arte delle scimmie - Villaggio Globale International
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L’ARTE DELLE SCIMMIE Nel 1942 Julian Huxley ci fornì una versione dell’origine dell’arte: allo zoo di Londra aveva osservato un gorilla che tracciava attentamente il contorno della propria ombra sul muro; la portata dell’arte delle grandi scimmie divenne però nota solo negli anni Cinquanta, con le osservazioni dell’artista/etologo Desmond Morris. L’attività artistica delle scimmie antropomorfe in cattività non sembra avere una particolare funzione, se non di passatempo; al contrario degli uomini il loro scopo non è quello di creare un’immagine visiva che duri, che piaccia, che ispiri, che provochi, che scandalizzi, o che produca comunque l’effetto che il pittore umano tenta di ottenere. Per quanto le riguarda, il prodotto può essere gettato via, una volta che abbiano finito di lavorarci e non ha quindi alcuna funzione utilitaristica, legata alla trasmissione dei geni. Benché rimangano differenze sostanziali tra l’arte umana e quella delle scimmie, queste differenze non dovrebbero distoglierci dalla considerazione di un innegabile terreno comune. Desmond Morris, osservò soprattutto Congo, uno scimpanzé molto intelligente, capace di realizzare disegni astratti usando anche i colori, dimostrando che la scimmia operava secondo gli stessi principi dell’arte umana. Tale fu l’interesse suscitato da questo accostamento tra l’arte e il mondo biologico che pittori come Dalì e Picasso vollero esaminare l’opera del primate e Mirò si disse disposto a barattare un suo disegno con quelli di Congo. Congo diventò un invitato abituale dello spettacolo televisivo di Morris, Zootime, nel 1957. I suoi dipinti non erano soltanto una curiosità: la loro bellezza era ampiamente riconosciuta. I dipinti di altre scimmie antropomorfe furono anche inclusi in segreto all’interno di mostre “umane” e ottennero recensioni serie e talvolta entusiastiche per il loro dinamismo, ritmo e senso di equilibrio. Per ultimo, la diagnosi di alcuni psicologi dell’infanzia, a cui furono dati da analizzare dipinti di scimpanzé, individuò il sesso degli artisti ma non la specie! Secondo le loro analisi dovevano essere bambini più o meno aggressivi con tendenze dal paranoide allo schizoide. Alcuni temi visivi nelle opere di Congo sono comunque ricorrenti nei disegni degli scimpanzé, come il triangolo e il vortice. Tali figure sono state confrontate con analoghe prodotte da bambini di pochi anni. Sembra infatti che scimpanzé e bambini producano immagini simili, almeno fino a che i nostri piccoli non raggiungono quell’età in cui cominciano a schizzare figure realistiche, confine che nessuna scimmia è mai riuscita superare. Solo l’arte umana è in grado di riprodurre la realtà. Picasso appese un Congo alla parete e voi lo fareste? Museo Tridentino di Scienze Naturali via Calepina 14 I-38100 Trento info: 0461 270311 www.mtsn.tn.it in collaborazione con: Museo Friulano di Storia Naturale Udine Museo Regionale di Scienze NaturalI Torino