Chiara Sartori spiega la filosofia di

Transcript

Chiara Sartori spiega la filosofia di
Giovedì 3 ottobre 2013
MUSICA
Nuova canzone
per i These
Foolish Things
Cultura&Spettacoli
RDENONE - (fr.pes.) Li avevamo lasciati agli
albori, l'anno scorso, di una formazione essenziale ma ricca, come la loro composizione
musicale: una voce, due chitarre, due musicisti
in tutto. In questo autunno ritroviamo i These
Foolish Things cresciuti in qualità, coraggio e
numero dei componenti, grazie all'aggiunta di
un batterista (Paolo Calderan) e un bassista
(Manuel Cover) e alla vigilia di un primo Ep,
sempre rappresentati dal viral testimonial
Mike, un grazioso robottino di cartone, mascotte del gruppo nelle promozioni online e nei live,
dallo sguardo trasognato che ne rappresenta
l'essenza romantica e di sperimentazione futuri-
PN
stica. Di certo, il giovane gruppo pordenonese
fondato da Marco "Saci" Sacilotto e Antonio
Polly Uras (entrambi voce e chitarra) hanno
conquistato via via il cuore dei fan e si sono
lanciati ora nella promozione dei nuovi brani
anche attraverso di un videoclip che preannuncia un possibile singolo, "Careless Wind".
Registrato al Recording studio Atracoustic di
Pordenone, già diffuso online su youtube e
vimeo e subito condiviso sulla loro pagina
facebook e su quella degli oltre 300 fan, il video
è una prova professionalmente riuscita, gradevole nello storyboard e piacevole nell'uso di
luci e montaggio, congeniale racconto filmato
XXVII
di una musica che ha già l'odore di hit. I These
Foolish Things si ispirano a Pink Floyd,
Radiohead, Beatles e Velvet Underground,
eloborandone le atmosfere oniriche e raffinate,
riversando ballate semiacustiche con melodie
di clarinetto, diamonica, xilofono e bouzouki,
mescolate a chitarre elettriche e acustiche.
Elaborazioni che rimandano a modelli saldamente brit pop, folk e hard rock ma che
guardano a un passato d'autore che ne ha
formato i gusti: è Billie Holiday e la sua
versione della canzone "These foolish things" il
credito a cui devono il loro nome.
© riproduzione riservata
LA RASSEGNA Chiara Sartori spiega la filosofia di Scienzarteambiente
A PORDENONE
«Esperti in mezzo al pubblico»
Neuroscienze
prosegue
con la dieta
del cervello
ni e mettendo in campo
diversi punti di visti attraverso importanti testimonianze internazionale di
chi ha indagato, compreso
e sviluppato le scienze come oggetto di realtà quotidiana, chiave privilegiate
per aprire il senso del reale
nelle sue forme».
E sulla comunicazione
punta soprattutto quest'ultima edizione, che lavora in
vista di un allargamento
oltre i confini della provincia, avvalendosi per questo
anche di forme d'arte come
il teatro e il cabaret, che
nella scienza affondano
l'origine del loro linguaggio.
PORDENONE – Neuroscienze per nuove consapevolezze è il leitmotiv
della 6^ edizione del
ciclo di incontri “Affascinati dal cervello”, promosso dall’Irse al Centro culturale Casa Zanussi. Dopo l’apertura dedicata al “Cervello bambino” e ai “Piccoli geni”,
si prosegue il 9 ottobre
(ore 15.30), nell’Auditorium di Casa Zanussi,
con “Genetica del gusto:
oltre le mode e il marketing, di cosa stiamo
parlando?”. Il docente di
Genetica Medica Paolo
Gasparini, dell'Università di Trieste parlerà di
come aiutare il cervello
a restare giovane con
una dieta adeguata.
Incontri con studiosi senza mediazioni per capire la complessità del sapere
Francesca Pessotto
PORDENONE
Si legge passione e grande
esperienza comunicativa
nelle parole di Chiara Sartori, consulente del Comune
di Pordenone e membro
del comitato scientifico del
festival Scienzartambiente
insieme a Fabio Carniello,
Stefano Moriggi e Donato
Ramani, mentre racconta
la genesi ma soprattutto
l'obiettivo di questa manifestazione, nata nel 1996 come progetto di sviluppo
didattico del protocollo d'intesa stretto tra il Ministero
dell'Ambiente e quello della Pubblica Istruzione per
divulgare l'educazione ambientale.
«Puntando inizialmente
sullo scambio di esperienze
e progetti tra studenti delle
scuole pordenonesi, Scienzartambiente è cresciuto
negli anni nel segno della
comunicazione pubblica di
stampo anglosassone - racconta - un terreno d'incontro, che facesse interagire
direttamente il pubblico
con gli esperti chiamati a
parlare della loro visione,
senza la mediazione di nessun "spiegologo"».
Voluto dal Comune di Pordenone e avvalendosi della
collaborazione di realtà
quali l'Immaginario Scientifico, il Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale LaREA e il Certamen
Lucretianum, il festival
giunto alla 17a edizione con
CONSULENTE Chiara Sartori
l'alto patrocinio di Onu e
Unesco attraverserà dal 16
al 20 ottobre la città con
incontri che porteranno il
sapere scientifico a parlare
le lingue della filosofia, delle arti e delle emozioni.
«Per essere comunicata,
la scienza aveva bisogno di
immagini e di scandagliare
la creatività in tutte le sue
forme incrementando i contenuti e aprendo quelle leggi che sembravano solo rigidi dogmi matematici».
Pur riconoscendo nella
scuola un interlocutore importante, è «la creazione di
una massa critica aperta al
dibattito e alla partecipazione ciò su cui puntiamo continua la Sartori - arricchendola di molteplici visio-
LA RECENSIONE Ospiti sabato scorso al Pnbox
CINEMA
"Zero on the Box", video rubrica
di critica ai nuovi film in uscita
PORDENONE - Cinemazero e Pnbox mettono in campo una nuova
rubrica di approfondimento cinematografico, che punta a fornire al
pubblico un particolare focus sul film della settimana. Ogni giovedì,
da oggi, la rubrica "Zero on the Box" proporrà agli utenti della web
tv pordenonese e al pubblico di Cinemazero una critica veloce e
fresca, che permetta di soddisfare la ricerca di informazioni sulla
programmazione cinematografica nazionale. Cinque i punti individuati per analizzare il film, introdotti da frasi celebri della
cinematografia mondiale, a partire dai quali un responsabile di
Cinemazero parla della pellicola appena approdata nelle sale.
Trama, regista, attori, sceneggiatura verranno analizzati attraverso
i punti creati ad hoc, e battezzati: “Pensavo fosse amore e
invece...”, “La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai
quello che ti capita...”, “ Ho visto cose che voi umani...”, “ Domani è
un altro giorno...” e “Le parole sono importanti...”.
Tavole di Cragnolini esposte a San Vito
Il ciclo dedicato a Bertrando d’Aquileia in mostra nella chiesa di San Lorenzo
SAN VITO – Anticipazione d'autore per la XXII edizione del
Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone: dal 6
ottobre al 10 novembre nella
Chiesa di San Lorenzo a S. Vito
al Tagliamento, è in programma un evento espositivo curato
dal PEC – Presenza e Cultura,
un progetto speciale allestito in
sinergia con il Comune e con il
Centro Iniziative Culturali Pordenone, in omaggio all'artista
Tonino Cragnolini, pittore e incisore di Tarcento, personalità
artistica fra le più note e stimate della regione. Le vicende
friulane sono diventate spesso
oggetto dell'indagine e dell'opera di Cragnolini, come nel caso
della mostra di San Vito, focalizzata sulla figura di Bertrando di
Saint Geniès, Patriarca di Aquileia. L'evento troverà sede in
uno degli spazi storici più prestigiosi del Comune di San Vito: la
© riproduzione riservata
Chiesa di San Lorenzo fu edificata già nel ‘400, su iniziativa
della famiglia Altan. Le storie
di Cragnolini sono storie “morali”, in esse la natura, intesa
come sfondo consolatorio e maternale dell’agire dell’uomo,
non c’è, c’è invece la “terra”,
ove si rappresenta il teatro
sanguinoso del potere. Le tavole
del Patriarca Bertrando sono
certo tra le più imponenti e
potenti di tutta la sua attività.
Camerieri Italiani e Pinar
Due cene musicali raffinate
PORDENONE - Facciamoci servire dai Camerieri Italiani. La
loro scelta gourmet musicale parte dalle radici della tradizione
cantautorale, arrangiata con sapori nuovi. Che alla prima lettura
del menu potrebbero sembrare
strampalati, invece no. Vivi ringraziamenti per non fare gli ennesimi emuli, sulla scia di cover
band che regnano come rucola
sui piatti. Nel loro menu acustico, si scorgono le armonie. Per
aperitivo un bianco d'Asti del
1981, miscelato a succo tropical
dal gusto easy funky latino (Via
con me di Paolo Conte). Accompagnano verdure alla tigre di
Cremona, guarnite al profumo di
spezie cha cha cha (Se telefonando, Mina). Di primo pasta corta
alla romana e vino Une belle
histoire tradotto dal Califfo con
spezie cubane (Fugain - Califano
- Homo sapiens, Un'estate fa).
Poi la chicca, rara da trovare e
già per questo ancor più eccellente: C'era una volta, anzi domani,
dal Sergio Endrigo anno 1978.
Monumentale. Riprendendo il
menu, una costata alla zapponetese con un rosso del 1970 dal
retrogusto bossanova (La prima
cosa bella, Nicola Di Bari). Le
meline del ’79 sono quelle di
Angelo Branduardi, guarnite con
panna. Il dolce è una pastiera
napoletana condita con praline
caraibiche (Ovunque proteggi,
Vinicio Capossela). Il caffè Il
bandito e il campione, presentato
come del principe, è del fratello
Luigi Grechi. I Camerieri Italiani sono quello rock Giorgio
Dell'Agnese (voce), swing Alberto Busacca (basso acustico), cameriere fingerpicking - flamenco Enrico Milanesi (chitarra acustica), blues Manuele Boraso
(chitarra acustica e voce), world
music Deni Vian (percussioni).
Ospite d'onore Paolo Mizzau (armoniche a bocca). Se li trovate
nei locali fatevi servire, roba da
tante stelle. In una serata propizia fate pure il bis di cose buone.
Come è accaduto sabato al Pnbox
studios, quando il secondo set
era di Pilar. Accompagnata dal
compositore e arrangiatore Federico Ferrandina alle chitarre e da
Angelo Maria Santisi al violoncello, la cantautrice e interprete
romana sfavilla. Oltre alle riletture di perle altrui, Pilar resta in
quota con brani propri, specie
frutto della collaborazione con
Bungaro. Pronuncia appropriata
sia in francese che in spagnolo,
estensione vocale ampia, la sua
passionale espressione femminile merita riconoscimenti.
Roberto Vicenzotto
© riproduzione riservata