Lezione 12 - Ca` Foscari
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Lezione 12 - Ca` Foscari
Finanza Aziendale Lezione 12 Analisi del rischio Obi tti i della Obiettivi d ll lezione l i I rendimenti e la loro misurazione I rendimenti medi ed il loro rischio La misurazione del rischio e l’effetto diversificazione La CML e la SML Il coefficiente beta I rendimenti monetari Il rendimento di un investimento in azioni azioni, come di uno in obbligazioni o di ogni altro investimento, ha 2 componenti: p 1. Nel corso dell’anno la maggior parte delle società paga dividendi agli azionisti. Questo pagamento è la componente di reddito del rendimento. 2. L’altra parte del rendimento, che si aggiunge ai di id di è il guadagno dividendi, d in i conto capitale i l o, se negativo, la perdita in conto capitale dell investimento. dell’investimento I rendimenti monetari Esempio, supponiamo : di aver acquistato 100 azioni al prezzo di 37$ ciascuna; che durante l’anno l anno sia stato pagato un dividendo di 1,85$ per azione. che alla fine dell’anno il p prezzo di mercato di ogni g azione sia di 40,33$. Quale sarà il rendimento totale? 1,85 + 3,33 = 5,18$ per azione Rendimenti monetari Entrate Total $42.18 Dividendi (Div1) $1.85 Prezzo finale dell’azione (P1) $40.33 Tempo Uscite t – $37 (P0) t=1 I rendimenti percentuali E’ più conveniente riassumere le informazioni sui rendimenti in termini percentuali piuttosto che monetari monetari. La domanda alla quale intendiamo rispondere è pertanto: qual è il rendimento che otteniamo da ogni $ investito? Definiamo: Dividend de d yyield: ed Divt+1 / Pt Guadagno in conto capitale: (Pt+1 – Pt) / Pt Combinando queste 2 componenti si ottiene il rendimento totale dell’investimento dell investimento…. Rendimenti percentuali Rendimento % = Dividendi alla + fi del fine d l periodo i d (Di (Div1) Variazione del prezzo di mercato t (P1 - P0) Prezzo di mercato iniziale (P0) Dividend Yield delle azioni ordinarie USA 10% 9 8 7 6 5 4 3 2 1 I rendimenti periodali • Il grafico che segue mostra la crescita di un dollaro investito all’inizio del 1926 in alcune attività finanziarie relative al mercato finanziario statunitense: – – – – Azioni ordinarie Azioni a piccola capitalizzazione (cd. small cap) Titoli di Stato statunitensi a lungo termine Buoni del Tesoro (T-bills). • Nessuno di questi rendimenti è corretto per tenere conto delle imposte o dei costi di transazione che si sostengono per la compravendita e la custodia dei titoli • I rendimenti reali annui possono essere calcolati sottraendo ai rendimenti storici effettivi l’inflazione annua. Un investimento di un dollaro in diversi tipi di portafoglio (1$ alla fine del 1925) Indice ($) 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 I rendimenti periodali • Si definisca Rt il rendimento nel generico anno t, o rendimento annuo (espresso in decimali!). Il rendimento totale ottenibile dall’anno 1 all’anno T è il prodotto dei rendimenti di ciascuno di questi anni: (1+R1) x (1+R2) x … x (1+Rt) x … x (1+RT) • Per esempio, p , se in un periodo p di 3 anni i rendimenti fossero 11,, -5 e 9 p per cento, un investimento di un dollaro all’inizio del periodo avrebbe un valore di: (1+R1) x (1+R2) x (1+R3) = =(1+0,11) x (1-0,05) x (1+0,09) = 1,15 • • 15% (o 0,15) è il rendimento che deriva dall’investire in azioni i dividendi del primo anno per altri due anni e dal reinvestire i dividendi del secondo anno per un altro anno. Il rendimento del 15% è chiamato rendimento periodale dei tre anni. I rendimenti annui totali • I 4 grafici che seguono riportano sotto forma di istogramma, anno per anno (1926-1998), il rendimento di t annuo percentuale t l rispettivamente di: – – – – – azioni ordinarie; azioni di piccole società; Titoli di Stato statunitensi a lungo termine; Buoni del Tesoro statunitense; Tasso di inflazione inflazione. Rendimenti annui delle azioni ordinarie 1926-1998 Rendimenti annui totali (%) 60 40 20 0 20 40 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 Rendimenti annui delle azioni di piccole società 19261998 Rendimenti totali (%) 160 140 120 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 Rendimenti annui totali dei Titoli di Stato USA: 1926-1998 Rendimenti annui totali (%) ( ) 50 Treasury Bonds 40 30 20 10 0 -10 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 Rendimenti annui totali dei Buoni del Tesoro USA: 19261998 Rendimenti annui totali (%) 16 14 Treasury Bills 12 10 8 6 4 2 0 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 Inflazione annua USA: 1926-1998 Tasso annuo d’inflazione (%) 20 15 10 5 0 -5 -10 - 20 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1998 La misurazione del rendimento • La storia dei rendimenti del mercato dei capitali è troppo complessa per essere trattata in forma estesa. Per “usare” usare la storia dobbiamo trovare qualche maniera trattabile per descriverla, sintetizzando i dati in poche e semplici affermazioni. • La figura che segue illustra la distribuzione di frequenza dei rendimenti: sull’asse delle y è riportato il numero degli g anni che si trovano nell’intervallo indicato sull’asse delle x. Istogramma dei rendimenti delle azioni ordinarie USA: 1926-1998 Numero di anni 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Rendimenti (%) -55 -45 -35 -25 -15 -5 5 15 25 35 45 55 La misurazione del rendimento e del rischio • Data una distribuzione di frequenza possiamo calcolare la media aritmetica della distribuzione. • La differenza tra i rendimenti di titoli rischiosi e i rendimenti di titoli privi di rischio rappresenta il rendimento aggiuntivo che deriva dalla rischiosità dei titoli azionari ed è iinterpretabile t t bil come un premio i per il rischio i hi (risk (i k premium). • Il secondo indice che caratterizza una distribuzione dei rendimenti è una misura del rischio degli stessi. La varianza e la sua radice quadrata quadrata, lo scarto quadratico medio, sono le più comuni misure di dispersione. Rendimenti annui totali: 1926-1998 Rendim. Medio Deviazione std Azioni di aziende di grandi dim. 13.2% 20.3% Small-companies 17 4 17.4 33 8 33.8 Obbligazioni societarie a L/T 6.1 8.6 Titoli di Stato a Lungo termine 57 5.7 92 9.2 Buoni del Tesoro statunitense 3.8 I fl i Inflazione 32 3.2 Distribuzione 45 4.5 – 90% 0% + 90% La distribuzione normale Media = 12,3% s = 20,3% 20 3% Rendimento del titolo -3s -2s -1s -47.7% 74.1% -27.4% -7.1% 0 13.2% +1s 33.5% +2s 53.8% +3s Il concetto di rischio Il rischio deriva dal fatto che il rendimento effettivo di un progetto p g d’investimento p può essere diverso dal suo rendimento atteso Q Questa t differenza diff di dipende d d da di diverse cause, alcune l sono specifiche dell’investimento (rischio specifico di un progetto o rischio specifico d’impresa) mentre altre sono comuni a tutti gli investimenti (rischio sistematico o di mercato) 23 Il ribaltamento dell’ottica da impresa a mercato t per d determinare t i il prezzo di un titolo rischioso (alla ricerca di criteri oggettivi di determinazione del costo del capitale) • Rendimento atteso • Varianza e scarto quadratico medio • Covarianza e correlazione 24 Come scegliere il migliore portafoglio di titoli da detenere? • Rendimento del portafoglio = media ponderata del rendimento dei titoli che lo compongono Scenario Boom Normale Crisi Probabilità 0,25 0,50 0,25 Ra 20% 10% 0% Rb 5% 10% 15% E(Ra) = (0,25)(0,20)+(0,50)(0,10)+(0,25)(0,00) = 0,10 E(Rb))= (0,25)(0,05)+(0,50)(0,10)+(0,25)(0,15) = 0,10 25 Come scegliere il migliore portafoglio t f li di tit titolili d da d detenere? t ? (segue) Varianza del portafoglio <= media ponderata delle varianze dei singoli titoli perché hé c’è ’è l’l’effetto ff tt della d ll DIVERSIFICAZIONE 26 Come scegliere il migliore portafoglio t f li di tit titolili d da d detenere? t ? (segue) Varianza: σ2a = (0,25)(0,2-0,1)2+(0,5)(0,1-0,1)2+(0,25)(0,0-0,1)2 = 0,005 σ2b = (0,25)(0,05-0,1)2+(0,5)(0,1-0,1)2+(0,25)(0,15-0,1)2 = 0,00125 Deviazione standard: σa = (0,005)1/2 = 0,07071 σb = ((0,00125))1/2 = 0,03536 27 Come scegliere il migliore portafoglio t f li di tit titolili d da d detenere? t ? (segue) Covarianza: σ2ab = (0,25)[(0,2-0,1)(0,05-0,1)] +(0,5)[(0,1-0,1)(0,1-0,1)] +(0,25)[(0,0-0,1)(0,15-0,1)] = -0,0025 Correlazione: σ2ab / (σaσb) = -0,0025 / [(0,07071)(0,03536)] = -1 28 Varianza del rendimento di un portafoglio e diversificazione • VARP = X2Aσ2A + 2XAXBρA,BσAσB+X2Bσ2B X = proporzioni del portafoglio investite nelle 2 attività σ = scarto quadratico medio di ciascun titolo σA,B = covarianza tra i 2 titoli ρA,B A B = correlazione tra i 2 titoli ρA,BσAσB = σA,B (quindi la covarianza tra i due titoli non è altro lt che h la l loro l correlazione l i moltiplicata lti li t per llo scarto t quadratico medio di ciascuna attività) 29 Varianza del rendimento di un portafoglio e diversificazione (segue) • VARP = X2Aσ2A + 2XAXBρA,BσAσB+X2Bσ2B Se ρ = 1 allora lo scarto quadratico medio del rendimento di un p portafoglio g è uguale g alla media p ponderata degli g scarti quadratici medi dei singoli rendimenti Se ρ < 1 allora lo scarto quadratico medio di un portafoglio con 2 titoli è minore della media ponderata degli scarti quadratici medi dei singoli titoli L’effetto diversificazione si ha non appena la correlazione è meno che perfettamente positiva, ossia quando ρ < 1 30 Varianza del rendimento di un portafoglio e diversificazione (segue) Se: XA = 1/3 E(Ra) = 10% σ2A = 0,005 XB = 2/3 E(Rb) = 10% σ2B = 0,00125 σAB = -0,0025 Allora: E(R ) = XAE(RA) + XBE(RB) = 1/3 (10%) E(Rp) (10%)+ 2/3 (10%) = 10% VARP = X2Aσ2A +X2Bσ2B + 2XAXBρA,BσAσB (1/3)2 (0,005) (0 005) + (2/3)2 (0,00125) (0 00125) + 2(1/3)(2/3)( 2(1/3)(2/3)(0.0025)=0 31 Varianza del rendimento di un portafoglio e diversificazione (segue) Infatti, investendo 100 in A e 200 in B si ottiene un portafoglio che: Scenario Boom Normale Crisi Probabilità 0,25 0 50 0,50 0,25 A 120 110 100 B 210 220 230 Totale 330 330 330 R a+b 10% 10% 10% Risulta essere PRIVO DI RISCHIO! 32 Insieme dei portafogli possibili detenendo 2 attività (ogni curva rappresenta una diversa correlazione)) Rendimento atteso del portafoglio g ρ = -1 ρ = -0,5 ρ=0 B ρ = 0,5 ρ=1 A Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 33 L’insieme dei portafogli possibili detenendo 2 attività: Frontiera Efficiente e Minima Varianza Rendimento atteso del portafoglio g B MV A Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 34 L’insieme di portafogli ammissibili nel caso di più di 2 titoli (segue) • Le opportunità sono disposte su di un’area • Il numero delle osservazioni cresce 35 L’insieme di portafogli ammissibili nel caso di più di 2 titoli (segue) • Le opportunità sono disposte su di un’area Rendimento atteso del portafoglio MV Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 36 L’insieme di portafogli ammissibili nel caso di più di 2 titoli • Il numero delle osservazioni cresce N di titoli in portafoglio N totale di termini N di varianze N di covarianze 1 1 1 0 2 4 2 2 3 9 3 6 10 100 10 90 100 10.000 100 9.900 N N2 N N2-N Con tanti titoli la varianza del portafoglio dipende più dalle covarianze che dalla varianze d i singoli dei i li tit titolili 37 La varianza del rendimento di un portafoglio con più titoli (segue) (S tuttii i titoli (Se i li h hanno lla stessa varianza i e covarianza) i ) VARP = (1/N)varunif + (1-1/N)covunif Per N → ∞ P VARP = covunif Un esempio: con un portafoglio composto da 30 titoli si azzera quasi totalmente il rischio diversificabile; con un portafoglio composto da 15 titoli si elimina per circa l’80% il rischio diversificabile. 38 La varianza del rendimento di un portafoglio con più titoli Varianza del rendimento del portafoglio Rischio diversificabil e covunif Rischio non diversificabile N di titoli • VARP non va mai a 0 • Rischio di un titolo = Rischio di portafoglio (non diversificabile) + Rischio diversificabile 39 Perché scegliere un portafoglio diversificato? Per l’avversione al rischio Inseriamo nel portafoglio un titolo privo di rischio 40 Il portafoglio ottimale Rendimento atteso del portafoglio g Tasso privo di rischio i hi MV A Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 41 Il portafoglio ottimale (2) Rendimento atteso del portafoglio g M Tasso privo di rischio i hi MV A Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 42 Il portafoglio ottimale (3) Rendimento atteso del portafoglio g M Tasso privo di rischio i hi MV A Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 43 Il portafoglio ottimale (4) Rendimento atteso del portafoglio g Linea del mercato t dei d i capitali (CML) M Tasso privo di rischio i hi Scarto quadratico medio del rendimento del portafoglio 44 Il Principio di Separazione di Tobin La combinazione ottimale di investimenti rischiosi è indipendente p dal livello di avversione al rischio individuale L’investitore prende due decisioni distinte, ovvero • Determinazione della frontiera efficiente e individuazione del punto “M” M • Scelta della combinazione tra il punto “M” e l’attività priva p ad di rischio sc o (su (sulla a base de delle ep proprie op e p preferenze eee e personali) 45 Da portafoglio ottimale a Portafoglio di Mercato Ipotesi forti di mercato perfetto e completo • Tassi T i attivi tti i = tassi t i passivi i i • Aspettative omogenee per tutti gli investitori • Razionalità e avversione al rischio per tutti gli investitori Portafoglio “M” = Portafoglio di Mercato N.B.:portafoglio di mercato è quello che comprende pro quota tutti gli presenti in un mercato investimenti rischiosi p 46 Rischiosità di un titolo rispetto al portafoglio di mercato Cov( Ri , RM ) σ 2 ( RM ) = covarianza tra il rendimento dell’attività i e il rendimento del portafoglio di mercato = varianza del mercato 47 Il Beta Graficamente è l’inclinazione della retta interpolante dei punti che indicano i rendimenti del singolo titolo rispetto ai rendimenti del mercato Rendimento del titolo (%) Inclinazione = β Rendimento del mercato (%) 48 Il rendimento atteso del mercato • RM = RF + premio per il rischio RF = tasso privo di rischio Università Ca’ Foscari di Venezia Prof. Giorgio Bertinetti 49 Relazione tra rendimento atteso e beta di un titolo Rendimento atteso del titolo (%) RM Linea del mercato degli g investimenti (SML) M RF 1 Università Ca’ Foscari di Venezia Prof. Giorgio Bertinetti Beta del titolo 50 Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) Re = RF + (RM – RF) x β Valore finanziario del tempo Quantità di rischio Prezzo del rischio • Il CAPM implica che il rendimento atteso di un titolo sia positivamente correlato con il proprio beta (si veda figura precedente) • Se β = 0 allora Re = RF • Se S β = 1 allora ll Re = RM Università Ca’ Foscari di Venezia Prof. Giorgio Bertinetti 51 Parole Chiave della lezione • • • • • • • • • Rendimento, varianza e covarianza Effetto di diversificazione Frontiera efficiente Rischio diversificabile Linea del mercato dei capitali Principio di separazione Portafoglio di mercato Beta CAPM Università Ca’ Foscari di Venezia Prof. Giorgio Bertinetti 52