Antonio Massarutto (Università di Udine)
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Antonio Massarutto (Università di Udine)
Perseverare diabolicum? Il mercato del CDR in Italia: (in)successi, opzioni e prospettive Antonio Massarutto Università di Udine e IEFE, Università Bocconi [email protected] Tecnologie e tendenze per il recupero da rifiuti Piacenza, 15-16 maggio 2013 Le aspettative … • Trasformazione dei RU in combustibili secondari per l’industria • Un modo per aggirare la difficoltà di realizzare impianti di incenerimento • Risultato: molti piani regionali si sono basati su questa soluzione, con l’aspettativa che il mercato dei combustibili secondari avrebbe chiuso la filiera … e i risultati (finora) • Solo il 3% del rifiuto in ingresso ai TMB viene utilizzato in impianti dedicati; oltre il 60% finisce in discarica • A fronte di una teorica capacità produttiva di 6,2 milioni di t, solo 1 milione di t prodotte – Solo 20% destinata a impianti industriali – Il resto incenerita in impianti dedicati TMB Impianti di TMB e produzione di CDR 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 56 65 90 118 116 128 128 133 131 Capacità (ml t) 5,06 6,78 10,25 11.77 11,86 13.28 14,08 14,36 Rifiuti trattati (ml t) 3,12 3,79 5.64 7,480 7,43 8,46 9,57 8,39 52 54 55 61 63 64 Rifiuti in ingresso (ml t) 7,42 7,84 8,03 8,43 6,55 6,74 Produzione potenziale CDR (ml t) 2,62 2,77 2,83 2,97 2,31 2,38 CDR prodotto (migliaia di t) 55,4 304,1 572,8 612,0 779,0 783,8 862,1 utilizzato in impianti industriali 17,0 46,6 100,8 136,2 191,1 194,8 incenerito in impianti dedicati 38,4 257,5 472,7 - 661,0 788,5 Impianti censiti (n) CDR Impianti censiti (n) 611,4 9,0 Flussi in entrata e in uscita dagli impianti TMB (2010) DISC INC CDR EXP PRE ULT RE BST DEP COP Input totale 9,36 Output totale 7,94 Frazione secca 3,31 2,43 0,32 0,37 0,00 0,00 0,08 - 0,11 - - Bioessiccato 0,27 0,23 - - - - - - 0,01 - 0,04 Biostabilizzato 1,58 1,26 0,00 - - 0,04 0,00 - - - 0,27 Scarti e percolati 0,23 0,11 - - - - - - - 0,12 - CDR Frazioni recuperabili Frazione umida da selezione 1,07 0,00 0,83 - 0,05 - 0,02 0,17 - - - 0,12 0,00 - - - 0,00 - 0,11 - - - 0,45 0,32 0,00 - - - - - 0,13 - - Altre frazioni 0,92 0,48 0,40 - - 0,04 - - - - - Totale 7,94 0,37 4,67% 0,05 0,64% 0,08 1,00% 0,24 3,07% 0,12 1,46% 0,31 3,88% 4,84 1,56 60,89% 19,58% Elaborazione su dati ISPRA; dati in Mt/anno 0,10 0,29 1,22% 3,60% Il CDR in impianti industriali • Gli impianti industriali che utilizzano CDR – Centrali termoelettriche: solo 1 caso (13%) – Cementifici (37%) – Industria alimentare (50%) – Ulteriori trattamenti (CDRq) non significativi • Un mercato “sottile” – Logica di rapporto bilaterale – Investimenti specifici necessari – DAP influenzata da costi di gestione del rifiuto in soluzioni alternative – Prezzi non convergono verso valori di equilibrio L’utilizzo in impianti dedicati • Non conveniente rispetto ad incenerimento diretto del RU – Né dal punto di vista economico … – Né da quello ambientale o del bilancio energetico – A patto che incenerimento diretto avvenga in impianti in grado di funzionare a piena capacità e sfruttando in pieno le opportunità di recupero energetico • Pochissime transazioni “spot”, generalmente riferibili a situazioni contingenti – Prezzi influenzati da potere di mercato – Fase iniziale: mercato del compratore – Fase a regime: mercato del venditore (ulteriormente rafforzato da possibilità di collocare CDR all’estero, nonostante i costi di trasporto) Le ragioni di un (relativo) insuccesso • Difficoltà nel fare incontrare spontaneamente le caratteristiche desiderate dagli utilizzatori con le esigenze degli impianti di produzione • Costi di trasporto elevati in rapporto al valore • Problemi di accettabilità • Latitanza del soggetto pubblico • Incertezza normativa (regimi di incentivazione, destinazione ceneri, disponibilità delle AALL ad avallare le scelte impiantistiche) • Prezzo delle soluzioni alternative (es. discarica) non sufficientemente e stabilmente elevato Costi sociali di scenari alternativi SMALL AREA BU35 BU50 K50 K65 K75 K85 BU35 LARGE AREA K50 K65 BU50 K75 E H&E E H&E E H&E E H&E E H&E K85 Collection (+) 71 85 147 127 106 89 61 61 72 72 130 130 105 105 93 93 73 Treatment (+) 122 115 120 119 94 90 94 94 93 93 93 93 98 98 88 88 89 193 200 267 246 200 179 156 156 165 165 223 223 203 203 181 181 163 Revenues (-) 90 88 86 80 61 29 51 84 55 82 54 80 50 75 48 67 29 Net financial costs 103 112 181 166 139 150 104 72 110 83 170 143 153 128 132 114 134 External costs (+) 18 17 16 14 10 8 18 18 16 16 16 16 14 14 12 12 8 External benefits (-) 70 84 69 64 79 82 61 66 76 80 62 66 68 72 79 82 82 Net social cost 51 46 127 116 70 76 61 24 50 19 123 93 100 71 65 44 60 Financial costs Cost increase for sub-scenarios (additional cost with respect to baseline) Biostabilization + WtE Biostabilization + RDF Biostabilizarion + RDF-Q +60 +46 +44 +36 +25 +47 +44 +47 +37 +34 +71 +52 +48 +45 +26 +73 +73 +71 +62 +49 +83 +70 +59 +59 +31 Valori in €/t, riferiti alla t di rifiuto iniziale I risultati di un’indagine diretta Produttori CDR Anno 2005 Media Net S.p.A. Gruppo Veritas 2006 2007 2008 2009 79 94 117,8 118 110 97 prezzi effettivamente sostenuti GF 80 prezzi effettivamente sostenuti GF valore posto a base d'asta (andata poi Amia VR Utilizzatori prezzi effettivamente sostenuti GF 90-100 valore stimato GF Lodi Mantova 2010 NOTE 88 Riso Scotti Pavia 93 Riso Fertilvita PV 99 Ravenna deserta) prezzi effettivamente ricevuti GF 105 prezzi effettivamente ricevuti GF 90 prezzi effettivamente ricevuti GF Hera Group 50-65 valore stimato GF Copersalento 115 prezzo effettivo FOB 110 prezzo effettivo FOB Lomellina Mercato estero Ambiente Colleferro 70 75 60-80 GF Polonia 105 Costo FOB stimato Ungheria 100 Costo FOB stimato Svezia 34 GF Marocco 30 GF Valore medio UE 35-40 GF stimato Un’analisi net-back • Metodologia dello studio – Analisi “net back”, condotta a partire dal valore di mercato dell’energia, scalando i costi per l’utilizzo del CDR e per la produzione del CDR – Analisi applicata a tre casi di studio • Ipotesi: – Dati di costo basati su modello ingegneristico calibrato con costi effettivi – Ricavi basati sui prezzi medi GSE + incentivi • Gli scenari – Before: con regime Cip6 e costi smaltimento ceneri = 0 – Future: senza incentivi e costi di smaltimento ceneri = 40 – Inbetween: CDR smaltito sul mercato spot • Gli indicatori calcolati – Tariffa di break even (se la filiera fosse verticalmente integrata p conferimento CDR = 0) – Tariffa di break even (in base ai prezzi di conferimento CDR rilevati sul mercato) I costi di produzione del CDR 1 2 3 TOTALI €/ton TOTALI ANNUI RSU ANNUI meccanico 2.115.990 11,21 1.175.307 8,66 1.198.780 7,23 Costi d'esercizio processo meccanico 2.533.500 13,43 1.849.980 13,63 1.986.020 11,98 Costo collocamento CDR 3.700.460 19,61 3.311.400 24,40 7.624.000 46,00 Costo collocamento scarti 176.420 0,93 407.100 3,00 497.200 3,00 Costi di chiusura 597.800 3,17 Altri Costi 159.920 0,85 159.760 1,18 192.300 1,16 Utile 2.127.900 11,28 844.850 6,23 625.580 3,77 Totale Costi 11.411.990 60,48 7.748.397 57,10 12.123.880 73,15 467.400 2,48 13.570 0,10 24.861 0,15 Costo effettivo netto 10.944.590 58,00 7.734.827 57,00 12.099.019 73,00 Costo al netto del collocamento del CDR 7.244.130 38,39 4.423.427 32,60 4.475.019 27,00 COSTI DI PRODUZIONE CDR Costi d'investimento €/ton RSU TOTALI ANNUI €/ton RSU processo Ricavi I costi di impiego del CDR (al lordo dei ricavi per la vendita di energia e al netto dei costi di approvvigionamento del combustibile) senza repowering anno 9 con repowering anno 9 MW Installati MW 16,0 16,0 Ore annue ore/anno 7.000 7.000 Anni di vita anni 15,0 15,0 WACC % 9,30% 9,30% Costo Investimento €/kW 4.200 4.200 Costo combustibile €/t - - Potere calorifico kcal/kg 3.600 3.600 Efficienza impianto % 21,0% 21,0% Costo combustibile €c/kWh - - O&M (%investimento) % 10,3% 10,3% O&M €/kW 460 460 O&M €c/kWh 6,57 6,97 Quota investimento €c/kWh 8,05 9,87 COSTO TOTALE €c/kWh 14,62 16,84 I ricavi per la vendita di energia Scenario Scenario Future Before Prezzo energia CIP6 (€/MWh) 182,1 211,4 – 217,6 (°) Prezzo mercato EE (€/MWh) 51,6 63,72 Prezzo Certificati verdi 82,4 84,98 100% di Pes Pes*1,3*0,51*0,9 CV concessi senza repowering (Pes = produzione specifica di EE) CV concessi con repowering (Pes = produzione specifica di EE) Pes*1,3*0,51 Costo EE da CDR no fuel senza repowering anno 9 (€/MWh) 146 Costo EE da CDR no fuel con repowering anno 9 (€/MWh) 168 Maggiore costo di smaltimento delle ceneri (€/t) 40 40 Case study 1 BEFORE FUTURE A Ricavi vendita energia M€ 7,71 7,19 B Costi produzione energia no fuel M€ 9,06 9,62 C Margine netto no fuel M€ -1,36 -2,43 D Costo di trasporto (8 €/tCDR) M€ 0,56 0,56 E Costo smaltimento CDR M€ 1,91 2,99 M€ 7,24 7,24 F Costo produzione €/tRSU) CDR (38 G Costo totale M€ 9,16 10,23 H Tariffa di break even ( €/tRSU 48,53 54,22 INBETWEEN A-B -C+D E+F 71,45 Case study 2 BEFORE A B Ricavi vendita energia Costi produzione energia no fuel FUTURE INBETWEEN M€ 13,78 12,87 M€ 16,21 17,21 - C Margine netto no fuel M€ -2,42 D Costo di trasporto M€ - - E Costo smaltimento CDR M€ 2,42 4,34 F Costo produzione CDR M€ 4,42 4,42 G Costo totale M€ 6,85 8,76 H Tariffa di break even 50,46 64,59 €/tRSUFSC A-B 4,34 -C+D E+F 78,20 Case study 3 BEFORE FUTURE ipotesi iniziale Ricavi vendita energia scenario 1 scenario 2 scenario 3 milioni di € 5,52 5,15 5,15 8,76 9,69 Costi produzione energia no fuel milioni di € 6,49 6,89 6,89 11,72 12,96 Costi trasporto milioni di € 0,40 0,40 0,40 0,68 0,75 Margine impianti propri no fuel milioni di € -0,97 - 1,74 - 1,74 - 2,96 -3,27 Costi conferimento presso terzi milioni di € 5,13 5,13 7,32 3,99 3,23 Costi smaltimento CDR milioni di € 6,10 6,87 9,06 6,95 6,50 Costi produzione CDR milioni di € 4,48 4,48 4,48 4,48 4,48 Costo gestione integrata milioni di € 10,57 11,34 13,53 11,42 10,97 Tariffa di break even €/tRSU 63,79 68,43 81,64 68,92 66,19 Sintesi dei risultati • Se il CDR viene utilizzato in una filiera chiusa (internalizzando tutti i margini), la soluzione risulta conveniente (in presenza di incentivi e senza costi aggiuntivi per lo smaltimento delle ceneri) per tariffe di ingresso al TMB di 49–50–64 €/tRSU nei tre casi di studio • Nello scenario meno favorevole (no Cip6, smaltimento ceneri) il break even sale a 54-65-68 i regimi di incentivazione possono influire notevolmente • Nell’ipotesi di filiera aperta (smaltimento del CDR presso impianti di terzi a prezzo di mercato) il break even sale a 71-7881 Puntare ancora sul CDR? • Perché sì – A certe condizioni (disponibilità di impianti industriali) può comunque convenire – Maggiore flessibilità di impiego – Minore vulnerabilità – Permette di aggirare i vincoli imposti dalla pianificazione (principio di autosufficienza) • Perché no – I costi sono sensibilmente superiori rispetto all’opzione alternativa dell’incenerimento diretto del rifiuto residuo – Rischio che il gestore dei RU rimanga ancora una volta “col cerino in mano” nell’attesa di un mercato che non si sviluppa – Con la scusa della possibilità di aggirare il vincolo, si rischia che il gestore sia costretto a rivolgersi al mercato in condizioni di debolezza Opzioni e prospettive • L’innovazione normativa del CSS – Permette di fare uscire il cdr di qualità dalla qualifica di rifiuto, risparmiando gli adempimenti (e forse anche un po’ di conflitto sociale) … – .. Ma continuerà presumibilmente ad interessare frazioni marginali del flusso dei rifiuti • Il cdr avrà un futuro solo se si adotta una strategia orientata alla chiusura della filiera – Internalizzazione con impianti dedicati (ma allora meglio bruciare direttamente?) – Contratti di lungo termine (es. Fusina), ev. con clausole “take or pay” approccio tedesco. Limitato dall’impiego modesto di carbone nelle centrali italiane – Accordo di filiera (es. con settore del cemento) con impegno al ritiro di determinate quantità certe. Finora limitato da una strategia attendista da parte dell’industria