Governance delle reti in sei Paesi del Mediterraneo

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Governance delle reti in sei Paesi del Mediterraneo
Governance delle reti
in sei Paesi del Mediterraneo
Algeria
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Governance delle reti in sei Paesi del Mediterraneo
ALGERIA
Governance delle reti in sei Paesi del Mediterraneo*
INDICE
Algeria..................................................................................................................... 5
1 Quadro introduttivo ....................................................................................... 6
2 Telecomunicazioni ....................................................................................... 14
3 Energia .......................................................................................................... 18
4 Trasporti ......................................................................................................... 29
* A cura di ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale
1 QUADRO INTRODUTTIVO
Situazione politica
Dopo anni di grave crisi politica interna, l’Algeria sta vivendo un periodo di
stabilità e di relativa prosperità. Abdelaziz Bouteflika, presidente dal 1999, ha
avuto un ruolo importante nella stabilizzazione del paese. Grazie al vasto
sostegno con cui ha ottenuto un secondo mandato presidenziale nelle elezioni
del 2004, Bouteflika è riuscito a marginalizzare molti rappresentanti della
vecchia guardia militare, che per anni ha avuto in mano il potere politico nel
paese.
Nonostante il Front de libération nationale (FLN) sia il partito più numeroso in
parlamento, il suo ruolo nell’esecutivo è stato ridotto dopo che il suo leader, Ali
Benflis, si è dimesso dalla carica di primo ministro nel 2003 in seguito alla sua
candidatura alla presidenza della repubblica in contrapposizione a Bouteflika.
L’attuale primo ministro, Ahmed Ouahia, è il leader del Rassemblement national
démocratique (RND) creato a metà degli anni Novanta da un gruppo di militari
come contraltare al FLN, guidato oggi da Abdelaziz Belkhadem.
La situazione politica del paese è attualmente dominata dai timori per le
precarie condizioni di salute del presidente, operato in Francia a dicembre 2005,
e dalla accresciuta rivalità tra i leader dei due principali partiti, il FLN (199
seggi) e il RND (47 seggi). Sebbene la costituzione non consenta a Bouteflika di
correre per un terzo mandato nel 2009, non è escluso che, condizioni di salute
permettendo, il presidente, forte dell’ampio sostegno popolare, non prenda in
considerazione la possibilità di emendare la costituzione.
La popolarità di Bouteflika dipende in gran parte dalle iniziative promosse per
migliorare le condizioni di sicurezza del paese e riportarlo alla normalità.
Subito dopo la sua elezione alla presidenza dell’Algeria nel 1999, Bouteflika ha
lanciato l’iniziativa di Concordia civile che offriva l’amnistia ai militanti islamici
che si arrendevano alle autorità. Di essa hanno beneficiato circa 3000
combattenti dell’Esercito islamico di salvezza, braccio armato del Fronte
islamico di salvezza (FIS). Dei due gruppi islamici che hanno rifiutato
l’amnistia, soltanto il Groupe Salafi pour la prédication et le combat continua a
rappresentare una minaccia, con diverse centinaia di militanti sulle montagne
della Kabylia e una rete di sostegno in Europa.
Sulla scia dell’iniziativa di Concordia civile, Bouteflika ha presentato
nell’agosto 2005 la Carta per la Pace e la Riconciliazione nazionale, approvata
tramite referendum nel settembre successivo. Una serie di legge sono in corso
di definizione e approvazione per mettere in pratica i principi della Carta. Gli
aspetti più importanti della Carta riguardano il risarcimento alle vittime delle
violenze e l’amnistia ai militanti islamici ancora presenti nel paese. Nessun
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riferimento è fatto ai militari, considerati da molti algerini responsabili di gravi
violenze.
Tra i paesi del Maghreb, l’Algeria è uno dei più criticati per la situazione dei
diritti umani e delle libertà fondamentali.
Oltre la Carta, l’altra grande iniziativa del governo è un programma di
investimento pubblico di 60 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni volto
a migliorare le infrastrutture algerine, in particolare le abitazioni e i trasporti, e
a creare nuovi posti di lavoro.
La presidenza di Bouteflika ha avuto importanti risvolti anche a livello
internazionale. Dopo l’11 settembre l’Algeria ha rinsaldato le già strette
relazioni con gli Stati Uniti sostenendo la cosiddetta guerra al terrorismo
internazionale.
Le relazioni con la Francia rimangono al centro della politica estera algerina.
Tuttavia, la firma di un trattato d’amicizia con Parigi recentemente proposto è
stata rinviata a causa delle obiezioni algerine alla legge francese
sull’insegnamento della storia coloniale, approvata nel febbraio del 2005.
Ultimamente vi sono state delle aperture da parte del presidente francese
Chirac per venire incontro alle richieste algerine.
L’Algeria mantiene buoni rapporti con l’Unione europea, di cui è il secondo
fornitore di gas dopo la Russia e alla quale è legata da un Accordo di
associazione entrato in vigore il 1° settembre 2005.
Situazione economica
L’Algeria sta attraversando una fase di crescita economica dovuta
principalmente alle entrate provenienti dall’aumento del prezzo del petrolio e
del gas di cui è uno dei principali esportatori del Maghreb. L’aumento delle
entrate provenienti dalle esportazioni di petrolio ha prodotto anche un
consistente aumento delle riserve valutarie (57,1 miliardi di dollari a fine 2005)
del paese nonché una riduzione del debito estero. Le accresciute esportazioni di
idrocarburi hanno inoltre permesso all’Algeria di chiudere il 2005 con un saldo
attivo della bilancia commerciale pari a ben 24 miliardi di dollari.
Il tasso di crescita del Pil reale nel 2005 è stato del 4,8% a fronte del 5,2% del
2004. La crescita economica è dipesa principalmente dai buoni risultati delle
attività legate ai lavori pubblici e al settore dei servizi. Il tasso di inflazione nel
2005 si è attestato al 3,5% a fronte del 3,6% del 2004. Il Pil ha toccato i 102,2
miliardi di dollari e vi è stato un consistente aumento del Pil pro-capite: 3.150
dollari contro i 2.655 dollari del 2004.
Le riforme strutturali e la disciplina fiscale rientrano nel programma economico
del governo, sollecitato anche dal Fondo monetario internazionale. Infatti,
nonostante la crescita economica, il settore privato stenta a decollare a causa
delle rigidità amministrative, delle carenze nel settore bancario e della
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concorrenza infruttuosa del settore pubblico. Inoltre, l’Algeria si trova ancora a
fare fronte a innumerevoli problemi economici, tra i quali un elevato tasso di
disoccupazione, nel 2005 pari al 15,3%, che riguarda soprattutto i giovani.
Il notevole aumento delle esportazione algerine nel 2005 è stato determinato
dalla crescita delle esportazioni di idrocarburi che rappresentano il 97,96% del
totale delle entrate provenienti dalle esportazioni con un ammontare di 43.488
milioni di dollari su un totale di 44.395 milioni di dollari. Le altre voci delle
esportazioni sono marginali. Si tratta, in ordine di importanza, dei semilavorati
(651 milioni di dollari, pari all’1,47% degli introiti delle esportazioni), delle
materie prime (134 milioni di dollari, 0,30% del totale delle entrate), dei prodotti
alimentari (67 milioni di dollari), dei beni di consumo non alimentari (67 milioni
di dollari) e dei beni strumentali (36 milioni di dollari).
Per quanto riguarda le importazioni, nel 2005 si è avuto un incremento del
9,48% rispetto al 2004. La prima voce delle importazioni riguarda i beni
strumentali industriali per un totale di 8.333 milioni di dollari, pari al 41,57%
del totale delle importazioni. Seguono i semilavorati (3.981 milioni di dollari), i
prodotti alimentari (3.570 milioni di dollari) e i beni di consumo (3.049 milioni
di dollari).
I principali clienti dell’Algeria sono gli Stati Uniti, seguiti da Italia, Spagna,
Francia e Brasile, mentre i principali fornitori sono Francia, Italia, Stati Uniti,
Cina, Germania, Spagna e Giappone.
L’Algeria importa dall’Italia beni strumentali, semilavorati, prodotti derivati
dagli idrocarburi, beni agricoli e alimentari, beni di consumo durevoli per un
totale di 1,5 miliardi di dollari. Le esportazioni algerine verso il nostro paese
sono costituite in misura prepoderante dagli idrocarburi, seguiti da prodotti
agricoli e alimentari, materie prime e semilavorati.
Nel 2005, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo e l’investimento
in Algeria, gli investimenti diretti esteri in Algeria si sono ridotti del 32,25%. La
Francia rimane il primo investitore nel paese. Gli investimenti algerini
all’estero, invece, hanno raggiunto un valore di 258 milioni di dollari e hanno
riguardato principalmente il settore degli idrocarburi.
Tabella 1
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Tabella 2
Grafico 1
Fonte: ICE
Relazioni con l’Unione europea
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Paese membro del Partenariato euro-mediterraneo, l’Algeria ha firmato
l’Accordo di associazione con l’Unione europea (UE) nell’aprile del 2002,
entrato in vigore tre anni dopo, il 1° settembre del 2005. I ritardi nella firma e
nell’entrata in vigore dell’Accordo hanno avuto importanti ricadute sulla
cooperazione con la UE, sulla concessione dei fondi nell’ambito del Programma
MEDA e infine sulla definizione dell’Action Plan nell’ambito della Politica di
Vicinato. Come illustrato dalla tabella sottostante, l’Algeria si colloca infatti agli
ultimi posti tra i paesi partner del processo di Barcellona nella assegnazione dei
fondi MEDA.
Tabella 3 - Impegni per paese in milioni di euro
Grafico 2
Grafico 3
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Fonte: ECORYS-NEI Macro & Sector Policies, Evaluation à mi-parcours du programme MEDA
II, Rapport final, juillet 2005
9
Nell’ambito del programma MEDA II bilaterale, in materia di reti materiali e immateriali è stato finanziato in Algeria un solo progetto
relativo al rafforzamento della riforma delle telecomunicazioni e dei servizi postale e lo sviluppo della società dell’informazione.
Tabella 4
Fonte: ECORYS-NEI Macro & Sector Policies, Evaluation à mi-parcours du programme MEDA II, Rapport final, juillet 2005
10
Per quanto riguarda il programma MEDA regionale, l’Algeria partecipa ai
seguenti progetti in materia di energia:
•
strutture giuridiche e istituzionali nel settore energetico;
•
sostegno ai gruppi ad hoc (politica energetica, interconnessioni, analisi
economica) del Foro euro-mediterraneo dell’energia;
•
applicazione dell’energia termale solare nel bacino mediterraneo;
•
energia e ambiente urbano nei partner euro-mediterranei;
•
Mediterranean Electricity Ring;
•
riforma delle società del settore energetico;
•
Mediterranean Energy Policy Training Network.
In materia di società dell’informazione l’Algeria è coinvolta nei seguenti
progetti finanziati nell’ambito di EUMEDIS:
•
EMISPHER, Euro-Mediterranean Internet Satellite Platform for Health,
Medical Education and Research;
•
Eumed Cancer Gemed Network;
•
MEDCHARTNET;
•
MEDINA, Mediterranean by Internet Access for Sustainable Development of
Cultural Tourism in the Mediterranean;
•
STRABON, Système d’information multilingue pour le Patrimoine culturel
euro-méditerranéen;
•
ICT Solutions in the Mediterranean SMEs;
•
EMED TEX NET, Cluster for the Development of a Euro-Mediterranean
Network in the Textile Clothing Network;
•
Mouvement Euromed pour le management et la qualité des petites enterprises et
enterprises artisanales;
•
Med Net’U, Mediterranean Network for Unified Distance Learning.
Per quanto riguarda i trasporti, l’Algeria è inserita nell’asse sud-occidentale
individuato nel Rapporto dell’ High Level Group - presieduto da Loyola de
Palacio dal titolo “Networks for Peace and Development – Extension of the major
trans-European transport axes to neighbouring countries and regions” presentato a
fine novembre 2005 - come uno dei cinque assi transnazionali prioritari da
sviluppare.
L’asse sud-occidentale dovrebbe legare la UE sud-occidentale, da un versante,
alla Svizzera e dall’altro al Marocco (via Spagna) ed oltre, includendo il link
trans-maghrebino tra Marocco, Algeria, Tunisia. È prevista un’estensione del
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trans-maghrebino all’Egitto e da questo un collegamento a sud con altri paesi
africani. L’allineamento delle connessioni è il seguente:
-
connessione multimodale Algeciras–Rabat verso Agadir e oltre;
-
connessione multimodale Rabat-Fes-Ouidja-Constantine-Al JazairTunisi-confine libico (il trans-Maghrebino) che include anche la
connessione Tunisia-Egitto.
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2 TELECOMUNICAZIONI
Il mercato algerino delle telecomunicazioni ha visto un sensibile incremento
delle proprie dimensioni a partire dall’entrata in vigore della legge 03/2000 che
ha aperto la strada alla liberalizzazione del settore. Il primo passo in tale
direzione è avvenuto con la creazione di una società per azioni, Algérie
Télécom, che ha rilevato dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni il
controllo dei servizi di telefonia fissa e mobile. Parallelamente il governo
algerino ha proceduto alla costituzione di un’Authority indipendente di
regolamentazione e controllo che ha preso il nome di Autorité de la Poste et des
Télécommunications (ARPT).
Da allora l’ARPT ha provveduto a concedere tre licenze per la telefonia mobile
e una per la telefonia fissa, mentre Algérie Télécom ha operato decisivi
investimenti per elevare la qualità dei propri servizi con particolare attenzione
alla telefonia mobile.
Le compagnie operanti nella telefonia mobile sono la società pubblica Algérie
Télécom Mobile (facente capo ad Algérie Télécom), con l’operatore Mobilis, e le
società private Orascom Télécom Algérie e Watania Algérie Télécom,
rispettivamente con gli operatori Djezzy e Nedjma.
La società a capitale privato che, a partire dal marzo 2005, affianca Algérie
Télécom nella gestione dei servizi di telefonia fissa è costituita da un consorzio
di società egiziane composto da Orascom Telecom e Telecom Egypt che prende
il nome di Consortium Algérien des Télécommunications.
L’intero settore risente di anni di carenti investimenti, tuttavia l’industria delle
telecomunicazioni si sta espandendo rapidamente, con un vero e proprio boom
nel tasso di diffusione dei servizi di telefonia, in particolare di telefonia mobile.
Secondo i dati più recenti forniti dall’ARPT (dicembre 2005), in Algeria ci sono
oltre 16 milioni di utenti – con un tasso di penetrazione vicino al 50% – di cui
circa 2,5 milioni per la telefonia fissa e 13,7 milioni per la telefonia mobile (che
assorbe una quota del mercato della telefonia vicina all’85%).
Il settore della telefonia mobile desta particolare interesse per la stupefacente
crescita registrata nel corso dell’ultimo quinquennio. Si pensi solo al fatto che,
con l’avvio della liberalizzazione, il settore ha attratto complessivamente 4
miliardi di dollari in investimenti e ha creato 70.000 posti di lavoro. Il grado di
diffusione dei telefoni cellulari è quasi triplicato nell’ultimo anno (13,7 milioni
di utenti nel 2005 contro i 4,9 del 2004). Il mercato è largamente dominato dalle
carte pre-pagate che coprono il 96% della totalità dei contratti telefonici.
Nel luglio 2001 l’egiziana Orascom Telecom ha investito 737 milioni di dollari
per entrare in possesso della prima licenza privata e oggi conta oltre 5 milioni di
clienti (con una quota di mercato pari a circa il 53%). Mobilis ha iniziato a
fornire i propri servizi nel 2003 e attualmente vanta più di 3 milioni di clienti
(36% del mercato). La kuwaitiana Watania Algérie Télécom, che nel gennaio del
2004 ottenne la seconda licenza privata per 421 milioni di dollari, è attiva dalla
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seconda metà di quell’anno e ha da poco raggiunto quota 1 milione di clienti
(11% del mercato).
Le tre compagnie in questione hanno avviato importanti piani di espansione.
Algérie Télécom si propone si accrescere il numero dei propri abbonati ai
servizi di telefonia fissa e di giungere ad avere, entro il 2008, tre milioni di
utenti per il servizio ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) e 6 milioni per la
telefonia mobile. Tra gli obiettivi prioritari vengono indicati l’ampliamento
della copertura per il servizio GSM e l’introduzione, a partire dall’inizio del
2006, della tecnologia GPRS (General Packet Radio Service), che consente il
trasferimento di dati a media velocità. Per questi e altri progetti Algérie
Télécom ha pianificato di investire circa 2,5 miliardi di dollari entro il 2010.
Per quanto riguarda la telefonia fissa, Consortium Algérien des
Télécommunications (CAT) ha ottenuto la concessione di una licenza della
durata di 15 anni per costruire e gestire una linea di rete fissa in Algeria. Il
consorzio di società egiziane avrà la possibilità di sviluppare servizi specifici
quali quelli per la trasmissione veloce dei dati, ma anche di rispondere alla
domanda inevasa di basilari servizi di telefonia fissa domestica. La licenza
include anche un biennio di concessione esclusiva per la gestione dei servizi
della linea di rete fissa nazionale e internazionale. CAT ha destinato 65 milioni
di dollari per l’acquisizione della licenza e ha dichiarato di voler investire un
miliardo di dollari per la realizzazione di una rete di telecomunicazioni di
prossima generazione.
Intanto il governo algerino ha designato Banco Santander come advisor per la
privatizzazione di Algérie Télécom.
Gli operatori impegnati nella fornitura della tecnologia VSAT (Very Small
Aperture Terminals) sono Algérie Télécom Satellite, la monegasca Divona
Algérie e Orascom Télécom Algérie. Quelli che forniscono servizi GMPCS
(Global Mobile Personal Communications Services) sono Algérie Télécom Satellite e
Thuraya Satellite Algérie.
La diffusione di servizi Internet è rapidamente cresciuta negli ultimi anni,
raggiungendo, secondo i dati del governo (per il 2004), 45 utenti ogni 1.000
abitanti, contro i 16 per 1000 del 2002. Tale incremento colloca l’Algeria quasi
allo stesso livello dell’Egitto in termini di tasso di penetrazione dei servizi
Internet, ma ben al di sotto della Tunisia che registra 70 utenti per 1000 abitanti.
Attualmente sono attivi sul mercato dei servizi di connessione alla rete circa 30
providers che affiancano l’operatore controllato dal governo algerino, DjaWeb.
L’Algeria ha pianificato massicci investimenti per il settore dell’information
technology nei prossimi cinque anni. Gli obiettivi dichiarati sono l’elevazione del
tasso di penetrazione dei servizi Internet – con l’obiettivo simbolico di un
computer per famiglia entro il 2010 – e l’estensione della rete a fibre ottiche,
oltre i 35.000 chilometri di cavi ad oggi istallati.
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L’Autorité de la Poste et des Télécommunications (ARPT)
Il mercato delle telecomunicazioni dell’Algeria è regolato dalla legge 03/2000
del 5 agosto 2000 (http://www.arpt.dz/textes/Lois/F2000048.pdf; testo
francese).
Tale legge disciplina il settore, definendo una serie dettagliata di norme
generali che aprono la strada alla liberalizzazione, e istituisce un’autorità di
regolamentazione indipendente denominata Autorité de la Poste et des
Télécommunications (ARPT).
L’ARPT si configura come un’autorità indipendente dotata di personalità
giuridica e di autonomia finanziaria.
Secondo quanto stabilito dal capitolo III della legge 03/2000, i suoi compiti
principali sono:
•
vigilare sul rispetto della regolamentazione delle attività concernenti le
poste e le telecomunicazioni;
•
vigilare sull’esistenza di un’effettiva concorrenza nei mercati delle poste e
delle telecomunicazioni;
•
porre in essere tutte le misure atte a promuovere o ristabilire la concorrenza
in questi mercati;
•
vigilare sull’applicazione dei capitolati d’appalto da parte di tutti gli
operatori e garantire l’eguaglianza tra gli stessi;
•
vigilare – nel quadro del rispetto del diritto di proprietà – sulla ripartizione
delle infrastrutture delle telecomunicazioni;
•
pianificare, gestire, assegnare e controllare lo spettro delle frequenze nel
rispetto del principio di non discriminazione;
•
definire un piano di assegnazione dei numeri, esaminare le richieste in tal
senso e attribuire i numeri agli operatori;
•
esaminare le offerte di interconnessione;
•
svolgere le procedure di concessione delle licenze relative all’istituzione e
allo sfruttamento delle risorse pubbliche delle telecomunicazioni soggette al
regime delle licenze;
•
definire le regole applicabili agli operatori della rete pubblica delle
telecomunicazioni con riferimento alle tariffe dei servizi offerti alla pubblica
utenza;
•
gestire i fondi dedicati ai servizi universali;
•
operare tutti i controlli tesi a verificare il rispetto della legge e dei capitolati
d’appalto da parte degli operatori;
•
pronunciarsi sulle controversie in materia di interconnessione;
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•
assolvere ad una funzione arbitrale nei contenziosi tra operatori e tra
operatori e utenti;
•
esprimere il proprio avviso su tutte le questioni relative alle poste e alle
telecomunicazioni, con particolare riferimento a quelle legate alla fissazione
delle tariffe massime per i servizi universali, all’opportunità o alla necessità
di rendere una regolamentazione conforme alle strategie di sviluppo;
•
contribuire alla definizione della posizione algerina nei negoziati
internazionali aventi in oggetto i settori delle poste e
delle
telecomunicazioni;
•
cooperare con le autorità o gli organismi nazionali e internazionali che
agiscono per il perseguimento dei medesimi obiettivi.
La struttura organizzativa dell’ARPT si compone di un Consiglio (composto da
sette membri) e di un Direttore Generale rispettivamente designati e nominato
dal Presidente della Repubblica. Anche il Presidente del Consiglio dell’ARPT è
designato dal Presidente della Repubblica. Gli attuali membri del Consiglio
sono stati nominati mediante il decreto presidenziale 01/109 del 3 maggio 2001.
Il Consiglio è dotato di tutti i poteri necessari all’espletamento dei suoi compiti.
In seno al Consiglio le decisioni vengono prese a maggioranza dei membri, con
il voto del Presidente che diviene preponderante in caso di parità.
La carica di membro del Consiglio è incompatibile con tutte le altre attività
professionali, con ogni altro incarico pubblico e con l’esistenza di interessi
diretti o indiretti in un’impresa operante nel settore delle poste, delle
telecomunicazioni, dell’audiovisivo e dell’informatica.
Le decisioni del Consiglio possono divenire oggetto di ricorso non sospensivo
davanti al Consiglio di Stato.
Per preservare la propria indipendenza, l’ARPT dispone di risorse finanziarie
proprie composte da:
•
remunerazioni per i servizi resi;
•
canoni;
•
una percentuale sugli introiti ricavati dalle contropartite finanziarie per la
concessione delle licenze;
•
contributi versati dagli operatori dei servizi universali delle poste e delle
telecomunicazioni.
L’ARPT presenta alcune significative carenze, che si concretizzano:
•
nell’assenza di un effettivo potere di sanzione – l’ARPT si limita
sostanzialmente ad avanzare raccomandazioni al governo;
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•
in una subordinazione di fatto al Ministero delle Poste e della
Telecomunicazioni che ha la facoltà di approvare o meno le decisioni prese
dall’ARPT, anche in tema di concessione delle licenze.
3 ENERGIA
Petrolio
Le riserve di petrolio dell’Algeria, paese membro dell’Opec sono stimate in 11,8
milioni di barili e si ritiene che il paese possieda ancora ingenti risorse
inesplorate. Negli ultimi anni sono stati scoperti, soprattutto da parte di
compagnie straniere, nuovi giacimenti di petrolio e gas e l’Algeria auspica un
incremento della sua capacità produttiva di greggio nei prossimi anni
promuovendo gli investimenti stranieri.
Il settore petrolifero algerino è dominato dalla Sonatrach, azienda di proprietà
statale. Attraverso le sue filiali la compagnia ha il monopolio della produzione,
della raffinazione e del trasporto. Negli ultimi anni la ricerca di investimenti
stranieri nel settore petrolifero ha aumentato la fetta di produzione petrolifera
in mano a compagnie straniere. Ciò non ha però portato all’apertura del settore,
in quanto tutti gli operatori stranieri devono lavorare in partnership con la
Sonatrach che detiene la maggioranza negli accordi di production sharing.
Nel 2004 la produzione media di greggio è stata di 1,23 milioni di barili al
giorno, mentre la produzione totale di idrcarburi è stata di 1,93 milioni di barili
al giorno. Con l’aumento degli investimenti nelle attività di esplorazione e di
sfruttamento la produzione è destinata a crescere nei prossimi anni.
Oltre al più importante giacimento algerino, Hassi Messaoud, la Sonatrach
possiede i giacimenti di Tin Fouye Tabankort Ordo, Zarzaitine, Haoud
Berkaoui/Ben Kahla e Ait Kheir.
La Sonatrach controlla 2.400 miglia di oleodotti. La pipeline più importante
trasporta greggio dal giacimento di Hassi Messaoud ai terminal per
l’esportazione.
Il più importante produttore straniero è Anadarko che opera nei giacimenti di
Hassi Berline Sud e Ourhound nell’est dell’Algeria. Seguono Bhp-Billiton che
opera a Rhourde Oulad Djemma, Amerada Hess, Cepsa e Agip.
Per il trasporto del greggio, dei prodotti raffinati, del GPL e del GNL vi sono
sette terminali costieri localizzati ad Arzew (il più grande porto per
l’esportazione di greggio dell’Algeria), Skikda, Algeri, Annaba, Oran, Bejaia e
La Skhirra in Tunisia.
Le raffinerie di petrolio dell’Algeria sono controllate dalla Naftec, una società
affiliata della Sonatrach. Se ne contano quattro in tutto il paese: la raffineria di
Skikda, che fornisce il grosso della produzione di prodotti raffinati dell’Algeria;
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Hassi Messaoud, che fornisce prodotti alle zone meridionali del paese; Algeri;
Arzew.
Grafico 4 - Produzione e consumo di petrolio
Fonte: www.eia.org
Grafico 5 - Produzione di petrolio per settore, periodo 2001-2004
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Tabella 6 - Principali oleodotti algerini
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Gas
Nel 2005 l’Algeria aveva riserve di gas pari a 160 miliardi di metri cubi.
L’Algeria è membro fondatore del Forum dei paesi esportatori di gas costituito
a Teheran nel 2000.
La Sonatrach domina la produzione e la distribuzione all’ingrosso di gas in
Algeria, mentre la distribuzione del gas al dettaglio è controllata da un’altra
azienda statale, la Sonelgaz. Il settore è stato aperto agli investimenti stranieri e
vi sono numerosi produttori stranieri che hanno stretto accordi di partnership
con la Sonatrach.
La produzione commerciale di gas naturale in Algeria è iniziata nel 1961. Il
paese è oggi uno dei principali esportatori mondiali. Le esportazioni algerine
sono dirette principalmente in Europa e negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il
mercato europeo, l’Algeria è seconda solo alla Russia.
Il più grande giacimento di gas algerino è quello di Hassi R’Mel, scoperto nel
1956, che ha riserve per 85 miliardi di metri cubi. Da questo giacimento
proviene circa un quarto della produzione totale di gas del paese. Altri
importanti giacimenti si trovano nelle regioni sud-orientali di Rhourde Nouss e
di In Amenas al confine con la Libia. Giacimenti più piccoli sono quelli della
regione sud-orientale di In Salah.
Il consorzio di gas In Salah tra Statol, BP e Sonatrach è stata la prima
partnership tra Sonatrach e un investitore straniero. Il consorzio detiene i diritti
su sette dei dodici giacimenti nella regione di In Salah. Oltre a questa regione,
importanti progetti per il gas naturale si sono sviluppati nella provincia di Illizi,
al confine con la Libia, a Ohanet, In Amenas e Gassi Touil.
La rete di gasdotti algerina è incentrata sul giacimento di Hassi R’Mel che è
collegato ai terminal di esportazione lungo la costa del Mediterraneo da tre
diversi sistemi: il primo, lungo 315 miglia, giunge a Arzew; il secondo, lungo
360 miglia, arriva a Skikda; il terzo, lungo 270 miglia, lo collega a Isser vicino
Algeri.
Due importanti gasdotti permettono poi l’esportazione del gas algerino verso
l’Europa. Si tratta del Transmed, ribattezzato “Enrico Mattei”, che da Hassi
R’Mel attraverso la Tunisia giunge in Sicilia e da qui poi il resto dell’Italia.
L’altro gasdotto è il Maghreb-Europe-Gas (MEG), che dal 1996 collega Hassi
R’Mel alla città spagnola di Cordoba attraverso il Marocco. Il MEG è gestito da
un consorzio internazionale formato dalla spagnola Enagas, dalla marocchina
SNPP e da Sonatrach.
Nel 2001 un consorzio guidato dalla spagnola Cepsa e dalla Sonatrach si è
accordato per la costruzione di un nuovo gasdotto, il Medgaz, che dovrebbe
collegare Beni Saf alla città spagnola di Almeira con un’eventuale estensione
alla Francia. Il progetto, il cui costo stimato è di 1,3 miliardi di dollari, dovrebbe
essere completato nel 2008.
20
A questo si aggiunge il progetto di un altro gasdotto, stavolta tra Algeria e
Italia, via Sardegna, che fa capo al consorzio Galsi, costituito nel 2002 tra la
Sonatrach, l’Enel e la tedesca Wintershall. Con un costo di 2 miliardi di dollari,
il progetto dovrebbe anch’esso concludersi nel 2008.
Grafico 6 - Produzione e consumo di gas naturale
Grafico 7 - Produzione totale di idrocarburi
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Elettricità
Negli ultimi anni la domanda di elettricità è notevolmente cresciuta in Algeria.
La rete elettrica del paese si estende per 217.500 km raggiungendo quasi l’intera
popolazione. Vi sono diversi piani per incrementare la rete del 5% al fine di
raggiungere le zone rurali isolate. L’Algeria esporta elettricità ai suoi vicini e vi
sono piani per esportarla anche in Europa.
Grafico 8 – Generazione di elettricità in base alla fonte
Tabella 7 - Caratteristiche della rete elettrica algerina
2005
Previsioni 2010,
Crescita dell’ 8 %
Potenza installata ( MW )
6700
10 000
Lunghezza della rete di trasporto
16 500 km 22 000
Lunghezza della rete di distribuzione 217 500 km 341 000
Clienti HT (numero)
80
-
Clienti MT (numero)
32 500
-
Clienti BT (numero)
5 500
6 500
Investimenti annui (millions US $)
1 000
1 000
22
Grafico 9 - Evoluzione dei prezzi di vendita dell’elettricità
400,00
350,00
300,00
(en cDA/kWh)
250,00
HT
MT
200,00
BT
TOTAL
150,00
100,00
50,00
0,00
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Grafico 10 - Evoluzione delle tariffe del gas per consumo domestico
35,00
30,00
(e n c D A /th )
25,00
20,00
HP
MP
BP
15,00
10,00
5,00
0,00
1997
1998
1999
2000
2001
23
2002
2003
2004
2005
2005
Il mercato dell’energia in Algeria
Settore elettrico
La
legge
02-01
del
5
febbraio
2002
(http://www.grtecit.dz/Telechargement/txt_loi_ele.pdf) stabilisce l’apertura del settore
dell’elettricità e della distribuzione del gas via condotta alla concorrenza e pone
fine al monopolio di Sonelgaz, trasformato in società per azioni con decreto
presidenziale. La riforma introduce un quadro normativo stabile volto ad
attirare finanziamenti privati e separa giuridicamente le funzioni di
produzione, trasporto e distribuzione. Essa inoltre prevede:
ƒ
libertà di installazione in materia di produzione di elettricità;
ƒ
monopoli regolati in materia di reti di trasporto e distribuzione;
ƒ
introduzione dell’accesso dei terzi alle reti;
ƒ
concessioni per la distribuzione;
ƒ
creazione di un organo di regolamentazione, la Commission de
Régulation de l’Electricité e du Gaz (CREG).
Tra le altre cose, questa legge prende in considerazione la protezione
dell’ambiente e prevede l’integrazione dell’energia rinnovabile tra le fonti
energetiche del paese. Un decreto, entrato in vigore il 25 marzo del 2004 e
relativo ai costi di diversificazione della produzione di elettricità, istituisce un
dispositivo per incentivare la produzione di elettricità dalle fonti rinnovabili.
Per favorire lo sviluppo di progetti in materia, è stata creata la New Energy
Algeria (NEAL), una società che ha due azionisti pubblici (Sonatrach e
Sonelgaz) e un azionista privato, la società algerina SIM.
La legge avrebbe dovuto preparare la strada alla liberalizzazione entro il 2005
attraverso le seguenti azioni:
ƒ
Apertura della produzione energetica alla piena concorrenza privata.
ƒ
Creazione di due filiali della Sonelgaz, una responsabile per il gas, l’altra
per la trasmissione dell’elettricità. Nel giugno del 2002 il governo ha
dichiarato che le due filiali sarebbero state aperte agli investimenti
privati anche stranieri. Nulla è successo fino a fine 2005 e rimane molta
incertezza sul grado di impegno in materia di piena deregolamentazione
del settore dell’energia.
ƒ
Creazione di un operatore di sistema che si occupa di assicurare
l’equilibrio tra domanda e offerta. Si dovrebbe trattare di un’azienda
privata (Spa) che non ha interesse nella produzione di energia.
ƒ
Creazione di un operatore di mercato dell’elettricità (Spa)
Oggi, tuttavia, la liberalizzazione del mercato è lontana dall’essersi realizzata
anche a causa di innumerevoli ostacoli. Innanzitutto, i capitali privati stentano
24
ad affluire anche nella produzione. Di fatto lo stato - attraverso la Sonelgaz1 che
ha il monopolio della produzione, della trasmissione e della distribuzione
dell’elettricità - è onnipresente e rimane il più grosso investitore. A ciò si
aggiunge l’eccessiva centralizzazione nella gestione. Il funzionamento del
settore non registra miglioramenti e i prezzi al consumo non sono calati.
L’obiettivo della creazione di un mercato aperto dell’elettricità e della
distribuzione del gas almeno al 30% è dunque spostato al 2007.
Con una produzione effettiva di 6.000 megawatt, la copertura del fabbisogno di
elettricità del paese raggiunge un tasso del 95% (percentuale vicina a quella dei
paesi OCSE). Più di 4 milioni di famiglie sono abbonate alla rete della Sonelgaz.
Inoltre la rete di distribuzione del gas naturale (19.000km) permette di
alimentare direttamente il 35% delle famiglie. Per soddisfare la crescente
domanda interna la Sonelgaz ha previsto di investire più di 12 miliardi di
dollari fino al 2010 per la manutenzione della rete elettrica nazionale e per
aumentare la capacità di produzione dell’elettricità. Per far fronte alla crescita
della domanda di elettricità, stimata del 7% nel periodo 2002-2011, la Sonelgaz
prevede l’attivazione di una decina di centrali elettriche entro il 2010.
Nel maggio del 2001 è stata creata l’Algerian Energy Company (AEC) tra
Sonatrach e Sonelgaz, le due più importanti compagnie pubbliche nel settore
dell’energia. Questa filiale gestisce i progetti di produzione dell’energia e di
dissalamento d’acqua di mare aprendoli agli investimenti privati esteri. Sono
state create tre società:
1. la Kahrama - di cui la società americana Black & Veatch deteneva
inizialmente l’80%, ridotto al 5% dopo ingenti investimenti della AEC
che ora detiene il 95% - volta alla creazione di un impianto di produzione
di elettricità e di dissalamento dell’acqua di mare a Arzew;
2. la SKS, di cui la società canadese SNC Lavalin detiene un’opzione sul
20% del capitale, per la costruzione di una centrale elettrica a Skikda;
3. la HWD, detenuta per il 70% dalla società americana Ionics e volta alla
costruzione di un impianto di dissalamento ad Algeri.
Considerato che la maggior parte della popolazione e delle attività economiche
si trovano nella fascia costiera del nord del paese, è qui che si concentrano sia la
maggior parte dei consumi sia le più grandi centrali elettriche di tipo termico a
vapore. Per quanto riguarda le regioni interne e i giacimenti di petrolio e di gas
del sud, l’alimentazione è assicurata da turbine a gas. Nel complesso, in Algeria
la produzione di elettricità è alimentata prevalentemente dal gas naturale.
Per quanto riguarda i collegamenti regionali, esistono attualmente dei sistemi
1
Il parco di produzione della Sonelgaz raggiunge una potenza di 6460 MW di cui 6039 MW per la rete
interconnessa del nord e il resto per le reti isolate del sud.
25
d’interconnessione con il Marocco e la Tunisia. Sono invece allo studio dei
progetti di interconnessione via cavo sottomarino con l’Italia (Algeria-Sicilia e
Algeria-Sardegna).
La Commission de Régulation de l’Electricité e du Gaz (CREG)
Creata con la legge 02-01 del 5 febbraio 2002 che ne definisce anche le
competenze, la CREG è stata istituita il 24 febbraio 2005 dal primo ministro
algerino. È un organo indipendente dotato di personalità giuridica e di
autonomia finanziaria. Il finanziamento avviene attraverso i contributi
provenienti dalle tariffe e il suo budget è approvato dal ministro dell’energia. È
diretta da un consiglio d’amministrazione composto da un presidente e tre
direttori nominati con decreto presidenziale su proposta del ministro
dell’energia. Obiettivo principale è quello di garantire il funzionamento
concorrenziale e trasparente del mercato dell’elettricità e del gas nell’interesse
sia dei consumatori sia degli operatori.
I compiti della CREG sono elencati all’art. 115 della sopra citata legge. In
sintesi:
ƒ
La CREG determina la remunerazione degli operatori per il trasporto e la
distribuzione, le tariffe per l’utilizzo delle reti e le tariffe per i clienti.
Inoltre assicura la gestione della fondo dell’elettricità e del gas e verifica
la compatibilità delle imprese.
ƒ
In materia di protezione dei consumatori, valuta l’esecuzione degli
obblighi del servizio pubblico; istruisce le denunce e i ricorsi degli
operatori, degli utilizzatori delle reti e degli utenti; determina le sanzioni
amministrative per la violazione delle regole o degli standard, pubblica
informazioni utili per la protezione degli interessi dei consumatori.
ƒ
È organo di conciliazione e arbitraggio. Nel primo caso esiste all’interno
del CREG un servizio di conciliazione che si occupa delle controversie
tra gli operatori relative all’applicazione della normativa. Vi è poi una
camera d’arbitraggio che si pronuncia sulla controversie di cui è
investita su richiesta di una delle parti.
ƒ
Infine, la CREG può svolgere delle consultazioni prima di prendere
decisioni, che possono essere motivate e pubbliche o suscettibili di
ricorso, o dare pareri; organizza udienze pubbliche, presenta al ministro
dell’energia un rapporto annuale sull’esecuzione dei suoi compiti e
sull’evoluzione del mercato.
Idrocarburi
Dopo il settore dell’elettricità, una parziale riforma ha recentemente interessato
anche il settore degli idrocarburi. La legge 5-07 del 28 aprile 2005, promulgata il
26
19 luglio 2005, stabilisce che alcune funzioni prima esercitate dalla compagnia
nazionale Sonatrach siano affidate a due agenzie incaricate di:
ƒ
Promuovere l’informazione operativa e gli investimenti nel settore degli
idrocarburi, assegnare i contratti di prospezione e/o di sfruttamento
nonché riscuotere le royalties.
ƒ
Regolamentare i monopoli naturali (trasporto attraverso condotta,
stoccaggio dei prodotti petroliferi), far rispettare le norme, gli standard e
la regolamentazione del settore in materia di igiene, sicurezza e
ambiente.
Si tratta dell’Autorité de régulation des hydrocarbures e dell’Autorité
nationales de valorisation de ressources en hydrocarbures insediate a novembre
2005.
Il contributo dello stato al funzionamento delle due agenzie deve essere ancora
stabilito, anche se in seguito è destinato a diminuire poiché le agenzie saranno
finanziate direttamente dagli operatori in cambio delle prestazioni di servizi
fornite. Esse godono di autonomia di gestione e sono collegate da un punto di
vista amministrativo al ministero dell’energia.
L’Autorité de régulation des hydrocarbures (ARH) sarà incaricata di vigilare
sul rispetto della normativa relativa a tariffe e libero accesso alle reti di
trasporto attraverso condotta e allo stoccaggio, igiene, sicurezza industriale,
protezione dell’ambiente, capitolati d’appalto relativi alla costruzione di
infrastrutture, applicazione delle norme e degli standard tecnici sulla base della
miglior pratica internazionale. E’ inoltre incaricata di esaminare le domande di
attribuzione delle concessioni di trasporto attraverso condotta per poi avanzare
raccomandazioni al ministro dell’energia che concede le concessioni sotto forma
di autorizzazione regolamentata.
L’Autorité nationales de valorisation de ressources en hydrocarbures
(ALNFT) ha il compito di promuovere l’informazione operativa e gli
investimenti, di gestire le banche dati, di concedere le autorizzazioni per le
prospezioni, di predisporre gli appalti e la relativa valutazione, di attribuire
delle aree di prospezione e di sfruttamento, di seguire e di controllare la
realizzazione dei contratti di prospezione e/o di sfruttamento, di studiare e
approvare i piani di sviluppo. Inoltre è incaricata di fornire a tutti gli operatori i
dati necessari allo sviluppo degli investimenti.
Le regole di funzionamento, il personale e il finanziamento delle due agenzie
dovrebbero garantire l’imparzialità, la trasparenza e la pertinenza delle loro
decisioni. Esse non possono prendere parte agli investimenti e alla
commercializzazione degli idrocarburi né essere legate a interessi che siano in
relazione con le operazioni di cui sono incaricate per evitare il conflitto di
interessi.
27
4. TRASPORTI
Ferrovie
Il sistema ferroviario è stato molto trascurato dopo l’indipendenza dell’Algeria
dalla Francia e presenta gravi carenze.
La Société nationale de transport ferroviaire (SNTF) controlla una rete
ferroviaria che si estende per 4200 km. La SNTF si occupa:
•
della gestione dei trasporti delle merci e dei viaggiatori sull’intero
territorio nazionale e sulle zone limitrofe nei limiti delle convenzioni e
degli accordi internazionali in materia:
•
della manutenzione della rete ferroviaria;
•
della modernizzazione e l’estensione della rete ferroviaria.
Nell’ambito del suo programma di sviluppo del trasporto ferroviario, la SNTF
ha lanciato nell’estate del 2005 due bandi di gara per lo studio e la realizzazione
di due nuove linee ad alta velocità:
•
la linea da Bordj Bou-Arréridj a Khémis Miliana, a doppio binario e
lunga 320 km, che rientra nel Programma complementare di sostegno
alla crescita per il periodo 2005-2009 volto alla modernizzazione della
Rocade ferroviaria est-ovest; essa servirà al trasporto sia di passeggeri
che di merci e sarà collegata a linee già esistenti;
•
la linea da Boumedfaa a Djelfa, lunga 260 km, che sarà collegata alla linea
già esistente tra Algeri e Oran.
I piani di modernizzazione comprendono anche il potenziamento del parco
mezzi con l’acquisto di 30 nuove locomotive diesel che si aggiungeranno alle
datate 180 già esistenti. Va segnalato che al settore ferroviario sono andati 500
dei 700 miliardi di dinari concessi all’insieme dei trasporti pubblici nell’ambito
del Programma complementare di sostegno alla crescita.
Nel 2004 la SNTF ha trasportato 28 milioni di passeggeri.
Per dinamizzare alcuni settori e responsabilizzare le strutture interessate, la
SNTF ha creato dieci filiali per i seguenti ambiti di attività: trasporto di
carburante, trasporto di cereali, trasporto intermodale, distribuzione, gestione
dei vagoni-bar e dei vagoni-letto, telecomunicazioni, rifornimenti,
elettrificazione, infrastrutture, engineering.
La INFRAFER, impresa pubblica creata nel 1988 e dipendente dal Ministero dei
lavori pubblici, si occupa dei lavori delle infrastrutture ferroviarie. Vi sono
anche delle imprese private che svolgono incarichi di manutenzione o di
costruzione ma, disponendo di risorse limitate, in genere realizzano solo piccoli
progetti.
Al fine di promuovere l’ammodernamento della rete ferroviaria, nel 2001 il
governo aveva presentato alla commissione economia del parlamento una
28
bozza di legge per aprire il settore agli investimenti privati. Tuttavia a cinque
anni di distanza questo piano non ha avuto ancora attuazione.
Strade
Il trasporto stradale dipende da due ministeri: il Ministero dei lavori pubblici
che si occupa del mantenimento e dello sviluppo e il Ministero dei trasporti cui
spetta il compito di regolamentare il settore.
L’attività dei trasporti stradali è regolamentata da due leggi:
•
La legge n. 1-13 del 7 agosto 2001, relativa all’organizzazione dei
trasporti terrestri.
•
La legge n. 1-14 del 19 agosto 2001, relativa all’organizzazione, alla
sicurezza e alla polizia della circolazione stradale.
A queste si aggiunge il decreto esecutivo n. 91-195 del 1° giugno 1991 che fissa
le condizioni generali per l’esercizio delle attività del trasporto terrestre delle
persone e delle merci.
A livello dell’amministrazione centrale, le infrastrutture stradali sono gestite da
due direzioni tecniche: la direzione delle strade e la direzione della
manutenzione stradale. A livello locale, il Ministero dei trasporti è
rappresentato da una direzione dei lavori pubblici. Al Ministero dei lavori
pubblici fanno capo invece due organismi:
•
Il CTTP (Organisme de contrôle technique des travaux public), impresa
pubblica a carattere industriale e commerciale, incaricata di svolgere
studi sulle missioni del servizio pubblico definite dal ministero.
•
L’ANA (Agence nationale des autoroutes), ente pubblico a carattere
amministrativo, incaricata degli studi e della realizzazione dei
programmi autostradali.
Il sistema stradale algerino riflette la dislocazione della popolazione nel
territorio del paese, presentandosi quindi più fitto lungo la fascia costiera. La
rete stradale algerina è di circa 105.000 km e viene ripartita in tre categorie
amministrative: strade nazionali, 27.376 km; strade di wilaya, 23.975; strade
comunali, 53.319.
Mancano, tuttavia, i collegamenti necessari tra i porti e le zone minerarie del
sud del paese che hanno inibito lo sviluppo del settore minerario. Nel 2002 la
Banca europea per gli investimenti (BEI) ha concesso all’Algeria un prestito di
50 milioni di euro per il miglioramento del raccordo anulare di Algeri. A questo
si aggiunge un ulteriore prestito di 50 milioni di euro per il tratto algerino
dell’autostrada del Trans-Maghreb che si somma ai 246 milioni di euro già
elargiti.
29
Nelle intenzioni del governo vi è l’estensione dei piani di privatizzazione
all’intero sistema stradale algerino. Attualmente infatti il finanziamento della
costruzione e della manutenzione delle strade è a carico dello Stato.
Considerato che la maggior parte del trasporto delle merci all’interno del paese
avviene su strada, lo sviluppo delle rete stradale è obiettivo prioritario del
governo. Il programma di sviluppo consiste principalmente nel rafforzamento e
nella modernizzazione delle strade esistenti e nel raddoppio di alcuni assi,
mentre al sud si focalizza più sulla costruzione di nuovi collegamenti. I progetti
da realizzare entro il 2010 riguardano i seguenti assi:
•
Constantine-Batna-Biskra
•
Alger-Médéa-Djelfa
•
Oran-Tindouf via Marocco
•
Mascara, Saida e Bechar
•
Bouira-Boussaada
•
Bordj Bou Arrareridj-M’Sila
•
Sétif-Biskra
•
Relizane-Tiaret
•
Khémis Miliana-Tissemsilt-Tiaret
•
Ain Témouchent-Sidi bel Abbès-Saida
Alla metà di aprile 2006 il governo algerino ha selezionato delle compagnie
cinesi e giapponesi per l’assegnazione di contratti – per un ammontare di 11,5
miliardi di dollari finanziati interamente dal governo – per la costruzione di sei
autostrade per un totale di circa 1000 km. Il consorzio giapponese COJAAL si è
aggiudicato la costruzione di 399 km della sezione orientale che collegherà le
città di Setif, Constantine e Annaba. Al consorzio cinese, costituito da CITIC e
CRCC, è stata assegnata invece la costruzione della sezione centrale – 169 km
che dalla parte sud di Algeri arriverà alle città di Bouira e Blida – e della
sezione occidentale, che collegherà la provincia di Reliazane alla frontiera
marocchina per un percorso di 359 km.
L’inizio dei lavori, che dureranno circa 40 mesi - è programmato per il mese di
maggio 2006.
Trasporto aereo
In Algeria le attività del trasporto aereo dipendono dal Ministero dei Trasporti
le cui competenze sono stabilite dal decreto n. 89-165 del 29 agosto 1989, mentre
la realizzazione e il mantenimento delle infrastrutture sono di competenza del
Ministère de l’Equipement.
30
La direzione dell’aviazione civile rappresenta la principale fonte per la
definizione del quadro normativo che regola l’attività degli operatori del
trasporto aereo. Un comitato di coordinamento delle attività comuni ai
ministeri incaricati dei lavori pubblici e dei trasporti è stato creato con la
decisione interministeriale del 13 ottobre 1997 con il compito di studiare tutte le
questioni di interesse comune che riguardano le relazioni tra le infrastrutture di
trasporti e l’utilizzo dei mezzi di trasporto nonché di proporre tutte le misure
che favoriscano il coordinamento tra i due settori.
Gli operatori posti sotto la tutela della DACM sono:
ƒ
Air Algérie (Entreprise Nationale d’Exploitation des Services Aériens);
ƒ
ENESA (Entreprise Nationale d’Exploitation et de Sécurité
Aéronautiques), creata nel 1968, opera nell’ambito della navigazione
aerea e delle installazioni tecniche;
ƒ
EGSA (Etablissements de Gestion des Services Aéroportuaires), creati nel
1987, hanno sede ad Algeri (16 aeroporti), Oran (9 aeroporti) e
Constantine (5 aeroporti);
ƒ
ONM (Office National de la Météorologie), creato nel 1975, fornisce dati
metereologici a diversi clienti del settore dei trasporti marittimi e aerei.
In Algeria vi sono quattro grandi aeroporti – Algeri, Oran, Annata e
Constantine – e 60 aeroporti più piccoli, molti dei quali sono in fase di
modernizzazione per accogliere il traffico internazionale e un numero maggiore
di voli domestici. Infatti solo sei degli aeroporti internazionali ricevono voli
internazionali con cadenza regolare. Il controllo della circolazione aerea è
effettuato da un solo Centro di controllo regionale (CCR) situato ad Algeri.
Nell’ambito dei piani di privatizzazione del settore dell’aviazione è prevista la
parziale privatizzazione della compagnia di bandiera algerina, la Air Algérie,
che è stata sottoposta a diverse operazioni di ristrutturazione. In ambito
nazionale, la compagnia opera su una rete di 13.000 km suddivisa in tre zone:
nord/nord, 11 collegamenti; nord/sud, 32 collegamenti; sud/sud, 24
collegamenti. La rete internazionale comprende 55 collegamenti verso cinque
regioni: Francia, Europa 1, Europa 2, Maghreb/Medio Oriente e Africa.
Vista l’ampiezza del paese e delle distanze tra le aree del sud e la zona
settentrionale, il trasporto aereo continuerà ad essere uno dei più importanti
mezzi per gli spostamenti interni.
31
Grafico 11
Tabella 8
Tabella 9
32
Trasporto marittimo
Il trasporto marittimo ha un ruolo fondamentale nello sviluppo economico
dell’Algeria, dove la maggior parte degli scambi commerciali e delle
esportazioni di petrolio e gas avvengono via mare. Dal 1962, anno
dell’indipendenza dalla Francia, il settore ha conosciuto diverse ristrutturazioni
che possono essere suddivise tre fasi: il sistema misto (1962-1970), il periodo di
centralizzazione (1970-1982) e la fase di decentramento.
Quest’ultima, iniziata nel 1982, ha visto la soppressione da parte del governo
delle imprese pubbliche del settore portuario operanti su scala nazionale, e cioè
l’Office National des Ports (ONP), la Société Nationale de Manutention
(SONAMA) e la Compagnie Nationale Algérienne de Navigation (CNAN). Esse
sono state sostituite da otto imprese portuarie a Ghazaouet, Oran, Arzew,
Mostaganem, Algeri, Béjaia, Skikda e Annaba cui si sono successivamente
aggiunte quelle di Jijel e di Tènnes. Alcune di queste imprese gestiscono più
porti commerciali, mentre altre gestiscono uno o più porti per la pesca. Nel 1988
le imprese portuarie sono state trasformate in società per azioni che dipendono
dal fondo di partecipazione “Servizi”, trasformato in holding nel 1996.
Il Ministero dei lavori pubblici esegue i lavori di costruzione finanziati dallo
Stato e tutela gli investimenti che non sono trasferiti alle imprese portuarie.
La legge n. 98-05 del 25 giugno 1998 ha introdotto un nuovo schema
organizzativo basato sulla separazione tra i compiti di servizio pubblico e le
attività commerciali aperte alla concorrenza. Sono state così create tre Autorità
portuarie su base regionale (est, ovest e centro) incaricate del servizio pubblico.
Le Autorità partecipano anche ai lavori di manutenzione, ristrutturazione e
sviluppo delle infrastrutture portuarie di cui prima si occupava esclusivamente
lo Stato. Il decreto esecutivo n. 99-1999 dell’8 agosto 1999 definisce lo statuto
delle Autorità portuarie che sono istituti pubblici a carattere industriale e
commerciale dotati di personalità giuridica e di autonomia finanziaria.
Gli armatori algerini sono:
ƒ
La Compagnie Nationale
privatizzata nel 1997.
Algérienne
de
Navigation
(CNAN)
ƒ
La Société Nationale des hydrocarbures et produits chimiques
(SNTM/HYPROC), società economica pubblica creata nel 1982.
ƒ
L’Entreprise Nationale de Transport Maritime de Voyageurs (ENMTV),
società per azioni per il trasporto di passeggeri e veicoli tra l’Algeria, la
Francia e la Spagna.
Nel 1987 nell’ambito della ristrutturazione della CNAN è stata creata
l’Entreprise Nationale de Consignation et des Acrivités Annexes au Transport
Marittime (ENCATM) che successivamente è stata divisa in tre nuove società: la
Société générale marittime (GEMA), la National Shipping Company (NASHCO)
e la Maghrébine de transport & auxiliaires (M.T.A.)
33
L’Algeria ha nove porti principali (Algeri, Oran, Bejaia, Annata, Skida e
Arzew), di cui quello di Algeri, il più importante, è in espansione.
La nuova organizzazione dei trasporti marittimi è stata definita dai decreti
2000-327 e 2000-328 del 25 ottobre 2000 che fissano le competenze e
l’organizzazione del Ministero dei lavori pubblici nonché dal sopraccitato
decreto n. 99-1999 dell’8 agosto 1999.
Tabella 10 – Collegamenti nel bacino del Mediterraneo
34
Tabella 10 - Evoluzione del traffico portuario globale (1992-2001)
Tabella 11 - Evoluzione del traffico passeggeri
35

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