Presentazione Tracciabilità Economica

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Presentazione Tracciabilità Economica
Sommario Sezione I ....................................................................................................................................................................2 LA TRACCIABILITÀ FINANZIARIA ...............................................................................................................................2 QUADRO NORMATIVO .........................................................................................................................................2 Adempimenti connessi alla tracciabilità finanziaria .............................................................................................2 Ambito temporale della legge 136/2010 .............................................................................................................2 Cosa devono fare gli uffici? ..................................................................................................................................2 Sezione II ‐ IL CUP .....................................................................................................................................................4 Codice Unico di Progetto ..........................................................................................................................................4 Cos’è .....................................................................................................................................................................4 Quando non deve essere richiesto .......................................................................................................................4 Quando è obbligatorio .........................................................................................................................................5 Quando richiederlo ...............................................................................................................................................5 Esempi ..................................................................................................................................................................5 Chi lo richiede .......................................................................................................................................................6 Cup cumulativo .....................................................................................................................................................6 Il CUP cumulativo può essere richiesto quando: ..................................................................................................6 Cosa devono fare gli uffici ....................................................................................................................................7 Esempi di CUP obbligatorio ..................................................................................................................................7 Sezione III ‐ IL CIG .....................................................................................................................................................8 Codice Identificativo di Gara ....................................................................................................................................8 Quando richiederlo ...............................................................................................................................................8 Cosa devono fare gli uffici ....................................................................................................................................8 Sanzioni .................................................................................................................................................................9 Sezione I LA TRACCIABILITÀ FINANZIARIA QUADRO NORMATIVO Legge 13/08/2010 n. 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”. All’art. 3 introduce disposizioni volte ad assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici di lavori, forniture e servizi, anche di modico importo, al fine di prevenire infiltrazioni criminali. D.L. 12/11/2010 n. 187 conv. Legge 17/12/2010 n. 217 detta disposizioni interpretative, modificative ed attuative della suddetta Legge. In particolare sancisce che: “ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, gli strumenti di pagamento devono riportare, in relazione a ciascuna transazione posta in essere dalla stazione appaltante …, il codice identificativo di gara (CIG), attribuito dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture su richiesta della stazione appaltante e, ove obbligatorio ai sensi dell'articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, il codice unico di progetto (CUP)” Adempimenti connessi alla tracciabilità finanziaria • Inserimento clausola contrattuale in tutti i contratti •
Richiesta conti correnti dedicati •
Rispetto modalità di pagamento tramite intermediario autorizzato •
Utilizzo codice CUP •
Utilizzo codice CIG Ambito temporale della legge 136/2010 • Contratti stipulati dal 7/9/2010 •
Contratti stipulati prima del 7/9/2010 e vigenti/non vigenti al 17/6/2011 Cosa devono fare gli uffici? 1. Inserimento clausola contrattuale in tutti i contratti stipulati dal 7/9/2010 a pena di nullità La stazione appaltante deve verificare che nei contratti sottoscritti con i subappaltatori ed i subcontraenti sia inserita, a pena di nullità assoluta, un’apposita clausola con la quale ciascuno di essi assume gli obblighi tracciabilità dei flussi finanziari. Schema della clausola da inserire nel contratto tra appaltatore e subappaltatore / subcontraente ai sensi della Legge 13/08/2010 n. 136 e s.m.i. ( Obblighi del subappaltatore / subcontraente relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari) L’impresa (…) in qualità di subappaltatore / subcontraente dell’impresa (…) nell’ambito del contratto sottoscritto con l’Ente (…), identificato con il CIG n. (…) / CUP n. (…), assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’art.3 della Legge 13/08/2010, n. 136 e s.m.i. L’impresa (…) in qualità di subappaltatore / subcontraente dell’impresa (…) si impegna a dare immediata comunicazione all’Ente (…) della notizia dell’inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria. L’impresa (…) in qualità di subappaltatore / subcontraente dell’impresa (…) si impegna ad inviare copia del presente contratto all’Ente (…). 2. Richiedere gli estremi del conto corrente dedicato per tutti i contratti stipulati successivamente al 7/9/2010 Gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese, nonché i concessionari di finanziamenti pubblici devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali dedicati, anche se non in via esclusiva, alle commesse pubbliche. Tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubbliche devono essere registrati sui c.c. dedicati. Tali soggetti comunicano alla stazione appaltante gli estremi dei conti correnti dedicati, nonché le generalità e il codice fiscale delle persone delegate ad operare su di essi. La Legge prescrive che la comunicazione debba avvenire entro sette giorni dalla loro accensione o, se si tratta di conti correnti già esistenti, dalla loro prima utilizzazione in operazioni finanziarie relative ad una commessa pubblica. 3. Trasmettere al Settore Finanza e Contabilitàcopia delle comunicazioni relative conti correnti dedicati, dei CF e delle generalità delle persone delegate ad operare su di essi Tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubbliche devono essere effettuati esclusivamente tramite bonifico bancario o postale, ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni (es. RID, RIBA). L’art. 9 bis della Legge dispone che il mancato utilizzo dei suddetti strumenti di pagamento determina la risoluzione di diritto del contratto. Sezione II ­ IL CUP Codice Unico di Progetto Cos’è Il CUP è obbligatorio, a prescindere dall’importo e dalla natura della spesa, per ogni “progetto di investimento pubblico”. Si è in presenza di un progetto di investimento pubblico quando vi sia un complesso di azioni e/o strumenti di sostegno, relativi ad un medesimo quadro economico di spesa, tra di loro collegati da quattro elementi imprescindibili: 1. la presenza di un decisore pubblico; 2. la previsione di un finanziamento, anche non prevalente, diretto o indiretto, tramite risorse pubbliche (nel momento in cui le risorse private vengono trasferite all’Ente Pubblico per l’effettuazione delle relative spese subiscono, a questi fini, lo stesso trattamento delle risorse pubbliche); 3. la presenza di un obiettivo di sviluppo economico e sociale comune alle relative azioni e/o ai relativi strumenti di sostegno; 4. la previsione di un termine entro il quale debba essere raggiunto l’obiettivo. Vi sono enti – le Università, prima di tutto – la cui attività istituzionale è finalizzata allo sviluppo economico e sociale. In un’università, cioè, tutto è attività di sviluppo: la formazione e la ricerca sono sviluppo, però il CUP non è esteso alla “normale”attività, in sintesi, alle attività finanziate con il cosiddetto Fondo per il finanziamento ordinario, la contribuzione studentesca e le liberalità senza vincolo di destinazione. Per cui se un dipartimento realizza –a latere o comunque oltre alla “normale”attività –una ricerca o un corso di master, finanziati con fondi specifici o da uno sponsor, allora queste iniziative vanno “cupate”. Quando non deve essere richiesto • Per le spese finanziate su FFO, contribuzione studentesca, liberalità senza vincolo di destinazione che rientrano nella normale attività amministrativa •
Sull’attività commerciale perché non c’è un obiettivo di sviluppo economico e sociale •
Su spese per emolumenti stipendiali •
Per i contratti di lavoro autonomo occasionale •
Per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa •
Per l’iscrizione a convegni e congressi •
Per i contratti con fornitori di pubblici servizi: o
Energia elettrica o
Gas o
Telefonia Quando è obbligatorio In presenza di fondi provenienti da soggetti pubblici o privati → se esiste un progetto, un vincolo di destinazione dato dall’esterno, se si tratta di un’attività che esula dalla ordinaria amministrazione In caso di utilizzo di fondi di ateneo provenienti da FFO, contribuzione studentesca, liberalità senza vincolo di destinazione → se si tratta di un’attività che esula dalla ordinaria amministrazione Per spese relative a lavori, forniture, servizi, concessioni di aiuti Quando richiederlo per i lavori pubblici, il CUP deve essere chiesto entro il momento della redazione del piano annuale, e comunque dell'emissione dei provvedimenti amministrativi che ne determinano il finanziamento pubblico; per l’acquisto di beni, il CUP deve essere chiesto entro il momento dell'approvazione dei provvedimenti amministrativi di decisione dell’acquisto; per i progetti di ricerca, il CUP deve essere richiesto all’atto della decisione della realizzazione del progetto da parte dell’Ente titolare del progetto stesso; per la concessione di aiuti, il CUP deve essere chiesto entro il momento dell'approvazione dei provvedimenti amministrativi, ad esempio, di erogazione delle borse di studio, in cui vengono individuati i beneficiari. Esempi in caso di un progetto di ricerca deliberato da un Istituto di ricerca o da un’Università, la richiesta del CUP deve essere fatta al momento in cui l’Ente assume la decisione di realizzare il progetto; in caso di acquisto di beni,la richiesta del CUP deve essere fatta al momento in cui l’Ente formalizza la decisione dell’acquisto; nell’ipotesi in cui sia successivamente rendicontato un importo diverso da quello indicato inizialmente, non si deve richiedere la modifica del corredo informativo del codice: infatti, il codice è basato sui dati della “fotografia di nascita”del progetto d’investimento; nel caso, invece, in cui il progetto non sia realizzato –cioè non si proceda, nel caso in esame, all’acquisto del bene ‐, l’utente deve provvedere a darne comunicazione alla banca dati CUP, e questa informazione si aggiunge ai dati del progetto Chi lo richiede Per stabilire chi deve richiedere il CUP occorre preliminarmente definire, caso per caso, in cosa consiste il progetto d’investimento: se detto progetto è costituito dall’intervento realizzato dal soggetto che riceve il contributo, il CUP dovrà essere richiesto da tale soggetto, qualora non venga comunicato dal soggetto erogatore (es. cup comunicato dalla Regione Piemonte per i finanziamenti regionali o, dallo stato per i progetti di ricerca); se, il progetto d’investimento pubblico consiste proprio “nell’aiuto”concesso dall’Ente al soggetto che riceve il contributo, il CUP dovrà essere richiesto dall’Ente stesso. I progetti si intendono “chiusi”quando: vengono effettuati tutti i pagamenti relativi al progetto, viene steso il rendiconto / la relazione finale del progetto, viene erogata l’ultima tranche di fondi da parte dell’ente finanziatore. Cup cumulativo Nel processo di confronto e collaborazione con il sistema delle autonomie locali, sono emerse richieste di integrazioni della delibera CIPE 143/2002, finalizzate essenzialmente alla semplificazione amministrativa. Anche la struttura di supporto CUP ha ricevuto richieste e suggerimenti dello stesso tenore Il CIPE, nelle riunioni del 29 settembre 2004 e del 17 novembre 2006, per venire incontro a queste esigenze, senza però rendere complesso il rapporto con altri sistemi informatici, come BdA di MISE, o Monit Webdi MEF, ha previsto che, quando i progetti d’investimento pubblico fanno parte di un unico complesso di interventi, si possa richiedere –se sono rispettate le condizioni di seguito indicate ‐un unico codice chiamato “CUP cumulativo”,come di seguito descritto. Il CUP cumulativo può essere richiesto quando: i progetti consistono nella concessione di contributi a soggetti che non sono unità produttive, fra le fonti del finanziamento pubblico non vi sono risorse comunitarie, se sono rispettate le seguenti condizioni: ridotta dimensione (in delibera si è fissato il limite, per ciascuno degli interventi, di 50.000 €), appartenenza ad un unico complesso d’interventi, definito con specifico atto amministrativo, il costo complessivo dei progetti, compresi nel suddetto singolo atto amministrativo, non deve superare un certo importo (stabilito in delibera in 1 milione di €), riguardare un unico settore economico beneficiario. Cosa devono fare gli uffici Richiedere il CUP Riportare il CUP su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d’investimento pubblico, e nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti. Corredare con il CUP la documentazione relativa a progetti d’investimento pubblico, ed in particolare le richieste, i provvedimenti di concessione e i contratti di finanziamento con oneri a carico della finanza pubblica, per la copertura, anche parziale, del fabbisogno dei progetti d’investimento pubblico; Comunicare il CUP ai competenti uffici (Settore Finanza e Contabilità) per l’apposizione del codice su tutti i documenti contabili, e sui flussi finanziari generati (modulo di liquidazione della spesa) Trasmettere ai competenti uffici (Settore Finanza e Contabilità) copia delle comunicazioni relative conti correnti dedicati, dei CF e delle generalità delle persone delegate ad operare su di essi Esempi di CUP obbligatorio • Finanziamento Compagnia di Sanpaolo per le banche dati di ateneo •
Borse di studio (esclusi assegni di ricerca e dottorati) •
Convenzione ARS. UNI. VCO •
Bando 150 ore •
Progetti Regione Piemonte •
Convegni finanziati con fondi esterni (Comitato 150) •
Pubblicazione “Storia di Vercelli nell’Età moderna e contemporanea” (fondi CRV) •
Progetti CIPE •
Progetti Compagnia Sanpaolo •
Programma FIXO •
Progetto U‐GOV •
Progetti Edilizi •
Progetti di ricerca •
Contratti Erasmus •
Progetto Inail Sezione III ­ IL CIG Codice Identificativo di Gara Quando richiederlo • Il CIG deve essere acquisito dalle stazioni appaltanti tramite il sistema SIMOG: •
per ciascun appalto di lavori, servizi e forniture, indipendentemente dall’importo contrattuale degli stessi e anche nell’ipotesi di affidamento diretto. ‐
•
Sono esclusi i pagamenti effettuati con il fondo di cassa economale sempre che non riguardino contratti pubblici di lavori, forniture e servizi (Determinazione Autorità Vigilanza Contratti Pubblici 22/12/2010 n. 10 par. 2.3 ultima parte). Questo significa, secondo il Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, che sono esclusi, in linea di principio, i pagamenti effettuati con il fondo di cassa economale fino all’importo di € 250,00 oltre Iva di legge. Cosa devono fare gli uffici • Richiedere il CIG •
Riportare il CIG su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi all’appalto, e nelle banche dati dei vari sistemi informativi. •
Comunicare il CIG ai competenti uffici (Settore Finanza e Contabilità) per l’apposizione del codice su tutti i documenti contabili, e sui flussi finanziari generati (modulo di liquidazione della spesa) •
Trasmettere ai competenti uffici (Settore Finanza e Contabilità) copia delle comunicazioni relative conti correnti dedicati, dei CF e delle generalità delle persone delegate ad operare su di essi Sanzioni Legge 136/2010 Art. 6 (Sanzioni) 1. Le transazioni relative ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui all’ articolo 3, comma 1, e le erogazioni e concessioni di provvidenze pubbliche effettuate senza avvalersi di banche o della società Poste italiane Spa comportano, a carico del soggetto inadempiente, fatta salva l’applicazione dell’ articolo 3, comma 9‐bis, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria dal 5 al 20 per cento del valore della transazione stessa. (18) 2. Le transazioni relative ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui all’ articolo 3, comma 1, effettuate su un conto corrente non dedicato ovvero senza impiegare lo strumento del bonifico bancario o postale o altri strumenti di incasso o di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni comportano, a carico del soggetto inadempiente, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria dal 2 al 10 per cento del valore della transazione stessa. La medesima sanzione si applica anche nel caso in cui nel bonifico bancario o postale, ovvero in altri strumenti di incasso o di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni, venga omessa l’indicazione del CUP o del CIG di cui all’ articolo 3, comma 5. (19)