dossierapplicazioni di motion control avanzato
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dossierapplicazioni di motion control avanzato
Fieldbus & 74 Networks HARDWARE E SOFTWARE PER L’AUTOMAZIONE DISTRIBUITA www.ilb2b.it FEBBRAIO 2013 DOSSIER APPLICAZIONI DI MOTION CONTROL AVANZATO Supplemento a Automazione Oggi n° 360 Gennaio-Febbraio 2013 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio - Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN: 0392-8829 PRIMO PIANO DISPOSITIVI DI RETE ADATTI ALL’IMPIEGO IN AMBIENTI ESTREMI APPROFONDIMENTI RETI E TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO NELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA Touch Screen Lettore Codice a barre Ř Legge e compara la maggior parte dei codici industriale VWDQGDUGLQFOXVL'DWD0DWUL[H Pharmacode Ř Letture multiple di codici a barre di qualsiasi tipo in una singola immagine Ř Configurazione e monitoraggio tramite un touch screen integrato, non è richiesto un PC esterno Ř Guida utente per il setup con menu guidati Ř Compatto, con robusta custodia, con o senza un illuminatore ad anello integrato Ř Uscita seriale per esportare i dati del codice a barre Ř Include svariate opzioni di triggering iVu legge anche i codici a barre www.bannereurope.com ro op A156AdsIT_IvuBCR.indd 1 Turck Banner rl Via S. Domenico 5 20010 Bareggio (MI) Ř)D[ [email protected] www.turckbanner.it 10/11/08 16:16:19 PICCOLA GRANDE POTENZA (le nuove CPU VIPA S200V) 7,5 cm. Periferia SLIO “Multilingue” HMI – EcoPanel * Q4/2012 Le nuove CPU del VIPA S200V potenziano le vostre applicazioni in Step7 di Siemens con la porta Ethernet e la memoria raddoppiate. Vi permettono di comunicare via Ethernet, MPI, Profibus DP, CANopen con molti sistemi ed in particolare con la Periferia SLIO la “multilingue“ che comunica con tutti i maggiori protocolli sul mercato e con i nuovi pannelli della serie EcoPanel da 4“ e 7“ particolarmente convenienti. Una serie completa di IO permette applicazioni potenti in pochissimo spazio. MOTION CONTROL FOR Mostra Convegno 1 DAY EVENT 49 A Z I E N D E ESPOSITRICI 32 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Fiera Milano Media rinnova l’appuntamento con la mostra convegno interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Questo settore, che negli ultimi anni ha fatto registrare uno sviluppo impressionante, si conferma come uno dei più interessanti comparti non solo dal punto di vista tecnico ma anche applicativo. L’interdisciplinarietà della tecnologia motion abbraccia un orizzonte tecnologico estremamente ampio, che va dall’elettronica alla meccanica, dall’acquisizione dati alla comunicazione. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MOTION CONTROL FOR MARTEDÌ 5 MARZO 2013 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 02 49976518 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: MOTION CONTROL FOR Mostra Convegno 1 DAY EVENT 49 A Z I E N D E ESPOSITRICI 32 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Fiera Milano Media rinnova l’appuntamento con la mostra convegno interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Questo settore, che negli ultimi anni ha fatto registrare uno sviluppo impressionante, si conferma come uno dei più interessanti comparti non solo dal punto di vista tecnico ma anche applicativo. L’interdisciplinarietà della tecnologia motion abbraccia un orizzonte tecnologico estremamente ampio, che va dall’elettronica alla meccanica, dall’acquisizione dati alla comunicazione. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MOTION CONTROL FOR MARTEDÌ 5 MARZO 2013 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 02 49976518 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: SOGGETTO staffetta ottobre_Layout 1 23/01/13 09.26 Pagina 1 Specialisti in campo Comunicare in modo efficace richiede soluzioni specifiche per ogni applicazione Per supportare al meglio settori ed applicazioni diversi, Phoenix Contact propone una piattaforma di comunicazione aperta a tutti i più diffusi bus di campo, con soluzioni tecnologicamente mirate ed altamente performanti. La vasta gamma di prodotti modulari con interfacce standard comprende soluzioni come: • Convertitori d’interfaccia • Isolatori galvanici • Modem e router • Interfacce di rete • Switch managed e unmanaged • Controllori • Moduli I/O e molto altro ancora. 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Majorana, 1 20834 Nova Milanese (MB) Tel 0362 365164 Fax 0362 40990 [email protected] www.beckhoff.it Il Safety over Ethercat è il protocollo utilizzato dalla gamma di prodotti TwinSAFE di Beckhoff per la trasmissione sicura dei dati. L’utente ottiene immediatamente numerosi benefi ci, come un unico e omogeneo sistema di comunicazione per i dati standard e i dati relativi alla sicurezza; la possibilità di instradare i messaggi di sicurezza attraverso gateway standard, bus di backplane, altri sistemi fi eldbus o anche sistemi wireless; una logica di sicurezza decentralizzata, che permette di dedicare il PLC standard esclusivamente al controllo delle macchine; il monitoraggio dei dati di processo sicuri nel controllore standard; una maggiore varietà di dispositivi, grazie all’uso di un protocollo molto diffuso e standardizzato. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Mail e web di Fieldbus & Networks ao-fen@fi eramilanomedia.it www.fieldbusandnetworks.it www.ilb2b.it www.fi eramilanomedia.it www.mostreconvegno.it Gruppo Automazione Oggi su Seguici anche su 7 F&N FEBBRAIO 2013 Fieldbus & Networks Le aziende di questo numero Aziende HTTP AMK DRIVES & CONTROLS www.amk-drives.it 24 B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE www.br-automation.com 24 BECKHOFF AUTOMATION www.beckhoff.it BELDEN INTERNATIONAL www.belden.com 32 BTICINO www.bticino.it 52 EPLAN SOFTWARE & SERVICE www.eplanitalia.it 20 ESAC www.esacsrl.com 20 GF www-gf-industries.it 42 HMS INDUSTRIAL NETWORKS www.anybus.it 50 HONEYWELL BUILDING SOLUTIONS www.honeywell.com 54 ICONICS www.iconics.com 21 Switch Ethernet industriali INLON ENGINEERING www.inlon.it - MOLEX ITALY www.molex.com 21 ORTECO www.orteco.it 40 PANASONIC ELECTRIC WORKS IT. www.panasonic-electric-works.it 22, 25, 40, 46 PARADOX ENGINEERING www.pdxeng.ch PHOENIX CONTACT ITALIA www.phoenixcontact.it 25 PROFICHIP www.profichip.com 21 ROCKWELL AUTOMATION www.rockwellautomation.com 26, 44 SCHNEIDER ELECTRIC www.schneider-electric.it 42, 58 SIEMENS www.siemens.it 26 TSM TONIONI SERGIO MECCANICA www.tonioni.it 40 WAGO ELETTRONICA www.wago.com 26 ethernet industriale senza rischi d’interruzione Fino a 28 porte Gigabit Managed o unmanaged Versioni Layer 3 stackable Ridondanza ad anello multiplo, recovery < 5ms - Porte Combo SFP per estensione su fibra - Temperatura estesa e versioni IP/68 Power Over Ethernet - Fino a 24 porte PoE Managed o unmanaged Standard IEEE802.3af e IEEE802.3at Versioni PoE + Gigabit + Fibra Versioni power boost 12-24 to 48V PoE Temperatura estesa e versioni M12 Network Management Software K2/11 Configurazione dispositivi ed eventi Gestione fino a 1024 nodi Visualizzazione topologia Freeware fino a 64 nodi www.contradata.com/ethernet [email protected] - tel: 039 2301492 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS pag. 14, 35, 53 36, 46 25, 31, 46 Soluzioni per confezionamento e riempimento | Balluff Alla larga dai guai ALTRI PARTNER Balluff e CC-Link collaborano al perfezionamento della tracciabilità La sicurezza di molti prodotti di uso quotidiano, come alimenti, prodotti farmaceutici e prodotti per la cura del corpo, dipende dall’affidabile tracciabilità in un impianto. Le sanzioni per un’infrazione possono essere molto gravi e il recupero di una reputazione perduta può durare anni. Balluff conosce queste sfide. Il robusto sistema RFID aiuta aziende di diversi settori a raggiungere la necessaria conformità alle normative. Il sistema Balluff é allo stato dell’arte grazie alle sue caratteristiche di design, alla sua compatibilità RF a livello globale e resistenza alle alte temperature. Per Balluff è perciò ovvio offrire per i suoi prodotti anche la connettività CC-Link. L’accettazione a livello mondiale e le affidabili ed elevate prestazioni dei propri sistemi rendono Balluff un partner perfetto per aziende che aspirano ad una posizione di primo piano. Balluff è una delle oltre 250 aziende, che offrono soluzioni CC‑Link. 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BECKHOFF AUTOMATIONI°-IV°COPERTINA Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573 Direzione Aldo Brandirali Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato Comitato Tecnico Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Dario Fantoni (Clui-Exera),Paolo Ferrari (Università di Brescia), Oscar Milanese (AssoAutomazione), Paolo Pinceti (Università di Genova), Emiliano Sisinni (Università di Brescia) Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Antonella Cattaneo Caporedattore [email protected] - tel: 02 49976.503 Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks [email protected] - tel: 02 49976.504 Alessandra Pelliconi Segreteria [email protected] - tel: 02 49976.509 CLPA EUROPE9 CONSORZIO PNI23 CONTRADATA8 - 43 Collaboratori: Julia Arneri Borghese, Roberto Campani, Lucrezia Campbell, Thomas Carlsson, Giancarlo Carlucci, Massimo Daniele, Patrizio Emilia, Marco Fiorentino, Alessandra Flammini, Jim Krachenfels, Paolo Laganà, Fabio Lama, Stefano Maggi, Luis Ignacio Martinez, Mariano Severi, Francesco Venturini • Disegni: Aldo Raul Garosi DEUTSCHE MESSE49 Grafica e produzione Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione [email protected] - tel: 02 49976.568 Franco Tedeschi Coordinamento grafici [email protected] - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP [email protected] - tel: 02 49976.561 Prontostampa Srl uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - [email protected] - tel: 02 49976.534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager [email protected] - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 EFA AUTOMAZIONEIII° COPERTINA EFIM – MECHA TRONIKA 201337 HMS INDUSTRIAL NETWORKS27 International Sales U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM Huson European Media Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND - IFF Media ag Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de USA - Huson International Media Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com TAIWAN - Worldwide Service co. Ltd Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website:www.acw.com.tw MESSE FRANKFURT – SPS 201338 PANASONIC ELECTRIC WORKS11 PHOENIX CONTACT6 ROCKWELL AUTOMATION12 TURCK BANNERII° COPERTINA VIPA ITALIA3 Abbonamenti N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 48199749- IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it) Tel. 02 252007200 Fax 02 49976.572 E-mail: [email protected] Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Autorizzazione alla pubblicazione del tribunale di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Fieldbus & Networks è supplemento di Automazione Oggi. Tiratura: 8.000 copie - Diffusione 7.870 Panasonic, partner delle tue idee. Uomini e Soluzioni dedicati alle aziende che crescono. Motion Control Tecnologia Servo Panasonic, La prestazione e La “compattezza” L’elettronica evoluta incontra la meccanica nella ricerca della massima efficienza e produttività: Alta dinamica, gestione delle inerzie, velocità, precisione, coppia. ¬ Real Time Autotuning per prestazioni garantite nel tempo, encoder incrementale a 20bit. ¬ Bus Motion Real Time Ethernet, integrazione con la tecnologia Plc-based Panasonic. ¬ Connettori IP67, funzioni di “service life prediction”, Safety Torque Off (SIL2). ¬ Design in “su misura” supportato dai nostri specialisti motion. Industrial Automation and More... Panasonic Electric Works Italia srl www.panasonic-electric-works.it ETHERNET/IP E’ ANCHE MOTION CONTROL AD ALTA VELOCITÀ SU ETHERNET STANDARD Coordinate più assi per la massima precisione nel controllo del movimento utilizzando servoazionamenti e inverter a frequenza variabile, il tutto su una rete Ethernet standard. EtherNet/IP aiuta a fonire una soluzione aperta, a prestazioni elevate, per il controllo distribuito di inverter e servoazionamenti multiasse. Rockwell Automation e il suo partner Cisco hanno sviluppato soluzioni che consentono di raggiungere risultati straordinari basandosi sul protocollo Ethernet standard. Per saperne di piu: www.emea.rockwellautomation.com/ethernetip Fieldbus & Networks L’editoriale è a cura dei membri del comitato tecnico di Fieldbus & Networks IEC 62603 ( ) Editoriale I sistemi di automazione sono, per loro natura, qualcosa di complesso, articolato, costituito da molte parti tra loro interagenti. Spesso si confonde il sistema di automazione con la macchina che implementa la supervisione e/o le logiche di controllo, e si parla perciò di PLC nel mondo ‘automazione di fabbrica’ e di DCS nel mondo ‘automazione di processo’. Le ragioni storiche che hanno portato a sviluppare questi due filoni di macchine sono oggi venute meno, e la piattaforma hardware e software è praticamente identica per entrambi. Correttamente a livello di IEC è stato coniato un nuovo acronimo che integra e dovrebbe sostituire i precedenti: Process Control System. PCS è quindi il nome generico con il quale dovremmo chiamare un sistema di automazione. Al di là del nome, il PCS identifica non solo la macchina ‘logica’, ma l’intero sistema che include la strumentazione e gli attuatori in un unicum integrato dove lo scambio delle informazioni viaggia attraverso la rete digitale che connette gli apparati intelligenti in campo (IFD) con gli apparati ‘logici’ di controllo. Se quindi è sempre stato complesso realizzare le specifiche dell’automazione, oggi in una visione integrata lo diventa ancor di più. È così necessario che si sviluppino delle norme che possano semplificare il dialogo tra chi fa le specifiche (progettisti, engineering, utenti finali) e chi produce i PCS. La IEC si sta muovendo in questa direzione, ed è in fase di pubblicazione la nuova norma IEC 62603 ‘Industrial Process Control Systems – Guideline for Evaluating Process Control Systems - Part 1: Specifications’ che dovrà guidare i progettisti nella realizzazione delle specifiche dei PCS. Si tratta di una norma in un certo senso ‘storica’ perché è la prima volta che una norma IEC viene proposta e sviluppata interamente dal Comitato Italiano (CEI). L’idea originale di una guida per i progettisti di PCS nasce qualche anno fa all’interno di Exera-Clui, l’associazione italiana di utenti di automazione, proprio per rispondere all’esigenza degli utenti che trovano difficoltà ad avere, da parte dei costruttori, risposte puntuali alle loro necessità. D’altro lato i costruttori hanno immediatamente ben accolto la proposta di una norma che facesse chiarezza sui termini, evitasse ambiguità, e desse uno schema uniforme alle richieste provenienti da soggetti diversi. Grazie al lavoro portato avanti dal gruppo di esperti italiani che ha visto lavorare assieme utenti finali e produttori con il coordinamento tecnico della componente universitaria, la norma ha preso forma ed è stata approvata nel giugno 2012 dall’insieme dei soci di IEC. Ora è nella fase di revisione finale prima della pubblicazione. Aver lavorato su questo progetto è stata un’esperienza gratificante e istruttiva. Da un lato ci ha messo a confronto con tecnici ed esperti di tutte le nazioni del mondo (il Working Group internazionale ha 23 esperti di 16 paesi diversi), dall’altro ci ha fatto scontrare con la burocrazia IEC nei confronti della quale i nostri uffici pubblici sono una specie di giardino d’infanzia. Proprio il confronto ci ha consentito di apprezzare la competenza tecnica e l’abilità oratoria/politica di tutti quelli che hanno collaborato al progetto di norma. Se per la prima un plauso è alle nostre scuole, la seconda è forse una prova della realtà dell’eugenetica: l’uso e l’abuso di televisione e politica hanno portato noi italiani a sviluppare capacità che in altri paesi più ‘normali’ non sono così ben sviluppate. Paolo Pinceti FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 13 Fieldbus & Networks F&N COVER STORY di Lucrezia Campbell UNA PIATTAFORMA DI SAFETY UNICA PER L’INTERO IMPIANTO I processi di produzione sono spesso compo- PER RISPONDERE A ESIGENZE DI SICUREZZA LA sti da più fasi, eseguite da moduli macchina indipendenti e interconnessi. La funzione di GAMMA DI PRODOTTI TWINSAFE DI BECKHOFF OFFRE sicurezza locale è normalmente gestita all’in- SOLUZIONI INTELLIGENTI BASATE SUL PROTOCOLLO terno del modulo stesso ma ciò non è suf- SAFETY OVER ETHERCAT ficiente: ogni modulo macchina deve infatti poter scambiare informazioni di sicurezza anche con tutti gli altri moduli dell’impianto. Questo permette, Il vantaggio è che i dati relativi alla sicurezza e i dati di processo ad esempio, di implementare funzioni di arresto di emergenza per standard possono essere trasmessi mediante lo stesso sistema l’intera linea di produzione o di informare i moduli a monte e a di comunicazione senza alcun problema di reciproca interferenza. valle circa l’attivazione delle funzioni di arresto in un certo punto Lo standard IEC 61784-3 definisce i requisiti della comunicazione dell’impianto. di sicurezza basata sul principio del black channel e ne descrive In molti impianti di produzione, l’accoppiamento dei singoli di- i vari protocolli. spositivi di sicurezza integrati nelle macchine si basa ancora su Il Safety over Ethercat è uno dei protocolli di sicurezza standardizconnessioni di I/O: i sensori di sicurezza come barriere luminose, i zati nell’IEC 61784-3 ed è quello utilizzato dalla gamma di prodotti contatti sulle porte di protezione o i dispositivi di comando a due TwinSAFE di Beckhoff per la trasmissione sicura dei dati. L’utente mani sono tenuti sotto controllo da dispositivi intermedi che a loro ottiene immediatamente numerosi benefici addizionali, come un volta operano sulle uscite di sicurezza attraverso una logica a relè unico e omogeneo sistema di comunicazione per i dati standard e relativamente poco flessibile. i dati relativi alla sicurezza; la possibilità di instradare i messaggi Nelle architetture di sicurezza più avanzate è tuttavia possibile di sicurezza attraverso gateway standard, bus di backplane, altri riconoscere una crescente tendenza verso l’uso di reti di comuni- sistemi fieldbus o anche sistemi wireless; una logica di sicurezza cazione per trasmettere le informazioni di sicurezza, a discapito decentralizzata, che permette di dedicare il PLC standard escludelle semplici connessioni di I/O. I sensori di sicurezza intelligenti, sivamente al controllo delle macchine; il monitoraggio dei dati di come gli scanner laser o i sistemi di monitoraggio basati su te- processo sicuri nel controllore standard; una maggiore varietà di lecamere, nonché gli azionamenti con funzioni di monitoraggio dispositivi, grazie all’uso di un protocollo molto diffuso e standare di arresto, possono essere collegati alla logica di sicurezza dizzato. tramite un bus di sicurezza, o safety bus. L’utilizzo di un safety bus dedicato si traduce in importanti benefici per l’architettura Produzione di pannelli per armadi di sicurezza, analoghi a quelli ottenuti a seguito dell’introduzione Un impianto per la produzione di pannelli di truciolare per armadi dei sistemi fieldbus standard. Ad esempio, riduzione dei tempi di può essere preso come esempio di una tipica struttura modulare. reazione con una conseguente maggiore sicurezza delle macchine, Generalmente, un impianto di questo tipo è costituito da un moincremento delle funzionalità di diagnostica (specifiche al canale), dulo per alimentare la linea con nuovi pannelli, una sega a nastro flessibilità dell’espansione e una chiara architettura della mac- e una sega mobile per il taglio a lunghezza, varie macchine di foratura e fresatura e una macchina di lavorazione dei bordi. Tutti china o dell’impianto. Incapsulando tutti i meccanismi per il rilevamento degli errori di questi moduli sono connessi meccanicamente da convogliatori a trasmissione in un ‘contenitore di sicurezza’, diventa però possi- rulli che portano i pannelli verso un’unità finale di impilaggio o bile l’utilizzo di un protocollo di sicurezza indipendente dal sistema imballaggio. di comunicazione standard impiegato. Le eventuali funzionalità L’interazione dei moduli macchina, sotto la guida di un controllore di controllo di integrità dei dati, utilizzate nello specifico bus di master che specifica quale parte dell’armadio deve essere procomunicazione, non vengono tenute in considerazione per la tra- dotta, è realizzata tramite una rete estesa all’intero impianto. Se smissione sicura, secondo un principio noto come black channel. i moduli macchina utilizzano lo stesso sistema di comunicazione, 14 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Cover story Beckhoff Automation Funzioni di sicurezza integrate nel PLC si ottiene una struttura di comunicazione omogenea. In alcune circostanze, invece, l’impianto è composto da moduli forniti da diversi produttori che internamente utilizzano sistemi di comunicazione differenti, dando luogo a una struttura di comunicazione eterogenea. Funzioni di sicurezza nei singoli moduli macchina Le funzioni di sicurezza dei moduli macchina vengono normalmente risolte all’interno del singolo modulo. Ad esempio, se una copertura di sicurezza viene aperta, il controllore deve far partire una funzione che arresta in modo sicuro i movimenti pericolosi all’interno del modulo stesso (ad esempio, arresto della lama della sega). Pertanto, il controllore di sicurezza, sulla base delle informazioni d’ingresso provenienti dai sensori e sulla logica implementata dall’utente, stabilisce la reazione e determina quali uscite attivare. Oltre allo stato degli ingressi, esso necessita di informazioni dettagliate sullo stato e sulla capacità funzionale dei componenti interessati. Le informazioni diagnostiche specifiche al canale permettono di reagire il più velocemente possibile alla rilevazione di errore. Se, ad esempio, attraverso un rilevamento incrociato viene scoperto un sensore difettoso, la specifica funzione di sicurezza per tale sensore viene attivata in tempo reale, in modo che l’attenzione dell’utente si concentri specificatamente sul dispositivo segnalato come difettoso. Architettura di sicurezza della fabbrica Su un piano più elevato, risulta necessario scambiare informazioni di sicurezza anche a livello d’impianto fra i moduli macchina, al fine, ad esempio, di implementare funzioni di arresto di emergenza all’intera struttura o di informare i moduli a monte e a valle circa l’attivazione delle funzioni di arresto. Idealmente, tutte le aree visibili da un pulsante di arresto di emergenza devono arrestarsi all’attivazione di tale pulsante. In una situazione di pericolo, infatti, è irrilevante che il pulsante di arresto di emergenza sia montato o meno sul modulo macchina dove viene riconosciuto il pericolo, è invece importante una reazione rapida. Tale informazione è necessaria anche per il carico e lo scarico di una stazione: il passaggio di materiale tra due moduli deve infatti essere abilitato solo se l’utente non si trova nella zona di pericolo condivisa dai moduli stessi. In questo ambito, lo scambio di informazioni specifiche al canale per i singoli sensori e attuatori risulta meno importante; è invece fondamentale la condivisione globale dello stato di sicurezza di un modulo macchina e l’attivazione centrale delle funzioni di sicurezza. Pertanto l’interfaccia di comunicazione safety di ogni modulo macchina deve permettere anche lo scambio di informazioni preelaborate e filtrate, così che l’utente possa scegliere quali informazione condividere tra i vari moduli. Comunicazione eterogenea La comunicazione a livello di campo utilizza sempre più spesso sistemi di comunicazione realtime basati su Ethernet per lo scambio FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 15 Fieldbus & Networks Architettura di comunicazione omogenea ed eterogenea con Ethernet: un’interfaccia di sicurezza consente lo scambio standardizzato di dati tra i moduli macchina di dati di I/O da/verso sensori e attuatori. Allo scopo, sul mercato si sono stabilite varie tecnologie: Ethercat, Profinet, Ethernet/IP e altre. I controllori di macchina, responsabili del funzionamento dei singoli moduli, vengono solitamente collegati tra loro secondo un modello di comunicazione master-master di livello superiore, in modo da formare un unico sistema di produzione. Essi, pertanto, fungono da gateway tra il sistema di comunicazione a livello di campo e il controllo di livello superiore. Poiché i sistemi bus utilizzati dal controllore del singolo modulo macchina possono essere diversi tra loro, si rende necessaria una funzione gateway di sicurezza per l’interconnessione in rete dei moduli a livello d’impianto. Tale funzionalità consente l’implementazione delle funzioni di sicurezza estese all’intero impianto. Per semplificare tale approccio si discute spesso di un protocollo di sicurezza generico e indipendente dal bus. Questa condizione però è tecnicamente difficoltosa e deve rispettare numerose e signifi- cative condizioni al contorno. In primo luogo, la certificazione di un dispositivo con interfaccia di comunicazione di sicurezza è complessa, perché il produttore del dispositivo richiede prove di conformità e tool adatti per ogni sistema di comunicazione. Il supporto allo sviluppo è genericamente fornito dalle organizzazioni fieldbus dei protocolli di sicurezza nativi. Per un protocollo generico, tuttavia, possono essere richieste prove di conformità da parte di diverse organizzazioni che non collaborano fra loro, il che rende l’iter lungo e non prevedibile in termini di risultato. Bisogna considerare inoltre che i produttori dei singoli dispositivi implementano di preferenza il protocollo di sicurezza nativo dell’interfaccia bus supportata dai propri dispositivi standard, per poter avere un vantaggio competitivo a livello di mercato. Infine, i costi di ogni dispositivo di sicurezza aumenterebbero considerevolmente se questo dovesse supportare anche un secondo protocollo di sicurezza oltre a quello nativo. Beckhoff, con il sistema TwinSAFE, offre agli utenti una maggior L’ETHERCAT TECHNOLOGY GROUP (ETG) L’ Ethercat Technology Group (ETG) sta elaborando una specifica che definisce un profilo applicativo per lo scambio di dati sicuri fra i moduli macchina e i controlli di livello superiore sui protocolli di sicurezza. Dati di processo sicuri, compressi e pre-elaborati, che ogni modulo macchina fornisce o riceve dall’esterno. Quando due macchine comunicano fra loro, non è importante per gli interlocutori sapere che uno specifico azionamento sia in uno stato di sicurezza, o che un pulsante di arresto di emergenza sia stato premuto. Ciò che interessa è, semplicemente, l’informazione che l’impianto considerato abbia o meno un problema di sicurezza e, in caso affermativo, se le sue apparecchiature possono continuare a produrre. Questo significa rendere il contenuto delle informazioni di sicurezza da rappresentare all’esterno di un modulo dell’impianto facilmente gestibile.Il profilo dell’interfaccia, ad esempio, contiene lo stato macchina generico relativo alla sicurezza di un modulo, l’informazione circa l’eventuale arresto sicuro del modulo e, a volte, anche una possibile richiesta di arresto di emergenza di livello superiore. Se tali informazioni si riflettono sotto forma di una parola di controllo o di stato in un punto fisso dell’interfaccia, si ottengono notevoli vantaggi tramite blocchi funzione predefiniti e opzioni diagnostiche riutilizzabili. 16 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Cover story Beckhoff Automation libertà di scelta, una soluzione che permette di utilizzare protocolli di sicurezza differenti in un punto ben definito all’interno del modulo macchina: il controllore di sicurezza, che è sempre presente in ogni modulo macchina del sistema di produzione. Il PLC di Sicurezza EL69xx Beckhoff è infatti dotato della capacità di creare una connessione verso un altro dispositivo utilizzando non solo Safety over Ethercat, ma anche un altro protocollo di sicurezza come Profisafe (EL6930). A differenza di un protocollo di sicurezza generico, che dovrebbe essere integrato in tutti i dispositivi, la funzione gateway può essere realizzata una sola volta in un modulo macchina. Inoltre, utilizzando l’EL69xx, il gateway di sicurezza non deve nemmeno essere un dispositivo autonomo, ma può essere implementato come una sottofunzione del controllore di sicurezza. Ancora una volta Beckhoff si dimostra all’avanguardia nella trattazione della sicurezza e nella gestione semplificata di ambienti eterogenei. Due fattori critici di successo che hanno rappresentato e rappresentano una scelta dai molteplici benefici. TWINSAFE EK1960 LA COMPLETEZZA IN UN INVOLUCRO COMPATTO I terminali TwinSAFE di Beckhoff sfruttano al massimo le elevate prestazioni della rete Ethercat, pe rmettendo di collegare un massimo di 128 dispositivi di sicurezza al PLC di sicurezza EL6900. Nel formato compatto di un terminale elettronico largo appena 12 mm, il PLC di sicurezza permette l’utilizzo di 256 blocchi funzione integrati che possono essere configurati o programmati dall’utente in base alla sua applicazione e che permettono di raggiungere SIL 3, secondo EN IEC 61508, o PLe, secondo DIN EN ISO 13849-1. Sono disponibili terminali d’ingresso digitali a 24 Vc.c. (EL1904) e terminali d’uscita digitali a 24 Vc.c. (EL2902 – 2,3 A e EL2904 – 0,5 A) per collegare rispettivamente sensori o attuatori di sicurezza. Utilizzando la scheda opzionale AX5805, i servo azionamenti AX5000 di Beckhoff vengono dotati di funzioni di sicurezza motion accessibili al PLC di sicurezza EL6900 mediante il bus Ethercat. Recentemente, Beckhoff ha esteso la sua offerta di sicurezza introducendo un controllore compatto ma completo, che integra un controllore di sicurezza e numerosi canali di I/O. Il nuovo controllore compatto TwinSAFE EK1960 è rivolto ad applicazioni medio-piccole. Esso combina un accoppiatore Ethercat, il PLC TwinSAFE, 20 ingressi digitali di sicurezza e 10 uscite digitali di sicurezza (di cui 8 uscite a 24 Vc.c. e 2 a contatto libero da potenziale). L’EK1960 è utilizzabile come controllore autonomo o come controllore decentralizzato. In caso di necessità, è possibile aggiungere altri terminali Ethercat (nelle versioni di sicurezza o standard) tramite l’interfaccia E-bus integrata. Benché misuri solo 122 x 101 mm, il controllore compatto TwinSAFE EK1960 contiene tutte le funzioni richieste per realizzare in modo efficiente soluzioni di sicurezza medio-piccole a basso costo per canale. Esso è programmabile tramite il Safety Editor integrato in Twincat come ogni altro componente TwinSAFE e può stabilire fino a 32 connessioni con altri dispositivi TwinSAFE. wL’EK1960 può essere esteso con altri componenti di I/O e schede safety per AX5000 tramite il protocollo FSoE attraverso la rete Ethercat su cavi Ethernet standard, così da poterlo adattare a compiti di sicurezza differenti. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 17 Fieldbus & Networks FLESSIBILITÀ NEL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE: SAFETY-EDITOR PER FBD E C Ampliamento delle funzioni safety nel TwinCAT3: progettazione integrata e runtime safety scalabile per IPC Grazie alla nuova generazione di software TwinCAT 3, Beckhoff offre una soluzione Safety puramente software, arricchita di funzionalità per la progettazione e per il runtime. Il nuovo concetto aumenta la flessibilità in termini di scelta del linguaggio di programmazione (oltre alla tradizionale programmazione in FBD (Function Block Diagram) è ora possibile programmare la logica di sicurezza in C) e la possibilità d’impiego in applicazioni safety. I Safety-Editor sono parte integrante dell’ambiente di progettazione TwinCAT-3 che è perfettamente integrato in Visual Studio di Microsoft. Il noto strumento di sviluppo viene utilizzato nella programmazione di applicazioni safety, PLC, motion control o di visualizzazione. TwinCAT 3 riunisce in un software tutte le funzionalità necessarie al processo di sicurezza: configurazione, programmazione, diagnostica, oltre al calcolatore TwinSAFE per determinare il Performance Level ai sensi della nuova direttiva europea sulle macchine. TwinSAFE: soluzione di sicurezza scalabile Con TwinSAFE Beckhoff offre una soluzione di sicurezza software e hardware scalabile. Oltre ai noti terminali logici di sicurezza del sistema di I/O Beckhoff (KL6904 per terminali bus e EL6900 per terminali Ethercat), con TwinCAT Safety PLC si dispone anche di una pura soluzione software. I vantaggi della prima risiedono nella semplicità di configurazione e funzionalità di sicurezza intrinseche. Per applicazioni più complesse è previsto il TwinCAT Safety PLC: con un PLC di sicurezza che gira sul PC industriale, ora Beckhoff può offrire le stesse prestazioni già disponibili per il controllo standard, anche per la tecnologia di sicurezza. Nel tool di progettazione del TwinCAT 3 possono essere configurate e programmate entrambi le soluzioni e questo, non soltanto con il noto linguaggio di programmazione TERMINALE ETHERCAT CON PLC DI SICUREZZA: COMPATTO, FLESSIBILE, POTENTE I nuovi terminali TwinSAFE per il sistema di I/O Ethercat sfruttano in maniera ottimale le elevate prestazioni di Ethercat: al terminale con PLC di sicurezza EL6900 si possono collegare fino a 128 dispositivi fieldbus rilevanti ai fini della sicurezza. Integrata in una morsettiera standard, questa soluzione di sicurezza risulta estremamente compatta e garantisce la massima flessibilità, grazie al fatto di poter collocare i dispositivi in qualunque posizione all’interno del sistema bus terminal. Nel PLC di sicurezza sono integrati 256 function block che possono essere configurati o programmati a seconda dell’utilizzo previsto. TwinSAFE, la tecnologia di sicurezza di Beckhoff, è già stata integrata con successo nel sistema bus terminal (K-Bus) ed è oggi in uso in molti settori in tutto il mondo. L’integrazione della tecnologia TwinSAFE nel sistema di terminali Ethercat (E-Bus), rende disponibili le elevate prestazioni di Ethercat, comunicazione veloce e diagnostica potenziata, anche alla tecnologia di sicurezza. Un ampio spettro di funzionalità in formato Ethercat Terminal Il PLC di sicurezza EL6900, di soli 12 mm di larghezza, è un dispositivo estremamente compatto e può essere impiegato in applicazioni safety fino a SIL 3 secondo IEC 61508 e EN ISO 13849-1 PL e. Con l’EL6900 si possono integrare fino 18 a 128 dispositivi ed elaborare 256 safety functional block. All’occorrenza, il sistema può essere ampliato con ulteriori moduli EL6900; in tal modo, le task di controllo safety possono essere eseguite in maniera centralizzata o decentralizzata, a seconda del tipo di impiego. Sensori e/o attuatori di sicurezza possono essere collegati tramite terminali di ingresso digitali 24 Vc.c. (EL1904) e terminali di uscita digitali 24 Vc.c. (EL2902 2,3A ed EL2904 0,5 A). È possibile installare i terminali TwinSAFE in qualsiasi punto del sistema di terminali e di I/O distribuiti. Il PLC di sicurezza EL6900 può essere impiegato anche come controllo di sicurezza per i servoamplificatori AX5000 Beckhoff, collegati via Ethercat. Una soluzione di sicurezza agevolmente integrabile in TwinCAT I safety function block vengono configurati in base all’applicazione da realizzare. In questo modo si possono selezionare e collegare, in maniera davvero semplice, funzioni di sicurezza come arresto di emergenza, monitoraggio della porta di protezione, comando a due mani, funzione muting in serie/parallelo, controllo valvole, controllo del circuito di retroazione e tutte le funzioni tipiche degli azionamenti. L’applicazione può essere realizzata con una semplice configurazione nel TwinCAT System Manager oppure, in caso FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Cover story Beckhoff Automation Il nuovo Safety-Editor è parte integrante dell’ambiente di progettazione TwinCAT-3 ee è perfettamente integrato in Visual Studio di Microsoft. TwinCAT riunisce in un software tutti gli strumenti necessari al processo di sicurezza: configurazione, programmazione (FBD/C), diagnostica e calcolatore TwinSAFE di una maggiore complessità, con il software TwinCAT PLC (IEC 61131-3). Tutti i parametri di sicurezza del Safety PLC sono disponibili in TwinCAT e possono essere utilizzati da un controllore standard. Un’ampia gamma di funzioni di diagnostica e monitoraggio è inoltre disponibile in una libreria del TwinCAT PLC. Qualora sia necessaria assistenza tecnica, il PLC di sicurezza EL6900 può essere sostituito senza ricaricare e verificare nuovamente il programma. La configu- La soluzione Safety elaborata per il sistema di terminali Ethercat permette di realizzare un controllo di sicurezza decentralizzato che opera in maniera semplice, flessibile ed economico FBD (Function Block Diagram), ma anche con linguaggio di alto livello, in C. Ai sensi della nuova direttiva europea sulle macchine, il livello di performance richiesto deve essere dimostrato in maniera matematica; a tal fine, normalmente, si ricorre a strumenti esterni. Nell’ambiente di sviluppo di TwinCAT è integrato il calcolatore TwinSAFE con il quale si possono richiamare tutti i dati già precedentemente inseriti. Sensori e attuatori esterni di sicurezza vengono inseriti in una banca dati. Con il nuovo e moderno ambiente di progettazione, i controlli di sicurezza e, naturalmente, i moduli input/output di sicurezza, Beckhoff mette a disposizione un sistema completo e integrato per la tecnologia safety. razione viene infatti automaticamente caricata e verifi cata dal sistema, per cui si può fare a meno di dischi rimovibili soggetti ad anomalie. Anche le procedure di caricamento e salvataggio del progetto, in caso di un intervento di assistenza tecnica, sono superate. Un’altra caratteristica importante è rappresentata dal tool di calcolo e di determinazione del SIL o PL conformemente a EN IEC 62061 ed EN ISO 138491, integrato in TwinCAT. Risulta quindi superflua l’analisi dell’applicazione safety, tipicamente complessa, e l’invio dei risultati a un tool aggiuntivo. Tutto questo si traduce in un notevole risparmio in termini di costi e lavoro. Per la sicurezza nello scambio dati, il sistema TwinSAFE di Beckhoff utilizza il protocollo aperto Safety over Ethercat. Possono essere impiegati supporti diversi, come fibre ottiche, conduttori in rame, tratte radio o altri tipi di percorsi dati, ad esempio barriere fotoelettriche per trasmissione dati. Safety over Ethercat è stato progettato per consentire una trasmissione dati sicura tramite Ethercat ed è una soluzione liberamente disponibile agli aderenti all’Ethercat Technology Group (ETG). Il protocollo di sicurezza è già supportato da molti produttori in tutto il mondo. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 19 Fieldbus & Networks PIANIFICAZIONE OTTIMIZZATA DEI CAVI ( A cura di Antonella Cattaneo ) Attualità in breve IL NUOVO TOOL DI PIANIFICAZIONE GLOBALE PRESENTATO DA EPLAN OFFRE INNOVATIVE SOLUZIONI PER IL CABLAGGIO SUL CAMPO, CONSENTENDO DI GENERARE RAPIDAMENTE E CON FACILITÀ UNA DOCUMENTAZIONE ESAUSTIVA Eplan FieldSys permette di configurare, esattamente in scala, i percorsi di posa dei cavi. Questo tool di pianificazione globale include tracciati, gestione assistita da database dei percorsi dei cavi e analisi automatica dei dati per accelerare i processi, semplificare l’assemblaggio e l’assistenza e assicurare una pianificazione altamente efficiente del sistema. Eplan FieldSys è un modulo addizionale per il cablaggio sul campo, disponibile da ottobre 2012 con la nuova piattaforma Eplan 2.2. FieldSys si basa su un layout di macchina/impianto 2D che può essere acquisito in Eplan, per esempio, in formato DWG o DXF. All’interno della piattaforma Eplan, il sistema di configurazione può aggiungere i percorsi di una rete, in scala, a questo layout e visualizzare i possibili percorsi di posa dei cavi. Ciò significa che le connessioni fra il sistema di controllo e i componenti sul campo possono essere pianificate in modo efficiente e documentate in modo permanente. Lo stadio successivo riguarda la localizzazione, nel layout, dei componenti di automazione e dei dispositivi in campo indicati negli schemi di cablaggio. Documentazione chiara e completa Basandosi sulle connessioni fra i dispositivi definiti nello schema di cablaggio elettrico, Eplan instrada tutte le connessioni dei cavi all’interno della rete definita. Singole regole di posa aiutano a pianificare percorsi ottimali dei cavi stessi all’interno della rete. Viene calcolata anche la lunghezza dei cavi, oltre a tutti gli accessori necessari per collegare i dispositivi. Sulla base di queste informazioni, Eplan FieldSys genera documentazione esaustiva sul cablaggio con la semplice pressione di un tasto: tali rapporti sono particolarmente importanti per l’assemblaggio. Il calcolo della lunghezza del cavo, per ogni tipo di cavo e collegamento, nonché le informazioni di origine e destinazione, garantiscono risultati accurati. Layout 2D di un’area di produzione con rete Vi sono anche a griglia e rapporti sul cablaggio sul campo documenti che indicano il percorso esatto per ogni cavo, molto utili durante il processo di posa. L’installatore può costantemente seguire la documentazione, dall’origine fino alla destinazione, trovando quindi rapidamente il percorso ideale definito del cavo. Informazioni reperite velocemente Avendo il layout della macchina/impianto, i percorsi dei cavi e la documentazione dei cablaggi come elementi fondamentali, aumenta significativamente il valore della documentazione di automazione. Tutte le informazioni importanti sono facilmente accessibili, non solo nella fase di stesura ma anche in caso di guasti che richiedono assistenza. Se si ha bisogno di localizzare un certo componente all’interno del sistema, cliccando sulla navigazione nello schema di cablaggio, dal sistema di controllo del motore al layout della macchina, si comprende esattamente dove è stato collocato il motore stesso. Se si vogliono riscontrare possibili danni al cavo del motore, il layout o la documentazione chiariscono come il cavo dovrebbe essere steso all’interno della macchina. Ciò significa che gli errori possono essere localizzati e corretti rapidamente. Il nuovo Eplan FieldSys permette inoltre di configurare accuratamente e su misura i percorsi dei cavi fra il sistema di controllo e i componenti sul campo. CON NOTIMONITOR DI ESAC L’IMPIANTO ANTINCENDIO È VIA INTERNET Esac presenta un nuovo servizio chiamato Notimonitor, studiato per il monitoraggio degli impianti antincendio attraverso dispositivi connessi a Internet (Personal computer, iPAD, tablet e smartphone). Notimonitor è un servizio che Esac ha pensato per tutti coloro che posseggono o manutengono uno o più impianti antincendio Notifier basati su centrali AM6000, AM4000 e AM2000, con l’obiettivo di dotare l’impianto tradizionale della potenza di Internet e uno sguardo attento alle esigenze dell’utenza finale e alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto. I vantaggi di questo servizio innovativo sono molteplici e coinvolgono tutte le figure che entrano in gioco nella progettazione, nel monitoraggio e nella manutenzione dell’impianto antincendio. Al progettista viene fornito uno strumento semplice e ampliabile in qualsiasi momento in quanto basato sullo standard Bacnet. Notimonitor si prefigge l’obiettivo di una gestione più semplice e intuitiva da parte dell’utenza finale attraverso l’utilizzo di mappe grafiche su dispositivi distribuiti nei punti strategici dell’edificio. La connessione del sistema Notimonitor via Internet verso l’azienda che si occuperà della manutenzione dell’impianto, consentirà un controllo costante dello stato del sistema; questo permette non solo di individuare gli eventuali stati d’allarme ma anche di rilevare situazioni di guasto dell’impianto antincendio che ne pregiudichino l’efficienza, per procedere a una manutenzione tempestiva e puntuale grazie alle funzioni di reportistica. http://www.ilb2b.it/news/notimonitor-esac-l%E2%80%99impianto-antincendio-%C3%A8-internet 20 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS IL SOFTWARE È CERTIFICATO GENESIS64, SVILUPPATO DA ICONICS PER I SETTORI DEL BUILDING AUTOMATION ED ENERGY MANAGEMENT, È IL PRIMO SOFTWARE A 64-BIT A OTTENERE LA CERTIFICAZIONE DEL BACNET TESTING LABORATORY (BTL) DOPO AVER SUPERATO PIÙ DI 400 PROVE FUNZIONALI E DI INTEROPERABILITÀ Iconics, azienda che opera nel settore dello sviluppo di soluzioni software per la building automation, l’energy management e l’ecosostenibilità, è stata certificata dal Bacnet Testing Laboratory (BTL) per il massimo livello di conformità Bacnet, il profilo B-AWS. Iconics Genesis64 è il primo software a 64-bit in commercio a ottenere questa certificazione. Il software Genesis64 per building automation ed energy management supporta nativamente molti standard e protocolli, tra cui Bacnet, OPC, OPC-UA, Snmp, Modbus, Web Services, SQL e Odbc, e si integra con tutti i sistemi dell’edificio tra cui l’impianto di condizionamento, data center, contatore elettrico, cogenerazione, sistemi di laboratorio e molto altro. “I rigorosi test condotti dal personale del Bacnet Testing Laboratory, che ha effettuato oltre 400 prove funzionali e di interoperabilità con molti fornitori, ci hanno aiutato a compiere un salto di qualità nella nostra mission, che consiste non solo nel fornire la tecnologia più avanzata e scalabile, ma anche una scelta più aperta e a prova di futuro da offrire ai nostri clienti” ha detto Russell Agrusa, presidente e CEO di Iconics. Alto livello di automazione L’integrazione e la comunicazione Bacnet-compliant forniscono benefici che includono: visualizzare dati, inviare comandi e controllare le apparecchiature da tutti i sistemi di controllo principali; la possibilità di aumentare la durata delle apparecchiature in uso, eseguendo i più Da qualsiasi smartphone o tablet possono essere impartiti comandi ai dispositivi Bacnet recenti aggiornamenti per automazione e tecnologia Microsoft; libertà di scelta tra fornitori di hardware e, infine, il supporto per le funzionalità avanzate di Bacnet, comprese le schedule distribuite e i calendari, trend logging distribuito, allarmistica integrata e la scoperta (localizzazione) e gestione del dispositivo. La piattaforma di building automation comprende alcune applicazioni, tutte con pieno accesso ai dispositivi Bacnet: Genesis64, software per building automation, avanzato software di automazione a 64-bit, con visualizzazione 3D e 2D, multi-touch, interfacce utente gesture-enabled, dashboard basate sui ruoli, trend, visione di allarmi ed eventi illimitata e molto altro. Include AssetWorX, una tecnologia di gestione asset utilizzata per organizzare gli oggetti Bacnet in modelli di attività uniformi, e PortalWorX-SL, dashboard di sviluppo facile da configurare. Energy AnalytiX, software per l’energy management, aggrega, organizza e normalizza il consumo di risorse, i costi derivati e le emissioni di carbonio. Applica potenti funzioni di analisi utilizzando sia i dati misurati sia i dati di un altro edificio, sicurezza, e sistemi aziendali per fornire indicazioni di miglioramento. Facility AnalytiX, applicazione di fault detection e diagnosi a tutti i dispositivi dell’edificio collegati a Bacnet, fornisce un controllo continuo di tutte le attrezzature, per garantire un funzionamento costante e al massimo livello di efficienza. Infine, MobileHMI monitora tutti i dati Bacnet e impartisce comandi a qualsiasi dispositivo Bacnet da qualsiasi smartphone o tablet. MOLEX E PROFICHIP ANNUNCIANO UNA PARTNERSHIP TECNOLOGICA Molex Incorporated e profichip hanno annunciato una collaborazione strategica focalizzata sulle tecnologie Profinet. I kit per sviluppo software (SDK) di Molex rappresentano la prima scelta per molti produttori di PLC e di dispositivi per connettività Profinet quando la massima capacità ed efficienza costituiscono requisiti fondamentali. L’offerta Molex comprende SDK IO-Controller e IO-Device basati su codice sorgente ANSI ‘C’. Profichip progetta e realizza soluzioni Asic sofisticate e allo stato dell’arte supportate da alti livelli di esperienza e di supporto applicato. Insieme, Molex e profichip progetteranno, promuoveranno e forniranno soluzioni dedicate per offrire le capacità Isochronous Real Time (IRT) Profinet ai fabbricanti che intendono implementare dispositivi per l’automazione come controller, I/O remote, comandi e strumenti da campo. Molex e profichip hanno più di 20 anni di esperienza rispettivamente nello sviluppo di soluzioni di comunicazione per l’industria. Entrambe le aziende sono attivamente coinvolte in organizzazioni commerciali industriali, come Profibus/Profinet International (PI) e prevedono che la loro collaborazione incrementerà la loro capacità di fornire le soluzioni migliori ai clienti su scala mondiale. http://www.ilb2b.it/news/molex-partnership-tecnologica-profichip FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 21 Fieldbus & Networks SOLUZIONI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ( ) Attualità in breve CON UN APPROCCIO SISTEMATICO AL TEMA DEL RISPARMIO ENERGETICO, BASATO SULL’UTILIZZO DEGLI ANALIZZATORI DI RETE ECO POWER METER, PANASONIC SI RIVOLGE AI PRODUTTORI IN CERCA DI SOLUZIONI PER CORREGGERE LE INEFFICIENZE NEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE Il risparmio energetico, o efficienza energetica, rappresenta oggi un tema sensibile del quale Panasonic offre un approccio sistematico basato sull’interconnessione degli strumenti (misurazione della potenza assorbita, numero di avviamenti e numero di ore di funzionamento di un carico), sulla raccolta delle informazioni tramite rete wireless o cablata verso il PLC e sulla supervisione locale o remota; il tutto finalizzato alle realtà produttive che intendono individuare le inefficienze energetiche presenti nel proprio impianto di produzione e correggerle. L’approccio sistematico alla soluzione integrata si avvale di alcuni elementi. Gli analizzatori di rete Eco Power Meter garantiscono una precisa lettura delle grandezze elettriche dimensioni estremamente compatte e il modello KW8M, da fronte quadro con dimensioni altrettanto contenute. La misura L’elemento dedito alla lettura dei valori energetici in campo tramite sonda amperometrica è l’analizzatore di rete. Eco Power Meter è la serie di analizzatori di rete proposti da Panasonic Electric Works atti a rilevare una lettura precisa delle grandezze elettriche (potenza, consumi energetici, valori di tensione e corrente per ogni singola fase, Raccolta dei dati in rete Per la realizzazione dell’automazione di fabbrica finalizzata al risparmio energetico, viene proposta un’infrastruttura completa per soddisfare le diverse richieste. Punto centrale del nodo di fabbrica è il controllore programmabile (PLC) ultracompatto FP, il quale esegue la registrazione dei dati dei diversi strumenti tramite una rete cablata o wireless all’interno dell’impianto. Dal punto di raccolta si possono effettuare la rappresentazione locale dei dati ricavati tramite interfaccia operatore compatta touchscreen GT oppure GN e la memorizzazione e la messa a disposizione dei dati verso il livello superiore di raccolta. Questo livello può essere rappresentato da un PC in rete Ethernet locale (LAN), o un PC remoto collegabile al PLC tramite le Schema di funzionamento dell’analizzatore Eco Power Meter modello KW8M diverse metodologie di telecontrollo cablato (Pstn, fattore di potenza ecc.). Tutta la serie Eco Power Meter è dotata di Adsl) sfruttando il modem industriale Panasonic FPModem o wireless display per visualizzare l’energia elettrica consumata, la tensione, la (GSM, Gprs). Il modulo FPWebServer utilizzato come punto d’accesso corrente e i costi energetici, permettendo quindi di gestire al meglio alla rete tramite i protocolli IP (Modbus TCP/IEC60870) può essere in loco il risparmio energetico. Tutti i modelli inoltre sono dotati di una utilizzato per la visione delle misure su pagine Html/Ajax. Il modulo porta di comunicazione RS485, così da poter mettere a disposizione di permette l’invio di email su evento programmabile nel PLC, con inaltri sistemi i dati raccolti. L’operazione di collezione dati può essere serimento nella mail di un file .csv con dati provenienti dal campo. effettuata anche tramite un semplice tool software KW Monitor, gra- Associando l’FPWebExpansion il nodo può diventare un collettore su tuitamente scaricabile dal sito, che permette il collegamento fino a un SD Card di dati, che possono poi esser tranquillamente inviati a un massimo di 31 unità di misura. FTP Server. Ogni progetto è il frutto di un lavoro di squadra dove le Nella gamma proposta rientrano il modello entry KW1, già dotato di competenze del fornitore di tecnologia, dell’integratore/progettista e SD Card per il datalogging locale, il modello KW2G, peculiare per l’e- dell’utilizzatore si confrontano dando vita a quella necessaria sintesi spandibilità del numero di misure, il modello KW7M, da barra DIN con rappresentata dal progetto stesso. 22 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS F&N PNI-FEBBRAIO 2013_Layout 1 23/01/13 15.36 Pagina 1 Fieldbus & Networks DISPOSITIVI DI RETE PER AMBIENTI ESTREMI ANALIZZIAMO LE SOLUZIONI PER OPERARE IN AMBIENTI DIFFICILI. IL GRADO DI PROTEZIONE È IP67, SOLITAMENTE RICHIESTO PER L’IMPIEGO DEI PRODOTTI IN CAMPO INDUSTRIALE, E IP69, IL GRADO DI PROTEZIONE PIÙ ALTO POSSIBILE PER AMBIENTI VERAMENTE GRAVOSI Foto apertura www.sxc.hu Il controllore basato su processore Atom non contiene nessuna parte in movimento soggetta a guasto. Dotato di 512 MB di RAM e fino a 2 GB di memoria flash, il controllore A5 compatto è uno dei più prestanti del suo genere. I vantaggi del frontale in vetro e dell’alto grado di protezione sono apprezzati ove sia obbligatorio avere un elevato livello di igiene e di isolamento dall’acqua e dalle polveri come per esempio, nel settore alimentare e farmaceutico, del confezionamento e dell’imbottigliamento di bevande, ma anche per macchine utensili per la lavorazione pietra o legno. Questo controllore, prodotto in Germania, oltre a prevenire l’ingresso di polvere e di acqua, resiste anche ottimamente alla forza esercitata da un getto ad alta pressione. All’elevato grado di protezione si affiancano le alte prestazioni in termini di stabilità e sicurezza garantite dall’utilizzo del sistema operativo Linux realtime. L’utilizzo dell’HMI sviluppata in ambiente QT offre una vasta gamma di opzioni al fine di sviluppare un’interfaccia che sia graficamente accattivante e intuitiva nell’uso. Qt consente inoltre di sviluppare App che possono trasformare uno smartphone o tablet PC in un terminale di controllo. di Alessandra Pelliconi AMK Drives & Controls A5 Amkamac è un PLC di AMK di ultima generazione e con il suo front-end progettato con grado di protezione IP69K è una soluzione ideale quando la pulizia dell’ambiente è effettuata con getto d’acqua a pressione. Alle versioni standard da quadro o con schermo touch screen integrato, si aggiunge la versione con touch screen in IP69K. B&R Automazione Industriale Con il sistema B&R X67, con protezione IP67, si ha a disposizione una famiglia completa di I/O distribuiti impermeabili e montabili direttamente a bordo macchina che rende indipendente dal quadro elettrico l’installazione dei moduli. Questo sistema consente di lavorare in ambienti industriali ostili dove la criticità dei componenti hardware diventa il punto fondamentale nella scelta di un progetto. 24 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Inoltre, il cablaggio oneroso richiesto dalle soluzioni tradizionali si riduce a soli due cavi: la linea di comunicazione e la linea di alimentazione. In questo modo lo spazio insufficiente e le dimensioni del quadro elettrico non rappresentano più un problema. Il sistema B&R X67 ha una gamma di componenti completa, dai moduli di I/O digitali e analogici ai moduli per sensori di temperatura e controllo valvole, ai moduli per il controllo di motori stepper fino ai bus controller: questi ultimi rappresentano il collegamento con il mondo dei bus di campo aperti dei moduli I/O collegati tra loro col bus interno X2X. Dal punto di vista del controllore, il bus controller rappresenta un normale dispositivo per tutti i bus di campo caratterizzato dall’utilizzo dei corrispondenti file (GSD, EDS): Powerlink, Canbus, Canopen, Devicenet, Profibus DP, Ethernet/IP, Ethercat, Sercos III, Modbus TCP/ UDP. Il sistema è definito normalmente utilizzando il corrispondente configuratore di bus di campo. Tutti i moduli bus controller X67 sono compatti e provvisti fino a 16 canali digitali (nella versione Large, 8 in quella standard) configurabili come ingressi o uscite, alimentati con una tensione di 24 Vc.c. e dotati di LED di stato. Panasonic Electric Works Italia I pannelli operatore GT32 Tough di Panasonic offrono la capacità di operare in un intervallo esteso di temperatura (-20°, +60°) e umidità relativa (da 10% a 90%), per LCD antiriflesso, per la protezione IP67 sul frontale e per lo strato protettivo contro l’invecchiamento rare progetti fino a un massimo di 16 lingue diverse, con possibilità di esportare i testi in Excel per consentire una più rapida editazione delle traduzioni. Un’ulteriore novità di recente introduzione è rappresentata dalla funzionalità ‘Security Password’ (GT05/GT32), ossia la possibilità di proteggere l’applicativo a più livelli d’accesso (fino a 16): questo consente di rendere in sicurezza il sistema e di limitare l’accesso alle funzionalità realizzate. Tutti i pannelli della serie GT si configurano mediante un unico tool di sviluppo ‘Terminal Gtwin’, disponibile in più lingue. Paradox Engineering PE.WSNi è la soluzione di Paradox Engineering che abilita il monitoraggio continuo e predittivo di asset industriali in ambienti estremi, aree remote e difficili da raggiungere. Grazie a PE.WSNi le aziende possono raccogliere i dati generati da qualsiasi sensore, attuatore o altro tipo di strumentazione, nuova o esistente, e trasferirli tramite una rete wireless altamente sicura ai sistemi centrali per il successivo consolidamento ed elaborazione. Questa tecnologia consente quindi di tracciare con estrema precisione il funzionamento di un impianto o un macchinario, ma anche estendere eventuali soluzioni pregresse di monitoraggio, nonché impostare campagne temporanee o incrementali di raccolta dati. PE.WSNi è una piattaforma IPv6 di wireless sensor network full mesh basata su open standard. Comprende out-of-the-box tutti i componenti hardware e software necessari alla sua implementazione, inclusi gli strumenti web-based per la gestione da remoto. Tutti gli elementi hardware sono certificati IP67 e Atex, per cui possono sopportare le condizioni più estreme come quelle che normalmente si registrano all’interno di impianti chimici, raffinerie, termovalorizzatori ecc. La soluzione utilizza frequenze ISM sub-GHz per una maggiore penetrazione e immunità dalle interferenze. Integra inoltre tecnologie ultra low power per massimizzare l’autonomia delle batterie dei componenti hardware (maggiore di 8 anni). PE.WSNi è una soluzione adattiva, fault tolerant, con capacità di auto diagnosi e risoluzione dei problemi che garantisce un’affidabilità dei dati superiore al 99%. Phoenix Contact Per l’impiego in ambiente industriale gravoso, Phoenix Contact offre ora uno switch Ethernet a cinque porte con grado di protezione IP67. dall’esposizione ai raggi UV. Sono pertanto adatti all’impiego in applicazioni con condizioni ambientali particolarmente gravose: ideali in ambienti outdoor e alla presenza di luce solare diretta come ad esempio nelle vending machine, nei compattatori e lava cassonetti nell’ambito automotive, nelle colonnine per l’erogazione dell’energia elettrica. Nonostante le piccole dimensioni si aprono al networking, infatti di recente sviluppo è l’introduzione di una rete veloce proprietaria a 115,200 Kb in RS 485 denominata GTlink che consente il collegamento fino a un massimo di 32 pannelli (GT05/GT32) a un unico PLC Panasonic (FP-e, FPSigma, FPX, FP-X0, FP2SH). Inoltre in alcuni modelli è anche disponibile il protocollo standard Modbus RTU Slave, driver particolarmente utilizzato in applicazioni con elettronica embedded e di building/domotica. Dal punto di vista operativo, consentono di gestire ricette di lavorazione, grafici di trend, storico allarmi, immagini bmp e applicazioni multilingua, si possono geneFEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 25 Fieldbus & Networks Lo switch si contraddistingue per l’esecuzione compatta e la facilità di installazione, che ne fanno la soluzione ideale nel settore della costruzione di macchine. Grazie alla sua custodia compatta, con una larghezza di soli 30 mm, può essere installato facilmente su un elemento strutturale o un profilato senza sporgere. L’elevato grado di protezione IP67 e l’ampio range di temperature, variabile da -40 °C a +70 °C, rendono lo switch adatto a una vasta gamma di applicazioni. L’installazione, rapida e semplice, avviene mediante punti di fissaggio assiali con alloggiamenti per viti M6. La funzione integrata di gestione della priorità dei pacchetti di dati, secondo Ieee 802.1p, consente l’utilizzo dello switch anche in applicazioni, come ad esempio la telefonia IP, in cui alcuni servizi devono essere trattati con la massima priorità. Tutte le connessioni, sia di alimentazione sia di rete, sono realizzate con connessione standard M12. A questo proposito Phoenix Contact dispone di un’ampia gamma di prodotti per l’installazione sul campo, inclusi accessori per la siglatura. Rockwell Automation Gli I/O distribuiti IP67 con montaggio diretto a bordo macchina offrono una serie di vantaggi che stanno assumendo una crescente rilevanza, quali, ad esempio, ingombro e tempi di installazione ridotti oltre alla semplicità di cablaggio dovuta alla loro collocazione all’esterno di un armadio. Per anni questa tipologia di I/O è stata utilizzata prevalentemente nel settore automobilistico ma oggi, con la diffusione dello standard Ethernet/IP in altri settori industriali, anche l’adozione di I/O distribuiti IP67 si sta estendendo, grazie alla loro installazione in prossimità dei punti di comando, all’interno della rete che li differenzia dagli I/O situati negli armadi. Sulla base di questo rinnovato interesse Rockwell Automation ha lanciato di recente il nuovo blocco IP67, serie 1732E, per segnali analogici e sonde di temperatura, dotato di dual-port Ethernet switch e caratterizzato da minor ingombro, maggiore precisione e da una risoluzione elevata. Rockwell Automation è in grado di offrire blocchi IP67 analogici di temperatura distribuiti per Ethernet/IP che non richiedono adattatori di rete, a costi inferiori e prestazioni, in termini di tempi di risposta e precisione, più elevate. Nel settore automobilistico i robot industriali sono una parte essenziale dei sistemi di automazione. La capacità del robot di cambiare automaticamente e velocemente gli utensili ha un impatto diretto sulla flessibilità ed efficienza del processo di produzione. Ne consegue che il tempo di connessione tra un dispositivo I/O e il controllore del robot rappresenta un fattore critico per la produttività. Rockwell Automation offre al mercato ArmorBlock con Quick Connect (QC) su Ethernet/IP che permette il collegamento rapido (entro 500 ms) tra il controller e i moduli IP67 1732E ArmorBlock QC. I moduli ArmorBlock QC sono disponibili in tre versioni, tutte dotate di dual-port Ethernet 26 per topologia lineare o a ring (DLR), così come di connettori ausiliari dual-port per il daisy-chain dell’alimentazione 24 Vc.c. Siemens Lo switch RS969 fa parte della nuova famiglia prodotti RuggedCom, acquisita da Siemens AG all’interno dell’Industry Sector. RS969 è uno switch Managed Ethernet che fornisce due porte fibra ottica Gigabit Ethernet e otto porte Fast Ethernet in rame, con grado di protezione IP66/IP67 per la protezione contro i getti d’acqua (IP66) o l’immersione temporanea in acqua (IP67). Progettato per funzionare in modo affidabile in ambienti industriali, RS969 fornisce anche un elevato livello di immunità ai disturbi elettromagnetici e sovratensioni elettriche pesanti. Le condizioni d’installazione sono adatte nelle sottostazioni elettriche, o nel quadro di sistemi per il controllo d e l traffico stradale. Una temperatura di esercizio da -40 °C a +85 °C, accoppiato con certificazione per aree pericolose e grado di protezione IP66/IP67, RS969 può essere installato praticamente ovunque. Il sistema operativo integrato Rugged Operating System (ROS) fornisce avanzate funzioni di rete di livello 2, oltre a elevate caratteristiche per la sicurezza dati (cyber security) e una gamma completa di funzionalità intelligenti per rete ad alta disponibilità e gestibilità. Con il suo hardware resistente, RS969 è ideale per la creazione di applicazioni di controllo critiche, realtime, in qualsiasi ambiente estremo. Wago Elettronica Il nuovo accoppiatore ad alta prestazione della serie 767 di Wago Elettronica rende disponibile una comunicazione Ethernet in tempo reale con grado di protezione IP67. L’accoppiatore 767-1311 supporta tutti i tempi di ciclo Sercos e può essere facilmente integrato nel sistema Sercos usandone i profili stand a r dizzati e il file di descrizione del dispositivo Sddml. L’accoppiatore è inoltre dotato di otto ingressi digitali ad alta velocità con un ciclo di scansione di 10 µs, così da essere compatibile con i cicli Sercos di 31,25 µs. Un’ampia gamma di moduli I/O di Wago può essere collegata all’accoppiatore Speedway. Insieme ai nuovi moduli I/O ad alta velocità, Speedway permette applicazioni in ‘Hard’ realtime con cicli I/O di 250 µs reali. È possibile configurare tutti i canali dell’accoppiatore e, come per tutti i componenti Speedway, l’accoppiatore può essere usato nelle dirette vicinanze della macchina o del processo senza la necessità di un armadio elettrico vicino ai sensori e agli attuatori. È possibile collocare i singoli componenti Speedway a una distanza di circa 20 m all’interno di una rete Sercos, ampliando il sistema generale fino a 200 m. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS %HFNKRII (WKHU&$7 6FKQHLGHU(OHFWULF 0RGEXV&$1RSHQ 5RFNZHOO$XWRPDWLRQ 'HYLFH1HW&RQWURO1HW(WKHU1HW,3 S Siemens s 3UR¿EXV3UR¿QHW 3UR¿EXV 3UR¿QHW Anybus® Gateways Industrial networking made easy! &RQSLGLFRPELQD]LRQLGLVSRQLELOLLJDWHZD\EDVDWLVX5HWL¿HOGEXVHG &RQSLGLFRPELQD]LRQLGLVSRQLELOLLJDWHZD\EDVDWLVX5HWL¿HOGEXVHG Ethernet risolvono quasi ogni tipo di problema di comunicazione industriale. Semplici e veloci da utilizzare ed a basso costo, non necessitano di alcuna programmazione. &RQQHWWHWHYL&RQ¿JXUDWH)DWWR www.anybus.it Fieldbus & Networks Fonte: www.sxc.hu RETI E TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO NELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA di Stefano Maggi L a riduzione e razionalizzazione dei consumi di energia elettrica degli impianti di pubblica illuminazione, il conseguimento dei traguardi europei in termini di contenimento delle emissioni a effetto serra e l’incremento dell’efficienza energetica degli usi finali dell’energia, sono stati i principali contenuti del recente convegno dal titolo ‘Lumière: l’efficienza energetica al servizio dell’illuminazione pubblica’ promosso a Roma da Enea nell’ambito del Progetto Lumière sull’efficienza e sulla razionalizzazione dell’illuminazione pubblica. Dal convegno è emerso che per arginare uno spreco che ha portato il consumo energetico medio italiano a 100 kWh per abitante (a fronte, ad esempio, del consumo tedesco attestato a 42 kWh per abitante, fonte Enea) e considerando che la fascia tra il 15% e il 25% del consumo energetico nazionale è dovuta all’illuminazione pubblica e privata, occorre indirizzare le attenzioni a un risparmio che tenga sempre in considerazione, come principio fonda28 L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA COSTITUISCE UNO DEI SERVIZI PRIMARI RESI AL CITTADINO PER GARANTIRNE COMFORT E SICUREZZA ED È CERTAMENTE UNO DEI PIÙ VISIBILI ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE STESSA mentale, la parità di servizio reso dalla pubblica amministrazione. Un obiettivo potenzialmente raggiungibile attraverso un’evoluzione dei dispositivi, ovvero grazie alla creazione di una rete di tipo smart capace di individuare (e quindi FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS ridurre) gli sprechi e razionalizzare la spesa energetica. L’illuminazione pubblica costituisce uno dei servizi primari resi al cittadino per garantirne comfort e sicurezza ed è certamente uno dei più visibili ele- Fonte: www.sxc.hu menti di valutazione dell’amministrazione stessa. Il sistema d’illuminazione pubblica presenta attualmente i seguenti principali problemi: alti consumi energetici e costi manutentivi, scarsa sicurezza degli impianti e scarsa qualità dell’illuminazione, inquinamento luminoso e ambientale, tempi lunghi di intervento, numerosi reclami dei cittadini/utenti (lampade non funzionanti, zone buie ecc…) e scarso controllo di gestione. Tutto questo contrasta enormemente con le necessità delle Pubbliche Amministrazioni, fra le quali: ottemperare i vincoli del Protocollo di Kyoto, ridurre i consumi energetici associati all’illuminazione pubblica, ridurre costi di gestione e manutenzione, erogare un servizio d’illuminazione pubblica di qualità, maggiore sicurezza del servizio, maggiore rapidità di intervento per la manutenzione, limitare i reclami dei cittadini per i tempi d’intervento manutentivi e per il servizio erogato e avere una gestione integrata dell’illuminazione pubblica. Il target cui puntare, secondo Enea, è quello di ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a 2 TWh l’anno e con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro. Per raggiungere tale risultato l’Enea ha istituito il nuovo Osservatorio nazionale, coinvolgendo a vario titolo comuni, enti, produttori di tecnologie e promotori della sostenibilità. L’Osservatorio si propone, come obiettivo principale, la riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione. Città intelligenti L’ambito delle ‘città intelligenti’, rappresenta un aspetto indispensabile per questo tipo di trasformazione energetica e ambientale delle città e dovrà comprendere al suo interno l’implementazione di nuove tecnologie come la PLC (Power Line Communication, ovvero un sistema a banda larga di comunicazione su linee di potenza) e la rete 6LowPAN (IPv6 Low power Wireless Personal Area Networks, che consente l’utilizzo di IPv6 su reti LR-WPAN, in pratica reti di sensori wireless per l’estensione della rete Internet agli oggetti, dotandoli di capacità di comunicazione di tipo IP). Inoltre l’innovazione di prodotto sta orientandosi decisamente verso tecnologie a stato solido (LED e Oled), il cui vantaggio non è tanto in termini di effi- in vere e proprie antenne, generando cienza energetica intrinseca dei singoli campi elettromagnetici che vanno a componenti base, quanto nella versa- interferire con l’ambiente circostante, tilità per produrre dispositivi orientati nuocendo sia alle persone (incompaall’applicazione e quindi, in molti casi, tibilità in senso ambientale), sia agli competitivi con le migliori tecnologie apparati (incompatibilità strumentale). tradizionali (in particolare lampade ad alogenuri metallici in apparecchi evo- L’innovazione luti). La citata tecnologia PLC, che con- L’idea di fondo non è certo innovativa, sente di trasmettere le informazioni su mentre una fondamentale innovazione è linea elettrica coinvolgendo i lampioni sul fronte della tecnologia applicata che per l’illuminazione pubblica, rende disponibile in modo semplice e immediato, una rete di comunicazione flessibile e modulare, che può essere capillarmente distribuita in tutte le aree/zone già servite dalla linea di potenza (figura 1).Questa soluzione permetterà inoltre di disporre di ‘lampioni multifunzionali’, capaci di rispondere a distanza a comandi di telecontrollo e di tele- Fig. 1 - Esempio di sistema PLC (Power Line Communication) gestione. Questa tecnologia si basa, per il trasporto delle può sfruttare algoritmi sempre più sofisticati per la modulazione e demodulainformazioni digitali, sulle preesistenti linee elettriche, solitamente adibite al zione dei segnali: il segnale relativo alle trasporto di potenza elettrica e quindi informazioni da trasmettere viene codi‘disponibili’ come vettori per altri tipi ficato con una tecnica di modulazione di informazioni, purché non ‘interfe- in diversi range di frequenze, ognuna renti’ con gli stessi segnali elettrici di identificante una sottoportante rispetto potenza. Le linee elettriche sono state a quella principale del segnale elettrico. costruite per trasportare segnali a Con opportuni filtri (in ingresso alla basse frequenze e le diverse giunzioni, rete e in uscita dalla rete elettrica), i presenti lungo il percorso del cavo/con- segnali digitalizzati vengono separati duttore, non disturbano la trasmissione dalla portante del segnale elettrico: di questi segnali, perché appunto a ogni sottoportante è identificata da bassa frequenza. Nonostante la scarsa una ben precisa frequenza sulla quale qualità del livello fisico trasmissivo, dal viene accordato il relativo filtro sia in inpunto di vista delle telecomunicazioni, gresso sia in uscita. I diversi dispositivi i segnali digitalizzati possono sfruttare da raggiungere vengono infine riconoi cavi delle linee elettriche grazie al sciuti con lo stesso principio, in quanto principio delle onde convogliate, me- a ognuno di essi viene assegnato un diante il quale si ‘convogliano’ segnali codice di riconoscimento basato su una di diverse frequenze sullo stesso cavo, determinata frequenza e quindi solo il separandoli all’arrivo con opportuni filtri dispositivo che si accorderà sull’apposelettivi. Il problema principale è quello sito filtro selettivo con il valore a lui di superare i molti trasformatori pre- destinato, potrà ricevere l’informazione senti nelle reti elettriche, in quanto per codificata. il trasporto del segnale convogliato in A fianco delle tradizionali infrastrutfrequenza è necessaria la continuità fi- ture di comunicazione wired, le reti sica; inoltre è doveroso limitare al mas- wireless ad-hoc e le sensor network simo la potenza delle sottoportanti al rappresentano, nel dispiegamento di fine di evitare che i cavi e la rete nel suo infrastrutture di comunicazione ICT, complesso (oltre che i supporti mecca- un’area di enorme importanza grazie nici che la costituiscono) si trasformino ai numerosi scenari applicativi in cui è FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 29 possibile trovarne applicazione (in particolare nell’ambito Smart City e più in generale Smart Community). I requisiti emergenti dai diversi contesti operativi implicano, per queste infrastrutture, la presenza di funzionalità di sensing, di autoconfigurazione, di elaborazione e riconoscimento dei segnali, di rilevazione eventi e generazione automatica di allarmi, di stima e controllo di fenomeni e/o processi distribuiti spazialmente, di trasporto dell’informazione in presenza di restrizioni energetiche e in assenza totale/parziale di infrastrutture di rete dedicata ecc... Lo sviluppo di queste tecnologie di rete necessita una modalità di ottimizzazione di tipo cross-layer (che rappresenta l’alternativa dal puro concetto a cascata del modello di riferimento OSI, nel quale i confini tra i livelli sono virtualmente rigidi), con una considerazione congiunta delle tecniche di elaborazione dei dati e segnali in modalità distribuita, dei meccanismi di accesso al mezzo wireless e infine, dei protocolli di comunicazione utilizzati (figura 2). In particolare, è di specifico Fonte: www.sxc.hu Fieldbus & Networks trasmessa ed elaborata da sensori/ attuatori. Smart Street Nell’ambito dello studio di sistemi intelligenti per la gestione della Smart Street, inseribile in un sistema Smart City, l’obiettivo consiste nello sviluppo di una metodologia di regolazione adattiva e automatica del flusso luminoso al fine di massimizzare i risparmi energetici e il comfort. Il sistema si presta particolarmente per importanti arterie veicolari o pedonali cittadine, dove il consumo elettrico per l’illuminazione è particolarmente significativo, permettendo di risparmiare grandi quantità di energia. Le attività di sviluppo del Fig. 2 - Esempio di sistema integrato wireless di gestione: rete sistema intelligente, Wpan (Ieee802.15.4/ZigBee, 6LowPAN), rete Internet, Gprs ecc… e rete Intranet/Web Service per la telegestione da computer remoto per la regolazione adattiva punto-punto interesse la progettazione e lo sviluppo dell’illuminazione pubblica, si stanno di tecnologie, algoritmi, protocolli e articolando su quattro task: sviluppo di soluzioni per reti di sensori (6LowPAN) una metodologia di modellazione della e, più in generale, reti ad hoc sicure e domanda di illuminazione in termini di resistenti agli attacchi e agli incidenti, predizione dei flussi di traffico a breve con capacità di auto-organizzazione e termine per arterie stradali; sviluppo di auto-riparazione in caso di malfunzio- una metodologia di controllo adattivo namenti e con funzionalità avanzate del flusso luminoso in relazione alla di protezione dell’integrità e della con- richiesta dell’utenza; validazione della fidenzialità dell’informazione gestita, metodologia sviluppata su dati reali di 30 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS flussi di traffico; comparazione tecnicoeconomica dell’approccio proposto, rispetto all’approccio di mercato più diffuso su una realtà urbana di medie dimensioni. Le metodologie sviluppate nel primo punto si ispirano all’attuale fronte di ricerca dell’intelligenza artificiale. In particolare, sono stati sviluppati modelli basati su reti neurali utilizzando diversi approcci, tra cui reti neurali evolutive con adattamento on-line e tecniche di neural ensembling off-line. Tale applicazione ha dato risultati molto interessanti con un errore di predizione minore dell’8% sui flussi di traffico. Per il secondo punto sono state impostate regole basate sulla fuzzy logic. Lo scopo è quello di tradurre il flusso di traffico predetto, in potenza di alimentazione delle lampade tenendo conto dei vincoli tecnologici e delle normative stradali. Il sistema di controllo quindi, basandosi sui dati misurati e sulle predizioni di attività veicolare, è adattivo, ovvero con capacità di adattarsi in funzione dei flussi e della tipologia della strada. Per il terzo punto gli algoritmi sviluppati devono essere validati con dati reali provenienti da sperimentazioni sul campo, attraverso, per esempio, progetti pilota. L’ultimo punto si propone come obiettivo di effettuare una valutazione sull’efficacia e sulla competitività della soluzione tecnologica innovativa proposta e preparare le basi per un’implementazione su rete IPv6. Fieldbus & Networks di Julia Arneri Borghese C onsapevole dell’impatto della rete di illuminazione stradale, la municipalità di San Francisco ha scelto di lavorare con Paradox Engineering allo sviluppo di un progetto pilota che abiliti la gestione remota dell’attuale infrastruttura. Coordinato da San Francisco Public Utility Commission (Sfpuc), il progetto porterà alla realizzazione di una rete wireless per monitorare e controllare diversi servizi urbani, tra i quali advanced meter reading, gestione dei parcheggi, del traffi co, delle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, videosorveglianza e molti altri. Entro i prossimi due anni saranno sostituiti gli attuali lampioni HPS con apparecchi a LED oscurabili, corredati di un sistema di controllo remoto che consenta l’ottimizzazione dei consumi energetici, del servizio di illuminazione e di altri servizi urbani. Paradox Engineering è stata scelta nel maggio scorso da Sfpuc per la sua soluzione innovativa: un network di comunicazione wireless full mesh IPv6, multifunzionale e bidirezionale, basato su protocollo 6LoWpan, a banda stretta e larga, già pronto per l’Internet delle Cose. Il primo passo del progetto consente già ora il monitoraggio e il controllo remoto dei lampioni; si stanno aggiungendo in queste settimane le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, i contatori elettrici e le cabine di controllo dei semafori. I risultati verranno accuratamente analizzati per misurare i benefi ci quantitativi e qualitativi e indicare le direzioni future. Paradox Engineering si sta occupando della progettazione e implementazione della soluzione, fornendo la tecnologia e le competenze necessarie allo sviluppo della rete. Il progetto è supportato da aziende quali Philips Lighting e Oracle, che offrono pieno appoggio concettuale e pratico agli obiettivi di San Francisco, tesi alla costruzione di una città più intelligente e vivibile. Piattaforma open standard e future-proof La soluzione di Paradox Engineering si basa interamente su PE.AMI, la piattaforma open standard e future-proof che comprende tutti i componenti hardware PROGETTO DI CITTÀ A IMPATTO ZERO LA CITTÀ DI SAN FRANCISCO SI È DATA L’OBIETTIVO DI AZZERARE LE PROPRIE EMISSIONI DI CO 2 ENTRO IL 2030. PER RAGGIUNGERE QUESTO AMBIZIOSO TRAGUARDO È NECESSARIO IMPIEGARE TECNOLOGIE INNOVATIVE PER MASSIMIZZARE L’EFFICIENZA ENERGETICA E GESTIRE I SERVIZI URBANI IN OTTICA ‘SMART’ (nodi e gateway), software e il sistema Web di gestione per la comunicazione m2m. Sfpuc ha scelto questa piattaforma per gli ottimi livelli di scalabilità e interoperabilità: PE.AMI consente infatti sia di interfacciare oggetti e infrastrutture esistenti, sia di sviluppare in futuro applicazioni aggiuntive sulla medesima architettura. Applicata a un’infrastruttura di illuminazione stradale, come nel caso di San Francisco, PE.AMI permette di controllare la luminosità dei singoli lampioni/ punti luce o di sottosezioni della rete, correlando questo dato con le condizioni ambientabili effettive sulla base, per esempio, dell’orologio astronomico incluso. Diventa quindi possibile accendere, spegnere o attenuare l’intensità della lampada in base a parametri diversi, che vanno dalla luminosità naturale nei diversi momenti della giornata alla posizione dei punti luce, valutando anche necessità specifi che legate ai fl ussi di passanti e automobili, nonché la sicurezza di determinate aree urbane (parcheggi, parchi pubblici ecc.). Consente inoltre di monitorare lo stato operativo della lampada, con il conseguente aumento dell’effi cienza dei processi di manutenzione correttiva e preventiva. Le opportunità di risparmio energetico sono evidenti: la possibilità di segmentare la rete dell’illuminazione stradale in sottosezioni, fi no a intervenire FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS sulla singola lampada, permette infatti di ridurre i consumi energetici complessivi e minimizzare gli sprechi, aumentando al tempo stesso la qualità del servizio, la soddisfazione degli utenti e la sicurezza della comunità. Notevole risparmio potenziale È dimostrato che i sistemi di accensione elettronica già in uso, i cosiddetti ballast digitali, consentono un risparmio del 20% rispetto all’operatività delle normali lampade HPS. Grazie a PE.AMI si possono ottenere risparmi fi no a un ulteriore 40%, portando la soglia del risparmio potenziale al 60%. Per la sua natura distribuita e pervasiva, la rete di illuminazione stradale si sta confi gurando come il punto di partenza ideale per progetti di smart city che non si limitano a rendere più effi ciente la sola illuminazione pubblica, ma includono anche altri servizi urbani. Quindi, una piattaforma che, come PE.AMI, supporti più applicazioni e servizi, che non richieda l’upgrade delle infrastrutture esistenti, che sia in grado di adeguarsi agli sviluppi tecnologici futuri, che consente la razionalizzazione e la condivisione dei costi, un ROI più rapido e investimenti più duraturi, oltre alla protezione di quelli già effettuati. Paradox Engineering 31 Fieldbus & Networks ( ) High-light di Jim Krachenfels I l concetto di smart grid crea un livello interamente nuovo di esigenze tecniche da parte delle utility elettriche. In passato, l’unica richiesta per la rete elettrica era la capacità di fornire corrente in quantità sufficiente affinché gli utilizzatori finali potessero far funzionare i loro sistemi di climatizzazione, apparecchi, macchine e luci per tutto il tempo desiderato. I sistemi alternativi di generazione elettrica, la comunicazione bidirezionale tra utenti e utility, il crescente uso di apparecchiature per il controllo della sicurezza e la sorveglianza hanno contribuito a incrementare il flusso di dati, che si prevede possa raggiungere 75.200 terabyte entro il 2015. La crescita del traffico dati, e soprattutto la crescita del traffico legato a informazioni critiche, richiedono reti informatiche ad alta affidabilità, che fanno ormai parte dell’attività di molte, se non di tutte, le utility elettriche. Nel cuore delle reti informatiche delle utility si trovano: switch e router Ethernet industriali; software di gestione reti per permettere di vedere all’interno delle reti e schemi di ridondanza che supportino il ripristino rapido da cadute di rete e problematiche RETI ELETTRICHE ‘SMART’ SISTEMI ALTERNATIVI DI GENERAZIONE ELETTRICA, COME LE SMART GRID, RICHIEDONO SOLUZIONI INNOVATIVE, CON PROTOCOLLI CHE SIANO IN GRADO DI GESTIRE RETI PIÙ INTELLIGENTI, AFFIDABILI E ADATTE A SUPPORTARE UN CRESCENTE TRAFFICO DATI di cyber-sicurezza; apparecchiature di sicurezza come firewall hardware; cavi e connettori industriali, spesso utilizzati nelle sottostazioni come pure sulle lunghe distanze; connettività wireless sicura e affidabile, in grado di supportare AMR e accesso remoto in situazioni non adatte a una connettività cablata, per motivi fisici o economici. La nuova rete elettrica La figura 1 fornisce uno schema semplificato dell’infrastruttura informatica di una rete elettrica. Si possono formulare molteplici ipotesi. In primo luogo, si capisce facilmente che la tecnologia Internet Protocol (IP) è il primo componente della smart grid perché basato su uno standard flessibile e scalabile. In secondo luogo, è necessario Fig. 1 - I componenti di una rete elettrica sono connessi che gli switch e i router in una classica struttura ad anello, con singoli punti di alimentazione industriali, in grado di Fig. 2 - La tabella mostra l’evoluzione dei protocolli di ridondanza e il loro miglioramento negli ultimi 20 anni, che ha portato a un’affidabile prestazione di tempo zero di failover, indispensabile per molte applicazioni industriali, tra cui la maggior parte di quelle per smart grid 32 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS sostenere le richieste della rete elettrica, possano far fronte anche alle richieste di un maggior volume di dati. Ciò avviene attraverso una più alta capacità di trasmissione, favorendo anche un routing intelligente della banda, grazie a protocolli come Internet Group Management Protocol (IGMP). In terzo luogo, è necessario sviluppare nuovi software e protocolli che supportino la sicurezza, ottimizzino il routing, semplifichino e migliorino la gestione di ridondanza, con la veloce discesa del tempo tipico di riconfigurazione nei protocolli sviluppati in questo secolo. Ciascuna riduzione nel tempo di failover ha comportato una riduzione del rischio nelle reti dati basate su Ethernet in utility elettriche. Il Parallel Redundancy Protocol (PRP), disponibile a partire dal 2008, e il protocollo denominato High-availability Seamless Redundancy (HSR), annunciato nel 2010, sono stati i primi protocolli standard di Fig. 3 - Il PRP fornisce zero failover senza perdita di pacchetti per traffico critico dei dati. Per far funzionare la smart grid sarà necessario automatizzare la maggior parte della gestione, dell’analisi e della visualizzazione di tutti i dati, permettendo agli utilizzatori di occuparsi solo delle eccezioni e non delle minuzie. ridondanza IEC a fornire tempi di failover di 0 ms nelle cadute di rete. Essi offrono un nuovo livello di affidabilità in ambienti quali la distribuzione e la sicurezza elettrica, dove vi sono requisiti tassativi di comunicazioni dati ininterrotte. Verso la prestazione zero failover Parallel Redundancy Protocol È tuttavia rimasta una sfida, quella della capacità di fornire un tempo di ripristino zero in caso di cadute di rete. Negli anni, sono stati sviluppati protocolli di ridondanza che hanno ridotto in modo significativo il tempo di ripristino a fronte di cadute di rete. La tabella nella figura 2 mostra i dettagli di una serie di protocolli Il PRP utilizza due LAN separate che mandano simultaneamente copia di ciascun frame di dati dal nodo di origine a quello di destinazione (collettivamente, nodi finali). I nodi finali devono essere degli switch dedicati, mentre gli altri switch della rete ignorano l’attività del protocollo. Gli switch dedicati o nodi finali sono chiamati www.ilb2b.it www.fieramilanomedia.it Fig. 4 - Si può aggiungere un componente wireless a una rete PRP e fornire comunque un failover di 0 ms senza perdita di pacchetti Fieldbus & Networks DAN, Double Attached Nodes; gli altri switch della rete sono dei nodi standard a interfaccia rete singola o Single Attached Nodes (SANs). Una caratteristica importante di un’implementazione PRP è il fatto che le due reti interessate possano avere le stesse topologie, oppure avere differenti topologie e/o differenti caratteristiche prestazionali. Il frame che raggiunge per primo il nodo di destinazione viene accettato, mentre il secondo viene scartato, in base all’interpretazione del codice all’interno di ciascun frame. Fintantoché una delle LAN è in attività, ciascun frame spedito raggiunge la destinazione, pertanto il tempo zero di ripristino è ottenuto. Per far funzionare il sistema, ciascun nodo nel PRP deve possedere due interfacce Ethernet con lo stesso indirizzo MAC e presentare lo stesso indirizzo IP. Come protocollo di ridondanza di livello 2, PRP non rende necessarie modifiche nei protocolli di rete a livello 3 o maggiori. I nodi non-PRP e SAN sono collegati a una singola rete e sono in grado di comunicare soltanto con altri nodi della stessa rete o attraverso una Redundancy Box (RedBox). High-availability Seamless Redundancy HSR è un secondo protocollo di ridondanza standardizzato nella IEC 62439-3. È stato selezionato come uno dei protocolli di ridondanza indicati nella IEC 61850 per impiego nell’automazione di sottostazioni. Come nel caso delle reti PRP, le reti HSR richiedono che un nodo sorgente mandi due frame identici attraverso due porte simultanee a una porta di destinazione, tuttavia le reti HSR sono limitate a una topologia ad anello. A differenza del PRP, l’HSR utilizza dei DAN connessi l’un l’altro senza richiedere switch Ethernet dedicati. È importante notare che la banda di rete disponibile viene dimezzata, poiché vengono trasmessi in tutto l’anello due frame invece di uno. Inoltre, ogni nodo nell’anello deve essere un nodo finale con switch adatto per HSR.Un nodo HSR che riceve un frame Unicast con un proprio indirizzo MAC come destinazione passa il frame ai suoi livelli di applicazione e scarta il frame duplicato. Quindi lo inoltra come frame riconosciuto multicast (o broadcast) perché sia ritrasmesso, dopo aver caricato la copia di sé stesso sui livelli superiori. Quando il frame completa il cir34 Fig. 5 - L’HSR fornisce un tempo di failover inferiore a 4 ms cuito dell’anello, il nodo mittente rimuove il pacchetto dall’anello. Benché l’HSR usi una topologia ad anello, sono possibili connessioni ridondanti ad altre reti. Esempi applicativi La figura 3 mostra la conformazione di una rete PRP semplice. Va tenuto presente che il PRP è in grado di funzionare con ogni genere di topologia. Lo standard LAN può consistere in una semplice linea o in una tecnologia aggiuntiva di ridondanza, come la Rstp o MRP. I nodi SAN, che non richiedono livelli di risposta zero failover, si collegano soltanto a un singolo DAN e non fanno parte della rete PRP. Questa configurazione può essere utilizzata per connettere due sottostazioni, utilizzando PRP, mentre i dispositivi non critici di ogni sottostazione si collocano al di fuori della zona di zero failover. La figura 4 mostra una versione più complessa di una rete PRP che comprende la trasmissione duplicata attraverso una connessione wireless e attraverso una rete PRP. La figura 5 illustra un’applicazione HSR che collega una serie di sottostazioni a un anello in ridondanza. La RedBox è collegata a un nodo sulla destra per fornire l’accesso a un SAN collocato al di fuori dell’ambiente HSR. Un insieme di pacchetti di informazioni circola in senso antiorario (frecce rosse) mentre l’altro scorre in senso orario (frecce verdi). Se viene perso un pacchetto a causa della rottura di un cavo o di un altro problema di trasmissione, il secondo pacchetto giungerà a destinazione senza alcun ritardo. Ulteriore comFEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS ponente in questo esempio è la possibilità che la strumentazione all’interno di una delle sottostazioni utilizzi switch incorporati a livello di scheda madre, anziché scatole switch separate. Modalità diverse ma valide Non vi è un unico modo ‘giusto’ di implementare una smart grid. Le soluzioni sono altrettanto disparate quanto le caratteristiche delle utility e delle aree in cui operano. Un’utility municipalizzata nel nord ovest, una collaborazione pubblica/privata nel deserto sud occidentale e una cooperativa rurale nelle montagne degli Appalachi dovranno rispondere a sfide operative diverse, oltreché a considerazioni politiche e finanziarie. Il PRP e l’HSR offrono un nuovo livello di flessibilità nell’espandere le reti IP negli impianti di trasmissione e distribuzione delle utility elettriche, grazie alla loro capacità di garantire la ridondanza con tempo zero di failover. Stanno arrivando sul mercato switch industriali irrobustiti e in grado di supportare questi protocolli, i quali potranno essere integrati facilmente nelle reti esistenti. Gli standard IEC 61850 prevedono comunicazioni intelligenti, in grado di supportare comunicazioni a due vie tra utility elettrica e produttore elettrico indipendente, e tra utility elettrica e consumatore finale. Con la disponibilità di reti a zero failover, la smart grid fa un passo in avanti verso il suo pieno sviluppo. Belden Fieldbus & Networks di Lucrezia Campbell L’ACCOPPIATA VINCENTE SULLE STRADE DI BASILEA D iverse opere infrastrutturali hanno una lunga fase di gestazione; la realizzazione della tangenziale nord di Basilea è avvenuta dopo circa 50 anni dalla prima pianificazione e 13 anni dopo l’inizio dei lavori. Nel 2007 è stato aperto al traffico il tratto principale, un anno più tardi è stata inaugurata l’intera autostrada urbana. Un progetto di questa durata è stato necessariamente oggetto dei continui cambiamenti di tecnologia e di prodotti. Per esempio, gli impianti tecnici implementati nel 1999 sono stati rivisti nel 2003. A causa dei gravi incidenti che si sono verificati in altri tunnel autostradali europei, nel 2000 è stato effettuato un riesame approfondito degli aspetti di sicurezza. Sono stati rivisti anche i requisiti di ventilazione dei tunnel dopo l’introduzione dei convertitori catalitici e la conseguente riduzione delle emissioni. La ventilazione, in origine concepita solo per il normale esercizio, è stata riprogettata anche in funzione di eventuali incidenti o incendi in galleria. Per la sicurezza degli utenti e per assicurare un flusso ottimale del traffico, tutti gli impianti elettromeccanici e quelli di gestione del traffico stesso sono stati collegati e integrati in un unico sistema di controllo e supervisione. Il sistema di controllo ha assunto quindi una struttura gerarchica in cui ogni livello forma un’unità autonoma dal punto di vista funzionale e UN SISTEMA BASATO SU PC EMBEDDED E TWINCAT, SVILUPPATO DA BECKHOFF, È STATO SCELTO PER LA GESTIONE DELLA NUOVA TANGENZIALE NORD DI BASILEA N3, UNO DEI TRATTI STRADALI PIÙ COMPLESSI E COSTOSI MAI COSTRUITI IN SVIZZERA tecnico, che non dipende da funzioni del livello superiore. I documenti guida contenuti nella Specifica Tecnica Generale (GTS) preparata dall’Ufficio di Ingegneria Civile per le Autostrade Federali di Basilea hanno permesso la pianificazione e la gestione ottimale dei flussi di informazione, delle segnalazioni e del sistema di controllo. Tre reti di gestione L’infrastruttura di comunicazione è formata da tre reti diverse: una rete Ethernet da 10 Gbps, una rete Ethernet da 100 Mbps per il sistema di funzionamento in emergenza e una rete Ethernet da 100 Mbps per ciascuno dei sei controlli d’impianto con collegamenti in fibra ottica. Tutti i computer sulla rete Ethernet da 10 Gbps sono stati collegati tramite TCP/IP con una rete locale virtuale (Vlan) per ogni sistema. Ognuno dei sistemi, infatti, può accedere alla propria rete e gli impianti elettrici sono elettricamente isolati fra loro. A livello di controllo d’esercizio le comunicazioni avvengono via Ethernet mediante un apposito sistema di visualizzazione di processo e controllo (PVSSII). La comunicazione tra il livello di sistema e il livello controllo d’esercizio, nonché all’interno di uno stesso livello, avviene tramite Ethernet TCP/IP/ Fast-Ethernet mediante OPC e il software TwinCAT ADS Beckhoff. Anche la comunicazione dal livello di sistema al livello di gestione dei gruppi avviene tramite FastEthernet e TwinCAT ADS. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Il livello di controllo d’esercizio rappresenta il sistema di controllo di supervisione dal quale vengono gestiti il controllo centrale, la visualizzazione e il monitoraggio degli altri impianti. Dal punto di vista dei dati, il livello d’impianto è strutturato come una normale rete con Ethernet TCP/IP e comprende i PC master, per i quali sono stati impiegati complessivamente 35 IPC e Control Panel Beckhoff delle serie C6925 e CP6903. Il livello di controllo di gruppo subordinato a quello di esercizio è composto da CX9011, PC embedded compatti Beckhoff. Tramite Ethernet TCP/IP, essi controllano gli attuatori e i sensori collegati ai bus terminal Beckhoff. I CX9001 utilizzano Windows CE e il software TwinCAT PLC. Complessivamente sono stati implementati 185 PC embedded serie CX9001 per gestire circa 40.000 punti dati. L’Ufficio di Ingegneria Civile per le Autostrade Federali di Basilea ha scelto e certificato i componenti di automazione Beckhoff dopo un’attenta valutazione del mercato, apprezzandone la robustezza e l’ampia diffusione nel settore delle utility. Altri elementi a supporto della scelta sono stati l’apertura a diversi sistemi operativi (Windows XP Embedded e Windows CE), le funzionalità e la robustezza del software PLC TwinCAT basato su IEC 61131-3 e OPC (OLE for Process Control). Beckhoff Automation 35 Fieldbus & Networks ( ) High-light di Paolo Laganà I nlon Engineering propone una soluzione a basso impatto installativo, che consente costi contenuti e risparmio energetico grazie al controllo puntuale di ogni corpo illuminante (palo) e controlla ogni lampione garantendo, da un’unica postazione, la possibilità di accendere, spegnere e regolare l’intensità di ogni lampada. La tecnologia applicata permette di creare una rete di dispositivi senza necessità di cablaggi aggiuntivi. Infatti, in ogni lampione viene installato un regolatore di flusso, dispositivo che regola, accende e spegne la lampada (HPS e Metal Halide), e i comandi a tale dispositivo giungono attraverso la rete elettrica, la stessa usata per alimentare le lampade. Questo tipo di tecnologia riduce notevolmente i costi d’installazione, soprattutto per i lampioni già esistenti, sui quali l’intervento è assai semplice. I lampioni di un centro abitato normalmente sono collegati a cabine elettriche LAMPIONI A BASSO CONSUMO IL NUOVO SISTEMA MESSO A PUNTO DA INLON ENGINEERING, IN GRADO DI GESTIRE SINGOLARMENTE I LAMPIONI CHE ILLUMINANO LE CITTÀ, CONSENTE ALLE AMMINISTRAZIONI DI LIMITARE IL CONSUMO ENERGETICO E IL RILASCIO DI CO2, FACILITARE LA MANUTENZIONE E RISPARMIARE SUI COSTI Come funziona il sistema Il sistema è costituito da un modulo di comando lampione, composto da un nodo di rete e da un regolatore di luminosità elettronico (ballast). Il modulo utilizza La centrale di controllo è costituita da un PC, da un la rete elettrica 220 V sia software di supervisione e da un modulo Gprs per per l’alimentazione sia per la connessione a tutti i moduli di cabina distribuiti la trasmissione dati e gestisul territorio sce i comandi accensionedi zona: un certo numero di lampioni è spegnimento, mezze luci, regolazione cioè collegato alla stessa cabina. In di intensità. In alcuni modelli monitora ognuna di queste viene installato un anche i consumi elettrici, il tempo di uso Web server, dispositivo che consente e la temperatura. A questo si aggiunge la comunicazione su rete IP, anche wi- un modulo cabina di trasformazione che reless, tra la cabina e la centrale di con- raccoglie i dati e distribuisce i comandi trollo. La struttura del sistema è pertanto al gruppo di lampioni collegati alla mecostituita da gruppi di lampioni collegati desima cabina elettrica. Va installato a una cabina elettrica e a un dispositivo nella cabina e possiede un modulo di tradotato di modem Gprs che comunica con smissione Gprs per il collegamento alla centrale di controllo; può collegare fino a la centrale operativa. 36 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS La soluzione proposta da Inlon Engineering consente un notevole risparmio sui costi di energia un massimo di 200 lampioni. Al modulo di cabina è anche collegato un sensore di luminosità esterna (crepuscolare) il cui dato di luminosità viene inviato alla centrale. C’è, infine, una centrale di controllo, costituita da un PC, da un software di supervisione e da un modulo Gprs per la connessione a tutti i moduli di cabina distribuiti sul territorio. Attraverso il modulo Gprs e i moduli di cabina, la centrale di controllo è in grado di comunicare con ogni singolo lampione. Gestione intelligente Il software di supervisione svolge innanzitutto la funzione di definizione di fasce orarie, tramite la quale è possibile pianificare l’illuminazione della città in base a una programmazione oraria e alla quantità di luce naturale. L’intensità luminosa delle lampade viene regolata dai ballast collegati alla rete. Nel caso in cui, per le caratteristiche delle lampade, non sia possibile utilizzare i ballast, il sistema utilizza la mezza luce, cioè dimezza il software svolge poi la funzione di allarme assorbimento, consentendo di verificare, attraverso il consumo della lampada, se la stessa sta funzionando correttamente o è invece danneggiata. Infine un risparmio del 30% sui costi di energia e del 45% sui costi di manutenzione, consentendo a una città di 50.000 abitanti di risparmiare 175.000 euro all’anno e di La centrale di controllo è in grado di comunicare con ogni singolo lampione Anche i costi di manutenzione si abbattono grazie al sistema di gestione messo a punto da Inlon Engineering voltaggio dell’alimentazione ottenendo così comunque una riduzione della luminosità e del consumo. Una seconda funzione è data dal conteggio delle ore di funzionamento delle singole lampade: il sistema memorizza il tempo di funzionamento di ogni lampada per consentire alla manutenzione di programmarne la sostituzione in base alla vita della lampada dichiarata dalla casa costruttrice. Il permette il comando manuale, ovvero l’accensione e lo spegnimento di ogni singola lampada attraverso il PC. Il software di supervisione ha inoltre una serie di funzioni statistiche e una struttura grafica che facilitano notevolmente il lavoro del responsabile dell’illuminazione, fornendo report, tabelle e dati in tempo reale sui consumi effettivi dell’impianto. Adottando questa soluzione, è possibile ridurre di 270 tonnellate l’emissione di CO2 nell’atmosfera. L’80% dei guasti ai lampioni possono essere riparati nell’arco di una giornata, eliminando quasi totalmente i disagi conseguenti al transito in strade buie. La cittadinanza avrà così la sensazione reale di vivere in una città più sicura. In tutto il mondo sono già 450 le città attrezzate con questa soluzione e molte le società specializzate che l’hanno adottata. Inlon Engineering fieramilano, 23-26/10/2013 www.mechatronika.it IN VETRINA ROBOT INDUSTRIALI MONTAGGIO, MOVIMENTAZIONE E MANIPOLAZIONE SISTEMI DI VISIONE MISURA E CONTROLLO CONTROLLO DEI PROCESSI E DELLE LAVORAZIONI LOGISTICA E MOVIMENTAZIONE SOFTWARE E HARDWARE PER LO SVILUPPO DI SISTEMI E PRODOTTI (PLM) IMPIANTISTICA: COMPONENTI E ACCESSORI SICUREZZA E AMBIENTE SFORTEC-SUBFORNITURA TECNICA SENSORI, RILEVATORI, TRASDUTTORI STRUMENTAZIONE DI PROVA E MISURA SISTEMI FIELDBUS E DI COMUNICAZIONE INFORMATICA PER L’INDUSTRIA SISTEMI SOFTWARE PER L’AUTOMAZIONE E LA PRODUZIONE AUTOMAZIONE DELLA PRODUZIONE ELETTRONICA SERVIZI MANUTENZIONE Ingresso gratuito (riservato a operatori, stampa e istituti scolastici) dalle porte Sud, Est e Ovest di fieramilano: da mercoledì 23 a sabato 26 ottobre 2013, dalle 9.30 alle 18.00. Per informazioni: MECHA-TRONIKA c/o CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU SPA viale Fulvio Testi 128, 20092 Cinisello Balsamo MI, tel. +39 0226 255 228-234, fax +39 0226 255 897, [email protected] Organizzazione a cura di con la promozione di SIRI - Associazione Italiana di Robotica e Automazione FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 37 Fieldbus & Networks APPLICAZIONI DI MOTION CONTROL AVANZATO Fonte: www.sxc.hu a cura di Antonella Cattaneo FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 39 Fieldbus & Networks di Fabio Lama L’ automazione industriale è da molto tempo il punto di forza della grande industria, ma anche della piccola e media impresa; ogni giorno le esigenze del mercato cambiano e, di conseguenza, i costruttori di automazione industriale devono essere in grado di adeguarsi velocemente. In questo settore, l’azienda Tonioni Sergio Meccanica (TSM) PARTNER PER L’AUTOMAZIONE LA SINERGIA TRA L’AZIENDA EMILIANA TONIONI SERGIO MECCANICA (TSM) E I PRODOTTI ELETTRONICI PANASONIC HA PORTATO ALLA REALIZZAZIONE DI SOLUZIONI PERSONALIZZATE DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE, IN GRADO DI GARANTIRE ALL’UTILIZZATORE FINALE PRECISIONE E RIPETIBILITÀ ELEVATE La funzionalità Web server permette di poter visualizzare in realtime da remoto lo stato della macchina Macchina speciale personalizzata spicca per le soluzioni all’avanguardia che pro- La potenzialità del controllo TSM è entrata in contatto con Panasonic tramite l’apone. TSM si trova a Loiano, paese adagiato assi di Panasonic si integra perfettamente con la zienda Orteco, da 30 anni presente sul mercato eminello splendido Appennino bolognese (che, meccanica di precisione di TSM liano e romagnolo come distributore di componenti per come dice Goethe, è un pezzo meraviglioso del l’automazione. L’attività di Orteco è da sempre improncreato), dove progetta e costruisce automazioni speciali e robotica per l’industria. Le soluzioni proposte ai suoi pre- tata alla promozione tecnica di prodotti che fanno dell’innovazione stigiosi clienti contengono una tecnologia avanzata e hanno come tecnologica e dell’affidabilità il suo aspetto principale, e che aiutano i costruttori di macchine automatiche nello sviluppo di soluzioni sempriorità assoluta la soddisfazione del cliente stesso. Grazie a un team di collaboratori interni ed esterni di altissimo livello pre nuove e più performanti. Un esempio di perfetta integrazione tra tecnico e umano, TSM oggi propone e permette ad aziende manifat- la meccanica di precisione di TSM e la potenzialità del controllo assi turiere di vari settori di adeguarsi velocemente alle nuove esigenze di di Panasonic è l’ultima macchina speciale progettata e costruita da mercato con soluzioni automatiche personalizzate, mantenendo riser- TSM con il duplice compito di preparare un numero prefissato di mini vatezza nei progetti. Ogni automazione TSM è un prototipo che nasce dischetti in materiale conduttivo da caricare su uno stampo di producon esigenze di qualità, efficienza, sicurezza, affidabilità e dimensioni zione costampati per automotive e controllare al 100% la produzione ridotte; per questi motivi l’azienda ha deciso di utilizzare l’elettronica direttamente in linea, mediante l’utilizzo di una telecamera di ultima Panasonic, che, oltre all’elevata qualità del prodotto, permette di dare generazione. Tutto questo in meno di 2 m2: il prodotto che esce dalla sfogo alla creatività del progettista grazie alla geniale tecnologia linea deve infatti essere pronto per la spedizione all’utilizzatore finale. L’obiettivo dell’applicazione è avere una precisione e una ripetibilità sulla quale è basata tutta la sua architettura. 40 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS costante nel tempo inferiore ai 5 centesimi di millimetro. L’ulteriore richiesta del cliente è stata la necessità di realizzare con la stessa macchina più formati diversi tra loro, cambiando non più di due pezzi meccanici e avendo sempre la certezza che l’operatore monti i pezzi relativi a ogni formato in coerenza con quanto impostato dal pannello operatore. Tecnologia di semplice utilizzo Considerato il numero di assi indipendenti in gioco (ben 7) e la richiesta di precisione evidenziata, TSM ha deciso di adottare i servomotori brushless Minas A5 di Panasonic collegati in rete Rtex. La rete Rtex è un collegamento sincrono fast realtime Ethernet 100 Mbps Anche applicazioni complesse risultano semplici da utilizzare per il cliente nella parte di Web automation con l’aggiunta del modulo FPWeb Server e la relativa FPWeb Expansion. L’accoppiata ha permesso al cliente finale di avere l’automazione direttamente connessa alla rete I prodotti elettronici Panasonic sono stati scelti da TSM per la loro tecnologia che semplifica enormemente l’installazione e il cablaggio; realizzato tramite cavo standard per reti LAN Ethernet (categoria 5), garantisce ottime prestazioni, per esempio un ciclo di comunicazione 0,083 ms per 5 assi, oltre alla possibilità di monitorare in tempo reale il funzionamento degli assi stessi. Tra le caratteristiche peculiari del servo azionamento Minas A5 troviamo la tecnologia realtime autotuning, in grado di intervenire e regolare automaticamente e molto velocemente secondo le mutuabili condizioni di inerzia, e la tecnologia Filtro Notch Adattivo, in grado di calcolare automaticamente in tempi brevissimi la frequenza di risonanza, eliminando così le vibrazioni meccaniche. Il risultato è stato un assoluto successo, con grande soddisfazione Per la realizzazione della sua ultima macchina speciale, TSM si è avvalsa delle del cliente finale che ha potuto constatare la semplicità soluzioni elettroniche fornite da Panasonic di utilizzo nonostante la complessità dell’applicazione (più di 950 combinazioni diverse di movimenti solo per i primi 5 assi) aziendale, e grazie alla funzionalità FTP tutti i dati di produzione vene la precisione raggiunta dalla macchina, inferiore ai 2 centesimi di gono automaticamente scaricati e archiviati (oltre alla SD Card) in mm in una corsa di 850 mm, sia nel prelievo sia nel deposito del una cartella di rete protetta. La funzionalità Web server permette di prodotto lavorato. La logica di comando e controllo, sia della parte poter visualizzare in realtime da remoto, attraverso l’utilizzo di comuni azionamento sia degli altri attuatori e sensori, è stata realizzata con browser in PC o cellulare, lo stato della macchina, i dati di produzione, il potente FPSigma, PLC potenzialmente in grado di comandare con la lista allarmi. L’unità FPWeb Server connessa alla rete permette la il modulo Rtex fino a un massimo di 16 assi. Il pannello operatore programmazione a distanza per il debugging nella messa in servizio. GT32 da 5,7” è stato scelto come interfaccia operatore per il giusto Grazie alla pluriennale esperienza nei settori dell’automotive, del compromesso di area visibile e dimensioni dello stesso, le quali sono medicale, dello stampaggio, della produzione di componenti per l’estate un punto cruciale per lo sviluppo di un’intera macchina compatta lettronica, TSM ha deciso di standardizzare per le proprie applicazioni la tecnologia Panasonic, perché il continuo sviluppo e l’innovazione ma allo stesso tempo ergonomica nell’iterazione. dei prodotti sposano perfettamente la filosofia del fondatore di TSM: Automazione in rete garantire al cliente sempre maggiori prestazioni e affidabilità. Le soluzioni integrate di factory automation proposte da Panasonic Panasonic Electric Works Italia sono state sfruttate sia, come appena visto, nella parte motion, sia FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 41 Fieldbus & Networks di Roberto Campani G F SpA è un’importante realtà italiana con sede a Solignano (Parma) presente da più di trent’anni, nel mondo dell’automazione industriale e specializzata nella progettazione e realizzazione di macchine per il controllo di qualità e di processo e per l’imbottigliamento nel settore farmaceutico. Negli ultimi anni l’azienda si è resa protagonista di una crescita esponenziale focalizzandosi sulle macchine per il trattamento dei contenitori in polipropilene, passando da 25 a circa 100 dipendenti e aumentando il proprio fatturato fino a 20 milioni di euro nel 2011. Il salto di qualità è stato possibile grazie all’apertura sul mercato farmaceutico cinese, il primo al mondo a considerare l’utilizzo delle materie plastiche per i contenitori di soluzioni infusionali, che ha individuato in GF uno dei pochi fornitori al mondo in grado di realizzare giostre rotanti che gestiscono più di 6.000 pezzi l’ora. GF ha infatti brevettato un sistema per soddisfare queste esigenze, il che ha consentito all’azienda parmense di entrare in contatto con i più grandi gruppi farmaceutici internazionali. DAL CONTROLLO QUALITÀ ALLA ROBOTICA: QUANDO L’ITALIA ESPORTA INNOVAZIONE GF SPA, AZIENDA ITALIANA CHE PRODUCE MACCHINE PER L’AUTOMAZIONE DEI PROCESSI INDUSTRIALI DEL SETTORE FARMACEUTICO, CONFERMA SCHNEIDER ELECTRIC COME PRINCIPALE PARTNER TECNOLOGICO soluzioni di motion su tutto il territorio italiano. Architettura scalabile Neva aggiunge analoghe considerazioni per la tecnologia modulare iSH dell’offerta PacDrive M: “I maggiori vantaggi di questa tecnologia sono infatti la scalabilità dell’architettura e il fatto che i motori vengano montati a bordo macchina, così che Dalla parte dell’innovazione l’aggiunta di un motore non Riveste enorme valore anche il carattere altacomporti l’ampliamento del mente innovativo di GF, costituita da persone quadro elettrico”. Un dettasempre alla ricerca di novità in ambito informaglio che diventa determinante tico ed elettronico, che conferiscono alle solunella tipologia di macchine zioni progettate maggiori vantaggi per aumentare realizzate da GF sia per l’inil livello di qualità e prestazioni. L’ufficio elettrogombro sia per la facilità di nico GF rappresenta infatti il cuore dell’azienda gestione delle operazioni ed è stato istituito proprio con questo obiettivo. a partire dall’azionamento “Si cerca sempre più di demandare all’elettronica stesso. D’altronde le soluRiempimento flaconi in vetro la movimentazione degli organi che fanno parte zioni Schneider Electric sono della macchina, mentre fino a qualche anno fa la state le prime a immettere tendenza era di prediligere la componente mecsul mercato motori con aziocanica” sostiene Gabriele Neva, responsabile ufficio elettronico, “que- namento integrato. La tecnologia iSH è stata utilizzata da GF anche sto consente vantaggi sia in termini di costi sia di sviluppo, diagnostica per lo sviluppo di un robot Scara utilizzato per il riempimento delle e manutenzione”. siringhe: si tratta di una macchina complessa che ha in funzione una GF lavora a stretto contatto con Schneider Electric, soprattutto per rea- coppia di organi in grado di compiere rotazioni di 360 gradi, in cui l’uso lizzare soluzioni motion ad alte performance che fanno parte della sua di iSH era imprescindibile vista la natura stessa della macchina e l’uofferta dopo l’acquisizione di Elau. Oggi Schneider Electric è presente bicazione in cui era stato previsto il motore. Inutile sottolineare che, in sul territorio emiliano con una nuova sede a Bologna che rappresenta completo stile GF, l’azienda ha sviluppato il tutto internamente grazie l’unione dell’area commerciale Emilia Romagna-Marche e l’OEM Ma- anche alle proprie competenze in ambito di robotica: l’ufficio di prochine Solution & Packaging Center, quest’ultimo specializzato nelle gettazione meccanica, guidato da Enzo Sorrentino, ha infatti saputo 42 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS - Display Touchscreen da 5.7” a 19” Frontale IP-64 Gamma completa di CPU scalabili Fino a 4 porte seriali e 6 USB Fino a 2 porte Gigabit Ethernet Wi-Fi, Bluetooth e 3G PPC & WIDS Series Display Touchscreen da 6.5” a 19” Frontale in alluminio IP-65 Gamma completa di CPU scalabili Fino a 4 porte seriali e 6 USB Fino a 2 porte Gigabit Ethernet Prese USB frontali IP-65 (serie WIDS) Slot d’espansione PCI o PCIe (da 15” a 19”) Design-In Service - Sistemi configurati su specifica - Personalizzazione sistemi operativi: Windows® Embedded & Linux - Personalizzazioni BIOS A RTNE CN CO - R Schneider Electric - GF AFOLUX Series TE avuto alcuna difficoltà da questo punto di vista, il che costituisce un vantaggio tutt’altro che banale”. Dal punto di vista pratico, questo significa anche poter disporre dei bus di campo più comuni sul mercato. “Oltre a utilizzare Sercos, un bus ad alte prestazioni per la parte di automazione e motion, abbiamo la possibilità di gestire organi e componenti collegati in Devicenet o in Profibus, oltre che in Canopen, il protocollo standard utilizzato da Riempimento sacche Schneider Electric”. Inoltre, la possibilità stessa di utilizzare librerie software a seconda delle esigenze è perfetta per chi, come GF, costruisce macchine seguendo una logica modulare, perché permette di sfruttare basi già pronte, testate e validate, e implementarle in base alle diverse necessità anziché dover ripartire da zero ogni volta, permettendo così al progettista di concentrarsi maggiormente sullo sviluppo della sua macchina e delle sue dinamiche. Non solo, l’utilizzo di librerie consente inoltre di sviluppare un software composto da moduli standard diffusi a livello globale che si possono implementare, modificare e riutilizzare per nuove applicazioni. “Grazie alla modularità delle librerie software qualunque tecnico specializzato può intervenire, anche non conoscendo nel dettaglio l’applicazione del caso: gli sarà sufficiente seguire le linee guida della piattaforma software Schneider Electric”, nello specifico il software EPAS4 per la tecnologia PacDrive M e SoMachine Motion per la nuova tecnologia PacDrive3. Touch panel PC ... pronti allo scatto P Syfill series, trattamento siringhe sterili sfruttare al meglio un sistema di gestione e di motion control potente e flessibile come PacDrive M. PacDrive M è infatti una soluzione che nasce proprio per pilotare macchine complesse che, a detta di Neva, “è stata confermata perché ha sempre consentito prestazioni ottimali”. “Le macchine che produciamo hanno bisogno di un’architettura modulare in grado di potersi interfacciare anche con dispositivi e componenti di terze parti. Ad oggi non abbiamo O LO G I www.contradata.com/panelpc [email protected] - tel: 039 2301492 Fieldbus & Networks di Patrizio Emilia “Q MIGRAZIONE DI SUCCESSO uello che ci lega a Rockwell CAMA GROUP E ROCKWELL AUTOMATION LAVORANO Automation non è un sem- INSIEME A UN PROGETTO DI R&S PER IMPLEMENTARE plice rapporto tra cliente e L’ARCHITETTURA INTEGRATA NELLE SOLUZIONI fornitore di automazione: negli anni abbiamo costru- ROBOTIZZATE CHE L’AZIENDA INSTALLA IN TUTTO ito una vera e propria partnership, mettendo a IL MONDO: UNA PARTNERSHIP CHE VA OLTRE LA fattore comune le competenze maturate nei riTECNOLOGIA spettivi ambiti di riferimento”. Così Annalisa Bellante, marketing manager di Cama Group, definisce la collaborazione ticolare, dopo aver dotato delle soluzioni Rockwell Automation i suoi tra la sua azienda, non un semplice costruttore di macchine ma un robot top loader, Cama Group ha proseguito nel migrare la logica e il fornitore di linee complete per il packaging secondario, e Rockwell motion control dei suoi robot a cinematica parallela (i Triaflex) da una Automation, a sua volta non un semplice marchio di prodotti di auto- tecnologia mista a una totalmente Rockwell. Il percorso avviato da Cama Group è sfociato in un vero e proprio progetto di R&S non fine a sé stesso ma orientato a rispondere a un’esigenza espressa dal mercato. Dice ancora Mosca: “Dobbiamo poter garantire al cliente quello che chiede, ossia il passaggio da una tecnologia mista, comprendente soluzioni di diversi marchi, a una tecnologia basata interamente sulle soluzioni hardware e software di Rockwell Automation. Tutto questo senza compromettere l’efficienza e l’efficacia dei processi produttivi”. L’automazione delle linee di imballaggio sviluppate da Cama Group è ora affidata alle soluzioni hardware e software di Rockwell Automation mazione ma un player che affianca a un’offerta completa di soluzioni di automazione e controllo un supporto tecnico competente e affidabile. Proprio il servizio e il supporto fornito dal team Gotc (Global Oem Technical Consultants) di Rockwell Automation hanno fatto la differenza in un progetto volto a migrare il sistema di automazione e motion control dei robot di Cama Group da tecnologia mista a tecnologia esclusivamente Rockwell. Migrazione verso l’integrazione Come spiega Paolo Mosca, electronic department manager di Cama Group: “Poco più di un anno fa abbiamo avviato con il team di Rockwell Automation un percorso volto a progettare e realizzare l’automazione dei nostri robot utilizzando esclusivamente la loro tecnologia”. In par44 Obiettivi e metodi In collaborazione con il team Gotc, il dipartimento di R&S e l’ufficio di progettazione elettronica e meccanica di Cama Group hanno così gettato le basi del progetto, condividendo con Rockwell Automation, oltre agli obiettivi, i metodi di project management. “La definizione chiara delle specifiche e dei target, alla quale ha contribuito in modo determinante la competenza dei team coinvolti, e la condivisione dei metodi di gestione del progetto sono stati gli elementi vincenti della nostra collaborazione, perché ci hanno consentito di rispettare il time-to-market e controllare i costi” prosegue Mosca. “Dal punto di vista tecnico, l’idea di base era quella di integrare logica e motion in un’unica piattaforma di automazione per il robot, seguendo un approccio modulare che consentisse poi di adattare la soluzione alle problematiche specifiche dei processi produttivi dei nostri clienti”. La panoramica di applicazioni che Cama Group sviluppa in tutto il mondo è, infatti, ampia: l’azienda opera principalmente nei settori bakery, confectionery, pet food, dairy FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS e coffee, ma guarda con attenzione anche al mercato non-food e alla manipolazione e confezionamento di prodotti ‘nudi’.“I nostri robot si inseriscono in linee d’imballaggio complete e di volta in volta personalizzate in base alle esigenze del cliente” spiega Mosca, sottolineando come i fattori di complessità del progetto fossero molteplici. “Il sistema di automazione e controllo del robot doveva tenere conto di diversi requisiti, tra i quali l’alta velocità, la flessibilità nella manipolazione, la sincronizzazione tra i diversi assi all’interno dell’impianto e la gestione dei cambi formato”. Piattaforma unica, automazione complessa sicurezza, le reti di sicurezza certificate consentono di ridurre i costi di cablaggio e di risolvere le applicazioni di sicurezza mediante implementazioni software. Integrazione è stata la parola d’ordine anche per quanto concerne la parte di sviluppo software del progetto: l’adozione di RSLogix 5000 come unico ambiente di programmazione per la logica, il motion e la diagnostica dell’impianto ha consentito a Cama Group di confezionare una soluzione realmente uniforme, a tutto vantaggio dell’utente finale, indipendentemente dai processi che il robot è chiamato a svolgere. “Nello sviluppo software abbiamo tenuto conto anche delle linee guida Omac per quanto riguarda l’impostazione del software e l’interfaccia operatore, facendo in modo che quest’ultima rispettasse determinati criteri di look&feel e fosse valida anche per la diagnostica” aggiunge Mosca. All’avvio del progetto, Cama Group e Rockwell Automation hanno delineato le specifiche tecniche per dimensionare PLC, I/O, motori, azionamenti, inverter e pannelli di visualizzazione. Come cuore del La catena di vantaggi sistema è stata selezionata la Logix Platform con motion integrato. La soluzione Rockwell Automation installata includeva ControlLogix Alte prestazioni, velocità e affidabilità ai massimi livelli sono i risul(PAC) Allen-Bradley L72 con scheda Sercos; servo drive Allen-Bradley tati principali che Cama Group ha ottenuto grazie all’implementazione Kinetix 6000 e 5000; servo motori Allen-Bradley MPL; inverter Power- della tecnologia Rockwell Automation nell’isola robotizzata. Il proFlex Allen-Bradley; pannelli operatori Allen-Bradley PanelView Plus getto ha così pienamente soddisfatto il presupposto iniziale: garanHMI; PLC di sicurezza Allen-Bradley GuardLogix; Allen-Bradley Safety I/O e infine RSLogix 5000 EtherNet/IP. Gli obiettivi del progetto riguardano migliori performance e velocità elevate; affidabilità e riduzione dei costi; armonizzazione dell’impianto; ottimizzazione; riduzione degli ingombri; complessità ridotta grazie a un’interfaccia comune; approccio modulare per poter definire degli standard riciclabili in futuro e molteplici vantaggi per l’utente finale. “Nello specifico, abbiamo adottato il ControlLogix L72 con interfaccia Sercos, gli azionamenti Kinetix 6000 e 6500, gli inverter Powerflex, i motori MPL e i pannelli PanelView Plus” precisa Mosca. Oltre a consentire di raggiungere l’obiettivo dell’integrazione, la piattaforma basata su ControlLogix ha permesso a Cama Group di gestire contemporaneamente le diverse cinematiche del robot, eseguendo una sincronizzazione efficace con il tracking, l’handling e la visione. “Grazie alla Tra i vantaggi per l’utente finale scaturiti dalla partnership tra Cama Group e Rockwell Logix Platform possiamo realizzare e gestire tutte c’è la razionalizzazione delle singole parti impiegate negli impianti di imballaggio le cinematiche e le configurazioni degli assi nei vari processi, così come, tramite Ethernet IP, possiamo interfacciare tire al cliente la stessa efficienza ed efficacia dei processi produttivi i sistemi di visione, sia OCR (Optical Character Recognition) sia OCV sostituendo i differenti sistemi di controllo della logica e del motion (Optical Character Verification), a tutti i dispositivi Rockwell Automa- con l’architettura integrata di Rockwell Automation. “Adottando un’elettronica uniforme abbiamo armonizzato l’impianto e siamo stati in tion presenti nell’isola robotizzata”. grado di gestirlo in modo ottimale” commenta Mosca. “Seguendo Sicurezza e software poi un approccio modulare abbiamo potuto progettare l’impianto deUn altro aspetto importante di cui Cama Group ha dovuto tenere finendo degli standard replicabili in futuro”. conto in fase di progettazione del sistema di automazione è la sicu- I vantaggi ottenuti si traducono poi in benefici per l’utente finale: rezza operativa della macchina. “In questo senso era fondamentale razionalizzazione delle parti impiegate negli impianti, un’interfaccia per noi poter collaborare con un partner affidabile e qualificato che unica per la gestione della linea, un ingombro contenuto degli armadi fosse il più possibile ‘service oriented’, così come noi lo siamo con i elettrici e dei cablaggi e, di conseguenza, una generale riduzione nei nostri clienti. Per quanto riguarda la safety, l’adozione dei prodotti costi. “Il progetto che abbiamo portato a termine insieme a Rockwell Rockwell Automation è in linea con la nostra scelta di razionalizzare Automation ha per noi un’importanza strategica, perché in esso abe standardizzare il più possibile i sistemi di sicurezza sulle nostre biamo interpretato le tendenze del mercato del packaging da qui ai linee” aggiunge Mosca. In conformità alla UNI EN ISO 13849-1 gli prossimi cinque anni” conclude Annalisa Bellante. “In questo senso impianti di Cama Group garantiscono il PL (Performance Level) D. Nel era fondamentale per noi poter collaborare con un partner affidabile caso specifico, non solo soluzioni tecniche basate su relè di sicurezza e qualificato, che fosse il più possibile ‘service oriented’, così come Guardmaster e l’adozione di funzionalità di sicurezza integrate negli noi lo siamo con i nostri clienti”. azionamenti e negli inverter: per la progettazione di linee complesse Rockwell Automation con isole robotizzate il PLC di sicurezza Guardlogix, i moduli I/O di FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 45 Fieldbus & Networks di Alessandra Flammini*, Emiliano Sisinni* … TRAVOLGERÀ ANCHE L’AMBIENTE INDUSTRIALE, TRADIZIONALMENTE RESTIO AD ACCETTARE LE INNOVAZIONI L’ impiego dei sistemi di comunicazione wireless è ormai parte integrante della vita di tutti. Ogni giorno assistiamo all’offerta di nuovi (e a volte anche ‘sconvolgenti’, visto le funzionalità offerte) prodotti basati proprio sull’impiego di tali tecnologie. Non è probabilmente eccessivo dire che i vantaggi derivanti dalla ‘mobilità’ hanno reso l’uso di questi dispositivi quasi una necessità inderogabile. La vita di ognuno di noi è in parte online, tanto per usare un termine in voga, grazie soprattutto a telefoni cellulari, tablet, notebook e, non dimentichiamolo, TV. È quindi evidente che le trasmissioni wireless sono di fatto un’interfaccia di comunicazione privilegiata. Diventa pertanto naturale chiedersi se questa ‘onda wireless’ travolgerà anche l’ambiente industriale, tradizionalmente restio ad accettare le innovazioni. Tuttavia, se guardiamo al passato recente, in pochissimi avrebbero immaginato uno scenario anche solo minimante vicino a quello di un moderno impianto, pertanto è ragionevole presumere che, nel giro di pochi anni, anche il settore dell’automazione industriale abbraccerà questo tipo di soluzioni in maniera massiccia. L’uso di queste tecnologie ha comunque già oggi aperto le porte a un modo nuovo di pensare e progettare l’architettura di un impianto di automazione. I vantaggi strategici sono evidenti e si traducono in notevoli risparmi sui costi e sui tempi nelle fasi di progettazione e installazione oltre che nella logistica. All’ovvia riduzione dei costi dovuta alla mancanza intrinseca del cavo (che è sicuramente il driver principale nell’adozione di un sistema wireless) vanno poi aggiunti miglioramenti drammatici nella frequenza e nella significatività dei dati provenienti dal processo, grazie alla possibilità di sostituire letture manuali con sistemi di misura automatici. Diretta conseguenza è la riduzione dell’esposizione umana ad ambienti pericolosi e la prevenzione di incidenti e infortuni grazie a un monitoraggio più significativo e alla possibilità di implementare strategie di manutenzione predit- 46 tiva. Va poi ricordato che la collocazione di punti aggiuntivi di misura in una rete può avvenire in maniera incrementale e può facilmente integrarsi con l’infrastruttura già esistente. Un possibile approccio È convinta del successo di questo approccio Panasonic, come appare evidente dalle parole di Vittorio Agostinelli, product manager Factory Automation di Panasonic Electric: “L’offerta di soluzioni wireless di campo costituirà un sicuro punto di riferimento laddove il cablaggio sia difficoltoso o dove sia necessario mettere in funzione in tempi rapidi un nuovo impianto. Anche Panasonic si sta muovendo in questa direzione con l’offerta del modulo KR20 sia come elemento master sia slave (oppure repeater) ponendosi come bridge nel bus di campo utilizzando le frequenze libere di 2.4 GHz. La tecnologia wireless di controllo si coniuga con l’esigenza di poter controllare e gestire l’impianto anche da remoto. È per questo che l’azienda desidera essere attiva nel telecontrollo offrendo soluzioni potenti e compatte, composte sia da hardware (Web server e PLC), sia da librerie software ad hoc; lo scopo è da un lato quello di premettere una facile ed immediata implementazione di applicazioni complesse, per mezzo della rete VPN, della connessione Gprs, dell’invio di SMS, sfruttando protocolli standard”. Le fa eco Julia Arneri Borghese, responsabile marketing di Paradox Engineering, che sottolinea come “le tecnologie wireless sono sempre più utilizzate per sviluppare soluzioni avanzate per il monitoraggio e il controllo degli impianti industriali. Le aziende sono infatti consapevoli del valore dei dati generati da sensori, attuatori, motori e ogni altro dispositivo in grado di tracciare parametri quali temperatura, pressione, emissioni, vibrazioni, ecc. Si tratta di informazioni che, se raccolte ed elaborate in modo adeguato, possono contribuire a una pianificazione più efficace della produzione, nonché all’ottimizzazione dei processi FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Fonte: www sxc hu L’ONDA WIRELESS Fonte: www.sxc.hu esistenti e alla prevenzione di guasti e problemi. Le soluzioni wireless dente dal singolo produttore di prodotti finiti per poter garantire il possono fare la differenza in tutte le situazioni in cui i tradizionali multivendor”. Vanno nella stessa direzione le considerazioni di Agosistemi cablati siano troppo costosi, inefficienti o persino impossibili stinelli che aggiunge a quanto detto prima come “Panasonic miri a da implementare per problemi ambientali o tecnici. Vengono anche offrire una gamma completa di prodotti per il settore dell’automazione utilizzate per estendere eventuali soluzioni pregresse di monitoraggio, industriale, motivo per il quale l’impegno dell’azienda è di ampio e nonché impostare campagne temporanee o incrementali di raccolta largo respiro. Per quanto concerne il settore delle reti e dei bus di dati”. A conferma di quanto detto, riprende dicendo che “Le soluzioni campo, lo scopo è quello di fornire soluzioni fortemente integrate: wireless assicurano all’azienda un sostanziale risparmio sui costi: l’e- sicuramente al giorno d’oggi la disponibilità di un’ampia gamma di sosperienza dei nostri clienti, confermata da diversi studi indipendenti, luzioni di bus di campo e di controllo remoto ‘la fa da padrone’. È per dimostra che una soluzione di wireless sensor network costa fino al questo che l’azienda desidera essere attiva sia nell’interfacciamento 50-70% in meno di un’analoga infrastruttura wired”. dei bus di campo con la soluzione Flexible Network in Purtroppo, però, nessun tipo di tecnologia wireless grado di rendere disponibili unità master slave per i risolve tutti i problemi. Pertanto, per massimizzare il più diffusi protocolli standard (Canopen, Devicenet e ritorno sugli investimenti, le aziende devono selezioProfibus..), sia nel settore del telecontrollo, grazie a narlo in funzione dell’applicazione di interesse. Oltre soluzioni potenti e compatte, usufruendo della posa caratteristiche in qualche modo scontate, come la sibilità di implementare un m2m come estensione banda operativa licenziata o meno e la capacità di relogica del bus di campo. Altro ambito in cui vediamo spingere le interferenze e garantire la coesistenza con una forte risposta positiva del mercato è quello realtri sistemi a radio frequenza, pertanto importante lativo alla comunicazione mediante rete Ethernet, per un produttore di apparecchiature (OEM) poter ed è per questo che si stanno ‘spingendo’ soluzioni integrare in maniera semplice una o più tecnologie standard e proprietarie sia per i PLC compatti (FPX in wireless con i sistemi esistenti per preservare e/o primis mediante la nuova funzionalità ‘PLC link’ sulla Julia Arneri Borghese estendere le funzionalità dell’infrastruttura di comuporta Ethernet) sia per i PLC modulari. A tutto questo nicazione già presente. Una tale flessibilità e interoperabilità è co- si aggiunge l’ormai noto modulo Web server che offre una quanto mai munque oggi possibile grazie alla presenza sul mercato di soluzioni variegata serie di funzionalità, tra le quali anche l’interfacciamento standard mature ed affidabili. Ethernet per protocollo Modbus TCP”. Questa considerazione si rispecchia nella filosofia di Paradox Engineering. Continua Borghesi suggerendo ai potenziali clienti “di con- I dubbi siderare sei parametri principali quando valutano la bontà di un nodo A frenare la diffusione dei sistemi wireless possono essere invece i wireless: la modularità (ovvero la possibilità di integrare diversi mo- dubbi relativi alle loro effettive prestazioni, alimentando quelli che duli I/O) e l’interoperabilità rispetto ai sistemi esistenti), la scalabilità sono spesso definiti come ‘inibitori psicologici’. Tuttavia, i sistemi wi(ovvero l’opportunità di far evolvere la rete nel tempo, senza dover svi- reless sono visti sempre più spesso come un miglioramento di una posluppare infrastrutture aggiuntive), l’affidabilità (il nodo deve offrire ca- sibile, ma inefficiente o sconveniente comunicazione cablata, come si pacità di autenticazione e crittografia per garantire la sicurezza delle evince dalle stesse parole di Arneri Borghese che sottolinea come “a informazioni e della comunicazione; deve inoltre essere certificato volte il wireless è l’unica alternativa possibile per implementare una per operare anche in condizioni estreme), la facilità di installazione (il soluzione affidabile di monitoraggio e telemetria. Pensiamo ad esemnodo non deve richiedere l’intervento di manodopera specializzata o pio agli impianti situati in località non raggiunte dalle reti terrestri competenze tecniche specifiche per essere implementato, deve avere (piattaforme offshore, siti isolati, condizioni climatiche estreme, ecc.), interfacce standard e capacità di auto installazione), la semplicità di oppure agli impianti ospitati all’interno di grandi complessi industriali, gestione all’interno della rete (il nodo deve avere capacità di auto in cui l’azienda non ha accesso né controllo sull’architettura ICT. In tali diagnosi e risoluzione dei problemi, deve assicurare livelli elevati di casi non è possibile o conveniente basare la propria soluzione sulla penetrazione e immunità dalle interferenze, deve poter essere gestito rete tradizionale, per cui il wireless rappresenta l’opzione più valida da remoto attraverso strumenti web), l’efficienza energetica (ovvero e sicura”. Di simile avviso Laganà che afferma “con le chiacchere ci l’integrazione di tecnologie ultra lowpower e di sistemi per ridurre i può stare sempre tutto, incluso le inibizioni psicologiche, ma il vero consumi energetici). I clienti si stanno senza dubbio orientando verso inibitore è l’interesse dell’elettricista, che spesso ha un forte potere le soluzioni open standard che, tra tutte le possibilità disponibili sul almeno di indirizzo verso il cliente finale o il responsabile di reparto, a mercato, offrono le migliori garanzie in termini di ROI e riduzione del cablare sempre e comunque, tant’è che il wireless è sempre l’ultima rischio. Scegliendo sistemi open standard, il cliente evita infatti di spiaggia e, a quel punto, non c’è inibizione che tenga”. vincolarsi a uno specifico fornitore o una determinata tecnologia, per A suffragio di queste considerazioni, va ricordato che, pur essendo un cui è certo di ottenere livelli superiori di interoperabilità, flessibilità impianto industriale un luogo alquanto ostico, non è strettamente nee scalabilità. È una filosofia che Paradox Engineering ha sposato in cessario garantire la ‘linea di vista’ per avere un segnale robusto tra pieno: da sempre tutte le soluzioni che proponiamo sono basate su due o più dispositivi radio. Le onde radio possono viaggiare attraverso standard aperti e possono essere integrate senza problemi su qualsi- una varietà di oggetti con diversi livelli di attenuazione. Nel caso dei asi tipo di infrastruttura, nuova o esistente”. Ma ancora più perentorie sistemi a radiofrequenza, in particolare, l’area in cui le onde radio si sono le parole di Paolo Laganà progettista ed esperto di integrazione propagano a partire dall’antenna trasmittente è nota come zona di di Inlon Engineering, che non esita a dire che la tecnologia wireless Fresnel; in questa zona, come per le onde che si vengono a creare landel futuro dovrà essere “assolutamente standard: sono fermamente ciando un sasso in uno stagno, il segnale può essere riflesso, rifratto o convinto che nessuna norma debba imporre un protocollo su un altro, disperso, a seconda degli ostacoli frapposti. Anzi, proprio questi fenoma andrebbero definiti i parametri per definire quando un protocollo meni consentono al segnale di arrivare al ricevitore anche quando non sia standard e quindi escludere a priori i bus proprietari. Ad oggi, c’è linea di vista. Quello che conta, nel progettare una rete di sensori standard vuol dire diffuso e supportato in tutto il mondo e indipen- wireless, è garantire che il ‘budget link’, ovvero la potenza con cui il FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 47 Fieldbus & Networks segnale viene rilevato a destinazione, sia sufficiente per una corretta modo affidabile. Questa tecnica inoltre fornisce anche un potenziale detezione. Avendo a che fare con sistemi di comunicazione basati su incremento della sicurezza, poiché rende le trasmissioni di difficile modulazioni digitali, il loro comportamento è di tipo on/off. Si pensi individuazione; a eventuali ascoltatori ‘malintenzionati’, la trasmisad esempio a cosa accade guardando una trasmissione televisiva, sione in aria appare come un rumore diffuso su tutto lo spettro, ed è oggi trasmessa in Italia grazie allo standard digitale DVB-T. È noto quindi difficilmente analizzabile. Per quanto riguarda invece la modua tutti che fintantoché il segnale è sufficientemente buono la visione lazione Dsss (Direct Sequence Spread Spectrum), il tradizione segnale è perfetta mentre se la sua qualità degrada oltre una a banda stretta generato dalla sorgente dell’informacerta soglia la visione è sostanzialmente impossibile; zione viene moltiplicato con una sequenza simile a un l’effetto neve tipico delle comunicazioni analogiche rumore (ovvero di natura pseudo-casuale) avente un del passato è ormai scomparso. Diventa pertanto fonelevato contenuto frequenziale; il segnale risultante damentale studiare accuratamente il posizionamento viene pertanto a occupare una banda decisamente dei nodi, affiancando questa fase con un’indagine sul più ampia di quella originale. Ciò introduce una forma campo volta a evidenziare gli effettivi ostacoli predi ridondanza nella trasmissione, permettendo a un senti. Bisogna anche ricordare che un componente ricevitore di recuperare i dati originali, anche se parte spesso trascurato come la stessa antenna può fortedi essi sono stati danneggiati durante la trasmissione. mente modificare le prestazioni ottenibili. Al di là della Laddove poi un singolo nodo può non essere suffisua capacità di sopportare le condizioni ambientali ciente a coprire l’area di interesse, può essere di aiuto estreme spesso presenti in un sito industriale, la sua la topologia di rete. Sono tutti concordi nel ritenere Paolo Laganà collocazione, direzionalità e quindi guadagno devono in netta crescita l’interesse e la domanda di reti full essere presi in considerazione per ottenere un risultato ottimale. Un mesh, in cui tutti i componenti hardware sono interconnessi fra loro alto guadagno facilità l’interconnessione di nodi lontani, mentre un e possono operare come ricevitori, trasmettitori o ripetitori. In questo basso guadagno può essere utilizzato per circoscrivere (ad esempio caso, quanto più alta è la densità dei nodi installati tanto maggiore per motivi di sicurezza) l’area coperta. Un altro parametro che deve è l’affidabilità della soluzione implementata. La stessa rete wireless essere valutato è la sensibilità del ricevitore, che spesso non viene può assumere il ruolo di infrastruttura di comunicazione veicolando correttamente considerato. È evidente che una radio più sensibile di dati disparati, come ad esempio avviene non solo nel caso del moniun’altra può ricevere segnali più deboli o, altrimenti detto, consente toraggio e della telemetria degli impianti industriali, ma anche per la una maggiore copertura area a parità di potenza di tragestione da remoto delle reti di distribuzione dell’esmissione oltre a tollerare la presenza di un numero di nergia (acqua, luce e gas), dei servizi urbani (gestione ostacoli maggiore. Va detto che la sensibilità di riceintelligente delle reti di illuminazione stradale, della zione è normalmente espressa dai costruttori in una raccolta dei rifiuti solidi, del trasporto pubblico ecc.) e, scala logaritmica (esponenziale) per mezzo dei decibel più in generale, per lo sviluppo di qualsiasi progetto di (dB). In particolare, un rapporto 10:1 è pari a 10 dB e un smartgrid o smart city. rapporto 2:1 è pari a 3 dB. Rapporti inferiori a 1:1 sono La sicurezza espressi invece come numeri negativi. Ad esempio, un Un altro tema di interesse è poi quello della sicurezza; rapporto di 1:2 è pari a -3 dB. Poiché la sensibilità in in italiano si usa questo termine per indicare due ricezione indica quanto debole possa essere il segnale requisiti e aspetti molto differenti tra di loro, come radio affinché sia ricevuto correttamente, quanto più chiarito dai corrispondenti termini inglesi ‘security’ piccola essa è, meglio è. Per esempio, una sensibilità Vittorio Agostinelli (sicurezza o protezione dei dati e della rete) e ‘safety’ di ricezione di -110 dBm è meglio di una sensibilità di ricezione di -107 dBm di 3 dB, o un fattore due. In altre parole, a un (sicurezza funzionale). Per quanto riguarda il primo aspetto, l’uso di un tasso di potenza di trasmissione specificato, un ricevitore con una mezzo fisico non confinato come l’etere pone dei problemi di intercetsensibilità -110 dBm può ricevere segnali che hanno un’intensità di- tazione e ritrasmissione da parte di potenziali ‘disturbatori’; va però mezzata (ad esempio perché provenienti da una sorgente più lontana) detto che le stesse tecnologie, basate sulla cifratura a chiave simmerispetto a un ricevitore che offre una sensibilità di ricezione pari a trica e/o asimmetrica, che rendono sicure le comunicazioni cablate, -107 dBm. Inoltre, lo stesso sistema di modulazione può in qualche possono essere e sono usate efficacemente anche in questo caso modo mettere ‘una pezza’ in caso di disturbi, sfruttando una qualche rendendo i sistemi quasi inviolabili, se opportunamente configurati forma di ridondanza nella trasmissione. A farla da padroni in ambito (impostando ad esempio un cambio periodico delle chiavi crittografiindustriale e non solo, sono oggi due tecniche, denominate rispetti- che). Passando invece al secondo ambito, è possibile assicurare il funvamente Fhss e Dsss. Invece di trasmettere su un canale fisso e im- zionamento in sicurezza di un impianto anche se ci si affida a sistemi mutabile, le radio che implementano la modulazione Fhss (Frequency di comunicazione wireless, a patto di appoggiarsi a opportuni profili Hopping Spread Spectrum) variano con continuità la frequenza della software. Lo scopo di questi profili è di implementare quei controlli portante, saltando rapidamente attraverso più canali durante l’invio necessari alla verifica della presenza o meno di un dispositivo e alla dei dati. Le eventuali interferenze sono pertanto evitate allontanan- determinazione della correttezza e integrità dei messaggi scambiati. dosi da esse. Uno schema di salto frequenziale casuale, combinato Alla base vi è il concetto di scatola nera (o black-box all’inglese), in con tecniche di rilevamento degli errori e a meccanismi di ripetizione base al quale non è determinante tanto il mezzo di comunicazione automatica, assicurano pertanto che la consegna dei dati avvenga in ma è importante poter stabilire in maniera pressoché certa l’integrità 48 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS dei dati o quantomeno poter riconoscere tutte le eventuali anomalie. Quello che forse rimane il vero tallone d’Achille dei sistemi di comunicazione wireless è invece l’esigenza di un sistema di alimentazione autonomo che, usando le parole di Laganà, vede “la batteria come un male quasi inevitabile”. Va detto che, un compromesso esiste tra le prestazioni temporali richieste al sistema di comunicazione (in termini essenzialmente di latenza e throughput) e l’impiego di strategie a basso consumo basate su un bassissimo duty-cycle, spesso tollerato in applicazioni di monitoraggio. Un tale approccio può tranquillamente estendere la vita di un nodo a diversi anni, se latenze nell’ordine delle decine di secondi sono tollerate. In conclusione Volendo pertanto riassumere i possibili ambiti di applicazioni che già oggi vedono le soluzioni di comunicazione wireless una valida alternativa, potremmo ricordare: Wireless I/O, che permette di aggiungere alla capacità di monitoraggio di punti dell’impianto non facilmente (o convenientemente) raggiungibili con tradizionali soluzioni cablate, anche una diagnostica sofisticata, consentendo l’ottimizzazione dell’impianto stesso. Va detto, che le soluzioni wireless non si propongono di sostituire in toto le comunicazioni cablate, ma semplicemente di affiancarle laddove vantaggioso. Sicurezza, ovvero monitoraggio di ambienti pericolosi e di impianti collocati vicino ai centri abitati al fine di gestire il personale e gli allarmi ambientali, consentendo una maggiore sicurezza e conformità alle normative; inoltre, un sistema di risposta alle emergenze completamente automatizzato permette di limitare l’esposi- zione umana in caso di incidente o di rilascio catastrofico. Inoltre, con la tecnologia wireless si possono rilevare intrusioni, controllare accessi, principi di incendio, o effettuare video sorveglianza all’interno della struttura. Mobilità degli operatori, che grazie a una connessione continua possono accedere ai dati di processo e/o alla gestione delle operazioni ovunque e comunque, con benefici impatti sulla produttività. Gestione degli asset, che permette oltre a un migliore utilizzo e gestione dei beni stessi, un più facile adempimento alle norme per l’uso, lo stoccaggio e il trasporto di sostanze pericolose. Come spesso si suole dire, l’informazione è potere e i sistemi di comunicazione wireless possono accrescere la conoscenza che operatori e gestori hanno dell’impianto. La capacità di raccogliere e gestire informazioni time-critical è la chiave che consente di adattarsi in maniera dinamica ai cambiamenti, aumentando di conseguenza affidabilità e redditività di un impianto. Come detto, non esiste un’unica tecnologia wireless in grado di rispondere in maniera esaustiva a tutti i potenziali requisiti, ma diviene fondamentale poterne integrare diverse tra di loro e con l’infrastruttura esistente. Pertanto la vera sfida per il futuro sarà data dalla capacità di garantire un equo sfruttamento delle limitate e preziose tecnologie di comunicazione, permettendo a diverse applicazioni di condividere lo spettro radio in base a criteri di criticità e priorità. In altre parole, a dominare un così vasto panorama di soluzioni saranno le sole tecnologie in grado di soddisfare le esigenze di coesistenza. * Comitato tecnico Fieldbus&Networks e Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Ing. dell’Informazione Da quali innovazioni trarrete vantaggio? ENGINEER SUCCESS New technologies New solutions New networks Fiera di Hannover · Tel. 02 70 63 3 29 2 · [email protected] Alla HANNOVER MESSE 2013 11 fiere leader internazionali vi offriranno una panoramica di mercato completa. Potrete vedere gli ultimissimi sviluppi dell‘intera catena industriale del valore. Vi assicurerete l’ultimo know-how specialistico nei settori chiave automazione industriale e IT, tecnologie energetiche e ambientali, tecnica dell’azionamento e fluidotecnica, subfornitura industriale, tecnologie della produzione e servizi, ricerca e sviluppo. Visitate il più importante evento espositivo mondiale dedicato alla tecnologia. Per saperne di più: hannovermesse.com : Save the date 13 20 le ri ap 8 –12 NEW TECHNOLOGY FIRST 8–12 April 2013 · Hannover · Germany FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 49 Fieldbus & Networks di Thomas Carlsson L e moderne reti Ethernet industriali si spingono molto oltre la funzionalità Ethernet standard. Migliori prestazioni di rete e funzionalità costantemente aggiunta portano a una domanda più elevata nei confronti dei macchinari che vogliono comunicare su queste reti. In Svezia, HMS Industrial Networks sviluppa soluzioni di comunicazione che permettono ai dispositivi di NETWORKING INDUSTRIALE DI PROSSIMA GENERAZIONE ( ) Sul campo TECNOLOGIE CHE CONSENTONO DI COMUNICARE IN MODO PIÙ VELOCE, SICURO ED EFFICIENTE ATTRAVERSO RETI DIFFERENTI. È QUESTO LO SCENARIO CHE JÖRGEN PALMHAGER E LEIF MALMBERG DI HMS INDUSTRIAL NETWORKS DESCRIVONO PER LA COMUNICAZIONE INDUSTRIALE DEL PROSSIMO FUTURO Anybus NP40 di HMS è un processore di rete a chip singolo che include un core ARM ad alte prestazioni e un tessuto Fpga automazione industriale di comunicare attraverso reti differenti. Sta insomma iniziando a prendere forma una nuova generazione di tecnologia di comunicazione, pronta a raccogliere le sfide delle moderne reti e applicazioni Ethernet industriali. Al centro vi è un tipo di processore di rete completamente nuovo. “Per poter capire la nuova tecnologia, dobbiamo prima dare un’occhiata allo specchietto retrovisore” afferma Jörgen Palmhager, chief operating officer presso HMS. “Quando le reti Ethernet industriali sono state introdotte nei primi anni 2000, i produttori di dispositivi e i costruttori di macchine si sono trovati di fronte a una nuova sfida: mantenere i loro dispositivi compatibili con le reti fieldbus esistenti, oltre che con le nuove reti Ethernet industriali. In HMS, abbiamo capito che era necessario un processore di rete specializzato che avesse le corrette funzionalità, costo, dimensioni e prestazioni”. Il risultato è stato l’Anybus NP30, un processore di rete a chip singolo che includeva un processore, un controllore e API su uno spazio molto limitato (10x10 mm). Esso includeva inoltre una memoria Flash, che gli permetteva di salvare dati sul chip stesso. 50 Nuove reti, nuove esigenze “Ciò che abbiamo visto negli ultimissimi anni, tuttavia, è che l’Ethernet industriale sta richiedendo maggiori prestazioni e una nuova architettura” afferma Jörgen Palmhager. “Le nuove reti Ethernet industriali stanno diventando sempre più specializzate, richiedendo molto al processore di rete che deve gestire la ‘traduzione’ fra reti e protocolli differenti. In breve, si può affermare che dobbiamo trasferire più dati rimanendo nello stesso tempo più flessibili nei confronti delle caratteristiche delle diverse reti”. Per rispondere a questa domanda, HMS presenta ora l’Anybus NP40, un processore di rete a chip singolo che include un core ARM ad alte prestazioni e un tessuto Fpga (Field-Programmable Gate Array). Il dispositivo è basato su Flash e l’architettura è stata progettata per combinare prestazioni e flessibilità su un singolo chip. Il tessuto Fpga è utilizzato per implementare le varie interfacce Ethernet realtime, mentre il core ARM è utilizzato per eseguire gli stack di protocollo e applicazione. Poiché l’NP40 è basato su Flash, il dispositivo può essere riprogrammato per più reti Ethernet industriali differenti. Ciò significa che una sola piattaforma hardware FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS può supportare più reti differenti semplicemente scaricando nuovo firmware. “Questa nuova tecnologia semplifica la vita dei produttori di dispositivi, perché possono installare un modulo di comunicazione in un prodotto e quindi scaricare esattamente il software di cui hanno bisogno per la connessione alle diverse reti” dice Palmhager. “Crediamo che questa nuova tecnologia, con una combinazione di un processore più veloce e un’area Fpga, offrirà una piattaforma a prova di futuro” prosegue Palmhager. “Essa darà il meglio di entrambi i mondi agli utenti, che potranno ottenere la velocità e la precisione di cui hanno bisogno per applicazioni impegnative, e la flessibilità per adattarsi a reti differenti semplicemente scaricando un nuovo firmware”. Tre formati Leif Malmberg, product line manager per le soluzioni embedded presso HMS, vede da tempo una tendenza nel settore dell’automazione verso soluzioni complete, ma in formati differenti. “Quando si parla di funzionalità, supporto, consulenza e manutenzione i nostri clienti vogliono soluzioni complete. Tuttavia, essi chiedono formati differenti per le loro soluzioni di connettività, in funzione di quanto desiderano che queste soluzioni siano integrate. Vediamo tuttora che la maggior parte degli utenti richiede un modulo completo che possa essere semplicemente inserito nelle loro macchine per ottenere connettività di rete, ma vi sono utenti che desiderano una scheda di rete semicompleta che possano montare sulla loro motherboard ed equipaggiare con i Leif Malmberg, product line loro connettori di rete. Vi sono manager per le soluzioni anche coloro che vogliono sol- embedded presso HMS tanto il processore di rete e che costruiscono attorno a esso la propria soluzione”. È per questo che HMS ora confeziona la sua offerta CompactCom embedded in tre formati differenti: un chip, un brick e un modulo, permettendo agli utenti di scegliere quanto desiderino che la loro soluzione di comunicazione sia integrata. Ciò può variare dall’implementazione di un chip di comunicazione e la progettazione del resto dell’hardware per proprio conto, al montaggio di un brick e il fissaggio dei propri connettori, all’inserimento di un modulo di comunicazione già pronto. “In un certo senso, queste opzioni erano già disponibili con l’NP30” continua Malmberg, “ma con il nuovo concetto embedded ora possiamo fare un altro passo avanti, ampliando la nostra offerta con una nuova piattaforma tecnologica in diversi formati”. Sicurezza, energia e altri trend Maggiori prestazioni e flessibilità possono essere i trend più forti che guidano la nuova tecnologia, ma nell’industria esistono anche altri trend influenti. La sicurezza integrata è uno di questi, perché un numero crescente di impianti industriali è alla ricerca di modi per integrare reti di sicurezza nelle loro normali reti di fabbrica. È anche per questo che HMS sta sviluppando un nuovo modulo safety per consentire la comunicazione fra un dispositivo industriale e una rete di sicurezza. Un’altra tendenza importante è quella del risparmio energetico, man mano che le aziende cercano di diventare più verdi, risparmiare denaro e conformarsi alla legislazione sempre più severa su consumi energetici ed emissioni. “Vediamo molto chiaramente questo trend” dice Jörgen Palmhager. “Sia attraverso profili energetici emergenti come ProfiEnergy, ma anche come una tendenza generale nella società. Vediamo spesso impianti industriali in cui le diverse macchine hanno un tasso di utilizzo minore del 40%. Poiché le macchine in molti casi consumano quasi la stessa quantità di energia sia in standby sia durante il funzionamento, si può risparmiare molto spegnendo automaticamente i macchinari quando non sono utilizzati. Un altro esempio evidente sono le conseguenze del recente terremoto e dello tsunami in Giappone. Poiché vi è stata una carenza di potenza dopo il malfunzionamento dei reattori di Fukushima, le aziende stanno realmente cercando di risparmiare energia in tutti i modi possibili e i dispositivi industriali con basso consumo di potenza incontrano tuttora una forte richiesta”. Le nuove reti Ethernet offrono maggiore funzionalità e un accesso più semplice alle applicazioni industriali. Ciò rende sempre più importante considerare aspetti di sicurezza come la prevenzione degli accessi non autorizzati, sia per l’intero impianto sia per i singoli dispositivi. “Per noi è di fondamentale importanza fornire soluzioni sicure, e sempre più clienti lo richiedono” afferma Palmhager. “Un altro requisito in arrivo per Ethernet è fornire prodotti che supportano il nuovo Internet Protocol versione 6 (IPv6). Abbiamo già delle soluzioni che utilizzano questo protocollo, e questo Jörgen Palmhager, chief sarà assolutamente un must operating officer di HMS per il futuro”. Il futuro è già qui Anche se la nuova generazione di soluzioni di comunicazione non raggiungerà il mercato sotto forma di moduli standard fino al 2013/2014, vi sono già clienti pilota che stanno utilizzando in anteprima la tecnologia. “Stiamo attualmente implementando la nostra nuova tecnologia basata sull’NP40 presso clienti pilota e la stiamo sviluppando in partnership per arrivare realmente vicino alle applicazioni di fabbrica” continua Jörgen Palmhager. Leif Malmberg aggiunge: “Vediamo un grande interesse per questa nuova tecnologia, specialmente da parte di aziende nell’ambito degli azionamenti e del motion. Le aziende Aida e i loro fornitori saranno molto probabilmente i primi ad adottare questa nuova tecnologia”. HMS vede tuttora una domanda di soluzioni di comunicazione complete, dove i produttori di dispositivi vogliono consulenza e supporto durante l’implementazione, piuttosto che costruire una soluzione da soli. “Sì, questa richiesta è rimasta più o meno intatta nel corso degli anni. I costruttori di macchine e i produttori di dispositivi vedono un grosso vantaggio nell’essere in grado di concentrarsi sulla costruzione dei loro dispositivi e lasciare a un partner la comunicazione su rete” conclude Malmberg. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS HMS Industrial Networks 51 Fieldbus & Networks di Marco Fiorentino A cquaworld di Concorezzo, alle porte di Milano, è il primo parco acquatico indoor italiano: una struttura ludico-ricettiva totalmente coperta e fruibile per 365 giorni l’anno. Inaugurata nel 2011, la struttura comprende 4 aree tematiche. Adventure World dedicato agli scivoli di ultima generazione, 1.100 metri di adrenalina pura suddivisi in 9 scivoli. Funworld, la più grande piscina al coperto d’Italia, che ogni mezz’ora pro- RILASSARSI CON L’AUTOMAZIONE TECNOLOGIA MODBUS, TCP/IP E INTEGRAZIONE LON PER IL PARCO ACQUATICO INDOOR, ACQUAWORLD, DI CONCOREZZO gramma onde artificiali e comprende una vasca esterna riscaldata è aperta tutto l’anno. Summerworld è l’area estiva di 7.000 metri quadrati che comprende una grande laguna. Infine, Relaxworld dedicata a soli adulti con lettini effervescenti, idromassaggi, grotta della pioggia, sauna e bagno turco, vasca esterna salina riscaldata. Completano la struttura Mini-world, dedicata ai più piccoli, Acquaworld di Concorezzo è una con giochi d’acstruttura ludico-ricettiva totalmente coperta e fruibile per 365 giorni l’anno qua, vasche e miniclub dedicato, e Ristoworld, la zona dedicata alla ristorazione. Acquaworld può ospitare anche meeting ed eventi, grazie a un grande spazio modulabile in 3 sale di differenti dimensioni con una capacità fino a 260 persone sedute. Automazione spinta Acquaworld è un parco acquatico ad alta tecnologia, quindi la parte preponderante dell’impiantistica è costituita dal sistema termomeccanico e di gestione. Esso è importante non solo per la generazione delle onde artificiali e di tutto ciò che contribuisce al divertimento, ma anche per la gestione in atmosfera corrosiva (per la presenza di cloro) dei cambi e ricambi d’aria, della temperatura e del tasso di umidità nell’aria. L’impiantistica meccanica è gestita elettricamente. A tale 52 scopo, BTicino ha fornito la sezione di potenza elettrica costituita da media tensione, trasformatori MT/bt, condotti sbarre, quadri di bassa tensione e sistema di supervisione della potenza elettrica, che è stato poi interfacciato al sistema globale di gestione del parco. La peculiarità dell’impianto è l’automazione fortemente spinta, perché all’interno non è presente un servizio di manutenzione specializzata. Il sistema deve quindi reagire in modo automatico a tutte le possibili anomalie come mancanze rete, allarmi, ritorno rete Enel, fuoriuscita di servizio di un trasformatore e ingresso di un altro ecc. Tutto il sistema elettrico è gestito da una logica basata su un PLC, di terze parti, che acquisisce 38 variabili in ingresso e comanda 21 variabili in uscita secondo una logica automatica di massima continuità di servizio. È stato quindi progettato un software che considera tutte le possibili casistiche di anomalia, compresa la manutenzione e che è in grado di reagire automaticamente al variare della situazione elettrica permettendo al parco acquatico di ‘lavorare’ con continuità. La rete Una particolarità dell’impianto è rappresentata dalla rete Modbus che, con i dispositivi Ticontrol BTicino, è in grado di riportare tutti gli stati sia della parte media tensione sia della parte bassa tensione al PLC. Quest’ultimo può quindi gestire in automatico il flusso energetico in funzione del carico richiesto, di per sé molto variabile. Il PLC comunica quindi con tecnologia TCP/IP verso la piattaforma di gestione centrale del parco. I gruppi frigo all’interno dell’acquaparco hanno una grande potenza installata perché il clima deve essere mantenuto stabile anche in estate con la cupola chiusa. Nel caso di eventi non standard (temperature esterne superiori al normale o anomalie) è necessaria quindi un’attenta monitorizzazione dei flussi energetici. Poiché la rete di misura, che include 6 multimetri di terze parti tra cui uno in media tensione, utilizza la tecnologia LON, BTicino ha fornito strumenti di misura dotati di tale protocollo. Il protocollo LON viene quindi trasformato in TCP/IP tramite gateway, per l’interfacciamento con il sistema di gestione centrale. In conclusione, sia la parte elettrica che quella termomeccanica comunicano quindi in tecnologia TCP/IP con la piattaforma di gestione centrale di Acquaworld. FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Bticino Fieldbus & Networks di Lucrezia Campbell I l controllo, la protezione e il monitoraggio della centrale si basano su una piattaforma di controllo Beckhoff con PC embedded, I/O Ethercat e software di automazione TwinCAT, installata dalla società argentina Icsa Automation. Icsa Automation, con sede a Luján de Cuyo, Mendoza, Argentina, è specializzata nell’automazione di centrali idroelettriche e centrali eoliche. Fondata nel 1982, ha già portato a termine oltre 400 progetti in 24 Paesi. Nel 2010, ha automatizzato la centrale di La Ínsula, alimentata dai fi umi Chinchiná e Campoalegre, che consiste di tre unità turbina Francis. Per questo impianto, Icsa ha sviluppato un sistema integrato di controllo, protezione e misura basato su tecnologia Beckhoff. CONTROLLO EFFICIENTE DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE LA CENTRALE IDROELETTRICA DI LA ÍNSULA, PROVINCIA COLOMBIANA DI CALDAS, HA UNA POTENZA EFFICACE DI 33 MW vono tutti i dati necessari per la gestione della centrale, come allarmi, dati di stato, eventi, misure ecc. PC embedded svolgono compiti complessi I sistemi di controllo Icsa per progetti idroeletPrecisa trici contengono vari sottosistemi, come regosincronizzazione latori di tensione per i generatori, controllori del tempo delle valvole di ammissione delle acque alle Uno dei compiti più importurbine, monitor di velocità delle turbine, misutanti nelle centrali idroeletratori di qualità della rete, controllori dei freni, triche è la registrazione dei un sistema di raffreddamento, un sistema di cambiamenti di stato e della lubrifi cazione, un interruttore principale di rete sequenza di eventi. Questa e apparecchiature di sincronizzazione. I vari funzione permette agli inrelè di protezione rappresentano un sottosi- CX1020 per il controllo del generatore e funzioni ausiliarie gressi digitali di fornire un stema molto importante: comunicano tramite protocollo IEC 60870-5-104 con il PC embedded CX1020. Diversi i loro timestamp agli eventi con una risoluzione del millisecondo, di buffecompiti principali: la gestione e il coordinamento dei diversi sottosi- rizzarli localmente e, infi ne, di trasmetterli senza perdite a un livello stemi generatori durante le procedure automatiche di avviamento e ar- di monitoraggio superiore. La sincronizzazione del tempo è ottenuta resto, la sincronizzazione dell’unità, la regolazione dei valori impostati utilizzando il Precision Time Protocol Ieee 1588. Il terminale Ethercat per la potenza e tensione effi caci, il monitoraggio della temperatura, EL6688, come interfaccia di sincronizzazione esterna Ieee1588, e un il monitoraggio di eventi con una risoluzione del millisecondo, il con- clock GPS master nella sala di controllo della centrale. trollo del riduttore, la misura delle variabili elettriche, il monitoraggio dei sistemi generatori elettrici e meccanici ausiliari, il controllo del Programmazione universale dei controlli sistema di raffreddamento e il monitoraggio del sistema delle acque di Per i generatori e le funzioni ausiliarie sono stati usati quattro PC scarico della centrale. I controllori scambiano dati attraverso Ethernet embedded CX1020 Beckhoff, mentre il sistema di raffreddamento, la e, in caso di emergenza, è disponibile un cablaggio diretto ridondante. cabina pompe e la pompa di aspirazione sono controllati ciascuno da L’impianto è controllato e monitorizzato tramite una stazione operatore un CX9010. I PC embedded ricevono i segnali dal campo attraverso i locale con software Scada e include la visualizzazione grafi ca delle tur- terminali d’ingresso e uscita digitali collegati. La programmazione è bine, dei generatori, del riduttore, dei sistemi ausiliari ecc. Il software stata eseguita con il software di automazione TwinCAT PLC. La libreria Modbus RTU del TwinCAT PLC è stata usata per la connessione dei Scada elabora anche gli allarmi, la visualizzazione delle sequenze di eventi, la visualizzazione di tendenze grafi che, la produzione di rap- controllori con i misuratori di qualità della rete e l’interfaccia operatore. porti, la memorizzazione dei dati storici, l’assistenza all’operatore delle La comunicazione fra i controllori, il sistema Scada locale e il centro di monitoraggio remoto avviene attraverso il protocollo di telecontrollo macchine ecc. I vari sottosistemi comunicano attraverso il protocollo di IEC 60870-5-104, che è integrato nella libreria del TwinCAT PLC. telecontrollo IEC 60870-5-104, supportato dal software di automazione TwinCAT PLC. L’architettura di controllo Beckhoff permette il monitoBeckhoff Automation raggio e il controllo remoto da due diversi centri di controllo, che riceFEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 53 Fieldbus & Networks ( ) Sul campo L’ aeroporto di Madrid-Barajas è gestito da Aena Aeropuertos. Si tratta di un aeroporto che combina, nei suoi 4 terminal, storia e modernità, e che occupa il quarto posto nella classifica degli aeroporti europei con maggiore affluenza di passeggeri. È un importante hub di collegamento con una capacità annuale di accoglienza di 70 milioni di persone e ha registrato nel 2010 un’affluenza pari a 49,9 milioni di viaggiatori. Offre servizi a più di 90 compagnie aeree e copre 190 destinazioni in tutto il mondo. Il Terminal T-1 è dedicato esclusivamente al traffico aereo internazionale, il T-2 è invece destinato al trasporto di passeggeri nazionali UN AEROPORTO ALL’AVANGUARDIA IL CONTROLLO CENTRALIZZATO DEI SISTEMI DEGLI EDIFICI DELL’AEROPORTO MADRID-BARAJAS (SPAGNA) È REALIZZATO GRAZIE ALLE SOLUZIONI DI HONEYWELL BUILDING SOLUTIONS di Luis Ignacio Martínez e dei Paesi che aderiscono alla convenzione di Schengen. La fortunata collaborazione tra Honeywell e l’aeroporto è iniziata quasi 31 anni fa, nel 1980, quando sono cominciati i lavori di ristrutturazione proprio di questo Terminal, in vista del Campionato Mondiale di calcio del 1982. Il Terminal T-3 (Terminal Nord) unisce Madrid a Barcellona attraverso il ponte aereo. Infine, il Terminal T-4 per voli internazionali e il relativo edificio Satellite T4s per voli transoceanici sono gli edifici più moderni di tutto il complesso e hanno anche ricevuto diversi premi internazionali. Nel febbraio del 2006, dopo un ampliamento delle strutture esistenti di oltre 750.000 m2, per una capacità aggiuntiva di 35 milioni di passeggeri all’anno, e la realizzazione di due nuove piste che permettono di gestire 120 voli all’ora, l’aeroporto MadridBarajas si è confermato un hub mondiale. La sfida per l’aeroporto Veduta dell’aeroporto Madrid-Barajas Aena Aeropuertos si trovava di fronte all’esigenza di migliorare le proprie strutture, il comfort dei passeggeri e la produttività e al tempo stesso di ridurre i costi sul lungo termine. Cercava quindi una soluzione sostenibile nel tempo, non solo di miglioramento puntuale delle strutture. Inoltre, non poteva ignorare le regole imposte dalla legislazione in vigore, soprattutto in materia ambientale, che di fatto divennero uno dei principali motivi delle successive ristrutturazioni dell’aeroporto. I dirigenti volevano una soluzione centralizzata per tutte le strutture aeroportuali, con grafici specifici e informazioni in tempo reale, per risolvere qualsiasi eventuale problema che potesse presentarsi nel corso dell’attività quotidiana dell’hub. Per questo dovevano disporre di sufficiente personale di manutenzione, con ampia esperienza in questo tipo di operazioni. In Honeywell hanno trovato un fornitore capace di dare risposta alle loro esigenze, che ha implementato un 54 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS sistema di controllo centralizzato degli edifici esteso e affidabile, integrato con il Centro di Gestione Aeroportuale (CGA) dell’aeroporto; inoltre, l’azienda ha personale esperto e pronto a supportare il cliente nel corso degli anni. La soluzione adottata La soluzione di Honeywell, basata su installazioni simili in altri aeroporti, concentra in un’unica piattaforma di controllo fino a 7 delle strutture più rappresentative e critiche gestite nel CGA. È una progettazione che offre ai dirigenti dell’aeroporto una visione precisa e completa del funzionamento dei sistemi, con accesso in tempo reale a oltre 200 mila punti di controllo e allo storico allarmi, in un ambiente comodo e intuitivo, che aiuta a migliorare efficienza e produttività. In particolare, il sistema si serve della rete LON per la comunicazione, di un sistema EBI su Scada integrato nel CGA dell’aeroporto e di 6 server ridondanti per la supervisione di 7 apparati: climatizzazione, Video Docking Guidance System, elettricità, rilevamento incendi, meccanica-ascensori, illuminazione, gestione consumo energetico utenti. I sistemi controllati L’impianto di climatizzazione dell’aeroporto è composto da oltre 100 mila punti di controllo, tra dispositivi di campo di ogni tipo (sensori di temperatura, attuatori, valvole ecc.), controllori e tabelle degli orari e vari pseudo-punti. I segnali vengono raccolti nel sistema EBI di Honeywell e distribuiti tra alcuni dei 6 server installati nel CGA. Il Video Docking Guidance System è composto da videocamere digitali che seguono il movimento degli aeromobili mentre attraccano ai gate. Il sistema rileva automaticamente il profilo dell’aeromobile e avvisa il comandante, affinché questo possa regolare i parametri necessari per il docking. Si tratta di uno degli impianti di guida visiva più grandi al mondo, con 103 unità installate nel Terminal T-4, che consentono l’attracco comodo e sicuro degli aeromobili. L’impianto di rilevamento incendi è composto da più di 50 mila punti di controllo, tra dispositivi di rilevamento di ogni tipo, sirene, pulsanti, moduli di controllo e monitoraggio e altri dispositivi, collegati a 42 unità di controllo antincendio XLS1000, 12 XLS80e e 12 FS90. Per quanto concerne l’elettricità e l’illuminazione, a parte i quadri di controllo di climatizzazione, i controllori Honeywell servono circa 35 mila punti di elettricità e illuminazione, distribuiti in diversi quadri di bassa tensione, in tutto l’aeroporto. L’apparato di gestione consumo energetico utenti, infine, prende in Grazie al sistema messo a punto con Honeywell il personale può supervisionare tutto l’aeroporto da un unico sistema di gestione centralizzato considerazione i consumi energetici di ogni utente dell’aeroporto (negozi, ristoranti ecc.), misurandoli mediante contatori di energia e gestendoli in modo centralizzato dal CGA, per poi poter emettere le fatture corrispondenti e realizzare studi e analisi dei consumi per future ristrutturazioni degli impianti, in caso fosse necessario. Benefici riscontrati Aena Aeropuertos gestisce in questo modo un aeroporto più sicuro, comodo, efficiente a livello energetico e produttivo. “Il nostro cliente si aspetta il meglio dai suoi sistemi di controllo, sia dal punto di vista del prodotto, sia da quello della qualità del servizio di manutenzione” ha chiarito Alex Navratil, supervisore locale di Honeywell. “Honeywell ha soddisfatto tutte le sue aspettative e per questo, da più di 30 anni, è partner dell’aeroporto, nonostante le crisi e i cambiamenti strutturali verificatisi nel tempo”. I punti chiave del progetto sono costituiti da: il sistema di controllo integrato; la possibilità di misurare i progressi nel funzionamento degli impianti; il sistema di gestione centralizzato; un’esecuzione competente e responsabile della manutenzione; la possibilità di reperire rapporti in tempo reale e cronologie; il miglioramento di comfort e sicurezza; l’adempimento della normativa; la possibilità di gestire investimenti a lungo termine. Aena Aeropuertos e Honeywell collaborano a Madrid-Barajas dal 1980. Nel corso degli anni Honeywell ha introdotto numerosi miglioramenti nelle strutture, prestando particolare attenzione alle necessità dell’aeroporto, a testimonianza della fiducia che il cliente ha sempre riposto nella società. Oggi, Honeywell continua a portare la propria esperienza, con nuove iniziative e soluzioni innovative. Il CGA (Centro di Gestione Aeroportuale) con parte del personale di manutenzione di Honeywell FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Honeywell Building Solutions 55 Fieldbus & Networks Building blocks di Paolo Ferrari*, Alessandra Flammini*, Emiliano Sisinni*, Francesco Venturini LA DIAGNOSTICA NON FA PIÙ PAURA INVESTENDO SIN DAL MOMENTO DELLA PROGETTAZIONE SULLA CONOSCENZA E SULL’UTILIZZO AD ALTO LIVELLO DELLE INFORMAZIONI DI DIAGNOSTICA, I VANTAGGI POSSONO ESSERE NOTEVOLI D a anni ci si sente ripetere che la diagnostica è l’arma vincente dei bus di campo, così potente e utile e indispensabile da meritarsi centinaia di articoli e anche qualche libro. E poi? E poi c’è la realtà. Nella nostra esperienza sul campo come Centro di Competenza Profibus e Profinet abbiamo visto tantissime situazioni reali, dagli impianti più tecnologicamente avanzati, ai siti produttivi meno automatizzati, ma quasi tutti con una caratteristica comune: diagnostica poca, incompleta e spesso ‘criptica’. La colpa è di solito da imputare a una serie di concause, come ad esempio (in ordine d’importanza): mancanza di procedure efficaci di gestione delle informazioni diagnostiche provenienti dai sensori/ attuatori a livello di sala controllo; disomogeneità dei significati della diagnostica proveniente da apparecchiature diverse; mancanza di informazioni diagnostiche relative all’infrastruttura del bus di campo (dove di solito si concentra il 90% dei problemi); e infine, informazioni diagnostiche semplicemente ignorate a partire dai livelli più bassi. Molte di queste situazioni sono dovute a mancanza di investimenti adeguati al momento della progettazione. In questo breve articolo, vorremmo mostrare come le condizioni al contorno siano oggi cambiate e come si può agire per migliorare la situazione attuale. Diagnostica: i motivi Un’unica richiesta accomuna gli impianti di processo e di manufacturing: massima disponibilità dell’impianto per la produzione. Questo significa ridurre al minimo le condizioni di errore, specialmente oggi dove la strumentazione di Safety è strettamente collegata al mondo dei bus di campo. Garantire un accesso rapido alle cause del guasto oppure un’efficiente attività di predizione dello stesso sono due dei modi migliori per aumentare la disponibilità. Da evidenziare anche il fatto che sistemi ridondati (che evitano le fermate dell’impianto in caso di guasti improvvisi) sono comunque pesantemente connessi a una gestione opportuna della diagnostica: senza la possibilità di diagnosticare lo stato degli apparati in hot stand-by le politiche di ridondanza possono portare a clamorosi malfunzionamenti. 56 Inoltre, la possibilità di accedere a informazioni aggiuntive all’interno del sensore non deve essere limitata all’analisi di errori, ma può essere efficacemente estesa anche a quei dati che permettono un corretto asset management dell’intero impianto. Il controllo diffuso della salute e dello stato dei componenti dell’impianto permette una corretta valorizzazione dell’attività produttiva con conseguente ammortizzazione dei costi. Naturalmente oggi lo sforzo è inglobare nell’attività di monitoraggio anche quelle parti di infrastruttura che fino a poco tempo fa non erano direttamente valutabili, come per esempio i cavi e la componentistica passiva/attiva. Fonte: www.sxc.hu ( ) Diagnostica: l’unificazione Namur NE107 Nell’automazione di processo avere delle informazioni di diagnostica coerenti provenienti dai dispositivi di campo rappresenta un notevole risparmio potenziale per quello che riguarda le fasi di normale funzionamento, manutenzione e riparazione. Oltre ai valori di processo, le apparecchiature da campo intelligenti possono fornire preziose informazioni sullo stato del dispositivo e del processo, ad esempio stato d’usura, necessità di materiali di consumo, numero di ore di funzionamento e altri stati specifici del processo. Ma le informazioni di diagnostica sono sempre utilizzabili? In genere le caratteristiche e il numero di informazioni specifiche di diagnostica variano da dispositivo a dispositivo secondo il fornitore, il tipo di sensore/misura e l’applicazione considerata. Inoltre, con l’aumentare dell’intelligenza all’interno del dispositivo, si tende a incrementare il numero di informazioni di diagnostica accessibili da remoto. E infine, molto spesso alcune informazioni possono essere importanti per l’operatore di processo, altre solo per il manuten- FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS tore, e in alcuni casi per entrambi: gli operatori devono controllare la disponibilità e la validità delle misure di processo, mentre la manutenzione e il personale di servizio controllano il corretto funzionamento dei dispositivi e, se necessario, individua il difetto e sostituisce apparecchiature. Qual è il modo migliore per razionalizzare la diagnostica? Una buona regola è quella di unificare in generale l’integrazione di segnali diagnostici, aggiungendo ciò che si ritiene essere un vantaggio molto importante: fornire informazioni ordinate in modo selettivo in base al ruolo ricoperto dal personale interessato. Namur, l’associazione internazionale degli utenti finali dell’industria di processo, ha pubblicato la raccomandazione NE 107 (“SelfMonitoring and Diagnosis of Field Devices”) che richiede che tutte le informazioni diagnostiche fornite dai dispositivi di campo debbano poter essere classificate nelle quattro categorie di stato unificate non proprietarie, al fine di fornire all’utente informazioni già pre-ordinate e evitare un overflow di informazioni inutili o inutilizzabili. NE107 raccomanda inoltre che l’associazione di eventi di diagnostica a ciascuno di questi quattro livelli di diagnosi possa es- solito li usa dopo che il guasto si è verificato), ma ne esistono anche versioni da lasciare stabilmente in impianto, collegate e attive 24 ore su 24. Errori e malfunzionamenti sono immediatamente e direttamente evidenziati in sala controllo e possono essere collegate al DCS tramite per esempio OPC. Addirittura, un paio di produttori (Procentec e Pepperl+Fuchs) propongono componenti di infrastruttura (repeater, coupler) dotati di funzioni di analisi avanzata in continua per i bus di campo Profibus e FF: in questo caso il monitoraggio risiede nell’impianto stesso. E questo è solo l’inizio, infatti l’avvento delle tecnologie real-time Ethernet ha portato anche nell’automazione gli strumenti di diagnostica utilizzati nei settori dell’ICT. Oggi le infrastrutture Ethernet dell’industria incorporano molto spesso le stesse tecnologie e gli stessi protocolli dei sistemi office per quello che riguarda gestione e ricerca dei guasti. Bus di campo industriali real-time Ethernet come ad esempio Profinet ed Ethernet/IP sono totalmente compatibili con Snmp, ossia permettono da un qualunque punto della rete una ricerca capillare e completa delle informazioni relative a guasti, disturbi e malfunzionamenti su qualunque porta (e quindi cavo) della rete. Significa poter monitorare in continuo Category Meaning Symbol Function check The output signal is temporarily invalid due to some type of ongoing work on the device, e.g. for maintenance. Manitenance Request Although the output signal is still valid, a function will soon be restricted due to operational conditions. Maintenance will be required soon. Out of Specification The device is operating outside of its specification, e.g., the permissible physical measurement range has been exceeded, and/or is operating under process conditions which may lead to deviations from measured values or setpoints. Failure The output signal is invalid due to malfunction in the device or its peripherals. Le quattro categorie di diagnostica Namur NE107 sere configurabile dall’utente in base alle particolari esigenze della propria applicazione. La NE107 è ad oggi adottata e implementata su dispositivi Profibus PA e Foundation Fieldbus H1, coprendo di fatto il 100% delle esigenze dell’automazione di processo. Per esempio, le apparecchiature Profibus PA dotate profilo PA 3.02 possiedono un meccanismo specifico che permette di rispettare le specifiche NE 107: le informazioni dettagliate di diagnostica vengono mappate sulle quattro categorie NE107 già nel dispositivo di campo da parte del fabbricante. Di conseguenza, vengono solo trasmesse informazioni strutturate di diagnostica identiche e, quando si sostituiscono dei dispositivi, non è necessario procedere a adattamenti o modifiche. Diagnostica: dettaglio fino al cavo Chi progetta impianti con bus di campo oggi si trova a disposizione componenti impensabili fino a pochi anni fa. Per i sistemi a bus di campo più diffusi (Profibus, CAN, FF, Modbus) sono oggi presenti sul mercato analizzatori diagnostici in grado non solo di decifrare il traffico ma anche di analizzare il livello fisico, mettendo in evidenza quelli che noi riteniamo essere le maggiori fonti di problemi: i cablaggi errati/deteriorati. Inoltre, da pochi anni questi strumenti diagnostici non sono più confinati alla valigia del manutentore (che di lo stato di tutta la rete gestendo anche degli storici in modo, per esempio, da evidenziare situazioni di ‘debolezza’ della rete causate da avvenimenti correlati. Grazie all’intrinseca struttura attiva dei componenti di rete Ethernet, la diagnostica viene resa pervasiva: dove c’è uno switch (managed) ecco che abbiamo un potenziale monitor diagnostico senza costi aggiuntivi. Permetteteci di evidenziare come l’uso di switch unmanaged (e quindi non dotati di protocollo Snmp) all’interno d una rete Ethernet industriale sia assolutamente sconsigliato e fortemente controproducente. Ancora spaventati? La verità è che non si ha paura delle cose semplici che si conoscono bene. Oggi tutti i maggiori produttori di strumenti e componenti per l’automazione forniscono pieno supporto alle più avanzate tecniche di diagnostica. Investendo sin dal momento della progettazione sulla conoscenza e sull’utilizzo ad alto livello delle informazioni di diagnostica, i vantaggi possono essere notevoli. Grazie ai nuovi standard Namur e alle tecnologie implementative, l’accesso alla diagnostica non conosce limiti pur rimanendo semplice. Non abbiamo più scuse. Nota: Gli autori sono dell’Università di Brescia, del Centro di Competenza Profibus/Profinet Csmt Gestione Scarl, e fanno parte del Comitato Tecnico Fieldbus&Networks (*) FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 57 Fieldbus & Networks ( ) Sicurezza RETI DI FABBRICA E SICUREZZA: LA CYBER SECURITY SE IN PASSATO I SISTEMI DI CONTROLLO INDUSTRIALI ERANO ISOLATI DAL MONDO ESTERNO, OGGI LA LORO COMMISTIONE CON L’IT AZIENDALE È SEMPRE MAGGIORE, DA QUI IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA di Giancarlo Carlucci, Massimo Daniele I sistemi informatici aziendali e i sistemi di controllo industriale sono stati culturalmente e fisicamente separati per decenni. Tradizionalmente le architetture dei sistemi di controllo erano sviluppate con tecnologia proprietaria e molto spesso erano isolate dal mondo esterno; come conseguenza, la protezione del sistema da agenti esterni non era una preoccupazione primaria. 58 Oggi invece il controllo dei processi è migrato verso sistemi aperti che utilizzano tecnologie standardizzate, come i sistemi operativi Microsoft Windows e i protocolli di rete Ethernet TCP/IP, al fine di ridurre i costi e migliorare le prestazioni. Inoltre, le comunicazioni dirette tra sistemi di controllo industriale e sistemi aziendali di gestione amministrativa si stanno facendo sempre più strette, al fine di migliorare l’efficienza operativa e FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS gestire le risorse di produzione in modo più conveniente. In particolare, Ethernet e i suoi protocolli TCP/IP forniscono ai sistemi di controllo dei processi industriali nuove e attraenti funzionalità, quali applicazioni integrate in rete attraverso dispositivi intelligenti, PLC con Web server incorporati per l’accesso remoto, connettività wireless, accesso remoto per la manutenzione, software per la gestione automatizzata, controllo distribuito, accesso immediato a informazioni da altri sistemi aziendali ecc. Questa evoluzione tecnologica ha potenzialmente esposto i sistemi di controllo industriali a vulnerabilità e attacchi informatici che precedentemente interessavano solo i sistemi IT. Per questo, il problema della sicurezza dei sistemi industriali è sempre più sentita oggi; ad esempio, negli USA queste esigenze hanno portato alla definizione di standard quali Nerc CIP002, imposto dall’ente regolatore per il settore infrastrutture elettriche, oppure di linee guida come ISA-SP99, che indica come sviluppare e misurare i livelli di sicurezza dei sistemi hardware e software. I sei punti per una rete sicura Secondo il Bcit (British Columbia Institute of Technology di Vancouver in Canada - E. Byres 2008) i virus informatici si diffondono in ambito industriale per il 49% attraverso i PC e più in generale L’offerta PlantStruxure di Schneider Electric si sviluppa proprio come soluzione per l’integrazione di ogni livello del processo produttivo di un’azienda tramite supporti esterni, utilizzati per lo sviluppo o la manutenzione dei sistemi (per esempio le chiavette USB). Solo il 17% delle ‘infezioni’ informatiche deriva da una connessione diretta alla rete Internet. Inoltre, secondo il database del Risi (The Repository of Industrial Security Incidents), che raccoglie gli incidenti informatici relativi alla cyber-security, il 75% degli incidenti è di natura non intenzionale. Detto questo, la protezione dei beni strumentali e delle persone è responsabilità dell’utente finale, che deve adottare gli standard di sicurezza migliori sul proprio sistema. È invece responsabilità del fornitore di tecnologia fornire le raccomandazioni e le metodologie da seguire per integrare nei prodotti e nelle soluzioni adottate le soluzioni di sicurezza necessarie. PlantStruxure, l’offerta di Schneider Electric per il process ed energy management, nasce e si sviluppa appositamente come soluzione per l’integrazione di ogni livello del processo produttivo di un’azienda, attraverso il networking basato su Ethernet TCP/ IP, vera e propria spina dorsale per la connessione dal sistema MES (e ERP) allo strumento di campo. Questa piattaforma risponde ai requisiti di sicurezza contro le intrusioni attraverso l’approccio DiD (Defence in Depth) che si sviluppa su sei principi cardine. Prima di tutto la realizzazione di un ‘se- curity plan’, per indicare le vulnerabilità del sistema, le procedure e le politiche adottate dallo stesso sistema per il recovering dell’eventuale incidente. La fase di design è la più importante, in quanto incide fortemente su quelle che sono le prestazioni dell’infrastruttura, il suo mantentimento e lo sviluppo futuro. Il secondo passo riguarda la ‘netwotk separation’, ossia attuare una piena separazione tra l’automazione di processo e controllo del sistema (Iacs) e altre reti interne o esterne attraverso la creazione di zone delimitate (VPN) da firewall o router, limitando così il traffico dati in entrata e in uscita a quello essenziale e autorizzato. Per la ‘perimeter protection’ si possono utilizzare firewall di terza generazione (stateful inspection) al posto di firewall di seconda generazione (proxy), salvaguardando i punti nevralgici dell’infrastruttura di rete. Con la ‘network segmentation’ si autorizza solo il trafFEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS fico dati essenziale all’interno di ogni segmento della rete, utilizzando la giusta architettura per la connessione dei dispositivi di campo, i giusti prodotti per la connettività e i giusti servizi integrati (come Snmp V3). Segue la ‘device hardening’, ossia l’impiego di dispositivi intelligenti che implementino e distribuiscano servizi o più in generale controlli, direttamente sul campo. Infine, ‘Monitoring&Update’ L’offerta PlantStruxure di Schneider Electric si sviluppa proprio come soluzione per l’integrazione di ogni livello del processo produttivo di un’azienda indica la continua supervisione e aggiornamento dell’infrastruttura di rete attraverso update sui prodotti e sulle soluzioni, nonché l’evoluzioni tecnologiche e delle relative competenze. Tutto questo implica che le aziende siano sempre più diligenti nello sviluppare e proteggere i loro business attraverso piattaforme hardware e software in grado di evolversi coerentemente con gli standard di mercato e sfruttando le opportunità d’integrazione e sicurezza che le tecnologie IT indiscutibilmente possono portare ai sistemi di automazione. Schneider Electric 59 TRACCE DA SEGUIRE... di Mariano Severi LE TECNICHE DI LOCALIZZAZIONE OUTDOOR SONO OGGI NORMALMENTE IMPIEGATE IN SVARIATI AMBITI, L’INDUSTRIA È PERÒ PIÙ INTERESSATA ALLA LOCALIZZAZIONE INDOOR L a diffusione su larga scala in ambito consumer di navigatori alle illustrazioni delle opere esposte senza bisogno di una audio-guida. satellitari e sistemi di geo-localizzazione in tempo reale ha Di contro, i gestori degli edifici pubblici potrebbero ottimizzarne l’orgaormai reso familiare a tutti la tecnologia GPS (Global Posi- nizzazione; in un centro commerciale potrebbero identificare i percorsi tioning System). Partito nel 1973 per superare i limiti dei tra- più frequentati o tracciare le abitudini dei visitatori per pianificare medizionali sistemi di navigazione, il progetto GPS è diventato glio le iniziative speciali e di marketing, allo scopo di incrementare la completamento operativo nel 1994 anche per scopi civili. È corrente- soddisfazione del cliente e, di conseguenza, le vendite. mente gestito dal Governo americano e si basa su una costellazione di satelliti che inviano segnali al ricevitore di terra per consentirgli la La localizzazione indoor geo-referenziazione. È certamente il sistema più diffuso, ma vi sono IPS (Indoor Positioning System) è l’acronimo sotto il quale si possono raccogliere tutti i sistemi di localizzazione in amanche altre iniziative analoghe portate avanti al bienti chiusi. Spesso il termine viene usato unitadi fuori degli Stati Uniti. Tra queste, una delle mente all’altro acronimo Rtls (Real Time Locating più interessanti è Galileo, condotto dall’Unione System), che dovrebbe però rappresentare, più Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea, che nello specifico, i sistemi conformi allo standard dovrebbe raggiungere la precisione di localizISO/IEC24730, basato su tag attivi e protocollo zazione di 1 m. Il progetto è agli inizi: i primi di comunicazione wireless a 2,4 GHz. In realtà, quattro satelliti della costellazione sono stati essendo questo un campo di ricerca piuttosto messi in orbita nell’ottobre 2011. Sebbene utile recente, non si è ancora affermato un vero e proin diversi settori e soprattutto come ausilio alla Fonte: www.extremesoftware.it prio standard, nemmeno de facto, vi sono però navigazione, la tecnologia di localizzazione sadiverse soluzioni che fanno uso di diverse tecnotellitare è tuttavia limitata all’impiego su aree logie. Una delle più semplici è forse quella del aperte e con una risoluzione nella localizzazione ‘dead reackoning’ o determinazione del punto che attualmente è dell’ordine di qualche metro. L’ampia diffusione dei sistemi di stimato. L’idea di base è che il tag agganciato Non può invece essere adottata per gli ambienti geo-localizzazione ha reso familiare a tutti la tecnologia GPS (Global all’oggetto (o persona) da tracciare sia dotato di chiusi, prevalentemente a causa della debolezza Positioning System) sensori inerziali come accelerometri, giroscopi, del segnale ricevuto. Proprio in questo tipo di applicazioni, però, si è visto di recente un interesse crescente da parte magnetometri o altimetri. La posizione può quindi essere determinata delle industrie e non solo. Basti pensare che Google Maps, in una delle sulla base degli spostamenti rilevati da questi, una volta che siano noti ultime revisioni rilasciate per i dispositivi mobile, ha incluso mappe di il punto di partenza, segnalato manualmente o mediante, per esempio, alcuni edifici pubblici. Le possibilità di applicazione sono infinite: si po- GPS, e la mappa dell’area locale. I vantaggi principali di tale metodo trebbero ottimizzare i percorsi all’interno di un megastore in funzione consistono nell’assenza di un’infrastruttura di rete di sensori esterni, nell’elevata accuratezza, nella prontezza nella risposta e, soprattutto, della lista di cose da acquistare, oppure programmare la visita in un museo accedendo automaticamente dal proprio dispositivo portatile nella tutela della privacy. Il tag infatti non deve scambiare informazioni 60 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Fonte: Impronte (Marco Caccia) milotec.tumbir.com Fieldbus & Networks Qualche alternativa Gli stessi principi di localizzazione mediante rete WiFi prima indicati si possono applicare a una rete di dispositivi Bluetooth, Zigbee o di tag Rfid attivi. Il vantaggio, nel caso di una rete Bluetooth, è che i punti di accesso sono tipicamente più diffusi sull’area, a causa del range di copertura più basso, per cui è possibile ottenere una localizzazione più precisa. Lo svantaggio principale è la lentezza della misura, legata ai tempi delle procedure di ‘enquire’ e ‘paging’ dello standard Bluetooth. Piuttosto pronta è invece la risposta di una rete Zigbee, tipicamente inferiore a 30 ms. Sistemi di localizzazione mediante tale tecnologia forniscono inoltre eccellenti prestazioni in condizioni critiche, grazie all’utilizzo del protocollo Ieee 802.15.4, e supportano architetture tolleranti a fault. Il supporto per reti mesh self-heating complesse assicura poi un’ampia copertura dell’area locale, mentre la bassa dissipazione di potenza garantisce un’elevata autonomia dell’alimentazione a batteria. Scarsa immunità ai problemi d’interferenza e la necessità di un numero elevato di rivelatori a causa del corto raggio della connessione Zigbee sono invece i principali svantaggi. Non trascurabili, come nel caso delle altre soluzioni wireless viste, sono poi i problemi di sicurezza e affidabilità delle reti stesse, che potrebbero rendere il servizio non disponibile in condizioni critiche o sotto attacco. Se si adottano invece tag Rfid attivi, la rete di sensori finisce per essere dedicata all’applicazione, perciò può essere protetta come meglio si ritiene; di contro, ciò comporta la dipendenza dal fornitore e la non interoperabilità di diverse soluzioni, come conseguenza di una mancata standardizzazione. Reti di localizzazione Rfid con tag attivo possono operare, oltre che Fonte: www.zeusnews.it Fonte: Impronte (Marco Caccia) milotec.tumbir.com con altri sensori durante il tragitto, quindi non potrà essere registrato da altri. Gli svantaggi principali sono, invece, prevalentemente dati dall’elevato consumo di potenza del tag per le misure e l’elaborazione dei dati, che riduce l’autonomia nelle applicazioni con alimentazione a batteria, dalla complessità delle compensazioni dei drift nelle misure di velocità e direzione degli spostamenti, dalla necessità di una determinazione accurata della posizione di partenza. Un metodo diverso si basa sulla tecnica di ranging Rssi (Received Signal Strength Indicator) applicata a una rete WiFi eventualmente presente nell’area locale. L’idea di fondo è misurare l’intensità del segnale trasmesso tra il tag associato all’oggetto e uno o più punti di accesso alla rete. La potenza di tale segnale decresce infatti con la distanza dalla sorgente. Il sistema può operare in modalità client o server. Nel primo caso, il tag capta il segnale di beacon emesso periodicamente dagli access point e ne misura la potenza, nel secondo invece invia ai punti di accesso un messaggio proprietario o standard, anche una ‘probe request’, e sono questi a determinare l’attenuazione del segnale. In entrambi i casi le misure di potenza sono inviate a un centro di elaborazione demandato a determinare la posizione del tag. Vi sono diversi metodi di elaborazione per questo. Il più semplice è quello di associare al tag la posizione del punto di accesso corrispondente al segnale d’intensità maggiore. Più preciso è però il metodo di trilaterazione, che utilizza le distanze da tre diversi punti di accesso per triangolare la posizione. In alternativa (metodo ‘fingerprint match’) il nodo centrale può disporre di un database dove sono registrate le attenuazioni dei segnali provenienti da diversi punti di accesso in diversi punti dell’area. Confrontando i valori misurati con i dati nel database è possibile stimare la posizione corrente. Nelle soluzioni più complesse, poi, alla rete di punti di accesso WiFi si può affiancare una rete di tag di calibrazione e segnalamento, posizionati in locazioni fisse e note, che consentono di correggere le misure di attenuazione del tag in movimento. Il vantaggio principale di un sistema di localizzazione mediante rete WiFi è il costo decisamente inferiore, in quanto non sono richieste installazioni ad hoc: la rete è già esistente e utilizzata per altri scopi. Poi non è necessario un tag specifico, in quanto l’applicazione può essere installata anche su un normale dispositivo mobile dotato di connettività wireless. Se si trascura il carico di dati imposto alla rete WiFi per la comunicazione tra punti di accesso e tag e il fatto che le reti stesse non siano pensate all’origine per tale scopo, quindi non consentano un’elevata accuratezza di localizzazione, gli svantaggi principali della tecnica appena descritta derivano dalle limitazioni del metodo di ranging Rssi adottato. Effetto doppler, fenomeni di aliasing e fading da cammino multiplo, oltre alle variazioni delle condizioni ambientali di temperatura e umidità, influiscono significativamente sulla bontà della misura di attenuazione del segnale e riducono la precisione della localizzazione. Il problema può in parte essere risolto adottando un metodo di ranging alternativo, come quello del Tdoa (Time Difference Of Arrival), ma in questo caso il parametro determinante per l’accuratezza della misura diventa la latenza di risposta al punto di accesso e nasce la necessità di specializzazione della rete WiFi. La geo-localizzazione è utile in diversi settori, soprattutto come ausilio alla navigazione, ma il suo uso è limitato ad aree esterne e aperte sulla base di misure Rssi, mediante stime del tempo di volo (Time Of Flight), del tempo di arrivo (Time Of Arrival) o dell’angolo di arrivo (Angle Of Arrival) del segnale. Sul metodo Rssi sono invece basati i sistemi che utilizzano Rfid passivo. Nell’architettura distribuita l’area locale è popolata da una rete di ricevitori Rfid e da un trasmettitore utilizzato per energizzare il tag passivo. Negli schemi ad accoppiamento stretto, invece, sono presenti più dispositivi interrogatori, impiegati per misurare la distanza del tag da loro. I vantaggi principali di tali reti Rfid con tag passivo sono la buona accuratezza, inferiore anche a 1 m, il basso costo del tag e la possibilità di integrare questo in praticamente ogni tipo di oggetto. Tuttavia, la tolleranza ambientale di tali dispositivi è piuttosto scarsa, la banda nella quale operano, tra 860 e 960 MHz nello spettro ISM, è piuttosto affollata e manca una standardizzazione di fondo che ne favorisca la diffusione. Nel caso delle architetture ad accoppiamento stretto, poi, il traffico di rete generato è piuttosto elevato e sono richieste capacità estese per l’elaborazione dei dati per la localizzazione. Oltre ai metodi appenda descritti ve ne sono altri che utilizzano tecnologie basate su comunicazioni UWB o segnali acustici. Nel primo caso, per esempio, il tag invia periodicamente una serie di impulsi con frequenza tipicamente inferiore a 100 MHz, che vengono rilevati dai sensori di posizione dislocati nell’area. La posizione del tag viene quindi stimata mediante metodi AOA, Tdoa o TOA. L’utilizzo di segnali a banda ultra-larga permette in questo caso di ottenere un’elevata risoluzione della localizzazione, fino anche a qualche centimetro, assicura l’operatività anche in ambienti dove siano presenti materiali riflettenti, come nelle installazioni manifatturiere, e non soffre d’interferenza con altre applicazioni radio. Risulta inoltre immune a fading da cammino multiplo, tuttavia è necessaria una visibilità diretta (‘line of sight’) tra i diversi ricevitori o una loro connessione mediante cavo. Fonti: www.wikipedia.org, Ajay Malik, “RTLS For Dummies”, Wiley Publishing, 2009 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 61 L’ irrompere sulla scena della comunicazione industriale di protocolli Ethernet-based anche per applicazioni di controllo di processo e manufatturiero ha fatto sì che si prospettino all’orizzonte nuove applicazioni in termini di reti, in particolare si rendono possibili le cosiddette reti ‘ibride’. Con rete ibrida si intende una rete industriale multiprotocollo che condivide un’infrastruttura comune. Il grande vantaggio offerto dalle reti ibride è quello di avere un’unica infrastruttura di rete sulla quale appoggiare l’intero traffico, pur mantenendo le prestazioni attese da ciascun protocollo. Questo ovviamente è possibile unicamente usando come mezzo fisico Ethernet, che garantisce una larghezza di banda sufficiente per la coesistenza multiprotocollo e che assicura le prestazioni. Per verificare queste ultime, nel laboratorio MaiLab dell’Università di Genova è stata costruita una rete ibrida di prova che supporta i seguenti protocolli con esigenze di realtime: IEC 61850 (standard per la comunicazione delle sottostazioni elettriche) e Profinet I/O (standard per l’automazione industriale); a questi due protocolli è stato aggiunto del traffico non realtime di tipo TCP/IP proveniente da videocamere per la sicurezza. Una rete di questo genere rappresenta la soluzione più semplice ed economica per integrare tutti i mondi che possono essere presenti in un’azienda: controllo di processo, supervisione della distribuzione elettrica e sistemi di sicurezza. www.blog.caplinked.com Fieldbus & Networks COESISTENZA… FRA LE RETI LE RETI DI COMUNICAZIONE IBRIDE SI PRESENTANO COME LA ‘NUOVA GENERAZIONE’ DELLA COMUNICAZIONE INDUSTRIALE di Micaela Caserza Magro*, Paolo Pinceti * precludere le prestazioni realtime richieste dai protocolli stessi, oltre a garantire il funzionamento dei diversi protocolli senza provocare malfunzionamenti o fermate. L’interesse per le reti ibride è molto forte in quanto il loro impatto è notevole sulle architetture e le installazioni future. Rappresentano infatti la migliore soluzione per l’implementazione delle reti di comunicazione: utilizzo di un’unica infrastruttura, semplificazione del cablaggio e, soprattutto, uniformità della tipologia d’infrastruttura sull’intero impianto industriale. Come anticipato, la rete ibrida di test è stata configurata utilizzando i due protocolli industriali realtime IEC 61850 e Profinet I/O, questo Fig. 1 - Struttura dello standard IEC 61850 Le reti ibride permette di integrare sulla stessa Una rete ibrida utilizza un’infrastruttura Ethernet condivisa per la trarete tutti i componenti tipici di un sistema di automazione: Scada, PLC smissione di protocolli di comunicazione diversi. Lo scopo del lavoro e/o SoftPLC, switch Ethernet, dispositivi di I/O interfacciati con un qui presentato è verificare se due o più protocolli Ethernet-based posprotocollo di comunicazione industriale, in questo caso Profinet I/O, sono coesistere sulla stessa infrastruttura di comunicazione senza dispositivi elettrici intelligenti (IED) interfacciati con un protocollo di 62 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS www.blog.caplinked.com comunicazione industriale dedicato, in questo caso IEC 61850. I vantaggi per gli utilizzatori di una rete ibrida sono costituiti dal disporre di un’architettura di rete molto semplice; un’infrastruttura di rete condivisa, con utilizzo di cavi standard; componenti di rete standard; possibilità d’integrazione di altre applicazioni (ERP, streaming video dalle telecamere di videosorveglianza ecc.). Infine, ogni protocollo funziona in modo nativo e non vi è bisogno di inserire nell’infrastruttura di rete gateway o interfacce di comunicazione che possono ridurre le prestazioni temporali del protocollo. I protocolli implementati: IEC 61850 Lo standard IEC 61850 è nato con lo scopo di eliminare la grande quantità di cablaggi tradizionali presenti in una sottostazione elettrica. Supporta due tipologie di comunicazione: lo scambio dati realtime necessario per le funzioni d’intervento delle protezioni e controllo; la comunicazione off-line necessaria per la configurazione, parametrizzazione e diagnostica dei dispositivi in campo. IEC 61850 è in realtà una famiglia di dieci standard, ognuno dedicato alla descrizione e standardizzazione di una particolare funzione e alla descrizione dei test di conformità. IEC 61850 definisce anche i livelli 1 e 2, che sono quelli Fig. 2 - Struttura di un nodo logico Ethernet sia rame sia ottico. Oltre ai primi due livelli fisico e data link lo standard definisce il linguaggio di programmazione che deve essere utilizzato per la configurazione degli IED, chiamato SCL (Substation Configuration Language) basato su XML e che permette di descrivere, in modo standardizzato, tutti gli equipment della sottostazione e delle interconnessioni. A questo si aggiunga che per ottenere un meccanismo affidabile di comunicazione è necessario definire in maniera rigorosa il modello dei dati utilizzati. Proprio per questo motivo il core dello standard consiste nella definizione delle strutture dati, delle metodologie per accedervi e di come queste collezioni possono essere assemblate. Con queste basi diventa anche molto facile garantire l’interoperabilità tra componenti, infatti, definendo a priori le informazioni e i metodi per accedervi, ogni dispositivo può facilmente lavorare con qualsiasi altro nodo della rete. Questa metodologia proviene dal mondo dell’informatica, in cui la definizione delle classi e dei rispettivi attributi e metodi rappresenta la base per la generazione di un programma ben strutturato. Come descritto nella sezione 5 le varie funzionalità della sottostazione vengono suddivise in una serie di nodi logici (Logical Node). Ogni nodo logico si compone delle classi di dati definite nella sezione 7. Le Common Data Class (CDC) contengono una serie di attributi con una semantica prefissata e con una metodologia di scambio predefinita. L’insieme dei nodi logici costituisce il Logical Device, ovvero la rappresentazione logica di un dispositivo reale, per esempio una protezione. Lo standard nella sezione 7 prevede l’utilizzo di quattro classi elementari, con i quali è possibile modellare qualsiasi tipo di dispositivo lo- gico. Le regole per unire questi blocchi sono derivate direttamente da quelle utilizzate per la composizione delle classi. ‘Server’ rappresenta il comportamento visibile verso l’esterno di un device. Un server ha il ruolo di gestire la comunicazione con i client device e inviare informazioni, per esempio le misure campionate, agli altri server. ‘Logical Device’ (LD) contiene le informazioni gestite e condivise tra diverse applicazioni residenti nel device stesso, chiamate Logical Node. ‘Logical Node’ (LN) contiene le informazioni necessarie all’implementazione della funzione a cui il logical node fa riferimento. ‘Data’ rappresenta il valore d’interesse con tutti gli attributi che servono a descriverlo. Si può accadere ai dati all’interno di un LN in due modi: attraverso un meccanismo di tipo client-server (Gomsfe - Generic Object Model for Substation and Feeder Equipment) utilizzando un generico browser Web (comunicazione di tipo non realtime); attraverso un meccanismo di tipo publisher-subscriber (Goose - Generic Object Oriented Sub- Fig. 3 - Tipologie di comunicazione supportate da PNIO station Events) per la comunicazione realtime. Questo meccanismo permette di inviare i dati ogni 4 ms in forma di broadcast; i dati che vengono trasmessi sono raggruppati all’interno di un data set. I protocolli implementati: Profinet I/O Profinet I/O è un protocollo di comunicazione per il controllo dei dispositivi remoti da campo impiegato nel settore dell’automazione industriale. Ha come peculiarità quello di essere stato progettato per rispondere ai requisiti provenienti dall’automazione dei processi manifatturieri, in cui i vincoli temporali e di realtime sono stringenti. Pertanto, le prestazioni di Profinet I/O devono essere in termini di tempi di risposta e di numero di oggetti con cui scambiare i dati. Proprio per queste peculiarità è uno switched Ethernet, che garantisce le prestazioni migliori in termini di risposta temporale. Sua caratteristica principale è supportare tutti i tipi di comunicazione: non realtime, realtime (RT) e realtime isocrono (IRT), per questo è adatto anche a essere impiegato in applicazioni in cui sono richieste prestazioni di hard realtime. Al momento attuale Profinet I/O trova il suo naturale campo di applicazione nell’ambito del motion control e per creare una backbone ad alta velocità nel mondo del controllo di processo; si prefigge l’obiettivo di trasmettere i dati su un’infrastruttura Ethernet convenzionale (switched), mantenendo però i requisiti prestazionali richiesti dalle applicazioni per cui è nato. I meccanismi che permettono a Profinet I/O di garantire le prestazioni temporali necessarie, oltre a supportare traffico non RT, possono essere così riassunti: assegnazione di priorità ai dati che vengono scambiati, accessi differenziati di sistemi di controllo diversi allo stesso device in campo, descrizione delle funzioni di comunicazione di ciascun device di campo in un file standard GSDml (analogo al file GSD per i device Profibus, ma scritto utilizzando il linguaggio XML) e utilizzo di un meccanismo di scambio dati di tipo provider-consumer. Le varie classi di comunicazioni gestite in Profinet I/O sono state divise in quattro categorie. La categoria ‘Non-RT’ viene considerata per la FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS 63 Fieldbus & Networks al di sotto del µs, così facendo si conosce l’istante pressoché esatto d’invio e ricezione di un telegramma IRT-Top. Il determinismo ottenuto prevede precisioni di sincronismo maggiori gestite direttamente dall’hardware. Una stazione (master Sync) ha il compito di inviare il telegramma alle altre stazioni appartenenti al dominio di sincronizzazione. La conoscenza della topologia di rete è fondamentale per la determinazione dei ritardi di trasmissione e, in caso di modifiche sulla topologia o sui rapporti di comunicazione, è necessario riprogettare la configurazione. La rete di prova Fig. 4 - La rete di prova trasmissione di dati di configurazione o per implementare cicli con periodo maggiore ai 100 ms, che tollerino fino al 100% di variabilità. Per la comunicazione si fa affidamento su protocolli standard quali TCP e UDP. Vengono supportati anche servizi ICT, come la gestione della rete Dynamic Host Configuration Protocol (Dhcp), diagnosi di rete Simple Network Management Protocol (Snmp), accesso remoto tramite Web Hyper Text Transfer Protocol (http) e funzioni di posta elettronica. La ‘RT Classe 1’ può realizzare cicli di pochi ms, tipicamente 1-64 ms, a La rete di test messa a punto da MaiLab si compone di una rete Profinet, uno Scada, un SoftPLC e un dispositivo Sineax CAM IEC 61850. La rete Profinet consta di una valigia demo di Gfcc (Genoa Fieldbus Competence Centre) contenente uno switch Siemens Scalance X208, quattro Profinet IO collegati in linea, l’alimentazione e i cablaggi. Il SoftPLC è Straton, un software prodotto da Copa-Data che permette di interfacciarsi a molti dispositivi che parlano diversi protocolli. Il PC sul quale è installato Straton è collegato allo switch Scalance tramite un cavo Ethernet. Straton viene utilizzato come master per configurare i dispositivi della rete Profinet e per ricevere e pilotare le variabili degli stessi. Viene anche impiegato per simulare una protezione Siprotec che si interfaccia tramite IEC 61850. Questo è possibile in quanto Straton implementa il server 61850 e non solo la funzione di client. È stato quindi possibile tramite il file SCL creare il server 61850 che simula il dispositivo e permette di modificare i valori delle variabili. Lo Scada utilizzato è Zenon, sempre prodotto da Copa-Data, che si collega a Straton e riceve le variabili della protezione visualizzandole su un sinottico a video e consente di effettuare comandi per pilotare la Fig. 5 - Rete di test no.1 Fig. 6 - Rete di test no.2 variabilità contenuta (15%) e si basa sullo standard Ethernet 802.1Q in cui i dati vengono trasmessi tramite telegrammi Ethernet con priorità; per l’implementazione è sufficiente hardware Ethernet standard. Nella ‘RT Classe 2’, invece, chiamata anche ‘IRT-Flex’, i frame vengono trasmessi con o senza sincronizzazione, andando a comportarsi come la Classe 1. La sincronizzazione consente tempi di ciclo di 1 ms e tutti i telegrammi possono essere inviati e ricevuti in una finestra temporale definita in fase di progetto e riservata al solo traffico IRT-flex. Il jitter massimo si attesta sui 10 µs; l’instradamento dei messaggi è fatto in base all’indirizzo MAC e serve hardware Asic per la sincronizzazione. Infine, la categoria ‘RT Classe 3’, denominata ‘IRT-Top’ è la più performante, riservata ad applicazioni di motion control. Rispetto alla Classe 2 si ha una più stringente pianificazione temporale del traffico, ottenuta tramite la sincronizzazione tra il livello di rete e l’applicazione software che gestisce i dati. Il ciclo è selezionabile da un minimo di 250 µs a un massimo di 4 ms con intervalli di 125 µs. Il jitter è garantito ben protezione. Zenon si collega anche a un convertitore di misure elettriche Sineax CAM 61850 e, sempre attraverso il sinottico, ne visualizza lo stato. Allo switch Scalance sono quindi collegati: il PC che esegue il runtime di Zenon e Straton, la rete Profinet I/O composta dai quattro dispositivi collegati in linea, il dispositivo Sineax CAM. La creazione della rete è avvenuta in tre fasi. All’inizio è stata creata la rete 61850 comprendente Zenon e Straton, poi è stata aggiunta la sottorete Profinet I/O, infine sono stati effettuati dei test per controllare se i due mondi riuscissero a comunicare. Utilizzando Straton è stata simulata la protezione partendo dal SCL file e creando un server 61850 che rende disponibili le variabili della protezione stessa al client Zenon, che si collega al server tramite il driver IEC 61850[6] implementato da Copa-Data. Tramite l’editor di Zenon è stato creato il sinottico che mostra a video lo stato della protezione, riportando in tempo reale i valori delle variabili stVal, q e t; inoltre, è stata creata un’interfaccia per comandare la protezione. Lo stesso sinottico viene utilizzato per 64 FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION 2 a SOLUZIONI PER I MONDI DELL’INDUSTRIA E DELLE UTILITIES Edizione Fiera Milano Media presenta la II° edizione dell’evento dedicato alla sensoristica e alla strumentazione di pprocesso. & – Sensors & Process Instrumentation è dedicata a manager, tecnici e ricercatori che operano in settori quali Oil & Gas, Produzione di Energia, Trattamento delle Acque, Siderurgico e Metallugico, Chimico, Farmaceutico, Alimentare, Cartario, Minerario, Lavorazione della Gomma, della Plastica, del Vetro, della Ceramica. La mostra-convegno proporrà un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi e soluzioni che trovano applicazione negli impianti industriali e nelle utilities: sensori, trasduttori, trasmettitori, indicatori, valvole di regolazione, registratori, regolatori, controllori, attuatori, strumenti e sistemi completi per la misura di tutti i parametri di processo. Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio speciale sarà dedicato alla strumentazione per l’analisi e il laboratorio: apparecchiature e strumenti per determinare il pH, la torbidità, la conducibilità, la presenza di ossigeno, analizzatori di TOC, titolatori, gascromatografi, spettrofotometri, densimetri e viscosimetri, campionatori ecc. SPI SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION SPI & SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION • 1 DAY EVENT • LE AZIENDE LEADER DI SETTORE • SESSIONE PLENARIA E WORKSHOP • I MIGLIORI ESPERTI E SPECIALISTI ORGANIZZATO DA: IN COLLABORAZIONE CON: Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/sepi La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet LA MOSTRA PATROCINIO RICHIESTO A: In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. IL CONVEGNO Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. I CONTENUTI Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito. 26 GIUGNO 2013 - MILANO Per informazioni: Tel. 02 49976518 – 02 49976533 – Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/sepi MEDIA PARTNER: Fieldbus & Networks monitorare il dispositivo Sineax CAM, riportando in tempo reale i valori delle variabili di stato stVal, q e t dei digital input del dispositivo. Alla rete 61850 è stata collegata la rete Profinet I/O aggiungendo e configurando i dispositivi in Straton. In questo modo, Straton ha sia le variabili della rete 61850, sia quelle dei dispositivi Profinet I/O (I/O digitali). Si è quindi passati a creare una logica tra le variabili delle due reti in modo che potessero comunicare tra loro. La logica implementata ha il fine di integrare i due mondi, così un comando Profinet I/O su un bit di input va a pilotare un interruttore della protezione 61850 che, a sua volta, comanda un bit di output di un dispositivo Profinet I/O. Una volta completata la parte di cablaggio e configurazione della rete si è passati a testare se la rete e la logica implementata permettessero l’integrazione tra i due protocolli e la comunicazione tra i diversi dispositivi. I risultati ottenuti Sono state realizzate tre architetture di rete con diversi livelli d’integrazione e in ognuna di esse è stato possibile configurare, comandare e monitorare i dispositivi periferici. Le configurazioni testate variano Profinet comunica con i quattro dispositivi Profinet, mentre lo Scada comunica con il dispositivo Sineax CAM; la comunicazione tra lo Scada e il server 61850 avviene all’interno del PC. Questa configurazione si differenzia molto dalla precedente, in quanto in questo caso il SoftPLC contiene sia le variabili 61850 della protezione Siprotec, sia le variabili della rete Profinet I/O; ciò permette di realizzare a livello di SoftPLC delle logiche di scambio dati tra le due reti. Si tratta di un’architettura di rete meno comune, in quanto sullo stesso PC si hanno sia la parte supervisione, sia la parte di controllo. È il passaggio intermedio verso la prossima configurazione testata, che prevede la divisione dello Scada e del SoftPLC su due PC. Rete di test 3: questa configurazione differisce dalla precedente in quanto è stata divisa la parte di supervisione, ora installata sul secondo PC, dalla parte di controllo, che risiede sull’altro PC. In questo modo, si torna a un’architettura simile a quella della prima configurazione. Questa configurazione però permette un controllo superiore sulla rete rispetto alla prima, nella quale il PLC era in grado di gestire solo la rete Profinet: in questo caso, utilizzando il SoftPLC che ha a disposizione il driver per IEC 61850, si possono gestire i dispositivi che si interfacciano ai due protocolli facendoli interagire. Conclusioni Quanto descritto dimostra come sia possibile integrare tra di loro i due protocolli Profinet I/O e IEC 61850 sulla stessa rete ibrida. È stato anche mostrato come sia possibile ottenere differenti livelli d’integrazione tra i due protocolli. Le possibilità architetturali offerte dalle reti ibride sono svariate, anche se le tre riportate e studiate sono quelle di maggiore interesse per le applicazioni industriali. Inoltre, le archi- Fig. 7 - Rete di test no.3 dalla semplice coesistenza tra i due protocolli sulla stessa rete, alla possibilità di realizzare logiche d’interscambio dei dati provenienti dalle periferie interfacciate con i due diversi protocolli. Rete di test 1: nella prima configurazione viene utilizzato il PLC nativo Siemens Simatic s7-300 della valigia PN1 per generare traffico di rete Profinet. Il PLC configura la rete Profinet I/O assegnando gli indirizzi IP ai dispositivi e configurando gli stessi; il programma che viene eseguito dal PLC forza anche gli output dei dispositivi in modo periodico. Alla rete Profinet è stato collegato il PC con Zenon e il dispositivo Sineax CAM con le configurazioni precedentemente. In questa configurazione, attraverso lo switch passano sia il protocollo IEC 61850, sia Profinet I/O, ma i due protocolli non condividono lo stesso cavo Ethernet per comunicare. I dispositivi sono nella stessa rete ma non vi è comunicazione tra la parte Profinet I/O e la parte 61850. Questa configurazione corrisponde a un’architettura che separa la parte di automazione da quella di supervisione, come avviene negli impianti tradizionali. Permette al PLC di eseguire il proprio ciclo, andando a scrivere e leggere sugli I/O periferici, e allo Scada di monitorare il dispositivo Sineax CAM, ricevendo con comunicazione spontanea le variazioni di stato delle variabili acquisite. Rete di test 2: con questa configurazione si è andati a sostituire il PLC Siemens con un master Profinet implementato con SoftPLC ed è stata aggiunta la protezione Siprotec, simulata sempre tramite Straton utilizzando il server IEC 61850. Con questa configurazione si ha il passaggio di entrambi i protocolli sul cavo Ethernet uscente dal PC verso lo switch; il master 66 Fig. 8 - Architettura di rete ibrida tetture di rete ibride si prestano a integrare lo streaming video, supportando la videosorveglianza e le applicazioni di security nella rete di automazione. Ciò risulta molto interessante, poiché permetterebbe di gestire tutto l’impianto di automazione utilizzando un’unica rete ibrida. Come è possibile vedere in figura 8 si utilizza una sola rete ibrida per gestire tutti i componenti di una sottostazione elettrica; si hanno infatti parte elettrica, parte di automazione gestita dal PLC, telecamere di sorveglianza e Scada che comanda e controlla i dispositivi della rete. Questa è solo una delle possibili architetture che si potranno realizzare. Le grandi possibilità che si aprono con la definizione delle reti ibride interesseranno anche il mondo della sicurezza funzionale: la possibilità di far coesistere su una rete ibrida un bus in sicurezza con altri non in sicurezza. Nota: Gli autori sono del Dipartimento Diten, Università di Genova e fanno parte del Comitato Tecnico Fieldbus & Networks (*) FEBBRAIO 2013 FIELDBUS & NETWORKS Vi aspettiamo al prossimo evento di Roma ! del 28 marzo 2013 Inviate ancora i tecnici dell’assistenza per il mondo? !! ISCRIVETEVI SUBITO su WWW.EFA.IT VPN PLC SMS VPN eCatcher VPN N PLC HTTPS M2Web VPN @ Servizio Assistenza 3 RACCOLTA DATI HMI HTTPS M2Web 3 DIAGNOSI PREDITTIVA 3 CONTROLLO KPI, OEE PLC 3 TELEASSISTENZA DA REMOTO 3 Con eWON + TALK2M la connettività Internet è facile: configurazione e gestione della VPN con tutti i mezzi di comunicazione (rete mobile, rete adsl, rete LAN, rete telefonica), senza essere esperti IT e senza dover modificare le configurazioni di rete. 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