- Why Not Models
Transcript
- Why Not Models
LA STAMPA SABATO 14 MAGGIO 2016 . Spettacoli .39 ANSA CATALANO Arriva oggi «La pazza gioia» di Virzì Sveva Alviti, sfila l’italiana che sarà Dalida Omaggio a Germi: il regista trionfò qui 50 anni fa Thelma e Louise abitano qui. Oggi è il giorno dell’attesissimo «Pazza gioia» di Paolo Virzì con protagoniste Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Il film è nella sezione Quinzaine des realisateurs «Ho vissuto nove mesi nella pelle di Dalida», dice Sveva Alviti, l’attrice italiana protagonista dell’atteso film francese sulla vita della diva, in uscita a gennaio. Intanto, ieri, è stata ammiratissima sul red carpet «Signore e Signori» rivive oggi come omaggio a Pietro Germi nel 50o anniversario del trionfo del regista a Cannes. Il restauro è stato realizzato da Cineteca di Bologna, Istituto Luce-Cinecittà e Dear Film REUTERS LA PROTAGONISTA “Il cinema apre finestre su mondi sconosciuti” Julia Roberts non era mai stata qui: “Un luogo unico” “Money Monster è una scelta di cuore, farà discutere” FULVIA CAPRARA CAP D’ANTIBES iccoli anelli di oro bianco a tutte le dita della mano sinistra, giacca e short gessati, gambe nude, spolverino nero, grandi occhiali. Tra le rocce dell’Eden Roc di Antibes, uno dei più esclusivi paradisi del mondo, via dalla pazza folla della Croisette, Julia Roberts interpreta il ruolo eternamente fascinoso della diva. Quasi un’ora di ritardo, codazzo di fotografi, guardie del corpo dall’aria severa, uffici stampa che cronometrano la durata dell’intervista pronti a pronunciare l’insindacabile «last question», ultima domanda, il tempo è finito, i giornalisti ripiombano nel marasma del Festival e le stelle tornano nel loro Olimpo dorato. AFP P In «Money Monster» è Patty Fenn, il producer che ha in mano il programma, la donna che sa tutto e controlla tutto. È un mestiere che potrebbe piacerle? «È sempre divertente, per un attore, entrare nelle dinamiche di un lavoro. In questo caso è stato particolarmente eccitante, grazie a Jodie ho avuto la possibilità di visitare tanti studi televisivi, di vedere persone all’opera, con ritmi concitati, decisioni da prendere, spazi da dividere. Sì, mi è piaciuto». Dopo «Money Monster» la sua visione del denaro, degli investimenti, è in qualche modo cambiata? «No, non ho subito influenze di quel tipo». La celebrità ha i suoi lati negativi, bisogna vedersela con la curiosità ossessiva dei media e del pubblico. Ci si è abituata oppure per lei sono ancora cose fastidiose? Qual è il suo rapporto con la tv? «Da ragazzina ne vedevo tanta, ed era un’epoca in cui la televisione era molto diversa da quella di adesso. Da adulta no, la seguo molto poco». «No, non credo che diventare indifferenti e considerare scontate certe manifestazioni sia una cosa positiva. Mai, in nessun caso, e nemmeno in questo. Ma è anche vero che quegli aspetti legati alla fama non fanno parte della mia vita di tutti i giorni, anzi, non esistono». L’altra sera ha affrontato la «Montee des marches» a piedi nudi, e la cosa ha fatto molto scalpore. Come mai? «Preferirei parlare di me partendo dalle ginocchia in su, ve ne sarei davvero grata». Qual è la scintilla che la spinge ad accettare o meno una parte? «È sempre una questione di istinto, qualcosa che avverto dentro di me quando arrivo all’ultima pagina di un copione. È in quel momento che capisco se una cosa mi si adatta o no». Il film di Jodie Foster «Money Monster» parla di speculazione e truffe finanziarie, delle persone che ne diventano vittime e non hanno modo di difendersi. Pensa che il cinema possa contribuire a migliorare la realtà in cui viviamo? Dall’alto in basso, tre giovani volti francesi: l’attrice e modella Lily-Rose Depp, l’attrice Melanie Thierry e la cantante Stephanie Sokolinski, in arte Soko, tutte nel cast del film «La Danseuse» della regista Stéphanie Di Giusto CANNES l desiderio che ha dato il via all’impresa era «filmare persone in fuga, spingere lo spettatore a chiedersi da dove vengano e dove stiano andando». Ma nei Tempi felici verranno presto, che oggi inaugura la Semaine de la critique, ci sono mille altre cose, accennate, evocate, lasciate in sospeso: «Ho ripensato alle storie narrate dai nonni, alle loro memorie sulla guerra, in certe zone d’Italia, particolarmente cattiva, ai ricordi dei viaggi compiuti per tornare dalla Russia, quasi a piedi, vivendo avventure di tutti i tipi, non solo drammatiche». Nato nel 1982 vicino Pordenone, Alessandro Comodin, esordiente nel 2011 con L’esta- I REUTERS Sopra, Julia Roberts a Cannes a piedi nudi per «Money Monster» A fianco, un’immagine d’atmosfera del film «I tempi felici verranno presto» del 33enne friulano Alessandro Comodin, alla Semaine de la Critique Comodin: “Tempi felici” ispirato ai grandi maestri e alle leggende di famiglia innestato gli echi delle favole che vedono da sempre opposti uomini e lupi: «Il ritorno dei lupi è diventato un fenomeno di attualità, di cui parlano i giornali con toni scandalizzati. Mi sono tornate in testa immagini di sterminio di interi branchi, e la frase “I lupi li puoi pure uccidere, ma torneranno sempre”». E così, sullo schermo, dopo le corse avventurose di Arturo (Luca Bernardo) e Tommaso (Erikas Sizonovas), s’impone il silenzio del bosco fatato, gli squarci di sole sul fiume e soprattutto la figura di Ariane gestioni: «I tempi felici nasce dalla sua vicenda, quella di un uomo che, nel ‘45, dopo essere scampato alla morte sul fronte, non smette di fuggire, spingendosi talmente in là da diventare oggetto di una di quelle leggende che si tramandavano nella mia famiglia». Su questa trama, in un film misterioso e vitale, Comodin ha ANSA Download eseguito da Provenzano il 14/05/2016 alle 03.24 Sul tappeto rosso a piedi nudi? Preferirei parlare di me dalle ginocchia in su. Gli aspetti legati alla fama non fanno parte della mia vita di tutti i giorni, anzi, non esistono Julia Roberts, 48 anni IL GIOVANE REGISTA te di Giacomo, ha un modo fantasioso di spiegare il suo cinema, da una parte cita i nomi dei grandi autori a cui si è ispirato, da Ian Nemec a Glauber Rocha, dall’altra spiega candido che il plot del suo film deve molto alle confidenze del signor Dino Selva, scomparso da poco, a 95 anni, dopo avergli consegnato un raro tesoro di esperienze e sug- «Credo di sì e sono convinta che questa funzione non riguardi solo il cinema, ma anche tutte le altre forme artistiche, come la musica e la poesia. Sono opportunità di aprire finestre su argomenti che non si conoscono. È importante comunicare punti di vista diversi, spingere la gente a riflettere, a essere d’accordo o in disaccordo. Un film può essere illuminante, per questo bisogna impegnarsi, dire le parole giuste, nella maniera e nel momento giusto. Jodie ha voluto descrivere la complessità del mondo della finanza, il senso di frustrazione delle persone che non ne comprendono le logiche e il fatto che chi dovrebbe dare loro risposte troppo spesso non è in grado di farlo». La sua immagine era sfolgorante: la sua prima volta nel circo di Cannes che effetto le ha fatto? «Mi piace vestirmi con abiti che riflettano una parte di me stessa, in cui mi sento a mio agio, e poi è molto gratificante poter indossare le creazioni di persone capaci di produrre tanta bellezza. Cannes è un posto straordinario, non ho mai visto niente di simile, e l’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata fantastica». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI (Sabrina Seyvecou), sparita dal villaggio, finita in una fossa, chissà perché e chissà quando: «Mi piacciono le foreste e l’acqua, sono i luoghi dove mi sento bene, ci sono i laghi in cui nuotare, gli alberi, gli animali. Mi piacciono il tempo sospeso, i corpi, le figure imperfette, l’isolamento dal mondo. Faccio film per offrire allo spettatore la possibilità di trovarsi altrove». Comodin preferisce girare con attori non professionisti; stavolta ha cercato «persone che non avevano alcuna intenzione di fare cinema». Il risultato è potente, una rappresentazione densa di rimandi, un viaggio sensoriale nella terra dove può essere accaduto che una ragazza abbia sfidato i lupi e la paura atavica degli uomini. [F. C.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI