Allevatore Cremonese 2006
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Allevatore Cremonese 2006
Trimestrale tecnico-economico dell’Associazione Provinciale Allevatori Anno XVI - N. 3/2006 Tiratura 4.000 copie - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Cremona sommario sommario Nella foto: “due chiacchiere al pascolo”. Editoriale Solo nel rinnovamento vinceremo le sfide di domani 5 Riccardo Crotti Attualità Programma convegni 2006 Rintracciabilità: storia e ultimi sviluppi… Planimetria della Fiera 6 12 49 Domenico Osta Tecnica Le buone pratiche di mungitura Buona gestione dei reflui zootecnici. 14 46 Tecnici SATA bovini, Marco Panice 16 Tecnici SATA bovini Direzione, redazione, amministrazione: Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona Tel. 0372.419311 Stampa: FANTIGRAFICA Via delle Industrie, 38 - Cremona Tel. 0372.416701 20 26 34 Pietro Rizzi Suini Large White cremonesi campioni di bellezza Il lavoro svolto dalla Sez. Suini di Cremona Misurazione del grasso dorsale nelle scrofe e scrofette Direttore responsabile: GIOVANNI TAGLIAFERRI Progetto Grafico: UP - STEFIGRAF Siamo stati a casa di... Antonioli Libero e Gianluigi nell’Azienda di via Brancere a Gerre de’ Caprioli Rinaldi Carlo e Paolo nell’azienda S. Eurosia a Formigara Vailati Mario e Walter nell’Azienda di via Melotta a Soncino Editore: ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona Tel. 0372.419311 Coordinatore: PIETRO RIZZI Gestione e salute Principi per il controllo delle mastiti cliniche Trimestrale tecnico-economico a distribuzione gratuita 32 38 42 Pubblicità: UP - Uggeri Pubblicità Via Massarotti, 51 - Cremona Tel. 0372.20586 r.a. - Fax 0372.26610 www.uggeripubblicita.it TARIFFE PUBBLICITÀ (a colori): pagina € 510, 1⁄ 2 pagina € 290 piedone € 230, piedino € 160 2 1⁄ 2 colonne € 200, 2 ⁄ 3 piedone € 175 1 ⁄ 2 colonna € 105 II di copertina € 680 III di copertina € 630 IV di copertina € 800 Inserti pubblicitari da € 800 Registrato al Tribunale di Cremona in data 1-4-1988 al N. 207 del Registro Stampa Andrea Muselli, Carlo Pedretti, Paolo Crotti, Stefano Fioni Le Aziende informano Un hangar per il benessere di tutti gli animali 50 Tiratura 4.000 copie Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Cremona Benvenuto e complimenti!!! Siamo lieti di dare il benvenuto agli allevatori che hanno aderito all’APA nel periodo tra il 1/4/2006 ed il 13/10/2006: SATA BOVINI 4 n. 3 OTTOBRE 2006 Lazzarini Elio, Giuseppe e Gianluigi s.s. Casc. Ferramosa - Romanengo Tedoldi Antonio e Attilio s.s. Via Provinciale, 15 - Sergnano Poletti Fratelli s.s. Via Turna, 19 - Palazzo Pignano Babbini Gaudenzio e Marco Via Cipollaie Sopra, 10 - Ostiano Soc. Agr. Zanesi Battista e Rinaldo Casc. Respaglie - Romanengo Agricola Dosso Pallavicino s.s. Az. Dosso Pallavicino - Cicognolo Fusar Imperatore Franco e Fabio Az. Ronchi - Romanengo Lanzanova Giorgio e Luca s.s. Via Infonteno, 9 - Soncino Ferri Angelo Via Martiri di Guerra, 11 - Olmeneta Invernizzi Natalino Loc. S. Giorgino - Rivolta d’Adda SATA SUINI COLDIRETTI CREMONA Via Ala Ponzone, 8 CREMONA Tel. 0372/499811 Vailati Facchini Gianantonio Az. Comellini - Crema Az. Agr. La Rocca C.na Campagnole - Scandolara Ripa d’O. Invernizzi Roberto C.na Patrik - Crema Ufficio Zona CREMONA Via D. Ruffini, 28 Tel. 0372/435620 SATA OVICAPRINI Ufficio Zona CREMA Via del Macello, 34/36 Tel. 0373/256501 Az. Agr. Strada Giovanni Pietro Via Barni, 35 - Dovera Carminati Pierino Via Miglioli, 16 - San Bassano CONTROLLI FUNZIONALI BOVINI LATTE Ufficio Zona SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 Ufficio Zona CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 Az. Agr. Cappelli Gian Luigi, Giuseppe Az. Cappelli - Offanengo Tenca Renzo, Giuseppe, Dino s.s. Casc. Bruciata - Casalmaggiore Dalledonne Alberto e Galli Maria Luisa Casc. Caselline - Stagno Lombardo Editoriale Solo nel rinnovamento vinceremo le sfide di domani gestire la nostra azienda sotto tutti gli aspetti legislativi, economici e sanitari. Il contesto nel quale ci troviamo ad operare evolve in continuazione e con esso cambiano le richieste che ci vengono fatte; è per questo che la strategia vincente deve esser quella di rimanere al passo coi tempi, sapendo sempre rinnovare le produzioni, pur nel rispetto delle nostre caratteristiche e delle nostre peculiarità. Bisogna aggredire il mercato per essere un passo avanti rispetto ai nostri concorrenti; dobbiamo esser capaci di scelte forti e coraggiose, che certamente comporteranno una dose aggiuntiva di responsabilità e un crescente impegno quotidiano, ma che alla lunga daranno i risultati sperati. Certo questa è una grande sfida, ma rappresenta il nostro futuro: è perseguendo questa strada che potremo, tra dieci anni o più, ritrovare in Fiera le nostre attrezzature, i nostri animali e le nostre produzioni. L’augurio che faccio a questa manifestazione è che sia per noi allevatori da stimolo e banco di prova, in modo che Cremona continui ad essere lo snodo commerciale ed economico non solo per il nostro territorio, ma anche in ambito nazionale ed internazionale. Il presidente dell’APA di Cremona Dr. Riccardo Crotti 5 n. 3 OTTOBRE 2006 Siamo pronti anche quest’anno a dare il benvenuto alla nostra Fiera, tradizionale appuntamento che fa di Cremona la capitale della zootecnia. Come sempre questa manifestazione vede la partecipazione di tutti gli operatori del settore e deve quindi rappresentare un momento di confronto onesto e franco sui temi più caldi all’ordine del giorno, quali ad esempio l’annosa questione del prezzo del latte alla stalla; il dialogo tra i diversi attori in gioco può e deve giovare al nostro settore, in grande difficoltà da ormai troppi anni. Questo appuntamento è una grande vetrina in cui fanno bella mostra di sé i nostri animali, la nostra genetica e i prodotti che ne derivano. Altro grande merito è anche quello di far promozione, di creare nuove opportunità economiche e di mostrare le eccellenze delle nostre aziende e del nostro territorio in ambito zootecnico. La Fiera è l’occasione da sfruttare per rinnovare la nostra volontà di “fare sistema” e di affrontare uniti le continue sfide nazionali, europee e mondiali, che ci vengono proposte. Prendiamo a modello altri settori produttivi, come ad esempio il tessile: la coesione e la volontà di costruire un fronte comune hanno permesso di mantenere competitività e di raggiungere importanti risultati economici. Noi allevatori dobbiamo esser sempre più attenti alla ricerca, aperti a nuovi modi di operare e Attualità in Fiera n. 3 OTTOBRE 2006 6 GIOVEDÌ 26 OTTOBRE Sala Stradivari - ore 9,30 Febbre Q: una zoonosi dimenticata Relatori: Dott. Philippe Arzul, NBVC Francia Dott. Annie Rodolakis, INRA - Francia Nel pomeriggio: Le diaree neonatali del vitello: diagnosi in campo e di laboratorio e loro trattamento Relatori: Dott. Loris Alborali (IZS Lombardia-Emilia Romagna, sede di Brescia) Dott. Marco Colombo (Med. Vet. LP, Milano) Organizzazione: Sivar Sala Zelioli Lanzini - ore 9,30 Chimica dell’ozono, omeopatia e fitoterapia: come trovare soluzioni naturali in alternativa alle cure convenzionali per la salute e il benessere animale Relatori: Prof. Giorgio Masoero, Istituto Sperimentale Zootecnia SOP Torino Dott. Programma convegni 2006 Franco Tanzi, Medico veterinario Moderatore: Ing. Fausto Baresi Organizzatore: Associazione Tecnico Scientifica Anno Zero/Diorama In collaborazione con: CNRA - Centro Nazionale Ricerche Agricoltura Sala Monteverdi - ore 9,30 Dairy Comp SATA: software del Sistema Allevatori all’avanguardia per il miglioramento della gestione dell’azienda da latte Apertura lavori: Aldo Deias, Dirigente Unità Organizzativa Interventi per le Imprese e Politiche di Diversificazione delle Produzioni Relatori: Paola Amodeo, BARBOGLIO LUIGI & C. snc PERKINS è il più grande produttore di motori diesel del mondo, porta la sua vastissima gamma di ricambi vicino al cliente attraverso i suoi concessionari e i tecnici del servizio assistenza. I RICAMBI GIUSTI PER IL TUO MOTORE PERKINS RETTIFICA MOTORI - RICAMBI ORIGINALI ASSISTENZA IMPIANTI COMMON RAIL K KK TURBO MANUFACTURING ITALY Service t GARRETT s SERVIZIO ASSISTENZA TURBO CREMA (CR) - Via del Macello, 23 - Tel. 0373 / 259180 - Fax 0373 / 252276 E-mail: [email protected] Specialista SATA Settore Alimentazione Marino Pini, Specialista SATA Settore Veterinaria Guido Ongaro, Direttore Italservice L’esperienza di un allevatore Organizzatore: SATA Bovini Sala Zelioli Lanzini - ore 14.00 Condizionalità 2007: dalle regole alla competitività sostenibile L’agricoltura e sostenibilità nella PAC Giorgio Bonalume, Vicario Direzione Agricoltura Regione Lombardia Condizionalità: le novità 2007 Mery Pampaluna, Direzione Agricoltura Regione Lombardia Il benessere animale Gioia Valtorta, Direzione Sanità Regione Lombardia Rintracciabilità e pacchetto igiene Filippo Castoldi e Marianna Garlanda, Regione Lombardia Nitrati: cosa cambia per gli agricoltori Vitaliano Peri Come e quando si controlla la condizionalità Federico Giovanazzi, Organismo Pagatore Regione Lombardia L’autocontrollo: uno strumento per l’agricoltore Alberto Tenconi, Provincia di Lodi e Giorgio Provolo, UniMi La sfida della consulenza: condizionalità e imprenditorialità Melinda Monti, CIA Moderatore: Giorgio Bonalume Organizzatore: Regione Lombardia Sala Guarneri del Gesù - ore 14,30 Forum di aggiornamento sulla Microbiologia e sull’Igiene Alimentare Microrganismi indici e indicatori di igiene alimentare Prof. Carlo Cantoni, Università degli Studi di Milano Metodi alternativi per la ricerca dei microrganismi e della loro vitalità Prof. Antonello Paparella, Università degli Studi di Teramo Sorveglianza delle infezioni da E. coli 0157 e altri E. coli verocitossina-produttori (VTEC) in Italia Dr. Alfredo Caprioli, Dipartimento di Sa- Previsti interventi programmati di dirigenti del MIPAAF e delle Organizzazioni professionali agricole Organizzatore: Unalat In collaborazione con: Ismea, Crpa, e Confcooperative Cremona n. 3 OTTOBRE 2006 8 nità Alimentare e Animale, Istituto Superiore di Sanità - Roma Strategie diagnostiche in contesti produttivi Prof. Franco Ottavini, Università degli Studi di Torino Aggiornamenti in biologia molecolare nella diagnostica microbiologica Prof. Pier Sandro Cocconcelli, Istituto Microbiologia, Università Cattolica del sacro Cuore - Piacenza Organizzatore: CremonaFiere e AITA (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare) VENERDÌ 27 OTTOBRE Sala Stradivari - ore 9,00 La mastite bovina da Prototheca zopfii La mastite bovina da Prototheca zopfii, patologia emergente? Dott. Luigi Bertocchi, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna, Brescia Criteri di biosicurezza nelle aree critiche degli allevamenti da latte Dott. Davide Borella, Ecolab Italy, Food & Beverages Division Organizzatore: Ecolab S.p.A. Sala Monteverdi - ore 15,00 Dai costi di produzione al pagamento del latte a qualità Apertura lavori: Ernesto Folli, presidente Unalat Saluti: Antonio Piva, presidente CremonaFiere Relatori: Fabio del Bravo, Ismea Eugenio Corradini, Crpa Alberto Menghi, Crpa Sala Zelioli Lanzini - ore 9,30 Produrre latte in Lombardia: vincoli, opportunità, strumenti di intervento Apertura lavori: Giorgio Bonalume, Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia Le tendenze sul mercato internazionale Claudio Soregaroli, Istituto di Economia LA PALAZZANI & ZUBANI SpA PRESENTA LA STRAORDINARIA PROMOZIONE: “L’UNIONE FA LA FORZA” OGGI, LA FORZA…. ANCHE PER UN SUPER PREZZO ! TRATTORE LANDPOWER 125 CONFORT + ERPICE ROTANTE IDRAULICO WL4200 CONFORT * € ATTENZIONE: DISPONIBILITA’ LIMITATA ! *MACCHINE IN ALLESTIMENTO CONFORT | IVA ESCLUSA | TRASPORTO ESCLUSO | FINO AD ESAURIMENTO CREMONA – BRESCIA CREMONA - BRESCIA PALAZZANI & ZUBANI SpA VIA GIARDINI, 28 – CREMEZZANO DI S.PAOLO – BRESCIA – TEL. 0309979030 r.a. agro-alimentare, Università Cattolica del Sacro Cuore - Cremona La dinamica dei prezzi e dei costi alla luce della nuova PAC Roberto Pretolani, Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale, Università degli Studi di Milano L’evoluzione strutturale delle aziende Daniele Rama e Claudia Panciotti, Istituto di Economia agro-alimentare, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e di Cremona Lo stato della filiera in Lombardia Renato Pieri, Istituto di Economia agroalimentare, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza La qualità del latte lombardo Giorgio Varisco, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia L’impegno degli allevatori per migliorare la gestione aziendale Massimo Battaglia, Associazione Regionale Allevatori Le politiche di intervento della Regione Lombardia Giorgio Bleynat, Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia Conclusioni: Sandro Diego Cioccarelli Organizzatore: Regione Lombardia Sala Guarneri del Gesù - ore 9,30 2°Diary.it, non solo latte: i prodotti funzionali & pre/biotici Quali aspetti nutrizionali e salutistici devono avere i prodotti funzionali? Prof. Giulio Testolin, Dip. Nutrizione Umana, Università degli Studi di Milano La verifica dei claim funzionali: casistica e metodologie Prof. Lorenzo Morelli, Dr.ssa Marina Elli, Ist. Microbiologia, Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza Componenti e ingredienti funzionali in alimenti a base di latte Dr.ssa Laura Pizzoferrato, Ist. Naz. per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione - Roma Actimel: sviluppo e realizzazione di un prodotto leader di mercato Dr. Salvatore Castiglione, Dir. Ass. Qualità e Sicurezza, Danone Italia Sviluppo di bevande a base di latte arricchite in peptici bioattivi Prof. Marco Gobbetti, Dr. Marco Minervini, Dipl. Prod. Piante e Microbiologia Applicata, Università degli Studi di Bari Sala Monteverdi - ore 9,30 La mungitura meccanica e le nuove normative internazionali Introduzione al convegno: Caterina Cremonesi Gli impianti di mungitura in Lombardia: stato attuale riferito ad alcune province e azioni future Lucio Zanini, SATA bovini, Specialista qualità latte APA Como gione Lombardia Dante Fasolini, ERSAF Pierpaolo Guerra, AGRSIAN Paolo Pizziol, JRC - Ispra Rappresentante Parco Sud Milano Organizzatore: Regione Lombardia n. 3 OTTOBRE 2006 10 Cosa cambia con le nuove normative ISO: ovvero, la mungitura per il terzo millennio Franco Sangiorgi, Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano Le fluttuazioni del vuoto all’interno del gruppo di mungitura, ottimizzare l’efficienza e migliorare la mungitura Edmond Harty, Diarymaster, Kerry - Irlanda La produttività degli impianti di mungitura Eddie O’Callaghan, Teagasc, Moorepark Research Institute, Irlanda Organizzatore: Brevetti Francesco Cremonesi S.p.A. Sala Amati - ore 10,00 Dai controlli al governo del territorio Introduzione: Giuliana Cornelio Relatori: Sergio Zaninelli, Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Roberto Laffi, DG Territorio e Urbanistica Regione Lombardia Marco Montagna, DG Agricoltura Re- Sala Stradivari - ore 15,00 Coltivare l’Energia: la nuova fonte di reddito Organizzatore: Confcooperative, Fedagri, Banca Monte dei Paschi di Siena Sala Zelioli Lanzini - ore 15,00 Il trasporto animale Relatori: Giuseppe Licitra, Presidente AIVEMP, direttore area di sanità pubblica veterinaria ASL 7 Ragusa Mauro Saracco, veterinario dirigente UIVAC Torino Andrea Verme, medico veterinario, Torino Organizzatore: AIVEMP In collaborazione con: SIVAR, ASL di Cremona e Ordine dei Medici Veterinari di Cremona Sala Guarneri del Gesù - ore 15,00 Conoscere la diversità genetica per migliorare le produzioni zootecniche Relatori: Dr. Bianca Mo’ioli, CRA - Istituto Sperimentale per la zootecnia, Monterotondo Dr. Francesco Napoletano, CRA - Istituto P LASTECNICA la qualità al servizio dell’agricoltura COWMAT gamma di materassini per cuccette in espanso TUNNEL per stoccaggio foraggi, ricovero attrezzi e uso stalla • OBELIX: teli multisilo saldati a misura della vostra trincea • Manichette per irrigazione TI SEN 2 E R . P PAD 9 MO SIA FIERA 118-11 COVERSOL IN D N. reti ombreggianti e frangivento, N A ST fisse, scorrevoli e motorizzate Via Kennedy, 11 - LEVATA (CR) - Telefono e Fax 0372.89891 E-mail: [email protected] Sperimentale per la zootecnia, Monterotondo Prof. Alessio Valentini, Università della Tuscia, Viterbo Dr. Giovanna Contarini, CRA-Istituto Sperimentale Lattiero Caseario, Lodi Dr. Andrea Ghiselli, Istituto Nazionale per la Nutrizione, Roma Prof. Francesco Greppi, Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani, Milano Rappresentante dell’industria lattiero-casearia Moderatore: Riccardo Crotti, presidente APA Cremona Organizzatore: CRA - Istituto Sperimentale per la zootecnia In collaborazione con: APA Cremona Sala Monteverdi - ore 14,30 Qualyservices: la norma internazionale sulla gestione della sicurezza almentare (ISO 22000) nell’attuale contesto legislativo La norma 22003: L’accreditamento degli enti certificatori a tutela delle aziende di produzione Dr.ssa Silvia Tramontin, SINCERT Il “pacchetto igiene”: la normativa europea cogente in materia di sicurezza alimentare Dr.ssa Maria Grazia Ferrarese, CSQA, Thiene ISO 22000 nel packaging alimentare e il regolamento sui materiali a contatto con gli alimenti (CE 1935/2004) Dr.ssa Clementina Clementi, Cermet, Soc. Cons. a r.l., Cadriano Granarolo Armonizzazione internazionale dei sistemi di gestione della sicurezza degli alimenti: origine e significato della norma ISO 22000 Dr.ssa Santina Modafferi, Certiquality, Milano Confronto fra lo standard BRC-IFS e la ISO 22000 Dr.ssa Roberta Prati, Bureau Veritas Italia Spa, Divisione Certificazione, Milano Integrazione tra le attuali norme volontarie e gli aspetti legali cogenti Dr.ssa Simona Tornelli, IMQ, Milano ISO 22000: solo una nuova norma o uno strumento di governo degli standard di prodotto esistenti? Dr. Paolo Merenda, SGS, Milano Organizzatore: CremonaFiere e AITA Sala Amati - ore 15,00 Spazi di miglioramento nella produzione del latte Relatori: Dott. Eugenio Vincenzi, Direttore tecnico Filozoo Dott. Franco Vertini, Servizio tecnico Consorzio Agrario di Cremona Dott. Alex Bach, Direttore centro ricerche ruminanti IRTA (Institute of Agrifood Research And Technology), Barcellona, Spagna Moderatore: Dott. Giovanni De Luca, Giornalista Organizzatore: Consorzio Agrario di Cremona e Filozoo Sala Zelioli Lanzini - ore 9,30 La sostenibilità della zootecnia da latte tra benessere animale e vincoli ambientali: il supporto della ricerca lombarda Il bilancio dell’azoto negli allevamenti zootecnici: il progetto BIAZO Indagini e prove sperimentali sull’escrezione azotata nei bovini da latte G. Matteo Provetto, Istituto di Zootecnia Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano Le emissioni ammoniacali prodotte negli allevamenti di bovine da latte Pierluigi Navarotto, VSA Facoltà di Veterinaria Università degli Studi di Milano Calcolo dell’azoto prodotto negli allevamenti di bovine da latte Giorgio Provolo, Istituto di Zootecnia Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano Le condizioni ambientali negli allevamenti di bovini da latte lombardi I risultati del progetto: criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini da latte lombardi (STABULA) Eleonora Rossi e Giorgio Provolo, Istituto di Zootecnia Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano Indagine di campo sulla tendenza stabulativa in Lombardia Franco Sangiorgi, Istituto di Zootecnia Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano Intervento SATA: dalla ricerca al trasferimento dei risultati alle aziende Michele Campitoti, Specialista SATA Bovini Organizzatore: Regione Lombardia Sala Monteverdi - ore 9,30 Qualità e valore nella filiera del latte e della carne bovina. La sicurezza alimentare tra strategia aziendale e norma ISO 22000/2005 Organizzatore: Preti Mangimi S.r.l. Sala Stradivari - ore 14,30 Prospettive dei mercati e dei redditi agricoli Organizzatore: ANGA Cremona Sala Guarneri del Gesù - ore 14,30 Codex Assalzoo: professionalità e trasparenza al servizio della filiera alimentare e del consumatore Organizzatore: Assalzoo DOMENICA 29 OTTOBRE Sala Stradivari - ore 9,30 Il ruolo del consulente tecnico nella condizionalità Organizzatore: Consulta Regionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati della Lombardia Sala Zelioli Lanzini - ore 9,30 Benessere animale e alimentazione: binomio vincente? Relatori: Dott. Gianmarco Salomoni, Medico veterinario Organizzatore: Agricow S.r.l. e Tredi Italia S.r.l. 11 Sala Guarneri del Gesù - ore 10,00 Premio Balestreri Organizzatore: CremonaFiere n. 3 OTTOBRE 2006 SABATO 28 OTTOBRE Sala Stradivari - ore 9,30 Terzi Stati Generali del Latte Organizzatore: CremonaFiere INSEGNE AZIENDALI Caro allevatore, se vuoi distinguere la tua azienda iscritta al Libro Genealogico della Razza Frisona acquista la nuova insegna in vendita presso l’ANAFI. L’insegna, ’insegna, in materiale forex PVC bianco con spessore di 1 cm, misura 92 cm di base per 75 di altezza. Per la MONOFACCIALE il costo è di Û 120,00 (Iva inclusa) Per la BIFACCIALE il costo è di Û 180,00 (Iva inclusa) Per acquistarla e personalizzarla contatta l’Ufficio Promozione Anafi oppure rivolgiti alla tua Apa. Pagamento anticipato da effettuare a mezzo c/c postale n° 14423263 intestato a: ANAFI - Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona Uff. Promozione Anafi via Bergamo, 292 - 26100 Cremona tel. 0372/474242-256 fax 0372/474203 www.anafi.it e-mail: [email protected] Attualità APA Rintracciabilità: storia e ultimi sviluppi… __ n. 3 OTTOBRE 2006 12 Qualche anno fa la rintracciabilità era ai primi passi, all’interno della filiera del latte, oggi invece prende per mano gli allevatori e li porta a compiere un percorso sicuro nella produzione del loro prodotto. Nel corso degli anni ha subito numerose modifiche, ma di fatto, con l’entrata in vigore degli ultimi regolamenti comunitari e nazionali, si sono definite le linee guida da seguire per adempiere alle normative cogenti in vigore. Domenico Osta* __ * Tecnico SATA La storia… Il primo documento ufficiale che parla della rintracciabilità all’interno di un programma più vasto di sicurezza alimentare è il regolamento CE 178/2002 che, definisce la rintracciabilità all’ar ticolo 3 paragrafo 15 come: La possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della Produzione, della Trasformazione e della Distribuzione, sia utilizzando mezzi cartacei che informatici. Successivamente vengono emanati dalla comunità europea dei regolamenti (852, 853, 854, 882 del 2004) denominati “Pacchetto Igiene” i quali modificano la legislazione alimentare e rafforzano il concetto della rintracciabilità promuovendo la stesura di manuali aziendali basati sul metodo HACCP. Il metodo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) definito nel Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155 suddivide i processi produttivi aziendali in Punti Critici di Controllo (CCP) e ne attiva il monitoraggio attraverso una modulistica specifica. In particolare per la rintracciabilità, il Reg 852, in conformità al regolamento (CE) n. 178/2002, definisce che gli operatori del settore alimentare, devono disporre di sistemi e di procedure che permettano la rintracciabilità degli ingredienti e dei prodotti alimentari singolarmente o contemporaneamente. Inoltre, quando gli operatori stessi constatano che un prodotto alimentare comporta un rischio grave per la salute, devono ritirarlo immediatamente dal mercato, segnalandolo all’autorità competente e ai consumatori. In Italia alcuni decreti hanno sempre più definito il sistema di rintracciabilità del latte per arrivare al decreto definitivo del 14 Gennaio 2005: Linee guida per la stesura del manuale aziendale per la rintracciabilità del latte. Questo definisce i soggetti coinvolti e suddivide il sistema di tracciabilità in due parti principali e ben distinte: 1. La prima parte “Parte Generale” deve comprendere la descrizione analitica di tutti i processi produttivi presenti all’interno dell’azienda; 2. La seconda parte “Parte Specifica” comprende la compilazione di una modulistica per ogni processo produttivo descritto nella parte generale. Questo serve per monitorare con costanza e precisione i passaggi più delicati. Ultimi sviluppi: le sanzioni... È stato emanato sulla Gazzetta Ufficiale N. 118 del 23 Maggio 2006 il decreto legislativo nº 190/2006 sul “pacchetto igiene”: SANZIONI PER RINTRACCIABILITÀ INADEGUATA E NON CONFORMITÀ DEI PRODOTTI. Si tratta quindi di sanzioni applicate nel caso di mancato rispetto delle norme della Comunità Europea sulla tracciabilità alimentare (in particolare per gli articoli 18, 19 e 20) che regolano e impongono l’obbligo di gestire la tracciabiltà dei prodotti da parte di tutti i soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare. Le problematiche della tracciabilità rimangono nell’ambito delle infrazioni amministrative, ma soltanto, come indicato nel decreto, salvo che il fatto NON costituisca reato. Euro da / a Chi non si munisce di un sistema di tracciabilità alimentare 750 / 4.500 Mancata attivazione delle procedure di rientro del prodotto 3.000 / 18.000 Mancata notifica alle autorità competenti 500 / 3.000 Mancata comunicazione/collaborazione con le autorità per la riduzione del rischio 2.000 / 12.000 Mancata informazione al consumatore 2.000 / 12.000 In caso di reiterazione delle violazione sospensione attività da 10 a 20 gg. Nello specifico le sanzioni riguardano i seguenti aspetti principali riportati nella tabella. Un aiuto per gli adempimenti.. L’APA in collaborazione con l’ARAL e il SATA (servizio assistenza tecnico agli allevamenti) mettono a disposizione un Manuale per la rintracciabilità negli allevamenti da bovine da latte, conforme a quanto richiede la legge e un sistema valido e sicuro per allinearsi con i suddetti requisiti. È stato creato anche un sistema informatico chiamato Tr@ce ARAL capace di poter dialogare con il programma CINCINNATO che permette la rintracciabilità dei processi produttivi aggregati alla gestione aziendale della stalla. Il servizio offerto mette a disposizione i mezzi tecnici, l’addestramento all’utilizzo e l’assistenza tecnica da parte di personale specializzato, seguendo così l’operatore nel lungo percorso della filiera e arrivare a costruire la storia del prodotto. 13 n. 3 OTTOBRE 2006 REG. 178/2002 COPERTURE CREMONA - Via Milano, 10/F TEL. (0372) 27130 - 33735 • Rimoxione e smaltimento coperture in eternit • Rifacimento e ripristino di coperture con recupero dei materiali originari Tecnica Le buone pratiche di mungitura __ __ Tecnici SATA Bovini 14 n. 3 OTTOBRE 2006 La mungitura delle nostre vacche è un’operazione troppo importante perché l’insieme dei vari interventi venga lasciato al caso o alla presunta esperienza di un operatore. La conoscenza della fisiologia della bovina e la predisposizione di tecnologie sempre più efficienti e capaci di UN SISTEMA BREVETTATO PER LA PULIZIA/IGIENE DEI CAPEZZOLI IN PRE-MUNGITURA. TRATTASI DI UN IMPIANTO IN GRADO D I P R O D U R R E AU TO M AT I CA M E N T E SCHIUMA GENERATA DA PRODOTTI CHIMICI, MONO O BICOMPONENTE. UN SISTEMA AUTOMATICO PER LA DISINFEZIONE DEI CAPEZZOLI DOPO LA MUNGITURA CON PRODOTTI LIQUIDI VERSIONE SPRAY, FILMANTI VERSIONE DIP CON COPPETTA. PR ER CUR IO OM D’ O Siamo presenti alla Fiera del bovino da latte di Cremona che si terrà dal 26 al 29 ottobre 2006 presso il padiglione 2, fila G, stand 398 MI OR E SISTEMA RAPIDO PER ELIMINARE IL PELO SUPERFLUO DALLE MAMMELLE. IL NUOVO APPARECCHIO “BRUCIAPELO” RENDE PIÙ SEMPLICI LE OPERAZIONI DI PULIZIA - IGIENE DEI CAPEZZOLI. aiutarci nel raggiungere i risultati migliori, ci fa identificare con precisione le modalità con cui svolgere la mungitura. I tecnici del SATA Bovini della nostra APA hanno predisposto un semplice strumento per aiutare gli operatori di stalla nello svolgere correttamente le operazioni. Buone pratiche di mungitura Raccogliere con calma le vacche, senza spaventarle!! ... Sistemarle nella sala di attesa senza ammassarle eccessivamente! ... Attivare l’impianto di mungitura... controllando sempre l’indicatore del vuoto!!!... È opportuno indossare un paio di guanti a perdere, un grembiule pulito ... LE OPERAZIONI DI MUNGITURA, LAVORANDO IN SILENZIO,VERRANNO ESEGUITE, CON METODO, in 3 passaggi successivi, di seguito elencati. 1 PULIRE i capezzoli, passando ripetutamente la mano, per allontanare eventuale sporco residuo. Si esercita così anche una buona stimolazione ELIMINARE almeno 3 spruzzi per capezzolo APPLICARE un prodotto pre-dipping autorizzato Queste operazioni vengono eseguite dividendo la fila delle vacche da mungere in modo che possa trascorrere circa 1 minuto tra la preparazione e l’attacco della stessa vacca, tempo necessario per una corretta messa a latte e per l’azione delle sostanze disinfettanti dell’eventuale pre-dipping. Preparare tra le 4 o 6 vacche di seguito e poi tornare ad attaccarle TOGLIERE il prodotto usato nel pre-dipping, schiuma o altro, usando tovaglioli di carta a perdere per ogni singola vacca. Strofinare accuratamente l’apice del capezzolo ATTACCARE con stacco automatico inserito e posizionare correttamente il gruppo di mungitura DISINFETTARE con cura i capezzoli dopo la mungitura 2 3 Fare uscire le vacche munte dalla sala di mungitura indirizzandole preferibilmente agli abbeveratoi e alla mangiatoia. PRESTARE SEMPRE MOLTA ATTENZIONE AL CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO, AL COMPORTAMENTO DEGLI ANIMALI E SEGNALARE TEMPESTIVAMENTE TUTTI I CASI CLINICI DI MASTITE 15 n. 3 OTTOBRE 2006 L’ordine di mungitura, per una logica di prevenzione sanitaria, deve seguire questo schema che tiene conto della suddivisione della mandria già prevista in stalla: 1. per prime le primipare e/o le vacche fresche; 2. poi le vacche a fine lattazione; 3. per ultime le vacche che spesso hanno cellule alte o mastite. Gestione e Salute Le seguenti note intendono sensibilizzare l’allevatore affinché instauri un corretto controllo delle mastiti cliniche, impostato da un minimo di raccolta dati e da un protocollo terapeutico stilato dal proprio veterinario aziendale. Principi per il controllo delle mastiti cliniche Alcuni concetti: n. 3 OTTOBRE 2006 16 MASTITE CLINICA: Infiammazione della mammella che si manifesta con segni clinici evidenti più o meno gravi, quali: coaguli, colore anomalo del latte, gonfiore del quarto. Tali segni clinici possono presentarsi singolarmente o contemporaneamente associati a sintomatologia generale nei casi particolarmente seri. All’origine dell’infiammazione vi è l’azione di un germe patogeno. PROTOCOLLO TERAPEUTICO: Insieme di interventi terapeutici da effettuarsi per il trattamento della malattia. Nel caso delle mastiti cliniche preponderante nel protocollo, è l’utilizzo dell’antibiotico, coadiuvato dall’utilizzo di farmaci sintomatici. CARATTERISTICHE DEL TRATTAMENTO: Il trattamento antibiotico deve rispecchiare determinate caratteristiche. Per tanto deve essere: l MIRATO: per abbattere con un principio attivo adeguato i batteri responsabili. Infatti, l’analisi batteriologica periodica di alcuni campioni di latte, prelevati con particolari precauzioni igieniche da vacche mastitiche, può evidenziare il germe patogeno responsabile. L’individuazione di tale germe serve per valutare la sensibilità agli antibiotici tramite un ulteriore esame di laboratorio denominato antibiogramma. Il valore dell’antibiogramma non è assoluto ma da tener presente per monitorare se i patogeni presenti in allevamento cambiano nel tempo o acquistano resistenze agli antibiotici in uso. l TEMPESTIVO: per impedire con il trattamento curativo l’estensione del processo infiammatorio. l ENERGICO: per raggiungere con dosaggi efficaci, tutte le colonie batteriche responsabili dell’infiammazione. l PROLUNGATO: per colpire nel tempo e nella loro evoluzione le colonie batteriche implicate nel processo infiammatorio, seguendo le indicazioni del veterinario in base al farmaco utilizzato. Una volta adottato un trattamento antibiotico con i criteri sopraccitati, è utile mantenerlo invariato per un significativo periodo di tempo, considerando che è difficile valutarne con certezza l’effica- __ Tecnici SATA Bovini cia date le numerose variabili che possono interferire (esempio: differenze tra i batteri, gravità dell’infezione, sito dell’infezione in mammella). Criteri per un trattamento intramammario __ Può essere quindi utile registrare: l Data della rilevazione l Nº Aziendale della bovina l Quarto interessato l Nuovo caso (N) o Recidiva (R) l Note (Vedi schema in basso*) Il trattamento intramammario può essere anche fatto precedere dall’utilizzo di ossitocina al fine di permettere un completo svuotamento del quarto da curare. l I tubi siringa vanno maneggiati con la massima cura per l’igiene. (es.: è assolutamente sconsigliato immergerli in acqua tiepida durante la stagione fredda con la presunzione di migliorare la siringabilità del prodotto). l I capezzoli devono essere asciutti, puliti e accuratamente disinfettati all’apice. l Le cannule dei tubi siringa non devono essere introdotte completamente nel canale del capezzolo. l Disinfezione finale dell’apice dei capezzoli trattati. Monitoraggio dei casi clinici: L’attenzione dell’allevatore, con la collaborazione degli operatori di stalla, deve rivolgersi alla registrazione corretta di tutti i casi di mastite affinché si crei il quadro più reale possibile della patologia in questione. Il riscontro di quest’impegno ha come effetto la consapevolezza dell’incidenza della mastite in allevamento. Le mastiti cliniche sono l’evidenza di più numerosi casi di mastite sub-clinica (rialzi cellulari individuali). L’obiettivo da raggiungere è quello di non avere più del 3% di casi al mese, classificando come probabili recidive tutti gli episodi che interessano la stessa bovina nello stesso quarto nel corso della lattazione, specie se ad intervalli di tempi relativamente brevi. Una presenza di casi che si discosti significativamente dall’obiettivo citato, deve portare a riconsiderare alcuni punti critici in allevamento quali ad esempio: l igiene dei ricoveri e delle lettiere; l routine di mungitura; l funzionalità dell’impianto di mungitura; l presenza di mastitogeni contagiosi; l stato di benessere. Quarto Data Bovina AD AS PD PS N R Note *Questo schema è prodotto in pagina intera fotocopiabile a pagina 18. # TOSSICA TRATTAMENTO Il trattamento antibiotico potrebbe essere riconsiderato, ma specialmente per vacche con un certo numero di lattazioni l’intervento non è risolutivo. * * * n. 3 OTTOBRE 2006 * N.B.: questo spazio è riservato a fissare il protocollo terapeutico raccomandato dal veterinario aziendale. RECIDIVE Molto infiammata Drastico calo produttivo Secreto sieroso Temperatura elevata Blocco ruminale Probabili scariche diarroiche Vacca a terra Probabile stato febbrile GENERALE Le forme cliniche, generalmente in forma lieve, possono riproporsi per la stessa bovina nello stesso quarto, più volte nella lattazione in corso. In tal caso potrebbero considerarsi recidive-croniche, per lo più conseguenze di trattamenti non tempestivi e non corretti, o postumi di infiammazioni particolarmente gravi. Infiammata Probabilità di moderata infiammazione Produzione normale Colore bianco Presenza di coaguli ACUTA MAMMELLA LATTE Produzione normale o in leggero calo Colore bianco o “scolorato” Presenza di coaguli 1º episodio LIEVE MASTITE SINTOMATOLOGIA 17 FOGLIO DI STALLA: ________________________________________________________________________________________________________________ Quarto Interessato Data N Nº Az. AD n. 3 OTTOBRE 2006 18 AS PD PS R Note NA O M RE e, 6 C I D on LE edenzi (CR) A I L R O FI ella RAM Via d A S. AB 471690 / T COS el. 0372 T Siamo stati a casa di... Antonioli Libero e Gianluigi nell’Azienda di via Brancere a Gerre de’ Caprioli: tante difficoltà e un progetto ambizioso __ n. 3 OTTOBRE 2006 20 Gianluigi e Libero davanti al tank del latte. Pietro Rizzi Conoscere l’esperienza dei fratelli Antonioli, Libero e Gianluigi, di Gerre de’ Caprioli (via Brancere 2), per certe analogie mi ha fatto ricordare la vicenda di due fratelli agricoltori e allevatori che, più di cinquant’anni fa, nella lontana Inghilterra, lavorando sodo e con passione, hanno messo in piedi una realtà produttiva che per anni ha destato il vivo interesse dei ministeri dell’agricoltura dei paesi di mezz’Europa. (L’esperienza di George e Joseph Henderson è raccontata in un libro intitolato “Guadagnarsi la terra”, pubblicato da Edagricole). Libero e Gianluigi hanno iniziato molto presto a lavorare nell’azienda con il papà Francesco; ancora ragazzi delle medie, l’attrazione per i lavori aziendali rivelava chiaramente quale sarebbe stato il loro futuro. L’intraprendenza di papà Francesco lo aveva portato, agli inizi degli anni ’60, ad essere tra i primi a seguire i consigli del veterinario condotto della zona, figura carismatica, che suggeriva di fare il passaggio dalla stabulazione fissa a quella libera con cuccette. I due ragazzi hanno ereditato anche questa caratteri- __ stica che li ha indotti fin da subito a maturare un progetto ambizioso: la costruzione di una stalla moderna con una grossa mandria da latte. Nonostante la scarsità di capitali e le difficoltà che derivavano dalla rottura con la Latteria di appartenenza, costruendo in economia, hanno realizzato, in circa sette anni, strutture di grande rilievo. Il progetto è maturato andando a vedere altre stalle, anche all’estero, e con il costante appoggio di un amico ingegnere che ha redatto il progetto interpretando le richieste dei fratelli Antonioli. Attualmente la mandria conta 240 vacche, ma l’intento è di arrivare a 300 entro la fine dell’anno; di conseguenza la quota latte posseduta verrà portata da 21.000 a 30.000 quintali. La sala di mungitura presenta un ampio spazio d’attesa con pavimento in gomma e un educatore che all’occorrenza sospinge gli animali verso i corridoi dell’impianto di mungitura del tipo “a pettine” con 16 + 16 postazioni. L’impianto di mungitura è in acciaio inox e tutte le strumentazioni si trovano collocate ad un piano inferiore rispetto la fossa di mungitura; in pratica, sotto la sala di mungitura 21 n. 3 OTTOBRE 2006 c’è un locale (tunnel) dove tutta la componentistica dell’impianto resta protetta dallo sporco e dai rischi di rottura incidentale. Ne consegue che è facilitata la manutenzione ed il prelievo dei campioni di latte per quanto riguarda il Controllo Funzionale. Naturalmente, al piede degli animali c’è il podometro per la rilevazione dei calori e l’identificazione della vacca da parte dell’impianto di mungitura e, all’uscita della sala, dal cancello deviatore che permette di indirizzare i singoli animali al box deciso preventivamente dall’operatore. Resta da costruire la parte di stalla destinata alle vacche in asciutta e anche qui la soluzione che verrà adottata dagli Antonioli sarà di una stabulazione libera con cuccette e possibilità di accesso ad un pascolo. È questa un’idea maturata sentendo il parere di tecnici ed allevatori che hanno sperimentato il beneficio derivante alle asciutte dalla possibilità di disporre di un pascolo naturale nel periodo di riposo produttivo. Anche la vitellaia deve ancora trovare una soluzione definitiva; il prossimo anno vedremo Libero e Gianluigi alle prese con la realizzazione di strutture adatte ad ospitare la nuova ondata di rimonta interna. Non mancano strutture di servizio alla stalla come la saletta d’ufficio con il computer e la pesa per carri e camion a rimorchio, collocata a lato delle trincee. Quest’ultime sono destinate alla produzione del silomais che è l’unica produzione vegetale dell’azienda Antonioli. Al contrario, il fieno viene tutto acquistato. Attualmente la produzione media di stalla è di 31 kg/capoxgiorno e la qualità del latte (consegnato alla ditta Auricchio) è valsa, per il 2005, un premio di 5 centesimi in più al kg. A stalla terminata e mandria a regime, Libero e Gianluigi hanno in programma di approfondire il discorso della gestione informatizzata della stalla (iniziano ad usare Cincinnato). Altro obiettivo è quello di monitorare passo a passo, attraverso sistemi informativi, le varie attività dell’Azienda in modo da ottimizzare i costi di produzione dei vari processi e migliorare, conseguentemente, gli aspetti economici dell’intero sistema. Per realizzare quello che abbiamo visto, Libero e Gianluigi hanno dovuto mettere in campo spirito di sacrificio e buona volontà ma, lo ammettono loro stessi, non ce l’avrebbero fatta se intorno non avessero avuto le persone giuste: professionisti preparati ed onesti nei quali riporre la massima fiducia. La strada da percorrere necessita ancora della loro professionalità, messa fiduciosamente a servizio del coraggio dei due giovani imprenditori. n. 3 OTTOBRE 2006 22 OCCASIONE ! Presso i nostri magazzini sono rientrati in questi giorni 5 TRATTORI EX-NOLEGGIO Sono praticamente nuovi ed hanno la garanzia di 12 mesi. Ecco un’altra occasione per acquistare un McCormick con un risparmio incredibile! Cremona - Brescia PALAZZANI & ZUBANI SPA Via Giardini, 28 - Cremezzano di S. Paolo (Bs) Tel. 0309979030 r.a. Venite a visitare la nostra esposizione. Potrete guardare e provare oltre all’usato, rigorosamente al coperto, anche più di 100 trattori nuovi! n. 3 OTTOBRE 2006 23 Usare la forza enorme! Miscelatori di liquame Miscelatori per pavimento grigliato Distributore di foraggio Distributore per l’insilamento d’erba L’esperto di miscelatori di liquame, sistemi “slalom”, miscelatori per pavimento grigliato e distributori per l’insilamento dell’erba - in collaborazione con il commercio specializzato. Tel. 00 49-73 74-18 23 • Fax 00 49-73 74-18 13 [email protected] www.reck-agrartec.com Per ulteriori informazioni rivolgersi alla ditta RECK al nostro incaricato Tarcisio Casonato. Tel. diretto: 0049-73 74-18 23 Visitateci alla Fiera Internazionale di Cremona 26-29 ottobre 2006, stand ditta Pignagnoli, area scoperta Cerchimo rappresentanti per diverse regioni d’Italia! CONVEGNO S.A.T.A. BOVINI Dairy Comp SATA: software del Sistema Allevatori all’avanguardia per il miglioramento della gestione dell’azienda da latte. n. 3 OTTOBRE 2006 24 ITALIA L L E V A A.I.A. Il programma di gestione per l’allevamento da latte Dairy Comp SATA, di concezione e produzione americana (VAS - Valley Agricultural Software - Tulare - California), è stato acquisito, tradotto ed adattato ai formati ed ai flussi di dati italiani, dall’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL), nell’ambito delle attività del Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti (SATA), finanziato dalla Regione Lombardia; raggiunta la completa compatibilità con le banche dati del Sistema Allevatori (scarico dati per il controllore e acquisizione da APA dei risultati produttivi ed analitici) è stato inserito dall’Associazione Italiana Allevatori (AIA) tra le Procedure gestionali utilizzabili dagli allevamenti iscritti ai Controlli Funzionali. Caratteristiche di base del programma sono la flessibilità del database, la rapidità di inserimento degli eventi, la capacità di interfacciarsi con tutti i lattometri elettronici presenti sul mercato. Per i consulenti aziendali (alimentarista, consulente gestionale, veterinario), Dairy Comp SATA costituisce uno strumento estremamente potente per il costante monitoraggio della situazione aziendale e la verifica delle soluzioni tecniche adottate e dei risultati ottenuti. Ad oggi sono installate 138 copie del programma, tra consulenti e aziende da latte; i tecnici SATA utilizzano le elaborazioni statistiche, per la consulenza in più di 3000 allevamenti lombardi aderenti al Servizio di Assistenza Tecnica. 9:30 Apertura convegno Germano Pè Presidente ARAL Giuseppe Succi Professore Ordinario di Zootecnia Speciale, Università degli Studi di Milano, Fac. di Agraria, Ist. di Zootecnia Generale Paola Amodeo Specialista S.A.T.A. Settore Alimentazione Utilizzo dei dati per la gestione aziendale: aspetti sanitari e riproduttivi Marino Pini Specialista S.A. T.A. Settore Veterinaria I risultati dell’utilizzo in azienda Luca Rivolta Allevatore Cremonese I flussi dati ufficiali del Sistema Allevatori Guido Ongaro Direttore Italservice Conclusione dei lavori Aldo Deias Regione Lombardia Dirigente U. O. Interventi per le Imprese e Politiche di Diversificazione delle Produzioni Moderatore 9:45 Interventi Utilizzo dei dati per la gestione aziendale: aspetti gestionali e produttivi Giovedì 26 ottobre 2006 - Ore 9.30 - Sala Monteverdi - Centro Fiera Cremona VENDITA E MANUTENZIONE ESTINTORI E SISTEMI ANTINCENDIO CON FORMULA TUTTO COMPRESO FULL-RISK Siamo stati a casa di... Rinaldi Carlo e Paolo nell’azienda S. Eurosia a Formigara: una realtà agroenergetica! __ Pietro Rizzi __ n. 3 OTTOBRE 2006 26 Una realtà fuori dal comune quella dell’azienda S.Eurosia nel territorio di Formigara. Carlo e Paolo Rinaldi, entrambi di formazione agricola (uno è Agrotecnico e l’altro è Perito Agrario) e agricoltori per tradizione famigliare, hanno scelto di percorrere una nuova strada nel portare avanti l’attività del papà Alfonso. Alla fine degli anni ’90, guardando alla panoramica delle possibilità che l’agricoltura moderna prospettava loro, constatavano che queste, se pur nella modernità dei mezzi, erano scontate. Hanno allora iniziato a guardarsi attorno per capire quale sarebbe stato il quadro dell’agricoltura di domani e, affacciandosi ad ambienti più progrediti nelle prospettive rispetto a quello italiano, hanno visto nella produzione di energia elettrica la possibilità di tracciare nuovi sentieri per chi lavora nel settore primario. Hanno, dunque, intrapreso un’esperienza che ha permesso loro di testimoniare come le aziende agricole possono giocare veramente un ruolo primario nella nostra economia non più soltanto per la produzione di alimenti ma anche per la produzione di energia che ha, tra l’altro, la prerogati- va di essere “pulita”. Gli allevamenti esistono già e anche le loro deiezioni. Carlo e Paolo sono partiti proprio così, producendo biogas con l’uso dei reflui zootecnici prodotti nel loro allevamento: produrre corrente elettrica era il risultato dello sfruttamento di un sottoprodotto aziendale. Non soddisfatti dei risultati, hanno approfondito l’argomento della produzione dell’energia con il biogas guardando ad esperienze fatte da altri. Il loro sguardo si è dunque allungato oltre i confini di casa nostra, verso esperienze bavaresi ed austriache, dove nuove tecnologie sono state applicate con risultati veramente importanti a testimonianza di come le materie prime prodotte dalle aziende agricole possono essere usate per produrre energia elettrica pulita. Verrebbe quasi da osare dire “Re Petrolio sarà spodestato!”. L’azienda agricola diventa il luogo privilegiato per la produzione di energia rinnovabile e l’imprenditore agricolo scopre di avere un ruolo chiave nell’economia di un territorio e del suo paese. Raggiungere questo livello di protagonismo richiede coscienza del reale valore delle biomasse che possono essere prodotte dalla gami chimici organici) alla forma più richiesta dal nostro sistema di vita cioè l’energia elettrica. Le conseguenze sono migliorate anche per l’allevamento suino il cui impatto ambientale è stato notevolmente ridotto: abbattimento degli odori, diminuzione delle esalazioni di ammoniaca, migliore qualità fertilizzante del liquame digestato. Quest’ultimo si è rivelato un ottimo concime organico usato sia prima delle semine, autunnali e primaverili, sia in primavera in copertura sul triticale, prima della levata. Grazie a ciò, l’azienda S.Eurosia ha abbandonato l’impiego di concimi minerali. Il digestato è tuttora sottoposto a monitoraggio, sia da parte della Regione Lombardia che dell’ARPA, dato che si tratta di un materiale nuovo per i nostri ambienti e 27 n. 3 OTTOBRE 2006 nostra agricoltura e apertura mentale nell’accettare che grandi quantità di foraggio possano essere stoccate nei silos non più per il bestiame ma per i digestori che producono il biogas. Paolo Rinaldi ci spiega che le proporzioni del materiale che viene convogliato nel fermentatore è di tre parti di foraggio insilato e di una di liquame fresco prelevato direttamente dalle cisterne presenti sotto le strutture di allevamento. Nei campi, la successione triticale e mais di secondo raccolto permette all’agricoltore di ottenere la massima quantità di foraggio, o meglio, di biomassa fermentescibile. Quello che potrebbe sembrare uno spreco è, invece, un passaggio necessario nella trasformazione dell’energia da una forma abbondante ma tecnicamente poco utilizzabile (quella dei le- A Cremona CONCESSIONARIO t em 24 a nz ore su e assist 24, E ia n ior g 5 6 3 M AR PR O K RVIC SE o · impianti zootecnici · impianti di mungitura · sistemi di refrigerazione 'll an n ...installa vende e... AgriCremona srl pe st ale n iva e professio Via delle Viole, 16 - 26100 Cremona - Tel. 0372 444156 n. 3 OTTOBRE 2006 28 Azienda Carlo e Paolo Rinaldi - Crotta d’Adda al quale va attribuito il giusto valore per una sua corretta gestione ed utilizzazione nei campi. L’azienda S.Eurosia è diventata, dunque, una realtà produttiva nella quale l’attività aziendale sta girando intorno al biogas per fare corrente elettrica. In allevamento ci sono 10.000 suini all’ingrasso: arrivano i magroncelli di 30-40 kg e con tre fasi di alimentazione vengono portati a circa 160 kg come richiesto dal Consorzio per il prosciutto Parma e S.Daniele. Il rifornimento di giovani suini è garantito dal tecnico di una ditta mangimistica, permettendo ai Rinaldi di mantenere una continuità alimentare agli animali, fin dalle scrofaie di prove- nienza. Arrivano in allevamento senza subire stress alimentari: per i primi 10 giorni ricevono lo stesso mangime medicato che ricevevano nella scrofaia di origine (1ª fase); inizia quindi la somministrazione di un mangime finito che li porterà fino a circa 70 kg (2ª fase); in seguito vengono alimentati con nucleo e pastone di mais aziendale fino a 160 kg (3ª fase). La rintracciabilità interna dell’allevamento viene già praticata ed in prospettiva si arriverà anche alla certificazione. L’inaugurazione dell’impianto di biogas e di produzione di energia elettrica è stata fatta nel 2004. Carlo e Paolo Rinaldi si sono nel frattempo preparati a B.G.R. S.N.C. di Buonaventura Luca - Grieco - Rosa POLIZZE AGRICOLTORE (sconto 40% SU RC TRATTORI) POLIZZE GRANDINE • POLIZZE MULTIRISCHIO Via Ghisleri, 1/3 - 26100 Cremona - Tel. 0372 432321 / 432350 - Fax 0372 4322498 - E-mail: [email protected] UNA NUOVA PROFESSIONE PER UN’AZIENDA AGROENERGETICA FSE 2006 PROGETTO N° 346022 – INTERVENTI INTERSETTORIALI PER LA SPECIALIZZAZIONE PROFESSIONALE NEL MOVIMENTO COOPERATIVO AZIONE N° 346028 – CORSO DI FORMAZIONE POST DIPLOMA IN TECNICHE DI GESTIONE D’IMPIANTO PER L’ATTIVITA’ DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSA L’Azienda / Ente ANNI DUEMILA Società Cooperativa nel quadro di un progetto formativo Fondo Sociale Europeo / Ministero del Lavoro / Regione Lombardia organizza un corso gratuito per n° 12 persone in possesso dei seguenti requisiti: diploma di scuola media superiore o qualifica professionale coerente ed esperienza lavorativa o di tirocinio di almeno 1 anno. Figura professionale: GESTORE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOGAS La figura professionale risultante dal corso è un tecnico gestore degli impianti di produzione energetica da biomassa nella filiera agricola-zootecnica. Le sue competenze possono essere così sintetizzate: 1. valutazione e selezione degli elementi costitutivi la biomassa sulla base delle conoscenze acquisite degli aspetti biologici, chimici e microbiologici 2. controllo dei livelli termici e del processo di digestione anaerobica in funzione della fase successiva di generazione di energia tramite cogeneratori 3. controllo del livello di efficienza dei motori di cogenerazione e della relativa manutenzione da parte delle imprese produttrici tramite software computerizzato 4. controllo e ottimizzazione dell’intero processo produttivo 5. conoscenza e capacità di gestione delle problematiche meccaniche dei cogeneratori 6. controllo e gestione dello stoccaggio e dei flussi di distribuzione 7. valutazione degli effetti dell’impianto in relazione alla sostenibilità ambientale e ai possibili suoi impatti positivi e negativi sul territorio 8. conoscenza del quadro normativo italiano ed europeo Finalità Il tecnico di gestione degli impianti di produzione energetica da biogas può, in relazione alla potenza degli impianti, gestirne uno o più. La previsione di un’occupazione all’interno di aziende agri-energetiche potrebbe di conseguenza concretizzarsi in una società cooperativa che gestisca più impianti locali e favorisca, in tale logica, la costruzione di una rete di installazioni in grado di confluire in un unico processo produttivo. Il tecnico di gestione deve dunque anche essere in grado di operare in un sistema a rete. Struttura del corso • Teoria n° 152 ore, Esercitazioni pratiche n° 44 ore, Tirocinio/stage n° 104 ore, per un totale di n° 300 ore • Durata: dal 27 novembre 2006 al 7 marzo 2007 • Articolazione giornaliera (da Lun. a Ven.) dalle ore 9,00 alle ore 13,00 • Frequenza obbligatoria: la mancata frequenza del 25% del monte-ore non dà diritto all’attestato rilasciato dalla Regione Lombardia Sede del corso: prevista e da confermare – Formigara (CR) – via S. Bassano, 20 – c/o Az. Agr. S. Eurosia Certificazione: La partecipazione al corso sarà certificata da un attestato di frequenza con profitto finale rilasciato dalla Reg. Lombardia Modalità di partecipazione La domanda di ammissione al corso è in carta libera, contenente l’autocertificazione relativa ai dati anagrafici, all’indirizzo e al recapito telefonico, allo stato di disoccupazione, al titolo di studio e la seguente dichiarazione: “Autorizzo l’Ente ANNI DUEMILA Società Cooperativa. al trattamento dei miei dati personali ai sensi del D. Lgs 196/03” Prove finali: esame con prova scritta ed orale alla presenza di un commissario rappresentante della Regione Lombardia Le domande dovranno pervenire a: ANNI DUEMILA Soc. Coop. – via Fritz, 10 – 20065 Inzago (MI). Tel. 02.9549083, Fax 02.9549305, e-mail: [email protected] entro il 20 novembre 2006. Il corso è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Lombardia. LA PARTECIPAZIONE AL CORSO È GRATUITA. Il Legale Rappresentante (Pierluigi Zuffada) Progetto cofinanziato dall’Unione Europea farne funzionare un secondo: il 13 ottobre 2006, circa due settimane fa, è stato inaugurato l’impianto presso un nuovo allevamento hanno realizzato a Crotta d’Adda, presso l’Azienda Agricola Le Gerre. Tale inaugurazione è stata fatta il giorno dopo a quello in cui si è fatto il convegno sul biogas a Cremona, presso la Sala Stradivari del Centro Congressi Cremonafiere. Il Convegno Info-Biogas ha visto numerosi interventi che hanno toccato i vari aspetti della produzione del biogas, da quello finanziario a quello fiscale, da quello biologico a quello tecnologico. Il momento divulgativo è stato importante ma non dimentichiamo che la divulgazione più efficace ce l’hanno data i fratelli Rinaldi che, con i risultati economici in tasca, hanno deciso di replicare l’esperienza di S.Eurosia. n. 3 OTTOBRE 2006 30 Siamo presenti in fiera con un nostro Stand LAVAPIEDI IN VETRORESINA Mod. 180 MINISTALLA PRODUZIONE DI BOX SINGOLI BOX MULTIPLI E MINISTALLE IN VETRORESINA COIBENTATI PER LO SVEZZAMENTO VITELLI DIMENSIONI BOX: H. cm. 200 - Lungh. cm. 300 - Larg. cm. 300 DIMEN. PADDOCK: H. cm. 210 - Lungh. cm. 300 - Larg. cm. 300 ABBEVERATOIO TERMICO (senza elettricità) Mod. 618 DIMENSIONI BOX: H. cm. 140 - Lungh. cm. 180 - Larg. cm. 100 DIMEN. PADDOCK: H cm. 100 - Lungh. cm. 150 - Larg. cm. 100 Mod. 560 BOX PRATICA MOD. 550 - BOX LUX H. cm. 200 - Larg. cm. 100 - Prof. cm. 150 Tipo A H cm. 190 - Larg. cm. 100 - prof. cm. 120 Tipo B H cm. 200 - Larg. cm. 100 - prof. cm. 170 26029 SONCINO (CREMONA) - Via dell’Artigianato, 16 - Tel. 0374 83031 - Fax 0374 83480 ® TEL. 0522 792 047 T&M ASSOCIATI CARRI TRINCIAMISCELATORI VERTICALI TRINCIA LANCIA PAGLIA 26030 CICOGNOLO - CREMONA - ITALY VIA DON MAZZOLARI, 13 TEL. 0372/81269 - FAX 0372/832343 E-mail: [email protected] Suini Introduzione n. 3 OTTOBRE 2006 32 La razza Large White (LW) è forse la razza più conosciuta e valorizzata in tutto il mondo. Le sue origini risalgono al XVIII secolo nella contea di York (Inghilterra) partendo da scrofe locali e verri importati dall’oriente (dalla regione del Canton). Dal 1860 vennero riconosciute le caratteristiche morfologiche e attitutidinali. Viene introdotta in Italia nel 1873; si è diffusa nella Valle Padana e nell’Italia centrale, dando vita a veri e propri centri di selezione e, soprattutto, impulso all’indirizzo univoco di miglioramento della suinicultura locale con incrocio di sostituzione. Caratteristiche morfologiche TIPO: vivace, robusto, di buona taglia, non adiposo; scheletro solido, conformazione armonica. MANTELLO e PIGMENTAZIONE: setole bianche; cute depigmentata (rosea); è tollerata la presenza di qualche piccola macchia nera o ardesia nettamente delimitata. TESTA: forte, leggera, con fronte larga e faccia di media lunghezza a profilo fronte-nasale leggermente concavo o rettilineo; grugno di buono sviluppo; mascelle larghe, robuste e nette, guancia e gola larghe; orecchie erette. Large White cremonesi campioni di bellezza __ Andrea Muselli COLLO: di lunghezza moderata ma non troppo corta, relativamente più muscoloso nel maschio ed armonicamente attaccato al tronco. TRONCO: sufficientemente lungo, profondo, di forma cilindrica e depressa lateralmente; spalle muscolose e ben fasciate; petto largo e profondo; dorso e lombi muscolosi ed uniformemente larghi, formanti una linea tendente all’orizzontale che si raccorda armonicamente con le regioni del garrese e della groppa; groppa larga, lunga e muscolosa; coda robusta, attaccata alta nel punto di passaggio fra groppa e natiche; natiche ben convesse; costato e fianchi ben discesi ed armonicamente collegate alla regione dorso-lombare; ventre ampio, sostenuto, formante con lo sterno una linea diritta e orizzontale; prosciutto, quale risulta dalla descrizione della groppa e della natica, __ molto sviluppato in senso antero-posteriore, spesso, muscoloso, ben disceso. ARTI: di media lunghezza con articolazioni nette, robuste ed in perfetto appiombo; pastorali di media lunghezza e piedi solidi con unghielli larghi, corti, ben serrati ed uniformi. ANDATURA: agile, elastica, sicura. Risultati ottenuti a Cremona Nell’ultimo anno la provincia di Cremona, grazie a questa razza, ha primeggiato in tutte le manifestazioni suinicole. A cominciare dalla mostra nazionale di suini di Gonzaga dove gli allevatori Vailati Mario, Sudati Agostino e Sacchelli Angelo hanno ottenuto dei buoni piazzamenti. Poi ad ottobre si giocava in casa e durante l’ITALPIG gli allevatori cremonesi hanno fatto l’en plein piazzandosi nelle prime 5 posizioni. Subito dopo si è tenuta l’esposizione progenie i.a. di Codogno, dove l’allevatore Vailati Mario ha vinto il premio come allevamento campione della mostra seguito dall’allevamento di Zuccotti Vincenzo; inoltre il soggetto femmina cr69092 di Vailati M. è risultato campione assoluto della mostra. Nel mese di febbraio un’altra trasferta attendeva i nostri selezionatori: Montichiari. Si cambia provincia ma il risultato è lo stesso: campione di razza LW con il soggetto cr64591 di nome “Varen”, uno splendido esemplare dell’allevatore Vittorio Ferrari. A primavera si è tenuto qui a Cremona il “Gran Premio Italia” concorso dei selezionatori nazionali dei suini; per non correre il rischio di dimenticare il sapore della vittoria l’allevatore Vailati M. è arrivato primo nell’“Oscar Gran Premio Italia” seguito dall’allevatore Gianfranco Caffi che si sono aggiudicati i premi grazie a delle splendide scrofette LW. Infine ci mancava solo la ciliegina sulla torta: il master per la razza LW; indo- vinate chi se lo è aggiudicato: Vailati Mario che con i risultati ottenuti nelle fiere di Gonzaga, Cremona, Codogno, e Montichiari ha ricevuto l’ambito premio. Questa razza nell’ultimo anno ha regalato delle soddisfazioni anche ad altri allevatori cremonesi: Zuccotti Vincenzo che nelle manifestazioni ha sempre primeggiato nella prima categoria delle scrofette, categoria sempre più numerosa e di conseguenza molto difficile da vincere. Ricordiamo anche Spoldi Paolo che dopo anni di assenza dalle manifestazioni è ritornando conquistando ottimi piazzamenti nelle categorie delle scrofette. za morfo-funzionale, quindi sul suo utilizzo in allevamento. Questi concetti sono basilari per noi tecnici e grazie ad un lavoro di selezione svolto in simbiosi con gli allevatori siamo riusciti ad ottenere i prestigiosi risultati. Conclusioni 33 n. 3 OTTOBRE 2006 Il concetto di bellezza, in suinicoltura, va inteso nel significato di bellezza funzionale. Questo indica che un soggetto è bello quando la sua struttura è adeguata al fine per il quale questo animale si alleva. Il suino, di qualsiasi razza, non è un puzzle ma una combinazione di parti; pertanto, l’errata costruzione di una sola di queste incide sull’armonia complessiva del soggetto e, se grave, sulla correttez- Siamo stati a casa di... Vailati Mario e Walter nell’Azienda di via Melotta a Soncino: una realtà dove le scelte gestionali portano a selezionare la femmine L.W. n. 3 OTTOBRE 2006 34 __ Pietro Rizzi Guardando all’evoluzione di questa impresa agricola si nota che c’è stato un grande cambiamento quando padre e figlio hanno deciso di iniziare qualcosa di nuovo insieme! Soltanto una decina d’anni fa, Mario Vailati di Soncino, avendo riscattato l’azienda dai suoi fratelli non più intenzionati a continuare in agricoltura, ha ripensato ad un proprio impegno come allevatore coinvolgendo il figlio Walter, allora studente universitario di Agraria. Reduce da una tradizione di allevatore di bovini da latte e fatta un’esperienza con quelli da carne, ha deciso di provare ad allevare delle scrofe. Per capire quali problemi avrebbe dovuto affrontare, ha acquistato 5 animali e, nel giro di un anno, entrambi, padre e figlio, si sono appassionati a questo tipo di allevamento ed hanno iniziato a progettare un’entità produttiva economicamente valida. Mentre studiava, Walter cercava le soluzioni tecnico-strutturali migliori per il nuovo alle- __ vamento e papà Mario gli lasciava tutto lo spazio possibile di movimento. Le scelte sono state indirizzate verso la meccanizzazione delle operazioni, riducendo al minimo l’impegno della manodopera. L’entità aziendale che ne è nata, un ciclo semiaperto con 240 scrofe, vede impegnati loro due, svolgendo, Walter, soprattutto mansioni gestionali. Il ragionamento sull’efficacia economica dell’allevamento suino lo ha portato a valutare due soluzioni: 1 - dimensionare l’allevamento in modo da poter caricare un camion di grassi ogni settimana così che il prezzo medio annualmente ottenuto sarebbe stato vicino al risultato favorevole della media di tutti i bollettini settimanali, oppure, 2 – percorrere la strada della selezione e quindi non produrre soltanto suini da macello ma anche riproduttori. La scelta è caduta su questa seconda opportunità anche se più difficile da percorrere. Dall’azienda Spoldi di Luignano sono state acquistate 5 scrofe di raz- za Large White e, pian piano, gli animali di razza pura hanno sostituito le femmine ibride. Per evitare i problemi sanitari causati dall’ingresso di animali nuovi in allevamento, è stato costituito un nucleo di selezione per l’autorimonta L.W. cui si aggiunge la produzione di scrofette 3T sia per l’autorimonta che per la vendita. Il lavoro di selezione fatto dai Vailati ha presto suscitato interesse nei tecnici del servizio di selezione suina che li hanno sollecitati a partecipare alle mostre. Nel 2003 è partito il lavoro di selezione che ha richiesto una nuova impostazione del lavoro aziendale; la raccolta di dati sulle singole scrofe, completata dalle osservazioni quotidiane fatte da papà Mario secondo le disposizioni di Walter, permette a quest’ultimo l’elaborazione di indicatori oggettivi a giudizio della bontà degli animali allevati. Essi sono meglio giudicabili se a corredo dei soliti dati produttivi ci sono le osservazioni sul comportamento dell’animale durante l’allattamento. A tutto questo si aggiungono anche le scelte di accoppiamento concordate con il tecnico della Sezione Suini dell’APA ed il testaggio di verretti. Recentemente un verretto provato dell’azienda Vailati è andato alla Semenitaly dove gli verrà prelevato il seme per preparare le usuali 500 dosi per conto 35 n. 3 OTTOBRE 2006 Parlando di scelte da effettuare sugli animali in selezione, Walter Vailati ci indica come momento più adatto per decidere se eliminare una scrofa quello dell’allattamento. Entrando in sala parto, è fondamentale osservare come si comporta ogni animale e, individuati i comportamenti più significativi legati alla sua produttività, si segnano sulla scheda che l’animale ha davanti alla sua postazione. Sulla stessa scheda si trovano i dati relativi alla carriera della scrofa, al parto precedente e gli eventi attuali. Dati numerici ed osservazioni comportamentali danno un quadro più completo a giustificazione di una decisione. Verro Landrace utilizzato per la produzione delle scrofette ibride 3T. dell’ANAS da mettere a disposizione dei selezionatori italiani. L’obiettivo perseguito dai Vailati è stato quello di creare in azienda un parco scrofe di alto valore genetico: su scrofe L.W. con punteggio alto (indice di prolificità e tutti gli altri valori parziali) è stato usato un verro figlio di Olimpo, proveniente da un allevamento seguito dall’APA. Si è venuta a costruire quindi una base di lavoro che aumenta per i Vailati la possibilità di produrre verri di punteggio molto alto. Ecco che, alzato il livello qualitativo delle scrofe, hanno iniziato finalmente a partecipare alle mostre. La prima è stata Montichiari 2005 dove Mario e Walter hanno partecipato con scrofette; era loro intenzione che se il risultato fosse stato buono avrebbero intrapreso tutto il percorso completo delle fiere: Reggio Emilia, Gonzaga, Italpig Cremona, Codogno. Avrebbero avuto così la conferma della bontà n. 3 OTTOBRE 2006 36 di Volpi e C. snc GIARDINI - AGRICOLTURA - CAMPI SPORTIVI SIIP IMPIANTI PER IRRIGAZIONE E LIQUAMI Via Dante, 81 - CREMONA - Tel. e Fax 0372.29344 del lavoro svolto, si sarebbero confrontati con allevatori di altre zone d’Italia ed avrebbero potuto partecipare all’assegnazione del Master, prestigioso riconoscimento. Gli ottimi piazzamenti nelle varie mostre hanno valso ai Vailati la totalizzazione del punteggio massimo che gli è valso l’assegnazione del Master 2005. Degno di nota e significativo del lavoro di Vailati Mario e Walter è il risultato della partecipazione a Codogno 2005 dove Campione di razza e Campione della Mostra è stata fatta una scrofa di Vailati, titoli che in precedenza sono sempre stati ottenuti soltanto da verri. Nel 2006 ci sono state Montichiari e poi la prima edizione di Suinitalia a Cremona; in quest’ultima l’azienda Vailati ha ottenuto il 1° posto al Gran Premio Italia. Ai signori Vailati auguriamo buon lavoro e ancora tanti riconoscimenti per il loro futuro di selezionatori. “Quando il sole va giù rabbioso, il giorno di poi non è piovoso.” In agricoltura i proverbi aiutano, Sivam fa di più ascolta, propone, risolve. I migliori risultati in agricoltura si ottengono non solo con ottimi prodotti, ma con un partner fidato, capace di affiancarvi in ogni momento per capire le vostre esigenze e aiutarvi nel vostro lavoro. Sivam lo fa da oltre 70 anni con tutta la sua competenza. Rapporto diretto fra produttore e consumatore Soluzioni agronomiche e zootecniche mirate e personalizzate Un catalogo di oltre 1000 prodotti Una rete commerciale di prim’ordine SOLE, TERRA, ACQUA, SIVAM Sivam, ogni giorno il miglior aiuto per risolvere i problemi della vostra azienda. SIVAM Società Italiana Veterinaria Agricola Milano Spa • via Scarlatti, 30 - 20124 Milano • Telefono 02.66708.1 • www.sivamspa.it Suini n. 3 OTTOBRE 2006 38 Presentiamo alcuni dati relativi al lavoro svolto in questi ultimi anni dalla sezione Suini dell’APA di Cremona considerando che per il 2006 restano ancora 3 mesi per raggiungere nuovi ragguardevoli risultati, grazie anche alla tenacia dei nostri allevatori che selezionano. Indici di selezione (I.S.), indici terminali (I.T.) e indici di prolificità (I.P.), totalizzati dalle varie razze in selezione nella nostra provincia e presenti nelle tabelle a seconda dell’uso che si fa della razza (per ottenere scrofette o per ottenere suini da ingrasso), parlano chiaro sulla Il lavoro svolto dalla Sez. Suini di Cremona __ Carlo Pedretti, Andrea Muselli, Paolo Crotti bontà e sulla mole del lavoro che allevatori e sezione da tempo svolgono. A suffragio di quanto detto mostriamo la sin- __ tesi dei riconoscimenti ottenuti dai nostri allevatori nelle varie mostre a cui la Sezione Suini di Cremona ha partecipato. n. 3 OTTOBRE 2006 39 RISULTATI FIERE ‘05 REGGIO EMILIA • Az.La grande: 3° class. femmina LW 1° categoria • Az.Zuccotti: 2° class. femmina LW 1° categoria 1° class. femmina LW 4° categoria 3° class. nella sezione femmine LW • Az.Sudati: 2° class. femmina LW 3° categoria • Az. Vailati: 2° class. femmina LW 4° categoria 3° class. femmina LW 3° categoria • Az.Ferrari: 1° 2° 1° 1° 2° 3° 1° class. femmine pietran 2° categoria class. femmine Duroc 2° categoria class. verri Duroc 3° categoria class. master Duroc class. master Pietran SPECIALITÀ VETERINARIE ATTREZZATURE E PRODOTTI ZOOTECNICI DISINFETTANTI • DISINFESTANTI Via Mantova, 13 - CREMONA - Tel. e Fax 0372 434773 E-mail: [email protected] n. 3 OTTOBRE 2006 40 A volte il meglio non basta Delvotest®, la nuova generazione UFFIC CREMONA Via Bergamo, 292 Tel. 0372/419311 aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 13.30 alle 15.30 CREMA Via Verdi, 16 Tel. 0373/81184 aperto il martedì e il venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 PIADENA • Senza compressa • Scadenza più lunga • Lettura più facile • Garanzia di maggiore sensibilità, affidabilità e sicurezza DSM Food Specialties Italy S.p.A. 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È vasta la gamma di servizi forniti dai medici veterinari e dagli zootecnici specialisti in campo suinicolo: • consulenza veterinaria e verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’allevamento; • consulenza sulle prassi rispettose del benessere animale e sul corretto impiego dei farmaci; • valutazione del materiale seminale dei verri abilitati alla monta naturale; • prevenzione della mortalità neo e post-natale e relativi interventi; • consulenza sull’alimentazione; • consulenza adempimenti connessi al D.L. 123/99 e al D.M. 433/01 su preparazione e stoccaggio mangimi aziendali; consulenza tecnico-agronomica finalizzata alla gestione e all’utilizzo dei reflui zootecnici; • verifiche chimico-fisiche delle condizioni ambientali di allevamento; • • consulenza sul benessere animale; • consulenza sui programmi di selezione genetica; • interventi per la qualificazione delle carni, anche in relazione alle esigenze dei circuiti tutelati; • raccolta ed elaborazione analitica dei dati del singolo animale a cura del tecnico di base. Il costo a carico dell’allevatore è ridotto dato che si tratta di un piano finanziato dalla nostra Regione. È, dunque, un’occasione da non perdere. Tutte le informazioni e le domande di adesione al ser vizio possono essere richieste all’ufficio S.A.T.A., in APA, al numero 0372/419308. Suini Misurazione del grasso dorsale nelle scrofe e scrofette n. 3 OTTOBRE 2006 42 Nell’allevamento di scrofe, gli obiettivi produttivi sono da ricercare soprattutto in una efficace attività riproduttiva delle stesse, misurabile attraverso parametri definiti, come: l la fecondità, misurata dal numero dei parti per scrofa per anno, l la nascita di un elevato numero di suinetti di buona qualità per peso e vitalità, l la crescita e lo svezzamento di suinetti. E USTRÀA N N L di G. Gallia __ Stefano Fioni* * Tecnico SATA Il raggiungimento di questi obiettivi viene talvolta impedito da fattori esterni, come malattie infettive, oppure, da problemi correlati alla nutrizione. Questi possono derivare dal basso livello qualitativo degli alimenti ma, più spesso, dal livello quantitativo cioè dalla quantità di alimento che le scrofe in gestazione, e in sala parto, riescono ad assumere. Fatto salvo che gli alimenti devono essere sani (e col giusto contenuto di nutrienti), vanno considerati due livelli di fabbisogno, correlati alla capacità di ingestione degli animali. Infatti, i fabbisogni reali degli animali (espressi in nutrienti x capo/giorno) vanno ripartiti sulla quantità di mangime realmente assunto giornalmente dagli stessi: questo è particolarmente importante nella fase produttiva più delicata, della scrofa, cioè la lattazione. Nella composizione dei mangimi per suini, gli ingredienti comunemente utilizzati sono i cereali; quelli di uso più comune sono il mais, secco o insilato, l’orzo ed il frumento che sono principalmente apportatori di energia e, rispetto al fabbisogno delle scrofe, anche apportatori di proteine. Gli apporti proteici vengono, in linea quasi esclusiva, forniti dalla soia, come farina di estrazione e, più raramente, come soia integrale estrusa. Meno frequente è l’impiego della farina di pesce (solo in lattazione) e delle farine derivate dal girasole, che però sono caratterizzate da una proteina di scarsa qualità. L’apporto di cellulosa, o fibra grezza, avviene in gran parte dai sottoprodotti del frumento, crusca e cruschello, oppure (con numerosi vantaggi) dai sottoprodotti dell’industria saccarifera. I componenti di base, dunque, sono molto semplici ed entrano, nei piani di razionamento, in diverse proporzion, in relazione alle fasi produttive e fisiologiche delle scrofe che sono: l la lattazione; l l’intervallo svezzamento-calore; l la prima metà della gravidanza; l la seconda metà della gravidanza. La composizione analitica di un mangime è un parametro semplice da verificare e, complessivamente, le formule alimentari sono adeguate; invece, è più complicato valutare se il tipo di razionamento che viene attuato in allevamen- LIEVITO FRESCO PER PANIFICAZIONE GIÀ USATO NEI MIGLIORI ALLEVAMENTI Cell. 338-8781584 Via L. Bissolati, 42/C VESCOVATO (CR) __ Griglia dimostrativa dello stato d’ingrassamento della scrofa. razione del grasso nelle scrofe al momento della fecondazione. In essa è ben chiara l’importanza di un’adeguata riserva di grasso: si hanno miglioramenti sulla longevità delle scrofe, un aumento dei nati totali e dei nati vivi, con conseguente aumento dei suinetti svezzati. Anche nella tabella 2, di origine Inglese, si rimarca ancora di più l’importanza della misurazione dello spessore del grasso in P2, legata all’aumen- to del numero di suinetti svezzati per par to e alla migliore venuta in calore delle scrofe in relazione al migliore stato corporeo dell’animale a fine lattazione. Tabella 1. Spessore del grasso in P2 9-13 mm 14-16 mm Più di 17 mm Nº figliate 2,18 3,47 3,75 Nati totali 27,5 34,9 37,6 Nati vivi totali 24,0 30,9 32,8 Svezzati totali 21,9 27,6 30,1 Intervallo Svezz. - copertura Al parto succ. nati totali Al parto succ. Nati vivi 8,5 gg 9,1 9,5 6 gg 11,8 10,8 6,1 gg 12 11 Tabella 2 (Hughes, 1993). Spessore del grasso in P2 mm 8 - 12 mm 12 - 16 mm Oltre 16 mm 43 n. 3 OTTOBRE 2006 to è corretto e corrispondente alle esigenze fisiologiche delle scrofe. Le metodiche per verificare se un razionamento è corretto oppure se necessita di correzioni sono due: l la valutazione dello stato di ingrassamento degli animali tramite la metodica del B.C.S. (Body Condition Score); l la valutazione dello spessore del grasso (riserva energetica). La valutazione in base al B.C.S. (ormai universalmente accettata) in realtà è ampiamente imperfetta e soggettiva perché in relazione alla preparazione tecnica dell’addetto che la esegue. Al contrario, più semplice e oggettiva è la misurazione dello spessore del grasso, sia nelle scrofe che nelle scrofette, nel punto P2. Essa consiste nell’appoggiare l’apparecchio ad ultrasuoni in un determinato punto, detto appunto P2, che si trova 5 - 6 cm di lato alla colonna vertebrale, in corrispondenza dell’ultima costola. In un istante l’apparecchio effettua una misurazione che, messa in relazione alle diverse variabili da cui dipende la produzione di suinetti di buona qualità (peso, numero e vitalità), ci permette di ottenere dei dati oggettivi sull’efficienza alimentare aziendale. Come esempio possiamo guardare, nella tabella 1, dei dati relativi alla misu- Tabella 3 (Tarocco, 2003). Grasso in P2, mm Minore di 16 mm Maggiore di 16 mm 29 27 Media nati per scrofa 9,69 11,37 Media nati vivi 9,03 10,70 Numero Scrofette testate In Italia pochi studi sono stati effettuati e soltanto dal prof. Casimiro Tarocco, nel 2003 (tabelle 3 e 4). Visto questo, si può trarre una prima conclusione: prima di ricercare “fattori sofisticati” sulla qualità dei mangimi per scrofe occorre: Tabella 4 (Tarocco, 2003). Durata Intervallo svezzamento - Copertura Nº scrofe Mm di grasso nel punto P2 Maggiore o uguale a 5 gg 71 13,66 Minore di 5 gg 12 14,00 1. verificare la corrispondenza fondamentale dei mangimi agli standard raccomandati; n. 3 OTTOBRE 2006 44 2. verificare il tipo di razionamento e le sue conseguenze sulla condizione corporea della scrofa. Tutto ciò serve, in una suinicoltura pratica e ragionata, per anticipare i problemi, evitando che la gestione dell’allevamento sia un correre al riparo dopo che errori gestionali o alimentari hanno provocato danni agli animali. Essenzialmente, bisogna considerare che una scrofa in condizione corporea non adatta, o perché troppo grassa o perché troppo magra, compromette la sua carriera produttiva e quella della sua figliata. In estrema sintesi, infatti, per la scrofa troppo grassa i problemi durante e dopo il parto sono: l parti languidi (durata superiore anche del 30-40% nell’intervallo di espulsione, espulsioni fiacche); l inappetenza ed apatia; l cistiti; l scarsa vitalità dei suinetti. Una condizione corporea non adatta è anche quella della scrofa troppo magra al parto, che a causa di ciò va incontro a: l prolungamento dell’intervallo svezzamento–calore, quindi dei giorni improduttivi; l aumento della percentuale di riforme, con compromissione della longevità; l riduzione del numero di nati nel ciclo riproduttivo seguente; l minor produzione di latte e minor crescita della figliata. figliata La misurazione dello spessore del grasso nelle scrofe è oggi, quindi, un mezzo efficace per valutare e migliorare l’alimentazione sia in gestazione che in sala parto, mentre nelle scrofette permette di individuare il momento migliore per effettuare la prima copertura. Al servizio dell’agricoltore. Falciatrici frontali e laterali con condizionatore a rulli o flagelli. Larghezze di lavoro da metri 1.30 a 2.80 BELLON s.r.l. Via Belladoro, 17 | 35010 Cadoneghe (Padova) Tel. 049-700930 | Fax 049-8870003 P1 P2 P3 Prima costola Ultima costola Sopra la coscia Il grasso sul dorso del maiale è più spesso sull’anteriore e cala andando verso il posteriore. Il punto P2 è preso come punto dal valore medio dello spessore del grasso su tutto il dorso. la scrofa si prepara ad una nuova inseminazione e verificare la nutrizione nel periodo della lattazione; l a metà della gravidanza, è un dato che serve per verificare l’omogeneità delle riserve corporee della mandria; l nelle scrofette prima della copertura per attuare la fecondazione nel momento più opportuno per conseguire l’obiettivo di filiate numerose e una lunga carriera produttiva. enturini s.r.l. Commercio ingrosso bestiame e macellazione COMMERCIALIZZAZIONE: Vacche da macello Vitelloni da macello Vitelli da latte Manze gravide Vacche da latte Tori da riproduzione Via Crotti, 57 - SESTO CREMONESE (CR) Telef. uff. 0372/76027 - Telef. abitaz. 0372/76592 - Fax 0372/769126 45 n. 3 OTTOBRE 2006 L’Associazione Provinciale Allevatori di Cremona. nella formula di assistenza tecnica SATA attua questo servizio per gli allevatori di suini in 4 periodi produttivi degli animali: l a fine gestazione - inizio lattazione, per verificare le riserve corporee al momento della grande richiesta di produzione di latte; l a fine lattazione - inizio della gravidanza, per determinare in che condizione Tecnica Buona gestione dei reflui zootecnici. Il processo di volatizzazione di gas inquinanti avviene in prima fase nei ricoveri. n. 3 OTTOBRE 2006 46 La nascita e la formazione sempre più sviluppata di allevamenti zootecnici intensivi, con la conseguente produzione di abbondante materiale organico, origina problematiche ambientali da tenere in forte considerazione e da non sottovalutare. L’alta produzione di sostanze organiche da smaltire quali deiezioni animali, acque di lavaggio, lettiere e lettimi, origina problemi concreti a livello ambientale, soprattutto nell’area di interesse dell’insediamento stesso. Tenendo in considerazione una zona geografica come la Pianura Padana, possiamo dedurre che la quantità di allevamenti zootecnici ed in particolar modo di allevamenti suinicoli ed avicoli è molto concentrata, quindi il rapporto capo/sostanza organica, risulta essere molto alto. Da tali insediamenti è possibile trarre un notevole profitto economico, ma non va dimenticato il grave impatto ambientale che provocano tali installazioni, in quanto generano una quantità di composti gassosi e di ammoniaca che, disperdendosi in atmosfera, contribuiscono alla formazione dell’effetto serra. Per proteggere l’ambiente dall’inquinamento transfrontaliero, il 13 novembre 1979 è entrata in vigore la Convenzione di Ginevra a cui hanno fatto seguito una serie di protocolli riguardanti la riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici specifici. La difficile e inconsapevole cattiva gestione degli effluenti La condotta corretta salvaguarda l’ambiente ed offre numerosi vantaggi __ Marco Panice* __ * Agrotecnico APA zootecnici provoca una accelerata volatilizzazione dei composti azotati che, tuttora, ricopre più del 70% dell’inquinamento totale causato da questi. Le emissioni di tipo gassoso avvengono in qualsiasi tipo di realtà zootecnica, sia che si tratti di allevamenti collocati in ambienti chiusi, sia che si tratti di siti all’aperto. Indipendentemente dal tipo di stabulazione, il processo di volatilizzazione dell’azoto presente nelle deiezioni animali ha luogo in quattro momenti successivi: nei ricoveri, con lo stoccaggio, durante il trasporto e con la distribuzione in pieno campo. Quest’ultima operazione ha un impatto ambientale fortemente negativo in quanto, lo spandimento organico con sistemi tradizionali (carrobotte con erogatore aereo o fertirrigazione) provoca una forte aerazione di gas inquinanti e, di conseguenza, una maggiore volatilizzazione delle particelle azotate. Recentemente, il Ministro delle Politiche Agricole, ha rivisto la Direttiva CEE 91/676/CE riguardante la tutela delle acque sempre più cariche di nitrati dannosi per l’ambiente, ed ha istituito una nuova regolamentazione sull’inquinamento idrico, per ovviare il problema dello smaltimento di reflui zootecnici, il D.lgs nº 152 del 11/05/1999 ha introdotto in allegato ad altri aggiornamenti, anche: l la riduzione del carico animale sostenibile a 3t/ettaro corrispondenti ad una quantità di circa 340 Kg di N/Ha annuo; l il calcolo dell’azoto somministrabile ad ogni coltura deve essere sommato ai materiali palabili (letame, lettiere ed altre sostanze organiche solide); l l’integrazione di un Piano di Utilizzazione Agronomico (PUA e PUAS) che deve dimostrare l’effettivo utilizzo delle concimazioni azotate associate ad ogni coltura. Oltre ad un Piano di Utilizzazione Agronomico si aggiunge anche la rigidità riguardante i periodi di distribuzione dei reflui. Questo Decreto obbliga ad adeguarsi alle nuove normative e gli allevatori si trovano in difficoltà nel reperire zone ove sobbarcare l’azoto in eccesso. Possibili e immediate soluzioni per abbattere la quantità di gas inquinante presente nei reflui possono essere : la se- Lo spandimento di reflui zootecnici con sistemi tradizionali provoca una forte volatizzazione dei gas inquinanti, principalmente ammoniaca e gas azotati. parazione dei reflui solidi e liquidi, la costruzione di vasche di sedimentazione, la costruzione di impianti di purificazione e deodorizzazione e la costruzione di un impianto di Biogas. A tal proposito il D.lgs nº 99 del 27/01/1992 impone la protezione e la salvaguardia del suolo, nonché il corretto utilizzo di fanghi in agricoltura, obbligando a specificare la provenienza degli stessi, al fine di evitare contaminazioni nocive trasmissibili all’uomo e agli animali. La corretta conoscenza della gestione dei reflui zootecnici in agricoltura, purtroppo, non è comune a tutti gli operatori del settore agro-zootecnico ma è comun- ne a inutili percolazioni di nitrati nelle falde acquifere sotterranee. La seconda e più importante possibilità è la distribuzione sul suolo in quanto le innovazioni tecnologiche in campo agromeccanico hanno favorito in parte il blocco della volatizzazione in fase di spandimento grazie ad organi meccanici all’avanguardia come ad esempio i carribotte a distribuzione ripartita direttamente nel terreno. La soluzione ultima che richiede un intervento economico notevole rispetto alle possibilità precedentemente illustrate è l’attuazione della Legge nº 9 del 09/01/1991 riguardante la costituzione di un nuovo impianto di energia nazionale, nonché la costruzione di un impianto di Biogas, il quale comprende vasche di stoccaggio e separatori meccanici. Con questa innovazione è possibile sfruttare le emissioni gassose che vengono poi trasformate in energia, ottenendo così una tutela dell’ambiente, del suolo e delle acque e traendo un profitto economico costante nel tempo. 47 n. 3 OTTOBRE 2006 Il carrobotte a distribuzione ripartita consente una distribuzione dei reflui zootecnici senza dispersione di gas inquinanti. que una realtà da affrontare in relazione alla Direttiva CEE 91/676/CE. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha istituito con il D.M. del 19/04/1999 il Codice di Buona Pratica Agricola (CBPA), il quale ha l’obbiettivo principale di contribuire ad una maggiore salvaguardia del suolo e delle acque dalla pesante e insostituibile apportazione di sostanze nitriche e azotate che vengono distribuite sul suolo. Se la distribuzione di liquame o letame in pieno campo avviene molto tempo prima dell’interramento nel sottosuolo, l’emissione gassosa da parte dei reflui risulta maggiore, fino ad una perdita del 75% di sostanza non assimilata. Al fine di evitare o comunque ridurre tali perdite, esistono possibilità innovative per la salvaguardia dell’ambiente, tra le quali ricordiamo una prima possibilità relativa alla gestione dei reflui in azienda e al trasporto in pieno campo con l’adozione di vasche di stoccaggio e di separatori meccanici. Con questi ultimi si riesce a costituire un deposito dal quale si potrà accedere nei momenti salienti della preparazione del terreno, avvantaggiando così il trasporto in quanto la sostanza organica risulta suddivisa in consistenze diverse. Così facendo non si eccederà nella distribuzione in pieno campo dando origi- Planimetria della Fiera n. 3 OTTOBRE 2006 49 Le Aziende informano Sono già numerose le installazioni di questo particolare tipo di struttura, dedicata a quei settori di stalla che necessitano di maggior attenzione (asciutta, post-partum, vitellame, suinetti in l.p.) Struttura polifunzionale, autoportante e modulare n. 3 OTTOBRE 2006 50 Adatta al ricovero (zona di riposo-produzione) di diverse specie di animali laddove si renda necessaria la coibentazione sia delle pareti che della copertura. Tale specifica caratteristica la rende unica nel suo settore, anteponendosi alle classiche soluzioni a trave e pilastro, consentendo, nel contempo, un elevato contenimento dei costi di realizzazione di un ricovero dalle caratteristiche simili. La particolare struttura metallica con cui viene realizzata l’ossatura portante reticolare, non necessita di opere di fondazione (semplice appoggio) e, nel contempo, contiene al minimo i rischi da carico nevoso Un hangar per il benessere di tutti gli animali e da vento. Le arcate portanti sono a passo costante di 2,5 mt (modulo sia di 1,25 che di 5,0 mt) e sono ben rapportate alle dimensioni longitudinali e trasversali sia delle cuccette che delle corsie di transito, così come dei necessari passaggi laterali alla zona di alimentazione esterna. Termoregolata al massimo La coibentazione, sia superiore che laterale, permette di realizzare un buon ambiente termicamente regolabile, mentre le aperture laterali e l’ampio cupolino di aerazione consentono un’ottima ventilazione naturale con un buon livello di ricam- bio d’aria. Una buona ventilazione forzata è anche assicurata dalla sezione “a tunnel” della struttura, grazie alla quale, con poca energia (ridotto numero di ventilatori), verrà assicurata una movimentazione costante ed equilibrata dell’aria tendente a stagnare sopra gli animali. Il rapporto superficie coperta / illuminazione è assicurato dalla trasparenza della copertura del cupolino e può essere logicamente aumentato, quando necessario, da un’illuminazione artificiale resa ancor più efficiente dal colore interno e dalla capacità riflettente dei pannelli coibentati (lamiera in acciaio microdogata bianca).