la parola creatrice

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la parola creatrice
LA PAROLA CREATRICE
“In principio era il Verbo”: Una parola che squarcia il silenzio del nulla
Introduzione
Il tema per la nostra riflessione e condivisione di oggi è semplicemente affascinante.
Non sono teologa, biblista o altro; credo di essere una mangiatrice della Parola e, quando mi è
stato chiesto di partecipare a questa riflessione, mi sono lasciata condurre dal fascino che il
tema proposto provocava in me, ho detto di sì.
Poi…man mano che con la mente passeggiavo nei vari testi delle Scritture e con il cuore mi
lasciavo incontrare dall’evento creazionale che ogni parola del Signore genera, mi sono vista
spalancare davanti orizzonti infiniti, come è infinita la potenza di Dio che aleggia dall’eternità
sopra l’universo, lo abita, lo guida e lo rinnova continuamente. (Gen1,1)
Mi sono resa conto che non è possibile esprimere un contenuto valido in poche parole ed in
breve tempo. Davvero ho fatto l’esperienza della sproporzione tra la Parola e le parole!
Incontro con il mistero
Ascoltare, accogliere, proclamare la Parola creatrice di Dio.
E’ incontro con il mistero di un amore infinito, che eternamente ama ed eternamente vuole
rendere partecipi di questo Amore; per questo eternamente crea e ricrea.
E’ mistero/evento di quel tocco eterno che fa essere ciò che non è, perché nel dialogo d’amore
continuo, risplendano le opere dell’uomo e siano gloria di Dio. (cfr. Mt. 5,16)
E’ mistero che si snoda dalla creazione alla redenzione fino alla Parusia, attraverso un
pellegrinaggio che si compie tra il già e il non ancora, storia di peccato e di grazia, di fallimenti
e di raccolta di frutti… evento che si compirà quando la creazione avrà raggiunto il suo
compimento definitivo.
E’ mistero di un Dio che, innamorato della sua creatura eternamente contemplata nel Verbo
suo unigenito, pronuncia la parola: esisti! E la creatura vive.
E’ la storia dei nostri carismi, suscitati per grazia, e posti a servizio di quella creatura che fa
impazzire d’amore il suo creatore.
Quasi istintivamente il pensiero e lo sguardo vanno al meraviglioso affresco di Michelangelo
nella volta della Cappella Sistina: la creazione di Adamo. Quella mano eternamente protesa di
Dio e quel braccio di Adamo che lentamente si alza prendendo vita, quell’attimo fuggente ed
eterno in cui avviene il contatto, è eternamente là e parla del Dio della vita che suscita la vita.
Rimanere là, lasciarsi lambire da quel dito di eternità, che squarcia con la sua luce ogni
tenebra significa riceversi creature sempre nuove e rinnovate. E’ l’avventura di ogni vocazione!
“Abbiano un contatto continuo con le scritture…”(Dei Verbum cap 6. n 25). E’ stato questo un
forte invito del Concilio per tutti i cristiani e in modo particolare per i consacrati. Conosceva
bene il Concilio come la parola di Dio fosse la sorgente della vita per tutta la Chiesa.
Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo,
più cresce la sete di cercarti.
O Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto – perché tu me ne hai data
l'intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del tuo Figlio – che tu sei innamorato
della bellezza della tua creatura.
O abisso, o Trinità eterna, o mare profondo! (Dal «Dialogo della Divina Provvidenza» di santa
Caterina da Siena, cap. 167 libero adattamento).
Per Caterina da Sena Dio crea e ricrea continuamente e la Parola è quel mare profondo, Trinità
eterna, nel quale quanto più ci immergiamo tanto più siamo generati a vita nuova e tanto più
desideriamo di essere generati di nuovo, poiché, dice: Tu sei Colui che è, ed io sono colei che
non è, Tu solo continuamente doni l’essere.
Il carisma: dono della Parola
Il carisma di un Istituto e la missione che da esso promana sono la vita che riceviamo
continuamente senza mai possederla. Se un carisma diviene proprietà nostra, esso muore e
con esso muore la vita dell’Istituto.
Sul silenzio e sul nulla dei nostri fondatori la parola ha trovato tutto lo spazio per divenire
criterio e guida delle loro scelte, delle loro decisioni, delle loro azioni, del loro stare o andare,
del loro vivere o morire. Questa è la condizione per vivere ed essere fecondi anche oggi. Mi
paiono illuminanti alcune espressioni di Papa Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.
In una catechesi del 1997 il Papa Giovanni Paolo II disse:
«“In principio era il Verbo" (Gv 1,1). Con queste parole Giovanni ci fa risalire al di là
dell'inizio del nostro tempo, fino all'eternità divina. "In principio" significa l'inizio assoluto, inizio
senza inizio, l'eternità appunto».
E Bruno Forte, quasi a commento, in un recente articolo afferma «… per la Rivelazione
ebraico-cristiana la Parola è la radice della creazione, e là, espleta una funzione "ontologica".
Infatti, si può quasi affermare che entrambi i Testamenti si aprono con la Parola divina che
squarcia il silenzio del nulla».
"In principio, Dio disse: Sia la luce! E la luce fu" (Gen 1,1-3).
Nel Nuovo Testamento l'ideale apertura può essere considerata quella del prologo al Vangelo di
Giovanni: "In principio c'era la Parola" (Gv 1,1). L'essere creato non nasce, perciò, da una
lotta teogonica, come insegnava la mitologia babilonese, bensì da un evento sonoro efficace,
una Parola che vince il nulla e crea l'essere.
Canta il Salmista: "Dalla Parola del Signore furono creati i cieli, dal soffio della sua bocca tutto
il loro esercito... perché egli ha parlato e tutto fu fatto, ha ordinato e tutto esistette"
(Salmo 33,6-9). (da: Osservatore Romano 17 febbraio 2008)
«La Parola, dice Giovanni, venne ad abitare in mezzo a noi». La Parola che è presso Dio si fa
carne in Gesù Cristo, divenendo così la visibilità dell’opera creatrice di Dio che agisce
perennemente nel tempo e nella storia.
Percorrendo la vita di Gesù, vediamo che la sua opera abbraccia sempre due aspetti
strettamente uniti: è azione salvatrice, che libera l'umanità dal potere del male, ed è nuova
creazione, che procura agli uomini la partecipazione alla vita divina….dalla morte alla vita, dal
nulla all’esistenza.
Ed è nella liturgia che per eccellenza il Verbo, la Parola, continua a compiere la sua opera
creatrice e lo farà fino alla fine dei tempi. Sempre, ma soprattutto nella liturgia, essa realizza
ciò che proclama.
Per questo potremmo allora definire l’azione liturgica che ogni giorno celebriamo: lo spazio
dell’azione creatrice continua di Dio nelle nostre comunità religiose.
Ecco egli fa nuove tutte le cose! (Apocalisse 21,5)
Ascolta Israele: la Parola libera la forza del carisma
Nella sua prima lettera enciclica Deus Caritas est, al n. 9, Benedetto XVI afferma:
“Nel cammino della fede biblica diventa sempre più chiaro ed univoco ciò che la preghiera
fondamentale di Israele, lo Shema, riassume nelle parole: « Ascolta, Israele: il Signore è il
nostro Dio, il Signore è uno solo » (Dt 6, 4).
Esiste un solo Dio, che è il Creatore del cielo e della terra e perciò è anche il Dio di tutti gli
uomini.
Il Papa continua: Certamente, l'idea di una creazione esiste anche altrove, ma solo qui risulta
assolutamente chiaro che, non un dio qualsiasi, ma l'unico vero Dio, Egli stesso, è l'autore
dell'intera realtà; essa proviene dalla potenza della sua Parola creatrice. Ciò significa che
questa sua creatura gli è cara, perché appunto da Lui stesso è stata voluta, da Lui « fatta ».
La realtà che esiste, eccetto il male, scaturisce dalla potenza creatrice della parola di Dio, il
quale non solo crea ma ama ciò che crea.
L'unico Dio, in cui Israele crede, ama personalmente, ed il suo amore è un amore
elettivo. Ciò significa che Dio ama perché nella sua infinita bontà, libertà e gratuità lo decide
e lo vuole. Ogni creatura esistente è frutto di questo atto eterno della volontà amante, libera
e gratuita di Dio.
Caterina da Siena costantemente immersa in questa verità direbbe:scoppio d’amore
e non posso scoppiare, muoio e non posso morire…
La parola che rivela l’amore del Padre genera in noi amore. Tutto è semplicemente stupendo.
La consapevolezza e l’esperienza quotidiana di questo amore creatore di Dio libera la forza
vitale del carisma di un Istituto. Quanto più ti percepisci amata tanto più ami perché la tua
natura è amore (fuoco), direbbe S. Caterina da Siena.
Parola generatrice di desiderio
Ancora Giovanni Paolo II all’udienza generale del 9 novembre 2005:
“Dalle opere create si ascende alla grandezza di Dio, alla sua amorosa misericordia. È ciò che
ci insegnano i Padri della Chiesa, nella cui voce risuona la costante Tradizione cristiana. In ogni
opera creata c’è sempre una scintilla del creatore che brilla e da questa piccola scintilla si può
approdare a riconoscere nella bontà divina, il centro propulsore della creazione”.
Dice Basilio:
«"In principio Dio creò il cielo e la terra". La mia parola si arrende sopraffatta dallo stupore di
questo pensiero» (1,2,1: Sulla Genesi [Omelie sull’Esamerone], Milano 1990, pp. 9.11). Infatti,
anche se alcuni, «tratti in inganno dall'ateismo che portavano dentro di sé, immaginarono
l'universo privo di guida e di ordine, come in balia del caso», lo scrittore sacro invece «ci ha
subito rischiarato la mente col nome di Dio all’inizio del racconto, dicendo: "In principio Dio
creò". E quale bellezza in questo ordine!» (1,2,4: ibidem, p. 11). «Se dunque il mondo ha un
principio ed è stato creato, esso cerca chi gli ha dato inizio e chi ne è il Creatore... ».
L’azione creatrice di Dio ha posto in noi, nell’atto della creazione, il desiderio di Dio e
la capacità di cercarlo desiderandolo.
“Il mio cuore è inquieto finché non riposa in te” è la famosa frase di S. Agostino.
La Parola creatrice di Dio è dunque, in coloro che la accolgono, una Parola sostanziata di
desiderio; essa genera perennemente in noi lo stesso desiderio di Dio, per desiderare Dio è
tutto ciò che è nel suo desiderio.
Parola che genera la comunità e la missione
Ancora un piccolo passo:
Giovanni Paolo II parlando dell’opera creatrice di Dio usa due espressioni: parla di sapienza
creatrice e di parola creatrice abitate dalla potenza creatrice di Dio: ogni parola
pronunciata da Dio è sostanziata dalla sua potenza, lo Spirito Santo.
Parola e Sapienza, Parola e Spirito non possono essere separati in Dio; sono la Trinità beata
in azione. Questo ci dice come la parola, accolta, letta, condivisa, vissuta insieme genera la
comunità, la convoca e la invia. Non c’è sano rinnovamento se la parola non è posta al centro
della vita di ogni nostra comunità.
Collaboratori dell’opera creatrice della Parola
All'origine di ogni creazione, vi è sempre una parola sapiente che esce dalla bocca di Dio:
«Dio disse: «"Sia la luce!". E la luce fu» (Gn 1, 3).
«Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". E così
avvenne» (Gn 1, 6-7).
“Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,…. Dio vide quanto aveva
fatto, ed ecco, era cosa molto buona”. (Gn 1, 26…)
Secondo la Genesi il culmine dell’azione creatrice di Dio è il momento in cui disse: “facciamo
l’uomo a nostra immagine e somiglianza”.
Un artista che modella con le proprie mani l’opera che sta creando, alla fine conosce molto
bene l’opera uscita dal suo genio di artista. Così è per Dio: crea, plasma, modella, conosce fino
in fondo l’ opera delle sue mani e poiché la conosce fino in fondo l’ama fino in
fondo…..fino a dare il suo figlio…il Verbo della vita.
“Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo…..
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo…..(Sal 139)
Sono infinite le opere che germogliano dal seme della Parola creatrice quando essa cade in un
terreno buono, seme che il divino seminatore non si stanca di gettare in ogni stagione del
tempo e della vita (cfr. Mt 13,3-8).
Parola che rende feconda la comunità e la missione
Chi ascolta e accoglie la Parola, non solo viene continuamente creato e ricreato a grazia (cfr. S.
Caterina….Ma diviene lui stesso partecipe dell’opera creatrice di Dio…
Maria è un esempio splendido: La Parola disse: ti saluto piena di grazia… e nel grembo vuoto e
obbediente di Maria, reso fecondo dalla parola creatrice, iniziò il cammino della nuova
creazione.
La parola seminata nel nulla di Maria fa di questa piccola, umile donna svuotata di sé, colei che
partecipa in modo eminente all’opera creatrice e ri-creatrice di Dio, colei che, abitata dalla
Parola, non può essere se non colei che fa della sua vita tutto un servizio alla parola. “Maria,
udito che la cugina Elisabetta era rimasta incinta....con sollecitudine, si mise in viaggio verso di
lei”.
La Parola sempre ci mette in cammino verso l’altro. La fecondità di un carisma non nasce dalla
potenza delle opere ma da un grembo materno che lascia tutto lo spazio al Verbo. La Parola
creatrice genera in noi l’obbedienza alla Missione che il Padre vuole compiere nel mondo.
E stato così per ogni nostro fondatore, fondatrice: perché spazi completamente vuoti di sé, la
parola ha potuto compiere il suo corso in loro e nella storia fino a noi. La fedeltà alle origini
non consiste nel copiare o ripetere i fondatori ma, ma nell’obbedienza alla parola lasciando ad
essa di decidere la rotta e gli orizzonti del cammino.
“ Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano
l'accampamento. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata.
Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in
essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio”. (Esodo
40,36-38)
La molteplicità dei carismi suscitati lungo i secoli in seno alla Chiesa manifestano lo splendore
dell’opera creatrice della Parola che nel tempo si è fatta carne, ha preso un volto, è diventata
compassione e azione nei nostri fondatori continuando il suo viaggio attraverso di noi oggi,
chiamati ad essere una parola di vita generatrice di speranza in mezzo agli uomini e alle donne
del nostro tempo.
Concludendo:
Essere rinnovati dalla Parola creatrice significa vivere nello
appartiene ma che ci viene donata ogni giorno.
“Cresce così, lungo il cammino, il suo vigore…” .
Roma 04. 10. 2008
stupore di una vita che non ci