Amundi Soluzione Immobiliare

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Amundi Soluzione Immobiliare
Offerta al pubblico di quote del fondo comune di investimento immobiliare chiuso
Amundi Soluzione Immobiliare
Supplemento
al Prospetto d’offerta depositato il 28 marzo 2013 e valido dal 2 aprile 2013
Data di deposito in Consob del presente Supplemento di aggiornamento: 26 settembre 2013
Data di validità del presente Supplemento di aggiornamento: dal 1° ottobre 2013
Il fondo comune di investimento immobiliare chiuso “Amundi Soluzione Immobiliare” è
offerto dal 2 aprile 2013 al 28 giugno 2013 e dal 1° ottobre 2013 al 31 dicembre 2013.
Il presente Supplemento riguarda l’offerta relativa al periodo 1° ottobre 2013 - 31 dicembre 2013 ed
integra le informazioni contenute nel Prospetto d’offerta pubblicato in data 28 marzo 2013. In esso
sono rappresentate le informazioni che hanno subito modifiche o richiedono integrazioni rispetto a
quanto contenuto nel Prospetto d’offerta.
Il Prospetto d’offerta è volto ad illustrare all’investitore le principali caratteristiche dell’investimento
proposto.
La pubblicazione del Prospetto d’offerta non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità
dell’investimento proposto.
La partecipazione al fondo comune di investimento immobiliare chiuso è disciplinata dal
Regolamento di gestione del Fondo che è reso disponibile gratuitamente agli investitori che ne
facciano richiesta.
Ad integrazione di quanto indicato nel Prospetto d’offerta, si forniscono le seguenti informazioni
aggiuntive e vengono pertanto modificate:
-
la Nota di Sintesi, paragrafo “Patrimonio del Fondo e Indebitamento”,
la Parte I, Sezione A, paragrafo 1,
la Parte II, sezione A, paragrafi 1 e 2, sezione B, paragrafo 4, e sezione C, paragrafo 7.
I termini con la lettera maiuscola non espressamente definiti nel presente Supplemento hanno il
medesimo significato ad essi attribuito nel Prospetto d’offerta. I rinvii alle Parti, alle Sezioni e ai
Paragrafi si riferiscono alle Parti, Sezioni e Paragrafi del Prospetto d’offerta come modificati ed
integrati dal presente Supplemento.
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NOTA DI SINTESI
Il paragrafo “Patrimonio del Fondo ed indebitamento” è sostituito dal seguente:
Le disponibilità finanziarie rivenienti al Fondo dal collocamento delle quote sono impiegate per
l’attività di investimento e di gestione del Fondo. La Parte II del presente Prospetto d’offerta fornisce
informazioni specifiche sull’offerta ed una dettagliata descrizione del patrimonio, dei dati storici di
andamento e dei costi del Fondo.
Alla data del 30 giugno 2013, data di riferimento dell’ultimo prospetto contabile disponibile, il
patrimonio del Fondo ammonta ad euro 36.676.918suddiviso in n. 10.171 quote. Il valore unitario
della quota è pertanto pari a Euro 4.022,252.
Alla stessa data il portafoglio tipico comprende 12 fondi immobiliari di cui 9 italiani e 3 di diritto
estero (di cui uno detenuto indirettamente):
Il Fondo, con le modalità e nei limiti stabiliti dalla normativa vigente, nel corso della sua intera
durata, potrà assumere prestiti fino al 20 (venti)% del valore del totale delle proprie attività investite
in strumenti finanziari di cui all’art. 7, comma 1, del Regolamento di gestione del Fondo.
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INFORMAZIONI RELATIVE ALL’INVESTIMENTO
PARTE I – Caratteristiche del fondo, modalità di
partecipazione e soggetti partecipanti all’operazione
A) INFORMAIONI GENERA
1. La SGR
Il paragrafo “Organo Amministrativo della SGR Promotrice” è sostituito dal seguente:
L’organo amministrativo della SGR Promotrice è il Consiglio di Amministrazione, composto da 8
membri che durano in carica tre anni e sono rieleggibili. L’attuale Consiglio, in carica fino
all’assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2015, è così composto:
Presidente:
- Fathi JERFEL, nato a Kairouan (Tunisia) il 16.05.1959
Vice-Presidente:
- Giampiero MAIOLI, nato a Vezzano sul Crostolo (RE) il 01.11.1956
Amministratore Delegato:
- Michel PELOSOFF, nato a Parigi (Francia) il 6.02.1959
Amministratori indipendenti:
- Paul – Henry de LA PORTE DU THEIL, nato a Parigi (Francia) il 09.08.1947
Amministratori:
- Giovanni CARENINI, nato a Milano il 05.07.1961
- Ariberto FASSATI, nato a Milano il 4.08.1946
- Pascal BLANQUÉ, nato a Béziers (Francia) il 24.09.1964
- Palma MARNEF, nata a Parigi (Francia) il 22.03.1964
Fathi Jerfel
Laureato in Ingegneria, è Directeur Général Délégué e Amministratore di
Amundi S.A. (già Crédit Agricole Asset Management S.A.), ricopre inoltre
ulteriori cariche di amministratore in società del Gruppo. In precedenza ha
ricoperto incarichi dirigenziali in Crédit Lyonnais. Dal 2003 è membro del
comitato esecutivo di Amundi S.A..
Giampiero Maioli
Amministratore Delegato della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e
Senior Country Officer per l’Italia del Gruppo Crédit Agricole. In precedenza,
dal 1996, è stato Direttore Area Lombardia del Credito Commerciale e, dal
2002, Responsabile Marketing, Direttore Commerciale e poi Direttore
Generale di Cariparma S.p.A.. È inoltre consigliere di Banca Popolare
FriulAdria, Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A., Crédit Agricole Leasing
Italia Srl e Crédit Agricole Vita S.p.A..
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Michel Pelosoff
Laureato presso l’HEC di Parigi. Presso il Crédit Lyonnais nella direzione
finanziaria e nel controllo di gestione fino al 1991; ricopre in seguito la carica
di direttore degli investimenti presso la “Union des assurances Fédérales
(UAF)”. Dal 2001 rientra in Crédit Lyonnais A.M. partecipando attivamente al
processo di integrazione con Crédit Agricole Asset Management avvenuto nel
2004. Dal giugno 2005 ricopre la carica di Presidente – Direttore generale di
Amundi Immobilier (già Crédit Agricole Asset Management Immobilier),
nonchè membro del Comitato Esecutivo di Amundi S.A. (già Crédit Agricole
Asset Management S.A.) dal luglio 2004. Attualmente è altresì Presidente di
Amundi RE Italia SGR S.p.A., Consigliere di Cassa di Risparmio della Spezia
S.p.A. e membro del Consiglio direttivo di Assogestioni.
Paul Henri
de La Porte du Theil Diplomato presso l'Ecole Nationale de l'Aéronautique in Francia, dal 1975
presso la Caisse Nationale de Crédit Agricole, all'interno della quale ha
ricoperto, dal 1991, la carica di Responsabile della Divisione di Asset
Management. In seguito ricopre la carica di Direttore Generale di Amundi
S.A. e di Amundi Group S.A.. Attualmente è presidente dell’AGF
(Associazione di categoria francese tra le società di gestione del risparmio).
Giovanni Carenini
Laureato in Economia e Commercio presso l’Università Commerciale “Luigi
Bocconi” di Milano, attualmente è Condirettore Generale di Amundi SGR
S.p.A. e Consigliere di Amministrazione di Amundi RE ITALIA SGR S.p.A.
Dal 1987 ricopre ruoli di crescente responsabilità nell’ambito del Gruppo
Crédit Lyonnais (poi Gruppo Crédit Agricole) in Italia e all’estero. In
particolare dal 2004 è Amministratore Delegato di Crédit Lyonnais Asset
Management SIM S.p.A. e dal 2005 responsabile della funzione di controllo
interno di Crédit Agricole Asset Management SGR S.p.A.
Ariberto Fassati
Laureato in Economia e Commercio presso l’Università Commerciale “Luigi
Bocconi” di Milano, è Presidente di Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza
S.p.A., Presidente di Crédit Agricole Leasing Italia S.r.l., Vice Presidente di
Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A., Vice Presidente di Banca Popolare
Friuladria S.p.A. e ricopre cariche di amministratore nelle seguenti altre
società del Gruppo: Crédit Agricole Suisse, Crédit Agricole Vita S.p.A. e Agos
Ducato S.p.A.. Attualmente è membro del Comitato Esecutivo dell’ABI.
Pascal Blanqué
Laureato presso l’École Normale Supérieure and Sciences Po, è Directeur
Général Délégué e Amministratore di Amundi S.A.. Direttore degli
Investimenti dal 2005, inizia la sua carriera presso la banca Paribas nel 1991
nella gestione istituzionale e privata. Di seguito svolge la funzione di
strategista nell’allocazione degli attivi di Paribas Asset Management a Londra
e ricopre la carica di direttore della ricerca economica di Paribas. Nel maggio
del 2000 entra nel gruppo Crédit Agricole dove è nominato direttore degli
studi economici.
Palma Marnef
Dal 2004 presso Amundi S.A. (già Crédit Agricole Asset Management S.A.)
dove ricopre la carica di responsabile delle aree Europa/Regione
Mediterranea in seno alla Direzione per lo Sviluppo delle Entità Internazionali,
in precedenza ha ricoperto le cariche di responsabile dell’International Client
Servicing e di responsabile del Controllo, Sviluppo e Coordinamento delle
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filiali estere presso Crédit Lyonnaise A.M., di responsabile del Supporto
Commerciale Internazionale presso Banque de Gestion Privèe e di
responsabile del Servizio Filiali Internazionali presso Banque Hervet.
Il paragrafo “Organo di controllo della SGR Promotrice” è sostituito dal seguente:
L’organo di controllo della SGR è il collegio sindacale, composto da 3 membri che durano in carica
3 anni e sono rieleggibili; l’attuale collegio, i cui membri rimangono in carica fino all’assemblea di
approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015, è così composto:
Presidente:
- Bruno RINALDI, nato a Iseo (BS) il 26.02.1945
Sindaci effettivi:
- Filippo DI CARPEGNA BRIVIO, nato a Meda (MI) il 05.09.1950
- Patrizia FERRARI, nata a Milano il 29.04.1966
Sindaci supplenti:
- Marco ETTORRE, nato a Parma il 24.04.1970
- Maurizio DATTILO, nato a Milano il 19.03.1963
Bruno Rinaldi
Ragioniere Commercialista, Consulente del Lavoro e Revisore
Contabile. Attualmente ricopre la carica di Sindaco Effettivo presso I2
Capital S.p.A. e di ENPAP. In passato ha svolto la medesima funzione
presso Intesa BCI Sistemi e Servizi S.p.A., Banca di Credito
Cooperativo di Ossimo; ha ricoperto l’incarico di Consigliere di
Amministrazione presso Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Cassa
di Risparmio di Fermo, CARIVITA S.p.A. e Fondo Pensione
PREVICLAV.
Filippo Di Carpegna Brivio
Laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano.
Dottore Commercialista e Revisore Contabile. Svolge attività
professionale in materia fiscale e societaria. In passato ha ricoperto
incarichi dirigenziali in Citibank – filiale di Milano e in Cariplo.
Patrizia Ferrari
Laureata in Economia e Commercio all’Università L. Bocconi di
Milano. A far data dal 1991 svolge la sua attività presso lo Studio
Tributario Deiure, Ha maturato esperienze in campo tributario,
societario, nel settore delle fusioni e acquisizioni societarie e nel
settore bancario/finanziario. Nel 1992 ha conseguito l’abilitazione
all’esercizio della professione di Dottore Commercialista e nel 1995
quella di Revisore Contabile.
Marco Ettorre
Laureato in Economia e Commercio. Dottore Commercialista e
Revisore Contabile. Svolge attività professionale in materia fiscale e
societaria. È altresì Sindaco effettivo di Amundi RE Italia SGR S.p.A.
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Maurizio Dattilo
Laureato in Economia e Commercio. Dottore Commercialista e
Revisore Contabile. Svolge attività professionale in materia fiscale e
societaria. È altresì Sindaco effettivo di Amundi RE Italia SGR S.p.A.
Il paragrafo “Organo Amministrativo della SGR Gestore” è sostituito dal seguente:
Il Consiglio di Amministrazione della SGR Gestore si compone di 6 membri che
durano in carica tre anni e sono rieleggibili. L’attuale Consiglio, in carica fino
all’assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2015, è così composto:
Presidente:
-
Michel PELOSOFF (v. sopra).
Amministratore Delegato:
-
Giovanni di CORATO, nato a Milano il 19.9.1965.
Consiglieri “indipendenti”:
-
Luca FABBRINI, nato a Firenze il 30.11.1949.
-
Angelo Carlo COLOMBO, nato a 22/06/1962
Consiglieri:
-
Nicolas SIMON, nato a Tolosa (Francia) il 15.8.1964.
-
Giovanni CARENINI (v. sopra).
Giovanni di CORATO
Laureato in Discipline Economiche e Sociali nel 1989, in seguito ha
ricoperto incarichi di crescente responsabilità nell’ambito di società
operanti nel settore della gestione professionale del risparmio. Ha
assunto nel 2002 la responsabilità dell’Area Real Estate di Nextra
Investment Management SGR (dante causa dell’attuale Amundi RE
Italia SGR in relazione alle attività real estate). È membro del
comitato tecnico di Assogestioni relativo ai Fondi immobiliari ed è
stato membro del Consiglio di Amministrazione di FOPEN (Fondo
Pensione dipendenti ENEL) dal 2000 al 2009.
Luca FABBRINI
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di
Firenze, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano. Specializzato in
Merger & Acquisition con particolare riguardo alle operazioni di
“private equity” e di “acquisition financing” nonché al diritto dei
mercati mobiliari, con riguardo alle offerte pubbliche di acquisto.
Angelo Carlo COLOMBO
Laureato in Economia e Commercio presso l’Università L. Bocconi
di Milano. Ha maturato un’ampia esperienza professionale nella
consulenza aziendale e fiscale a livello nazionale e internazionale,
seguendo operazioni societarie straordinarie, interventi di
ristrutturazione aziendale. Ha svolto incarichi di amministrazione e
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controllo presso numerose società, incluse società di
intermediazione
finanziaria
e
docenze
in
materia
di
amministrazione, contabilità e finanza il Politecnico di Milano, la
Sda Bocconi ed il Luxembourg Institute for Financial Technologies.
Nicolas SIMON
Laureato presso l'École Supérieure de Commerce di Tolosa ed in
diritto privato presso l'Université des Sciences Sociales di Tolosa,
ha maturato un'esperienza pluriennale in ruoli dirigenziali presso
varie società del settore finanziario. Inparticolare è stato direttore
degli investimenti presso Generali Immobilier
(Gruppo
Assicurazioni Generali) e presidente di Henderson Global Investor
France SAS. É Directeur Générale Délégué di Amundi Immobilier
S.A. (Parigi) – già CAAM RE S.A..
PARTE II – Informazioni specifiche sull’offerta, composizione del
patrimonio, dati storici di andamento e costi del Fondo.
A) INFORMAZIONI SULL’OFFERTA, EMISSIONI SUCCESSIVE/RIMBORSI ANTICIPATI DI
QUOTE E AMMISSIONE ALLE NEGOZIAZIONI
Il paragrafo “1. Informazioni specifiche sull’offerta”
è integrato con la seguente informazione:
Il Consiglio di Amministrazione della SGR Promotrice, nella riunione del 25 settembre 2013, ha
deliberato, per la quinta emissione di quote, un ammontare compreso tra un minimo di euro 2,5
milioni e un massimo di euro 10 milioni.
I primi 3 capoversi (compresa la tabella) del paragrafo
“2. Informazioni sulle emissioni successive/rimborsi anticipati di quote”
sono sostituiti dai seguenti:
Il Fondo ha effettuato la prima emissione di quote nel periodo 3 gennaio 2011 – 4 aprile 2011, la
seconda emissione nel periodo 2 aprile 2012 – 30 giugno 2012, la terza emissione nel periodo 3
ottobre 2012 – 31 dicembre 2012 e la quarta nel periodo 2 aprile 2013 – 28 giugno 2013.
Per tali periodi di offerta, la seguente tabella evidenzia il numero ed il valore delle quote
emesse/rimborsate ed il valore complessivo del patrimonio per effetto delle emissioni/rimborsi
effettuati.
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Emissione
quote
Periodo
d’offerta
1°
3/01/2011
4/04/2011
Data di richiamo
N. quote
N. quote
Valore unitario
degli impegni
collocate (1)
rimborsate
delle quote
Controvalore
quote emesse
14 aprile 2011
10.171
0
5.000,00
50.855.000
28 agosto 2012
70
70
3.886,823
0
30 marzo 2013
0
0
3.801,357
0
29 agosto 2013
7
7
4.022,252
0
1/04/2012
2°
30/06/2012
1/10/2012
3°
31/12/2012
2/04/2013
4°
28/06/2013
(1) Il dato è comprensivo delle quote sottoscritte dalla SGR.
Alla data del 30 giugno 2013, data di riferimento dell’ultimo prospetto contabile disponibile, il
patrimonio del Fondo ammonta ad euro 36.676.918 suddiviso in n. 10.171 quote.
B) INFORMAZIONI SUL FONDO
Il paragrafo “4. Composizione del patrimonio del Fondo ed informazioni sulla gestione”
è sostituito dal seguente:
Al 30 giugno 2013, data di riferimento dell’ultimo prospetto contabile disponibile, il valore
complessivo netto del Fondo è pari ad euro 36.676.918. Il patrimonio del Fondo è suddiviso in
10.171 quote di eguale valore e che conferiscono i medesimi diritti. Il valore netto unitario delle
quote al 30 giugno 2013 è pari ad euro 4.022,252.
Caratteristiche dei segmenti del mercato immobiliare in cui opera il Fondo
Principali fattori macroeconomici che possono condizionare l’attività del fondo
Nel primo semestre 2013 la crescita statunitense si è consolidata, le economie dell’area euro si
sono incamminate lungo un nuova traiettoria recessiva, dai paesi emergenti sono giunti segnali di
rallentamento. Le stime per la fine del 2013 continuano a prefigurare un limitato rimbalzo della
crescita globale rispetto allo scorso anno e una contestuale limitata riduzione del tasso d’inflazione.
Nel primo semestre l’inflazione ha decelerato in gran parte delle economie avanzate, in primo luogo
in Europa e negli Stati Uniti. Le Banche Centrali, sostanzialmente senza distinzioni, hanno
mantenuto un atteggiamento espansivo e pertanto orientato, tramite la leva monetaria, a sostenere
la crescita reale.
Nel primo semestre gli Stati uniti hanno confermato il positivo percorso espansivo imboccato lo
scorso anno. L’occupazione si è rafforzata, così come il recupero del settore immobiliare e degli
investimenti delle imprese. Nelle prime settimane dell’anno il superamento del cosiddetto fiscal cliff
ha permesso di evitare la materializzazione di un rilevante taglio automatico della spesa pubblica e
di un contestuale incremento indiscriminato delle imposte, eventi che, congiuntamente, avrebbero
avuto un duro impatto sui consumi e indirettamente sulla crescita. L’accordo parlamentare
raggiunto in tema di finanza pubblica permette di anticipare una dinamica di rientro dal disavanzo
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che pur non garantendo, a differenza del recente passato, un forte sostegno alla dinamica
espansiva, non dovrebbe creare le condizioni di un ritorno della recessione. Sul fronte monetario, la
FED ha proseguito ad alimentare le liquidità del settore finanziario tramite massicci acquisti di titoli
sul mercato. L’inflazione non costituisce una minaccia immediata negli Stati Uniti, come
confermano sia le tendenze degli indici dei prezzi al consumo sia le revisioni al ribasso delle stime
della FED per i prossimi mesi. Tuttavia, pur confermando la volontà di mantenere i tassi agli attuali
livelli prossimi a zero fino al 2015, la banca centrale americana ha aperto alla possibilità di un
progressivo rallentamento del cosiddetto quantitative easing nell’ultima parte dell’anno, innescando,
nel mese di giugno, un rialzo dei rendimenti obbligazionari, una correzione al ribasso dei valori
azionari e un apprezzamento del dollaro nei confronti di tutte le principali valute.
Nell’Eurozona, sotto il profilo macroeconomico, si è assistito a tre principali fenomeni: 1) la
riduzione, in molti paesi, grazie, in primo luogo, alla debolezza del ciclo, dell’inflazione soprattutto al
netto degli effetti sui prezzi indotti dagli inasprimenti della tassazione indiretta introdotti lo scorso
anno, 2) un contenimento, in termini di dinamica del PIL, del differenziale fra i paesi cosiddetti core
e i paesi periferici dell’area che più avevano sofferto nel 2012 a causa delle restrizioni fiscali, 3) il
permanere del cosiddetto credit crunch soprattutto sul fronte del finanziamento al settore privato a
causa sia della deludente dinamica macroeconomica sia degli effetti ritardati e indiretti della crisi del
cosiddetto debito sovrano deflagrata nell’estate del 2011. La BCE, grazie alle misure già prese e ad
un politica monetaria accomodante ha contribuito a contenere il rischio sistemico, nonostante le
incertezze emerse in seguito al non risolutivo esito elettorale italiano e alla successiva crisi cipriota.
La banca centrale ha provveduto a tagliare nuovamente i tassi ufficiali, rendendo altresì noto di
essere pronta a nuove misure anche di carattere straordinario, in caso di necessità, al fine di
sostenere il ciclo. Sul versante fiscale si è diffuso un più ampio consenso politico a livello europeo
sulla necessità di combattere la recessione pur tutelando i progressi raggiunti in termini di rientro
dagli squilibri di bilancio. Un primo riscontro è giunto dal vertice Europeo di giugno che ha stanziato
maggiori fondi per contrastare la disoccupazione e dal recente indirizzo espresso in tal senso da
parte della Commissione Europea, ciononostante le risorse messe in campo appaiono ancora
molto limitate.
Dal Giappone sono intervenuti importanti cambiamenti nell’assetto della politica economica sia sul
fronte fiscale sia su quello monetario, peraltro in parte già annunciati alla fine dello scorso anno. La
Banca centrale nipponica ha aumentato significativamente il volume delle manovre non
convenzionali di quantitative easing, espandendone considerevolmente lo spettro e immettendo
grandi quantità di nuova liquidità nel sistema. La politica fiscale con l’insediamento nel dicembre
2012 del nuovo governo presieduto da Shinzo Abe è stata orientata in senso aggressivamente
espansivo ponendosi l’esplicito obiettivo di invertire le aspettative deflazionistiche degli operatori. I
dati congiunturali nel corso del semestre hanno segnalato una significativa accelerazione del ciclo,
sebbene dubbi rimangano in merito alla sostenibilità di un simile regime di crescita nel lungo
termine e in assenza di stimoli. Lo yen nel corso del semestre si è pesantemente deprezzato contro
tutte le principali divise innescando una dinamica che, nei prossimi trimestri, dovrebbe contribuire a
sostenere le esportazioni e a riportare la variazione dei prezzi al consumo in territorio positivo dopo
una lunga fase di deflazione.
Le economie emergenti hanno mostrato dati complessivamente meno brillanti rispetto alle attese ed
i relativi mercati hanno corretto generalmente in misura più significativa rispetto a quelli dei paesi
avanzati dopo gli annunci della FED in merito a una probabile riduzione degli stimoli monetari
orientati a sostenere la liquidità del settore finanziario. L’area Asiatica continua a trainare la crescita
delle economie emergenti, pur evidenziando un parziale raffreddamento, seguita dall’area latinoamericana e dalle economie dell’Europa orientale. Nonostante il rallentamento, il comparto
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emergente continua ad offrire tassi di crescita dell’economia reale nettamente più elevati rispetto a
quelli espressi dai paesi avanzati.
Tutti i principali strumenti finanziari hanno prodotto performance generalmente positive nei primi
mesi dell’anno, per poi entrare, verso la chiusura del semestre, in una fase di correzione
accompagnata da un incremento della volatilità.
La tendenza al rialzo dei prezzi delle attività finanziarie e dei beni immobili innescata, in termini
generali e con poche eccezioni geografiche, con la ripresa dell’economia mondiale successiva alla
crisi del biennio 2008/09 non ha ancora condotto a valutazioni apparentemente incoerenti con i
fondamentali sottostanti. In particolare il rischio azionario tratta a multipli non superiori ai valori medi
storici soprattutto in termini relativi al livello molto contenuto dei rendimenti obbligazionari,
ciononostante la menzionata dinamica è stata principalmente guidata dall’azione estremamente
espansiva intrapresa dalle principali autorità monetarie, sostanzialmente, da una liquidità
sovrabbondante. L’annunciato rarefarsi del sostegno non convenzionale da parte della FED alla
liquidità del sistema finanziario apre degli interrogativi in merito alla sostenibilità della crescita
economica statunitense in un quadro di apparentemente non più rinviabile restrizione fiscale e di
contestuale utilizzo della capacità produttiva e dell’occupazione, posizionati su livelli ancora
significativamente inferiori rispetto a quelli prevalenti prima della crisi del 2008, estendendo tali
interrogativi, dato il peso degli USA, all’economia mondiale nel suo complesso. In un simile
contesto, nonostante l’atteggiamento accomodante del BCE, l’Eurozona e in particolare i suoi paesi
periferici appaiono come gli anelli più deboli della catena. Nel mezzo di una già operante
recessione accompagnata da una permanente ed autoinflitta restrizione fiscale con un sistema
creditizio ancora debole e nel quadro di una decelerazione della crescita dei paesi di recente
industrializzazione, paragonabile a quella che si sta materializzando, contare su una ripresa
trainata soltanto dalle esportazioni potrebbe ragionevolmente rivelarsi una scommessa sbagliata.
Con specifico riferimento al mercato immobiliare, secondo le ultime rilevazioni di CB Richard Ellis,
gli investimenti nel primo trimestre 2013 hanno raggiunto in Europa i € 29,4 miliardi, in diminuzione
rispetto agli € 45,4 miliardi del quarto trimestre 2012 sebbene in aumento dell’11% rispetto al primo
trimestre 2012. La quota più rilevante dei volumi transati, pari a € 12,9 miliardi, è stata realizzata nel
settore uffici; significativo l’incremento nel settore industriale che con € 3,7 miliardi ha espresso il
13% del totale delle transazioni, un dato decisamente superiore a quello medio di lungo termine
(8%). A livello geografico, si è verificato un significativo recupero in quei mercati che sono stati, nel
recente passato, più colpiti dalla crisi, sebbene partissero da volumi molto contenuti. L’Irlanda, in
particolare, ha registrato due trimestri consecutivi con volumi in sensibile crescita e anche
Portogallo e Spagna nel primo trimestre 2013 hanno espresso un importante volume di
compravendite. In Italia il primo trimestre si è chiuso con un volume di transazioni di € 629 milioni,
un dato, sebbene in moderata crescita rispetto al trimestre precedente, molto inferiore a quelli
prevalenti prima dell’inasprimento della crisi del mercato immobiliare domestico, avvenuto
nell’autunno 2011, e in contrazione del 54% rispetto al primo trimestre 2012.
A livello continentale nel primo trimestre 2013 i canoni di locazione degli immobili a uso ufficio sono
tendenzialmente rimasti stabili in gran parte delle principali città europee, ad eccezione di alcune
piazze italiane e spagnole, ove si è registrata una flessione. La domanda di spazi ha seguito una
dinamica negativa con volumi di occupazione, secondo i dati di CB Richard Ellis, generalmente
inferiori a quelli registrati nel 2012. Il tasso di sfitto è rimasto complessivamente invariato nella
maggior parte delle localizzazioni, sempre con l’eccezione di alcune aree metropolitane italiane e
spagnole, dove è cresciuto. La dinamica dei rendimenti immediati non segnala significative
variazioni in gran parte dei principali mercati.
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Con riferimento al settore retail i canoni prime, sia nel comparto high street shops sia in quello dei
centri commerciali, hanno espresso una sostanziale stabilità, ma crescono le differenze fra gli spazi
di alta qualità e ben localizzati e quelli meno performanti e/o in location secondarie. I rendimenti
immediati hanno seguito una tendenza marginalmente favorevole in tutta Europa ad eccezione
della Spagna, dove si è registrato un incremento in entrambi i comparti, e in Italia, dove sono
aumentati quelli dei centri commerciali. Nel quadro recessivo che sta caratterizzando la congiuntura
dell’Eurozona nel suo complesso, la debolezza dei consumi, indotta da una dinamica economica
inferiore al potenziale, continua a incidere negativamente sulla crescita attuale e prospettica del
fatturato dei retailer e tale situazione non smette di avere un’influenza negativa sulla pianificazione
di nuove aperture. Anche nel settore retail, in linea con quanto nel recente passato è avvenuto in
molte localizzazioni europee con riferimento al settore uffici, sta lentamente cambiando l’equilibrio
negoziale tra proprietari e utilizzatori a favore dei secondi.
Nel settore industriale / logistico, in generale, dai minimi del primo semestre 2008 i rendimenti
immediati sono significativamente cresciuti, invertendo solo marginalmente e con ritardo rispetto
agli altri segmenti non residenziali questa tendenza. La necessità di razionalizzare / consolidare gli
spazi da parte dei conduttori sia per motivi di ristrutturazione aziendale sia per rispondere a nuove
esigenze commerciali, rimane il driver principale della domanda, insieme alla necessità di ridurre i
costi espressa dalla maggior parte degli utilizzatori. Le prospettive del settore, dopo la forte
correzione dei prezzi coincisa con la pesante recessione registrata nel biennio 2008/09 e l’arresto
del flusso di nuovo prodotto sul mercato, almeno per le prime property, appaiono meno negative
rispetto al passato nonostante il nuovo deterioramento del quadro congiunturale continentale. Nel
lungo termine i pianificati investimenti infrastrutturali restano un driver per la crescita del comparto
lungo le nuove direttrici del commercio internazionale europeo. I nuovi sviluppi sono ancora molto
rallentati: si assiste a un assorbimento molto rapido degli immobili di classe A, mentre la situazione
permane difficile per gli immobili di classe B e nelle localizzazioni secondarie.
Rispetto alla tendenze, nel complesso positive, prevalenti ormai dalla seconda metà del 2009 in
gran parte dei maggiori mercati immobiliari europei, l’Italia continua ad essere penalizzata da un
quadro macroeconomico molto negativo indotto dalle politiche di austerità intraprese al fine di
rispondere all’imperativo d’invertire, a breve / medio termine, la tendenza del rapporto debito/PIL e
dall’intensità della rarefazione del credito che ha spinto gli Istituti Bancari a centellinare il
finanziamento di nuove operazioni, contribuendo in modo decisivo, a inaridire la liquidità del
mercato. Anche nel 2013 l’Italia ha finora espresso una pressione recessiva superiore a quella
prevalente nell’Eurozona nel suo complesso. Tale dato negativo si coniuga con un crescente
rischio d’instabilità politica indotto dal risultato non risolutivo, in termini di creazione delle condizioni
favorevoli all’insediamento di un governo stabile e coerente nella propria impostazione di politica
economica, prodotto dalle recenti elezioni. Il necessario appesantimento in termini di fiscalità
immobiliare verificatosi negli ultimi anni, inoltre, certo non ha favorito l’emergere di un crescente
interesse degli investitori per il mercato italiano. Sul fronte creditizio, le banche continuano a
destinare la propria liquidità prevalentemente all’acquisto di titoli di stato domestici, beneficiando di
rendimenti, in termini relativi, ancora elevati e del minore assorbimento di capitale da questi
generato rispetto a quello connesso ai prestiti alle imprese. Tale condotta continua a limitare
l’indirizzo dei flussi di liquidità, fra i quali quelli a costo estremamente contenuto, resi disponibili
dalla BCE, in direzione dell’economia reale e del settore immobiliare, ostacolando il potenziale di
ripresa economica. La liquidità disponibile per nuove operazioni di finanziamento ipotecario è stata
ancora estremamente scarsa e comunque accessibile soltanto a un costo molto elevato (con
margini in media per gli investimenti istituzionali non residenziali core vicini ai 350 bps, decisamente
superiori a quelli prevalenti nei principali mercati europei e in particolare in Germania).
11/20
Infine il permanere, ormai dopo diversi trimestri di crisi, di un continuo disallineamento sul fronte dei
prezzi fra domanda e offerta non contribuisce a favorire la crescita delle transazioni: un
adeguamento al ribasso dei prezzi sembra ormai una presupposto per un ritorno a normali
condizioni di liquidità del mercato immobiliare domestico.
Allargando la prospettiva all’Europa nel suo complesso, in previsione di un’economia ancora
sofferente, con molta probabilità, si assisterà nei prossimi mesi a una debolezza sul fronte dei valori
locativi headline, al crescente ricorso a incentivi a favore dei conduttori e probabilmente, in molte
piazze, a un incremento del tasso di sfitto. Inoltre proseguirà l’attività di riposizionamento delle
grandi aziende in cerca di soluzioni immobiliari più adeguate alle proprie esigenze in termini sia di
qualità sia di costo di occupazione. La limitata disponibilità di credito, per di più a margini superiori
rispetto al passato, che non si concretizza soltanto nei paesi periferici dell’Eurozona, sarà
probabilmente il vincolo maggiore per la futura crescita delle attività d’investimento immobiliare e
ciò significa che, anche nello scenario migliore, sarà difficile assistere a un’espansione significativa
del volume degli investimenti nei prossimi mesi. I capitali degli investitori internazionali, in ambito
Europeo, sono orientati verso mercati la cui rischiosità è percepita come limitata, in particolare
Regno Unito, Germania e paesi Scandinavi. Lo scenario di mercato sarà ancora dominato da
investitori con una forte avversione al rischio e pertanto continuerà a divergere la forte domanda
per immobili prime rispetto a quella, più debole, per prodotti di classe B e C in localizzazioni
secondarie. Un interesse degli investitori per il real estate è comunque destinato a permanere
alimentato dalla promessa, tipica dell’investimento immobiliare, di una stabile generazione di
reddito e da una buona protezione dal rischio d’inflazione il cui timore è indotto, in una prospettiva
di medio lungo termine, da un assetto estremamente lasco delle politiche monetarie oltre che dalle
preoccupazioni, in gran parte rientrate, ma pur sempre diffuse, riguardo alla solvibilità degli
emittenti pubblici.
Andamento del mercato dei fondi immobiliari in Italia
Gli ultimi dati disponibili pubblicati da Assogestioni, relativi al secondo semestre 2012, confermano
una stabilità per il settore dei fondi immobiliari. Nel corso del secondo semestre dell’anno sebbene
sia aumentato il numero di fondi operativi sono diminuiti i valori del patrimonio netto e dell’attivo
gestito. Questo trend è da attribuire in massima parte alla svalutazione degli immobili in portafoglio.
Inoltre, negli ultimi cinque anni è diminuito il livello medio annuo delle emissioni di quote di fondi, a
seguito di richiami degli impegni.
Al 31 dicembre 2012 i 201 fondi immobiliari operativi censiti da Assogestioni vantavano un
patrimonio netto pari a € 25,5 Mld, con un decremento, rispetto a giugno 2012, dello 0,9% (+0,4% a
un anno). Nel secondo semestre 2012 i flussi di raccolta si sono attestati a 982 milioni di euro, in
diminuzione rispetto a quelli registrati nel semestre precedente. Considerando il numero di fondi,
l’89,1% si qualifica come riservato ad investitori qualificati e soltanto il 10,9 % è destinato al
pubblico indistinto (retail).
Per quanto riguarda l’allocazione del portafoglio per destinazione d'uso si osserva che gli
investimenti tipici sono prevalentemente orientati sul segmento direzionale, che rappresenta, con €
21,3 Mld, oltre il 55,2% degli impieghi. La destinazione d'uso commerciale esprime, con un attivo di
oltre € 5,3 Mld, il 13,8% degli investimenti complessivi. Al terzo posto con il 9,0% si trova il
residenziale.
Dal punto di vista dell'allocazione geografica, il Nord Ovest, con € 17,6 Mld (45,6%), è l'area in cui è
concentrata la maggior parte degli investimenti. Il 32,8% degli impieghi, pari a € 12,6 Mld, è
12/20
localizzato al Centro. Seguono il Nord Est con € 4,4 Mld (11,5%) e il Sud e le Isole con € 3,1 Mld
(8,2%). Restano ancora poco consistenti gli investimenti all'estero con una percentuale pari al 2,1%
del totale, equivalente a circa 794 milioni di Euro.
In merito alle performance l’Indice IPD dei fondi immobiliari italiani, nel secondo semestre 2012 ha
chiuso con metriche total return, calcolate con riferimento al valore del NAV stimato dagli esperti
indipendenti, negative: -3,7% semestrale e -5,8% a un anno.
Nel primo semestre 2013, l'immobiliare quotato ha seguito una tendenza positiva, dopo il forte
deprezzamento materializzatosi nella seconda metà del 2011 in concomitanza con la crisi dei titoli
pubblici dei paesi periferici dell’Eurozona. L'Indice BNP Paribas REIM, che misura la performance
complessiva dei fondi d’investimento immobiliare quotati, ha realizzato nel semestre un +9,19%.
Sempre in coerenza con le rilevazioni di BNP Paribas REIM lo sconto, inteso come lo scostamento
tra il prezzo sul secondario e il valore patrimoniale intrinseco della quota, è diminuito a fine giugno
al 53,16% 1, dopo avere toccato il massimo di 58,93% a fine dicembre 2012. Questo dato resta
comunque superiore al picco del 43% raggiunto a fine ottobre 2008 nella fase più critica della crisi
finanziaria successiva al fallimento di Lehman Brothers. I volumi scambiati dei fondi immobiliari
quotati si confermano sostanzialmente irrisori: il volume medio mensile nel primo semestre 2013 è
stato pari a 8,7 milioni di euro a fronte di una capitalizzazione media di € 1,9 miliardi.
Per quanto riguarda le società immobiliari quotate, l’indice FTSE Italia Beni Immobili registra nel
primo semestre 2013 una performance negativa del -0,69%. I titoli quotati legati al mercato
immobiliare domestico restano numericamente scarsi e a modesto flottante e, in alcuni casi, in
seguito alla crisi sono stati oggetto d’importanti operazioni di ricapitalizzazione / ristrutturazione
finanziaria che hanno contribuito ad aumentarne sensibilmente la volatilità.
Informazioni relative alla gestione del Fondo
Il valore complessivo al 30 giugno 2013 degli investimenti caratteristici del Fondo è di € 36.676.918
pari all’89,5% del totale dell’attivo e al 72,1% del capitale raccolto in fase di sottoscrizione (€
50.855.000).
Al 30 giugno 2013 il portafoglio tipico comprende 12 fondi immobiliari di cui 9 italiani e 3 di diritto
estero (di cui uno detenuto indirettamente) valutati € 36.676.918, in diminuzione del 21,8% rispetto
al costo di acquisto di € 46.903.814 ed esprime una minusvalenza complessiva di circa €
10.226.897 al netto dei rimborsi anticipati di capitale incassati dai fondi sottostati per un ammontare
complessivo di € 2.331.181. Tale risultato considerando anche i dividendi percepiti dai fondi target
pari a € 2.493.648 porta a un rendimento del -16,5% del portafoglio tipico.
Il Fondo, sulla base dei prezzi al 30 giugno 2013, esprime uno sconto medio del 45% 2 rispetto al
Net Asset Value dei veicoli detenuti, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti,
e uno sconto medio incorporato del 20% sulla base dei prezzi di acquisto.
II Fondo detiene indirettamente una quota di un portafoglio composto in termini aggregati da 378
immobili per un controvalore pari a € 10,1 miliardi 3.
1
Il valore del NAV, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti, è quello al 31/12/2012 ultimo dato disponibile.
Il valore del NAV, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti, per i fondi quotati italiani è quello al 31/12/2012 ultimi
dati disponibili.
3
Dati al 31/12/2012.
2
13/20
Nel corso dell’esercizio la SGR Gestore ha proseguito l’attività d’investimento delle risorse raccolte
incrementando la componente nei fondi italiani quotati First Atlantic 1 e Investietico.
La tabella seguente illustra il rendimento realizzato sul mercato secondario nel primo semestre
2013, comprensivo di dividendi e rimborso di quote di capitale, dai fondi quotati detenuti da Amundi
Soluzione Immobiliare.
Prezzo
Prezzo cash flow Rendimento
30/06/2013 31/12/2012 1S2013
1S2013(*)
First Atlantic RE 1
Investietico
First Atlantic RE 2
Unicredito Immobiliare Uno
Olinda
Delta
Fondo Alpha
245
1.490
177
1.479
106
29
952
176
1.362
162
1.428
109
30
1.058
15
150
21
94
0
0
0
48,2%
20,4%
21,6%
10,1%
-3,0%
-5,7%
-10,0%
%Cash
Flow
1S2013
6,2%
10,1%
11,6%
6,3%
0,0%
0,0%
0,0%
(*) comprensivo di dividendi pagati e/o di rimborso di quote di capitale nel primo semestre 2013
La tabella seguente illustra il rendimento realizzato considerando i NAV calcolati sulla base delle
valutazioni degli esperti indipendenti, comprensivo di dividendi e rimborso di quote di capitale, da
tutti i fondi immobiliari quotati dal 30 giugno 2011 (data prossima al richiamo degli impegni del
Fondo) al 31/12/2012 (ultimi dati disponibili). In evidenza i fondi quotati detenuti da Amundi
Soluzione Immobiliare.
14/20
Fondo
Beta
Estense Grande Distribuzione
Investietico
Securfondo
Alfa
Delta
Immobiliare Dinamico
Polis
Unicredito Immobiliare Uno
Mediolanum RE
Immobilium 2001
First Atlantic RE 1
First Atlantic RE 2
Invest Real Security
Valore Immobiliare Globale
Tecla
Olinda
BNL Portfolio Immobiliare
Obelisco
Europa Immobiliare 1
Risparmio Immobiliare Energia
Amundi RE Europa (*)
Amundi RE Italia (*)
NAV
Cash Flow Cash Flow Cash Flow
NAV
Rendimento(**)
30/06/2011 2S2011
1S2012
2S2012 31/12/2012
559,81
2.890,56
2.868,66
2.662,12
3.900,87
101,22
259,03
2.110,25
3.389,84
4,98
4.991,44
615,09
444,62
2.462,84
4.819,05
524,29
576,09
2.130,94
2.284,28
2.036,94
9.074,58
2.192,12
2.709,96
11,00
0,00
0,00
0,00
45,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
13,25
19,46
0,00
0,00
61,85
12,45
50,00
0,00
0,00
0,00
30,00
0,00
0,00
131,00
203,00
167,45
0,00
0,00
7,50
0,00
93,75
0,00
385,00
4,70
5,86
0,00
370,00
48,92
9,58
60,00
0,00
0,00
0,00
32,50
90,00
4,92
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
11,29
3,70
0,00
0,00
0,00
9,58
25,00
0,00
0,00
0,00
35,00
0,00
555,75
2.788,71
2.683,51
2.436,60
3.701,01
96,94
239,49
2.011,11
3.106,72
4,63
4.249,21
539,48
376,49
2.226,37
3.940,41
355,81
465,09
1.692,04
1.913,57
1.537,14
6.753,26
2.153,92
2.436,50
2,12%
1,01%
0,62%
-2,18%
-3,97%
-4,23%
-4,65%
-4,70%
-5,59%
-7,02%
-7,16%
-7,54%
-8,80%
-9,60%
-10,55%
-11,01%
-13,78%
-14,26%
-16,23%
-24,54%
-25,58%
2,71%
-6,77%
(*) Amundi RE Italia e Amundi RE Europa non fanno parte dell'universo investibile di Amundi Soluzione Immobiliare
(**) comprensivo di dividendi pagati e/o di rimborso di quote di capitale
In data 28 marzo 2013 la SGR ha partecipato al richiamo degli impegni per € 45.112 nel fondo
immobiliare di tipo chiuso riservato ad investitori qualificati Torre II – comparto B Value Added and
Foreign Opportunities, gestito da Torre SGR, a seguito della manifestazione di interesse vincolante
alla sottoscrizione di € 1 Mln del 14 dicembre 2011.
Da inizio gestione i fondi immobiliari che hanno maggiormente contribuito alla variazione negativa
del valore del portafoglio sono Atlantic 1 (-6,3%) e Olinda (-7,2%). La performance complessiva del
Fondo è stata particolarmente penalizzata nel corso del 2011 e 2012 dall’andamento dei fondi
immobiliari quotati che sono stati oggetti di forti vendite, accentuando lo sconto tra il prezzo di borsa
e il NAV calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti.
Al 30 giugno 2013 il Fondo Amundi Soluzione Immobiliare vanta risorse finanziarie disponibili o
prontamente liquidabili per un ammontare complessivo di € 4.292.099.
Segue una descrizione dei singoli investimenti caratteristici del Fondo:
Atlantic 1
Il fondo Atlantic 1, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del Risparmio
S.p.A., è un fondo ad apporto privato in cui sono confluiti beni immobili aventi
una destinazione prevalentemente direzionale o commerciale, ovvero immobili
riconvertibili a tale uso. Il fondo è investito in misura non inferiore al 70% del
totale delle sue attività in beni immobili, diritti reali immobiliari e in partecipazioni
in società immobiliari, prevalentemente domestici.
15/20
Olinda –
Fondo
Shops
Investietico
Alpha
Il fondo Olinda – Fondo Shops, gestito da Prelios SGR, investe in misura non
inferiore ai tre quarti del proprio portafoglio in beni immobili a prevalente o
esclusiva destinazione commerciale (retail & entertainment), ovvero in beni
immobili riconvertibili a tali usi e in diritti reali immobiliari su beni immobili aventi
tali caratteristiche. Inoltre possiede proprietà localizzate in Italia per almeno il
75% dell’attivo, mentre il portafoglio residuale può essere ripartito nell’ambito di
paesi appartenenti all’Unione Europea.
Il fondo Investietico, gestito da AEDES BPM Real Estate Società di Gestione del
Risparmio S.p.A., si caratterizza, per l’impegno della SGR ad investire il
patrimonio in immobili e diritti reali di godimento su beni immobili, destinati o da
destinarsi ad attività ad alto contenuto sociale, nonché ad utilizzo terziario sia
direzionale sia commerciale. Gli immobili di proprietà del fondo sono utilizzati per
l’esercizio di attività mirate alla tutela, al rispetto e alla dignità dell'uomo, quali
ospedali, case di cura, residenze sanitarie assistenziali, case di riposo, strutture
socio-assistenziali, scolastiche, e per la gestione del tempo libero. Le proprietà si
trovano in via preferenziale all’interno dell’Area Monetaria Europea.
Il fondo Alpha Immobiliare, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del
Risparmio S.p.A., investe in beni immobili di qualsiasi tipo o natura,
prevalentemente in edifici con destinazione sia direzionale sia commerciale, e in
diritti reali di godimento su tale tipologia di beni immobili. Le proprietà del fondo
si trovano almeno per il 75% dell’attivo sul territorio italiano e, in ogni caso,
nell’ambito dei paesi appartenenti all’Unione Europea.
Il fondo Unicredito Immobiliare Uno, gestito da Torre SGR S.p.A., investe in beni
immobili e in diritti reali di godimento su beni immobili, prevalentemente non
Unicredito
residenziali, così come in partecipazioni anche di controllo in società immobiliari
Immobiliare non quotate, la cui attività prevalente consista, in misura superiore al 50% del
Uno
proprio patrimonio, nell’investimento in beni immobili e diritti reali di godimento
su beni immobili.
Delta
Atlantic 2 –
Berenice
Il fondo Delta Immobiliare, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del
Risparmio S.p.A., investe in beni immobili e diritti reali immobiliari con
destinazione alberghiera, direzionale, commerciale, logistica e industriale, con
particolare riguardo a proprietà immobiliari ricettive e turistico-ricreative in misura
non inferiore ai due terzi del proprio valore complessivo. Il patrimonio del fondo
può essere investito anche in operazioni di sviluppo, valorizzazione immobiliare
di aree e in immobili da risanare, ristrutturare, riconvertire o restaurare, da
concedere in locazione o da cedere sul mercato con un significativo valore
aggiunto in termini di plusvalenze realizzabili.
Il fondo Atlantic 2 – Berenice, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del
Risparmio S.p.A. gestisce il portafoglio immobiliare conferito in sede di apporto e
investe in beni immobili e diritti reali immobiliari la cui destinazione è
principalmente costituita da uffici e beni immobili riconvertibili a tali usi. Gli
immobili apportati al Fondo risultano locati in larga misura a Telecom Italia S.p.A.
(contratti a lunga scadenza 1° periodo 2012, 2° periodo 2027). Gli immobili
detenuti si trovano almeno per il 75% del totale dell’attivo in Italia.
16/20
Torre RE
Fund II
Cloe
European
Direct
Fund –
SPF1
(Shopping
Property
Fund 1)
Seb
Immoinvest
West End
London
PUT
Il fondo Torre RE Fund II comparto B – Value Added and Foreign Opportunities,
gestito da Torre SGR S.p.A. ha avviato la propria attività operativa il 2 maggio
2011 mediante apporto di beni da parte di soggetti privati e di denaro. La politica
di investimento è orientata alla valutazione di singole opportunità di investimento
con un profilo di rischio-rendimento mediamente elevato. Le principali operazioni
hanno ad oggetto progetti nel settore degli sviluppi e di riconversione. Il richiamo
di capitale da parte del gestore avviene solo al momento dell’individuazione di
nuove opportunità di investimento al fine di evitare giacenze di liquidità
eccessive nel fondo.
Il fondo Cloe, gestito da Prelios Società di Gestione del Risparmio S.p.A, è un
fondo Immobiliare di tipo Chiuso riservato esclusivamente ad investitori
qualificati specializzato nel segmento “Terziario/Uffici”, istituito mediante apporto
di beni da parte di soggetti privati. La strategia del fondo è incentrata su immobili
Core, già messi a reddito con contratti a scadenza standard e locati
prevalentemente a grandi aziende e Pubblica Amministrazione, immobili Value
Added, con contratti in scadenza e/o che richiedono opere di manutenzione
straordinaria, e immobili Long Term, con contratti a lunga durata attualmente
locati a Telecom Italia; questi ultimi garantiscono un sicuro rendimento,
rappresentando uno dei principali elementi di sostegno alla distribuzione dei
dividendi per tutta la durata del Fondo.
La SPPICAV BNPP Shopping Property Fund 1, gestito da BNP Paribas Real
Estate, è un OPCI di diritto francese con una politica di investimento rivolta alla
diversificazione su tutto il settore retail (centri commerciali, negozi di quartiere,
supermercati, e ipermercati). La SPPICAV, al fine di ovviare ad alcune limitazioni
legate alla personalità giuridica particolare dello stesso, è detenuta
indirettamente dal Fondo mediante l’investimento della SICAF di diritto
lussemburghese European Direct Fund – SPF1 SICAF.
Il fondo immobiliare aperto tedesco SEB ImmoInvest, gestito da SEB Investment
GmbH, investe a livello internazionale in proprietà commerciali e ad uso ufficio a
reddito stabile. Il fondo sfrutta le opportunità offerte dai diversi mercati
immobiliari, attraverso un’oculata diversificazione geografica degli investimenti.
Un insieme bilanciato di conduttori ed immobili serve ad ottimizzare il reddito e il
rischio. Il concetto perseguito consiste nell’assicurarsi rendite d’affitto stabili e
positive, con la minore variabilità possibile.
Il fondo è scambiato sui mercati tedeschi alle grida (Berlino, Francoforte,
Amburgo e Colonia).
Il fondo West End of London Property Unit Trust, gestito da Schroders Property
Investment Management Limited, è un trust immobiliare chiuso di diritto di Jersey
contenente direttamente e indirettamente beni immobili aventi destinazione
direzionale, o riconvertibili a tale uso, situati principalmente nella zona del West
End (57%) della città di Londra (UK). Il fondo è detenuto dalla ASI Jersey
Company Ltd, società basata a Jersey (Channel Islands) e detenuta interamente
dal Fondo.
17/20
Dati relativi alla società controllata dal fondo
Denominazione e sede della società:
ASI Jersey Company Ltd
22 Grenville Street, St. Helier, Jersey, Channel Island
A) Attività esercitata dalla società:
Holding
Titoli nel portafoglio del fondo
% del Totale dei
titoli emessi
Quantità
1) titoli di capitale con diritto di voto
4.450.001
100%
Esercizio precedente
(31/12/12)
Valore alla data del rendiconto
(30/06/13)
Costo di acquisto*
5.192.533
6.108.826
5.713.887
2) titoli di capitale senza diritto di voto
3) obbligazioni convertibili in azioni dello
stesso emittente
4) obbligazioni cum warrant su azioni dello
stesso emittente
5) altri strumenti finanziari (da specificare)
(*) Controvalore in Euro calcolato con il rapporto di cambio alla data di esercizio
B) Dati di bilancio dell'emittente:
Ultimo esercizio
(30/06/13)
Dati patrimoniali
1) totale attività
Primo periodo comparativo
(31/12/12)
6.136.420
2) partecipazioni
6.011.295
-
3) immobili
Secondo periodo comparativo
(30/06/12)
1.008.645
4) indebitamento a breve termine
-
-
-
-
6.108.826
inoltre, per imprese diverse dalle società immobiliari:
* capitale fisso netto
* posizione finanziaria netta
175.863
256.467
238.690
172.764
5.852.359
5.761.555
5.439.437
256.467
238.690
172.764
Ultimo esercizio
Primo periodo comparativo
(30/06/2012 - 31/12/2012)
1) fatturato
5.612.201
249.740
(31/12/2012 - 30/06/2013)
Dati reddituali
-
-
284.061
* capitale circolante netto
294.342
6.000.246
-
* capitale circolante lordo
-
675.091
5) indebitamento a medio/lungo termine
6) patrimonio netto
5.615.300
-
Secondo periodo comparativo
(31/12/2011 - 30/06/2012)
-
-
-
2) margine operativo lordo
(17.030)
(18.968)
(33.842)
3) risultato operativo
348.742
365.135
72.121
66.981
86.864
119.556
4) saldo proventi/oneri finanziari
5) saldo proventi/oneri straordinari
-
-
-
6) risultato prima delle imposte
415.723
452.000
191.677
7) utile (perdita) netto
394.939
452.000
191.677
8) ammortamenti d'esercizio
365.772
384.104
105.963
C) Criteri e parametri utilizzati per la valutazione
1) Il criterio di valutazione dei titoli è quello del metodo analitico-patrimoniale.
Tale criterio è basato sull'espressione a valori correnti dei singoli elementi, materiali ed immateriali che compongono il capitale
economico d'impresa tenendo conto dell'eventuale avviamento o disavviamento. Il valore del patrimonio netto viene calcolato
come differenza fra le attività (materiali ed immateriali) e le passività, eventualmente rettificate per tener conto del loro valore.
2) Cambio €/GBP = 0,8570
Fondi detenuti:
West End London PUT
Nota: si considerano esercizi semestrali
Per ulteriori informazioni in merito agli investimenti, si rinvia al Rendiconto del Fondo al 30 giugno
2013.
Con riferimento al periodo intercorrente tra la data di redazione del più recente documento
contabile e quella di redazione della presente Parte II, sono intervenuti i seguenti eventi rilevanti:
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-
Con riferimento al fondo SEB ImmoInvest, in data 4 luglio 2013, la società di gestione SEB
Investment GmbH, ha proceduto ad un rimborso di capitale di € 480.711. La liquidità
distribuita dal fondo, da quando è stata annunciata la liquidazione, è stata pari al 28,6%..
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La SGR Gestore ha affidato l’incarico per la valutazione periodica del patrimonio tipico del
Fondo alla società CBRE Valuation S.p.A. per il triennio da luglio 2013 a giugno 2016.
Alla data del presente Prospetto d’offerta non vi sono procedimenti giudiziari o arbitrali pendenti che
possano avere, o abbiano potuto avere di recente, effetti rilevanti sull’attività del Fondo.
C) INFORMAZIONI ECONOMICHE (DATI STORICI E COSTI SOSTENUTI)
Il paragrafo “7. Dati storici sull’andamento del Fondo”
è sostituito dal seguente:
Di seguito si riporta la rappresentazione grafica dell’andamento del valore della quota del Fondo a
far data dal 4 maggio 2011 (richiamo degli impegni) e sino al 30 giugno 2013, ultima rilevazione
disponibile.
Data
Euro
04/05/2011
5.000,000
30/06/2011
5.005,215
31/12/2011
4.487,991
30/06/2012
3.886,823
31/12/2012
3.801,357
30/06/2013
4.022,252
Il fondo ha distribuito i seguenti dividendi per quota:
21/03/2013: € 31,95
22/08/2013: € 47,13
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Ultimi 2 anni
Ultimi 5 anni
- 10%
Dato non disponibile in quanto l’inizio
dell’operatività del Fondo ha avuto luogo il
4 maggio 2011.
Rendimento medio annuo
(al lordo degli oneri fiscali)
I dati illustrati saranno frutto di stime economiche effettuate da esperti valutatori
indipendenti nei casi previsti dalla normativa vigente. Il diritto di rimborso potrà essere
esercitato solo alle scadenze e alle condizioni predeterminate nel Regolamento di gestione
del Fondo.
Data di avvio dell’operatività del Fondo
4 maggio 2011
Durata del Fondo
scadenza al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui
avviene il richiamo degli impegni a seguito della prima emissione di quote,
salva la facoltà della SGR Promotrice di effettuare, nei termini previsti
dall’art. 2 del Regolamento di gestione del Fondo, una proroga non
superiore a 3 (tre) anni, per la migliore esecuzione delle operazioni di
smobilizzo degli investimenti e di rimborso delle quote.
Periodi di collocamento
il Fondo è stato collocato in sede di prima emissione dal 3 gennaio al 4
aprile 2011; sono inoltre previste riaperture semestrali delle sottoscrizioni
al 1 aprile e al 1 ottobre di ogni anno.
Patrimonio netto al 30/06/2013
euro 36.676.918
Valore nominale della quota
euro 5.000
Valore della quota al 30/06/2013
euro 4.022,252
Quota parte percepita dai collocatori in
relazione ai costi di cui al par. 6.1 della
Parte I del Prospetto, con riferimento
all’anno solare 2012
100%
Quota parte percepita dai collocatori in
relazione ai costi di cui al par. 6.2 della
Parte I del Prospetto, con riferimento
all’anno solare 2012
51%, in relazione ai servizi di consulenza e assistenza offerti agli
investitori successivamente alla sottoscrizione ed in costanza
dell’investimento.
Le Società di gestione del risparmio Amundi SGR S.p.A. (SGR Promotrice) ed Amundi RE
Italia SGR S.p.A. (SGR Gestore), per gli aspetti di rispettiva competenza, si assumono la
responsabilità della veridicità e della completezza delle informazioni contenute nel presente
Supplemento al Prospetto d’offerta.
Amundi SGR S.p.A.
Amundi RE Italia SGR S.p.A.
(M. Pelosoff)
Amministratore Delegato
(G. di Corato)
Amministratore Delegato
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