Relazione quadro conoscitivo
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Relazione quadro conoscitivo
PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA . 1 Relazione generale e criteri attuativi 2 QC 1 Sindaco Giovanni Battista Bulgari Segretario Avv. Silvio Grieco Ufficio Tecnico comunale Geom. Sara Zuffellato Documento di Piano CPU Engineering s.r.l. Direttore Tecnico: Arch. Alessandro Magli Collaboratori: Arch. Paola Ceriali, Pian. Roberta Arrigoni Reticolo Idrico Minore CPU Engineering s.r.l., Massimo Marella Studio geologico CPU Engineering s.r.l., Massimo Marella 3 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA INTRODUZIONE ..................................................................................................................... 8 PARTE 1. LA PIANIFICAZIONE SOVRALOCALE ............................................................. 13 1.1. 2.1. LA PIANIFICAZIONE REGIONALE .............................................................................................. 13 LA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE ........................................................................................... 19 PARTE 2. I SISTEMI TERRITORIALI ............................................................................... 31 2.1. SOCIO DEMOGRAFICO ................................................................................................................ 31 2.2. SOCIO ECONOMICO .................................................................................................................... 40 2.3. AGRICOLO ................................................................................................................................... 44 2.4. SISTEMA COMMERCIALE ............................................................................................................ 49 2.5. SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE .............................................................................................. 52 INQUADRAMENTO INFRASTRUTTURALE ............................................................................................... 52 MEZZO PRIVATO ................................................................................................................................ 53 MEZZO PUBBLICO: AUTOBUS ............................................................................................................ 54 MEZZO PUBBLICO: TRENO ................................................................................................................. 55 2.6. SISTEMA URBANO ....................................................................................................................... 57 TESSUTO PRODUTTIVO .......................................................................................................................... 62 NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE ......................................................................................................... 62 Cenni storici generali ......................................................................................................................... 63 Il sistema urbano: l’evoluzione del costruito ..................................................................................... 64 La cartografia antica........................................................................................................................... 65 2.7. SISTEMA PAESAGGIO .................................................................................................................. 68 Uso delle fonti e riferimenti bibliografici ........................................................................................... 98 4 QC 1 5 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 6 QC 1 7 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA INTRODUZIONE Il Documento di Piano si pone come documento della visione strategica del Piano di Governo del Territorio. La componente strategica si traduce non solo nella sua fase operativa, contraddistinta dalla definizione degli obiettivi specifici del Governo del Territorio e per l’individuazione degli ambiti di sviluppo futuri (Ambiti della trasformazione), ma anche nella preventiva definizione di una visione complessiva del territorio, analizzando le forze che agiscono sui vari sistemi che compongono il contesto d’inserimento di tale piano. La costruzione di una visione complessiva delle dinamiche territoriali comporta l’acquisizione di una conoscenza territoriale in grado di comprendere lo sviluppo del Comune di Milzano nel corso del tempo e capirne le potenzialità e le criticità e le future esigenze abitative. La fase di acquisizione delle informazioni e conoscenze necessarie per la definizione della scansione attuale del territorio Comunale di Milzano è definita dall’art. 8 comma 1 lettera a) e lettera b) della Legge Regionale n. 12 dell’11 Marzo 2011 come quadro conoscitivo del PGT ove: Vengono effettuate indagini sul sistema socio-economico locale, analisi delle caratteristiche della popolazione, delle dinamiche insediative ed occupazionali della popolazione residente. Si valuta il contesto economico produttivo in cui il Comune è inserito, la definizione delle dinamiche del sistema commerciale, artigianale e agricolo produttivo che definiscono l’economia Comunale. Si individua il sistema dei vincoli amministrativi presenti sul territorio e la sovrapposizione con le istanze pervenute da parte dei cittadini singoli o in forma associata. Si predispone un approccio integrato al territorio comunale attraverso la definizione di un quadro unitario ed organizzato delle informazioni territoriali. Il Quadro conoscitivo, in particolare, provvede all’organica rappresentazione e valutazione del territorio preso in esame e dei processi evolutivi che lo caratterizzano e costituisce riferimento necessario per la definizione degli obiettivi strategici del piano. La visione unitaria ed organica del territorio si divide e, nello stesso tempo si completa prendendo in considerazione i seguenti sistemi, che ricorreranno all’interno dei documenti che compongono il Piano di Governo del Territorio. Il quadro conoscitivo indaga i diversi sistemi funzionali (PARTE 2) alla luce delle considerazioni sovraesposte, quali: sistema socio-demografico struttura economica locale sistema commerciale sistema scolastico sistema della mobilità sistema urbano sistema agricolo. 8 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Per evitare che si verifichino nel corso della stesura fenomeni di ripetizione e duplicazione delle informazioni necessarie, questo documento indirizzerà la lettura di tali sistemi nello specifico rimandando al documento in cui è stata maggiormente approfondita. Il quadro conoscitivo prima di affrontare i diversi sistemi funzionali, provvede alla ricognizione (PARTE 1) degli strumenti di programmazione sovra locale, quali il PTR della Lombardia e il PTCP della Provincia di Brescia. 9 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 10 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PIANIFICAZIONE SOVRALOCALE QC 1 11 PARTE 1 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 12 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PARTE 1. LA PIANIFICAZIONE SOVRALOCALE 1.1. LA PIANIFICAZIONE REGIONALE Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato, in data 19 gennaio 2010, il Piano Territoriale Regionale. Con la legge regionale 12/05 il Piano Territoriale Regionale ha acquisito un ruolo fortemente innovativo nell’insieme degli strumenti e atti di pianificazione previsti in Lombardia. Il nuovo modello di pianificazione, composto e costituito da una pluralità di soggetti e di processi variamente interrelati, prevede che il PTR delinei la visione strategica di sviluppo per la Lombardia e costituisca una base condivisa, su cui gli attori territoriali e gli operatori possano strutturare le proprie azioni e idee progetto. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia è strumento di supporto all’attività di governante territoriale della Regione che si propone di mettere a coerenza la “visione strategica” della programmazione generale e di settore con il contesto fisico, ambientale, economico e sociale e, analizzandone i punti di forza e di debolezza, evidenzia le potenzialità e le opportunità per le realtà locali, per i sistemi territoriali e quindi per l’intera regione. Il ruolo del PTR è quello di costituire il principale quadro di riferimento per le scelte territoriali degli Enti Locali e dei diversi attori coinvolti, così da garantire la complessiva coerenza e sostenibilità delle azioni di ciascuno e soprattutto la valorizzazione di ogni contributo nel migliorare la competitività, la qualità di vita dei cittadini e la bellezza della Lombardia. Il PTR rappresenta elemento fondamentale per un assetto armonico della disciplina territoriale della Lombardia, e, più specificamente, per una equilibrata impostazione dei Piani di Governo del Territorio (PGT) comunali e dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP). Gli strumenti di pianificazione devono, infatti, concorrere, in maniera sinergica, a dare compiuta attuazione alle previsioni di sviluppo regionale, definendo a grande scala la disciplina di governo del territorio. Al paragrafo 1.5.7 del Documento di Piano il PTR individua gli orientamenti per la pianificazione comunale Per cui delinea essenziali elementi di riferimento pianificatorio quali: l’ordine e la compattezza dello sviluppo urbanistico - l’equipaggiamento con essenze verdi, ai fini eco logico-naturalistici e di qualità dell’ambiente urbano. - L’adeguato assetto delle previsioni insediative, in rapporto alla funzionalità degli assi viabilistici su cui esse si appoggiano ( evitare allineamenti edilizi, salvaguardare i nuovi tracciati tangenziali da previsioni insediative, separare con adeguate barriere fisiche la viabilità esterna dal tessuto urbanizzato…) - Lo sviluppo delle reti locali di “mobilità dolce” (pedonale e ciclabile). - L’agevolazione al recupero e alla utilizzazione residenziale di tutto il patrimonio edilizio rurale ed agricolo, dismesso o in fase di dismissione. - La valorizzazione delle risorse culturali, monumentali, storiche diffuse sul territorio. Il PTR individua una modalità comune di parlare del e al territorio in sistemi , che tenga conto da un lato della geometria variabile che caratterizza il contesto d’azione ma che riesca, dall’altro, a fare dialogare i differenti attori. I Sistemi Territoriali che il PTR individua non sono ambiti e ancor meno porzioni di Lombardia perimetrate rigidamente, bensì costituiscono 13 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA sistemi di relazioni che si riconoscono e si attivano sul territorio regionale, all’interno delle sue parti e con l’intorno. Per ciascun Sistema vengono evidenziati i tratti e gli elementi caratterizzanti che lo contraddistinguono rispetto agli altri. Ciascun comune, provincia, ente con competenze per il governo del territorio, devono identificare nei sei sistemi proposti il proprio ambito di azione e confrontare il proprio progetto o capacità d’azione con gli obiettivi che per ciascun Sistema del PTR vengono proposti. I sistemi territoriali della Lombardia individuati dal PTR (fonte: PTR, 2008) PTPR – Piano Territoriale Paesistico Regionale Alla scala regionale, il PTPR, Piano Territoriale Paesistico Regionale, ha individuato dei sistemi territoriali, non dai confini definiti, ma una suddivisione che riguarda aree territoriali nelle quali si riconosce una costante di contenuti e di forme e una loro congruenza paesistica. Il comune di Milzano rientra nel sistema territoriale della Pianura Irrigua. La Pianura Irrigua è identificata come la parte di pianura a sud dell'area metropolitana, tra la Lomellina e il Mantovano a sud della linea delle risorgive. E’ compresa nel sistema più ampio interregionale del nord Italia che si caratterizza per la morfologia piatta, per la presenza di suoli molto fertili e per l'abbondanza di acque sia superficiali sia di falda. Tali caratteristiche fisiche hanno determinato una ricca economia, basata sull'agricoltura e sull'allevamento intensivo, di grande valore che presenta una produttività elevata, tra le maggiori in Europa. Il tessuto sociale ed economico è ancora marcatamente rurale; l’agricoltura partecipa alla formazione del reddito disponibile per circa il 6%, rispetto ad una media regionale di poco superiore all’1%. Caratteristica negativa di questo sistema è l’invecchiamento degli attivi agricoli con il conseguente ridotto ricambio generazionale: si sta assistendo, infatti, all’abbandono delle aree rurali da parte della popolazione giovane che si sposta nei centri urbani in cerca di alternative occupazionali, cosa che comporta la necessità di adattamento organizzativo del modello basato sulle grandi famiglie direttamente coltivatrici. Per sopperire a questa carenza di manodopera giovanile e all'invecchiamento degli addetti in agricoltura è sempre più frequente 14 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO il ricorso a mano d'opera extracomunitaria che ben si adatta alle difficili condizioni del lavoro agricolo ma che rischia processi di marginalizzazione. Per mantenere e incentivare l'occupazione locale nel settore agricolo in queste aree è necessario sviluppare condizioni socioeconomiche tali da garantire livelli di benessere, soprattutto in termini di presenza di servizi e di occasioni di svago, assimilabili a quelli urbani. L'industria, pur non essendo l'attività principale di caratterizzazione dell'area, costituisce un'importante base occupazionale. Essa mostra segni di debolezza nel settore occidentale della Pianura Irrigua (in particolare nel Pavese), mentre nelle aree orientali è di grande importanza e sta crescendo l'industria agroalimentare, che si appoggia alle produzioni agricole locali. La struttura industriale attuale non è però ancora in grado di offrire una varietà di occupazioni sufficiente a trattenere in loco la popolazione giovane, che cerca alternative fuori dell'area. La sempre più diffusa presenza di grandi insediamenti commerciali comporta una minore diffusione di piccoli punti vendita sul territorio e una progressiva tendenza alla desertificazione commerciale con evidenti disagi per gli abitanti, in particolare per le fasce più anziane. Ciononostante, una delle caratteristiche principali del sistema della pianura irrigua riguarda l’elevato livello di qualità della vita delle città, ai primi posti in Italia nelle recenti classifiche stilate da quotidiani italiani. I capoluoghi provinciali costituiscono il punto di riferimento per quanto riguarda i servizi per la campagna circostante, dove le dimensioni dei centri urbani non permettono la capillarità di tutti i servizi perché non si raggiungono i livelli minimi di utenza per il loro funzionamento. Questa organizzazione, seppur comprensibile, comporta difficoltà per i residenti nelle aree più lontane dai centri urbani ad accedere in tempi ragionevoli ai servizi localizzati nei centri maggiori, fattore che disincentiva la popolazione a rimanere sul territorio rurale. Dal punto di vista delle trasformazioni territoriali sono particolarmente importanti le recenti dinamiche legate alla progressiva diminuzione delle aziende agricole attive, anche se marcatamente inferiore rispetto alla riduzione dell’intero sistema agricolo lombardo, e all’aumento della superficie media delle aziende, accanto ad un corrispondente aumento della superficie agricola utile (SAU). L’aumento della dimensione delle imprese agricole può contribuire alla protezione della produttività ed al raggiungimento di un valore aggiunto sufficiente a favorire la permanenza delle attività e la possibilità di mantenerle anche a fronte di un aumento molto consistente delle rendite urbane, che minacciano la continuità degli usi agricoli dei suoli. Le aziende agricole della Pianura Irrigua sono prevalentemente di dimensioni medio/grandi, adatte ad un'agricoltura moderna e meccanizzata. Nonostante l’elevato livello di produttività raggiunto sia nelle produzioni vegetali che in quelle zootecniche il sistema non appare però ancora in grado di garantire la competitività sui mercati internazionali ed appare esposto ai condizionamenti imposti dallo scenario internazionale (PAC, WTO, ecc.). Le forme intensive che caratterizzano questo tipo di sfruttamento agricolo stanno evidenziando alcuni problemi di sostenibilità del sistema. In particolare, si possono evidenziare problemi legati all’inquinamento prodotto dalle aziende agricole e dovuto alle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura (pesticidi, fertilizzanti chimici, ecc.) che penetrano nel terreno e nella falda diventando una importante fonte di inquinamento dei suoli; inoltre, gli allevamenti intensivi di bestiame generano problemi ambientali in relazione, soprattutto, allo smaltimento dei reflui zootecnici, che ora sono fonte di attenzione per il recupero e l’utilizzo come fonte energetica ma che, se mal gestiti, possono essere fonte di inquinamento per aria (cattivi odori ed ammoniaca), suolo (accumulo nel terreno di elementi minerali poco solubili, metalli pesanti, fosforo), acque di superficie e di falda (rilascio di nutrienti solubili in eccesso, in particolare nitrati, con possibile compromissione della potabilità e aumento del grado di eutrofizzazione). L’attività agricola è inoltre una primaria fonte di consumo di risorse idriche per l’irrigazione: la ricchezza di acque della Pianura Irrigua non ha saputo reggere a tale utilizzo indiscriminato di acqua e negli ultimi anni durante la stagione estiva la richiesta di acqua ha superato la disponibilità provocando contese tra gli agricoltori e i gestori delle centrali idroelettriche che trattengono a monte parte dell'acqua dei fiumi. 15 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA L'utilizzo delle acque per l'irrigazione è infatti nettamente più consistente degli altri usi: in Lombardia si impiega per l’irrigazione l’81% delle riserve idriche contro una media mondiale pari al 70%. Per questo motivo la crisi idrica manifestatasi negli ultimi anni si è riversata in modo particolare sulla scarsa disponibilità delle acque per l’irrigazione. L’esercizio dell'attività agricola, inoltre, si pone talvolta in conflitto con le aree protette presenti nel territorio in particolare rispetto alle aste fluviali, lungo le maggiori delle quali sono stati istituiti parchi regionali. Nonostante le esternalità negative evidenziate, alle quali occorre far fronte con precise politiche di tutela del territorio e di salvaguardia dell’ambiente agendo sul sistema delle imprese, l’area della Pianura Irrigua riveste dal punto di vista ambientale un'importanza che va ben oltre i suoi limiti. La presenza dei parchi fluviali, di cui si è detto sopra, oltre che di riserve regionali e Siti di Importanza Comunitaria (SIC), costituisce una risorsa ambientale, naturalistica, turistica e fruitiva per tutta la regione, da salvaguardare anche a fronte della pressione dell'agricoltura. In particolare, è necessario evitare l'occupazione delle aree di naturale esondazione dei fiumi, indispensabili per il contenimento e la laminazione delle acque di piena, a salvaguardia del territorio. Il suolo agricolo, inoltre, soprattutto nelle aree periurbane, ha la grande funzione ambientale di area di cintura verde per contenere l'espansione urbana (esemplare, da questo punto di vista, è il Parco Agricolo Sud Milano). Le trasformazioni avvenute negli ultimi anni sul territorio vedono una riduzione delle coperture vegetali naturali, con l'aumento delle aree destinate all’uso antropico e all’agricoltura in particolare, una diminuzione delle colture arborate ed una prevalenza dei seminativi monoculturali, la riduzione delle superfici coperte dall’acqua, con abbassamento dell’alveo dei fiumi; tranne che nelle aree a risaia, il mais è la coltura più importante. Ciò costituisce una banalizzazione del paesaggio planiziale, e contribuisce all'impoverimento naturalistico e della biodiversità. L'accorpamento di diverse proprietà ha inoltre determinato l'abbandono di molti centri aziendali, a cui non è seguito l’abbattimento dei manufatti di scarso pregio che pertanto rimangono a deturpare il paesaggio. Sii evidenzia anche l'abbandono di manufatti e cascine di interesse e di centri rurali di pregio. La competitività di questi territori, basata sull’equilibrio tra produttività agricola, qualità dell’ambiente e fruizione antropica, dipende direttamente dalla disponibilità della risorsa idrica e dalla tutela dal rischio di esondazioni. Nel corso degli anni si è passati da un'idea di realizzazione di opere di difesa dalle esondazioni dei fiumi, all'idea di interventi che restituiscano al fiume spazio e respiro, consentendo la laminazione delle acque e l’accumulo temporaneo dell’onda di piena, mentre sono sempre più frequentemente impiegate tecniche di ingegneria naturalistica per la realizzazione delle opere di contenimento. Il mantenimento e il recupero di uno standard di naturalità per gli ambiti fluviali anche in territori coltivati non interessati da aree protette è da perseguire non solo per la conservazione delle emergenze naturalistiche residue, ma anche per un’armoniosa integrazione tra gli elementi del paesaggio fluviale, per la sua fruizione, per il coinvolgimento diretto degli agricoltori ed il riconoscimento del loro ruolo sociale, e si pone come obiettivo il mantenimento di una identità collettiva del territorio fluviale. La pressione per l'insediamento di attività industriali, e per l'espansione delle aree urbane, provocata proprio dalle caratteristiche morfologiche dell’area e dalla ricchezza di acqua, ha determinato un conflitto con il tradizionale uso dei suoli a scopo agricolo, in particolare nei pressi dei grandi centri e nelle aree a sud di Milano, ma diffuso su tutto il territorio di pianura. Il territorio agricolo viene oggi troppo spesso ancora considerato come uno spazio di riserva per i futuri sviluppi urbani. In aree così ricche dal punto di vista produttivo, naturalistico ed ambientale è invece fondamentale mantenere la capacità produttiva dei suoli, in termini di qualità, estensione e localizzazione delle aree destinate alla produzione agricola, nel rispetto delle caratteristiche ambientali dell’area. Risulta fondamentale anche conservare l'organizzazione spaziale degli insediamenti e l'infrastrutturazione del territorio, tenendo presenti le esigenze dell'economia agricola, evitando ad esempio frazionamenti di aree agricole "compatte": quest'area possiede ancora, infatti, un'unitarietà territoriale che nella regione Lombardia, tranne per le aree montane per 16 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO evidenti ragioni morfologiche, è ormai una rarità da preservare. Un problema, che non è esclusivo di questa zona, ma che qui acquista particolare rilevanza per l'elevata qualità dei suoli, è costituito dai nuovi insediamenti che sorgono accanto ai nuclei preesistenti e vengono realizzati con modelli insediativi a bassa densità e con forte consumo di suolo. Per evitare la frantumazione delle aree agricole, è necessario che i nuovi insediamenti residenziali e industriali si sviluppino in modo compatto. Questo problema non è risolvibile alla scala comunale, per cui risultano indispensabili accordi e intese di area vasta. Dal punto di vista dei collegamenti, l'area presenta alcune carenze: i collegamenti ferroviari con il resto della regione e con l'area milanese in particolare non presentano standard di servizio accettabili, in termini di frequenze e di tempi di percorrenza: è auspicabile che il completamento e il funzionamento a regime del SFR pongano rimedio a tale situazione. Nelle previsioni infrastrutturali regionali l'area della pianura agricola compare in misura marginale rispetto al Sistema Metropolitano e Pedemontano: se da una parte si tratta di un fattore positivo per quanto riguarda la conservazione del sistema insediativo, della maglia delle grandi aziende agricole e la tutela delle caratteristiche territoriali e paesaggistiche che verrebbero compromesse dal passaggio di una grande opera, dall’altro può rivelarsi negativo dal punto di vista socio economico. D'altra parte la realizzazione di grandi opere di attraversamento, quali i corridoi europei, costituisce un costo per l'area per il grande impatto ambientale che comportano, senza accompagnarsi con benefici economici e sociali perché servirebbero solo relativamente il territorio stesso. Una risorsa che può essere ulteriormente valorizzata è la presenza a Mantova e a Cremona dei porti fluviali; la previsione regionale di potenziare il sistema portuale garantirebbero la possibilità di utilizzo dei porti come punto di appoggio per impianti logistici e industriali che richiedono il potenziamento di infrastrutture ferroviarie esistenti a loro servizio, con beneficio complessivo per l'area. Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (Dlgs.n.42/2004) . Il PTR in tal senso recepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e finalità di tutela. Il Piano Paesaggistico Regionale diviene così sezione specifica del PTR, disciplina paesaggistica dello stesso, mantenendo comunque una compiuta unitarietà ed identità. Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del PTR, consolidano e rafforzano le scelte già operate dal PTPR pre-vigente in merito all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all’integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ricercando nuove correlazioni anche con altre pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, ambientali e infrastrutturali. Il comune di Milzano rientra nel territorio geografico definito “Bresciano” che Corrisponde alla parte pianeggiante della provincia di Brescia, ben definita a occidente e a mezzogiorno dalla valle dell’Oglio. Il limite verso il Mantovano si stempera lungo il corso del Chiese, quello orientale è invece definito dall’arco morenico gardesano. L’unitarietà degli aspetti percettivi del paesaggio nella secolare conduzione agricola, originata dalla matrice centuriata romana, è il carattere predominante di questo territorio. Ma anche qui, come in altri ambiti di pianura, una lettura più attenta porta a distinguere il progressivo passaggio dalla pianura asciutta e destinata a colture seccagne a quella irrigua, più incline alle produzioni foraggere. Distinzione peraltro poco avvertibile dopo l‟introduzione dell’irrigazione meccanica che ha generalizzato la distribuzione delle colture. Canali, rogge, seriole, navigli derivati dall’Oglio, dal Mella e dal Chiese hanno valorizzato la vocazione agricola, la cui attività è organizzata da secoli attorno a complessi aziendali “a corte chiusa” di grande rilievo paesaggistico e, spesso, monumentale. Le strade che da Brescia, a raggiera, si distribuiscono nella pianura, facilitano la contaminazione industriale di un paesaggio altrimenti connotato 17 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA dall’attività agricola. Il rapporto, qui come altrove, non è sempre felice e sono evidenti, specie nell’immediata cerchia periurbana bresciana, situazione di stridente frizione fra elementi ormai abbandonati e degradati del paesaggio agrario e nuovi, estesi, comparti industriali o equipaggiamenti urbani. Un lembo di paesaggio peraltro già largamente stravolto dall’intensa attività estrattiva di cava degli anni ‘60 e ‘70. Di fronte alle tentazioni metropolitane dell’alta pianura, si constata invece nella bassa una forte conservazione dell’ambiente agricolo, seppur innestato nelle moderne tecniche di coltivazione meccanizzate. La distribuzione degli insediamenti, affine a quella del vicino Cremonese, identifica numerosi piccoli agglomerati di dimore “a corte”, spesso originate da presidi difensivi o residenze nobiliari, ma anche grossi centri di matrice medievale, la cui ubicazione è sempre in qualche modo connessa o a una via di comunicazione (Montichiari, Leno, Manerbio) o, anche e più singolarmente, a una via d’acqua (Verolanuova, Quinzano, Carpenedolo, Isorella). - Componenti del paesaggio fisico: pianura alluvionale fluvio-glaciale, debolmente inclinata con presenza di letti fluviali attivi e paleoalvei, relativi terrazzi poco pronunciati; fascia delle risorgive; dossi e rilievi argillosi e di deposito eolico (Monte Netto, Castenedolo); - Componenti del paesaggio naturale: lanche, cespuglieti e lembi di macchie boschive superstiti, filari e alberature stradali; - Componenti del paesaggio agrario: lettura della trama centuriata romana (Pompiano, Meano, Bargnano); trama della bonifica colonica fra Castenedolo, Ghedi e Montichiari; ambiti agricoli particolarmente connotati (vigneti del Monte Netto); sistema irriguo dei canali (Naviglio Grande Bresciano, Naviglio di Gavardo, Roggia Fusia, Vetra e altre seriole ... ), rogge e seriole; dimore rurali sparse sui fondi (Chiari...); „fenili‟ bresciani; sistema della „cassina‟ bresciana a corte chiusa; - Componenti del paesaggio storico-culturale: siti archeologici (fra Pralboino e Regona); mulini (Dello, Monticelli d‟Oglio ... ) e altri edifici vetero-produttivi quali filande e filatoi (Acquafredda, Montichiari, valle dell‟Oglio ... ); caratteri distintivi dei feudi Martinengo nella pianura bresciana occidentale; sistema delle fortificazioni dell‟Oglio (Urago, Roccafranca, Dello) e dei borghi contrapposti (Soncino/Orzinuovi, Urago/Calcio, Quinzano/Bordolano ... ); ville e residenze nobiliari (Roncadelle, Pudiano, Rudiano, castello di Barco, Gerolanuova, Seniga, Castelvecchio di Bagnolo ... ); - Componenti del paesaggio urbano: centri a radialità diffusiva (Chiari, Manerbio, Montichiari, Orzinuovi...), centri di terrazzo dell‟Oglio (Pontoglio, Urago, Rudiano, Roccafranca, Quinzano, Seniga), nuclei derivanti da aggregazioni di „corti‟ (Buonpensiero, Villabuona, Terra Verde, Monticelli, Roccafranca, Brandico, Longhena, Ovanengo, Regona ... ); nuclei di „corti‟ fortificate (Padernello, Villachiara, Acqualunga, Milzano, Meano, Trignano ... ); borghi e città di fondazione (Canneto sull‟Oglio, Casaloldo, Castenedolo, Castrezzato, Orzinuovi, Roccafranca ... ); centri e nuclei „di strada‟ (Berlingo, Cossirano, Bagnolo Mella, Montirone, San Paolo, Barbariga, Carpenedolo ... ); materiali edilizi tipici (marmo bianco di Botticino, pietra arenaria di Sarnico, ciottolo di fiume, mattone a vista ... ); - Componenti e caratteri percettivi del paesaggio: materiali edilizi locali (arenaria di Sarnico, „botticino‟, ciottolo di fiume, laterizio); dominanza delle parrocchiali (Montichiari. .. ) come fulcro visivo degli abitati; andamento e trama del sistema irriguo; luoghi dell‟identità locale (Castello e Piazza della Loggia a Brescia, Lonato, villa Fenaroli a Rezzato. 18 QC 1 2.1. RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO LA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE A livello provinciale il PTCP, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, propone un’organizzazione policentrica della Provincia, il cui territorio viene articolato in sistemi urbani sovra comunali, comprendenti uno o più centri ordinatori, che già esercitano un ruolo di “servizio” nei confronti dei comuni circostanti e nei quali il PTCP prevede la localizzazione di altri servizi “di qualità”, finora concentrati solo nel capoluogo. A questa scala il comune di Milzano rientra nel sistema urbano sovra comunale, S.U.S. numero 8 Orzinuovi, Leno-Manerbio-Verola Nuova , con 36 comuni e circa 144.000 abitanti. Centri ordinatori: Orzinuovi, Leno e Manerbio. Il sistema urbano sovracomunale n. 8 – “Pianura centrale” – ha una estensione di 67.930 ettari ed una popolazione di 144.337 abitanti, con una densità di 212 abitanti/Kmq. di poco inferiore alla media provinciale (232 abitanti/Kmq.). L’incremento della popolazione negli ultimi 30 anni (15,85%) è allineato con quello della provincia (16,00%). I dati relativi al movimento demografico si differenziano notevolmente comune per comune: i centri ordinatori , hanno avuto una rilevante crescita della popolazione, con percentuali superiori alla media del sistema sovra comunale ed i comuni posti al confine sud del sistema cittadino hanno registrato le punte massime della crescita della popolazione, come nei comuni di Capriano del Colle (52,55%), Montirone (72,73%), Poncarale (54,25%)L’ incremento del numero di addetti (46.76%) è molto vicino al dato provinciale (41.28%), con i valori più consistenti nei comuni di Montiro n e (327.01 %), Capriano del Colle (199.55 %), Poncarale (176.28 %). Significativi decrementi si sono registrati nei comuni di San Gervasio Bresciano (12.67 %) e di Villachiara (12.50%). L’incremento degli addetti è ripartito fra il settore terziario (76.39%)e il settore industriale (39.77%). In complesso, la percentuale di addetti al settore terziario è tra le più basse della Provincia. Dal dopoguerra ad oggi, l’estensione, del territorio urbanizzato è passato da 16.449.688 metri quadrati a 70.657.708 metri quadrati, ed i centri ordinatori del sistema hanno registrato i seguenti 19 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA incrementi: - Leno da mq.1.174.289 a mq. 6.149.258 - Manerbio da mq.1.034.126 a mq. 4.810.176 - Orzinuovi da mq.1.003.103 a mq. 5.003.277 L’aumento di consumo di suolo è differenziato nei vari comuni, tuttavia pochi comuni hanno realizzato forti incrementi nel periodo di massimo sviluppo dell’intera provincia (’70-’80). Tra questi vanno segnalati gli incrementi di Capriano del Colle (220.69%) e di Montirone (173.06%). La destinazione prevalente del suolo urbanizzato è quella residenziale (75.61 %) a fronte di un utilizzo a fini produttivi pari al 24.39 %: tale proporzione è costante per tutti i comuni ad eccezione del comune di Verola Nuova (41,90% del suolo urbanizzato destinato ad attività produttive) e del comune di S. Paolo (90,13% del suolo urbanizzato destinato alla residenza). Il consumo di suolo urbanizzato destinato alla residenza è pari a 152 mq/stanza fino al 1975 (contro una media provinciale di 126 mq/stanza; a 248 mq/stanza dal 1975 al 1980 (contro una media provinciale di 240 mq/stanza) ed a 172 mq/stanza dal 1980 al 1990, contro una media provinciale di 135/ab./stanza. 20 QC 1 21 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO I dati relativi alla popolazione ed al patrimonio edilizio, per comune, sono sintetizzati nella seguente tabella: Sistema Urbano Sovracomunale n°8 Leno ‐ Manerbio ‐ Orzinuovi A B C D E F G H I L M N O O P Q Popolazio ne residente Popolazion e residente Famigli e Famiglie Saldo naturale Compone nti per famiglia Fami glie endo gene * Cresc ita endo gena ** Cresc ita endo gena % Crescita esogena Crescit a esogen a % Crescita esogena media*** Crescita esogena media % Crescita totale Crescita totale % B/D (H/C) *100 1991 /200 1 5,6 (C*N)/10 0 (>50) 1991/200 1 H+N (P/C)*100 1991/200 1 (L/C)*1 00 1991/2 001 (N/C)*100 2001 G‐C (>20) 1991 /200 1 42 D‐G 1991 (A+E) /F 2001 Crescit a esogen a media % M media 1991/2001 1991/200 1 1991/2001 36 4,8 6,8 51 6,8 93 12,4 11,0 204 5,6 6,8 252 6,8 657 17,9 comune Alfianello Bagnolo Mella 1991 2001 1991/200 1 2001 2.209 2.347 747 825 35 2,84 789 10.819 11.375 3.677 4.287 14 2,65 406 Barbariga 1.927 2.180 650 797 20 2,74 4.08 3 712 62 9,5 85 13,1 6,8 50 7,7 112 17,2 Bassano Bresciano Borgo San Giacomo Brandico 1.466 1.800 531 720 56 2,50 609 78 14,7 111 20,9 6,8 50 9,4 128 24,1 4.333 4.603 1.516 1.735 6 2,65 119 7,9 100 6,6 6,8 104 6,8 223 14,7 846 1.041 299 390 47 2,67 1.63 5 335 36 11,9 55 18,5 6,8 50 16,7 86 28,6 Cigole 1.419 1.523 472 557 ‐7 2,73 516 44 9,4 41 8,6 6,8 50 10,6 94 20,0 Corzano 896 980 288 359 ‐20 2,73 321 33 11,4 38 13,2 6,8 50 17,4 83 28,8 Dello 3.662 4.231 1.211 1.565 13 2,70 148 12,2 206 17,0 6,8 83 6,8 231 19,1 Fiesse 1.758 1.931 588 669 ‐3 2,89 1.35 9 608 20 3,4 61 10,4 6,8 50 8,5 70 11,9 Gambara 4.224 4.533 1.445 1.657 38 2,74 113 7,8 99 6,9 6,8 99 6,8 212 14,7 Gottolengo 4.630 4.777 1.568 1.726 16 2,77 111 7,1 47 3,0 6,8 107 6,8 218 13,9 11.504 12.541 3.912 4.508 242 2,78 310 7,9 286 7,3 6,8 268 6,8 578 14,8 522 578 168 214 ‐1 2,70 1.55 8 1.67 9 4.22 2 193 25 14,8 21 12,6 6,8 50 29,8 75 44,6 Mairano 2.060 2.413 685 907 42 2,66 790 105 15,3 117 17,1 6,8 50 7,3 155 22,6 Manerbio 12.242 12.611 4.415 5.064 ‐15 2,49 4.91 0 495 11,2 154 3,5 6,8 302 6,8 797 18,0 Leno Longhena QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Milzano 1.340 1.483 442 556 12 2,67 507 65 14,7 49 11,1 6,8 50 11,3 115 26,0 Offlaga 3.029 3.365 1.015 1.216 86 2,77 111 10,9 90 8,9 6,8 69 6,8 180 17,7 Orzinuovi 10.389 11.175 3.628 4.237 54 2,64 331 9,1 278 7,6 6,8 248 6,8 580 16,0 Orzivecchi 2.134 2.286 743 880 12 2,60 1.12 6 3.95 9 826 San Paolo 3.440 3.884 1.152 1.381 110 2,81 Pavone del Mella Pompiano 2.480 2.595 843 949 29 2,73 3.162 3.388 1.004 1.169 123 2,90 Pontevico 6.390 6.484 2.158 2.368 ‐331 2,74 Pralboino 2.538 2.622 925 1.032 ‐71 2,54 Quinzano d'Oglio San Gervasio Bresciano Seniga 5.728 5.851 1.965 2.189 ‐155 2,67 1.270 1.476 477 567 23 2,60 1.579 1.573 568 635 ‐101 2,48 Verolanuova 7.500 7.539 2.554 2.786 ‐68 2,71 Verolavecchia 3.663 3.814 1.240 1.427 41 2,67 44.9 94 Villachiara Totale S.U.S.8 23 1.215 1.239 389 446 34 2,78 120.374 128.238 41.275 47.818 281 2,68 83 11,2 54 7,3 6,8 51 6,8 134 18,0 1.26 2 918 110 9,6 119 10,3 6,8 79 6,8 189 16,4 75 8,8 31 3,7 6,8 58 6,8 132 15,7 1.13 3 2.21 3 971 129 12,9 36 3,5 6,8 69 6,8 198 19,7 55 2,5 155 7,2 6,8 148 6,8 202 9,4 46 5,0 61 6,6 6,8 63 6,8 109 11,8 2.08 5 497 120 6,1 104 5,3 6,8 134 6,8 254 12,9 20 4,2 70 14,7 6,8 50 10,5 70 14,7 597 29 5,0 38 6,8 6,8 50 8,8 79 13,8 2.74 6 1.38 6 450 192 7,5 40 1,5 6,8 175 6,8 367 14,4 146 11,8 41 3,3 6,8 85 6,8 231 18,6 61 15,6 ‐4 ‐0,9 6,8 50 12,9 111 28,4 3.71 9 9,0 2.824 6,8 6,8 3.044 7,4 6.763 16,4 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Sistema Urbano Sovracomunale n°8 Leno ‐ Manerbio ‐ Orzinuovi V Q X Urbanizzato per famiglia Consumo di suolo per famiglia PTCP Proiezione consumo di suolo ai fini delle intese S+T P/D (P/D)*0,8 W*P 2001 * 1999 2001/2011 2001/2011 R P T U Urbanizzato Urbanizzato Urbanizzato Urbanizzato Stima R8*2 1999 1999/2001 istat comune 17004 Alfianello 17009 Bagnolo Mella 17011 1991/1999 urbanizzato per media consumo suolo per famiglia Consumo di suolo ai fini delle intese 2011 R S Endogeno (verifica di compatibilità con PTCP) Esogeno (intesa con provincia) Q*H Q*O 2011 2011 369.801 1.387.030 92.450 1.479.480 1.109.624 1.681 1.345 124.958 1.604.438 56.213 68.744 1.221.603 4.122.850 305.401 4.428.251 3.298.280 962 769 505.720 4.933.971 312.157 193.563 Barbariga 268.495 1.148.428 67.124 1.215.552 918.742 1.441 1.153 128.896 1.344.448 71.259 57.638 17013 Bassano Bresciano 294.721 950.311 73.680 1.023.991 760.249 1.320 1.056 134.944 1.158.935 82.149 52.795 17020 Borgo San Giacomo 779.700 2.252.955 194.925 2.447.880 1.802.364 1.299 1.039 231.885 2.679.765 124.130 107.755 17026 Brandico 107.315 604.618 26.829 631.447 483.694 1.550 1.240 106.107 737.554 44.095 62.012 17053 Cigole 300.381 907.047 75.095 982.142 725.638 1.628 1.303 122.986 1.105.129 57.848 65.138 17064 Corzano 197.189 658.211 49.297 707.508 526.569 1.833 1.467 121.598 829.106 48.260 73.338 17066 Dello 608.520 2.124.799 152.130 2.276.929 1.699.839 1.358 1.086 251.121 2.528.050 161.123 89.998 17071 Fiesse 317.325 1.037.120 79.331 1.116.451 829.696 1.550 1.240 86.844 1.203.296 24.834 62.010 17073 Gambara 800.027 2.701.101 200.007 2.901.108 2.160.881 1.630 1.304 276.217 3.177.325 147.282 128.935 17080 Gottolengo 1.294.203 2.659.978 323.551 2.983.529 2.127.982 1.541 1.233 268.714 3.252.243 136.442 132.272 17088 Leno 2.257.318 6.149.258 564.330 6.713.588 4.919.406 1.364 1.091 630.634 7.344.222 338.540 292.094 17093 Longhena 121.241 322.041 30.310 352.351 257.633 1.505 1.204 90.167 442.518 29.972 60.195 17099 Mairano 312.029 1.022.705 78.007 1.100.712 818.164 1.128 902 139.910 1.240.622 94.807 45.103 17103 Manerbio 1.193.045 4.810.176 298.261 5.108.437 3.848.141 950 760 605.555 5.713.992 376.002 229.553 52.301 17108 Milzano 223.482 726.982 55.871 782.853 581.586 1.308 1.046 120.173 903.025 67.872 17122 Offlaga 677.371 1.993.334 169.343 2.162.677 1.594.667 1.639 1.311 236.192 2.398.869 145.118 91.075 17125 Orzinuovi 1.525.635 5.003.277 381.409 5.384.686 4.002.622 1.181 945 547.630 5.932.316 313.127 234.503 17126 Orzivecchi 441.260 1.088.923 110.315 1.199.238 871.138 1.237 990 132.595 1.331.833 82.270 50.326 17138 San Paolo 533.104 1.864.823 133.276 1.998.099 1.491.858 1.350 1.080 204.242 2.202.341 119.092 85.149 17137 Pavone del Mella 335.986 1.405.281 83.997 1.489.278 1.124.225 1.481 1.185 156.644 1.645.922 88.314 68.330 24 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO 17146 Pompiano 300.434 1.512.109 75.109 1.587.218 1.209.687 1.294 1.035 205.053 1.792.271 133.967 71.087 17149 Pontevico 648.213 2.923.917 162.053 3.085.970 2.339.134 1.235 988 199.974 3.285.944 54.119 145.854 17152 Pralboino 337.943 1.401.881 84.486 1.486.367 1.121.505 1.358 1.087 118.761 1.605.128 49.982 68.779 17159 Quinzano d'Oglio 803.100 2.592.009 200.775 2.792.784 2.073.607 1.184 947 241.030 3.033.814 113.668 127.362 17172 San Gervasio Bresciano 178.960 943.528 44.740 988.268 754.822 1.664 1.331 93.188 1.081.456 26.625 66.563 17177 Seniga 276.822 974.904 69.206 1.044.110 779.923 1.535 1.228 96.600 1.140.709 35.188 61.411 17195 Verolanuova 538.778 4.181.487 134.695 4.316.182 3.345.190 1.501 1.201 440.912 4.757.094 231.088 209.824 17196 Verolavecchia 706.640 1.866.346 176.660 2.043.006 1.493.077 1.308 1.046 241.369 2.284.375 152.597 88.772 17200 Villachiara 335.751 824.127 83.938 908.065 659.302 1.848 1.478 163.494 1.071.559 89.582 73.913 18.306.392 62.161.556 4.576.598 66.738.154 49.729.245 1.300 1.040 7.024.113 73.762.267 3.807.722 3.216.391 Totale S.U.S.8 (*) Il dato complessivo del sistema urbano è ottenuto come sommatoria dei volori comunali (**) Quota minima 20 famiglie (***) Quota minima 50 famiglie (****) Riduzione della quota di urbanizzato per famiglia all'80% per i comuni non montani 25 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Villachiara Verolanuova San Gervasio Bresciano Pralboino Pompiano San Paolo Orzinuovi Milzano Mairano Leno Gambara Dello Cigole Borgo San Giacomo Barbariga Alfianello 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 Andamento demografico Dal grafico sovrastante si evince l’andamento demografico dei comuni del SUS N. 8, è possibile notare la forte crescita dei comuni più piccoli, rispetto a quelli ordinatori e di maggior dimensione, ad indicare che il flusso insediativo è ormai orientato verso il decentramento dai nuclei urbani maggiori, verso realtà minori meno servite, questo è dovuto anche dalla sempre crescente facilità di spostamento causata dall’aumento del numero dei mezzi per ciascuna famiglia. In questo panorama di spostamenti localizzativi di crescite di popolazione dei centri minori, il comune di Milzano risulta essere in questo caso uno dei comuni maggiormente favorito dai flussi demografici, infatti lo vediamo circa al terzo posto rispetto ai comuni del SUS 8. 26 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 28 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO I SISTEMI TERRITORIALI QC 1 29 PARTE 2 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 30 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO PARTE 2. I SISTEMI TERRITORIALI 2.1. SOCIO DEMOGRAFICO La lettura dei caratteri della popolazione è stata effettuata sulla base di indicatori e di due livelli di analisi. Fonte dei dati è l'ISTAT, censimento 2001. Gli indicatori considerati sono: ‐ l'andamento demografico nel periodo 1971-2001 attraverso il quale sono state interpretate le tendenze demografiche passate e in atto; ‐ l'indice di dipendenza sociale attraverso il quale è stato valutato il peso della popolazione in età non lavorativa rispetto a quella in età lavorativa; ‐ l'indice di potenzialità demografica attraverso il quale sono state valutate le possibilità di crescita demografica rispetto all'invecchiamento raggiunto dalla popolazione; ‐ l'indice di vecchiaia attraverso il quale è dato il rapporto tra popolazione anziana e giovane. Le analisi sono state articolate in una lettura e interpretazione dei fenomeni demografici sia a livello provinciale, che a livello comunale. Fonte ISTAT 2001 La provincia registra dal 1951 al 2001 un incremento demografico complessivo del 29%, una costante crescita di abitanti nell'arco di mezzo secolo '61-'01, con la crescita più consistente nel decennio '61-‘71 (+ 8,46%) seguita dalla crescita nel decennio '91-'01 (+ 6,15%). 31 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Andamento demografico dal 1971 al 2001 1971 1981 1991 2001 Milzano Provincia Milzano 1.163 957.686 1.310 1.017.093 1.340 1.044.544 1.487 1.108.776 Provincia ‘71 – ‘81 ‘81 – ‘91 ‘91 – ‘01 12,64% 2,29% 10,67% 6,20% 2,70% 6,15% Fonte: Dati ISTAT Censimento popolazione 2001 Per quanto riguarda la crescita demografica di Milzano si registra un trend maggiore di quello della provincia per quanto concerne la crescita del primo e dell’ultimo decennio presi come riferimento in tabella; mentre tra gli anni ‘80 e ’90 la crescita sembra stabile e conforme con l’andamento del territorio bresciano. Andamento demografico riferito a Milzano Popolazione residente a Milzano nel decennio 31/12/2001 al 31/12/2011 anno residenti 2001 1487 2002 1545 2003 1586 2004 1631 2005 1642 2006 1698 2007 1712 2008 1752 2009 1773 2010 1.815 2011 1.840 Fonte: Dati ufficio anagrafe comunale 32 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO 2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Dai dati sopra riportati si legge l’andamento demografico specifico di Milzano nel decennio 2001 - 2011. Si nota come in questi anni la popolazione sia sempre stata in crescita, è passata da 1.487 abitanti nel 2001 a 1840 abitanti nel 2011, con un incremento positivo di 353 unità . Saldo migratorio e naturale nel decennio 1999 – 2009 Il saldo migratorio è la differenza tra il numero di immigrati e quello di emigrati, riferito ad una determinata città, zona o paese in un anno. E’ importante monitorare il dato del saldo migratorio annualmente perché più soggetto ad andamenti anomali e dati da diverse variabili che concorrono alla sua definizione. Una previsione errata e mal calcolata di questa componente, potrebbe determinare problematiche nella gestione dei fabbisogni e nella previsione dei servizi alla persona. Per quanto riguarda il saldo naturale e il saldo migratorio negli anni 1999 – 2009 si registra un saldo positivo fino al 2005 per poi andare in contro ad una inversione di tendenza negli ultimi anni. anno 33 saldo immigrati emigratI migratorio nati saldo naturale morti 1999 51 44 7 32 12 20 2000 42 43 ‐1 22 15 7 2001 58 40 18 22 14 8 2002 99 44 55 18 8 10 2003 78 37 41 20 14 6 2004 91 52 39 15 15 0 2005 71 70 1 18 13 5 2006 118 70 48 13 15 -2 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 2007 66 59 7 13 15 -2 2008 78 58 20 14 15 -1 12 2009 58 46 Fonte: Dati ufficio anagrafe comunale Per quanto riguarda la situazione demografica della popolazione suddivisa per classi di età si registrano i seguenti dati : anno residente 0-6 anni 7-14 anni 15-29 anni 30-65 anni oltre 65 anni 2005 1631 119 146 327 814 225 2006 1642 123 146 308 821 244 2007 1698 145 142 309 856 246 2008 1712 152 145 299 869 260 2009 Fonte: ISTAT 1752 158 151 301 892 250 oltre 65 anni 30‐65 anni 2009 2008 15‐29 anni 2007 2006 7‐14 anni 2005 0‐6 anni 0 200 400 600 800 1000 Popolazione straniera residente Milzano 2005 Popolazione straniera residente Popolazione straniera residente suddivisa per sesso 217 Maschi Provincia Milzano 2009 99.640 Femmine 128 89 Fonte: Dati ISTAT Censimento popolazione 1‐1‐2009 317 Maschi Femmine Maschi Femmine 57.039 42.601 155 162 34 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO 400 300 200 Femmin ne 100 Maschi 0 2005 2009 Popolaziione straniera rresidente suddivisa per area geeografica di pro ovenienza Europa Africa Assia Milzano 20 54 23 39 Provincia 62.166 47.61 11 35 5.206 Fonte: Datti ISTAT Censimeento popolazion ne 31‐12‐2008 America 4 4.707 Oceania ‐ 27 Apolidi ‐ 36 1% 6 6% 17% 1 Eu uropa Affrica 76% Assia Am merica popolazione straaniera, a Milzano ha rapprese entato nel 2008 8 il 18% del tottale e al 31.12..2008 Per quanto riguarda la p Dato in continu ua crescita e in linea solo il 6% hanno provenienza europea,, mentre ¾ di eessi sono di origine asiatica. D con l’andaamento provincciale. nfrontano i segguenti Nella tabeella successiva, riferita a Milzano e alla Provvincia di Bresciia al censimentto 2001, si con indici, cosìì specificati: Indice di dipendenza. L’indice di dipendenza viene considerato un n indicatore di rilevanza econ nomica e sociaale. Il o dalla popolazione che, a causa c dell’età, si ritiene esseere non autono oma, somma tra t la numeratore è composto ne 0‐14 anni e e quella di 65 anni e più ‐ cioè dipende ente ‐ e il denominatore dalla fasciia di popolazion popolaziione che, esssendo in attivvità, dovrebbe provvede ere al suo sosstentamento o, popolazion ne in età da 15 5 a 64 anni. Indice di vvecchiaia. E’ il rrapporto perceentuale avente a numeratore lla popolazione di 65 anni e più e a denominatore quella di 0 0‐14 anni. 35 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Percentuale di popolazione residente di 85 anni e più Percentuale di popolazione residente con meno di 5 anni Indice di potenzialità demografica Stranieri per 100 residenti 46,11 98,31 2,44 103,43 7,28 1,35 5,26 1,08 44,84 119,28 2,86 95,93 4,44 0,83 4,94 1,85 totale 174 232 totale Rapporto di mascolinità 1.487 1.108.776 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Milzano Provincia Popolazione residente Anziani per un bambino Densità abitativa (ab/kmq) Anziani per 1 bambino. E’ il rapporto avente a numeratore il numero di persone di 65 anni e più e a denominatore il numero di persone con meno di 6 anni. Rapporto di mascolinità. E’ il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione maschile residente e a denominatore la popolazione femminile residente. Indice di potenzialità demografica. È il rapporto tra la popolazione residente inferiore ai 15 anni e quella maggiore di 65. Fonte: Dati ISTAT Censimento popolazione 2001 I dati sulle famiglie La famiglia è costituita da un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte nell'anagrafe della popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. Di seguito viene riportata la tabella con il dato delle famiglie totale e per numero di componenti relativo al comune di Milzano e della media della provincia. Numero di famiglie Famiglie per numero di componenti Numero medio componenti Numero di componenti 1 Milzano 2001 556 121 Media della 2.135 550 Provincia 2001 Fonte: Dati ISTAT Censimento popolazione 2001 2 147 589 3 133 498 4 118 380 5 26 95 6 o più 11 24 266 2,51 36 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Famiiglie per numero di com mponenti d di M Milzano 5% 2% 1 22% 2 21% 2 3 26% 24% 4 5 6 o più Dai dati so opra riportati (Istat 2001) si pu uò dire che la ffamiglia che riccorre maggiorm mente a Milzano o è quella comp posta da 1, 2, 3, 4 componenti. Per quantto riguarda l’an ndamento speccifico nei singolli anni riferito all’ultimo deceennio il numero o delle famiglie e è in costante aaumento in relaazione all’aumeento demograficco, con un incre emento del 20,4%. anno famig glie 1999 549 2000 552 2001 555 2002 583 2003 608 2004 619 2005 618 2006 633 2007 646 2008 657 2009 661 Fonte: Dati uffficio anagrafe ccomunale 37 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA FAM MIGLIE REESIDENTI 2 2009 2 2007 2 2005 2 2003 2 2001 1 1999 0 100 200 300 400 500 600 700 n° co omponenti per ffamiglia rilevato o al 2001 2,67 n° co omponenti per ffamiglia rilevato o al 2009 2,65 Il nucleo familiare èè’ definito comee l’insieme delle persone che fo ormano una relaazione di coppiaa o di tipo genito ore‐figlio. Si nde la coppia co oniugata o convvivente, senza figgli o con figli maai sposati, o ancche un solo genitore assieme ad uno o più inten figli m mai sposati. Il co oncetto di nucleeo familiare è no ormalmente più ù restrittivo rispeetto a quello di ffamiglia; infatti nell’ambito di un na famiglia posssono esistere un no o più nuclei familiari. Può non esservene nessuno come è nel caso ad ese empio delle famiglie unipersonali. Unaa famiglia può eessere composta da più nuclei,, ma può anche e essere costitu uita da un nucleeo e da uno o p più membri isolaati (altre personee residenti), o an ncora da soli meembri isolati. o familiare ‐ ISTTAT 2001. Nucclei familiari peer tipo di nucleo Tipi di nucleo familiare coppie coppie con senza figli figli Milzano Fontte: Dati ufficio d demografia com mune di Milzano 97 padre con figli 403 madre con figli 8 Totale 47 555 Nucclei familiari p per tipo di nucleo familiare e‐Milzano 2% % 11% % 24% Coppie senzaa figli Coppie con figli Padre con figgli 63% Madre con figgli Dati sulla popolazion ne occupata Venggono considerati tre rami princip pali di attività: AG GRICOLTURA, IN NDUSTRIA e tuttee le ALTRE ATTIV VITA’. 38 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO A livello prrovinciale e di co onseguenza com munale, il settoree agricolo è quello caratterizzato o dalle perdite p più significative tra gli anni 1971 ee 1996 con diminuzioni di addettti (98,25%) e deelle unità locali(97,29%). Sempre a llivello provincialle, il settore delll’industria si caratterizza invece per un sostanziiale e generale aaumento del nu umero degli addettti e delle unità locali sempre traa gli anni 1971 e 1996. Di seguito vvengono riportaati i dati relativi aa Milzano riferiti al censimento d del 2001. Occupati p per attività eco onomica ‐ ISTATT 2001. Attività econom A mica aggricoltura Milzano 42 Provincia 18.050 Fonte: Datti ISTAT Censimeento popolazion ne 2001 industria altre attività 251 234 4.832 36 61 226.22 26 occupati per attività economicca‐provincia To otale occupati 654 479 9.108 occupati per aattività econom mica‐Milzano 4% 7% % agricolturaa 49% 47% Agricoltura 38% industria Industria 55% Altre attività Altre attivvità Occupati p per classe di ettà ‐ ISTAT 2001.. Classe di età da 15 an nni in poi 15‐19 Milzano 20‐29 30‐54 55 e p più Tota ale 26 163 3 425 40 654 Provincia 12.088 Fonte: Datti ISTAT Censimeento popolazion ne 2001 112.819 9 316.970 3 37.231 479 9.108 Occupati p per classe di e età‐provincia 4% Occcupati per classse di età‐ Milzano o 6% 8% 2% 24% 15‐19 66% 15‐19 25% 20‐29 20‐29 65% 30‐54 30‐54 55 e più 55 e p più Il tasso di occupazione è’ dato dal raapporto percen ntuale avente al numeratore la popolazion ne di 15 anni e e più occupata ee al denominatore il totale della popolazionee della stessa claasse di età. Tasso di o occupazione per sesso ‐ ISTAT 2001. Sesso ma aschi 39 femmine Totale Milzano 68,67 35,77 7 52,45 5 Provincia Fonte: Datti ISTAT Censimeento popolazion ne 2001 64,24 37,17 7 50,31 5 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto percentuale avente al numeratore la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e al denominatore le forze di lavoro della stessa classe di età. Tasso di disoccupazione per sesso ‐ ISTAT 2001. Sesso Milzano maschi 2,03 femmine 5,58 Provincia Fonte: Dati ISTAT Censimento popolazione 2001 3,21 5,94 2.2. Totale 3,25 4,27 SOCIO ECONOMICO Il campo di osservazione del censimento dell’industria e dei servizi è costituito da tutte le unità locali (ossia il luogo fisico in cui le unità giuridico-economiche esercitano una o più attività economiche) che esercitano una (o più) delle attività economiche elencate di seguito. Per attività economica si intende l’azione produttiva risultato di un concorso di mezzi (impianti, professioni, processi di fabbricazione, rete d’informazione, prodotti) che portano alla formazione di beni o servizi. Le attività economiche che compongono il campo di osservazione oggetto del censimento dell'industria e dei servizi ripartite per settore di attività sono: INDUSTRIA 01.13.1 Colture viticole e aziende vitivinicole; 01.25.5 Allevamento di altri animali (ad esempio i cani, cavalli in scuderie); 01.4 Attività dei servizi connessi all’agricoltura e alla zootecnia (ad esempio servizio di noleggio di macchine agricole); 01.5 Caccia e cattura animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi; 02 Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi; 05 Pesca, piscicoltura e servizi connessi (allevamenti ittici in acque marine o lagunari e in acque dolci ad esclusione di quelli esercitati presso aziende agricole); 10 Estrazioni di minerali; 15-37 Attività manifatturiere; 40-41 Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua; 45 Costruzioni; COMMERCIO 50-52 Commercio all’ingrosso e al dettaglio, Intermediari del commercio; ALTRI SERVIZI 55 Pubblici esercizi, alberghi, bar, ristoranti, Agriturismo; 60-63 Trasporti, Magazzinaggio, Comunicazioni; 65-67 Intermediazione monetaria e finanziaria; 70-74 Attività immobiliari, Noleggio, Informatica, Ricerca, Altre attività professionali ed imprenditoriali; 75 Pubblica Amministrazione e Difesa5; Assicurazione sociale obbligatoria; 40 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO 80 85 90 91 Istruzione (pubblica e privata); Sanità ed altri servizi sociali (pubblici e privati); Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili; Attività di organizzazioni associative n.c.a. (ad esclusione della categoria “Attività delle organizzazioni religiose”); 92 Attività ricreative, culturali e sportive; 93 Altre attività dei servizi. Glossario: Unità locale - Luogo fisico nel quale un’unità giuridico - economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività economiche. L’unità locale corrisponde ad un’unità giuridico economica o ad una sua parte, situata in una località topograficamente identificata da un indirizzo e da un numero civico. In tale località, o a partire da tale località, si esercitano delle attività economiche per le quali una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto della stessa unità giuridico - economica. Costituiscono esempi di unità locale le seguenti tipologie: agenzia, albergo, ambulatorio, bar, cava, deposito, domicilio, garage, laboratorio,magazzino, miniera, negozio, officina, ospedale, ristorante scuola, stabilimento studio professionale, ufficio, ecc. Impresa - Unità giuridico - economica che produce beni e servizi destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, ha facoltà di distribuire i profitti realizzati ai soggetti proprietari, siano essi privati o pubblici. Tra le imprese sono comprese: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le società cooperative, le aziende speciali di comuni o province o regioni. Sono considerate imprese anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Istituzione pubblica - Unità giuridico-economica la cui funzione principale è quella di produrre beni e servizi non destinabili alla vendita e/o di ridistribuire il reddito e la ricchezza e le cui risorse principali sono costituite da prelevamenti obbligatori effettuati presso le famiglie, le imprese e le istituzioni nonprofit o da trasferimenti a fondo perduto ricevuti da altre istituzioni dell’amministrazione pubblica. Costituiscono esempi di istituzione pubblica: Autorità portuale, Camera di commercio, Comune, Ministero, Provincia, Regione, Università pubblica, ecc. Addetti - Personale indipendente e dipendente occupato (a tempo pieno, a part-time o con contratto di formazione e lavoro) alla data del 22 ottobre 2001, nelle unità economiche censite, anche se temporaneamente assente per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, cassa integrazione, ecc.. Di seguito vengono riportati i dati riferiti alla Provincia di Brescia e nello specifico per il comune di Milzano riguardanti le unità locali, le imprese e gli addetti. Imprese, unità locali e addetti Imprese Istitu zioni Unità locali delle imprese delle Istituzioni totale Addetti ogni 100 abitanti n. n. addetti n. addetti Milzano 125 addetti 5 133 411 5.32 Provincia 93.259 7 100.745 407.611 Fonte: ISTAT 8° Censimento dell’industria e dei servizi 2001 Imprese per settore di attività economica 9 22 142 433 29,2 7.009 64.563 107.754 472.174 43 Milzano Agricoltura e pesca (a) 41 Provincia 1 471 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA Indu ustria estrattiva - 143 25 16.754 - 45 Cos struzioni 28 13.370 Com mmercio e riparazioni 40 24.335 Albe erghi e pubb blici esercizi 5 5.953 Tras sporti e com municazioni 1 3.075 Credito e assicu urazioni 3 1.973 22 27.140 Indu ustria manifa atturiera Ene ergia,gas e acqua a Altrri servizi tota ale 125 93.259 (a) Comprende e: attività dei servizi connesse all'agricoltura e zootecnia a non rientranti nel cam mpo di osse ervazione del Censime ento dell'agrricoltura; ca accia e catttura di animali per alle evamento e ripopolame ento di selvaggina e se ervizi conne essi; aziende e di utilizza azione di fore este e di bo oschi, conso orzi di fores stazione e rimboschime ento e serv vizi connessi; pesca, pisc cicoltura e se ervizi connes ssi. Fon nte: ISTAT 8° Censimento o dell’industria e dei serv vizi 2001 Milzzano 1% 0% 18% % 1% 2% 4% 20% 0% 2 22% 32% Agricolturra e pesca (a) Indusria eestrattiva Industria m manifatturiera Energia,gaas e acqua Costruzion ni Commercio e riparazion ni Alberghi ee pubblici eserrcizi Trasporti e comunicazio oni Credito e assicurazioni Altri servizzi onomica Unittà locali delle imprese per settore dii attività eco Milzano A Agricoltura e pesca (a) In ndusria estra attiva Provincia 1 479 - 233 26 6 18 8.113 - 104 C Costruzioni 28 8 13 3.747 C Commercio e riparazioni 42 2 26 6.700 A Alberghi e pu ubblici eserciizi 7 6.328 6 T Trasporti e co omunicazion ni 2 3.659 3 C Credito e ass sicurazioni 4 2.873 2 In ndustria man nifatturiera E Energia,gas e acqua A Altri servizi to otale 23 3 28 8.509 133 3 100 0.745 42 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Fonte: ISTA AT 8° Censimentto dell’industria ee dei servizi 2001 1 M Milzano Aggricoltura e peesca (a) 1% 0% 3% % 17% In ndusria estratttiva 20% % 0% 1% % 5% In ndustria maniffatturiera En nergia,gas e acqua Co ostruzioni 21% % Co ommercio e riiparazioni Allberghi e pubb blici esercizi 32% Trrasporti e com municazioni Crredito e assicu urazioni Alltri servizi Unità locali delle impresee e delle istituziioni per classe d di addetti Milzano o Provincia 1 73 64.08 88 2 22 18.40 06 3-5 23 16.07 78 6-9 10 8.31 16 10 - 15 7 3.78 89 16 - 19 1 1.26 62 20 - 49 2 2.37 72 50 - 99 - 87 77 100 - 249 - 30 06 250 e più - 10 01 unità senza addettti totale Fonte: ISTA AT 8° Censimentto dell’industria ee dei servizi 2001 1 4 4.37 72 142 107.76 64 Milzano 80 60 40 20 0 1 2 3-5 6-9 10 -155 16 -19 2 - 49 20 50 - 99 100 - 249 250 e più unità senzza addetti 43 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica Milzano Provincia Agricoltura e pesca (a) 1 1.068 Indusria estrattiva - 1.081 194 176.131 - 2.622 Costruzioni 76 42.887 Commercio e riparazioni 76 68.254 Alberghi e pubblici esercizi 17 18.317 Trasporti e comunicazioni 11 18.317 7 11.799 29 67.293 411 407.611 Industria manifatturiera Energia,gas e acqua Credito e assicurazioni Altri servizi totale Fonte: ISTAT 8° Censimento dell’industria e dei servizi 2001 Milzano 250 194 200 150 76 100 50 1 0 76 17 0 11 7 29 0 2.3. AGRICOLO I dati sotto riportati si riferiscono al 5° Censimento dell’agricoltura e vengono riportati i dati delle aziende agricole presenti sul territorio. Azienda agricola, forestale e zootecnica – L’unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non contigui, ed eventualmente da impianti ed attrezzature varie, in cui si attua la produzione agraria, forestale e zootecnica ad opera di un conduttore, cioè persona fisica, società od ente che ne sopporta il rischio sia da solo conduttore coltivatore e conduttore con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadro o colono parziario. 44 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Aziende aggricole totali Milzano Aziende peer classe di superrficie (in ettari) totale m meno di 1 1 ‐ 2 2 35 2 ‐ 5 5 ‐ 10 Milzano 4 8 5 Fonte : Datti ISTAT 5° Censim mento dell’agriccoltura 2000 10 ‐ 20 3 20 ‐ 50 6 50 ‐ 100 5 1 100 e oltre 2 tottale 2 35 Milzano 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 m meno di 1 1 ‐2 2 5 2 ‐ 5 ‐ 10 10 ‐20 20 ‐ 50 50 ‐ 10 00 100 e oltre uddivise per coltu ura: Aziende su Aziende co on seminativi (su uperficie in ettari) i) ceereali azziende frumeento superrficie aziende Milzano 29 271,04 Fonte : Datti ISTAT 5° Censim mento dell’agriccoltura 2000 superficie 7 16,96 1 coltivazio oni ortive coltivazioni fforaggere aziende aziende superficie 1 0,2 21 superficie 10 220,37 M Milzano o 21% 2% cereali 15% 62% frumentto coltivaziioni ortive coltivaziioni foraggere e Aziende co on allevamenti e aziende con bovvini, bufalini, suini, allevamenti aavicoli e relativo numero di capi 45 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA Bovini aziende Bufalini capi Su uini aziende Milzano M 7 1.711 Fontte : Dati ISTAT 5°° Censimento dell’agricoltura 200 00 capi all.avicoli aziende ‐ ‐ capi 1 6.345 aziende caapi 6 360.019 Milzaano 43% % 50% Bovvini Buffalini Suini 7% all.avicoli 0% Nel suo insieme l’economia di Milzano M è caratterizzata prevvalentemente dell’attività d agrricola. Numero ose sono le nde che hanno saputo coglieree la naturale vo ocazione di que esta terra. azien Al 2007 2 sul territo orio di Milzano o sono presenti in totale (siistema produtttivo – sistema agricolo) 1.02 25 imprese sudd divise nei vari seettori. Attività 1 Agricoltu ura, caccia e silvicoltura 2 Pesca e servizi connessi 3 Estrazion ne di minera ali 4 Attività manifatturie m re 5 Produzio one e distribu uzione energ gia elettrica N° 39 0 0 23 9 7 Commerrcio all'ingros sso e al detttaglio, ripara azione dei be eni personali e per la cas sa 1 14 4 24 9 8 Alberghi e ristoranti 24 9 Trasporti, magazzina aggio e comunicazioni 44 6 Costruzio oni 1 Intermed 10 diazione mon netaria e finanziaria 1 Attività immobiliare, noleggio, in 11 nformatica e ricerca 14 13 8 1 Istruzion 12 ne e P.A. 0 1 Sanità e altri servizi sociali 13 0 1 Altri serv 14 vizi pubblici, sociali, pers sonali e dom mestici c/o famigliari 1 Imprese non classific 15 cate totale Fon nte: Camera di Commerc cio Industria Artigianato e agricoltura Brescia – U Ufficio studi e info ormazione sttatistica 35 44 1.0 25 46 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Milzano Agricoltura, cacccia e silvicoltura Pesca e servizi cconnessi Estrazione di m minerali Attività manifattturiere 0% 0% 1% 0% % 4% 0% Produzione e distribuzione enerrgia elettrica 5% 4% 14% Costruzioni 25 5% Commercio all'ingrosso e al detttaglio, riparazione nali e per la casa dei beni person 4% Alberghi e risto oranti 15 5% Trasporti, magaazzinaggio e comunicazioni 26% % 0% 2% Intermediazion ne monetaria e fin nanziaria Attività immobiliare, noleggio, informatica e riceerca Istruzione e P.A A. Sanità e altri seervizi sociali Altri servizi pub bblici, sociali, personali e domesticci c/o famigliari Imprese non claassificate Le impresse maggiormeente presenti sul territorio risultano esssere quelle leegate all’agrico oltura, alle atttività manifatturiere e alle costtruzioni. Suddivisione imprese neii tre settori 2001 Settore primario 1 -2 39 Settore secondario s 3 - 4 - 5 -6 383 Settore terziario t 504 7 -8 - 9 - 10 - 11 - 12 -13 3 - 14 attività non n classificate 44 47 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA 5% 4% % Milzzano 39% 52% s settore prima rio s settore secon dario s settore terzia rio i imprese non c classificate 48 QC 1 2.4. RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO SISTEMA COMMERCIALE Nelle pagine che seguono viene esaminata la rete commerciale del Comune di Milzano in relazione a quella della provincia di Brescia e del comparto a cui appartiene lo stesso. Il settore analizzato comprende: le voci “commercio, pubblici esercizi, alberghi, riparazione beni di consumo”, “trasporti e telecomunicazioni”, “credito e assicurazioni – servizi alle imprese – noleggio”, “pubblica amministrazione – servizi pubblici e privati”. Nella provincia nel periodo 1971-1996 le attività economiche sono caratterizzate da un aumento del totale degli addetti (che passano dalle 251.452 unità del 1971 alle 355.249 del 1996, con un incremento del 41,28%), particolarmente significativo nei comuni della prima corona a sud di Brescia. Analogo fenomeno si riscontra analizzando il dato relativo al rapporto addetti-residenti (pari al 26% nel 1971, ed al 33% nel 1996). Il settore terziario-commercio è in continua espansione: in provincia è riscontrabile un diffuso incremento sia degli addetti (72.742 nel 1971 e 142.295 nel 1996, con un incremento del 95,62%) che delle unità locali (32.085 nel 1971, 54.074 nel 1996, con un incremento del 68,53%). L’incremento è particolarmente significativo per i comuni attorno a Brescia e tende ad attenuarsi in corrispondenza della zona più a sud della provincia. Nel particolare segmento del commercio al dettaglio i dati evidenziano nel periodo 1971/1996 un andamento differenziato: fino al 1991 gli esercizi di questo settore registrano una crescita, sia pure più contenuta rispetto ai ritmi del precedente ventennio 1951/1971), Il trend positivo riguarda anche gli addetti che si incrementano fino ai 38.500 del 1991. Nella prima parte degli anni '90 il processo si inverte ed il numero delle imprese al dettaglio decresce. L'andamento negativo riguarda anche gli addetti, che registrano una contrazione di circa 2.000 unità. COMMERCIO AL DETTAGLIO Anno Alimentari Non alimentari Totale 1971 6631 3090 9721 1981 7218 8034 15252 1994 9064 8884 17948 1994 7494 10886 18380 1998 5864 12945 18809 2000 Fonte : Dati PTCP Brescia 2001 4118 12735 17153 In questo comparto permane di estrema rilevanza il peso della piccola e piccolissima impresa: nel 1971 l'86% dei punti vendita non occupa più di 2 addetti; nel 1951 tale percentuale era pari al 93% ed al 1996 essa è pari all'81%. La grande distribuzione compare a Brescia negli anni '60 con l'apertura nel centro città dei grandi magazzini e negli anni successivi con l’espansione degli ipermercati, dei supermercati e dei discount. Anno 49 Super Iper G.M. Discount 1971 19 0 7 0 1981 60 3 7 0 1994 60 3 7 0 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA 199 94 126 6 11 15 30 0 199 98 135 5 19 17 85 5 200 00 147 21 23 78 8 Fontte : Dati PTCP Breescia 2001 Per quanto con ncerne il com mune di Milz zano al fine di presentare la situaziione distribu utiva e di trac cciare l’evoluzione della a tendenza in atto, si prendono quiindi in consiiderazione le e attività com mmerciali e ripartizioni r u ubicate sull’iintero territo orio comunale definite s secondo gli indicatori i rela ativi alle imp prese del setttore e ai rela ativi addetti.. Per quanto concerne il com mune di Milza ano ritroviam mo 40 impre ese su 125 o occupate nel settore, di contro c alla provincia ove e tale numerro coincide con c il valore di 24.335 su u 93.259 imp prese; se ne consegue una vocazione al com mmercio leggermente superiore rispetto alla a media prov vinciale. MPIEGATE NEL SETTORE DEL C COMMERCIO NUMEERO IMPRESE IM Milzano o Prrovincia di B Brescia Commercio o e ripartizione Altre imp prese Commercio e rripartizione A Altre imprese 32% 68% 26% 74% Fontte: ISTAT 8° Censsimento dell’indu ustria e dei serviizi 2001 di Milzano ritro oviamo 42 unità su 133 occup pate nel settoree del commerccio, mentre Per quanto concerne il comune d nellaa media provincciale ne ritroviaamo 26.700 su 100.745. MPIEGATE NEL SSETTORE DEL C COMMERCIO UNITTA’ LOCALI DELLLE IMPRESE IM Milzano Commercio o e ripartizione P Provincia di B Brescia Altre imp prese C Commercio e r ripartizione A Altre imprese 27% 3 32% 68% % 73 3% 50 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Fonte: ISTA AT 8° Censimentto dell’industria ee dei servizi 2001 1 Nel terriitorio comun nale si riscon ntrano 76 addetti nel se ettore su un n totale di 411 unità lav voro, una perrcentuale in linea con l’andamento o della prov vincia di ap ppartenenza ove ritroviamo 68.254 addetti a nelle e imprese commerciali su u un totale di d 407.611. ADDETTI A ALLEUNITA’ LOC CALI DELLE IMP PRESE IMPIEGA ATE NEL SETTOR RE DEL COMMEERCIO Millzano Provinc P ia di Bre escia Commerccio e ripartizio one Co ommercio e rip partizione A Altre imprese e Altre imprese 17% 18% 83% 82% Fonte: ISTA AT 8° Censimentto dell’industria ee dei servizi 2001 1 Le impre ese impiegatte nel settorre del comm mercio all’ing grosso e al dettaglio, d en nella ripartizione dei beni personali pe er la casa so ono pari a 24 49 su un totale 1.025. M Milzano 24% % Impreese del settore e 76% Altre iimprese ADDETTI A ALLEUNITA’ LOC CALI DELLE IMP PRESE IMPIEGA ATE NEL SETTOR RE DEL COMMEERCIO Fonte: Camera C di Commercio Industria Artigianato A e agricoltura a Brescia – Ufficio studi e informaz zione statistica 51 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 2.5. SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE Nella società contemporanea i sistemi di trasporto e telecomunicazione sono tra i principali motori di processo dinamico di globalizzazione in cui le relazioni economiche, politiche e sociali si estendono in un ambito geografico sempre più vasto. Il grado di interdipendenza tra le aree geografiche è stato rafforzato ed incrementato dallo sviluppo delle reti di comunicazione e dal progresso tecnologico. Come effetto di tali sviluppi è aumentata la tendenza al decentramento della produzione che ha favorito la nascita di insediamenti produttivi anche a grande distanza dalle case madri. A scala nazionale è il PGT (Piano Generale dei Trasporti) che individua le strategie e gli interventi principali al fine di disegnare le linee portanti di un progetto di sistema in grado di ottimizzare l’utilizzo dei diversi modi di trasporto. La politica degli investimenti nel comparto dei trasporti non può essere affrontata soltanto in termini di potenziamento infrastrutturale ma deve comprendere una serie di azioni, mirate ad aumentare l’efficienza complessiva dell’offerta di servizi di trasporto, in termini di qualità di affidabilità, di sicurezza, di riduzione del costo e di nuove regole per la composizione dei conflitti. All’obbiettivo tradizionalmente richiesto al sistema dei trasporti di garantire il soddisfacimento dei bisogni di mobilità è necessario affiancare almeno due ulteriori obiettivi di fondo: Diminuire i livelli di inquinamento ambientale, aumentare i livelli di sicurezza del trasporto. La diagnosi del settore dei trasporti in Italia mette in luce gravi carenze di tipo infrastrutturale, gestionale ed organizzativo e, in generale, un’adeguata qualità di servizio offerto. I principali elementi di criticità sono i seguenti: Un forte squilibrio verso la strada: la domanda di trasporto è cresciuta a ritmi molto sostenuti a causa dell’aumento del reddito, delle abitudini, e degli stili di vita dei cittadini, della dispersione territoriale, delle residenze e degli insediamenti produttivi . L’analisi degli attuali volumi di traffico conferma l’assoluta prevalenza del trasporto su strada. La disomogeneità dei servizi, fenomeni di congestione nel nord Italia e bassi livelli di accessibilità causati dall’insufficiente qualità di servizi e delle infrastrutture di trasporto nel meridione. Carenza delle strutture che compongono l’offerta infrastrutturale del settore ferroviario. Esternalità negative in termini di impatto ambientale e incidentalità dovuti alla prevalenza del modo stradale. Perseguendo i criteri su citati, nella relazione che segue verrà trattato il caso del comune di Milzano ed il contesto infrastrutturale in cui si trova inserito, un caso particolare di un comune che si trova nel territorio perimetrale della provincia di Brescia in una porzione territoriale spesso e volentieri dimenticata per la mancanza di collegamenti importanti che lo oltrepassano. Verranno analizzati i flussi di traffico che caratterizzano la rete principale ed il funzionamento del trasporto pubblico locale (TPL) per una distribuzione sempre più efficiente dei servizi risparmiando la rete di una fetta di domanda che dovrà essere sempre più forte. INQUADRAMENTO INFRASTRUTTURALE Il comune di Milzano si colloca nella “bassa bresciana”, circa 2 km a nord del confine fra la provincia di Brescia e quella di Cremona. Il territorio comunale in esame confina con: Cigole (Nord), Pavone Mella e Pralboino (Est), Seniga (Sud- Est), Alfianello e S. Gervasio ad Ovest. 52 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Il capoluogo (Brescia) dista circa 35 km ed è raggiungibile attraverso la Sp 45 Bis o la A21 (utilizzando il casello di Pontevico- Robecco d’Oglio. A sud dell’abitato scorre la Sp n. 64. Dal punto di vista urbanistico è riconoscibile un unico nucleo abitato che si è sviluppato in corrispondenza dello sbocco della Seriola Lusignolo nel Fiume Mella. Il Comune è oltrepassato principalmente da due assi la ex SS ora SP 64 e la SP VII DP-C8_Sistema della mobilità MEZZO PRIVATO L’accessibilità tramite mezzo privato su gomma è stata calcolata sulla base dei tempi statistici forniti dal servizio di calcolo dell’itinerario “ViaMichelin” ( www.viamichelin.it ), il quale restituisce oltre alla distanza della tratta stradale anche il tempo medio necessario per percorrere lo stesso. I dati così desunti sono stati successivamente trasferiti allo strato informativo dei Comuni della Regione 53 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Lombardia (rispettivamente nei campi “tempo” e “distanza”). Sebbene il valore riscontrato sia stato attribuito all’intera superficie comunale, si fa presente come il tempo medio ottenuto sia calcolato in riferimento al centro di ciascun Comune, e che tale generalizzazione è finalizzata unicamente a scopi rappresentativi. L’indagine è stata estesa entro la fascia oraria dei 60 minuti (con la sola eccezione dei principali capoluoghi di Provincia esterni a tale fascia, quali Milano, Pavia e Lecco), oltre la quale la varietà degli itinerari possibili rende arduo determinare l’effettiva tempistica (si considerino eventuali soste, preferenze di percorso ecc.). MEZZO PUBBLICO: AUTOBUS Per stimare il livello di accessibilità del territorio mediante l’utilizzo del servizio di modalità pubblica su gomma (autobus) si è fatto riferimento ai dati dichiarati dalla Regione Lombardia mediante il sito della “Direzione generale infrastrutture e mobilità” ( http://62.101.84.174/trl_index.htm ), attraverso il quale è possibile interrogare il database relativo alle linee ed agli orari di tutta la Regione. Come per il mezzo privato, il valore registrato per il centro del Comune è stato attribuito all’intera superficie comunale al fine di rendere rappresentabile il dato. Dal sito sopra menzionato sono stati ricavati i seguenti dati, successivamente attribuiti ai relativi campi dello strato informativo: “BUS_min” = tempo minimo necessario per raggiungere il centro del Comune mediante autobus; “BUS_max” = tempo massimo necessario per raggiungere il centro del Comune mediante autobus; “BUS_media” = tempo medio di percorrenza mediante autobus, calcolato come: (BUS_min + BUS_max)/ 2 54 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO “BUS_cambi” = numero di cambi di linea necessari per raggiungere il centro del Comune mediante autobus. MEZZO PUBBLICO: TRENO I tempi di percorrenza mediante mezzo pubblico su ferro sono stati infine calcolati sulla base degli orari forniti dal sito ufficiale di Trenitalia ( www.trenitalia.com ). E’ stato considerato il tempo minimo di percorrenza per raggiungere ciascuna delle stazioni, attribuendo il valore riscontrato allo shape puntuali delle fermate della rete ferroviaria. Dal momento che ben 3 stazioni risultano avere un’accessibilità piuttosto immediata dal comune di Milzano (Potevico, Verolanuova e Manerbio), si è scelto di prendere come riferimento quella più immediatamente raggiungibili attraverso il mezzo privato (sulla base dei calcoli precedentemente descritti), ovvero “Pontevico-Robecco”. 55 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA . Graf. 1 Percentuale del mezzo di trasporto utilizzato 56 QC 1 2.6. RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO SISTEMA URBANO II NAF (nucleo di antica formazione) ricomprende l'agglomerazione di antica formazione così come desumibile dalla cartografia del catasto napoleonico (1809), confermando sostanzialmente, le previsioni del P.R.G. vigente. Dimensionalmente il NAF occupa circa il 40,65% del tessuto complessivo residenziale. NUCLEO ANTICO Superficie PRG mq 162.974 PGT mq 162.223 DIFFERENZA mq 751 % sul TUC 19,15 19,06 0,09 % sul STC 1,91 1,91 0,01 % sul TUC 12,21 34,43 22,21 % sul STC 1,22 3,44 2,22 RESIDENZIALE DI RECENTE FORMAZIONE Superficie PRG mq 103.952 PGT mq 293.005 DIFFERENZA mq TESSUTO RESIDENZIALE (AREA MQ) dal P.R.G. 189.053 Nuclei antichi (Zona A1‐A2 ) 128.809 Tessuto urbano prevalentemente residenziale (Zona B1‐C del PRG) 316899 Totale tessuto urbanizzato residenziale 445.707 Totale superficie territorio comunale 8.512.251,94 Rapporto tessuto residenziale/superficie totale 5,24% Superfici urbanizzate per abitante SUPERFICIE URBANIZZATA RESIDENZIALE PER ABITANTE Totale tessuto urbanizzato residenziale – area mq. 445.707 Abitanti 2007 (al 31.12.2008) 1752 254,40 Rapporto (mq/abitante) I valori rilevati (cartograficamente), sugli insediamenti residenziali, sono alquanto significativi del livello qualitativo ma anche quantitativo raggiunto della volumetria e del numero di vani virtuali (vedi fonti dati ISTAT 2001) rispetto alla popolazione insediata. I caratteri degli edifici e delle abitazioni Nell' analisi sono stati utilizzati indicatori (dati ISTAT del 2001) volti a valutare la rispondenza del patrimonio abitativo alle necessità della popolazione, la vetustà del patrimonio edilizio e la consistenza e i caratteri di quello occupato. Una prima analisi è basata sulla suddivisione degli edifici per tipo di località abitativa. Di seguito vengono riportate alcune definizioni per meglio comprendere cosa si intende per centri abitati, nuclei abitati e case sparse: 57 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Centro abitato Aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità per la cui determinazione si assume un valore variabile intorno ai 70 metri, caratterizzato dall’esistenza di servizi od esercizi pubblici (scuola, ufficio pubblico, farmacia, negozio o simili) costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, e generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sono soliti concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, affari, approvvigionamento e simili, in modo da manifestare l’esistenza di una forma di vita sociale coordinata dal centro stesso. I luoghi di convegno turistico, i gruppi di villini, alberghi e simili destinati alla villeggiatura, abitati stagionalmente, sono considerati centri abitati temporanei, purché nel periodo dell’attività stagionale presentino i requisiti del centro. Nucleo abitato Località abitata, priva del luogo di raccolta che caratterizza il centro abitato, costituita da un gruppo di case contigue e vicine, con almeno cinque famiglie, con interposte strade, sentieri, piazze, aie, piccoli orti, piccoli incolti e simili, purché l’intervallo tra casa e casa non superi trenta metri e sia in ogni modo inferiore a quello intercorrente tra il nucleo stesso e la più vicina delle case manifestamente sparse. Il carattere di nucleo è riconosciuto anche: al gruppo di case, anche minimo, vicine tra loro, situate in zona montana, quando vi abitino almeno due famiglie e le condizioni della viabilità siano tali da rendere difficile e comunque non frequenti i rapporti con le altre località abitate (nucleo speciale montano); - all’aggregato di case (dirute o non dirute) in zona montana, già sede di numerosa popolazione ed ora completamente o parzialmente disabitato a causa dello spopolamento montano (nucleo speciale montano già nucleo ora spopolato); - ai fabbricati di aziende agricole e zootecniche noti nelle diverse regioni con varie denominazioni anche se costituiti da un solo edificio, purché il numero di famiglie in esso abitanti non sia inferiore a cinque (nucleo speciale azienda agricola e/o zootecnica); - ai conventi, case di cura, colonie climatiche e sanatoriali, orfanotrofi, case di correzione e scuole convitto situati in aperta campagna, anche se abbiano laboratori, servizi ed esercizi interni (nucleo speciale convento, casa di cura, ecc.); - agli edifici distanti da centri e nuclei abitati, nei quali esistono servizi od esercizi pubblici (stazione ferroviaria, centrale idroelettrica, spaccio, chiesa, ecc.) purché negli stessi o nelle eventuali case prossime, da comprendere nel nucleo, vi abitino almeno due famiglie (nucleo speciale stazione ferroviaria, centrale idroelettrica, ecc.); - agli insediamenti residenziali con popolazione non stabile, occupati, stagionalmente a scopo di villeggiatura, di cura, ecc., con almeno 10 abitazioni; (nucleo speciale insediamento residenziale con popolazione non stabile ). Case sparse Case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato. Tavola: Numero di edifici per tipo di località abitate ‐ Brescia (dettaglio comunale) ‐ Censimento 2001. COMUNI Tipo di località abitate Centri abitati Nuclei Case Totale 58 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO abitati sparse 380 0 11 391 211248 11472 19480 242200 Milzano Provincia di Brescia 380 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Centri abitati 0 11 Nuclei abitati Case sparse Milzano Di seguito vengono date alcune note per meglio comprendere cosa si intende per edificio e per abitazione: Edificio Si intende per edificio una costruzione: di regola di concezione ed esecuzione unitaria; - dotata di una propria struttura indipendente; - contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all'abitazione e/o alla produzione di beni e/o di servizi, con le eventuali relative pertinenze; - delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; - dotata di almeno un accesso dall'esterno. Abitazione Alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e vani accessori): costruito con quei requisiti che lo rendono adatto ad essere dimora stabile di una o più persone, anche nel caso in cui una parte sia adibita ad ufficio (studio professionale, ecc.); - dotato di almeno un accesso indipendente dall'esterno (strada, cortile, ecc.), che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni, o da spazi di disimpegno comune (pianerottoli, ballatoi, terrazze, ecc.); - separato da altre unità abitative da pareti; - inserito in un edificio. 59 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA ISTAT 20 001 n° edifici Milzano TOTALE‐ MEDIA PROVINCIA A n° edifici ad uso abitativ o 391 1 329 0 213.820 242.200 n° abitazioni n°sta difici in ed nze ad u uso abitativo n° di stanze per abitazio ne 586 2.916 4,96 2.177 .157 4,19 51 19.692 superf icie (mq) supeer mq. per ficiee delle superfic occupante med di abitazi ie (mq) in a oni delle abitazioni (mq) occup abitazio occupate dellee ate da ni da persone abitaz perso residenti ioni ne reside nti 6,9 58.77 106 39,79 544 4 58.773 2 3 n° abitaz ioni occup ate da perso ne resid enti 433.8 8 75 5 49.890. 432 9 96 39,46 superffici e med dia (mq) delle abitazio ni occupat e da ne person resident i n° di occupanti per stanza in abitazione occupata da persone residenti 39,,79 1,96 6 100 1 0,58 8 43.33 3.948 Di seguito s veng gono riporta ati i dati (IST TAT 2001) degli d edifici suddivisi s per tipologia di d utilizzo (utilizzati – non utilizzati). Tav vola: Edifici per tipologia di d utilizzo - Brrescia (dettag glio comunale) - Censimento 2001. Tipologia di d utilizzo COM MUNI Utilizzati Prov vincia di Bres scia 17 7108 Milzano o Non utilizzati 373 To otale 18 391 5% utilizzatii 95% non utiliizzati Tavola: Edifici ad d uso abitativo o per epoca di ccostruzione ‐ Brrescia (dettagliio comunale) ‐ Censimento 20 001. Epocca di costruzione Dal Dal Dopo COMUNI Prima d del Dal 1919 9 al Dal 1946 Dal 1982 al 1962 al 1972 al T il Totale 1919 19 945 al 1961 991 19 1971 1 1981 1991 M Milzano 7 72 62 40 27 48 34 46 329 60 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO ed difici ad usso abitativvo per epo oca di cosstruzione M Milzano prim ma del 1919 dal 1919 al 1945 14% 22% dal 1946 al 1961 10% dal 1962 al 1971 1 15% 19% dal 1972 al 1981 dal 1982 al 1991 8% % 12 2% dop po il 1991 Nello specifico per Milzano, M si pu uò notare ch he la costruz zione della maggior m parte e del patrimonio edilizio risale r a prima del 1919. Buona la risponde enza tra pa atrimonio edilizio e ne ecessità de ella popolaz zione: infattti, il rapporto o tra le abita azioni occupa ate da reside enti (570) e le e famiglie (555) è quasi a allineato. POPOLA AZIONE – FAMIGLIE E ABITAZIONI – ANNO 20 001 (2) 570 62 2 totale da componenti per famiglia 2,67 altre abitazioni abitazioni altre (2) 555 Abitazionii occupate residenti Milzano o 1487 numero Popolazione Famiglie 632 abitaziioni occupate daa non residenti e abitazioni non n occupate Dati ISTAT Dalla co omparazione dei dati di cui soprra, con una popolazione e al 2009 di 1.752 reside enti, emerge un indice e (stanze/p popolazione) pari a 2,08 stanze e/abitante, con un indic ce di affollamento (stanze e occupate/p popolazione residente) pari a 1,62. Dai datti planovolu umetrici callcolati carto ograficamente sui com mparti aven nti destinazione residenz ziale nel PRG G vigente, cio oè le zone RC1 del P.G.T T., si ottiene una volume etria residenz ziale pari a circa mc. 1.04 44.083 che già g al netto degli edifici destinati a servizi, ma comprensiv vo di tutti i co orpi accessori, comporta a un dato volumetrico pe er abitante teorico t di 33 33 mc./ab. e che quindi su upera il para ametro di cui alla LR n. 1/2001 1 (1 abitante = 150 0 mc = n. 1 s stanza). che l’equiva Appare significativo s alenza di 15 50 mc/ab. no on è più atte endibile nella fattispecie e del Comune e di Milzano. Infatti tale dato d reale (c calcolato com mprensivo dei comparti attuati del PRG) P induce ad a aumentarre prudenzia almente l’equ uivalenza a 200 mc./ab. che più si avvicina al dato d volumettrico generale sopradettto ( 333 mc c./ab.). Tale dato rispon nde, peraltro o, al trend delle d nuove esigenze e qu ualitative de ell’abitare ch he denotano o una costa ante crescitta in termin ni di 61 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA superfici degli alloggi rispetto il numero di abitanti e al costante aumento delle famiglie insediabili. TESSUTO PRODUTTIVO Il tessuto produttivo di Milzano si presenta principalmente collocato a sud della sp 64, un’altra realtà produttiva di dimensioni minori giovane è riconducibile a nord del centro abitato dove vi è una reale necessità di espansione. Il PGT pone per l’area produttiva l’obiettivo di un ridisegno che raggruppi le attività nell’area di espansione a sud della strada provinciale “SP 64” disincentivando, in area urbana la frammistione di attività produttive all’interno dei tessuti residenziali che porterebbero al protrarsi di condizioni di generazione di odori, rumori e polveri, tutti fenomeni incompatibili con la residenza. Area produttiva a sud. Area produttiva a nord In merito al tessuto polifunzionale sono definiti i seguenti rapporti di occupazione di suolo e di dotazione abitante: TESSUTO POLIFUNZIONALE (AREA MQ) dal P.R.G. Tessuto produttivo/commerciale (zona D1‐D2) 200.037,28 Totale superficie territorio comunale 8.512.251,94 Rapporto produttivo/commerciale /superficie totale 2,34% SUPERFICIE URBANIZZATA POLIFUNZIONALE/ABITANTE Tessuto produttivo/commerciale (zona D1‐D2) 200.037,28 Abitanti 2007 (al 31.12.2009) 1771 Rapporto produttivo/commerciale (mq/abitante) 112 NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE Fin dalla sua comparsa sulla terra l’uomo ha plasmato e modificato il territorio, proiettandovi le proprie speranze, le proprie tensioni spirituali e civili, accumulandovi i segni dei propri processi di trasformazione. Prendere coscienza che il territorio è già occupato, che non è un vuoto bensì un “tutto pieno” storico e materico e che le sue progressive stratificazioni ne danno l’età - 62 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO come un albero - significa riconoscersi inseriti in questo processo in quanto appartenenti a nostra volta ad un preciso ed irripetibile “strato geoarcheologico”. Etimologicamente il termine “paesaggio” deriva da “paese”, dal latino classico “pagus” (villaggio), cioè parte di territorio naturale colonizzato dall’uomo. In questo senso il termine “paesaggio” introduce la nozione di “storia”; il paesaggio attuale è la somma di tutti i paesaggi, naturali e antropizzati, del passato: esso è “la forma che l’uomo coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale”. Preludio fondamentale per la tutela è la conoscenza dei siti sui quali intervenire, al fine di comprendere le componenti costruttive del paesaggio storico e lo stato attuale della sua conservazione. Altro passaggio fondamentale è la costruzione di un consenso diffuso sull’opportunità della conservazione del paesaggio naturale ed antropizzato, esaltandone non solo il valore storico e culturale ma pure quello economico. L’insieme di queste operazioni può costituire un importante punto di svolta nella pianificazione della tutela paesistica: non più sola salvaguardia passiva di aree valutate in un’ottica puramente visuale, ma anche conservazione e manutenzione appropriata degli elementi costitutivi il paesaggio inteso come paesaggio “costruito”. Allo stesso modo la tutela dei centri e dei nuclei storici è finalizzata alla conservazione e trasmissione degli organismi nel loro complesso. E non esiste salvaguardia efficace senza adeguata conoscenza dei siti sui quali intervenire, al fine di comprendere le componenti costruttive storiche e la stato attuale dei luoghi. Le successive azioni di tutela saranno definite in seguito ad una attenta lettura dei caratteri e degli elementi connotativi, del sistema di relazioni, dei rapporti visivi e strutturali tra le diverse parti di un medesimo nucleo e tra questo e il suo territorio. Le pagine che seguono ripercorrono brevemente la vicenda storica di Milzano, senza pretesa di completezza esse intendono focalizzare l’attenzione sul disegno della forma urbana, quale esito di una secolare storia civile, artistica e culturale; partendo dal presupposto che è irrinunciabile la conservazione e valorizzazione di quel carattere del luogo di antica concezione romana che è il “genius loci, lo spirito guardiano che dà vita a popoli e luoghi, li accompagna dalla nascita alla morte, determina la loro fattura e la loro essenza”. Cenni storici generali Non sono molti nella toponomastica bresciana i nomi duplicati nella forma diminutiva o accrescitiva e quelli duplicati nell’indicazione geografica. Appartengono a questa categoria Milzano e Milzanello che si trovano ambedue sulle sponde del fiume Mella sulla sponda destra alla confluenza del torrente Lusignolo col Mellala bella borgata di Milzano, sulla sponda sinistra del Mella le verdeggianti praterie di Milzanello. Il nome comune di Mulzano, nome ora scomparso, venne trasformato poi in Mosio, le Muse, ex terreni 63 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA paludosi e lamivi che si denominano appunto lamosi. Siamo nel territorio bonificato dai monaci della vicina Badìa di Leno, a Milzano la Badìa aveva costituito un priorato denominato S. Maria di Muriatica o Muradega. Il priorato era una piccola comunità di almeno tre monaci dislocata dal monastero centrale delle sue vaste possidenze rurali dove era necessaria la presenza di elementi direttivi e l’assistenza religiosa ai dipendenti. All’opera intelligente e provvidenziale di queste nobili famiglie deve Milzano la sua redenzione agraria. Lentamente sono scomparse le lame, le muse o acquitrini, che avevano determinato anche il culto locale di S. Biagio, il noto vescovo orientale invocato contro le malattie della gola. A questo santo venne dedicata nel cinquecento l’attuale chiesa parrocchiale. Milza nello costituì pure un feudo della Badìa di Leno, nei diplomi imperiali che la riguardano è sempre accennato il nome di Breda d’Ale che è vicinissima a Milzanello. Il territorio ora tutto bonificato è costituito dai terrazzi del Mella. Una buona parte di esso verso Manerbio è denominato il Cereto, appartenente alla famiglia della famosa Laura Cereto. Il restante fu infeudato alla nobile famiglia Testa che proveniva dal feudo pure leonense di Verolavecchia. I Testa costituirono la dote beneficiaria della chiesa di S. Michele facendola erigere in parrocchia con la riserva del giuspatronato, che passò poi nei loro successori. La storia di Milzano evidenzia poi per alcuni secoli un notevole appiattimento poiché gestita unicamente da alcuni grossi proprietari che non conducono direttamente i terreni ad eccezione dei Sala e dei Fossati, ma che sfruttano l’istinto di sopravvivenza dei pochi residenti. Verso la fine del XVIII secolo, poco prima dell’invasione napoleonica, Milzano possedeva solo 4 aziende, di scarsa produttività poiché esposte alla siccità od allo straripamento del Mella, come dimostra una relazione dell’ispettore veneto Zonin nel 1783. Ogni azienda oltre alla casa padronale aveva le misere e malsane abitazioni dei contadini, un’enorme aia, alcuni barchessali, stalle basse ed umide, scarsamente areate, destinate anche al riposo notturno del personale. Solo con la grande bonifica della seconda metà del XIX secolo si assiste ad un netto miglioramento nella tecnica della conduzione dei campi e nella situazione igienico sanitaria degli abitanti. In seguito a questa riforma l’economia di Milzano assume una dimensione completamente nuova e l’aspetto demografico del paese fa un notevole passo avanti, come si può costatare mettendo a confronto le relazioni vescovili Il sistema urbano: l’evoluzione del costruito La lettura dell’evoluzione del costruito è un’operazione che, rappresentando i processi di crescita avvenuti in uno specifico arco temporale, permette di cogliere le linee ordinatrici dei processi di sviluppo, i capisaldi urbani che hanno costituito un riferimento alla crescita della città, i margini che si sono consolidati, arrivando a definire l’immagine complessiva dei nuclei abitati e dei sistemi insediativi. I risultati di questa analisi orienteranno da un lato le scelte di strategia contenute nel Documento di Piano, contribuendo a riconoscere le valenze storiche dell’insediamento comunale, a comprendere le regole insediative che hanno portato lo stratificarsi delle forme insediative che oggi leggiamo come consolidate e a definire un suo possibile sviluppo. Questo permetterà, in fase di definizione del Piano delle Regole, di individuare le aree da considerare consolidate ovvero leggibili come ordinate da regole insediative riconoscibili, quelle di cui è auspicabile una riqualificazione ovvero per cui risulta possibile prevedere interventi di riformulazione dell’assetto insediativo. 64 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO ografia anticca La carto Brescia era, in quell periodo, so otto la domiinazione ven neziana. A termine t del loro mandato, i Rettori, Capitani e Podestà, do ovevano rife erire per iscritto, al Sen nato della R Repubblica, sulla s ne del loro rettorato e le relazioni contenevan no notizie generali d’intteresse politico, situazion economico, statistico e militare. Il Podestà Giovanni G Da Lezze, oltre alla relazion ne intraprese e un compito molto più poderoso occ cupandosi de ella redazion ne del Catasttico. Amminis strativamentte il territo orio si divid deva, complessivamente e, in dicia annove qua adre: ciascuna a comprende eva i comuni rurali, con amministraz a zione civile distinta d dalla città di Bres scia. Non face evano parte del territorio i luoghi separati (le valli, v la Rivie era del Gard da, le fortezz ze ai confini) che si regge evano - in tu utto o in partte – autonom mamente e neppure n le te erre esenti, cioè le terre ancora giurrisdizionalme ente rette da d nobili fam miglie di feu udatari quali i Martineng go, i Gambara e gli Avoga adro. Di ogni comune il Catastico C offfre una desc crizione accu urata di ordine geografiico, topografico, dettaglia ando l’entità numerica degli abita anti, i nom mi delle prin ncipali famig glie cittadin ne e contadin ne, le occup pazioni prev valenti, le atttività econo omiche più sviluppate, gli ordinam menti amminis strativi, le qu ualità delle terre t ed i principali prod dotti agricoli,, l’entità num merica di bo ovini, equini, ovini o e tutta una serie dii altre notizie e fonte preziosa ed interressante ritrratto della re ealtà brescian na nei primi anni a del Seic cento. CARTA DEEL TERRITORIO O BRESCIANO ALLEGATA ALL C ATASTICO D DEL P ROVVED ITORE G. D A L EZZE , 1610 CARTA DEL TERRRITORIO BRESCCIANO, SECON NDA METÀ DEL XV SECOLO ‐ PARTICOLAR RE Vengono o di seguito allegate alcune mappe e antiche, che c consentono la lettu ura del territtorio brescian no, 65 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA CAR RTA DELLA REG GIONE LOMBA ARDA , PRIMA METÀ DEL XV V SECOLO TERRITORIO DI BRESCIA ET C REMA, RIEDIZIONE DELL’ OM MONIMA TAVO OLA DI G IOVA ANNI A NTONIO O MAGINI, DA NOVUS ATLAS ED DITO DA I OAN NNES I ANSSON NIUS , A MSTER RDAM , 1657‐‐1659(T OTALLE ) CARTA DEGLI ASTRONOMI DI BREDA 66 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO o e legenda Cartiglio La Carta ta Topografi fica del Reg gno Lombard rdo-Veneto, detta Carta a degli Astro ronomi di Brera, Br pubblica ata nel 183 33 è stata interpretata secondo le categorie e usuali dei manufatti che accompa agnano la prresenza uma ana sul territtorio (viabilittà principale e secondariia, centri urb bani, chiese, canali…), c ma a fornisce an nche interess santi annota azioni circa l’’uso del suollo. Con parrticolare rife erimento alla a porzione relativa r al territorio t com munale di M Milzano, l’an nalisi della Ca arta, comparrata con gli altri docume enti storici, consente la lettura delle e trasformaz zioni del territtorio negli ultimi due sec coli, valutando permanenze e trasformazioni. Ad integ grazione de el precedente paragraffo dedicato alla cartog grafia storic ca del territtorio brescian no, risulta ne ecessario un breve cenno riferito ai catasti c storic ci (Regno Lombardo Ven neto, 1884 e Regno d’Ita alia), deposittati presso l’Archivio di Stato di Brescia e rec cepiti dall’uffficio tecnico comunale, con c il duplice proposito di supportare le scelte progettuali ad una scala di maggiorr dettaglio e consentire il confronto con c le fonti. Con rife erimento al territorio di d nostro in nteresse ve engono di seguito s alleg gati gli esttratti cartogra afici riferiti alle a mappe dei d catasti storici s (Regno Napoleoniico, 1809; R Regno Lomba ardo Veneto, 1852 e Regn no d’Italia, 1898), 1 depos sitati presso l’Archivio di Stato di Bre escia. Procedendo in ordin ne cronologic co, la lettura a inizia dal catasto c Napo oleonico (1809) del Com mune no. di Milzan FIG. 1 –MAPPPA CATASTO NAPO OLEONICO COMUNEE DI MILZANO – TERRITORIO ARCHIVIO DI STATO DI BRESCIA. 67 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 2.7. SISTEMA PAESAGGIO Il quadro conoscitivo del paesaggio è per sua definizione unico e in continua evoluzione e aggiornamento, le componenti del PGT (Documento di piano, Piano dei Servizi, Piano delle regole), fanno riferimento ad esso per verificare le scelte di piano o definire meglio l’impostazione della disciplina degli interventi, ne integrano nel tempo i contenuti e lo assumono quale riferimento per la gestione del piano e degli interventi sul territorio. L’approccio integrato e complessivo del paesaggio richiede che vengano presi in considerazione i diversi aspetti che connotano un paesaggio dal punto di vista della sua costruzione storica, della funzionalità ecologica, della coerenza morfologica e della percezione sociale. I sistemi e loro componenti o specifici siti o elementi come, peraltro, indicati alla lett. b) del comma 1 dell’art. 8 della L.R. n. 12/2005 e s.m.i., non sono da considerarsi quindi esaustivi di una lettura delle valenze e componenti paesaggistiche del territorio comunale. Le informazioni raccolte e gli elementi significativi rilevati sono riportati in una “CARTA DEL PAESAGGIO”, il cui compito è raccogliere in forma organica tutte le indicazioni, acquisite nella fase ricognitiva, attinenti alla qualità e alle condizioni del paesaggio nelle sue diverse componenti. La Carta del paesaggio è composta dalla presente Relazione nella parte riferita al quadro conoscitivo e di analisi, contenente il Repertorio dei beni vincolati e, cartograficamente, dalla Carta della sensibilità paesaggistica (che individua sul territorio le classi di sensibilità) e sarà, inoltre, accompagnata, nel Piano delle regole, dalla Normativa di indirizzo ai fini della tutela del paesaggio. Nel corso del tempo i concetti di paesaggio e di tutela hanno registrato una evoluzione significativa. Il termine “paesaggio” ha conosciuto un progressivo arricchimento di significato, già alla fine degli anni trenta designava ambiti individuati secondo un’accezione elitaria e fortemente selettiva (bellezze individue) e successivamente si è confrontato con la componente ambientale e la percezione culturale. Per paesaggio si intende “una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni” (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Tale definizione tiene conto dell’idea che i paesaggi evolvono col tempo per l’effetto di forze naturali e per l’azione dell’uomo e sottolinea che il paesaggio forma un insieme di elementi naturali e culturali che vengono considerati simultaneamente. Sulla scorta delle norme sopra richiamate, i caratteri fondamentali del concetto di paesaggio sono così individuati : il contenuto percettivo, in quanto il paesaggio è comunque strettamente connesso con il dato visuale, con “l’aspetto” del territorio; - la complessità dell’insieme, in quanto non è solo la pregevolezza intrinseca dei singoli componenti ad essere considerata, ma il loro comporsi e configurarsi che conferisce a quanto percepito una forma riconoscibile che caratterizza i paesaggi; - il valore estetico-culturale, in quanto alla forma così individuata è attribuita una significatività e una capacità di evocare “valori estetici e tradizionali” rappresentativi dell’identità culturale di una comunità. 68 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Per tutela del paesaggio oggi si intende il governo delle sue trasformazioni dovute all’intervento dell’uomo o agli eventi naturali, ivi compreso il progressivo decadimento delle componenti antropiche e biotiche del territorio causato dal trascorrere del tempo e dall’abbandono degli usi e delle pratiche che lo avevano determinato. La tutela del paesaggio si attua non solo attraverso la tutela e qualificazione del singolo bene, ma anche la tutela e qualificazione del suo contesto, inteso come spazio necessario alla sopravvivenza, alla sua identificabilità e alla sua leggibilità. La tutela e la qualificazione dovranno quindi esprimersi in forme diverse: in rapporto ai caratteri della trasformazione proposta ed in relazione al “grado” di sensibilità del paesaggio. Le Amministrazioni Comunali sono chiamate a governare responsabilmente le trasformazioni locali del paesaggio, inteso nella sua accezione più ampia di bene collettivo che supera visioni puntuali e localistiche. Compito affidato ad uno strumento a valenza paesistica di maggiore dettaglio alla scala comunale quale il Piano di Governo del Territorio di cui alla L.R. n. 12/2005. Al piano urbanistico comunale si affiancano, in quanto vigenti, le norme contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.lgs n. 42/2004 (Codice); e la DGR 8.11.2002, n. 11045 “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” (che conserva validità ai sensi dell’art. 102 della L.R. 12/2005 nelle more di approvazione del Piano Territoriale Regionale-PTR); il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Brescia approvato nel 2004; i “Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici in attuazione della LR 12/2005”, approvati con DGR 15.3.2006, n. 2121, nonché, in ambito europeo, la Convenzione del Paesaggio come recepita e ratificata con Legge 9.1.2006, n. 14. Sono riconosciute e assunte le seguenti finalità e principi di cui all’art. 1 delle NTA del PTPR : la conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia, attraverso il controllo dei processi di trasformazione, finalizzato alla tutela delle preesistenze e dei relativi contesti; - il miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; - la diffusione della consapevolezza dei valori paesistici e la loro fruizione da parte dei cittadini. Il PTPR riconosce all’intero territorio regionale valore paesaggistico e l’azione di tutela e valorizzazione viene esercitata sia per gli ambiti assoggettati a specifica tutela paesaggistica che per le rimanenti porzioni del territorio. Nelle porzioni di territorio comunale assoggettate a specifica tutela, individuati nel Repertorio dei beni vincolati, in base agli art. 136 e 142 del D.Lgs 42/2004, la valutazione di compatibilità dei progetti di trasformazione è effettuata, sulla base dei criteri di cui alla DGR 2121/2006, con riferimento alla classe di sensibilità attribuita al sito e tenuto conto delle motivazioni del vincolo, e si conclude con l’autorizzazione paesaggistica, atto autonomo e preliminare del permesso di costruire o denuncia di inizio attività. Nelle restanti porzioni di territorio comunale, la salvaguardia del paesaggio viene esercitata, attraverso la metodologia di cui alla DGR n. 11045/2002 (PTPR), tenendo conto delle eventuali prescrizioni del PTCP o dei parchi, nonché del PGT, mediante determinazione dell’impatto paesistico dei progetti attraverso la classe di sensibilità del sito con il grado di incidenza del progetto. Questo esame non da luogo ad un atto amministrativo autonomo ma costituisce una fase interna al procedimento di emissione del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività. 69 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Come stabilito dall’art. 29 delle NTA del PTPR, tutti i progetti il cui impatto paesistico risulti superiore alla soglia di rilevanza, stabilita con i criteri di cui alla DGR 11045/2002, debbono essere corredati da una specifica relazione paesistica, con i contenuti precisati dalla suddetta deliberazione. L’esame paesistico del progetto si conclude con la valutazione di merito : il giudizio di impatto paesistico. Pertanto tutti i progetti con impatto superiore alla soglia di rilevanza devono essere esaminati e valutati, con il parere della Commissione per il paesaggio di cui all’art. 148 del D.Lgs 42/2004 e art. 81 della L.R. 12/2005, in riferimento alla loro capacità di inserimento nel contesto. Non sono soggetti alla suddetta disciplina gli interventi di cui all’art. 149 del D.Lgs 42/2004, in particolare gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici. L’individuazione delle classi di sensibilità del sito è contenuta nella Carta della sensibilità del paesaggio. IL REPERTORIO DEI BENI VINCOLATI Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi dell’art.10 comma 1 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ha individuato con nota del 23 settembre 2008 i beni immobili di interesse storico artistico situati nel territorio del Comune di Milzano, qui di seguito integrati con ulteriori decreti di vincolo paesaggistico (dichiarazione di notevole interesse che complessivamente riguardano l’intero territorio comunale): DENOMINAZIONE VINCOLO DECRETATO 1 Edificio in via Mameli (ex ricovero) D.M. 29/01/2007 2 Palazzo Soldi (ex Fossati) in via F.lli Bandiera D.M. 18/12/1937 3 Palazzo Brunelli (ex Udeschini) con Giardino e Brolo in via F.lli D.M. 06/04/1995 Bandiera 4 Cascina in via S. Michele D.M. 15/06/1996 5 Scuola dell’infanzia in via Roma n.10 D.M. 28/11/2007 La Provincia, nell’Allegato II alle N.T.A. del P.T.C.P. “Il sistema del paesaggio dei beni storici – Repertorio dei Beni Storico Artistico Culturali della Provincia di Brescia”, integra l’elenco suddetto con i seguenti edifici: DENOMINAZIONE VINCOLO VINCOLO EX DECRETATO LEGGE(Dlgs 42 LATI 1 Pal.zzo Soldi ex pal.zzo Fossati via F.lli Bandiera 2 Palazzo Brunelli gia' Udeschini con giardino e brolo via f.lli SEGNA PROPRIETA' del 2004 art. NEL 10 c.1‐4‐5) PTCP privata privata D.M.18/12/1937 70 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Bandiera D.M.06/04/1995 3 Cascina, via S.Michele comunale art.5 comunale via art.4 Provincia di Bs 6 Torre Civica art.4 x comunale 7 Chiesa S. Biagio x 8 Edificio via C. Battisti,4 x (pal.zzo x comunale D.M.15/06/1996 4 Centro Diurno Sacra Famiglia per anziani Ex Ricovero 5 Ex Casa Cantoniera Provinciale 9 Pal.zzo comunale Micheletti) Di seguito si riporta il riepilogo dell’elenco dei beni vincolati : ELENCO BENI VINCOLATI DENOMINAZIONE VINCOLO DECRETATO (Dlgs 42 del 2004 ) VINCOLO EX LEGE SEGNALATI NEL PTCP (Dlgs 42 del 2004 art. 10 c.1‐4‐5) 1 Edificio in via Mameli (ex ricovero) D.M. 29/01/2007 x 2 Palazzo Soldi (ex Fossati) in via F.lli Bandiera D.M. 18/12/1937 3 Palazzo Brunelli (ex Udeschini) con Giardino e D.M. 06/04/1995 Brolo in via F.lli Bandiera 4 Cascina in via S. Michele D.M. 15/06/1996 5 Scuola dell’infanzia in via Roma n.10 D.M. 28/11/2007 6 Ex Casa Cantoniera via Provinciale x 7 Torre Civica x x 8 Chiesa S. Biagio x 9 Edificio via C. Battisti,4 x Pal.zzo comunale (pal.zzo Micheletti) x 10 Inoltre sono tutelati ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D.Lgs. 42/2004 anche tutti i beni mobili e immobili di proprietà di Enti pubblici o privati senza scopo di lucro, che abbiano più di settant’anni di vita dei quali non sia stata eseguita la “verifica dell’interesse culturale ai sensi dell’art. 12 del citato Decreto Legislativo”. 71 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA LE INDICAZIONI PAESISTICHE DEL PTCP Il P.T.C.P. individua alla Tav.2 – Tavola Paesistica le risorse paesistiche che concorrono a determinare l’immagine e l’identità provinciale. Sono qui evidenziate, in forma areale, puntuale e lineare, le componenti fisico-naturali, storico-culturali, insediative recenti, nonché percettive, che, interagendo reciprocamente, connotano i vari paesaggi provinciali. Obiettivi del P.T.C.P. sono: 1) riconoscimento dei valori e dei beni paesistici, sia singolarmente che come sistema o interrelazione fra essi; 2) l’assunzione di detti valori e beni come fattori qualificanti e fondamentali nelle trasformazioni territoriali; 3) la tutela degli stessi; 4) la diffusione della consapevolezza di detti valori; 5) il miglioramento della qualità del paesaggio in generale anche attraverso gli interventi di trasformazione delle parti attualmente degradate. Il P.T.C.P. nella suddetta tavola individua le componenti dei vari paesaggi in cui si articola il territorio provinciale, identificate in relazione ai caratteri fisici naturali e storico culturali, per ognuna delle quali detta disposizioni di tutela all’Allegato I. È previsto che i comuni integrino il loro strumento urbanistico con uno studio paesistico di dettaglio, esteso all’intero territorio comunale, al fine di poter verificare la compatibilità paesistica delle scelte urbanistiche, il quale predisponga definizioni e indirizzi di tutela di maggior dettaglio al fine di creare i presupposti per un forte recupero dell’identità paesistica locale e al contempo superare la cronica separatezza tra pianificazione paesistica e pianificazione urbanistica. Lo studio paesistico di dettaglio alla scala comunale è stato redatto in riferimento alle componenti delle unità paesistiche evidenziate nell’analisi paesistica del P.T.C.P. (Tav.2) e ai loro caratteri identificativi, nonché elementi di criticità e indirizzi di tutela riportati nell’Allegato I, alle N.T.A. “Il sistema del paesaggio dei beni storici – disciplina per la tutela e la valorizzazione delle componenti del paesaggio della Provincia di Brescia” integrando l’elenco della Provincia con le indicazione contenute nella D.G.R. N.8/2121 “Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici in attuazione della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12” e, nel dettaglio, nell’Allegato B “Schede degli elementi costitutivi del paesaggio”. Tali componenti sono raggruppate in quanto connotative del paesaggio fisico e naturale, del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale, del paesaggio storico-culturale, del paesaggio urbano, della rilevanza paesistica, della criticità e del degrado che connotano il territorio comunale preso in esame. Per Milzano sono state riconosciute le componenti del sistema: I. geomorfologico e naturalistico II. Componenti del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale III. Componenti del sistema antropico: caratteri identificativi, elementi di criticità e indirizzi di tutela con riferimento alle classi di paesaggio IV. Componenti del paesaggio urbano V. Ambiti di criticita’ e degrado del paesaggio: caratteri identificativi, elementi di criticita’ e indirizzi di tutela VI. Componenti identificative, percettive e valorizzative del paesaggio 72 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Per ciascuna componente vengono descritti all’interno della normativa del paesaggio del piano delle regole: 1) i caratteri identificativi (descrizione e/o sottoclassificazione) 2) gli elementi di criticità. 3) gli indirizzi di tutela, con riferimento alle classi di paesaggio e agli obbiettivi da perseguire: − per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione del ruolo paesistico originario; − per un utilizzo agricolo rispettoso dei valori paesistici; − per il corretto inserimento degli interventi infrastrutturali a rete (esistenti e di nuovo impianto); − per il recupero di un corretto inserimento paesistico dei manufatti edilizi isolati esistenti; − per un corretto inserimento paesistico dei nuovi manufatti edilizi isolati; − per uno sviluppo paesisticamente sostenibile dei nuclei abitati. Sono state quindi, per ciascuna macro‐componente, individuate nel dettaglio : COMPONENTI DEL SISTEMA GEOMORFOLOGICO E NATURALISTICO - Corpi idrici principali e secondari - Aree di rispetto dei corsi d’acqua principali - Aree adiacenti ai corpi idrici principali - Terrazzi naturali - Boschi di latifoglie - Vegetazione arbustiva e dei cespuglieti - Vegetazione dei greti e dei detriti - Ambiti di particolare rilevanza naturalistica e geomorfologica - PLIS Parco del Basso Mella COMPONENTI DEL PAESAGGIO AGRARIO E DELL’ANTROPIZZAZIONE COLTURALE - Seminativi e prati in rotazione Aree agricole di valenza paesistica Pozzi Fasce di contesto alla rete idrica artificiale COMPONENTI DEL PAESAGGIO STORICO CULTURALE: CARATTERI IDENTIFICATIVI, ELEMENTI DI CRITICITÀ E INDIRIZZI DI TUTELA CON RIFERIMENTO ALLE CLASSI DI PAESAGGIO - rete stradale storica principale e secondaria - architetture e manufatti storici puntuali Testimonianze estensive dell’antica centuriazione COMPONENTI DEL PAESAGGIO URBANO - centri e nuclei storici - aree edificate ed impegnate da p.r.g. vigenti materiali ed elementi costruttivi 73 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA AMBITI DI CRITICITA’ E DEGRADO DEL PAESAGGIO: CARATTERI IDENTIFICATIVI, ELEMENTI DI CRITICITA’ E INDIRIZZI DI TUTELA - ambiti degradati elettrodotti e metanodotti viabilita’ non storica esistente, in costruzione e di progetto allevamento di tipo intensivo COMPONENTI IDENTIFICATIVE, PERCETTIVE E VALORIZZATIVE DEL PAESAGGIO - ambiti di elevato valore percettivo, connotati dalla presenza congiunta di fattori fisico ambientali e storico culturali che ne determinano la qualità nell’insieme. tali ambiti svolgono un ruolo essenziale per la riconoscibilità del sistema dei beni storico – culturali e delle permanenze insediative, nonché per la salvaguardia di quadri paesistici d’elevata significatività - Itinerari di fruizione paesistica La “Carta del paesaggio” di Milzano individua di conseguenza la sensibilità paesistica dei luoghi in relazione alle componenti del paesaggio (cfr. D.G.R. 11045 del 8/11/2002 in merito alle linee guida per l’esame paesistico dei progetti). In questi termini, la Carta consiste in un “Piano Paesistico Comunale” che diventa componente essenziale della pianificazione urbanistica, strumento preventivo di controllo in ordine alle destinazioni d’uso e alle modalità di intervento, onde garantire che le trasformazioni siano operate con il massimo rispetto o meglio in assonanza con le configurazioni geomorfologiche, fisicoambientali e con le preesistenze insediative, nell’obiettivo di una forma globale della struttura urbana non dissipata ma viceversa fortemente connotata . 74 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO LA “Carta delle rilevanze” ci permette di individuare le aree di intervento di particolare complessità e fraglità paesistica che, serviranno alla costruzione della Carta delle sensibilità paesistiche, tavola fondamentale in caso di utilizzo della pianificazione attuativa, in quanto quei piani attuativi che, per la particolare fragilità delle aree di intervento, sia per l’adiacenza ai centri e nuclei storici o preesistenze, sia per i valori percettivi d’insieme o per le particolari caratteristiche fisico-ambientali, dovranno essere corredati da specifici elaborati di analisi paesistica estesi anche alle aree limitrofe a quelle interessate da trasformazione urbanistica, così da poter valutare la coerenza dell’intervento in relazione al contesto. Tali elaborati integrativi dovranno: a) rappresentare in scala adeguata la situazione morfologica, naturalistica, insediativa di valore storico-ambientale o di recente impianto del contesto territoriale costituito dalle aree limitrofe a quella oggetto dell’intervento, contenute entro coni visuali significativi; b) consentire, mediante sistemi rappresentativi anche non convenzionali (fotomontaggi e simili) redatti in scala adeguata, la preventiva verifica d’impatto che le previsioni di 75 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA intervento avrebbero nell’ambiente circostante al fine di dimostrare che l’intervento si pone in situazione di compatibilità con il sistema delle preesistenze; c) contenere gli elaborati necessari alla individuazione delle modalità tecniche degli interventi, soprattutto in funzione della verifica di compatibilità tra le caratteristiche costruttive e planivolumetriche dei nuovi edifici e quelle del contesto edificato o naturale; d) comprendere un “progetto del verde”. Il P.T.C.P., contiene un “Repertorio dei beni storico artistici della Provincia di Brescia, Allegato II” al quale si è fatto riferimento. Tale elenco comprende i beni individui riconosciuti quali: cose immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o demo-etnoantropologico; - cose immobili che a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte e della cultura in generale, rivestono un interesse particolarmente importante; - le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico e storico; - aree pubbliche, aventi valore archeologico, storico, artistico e ambientale; - beni non ricompresi nelle precedenti categorie, individuati come beni culturali, in quanto testimonianza avente valore di civiltà. Ai fini della ricognizione degli elementi costitutivi del paesaggio nella loro varietà di segni connotativi, si è tenuto conto dei sistemi e singole componenti delineate dalla DGR 2121 del 15.3.2006 (Allegato B), nonché dall’Allegato 1 alle NTA del PTCP, che consentono l’identificazione di tali elementi, ne segnalano il grado di sensibilità e vulnerabilità ed indicano, esemplificatamene, alcune categorie di trasformazione compatibili con la conservazione degli elementi connotativi considerati. Tali elementi e categorie sono state quindi adattate alla realtà locale, facendo emergere ovvero integrando contenuti od elementi significativi e tipici del territorio. Gli stessi elementi paesaggistici sono stati osservati e caratterizzati in base ai seguenti parametri: - evoluzione e dissesti di carattere naturale parzialmente o totalmente indotti interventi antropici; da - trasformazioni a seguito di mutamento delle condizioni economiche e quindi del rapporto d’uso, compreso l’abbandono; - cambiamento dei modelli culturali, antropologici e figurativi che configurano il “giudizio di valore” relativo all’elemento costitutivo. In relazione alla peculiarità percettiva insita nel concetto di paesaggio si ritiene opportuno dare rilievo alle considerazioni di percepibilità degli elementi considerati in relazione al contesto. Il criterio di valutazione percettiva dovrà essere applicato anche nelle valutazioni di compatibilità degli interventi proposti, sia che si tratti di elementi di forte caratterizzazione e di notevole percepibilità (obliterazione di connotazione), sia che si tratti di accostamento di nuovi manufatti che si sovrappongano percettivamente al contesto in modo dissonante (effetto intrusivo). Un possibile effetto “obliterativo” può manifestarsi nel caso di sostituzione del manto di copertura in coppi di un edificio appartenente ad un contesto con presenza prevalente di tale elemento di caratterizzazione. Mentre un effetto intrusivo può manifestarsi a seguito proposta di realizzazione di un edificio dimensionalmente estraneo al contesto costituito in modo 76 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO preponderante e caratterizzante da edifici di altezza ed estensione dei fronti contenute, percepibili come visione panoramica d’insieme. Per dare una struttura ordinata alla fase analitica, gli elementi costitutivi considerati sono stati organizzati secondo due fondamentali categorie tematiche : il sistema geomorfologico e naturalistico; il sistema antropico. PAESAGGIO : LE COMPONENTI DEL SISTEMA GEOMORFOLOGICO E NATURALISTICO Il Comune di Milzano fa parte della regione Agraria n. 13 appartenente alla Pianura Bresciana Centrale. Per il territorio comunale di Milzano l’elemento geomorfologico rilevante è sicuramente rappresentato dall’incisione fluviale dell’alveo del Mella. Allo stato attuale le possibilità di divagazione del corpo idrico, e quindi la sua interazione sulle morfologie circostanti, sono limitate od addirittura escluse dalle arginature presenti sia in sponda destra sia in sponda sinistra. L’intero territorio comunale è inoltre classificato dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) in fascia C (Tavole di delimitazione delle fasce fluviali: Foglio 121 SEZ III – Trenzano e Foglio 122 SEZ IV – Rovato). Il limite delle fasce A e B coincide con gli argini del Mella. Il comune ha proceduto all’ individuazione del Reticolo Idrico Minore (ai sensi della D.G.R. 7/7868 del 25.01.2002 e successiva D.G.R. 7/13950 del 01.08.2003) tramite apposito studio. CORPI IDRICI PRINCIPALI Il Fiume Mella scorre lungo il confine orientale del comune, all’interno di una valle ribassata di circa 8-10 m rispetto al piano campagna circostante. Il raccordo fra il livello fondamentale della pianura e l’alveo attuale del Mella avviene attraverso diversi ordini di terrazzi con altezze nell’ordine di qualche metro. In corrispondenza del centro abitato l’espansione urbanistica ha mascherato le antiche morfologie. Le possibilità di divagazione del corso d’acqua all’interno della sua valle sono state limitate dalla costruzione di arginature di sponda rialzate di circa 4-5 metri rispetto alle aree golenali. Tali arginatura sono presenti principalmente nel settore centro settentrionale del territorio comunale. Nella porzione meridionale, a forte connotazione agricola, tali arginature sono assenti, con conseguente possibilità di divagazione del Fiume Mella sui terreni circostanti. Il fiume Mella è interessato dalla perimetrazione delle fasce fluviali del Piano Assetto Idrogeologico (PAI) dell’autorità di bacino del fiume PO. Le fasce B e C risultano coincidenti fra di loro mentre la fascia A coincide sostanzialmente con gli argini del corso d’acqua. Oltre che dal fiume Mella il territorio comunale è attraversato dal Fosso Lusignolo e dal Fosso Caglione di Sopra (di seguito denominato Caglione) e Caglione di Sotto (o Fosso Caione). Tutti e tre i corsi d’acqua sono inseriti nell’elenco delle acque pubbliche della Provincia di Brescia con i seguenti n. di iscrizione: Fosso Caglione di Sotto: n. iscr. 144- comuni attraversati: Seniga, Milzano, Alfianello. Fosso Caglione di sopra: n. iscr. 145. Comuni attraversati: Milzano, Cigole, S. Gervasio Bresciano. Seriola Lusignolo: n. iscr. 146. Comuni attraversati: Milzano, S. Gervasio Bresciano, Bassano Bresciano, Manerbio, Offlaga. 77 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Oltre ai corsi d’acqua precedentemente citati l’area in esame è attraversata dal Vaso Gambarina di Milzano, dal Vaso e dalla Roggia Milzana. L’area appartiene al comprensorio di bonifica Consorzio Mella e dei Fontanili (Lr 7/2003). I corsi d’acqua di seguito riportati vengono pertanto inseriti nel reticolo di competenza comunale. Nella D.G.R. n. 7/20552/2005 non sono individuati i corsi d’acqua appartenenti al Consorzio di Bonifica Mella e Fontanili. Nell’allegato D alla Dgr 7/7868 sono inseriti nell’elenco dei canali gestiti dal Consorzio Mella e Fontanili: Seriola Lusignolo, con il codice SIBITER n. 91 Fosso Caglione di Sopra, con il codice SIBITER n. 22 Fosso Caglione di Sotto, con il codice SIBITER n. 23 Vaso Gambarina, con il codice SIBITER n. 147 Vaso Gambarina di Milzano, con il codice SIBITER n. 148 PLIS – Parco Locale di Interesse Sovra comunale del “Parco del basso Mella” Il Parco di Interesse Sovraccomunale del Basso Mella, istituito nel 2000, si estende per 221 ha nella zona golenale e agricola a est del fiume Mella, presso la sua confluenza nel fiume Oglio. Esso rappresenta una importante connessione tra i Parchi regionali dell’Oglio Nord e dell’ Oglio Sud, la pianura e il vicino Parco locale dello Strone. L’ area del Parco, essendo priva di arginature, permette l’ esondazione del Mella nei momenti di piena, riducendone la portata e rallentandone la velocità in prossimità dell’ immissione nell’ Oglio. Il fiume Mella ha origine dal Passo del Maniva, in Valtrompia, ed ha regime pluvio-nivale di tipo prealpino. La valle del fiume è inserita in un territorio prettamente agricolo con seminativi e rari prati stabili, che in molti casi arrivano a sfiorare le sponde a ridosso della vegetazione ripariale; le principali colture sono: frumento, orzo, mais e soia. L’asta fluviale presenta fasce alberate di robinia, che dominano incontrastate le scarpate esterne ed il ciglio degli argini; spesso associate ad ontani, olmi, pioppi, salici e a vari arbusti e specie arboree, che svolgono un ruolo paesaggistico ed ecologico molto importante poiché interrompono la monotonia dei campi coltivati e offrono rifugio alla fauna e alla flora. Gli arbusti più diffusi sono il sambuco, il sanguinello, l’ailanto, i rovi e il luppolo, più rari sono il prugnolo e il biancospino. Sulle sponde crescono specie non autoctone come l’ indaco selvatico, la fitolacca, il topinambur e il silcio. Tra le piante palustri annoveriamo la mazzasorda, la canna di palude, alcune specie di carice, il giaggiolo d’ acqua e il giunco di palude. Inoltre si è sviluppato un tipo particolare di ninfee. Numerose sono le specie ornitologiche che possono essere suddivise in più gruppi, a seconda del loro grado di specializzazione ambientale: - uccelli silvicoli, che vivono nei boschi e nei filari alberati (tortora, picchio, torcicollo, usignolo, capinera, pendolino, cinciallegra, rigogolo, ecc.); - uccelli paludicoli, presenti nelle zone umide, sulle sponde dei fiumi e nelle morte (tuffetto, tarabusino, folaga, usignolo, martin pescatore, gallinella d’acqua); - uccelli specializzati di zone cespugliose, incolti e ghiareti (corriere piccolo, piro piro, ecc.); - uccelli adattabili che vivono in cascinali e centri urbani (civetta, rondine, storno, passera, fringuello, cornacchia). I corpi d’ acqua contano diverse specie di pesci, anfibi e rettili tra cui l’alborella, la scardola, il vairone, il trotto, la carpa, il luccio, la tinca, il pesce gatto, l’anguilla, il cavedano, il barbo, la raganella italiana, la rana esculenta, il rospo comune, l’orbettino, la natrice dal collare e il biacco. Nel Parco è stata inoltre accertata la presenza, fra i mammiferi, di 3 specie di Insettivori (riccio Europeo, crocidura minima, talpa comune), di 2 specie di chirotteri (pipistrello 78 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO albolimbato, pipistrello nano) e 4 specie di roditori (ratto delle chiaviche, topolino delle case, topolino selvatico, arvicola del Savi e della Nutria). Boschi di latifoglie, macchie e frange boscose, filari alberati Si definisce "bosco" l’insieme di una superficie di terreno e del soprassuolo arboreo che lo ricopre; quando l'estensione è notevole più che di bosco si parla di foresta. Secondo l’art. 3 della legge 19 ottobre 2004, n. 27, rientrano nella definizione di bosco: a) Le formazioni vegetali, a qualsiasi stadio di sviluppo, di origine naturale o artificiale, nonché i terreni su cui esse sorgono. Tali formazioni devono essere caratterizzate simultaneamente dalla presenza di vegetazione arborea o arbustiva, da una copertura del suolo, esercitata dalle chiome, pari o superiore al venti per cento, nonché da superficie pari o superiore a 2.000 metri quadrati e larghezza non inferiore a 25 metri; b) I rimboschimenti e gli imboschimenti; c) Le aree già boscate, ma attualmente prive di copertura arborea o arbustiva a causa di trasformazioni del bosco non autorizzate. Sono inoltre assimilabili a bosco: a) I fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento per le finalità di difesa idrogeologica del territorio, qualità dell’aria, salvaguardia del patrimonio idrico, conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio e dell’ambiente in generale; b) Le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali ed incendi. c) Le radure e tutte le altre superfici di estensione inferiore a 2000 metri quadrati che interrompono la continuità del bosco. I confini amministrativi, i confini di proprietà o catastali, le classificazioni urbanistiche e catastali, la viabilità agro-silvo-pastorale ed i corsi d’acqua minori non influiscono sulla determinazione dell’estensione e delle dimensioni minime delle superfici considerate bosco. Non sono invece considerati bosco: a) Gli impianti di arboricoltura da legno e gli impianti per la produzione di biomassa legnosa; b) I filari arborei, i parchi urbani ed i giardini; c) Gli orti botanici, i vivai, i piantonai, le coltivazioni per la produzione di alberi di Natale ed i frutteti, esclusi i castagneti da frutto in attualità di coltura; d) Le formazioni vegetali irrilevanti sotto il profilo ecologico, paesaggistico e selvicolturale. Esempio di perimetrazione delle aree boscate mediante fotointerpretazione Tramite l’interpretazione visiva delle ortofoto si è proceduto al riporto in cartografia del limite delle superfici boscate. Sempre a partire dal dato aereofotografico oltre che dalla base 79 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA topografica CTR, è stata quindi digitalizzata la viabilità silvo pastorale, limitatamente alle aree boscate. Tali elaborati hanno costituito la base per i successivi rilievi di campagna. Il Piano d’indirizzo forestale comprende boschi del tipo trasformabile, boschi trasformabili solo per pubblica utilità e boschi non trasformabili. All’interno del territorio di Milzano ritroviamo boschi non trasformabili lungo il fosso caglione, e lungo il fiume Mella dove ritroviamo anche una parte di boschi trasformabili per pubblica utilità oltre all’area di pertinenza della cappelletta di S. Michele. IL SISTEMA DEL PAESAGGIO ANTROPICO Il sistema antropico considera i differenti livelli e le diverse forme della strutturazione del territorio e della particolare connotazione dei luoghi operate dall’uomo, a partire dalle infrastrutture territoriali e dalle trasformazioni per gli usi rurali, che estensivamente ne costituiscono la porzione preponderante, per arrivare alla organizzazione del sistema insediativo e delle sue singole componenti. Il sistema antropico, nelle sue varie forme evolutive, mostra ovviamente caratteristiche e precise interrelazioni con il sistema geomorfologico e naturalistico, che il progettista e chi valuta il progetto di intervento dovranno attentamente considerare. Il sistema antropico è stato organizzato secondo dei sottosistemi di seguito descritti. Componenti del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale La tessitura territoriale definita dalle infrastrutture a rete si caratterizza e articola anche tramite i differenti usi agricoli, che si sono tradotti in forme di organizzazione e connotazione del territorio quali le suddivisioni interpoderali, terrazzamenti, manufatti vari, alberature lineari, vegetazione diffusa, rapporti con la rete di irrigazione. Inoltre, vanno considerate anche le “trame verdi” che attraversano il paesaggio agrario e che hanno trovato storicamente differenti e singolari forme di integrazione con le strutture verdi connesse al sistema insediativo quali le alberature delle dimore rurali (cascine e ville), i viali alberati e filari lungo le strade interpoderali, le sistemazioni verdi connesse a santuari e cimiteri, i parchi e giardini in ville isolate o connesse al tessuto edilizio consolidato, le emergenze vegetazionali e floristiche. L’azione di tutela deve promuovere la salvaguardia e la conservazione delle strutture a rete e lineari del paesaggio agrario, dei prati e pascoli permanenti, della vegetazione diffusa del paesaggio agrario, delle emergenze vegetazionali e delle aree flogistiche, del patrimonio arboreo presente nei parchi e nei giardini urbani, delle alberature lungo i tracciati e di quelle delle strade e delle piazze. Aree agricole E’ difficile definire in modo univoco il concetto di rurale, proprio per la grande diversità che è possibile riscontrare tra le aree rurali. Infatti “il mondo rurale” (concetto che abbraccia sia il territorio sia tutto ciò che è legato alla presenza dell’uomo su tale territorio) si estende attraverso paesaggi naturali aree agricole e foreste, piccole e medie città e piccoli centri industriali. E’ sede di una grande varietà di risorse naturali e habitat, ma anche di tradizioni culturali. Nonostante tali differenze, termini come ruralità e aree rurali sono di facile ed immediata comprensione, in quanto richiamano alla mente un concetto fisico sociale e culturale che è sintetizzabile come “non urbano”. Le aree agricole possono essere caratterizzate da varie funzioni in base alla loro collocazione ed al loro utilizzo, nonché alla composizione dell’area stessa e possono essere identificate come: 80 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO produttive ricreative paesaggistiche protettive le aree agricole di valenza paesistica sono costituite da aree agricole in diretta contiguità fisica o visuale con elementi geomorfologici di forte caratterizzazione paesistica, costituiti dai rilievi collinari, montani o da altri elementi di particolare caratterizzazione del paesaggio dell’antropizzazione colturale. Ambito del paesaggio agrario, ancora fortemente espressivi e che svolgono un ruolo essenziale per la percepibilità di valori paesaggistici di più vasta dimensione. Sono ubicati perlo piu’ in prossimità del sistema viario storico e del sistema irriguo rurale costituendo in tal modo, una rete di fruizione paesistico percettiva di grande suggestione per i contesti e per gli scenari piu’ ampi del paesaggio agrario. Le aree agricole strategiche sono state concordate tra l’amministrazione comunale e gli uffici provinciali definendo le aree di possibile espansione del PGT, che risultano essere gli ambiti agricoli più prossimi al nucleo urbano. La LR 12/2005 prevede che il PTCP individui gli ambiti agricoli e stabilisce che essi abbiano efficacia prevalente sulla pianificazione comunale fino all’individuazione , alla scala di maggiore dettaglio del Piano delle Regole delle aree agricole e della relativa disciplina d’uso. Gli ambiti vengono sviluppati all’interno del Piano Provinciale in quanto richiedono un approccio di area vasta, avendo a che fare con la contiguità del territorio agricolo nei suoi aspetti produttivi, paesaggistici e naturalistici. Le aree agricole vengono invece sviluppate nel PGT per poter tenere conto sia delle conoscenze dirette che delle strategie locali, per questo motivo una proposta compiuta e sensata dei perimetri degli ambiti agricoli non è concretamente fattibile con i soli dati a disposizione della provincia, bisogna tenere in considerazione le strategie di equilibrio territoriale locali che solo l’amministrazione comunale è in grado di prevedere in modo realistico. Seminativi e prati in rotazione Le aree agricole considerate produttive vengono denominate dal Piano Terriroriale Provinciale come seminativi e prati in rotazione con la specifica che costituiscono l’elemento di connotazione principale del paesaggio della pianura, pur con presenze in collina ed in taluni fondovalle. Sono ambiti territoriali di ampia estensione, caratterizzati da aspetti colturali, geo-pedologici e ambientali differenziati (con riferimento alla pianura occidentale, mediana ed orientale), accomunati dalla compresenza delle strutture produttive agrarie, con livelli di produzione competitivi nell'ambito dell'economia regionale e nazionale. La trama delle strade interpoderali, della parcellizzazione agraria e del sistema dei canali d’irrigazione, costituiscono con taluni manufatti, gli elementi geometrici ordinatori dell’immagine paesistica della componente. Le diverse colture individuate dalle basi Dusaf mostrano una varietà di colture prevalentemente a 81 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA mais, con la presenza di alcuni meleti a nord del centro abitato e di alcuni frutteti se pur tuttavia radi e di piccole dimensioni. Per ulteriori specifiche a riguardo si rimanda al capitolo 4 della Relazione agronomica. Fasce di contesto alla rete idrica artificiale Trattasi di corpi irrigui caratterizzanti il paesaggio agrario che hanno assunto in alcuni tratti caratteristiche di naturalità con vegetazione ripariale. Nel territorio comunale di Milzano sono individuate le seguenti fasce di rispetto dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore e principale, aventi estensioni diverse in relazione all’importanza del corso d’acqua e della situazione urbanistica locale. Corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico principale o 10 metri misurati dal piede arginale esterno o, in assenza di argini in rilevato, dalla sommità della sponda incisa. Corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore o 10 metri per ogni lato per i tratti situati all’esterno del perimetro del centro edificato. o 5 metri per ogni lato per i tratti situati all’interno del perimetro del centro edificato Cascina L’architettura rurale storica presente nel territorio provinciale è caratterizzata da un’importante varietà di tipologie, caratteristiche costruttive e materiali utilizzati, che identificano, di volta in volta, il contesto paesistico di riferimento così come si è venuto a definire in sede storica. L’evoluzione storica dei presidi produttivi ha modificato pesantemente la modalità della presenza umana e parzialmente dell’utilizzo dei manufatti. L’individuazione dei caratteri puntuali identificativi d’impianto tipologico, dimensionali, costruttivi e di rapporto con la rete infrastrutturale ed il contesto costituirà per le cascine, le maghe, le baite ed i rustici, la condizione fondamentale di tutela affidata all’approfondimento dei piani paesistici comunali. Per i nuclei rurali permanenti oltre a quanto previsto sopra dovranno essere evidenziate le peculiarità della morfologia urbana e del rapporto con il sito. All’interno del territorio comunale vengono evidenziate nella tavola dp-c7 le seguenti cascine di rilevanza storico-testimoniale: Cascina Muratica Cascina Giacoma Cascina Le Campagnole Cascina Tenuta Sandra Cascina Ponte Componenti del paesaggio storico culturale Il disegno delle infrastrutture a rete, in particolare la viabilità e la rete idrografica artificiale, ha storicamente strutturato il territorio lombardo alle diverse scale evolvendosi, in funzione degli usi antropici dei suoli, secondo precise forme di adattamento e interferenza con i caratteri del sistema geomorfologico e naturalistico. Le componenti proposte individuano alcune categorie di elementi riconducibili da una parte alle strutture a rete (viabilità storica) e dall’altra agli elementi puntuali diffusi che le caratterizzano (manufatti storici, palazzi, ville e industrie ecc.). 82 QC 1 RELAZIONE QUADRO O CONOSCITIV VO DEL DOCUM MENTO DI PIAN NO Rete stradale s sto orica princcipale Le vie di antica form mazione, dottate di valore storico-culturale per la a loro carattteristica di segni struttura anti il territorio, possono o assumere valore v paesis stico anche per p la loro pa anoramicità. Le strade storiche principali del comune di Milzano M corrrispondono ad a una di colllegamento nord n sud che oggi corrisp ponde al trac cciato: via Maestà, M via Vescovado, V v N. Bixio, via Breda,e via via Papa Gio ovanni XXIII e la perpend dicolare via Provinciale per p il collega amento Est-O Ovest. Architeetture e maanufatti sto orici puntu uali MUNICIPIO Localme ente denominata palazzo o, i proprieta ari, discende enti dei Mich heletti che s si suddividerro lo stabile etichettarono e o la villa, cos struita dai Gambara. Secondo o il Lechi, rileva una ma atrice tardo seicentesca s con novità e modulo diiversi dalle altre a ville bresciane in qu uanto non ha a l’ingresso per p le carroz zze, ma un portale p pedon nale. Lo schema composiitivo è a corp po unico con n una parte centrale ma aggiormente sviluppata iin altezza, come il duomo tortonese e, aperta al pian terre eno in un breve b portic cato sul qu uale s’innesttava perpend dicolarmente e lo scalone principale, già tendentte a ricreare e la continu uità tra gli spazi s delimitati dalla presenza della villa, v mediante la larga apertura a dellla sala retrostante con volta v a padiglione quadratto e un bel camino. c A fianco o del corpo centrale c si sv volgono due e corpi latera ali sui quali si distende una larga fa ascia marcapiano insieme e a leggere le esene che diividono i com mparti nei qu uali si aprono o le finestre. d tardo '60 00, è la villa più antica di Milzano ed è oggi sede e comunale. Edificio del PALAZZO SOLD DI EX FOSSATI Fu costtruito tra il ‘6 600 ed il ‘70 00 dopo che i Sala, prove enienti da Allfianello qui imparentati con i conti Emili, entrarono e in possesso di parte dei fondi f bened dettini e Gambara, non 83 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA che di Cultorii di Manerbio, compres sa la tenuta a muratica dopo d l’ultimo priore dei De Co ortesi, cremonesi, nel 1727.Il pala azzo è ora di propriettà dei Marttinelli agrico oltori cre emonesi di origine, o ben conservato con sale a soffitto sagom mato di voltii dipinti a fre esco, de enotanti una dimora di rispetto. Do otata di due e sezioni di cortile di cui c una tenuta a giardiino e l’altra di accesso alle scuderie in fon ndo al Palazz zo. PALAZZO BRUNELLI B (EX X UDESCHINI) CON GIARD DINO E BRO OLO IN VIA F.LLI BANDIER RA Stando al po S ortale con co olonne a roc cchi si pens serebbe ad una u dimora del ‘500 e del ‘6 600, la data precisa è de el 18 novembre del 1581 1. In nvece l’interrno è una co ostruzione de el ‘700, rima aneggiata ne ell’800 dai m marchesi Foss sati che vi attaccarono una ro obusta scude eria di cavalli da carrozz za e da corsa a. L dimora no La on è priva di d eleganti ambienti dipiinti ed osten ndenti di dis segni e stem mmi d delle nobili fa amiglie avviicendatesi nel tempo, a nord vi è la a marca di un vasto pa arco che arriva sin no ai piedi de el S. Michele e, oggi scomparso. L villa è anc La che passata alla storia per aver ospitato re Umb berto I° di Sa avoia il 7, l’8 8 ed il 9 settembre e del 1878. Il fatto è atte estato da una lapide de el comune di d Milzano che con i Fossati ricorda a in p perpetuo “l’a altissimo ono ore”. EDIFFICI RELIGIOSI: CHIESSA PARROCCHIA ALE 84 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO La Chiesa Parrocchiale preesistente, presenta una facciata rifatta in stile neoclassico dall'architetto Luigi Tombola (1863-1956), di scuola vantiniana. Attorno alla piazzetta del Parco della Rimembranza, inaugurato nel 1923 con il monumento ai caduti, vi sono diversi palazzi, tra i quali l'attuale Municipio, la sua sede precedente e la vecchia sede della scuola materna, caratteristiche che li accomunano sono alcune rifiniture del periodo liberty. Pertanto il pregio di Milzano è quello di presentare in uno spazio limitato un notevole numero di edifici storici realizzati mediante diversi stili architettonici. L'evoluzione urbanistica ha incontrato difficoltà a causa della lontananza del paese dalle importanti vie di comunicazione; la sua topografia appare, infatti, diradata e discontinua. Partendo da un nucleo storico iniziale più spostato verso il fiume Mella, col tempo, le successive costruzioni vennero realizzate più a ovest, in aree più levate. COMPONENTI DEL PAESAGGIO URBANO Il controllo del rapporto tra forma insediativa e paesaggio risulta essere una componente cui prestare particolare attenzione e sensibilità. Le componenti individuate rappresentano le tipologie di insediamento presenti nel territorio, nonché presenti nei Comuni limitrofi. L’azione di tutela deve rivolgersi ad evitare che le nuove edificazioni, previste ai margini di tali sistemi o al loro interno, non né alterino il carattere intrinseco e soprattutto il rapporto con il sistema paesaggistico generale, conservando la caratterizzazione della loro forma originaria rispetto alla collocazione orografica. Centri e nuclei storici Nelle tavole del Documento di Piano andranno recepite le tracce guida del P.T.C.P. contenute nella cartografia di questo strumento sovracomunale, da intendersi come pari ordinato allo strumento di pianificazione comunale con il quale si relaziona attraverso procedure di consultazione, negoziazione e di verifiche di compatibilità Dalle figure che mostrano la sovrapposizione tra le due tavole del PTCP, quella paesistica e quella di struttura è possibile notare l’evidente discordanza nella perimetrazione del nucleo antico con quello recepito dal PRG e successivamente rilevato all’interno del PGT. Analizzando il P.R.G., il perimetro della zona A (rosa) assimila parte dei comparti del nucleo centrale, come per la tavola di Struttura di Piano e dalla tavola Paesistica del PTCP, e ne esclude alcuni, in parte per la scala a maggior dettaglio che permette di delineare in maniera più precisa il perimetro dell’edificato escludendo le parti inedificate, in parte perché non 85 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA presentano quelle caratteristiche storiche da ritenerli tali (esempio: ville a schiera e bifamigliari di recente formazione). Sovrapposizione perimetri nucleo antico Il perimetro del nucleo antico individuato dal P.R.G. Aree edificate (destinazione non produttiva) Il paesaggio del tessuto urbano si compone in una logica imposta principalmente dai sistemi infrastrutturali e dalle componenti idriche presenti sul territorio, infatti lo sviluppo negli anni successivi è stato indirizzato al completamento di queste aree già compromesse. L’andamento dello sviluppo urbano negli anni, risulta oggi compatto e facilmente riconoscibile nelle sue forme tipologiche. tipologie edilizie Il tipo edilizio è una configurazione plani-volumetrica dei manufatti edilizi con caratteri di permanenza e ripetitività nel tempo e nello spazio in un dato ambiente antropico. Fattori determinanti delle configurazioni tipologiche sono la struttura socio-economica del soggetto di utenza (in particolare del nucleo familiare per quanto riguarda il più vasto campo dell’edilizia abitativa), le acquisizioni tecnologiche nonché i valori semantici-simbolici connessi. Centri urbani, nuclei e manufatti isolati di antica formazione presentano valori ambientali che non possono essere considerati solamente come quadri scenici affidati ai valori percettivi delle facciate, ma va ricercata e riconosciuta l’impronta di una struttura più profonda. Sono state proposte quelle componenti maggiormente ricorrenti (case a schiera, a corte, in linea, monofamiliari, ecc.). L’azione di tutela deve essere indirizzata a verificare che eventuali interventi di adeguamento tecnologico (centrali termiche, ascensori, impianti di raffrescamento), di integrazione o ridefinizione dei sistemi distributivi (scale esterne, chiusura portici e loggiati, nuove autorimesse), di recupero dei sottotetti, di adeguamento di facciata (modifica delle aperture, adeguamento dei rapporti aero-illuminanti), siano integrati e armonizzati organicamente con il fabbricato esistente, considerando attentamente la struttura metrico-formale dell’edificio e il significato storico-culturale e simbolico dei diversi elementi. 86 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Gli interventi sull’esistente relativi ad opere esterne potranno prevedere, in tutti i casi, l’eliminazione delle superfetazioni aggiuntesi nel tempo. Materiali ed elementi costruttivi L’uso di un materiale connota fortemente la tipicità dell’edificio e la sua valenza paesaggistica, poiché il materiale usato quasi sempre è portatore di una valenza storica e simbolica oltre che di esigenze funzionali. In tutti i casi il criterio di uniformità per l’intero insediamento o il gruppo di edifici preso in esame deve essere il criterio guida per la tutela paesaggistica. L’azione di tutela deve essere indirizzata a verificare la coerenza con il contesto e in particolare a porre attenzione all’uso dei materiali tradizionali negli interventi di recupero dei nuclei storici. Vengono individuate (su indicazione della DGR 2121/2006) le caratterizzazioni tipologiche insediative, intese nella loro complessità, in relazione alle quali gli interventi, anche sui singoli edifici, dovranno riferirsi e misurarsi. Per le componenti del paesaggio antropico: materiali ed elementi costruttivi vengono individuate (su indicazione della DGR 2121/2006) le componenti materiche presenti nel territorio in esame che risultano significative e in relazione alle caratteristiche costruttive tipiche del posto (pietra, legno, cotto, ecc.). materiali ed elementi costruttivi Pietra Legname Cotto Intonaci materiale da rivestimento aperture e serramenti ballatoi, portici e loggiati gronde tetti manti di copertura in cotto elementi stilistici rilevanti recinzioni pavimentazioni esterne cartellonistica e insegne Ad esempio possiamo individuare diverse tipologie del tessuto residenziale consolidato: Tipologia “CORTE” Sono gli edifici di originaria matrice rurale ancora pienamente riconoscibili all’interno del tessuto urbano. Il rapporto con il percorso non è mai diretto, ma mediato attraverso l’area scoperta, principale sede delle attività agricole lavorative. L’organismo edilizio è costituito da un edificio principale ad uno o due piani a corpo semplice di forma rettangolare e profondità monocellulare a fronte cieco sul confine, mentre gli affacci si aprono sullo spazio interno. La trasformazione di questi edifici in organismi edilizi residenziali ha prodotto notevoli modificazioni del tipo originario (quali l’apertura di affacci diretti su spazi esterni o l’acquisizione di servitù di veduta sulle corti contigue) facendone perdere l’originaria caratteristica di recinto chiuso. Nelle aree periferiche la variazione prevalente del tipo si riscontra sotto forma di trasformazione in edifici mono-bifamiliari assimilabili alla tipologia moderna a villino, con alterazione del rapporto originario edificio-lotto e modifiche distributive e volumetriche. 87 PGT COMUNE DI MILZANO M PROVINCIA DI BRESCIA Tip pologia “SC CHIERA o a CORTIN NA” Que esta categorria contiene gli edifici a fronte monocellulare e due soli afffacci, uno diretto d su stra ada e l'altro su uno spaz zio scoperto retrostante di pertinenza, in uso esclusivo della casa; i murri laterali —c ciechi— individuano il confine con gli g edifici adiacenti e costituiscono appoggio a com mune per gli orizzontam menti. Carattteristica propria del tipo o è la coinc cidenza con un’unica unittà abitativa, organizzata a su più livelli: a volte il piano terra assolve a a funzioni merca antili e di picc colo artigianato e gravita direttamente sul percorso; i piani superiori so ono destinati ai locali di abitazione, a a cui si acced de da una scala interna. Tip pologia “LIINEA” Que esta categorria contiene edifici di prrofondità bic cellulare (corpo doppio) caratterizza ati da un corp po scala, in posizione ba aricentrica, che c distribuis sce due o più ù appartame enti per pian no; questi risu ultano costituiti da una serie di cellule dispostte "in linea"". La profon ndità a corpo doppio indiica la norma ale attitudine e del tipo ad affacciarsi sui s lati lungh hi e ad aggre egarsi sui du ue fianchi ciec chi. L’ed dificio si colloca generalmente in rap pporto direttto con la via a o la piazza sulla quale attesta il prospetto pubb blico specialiizzando il piiano terra ad uso comm merciale; il rretro affaccia a su uno spazio privato di d pertinenza a. I fianchi sono s normalm mente privi di affaccio; qualora non n risultino agg gregati, poss sono eventu ualmente pre esentare finestre di van ni di servizio o, ad esemp pio bagni sulla testata de ei corridoi centrali. 88 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Tipologia “VILLETTA MONO-BIFAMILIARE” In questa categoria si collocano tutti quegli edifici mono-bifamiliari appartenenti alla prime espansioni del suburbio, siano essi frutto di progetti di lottizzazione o di singole localizzazioni. Il modello di riferimento è quello della villa quindi un tipo territoriale, ma attuato con mezzi ben più scarsi. Il lotto di pertinenza, di limitata estensione, è generalmente quadrangolare e dotato di recinzione; l'edificio si colloca al centro di questo, alla minima distanza dai confini consentita dai regolamenti edilizi e senza diretto rapporto col percorso; sul lato visibile dalla strada presenta un piccolo giardino, mentre il resto dell'area può essere organizzato ad orto o ad altri spazi di servizio della casa. La forma dell'edificio è generalmente quadrata, ad uno-due piani e con tetto coperto a padiglione. Solitamente, su uno degli angoli, la facciata arretra a formare un piccolo portico, sul quale si apre l'accesso principale. Tipologia “PALAZZINA” La costruzione si sviluppa con una serie di piani gerarchizzati in rapporto alle loro funzioni di rappresentanza: al piano terra sono presenti, oltre all'androne di ingresso che immette nella corte interna —solitamente porticata e loggiata— ed allo scalone principale, una serie di locali di servizio e di magazzini; al primo piano —il cosiddetto piano nobile— sono situati i locali che rivestono funzioni sociali; ai piani superiori sono collocati gli appartamenti privati e gli alloggi di servizio. La gerarchia dei piani si riflette nel trattamento architettonico dei prospetti. Il palazzo occupa le posizioni divenute nodali nel processo di sviluppo del tessuto urbano derivando dalla rifusione di tipologie seriali preesistenti o dalla rifusione dei loro lotti e sostituzione delle strutture architettoniche. 89 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Componenti di criticita’ e degrado Per una buona politica di sviluppo è necessario assicurare che il paesaggio sia adeguatamente tutelato e valorizzato. Attualmente questo settore è sottoposto a specifica normativa d’uso del territorio grazie all’approvazione dei piani paesaggistici atti a definire la compatibilità delle trasformazioni con il paesaggio, le azioni di recupero e riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposte a tutela, nonché gli interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione alle prospettive di sviluppo. Nel territorio del comune di Milzano sono stati individuati principalmente quattro ambiti particolarmente sensibili cui dovrà indirizzarsi l’azione di tutela : elettrodotti e metanodotti allevamenti intensivi isola ecologica le suddette aree vengono dettagliatamente trattate nelle N.T.A. del paesaggio dove ne vengono mostrati i caratteri identificativi, gli elementi di criticità e relativi indirizzi di tutela atti alla salvaguardia ambientale e paesistica. RILEVANZA PAESISTICA, COMPONENTI IDENTIFICATIVE, PERCETTIVE VALORIZZATIVE DEL PAESAGGIO Itinerari di fruizione paesistica Costituiscono la trama relazionale minore ma paesisticamente significativa del territorio provinciale. Sono di interesse paesistico i percorsi storici che abbiano conservato, anche parzialmente, i caratteri fisici originari e l’originario rapporto con il contesto, nonché i percorsi di grande rilevanza nella formazione dell’immagine paesistica regionale e provinciale. 90 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO La rete dei percorsi storici è costituita da tracciati su strada, su sterrato e su acqua di cui è accertabile la presenza nella cartografia I.G.M. 1:25.000 di prima levata e dal confronto con le cartografie pre-unitarie. Progetto di RETE ECOLOGICA - Confronto con le indicazioni del PTR (RER) Con Deliberazione di Giunta Regionale n.8/8515 del 26 novembre 2008 viene approvato il documento Rete Ecologica Regionale RER che costituisce parte integrante della strumentazione operativa ai sensi dell’art. 20 comma 2 del Piano Territoriale Regionale approvato con d.g.r. n. 66/ 2009 che la riconosce al punto 1.5.1. del suo Documento di Piano come infrastruttura Prioritaria per la Lombardia e indica che “la traduzione sul territorio della RER avviene mediante i progetti di Rete Ecologica Provinciale e Locale mediante uno specifico Documento d’indirizzi”. La RER si pone come rete ecologica polivalente unendo funzioni di tutela della biodiversità con l’obiettivo di rendere servizi eco sistemici al territorio, quali per la realtà lombarda: Produzione di stock per il trattenimento del carbonio, altrimenti concorrente al gas-serra ed ai rischi di cambiamenti climatici globali; Produzione di biomasse come fonte di energia rinnovabile, all’interno di una ripartizione equilibrata dei prodotti degli agro ecosistemi (alimentari, energia e valori eco paesistici); Intervento sui flussi di acque inquinate, comprese quelle alterate dalle stesse pratiche agricole, in modo da svolgere funzioni di fitodepurazione; Concorrenza alla difesa del suolo su versanti potenzialmente soggetti a rischi idrogeologici; Contributo al paesaggio con nuclei ed elementi vegetali concorrenti ad assetti formali percepibili come positivi sul piano culturale o genericamente estetico; Intervento sui flussi di aria contaminata in ambito urbano o perturbano, quali quelli derivanti da strade trafficate o da sorgenti produttive, in modo da svolgere funzione di 91 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA filtro sul particolato trasportato; Offerta di opportunità specifiche di riqualificazione nel recupero di ambienti a vario titolo degradati (attività estrattive, cantieri, smaltimento di rifiuti, bonifica di suoli contaminati, ecc..); Intervento sulle masse d’aria presenti negli insediamenti abitati in modo da svolgere funzioni di tamponamento del microclima. Nelle reti ecologiche polivalenti concorrono in concreto le seguenti componenti: Elementi della Rete Natura 2000. I SIC e ZPS ed in prospettiva le Zone di Conservazione Speciale costituiscono i capisaldi delle reti ecologiche di livello sovra regionale da portare a coerenza globale sotto il profilo funzionale; la loro considerazione è pertanto imprescindibile a tutti i livelli della rete. Aree protette ed a vario titolo tutelate. Elementi della struttura di base delle reti ecologiche regionali e provinciali sono le aree protette istituite (Parchi nazionali e regionali, Riserve, Monumenti naturali, Parchi Locali d’interesse sovra locale), le oasi di protezione ai sensi delle leggi faunistiche. Rientrano nella categoria le aree appartenenti al Parco Locale d’interesse sovra locale del “Basso Mella”. Categorie di unità ambientali di rilevanza intrinseca Alcune categorie di unità ambientali derivate dal quadro conoscitivo hanno una elevata valenza in sé e concorrono in quanto tali ai fini degli obiettivi di rete ecologica, indipendente dalla loro posizione spaziale. In particolare gli elementi ad elevata naturalità intrinseca quali i boschi, i corsi d’acqua ed i laghi, le zone umide, le praterie polifite, le aree naturali senza vegetazione (greti, unità rupestri ecc). All’interno di questa categoria vengono inserite le principali componenti areali della rete ecologica del Comune di Milzano. Fanno parte di questa categoria le aree di rispetto dei 150 m dai fiumi e torrenti che ritroviamo lungo il fiume “Mella”, il fosso “Caglione di Sopra” e lungo il torrente “Lusignolo”, Aree ulteriori a vario titolo rilevanti per la biodiversità. La presenza di elementi d’interesse per la biodiversità non coincide con le categorie precedenti, per cui va specificatamente censita e trattata. Lavoro fondamentale a questo riguardo è stata l’identificazione a livello regionale delle 35 aree prioritarie riconosciute con d.d.g. 3 aprile 2007 n. 3376. Nodi e gangli della rete. Dal momento che la rete ecologica si estende sull’intero ecosistema, l’insieme delle relazioni che determina il suo riconoscimento comprende anche le aree antropizzate; diventa importante individuare i nodi prioritari rispetto a cui appoggiare i sistemi di relazione spaziali. Per quanto attiene le esigenze della biodiversità occorre individuare i capisaldi (core-areas) in grado di funzionare come sorgente di ricolonizzazione per specie di interesse. 92 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Il comune di Milzano è parzialmente interessato da questa componente a sud del territorio dove convergono due sistemi idrici importanti quali il fiume “Mella” e il fosso “Caglione di sotto”. Corridoi e connessioni ecologiche. Elementi fondamentali della rete sono i corridoi e le connessioni ecologiche, che hanno il compito di consentire la diffusione spaziale di specie altrimenti incapaci di rinnovare le proprie popolazioni locali, e più in generale di meglio governare i flussi di organismi, acqua e sostanze critiche. Il territorio è attraversato da un corridoio primario lungo il fiume “Mella” e da un tracciato d’interesse naturalistico “La via dell’Oglio”. Barriere e linee di frammentazione. La definizione e l’attuazione della rete ecologica deve considerare i principali fattori di pressione in grado di pregiudicarne la funzionalità, in primo luogo le principali linee di frammentazione ecologica già esistenti. Fattori primari di frammentazione sono costituiti dalle grandi infrastrutture trasportistiche e dai processi di urbanizzazione diffusa che si traducono in sempre maggiori consumi di suoli con saldatura lungo le direttrici stradali. (sprawl lineare). Uno dei maggiori conflitti è rappresentato dal passaggio del fiume Mella e del torrente Lusignolo tramite infrastrutture quali ponti o passerelle. Varchi a rischio. Particolarmente critiche devono essere considerate le decisioni collegate ad ulteriori urbanizzazioni lungo determinate direttrici ove i processi di frammentazione sono avanzati ma non ancora completati; dove cioè rimangono ancora varchi residuali la cui occlusione completerebbe l’effetto barriera nei confronti dei flussi rilevanti per la continuità eco sistemica, in tal senso diventa rilevante sia individuare i principali punti di conflitto esistenti e legati a nuove ipotesi di trasformazione del suolo. Eco mosaici ed ambiti strutturali della rete. L’approccio per eco mosaici consente anche il riconoscimento delle matrici naturali interconnesse, ove esistenti. Un ruolo strutturale e funzionale specifico può anche essere assunto dalle fasce di transizione tra differenti eco mosaici. Unità tampone. Possibilità di individuare fasce spaziali di protezione degli elementi più vulnerabili della rete dal complesso delle pressioni esterne nel concetto di servizi eco sistemici inoltre si aggiungono anche le potenzialità che determinate unità naturali possono svolgere nel contenimento diretto di fattori d’inquinamento idrico o atmosferico. Confronto con le indicazioni del PTCP (REP) Il P.T.C.P. promuove una disciplina paesistica che senza negare direttrici e occasioni di sviluppo, cerca di tutelare in maniera puntuale e coerente, anche se con le imprecisioni date dalla scala e dall’estensione dell’analisi, beni e quadri paesistici così come riconosciuti dal Piano Paesistico Regionale. Il tentativo è quello di attribuire ai vari elementi del paesaggio, in maniera sufficientemente analitica, un sistema di valori il più possibile oggettivo e riconoscibile a scala locale tramite il principio di maggior definizione e indurre una forte sensibilizzazione a livello locale nella tematica. 93 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Inoltre il P.T.C.P., esplicitando la volontà di contrastare questa tendenza diffusa di omologazione,identifica con gli ecomosaici gli ambiti del territorio provinciale per cui si possa riconoscere, partendo da un’analisi tecnica delle unità ambientali presenti, un significativo livello di unitarieta’ dal punto di vista del funzionamento ecologico. Al momento sono stati individuati 72 ecomosaici, ognuno dei quali raggruppa più comuni, che suddividono il territorio provinciale in altrettante aree omogenee che esprimono caratteristiche peculiari e di chiara riconoscibilità. Tale riconoscimento e’ alla base delle successive scelte del progetto di rete ecologica provinciale. Viceversa, ogni elemento della rete ecologica apparterrà ad uno o più degli ecomosaici individuati, che ne costituiranno il contenitore naturale. L’obiettivo della Provincia è che tale suddivisione possa costituire ambito di riferimento per promuovere azioni comunali o intercomunali di riqualificazione e certificazione della qualità ambientale (ad esempio attraverso P.L.I.S., Agende 21 locali, EMAS ecc.). Il comune di Milzano è localizzato all’interno dell’ecomosaico “Fascia dell'Oglio tra Pontevico e Seniga” unitamente ai comuni di Manerbio, Cigole, San Gervasio Bresciano, Leno Pavone Mella, Pontevico, Alfianello, Pralboino, Pavone Mella, Bassano Bresciano e Seniga. Individuazione degli elementi della rete ecologica Il Progetto di Rete Ecologica provinciale punta a dare risposte concrete ad una serie di problemi territoriali in essere, rappresentando un’occasione per sperimentare l’applicazione di nuove metodologie e forme di gestione integrate per ricercare un realistico modello di sviluppo sostenibile che contemperi le esigenze di redditività con quelle di miglioramento delle qualità paesistico ambientali. Si prefigura come un progetto-processo per la cui attuazione è necessaria un’ampia condivisione dei contenuti e degli obiettivi da parte di un numero elevato di attori, a tal proposito il Comune dovrà intervenire attraverso il proprio ambito di azione in modo coordinato e sinergico partecipando a quelle occasioni di confronto e concertazione promosse dalla Provincia. Gli indirizzi che, attraverso la Rete Ecologica, il Piano territoriale propone sono: individuazione del sistema di gangli e corridoi ecologici, costituenti la rete ecologica provinciale; riduzione del degrado attuale e delle pressioni antropiche future attraverso il miglioramento delle capacità di assorbimento degli impatti da parte del sistema complessivo; miglioramento dell’ambiente di vita per le popolazioni residenti ed offerta di opportunità di fruizione della qualità ambientale esistente e futura; miglioramento della qualità paesistica; sfruttamento ecosostenibile delle risorse ambientali rinnovabili; definizione delle modalità di ottimizzazione dell’inserimento dei complessi produttivi nell’ambiente circostante, anche in prospettiva di certificazioni di qualità territoriali; offerta di scenari di riferimento per le valutazioni ai fini dei pareri di valutazione di impatto ambientale. 94 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO Per quanto riguarda i rapporti con le nuove infrastrutture, si applicheranno le seguenti direttive: i progetti di opere che possono produrre ulteriore frammentazione della Rete Ecologica, dovranno prevedere opere di mitigazione e di inserimento ambientale, in grado di garantire sufficienti livelli di continuità ecologica; le compensazioni ambientali dovranno favorire la realizzazione di nuove unità ecosistemiche, coerenti con le finalità della Rete Ecologica provinciale. La Provincia raccomanda che i Comuni, in fase di adeguamento dello strumento urbanistico, recepiscano i contenuti del progetto di Rete Ecologica ed individuino specifici interventi di riqualificazione ecologica. Lo schema direttore della Rete Ecologica individua gli ecomosaici caratterizzanti il territorio della Provincia di Brescia, corrispondenti ai complessi di unità ecosistemiche strutturalmente e funzionalmente coerenti, per i quali si possano ipotizzare regole specifiche di governo. Per ogni ecomosaico sono definite le principali valenze e criticità suscettibili, nonché lo specifico ruolo funzionale in ordine al riequilibrio dell’ecosistema di area vasta definito dal progetto di Rete Ecologica. Tali caratteristiche, unitamente agli elementi specifici della Rete Ecologica compresi nell’area, costituiranno un riferimento per gli strumenti di valutazione vigenti o previsti (Valutazione di Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica, EMAS – certificazione ambientale – territoriale, ecc.) applicabili a piani, programmi e progetti che investiranno il territorio ricompreso nell’ecomosaico. Gli enti il cui territorio è interessato anche parzialmente dall’ecomosaico promuoveranno azioni di varia natura (Parchi locali di interesse sovracomunale, Progetti d’area, Agende 21 locali ecc.) finalizzate al raggiungimento degli obiettivi issati dal progetto di Rete Ecologica. Gli ambiti funzionali necessari alla attuazione della Rete Ecologica provinciale previsti dallo schema direttore presentato sono espressi nella carta relativa, relativamente al Comune di Milzano approfondiremo le voci di legenda che insistono sul suo territorio : B.S.15 : Gangli principali in ambito planizzale B.S.17 : Corridopi fluviali principali B.S.20 : Corridoi terrestri secondari B.S.21 : Greenways principali B.S.24 : Principali punti di conflitto della rete ecologica con le principali barriere infrastrutturali B.S.25 : Varchi insediativi a rischio Per ognuno di questi ambiti il P.T.C.P. chiarisce i caratteri identificativi, fornisce alcune raccomandazioni di intervento di tutela, salvaguardia e fruibilità ed infine individua un elenco di strumenti tecnici di attuazione al fine di raggiungere gli obiettivi esplicitati dal progetto di Rete Ecologica provinciale. Nell’Allegato B (Interventi tipo) sono rappresentate schematicamente alcune tipologie di neoecosistemi attuabili per la realizzazione della rete ecologica: 1. Consolidamento di versante con tecniche di ingegneria naturalistica 95 2. Consolidamenti spondali di corsi d’acqua con tecniche di ingegneria naturalistica 3. Rinaturazioni polivalenti in fasce di pertinenza fluviale e casse di espansione 4. Passaggi per pesci 5. Ecosistemi-filtro a valle di impianti di depurazione 6. Bacini polivalenti di ritenzione delle acque meteoriche 7. Piantagione di siepi e filari nelle aree coltivate 8. Fasce buffer e ricalibrazione di alveo in corsi d’acqua minori 9. Realizzazione di nuove unita’ di habitat entro gli agroecosistemi PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA 10. Recuperi delle aree di cava 11. Passaggi per la fauna o polivalenti lungo le infrastrutture lineari che producono frammentazione 12. Interventi anti-rumore polivalenti 13. Fasce di qualità ecologica a lato delle infrastrutture trasportistiche lineari 14. Rinaturazioni in aree intercluse e degradate 15. Greenways 16. Interventi con valenze naturalistiche nei parchi urbani 17. Interventi di pre-verdissement nelle nuove urbanizzazioni 18. Nuove aree boscate extraurbane di interesse naturalistico. Nella matrice sottostante è suggerita una corrispondenza tra ambito funzionale della rete ecologica e interventi realizzativi utili. AMBITI FUNZIONALI INTERVENTO BS15 - Gangli principali in ambito planiziale 3 – 5 – 7 – 8 – 9 – 11 – 12 – 13 – 14 - 15 – 17 - 18 BS17 - Corridoi fluviali principali 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 11 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 - 18 BS20 – Corridoi terrestri secondari 7 – 8 – 9 – 11 – 12 – 13 – 14 – 15 – 17- 18 BS21 - Greenways principali 2 – 3 – 7 – 8 – 9 – 11 – 12 – 13 – 14 – 16 – 17 - 18 BS24 - Principali punti di conflitto della rete con le principali barriere infrastrutturali BS25 - Varchi insediativi a rischio 3 – 4 – 5 – 6 – 11 - 15 2 – 3 – 4 – 7 – 8 – 9 – 11 – 12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 - 18 Individuazione rete ecologica comunale (REC) Il territorio comunale di Milzano ha un’importanza strategica dal punto di vista delle connessioni ecologiche di grandi sistemi verdi quali il parco dell’Oglio sud e il Bosco del Lusignolo. Con il progetto di rete ecologica comunale, oltre a recepire le indicazioni delle reti sovra locali, si è cercato di incentivare la connessione di tali sistemi verdi attraverso obbiettivi mirati alla connessione e valorizzazione in termini di fruibilità di questi sistemi. Per il raggiungimento dell’obbiettivo sopra indicato una delle scelte fondamentali è il recepimento del Parco Locale d’Interesse Sovra comunale “PLIS del MELLA MORTA”, già recepito dal Comune di Pralboino sul ciglio destro del fiume Mella e che va ora a completamento sul versante sinistro. Lungo il fiume Mella, il torrente del Lusignolo ed il fosso Caglione di Sopra e di Sotto viene posta un’area agricola di rilevanza naturalistica che ha il compito di preservare le aree dei versanti fluviali tramite opere di manutenzione e di rimboschimento per la rinaturalizzazione. A questo proposito l’ufficio tecnico si è dotato di uno studio di riqualificazione ambientale del canale Lusignolo, tale studio è rimasto ora solo su carta per le spese sostanziali che prevede, ed a cui il comune non può rispondere. Su tali interventi andranno destinate le quote compensative per la ricostruzione eco sistemica delle aree verdi presenti sul territorio comunale, che vadano a contribuire alla creazione di un 96 QC 1 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO sistema di connessioni volte alla fruizione e alla valorizzazione del disegno di rete ecologica comunale e sovra locale. Tavola della rete ecologica QC 10a 97 PGT COMUNE DI MILZANO PROVINCIA DI BRESCIA Uso delle fonti e riferimenti bibliografici L’attività di analisi si è basata ed è stata svolta utilizzando le banche dati del SIT (sistema informativo territoriale) della Regione Lombardia e i dati raccolti e informatizzati del PTCP dall’Amministrazione Provinciale, già rese disponibili in rete o su cd-rom . Inoltre è stato considerato lo studio geologico che accompagna la formazione del PGT. Altre fonti di carattere culturale locale sono: P.T.R. - P.T.C.P. - “Pralboino e Milzano, oggi e ieri nella storia”-a cura dell’AVIS Pralboino-Milzano. - Manifesto del Terzo Paesaggio, Gilles Clèment, Ed. Quodlibet 2005. - Carta archeologica della Lombardia - Provincia di Brescia Siti web consultati: www.comune.milzano.bs.it - www.istat.it - www.provincia.brescia.it - www.regione.lombardia.it - www.bs.camcom.it 98 QC 1 99 RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO DEL DOCUMENTO DI PIANO