Dinamo, la mossa vincente
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Dinamo, la mossa vincente
La Dinamo vince a Pistoia dopo un finale emozionante: finisce 69-68 Serie A: Pistoia sbaglia l'ultimo tiro e Sassari finalmente esulta in trasferta Dinamo, la mossa vincente La zona di Pasquini vale la "prima" esterna Savanovic e Lacey, due dei grandi protagonisti della vittoria della Dinamo ieri a Pistoia PISTOIA. L'audace colpo dei soliti ignoti: Sassari sbanca l'inviolata Pistoia (69-68) e conquista la prima vittoria esterna dell'anno grazie a una mossa del suo coach Pasquini quantomeno originale, una zona schierata nell'ultimo sprint ma senza pivot di ruolo sul parquet. La Dinamo, anche sotto di 9, h a rivoltato la partita grazie anche ad altri due "colpi": il tiro da tre (5/8 nell'ultimo quarto) e la classe di un Savanovic strepitoso, capace di caricarsi la squadra sulle spalle (suo, tra l'altro, il canestro dell'ultimo sorpasso). LE CONSEGNE. Coach Pasquini aveva chiesto alla squadra di affrontare il match con la testa ben piantata sul collo: così è stato. Con un quintetto inedito (dentro Stipcevic e Sacchetti), la Dinamo ha preso il controllo del campo costringendo spesso Pistoia all'errore con una difesa pulita ma aggressiva. Il PalaCarrara è però u n a bomba che può esplodere da un m o m e n t o all'altro, basta poco per accendere SERIE A la miccia, Sassari h a commesso errori gratuiti che non avrebbe dovuto commettere a conferma che la costanza non è ancora una sua dote. Nel suo momento migliore il Banco di Sardegna si è rilassato: dal +7 al -7 a cavallo della prima sirena, un break inspiegabile sul piano tecnico, è solo una faccenda mentale. E siccome le disgrazie non arrivano mai da sole, ecco anche l'infortunio di Lacey, poi però rientrato. SOTTOTONO. Ma il basso rendimento è spesso anche la somma del rendimento dei singoli giocatori, e Carter e Olaseni (tanto per non fare nomi) non sono apparsi in una serata particolarmente ispirata. Aggrappata allo splendido Stipcevic di questo inizio di stagione, la Dinamo è rimasta aggrappata alla partita che l'ha vista dominare nei primi otto minuti (1811) e poi subire (il controbreak è stato di 25-15). C'è poi il solito problema, anche questo inspiegabile: al rientro dagli spogliatoi Sassari fa fatica ad entrare nel match. Stavolta, complice anche un "tecnico" fischiato a Pasquini, Pistoia ha scavato subito un solco preoccupante (+9) confermando la sua attitudine a segnare nella seconda metà della partita molto più punti che nella prima. SCELTE. Dato positivo: la squadra di Pasquini ha accettato la sfida all'arma bianca imposta da Pistoia. E non solo con l'orgoglio ma con azzeccate scelte offensive (e difendendo un po' meglio) ha bloccato l'emorragia rientrando nel match (-1) dopo esserne virtualmente uscita (-9). Sassari però non ha mai perso il "viziacelo" di concedere secondi tiri: lo fa con chiunque e i tiri dopo i rimbalzi offensivi, si sa, hanno percentuali elevate. LA VOLATA. Nel solitamente drammatico terzo quarta la Dinamo, stavolta, ha tenuto botta: in dieci minuti ha concesso un solo punto in più arrivando così a giocare il match in una lungo "overtime" di dieci. Impari però la battaglia ai rimbalzi, soprattutto sotto il tabellone della Dinamo che ha concesso 14 offensivi nei primi 30'. Quando scatta la volata, le SERIE A due squadre sono faccia a faccia (+1 Pistoia) con Pasquini che chiama la zona e gioca senza nessuno dei suoi due pivot naturali (Olaseni e Lydeka) ottendendo quel che voleva, e cioè mettere il muso davanti al termine di un rincorsa durata quasi mezz'ora e finita con un grande abbraccio collettivo. Nando Mura RIPRODUZIONE RISERVATA