Ebola - Azienda Ospedaliero

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Ebola - Azienda Ospedaliero
.
INDICE RASSEGNA STAMPA
.
3. Sanità nazionale
Corriere Fiorentino
23/10/2014
p. 1-3
Nasce a Firenze il blocca-Ebola
Gaetano Cervone
1
Avvenire
23/10/2014
p. 6
Disabili, fondi ridotti di un quarto
Antonio Maria
Mira
3
Avvenire
23/10/2014
p. 20
Ebola, la speranza scorre nel sangue dei guariti
Paolo M. Alfieri
4
Corriere Della Sera
23/10/2014
p. 25
Sei contagiati, uno è morto Piano anti legionella a Milano
Simona Ravizza
6
Giornale
23/10/2014
p. 17
Ai piccoli troppi farmaci da grandi
Enza Cusmai
7
Libero
23/10/2014
p. 17
L'emicrania? Un eccesso di ossidazione
Libero
23/10/2014
p. 17
Se la sedentarietà diventa una patologia
Mattino
23/10/2014
p. 12
Scandalo farmacie «Favori a cordate di imprenditori»
Leandro Del
Gaudio
10
Messaggero
23/10/2014
p. 13
Psicosi Ebola, bimba cacciata dall'asilo
Umberto
Serenelli
12
Metronews
23/10/2014
p. 4
Ebola può essere fermata
Mf
23/10/2014
p. 18
Diasorin, avanti nelle leucemie
Maria Elena
Zanini
15
Panorama
29/10/2014
p. 45
Ebola, il vaccino italiano
Chiara Palmerini
16
Panorama
29/10/2014
p. 48
Quel trapianto folle che divide la scienza
Panorama
29/10/2014
p. 103
Un filo che dà vita
Secolo D'italia
23/10/2014
p. 5
Disintossicarsi dall'alcol sarà più facile: scoperto l'interruttore
della dipendenza
22
Sole 24 Ore
23/10/2014
p. 17
A fine mese online il sito contro i falsi nei farmaci
23
Sole 24 Ore
23/10/2014
p. 17
Humanitas, settimana di prevezione per le famiglie
24
Sole 24 Ore
23/10/2014
p. 51
Medici, responsabilità a due vie
Giovanni Negri
25
Stampa
23/10/2014
p. 3
Le Regioni al governo: utilizziamo i soldi del fondo selvaderivati
Alessandro
Mondo, Paolo
Russo
26
Stampa
23/10/2014
p. 15
Tra dlisinformazione e paura il rischio di un Nuovo Medioevo
Eugenia Tognotti
27
Tempo
23/10/2014
p. 13
Dai bus agli aerei fino a scuola La psicosi di Ebola contagia
tutti
Alessandra
Zavatta
29
8
9
14
18
Carmela Abbate
19
8. La Ricerca
Italia Oggi
23/10/2014
p. 18
Innesto di cellule contro la cecità
31
Sole 24 Ore
23/10/2014
p. 17
Polo per la ricerca pediatrica
32
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
L'armuncio del ministro Lorenzina Porta a Porta: «Già sperimentato conbuoni risultati». Serve a fermare l'emorragia
Nasce a Firenze il blocca-Ebola
Mille fiale del farmaco dell'Istituto M tare in Sierra Leone, richieste da Emergency
Massimo Galeotti in Liberia
3. Sanità nazionale
annuncio lo ha dato il
Ia ministro Beatrice Lorenzin in tv: mille fiale di un farmaco sperimentale per curare
i sintomi dell'Ebola stanno per
partire verso la Sierra Leone,
su richiesta di Emergency.11
farmaco è stato sperimentato e
prodotto all'Istituto farmaceutico militare e sarebbe in grado di fermare non il virus, ma
l'emorragia. «Un primo passo
importante», dicono gli infettivologi. Se si rivelerà efficace
altre dosi sono già pronte per
essere spedite in Africa dove i
casi accertati di Ebola hanno
toccato quota diecimila.
a pagina 3 Cervone
Pagina 1
Firenze, un farmaco per curare l'Ebola
Mille fiale in partenza per la Sierra Leone
L'annuncio in tv del ministro Lorenzin: «Sperimentato con buoni risultati all'Is
Mille dosi del farmaco «blocca emorragia» per
contrastare l'Ebola prodotte dall'Istituto
chimico Farmaceutico Militare (Icfm) di Firenze
sarebbero pronte per essere inviate in Sierra
Leone. A darne l'annuncio è stato il Ministro
della Salute Beatrice Lorenzin ospite ieri sera a
Porta a Porta: «L'Icfm di Firenze ha terminato la
sperimentazione di fase I per un farmaco
chiamato "blocca emorragia" che può essere
efficace contro i sintomi del virus Ebola - ha
spiegato il Ministro - Emergency ne ha
richiesto iooo dosi che stanno per essere inviate
in Sierra Leone». E la prima volta in assoluto, da
quando è esplosa l'epidemia in Africa, che nelle
zone gravemente colpite dal virus arriveranno
dei farmaci che hanno già ottenuto i primi
riscontri positivi , come mostrano le
sperimentazioni di fase I che prevedono i primi
studi sulla tossicità fatta su animali e volontari.
Le fasi complete per la commercializzazione di
un farmaco sono quattro, compresa quella
cosiddetta di «studi controllati su soggetti
umani» che in pratica richiede più tempo per
testare eventuali effetti di tossicità non
riscontrati sui primi volontari. Poi ci sono
quelle che rispondo invece ad esigenze di
natura commerciale. Ma la situazione di
emergenza ha fatto sì che fosse comunque dato
il via libera al farmaco , utilizzando in pratica lo
stesso principio che vale per le donazioni di
sangue in condizioni di estrema urgenza,
quando cioè non si ha il tempo necessario per
verificare la compatibilità tra donatore e
3. Sanità nazionale
militare»
paziente e si fa ricorso al donatore universale.
Inoltre - al momento - nessun altro Istituto
faimaceutico al mondo è riuscito a produrre un
farmaco che abbia superato la fase di
sperimentazione I, quella più importante, e ciò
rende possibile l'utilizzo perché non si viola
alcuna norma internazionale sul commercio dei
farmaci. L'Istituto fiorentino insomma è il
primo al mondo. Unico laboratorio pubblico
italiano dove si possono fare sperimentazioni e
produrre farmaci, lIcfm di recente ha ottenuto
l'incarico (da parte della Regione) di coltivare la
cannabis per uso terapeutico. Ora il farmaco
che potrebbe segnare una svolta nella lotta
all'Ebola: «Bisogna però tenere presente che un
conto è bloccare l'emorragia, un altro
distruggere il virus che la provoca - spiega un
primario di malattie infettive - Ma questo è già
un passo avanti che ci lascia ben sperare». Il
farmaco infatti è un anti emorragico e agisce
nel momento più drammatico della malattia,
ma non è utile per contrastare la diffusione del
virus. t per questo che i pazienti vengono curati
quando già presentano sintomi e con sole
«terapie di sostegno» perchè di medicinali
specifici non ce ne sono, tantomeno vaccini.
All'Istituto farmaceutico militare di Firenze
stavano studiando l'anti emorragico per fini
militari, per curare le ferite. Se il farmaco
dovesse funzionare sono già pronte altre dosi
da mandare in Africa.
Gaetano Cervone
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 2
Disabili, fondi ridotti di un quarto
Nella manovra tagli profondi. Oggi le associazioni dal governo
ANTONIO MARIA MIRA
Ro vrA
a scure dei tagli della Legge di stabilità cala anche sui disabili e sulle loro famiglie.
Ben 100 milioni in meno nel Fondo per
la non autosufficienza, cioè 250 invece di 350, e
altri 17 milioni nel Fondo per le politiche sociali, che scenderebbe così a 300 milioni. Gli ennesimi tagli per questi fondi così importanti per una vera politica di autonomia per i disabili, ma
insufficienti. Sempre più insufficienti. La loro
storia é, infatti, più di riduzioni che di incrementi. Proprio per questo oggi alcune delle principali associazioni del mondo dell'handicap incontreranno i sottosegretari al Welfare, Salute e
Finanze per scongiurare questo taglio contenuto nell'articolo 17 della bozza della Stabilità circolata in questi giorni, ma anche per rilanciare,
chiedendo che il Fondo per la non autosufficienza sia invece incrementato a 1 miliardo, «una cifra ragionevole per quello che finora è risultato l'unico strumento di politiche di inclusione per i disabili gravi», spiega Carlo Giacobini, consulente della Federazione italiana per il
superamento dell'handicap (Fish), presente all'incontro.
Le associazioni si appellano allo stesso premier
perché non si tratta solo di risorse ma di una più
profonda azione politica per l'inclusione delle
Cento milioni in meno alla non
autosufficienza (erano tornati a
quota 350 con Letta), 17 tolti alle
politiche sociali. La Fish chiede
un intervento diretto di Renzi
persone con disabilità. «Con tutto ilrispetto per
il ruolo dei tre sottosegretari - spiega Vincenzo
Falabella, presidente della Fish - crediamo che
vista l'estrema urgenza e rilevanza dei temi e
delle prospettive in gioco, debba intervenire direttamente il presidente del Consiglio del quale chiediamo pubblicamente la presenza al tavolo del 23 ottobre». Un appello al quale Renzi
ha risposto con una telefonata spiegando di non
poter essere presente perché già impegnato negli altri incontri, ma assicurando che i tre ministeri coinvolti seguiranno con molta attenzione
il tema. E sicuramente se ne parlerà anche nell'incontro odierno tra Renzi e le Regioni, che sono chiamate a gestire direttamente quei fondi.
Possibilità di correzioni? Ieri girava una nuova ipotesi di testo che prevedeva una riduzione dei
tagli all'autosufficienza a "solo" 50 milioni. Ma
sarebbe comunque l'ennesimo colpo a questo
fondo nato nel2008 col governo Prodi con la dotazione di 300 milioni saliti a400 nel2009 e 2010.
Nel2011 viene completamente azzerato dal governo Berlusconi. Dopo una forte campagna
delle associazioni, sostenuta daAvvenire, si trovarono 100 milioni ma solo per i malati di Sla,
cifra confermata nel 2012 dal governo Monti,
che nel 2013 rifinanzia il Fondo ma con appena
275 milioni, saliti nel 2014 a 350 (governo Letta). Ora il nuovo taglio di quasi un terzo, che si
tenta di scongiurare. Eppure la spesa per questo fondo risulterebbe un risparmio, evitando
ricoveri impropri dei disabili e sostenendo la
vita autonoma o in famiglia, e anche un investimento in occupazione, per le persone incaricate di assisterli.
Analoga la storia del Fondo per le politiche sociali nato sempre nel 2008 con 929 milioni, scesi a 583 nel 2009, a 435 nel 2010, a 273 nel 2011
per poi precipitare ad appena 70 milioni nel
2012. Una boccata d'ossigeno nel 2013 quando
torna a salire a344 milioni, ma poi ne12014 nuovo calo a 317. Una discesa che dovrebbe oraproseguire fino a 300. E ricordiamo che questo fondo riguarda l'inclusione di vari soggetti in difficoltà, dai disabili agli immigrati, dagli anziani ai
tossicodipendenti.
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3. Sanità nazionale
Pagina 3
Ebola, la sper a scorre
nel sangue dei guariti
«Trasfusioni efficaci»: salvo il cameraman Lisa
PAOLO M. A LFIERI
n attesa di un vaccino che potrebbe
non arrivare prima di gennaio, l'armamigliore contro ebola sembra essere il plasma del sangue dei pazienti
guariti. Un'ulteriore conferma è arrivata ieri dagli Usa, dove il cameraman americano della Nbc che si era ammalato in Liberia ha superato con successo la
malattia ed è uscito dal reparto in isolamento del Nebraska Medical Center. Ashoka Mukpo aveva ricevuto il plasma
del medico missionario sopravvissuto
Kent Brantly; che aveva donato il sangue
per tre contagiati: oltre a Mupko i destinatari sono stati il collega missionario
Rick Sacra e una delle due infermiere di
Dallas, Nina Pham.
Sacra è guarito ed è stato dimesso circa
un mese fa. Speranze ci sono anche per
Nina Pharn. «Le sue condizioni cliniche
sono passate da discrete a buone», hanno spiegato ieri le autorità sanitarie a-
mericane. L'Emory Hospital di Atlanta,
dove è ricoverata la seconda infermiera
contagiata a Dallas, AmberVinson, non
ha invece fornito aggiornamenti sulle
sue condizioni, ma la madre ha detto
che è ancora debole. LaVinson non ha
potuto ricevere una trasfusione né da
Brantlyné dall'altra sopravvissuta americana, Nancy
Writebol: i loro gruppi sanguigni erano incompatibili.
Non si sa se, come accaduto
per Brandy e Writebol, per
l'infermiera sia stato utilizzato il siero Z-mapp, il farmaco sperimentale che si è
rivelato efficace in diversi casi. Brantly non aveva potuto donare il
plasma nemmeno per il «paziente zero», Thomas Eric Duncan, morto a Dallas, sempre per incompatibilità dei gruppi sanguigni. Certo è, invece, che lo stesso Brantly, prima di essere riportato negli Usa, aveva ricevuto in Liberia una tra-
sfusione da un 14enne sopravvissuto.
Anche l'Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) sembra convinta, in assenza di molte altre alternative, che il
plasma dei sopravvissuti sia al momento una strada che vale la pena percorrere. Anche se, ovviamente, non sempre i
In attesa di un vaccino , il metodo ha funzionato
già in diversi casi , dall'infermiera spagnola
a due medici missionari . Juncker ammette : abbiamo
agito solo quando è stata coinvolta l'Europa
risultati sono garantiti. La dottoressaMarie Paule Kieny, dell'Oms, ha spiegato
che sono state attivate delle partnership
in Liberia, Guinea e Sierra Leone per riuscire «ad estrarre in sicurezza il plasma
e a prepararlo in modo tale che possa
essere usato per il tratta mento dei con-
"M
1 TENTATIVI . Dosi sperimentali di vaccino anti-ebola (Reuters)
H
'M1e
3. Sanità nazionale
Pagina 4
tagiati». Non è ancora chiaro quanto siero potrà essere reso disponibile, ma, ha
aggiunto la Kieny, in Liberia si sta procedendo speditamente, approntando
apposite strutture. Per William Schaffner, direttore di medicina preventiva allaVanderbilt University di Nashville, «c'è
una forte possibilità teorica
che questo metodo abbia
successo, in particolare se la
trasfusione avviene nelle
prime fasi della nuova diagnosi».
Il sistema immunitario attaccato da un virus crea anticorpi specifici che attaccano lo stesso virus: se riescono a ucciderlo ne prevengono anche il
ritorno e restano nell'organismo a vita.
"Importare" questi anticorpi da un sopravvissuto a un nuovo malato, il cui organismo è indebolito dal virus, aiuta
quindi il sistema immunitario del paziente areagire. Anche l'infermiera spa-
3. Sanità nazionale
gnola Teresa Romero , la prima persona
contagiata da ebola fuori dall'Africa e
data per guarita tre giorni fa, aveva ricevuto una trasfusione di sangue da una
sopravvissuta: si tratta della religiosa Paciencia Melgar, che aveva superato la
malattia contratta in un ospedale della
Liberia. Ora la stessa Romero potrebbe
donare il sangue per altri pazienti: «Le
verrà presentata questa possibilità, ma
dovrà decidere lei», hanno fatto sapere
le autorità sanitarie. Finora l'epidemia
ha causato 4.555 morti su 9.216 casi in
sette Paesi.
«Ho l'impressione che finché ha colpito
solo l'Africa non abbiamo fatto niente e
siamo intervenuti solo quando c'è stato
il rischio di una diffusione del virus in
Europa», ha ammesso ieri il presidente
della prossima Commissione europea,
Jean-Claude Juncker. Seppur in ritardo,
qualcosa nella coscienza internazionale comincia a smuoversi.
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Pagina 5
Sei contagiati, uno è morto
Piano arti legionella a Milano
Bresso, analisi de 'Asl nei rubinetti delle case e nelle fontane
MILANO A Bresso è caccia al batterio-killer. Nel paese di 26 mila abitanti al confine di Milano,
i tecnici dell'Asl prelevano
campioni d'acqua dalle case ed
esaminano le fontane. Bisogna
scoprire qual è l'origine del
contagio di legionella che ha
colpito sei abitanti. Tutti nel giro di pochi giorni, tutti oltre i
7o anni e tutti abitanti nella zona a nord-est. Uno è appena
deceduto.
In Italia si ammalano di legionella 1.300 persone all'anno.
Quello che colpisce nel caso di
Bresso è la simultaneità delle
infezioni e la vicinanza delle
abitazioni. La malattia non si
trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline
d'acqua infetta. I sei ammalati,
allora, sono stati tutti in uno
stesso locale pubblico con impianti di condizionamento di-
fettosi? Oppure hanno inalato
vapore acqueo infetto, magari
proveniente dalle torri di evaporazione dei grandi impianti
di climatizzazione sui tetti? O si
sono contagiati proprio con
l'acqua di casa, per problemi
dell'acquedotto? Per il momento, non ci sono risposte. Così
gli abitanti sono stati invitati
dall'amministrazione comunale a non farsi la doccia, ad adottare precauzioni nell'uso dell'acqua calda dei rubinetti di
casa e a non irrigare i giardini
con pompe a spruzzo.
Agli abitanti è stato
chiesto di non farsi la
doccia e di non irrigare
i giardini con le pompe
I tecnici sono al lavoro. L'allarme è scattato la scorsa settimana quando, uno dopo l'altro, i sei anziani si sono presentati nei Pronto soccorso della
zona con sintomi simili alla
polmonite. Febbre alta, tosse,
difficoltà respiratorie. Le analisi di laboratorio non hanno lasciato dubbi: era legionella. Sono scattati i ricoveri negli ospedali di Niguarda, Sacco, Cinisello Balsamo e Multimedica.
E, dal momento che è obbligatorio denunciare i casi di contagio all'autorità sanitaria, presto i medici dell'Asl si sono tro
vati davanti il quadro preoccu
pante.
11 sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, ha pubblicato sul sito
internet del Comune un decalogo anti-legionella. «Non intendiamo sottovalutare quanto
è avvenuto e vogliamo prose-
guire nell'opera di prevenzione
e informazione
dice
. La
legionella può colonizzare gli
impianti idrici in alcune parti
in cui l'acqua ristagna a lungo e
nei punti terminali quando
non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni
delle docce incrostate da calcare». Oscar Di Marino, uno dei
maggiori esperti italiani di legionella, sottolinea: «L'habitat
ideale del batterio è l'acqua calda, in particolare se la temperatura è compresa fra i 25 e i 55
gradi. La legionella si trasmette
attraverso le particelle d'acqua
nebulizzate da un impianto di
condizionamento, dall'attrezzatura di un dentista, persino
da certe fontane ornamentali.
Tutti gli ospedali lombardi sono attrezzati bene per curarla».
I più a rischio sono gli anziani, chi è affetto da patologie
croniche, gli immunodepressi.
E il motivo per cui l'amministrazione comunale di Bresso li
mette in allerta: «All'insorgere
di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al
più presto al medico».
Simona
vizza
@SimonaRavizza
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3. Sanità nazionale
Pagina 6
LA SALUTE DEI PIO GIOVANI Spot anche in televisione
Ai piccoli troppi farmaci da grandi
I pediatri lanciano l'allarme. In due anni 4.700 bambini hanno subito gravi danni alla salute
Enza Cusmai
«Cercasi bambini per sperimentazione farmaci». Se all'ipotetica inserzione accorressero in molti, allora il problema
dell'abuso deifarmaci per adulti daparte deibambini svanirebbe come per incanto. Invece,
provate a chiedere ad unamamma: «Scusi farebbe provare a
suo figlio questo nuovo farmaco che non è ancora stato testato sui minori?» Come minimo
griderebbe: «Mio figlio non farà
mai la cavia!» e scatterebbe una
denuncia penale perunaviolazione che ancora non esiste.
Ma in realtà, la sperimentazione, su bambini e ragazzini,
monitorata da asl e dalle autorità sanitarie competenti, servirebbe eccome. Attualmente, secondo i dati l'Aifa, ben sette farmaci su dieci (compresi quelli
ospedalieri) somministrati ai
minori sono statiideati e sviluppati per organismi adulti e pertanto vengono usati al di fuori
delle indicazioni registrate. In
pratica, questi farmaci sono statitestati solo su adultimapoi sono venduti per le patologie pediatriche.
Inoltre, si assiste al seguente
paradosso: proprio molti dei genitori che arricciano in naso di
fronte alla richiesta di sperimentazione farmacologica per
!minori, nelmomento delbisogno propinano ai propri figli
medicine per adulti riducendo
in modo casalingo le dosi. Pure
!pediatri si arrangiano in modo
approssimativo quando nonreperiscono sul mercato farmaci
adatti al pubblico pediatrico. E
per loro diventa inevitabile
l'uso offlabel (fuori dalle indicazioni autorizzate) di un farmaco inadatto a un minore.
antinfettivi, per il sistema nervoso, per il metabolismo e antineoplastici. Secondo un recente studio inglese, inoltre, le reazioni avverse ai farmaci off labelneibambini raddoppiano rispetto a quelleperfarmaci in label: la percentuale sta a 6,2%
contro il 12,4%.
La situazione non sembra migliorare nonostante la mobilitazione degli Stati occidentali. Negli Usa, la Best Pharmaceuticals For Children Act, Pediatric
Research Equity Act e in Europa il Regolamento Pediatrico
del2007, introducono lanecessità di effettuare studi clinici in
età pediatrica per tutti i nuovi
farmaci di cui si richiede l'autorizzazione. Da allora il trend di
nuovi farmaci autorizzati in età
pediatrica è in crescita ma la
strada è lunga visto che l'aumento delle sperimentazioni
cliniche sui bambini, dal 2005
al 2011, è cresciuto solo del
2.3%.
A questo punto in Italia si è
mossa l'Alfa che parla di «pregiudizio etico » riguardo ai trial
clinici dedicati ai bambini e
spiega che è necessario far comprendere che la partecipazione
volontaria dei bambini e degli
adolescenti agli studi clinici
contribuisce a colmare la mancanza di dati . Solo in questo modo si potrà garantire ai più piccoli maggiore qualità, sicurezza ed efficacia e dei farmaci veramente «su misura» per loro.
L'altra faccia della medaglia
èilpericolo dell'uso non corretto dei farmaci in pediatria. Sin-
tetizzato dall'Alfa in una massiccia campagna nazionale di
spottelevisivi, radiofonici e cartacei in cui si avverte che non è
opportuno, quando si tratta di
minore, ridurrele dosi diunmedicinale «per adulti» perchè
«per la salute dei ragazzi il senso della misura non basta».
Le modalità di assorbimento
emetabolizzazione dei medicinali, infatti, differiscono nei diversi periodi di crescitarispetto
a quelle di un organismo adulto e quindi i bambini non devono essere considerati «piccoli
adulti» nel processo di cura visto che hanno bisogno di terapie studiate e autorizzate perla
loro età. Le reazioni avverse p otrebbero diventare più pericolose di una sperimentazione
controllata.
Una situazione delicata e rischiosa. Basta dare un'occhiata alle segnalazioni raccolte nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza per riflettere. Negli ultimi due anni sono state 4.700 le
segnalazioni di sospettereazioni avverse ai farmaci in età pediatrica, cioè il 6,3% del totale.
Tra i più «gettonati» i farmaci
3. Sanità nazionale
Pagina 7
L'emicrania?
eccesso
di ossidazione
Un eccesso di ossidazioen sarebbe alla base dell'emicrania. Lo suggerisce uno studio italiano,
condotto dai ricercatori
dell'istituto
scientifico
San Raffaele Pisana di
Roma, su 750 individui.
Lo studio pubblicato sulla statunitense Antioxidants & Redox Signaling, massima rivista
mondiale sui rapporti
tra ossidazioen e salute,
ha dimostrato che nei
soggetti emicranici con
aura (pazienti cui il mal
di testa è preceduto da
scintilli visivi e formicolì!) è presente una vairante difettosa del gene
SOD2, un enzima mitocondriale che fisiologicamente spegne i fenomeni ossidativi della cortecci acerebrale.
3. Sanità nazionale
Pagina 8
Se la se e ta 'età
diventa
una patologia
Da giovedì 23 al 26 ottobre si svoglerà a Catania
il congresso nazionale
della Federazione medico sportiva italiana dal titolo: "Sedentarietà: una
nuova patologia". Ad
aprire i lavori del convegno sarà il presidente della Federazione, Maurizio Casasco, che intende
lanciare un messaggio
scientifico al ministro Lorenzin
affinché
la
sedentarietà sia riconosciuta come vera e propria malattia dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il nostro Paese rientra
nella top20 delle Nazioni
più pigre al mondo. Siamo 17esimi, con un indice di inattività del 54,7%®.
Nel 2013, secondo l'Istat,
erano 24milioni i sedentari, pari a circa il 42%
della popolazione.
3. Sanità nazionale
Pagina 9
Scandalo farmacie
«Favori a cordate
di imprenditori»
L'indagine sugli amici di Matachione
E sui test all'università, spuntano altri casi
Leandro Dei Gaudio
lazione dei test di ammissione alla facoltà di farmacia e dall'accertato suo
coinvolgimento nelle "cordate imprenditoriali", tese all'acquisizione
delle farmacie Tordino di Trecase e
Marullo di Napoli, dove il suo " apporto" è chiaramente rappresentato dalle agevolazioni e dai favori che potrà
procurare ai soci strumentalizzando
la funzione da lui svolta». E su
quest'argomento c'è una sottolineatura: è lo stesso gip Dario Gallo a ricordare che, in questa vicenda di cordate imprenditoriali più o meno accennata, le indagini sono ancora in corSO.
Partecipazioni a cordate imprenditoriali in grado di godere di favori di soggetti legati alla pubblica amministrazione. C'è anche questo nella «rete di
protezione globale», il presunto
network ipotizzato dalla Procura nel
corso delle indagini che hanno colpito il re delle farmacie Nazareno Matachione. Una rete di protezione che sarebbe entrata in gioco anche per risollevare le sorti di una farmacia, magari
in vista di una istanza di fallimento o
diun cambio di management. Indagini in corso, c'è attenzione sulla figura
del funzionario regionale Umberto
Ma al centro della vicenda c'è anCelentano, arrestato due giorni fa nel
che la diffusione di notizie riservate,
corso dell'inchiesta condotta dal pocome la storia dei test di medicina, alolmani pulite del procuratore aggiuntro argomento su cui si sarebbe messa in movimento la cosiddetta «rete
to Alfonso D'Avino.
Scrivono gli inquirenti,
di protezione globale». Insvelando almeno in parte
chiesta che scuote le fonda1111 caso
un profilo investigativo tutmenta dell'antica istituzioto da battere: «Nei confronne universitaria, che punta
Spulcio
ti del Celentano, il pericolo
sugli esami i riflettori nelle segreterie
direiterazione è ampiamendi Gianluca: di Farmacia. Chiare le conte conclamato, oltre che dai
clusioni del giudice: «Le
ha vinto
reati accertati, da quanto
condotte degli indagati soil concorso
esposto in ordine ai suoi
no maturate nell'ambito
con l'aiuto
rapporti con Ciro Cozzolidella più ampia ed articolano, dall'accertata sua parteta struttura della regione
del padre
cipazione alla indebita riveCampania, dove le indagini devono necessariamente proseguire per individuare sia eventuali complicità di altri soggetti, sia eventuali
episodi delittuosi». Intercettazioni telefoniche, blitz a sorpresa, acquisizioni di documenti.
Inchiesta condotta dai pm Celeste
Carrano e Henry John Woodcock, il
figlio diunmedico avrebbe conosciuto in anticipo i testperl'accesso al corso di Farmacia, che si è tenuto appena lo scorso settembre a Monte
Sant'Angelo. Scambio di favori, deci-
3. Sanità nazionale
siva la triangolazione di Matachione
che avrebbe ottenuto i test dall'interno dell'università, in uno scenario in
cui è indagato anche il capo dell'ufficio segreteria studenti della stessa
struttura universitaria. Quanti sono
gli alunni che hanno ottenuto le informazioni riservate? Di sicuro, il figlio
del medico amico di Matachione ha
ottenuto un risultato utile, riuscendo
a superare il concorso. Quanti sono
quelli entrati nel «numero chiuso»
dalla porta principale solo grazie alla
«rete segreta»? Al momento pesano
le intercettazioni telefoniche, come
quella in cui Gianluca, lo studente
aiutato dai favori della rete, parla con
untale Vincenzo, che gli chiede come
è andato il concorso. Stando alla conversazione, il ragazzo si sarebbe limitato a trascrivere le sessanta risposte
che gli erano state passate dagli amici
delpadre, piazzandosi in una posizione sicura, dal momento che i quesiti
somministrati erano ottanta.
Ma ecco la conversazione intercettata al termine delle indagini di carabinieri e finanza.
Gianluca:
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L'inchiesta Una delle farmacie dei Gruppo Matachione che a Napoli e provincia possiede undici rivendite
3. Sanità nazionale
Pagina 11
Psicosi Ebola, bimba cacciata dall'asilo
In una scuola materna di Fiumicino un'alunna di tre anni
I genitori: «Nostra figlia non ha sintomi». Ma le altre famiglie
costretta a stare a casa dopo aver fatto un viaggio in Uganda impongono la sospensione. Solidarietà dal ministro Lorenzin
ROMA La psicosi Ebola costringe a
casa Chanel, bimba di colore che
frequenta la scuola dell'infanzia
"Coni Zugna" di Fiumicino. La piccola di 3 anni era rientrata, lo
scorso 14 ottobre, con la mamma
dall'Uganda e questo è stato sufficiente per alimentare le preoccupazioni dei genitori dei piccoli
che frequentano il plesso Alcuni
erano addirittura giunti a minacciare di far disertare la scuola ai figli se la loro compagna fosse entrata in aula. Per tale motivo una
delegazione di mamme si è recata
presso la sede dell'istituto comprensivo "Porto Romano" di via
Giuseppe Bignami, da cui dipende la scuola dell'infanzia "Coni
Zugna", per incontrare la preside
e esternare tutte le loro preoccupazioni circa lo stato di salute della piccola Chanel «Dopo le voci
fatte circolare - precisa la preside
Lorella Iamiarellim - alcuni genitori hanno manifestato l'intenzione di tenere a casa i propri figli
per evitare che entrassero in contatto con la bimbina» . La preside
ha però rassicurato i preoccupati
genitori. «Abbiamo contattato il
padre della piccola - aggiunge - il
quale ha ci ha fatto avere un certi-
DOPO UNA SETTI.
E TORNATA IN CLI SSE
LA PRESIDE RASSICURA:
E STATA VISITATA DAI
MEDICI, E QUEL PAESE
NON E A RISCHIO
3. Sanità nazionale
ficato medico. C'è stato poi un
consulto con il medico che in
Uganda aveva visitato la bimba.
Inoltre, ci siamo informati presso
l'aeroporto di Fiumicino se l'Uganda fa parte degli Stati a rischio
e con sollievo abbiamo scoperto
che non lo è».
zin. «Ribadisco che nel nostro paese attualmente non c'è stato nessun caso di Ebola, neanche d'importazione, che il rischio di contrarre la malattia è basso e che
queste forme di allarmismo sono
assolutamente ingiustificate».
LA SOLUZIONE
Le fa eco il primo cittadino di Fiumicino che precisa: «Le porte della scuola sono rimaste sempre
aperte per tutti i bambini, inclusa
la piccola tornata dall'Uganda. Come sindaco sento il dovere di lanciare un appello per impedire timori e paure ingiustificate, soprattutto in merito alla salute
pubblica, e per evitare che si sfoci
in ostracismi e discriminazioni».
Umberto Serenelli
Il comportamento dei genitori ha
probabilmente offeso i famigliari
della piccola che in un primo momento avevano chiesto il trasferimento di Chanel in altra sezione.
«La cosa - conclude la preside - è
però rientrata anche se ha turbato
i genitori che hanno deciso di far
rimanere a casa per qualche giorno la bambina. Forse perché stanca del lungo viaggio o probabilmente per smorzare i toni». Comunque, lunedì scorso, Chanel è
tornata dietro al suo banco senza
che questo creasse ulteriori disagi
a quei genitori scesi sul piede di
guerra e ai compagnetti di classe». «Il fatto che Chanel arrivasse
dall'Africa è l'unica spiegazione
plausibile a quanto è successo»
commenta il padre Massimiliano
M. «Anche se non c'era alcun motivo reale per allarmarsi». Ora che
tutto è passato il genitore di Chanel non nasconde di aver trascorso giorni difficili soprattutto per il
contrasto sorto con i famigliari
dei bimbi con i quali la figlia trascorre molte ore liete all'interno
della scuola. In merito alla vicenda è intervenuto anche il ministro
della Salute che ha espresso solidarietà al padre alla madre della
bambina. «L'Uganda non è un paese affetto da Ebola e è molto lontano dalle zone dell'Africa colpite
dal virus» precisa Beatrice Loren-
IL SINDACO
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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FIUMICIN O Bambini e genitori all'uscita dalla scuola dell'infanzia "Porta Romana" Foto MINO IPPOLITI
L'Eola fuori dall'Africa
Stati Uniti
Franr;
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Norvegia
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1
Gran Bretagna
Germania
Stati Uniti
ANSA P.RtimElTi
3. Sanità nazionale
Pagina 13
Fola può essere fermata
servono almeno quattro mesi per contenere l'epidemia, ma operando nel giusto modo in sei mesi si può vincere
AFRICA L'epidemia di ebola può essere contenuta
nel giro di quattro-sei mesi, se verranno prese tutte
le misure necessarie. Ne è
convinto il segretario generale delle Federazione
internazionale delle società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, ElhadjAs Sy,
intervenuto a un summit
a Pechino. Fermare l'epidemia in questo lasso di
tempo sarà possibile, ha
affermato, se saranno applicate una serie di misure
che possono aiutare a tenere sotto controllo la diffusione del contagio: un
buon is olamento e terapie
adeguate per i casi confermati, una buona, sicura e
dignitosa sepoltura delle
persone decedute.
L'epidemia di febbre
emorragica
secondo
l'OMS ha provocato ad oggi 9.936 contagi e 4.877 decessi in Africa occidentale, StatiUnitie Spagna. Gli
esperti temono che il tasso di contagio possa rag-
giungere le 10 mila unitàa
settimana ad inizio dicembre.
Mentre è partita una
corsa tra le aziende per
produrre nel 2015 vaccini
e cure in modo massiccio,
in poche settimane secondo l'Organizzazione mondiale della sanità si potrebbe avere in Liberia la
disponibilitàdel sieroprodotto grazie al sangue delle persone guarite. Questa
soluzione si è già rivelata
utile in molti casi. METRO
Misure antiebola ed esercitazioni in tutto il mondo. / At'P
..........................
............................
OccidentC:-:
ria, è guarito everrà
dimesso.
Continuano le guarigioni in occidente.
•
•
3. Sanità nazionale
Nebraska Il camera man che aveva contratto Pebola in Libe-
Texas È migliorata
una delle dueinfermiere contagiate cudal'paziente zero'.
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CON IL NUOVO SISTEMA L'AF TESA PER UN RISCONTRO SARÀ DI MEZZ'ORA INVECE CHE DI 6 ORE
Diasorin, avanti nelle leucemie
La multinazionale italiana è arrivata alle ultime fasi di sperimentazione di Q-Lamp che permetterà
una diagnosi più rapida della malattia. L'ad Rosa: l'investimento darà ritorni nel lungo periodo
DI MARIA ELENA ZANINI
Sarà 100% italiana la tecnologia che rivoluzionerà la diagnostica delle
leucemie e sarà firmata
Diasorin. La multinazionale
italiana specializzata nell'immunodiagnostica ha infatti dato
il via alla fase conclusiva della
sperimentazione di Q-Lamp, la
nuova tecnologia messa a
punto dal pool di ricercatori Diasorin che operano tra
il centro di Gerenzano (Varese) e la sede di Diasorin
in Irlanda. Grazie al nuovo
sistema, attualmente in fase di sperimentazione in tre
centri italiani (al Sant' Orsola di Bologna, al Policlinico
di Torvergata e all'Ospedale Papa Giovanni XXIII
di Bergamo) la diagnosi
molecolare delle leucemie
diventerà più semplice,
meno costosa e più rapida rispetto alle tecnologie
alternative attualmente in
uso. Per avere un'idea, il
paziente potrà avere una
diagnosi completa e affidabile in
15-30 minuti, contro le 4-6 ore
necessarie adesso. La ricerca è
da sempre un elemento centrale
per il gruppo che investe il 6%
del fatturato annuale in ricerca
e sviluppo, una scelta che permette di lanciare sul mercato
dai 6 agli 8 saggi diagnostici
ogni anno, oltre ai nuovi test di
diagnostica molecolare. I ricavi
del gruppo nel 2013 hanno raggiunto i 435 milioni (in leggero aumento rispetto ai 433 del
2012) di cui 67 milioni (il 15%
del fatturato totale) in Italia e
l'utile netto ha raggiunto gli 83
milioni contro gli 87 dell'anno precedente. Secondo Carlo
Rosa, amministratore delegato
del gruppo, valutare quale sarà il ritorno sull'investimento
dell'impegno di Diasorin nella
diagnostica molecolare non è al
momento una priorità: «Si tratta
di un investimento con una logica di medio e lungo periodo, ma
che abbiamo voluto comunque
intraprendere perché riteniamo
possa diventare molto significativo in un futuro non troppo
lontano in termini di presenza
F,fXwawxm
IBM
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LiIASORIN
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1 ----------------------- 22 A,
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all'interno degli ospedali, di
sviluppo di prodotti di successo e, naturalmente di presenza
del gruppo in un ambito di forte
innovazione tecnologica». Ieri il
titolo in Borsa ha chiuso a 28,41
registrando un +0,71%. (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.itldiasorin
D ,";,,,;n.., n«, ncdHc;euec;nie
3. Sanità nazionale
Pagina 15
Ebola, il vaccino italiano
E la carta principale da giocare contro il virus. Ed è nato crei laboratori della Okairos al Ceinge di Napoli.
AI vaccino contro
il virus Ebola
la Okairos lavorava
dal 2009.
! uu
CASI TOTALI Di INFEZIONE
3. Sanità nazionale
S
tendendo lungo la collina su cui
si trova il Cardarelli d i Napoli,
alle spalle dell'ospedale , si arriva
importanti, il cervello dell'azienda, la
parte della ricerca, è sempre rimasto a
Napoli. Fin ria l'inizio, l'obiettivo dell'im-
boratori della Okairos: quelli in
presa biotech è stato sviluppare vaccini
contro malattie infettive, dalla malaria
all'epatite C, in cui quelli tradizionali non
funzionano.
cui nato il vaccino contro Ebola di cui
si parla da settimane, Per uno strano intreccio di cast} e intuizioni, questa piccola
Il vaccino per Ebola era al centro delle
ricerche dal 2009: non perché si prevedesse un'epidemia ma perché rappresentava
company biotech, acquisita
l'anno scorso (ben prima
che Ebola salisse alla rihal-
un case-study, coree si dice in gergo, utile
per testare la nuova strategia. Nei vaccini
tradizionali vengono iniettati il virus o il
ta) dal gigante farmaceutico
GlaxoSmitlKline, si è trovata al centro delle speranze
batterio (resi ilaattivi) per stimolare la risposta immunitaria; Tira la reazione degli
anticorpi neri è sufficiente contro malattie
della coniuuità scientifica
mondiale.
Il vaccino non è una cura e per la Stia produzione su
come Ebola, in cui il virus enfia nelle
cellule e le infetta prima che l'organismo
possa mettere in campo la sua difesa.
«Per questo , in aggiunta alla rispo-
scala industriale bisognerà
aspettare il 201 S. Ma resi i la
carta principale da giocare
sta anticorpale , cerchiamo di stimolare
duella "cellulare" per uccidere le cellule
già infettate dal virus» spiega D'Alise.
in futuro, ora elle il terilibile
virus ha dimostrato di essere in grado di uscire dalle
Già nel 2009 le prime fiale di vaccino
arati Ebola erano state spedite negli Stati
Uniti, dove esistono gli unici laboratori
foreste africane dov'era confinato, Ïinu a
cliventare una ininaccia globale.
A fare da guida nei laboratori e a
raccontare a Prrrrorurrtu come è nato il
attrezzati per condurre test cuti Il virus
nelle scimmie. Le cose sono andate avanti
senza particolari scossoni, fide a quest'estate, quando è scoppiata l'epidemia in
vaccino sono due ricercatrici, Morena
D'Alise e Virginia Arnmendola, che rappresentano il «prototipo» degli scienziati
Africa occidentale,
Vi sareste rasai aspettati di trovarvi al
centro dell'attenzione per Ebola? «No»
di qui: giuv ani, suddïsfatti del loro lavoro,
consapevoli di essere, con un impiego
dietro casa e con contatti internazionali e
rispondono all'unisono le ricercatrici.
Anche per loro, al di là della quotidianità
del lavoro, le informazioni su che cos'è
di prestigio, mosche bianche nel contesto
della ricerca italiana.
La Okairos è stata fondata nel 2007
davvero questa malattia vengono dai giornali e da Internet. Quello di cui possono
testimoniare è l'insolita accelerazione
da Riccardo Cortese e tre altri soci. Nonostarlle la sede sia a Basilea. perché
dalla S4iZZera sono arrivati finanziarienti
can cui le cose si stanno muovendo per
arrivare a un'approvazione del vaccino
rispetto alla prassi ordinaria: pochi giorni
al Ceinge, il L'entra bietecnologie
avanzate. Dietro a un cancello
anonimo , l'edificio ospita i la-
Pagina 16
invece di diversi anni.
iniettato gravi reazi o ni avverse , e si ve-
Gli altri vaccini cui la Okairos sta
lavorando, quelli contro l'epatite C e
la rnalaria, e une) contro l'Rsv, un virus
rifica se sia capace dl mettere in noto la
che provoca degli adulti solo un furie
raffreddore ma è pericoloso per i neonati, sono [li fase di test da anni. Quello
dell'anno . Un consorzio di cui fa parte
l'Oms ha intanto chiesto di avviare negli
contro Ebola, i cui risultati positivi sugli
animali è stati resi noti poche settimane
fa, sono già in corso di sperimentazione
la produzione di 1o mila dosi , in modo
da averle pronte per partire subite con
le fasi successive della sperimeritazio.
tra Iiigliilteira, Stati uniti e Mali su una
quardrllina di persone, e si prevede dí
arrivare a l40-150.
ne, elle puntano a capire Sc funziona
davvero. U na sconliiiessa su cui tutto il
mondo punta : quella del vaccino è uira
Si tratta della fase 1 in cui si guarda
solo alla sicurezza, ossia Cile il vaccino
non provochi nei volontari sani cui è stato
delle poche cartucce da sparare contro
{Cdiciru ALrlriieriei }
Ebola.
3. Sanità nazionale
risposta immunitaria sperata.
Morena D'Alice , una delle
ricercatrici della società italiana
Okairos , insieme al gruppo che
lavora al vaccino anti Ebola nel
laboratori del Ceinge dl Napoli.
1 risultati si sapranno entro la fine
stabilimenti della Okairos di Pornezia
^R P -1OU LIONE RI ; tRV.AIA
NUMERO DELLE VITTIME
Pagina 17
LA CONTROVERSIA
Quel trapianto folle che divide la scienza
Riattaccare la testa su un altro corpo è l'idea di un neurochirurgo raccontata da Panorama.
Ma è polemica. Ecco un botta e risposta tra il medico che l'ha pensata e un suo autorevole collega.
di Sergio Carzavero
rre:uroelrGraar o
¡urczioria[e. a.epedale
Le2l4oldtzerte di Torzna,
che si d[ce irrorita
ad trupïrirì to eli testa.
a storia della medicina da sempre
e pagine del giornali e gli schermi
ci propone un'ostinata opposizione
da parte dell'ala più conservatrice
dell' {,accademia,,. Louis Pasteur,
per esempio, si sentì dire che la
del web hanno visto passare molteplici rimedi fantasiosi contro mali
incurabili, sieri anticancro, staminali miracolose... Sono costretto
teoria dei germi era «una favola ridicola». Dunque Ehola non dovrebbe esistere... Anch'io ho dovuto passare
a ricordare che il trapianto della
testa non esiste e, almeno in questo
limiti tecnici attualmente non superati.
(esperti itt quel settore scientifico, ndr)
cui avevo mandato l'articolo disse che
non poteva funzionare . Salvo poi trovarci
E un'ipotesi irrealizzabi le, perché a
oggi il problema della neurorigeneraz.icne
non è stato risolta. Si è provato in tanti modi
conce coautori nel lavoro definitivo che
ne consacrava l'efficacia.
Gli esperti hanno provato di tutto
per curare i danni midollari , e hanno
a ripristinare la funzione del midollo lesionato, con ponti biologici che permettono
alle libre nervose di crescere e riempire il
gap lasciato dalla lesione, si è provato con
fallito. La tecnica di trapianto di testa è
possibile proprio perché aggira il problema del danno midollare. Mentre l'i€npatto
le cellule staminali, ma siamo lontani da
applicazioni cliniche. 11 taglio della testa
seguito dal reimpianto su altro corpo si
ché porta alla paralisi sviluppa 26 mila
newton di forza, il taglio che dividerà
in due il midollo spinale del donatore e
basa su tecniche di anastomosi vascolari e
esser ampiamente sperimentate; ma non è
del ricevente ne genererà menu di 10! I
referee della rivista americana che ha
ricomnessiune funzionale del midollo venga
banalizzata come un «fascio di spaghetti»
pubblicate il mio progetto, due grandi
esperti di neuronanoingegneria, hanno
da incollare-al 10 per cento».
II metodo scientifico si basa su ricerca,
capito subito che questa era la chiave
di volta per rendere possibile la fusione
spinale. A cui si aggiunge l'uso di sostan-
sperimentazione (anche Su animali), validazione. Il trauma cranico, il tumore, le
lesioni della colonna e del midollo richie-
ze clic hanno la capacità di rigenerare le
membrane cellulari Pese. I leaven, il mio
progetto, nasce per aiutare pazienti per
dono anni di studio, di training. Il midollo
spinale lesionato a tutt'oggi non trova una
cura, nonostante gli investimenti enormi e
cui nessuno ha ancora trovato una terapia, come le distrofie muscolari.
Ma può anche aiutare i tetraplegici
ricercatori in tutto il inundo. Sento il dovere
di tutelare il lavora serie di centinaia di
neurochirurghe italiani. E le aspettative di
perché il taglio avviene al di sopra del
pazienti fragili, che rischiano di credere in
improbabili viaggi dell'«ipersperanza». ■
midullo leso, che quindi puù essere sottoposto alla fusione vera e propria.
■
3. Sanità nazionale
secolo, non esisterà. Per ragioni etiche e
per questa strada varie volle. Quando
inventai la stimolazione corticale per il
Parkinson, une dei referee della rivista
Non t una lotta tra «innovator€,r e «c{71.
di Alberto Delitala
servatori».
ospedale Sari caz?zidlo
di Rorrra, presidente
SirtciY, Sxieta
itadrizrrn
di rlerrr-nchirrirgia_
accettabile che la mancata dimostrazione di
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Pagina 18
SOLIDARIETÀ
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3. Sanità nazionale
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A
lei e maestri
Pagina 19
er arrivare a Osimo ti lasci Ancona alle
spalle, guidi per una ventina di minuti e
Sei immerso in un paesaggio incantato.
Attraversi campagne e colline, e di colpo
ti ritrovi sopra un piedistallu, sospeso tra
il mare da una parte e la dorsale preap-
se non in minima parte, e che spesso sono
affetti anche da disabili € à intellettiva e da
deficit motori.
Quanti sono gli italiani in questa situazione? Non Si Sa. Le stime (di fonti
europee) vanno da 3 mila a Il mila. La
una volta era tiri seminario.
vaghezza stessa del dato la dice lunga
sul basso livello di attenzione dedicato a
persone che soltanto nel 2004 si sono viste
E qui entri davvero in un altro mondo.
Chiudi gli occhi, ti muovi lasciandoti guidare da un corrimano in ferri). Tocchi qualcosa, un oggetto legato al muro con una
riconoscere la sordocecità cucine disabilità
specifica : prima lo ha fatto il Parlamento
europei) e poi quello italiano con una legge
del 2010 che- peri), assicurano cla queste
cordicella: sembra una stella, è il simbolo
della classe deve si tengono le lezioni. Vai
avanti, sempre con la mano salda al tubo
parti , è rimasta purtroppo lettera morta.
di metallo, ecco un altro cartellino speciale:
è un pezzetto di tappetino sintetico, indica
la palestra. Procedi, stringi qualcosa che
che parte da lontano ed è legata in maniera
indissolubile alla tenacia di una donna.
Sabina Santilli nasce nel 1917, è una bam-
sembra carta, è arrotolata, è carta igienica:
sei arrivato al bagno. Apri gli occhi, l'illuminazione è diversa da casa tua, è quasi
disegnata sui muri, dal basso verso l'alto,
bina sveglia clic già all'asilo sa leggere e
scrivere. Nel 1924, Perù, quando Sabina ha
7 anni, torna a casa da scuola piangendo
per il mal di testa. Ha la meningite. 'Era la
non ti arava diretta, sarebbe troppo violenta
per chi ha una vista limitata. Nella villa non
esistono cose banali, tutto è fondamentale.
sera del f iuvedï di Pasqua. Dal letto di mia
mamma detti un ultimo sguardo attorno.
L'indomani mattina udii un ultimo grido,
Conte le piccole mutande, calze, magliette:
segnalini in miniatura appiccicali su ogni
cassetto degli armadi in carnera da letto.
seguito ria una sbattuta di porta. Da allora
niente più. Fu il buio pesto, e senza una
voce,. Così scrive Sabina nel 1964, anno
La villa è la sede principale della Lega
del filo d'oro, l'associazione senza scopo
di lucro che da mezzo secolo si occupa
di nascita dell'associazione. Da allora la
Lega del filo d'oro è diventata una realtà
con 540 dipendenti, il 92 per cento a tempo
dell'assistenza e della riabilitazione delle
persone sordocieehe. Bambini, giovani,
adulti che non ci sentono e non ci vedono,
indeterminato e otto su dieci donne, un'età
inedia di 43 anni. Sono educatori, infere
risieri, fisioterapisti, psicologi, assistenti
penninica dall'altra. Poi, a un Irattu, arrivi
all'ingresso di una villa dell'Ottocento che
La Lega del filo d 'oro ha una storia
Alberto, uno dei bimbi
dei centro del Filo
d'oro a Osimo,
con la sua educatrice
Federica. In alto,
l'«orologio tattile»
usato da un ospite
sordo-cieco.
Nell'altra pagina,
Rossano Bartoli,
segretario generale
dell'organizzazione.
104 l'innrnia I 29ollahre 31114
3. Sanità nazionale
Pagina 20
SOLIDARIETA
Cinque centri e 500 mila sostenitori
La Lega del filo d oro
é stata fondata nel 1964
a Osimo (Ancona)
da Sabina Santini,
sordocieca dall'infanzia,
grazie all'aiuto
di un gruppo di volontari.
Negli anni sono sorte le
sedi territoriali di Roma
e Napoli e quattro centri.
a Lesino in Lombai
a Molfetta in Puglia,
a Term ini Imerese in
Sicilia e a Modena. Nel
2012 i pazienti che hanno
ricevuto le cure del Filo
d'oro sono stati 682
(il [oro numero é in
costante crescita ), e il 71
per cento di Joro aveva
pro di tre patologie. La
Lega vive di donazioni:
oggi é aiutata da un
esercito di 500 ri-iála
donatori, cne ogni anno
versano da 20 a 50 curo.
e possibile effettuare
una donazione
con bonifico bancario
ntestato a Lega del filo
d'oro, versando sul conto
n° 00000101,1852
presso l'Unicredit.
I codice Iban è.
T05 K0200837498000001014852
are una nuova sede. sempre a Osino, per
accogliere in un centro ad alta specializzazione i servizi oggi collocati in 15 edifici
arino fa i genitori fiamme rnollatci tutto per
venire a Viverea Osimo e per stare accanto
alla figlia. Il papà aveva un lavoro importar-
diversi. Tra i benefici, l'aumento dei posti
letto per i pazienti, che passeranno da 56
a 89 per quelli a tempo pieno e da 15 a 20
le, adesso fa il netturbino. Anche la mamma
aveva un buoni impiego, ora si arrangia. Gli
insegnanti di Sophia li vedono sempre col
per l'accoglienza diurna.
A Osimo il più piccolo degli ospiti si
chiama Benito Giuseppe , ha 5 armi. Sta
i'acendo pausa ricreativa dentro la <<little
room=r, una specie di scatola senza pareti
poggiata sopra il tavolo, ier iro la quale
pendono una serie di giochi della prima
infanzia. Sono legati a tanti lacci, in modo
che Benito non li possa staccare. Il bimbo
sorriso sulle labbra. Ecco una lettera che
papà e mamma hanno scritto loro: «Voi
siete non insegnanti, non operatori, non
terapisti, nia Maestri con la M maiuscola:
Maestri di scuola, Maestri eli vita, Maestri
per la vita. Nella nostra abbiamo affrontato
tanti sacrifici. 41a li rifaremumo milioni di
volle, perché la Lega del filo d'oro è stato il
miracolo per la ncsira bambi
Nella stanza vicina si sente il rumore di
inette la lesta dentro, ci sbatte contro, sorride, se Il infila in bocca. È questa la sua
personalissima stanza dei divertimeriti.
un ventilatore. Karol ha travato il pulsante
per accenderli, ci si è piazzata davanti e,
gode nel sentire i capelli al vento. Ha 7 anni,
sociali , pedagogisti. Li affiancano oltre 550
volontari , che cercano di tenere costante
un rapporto cui qui tengono inulto: qutllu
di due operatori per paziente. Il perché lo
spiega Rossana Bartolï , segretario generale:
Poco distante da lui eccu Sophia, una
rnaglletta cori la faccia di Brontolo e uno
zainetto Hello Kittp appeso alla sua sedia
speciale, con le ruote. La sua insegnante
la descrive corsie una bambina cori un bellíssirno carattere, dal sorriso contagioso,
caparbia, volenterosa, curiosa e solare.
sorride felice, è bellissima. La sua mamma
e il sui papà, Francesca eti Enzo, arrivano dalla Calabria: si sono fermati per una
settimana, sognano che la bambina possa
diventare ospite fissa a Osimo, sono pronti
a trasferirsi. Karuí è vittima di iiialasanilà:
un virus contratto in ospedale l'ha mandala
«A differenza dellaAsl sotto casa, nei nostri
centri il bambino neri viene intrattenuto
per qualche ora per poi e ssere riconsegnato
Fino a qualche anno fa Suplria pronunciava
poche e incornprensihtili parole, ora riesce a
dire »accompagnarvi bagno», o s'apri porta».
in coma subito dopo la nascita.
I medici le avevano data un lt) percento
di probabilità, lei si ë aggrappata alla vita e
alla famiglia. Nei itiveslianu proprio sul
bimbo e sui genitori : li esurtianno ad alzare
la testa per guardare avanti e diventare i
primi educatori dei loro figli».
1 posti nella Villa sono limitati e la lista
d'attesa è sterminata. L'ultima sfida è cre-
Ha 12 anni, le pive vestire bene, aria i
colori rosa e viola. Quando è a_rivata aveva
paura del cane, ora riesce ad accarezzarlo
e portarlo in giro al guinzaglio.
Sophie è di Rorna, ha una sorella gemella e un fratellino pio piccolo. Paco più di tiri
ce l'ha falla, ma non semite e ncin Vede. Karol
ania togliersi scarpe e calzini. E sorride. He
il sorriso pio bello del mondo. Peccato solo
cloe gli altri bambini non passano vederlo.
(carinefu.ubbciteCc +troadc.doui.it,1
■
.:rrii'r oDun10Ne Ci1SEnvair,
29o1bhre 2(]14 I Panorama 125
3. Sanità nazionale
Pagina 21
Disintossicarsi dall'alcol sarà più facile:
scoperto l'"interruttore" della dipendenza
Redazione
Scoperto un interruttore molecolare che potrebbe essere spento
per fermare la dipendenza da
alcol, per di più senza causare gli
effetti collaterali dei farmaci oggi in
uso per l'alcolismo, effetti talvolta
troppo pesanti da sopportare, tali
da indurre il paziente a sospendere anzitempo la terapia e ricadere preda della bottiglia. Si tratta,
secondo uno studio pubblicato
sulla rivista "Molecular Psychiatry",
di un piccolo frammento di Rna
(una molecola chiamata microRna
miR-30a-5p) che aumenta in maniera anomala quando il consumo
di alcol non è più sotto controllo e
diventa esagerato e prolungato
nel tempo fino alla dipendenza. Lo
studio, condotto su cavie presso
l'università di San Francisco, mostra che bloccando questo microRna in modo mirato si può
fermare l'eccessivo consumo di
alcol riportandolo a livelli moderati
e sotto controllo. «Si tratta di una
ricerca notevole che apre le porte
ad una nuova visione nello sviluppo di strategie terapeutiche per
combattere l'alcolismo - commenta l'italiano Graziano Pinna,
neuroscenziato esperto di malattie
psichiatriche e da abuso che lavora presso la University of Illinois
a Chicago. Inoltre questo studio
suggerisce una generale strategia
terapeutica da seguire per il controllo di altre sostanze d'abuso
quali per esempio la cocaina,
eroina, e la metanfetamina. Rimarrà da verificare se la leva che
controlla l'abuso dell'alcol, ovvero
questo specifico microRNA o altri
componenti della stessa famiglia,
siano implicati anche nell'abuso di
altre sostanze». In un precedente
lavoro lo stesso gruppo di ricerca
californiano, coordinato da Dorit
Ron, aveva scoperto che la presenza di un fattore di crescita
molto importante per il cervello, la
molecola BDNF, si riduce drasticamente nella corteccia prefron-
tale - area chiave per il 'self-control' e la capacità decisionale - nel
momento in cui si instaura una dipendenza da alcol. Nel nuovo lavoro, su cavie, gli esperti hanno
visto che a ridurre il BDNF è proprio il microRna miR-30a-5p la cui
concentrazione aumenta al crescere del consumo di alcol fino a
livelli da perdita di controllo. La
scoperta del ruolo del microRna
miR-30a-5p potrebbe avere ricadute cliniche perché in questo stutopolini
divenuti
dio
su
alcol-dipendenti si è visto che spegnendo il microRna miR-30a-5p si
può riportare il consumo di alcolici
sotto controllo entro livelli normali.
D slntossicarsi dall'asco sarà piu facile.
scoperto I"9nterrodore della dipendenza
4.
3. Sanità nazionale
Pagina 22
A fine mese
onfine il sito
ne armaci
MILANO
Sarà online entro la fine
di ottobre l'interfaccia pubblicadi "Fakeshare", lapiattaforma web coordinata dall'Aifa
e cofinanziata dalla Commissione Europea (con oltre
35omila euro) per contrastare il commercio illegale difarmaci su Internet.
L'intento è infatti di coordinare e ottimizzare, attraverso i sistemi di information technology, le iniziative di contrasto portate avanti dai singoli Paesi, arrivando a una gestione condivisa degli interventi di monitoraggio sulle
farmacie web, per fare da supporto alle forze di polizia nelle attività di blocco e oscuramento dei siti illeciti.
Il primo step del progetto attraverso un'interfaccia pubblica - sarà cliccabile da fine
ottobre (www.fakeshare.eu),
mentre a settembre di
quest'anno è partita anche
una fase 2 (il cosiddetto progetto "Fakeshare II"), che ha
l'obiettivo di estendere la condivisione delle informazioni
ad altri Stati membri e, nel contempo, ad ulteriori tipologie
di crimine farmaceutico. Ad
esempio i furti dei farmaci, accompagnati da documentazione contraffatta: nell'ambito di
Fakeshare II verrà infatti predisposta una banca dati europea con le informazioni sugli
episodi di furto registrati negli Stati membri. Tra i partner,
pubblici e privati, coinvolti in
"Fakeshare" ci sono infatti anche i Nas dei Carabinieri, le
agenzie regolatorie dei farmaci di Spagna e Portogallo e la
Federazione europea dei produttori di medicinali.
«La condivisione di informazioni organizzate e classificate tra gli operatori che lavorano in questo campo - ha
3. Sanità nazionale
detto Domenico Di Giorgio,
direttore dell'ufficio Qualità
dei Prodotti dell'Aifa -è una
delle chiavi per il successo
nella lotta al crimine farmaceutico. Il progetto Fakeshare ha permesso di creare un
repertorio dibest practices a
disposizione di tutti i soggetti che si dedicano alle attività
di intelligence e contrasto
della contraffazione nei diversi Paesi europei».
Si stima che nel mondo il
business dei farmaci contraffatti abbia raggiunto i 200 miliardi di dollari l'anno. Dal
2012 ad oggi i Nas dei Carabinieri hanno sequestrato 7,5
tonnellate di materie prime
farmacologicamente attive
provenienti illegalmente da
Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2
milioni di euro. I farmaci contraffatti rappresentano alivello mondiale circa il lo° 0 deltotale prodotto e riguardano sia
i generici che quelli di marca.
L.Ca.
Pagina 23
Humanitas,
settimana
di prevezione
per le famiglie
MILANO
MILANO
Una settimana dedica-
ta alle migliori pratiche di
prevenzione, rivolta alle famiglie e soprattutto ai più
giovani.
Sono oltre 1.200 gli studenti che stanno partecipando alla settimana "Crescere in salute", attiva da lunedì ie che
siconcluderà domenica 26
per iniziativa dell'ospedale
milanese Humanitas, in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia di Milano. Una
settimana costellata di iniziative per tutta la famiglia e per
tutte le età che si svolgerà
presso il Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnolo ia di Milano.
E prevista un'originale
area gioco per bambini dai 3
ai 1o anni progettata con imedici di Humanitas, per apprendere le 5 buone abitudini per uno stile di vita sano
(Tutti a tavola, Un bicchiere
di salute, Muoviamoci un
po', Fumo? No Grazie, Mani
Pulite. Impariamo insieme).
Per gli studenti della scuola secondaria di II grado, sono previste attività interattive sperimentali negli "i.lab"
per esplorare temi come alimentazione e stili di vita, fumo, sistema immunitario e
vaccini, malattie genetiche.
E giove dì 23 alle il è fissato un
incontro di orientamento alle carriere scientifiche con
3. Sanità nazionale
Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e
docente di Humanitas University e con Fiorenzo Galli,
Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza
e della Tecnologia, per discutere del ruolo del medico-ricercatore del futuro, indagando aspetti quotidiani e prospettive del lavoro di ricerca.
Per le famiglie, infine, nel
week-end sono previsti check point di salute insieme ai
medici dell'ospedale.
Per quanto riguarda le
scuole, la partecipazione è
gratuita, previa prenotazione fino a esaurimento posti
in tre fasce orarie dalle 9.30
alle 11.30, dalle 11.30 alle 13.30
e dalle 14.30 alle 16.30.
È possibile prenotare inviando un'e-mail, con oggetto "Crescere in Salute", all'indirizzo: [email protected], specificando nome e cognome del docente
accompagnatore, recapito telefonico, istituto di appartenenza, classe con cui si intende partecipare e tipo di attività scelta.
Per informazioni, visitare il sito www.museoscienza.org.
Pagina 24
__ Anche dopo il Dl Balduzzi restano esperibili l'azione contrattuale e quella extra-contrattuale
Medici, responsabilità. a due vie
Giovanni Negri
Contrordine. La responsabilità medica resta di natura contrattuale. Se il Tribunale di Milano pochi giorni fa ha
aperto a una diversa valutazione (legando la colpa
all'ordinario" articolo 2043
del Codice civile), quello di
Brindisi sposa la tesi più favorevole alla parte lesa.
La sentenza depositata il i8
3. Sanità nazionale
luglio sottolinea che nel decreto Balduzzi (Dl 158/2012) la frase «fermo l'obbligo di cui all'articolo 2043 del Codice civile»,
per i casi di colpa lieve, è un implicito riconoscimento che
non si prefigura un vincolo tra
le parti che crei le obbligazioni
di protezione che si assumono
violate. D'altronde, con quella
frase, il legislatore - che voleva
regolamentare i soli profili pe-
nali - non ha espressamente e
univocamente limitato i rimedi risarcitori, prevedendo solo
quello del Codice civile.
«L'eventuale adesione ad un
modello di responsabilità
(quello ex articolo 2043) diverso da quello consolidato - scrivono i giudici -, invia interpretativa, ovvero quello contrattuale, avrebbe, per contro, richiesto una previsione espres-
sa ed esplicita (del tipo: «il medico risponde solo ex articolo
2043 Cc») che, nel caso di specie, appunto, difetta».
Dunque, nonostante la novità del Dl, nulla impedisce
di ritenere che, su una responsabilità medica anche per colpa lieve, siano tuttora esperibili l'azione extracontrattuale, da sola, o quella contrattuale, secondo il generale
principio della cumulabilità
dei rimedi, se rileva la lesione di diritti della persona.
0 RIP R OD lJ ZIONE RISERVATA
Pagina 25
Le Regioni al governo:
utilizziamo i soldi
del fondo salva-derivati
II piano per evitare due miliardi di tagli
ALESSANDRO MONDO
PAOLO RUSSO
U n'operazione
di
maquillage sul debito,
capace di assorbire la
metà dei 4 miliardi di tagli inferti alle Regioni dalla legge
di stabilità. Dopo un vertice
in notturna i governatori provano a serrare le file e a presentare questa mattina una
proposta unitaria al governo
per alleggerire il conto della
manovra a loro carico. Al termine dell'incontro bocche cucite ma il piatto forte dei correttivi è quello già anticipato
qualche giorno fa dal Presidente della Conferenza delle
regioni, Sergio
Chiamparino:
attingere
al
fondo presso il
Tesoro a copertura del rischio
di svalutazione
dei derivati sottoscritti dalle
Regioni. Si tratta di contratti
per 8,7 miliardi di euro in pancia degli enti locali, che secondo una recente stima di
Bankitalia potrebbero portare a perdite per quasi un miliardo. Una bomba a orologeria che rischia di esplodere
3. Sanità nazionale
tra le mani delle 9 Regioni che
negli anni novanta hanno sottoscritto contratti derivati in
vista dell'ingresso del nostro
Paese nell'Eurozona. L'ammontare di questo tipo di esposizione, giudicato più volte "a
rischio" dagli esperti di finanza
pubblica, è andata via via diminuendo dal 2008, quando pesava per ben 27 miliardi di euro. Ma
il fondo presso
Via XX Settembre è rimasto li.
Con una capienza eccessiva, dicono ora i governatori, che
chiederanno a Renzi di assottigliare la riserva di sicurezza
per alleggerire il peso della manovra. Una proposta che fa già
storcere il naso ai tecnici dell'Economia. Un incontro chiarificatore è previsto per oggi.
«L'incontro è confermato diceva ieri sera Chiamparino
- penso ci sarà anche Renzi,
esprimeremo una serie di
proposte per rendere sostenibile la manovra del governo,
in accordo con tutti i presidenti di Regione: proposte,
tengo a precisarlo, con possibili miglioramenti dei saldi.
La rinuncia delle Regioni all'incremento del Fondo nazionale della Sanità previsto nel
2015? Vedremo. Di sicuro,
non ci siederemo al tavolo con
delle rinunce. Se sono ottimista sull'esito dell'incontro?
Diciamo che sono fiducioso».
La nuova proposta perfezionata ieri dalle Regioni rimodula la ripartizione dei 4
miliardi di tagli attualmente
previsti dalla legge di stabilità
in questo modo: 1,8-2 sarebbero abbuonati agendo sul fondo
salva-derivati, 1,5 tagliando
sulla sanità ma non iscrivendo
a deficit gli investimenti e i restanti 500 milioni intervenendo su altre poste di bilancio,
evitando il più possibile di toccare i trasporti, dove con 700
milioni di indebitamento verso Trenitalia sarebbe facile
prevedere nuovi e dolorosi tagli ai treni per i pendolari.
La cura dimagrante per i bilanci di Asl e ospedali sarebbe
dunque solo attenuata. Cosa
che non piace affatto alla Titolare della salute, Beatrice Lorenzin, che solo a fine luglio
proprio con le regioni aveva
sottoscritto un Patto che innalzava di 2 miliardi il fondo sanitario per il 2015, prevedendo al
contempo una spending review
da 10 miliardi in tre anni da
reinvestire in sanità. E a quei
soldi il Ministro non vuole rinunciare. Tent'è che, non senza
una punta di irritazione, fa sapere ai governatori che lei non
taglierà un euro dai 112 miliardi
del fondo sanitario riconferma-
BOMBAA01ROLOGERIA
Gli enti sono molto esposti
e toccare quelle risorse
sarebbe problematico
miliardi
L'entità dei sacrifici
richiesti alla Regioni
dalla Legge di Stabilità
come è adesso
ti per iscritto nella legge di stabilità. Il problema è che la stessa manovra prevede anche una
clausola "salva-tagli", consentendo alle regioni di sfrondare
fino a 2 miliardi gli stanziamenti per la sanità, qualora entro il
31 gennaio non indichino in che
altro modo risparmiare. Il taglio dunque ci sarà. Resta da
capire a quanto ammonterà e
se alla fine si tradurrà in ticket
più salati. Ma questa è una partita che si giocherà più avanti.
Via
d'uscita
Sergio
Chiamparino guida
la Conferenza
StatoRegioni
Pagina 26
Tra disinformazione e paura
il rischio di un Nuovo Medioevo
La malattia non è facile da trasmettere: ecco tutto quello che bisogna sapere
EUGENIA TOGNOTTI
d eccoci, anche
qui da noi, in Italia - senza, peraltro, che si sia fin
qui registrato,
fortunatamente, un solo caso di Ebola - alle prime reazioni isteriche. Del tutto simili a quelle che negli Stati
Uniti hanno portato, tra l'altro, un gruppo nutrito di genitori a ritirare i loro figli da
una scuola del Mississippi,
E
LA CONOSCENZA
Rispetto al passato
abbiamo un vantaggio:
la capacità di prevedere
dopo il viaggio di un dirigente scolastico in Zambia, una
nazione africana dove non è
presente nessun focolaio del
virus. Come l'Uganda, del
resto, da cui tornava, dopo
una vacanza con alcuni familiari, una bimba che, a Fiumicino, si è vista negare l'accesso a scuola - nonostante il
perfetto stato di salute - in
seguito alle proteste di alcune madri, evidentemente all'oscuro che quel Paese è a
rischio zero, lontanissimo
dai focolai dell'epidemia. Ma
le cronache segnalano, in alcune città, altri casi inquietanti: il colore della pelle
sembra essere sufficiente a
I SINTOMI
DELVIRUS
Febbre alta con
mal di gola,
tosse, debolezza
e malessere
generale
IL TASSO
DI MORTALITA
Varia tra il 20 ed il
90%: dipende
da come e
quando il virus
viene curato
COMEAWIENE
IL CONTAGIO
Stretto contatto
con un soggetto
già affetto dal
virus, attraverso
i suoi fluidi
COME
CURARSI
Terapie idratanti
per endovena ed
. antibiotiche, a
volte anche una
anti-malarica
trasformare in possibili untori extracomunitari e immigrati - ancorché provenienti da
Paesi non sfiorati dalla tremenda epidemia. Così l'insistita associazione di Ebola ai
neri e all'Africa occidentale rappresentata come l'incubatrice del virus - sta alimentando, nella società occidentale,
un nuovo razzismo, spinto
dalla minaccia nebulosa, ma
potente di Ebola. Chiedono
addirittura la sospensione im-
3. Sanità nazionale
mediata di Schengen, con la
chiusura delle frontiere interne e il blocco all'importazione
di merci potenzialmente a rischio (banane), Marine Le
Pen, il segretario della Lega
Nord Matteo Salvini e i rappresentanti delle altre tre formazioni dell'alleanza della destra anti-immigrazione al Parlamento europeo. Non solo.
Insistono anche per la sospensione d'urgenza dei voli diretti
tra l'Europa e la capitali dei
tre Paesi colpiti, anche se i responsabili di organismi e istituzioni sanitarie internazionali sostengono che il divieto
di viaggio per i voli provenienti dai Paesi dell'Africa occidentale che hanno avuto focolai di Ebola sarebbe controproducente.
Così paure irrazionali, disinformazione selvaggia, opportunismo politico stanno
creando un corto circuito che
fa passare in secondo piano le
L`
I
L'emergenza gestita
in modo responsabile
ha evitato danni maggiori
al tempo di Ebola. Occorre
trasformarle in una preoccupazione responsabile e vigile.
Pre-occuparsi significa mettere in campo «prima» che la
salute collettiva sia messa alla prova tutte le misure più
adatte ad allontanare il pericolo, prevedendo tutte le possibilità, e ricorrendo alle strategie che hanno già dato eccellenti risultati con la Sars.
Rispetto al passato, abbiamo
un vantaggio, oltre alla superiore conoscenza scientifica:
la capacità di previsione.
Mentre le nubi si raccolgono
all'orizzonte, occorre preparare le difese, anche quelle
contro il razzismo strisciante,
la xenofobia o la semplice
l'ignoranza.
rassicurazioni della comunità
medica e scientifica: l'Europa
non è in grave pericolo, la malattia non è facile da trasmettere: non si diffonde tramite
aria, acqua o cibo, ma solo attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, lacrime o
saliva, vomito o feci e il contatto con strumenti, aghi o coltelli usati da un individuo infetto.
E il malato è contagioso a infezione conclamata (cioè attiva), e non durante l'incubazione. Propria delle grandi
pestilenze del lungo Medioevo e dell'età moderna, la paura ricompare nel mondo contemporaneo, e nella sua parte
più tecnologica e avanzata,
con le eccitate e scomposte
reazioni individuali e collettive di cui danno conto le cronache negli Stati Uniti e in
Italia. Ma contenere inquietudine e paura si può, anche
Pagina 27
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3. Sanità nazionale
Pagina 28
i «Vieni dall'Uganda, vai via»
Dai bus agli aerei fmo a scuola
La psicosi di Ebola contagia tutti
Alessandra Zavatta
a. zavatta@i ltem po. it
«Vattene a casa. Puoi attaccare Ebola ai nostri figli». A tre
anni Chanel si è trovata sbarraLa la porta della scuola perché
è stata in Africa. «Mia figlia
non è malata», ha tentato di rispondere lamamma. «Riportalatraventuno giorni cosìvediame. A scuola non la vogliamo». La psicosi da contagio a
Fiumicino ha trasformato
un'innocente bimbetta in un
caso nazionale soltanto perché Chanel, con la madre e la
sorella, è tornata il 14 ottobre
scorso da una vacanza in
Uganda. Il giorno seguente la
mamma l'ha accompagnata
nella scuola a due passi dal porto ed è scoppiato il putiferio.
Collegando al viaggio le allarmanti notizie sul virus della
febbre emorragica, che ha già
ucciso 4.877 persone e ne ha
contagiate 9.936, è s tato imposto il «divieto d'accesso» alla
bimba. Senza sapere che
l'Uganda non è un paese a rischio Ebola e dall'epicentro
dell'epidemia è distante più di
quattromila chilometri. La paura, l'ignoranza, lasuperstizione hanno fatto il resto. «Abbiamo passato giorni di angoscia
- racconta il papà Massimiliano - Eppure non c'era alcun
motivo per poter solo immaginare rischi; l'unica spiegazione è che venivamo dall'Africa.
Il giorno prima di partire le
mie figlie hanno fatto, per sicurezza, tutte le analisi necessarie e sono risultate in buona salute. Ciò che è accaduto è pura
follia». C'è voluta tutta l'abilità
di mediazione della preside
Lorella Iannarelli per riportare in classe Chanel. «Se entra
lei non entrano i nostri figli», si
è sentitarispondere a muso duro dai genitori «barricaderi».
«Abbiamo chiamato il padre
dell'alunna che ha portato un
certificato medico - sottolinea
- Poi abbiamo telefonato al medico che in Uganda ha visitato
1
I
«Mia figlia discriminata
dopo il ritorno dal viaggio
a Kampala»
li ministro
«Allarmi ingiustificati
In Italia non c'è stato
nessun caso finora»
la piccola e ci siamo informati
in aeroporto se quello fosse un
paese arischio, scoprendo che
non lo è. Il comportamento di
alcuni genitori ha offeso la
mamma di Chanel che ha chiesto il nullaosta per trasferire la
lì glia in un'altra sezione. Ipotesi poi rientrata. La bimba è rimasta a casa qualche giorno e
lunedì è tornata in classe».
Ieri il sindaco di Fiumicino
Esterino Montino ha lanciato
un appello «per impedire che
timori o paure ingiustificate,
soprattutto su temi che riguardano la salute pubblica, sfocino in ostracismi e discriminazioni». Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha
espresso solidarietà alla famigliadellabambina. «L'Uganda
- ricorda Lorenzin - non è un
paese arischio» einItalia«non
c'è stato nessun caso di Ebola,
neanche
d'importazione».
Quindi il pericolo di contrarre
la malattia «è basso» e «queste
forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate».
Malarealtà è diversa da quello
che il buon senso vorrebbe.
Tanto che, sempre a Fiumicino, l'allarme Ebola è già scattato altre due volte. I114 ottobre
scorso, quando il volo Instanbul-Pisa della Turkish Airlines
è stato fatto atterrare in emergenzaperché a bordo una donna bengalese e la figlia avevano la febbre e vomitavano. Il 7
settembre sul volo Alitalia AZ
845 in arrivo daAccraun africano è morto dopo aver accusap! L, sbarra il tirata cieli, nave malia na ulewtó
li di IIwl i ii4i—in rOidi
3. Sanità nazionale
Pagina 29
I
L_Iaur
w
-r
Negli ospedali
corsa all'acquisto
di mascherine e guanti
Arriva
il farmaco
II Ministro
della Salute
Beatrice
Lorenzin ha
annunciato
che «l'istituto
farmaceutico
militare di
Firenze ha
sviluppato
e terminato la
sperimentazione di Fase I
di un farmaco
che blocca
l'emorragia
prodotta dal
virus Ebola».
Emergency
ha richiesto
mille dosi
del farmaco
da inviare in
Sierra Leone,
dove
l'epidemia
fa 20 vittime
al giorno
3. Sanità nazionale
to un malore. In entrambi i casi è stato applicato il protocollo anti-Ebola e attivato l'istituto per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma. Salvo poi scoprire che di Ebola
non si trattava. L'8 ottobre,
sempre a Roma, falso allarme
per un nigeriano con la malaria. Il 17 è toccato a Palermo
sperimentarelapsicosi. Unturista svizzero sbarcato dal Togo si è sentito male in aeroporto. Febbricitante, è stato ricoverato in isolamento, per scoprire (fortunatamente) che
non aveva contratto ilvirus della febbre emorragica. Tre giorni fa nuovo allarme per un dodicenne che perdeva sangue
dal naso, trasportato al
Sant'Elia di Caltanissetta. Era
appena tornato dal Marocco.
E ancora: martedì all'ospedale
Farhat Hached di Sousse, in
Tunisia, è stato ricoverato come sospetto caso di Ebola un
clandestino espulso dall'Italia. «La psicosi sta generando
episodi di intolleranza e violenza», denuncia la deputata
Ileana Piazzoni. «A Roma una
ragazza guineana è statainsultata e picchiata su un autobus». Paura pure tra medici e
infermieri. Negli ospedali è
scattatalacorsa all'acquisto di
guanti, tute, stivali e mascherine anti-Ebola. «Purtroppo
non ci sono indicazioni su quali prodotti comperare e si cerca di testarli per capire se funzionano», spiega Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive di Udine.
Pagina 30
Nuove tecniche per malattie retiniche
Innesto di cellule
contro la cecità
C
ontro la cecità è
possibile ricorrere
all'innesto di cellule staminali embrionali. La soluzione è stata prospettata da uno studio
americano effettuato su 18
umano non ha evidenziato
questo effetto collaterale a
tre anni di distanza.
Il trattamento delle malattie della retina è il settore nel quale l'utilizzo delle
cellule staminali embrio-
pazienti sui quali erano state trapiantate
cellule della retina. In
dieci di queste persone
la vista è migliorata
ma, soprattutto, è trascorso il più lungo periodo dal trapianto (tre
anni) per verificare la
sicurezza del metodo
seguito.
I pazienti trattati
erano colpiti in metà
dei casi da degenerazione maculare (della parte
centrale della retina) legata all'età, e nell'altra metà
dalla malattia di Stargardt,
un'affezione genetica che riguarda la fascia giovanile.
Il trattamento sperimentale
consiste nell'iniezione, sotto
la retina, di cellule epiteliali pigmentate. Prima ancora
che sui risultati, l'attenzione
degli scienziati era rivolta
alla sicurezza della terapia.
Il rischio era che comparissero tumori benigni: se ciò si
era verificato sui topi nell'ar-
co di quattro-sei settimane,
l'osservazione sull'essere
8. La Ricerca
nali è in fase più avanzata.
Altri tentativi sono in corso
o sono stati annunciati nei
casi dell'insufficienza cardiaca e del diabete. Sono
state tuttavia espresse da
più parti, tra cui la Chiesa
cattolica, forti riserve di natura etica, legate proprio al
ricorso all'embrione.
-© Riproduzione riservata
Le due pagine di «Estero
- Le notizie mai lette in
Italia » sono a cura di
Sabina Rodi
Pagina 31
A Roma nasce una struttura che sarà tra le primissime in Europa
Polo per la ricerca pediatrica
ROMA
Investimenti in tecnolo-
gie e infrastrutture per 26 milioni e altri 15 milioni di budget annuale, 15o ricercatori
che diventeranno presto 200
e tanta speranza per il futuro:
nasce a Roma il nuovo polo italiano per la ricerca pediatrica.
Una ricerca tutta a misura di
bimbi. Sarà il primo polo di ricerca pediatrica in Italia e tra i
primissimi in Europa, uno dei
principali investimenti in ricerca in Italia da anni e anni.
Nasce sotto il segno del «Bambino Gesù», il primo ospedale
pediatrico nazionale.
Il grande hub italiano di ricerca per l'infanzia nasce alle
porte della Capitale, a "SanPaolo fuori le mura", sotto il marchio del «Bambino Gesù», che
da solo attrae quasi i145°io della
8. La Ricerca
domanda ospedaliera pediatrica in Italia. In compagnia del
«Gemelli» per la creazione
della cell factory, che è qualcosa di speciale: una vera e propria officina farmaceutica, unica nel centro-sud del Paese sia
per dimensioni che perla capacità di sviluppo dedicata alla
produzione su larga scala diterapie avanzate.
«E un progetto che nasce
dalle esigenze dei bambini e
guarda al futuro, nella consapevolezza che solo la ricerca
farà compiere passi in avanti
all'assistenza sanitaria», afferma Giuseppe Profiti, presidente del «Bambino Gesù». Secondo gli studi, il sodo dei ricoveri pediatrici è dovuto a malattie genetiche o a una forte
componente genetica. Naturale che comprenderne le basi e
i meccanismo biologici sia
un'arma formidabile per poter affrontare le malattie. Anche grazie alle solide basi tecnologiche presenti nel nuovo
polo romano di San Paolo.
Spiega il direttore scientifico,
professorBruno Dallapiccola:
«Il polo è dotato di piattaforme tecnologiche di ultima generazione, appositamente dedicate a questo tipo di studi
che potranno permettere di di
classificare e studiare "malattie orfane", di disegnare percorsi di cura personalizzati di
presa in carico e terapia».
Leucemie, tumori solidi, malattie rare e perfino ultrarare,
patologie metaboliche saranno le indagate speciali a San Paolo "fuori le mura" capitoline.
Con l'obiettivo dichiarato di
estendere il progetto per favorire l'arrivo e il rientro in Italia
dei ricercatori nazionali e stranieri. E di attrarre investimenti, dando fiato all'indotto. Crescita, ricerca e cura delle malattie, insomma, come un
tutt'uno. Per un futuro deibimbi più sano e sicuro.
R.Tu.
ORI PROOUZ DONE RIS ERVArA
Pagina 32