relazione di perizia estimativa - Istituto Vendite Giudiziarie Belluno
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relazione di perizia estimativa - Istituto Vendite Giudiziarie Belluno
TRIBUNALE DI BELLUNO Giudice dott. Federico Montalto CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO di stima dei beni nell’esecuzione immobiliare R.G. n. 28/2012 promossa da Creditore procedente ITALFONDIARIO S.P.A. con sede in Roma via Mario Carucci 131 C.F. 00880671003 (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) contro RELAZIONE DI PERIZIA ESTIMATIVA per la determinazione del valore commerciale di un bene immobile sito nel Comune di Alano di Piave in provincia di Belluno. Il Consulente Tecnico d’Ufficio per la stima (dott. ing. Mauro Case) 1 1) PREMESSA Con avviso di comparizione avanti il Giudice delle Esecuzioni del Tribunale di Belluno in data 19/06/2012, il Giudice dell’ esecuzione Dott. Federico Montalto, ha conferito allo scrivente dott. ing. Mauro Case, iscritto all’ Albo degli Ingegneri della Provincia di Belluno al n. 483, iscritto all’Albo dei Consulenti del Tribunale di Belluno – sezione civile, l’incarico di determinazione il valore commerciale della quota parte dei seguenti immobili, come da Atto di Pignoramento Immobiliare dell’Avv. Annarosa Bianchi Bridda. 1) Proprietario in comunione di beni con Comune di Alano di Piave (BL) N.C.E.U. Foglio 24 particella n. 191 sub 9, A/3, cl. 3, vani 2,5, via Santa Lucia, piani 2-3 di: A tal fine in data 25/09/2012 il sottoscritto dott. ing. Mauro Case giurò davanti al Giudice del Tribunale di Belluno, dott. Federico Montalto. Al CTU venne posto il seguente quesito: QUESITO “Previa verifica in ordine alla completezza dei documenti indicati all’art. 567 cpc., con invito a segnalare immediatamente al Giudice quelli mancanti od inidonei: identifichi l’esperto esattamente i beni pignorati, indicandone i dati catastali ed i confini, ne verifichi la proprietà in capo al debitore esecutato, specificando l’esatta provenienza ed accerti se gravino sul bene iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, indicandone gli estremi; evidenzi se il pignoramento sia stato eseguito e trascritto riportando (in particolare nella nota di trascrizione) dati catastali non più in vigore al momento del pignoramento stesso ed in tal caso ne informi immediatamente il Giudice; in ogni caso, acquisisca copia del titolo di provenienza dei beni, tenendo conto che in caso di acquisto in regime di comunione legale fra coniugi non sussiste ripartizione di quote fra i contitolari, per cui il valore dell’immobile dovrà essere stimato per l’intero; 2 nel caso in cui sul bene gravino diritti reali a favore di terzi, lo stimatore dovrà verificarne l’avvenuta trascrizione nei registri immobiliari, tenendo presente che il coniuge del debitore defunto non è titolare del diritto di usufrutto generale, bensì unicamente di quello di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare, anch’esso comunque soggetto a trascrizione, la quale dovrà essere all’uopo accertata; descriva, previo necessario accesso anche all’interno, l’immobile pignorato indicando dettagliatamente: comune, località, via, numero civico, scala, piano, interno, caratteristiche interne ed esterne, superficie (calpestabile) in mq, confini e dati catastali attuali, eventuali pertinenze, accessori e millesimi di parti comuni (lavatoi, soffitte comuni, locali di sgombero, portineria, riscaldamento, ecc.); proceda, ove necessario, ad eseguire le necessarie variazioni per l’aggiornamento al Catasto provvedendo, in caso di difformità o mancanza di idonea planimetria del bene, alla sua correzione o redazione ed all’accatastamento delle unità immobiliari non regolarmente censite, invitando l’esperto a richiedere tempestivamente al Giudice l’assegnazione di un ulteriore fondo-spese necessario per far fronte agli oneri connessi alle relative pratiche amministrative, con autorizzazione sin d’ora a sottoscrivere, in luogo del proprietario esecutato, tutta la documentazione eventualmente richiesta dagli Uffici competenti; per i fabbricati, accerti la rispondenza alle vigenti norme in materia urbanistico edilizia, precisando se esistano procedure amministrative e sanzionatorie. Qualora esistano beni indivisi pignorati solo pro quota, identifichi i singoli comproprietari e le relative quote di pertinenza e dica se i beni siano agevolmente divisibili, determinando il valore della quota pignorata e di quelle non pignorate; nel caso in cui i beni non risultino comodamente divisibili, verifichi l’eventuale esistenza di iscrizioni ipotecarie od altri gravami sulle quote non pignorate. 3 Riferisca l’esperto circa l’attuale stato di possesso dei beni pignorati, indicando le generalità degli eventuali occupanti; accerti altresì, previa acquisizione dei relativi contratti: 1) se i beni siano affittai o locati, 2) quale sia il canone praticato e se lo stesso risulti congruo rispetto a quello di mercato, che l’esperto dovrà in ogni caso indicare; 3) quale sia la scadenza dei relativi contratti e se essi siano stati registrati in epoca anteriore al pignoramento; 4) qualora gli immobili risultino concessi in locazione mediante contratto privo di data certa, stabilisca l’epoca di inizio dell’effettiva detenzione individuando, mediante accertamenti presso le imprese fornitrici, le date di allacciamento di utenze intestate all’occupante; 5) ove l’immobile sia occupato dal coniuge separato o dall’ex coniuge del debitore esecutato acquisisca copia del provvedimento giudiziale di assegnazione della casa coniugale ed accerti se lo stesso sia stato trascritto nei Registri Immobiliari; determini il valore commerciale dei beni, tenendo conto di tutti i dati acquisiti. Prospetti inoltre se sia possibile e conveniente una vendita frazionata del compendio, proponendo la formazione degli eventuali lotti e determinando il valore commerciale di ciascuno di essi. Evidenzi gli elementi utili per le operazioni di vendita, in particolare indicando la tipologia dei beni (es. casa singola, appartamento in condominio di x unità, negozio magazzino, terreno coltivato o edificabile, bosco…) e la località in cui si trovano e fornisca i dati essenziali al fine di consentire l’immediata percezione di un interesse all’acquisto (es. superficie, destinazione d’uso, anno di costruzione, stato di conservazione, numero di vani…) Alleghi all’elaborato adeguata documentazione fotografica raffigurante sia l’esterno, sia l’interno degli immobili. 4 L’esperto nominato è autorizzato ad accedere agli uffici pubblici per richiedere, esaminare ed estrarre copia degli atti e documenti esistenti, nonché ad effettuare ispezioni ed accertamenti in loco, se necessario – e previa semplice comunicazione informativa a questo Giudice – con l’assistenza della forza pubblica e di personale tecnico (fabbro – falegname), che avrà l’obbligo di prestare la propria opera, idoneo ad effettuare la rimozione di eventuali ostacoli fissi. È autorizzato all’uso del mezzo proprio, sollevata l’Amministrazione e le parti da eventuali responsabilità. IN NESSUN CASO LE OPERAZIONI DI STIMA POTRANNO ESSERE RITARDATE A CAUSA DEL COMPORTAMENTO DEL DEBITORE ESECUTATO, OVVERO DI CHI SI TROVI NEL POSSESSO DEGLI IMMOBILI ( es. irreperibilità, mancato rispetto di appuntamenti concordati per la visita, giustificazioni di qualsiasi genere addotte al fine di dilazionare l’accesso del perito ecc.), mentre eventuali condotte intimidatorie nei confronti dello stimatore dovranno essere immediatamente denunciate all’autorità competente (Carabinieri competenti per territorio o Questura di Belluno) e rese note altresì a questo Giudice per le iniziative del caso. L’esperto, terminata la redazione dell’elaborato, ne trasmetterà copia al creditore procedente ed a quelli intervenuti ed al debitore, anche se non costituito, almeno quarantacinque giorni prima dell’udienza fissata per l’autorizzazione alla vendita, a mezzo di posta ordinaria o posta elettronica. Le parti potranno a loro volta trasmettere proprie note ed osservazioni all’esperto almeno quindici giorni prima della data dell’udienza ed in tal caso l’esperto dovrà comparire, senza ulteriore specifica convocazione, per rendere i chiarimenti del caso. L’esperto nominato depositerà, oltre all’originale cartaceo, una copia per il fascicolo d’ufficio, nonché un floppy disk o cd-rom ove verranno trasferiti i dati relativi alla perizia 5 affidatagli, provvedendo ad etichettarlo, indicando il numero di ruolo e l’anno dell’esecuzione, il nome del perito e la data di consegna. N. B. in ogni caso, l’esperto inserirà nella relazione di stima: a) una scheda contenente i dati necessari per l’ordinanza di vendita: descrizione commerciale (utilizzando una terminologia della massima semplicità ed alla portata della generalità del pubblico) e catastale completa, con tutti di elementi risultanti dalle visure effettuate presso la Conservatoria dei RR.II. (compresi i confini dell'immobile, superficie, servitù attive e passive, diritti reali e personali gravanti sull’immobile e trascritti, estensione del diritto in capo al fallimento), nonché l’esistenza di locazioni registrate e comunque opponibili, eventuali abusi edilizi ed importo necessario per il condono; b) una scheda contenente i dati necessari per la pubblicità straordinaria della vendita, descrizione tipologica e commerciale dei beni, località (via e civico compreso) in cui sono siti, elementi essenziali per gli interessati all’acquisto, valore stimato; c) una scheda contenente l’indicazione, per ciascun bene, delle formalità (iscrizioni e trascrizioni), che dovranno essere cancellate su ordine del Giudice con il decreto di trasferimento. IL TESTO DELLA RELAZIONE DOVRA’ ESSERE REDATTO IN MODO SINTETICO, SEMPLICE E CHIARO: POICHE’ I DATI CONTENUTI NELLA RELAZIONE DI STIMA DOVRANNO ESSERE TRASFUSI NEL PROVVEDIMENTO CHE DISPONE LA VENDITA E NEL DECRETO DI TRASFERIMENTO, SI RACCOMANDA DI UTILIZZARE IL FORMATO MS-WORD, OD ALTRO COMPATIBILE, E DI EVITARE QUANTO PIU’ POSSIBILE IL RICORSO A TABELLE OD ALTRE COMPLESSE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DIFFICILMENTE TRASFERIBILI ALL’INTERNO DEL TESTO DEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE EO DEL PROFESSIONISTA DELEGATO.” 6 Allo scopo di uniformare il contenuto di tutte le perizie di stima e di rendere più rapida ed agevole l’opera degli esperti nominati dal Giudice delle esecuzione, si segnala altresì – ferma restando la piena autonomia dello stimatore nel proprio operato – la possibilità di utilizzare i programmi totalmente gratuiti compresi nella piattaforma “Tribù Office”, sviluppati in collaborazione tra tecnici ed operatori giudiziari e scaricabili dal sito Internet www.hestudio.it. *** A seguito degli accertamenti compiuti anche con sopralluoghi e delle indagini sul mercato locale edilizio e dei terreni, lo scrivente è in grado di rispondere ai punti del quesito come segue. 2) DESCRIZIONE DEI BENI In questo capitolo dopo una breve introduzione di inquadramento storico del comune di Alano di Piave, si procede alla decrizione edilizo-urbanistica del bene e all’analisi delle prescrizioni di zona del PRG. Si faccia costante riferimento agli allegati alla presente relazione. Breve inquadramento storico (estratto da Wikipedia) Le origini del comune, antichissime, sono incerte; quel che è sicuro è che vi dovevano essere degli insediamenti nella zona già in età romana: lo confermerebbe il ritrovamento di un miliario romano a Fener. …. la gente del posto, dedita per lo più alla pastorizia dato lo scarso reddito che derivava dall'agricoltura, assai difficile in un territorio così vario e poco pianeggiante, attraversò per tre secoli a partire dai primi decenni del Cinquecento dei periodi tranquilli e fiorenti; si specializzò sempre più in fruttuose attività artigianali quali la lavorazione della lana e del ferro e la produzione di calce. La vicinanza del Piave fece di Fener un discreto centro di commerci. 7 I drammatici avvenimenti che durante il primo conflitto mondiale si svolsero nella conca di Alano - situata in zona neutra e pertanto colpita dalle artiglierie austriaca e italiana ad un tempo - ne devastarono letteralmente il territorio. Gli alanesi guardarono così all'Europa e alle Americhe, verso cui emigrarono numerosi come avevano fatto i loro antenati tra l'Ottocento e il Novecento. Non meno tragici furono gli anni del secondo conflitto mondiale, seguito anch'esso da un cospicuo flusso migratorio diretto verso il Belgio, la Germania e la Francia. Negli ultimi anni Alano ha conosciuto un notevole incremento delle attività artigianali, particolarmente nei settori dell'occhialeria, dei lampadari e della falegnameria. Il paese dispone di un solo albergo, tre ristoranti e una casa di soggiorno che, nata come centro culturale, ospita oggi artisti e anziani. Il comune ha una popolazione di poco meno di tremila abitanti (censimento 2011) con una nutrita schiera di stranieri provenienti soprattutto da Marocco, Cina, Albania. Il paese è attraversato dalla strada statale 348 Feltrina, ed è dotato di una propria stazione ferroviaria sulla linea Belluno-Feltre-Treviso. *** Procediamo ora alla decrizione del bene da un punto di vista architettonico/edilizio. in proprietà al Sig. COVOLAN Giuliano per la di proprietà in comunione di beni con Adriana Torres Garcia N.C.E.U. IMMOBILE Comune di Alano di Piave (BL) Foglio n.24, part.191, sub 9, A/3, classe 3, consistenza 2,5 vani, abitazione di tipo civile, rendita Euro 118,79, via Santa Lucia, piani 2 e 3. 8 L’immobile in esame costituisce il piano secondo e parte del piano terzo (soffitta) di un edificio a corte di quattro piani (terra, primo, secondo e soffitta) con destinazione a civile abitazione, che si presenta in buone condizioni di stabilità e non buone condizioni di manutenzione, ed è caratterizzato da prospetti con intonaco del tipo tradizionale di colore bianco, finestre con oscuri in legno ad anta, tettoia posta sopra l’ingresso al fabbricato dalla corte interna, finiture in generale mediocri. L’edificio a corte risale agli anni tra le due guerre del secolo scorso con successivi interventi. Le strutture verticali risultano (scheda di PRG) in muratura con sassi, strutture orizzontali in legno, copertura mista (legno e/o latero cemento). Il manto di copertura è coppi. Per quanto riguarda la documentazione fotografica degli esterni si veda l’Album fotografico allegato alla presente relazione, ed in particolare le immagini: 1 (vista della facciata dalla strada principale, via Santa Lucia), 2 (vista da lato, con tettoria, si tratta del prospetto opposto al precedente), 3 (come 2), 4 (come 2), 5 (vista ingresso fabbricato), 6 (particolare tettoia ingresso al fabbricato), 7 (portoncino di ingresso al fabbricato, l’appartamento in esame è ai piani superiori), 8 (particolare del civico 71, l’altro civico è il 69), 9 e 10 (facciate), 11 (particolare piano secondo, facciata verso la corte interna), 12, 13 e 14 (particolari della gronda di copertura e degli fori finestra del sottotetto, dalla corte interna), 15 (particolare ultimo piano da via Santa Lucia), 16 (intorno della corte), 17 (porta d’ingresso dell’appartamento), 18 (dettaglio copertura sala-cucina) 19 (angolo cottura), 20 (ingresso), 21(vista dalla camera della sala-cucina), 22 (sala-cucina), 23, 24, 25 e 26 (locale da bagno e impianti), 27 (camera da letto), 28 (arredo camera da letto), 29 e 30 (infissi), 31 (presa elettrica e del telefono), 32, 33 e 34 (degrado).. L’unità immobiliare qui in esame risulta così composta: 9 Piano Secondo: composto da ingresso (foto n. 17, 18, 19, 20, 29, 30), che è anche cucina e soggiorno/sala, un bagno con vasca e una camera da letto. Il pavimento dell’ingresso-sala- cucina è rivestito in linoleum (foto n. 20) o similare, mentre i pavimenti del bagno e della camera hanno piastrelle rettangolari in ceramica (rispettivamente sui colori azzurro sfumato e giallo-marron) in bagno anche sulle pareti verticali (si vedano le foto nn. 23, 24, 25, 26 per il bagno e 27 e 28 per il pavimento della camera). Durante il sopralluogo, avvenuto alla presenza delle forze dell’Ordine (C.C. di Quero) sono state prese le misure degli ambienti dell’appartamento al piano secondo che qui appresso riporto (misure lineari in m da cui sono calcolate le superficie calpestabili in mq): ingresso/soggiorno/cucina: S = 3,88 x 3,29 = 12,77 mq; h = 2,45 m (2,27 m sotto trave) piccolo locale disbrigo tra le tre stanze principali: S = 1,64 x 1,30 = 2,13 mq; h = variabile tra 2,63 m e 2,90 m bagno: S = 2,56 x 1,82 = 4,66 mq; h = variabile tra 2,08 m e 2,59 m camera: S = 3,44 x 3,92 = 13,48 mq; h = variabile tra 2,08 m e 2,90 m La superficie calpestabile totale risulta quindi pari a 33,04 m2 che arrotondiamo a 33 m2. (non è compresa nel calcolo la superficie corrispondente ai vani sottoporta e alle tramezze e alla soffitta al piano terzo non risultata accessibile e comunque di altezza media paria 1,05 m quindi urbanisticamente non abitabile). La porta d’ingresso ha dimensioni 2,05 x 0,90 mq. Il collegamento tra sala/cucina e piccolo locale disbrigo ha una larghezza di 0,82 m per un’altezza di circa 2,11 m, ed è privo di porta; lo spessore del muro in corrispondenza del predetto colegamento è di 45-50 cm. La finestra della camera da letto misura 0,70 x 1,32 mq, ed è a circa 0,60 m dal pavimento. Il bagno comprende i seguenti elementi: vasca da 1,70 m, bidet, vaso WC e lavandino, oltre ad un termosifone e ad una caldaia Vaillant. Nulla appare a norma degli impianti del bagno come nel resto della casa. 10 La superficie commerciale del piano secondo risulta invece pari a 45,4 m2 che arrotondiamo a 45 m2. Detta superficie è data da quella ricompresa nel perimetro dei muri esterni, compresi al 100 % se esclusivi e al 50% se confinanti con altra proprietà, ed è stata calcolata sulla base della planimetria catastale. A questa è necessario aggiungere la superficie della soffitta al piano terzo, soffitta che a cui non è stato possibile accedere. Detta superficie, commerciale, ricavata dalla planimetria catastale è di circa 5,2 m2. L’altezza media della soffitta è di 1,05 m e quindi il vano in esame non ha assolutamente le caratteristiche di abitabilità. Per questo nel calcolo della superficie commerciale totale viene applicato un fattore di correzione o peso pari al 25% della superficie reale. In questo modo la superficie commerciale del piano secondo, pari a 45,4 m2, più il 25% della superficie della soffitta, ovvero 0,25*5,2 = 1,3 m2, concorrono al dato finale pari a 46,7 m2, dato che si arrotonda a 47 m2. In sintesi la superficie commerciale del bene è pari a 47 metri quadrati. Si segnala che il mappale 191 sub 6 è quello relativo alle parti comuni ai sub 7, 8 e 9 (il nostro) e comprende la corte, le scale e i disimpegni, meglio descritti nella planimetria catastale allegata alla presente relazione. *** Vediamo ora le informazioni in merito al PRG A seguito dell’indagine condotta presso l’Ufficio tecnico del Comune di Alano di Piave è stato possibile identificare la classificazione che il PRG fa dell’area in cui è ricompresa la nostra unità immobiliare. Si tratta di una Z.T.O. di tipo A, centro storico, con grado di protezione 6. Vediamo il testo delle norme di piano. Art. 2.4 Z.T.O. A - Centro storico (A.n) Viene cosi' definita quella zona dell'agglomerato insediativo urbano che ha conservato nel tempo, totalmente o in parte, la sua organizzazione territoriale nell'impianto urbanistico e nelle strutture edilizie. 11 Ne costituiscono parte integrante anche le aree di pertinenza dei singoli fabbricati, le strade, le piazze, gli slarghi, ad essi funzionalmente collegate che vengono considerate parti fondamentali del tessuto connettivo dell'insediamento. Per gli edifici esistenti gli interventi si attuano a concessione singola secondo lo specifico grado di protezione di cui alla Parte Quinta delle presenti Norme. Per gli ampliamenti di edifici esistenti la progettazione dovrà_ essere preceduta da una accurata analisi estesa anche al contesto così_ come definito dall'art. 1.5. Tale analisi dovrà_ tradursi in una documentazione critica descrittiva, grafica e fotografica nonchè_ planivolumetrica con indicazioni del suolo, della eventuale vegetazione nonchè_ dei rapporti con le aree di uso pubblico. Purchè_ non in contrasto con lo specifico G.d.P. sono sempre ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. E' sempre ammessa la realizzazione di parcheggi nel sottosuolo dell'area di pertinenza degli edifici esistenti da destinare a pertinenza delle singole unità_ immobiliari. Vediamo allora la parte Quinta delle norme: Parte Quinta - INTERVENTI SULL'ESISTENTE Art. 5.1 - Grado di protezione degli edifici e relativi tipi di interventi. Tutti gli edifici ricadenti nelle Z.T.O. "A" nonchè gli edifici meritevoli di segnalazione ricadenti nelle altre zone sono classificati, a secondo del GdP ed in conseguenza del tipo di intervento consentito, in nove categorie. Tale classificazione si basa sui valori storico-ambientali-morfologici emersi dall'indagine diretta espressa negli elaborati di analisi, nonché su elementi progettuali insostituibili del paesaggio e, in particolare, dove sia stato ritenuto preminente tale aspetto, a singoli episodi costruttivi ritenuti sufficientemente significativi. La classificazione ha lo scopo di prefigurare delle ipotesi limite di intervento a cui ciascun edificio può essere sottoposto, restando inteso che sono sempre applicabili interventi di grado più restrittivo rispetto a quelli fissati, con l'esecuzione dei GdP. 8 e 9. Eventuali Piani Attuativi potranno confermare il grado di protezione ed i relativi tipi di interventi oppure, sulla base di ulteriori indagini e per motivi di interesse generale, proporre una diversa classificazione da approvarsi contemporaneamente ai piani stessi. Variazioni potranno essere apportate previa deliberazione consigliare per l'adeguamento delle urbanizzazioni e per gli interventi di interesse pubblico. E' altresì facoltà del Sindaco, su parere conforme della C.E., disporre variazioni sui Gradi di Protezione previsti dal Piano, previa presentazione di adeguata documentazione di carattere geologico, statico e architettonico, con allegata perizia asseverata da parte di un tecnico abilitato. La classificazione riportata nelle tavole 13.3 (interventi sull'esistente edificato) si articola nel modo seguente: 1234- Restauro filologico Risanamento conservativo Restauro propositivo Ristrutturazione parziale tipo "A" 12 56789- Ristrutturazione parziale tipo "B" Ristrutturazione globale Demolizione e ricostruzione Demolizione senza ricostruzione Ristrutturazione urbanistica A noi interessa il grado di protezione 6 che è trattato nel seguente brano delle norme: Art. 5.1.6 - Ristrutturazione globale. (GdP. n. 6) In tale categoria rientrano quegli edifici "minori", come definiti nel Cap. 8°, che hanno limitata qualità e importanza per i quali gli interventi si prefiggono, in generale, il mantenimento dell'impianto planimetrico con eventuale adeguamento agli allineamenti verticali degli edifici con G.d.P. "4" e "5" eventualemnte adiacenti. Per tali edifici risulta significativa la loro conservazione di elemento sedimentato nel tessuto urbanistico depurandolo da sovrastrutture che ne hanno alterato le originarie caratteristiche. Generalmente queste sovrastrutture, superfetazioni o alterazioni anche sostanziali dei caratteri tipologici originali sono di entità tale da richiedere, ai fini di riportare l'edificio a un sufficiente grado di integrazione con i caratteri tipologici dell'edilizia locale, varie opere edilizie sostitutive di parti manomesse nel tempo. In generale sono previste per questo tipo di categoria anche interventi di demolizioni di parti seriamente degradate e/o non più recuperabili dell'edificio con la conseguente ricostruzione delle stesse. E' ammesso, una tantum, un ampliamento della volumetria esistente nel retro o , se questo non è possibile, nel fianco dei fabbricati pari al 15% con un massimo di mc. 80. Per ciò che concerne l'impianto planimetrico al fine di soddisfare esigenze di carattere collettivo, per consentire un miglior andamento di percorsi stradali o per esigenze di carattere geotecnico, igienico e ambientale, è facoltà del Sindaco, sentita la Commissione Edilizia, consentire spostamenti del sedime esistente con aggiustamenti planimetrici semplificativi, previa presentazione di adeguata documentazione con allegata perizia asseverata da parte di un tecnico abilitato. 1 - Gli interventi sugli edifici di abitazione ed eventuali rustici incorporati o contigui dovranno osservare le prescrizioni previste nel GdP. n. 5 ad eccezione delle precisazioni qui di seguito riportate, che consentono, per questa categoria specifica, gradi maggiori di libertà esecutiva. Sono ammessi: - la sostituzione delle murature esterne degradate; - l'adeguamento agli allineamenti verticali degli edifici con GdP "4" e "5" circostanti; - per gli edifici isolati rientranti tra quelli di tipologia con fronte principale in muratura piena l'uso di materiali e tecniche diverse da quelle preesistenti e/o originarie. E' facoltà dell'Amministrazione Comunale, su parere conforme della CE, concedere soluzioni architettoniche e tipologie diverse qualora presentino una qualificata interpretazione delle correnti dell'architettura contemporanea; in questo caso dovranno essere allegati al progetto edilizio studi assonometrici e prospettici d'insieme (anche con l'uso di fotomontaggi) a dimostrazione dei rapporti compositivi tra l'edificio oggetto d'intervento e gli edifici circostanti nonchè una estesa descrizione generale esplicativa 13 delle forme e dei materiali proposti per l'impiego. Per gli edifici rientranti nelle schiere edilizie che presentino alterazioni del fronte (fori di dimensioni anormali, superfetazioni e aggetti in c.a. con ringhiere in ferro ecc.) tali da rendere difficili operazioni di ricomposizione di facciata, il Sindaco, su parere conforme della CE, puo` concedere la modifica dell'impianto plani-volumetrico con la previsione di fori finestra di dimensioni normali con le caratteristiche di quelli vicini preesistenti, nel rispetto degli allineamenti orizzontali e verticali prevalenti, presenti nei prospetti. 2 - Gli interventi sui rustici a blocco isolato dovranno uniformarsi ai caratteri generali della categoria in esame eccezion fatta per ciò che concerne l'impianto volumetrico che non potrà subire aumenti rispetto allo stato di fatto. Si vedano anche le planimetrie di piano che sono state riprodotte negli allegati alla presente relazione. 3) RELAZIONI IPOTECARIE E CATASTALI A seguito dell’indagine svolta presso l’Agenzia del Territorio di Belluno, Conservatoria dei Beni Immobiliari, possiamo dedurre quanto segue. TRIBUNALE DI BELLUNO - ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 28/2012 RELAZIONE IPOTECARIA e CATASTALE VENTENNALE BENE ALANO DI PIAVE (BL) NCEU FOGLIO 24 MAPPALE 191/9; (originato da divisione, fusione e ampliamento con variazione n.4281/1996 del 13.11.1996 dei mappali 191/3-4-5, derivati per frazionamento n.359/1984 del 22.03.1984 dall’originario mappale 191/1). COMPROPRIETARI coniugi in regime di comunione legale dei beni. PROVENIENZE 14 Oltre il ventennio proprietaria esclusiva dell’originario mappale 191/1 era per averlo acquistato, come bene personale ex art. 179/f Legge 19.05.1975 n.151, da e in forza dell’atto di compravendita ricevuto dal Notaio Elia Novelli di Montebelluna il 15.05.1981 al rep.n.5132, trascritto a Belluno il 16.06.1981 ai nn.5402/5007 di formalità. Con atto ricevuto dal Notaio Roberto Ucci di Treviso il 09.01.1997 al rep.n.38964, trascritto a Belluno il 07.02.1997 ai nn.1412/1219 di formalità, , coniugato in regime di separazione dei beni, la porzione di fabbricato censita col mappale 191/9. Con atto ricevuto dal Notaio Giacomo Pecorelli di Treviso il 22.07.1999 al rep.n.56036, trascritto a Belluno il 10.08.1999 ai nn.8287/6395 di formalità, l’unità urbana in esame, mappale 191/9, a comunione legale dei beni con vendette che l’acquistò in regime di . ISCRIZIONI 10/08/1999 nn.8288/1404 Ipoteca volontaria iscritta per la somma di £ 105.000.000 a garanzia di mutuo concesso per l’importo di £ 70.000.000 per la durata di 15 anni e 1 mese dal “BANCO AMBROSIANO VENETO S.P.A.” con sede in Vicenza (domicilio ipotecario eletto in Vicenza, Contrà Santa Corona n.25) contro per l’intera proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9 (atto ricevuto dal Notaio Giacomo Pecorelli di Treviso il 23.07.1999 al rep.n.56052) 08/11/2004 nn.14683/2418 15 Ipoteca giudiziale iscritta per la somma di € 15.137,27 in forza di decreto ingiuntivo emesso in data 08/10/2004 al n.589 di rep. dal Tribunale di Treviso, Sezione Distaccata di Montebelluna, per l’importo di € 12.646,67 (oltre a interessi € 550,78 e spese € 1.939,82) a favore di con domicilio ipotecario eletto in Belluno, Avv. Giuseppe Galzignato di Montebelluna) contro per la quota di un mezzo di proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9. 06/04/2007 nn.5070/940 Ipoteca legale iscritta per la somma di € 46.935,08 in forza di atto amministrativo emesso in data 04/04/2007 rep.n.109658/113 da con sede in Torino per l’importo capitale di € 23.467,54 a favore di con sede in Torino e con domicilio ipotecario eletto ) contro per la quota di un mezzo di proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9. TRASCRIZIONI PREGIUDIZIEVOLI 01/03/2012 nn. 2682/2189 Pignoramento immobiliare notificato il 14/02/2012 dall’Ufficiale Giudiziario di Belluno al n. 35 cron. a favore della “ ” con sede in Roma (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) contro per l’intera proprietà a carico dell’unità urbana in esame. OSSERVAZIONI 16 Catastalmente l’immobile è erroneamente intestato al solo per la quota di una metà (è in corso di presentazione istanza di correzione della ditta catastale presso l’Agenzia delle Entrate-Ufficio del Territorio). Aggiornamento al 9 gennaio 2013 *** 4) STATO DI POSSESSO DEL BENE PIGNORATO E INDIVISIBILITA’ L’immobile in esame non risulta in locazione, al momento della ispezione non era occupato, tant’è che siamo dovuti entrare con l’ausilio dei CC di Quero. Il fabbricato descritto nella presente perizia, non risulta comodamente divisibile. Anzi, vista l’esiguità dei locali anche in termini di superficie, si conclude che la divisibilità non è tecnicamente possibile. Si vedano le planimetrie dell’immobile allegate alla presente relazione. *** 5) VALUTAZIONE DELL’IMMOBILE Per la determinazione del più probabile valore commerciale delle quota parte dei vari beni pignorati, si è proceduto alla ricerca del valore di mercato delle unità immobiliari in questione. Precisamente, si è ritenuto di adottare il metodo “sintetico – comparativo”, eseguendo il confronto con elementi parametrici (metro quadrato di superficie) provenienti da più fonti; si sono considerati i prezzi per metro quadrato per le diverse tipologie di immobili accertati dall’Agenzia del Territorio locale e si sono mediati con i prezzi di compravendita tratti da borsini di operatori immobiliari o desunti da offerte di Agenzie del settore, queste ultime considerate generalmente al netto di un’aliquota aleatoria del 10-15 %. DATI DEDOTTI DALL’AGENZIA DEL TERRITORIO 17 OSSERVATORIO IMMOBILIARE Seguono le tabelle estratte dal sito dell’Agenzia del Territorio comprendenti i valori pubblicati relativi ai fabbricati nel comune di Alano di Piave. Risultato interrogazione: Anno 2012 - Semestre 2 Provincia: BELLUNO Comune: ALANO DI PIAVE Fascia/zona: Centrale/CENTRALE Codice di zona: B1 Microzona catastale n.: 1 Tipologia prevalente: Abitazioni civili Destinazione: Residenziale Tipologia Abitazioni civili Abitazioni di tipo economico Autorimesse Box Posti auto coperti Posti auto scoperti Stato conservativo Valori Valore Mercato Locazione (€/mq (€/mq) x mese) Superficie Superficie Min Max (L/N) Min Max (L/N) NORMALE 750 900 L 2,5 3,7 L NORMALE 650 800 L 2 3 L NORMALE NORMALE 220 370 260 440 L L 1,4 2,2 1,6 2,5 L L NORMALE 250 320 L 1,6 1,9 L NORMALE 190 220 L 1,1 1,3 L Lo STATO CONSERVATIVO indicato con lettere MAIUSCOLE si riferisce a quello più frequente di ZONA Il Valore di Mercato è espresso in Euro/mq riferito alla superficie Netta (N) ovvero Lorda (L) Il Valore di Locazione è espresso in Euro/mq per mese riferito alla superficie Netta (N) ovvero Lorda (L) La presenza del carattere asterisco (*) accanto alla tipologia segnala che i relativi Valori di Mercato o di Locazione sono stati oggetto di rettifica. Per le tipologie Box, Posti auto ed Autorimesse non risulta significativo il diverso apprezzamento del mercato secondo lo stato conservativo Per la tipologia Negozi il giudizio O/ N /S è da intendersi riferito alla posizione commerciale e non allo stato conservativo dell'unità immobiliare 18 Rielaborando tali valori con l’applicazione del criterio sopra esposto, tenendo conto dei dati raccolti presso le Agenzie immobiliari ecc. ecc. e tenendo conto delle caratteristiche descritte e riportate nei paragrafi precedenti della presente perizia, per gli immbili oggetto di stima della presente esecuzione, si sono ottenuti i seguenti parametri unitari medi dei probabili valori di mercato: Proprietà per la quota di 1/1 in comunione di beni con : Comune di Alano di Piave (BL) N.C.E.U. A) Foglio 24 particella n. 191 sub 9, A/3, cl. 3, vani 2,5, via Santa Lucia, piani 2-3 Superficie commerciale: 47 m2 Valore unitario di stima: 650 €/m2 Valore di stima del bene: 30.550,00 € Valore di stima della quota di proprietà (comunione dei beni): 30.550,00 € 6) FORMAZIONE DI LOTTI PER LA VENDITA Dopo aver descritto e stimato il singolo bene oggetto della presente perizia, appare logico proporre la vendita del bene in un unico lotto coincidente con il bene stesso sopra identificato. *** 7) CONCLUSIONI Alla luce di quanto esposto per il bene pignorato, lo scrivente stima il probabile valore di mercato di 30.550,00 Euro in lettere: Trentamilcinquecentocinquanta Euro La presente relazione consta di n. 19 facciate A 4 e comprende gli allegati che sono: Album fotografico, Documentazione catastale, Documentazione edilizio-urbanistica, Varia. Belluno, 2 luglio 2013 il C.T.U. (dott. ing. Mauro Case) 19 TRIBUNALE DI BELLUNO Giudice dott. Federico Montalto CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO di stima dei beni nell’esecuzione immobiliare R.G. n. 28/2012 promossa da Creditore procedente ITALFONDIARIO S.P.A. con sede in Roma via Mario Carucci 131 C.F. 00880671003 (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) contro SCHEDA A Una scheda contenente i dati necessari per l’ordinanza di vendita: descrizione commerciale (utilizzando una terminologia della massima semplicità ed alla portata della generalità del pubblico) e catastale completa, con tutti di elementi risultanti dalle visure effettuate presso la Conservatoria dei RR.II. (compresi i confini dell'immobile, superficie, servitù attive e passive, diritti reali e personali gravanti sull’immobile e trascritti, estensione del diritto in capo al fallimento), nonché l’esistenza di locazioni registrate e comunque opponibili, eventuali abusi edilizi ed importo necessario per il condono; in proprietà al N.C.E.U. per la di proprietà in comunione di beni con IMMOBILE Comune di Alano di Piave (BL) Foglio n.24, part.191, sub 9, A/3, classe 3, consistenza 2,5 vani, abitazione di tipo civile, rendita Euro 118,79, via Santa Lucia, piani 2 e 3. L’immobile in esame costituisce il piano secondo e parte del piano terzo (soffitta) di un edificio a corte di quattro piani (terra, primo, secondo e soffitta) con destinazione a civile abitazione, che si presenta in buone condizioni di stabilità e non buone condizioni di manutenzione, ed è caratterizzato da prospetti con intonaco del tipo tradizionale di colore bianco, finestre con oscuri in legno ad anta, tettoia posta sopra l’ingresso al fabbricato dalla corte interna, finiture in generale mediocri. L’edificio a corte risale agli anni tra le due guerre del secolo scorso con successivi interventi. Le strutture verticali risultano (scheda di PRG) in muratura con sassi, strutture orizzontali in legno, copertura mista (legno e/o latero cemento). Il manto di copertura è coppi. L’unità immobiliare qui in esame risulta così composta: Piano Secondo: composto da ingresso, che è anche cucina e soggiorno/sala, un bagno con vasca e una camera da letto. Il pavimento dell’ingresso-sala-cucina è rivestito in linoleum o similare, mentre i pavimenti del bagno e della camera hanno piastrelle rettangolari in ceramica (rispettivamente sui colori azzurro sfumato e giallo-marron) in bagno anche sulle pareti verticali. Durante il sopralluogo sono state prese le misure degli ambienti dell’appartamento al piano secondo che qui appresso riporto (misure lineari in m da cui sono calcolate le superficie calpestabili in mq): ingresso/soggiorno/cucina: S = 3,88 x 3,29 = 12,77 mq; h = 2,45 m (2,27 m sotto trave) piccolo locale disbrigo tra le tre stanze principali: S = 1,64 x 1,30 = 2,13 mq; h = variabile tra 2,63 m e 2,90 m bagno: S = 2,56 x 1,82 = 4,66 mq; h = variabile tra 2,08 m e 2,59 m camera: S = 3,44 x 3,92 = 13,48 mq; h = variabile tra 2,08 m e 2,90 m La superficie calpestabile totale risulta quindi pari a 33,04 m2 che arrotondiamo a 33 m2. (non è compresa nel calcolo la superficie corrispondente ai vani sottoporta e alle tramezze e alla soffitta al piano terzo non risultata accessibile e comunque di altezza media paria 1,05 m quindi urbanisticamente non abitabile). La porta d’ingresso ha dimensioni 2,05 x 0,90 mq. Il collegamento tra sala/cucina e piccolo locale disbrigo ha una larghezza di 0,82 m per un’altezza di circa 2,11 m, ed è privo di porta; lo spessore del muro in corrispondenza del predetto colegamento è di 45-50 cm. La finestra della camera da letto misura 0,70 x 1,32 mq, ed è a circa 0,60 m dal pavimento. Il bagno comprende i seguenti elementi: vasca da 1,70 m, bidet, vaso WC e lavandino, oltre ad un termosifone e ad una caldaia Vaillant. Nulla appare a norma degli impianti del bagno come nel resto della casa. La superficie commerciale del piano secondo risulta invece pari a 45,4 m2 che arrotondiamo a 45 m2. Detta superficie è data da quella ricompresa nel perimetro dei muri esterni, compresi al 100 % se esclusivi e al 50% se confinanti con altra proprietà, ed è stata calcolata sulla base della planimetria catastale. A questa è necessario aggiungere la superficie della soffitta al piano terzo, soffitta che a cui non è stato possibile accedere. Detta superficie, commerciale, ricavata dalla planimetria catastale è di circa 5,2 m2. L’altezza media della soffitta è di 1,05 m e quindi il vano in esame non ha assolutamente le caratteristiche di abitabilità. Per questo nel calcolo della superficie commerciale totale viene applicato un fattore di correzione o peso pari al 25% della superficie reale. In questo modo la superficie commerciale del piano secondo, pari a 45,4 m2, più il 25% della superficie della soffitta, ovvero 0,25*5,2 = 1,3 m2, concorrono al dato finale pari a 46,7 m2, dato che si arrotonda a 47 m2. In sintesi la superficie commerciale del bene è pari a 47 metri quadrati. Si segnala che il mappale 191 sub 6 è quello relativo alle parti comuni ai sub 7, 8 e 9 (il nostro) e comprende la corte, le scale e i disimpegni, meglio descritti nella planimetria catastale allegata alla presente relazione. L’immobile in esame non risulta in locazione, al momento della ispezione non era occupato. Il fabbricato descritto nella presente perizia, non risulta comodamente divisibile. Anzi, vista l’esiguità dei locali anche in termini di superficie, si conclude che la divisibilità non è tecnicamente possibile. TRIBUNALE DI BELLUNO Giudice dott. Federico Montalto CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO di stima dei beni nell’esecuzione immobiliare R.G. n. 28/2012 promossa da Creditore procedente ITALFONDIARIO S.P.A. con sede in Roma via Mario Carucci 131 C.F. 00880671003 (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) SCHEDA B una scheda contenente i dati necessari per la pubblicità straordinaria della vendita, descrizione tipologica e commerciale dei beni, località (via e civico compreso) in cui sono siti, elementi essenziali per gli interessati all’acquisto, valore stimato; Proprietà per la quota di 1/1 in comunione di beni con Comune di Alano di Piave (BL) N.C.E.U. A) Foglio 24 particella n. 191 sub 9, A/3, cl. 3, vani 2,5, via Santa Lucia, piani 2-3 Superficie commerciale: 47 m2 Valore unitario di stima: 650 €/m2 Valore di stima del bene: 30.550,00 € Valore di stima della quota di proprietà (comunione dei beni): 30.550,00 € Si stima il probabile valore di mercato di 30.550,00 Euro in lettere: Trentamilacinquecentocinquanta Euro TRIBUNALE DI BELLUNO Giudice dott. Federico Montalto CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO di stima dei beni nell’esecuzione immobiliare R.G. n. 28/2012 promossa da Creditore procedente ITALFONDIARIO S.P.A. con sede in Roma via Mario Carucci 131 C.F. 00880671003 (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) contro SCHEDA C una scheda contenente l’indicazione, per ciascun bene, delle formalità (iscrizioni e trascrizioni), che dovranno essere cancellate su ordine del Giudice con il decreto di trasferimento. A seguito dell’indagine svolta presso l’Agenzia del Territorio di Belluno, Conservatoria dei Beni Immobiliari, possiamo dedurre quanto segue. TRIBUNALE DI BELLUNO - ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 28/2012 RELAZIONE IPOTECARIA e CATASTALE VENTENNALE BENE ALANO DI PIAVE (BL) NCEU FOGLIO 24 MAPPALE 191/9; (originato da divisione, fusione e ampliamento con variazione n.4281/1996 del 13.11.1996 dei mappali 191/3-4-5, derivati per frazionamento n.359/1984 del 22.03.1984 dall’originario mappale 191/1). COMPROPRIETARI ; coniugi in regime di comunione legale dei beni. PROVENIENZE Oltre il ventennio proprietaria esclusiva dell’originario mappale 191/1 era Bianco Teresa (04.03.1936) per averlo acquistato, come bene personale ex art. 179/f Legge 19.05.1975 n.151, da in forza dell’atto di compravendita ricevuto dal Notaio Elia Novelli di Montebelluna il 15.05.1981 al rep.n.5132, trascritto a Belluno il 16.06.1981 ai nn.5402/5007 di formalità. Con atto ricevuto dal Notaio Roberto Ucci di Treviso il 09.01.1997 al rep.n.38964, trascritto a Belluno il 07.02.1997 ai nn.1412/1219 di formalità, coniugato in regime di separazione dei beni, la porzione di fabbricato censita col mappale 191/9. Con atto ricevuto dal Notaio Giacomo Pecorelli di Treviso il 22.07.1999 al rep.n.56036, trascritto a Belluno il 10.08.1999 ai nn.8287/6395 di formalità, esame, mappale 191/9, a vendette l’unità urbana in che l’acquistò in regime di comunione legale dei beni con ISCRIZIONI 10/08/1999 nn.8288/1404 Ipoteca volontaria iscritta per la somma di £ 105.000.000 a garanzia di mutuo concesso per l’importo di £ 70.000.000 per la durata di 15 anni e 1 mese dal “BANCO AMBROSIANO VENETO S.P.A.” con sede in Vicenza (domicilio ipotecario eletto in Vicenza, Contrà Santa Corona n.25) contro per l’intera proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9 (atto ricevuto dal Notaio Giacomo Pecorelli di Treviso il 23.07.1999 al rep.n.56052) 08/11/2004 nn.14683/2418 Ipoteca giudiziale iscritta per la somma di € 15.137,27 in forza di decreto ingiuntivo emesso in data 08/10/2004 al n.589 di rep. dal Tribunale di Treviso, Sezione Distaccata di Montebelluna, per l’importo di € 12.646,67 (oltre a interessi € 550,78 e spese € 1.939,82) a favore di con domicilio ipotecario eletto in Belluno, (Avv. Giuseppe Galzignato di Montebelluna) contro per la quota di un mezzo di proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9. 06/04/2007 nn.5070/940 Ipoteca legale iscritta per la somma di € 46.935,08 in forza di atto amministrativo emesso in data 04/04/2007 rep.n.109658/113 da “ ” con sede in Torino per l’importo capitale di € 23.467,54 a favore di ” con sede in Torino e con domicilio ipotecario eletto in Treviso, Via Montegrappa n.34) contro per la quota di un mezzo di proprietà a carico della porzione urbana censita al foglio 24 col mappale 191/9. TRASCRIZIONI PREGIUDIZIEVOLI 01/03/2012 nn. 2682/2189 Pignoramento immobiliare notificato il 14/02/2012 dall’Ufficiale Giudiziario di Belluno al n. 35 cron. a favore della “CASTELLO FINANCE SRL” con sede in Roma (Avv. Annarosa Bianchi Bridda di Belluno) contro per l’intera proprietà a carico dell’unità urbana in esame. OSSERVAZIONI Catastalmente l’immobile è erroneamente intestato al solo per la quota di una metà (è in corso di presentazione istanza di correzione della ditta catastale presso l’Agenzia delle Entrate-Ufficio del Territorio). Aggiornamento al 9 gennaio 2013