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Le salite del VCO Punto di convalida: Circolo ACLI di Colloro, Via Premosello, 16 Tel. 0324 88194 Chiuso Lunedì • Orario: 9,30 - 20,00 Difficoltà Colloro Verbano Cusio Ossola Rapporto consigliato 34/18 34/22 34/26 Lungh.4,1km Pend. media 7,3 % Pend. max 12% Dislivello 298m AR da Domo 43 km 5,2% km 7,8% p. max 12% 513 520 487 457 412 367 327 287 248 222 – Premosello Chiovenda Colloro 8,0% 8,0% 1 Salita breve, ma decisa, con pendenze regolari. Tutta esposta al sole e al riparo dal vento; praticabile quasi tutto l’anno... neve e ghiaccio permettendo. La strada, dal fondo buono, è abbastanza stretta e presenta diverse curve. Il traffico è abbastanza limitato. 11 sono i tornanti che da Premosello portano alla frazione di Colloro. Si parte dalla piazzetta XXIX Agosto, dove è posta una bella fontana in sasso con la vasca ottagonale, e si prende per via Caduti della Libertà, costeggiando il rio del Ponte. Dopo un centinaio di metri si passa sotto un arco per poi svoltare a dx, lambendo il monumento all’alpigiano. Si passa quindi davanti all’oratorio di Sant’ Anna (secolo XVI), dove ha inizio la vera e propria salita. Man mano che si sale è possibile ammirare il panorama della valle sottostante. Alle prime case della frazione, dove è posto il cartello “Colloro”, si prosegue diritti lungo un breve tratto pianeggiante, al termine del quale bisogna prendere per Lut-Capraga. Un breve tratto in salita e si arriva alla piazzetta posta sotto la chiesa di San Gottardo (secolo XV), con una cappella votiva in cui è raffigurato un “miracolo” di caccia; da qui si scende al Circolo, fondato nel 1903, dove è posto il punto di convalida. Dal Circolo la strada prosegue in discesa e dopo un breve tratto sbocca sulla carrozzabile che riporta a Premosello. L’origine del nome Colloro (nel dialetto locale “Clor”) è ignota. Potrebbe derivare dal latino 9,0% 2 9,0% 6,0% 3 5,2% 7,0% 4,1 corylus (noccioleto) oppure, come spesso con i nomi inizianti per “clo”, potrebbe indicare pietra, roccia, il bastione su cui è posta la frazione. Un tempo era una località importante (a metà del XIX secolo contava quasi 800 abitanti), poi l’emigrazione e la discesa verso il fondo valle fecero calare la popolazione alle attuali 200 persone. Gli amanti della cultura locale possono visitare il torchio del XVII secolo e la Cà Vegia, la casa museo con le testimonianze della vita contadina locale.