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Tiziano Dorandi: Rezension von: Susan Prince: Antisthenes of
Athens. Texts, Translations, and Commentary, Ann Arbor:
University of Michigan Press 2015, in sehepunkte 16 (2016), Nr. 5
[15.05.2016], URL:http://www.sehepunkte.de/2016/05/26995.html
First published: http://www.sehepunkte.de/2016/05/26995.html
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sehepunkte 16 (2016), Nr. 5
Susan Prince: Antisthenes of Athens
Una rinnovata edizione dei frammenti delle opere del filosofo cinico
Antistene di Atene (ca. 445-360 a.C.), accompagnata da una traduzione in
una lingua moderna e da un dettagliato commentario era una esigenza
degli studi sulla filosofia greca. Le edizioni di F. Decleva Caizzi (Milano
1996) e di G. Giannantoni ( Socratis et Socraticorum Reliquiae , Napoli
1990, II, 137-225 = V A) erano infatti prive di una traduzione. L. Paquet
aveva tradotto in francese e brevemente annotato una piccola scelta di
frammenti, ma senza il testo greco ( Les Cyniques grecs. Fragments et
témoignages . Avant-propos par M.-O. Goulet-Cazé, Paris 1992, 53-85). In
attesa della annunciata raccolta con traduzione francese e note di tutti i
frammenti dei Cinici antichi di M.-O. Goulet-Cazé (Collection G. Budé),
disponiamo oggi dell'edizione di Antistene di S. Price.
Il grosso volume si presenta come una edizione dei testi di Antistene,
tradotti e copiosamenti annotati. Price riunisce 208 testimonianze,
quante raccolte da Giannantoni (Decleva Caizzi ne aveva ritenute 195),
ma non le stesse. Rispetto ai suoi predecessori, Price ha rinunciato a
alcuni testi e ne aggiunti altri. In particolare, come già Giannantoni,
Price (4), non ha esitato a mantenere o a integrare anche passi nei quali
il nome di Antistene non si legge, ma che contengono elementi che
lasciano presumere una probabile derivazione da uno scritto perduto del
cinico o rifletterne la dottrina.
Poco più di duecento testi sono ben poca cosa se confrontati con la lunga
lista delle opere di Antistene che leggiamo in Diogene Laerzio (6,15-18)
suddivise in dieci tomoi . Nonostante la scarsità del materiale pervenuto,
il contenuto di alcuni di essi è notevole e consente di avere una idea assai
precisa di molti aspetti del pensiero di Antistene. Penso, fra l'altro, alle
due declamazioni (t. 53-54 Price, nella rubrica The judgment of the
Arms , 188-232) intitolate rispettivamente Aiace o il Discorso di Aiace e
Odisseo o il Discorso di Odisseo .
La raccolta di Price si sviluppa in diciassette sezioni (27-709) precedute
da una breve introduzione (1-23) e seguite da una concordanza con la
collezione della Decleva Caizzi (711-714), da un indice delle fonti (autori
antichi e loro edizioni, 715-722), da una bibliografia scelta (723-746), da
un indice con una scelta di parole greche e latine (747-767) e da un
indice sommario (768-774).
Le edizioni utilizzate sono nell'insieme le più recenti o affidabili. Per
Diogene Laerzio, Price non ha tuttavia potuto utilizzare, se non
occasionalmente (6), la mia edizione (disponibile dal maggio 2013) e
riproduce quella di M. Marcovich (1999). Questo ha conseguenze che si
ripercuotono in particolare sul testo della lista delle opere di Antistene
(test. 41A) assai mal tramesso. La scelta alla quale Price (6) tiene di più
è quella di avere seguito in Diogene Laezio 6,18 (= p. 122 r. 72 P.) la
proposta (a dire il vero solo cautamente avanzata) di Patzer di correggere
il corrotto kyrios/kyros dei codici in Kyrsâs sul fondamento del parallelo
di Cicerone, Ad Atticum 12,38a,2 (= test. 84A). Non entro in merito alla
opportunità di questo intervento (giustificato da Price 161, 303-304).
Sottolineo solo che il luogo di Cicerone è a sua volta probabilmente
corrotto (o almeno da taluni considerato tale) e mi permetto di segnalare
che nella traduzione (124), Price rende il greco Kyrsâs con Kyrnas .
Qualcosa non va.
Nella bibliografia, si incontrano talora incertezze nei titoli in italiano,
francese e tedesco, tra l'altro nell'uso delle maiuscole/minuscole o nella
traslitterazione di parole greche. Segnalo infine che l'edizione di
Winckelmann (745) fu pubblicata a Zürich ( Turici in latino) e non a
Torino (Turin).
Queste sono le diciassette sezioni del volume: la biografia di Antistene
(test. 1-11); Antistene allievo di Socrate (test. 12-21); Antistene dopo
Socrate (test. 22-40); gli scritti di Antistene (test. 41-52); il Giudizio delle
armi (test. 53-54); testimonianze dai primi due tomoi della lista laerziana
(test. 55-67); politica e ricchezza (test. 68-83); etica, esercizio e piacere
(test. 100-134); Antistene i Cinici e gli Stoici (test. 135-140); caratteri
etici: Alcibiade e Aspasia (test. 141-144); il linguaggio (test. 145-159);
l'educazione (test. 160-175); natura, escatologia e teologia (test.
176-184); studi su Omero (test. 185-197); Alcibiade e i politici (test.
198-204) e imitazioni di epoca imperiale (test. 201-208).
All'interno di ogni rubrica, il materiale è disposto seguendo uno schema
determinato: precedono i frammenti nella lingua originale (greco o
latino), accompagnati talvota da un succinto apparato critico dove Price
riprende i dati delle edizioni di riferimento, cosciente di non voler
proporre una nuova edizione personale di tutte le fonti che cita (5).
Vengono poi la traduzione e il commento distinto, per lo più, su tre livelli:
nel primo, viene presentato il contesto in cui la testimonianza è
trasmessa; nel secondo, si discute della sua importanza; nel terzo,
trovano posto le note, la cui estensione è variabile in relazione alle
difficoltà del testo. Il livello del commento è conveniente e Price non
rinuncia a discutere la letteratura secondaria e, là dove necessario, a
prendere posizione nei confronti dei predecessori.
L'introduzione (1-23) si apre con poche pagine sui criteri seguiti nella
raccolta delle testimonianze, la loro organizzazione, la costituzione del
testo e la traduzione (1-8). Seguono un capitolo (8-11) sulle
interpretazione moderne di Antistene, uno sulla biografia del filosofo e i
limiti della erudizione filologica (11-12), sulla posizione intellettuale di
Antistene tra i contemporanei (12-15), la sua produzione letteraria e
intellettuale (15-16), il pensiero etico, la teoria del linguaggio, la logica e
la conoscenza (16-22) e infine sulla recezione antica del suo pensiero
(22-23). La successione dei paragrafi corrisponde a quella che ritroviamo
nell'organizzazione e distribuzione delle testimonianze che formano il
corpo centrale del volume.
Lo scopo principale di Price era quello di scrivere un commentario a
Antistene, e al commento la studiosa ha consacrato la maggior parte
della sua ricerca rinunciando a una presentazione di insieme del pensiero
primo cinico (sul quale vedi ora almeno P.P. Fuentes Gonzáles, En defensa
del encuentro entre dos 'Perros', Antístenes y Diógenes: historia de una
tensa amistad , CFC (g): Estudios griegos e indoeuropeos 23, 2013,
225-267).
È difficile esprimere a caldo un giudizio su un volume che si sviluppa per
oltre settecento pagine di commento analitico a poco più di 200
testimonianze talora brevi e estrapolate dal contesto delle opere
originarie di cui facevano parte. Solo una lettura approfondita metterà in
evidenza adeguatamente il contributo del libro. Per il momento non posso
che apprezzare l'idea di un commento, un genere letterario spesso ben
più utile e fruttuoso di una monografia e che richiede molto più tempo e
pazienza per risultati che possono apparire meno gratificanti.