pagina 21 - 7 - Bienal de Flamenco

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MAGAZINE
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OGGI
Non di solo tango...
di Giuseppe
Greco
N
UOVI appuntamenti - alla Carnegie
Hall, questo mercoledì 19, e a Scarsdale, giovedì 20 (cfr. Taccuino - Beethoven, Rossini, Bizet, Chopin e Piazzolla) -, e la riproposizione di un Cd inciso anni
fa a New York a testimoniare - come se ce ne
fosse ancor bisogno - il suo grande amore per
la musica sudamericana («Tangos») e per il genio che più di tutti la rappresenta: Astor Piazzolla appunto, figlio d’emigrati pugliesi in terra
argentina. E’, semplicemente, Cristiana Pegoraro (nelle foto), pianista di raffinata tecnica e compositrice di gran classe: un’artista che I nostri
lettori hanno imparato a conoscere sempre di
più che, continuamente, riserva per tutti piacevoli e coinvolgenti sorprese. Quest’album sta a
confermarlo, a dimostrazione anche di quanto
una rilettura musicale possa (e debba) essere
sempre una revisione libera da cui trarre ispirazione e a cui aggiungere emozioni. Ascoltatela,
ad esempio, nella “Primavera porteña”, nell’“Oblivión” o nel sempre trascinante e spensierato (eppur carico di nostalgiche memorie)
“Libertango”. «Io sono diversa ogni volta che
suono, - ama confidare Cristiana - per cui suono ogni volta in modo diverso». Chiaro? Perciò ogni suo concerto è occasione da non mancare, oltre che di bellezza e armonia musicali. E
l’appuntamento alla Carnegie si preannuncia,
al solito, carico di attese e di promesse. Intanto,
a preparazione, l’ascolto di quest’ultimo album
può offrire suggestioni e attese che la Nostra
certramente non deluderà.
Astor Pantaleón Piazzolla (1921-1992) è sta-
BACK STAGE
di Pietro
Porcella
M
[email protected]
IAMI, capitale del mondo latinoamericano, continua a conservare
una predilezione e una venerazione per l'italian style. Oltre alla cucina e alla moda, in testa agli apprezzamenti c'è
anche il nostro cinema. Ecco perché la settimana di CINEMA ITALY a Miami, giunta alla sua
XIV edizione, registra sempre il tutto esaurito.
Nel più importante teatro di Miami, il Regal Cinema di South Beach fino all'11 ottobre è uno
show-up continuo di attori, attrici, professionisti imbellettati, star e starlette italiane, americane, italo-americane, latino-cubane. Erano programmati, a raffica, questa settimana dieci dei
nostri film più belli dell'ultima stagione. In lingua originale ovviamente, con sottotitoli in inglese o in spagnolo.
DANZA
to un musicista, compositore e arrangiatore argentino. Riformatore del tango e strumentista
d'avanguardia, è considerato il musicista più
importante del suo Paese e in generale tra i più
importanti del XX secolo. Per le sue commistioni di tango e jazz fu il catalizzatore di pesanti
critiche rivolte al “nuevo tango” dai puristi del
genere, che lo definirono “el asesino del Tango” (l'assassino del Tango). È autore di numerosi brani sia strumentali che vocali, tra i più
noti dei quali il già citato “Libertango” e “Adiós
Nonino” (pure in questo Cd).
Annoverata dalla critica internazionale fra i
migliori interpreti di musica cubana e sudamericana, Cristiana ha eseguito in prima esecuzione
assoluta per il pubblico europeo lavori di com-
positori sudamericani quali Piazzolla, Joaquin Nin
ed Ernesto Lecuona. Ha trascritto per pianoforte i più bei Tanghi di Piazzolla (le
cui cose migliori,
ripetiamo, son
raccolte in questo
CD) e composto
una “Fantasia
su danze cubane” di Ernesto
Lecuona. La Nostra affianca da
tempo la sua attività pianistica a
quella di compositrice. Ha pubblicato 5 album con
sue composizioni originali: “A Musical Journey”, “Ithaka”, “La mia Umbria”, “Volo di
note” e “Piano di volo”. Fra le sue composizioni, già utilizzate anche per film e documentari, va menzionata la colonna sonora per il video
“Per chi suona la sirena” prodotto dall’Ufficio del Rappresentante Speciale delle Nazioni
Unite per bambini e conflitti armati e presentato
all’ONU l’11 settembre 2004 in memoria delle
vittime dell’attacco terroristico. Il vasto repertorio di Cristiana spazia dal periodo barocco ai
nostri giorni e include brani solistici e con orchestra: Bach, Scarlatti, Mozart, Beethoven,
Schubert, Chopin, Liszt, Rachmaninov, Lecuona, Piazzolla, Gershwin e molti altri.
«Musica classica e jazz - racconta Cristiana
16 OTTOBRE
2016
MUSICA
Classica e “sperimentale”, Cristiana Pegoraro torna mercoledì alla Carnegie
Hall e ripropone la sua passione per le composizioni del “pugliese” Piazzolla
- sembrerebbero generi molto distanti fra loro.
La classica è musica dove gli interpreti riproducono note scritte con indicazioni ben precise per un'esecuzione il più possibile vicina
all'idea originale del compositore. Il jazz è
musica 'libera', basata sull'improvvisazione,
mai uguale a se stessa, ricca di ritmi sincopati
e sorprese armoniche. Ma non possiamo dimenticare che tutti i grandi musicisti classici,
da Bach, a Mozart, Beethoven e Chopin sono
stati anche grandissimi improvvisatori. Questi due generi non sono poi così lontani come
sembrano».
Nella sua famiglia la musica è stata tenuta
sempre in grande onore, per cui l'evidente sua
disposizione naturale (Cristiana a quattro anni
suona una pianola che trova all'asilo) viene giustamente favorita. «Ero pazza per il pianoforte
- dice - al punto che quando mi arrivò in casa
il primo strumento verticale a noleggio ebbi
per la gioia una specie di crisi isterica». Si
impegna nella scuola media ma soprattutto nel
conservatorio di Terni dove si diploma a sedici
anni – ma già tiene concerti in pubblico – con il
massimo dei voti, la lode e la menzione d'onore.
Continua poi gli studi pianistici con Jorg Demus a Vienna e con Hans Legraf al Mozarteum
di Salisburgo e alla Hochschule der Kunste di
Berlino. In seguito si perfeziona con Nina Svetlanova presso la Manhattan School of Music di
New York: ora divide il suo lavoro fra l'Italia e la
Grande Mela (www.cristianapegoraro.com). Il
suo stile pianistico dimostra capacità tecniche
e interpretative eccellenti, come attestano i primi premi in vari concorsi. Cristiana ha la fortuna
di essere bella, «ma essere donna - obietta non è comunque un vantaggio, specialmente
in questo mestiere».
Miami? È la capitale del cinema italiano
Si è partiti con BELLI DI PAPÀ la commedia
con Diego Abatantuono, ricchissimo impresario alle prese con tre figli scansafatiche. Per
smuoverli deve inventarsi un fallimento familiare e portarli a vivere e sgobbare in un cascinale
in campagna. Bellissimi paesaggi in Puglia.
Si è proseguito con DAMMI UNA MANO,
il film di Raffaella Covino dove Caterina (interpretata da Ilaria Falini) interpreta una donna all'apice del successo familiare e professionale,
che per una serie di circostanzeze perde tutto e
deve iniziare da zero. Da sola e con l'aiuto delle
amiche.
In LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT, del
2015 (7 David di Donatello quest'anno) Gabriele Mainetti regista debuttante, racconta un action-drama della camorra sulle rive del Tevere.
David meritato per la magistrale interpretazione
dell'attore Claudio Santamaria nel ruolo principale e di Antonia Truppo e Luca Marinelli in
quello di supporting actress e supporting
actors.
FOREVER YOUNG è una commedia romantica che richiama alle famigerate serie di Amici
Miei. Nel film di Luciana Pandolfelli un bel quin-
tetto di nostre stars (Teo Teocoli, Sabrina Ferilli, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Pasquale
Petrolo e Claudia Zanella ) non ci stà ad invecchiare precocemente e pretende, tra la cinquantina e la settantina, di avere ancora prestazioni
fisiche e sessuali da trentenni.
LA SCELTA è un film drammatico diretto e
interpretato da Michele Placido, dove recitano
Raul Bova, Ambra Angiolini e Valeria Solarino.
Lei rimane incinta, non sà se dal fidanzato o da
un bruto che l'ha violentata. Che fare? Tenerlo
o abortire?
NON ESSERE CATTIVO è un una storia di
un'amicizia violenta, fraterna, arricchita da droga e malavita, raccontata dal regista Claudio
Caligari.
In LORO CHI? un giovane scalpitante cerca
di convincere il suo boss a registrare un brevetto. Il padrone gli ruba l'idea e i due diventano
rivali acerrimi. Son salvati da due ragazze che
rivoltano la situazione in una classica commedia all'italiana.
GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI è
un'altra commedia drammatica di Alessandro
Bruno, dove Paola Cortellesi e Alessandro Gas-
smann sono una copia povera ma affiattata. I
problemi arrivano quando lei rimane incinta, il
mondo si capovolge con un'inattesa disperata
reazione di lei.
Claudio Bisio è un romantico insegnante di
letteratura al liceo, nella commedia MA CHE
BELLA SORPRESA ma la sua simpatia e allegria si tramutano in depressione quando la ragazza lo molla per un altro. Lo aiutano a ritrovare equilibrio il collega di Educazione fisica e altre due donne che rivitalizzano e riconfondono
l sua vita. Nel film di Maurizio Totti, con la regia
di Alessandro Genovesi, tra gli altri interpreti
anche la cantante Ornella Vanoni e il sempreverde Renato Pozzetto.
Infine, a chiusura del Festival, IO CHE AMO
SOLO TE un'altra commedia drammatica di Marco Ponti ambientata sempre in Puglia a Polignano a Mare. Ninella ama Don Mimì ma il loro
amore non si può mai concretizzare. Dopo una
serie di fatti emozionanti ed ironici la sorte permette alla figlia di Ninella di incontrare e poi
sposare il figlio di Don Mimì. Ottimo il cast con
Riccardo Scamarcio,Laura Chiatti, Luciana Littizzetto, Michele Placido ed Eva Riccobono.
Siviglia: là dove nacque l’imperatore Adriano è... flamenco
sempre innovare” dichiara l'artista ed esegue
di Maricla disposizione del pubblico. Giornalisti arrivano voce della libertà.
da
tutto
il
mondo.
Tanti
cinesi
e
giapponesi,
A
Siviglia,
la
città
tutta
bianca
e
ocra,
vivace
sua composizione dedicata a Siviglia, città
Sellari tanti americani. In numerosi paesi le scuole di e chiacchierina che racchiude dietro alte mura, una
nella quale è nata sua madre.
S
[email protected]
IVIGLIA, nel mese di settembre è Flamenco. La Biennale è giunta alla sua diciannovesima edizione il che vuol dire
che nella città, capitale dell'Andalusia,
le cui origini si perdono nella notte dei tempi, e
che vanta nella vicina Italica vestigia romane,
da quaranta anni, si sviluppa un confronto ricco e corroborante tra le varie espressioni dell'arte gitana. La città che placida si distende lungo le rive del Guadalquivir raccoglie i suoi passi
attorno alle voci, ai ritmi del flamenco. La danza,
il tocco struggente della chitarra e delle tablas,
il grido acuto e roco del suo canto risuonano
nei teatri che Siviglia, con fare signorile, mette a
flamenco fioriscono come funghi.
Ho imparato ad amare il flamenco più di cinquanta anni fa, quando ancora la Spagna era
sotto la dittatura di Franco. In settembre, proprio in settembre, all'Università di Siviglia avevo frequentato un corso per stranieri con una
borsa di studio del governo spagnolo. Era il
lontano 1963 e il flamenco era solo folklore. Nella città ancora sotto la morsa del caldo africano,
inebriata dal profumo dei gelsomini, nelle stradine che noi studenti giravamo in ogni ora del
giorno e della notte, da una finestra, da un patio
da una festa risuonavano le note della chitarra
accompagnate da voci incredibili. Il cupo senso di oppressione che si respirava in città veniva scacciato da quelle note e quel canto era la
ancora oggi, innumerevoli conventi di monache di clausura che confezionano dolci dal gusto paradisiaco, nel mese di settembre di quest'anno ho visto alcuni interessanti spettacoli
di flamenco.
“Yo, Carmen” che ha prodotto, con la sua
compagnia di sole donne, la ballerina sivigliana
Maria Pagés. Uno spettacolo colto in cui Carmen, che nella novella di Mérimée è una tabaccaia 'rubacuori' rappresenta semplicemente una
donna. Lo spettacolo con coreografie interessanti è il grido di riscatto di tutte le donne..
Godibilissima, avrei potuto restar lì tutta la
notte ad ascoltare, è stata la serata in cui sul
palco del Teatro della Maestranza è salito il chitarrista Vicente Amigo. “Nel flamenco bisogna
Ancora una serata indimenticabile quella trascorsa in compagnia della chitarra del giovane
Dani De Moron nel patio del Real Alcazar
Con il cuore colmo di riconoscenza per gli
artisti che si sono esibiti, regalandomi momenti
di profonda emozione e di abbandono al fluire
della vita, mi chiedo cosa sia a legarmi tanto
profondamente a questa città. Forse le sue origini romane. Ad Italica, infatti, sull'altra riva del
fiume, è nato l'imperatore romano Adriano. La
stessa meraviglia con la quale, da tutta la mia
vita guardo Siviglia l'ho notata nello sguardo
di una piccola sivigliana in visita al Museo Archeologico della città, di fronte al busto dell'imperatore Adriano e ho scoperto... che il tempo
non esiste!
(1 \ continua)