DOMANDA: S is te mi ra d ia n ti T IE M M E

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DOMANDA: S is te mi ra d ia n ti T IE M M E
Faq
413
Domanda
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DOMANDA:
RISPOSTA:
Facciamo una distinzione nell’utilizzo delle tubazioni per impianti radianti (tenendo presente
che si utilizza fluido scaldante con temperature
comprese fra 35-40°C).
Tubazioni di Rame: l’altissima conduttività termica,
le rende idonee per passi particolarmente ristretti
(30-60 mm) e diametri non superiori a 12 mm.
Non sono particolarmente efficaci per massetti alti
40-60 mm dove il calcolo porterebbe ad avere
passi non inferiori a 100 mm.
L’utilizzo di tubazioni di Rame creerebbe elevate differenze di temperature fra un passo ed il successivo con
variazioni superiori a 5°C, cosa che genera moti convettivi sul pavimento ed innalzamento della polvere.
Le tubazioni di Rame sono particolarmente adatte a temperature elevate. La resa termica è maggiore
rispetto a quella delle tubazioni in polimero, ma il costo elevato ne sconsiglia l’utilizzo.
Le dilatazioni termiche, pur essendo più contenute, richiedono le medesime attenzioni d’installazione dei
polimeri plastici (vedere paragrafo “Le attenzioni”).
Tubazioni Multistrato (AL-COBRAPEX TIEMME e similari concorrenziali): utilizzate nella realizzazione dei
pavimenti radianti, presentano una maggiore difficoltà di posa rispetto alle tubazioni in polietilene reticolato a
causa della loro maggiore rigidità meccanica dovuta alla presenza dell’Alluminio nella loro composizione.
Risulta a volte preferibile al polietilene reticolato in quanto i residui dei rotoli possono essere impiegati in
circuiti di impianti sanitari. Oggi sono presenti nel 20% delle installazioni a pavimento.
L’allungamento per dilatazioni termiche, se pur maggiore rispetto all’allungamento delle tubazioni di Rame,
non comporta alcun problema purché si rispettino le medesime attenzioni indicate per le tubazioni di
Rame (vedere argomento “Le attenzioni”).
Tubazioni di Polietilene Reticolato (COBRA-PEX TIEMME e similari concorrenziali): sono utilizzate nell’
80% delle installazioni, sia per la loro facilità di posa sia per le rese termiche che si pongono ai medesimi
livelli delle tubazioni di Rame e del Multistrato per temperature del fluido termico compreso fra 35-40°C.
Le dilatazioni termiche risultano maggiori rispetto a quelle delle tubazioni di Rame e del Multistrato. Questo
non comporta alcuna limitazione d’impiego a condizione che si rispettino le medesime attenzioni indicate
per le tubazioni di Rame e del Multistrato (vedere argomento “Le attenzioni”).
Le attenzioni:
Nella realizzazione di sistemi a pannelli radianti, la dilatazione termica influenzata dalla temperatura non
porta alcun problema per le tubazioni in polimero plastico (Multistrato e Polietilene Reticolato) in quanto
sussiste una dilatazione impedita per il forte aggancio del massetto radiante.
Per quanto riguarda le tubazioni di Rame, essendo il materiale di cui sono composte particolarmente rigido,
abbiamo un pericoloso allungamento che porta a fessurazioni nel massetto radiante indipendentemente
dai giunti di dilatazione del massetto stesso la cui funzione è quella di consentire la dilatazione termica solo
del conglomerato cementizio.
Sistemi radianti TIEMME
Sono titolare di un’impresa di costruzioni e mi trovo spesso nella condizione di decidere quale tubo scegliere
per gli impianti di riscaldamento a pavimento.
Ho visto delle prove di allungamento su varie tipologie di tubo (Pex, Multistrato, Rame etc...) con il passaggio
di acqua calda a bassa temperatura come quella di impianti radianti,
ciò che ne è uscito fuori è che il Pex è quello che si allunga di più rispetto a tutti gli altri.
La domanda che mi sorge è la seguente:
qual è il tubo migliore da utilizzare per impianti di riscaldamento a pavimento e, qualora si scegliesse il Pex,
visto che si allunga così tanto, cosa provoca nel massetto a cui è inglobato?
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione del mio dubbio e comunque resto a disposizione e in attesa di
Vostra risposta.
Una particolare attenzione per tutte e tre le tipologie delle tubazioni si deve avere per le parti sporgenti dal
massetto radiante al collegamento con i collettori e le parti scoperte entro il massetto radiante in
concomitanza con i giunti di dilatazione durante la presa e l’indurimento del calcestruzzo.
E’ implicito che nella fase di posa delle tubazioni ed il getto del massetto radiante, l’impianto nella sua
completezza risulta mancante sia della caldaia sia dei sui accessori.
Un accessorio particolarmente importante è il vaso d’espansione.
Se nella fase di posa della tubazione la temperatura ambiente è di circa 20°C ed al termine della posa le
tubazioni vengono riempite di acqua alla temperatura di 12°C, la temperatura acqua/ tubazione tende a porsi
in equilibrio fra 15-17°C.
Segue il getto del calcestruzzo. Tra la fase della presa del legante cementizio ed il primo periodo
dell’indurimento si verifica una reazione con sviluppo di calore portando il massetto ad un incremento della
temperatura di circa 10°C.
Poniamo le seguenti considerazioni:
Tubazione 16 x2 lunghezza 100 m contenuto di acqua 11,3 L
Volume specifico dell’acqua 16°C 1,00103 L per un litro di acqua
Volume specifico dell’acqua 26°C 1,00329 L per un litro di acqua
incremento del volume
0,00226 L per un litro di acqua
incremento del volume su 100 di tubazione = 0,00226 x 11,3 = 0,025 L (25cc)
Si tenga presente che l’acqua è INCOMPRIMIBILE: ne segue che l’aumento di volume tende a dilatare
tangenzialmente la tubazione aumentandone la pressione.
La tubazione in polimero plastico, consentendone la
dilatazione tangenziale, può sopportare una pressione
fino a 40 bar ( nelle zone sporgenti potremmo notare
un forte rigonfiamento della tubazione).
Una tubazione multistrato, nella medesima condizione,
avendo una limitata dilatazione tangenziale, può
sopportare una pressione fino a 60 bar (anche in questo
caso potremmo notare un rigonfiamento della tubazione
al limite dello scoppio).
Una tubazione di Rame, consentendo una dilatazione
zione tangenziale alquanto minima, può sopportare una pressione fino a 100 bar (con conseguenze sul
collettore).
Attenzione: stiamo considerando una gettata alla temperatura ambiente di 20°C. Se la temperatura giornaliera sale a 25-30°C, la pressione nelle zone
sporgenti aumenta in proporzione arrivando a dilatare eccessivamente le tubazioni fino a provocarne lo
scoppio.
Precauzione necessaria e indispensabile:
E consigliabile applicare per la fase riempimento
impianto e maturazione della gettata di calcestruzzo un
vaso d’espansione di capacità tale da consentire a
dilatazione complessiva dell’acqua entro l’impianto.
Es: n° circuiti 12
lunghezza max tubazioni 100 m
Contenuto max di acqua (L) 100 x 12 x 0,00226 = 2,7 L
Si consiglia un vaso d’espansione da 5 L considerando
le condizioni termiche più sfavorevoli.
MILANO, 18 – 21 Marzo 2014
Vi aspettiamo allo stand L29-M22
del padiglione 18 per
presentarvi tutte le novità
Tiemme.