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13 Corriere del Veneto Domenica 8 Aprile 2012 TV Poesia Cultura Premio Valeri Il bando scade il 31 maggio &Tempo libero Un’edizione rinnovata. Abiti nuovi per il Premio Biennale di Poesia «Diego Valeri» di Piove di Sacco, nel padovano. Al via la XII edizione del riconoscimento poetico nazionale dedicato al poeta, critico e letterato Diego Valeri (1887-1976) che, nell’arco di dieci anni, ha visto la partecipazione e la premiazione di autori come Antonella Anedda, Tiziano Scarpa, Paola Mastrocola, Giulio Abbiezzi. L’edizione 2012 porta con sé molte novità. Prima tra tutte la suddivisione del concorso in due sezioni: il «Certame Piovese», con la compo- Nel Padovano Il poeta Diego Valeri: Piove di Sacco gli dedica un premio sizione di un testo poetico a tema e forma obbligati (a sua volta articolato in «certame segreto» e «certame pubblico»), e la nuova sezione «Opera edita o inedita strutturata». Quattro i premi in palio per un totale di 3.500 euro. Novità assoluta di questa XII edizione è l’introduzione di una giuria popolare, chiamata a valutare le opere e assegnare due ulteriori riconoscimenti: il premio Città di Piove di Sacco e il premio Saccisica. Il bando scade il 31 maggio 2012. Info: www.diegovaleri.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Se ti abbraccio Pubblichiamo un brano del libro «Se ti abbraccio non aver paura» (Marcos Y Marcos editore, 320 pagine, 17 euro) dello scrittore trevigiano Fulvio Ervas, che uscirà giovedì 12 aprile. Il romanzo narra il viaggio lungo tre mesi, in moto e in auto di Franco Antonello e di suo figlio Andrea (entrambi di Castelfranco Veneto), attraverso Stati Uniti e Sud America, fino all’Amazzonia. Un padre che cerca di fare qualcosa di importante per suo figlio, autistico. Il romanzo ancora prima di uscire è già un caso editoriale, i protagonisti sono contesi tra trasmissioni tivù e interviste. non aver paura di FULVIO ERVAS M i concedo un caffè nella piazzetta di Arraial, un caffè da solo. Mi chiedo se Andrea potrà fare l’amore con una ragazza, scoprire la sua sessualità e conviverci come una fonte di appagamento, se non di felicità. Nessuno distribuisce una mappa per evitare le sciocchezze. Dicono che ai ragazzi autistici il sesso non interessa molto, dicono che sarebbe un rapporto troppo intimo con l’altro. Bravi, avranno ricevuto una lettera da quel mondo che diceva: a noi il corpo e il sesso non interessano, a noi piacciono i numeri primi, le pitture astratte e raddrizzare stuzzicadenti. Io non ho verità ma mi basta guardare Andrea per capire che prova impulsi e desideri. Quando ci troviamo nel bel mezzo di questi argomenti, gli si stampa in faccia un sorriso che non va più via. Passo il pomeriggio con lui. Setaccio ogni suo più piccolo movimento. Non sembra in tensione, ha avuto giorni più burrascosi. Ha ascoltato un po’ di musica dal suo ipod, poi ha vagato attorno alla casa, scrutando dettagli con il microscopio della sua mente. Ripesco tra le mie cose il suo ultimo biglietto. MA SEI PIU’ FELICE O TRISTE? «Felice» NON SEI TRISTE PER TUTTO QUELLO CHE L’AUTISMO TI IMPEDISCE DI FARE? «Mondo parallelo è autismo devo imparare da terrestri» E TU… NON SEI UN TERRESTRE? «Terrestre imparo La copertina e Fulvio Ervas diventare». Lo sbriciolo, lo rendo minutissimo. Lasciamo Andrea e Angelica su una panchina della piazza. Io e Odisseu camminiamo per Arraial, come se fossimo in uno di quei paesini della mia terra...(...) Ci rifugiamo dietro un muretto, appoggiamo il frigorifero e ci sediamo, proprio come due cretini. Lancio un’occhiata alla casa, cinquanta metri più avanti. Guardo le ciabatte di Odisseu e lui la mia espressione, temo gli sembri una miscela di preoccupazione e di speranza. La principessa bacerà il rospo e questi si trasformerà: che facili pensieri, e così apro la prima lattina di birra. Li vediamo arrivare. Andrea davanti, lei lieve e un po’ guardinga dietro. Poi lui si arresta, si gira, la cerca con lo sguardo, sfugge, lei gli sfiora una mano, avanza, gli fa strada. Nella casa di Joana s’accende una luce e i muri li nascondono come un sipario. Sorseggio la birra. Quasi non ne sento il sapore. «Sai Odisseu, con certe persone la vita si è confusa all’ultimo istante». «In che senso?». «Ha sbagliato una virgola, ha On the road Andrea e Franco Antonello. Il libro di Ervas sarà presentato il 13 aprile, ore 18, alla Feltrinelli di Mestre. Franco Antonello il 13 sarà in tivù dalla Bignardi alle Invasioni Barbariche. Per conoscere Andrea: www.andreaantonello.it Il nuovo libro di Ervas racconta l’avventura del trevigiano Franco Antonello e il suo lungo viaggio con il figlio autistico Andrea da Miami alle coste brasiliane. Per capire come comunicare messo il punto dove non doveva esserci. Ha dimenticato un occhio, un orecchio, un po’ di cervello, una mano. Si è confusa, si è fermata un millimetro prima. Mancanze lievi, rispetto a tutti gli impegni che ha la vita». «Già». «Sai cosa sogno?». «No». «Una tassa. Tutta la squadra dell’umanità si tassa per far fronte alle confusioni della vita. Non è una faccenda di soldi ma di civiltà. Perché poteva tocca- re a chiunque, è una lotteria, solo che non dobbiamo condividere una vincita ma una perdita. La vincita chi l’ha avuta se la gode, è giusto, mentre la perdita dobbiamo portarla sulle spalle un po’ tutti». «È un sogno». «Ma è un sogno irrealizzabile?». «Non so» dice poi. «Non accadrà mai?» insisto. «E possiamo dirlo noi?». «Noi da soli… no». «Appunto». Vediamo dei movimenti sulla veranda: An- drea e Angelica si siedono per qualche minuto, abbracciati. Rientrano. Dopo poco Andrea esce di corsa e viene verso di noi. Vorrei gridargli che non deve succedere qualcosa per forza, solo quello che vuole lui. Vorrei dirgli che è forte, lo penso davvero, vorrei dargli fiducia. Mormoro, appena, che gli voglio bene. Andrea passa davanti al muretto senza vederci, arriva qualche metro più in là, si gira, al- za un braccio, sfiora la luna, ritorna. Angelica è rimasta sulla veranda, a osservare. Cristo Andre, che nottata ti aspetta… e che nottata ho davanti io. L’emozione che provo non so descriverla, altro che la mia prima volta! Una luce s’accende e poi si spegne. Più nulla. Allora, in un istante, dimentico tutto quello che ho studiato e un poco imparato sull’autismo (...) speri che il mondo corra, che la ricerca corra, che tutti gli scienziati del mondo si mettano di buona lena e immagini che, un bel giorno, la vita ti suoni al campanello e ti consegni una qualche soluzione. Ma qui, adesso, basta un po’ di silenzio, un po’ di illusione, perché il cuore trovi un battito di tregua. Appoggiamo la schiena contro il muretto, beviamo birra e cachaça senza ritegno. C’è un vento spettacolare. Buonanotte Andre. Stai viaggiando. L’intervista Il papà ha mollato il lavoro e si occupa a tempo pieno del figlio e della fondazione «I bambini delle Fate» «Voglio che la nostra esperienza aiuti altre famiglie» «Sono un attore di storia vera». L’ha detto Andrea Antonello a papà Franco, quando ha saputo che il loro viaggio tra Stati Uniti e Sud America era diventato un romanzo. Anzi, l’ha scritto al computer, perchè Andrea non parla. Però sente e assorbe tutto. «È come una ricetrasmittente che riceve, ma non trasmette», spiega papà Franco. Andrea Antonello, 18 anni, volto d’angelo, una cascata di riccioli castani e fisico d’atleta, è un ragazzo bellissimo. Che adora dipingere e nuotare. E abbraccia chiunque incontri, poi tocca loro la pancia. «Sento la pancia delle persone per conoscerle», spiega, sempre attraverso il computer. Andrea è autistico da quando aveva due anni e mezzo, dopo una vaccinazione trivalente sono iniziati i problemi. Questo viaggio in moto con papà Andrea ❜❜ Franco, che sembrava una «follia sconsiderata» prima della partenza, si è rivelato una «terapia reciproca», un modo di sentirsi ancora più uniti e scoprire una nuova forma di comunicazione. «Mi sono sentito le loro anime addosso», Andrea commenta così gli incontri fatti durante il viaggio. E sull’esplosione di popolarità che il libro di Il libro? La mia non è una favola, sono un attore di storia vera Progetto di solidarietà Il ricavato del libro finanzierà la costruzione di una casa per Jorge, ragazzo autistico che vive in una baracca nella foresta del Costarica Ervas ha suscitato, scrive: «Voglio che la mia storia serva per altri ragazzi in difficoltà. Non è una favola, ma storia vera». Papà Franco per occuparsi di Andrea a tempo pieno ha lasciato il lavoro dell’azienda di pubblicità che dirigeva in mano ai suoi soci. E ha realizzato la Fondazione I bambini delle fate (www.ibambinidellefate.it), che riunisce sponsor per sostenere progetti di solidarietà. «Ci sono già 250 aziende che finanziano in modo continuativo quattro ospedali e sette associazioni di genitori - spiega Franco Antonello - . E’ un modo concreto per pensare al "dopo di noi", che angoscia ogni mamma e papà di ragazzi con disabilità». Il viaggio di padre e figlio ha compiuto un piccolo miracolo. «Non c’è nessuna visita medica che possa dimostrarlo, ma sento che l’autostima di Andrea è cresciuta dopo quest’esperienza», rivela Franco. Nei tre mesi tra Stati Uniti e Sud America Andrea ha conosciuto anche per la prima volta l’amore (e a questa esperienza si riferisce il brano del libro pubblicato sopra). «È stata la vacanza più bella della mia vita», dice commosso papà Franco -. Per mamma Bianca e il fratello più piccolo Alberto ha significato anche una "pausa" di tre mesi da una vita non facile accanto ad Andrea. Poi l’hanno ritrovato con nostalgia e una rinnovata voglia di stare con lui». Oltre a sensibilità, bellezza, profondità, Andrea ha spiccate doti artistiche: in ottobre inaugurerà a Castelfranco la sua prima mostra di quadri. Francesca Visentin © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 113089