumenti nazionali, qualifica che non li ha salvati dallo scempio causato dalla vicina cava Calgesso: il Sottoroccia è stato distrutto e l’ingresso della grotta reso talmente pericolante da richiedere imponenti lavori di puntellamento: un bell’esempio di tutela del patrimonio culturale. L’intera area, gravemente dissestata, è stata acquistata da un consorzio di Enti pubblici; è prevista l’apertura di un Centro Studi nella casa natale di Luigi Fantini, nei pressi della strada di fondovalle, e la costituzione di un museo speleo-archeologico nelle gallerie di cava abbandonate; l’istituzione di un servizio di escursioni guidate permetterà a chiunque di Con il nome generico di Croara – in realtà propriamente limitato alla località in cui sorge l’omonima bella chiesa – si designa l’insieme degli affioramenti gessosi compresi fra i torrenti Savena e Zena; si tratta del l’area carsica più importante dell’intera Emilia-Romagna, interamente attraversata dal torrente Acquafredda, che viene inghiottito nell’omonima valle chiusa per ricomparire, a più di due chilometri di distanza, nel greto del Savena poco lontano dalla Ponticella di San Lazzaro. La zona è piuttosto antropizzata e meno boscosa del Farneto, ma la sua vicinanza a Bologna la rende quantomai frequentata dai cittadini e con ogni probabilità questa sua vocazione sarà incrementata quando il Parco dei gessi sarà completamente funzionante. Il bell’itinerario proposto consente una visita generale delle parti più interessanti della Croara, percorrendo intero la dolina della Spipola e la valle chiusa dell’Acquafredda. Dislivello in salita e in discesa: 220 m circa Tempo complessivo: 1,45 ore L’itinerario ha inizio dalla Palazza (219 m), bella casa colonica sul ciglio settentrionale della dolina della Spipola, raggiungibile sia dalla Ponticella che dalla chiesa della Croara. Si scende di fronte all’edificio, voltando subito a sinistra per un bel viottolo semiorizzontale che corre sulla viva roccia; giunti ad una 29 botola rossa (a sinistra), che chiude l’ingresso della Grotta delle Pisoliti, si volta a destra, in ripida discesa, incontrando il suggestivo Buco del Calzolaio (165 m), ingresso naturale della sottostante Grotta della Spipola. Si prosegue a sinistra, in salita nel fitto bosco, fino a costeggiare la bella dolina di crollo del Buco dei Buoi; una breve deviazione (a sinistra) consente di scendervi al fondo continuando a mezza costa, invece, si incontra la profonda dolina del Buco dei Quercioli, da cui si raggiunge in breve via Madonna dei Boschi, nei pressi della cosiddetta Cava a filo (224 m; 0,20 ore). Si segue la strada a sinistra per un centinaio di metri, voltando a destra prima di un gruppo di case, lungo un buon viottolo che si dirige verso il fondo della valle chiusa dell’Acquafredda; ben presto si entra nuovamente nel bosco, inoltrandosi nel magnifico caos di blocchi di frana immersi nella vegetazione al di sotto di Monte Croara, la cui cima è stata distrutta da una cava ora abbandonata. Si ignora una deviazione a destra, continuando a mezza costa in un tratto a volte invaso dalla vegetazione, uscendo in breve dal bosco; voltando a destra si raggiunge velocemente il fondovalle (160 m), attraversando il ruscello (fangoso nei periodi umidi) e risalendo l’opposto versante tenendosi ai margini dei campi. Si incrocia così una carrareccia semiorizzontale che si segue a destra, incontrando nuovamente il gesso e giungendo a via Madonna dei Boschi nei pressi della casa de Il Castello (238 m; 0,40 ore); si segue la strada a sinistra per circa 300 m, voltando a destra in corrispondenza del parcheggio della Palestrina, vecchia cava di gesso utilizzata per allenamento da arrampicatori e speleologi. Lasciato alle spalle l’anfitea- 30 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani le riunioni del consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI Riunioni del Carovana su incarico del Comune di Pianoro e della Comunità Montana n. 2 dell’Appennino bolognese. Dislivello in discesa: 320 m circa Dislivello in salita: 50 m circa Tempo di andata: 2 ore L’itinerario ha inizio dalla cima di Monte Calvo (399 m), raggiungibile in automobile sia da S. Lazzaro che da Rastignano. Da qui si segue la stradina asfaltata che percorre la dorsale argillosa in direzione sud, diventando in breve una pista assai fangosa nei periodi piovosi; si costeggiano alcune belle zone calanchive giungendo ad un bivio segnato dai bolli bianco-rossi: proseguendo lungo la cresta si va in direzione di Pianoro, mentre il nostro percorso volta a sinistra, lungo una dorsale secondaria, seguendo il segnavia 30. Superata Cà Coccio si scende per una buona sterrata in direzione del fondo della piccola valle del Rio di Quercia Buca, che si attraversa nei pressi della località S. Anna (140 m circa, 1 ora). Si risale l’opposto versante lungo una panoramica dorsale che consente ampie vedute sulla Val di Zena e in particolare su Monte Calvo e sulla bella zona dei gessi del Farneto: superata la casa colonica di Torrazza si volta a sinistra e si continua fino a oltrepassare i ruderi del podere Canovazza (236 m) da cui, con una ripida discesa, si raggiunge la strada di fondovalle della Zena, poco a valle di Botteghino di Zocca (114 m; 1 ora). Consiglio Direttivo dell’ALIAV 6.4 NELLA VALLE DEL RIO DI GORGOGNANO tro gessoso si scende a destra per un bello stradello sulla roccia denudata, in direzione del fondo della dolina della Spipola; raggiunta la strada che scende dalla Palazza, prima di arrivare agli edifici de Il Casetto, si volta a destra per un viottolo che scende ripidamente, prima nel bosco e poi ai margini di un vasto campo, fino a raggiungere l’imbuto terminale della dolina, sui cui fianchi si apre l’ingresso artificiale della grotta della Spipola (133 m), dove si arriva in breve mediante un sentierino a destra. Tornati brevemente indietro si sale a destra per una cavedagna che riporta direttamente al punto di partenza (219 m; 0,45 ore). 6.3 DA MONTE CALVO A BOTTEGHINO DI ZOCCA La parte inferiore delle vallate dei torrenti Savena e Zena è separata da una lunga dorsale di basse colline argillose che trae origine dalla massiccia mole di Monte Calvo, eccezionale punto panoramico su Bologna e, nelle giornate più limpide, sul crinale appenninico e fino al lontano arco alpino. Il paesaggio è inconsueto e non manca di un suo fascino particolare: le dolci gobbe interrotte solamente dalle ferite dei calanchi, la pressoché totale assenza di alberi, l’aspetto «steppico» che queste colline assumono in certi momenti dell’anno contribuiscono ad una suggestione inconsueta nei nostri colli. Il facile itinerario proposto, con partenza dalla cima di Monte Calvo, si svolge su strade sterrate e stradelli campestri, che possono essere assai fangosi nei periodi piovosi; si sconsigliano anche i giorni più caldi, a causa dell’assenza d’ombra lungo il percorso. L’itinerario è stato segnato (segnavia 30) dalla Coop. La Le piccole vallate degli affluenti della Val di Zena celano spesso angoli solitari di insospettata bellezza, come è il caso del Rio Cavinzano (o Laurenzano) e del suo affluente Rio di Gorgognano, corsi d’acqua che scorrono in buona parte profondamente incisi in valli boscose e verdeggianti. Il breve itinerario proposto compie il periplo del suggestivo impluvio del Rio di Gorgognano; buona parte dell’escursione si svolge all’interno di un’azienda faunistico-venatoria: non vi è vietato l’accesso, ma è bene evitare i periodi di apertura della caccia, perché l’intera zona pullula di cacciatori. Dislivello: 280 m circa Tempo complessivo: 2 ore Dal Botteghino di Zocca, nel fondovalle della Zena, si risale la valle del Rio Cavinzano, a destra se provenienti da Bologna; all’unico bivio si prosegue in salita a sinistra, fino a 31 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani cane!) si prosegue sempre in discesa nel fitto bosco fino a ritornare al punto di partenza dell’escursione (1 ora). RIOSTO giungere ad una casa nei cui pressi si trova un piccolo bacino artificiale, poco oltre la quale si parcheggia l’automezzo in un piazzale a destra (170 m circa). Da qui si supera il fosso di fondovalle, profondamente inciso nelle argille, e si risale la costa boscosa seguendo sempre la traccia più evidente in salita fino a raggiungere in breve una strada sterrata; la si segue a sinistra, correndo sulla bella dorsale fra il Rio Cavinzano e il Rio di Gorgognano, fra coltivazioni sparse e fitti boschetti, giungendo così ad un edificio bianco (Ca’ Verzano; 280 m circa; 0,30 ore). La sterrata piega bruscamente a sinistra, stando prima sul versante del Rio Cavinzano e poi nuovamente sulla dorsale. Un centinaio di metri dopo aver superato una costruzione pericolante si volta a sinistra, abbandonando la sterrata per proseguire su una cavedagna che scende costeg giando un lungo reticolato; in breve, superato il fondovalle del Rio di Gorgognano, si risale giungendo alla sterrata che porta all’omonimo gruppo di case (350 m circa; 0,30 ore). Si segue la strada a sinistra per un centinaio di metri, per poi prendere una cavedagna che sale a sinistra lungo una cresta nel bosco, incontrando un piccolo e suggestivo cimitero in stato di completo abbandono. Ritornati sulla strada la si segue a sinistra; dopo aver superato una piccola edicola sacra si volta ancora a sinistra per una recente pista di esbosco che consente di tagliare alcuni tornanti. Dopo aver incrociato la carrozzabile nei pressi di una casa (attenti al A due chilometri a levante di Pianoro, sul Monte Taddeo il cui nome deriverebbe da un anacoreta ravennate qui ritiratosi nel 240 d.C., si possono ancora vedere i resti della torre rotonda di un antico castello e i ruderi di una chiesa provvista di un nobile portale; siamo a Riosto, su di un colle situato fra i torrenti Savena e Zena, e i ruderi sono quelli della rocca degli Ariosti e della chiesa di Santa Maria Assunta, antichissima «origine (forse addirittura di prima del Mille), della quale gli Ariosti tennero il giuspatronato fino all’estinzione della famiglia; le rovine che vediamo sono dovute al passaggio del fronte nell’ultima guerra. Da un ramo degli Ariosti – che furono signori di Riosto, di S. Martino in Soverzano e di S. Prospero, e possedettero beni a Viadagola, S. Donino e Granarolo, nonché le case e una torre nell’area dove sorge l’Albergo Baglioni nell’attuale via Indipendenza a Bologna – provenne il grande Ludovico Ariosto, autore dell’«Orlando Furioso». Varie testimonianze archeologiche furono nel corso del tempo trovate all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta e della sacrestia: fra l’altro, dietro l’altare maggiore si rinvenne una vecchia porta sul cui architrave antichissimo era scolpita un’aquila in rilievo e la seguente scritta in caratteri greci: «Non si entra nel tempio se non a piedi scalzi e di cenere coperto il capo». A nord ovest di Riosto è rimasto l’Oratorio di San Lorenzo di Munazzano, nel quale è stata portata la settecentesca statua dell’Assunta di Giacomo De Maria, miracolosamente salvatasi nella distruzione della parrocchiale. Gent.mi Soci, il Museo del Patrimonio Industriale ci comunica che sino al 30 settembre 2013, osserverà l’orario estivo per cui il Museo sarà aperto solo dal lunedì al venerdì con orario 9:00-13,00. È ancora possibile, fino al 30 giugno, visitare la mostra: ‘Giordani’: costruire giocattoli. Auto, carrozzine, biciclette per bambini, 1915-1961 che vede in esposizione 37 giocattoli tra i più belli e significativi prodotti dalla Ditta Giordani tra il 1915 e il 1961, in ferro, legno e lamiera stampata. Museo del Patrimonio Industriale - Via della Beverara, 123 - 40131 Bologna ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 32 le riunioni ALIAV del consiglio medicinadirettivo - l’abbronzatura di MAURO CAVICCHI di PATRIZIA CATELLANI BRAIDI (da “Incontri” n. 96 del 2008) Riunioni del Sotto questo Sole sono circa 20 milioni, gli italiani che non utilizzano prodotti protettivi quando si espongono al sole e almeno 11 milioni li usano solo nei primi giorni Q Consiglio Direttivo dell’ALIAV uel giorno mentre mi guardavi negli occhi ed io guardavo nei tuoi vedevo i raggi del sole che attraverso te mi illuminavano di gioia e di vita. E da quel giorno è così sempre quando ti guardo negli occhi e tu mi guardi, e so che sempre lo sarà". Da qualunque parte ci arrivino i raggi solari, da uno sguardo o dalla stella nana del nostro sistema, sono comunque un’arnia a doppio taglio: dipende da noi trarne vantaggio senza subirne danni. A questo proposito sono ancora tanti, circa 20 milioni, gli italiani che non utilizzano mai prodotti protettivi quando si espongono ai raggi solari e almeno 11 milioni li utilizzano solo nei primissimi giorni di esposizione. Ma anche quando le creme solari non mancano nelle sacche da spiaggia e negli zaini da montagna, oltre 9 connazionali su 10 le usano così male da vanificarne l’effetto. Esporsi al sole in maniera scorretta può provocare una serie di danni sia a livello cutaneo (scottature, eritemi, tumori della pelle) sia a livello della vista. È un vero peccato, perché sono ben noti gli effetti benefici indotti dai raggi ultravioletti se questi sono ricevuto con buon senso. A livello generale l’esposizione al sole produce l’attivazione della vita-mina D, per la quale è indispensabile l’esposizione alla radiazione ultra-violetta. La vitamina D, così attivata, favorisce l’assorbimento del calcio dall’intestino e il suo deposito nelle ossa; la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, ed aumento del trasporto d’ossigeno nel sangue; la diminuzione dei valori di colesterolo nel sangue; l’aumento della resistenza alle infezioni, della forza muscolare e della tolleranza allo stress. È ampia- mente dimostrato che l’esposizione alla luce stimola la produzione della serotonina, una sostanza attraverso cui le cellule nervose comunicano tra loro. (Una riduzione di serotonina è correlata direttamente alla comparsa dei classici sintomi di depressione). I raggi solari poi provocano un innalzamento dei valori di all’ioni sessuali nel sangue. Ecco le dieci regole per evitare che il sole diventi nemico: applicare i prodotti solari prima di uscire, fin dal mattino, e rinnovare frequentemente l’applicazione, in particolare dopo ogni bagno prolun-gato; per le prime esposizioni, non prendere più di tre quarti d’ora di sole al giorno (20 minuti al sole intenso). Oltre questo limite, i melanociti sono saturi e non producono altra melanina; dopo i primi giorni, si può aumentare progressivamente la durata dell’esposizione, senza dimenticare di proteggersi; applicare il prodotto solare anche quando la pelle è già abbronzata, eventualmente riducendo gradatamente il fattore di protezione. A nche le pelli con fototipo scuro hanno bisogno di protezione: anche se non si arrossano, subiscono ugualmente gli effetti a lungo termine di un’esposizione scorretta, come l’invecchiamento precoce della pelle; evitare di esporsi tra le ore 12 e le ore 16. In questo momento della giornata, l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità; non esporre i bambini inferiori ai 3 anni durante le ore di irraggiamento più intenso. Nelle ore di irraggiamento meno forte, applicare un prodotto resistente con un alto indice di protezione. La nostra pelle mantiene 33 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani traccia di tutti i raggi ricevuti durante l’infanzia: maggiore è la quantità, maggiore è il rischio di comparsa di tumori in età adulta; non dimenticare che i colpi di sole non si prendono solo sulla spiaggia; qualunque sia l’attività all’aria aperta, un’escursione in bicicletta, una passeggiata, etc... , è sempre opportuno proteggersi con un trattamento solare; attenzione alle circostanze che aumentano il rischio o riducono la percezione del pericolo: altitudine, cielo leggermente nuvoloso, superfici riflettenti (neve, sabbia, acqua), vento fresco; indossare cappello ed occhiali da sole con lenti omologate, in grado di filtrare gli “uva” e gli “uvb” (etichetta CE). Proteggere inoltre i bambini con una maglietta asciutta: una maglietta bagnata lascia filtrare gli UV; asciugarsi bene dopo ogni bagno. L’effetto specchio delle goccioline favorisce i colpi di sole e riduce l’efficacia dei prodotti di protezione anche se resistenti all’acqua; bere molta acqua e spesso. Il sole disidrata in profondità il nostro corpo. Prestare particolare attenzione alle persone anziane, che hanno una sensazione di sete ridotta, ed ai bambini piccoli, che hanno più bisogno d’acqua ed una termoregolazione meno efficace. Alcune utili accortezze Il sole e i bambini. I bambini che hanno la pelle più sottile con i melanociti non ancora sviluppati e quindi una produzione di melanina inferiore a quella degli adulti. A differenza degli adulti, che prendono il sole consapevolmente, i bambini difficilmente stanno volutamente sdraiati per abbronzarsi. Tuttavia, giocando con i coetanei all’aria aperta, soprattutto in vacanza, ricevono una buona quota di radiazione solare, naturalmente più accentuata nelle zone non protette dagli indumenti. Queste ultime – e non solo nell’infanzia – sono utili all’organismo in, quanto attivano la vitamina D, che promuove la mineralizzazione ossea, ed esplicano un effetto battericida e fungicida. È altrettanto vero, però, che la moderazione e il buon senso sono sempre le migliori guide e che un weekend o il Ferragosto sotto un sole cocente possono essere molto più dannosi di una settimana di esposizione graduale o frammentaria. Le numerose campagne di informazione e educazione sanitaria, il contributo dei pediatri nonché l’influenza di messaggi pubblicitari hanno ormai sensibilizzato l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere la loro pelle costituzionalmente ancora più sensibile alle radiazioni solari, per prevenire scottature e fastidi inutili. I fototipi. La pelle si protegge dai danni dei raggi del sole con i pigmenti e grazie alla capacità di rigenerarsi delle cellule. Il tempo trascorso prima che la pelle non protetta reagisca all’esposizione solare con un’irritazione, la scottatura, è il periodo di autodifesa. Questo periodo dipende dal tipo di pelle. Conoscere il nostro fototipo ci aiuterà a scegliere il prodotto solare più adatto alle nostre esigenze. Fototipo I - Pelle chiara, lentiggini, occhi azzurri, capelli chiari rossicci (ca. il 2 per cento della popolazione). Periodo d’autodifesa: 3 - 10 minuti. Le persone con questo tipo di pelle non si abbronzano. Fototipo II - Capelli biondi, occhi azzurri o verdi (ca. il 12 per cento della popolazione). Periodo d’autodifesa: 10 - 20 minuti. Questi tipi si abbronzano poco. Fototipo III - Capelli biondo scuro o marroni, occhi grigi o marroni (ca. il 78 per cento della popolazione). Periodo d’autodifesa: 20 - 30 minuti. Le persone di questo tipo si abbronzano gradualmente. Fototipo IV - Capelli scuri o neri (ca. l’8 per cento della popolazione). Periodo di autodifesa: 40 minuti Dopo esposizioni ripetute al sole l’abbronzatura sarà veloce e intensa. Attenzione: se la pelle si scurisce in fretta, potrebbe trattarsi anche di bruciatura! Fotosensibilità: fototossicità e fotoallergia. Alcuni farmaci, quali per esempio contraccettivi orali, antimicrobici (sulfamidici, chinolonici), antidepressivi, diuretici, antinfiammatori, antistaminici e antiaritmici, possono dar luogo areazioni di fotosensibilizzazione, cioè a impreviste manifestazioni cutanee sotto forma di macchie o eruzioni di tipo eczematoso. A seconda della sostanza in causa è diverso il meccanismo responsabile di questo fenomeno. Si parla di fototossicità quando il farmaco (per esempio sulfamidici e tetracicline), per effetto dell’esposizione alla luce, viene trasformato in composti direttamente irritanti e perciò responsabili di una risposta infiammatoria nelle zone esposte. Il risultato è la comparsa di macchie arrossate o iperpigmentate (cioè di colore più scuro rispetto alla normale carnagione dell’individuo) oppure, in alcuni casi, di vescicole. Si parla invece di fotoallergia, reazione mediata dal sistema immunitario quando il farmaco, modificato dall’energia luminosa assorbita in un intervallo variabile da pochi minuti a 24 ore, da luogo a una reazione simile all’orticaria che si spinge anche fuori dalle aree esposte. Sono dunque più a rischio di tali reazioni gli individui che devono seguire terapie croniche. È opportuno comunque precisare che le manifestazioni sopra descritte sono reversibili e scompaiono nell’arco di una settimana dopo l’attuazione di questa semplice precauzione o dopo la sospensione del farmaco. 34 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani le riunioni ALIAV del consiglio società edirettivo sviluppo di MAURO CAVICCHI di ANTONIO RINALDI (da “Incontri” n. 99 del 2009) Riunioni del Piccoli comuni in allarme 1.650 comuni destinati a diventare paesi fantasma entro il 2016 L Consiglio Direttivo dell’ALIAV d’altra parte, più il tessuto sociale si a quarta festa nazionale dei giovani non intravedono un futuro, indebolisce e più la gente continua piccoli Comuni d’Italia tenutasi se l’isolamento materiale e immatea partire. Insomma sono gli effetti in di recente a Nemoli in Basilicariale diventa insopportabile, questo negativo del “moltiplicatore” di keyta, è stata l’occasione per riflettere scenario potrebbe diventare realtà. Si nesiana memoria. Il cane che si morsull’importanza, le prospettive di moltiplicano le famiglie unipersonali de la coda. La “condizione urbana” sviluppo e sulle problematiche dei e tra di esse sono sempre più numedella Basilicata decisamente debole tanti piccoli Comuni lucani e italiani. rose quelle composte da anziani che (soltanto 12 dei 131 Comuni supePurtroppo il quadro che emerge non assistono impotenti al ridimensionarano la soglia dei diecimila abitanti è confortante e non induce all’ottimimento del ruolo della famiglia che, e appena 2, i Comuni capoluoghi, smo. C’è un’Italia caratterizzata dalla con la sua rete parentale, nella nostra quella dei 20.000); il significativo capacità dei territori di fare rete e realtà, si è sempre elevata come grado di “dispersione” degli insediasistema e quella del “disagio insediabaluardo a protezione degli indivimenti sul territorio (l’indice di dentivo”, con 1.650 Comuni destinati dui. Si parla da tempo ormai dello sità abitativa scesa a 55 abitanti per a diventare paesi fantasma entro il spopolamento della Basilicata, della chilometro quadrato, è il più 2016. Un disagio che, se nel basso del Mezzogiorno); le 1996 colpiva 2830 Comu caratteristiche della struttura ni, nel 2006 ne ha interessati demografica della popolazio3.556 e tra otto anni potrebbe ne residente, costituiscono DECADIMENTO arrivare a 4.395, in pratica indubbiamente un vincolo un comune su due. Non so Si parla da tempo ormai dello spopolamento delalle potenzialità di sviluppo lo. Il fenomeno comincia a la Basilicata. Dopo le due storiche fasi migratorie, dell’area regionale e mettono coinvolgere aree di dimensio quelle a cavallo tra l’ottocento e il novecento e a rischio l’unità stessa della ni sempre maggiori: oltre la quella degli anni del boom economico (1958regione. Si sperava che il pemetà dei Comuni con meno 1963), questa terza fase presenta aspetti diversi. trolio della Val d’Agri potesse di diecimila abitanti, per un Ora non emigrano più contadini e operai analfrenare l’emorragia. Molti totale di oltre 14 milioni di fabeti, o quasi, ma giovani con il diploma o la Comuni hanno ottenuto i persone. Calo delle nascite, laurea. Più la gente parte, e più la società s’imsoldi per rivitalizzare i centri aumento della popolazione poverisce con la prospettiva di un inesorabile destorici e recuperare angoli anziana, impoverimento cadimento. di paesi abbandonati. Ma la delle potenzialità produttive, gente ha continuato a partire. oltre alla scarsa capacità di La sera , in questi paesi, le attrarre nuovi cittadini e im luci che si accendono sono prese sono i principali segni sempre più rare. La tristezza nuova ondata di emigrazione, dell’ di disagio. Una selezione territoriale conquista i cuori e induce al pessiagonia dei paesi più piccoli, delle durissima attraversa l’Italia, dal Sud mismo le persone che restano. Gli opportunità di sviluppo magari intraal Nord. Aree forti che attraggono elementi più preparati, più dinamici, viste e mai pienamente colte. Dopo persone e investimenti, aree deboli più critici, finiscono con 1’andare le due storiche fasi migratorie, quelle che diventano sempre più marginali. via perché non intendono sottostare a cavallo tra l’ottocento e il noveMa è il Mezzogiorno che soffre di ad una certa logica “clientelare” di cento e quella degli anni del boom più. La sua debolezza generale si cui è imbevuto il tessuto sociale. Ed economico (1958-1963), questa terza manifesta con l’irrilevanza numerica è questo il rischio più grande: che fase presenta aspetti diversi. dei Comuni dell’eccellenza, cioè dei nessuno creda più in un rilancio già Ora non emigrano più contadini sistemi con capacità di leadership, e molto problematico. Aleggia, intanto, ed operai analfabeti o quasi, ma con l’altissima percentuale dei piccolo spettro di una ulteriore riduzione piuttosto giovani con il diploma o la li centri destinati allo spopolamento. dei livelli essenziali di servizi e laurea. La regione perde così le sue In particolare, per quanto riguarda prestazioni pubbliche. Chiudono le risorse più vitali e rischia di scivola Basilicata, dicono le statistiche, scuole, non ci sono presidi sanitari, i lare lungo un sentiero di declino con le loro impietose proiezioni, negozi abbassano le serrande, le fardemografico che ne aggraverebbe che tanti di questi piccoli centri, fra macie sono a chilometri di distanza, di molto le prospettive. Più la gente venticinque o cinquant’anni, potrebmancano infrastrutture. Numerosi parte, e più la società si indebolibero sparire dalla carta geografica. Comuni sono già paesi fantasmi. Il sce, s’impoverisce, tende a morire ; Certo, se le famiglie vanno via, se i 35 ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani Vedute di Memoli, Comune in provincia di Potenza, nel quale si è tenuta la quarta festa nazionale dei piccoli Comuni d’Italia. verno (ma anche di una buona parte dell’opposizione), manca qualsiasi accenno alla necessità di riequilibrare l’economia del Paese. Manca cioè, in definitiva, da parte della classe politica, un impegno serio per costruire una stagione innovativa di politica economica per il Mezzogiorno e più in generale per le aree deboli del Paese, capace di contrastare efficacemente il declino altrimenti inesorabile delle piccole realtà. MEZZOGIORNO DIMENTICATO problema è tale che, non possono bastare.interventi parziali affidati ai sindaci; occorre, invece, definire a livello nazionale, con il concorso delle regioni, una adeguata politica economica antidualistica. La politica italiana oggi, senza troppe distinzioni tra destra e sinistra, sembra affidare le sorti del Mezzogiorno e delle aree deboli in generale, all’avvento del federalismo fiscale. È questo lo strumento che abbatterà il meccanismo dualistico? Il disegno di legge approntato dal Governo non pare assicurare in misura adeguata i necessari interventi per il riequilibrio economico e la coesione sociale previsti dallo stesso art. 119 della Costituzione. La parte del disegno di legge relativa ai cosiddetti “interventi speciali” fa cogliere, anzi, l’assenza di ogni connessione tra le scelte di “fe deralismo fiscale” e la previsione del superamento, sia pure graduale, del dualismo economico e sociale. L’indicazione della stessa “fiscalità di sviluppo” sembra formulata allo scopo di promuovere iniziative produttive su tutto il territorio nazionale e non solo nelle aree più deboli, con il probabile risultato di un aumento del divario economico e civile. In generale, nell’impostazione del Go- Nell’impostazione del Governo (ma anche di buona parte dell’opposizione), manca qualsiasi accenno alla necessità di riequilibrare l’econo mia italiana. Manca, in definitiva, da parte della classe politica, un impegno serio per costruire una stagione innovativa di politica economica per il Mezzogiorno e, più in generale, per le aree deboli del Paese, capace di contrastare efficacemente il declino delle piccole realtà. ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani 36 le riunioni ALIAV del iconsiglio direttivo personaggi famosi di MAURO CAVICCHI di GIUSEPPE BENFENATI Verdi e Wagner Riunioni del tra rivalità e ammirazione gli eterni “rivali” compiono 200 anni Consiglio Direttivo dell’ALIAV N acquero lo stesso anno, nel 1813, ma in luoghi diversi. Così come fu diverso il loro approccio alla musica e alla vita. Ispirato dalla mitologia nordica, Wagner; con i piedi ben piantati per terra, Verdi. Aristocratico ed elitario il primo; appassionato e pragmatico il secondo. Numerosi saranno quest’anno gli eventi a loro dedicati sia in Italia che in Germania. Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 - Milano, 27 gennaio 1901). Richard Wagner (Lispia, 22 maggio 1813 - Venezia, 13 febbraio 1883). Geniali, ma opposti nella concezione musicale e nello stile di vita, evitarono sempre di incontrarsi, vigilando però sui reciproci successi o fallimenti e creatività. Così se Verdi definiva “noiosa e folle” la musica di Wagner, non mancava di riunirne, riempiendole di appunti e di spartiti, tutte le opere nella propria biblioteca di Villa Sant’Agata, la residenza vicino a Piacenza acquistata nel 1848. L’altro pur definendo “melodie per gondolieri” le arie più celebri dell’italiano, si tormentava per i consensi e la fortuna economica del “Cigno di Busseto”, viste le costanti difficoltà economiche e l’incomprensione verso la propria musica. Antitetici i due musicisti, ma incarnazione delle rispettive culture e Paesi. Figlio del Risorgimento e del retaggio cattolico, Verdi, della grande eredità di Bach, Hendel e del teutonico mito dell’eroe Wagner. Partecipi con diverso esito degli avvenimenti del tempo: le rivolte e i moti del 1848/49 promossero Verdi a emblema dell’anelata Italia unita; a Wagner, invece, l’aver eretto barricate assieme all’anarchico Bakunin costò la perdita dell’incarico di Direttore dell’Opera di Dresda e l’abbandono della moglie Minna Planer sposata nel 1936. Per evitare l’arresto dovette rifugiarsi in Svizzera. Di fughe il tedesco punteggia una vita sregolata e avventurosa che non gli impedisce di comporre a ritmi impressionanti: l’Olandese volante (1843), Tannhauser (1845), Lohengrin (1850) e la mastodontica tetralogia L’anello del Nibelungo (dal 1848 al 1874), opere di cui scrive anche i libretti. Fugge per i debiti, per avere approfittato di giovani donne e dilapida quanto ottenuto, spesso da ammiratrici innamorate in una vita da “zingaro di lusso”. Un esempio sono i mesi trascorsi presso l’esclusivo Hotel Danieli di Venezia o l’appartamento sontuoso affittato a Parigi, dove mai un musicista fu più impopolare. Il suo pensiero musicale con la co- siddetta “Opera Totale”, con poco spazio alle arie cantabili e all’emozione dei personaggi, ma centrato sulle idee, colmo di simbolismi, sui miti germanici, uniti a una musicalità tutta nuova che amava chiamare “melodia infinita”, non veniva accettata. La sera del 13 marzo 1861 a Parigi il Tannhauser venne accolto dai fischi. La spregiudicatezza del suo vivere che spingeva Wagner a comporre solo in ambienti sontuosi, indossando abiti sfarzosi di sete preziose e per questo a chiedere aiuti senza vergogna, terminerà solo dopo l’incontro, nel 1864, con Ludwig II di Baviera. Il giovane re diventerà ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani munale di Bologna, tempio petroniano della lirica, con l’opera romantica Lohengrin ove gli tributarono un successo trionfale oscurando momentaneamente la figura verdiana, tanto che a Richard Wagner venne conferita l’anno successivo la cittadinanza onoraria. Fu un successo di eccezionale importanza perché il teatro wagneriano era a quei tempi sconosciuto in Italia e molto si discuteva intorno a quella musica detta “dell’avvenire”, che non era ancora stata ascoltata in nessun teatro del nostro Paese. A testimonianza di questi due compositori nell’ampio foyer rettangolare del nostro teatro Comunale sono posti, uno di fronte all’altro, due altorilievi bronzei rappresentanti Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Tra il 1881 e il 1883, anno della sua morte, soggiornò per diverso tempo nel nostro Paese, in Sicilia a Palermo, sulla costiera amalfitana a villa Ruffolo di Ravello dove trovò l’ispirazione dell’ultima sua opera il Parsifal, nel 1882 si trasferì con la famiglia a Venezia e il 13 febbraio 1883 morì in seguito ad un attacco di cuore e dalla città lagunare fu trasportato in Baviera dove gli fu data degna sepoltura nella sua città ospitale di Bayreuth. All’opposto Verdi, nato in campagna, ma fondamentalmente colto ed osservatore della realtà e dell’ambiente che lo circondava, resterà sempre un uomo della terra, avveduto investitore delle sue cospicue fortune, lontano dalla mondanità, stabile nelle residenze di Milano e di Villa Sant’Agata. Capace di alzarsi all’alba per controllare, da esperto agronomo, il grano e la vigna. Misurato nei rapporti con le donne. Dopo la morte della prima moglie Margherita nel 37 1840 figlia del suo benefattore Antonio Barezzi seguita a quella dei due figli bambini e unitosi, nel 1847, alla grande soprano Giuseppina Strepponi che rispetterà sempre, tenendo nascosta con cura la relazione, peraltro mai provata, con la giovane soprano drammatico Teresa Stolz, prima interprete di Aida. Dopo gli iniziali anni di povertà a Milano sarà il Nabucco, rappresentato alla Scala nel marzo 1842 e il cui celebre Coro Va, pensiero, finì col diventare una sorta di canto doloroso o inno contro l’occupante austriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardia e nel resto dell’Italia e continuando a comporre partiture velatamente politiche gli decretarono un crescente successo. Da allora, per dieci anni, comporrà un’opera all’anno e capolavori come Ernani (1843) e Macbeth (1847). La maturità piena, l’innovazione musicale e il drammatico, coinvolgente realismo dei personaggi arriva nella Trilogia popolare e romantica che lo rende il musicista più acclamato dell’epoca: Rigoletto (1851, libretto di Piave), Il Trovatore (1853, libretto di Cammarano) e la Traviata (1853, libretto di Piave), pietra miliare del dramma borghese. Dopo anni di riflessione nella quiete della campagna Verdi compose altri capolavori: Don Carlos (Parigi, 1867) e Aida (Il Cairo, 1871). Creativo anche in vecchiaia comporrà Otello (1877) e, ottantenne, Falstaff (1893), opera giocosa colma di vivacità e invenzioni musicali. Diversi i due musicisti resteranno anche nel legato finale. Verdi finanzierà a Milano, definendola “la mia Opera migliore”, una Casa di Riposo per Musicisti dove è sepolto. Ritratti di Giuseppe Verdi. munifico mecenate consentendogli di dedicarsi, ormai cinquantenne, in serenità alla composizione degli ultimi capolavori: Tristano e Isotta, I maestri cantori di Norimberga, Parsifal. Soggiornò spesso in Italia negli anni 1859-1861 a Venezia e Milano, mentre la prima italiana, che fu il debutto assoluto di un’opera di Wagner sulle scene nazionali, si svolse il 1° novembre 1871 proprio al teatro Co- Milano. La Casa di Riposo per Musicisti in piazza Buonarroti, fondata da Giuseppe Verdi nel 1899. 38 ALIAV ALIAV Associazione Associazione Diplomati Diplomati Istituto Istituto Aldini Aldini Valeriani Valeriani Wagner, grazie al costante aiuto di Ludwig II di Baviera, crea a Bayreuth, città della Baviera in cui stabilisce la sua ultima residenza, il teatro che tuttora rappresenta solo sue opere, apprezzate in tutto il mondo. le riunioni del consiglio direttivo di MAURO CAVICCHI Riunioni del Consiglio Direttivo dell’ALIAV Richard Wagner. !!! NE O I Z EN ATT Il teatro di Bayreuth. Tomba di Richard e Cosima Liszt Wagner, figlia del grande pianista e sua seconda moglie, nata a Como, nel giardino di Villa Wahnfried a Bayreuth. 39 VINI BORTOLUSSO Fondata dal padre Cav. Emiro Bortolusso, nata da una antica tradizione di viticoltori, si trova in Friuli Venezia Giulia in comune di Carlino (UD), nella zona DOC "FriuliAnnia". VINI ROSSI - Merlot - Cabernet Franc - Cabernet Sauvignon - Refosco dal ped. Rosso - Franconia - Schioppettino - Rosé spumante VINI BIANCHI - Friulano - Pinot bianco - Chardonnay - Malvasia - Pinot grigio - Sauvignon - Ribolla gialla - Traminer aromatico VINI SPECIALI - Lacrima del Privilegio - Merlot Privilege - Pizinin - Ribolla gialla spumante - Spumante - Verduzzo friulano - Vino dell’amore Di recente costituzione, ma con vocazione vitivinicola conosciuta ed apprezzata fin dal periodo Romano com’è testimoniato da storici dell’epoca e da ritrovamenti di anfore vinarie in molti siti archeologici. Il nome Annia deriva dall’antica strada Annia, costruita dal Pretore romano Tito Annio Rufo nel 131 a.c. per collegare Aquileia a Concordia Sagitaria fino alla via Emilia. Paesino della pianura friulana a ridosso della laguna di Marano Lagunare, che con il suo clima ne caratterizza il vino. I figli Sergio e Clara in collaborazione famigliare, attualmente conducono 40 Ha di vigneto, non trascurando la tradizione del padre che ha lasciato loro un notevole bagaglio di esperienza, seguendo una moderna tecnologia che garantisce una costante crescita qualitativa. L’ambiente in cui si trova la cantina, è di grande suggestione naturalistica, in quanto confina con l’oasi faunistica di Marano Lagunare, la cui importanza ha rilevanza mondiale per le specie di uccelli acquatici che la frequentano. L’obiettivo principale dell’azienda è di produrre vini di qualità vinificando esclusivamente le proprie uve. Abbiniamo l’efficacia del servizio alla qualità del prodotto: è la combinazione vincente per un rapido start-up e per prestazioni di lungo periodo. Da 45 anni. prestazioni da record 40 1-2-3-4 di copertina2013.qxd:1-2-3-4 di copertina Stampaggio tecnopolimeri termoplastici termoindurenti e costruzione stampi 10-07-2013 7:16 Pagina 3 1956 - 2013 Soluzioni per il futuro dell’uomo. wind mobile industrial photovoltaic L’energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma continuamente. Oltre cinquant’anni di esperienza, competenza e professionalità ci permettono di integrare elettronica, idraulica e meccanica per trasformare l’energia e metterla al servizio dell’uomo. Dal 1956 Bonfiglioli progetta e realizza soluzioni d’eccellenza a livello internazionale innovative e affidabili per il controllo e la trasmissione di potenza nell’industria, nelle macchine operatrici semoventi e per le energie rinnovabili.