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» CHIESA - 11/07/10
SULLE ORME DI SAN GIACOMO
Gli "sposi pellegrini"a Santiago de Compostela
I parte
Questa storia racconta del cammino-matrimonio che due ragazzi
italiani decidono di portare a termine, dopo aver percorso il
Cammino di Santiago.
Molti altri dopo di loro decidono di ripetere l'esperienza e ormai
molti scelgono di sposarsi umilmente al termine di un cammino
religioso e millenario, nel santuario di Santiago de Compostela.
In questa prima parte il protagonista del primo matrimonio realizzato a Santiago si sofferma sul Cammino
di Santiago, mentre nella seconda parte, che pubblicheremo nel prossimo numero, approfondirà le storie
degli sposi che dopo lui e sua moglie si sono uniti in matrimonio dopo aver concluso il Cammino.
Il giorno del matrimonio rappresenta per il credente il momento in cui la sua comunione con la persona
amata viene consacrato davanti a Dio e, come tale, esso assume per chi lo vive in prima persona un
intenso valore spirituale. Proprio la volontà di cogliere appieno questo intenso valore induce alcune coppie
a scegliere di celebrare il loro matrimonio al termine di un pellegrinaggio diretto verso luoghi significativi
per la cristianità.
Tra le mete preferite dagli "sposi pellegrini" vi è la città di Santiago de Compostela nella regione spagnola
della Galizia che fin dal Medioevo è la destinazione ultima di un cammino pervaso da forti sentimenti
religiosi.
Santiago de Compostela conserva le spoglie dell'apostolo Giacomo il Maggiore (in spagnolo appunto Sant
Iago), fratello dell'evangelista Giovanni, secondo una tradizione che si confonde con la leggenda.
Secondo questa tradizione presso la collina dove ora sorge Santiago, all'epoca ricoperta di vegetazione,
apparivano a pastori e contadini bagliori di luci soprannaturali, accompagnate da suoni celestiali. Lo
stesso termine Compostela pare essere legato a questa circostanza poiché esso probabilmente deriva da
Campus stellae cioè "campo della stella".
Diffusasi la notizia degli avvenimenti, si decise di scavare nella collina e venne ritrovato un piccolo
monumento sepolcrale in cui giaceva un corpo il quale, in base agli affreschi sulle pareti, venne attribuito
all'apostolo Giacomo. Sopra il sepolcro fu costruita una piccola chiesa (nel corso dei secoli sostituita tre
volte) attorno alla quale sorse il nucleo originario della città di Santiago (siamo attorno l'anno 830).
Fin da subito la città divenne meta di pellegrinaggi, provenienti anche al di fuori del territorio spagnolo,
che ebbero il loro massimo fulgore tra il X ed il XIII secolo. Il percorso dei pellegrini si presentava
all'epoca assai faticoso. L'attraversamento del territorio spagnolo comportava, infatti, l'alternarsi di
paesaggi diversi ma ugualmente impervi: dalle vaste e solitarie pianure battute dal sole ai ripidi passi di
montagna che nei mesi invernali sono spesso innevati.
Successivamente il cammino verso Santiago perse progressivamente la sua centralità fino a decadere nel
corso dei secoli seguenti per rinascere a partire dalla metà dello scorso secolo.
Oggi il cammino compostelano presenta una spiccata valenza culturale e turistica. Basta tenere presente
che nel 1993 l'UNESCO ha dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità il suo tratto spagnolo e che coloro
che
lo
percorrono,
in
tutto
od
in
parte,
ogni
anno
toccano
ormai
le
centomila
unità.
Il cammino di Santiago, continuamente segnalato dalla raffigurazione della conchiglia che ne è il simbolo,
si sviluppa attraverso varie rotte che danno la possibilità di ammirare e percorrere luoghi diversi ma tutti
contraddistinti da bellezze naturali e da siti ricchi di storia e di arte.
Il cammino classico e più conosciuto è il Camino Francés che parte dai Pirenei e si conclude in Galizia.
Altri cammini sono quello Portugués, quello del Norte e quello Primitivo.
Lungo il percorso molte sono le strutture destinate ad accogliere i viandanti e turisti. Tra queste si
segnalano gli albergues, cioè ostelli ad offerta libera o a costi contenuti in cui l'alloggio alquanto spartano
è
compensato
dalla
possibilità
per
gli
ospiti
di
socializzare
con
gli
altri
pellegrini.
Chi intende percorrere il cammino a piedi deve richiedere la credencial (necessaria per alloggiare negli
albergues) che permette poi di ricevere la compostela, ossia l'attestazione dell'avvenuto pellegrinaggio
per motivi religiosi.
L'interesse turistico e culturale non offusca comunque la profonda natura spirituale che sta dietro il
cammino al punto da coinvolgere anche individui non credenti.
Molti sono coloro che - anziché servirsi dell'auto e del pullman - affrontano ancora oggi a piedi le
centinaia di chilometri che conducono a Santiago, anche durante i rigidi mesi invernali. La volontà di
sottoporsi ad un simile sforzo fisico non può non essere animata se non da un sentimento religioso
quantomeno da un desiderio di perfezionamento interiore: il sacrificio che implica il percorrere a piedi del
cammino compostelano fa di quest'ultimo una sorta di percorso trascendente tramite il quale il pellegrino
cerca di migliorare e rafforzare il suo spirito.
L'attraversamento di ampi spazi dove l'unica presenza è quasi sempre rappresentata solo dalla natura e
da altri pellegrini offre a chi lo compie la possibilità di ritrovare il senso di sé, lontani dagli aspetti più
veniali della vita quotidiana, sentendosi nel contempo accomunati con altre persone che vivono la
medesima esperienza. Il tempo sembra fermarsi, le distanze tornano ad essere a misura d'uomo e
durante le camminate di 20-30 km al giorno si ha il tempo per parlare, per confrontarsi per essere avvolti
dalla bellezza della natura,dei paesaggi, dei piccoli paesini spagnoli che esistono solo per il passaggio dei
pellegrini.
nella foto:
La cattedrale di Santiago de Compostela
di: Francesco Dragoni