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[ PRIMO PIANO ] Terra e Vita n. 45/2011 12 novembre 2011 Foto Concorso Fata 2009 di Carlo Diana 8 [ FAME NEL MONDO ] Produciamo meno, consumeremo di più. Il punto nel nuovo libro del “professore” De Castro: l’era della nuova scarsità [ DI BEATRICE TONI ] Cosa c’è dietro la corsa alle terre e al crescente allarme per la carenza di cibo [ IL LIBRO Terra, l’affare del secolo L a sicurezza alimentare torna nel lessico dei policy maker europei e statu nitensi. Al meeting 2011 dei mi nistri agricoli del G20, al G8 al l’Aquila, nei rapporti Fao. Politici, ma non filantropi. È in discussione la capacità di sfamare il pianeta a fronte di un’imponente crescita della do manda di cibo, ma cosa (ri)ac cende i riflettori sulla fame nel mondo dopo anni di disatten zione? Forse le impennate dei prez zi agricoli che mettono a rischio «I l’approvvigionamento delle in dustrie alimentari. Forse la speranza di inne scare una nuova rivoluzione verde (questa volta sostenibile) per invertire l’attuale trend del la produttività lenta (nel cresce re) e della ricerca altrettanto fiacca. Forse il fatto che le turbolen ze dei prezzi agricoli (due im pennate per tutte: i cereali nel 20072008 e nel 20102011) van no a scombussolare gli equilibri geopolitici, vedi le proteste del pane in Africa. l tema dell’accesso al cibo ha acquisito un rinnovato protagoni smo con il boom dei prezzi delle derrate alimentari recentemente sperimentato». È di Romano Prodi l’introduzione al l’ultimo libro di De Castro “Corsa alla terra, Cibo e agricoltura nell’era della nuova scarsità” edito da Donzelli. Che sottolinea: l’era della scarsità alimentare ha colto la comunità internazionale impreparata a coordinare azioni a livello mondiale per fronteggiare una delle grandi emergenze del nostro tempo. Un’emergenza che tocca in modo drammatico i paesi poveri ma lambisce anche quelli ricchi. Il segno più clamoroso è l’espo Ultimo, e apparentemente più importante, forse la crescita demografica: 9 miliardi di per sone da sfamare nel 2050 secon do la Fao. Scenario complicato. Lo rac conta e lo approfondisce nelle sue molteplici pieghe il libro appena uscito di Paolo De Castro (v. box), presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Presidente, il libro annuncia l’era della scarsità. Il contagio tocca anche i paesi sviluppati. Cosa succede? nenziale incremento della do manda internazionale di ter ra,“affare del secolo”. Il libro, frutto del lavoro di De Castro e del suo gruppo di lavo ro, racconta quanto sta acca dendo e spiega gli orizzonti entro i quali poter ricercare le soluzioni appropriate: «Non servono politi che fatte in casa, quanto uno sforzo per costruire una politica di sicurezza alimentare coordinata a livello globale». n [ PRIMO PIANO ] n. 45/2011 12 novembre 2011 [ ZUCCHERO «Una riforma da rottamare» L’ impennata più clamorosa? Quella dello zucchero. A fine 2010 il future sul raffinato toccava 826 $/t, punta più alta degli ultimi trent’anni. Eppure il prezzo mondiale era rimasto sotto i 300 $/t per quasi tutti gli anni ottanta e fino al 2005 . Instabile come altre commodity, lo zucchero ha patito, in più, la riforma europea dell’ocm: dal 2005 una drastica riduzione dell’inter vento pubblico e quindi della produzione nella Ue (da oltre 22 milioni di t nel 20002001 a poco meno di 15 milioni nel 20092010 contro consumi interni superiori a 16 milioni di t). Così le imprese alimentari sono finite in una condizione di scarsità (e di allarme). È una critica alla riforma del settore? De Castro ammette: «È un esempio di come non va fatta una riforma». E se fosse stato ministro È finita l’era del cibo abbon dante a basso costo. Cresceran no i prezzi in modo rilevante nei prossimi anni per effetto del divario fra offerta e domanda alimentare. Mangeranno di più i paese emergenti, soprattutto Brasile, Cina e India e grazie alla maggiore capacità di spesa le diete diventeranno più ric che e complesse. Quali prodotti verranno sostituiti? Riso e farine con alimenti a maggior contenuto proteico (carne, latte e derivati) e con trasformati a maggior valore aggiunto. In Cina, nei prossimi quarant’anni la domanda di carne è destinata ad aumentare del 50% e i prodotti lattieroca [ ARABIA INFELIX Il pane e la libertà seari del 70% rispetto agli at tuali livelli. Con un effetto mol tiplicatore sulla domanda di materie prime, ad esempio soia e grano. Con quali effetti? Per rispondere alla futura ri chiesta di cibo occorre aumen tare la produzione agricola del 70% di qui al 2050 secondo la Fao. E portare la produzione annua di cereali a 3 miliardi di t (un terzo più di oggi); quella di soia del 140% e la carne a 470 milioni di t (200 in più). Ma se teniamo questi ritmi di produt tività, in realtà aumenterà l’area dell’insicurezza alimen tare. Torniamo così a obiettivi da primo dopoguerra: sfama- «Q Terra e Vita 9 non l’avrebbe chiusa in un solo anno, ma «almeno in cinque anni per gestirne l’impatto». Il risultato è che «oggi gli industriali europei sono preoccupati per la scarsità di zucchero; sono gli stessi che fino a qualche anno fa rivendicavano la necessità di abbassare il prezzo». Chiedevano un’agricoltura europea “sostenibile e competitiva” per ottenere redditività sul capitale investito. «Oggi lo scenario è praticamente ribaltato. L’industria alimentare ha scoperto gli effetti della scarsità. E ha chiesto al G20 di stabilizzare prezzi e approvvigionamenti». La Nestlè, ad esempio, parla di food security e attacca le politiche sbagliate che spingono milioni di persone in estrema povertà ovvero l’indifferenza dell’Occidente. Così tramonta una riforma. Un monito per chi emenderà le attuali proposte per la nuova Pac. nB.T. re. Con qualche variabile in più, i biocarburanti ad esempio. Che ne pensa? Tra nutrire un uomo o il ser batoio di un auto, i dubbi sono pochi. Nel libro dice di più? Senza incentivi i biocarbu ranti non sono ancora competi tivi, nemmeno a prezzi del pe trolio molto elevati con la sola eccezione, forse, del bioetanolo brasiliano. Ma guardiamo ai dati. I pro duttori di biofuel sono molto concentrati: gli Usa sono leader sul bioetanolo (43miliardi di li tri davanti al Brasile, 26 mld) e l’Ue nel biodiesel (9,2 mld di l seguiti dagli Usa con 1,7). Nei prossimi dieci anni la materie uando l’insoddisfazione si diffonde a stomaco vuoto diventa un contagio e le rivolte possono trasformarsi in rivoluzioni». De Castro cita il curioso studio di un istituto inglese che correla la tempistica delle rivolte in Nord Africa e Medio Oriente con i picchi dei prezzi dei cereali del 20072008 e del 20102011. Nel dicembre 2010 l’impennata globale dei prezzi di zucchero (+77%) e cereali (+40%) ha messo in ginocchio gli approvvigionamenti di molti paesi arabi dipendenti in larga parte dalle importazioni per le due commodity che rappresentano oltre il 60% del consumo calorico procapite. Qui le fasce più povere della popolazione spendono circa il 65% del loro reddito per acquistare cibo. «Non è difficile capire perché le varie primavere arabe abbiano avuto inizio nei mercati dei generi alimentari. Nelle prime adunate tunisine i manifestanti brandivano baguette. Poche settimane dopo in Algeria si è scatenata la rivolta del cous cous. “Pane e libertà” gridavano i manifestanti in Giordania e nello Yemen. Infine, l’Egitto mostra con più evidenza il legame tra il nuovo disordine mondiale dell’approvvigionamento alimentare e il risveglio arabo». nB.T. prime utilizzate saranno anco ra colture agricole ad hoc e le superfici dedicate potrebbero salire dai 2022 milioni di ettari degli ultimi anni a 35 nel 2020. Qual è il problema? Ad esempio l’efficienza dei biofuel. Le rese e quindi l’im patto sulle superfici coinvolte non sono trascurabili. Nell’Ue, ad esempio, si producono so prattutto biocarburanti a bassa resa (bioetanolo da cereali e biodiesel da colza) ed è già pre visto di importare bioetanolo e biodiesel per raggiungere gli obiettivi di miscelazione. I biocarburanti sono giustificati come bene pubblico (sicurezza energetica, lotta al cambiamento climatico)... Ma si può convenire su un principio di buon senso: fare in modo che gli incentivi siano più efficienti premiando la resa energetica delle materie prime e introducendo misure di ridu zione e/o contingentamento dei sussidi da attivare durante le emergenze. C’è stato o no l’impatto del boom dei biofuel sull’incremento dei prezzi agricoli? Gli incentivi stanno influen zando il mercato alimentare su due fronti: il cambio di destina zione d’uso del suolo (dalla produzione di cibo a quella di energia) e la sottrazione di der [ PRIMO PIANO ] 10 Terra e Vita [ LAND GRAB Milioni di ettari in Africa «S ono tanti quelli disposti a sborsare miliardi per garantirsi grandi superfici coltiva bili, spesso solo nominalmente vergini, marginali o spopolate, e c’è chi è ben propenso a conce derle. L’affare del secolo è la terra». De Castro racconta che il land grabbing (accapparra mento di terra) ha fatto notizia con lo shopping ad opera delle economie emergenti: Stati del Golfo, Cina e Corea del Sud. Stati dotati di grande liquidità, ma scarse superfici da coltivare. Eppure a livello privato è sempre esistito. Magari su scala inferiore. E non solo per far l’outsorcing agricolo (alimentazione o biocarburanti): si corre alla terra anche per petrolio e minerali. Il tutto in paesi che da anni combat tono contro la denutrizione. La “fenomenologia” del land grabbing è ampiamente approfondita nel libro. Una realtà fatta anche di deforesta zioni e trasferimenti coatti di migliaia di persone. Il ritmi sono preoccupanti anche in termini di equilbri geopolitici. Secondo le ultime stime, dal 2000 in poi sono stati negoziati nel mondo dai 50 agli 80 milioni di ha, di cui oltre i due terzi nell’Africa subsahariana. nB.T. rate alimentari allo scambio sui mercati. Non è chiaro se hanno impattato sui prezzi; di certo rappresentano una domanda aggiuntiva su un mercato già carente di commodity strategi che come zucchero e cereali. Su quali alternative potremmo scommettere? La ricerca sui biocarburanti di seconda generazione potreb be consentire a breve di utiliz zare la biomassa cellulosica co me base produttiva. È il mate riale più abbondante e non occorre un solo ettaro per “pro durlo”: paglia di cereali, legno dalla manutenzione dei boschi, polpe di bietole, gusci di frutta secca, componenti organiche dei rifiuti urbani. Un esempio di come ricerca e innovazione siano di impor tanza fondamentale per coniu gare sostenibilità economica e ambientale. Ricerca che langue tuttavia. Occorre invertire il trend di questi ultimi anni. Far sì che la ricerca agricola diventi una priorità in tutti i paesi del mon do con una visione di lungo ter mine. E occorre favorire anche gli investimenti privati. Anche gli ogm? Le biotecnologie dovranno essere al servizio di tutti e coe renti con i bisogni della società. Altrettanto importante sarà il ruolo giocato dall’informazio ne: non possiamo ridurre de cenni di progresso scientico in un dibattito radicalizzato sem pre sul sì o sul no. Ultimo, ma più importante: le politiche commerciali e la gestione del rischio. Per le prime si può pensare a una gestione del tutto nuova delle riserve, ad esempio la rea lizzazione di un sistema inter nazionale di scorte di emergen za su base macroterritoriale. Per quanto riguarda i rischi, occorre ancora un significativo intervento della mano pubblica con incentivi per aumentare le rese (ma in modo meno impat tante) e, dall’altra, le assicura zioni. n n. 45/2011 12 novembre 2011 [ DAL PALAZZO [ DI MASSIMO ALIPRANDI ] [ CAMERA In una settimana parlamentare di attività ridotta per il ponte di Ognissanti e per l’attenzione rivolta all’importante summit dei G20 a Cannes, l’Assem blea di Montecitorio ha approvato in via definitiva il testo unificato delle numerose proposte di legge sulla tutela della libertà d’impresa. Il provvedi mento definisce lo Statuto delle imprese e dell’imprenditore e fissa, tra l’altro, una serie di principi di carattere generale come la libertà di iniziativa economica, un contesto normativo certo, la progressiva riduzione degli oneri amministrativi, trasparenza ed equità nell’accesso al credito. Inoltre, stabili sce l’istituzione presso il ministero dello Sviluppo economico della figura del “garante per le micro, piccole e medie imprese”. Niente di definitivo in Commissione Agricoltura dove si è fatto il punto sull’articolato ciclo di audizioni, finalizzato ad acquisire valutazioni aggior nate con riferimento ai nuovi testi trasmessi dal Governo in materia di riordino della normativa sull’attività agricola, prendendo un ulteriore tempo di riflessione, anche in ragione degli approfondimenti in corso con il Governo. La Commissione Agricoltura, infine, ha iniziato l’esame, in sede consulti va del nuovo testo delle disposizioni concernenti il limite di altezza per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate che interessano anche il Corpo forestale dello Stato. Presso la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, da parte del presi dente e relatore Fava (Lega) è stata presentata e illustrata una proposta di relazione sulla contraffazione nel settore agroalimentare. In una prossima riunione saranno discusse e valutate eventuali proposte di modifica al testo. [ SENATO Se le proposte della Commissione europea sulla riforma della Pac preoccupano l’agricoltura italiana quella sulla politica comune della pesca non è meno rassicurante per la flotta peschereccia nazionale. La Commis sione Agricoltura ha proseguito l’esame delle criticità in essa contenute la prima delle quali inerisce alla caratterizzazione eccessivamente “burocrati ca” dell’approccio seguito, incentrato prevalentemente sulla salvaguardia delle esigenze di tipo biologicoambientale dell’attività ittica, senza un’ade guata considerazione dei profili di tipo economicosociale. D’altro canto, nel corso delle audizioni delle associazioni è emerso un profondo disagio anche per i tagli delle risorse finanziarie, prospettati nel disegno di legge di stabilità relativamente al settore ittico. [ CONSIGLIO DEI MINISTRI Il Consiglio dei Ministri di mercoledì 2 novembre a Palazzo Chigi ha esaminato un complesso di misure urgenti a sostegno della economia italiana nello scenario della sfavorevole congiuntura che sta investendo l’Europa. A seguito degli indirizzi da parte della Bce e delle intese raggiunte nell’ultimo Vertice dell’Ue, il Consiglio ha approvato un maxi emendamento al ddl di stabilità, che recepisce gli impegni assunti dal Presidente Berlusco ni nella sua lettera all’Ue del 26 ottobre scorso. Il provvedimento, tra l’altro, conterrebbe una proposta per ampliare l’offerta e le modalità di accesso al mercato fondiario da parte dei giovani imprenditori agricoli. Oltre all’attuale ipotesi di concessione in affitto dei beni liberi di proprietà dello Stato aventi destinazione agricola e non utilizzabili per altri fini istituzionali, la norma prevederebbe che tali beni possano formare oggetto delle opera zioni fondiarie (di cui all’articolo 4 della legge 15 dicembre 1998, n. 441) di acquisto e ampliamento delle aziende realizzabili attraverso Ismea. n