ESAME CLINICO DELLE SCOLIOSI
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ESAME CLINICO DELLE SCOLIOSI
CORSETTO DI MILWAUKEE II corsetto (fig. 45) Si basa sul principio dell'allungamento permanente della colonna: prendendo appoggio da una parte sul bacino e dall'altra sull'occipite e sulla mandibola, elimina in parte le azioni della forza di gravità. La presa pelvica è costruita in modo da correggere la lordosi della cerniera lombo-sacrale. Un montante anteriore e due montanti posteriori uniscono la cintura pelvica al punto di appoggio occipitomentoniero. L'appoggio occipitale è inclinato di 2030° sull'orizzontale; la presa ioidea ha sostituito la primitiva mentoniera che provocava deformità dentarie e mandibolari. Le pelote di appoggio, regolabili, esercitano una pressione sulle gibbosità: pelote a L per i gibbi dorsali e pelote triangolari per i gibbi lombari. L'apparecchio è regolabile per dare sempre al soggetto la possibilità di elevare il mento al di sopra della presa ioidea di almeno 2 centimetri. Osservazione di un caso Irene L... presenta, a 12 anni e mezzo, una scoliosi grave a doppia curva (D5-D11 e Dl l-L3). A 13 anni e 2 mesi mette un corsetto di Milwaukee che riduce subito l'angolo della curva dorsale da 29° a 23° e quello lombare da 35° a 26° (fig. 44 aeb) Scoliosi idiopatica grave a doppia curva da D5 a D11 e da D11 a L3: trattamento con corsetto Milwaukee. Fig. 44 a) A 13 anni, 2 mesi: 29° e 35° b) Riduzione immediata in corsetto: 23° e 26° e) Dopo 3 anni di corsetto: 20° e 18° d) Dopo 1 anno dalla liberazione dal corsetto: 22° e 18° 83 Porta il corsetto per 3 anni, fino ai 16 anni, l'angolo si riduce a 20° nella curva dorsale ed a 18° nella curva lombare (fig. 44 c). Un anno dopo la liberazione dal corsetto, i valori angolari restano stabili: 22° per la curva dorsale e 18° per la lombare (fig. 44 d). La valutazione recente dei risultati a lunga scadenza indirizza verso l'uso del corsetto di Milwaukee nella cura delle scoliosi trattate prima della pubertà. Fig. 45 II corsetto di Milwaukee a) visto anteriormente b) lateralmente c) posteriormente Cinesiterapia Si basa sul principio di esercitare costantemente pressioni leggere ma sufficienti senza un'intensa trazione, obbligando invece il soggetto a realizzare attivamente l'allungamento. Questo stiramento assiale è generalmente abbinato ad una derotazione data dalle pelote che agiscono con una pressione leggera ma ben localizzata. Il corsetto si indossa facilmente. È regolato in modo che vi sia sempre uno spazio di due dita tra il mento e l'appoggio ioideo quando il soggetto sguscia da tale appoggio. La rieducazione specifica associata a questo trattamento considera i seguenti principi generali. Fig. 46 Esercizio di autoallungamento Rieducazione in corsetto di Milwaukee 1. Stiramento assiale 2. "Esquives" della gibbosità 3. Sviluppo della funzione respiratoria 4. Mantenimento di un buon trofismo muscolare Esempio di una seduta di rieducazione Autoallungamento (fig. 46) - Seduti, di fronte allo specchio, mani in presa al montante anteriore appena sotto la presa ioidea. - Tirare il capo verso l'alto, per cercare di allontanarsi dall'appoggio occipitoioideo, aiutandosi con una trazione degli arti superiori. Si otterrà così un massimo allungamento assiale di tutto il rachide. - Inspirare allungandosi ed espirare rilassandosi. - Allungarsi e mantenere l'allungamento eseguendo delle respirazioni complete libere. Spianamento della gibbosità (fig. 47) Supponiamo la presenza di un gibbo dorsale. - Seduti di fronte allo specchio, mani appoggiate sulle cosce. Fig. 49 Rafforzamento addominale - Esercizio di "esquive" della gibbosità: tentare di eliminare ogni contatto con la pelota dorsale facendo rientrare il lato destro (traslazione laterale e derotazione) con un esercizio di "assorbimento", di traslazione del tronco in direzione della concavità: il soggetto perde il contatto con la pelota posteriore e la sua gibbosità sembra letteralmente "inghiottita" (M. Ollier e R. Roux). Allontanamento dall'appoggio sulle creste iliache (fig. 48) - Supino, arti inferiori semipiegati, braccia lungo i fianchi - Estendere alternativamente gli arti inferiori, spingendo fortemente verso il basso. L'ala iliaca dallo stesso lato deve perdere il contatto con la corrispondente valva pelvica del corsetto. Addominali (fig. 49) - Supino, arti inferiori semipiegati, tratto lombare mantenuto in lordosi corretta. - Divaricate, forbici, bicicletta. - Sollevare gli arti tesi a 60°, mantenere la posizione per 5-10 secondi. Respirazione libera, sforzandosi però di far rientrare il ventre alla fine della espirazione. Prevenzione del dorso piatto (fig. 50) Il corsetto di Milwaukee, malgrado le precauzioni prese al momento del modellamento e della prova dell'apparecchio, può provocare il dorso piatto o cavo. - Seduti su uno sgabello, inspirare al massimo portando i gomiti verso l'avanti per arrotondare il più possibile il dorso (tratto dorsale del rachide). Mantenere, se possibile, per 5 secondi l'apnea inspiratoria. - Espirare completamente, rilassando le braccia. Funzione respiratoria. - Esercizi allo spirometro. - Gonfiare il palloncino. - Fare le bolle soffiando il più a lungo possibile. Fig. 50 Movimento cifotizzante del rachide Grand porter - In piedi, peso di 3 Kg. circa sul capo, camminare in massimo autoallungamento, tronco leggermente inclinato verso l'avanti, spalle addotte. - Ogni tanto fermarsi, sollevarsi sulla punta dei piedi spingendo ulteriormente il peso verso l'alto. Durante il trattamento è necessario un controllo clinico e radiologico frequente. L'eventuale effetto secondario della mentoniera sulla mandibola e sulle arcate dentarie deve rappresentare una preoccupazione costante. Il bambino viene controllato dal medico ogni 3 mesi. A giudizio del medico sarà richiesta una radiografia di controllo per decidere la liberazione, da farsi progressivamente e gradualmente nel tempo. La radiografia si effettuerà dopo 1-2-3 ore di vita normale senza corsetto. Se l'angolo non risulta aumentato rispetto a quello della lastra eseguita in Milwaukee, si può iniziare per qualche giorno la liberazione dal corsetto per un periodo di tempo uguale alle ore di liberazione attuate prima della radiografia senza corsetto. Ad ogni modo il corsetto viene generalmente portato, almeno di notte, fino alla maturità ossea, perché durante il sonno, in posizione distesa, si realizza la postura migliore del rachide. Nella fase di liberazione vengono introdotti esercizi di educazione e di allenamento posturale, eseguiti senza corsetto, secondo i principi già enunciati. Tali attività costituiscono le direttive principali della rieducazione in questa fase del trattamento.