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VIII LPD PadovaEconomia LA START-UP PADOVANA MYPLACE Secondo compleanno, con volume d’affari a 2,4 milioni di euro ed un panel di 60 appartamenti in Veneto Secondo compleanno per la start-up MyPlace, nata a Padova nel gennaio 2015. Il suo innovativo format di gestione integrata di immobili che parte dalla ristrutturazione e giunge alla messa a reddito secondo la formula degli affitti brevi ha conquistato rapidamente tutto il Veneto Sabato 7 gennaio 2017 registrando oggi un panel di oltre 60 appartamenti tra Padova, Venezia, Verona e Treviso. Un successo che si conferma anche guardando il tasso di occupazione delle unità inserite (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 93.32.68.105 nel circuito MyPlace, mai inferiore all’80% in alta stagione e 65% in bassa. Il volume d’affari generato nel 2016 è stato pari a 2.400.000 euro, e ha portato la realtà patavina ad investire ulteriormente sia sui sistemi gestionali - è stato avviato un nuovo e veloce sistema di booking online diretto dai siti del circuito nonché uno dedicato alla reportistica per i proprietari e uno alla fatturazione elettronica – sia sul capitale umano, con nuove assunzioni. Sempre nel corso dell’ultimo anno la società è stata protagonista di un’importante operazione di portata nazionale fondando, insieme ad altre sette realtà, Property Managers Italia, prima associazione di categoria nata in Italia con lo scopo di raggruppare tutti i professionisti del settore dell’ospitalità residenziale e dialogare con le istituzioni competenti. Le previsioni per il 2017 riportano un ulteriore segno positivo: MyPlace punta ad allargare il bacino di appartamenti inseriti nel proprio circuito (passando da 60 a 150 unità). Le previsioni di fatturato sono pari a 3,5 – 4 milioni di euro. ASCOM SERVIZI La Cgil ne ha chiesto l’abrogazione CONTRATTI «Erano da salvare anche quelli a progetto, Beltrame: «In realtà bisogna fermare solo gli abusi» concrete possibilità per il terziario avanzato» «Voucherda regolare, non abolire» Il 10 gennaio è la Consulta fornirà il proprio parere sui quesiti referendari proposti dalla Cgil e che prevedono, tra l’altro, anche l’abolizione completa dei voucher. Un passaggio importante che, indirettamente, darà una risposta anche allo sforzo compiuto dal decreto legislativo dello scorso settembre, che ha tentato di ricondurre l’uso dei voucher nell’alveo della legittimità, grazie ad una serie di limitazioni, la principale delle quali è il preavviso di almeno un’ora dall’inizio della prestazione. «Se abusi vi sono stati - commenta Mario Beltrame, componente di giunta dell’Ascom e vicepresidente del raggruppamento “Servizi & Sviluppo” dell’associazione - (ed è presumibile che siano stati fatti se, come afferma l’Inps, nei primi dieci mesi del 2016 sono stati venduti 121,5 milioni di voucher, con un incremento del 32,3% rispetto al 2015 e nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, è stata del 67,6%), questo non significa che lo strumento, in se stesso, non possa essere utile, anzi contribuisca a risolvere situazioni altrimenti nebulose». «È chiaro - continua Beltrame - che il voucher nel settore della ristorazione come anche nella distribuzione postale, dove i picchi di lavoro sono un vero problema gestionale e spesso a godere dell’integrazione al reddito sono gono richiesti anche standard di sicurezza non banali, il voucher può nascondere forme di “decontrattualizzazione” spinta». Ma allora, come fare? «A mio giudizio continua Beltrame - potrebBUONI LAVORO Per Ascom «troppa ideologia nelle decisioni» be essere un organismo a certigli studenti ed i disoccupati, è un ficare un utilizzo corretto». buon deterrente al lavoro nero. «La vicenda del jobs act Viceversa nell’edilizia, dove ven- spiega Nicola Bertin, presidente della sezione “Servizi & Sviluppo” dell’Ascom - dimostra che troppo spesso l’ideologia tende a marginalizzare anche le cose buone. È il caso dei co.co.pro., i contratti a progetto che dal 2016, salvo qualche limitata eccezione, non esistono più. Eppure per determinati tipi di lavoro, com’è quello delle imprese del terziario avanzato che noi rappresentiamo, i progetti non sono l’escamotage per non assumere le persone, ma sono effettivamente la risposta che le nostre imprese possono offrire rispetto a commesse che, oggettivamente, prevedono un “progetto” da realizzare in un tempo ben definito». Chiaro che se un call center applica un contratto a progetto la cosa è sospetta, ma se un’impresa di servizi si avvale di una persona esperta, ad esempio, per un intervento di analisi di un processo produttivo ben specifico e chiusa la consulenza e raggiunti gli obiettivi la società non ha più bisogno dell’esperto, quella è una cosa reale e verificabile. «Il problema, semmai, è come posso pagare quella persona. Opto per la prestazione occasionale, per il voucher o, di fatto, lo “costringo” ad aprire la partita Iva? Io credo che un contratto a progetto sarebbe di gran lunga preferibile». DI STADIO (ARTIGIANFIDI - UPI) «Rottamazione Equitalia: per Padova solo 375 richieste» «In provincia di Padova i contribuenti sono all’incirca 660 mila, a Padova città poco più di 150 mila. In Italia sono 41 milioni: i 100 mila che in due mesi hanno chiesto di poter aderire alla rottamazione delle cartelle di Equitalia corrispondono allo 0,25%. Non dispongo del dato padovano che, normalmente, è maggiore della media nazionale, ma se questa dovesse essere presa a riferimento si tratterebbe di 1650 richieste in tutta la provincia e di 375 in città. Capisco che si voglia racimolare 3,4 miliardi in due anni, ma dire che si “viaggia a ritmi sostenuti” mi pare quantomeno enfatico». Per Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova e presidente dell’Upi, l’Unione Provinciale Imprese, l’ottimismo sulla rottamazione delle cartelle, per la quale c’è tempo fino a fine marzo, sembra uno spot. «Ho l’impressione - continua Di Stasio che a beneficiare del provvedimento saranno soprattutto gli evasori “veri”, quelli cioè che hanno scientemente evitato di versare i soldi al fisco nell’ipotesi, puntualmente verificatasi, che sarebbe arrivato un condono. E questo altro non è che un condono che non porterà alcun beneficio a quanti, e sono tanti, non avevano la possibilità di pagare “tutto e subito” ieri e non hanno la possibilità di pagare “tutto e subito” nemmeno oggi». «È nato - continua Di Stasio - che il nostro sistema tributario è diventato un “labirinto fiscale” che disorienta e condanna all’errore. Che i continui cambiamenti sono spesso in contraddizione tra loro, anche. È stato detto che durante le feste il postino non avrebbe suonato per portare una raccomandata del fisco, salvo poi precisare che lo stop non valeva per i provvedimenti in scadenza, il più delle volte accertamenti in rettifica frutto di esami sommari: ma non è così facendo che si recuperano sommerso ed evasione». GRUPPO CAREL Stage, tirocini e visite in azienda: sempre più stretti i rapporti tra l’impresa, scuole e università 62 stagisti e oltre 220 studenti delle scuole superiori in visita negli stabilimenti italiani: sono questi i numeri che testimoniano nel 2016 la grande attenzione di Carel di Brugine al mondo degli studenti. Il rapporto diretto con le università e le scuole superiori è sempre stato presente nella storia di Carel e ha permesso negli anni di favorire scambi di esperienze e di ricerca tecnologica con diversi istituti. In particolare, la collaborazione tra Carel e il mondo della didattica evidenzia la volontà dell’azienda di contribuire allo sviluppo tra i giovani di una cultura del lavoro, della professionalità e dell’alta formazione. Il rapporto di Carel con il mondo studentesco si estende anche all’estero nei continenti dove il Gruppo ha una presenza diretta attraverso stabilimenti produttivi o filiali commerciali. Tra queste il Thaddeus Stevens College in Pennsylvania Usa, ai cui studenti Carel offre la possibilità di frequentare stage o training sul campo, la Shanghai Jiao Tong University (SJTU) in Cina, dove è stata predisposta un’esclusiva area test all’interno del Green Energy Laboratory del campus come luogo di studio e approfondimento per gli studenti e l’Universidad de Santiago del Chile (USACH) a cui Carel ha donato alcuni componenti dei sistemi di refrigerazione per la formazione tecnica degli studenti. «Carel ha sempre promosso uno stretto rapporto tra impresa e mondo didattico nella consapevolezza del valore altamente strategico che riveste l’investimento in conoscenza e in formazione dei giovani. – ha dichiarato Francesco Nalini, direttore generale del Gruppo Carel –. È fondamenta- le aumentare le sinergie tra le due realtà, allo scopo di colmare il gap tra la domanda di competenze da parte delle imprese e l’offerta di lavoro per i giovani». In questo contesto si inserisce inoltre “Join The future 2016”, la terza edizione del programma di sviluppo e crescita interdisciplinare e interculturale ideato da Carel per giovani neolaureati con l’obiettivo di inserirli in azienda a tempo indeterminato. Il Gruppo Carel è una multinazionale che progetta, produce e commercializza soluzioni di controllo per il settore del condizionamento dell’aria, della refrigerazione e dell’umidificazione dell’aria, fondata nel 1973 in provincia di Padova da Luigi Rossi Luciani, Luigi Nalini, e altri imprenditori padovani. Sabato 7 gennaio 2017 LPD IX Albignasego ALLARME INCENDI Nuovi roghi di ramaglie e rifiuti nella zona dei vivaisti a Saonara: la gente protesta DUE CARRARE A fuoco camino di una stalla Messa in sicurezza l’intera area SAONARA (E.G.) I Vigili del fuoco del distaccamento di Abano Terne sono stati impegnati, nel pomeriggio di ieri, nel domare un incendio che ha interessato una stalla in via Biancolino, a Due Carrare. Le fiamme, secondo una prima ricostruzione, si sono propagate da un piccolo camino estendendosi poi alle travature del soffitto della stalla. I pompieri sono riusciti in breve tempo a spegnere l’incendio e a mettere in sicurezza l’intera area. In tutto l’intervento è durato un paio d’ore. Non si registrano né feriti né intossicati. In via Carducci falò di ramaglie e rifiuti scatena la protesta È di nuovo allarme incendi nei vivai L’assessore Maso: «Imparino a rispettare le regole». La polizia locale pronta a multare i trasgressori Cesare Arcolini SAONARA Torna l’allarme incendi a Saonara. Nello specifico sotto la lente d’ingrandimento sono finiti un’altra volta i vivaisti presenti sul territorio. L’altro giorno qualcuno in via Carducci ha pensato bene di disfarsi di ramaglie e materiale di rifiuto appiccando il fuoco a un cumulo di materiale. Il forte vento che sta caratterizzando gli ultimi giorni ha fatto sì che in pochi minuti l’odore acre si spargesse per tutto il territorio saonarese provocando la rabbia di centinaia di residenti. Non meno di due mesi fa i carabinieri hanno denunciato un vivaista per analoghi motivi. Il sindaco Walter Stefan in più di un’occasione ha lanciato appelli al rispetto delle regole. Ma la tregua è durata poco e i falò sono spuntati nuovamente. Della vicenda è al corrente all’assessore al Vivaismo e all’Ambiente Elisabetta Maso che ieri IL SINDACO «Facciamo di tutto per promuovere il settore» ha esternato la sua rabbia: «Stiamo facendo di tutto per valorizzare l’operato dei nostri vivaisti che rappresentano per Saonara un punto fermo, ma allo stesso tempo chiediamo che vengano rispettate le regole. È una questione di senso civico. Non si può dare fuoco ai rifiuti, è tempo di capire questo concetto». Elisabetta Maso ha aggiunto: «L’associazione vivaisti può contare su tutta una serie di procedure per bonificare le proprie proprietà con una spesa esigua. Ci sono apposite procedure per eliminare le ramaglie. Sarebbe bello che questo concetto entrasse nella testa di tutti». Per i trasgressori che dovessero essere colti in flagranza a bruciare rifiuti sono in arrivo multe salate. L’amministrazione comunale ha dato mandato alla polizia locale di procedere senza indugi nei confronti di coloro che non rispettano le regole imposte dal Comune. «Si creano allarmismi inutili e malumore tra la gente», ha concluso l’assessore Maso. «Mi appello a tutti i vivaisti di Saonara affinché entrino nell’ordine di idee di rispettare i regolamenti comunali. Con l’aggravante del vento che, come succede in questi giorni, potrebeb favorire il propagarsi delle fiamme dei falò accesi per bruciare le sterpaglie». BILANCIO ALBIGNASEGO Il sindaco Filippo Giacinti sottolinea come il Comune sia riuscito a mantenersi virtuoso senza perdere di qualità PONTE SAN NICOLÒ Il sindaco: «Per la sicurezza non ci ferma nessuno» Già sostituito il velobox abbattuto PONTE S. NICOLÒ Già sostituito il velobox abbattuto: è a disposizione della polizia locale (C.Arc.) Andato in archivio il danneggiamento avvenuto nei giorni scorsi che di fatto ha reso inutilizzabile uno dei due velobox presenti a Ponte San Nicolò, il Comune non intende abbassare la guardia sul fronte della sicurezza stradale. La Polizia locale del comandante Antonio Barbieri ha cominciato l’anno con servizi mirati in tutte le strade del comprensorio con l’obiettivo di sanzionare tutti coloro che non rispettano le più elementari regole del Codice della Strada. L’alta velocità rimane infatti ancora oggi una delle principali cause che provocano incidenti stradali e a Ponte San Nicolò, soprattutto in orari serali e notturni, è frequente la presenza di automobilisti che incuranti dei limiti, sfrecciano a velocità folli. «Non è nostro interesse fare cassa e mettere in ginocchio la nostra gente», ha fatto sapere il sindaco Enrico Rinuncini, «ma è fondamentale che tutti sappiano che non siamo più disposti ad accettare comportamenti che vadano contro le regole del Codice della Strada. La prevenzione è uno dei nostri punti fermi sul fronte della sicurezza. Vogliamo contribuire a salvare vite umane». Ritornando sull’episodio del danneggiamento del velobox il sindaco ha concluso: «Ci auguriamo che episodi del genere non debbano più ricapitare. Forniremo ai vigili tutte le strumentazioni necessarie per lavorare in strada e coordinare la sicurezza». Il velobox danneggiato, del valore di oltre 1500 euro è stato prontamente sostituito e messo a disposizione dei vigili per gli accertamenti alla velocità. Tasse, nessun aumento E anche la Tari rimane invariata (C. Arc.) Proseguire l’attività con un’attenzione massima ai conti, agli sprechi e alla serenità dei cittadini. Con questi obiettivi si sta muovendo l’amministrazione comunale di Albignasego del sindaco Filippo Giacinti, in un periodo storico caratterizzato da ristrettezze economiche. I residenti di Albignasego tirano dunque un sospiro di sollievo: il bilancio 2017 non vedrà aumenti della tassazione comunale dopo che, nel 2015, il Comune ha diminuito del 25% la Tasi. Nessuno dei tributi, pertanto, subirà aumenti, neppure la Tari per servizio di smaltimento rifiuti. Per andare incontro alle famiglie a basso reddito, sarà ulteriormente adeguata agli indici di rivalutazione dell’Istat la fascia di esenzione dell’addizionale comunale all’Irpef che passerà da 11783 euro a 11960 euro con un incremento dell’1,5%. Invariate rimangono anche le tariffe dei servizi a domanda individuale che al contrario prevedono delle specifiche agevolazione per le famiglie numerose. Sodisfatto il sindaco Giacinti, ha dichiarato: «In tutti questi anni l’amministrazione comunale ha fatto della “tenuta dei conti” uno dei punti qualificanti della propria azione, per cui anche il bilancio 2017-2019 che verrà sottoposto all’esame del Consiglio tiene fede ai principi di virtuosità e oculatezza che hanno sin qui consentito al nostro Comune di rispettare tutti i vincoli imposti nel tempo dalla legislazione statale». E ancora: «Nonostante le difficoltà, è stato fatto un ulteriore sforzo per garantire risorse adeguate se non maggiori nei settori ritenuti maggiormente sensibili quali il sociale, la tutela della famiglia, i trasporti, la scuola e la cultura». Soldi freschi sono dunque a disposizione per la crescita degli studenti, gli anziani e tutti coloro che utilizzano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro. «Tutto ciò», ha concluso il primo cittadino, «è stato possibile grazie a politiche di bilancio virtuose. Il contenimento della spesa del personale attraverso la riorganizzazione delle strutture, la riduzione dell’indebitamento e la razionalizzazione delle spese di funzionamento della macchina burocratica, hanno permesso, anche in una congiuntura economicamente negativa, di garantire alla cittadinanza la piena fruibilità di tutti i servizi erogati ed il mantenimento di standard di qualità».