Materiali innovativi avanzati: la scienza è sempre al
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Materiali innovativi avanzati: la scienza è sempre al
PAGINA 5 MONDO EDILIZIA Materiali innovativi avanzati: la scienza è sempre al lavoro La loro classificazione include tipologie di materiali la cui applicazione in ambito edilizio è ormai consolidata uando si parla di materiali innovativi avanzati, si indicano genericamente tutti quei materiali ceramici, metallici o polimerici progettati su misura per soddisfare una o più esigenze. Tali materiali si differenziano da quelli tradizionali non tanto perché realizzati in tempi più recenti, ma perché presentano un alto grado di funzionalizzazione, ovvero sono progettabili Q materiali polimerici, ceramici , compositi e dell’elettronica, dei materiali per uso biomedico e dei materiali aerospaziali, nella scienza della corrosione e nelle tecnologie di protezione dalla corrosione. I materiali avanzati impiegati in ambito edilizio derivano spesso da processi di trasferimento tecnologico da altri settori industriali caratterizzati da forti spinte all’innovazione (tipica- prestazioni in condizioni d’uso, che, uniti alle diffi coltà tecnico operative legate all’impiego dei materiali avanzati e all’assenza di normative specifi che, tendono a ritardarne la diffusione. Il recentissimo sviluppo delle conoscenze in campo chimico ha radicalmente mutato il rapporto tra uomo e materia conferendo la possibilità di manipolare le strutture atomiche molecolari mettendo a pun- La famiglia dei nuovi materiali appare estremamente eterogenea e diffi cilmente classifi cabile secondo i tradizionali criteri poiché il principale elemento che la distingue non risulta derivare dalle proprietà fondamentali del materiale stesso defi nite a priori dal suo contenuto materico, quanto piuttosto dalla possibilità di attribuirvi proprietà estranee ed originali che aumentino il suo Il recentissimo sviluppo delle conoscenze in campo chimico ha radicalmente mutato il rapporto tra uomo e materia. La possibilità di manipolare le strutture atomiche molecolari ha permesso di mettere a punto numerosi nuovi materiali a complessità gestita, nei quali le impurità e le anisotropie vengono appositamente progettate per ottenere prestazioni molto precise e puntuali intervenendo sulla loro struttura fi sica e chimica per variare il loro contenuto informativo ed elevarne i livelli prestazionali. L’ingegneria dei materiali è un settore dell’ingegneria che si occupa di studiare e caratterizzare le proprietà dei materiali in modo da ottimizzarne l’impiego in vari campi tecnologici, migliorarne le prestazioni e studiare materiali innovativi da impiegarsi in luogo di altri materiali meno appropriati o dalle prestazioni non più soddisfacenti per una determinata applicazione. I fondamenti dell’ingegneria dei materiali si trovano nella chimica inorganica ed organica, nella scienza dei materiali, nella metallurgia, nella tecnologia dei Un esempio di utilizzo in ambito architettonico mente aeronautico, automobilistico e biomedico), in cui la ricerca nel campo di materiali con prestazioni sempre più elevate costituisce una condizione imprescindibile per la realizzazione di prodotti e sistemi sempre più effi cienti. Poiché generalmente in edilizia le innovazioni vengono assorbite in tempi più lunghi che in altri settori, sia dal punto di vista della produzione industriale che del progetto di architettura, affi nché tali materiali siano acquisiti nella comune prassi costruttiva sono necessari processi di adattamento e di verifi ca delle to numerosi nuovi materiali a complessità gestita, nei quali le impurità e le anisotropie vengono appositamente progettate per ottenere prestazioni molto precise e puntuali. L’identità materica dell’oggetto viene sostituita da quella prestazionale mutando un codice di riferimento che per secoli aveva aiutato l’uomo a conoscere il mondo circostante; la materia di recente generazione è inclassifi cabile secondo i parametri consolidati poiché si propone come un continuum di possibilità dai comportamenti imprevedibili. contenuto informativo intervenendo su diverse scale dimensionali. I livelli ai quali oggi è possibile intervenire su un singolo prodotto sono molteplici e variano la loro scala dimensionale a seconda delle proprietà che vi si vuole conferire. Per esempio agendo sulla struttura atomica di un materiale è possibile intervenire sulle sue proprietà generali che distinguono le tre grandi famiglie di prodotti ceramici, metallici e polimerici; agendo sul tipo di distribuzione spaziale degli atomi e sull’intensità dei loro legami è possibile modifi care lo stato di ag- gregazione da solido a liquido o gassoso per esempio per la creazione di nuove leghe metalliche e materiali ceramici ad elevate prestazioni specifi che. Dal tipo di microstruttura derivano molte proprietà fi sico – meccaniche quali per esempio il tipo di cariche presenti in un polimero e dalla macrostruttura è possibile gestire le proprietà di adesività di un composito modifi cando la combinazione tra quantità di fi bre e di matrici presenti. Tali materiali sono generalmente caratterizzati da proprietà ottimizzate rispetto ai comuni materiali da costruzione in relazione allo specifi co impiego previsto, possono essere in grado di fornire prestazioni variabili, selezionabili e controllabili, di modifi care le proprie caratteristiche fi sico-chimiche in relazione agli stimoli ricevuti, fi no ad introdurre nuove proprietà e prestazioni non raggiungibili né considerate in precedenza. Poiché la principale differenza rispetto ai materiali tradizionali risiede nelle capacità prestazionali e non solo in una particolare o inedita conformazione fi sico-chimica, anche materiali tradizionali “innovati” nelle loro prestazioni (si pensi ai calcestruzzi ad alte prestazioni) sono da considerarsi “avanzati” a tutti gli effetti. Allo stesso modo particolari processi produttivi e di sintesi possono identifi care alcune classi di materiali avanzati (si pensi ai materiali nanostrutturati, risultanti dall’accoppiamento a scala nanometrica di due o più materiali). Tra i materiali avanzati attualmente impiegati in ambito edilizio è possibile individuare due principali famiglie: i materiali a prestazioni fi sse, in cui le proprietà fi nali sono selezionate e predeterminate attraverso particolari conformazioni chimicofi siche e processi di sintesi, e i materiali smart, in grado di variare le proprie caratteristiche in risposta a stimoli esterni. Tra i materiali a prestazioni fi s- se è possibile distinguere: materiali strutturali avanzati, quali materiali compositi fi brorinforzati, calcestruzzi ad alte prestazioni, vetri strutturali, schiume metalliche e polimeriche, impiegati in diverse tipologie di applicazioni nelle quali la funzione richiesta è prevalentemente esprimibile in termini di proprietà meccaniche. materiali termostrutturali, quali fi bre e fl ame retardant, resine termoresistenti; ceramici avanzati; ceramiche trasparenti; high-performance ceramics; schiume ceramiche e ceramici leggeri, con elevate proprietà termomeccaniche. materiali a proprietà superfi ciali e di interfaccia, quali rivestimenti e coatings nanostrutturati antiusura, anticorrosione, termici e fotocatalitici; vetri I materiali avanzati impiegati in ambito edilizio derivano spesso da processi di trasferimento tecnologico da altri settori industriali caratterizzati da forti spinte all’innovazione (tipicamente aeronautico, automobilistico e biomedico), in cui la ricerca nel campo di materiali con prestazioni sempre più elevate costituisce una condizione imprescindibile per la realizzazione di prodotti e sistemi sempre più efficienti I materiali innovativi sono progettati su misura per soddisfare ogni esigenza autopulenti, selettivi e bassoemissivi, che se impiegati nell’involucro degli edifi ci sono in grado di fornire una elevata protezione da fattori ambientali di vario tipo grazie a particolari conformazioni chimico-fi siche. È possibile invece suddividere i materiali smart in due principali categorie. I materiali property changing, come i materiali foto-termo-elettrocromici, i materiali a cambiamento di fase (magneto-elettroreologici, foto-termo-elettrotropici) e i materiali a memoria di forma, che modifi cano alcune proprietà (chimiche, meccaniche, ottiche, elettriche, magnetiche o termiche) in risposta al cambiamento delle condizioni ambientali senza la necessità di un sistema di controllo esterno. Poi ci sono i materiali energy exchanging, quali sensori e attuatori piezoelettrici, materiali foto - elet tro - chimicolumine scenti e OLED; materiali organici per la conversione fotovoltaica, in grado di trasformare una forma di energia entrante in un’altra uscente in accordo con il primo principio della termodinamica, impiegati all’interno degli edifi ci come dispositivi per la produzione di energia e sistemi di controllo. È bene notare come una tale classifi cazione includa tipologie di materiali la cui applicazione in ambito edilizio è ormai consolidata (si pensi ai compositi fi brorinforzati impiegati per il consolidamento di strutture esistenti o per la realizzazione di componenti strutturali leggeri e resistenti) o per i quali la domanda è oggi in forte crescita (vetri bassoemissivi e selettivi per il risparmio energetico, sensori e dispositivi di controllo nel campo della domotica), accanto a materiali impiegati solo in via sperimentale per i quali si intravedono tuttavia enormi prospettive nel settore delle costruzioni (come i rivestimenti nanostrutturati protettivi o fotocatalitici, materiali fotovoltaici organici o i materiali a memoria di forma).