separazione magnetica di tensioattivi da acque reflue tramite filtro a
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separazione magnetica di tensioattivi da acque reflue tramite filtro a
SEPARAZIONE MAGNETICA DI TENSIOATTIVI DA ACQUE REFLUE TRAMITE FILTRO A MATRICE DI SFERE Chiara Caterina Borghi1, Massimo Fabbri1, Pier Luigi Ribani1, Yoko Akiyama2, Shigehiro Nishijima2 1 2 Dipartimento di Ingegneria Elettrica - Università di Bologna Division of Sustainable Energy and Environmental Engineering, Graduate School of Engineering - Osaka University La ricerca svolta consiste nell'approfondimento della possibilità di impiegare la tecnica di separazione magnetica HGMS (High Gradient Magnetic Separation) per la rimozione degli inquinanti dalle acque destinate alla potabilizzazione e dalle acque reflue civili. Più precisamente, la tecnologia studiata prevede l'adozione di un processo di pre-trattamento di natura chimico-fisica per la rimozione ad elevata efficienza degli inquinanti tramite l'additivazione di adsorbenti separabili mediante campo magnetico. In particolare si è effettuata una campagna di prove sperimentali dedicata alla separazione dei tensioattivi. I tensioattivi sono i principali costituenti dei detergenti e sono inquinanti per l'acqua e per il terreno, hanno impatti negativi sulle acque sotterranee e di superficie, sulla salute pubblica, sull’agricoltura, ecc... Sono molecole anfifiliche, cioè che hanno parti sia idrofile che idrofobe e sono classificati in base alla carica della loro componente idrofila come non ionici, anionici, cationici e anfoteri. A oggi non esiste una sezione di trattamento delle acque reflue civili dedicata alla rimozione dei tensioattivi. La loro concentrazione limite nell'acqua potabile, nei corpi idrici superficiali, in fognatura e per il riutilizzo, è stabilita dalla legislazione italiana (Il D.Lgs 31/2001 per le acque potabili definisce come limite riferito ai tensioattivi anionici 0.2 mg/l, il D.Lgs 159/2006 parte terza stabilisce come limiti sui tensioattivi totali per gli scarichi in fognatura 4 mg/l e per i corpi idrici superficiali 2 mg/l, il D.M. 185/2003 definisce come limite per il riutilizzo 0.5 mg/l, sempre su i tensioattivi totali). Inquinanti con valori di concentrazione così bassi sono generalmente difficili da rimuovere tramite i trattamenti tradizionali [1]. L’attività di ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università di Osaka, si è finalizzata allo studio della rimozione dei tensioattivi tramite un processo di separazione magnetica che utilizza come adsorbenti carboni attivi modificati con magnetite (Magnetic Activated Carbons) di dimensioni nanometriche (diametro 20 - 60 nm). Sono stati aggiunti diversi quantitativi di MAC (da 0.01 g/l a 0.5 g/l) a miscele di acqua e tensioattivi puri e, dopo il processo di separazione, la concentrazione residua dei tensioattivi nelle acque trattate è stata misurata tramite spettrometria. L’impianto di filtrazione magnetica è costituito da una pompa peristaltica e un filtro a matrice di sfere in acciaio magnetico (AISI440C, diametro 3 mm) sottoposto a un campo magnetico di 0.4 T. I tempi necessari per l’adsorbimento e la separazione sono di 10 minuti ciascuno. Le sfere possono essere riutilizzate a seguito di un lavaggio in vasca a ultrasuoni. Il processo studiato è applicabile a basse concentrazioni di inquinanti ed è potenzialmente vantaggioso sia dal punto di vista ambientale che economico. I risultati ottenuti sono riportati nella Figura 1, suddivisi per tipologia di tensioattivo, ponendo in ascissa la concentrazione di polvere utilizzata (in g/l) e in ordinata il residuo percentuale (cioè la percentuale di tensioattivi rimasta dopo il trattamento). Nella legenda a lato dei grafici sono indicate le concentrazioni iniziali di tensioattivo presenti nei campioni. Come mostrato in figura, per tutti i tipi di tensioattivo studiato risulta possibile catturarne oltre il 95%, rientrando ampiamente nei limiti di legge. 1 100 SDS - Tensioattivo Anionico 1 mg/l 80 4 mg/l 70 2 mg/l 60 Residuo percentuale [%] 90 50 40 30 20 (a) 10 0 0.01 0.1 MAC [g/l] 1 100 90 TRITON X-100 - Tensioattivo Non Ionico Residuo percentuale [%] 80 70 1mg/l 60 2mg/l 50 40 (b) 4mg/l 30 20 10 0 0.01 0.1 1 MAC [g/l] 100 Residuo percentuale [%] 90 KEMFLUIDEQ18 - Tensioattivo Cationico 80 70 60 4 mg/l 50 2 mg/l 40 (c) 1 mg/l 30 20 10 0 0.01 0.1 1 MAC [g/l] Figura. 1. - Residuo percentuale nei campioni trattati con i carboni attivi modificati (MAC) per diverse concentrazioni iniziali di tensioattivi: anionico (a), non-ionico (b) e cationico (c). [1] C. C. Borghi, M. Fabbri, M. Fiorini, M. Mancini, P. L. Ribani, “Magnetic removal of surfactants from wastewater using micrometric iron oxide powders”, Separation and Purification Technology, vol. 83 , pp. 180-188, 2011. 2