Reginapacis inform@

Transcript

Reginapacis inform@
Lungomare Matteotti
73026 - S.FOCA di MELENDUGNO
Tel. 0832.881094
Fax 0832.881237
[email protected]
Reginapacis
inform@
Notiziario n.15 – 14 novembre 2004
ARCIDIOCESI
AVVENTO DI
DI LECCE
F R A T E R N I T A’
- NATALE 2004 -
Nel 50° dell’Ordinazione sacerdotale di
Sua Ecc. Mons. Cosmo Francesco RUPPI
le offerte saranno devolute per la
CASA DEI BAMBINI
in Tiraspol (Transnistria in Moldavia).
CARITAS DIOCESANA – LECCE
P.zza Duomo, 5 – Tel. 0832 251304
c/c postale n. 10617736
PROGETTO “CASA PER BAMBINI”
TIRASPOL - TRANSNISTRIA
Progetto pian terreno
La Casa per i bambini di Tiraspol,
prevede i seguenti servizi:
 Centro ascolto
 Presidio sanitario
 Centro assistenza e mensa per i
bambini
 Scuola materna
 Area esterna per attivita ricreative
 Centro assistenza e mensa anziani
 Residenza volontari
Progetto primo piano
Costo della Casa per bambini:
 Acquisto terreno e casa esistente
25.000 euro
 Progettazione
12.000 euro
 Costruzione struttura
90.000 euro
 Arredo interno
18.000 euro
 Avvio attivita
5.000 euro
___________
TOTALE
150.000 euro
4. Traffico delle giovani donne
Si parla molto di questo triste fenomeno che coinvolge giovani donne moldave, anche
in minore eta. Il fenomeno esiste, anche se e evidente sul territorio un forte processo di
coscientizzazione intorno al problema, perche l’informazione portata avanti da diversi
organismi nazionali ed internazionali, anche della Chiesa cattolica, ha messo i giovani nella
condizione di conoscere, di riflettere e di essere maggiormente consapevoli dei rischi verso
i quali si va incontro nell’aderire a proposte di lavoro che riguardano attivita in locali
pubblici o forme subdole di coinvolgimento in lavori fortemente equivoci.
Il traffico finalizzato allo sfruttamento sessuale ha anche un margine di consenso da
parte delle vittime stesse, per questo bisogna riconoscere che esiste una percentuale di
soggetti che sono consapevoli della scelta e della condizione in cui andranno a trovarsi.
Il traffico delle donne e diretto verso nazioni dove e elevato il turismo sessuale e dove
esiste una cultura di dominanza maschile, per cui la donna e solo un oggetto da utilizzare.
Principalmente si tratta di Turchia, Israele, paesi Arabi, Cipro, Grecia, i paesi dei Balcani e
quindi l’Italia, la Francia, la Germania e la Spagna. In Albania sono tuttora presenti molte
giovani donne moldave, rimaste dal periodo in cui la “terra delle aquile” rappresentava il
punto di partenza, via mare, verso l’Europa attraverso l’Italia.
Nei paesi sopra indicati e elevata la presenza di giovani donne moldave che sono
sfruttate in locali pubblici, ambienti privati finalizzati alle attivita sessuali a pagamento,
almeno li dove la legislazione lo consente, o lungo le strade in forma clandestina, come nel
caso dell’Italia o della Francia, dove tale condizione e piu visibile.
Coinvolta nel meccanismo dell’organizzazione criminale, per la donna uscir fuori e
molto difficile, perche oltre a violenze fisiche inenarrabili, le vittime, perche di tali si tratta,
sono sottoposte a pressioni psicologiche, ricatti familiari, coinvolgimenti di ogni genere.
Le organizzazioni vanno distinte fra quelle che trafficano le donne e quelle che
sfruttano le donne: le organizzazioni trafficanti reperiscono la ragazza sul territorio
moldavo, la convincono, la prendono in giro o la rapiscono, per poterla successivamente
vendere alle organizzazioni che sfruttano sul territorio. Le organizzazioni che trafficano
sono per la maggior parte di provenienza russa, moldava e rumena. Le organizzazioni che
sfruttano comprano la vittima e la gestiscono sul territorio, lucrando ingenti guadagni. Tali
organizzazioni sono composte da soggetti slavi, rumeni, albanesi, marocchini ed ucraini, e
sono collusi con soggetti criminali del territorio dove e sfruttata la ragazza.
Ad una ragazza costretta a lavorare lungo le strade sono chieste 15/20 prestazioni
sessuali al giorno, equivalenti ad un introito medio di 500/700 euro. Diversi sono gli introiti
richiesti alle ragazze che lavorano in locali pubblici o “case chiuse”, il cui numero di clienti
e inferiore, ma e superiore il pagamento della prestazione, perche si tratta di clienti che
vogliono la sicurezza sanitaria, non accettano sistemi di protezione nel rapporto, sono
benestanti o uomini d’affari, per cui pagano al fine di avere la copertura dell’anonimato.
C’e differenza tra coloro che lavorano lungo le strade e coloro che lavorano in
abitazione, prendendo gli appuntamenti per telefono. La clandestinita limita molto l’utilizzo
della ragazza, per cui tutto si svolge per strada o in casa. La condizione regolare sul
territorio, invece, permette l’uso della ragazza in centri di benessere come massaggiatrici, o
accompagnatrici ed hostess, a prezzi elevatissimi, che raggiungono i 2.000 euro al giorno.
La ragazza rende all’organizzazione una somma intorno ai 15.000 euro al mese.
L’introito della ragazza varia secondo le situazioni: nel migliore dei casi si tratta del 50%,
in alcuni si aggira intorno ai 3.000 euro, altre ragazze vivono con una elargizione di 10 euro
al giorno ed un mondo di promesse. Lo sfruttamento della giovane cambia molto secondo il
territorio, la tipologia criminale, il valore fisico della stessa donna, le leggi vigenti sul
territorio dello sfruttamento.
Il periodo di sfruttamento varia a secondo i soggetti, ma non puo essere troppo lungo.
Una donna dell’eta di ventiquattro anni non puo offrire le prestazioni di una ragazza che va
dai diciotto ai venti anni, per cui diminuisce il mercato e l’introito. Le organizzazioni hanno
bisogno di donne giovani, ben consapevoli che la durata dello sfruttamento deve essere
limitata, oltre ad avere necessita del ricambio continuo, al fine di sfuggire ai controlli delle
forze di polizia.
La ragazza in alcuni casi sfugge al controllo dell’organizzazione, ma non avendo aiuti
sul territorio corre il rischio di cadere nelle mani di altre organizzazioni o singoli soggetti
sfruttatori senza scrupoli. Molte di loro ricevono aiuto dagli stessi clienti, per cui attraverso
questi ultimi trovano una collocazione diversa.
In alcuni Stati come l’Italia, il Belgio, ed in parte anche l’Olanda, la legislazione offre
la possibilita di ricevere un permesso di soggiorno alle ragazze che chiedono aiuto e sono
anche nelle condizioni di denunciare l’organizzazione che le ha trafficate. La volonta di
tirarsi fuori dalla condizione di sfruttamento, collaborando o non collaborando con la
giustizia, prevede l’inserimento in programmi di assistenza, la concessione di un regolare
permesso di soggiorno, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo ed anche il
rimpatrio volontario.
Molte ragazze vengono trasportate da uno Stato all’altro, o vengono uccise o di loro
non si sapra piu nulla, aumentano i casi di donne che si ritrovano in gravi malattie, molte
sono espulse. Lo sfruttamento produce in molti soggetti devastazioni psicologiche e
psichiatriche, oltre a generare forme di autolesionismo e tentativo di suicidio.
La ragazza affronta spesso gravidanze inaspettate ed indesiderate, per questo sono
sottoposte ad aborti clandestini, anche con metodi rudimentali e senza l’assistenza sanitaria,
o vengono fatte prostituire in stato di gravidanza in attesa di far nascere clandestinamente il
bambino ed utilizzarlo nel mercato delle adozioni illegali e del trapianto di organi.
Esiste in Europa un’intensa attivita promossa da tante organizzazioni, numerose della
Chiesa cattolica, che incontrano le ragazze nei locali o lungo le strade, le aiutano a fuggire
dai loro sfruttatori, operano per il recupero fisico e psichico, attuano nei limiti legislativi il
reinserimento sullo stesso territorio, procedono per il ricongiungimento familiare.
L’intensita del fenomeno ha prodotto ampi spazi di riflessione e di impegno concreto,
a tutti i livelli, il cui valore va altamente riconosciuto. Qui si comprende come assume
valore l’intervento preventivo, per cui se da una parte bisogna lavorare lungo gli itinerari
dello sfruttamento in Europa per incontrare e salvare le vittime, dall’altra bisogno offrire
sul territorio moldavo il giusto supporto informativo.
Nei prossimi numeri:
* Abbandono minorile
* Disagio degli anziani
* Turismo sessuale
Non c’e alcun dubbio sul fatto che la formazione offerta dalle strutture
educative della famiglia religiosa salesiana sia un valore efficace e visibile, e non si
tratta solo degli istituti scolastici di vario ordine e grado, ma anche degli oratori, i
qual pur non avendo una struttura prettamente scolastica, sanno offrire ugualmente
nel giusto modo valide proposte formative.
Nel dialogare con i giovani che frequentano la famiglia salesiana si avverte una
formazione, la presenza di stimoli educativi, con la possibilita di mettere in campo
provocazioni che vengono comprese nel giusto modo.
Il dialogo con i giovani di Casale Monferrato e di Torino, avuto nei giorni
scorsi, e stato interessante, ma soprattutto ha permesso di approfondire aspetti del
fenomeno migratorio che sono lontani dalla comune informazione giornalistica,
troppo superficiale e condizionata dalla necessita di fare cronaca. Sono stati svelati
aspetti del fenomeno migratorio per troppo tempo inesplorati e ritenuti di poco
valore.
E’ sempre interessante parlare con i giovani e far comprendere che la
conoscenza del fenomeno migratorio parte da lontano, ma soprattutto e il frutto di
una conoscenza globale di tutto cio che avviene nel mondo e che si incammina verso
di noi.
Conoscere le cause dei movimenti migratori vuol dire anche conoscere la
geografia, la storia dei popoli e delle religioni, le evoluzioni economiche e politiche,
anche perche il traffico degli esseri umani si muove all’interno di tali percorsi socioculturali e ne sa trarre le migliori strategie.
Nei giovani c’e interesse, voglia di conoscere, ma ci sono anche diffidenze e
conflitti. Tutto questo e interessante, perche manifesta la disponibilita all’ascolto e
soprattutto la capacita di aprirsi all’altro, dovendo anche rimuovere le proprie
certezze, che molte volte sono il frutto di preconcetti e condizionamenti sociali.
I giovani delle realta educativa salesiane sono in cammino! I loro
interrogativi sono il segno tangibile di un percorso educativo, che va oltre, per
raggiungere, in alcuni casi anche concretamente attraverso le forme di volontariato,
altri giovani, dall’est d’Europa all’America Latina, fino all’Africa.
L’attenzione si trasforma anche in progetti, infatti sia i giovani di Casale
Monferrato che quelli della scuola di Valsalice in Torino hanno gia avviato percorsi
di volontariato in Moldavia, nei periodi estivi ed ancora oggi sono impegnati nel
sostegno di progetti a distanza.
L’entusiasmo giovanile e una risorsa, dal quale saper avviare itinerari di
crescita umana e cristiana. Bisogna anche saper dire grazie all’animazione dei
meravigliosi preti e suore delle famiglia religiosa, che in modo eccezionale sanno
accompagnare i loro giovani.

In occasione del Convegno nazionale servizio civile,
organizzato dal VIDES, che si terra a Roma il 20 e 21
novembre prossimo, Don Cesare Lodeserto terra una delle
relazioni, oltre a presiedere la Celebrazione della Eucaristia.
La relazione, dal titolo “Servizio per un anno, profeti per
la vita”, sara rivolta ai giovani che stanno per terminare il
servizio civile.
LA FONDAZIONE REGINA PACIS
ORGANIZZA A CHISINAU IN MOLDAVIA:
 31 DICEMBRE 2004
FESTA PER LA FINE DELL’ANNO 2004
CON I BAMBINI DI STRADA
PRESSO LA “CASA RIFUGIO” DELLA FONDAZIONE (VIA AVRAM
IANCU 17) CI SARA’ LA FESTA CON I BAMBINI DI STRADA, IN
COLLABORAZIONE
CON
I
GIOVANI
DELL’ORATORIO
SALESIANO DI CASALE MONFERRATO (AL) E I GIOVANI
SALESIANI DI NIZZA MONFERRATO (AT)
 1 GENNAIO 2005
FESTA PER L’INIZIO DELL’ANNO 2005
CON GLI ANZIANI POVERI
VERRA’ ORGANIZZATO UN PRANZO DI FESTA AL FINE DI
PERMETTERE A COLORO CHE SONO SOLI DI VIVERE UN
MOMENTO DIVERSO E SOPRATTUTTO DI GIOIA.
COLORO CHE VORRANNO PARTECIPARE ALLE DUE FESTE
POTRANNO PRENOTARSI E SARANNO COINVOLTI NELLA
ORGANIZZAZIONE: ANIMAZIONE, PREPARAZIONE DEI PASTI,
ALLESTIMENTO DELLA FESTA. FINALMENTE UNA OCCASIONE
PER UNA FINE ED INIZIO DI ANNO DIVERSI, MA
SOPRATTUTTO ACCANTO AGLI ULTIMI
DELL’EST. VI
ASPETTIAMO.
(a cura di Claudio Camarca)
Quando scendiamo dalla automobile quelli ci guardano e ci vengono
incontro. Tre uomini. Lontani da casa. Partiti un giorno dagli altipiani del
maghreb con uno scafo arrugginito che imbarcava acqua. Via dalla
famiglia, dalla fame, dagli omicidi rituali dei fondamentalisti islamici.
Si sono aggrappati alle coste del Salento. Difesa con le unghie e con i
denti questa speranza incerta. Hanno guadagnato uno spicchio di futuro.
Proprio qui, a Lecce, sulla statale che risale la costa. Piantati sotto il
semaforo e in mezzo ai palazzi e picchiati dalla pioggia fredda di inizio
inverno. Tre uomini. Parlottano malamente la nostra lingua. Ringraziano
per la cena che porgiamo, per il tiro di sigaretta, per la stretta di mano.
Lavano i vetri delle automobili, alle volte si piegano sui fanali e strofinano
con vigore per eliminare moscerini e incrostazioni. Si scappellano per
cinquanta centesimi, L’elemosina esibita che buttiamo loro da uno spiraglio
del finestrino. Uno e senza un braccio. Un altro ha famiglia, la moglie e
due bambini. Rintanati dietro la carcassa di una macchina parcheggiata in
un angolo buio. Bambini piccoli, nemmeno dieci anni. Laceri e sudici.
Stretti al panino con la frittata e al succo di frutta. Uno sale al posto di
guida. Fa “brum brum” con la bocca. Mima una gara automobilistica. Il
terzo uomo se ne resta in disparte. Si vergogna, dice a mezza bocca di
essere laureato in medicina, di avere esercitato come pediatra in
ospedale. A Tunisi. Una vita fa. Ha la barba lunga, gli occhi incavati, le dita
nodose. La cosa che piu gli manca e il potersi lavare con regolarita. Farsi
una doccia. Radersi e tagliare i capelli.
I bambini mangiano il secondo panino al prosciutto e formaggio. La madre
cerca di baciarci le mani. Piove. Il cielo e un coperchio gonfio di fango. I
tre uomini rientrano ai piedi del semaforo. Poche automobili. Noi risaliamo
a bordo del furgone.
Ci vediamo domani sera. Come ogni giorno per tutta la durata dell’anno.
Fino a quando i poveri reclamino attenzione e noi si abbia il bisogno di
ascoltarli.
Dal 01.09.2004
BENEFATTORE
SOMMA PRECEDENTE
Ass. S.Giuseppe
Fam. Andrea Spinelli
Fam. Carolina Blasi
N.N. - Societa
Fam. Paolo Yamone
Fam. Grilletti
Suore Figlie Maria Ausiliatrice
Salesiani
Salesiani
(Donazioni in denaro)
PROVENIENZA
SOMMA
ˆ
22.753,50
Gravina (Ba)
Cusano Milanino (Mi)
Lecce
Roma
Roma
Ostia Lido (Roma)
Nizza Monferrato (At)
Casale Monferrato (Al)
Torino – Scuola di Valsalice
200,00
50,00
50,00
400,00
200,00
25,00
200,00
1.000,00
1.400,00
TOTALE
ˆ
Dal 01.09.2004
BENEFATTORE
Nizza Monferrato – Suore Salesiane
Lecce - Carrefour
Carmiano – Parr. Maria SS. Assunta
Lecce – Parr. Cuore Im.to di Maria
Frigole - Parrocchia
Lecce – Interfrutta
Lecce - Eco Salento
Chisinau - Granero Fabrizio
S.Cesario di Lecce – Suore Ospedale
Torino
N.N.
26.278,50
(Donazioni in viveri ed altro)
CONTENUTO
Materiale scolastico
Viveri
Materiale didattico
Materiale didattico
Materiale didattico
Viveri
Materiale igienico
Televisore
Viveri
Salesiani – Scuola di Valsalice
Melendugno
DESTINAZIONE
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa Regina Pacis – S.Foca
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa Regina Pacis – S.Foca
Casa Regina Pacis – S.Foca
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa Regina Pacis – S.Foca
Casa accoglienza (Moldavia)
Casa Regina Pacis – S.Foca
Solidarieta
Aiutaci anche Tu a dare dignita alle persone
La Fondazione svolge la sua attivita grazie alla disponibilita di persone che
hanno scelto di dedicare parte del proprio tempo, delle proprie capacita e
delle proprie risorse a favore del prossimo. Ovviamente grande e la necessita
di fondi perche le iniziative intraprese possano avere uno sviluppo
significativo.
Per sostenerci
Conto corrente bancario
Intestato a Fondazione Regina Pacis
Conto n. 652298-38
Banca di Roma (3800) Lecce – 1
Conto corrente postale
Intestato a Fondazione Regina Pacis - Lecce
Conto n. 12525754
Le erogazioni liberali in denaro, fino ad euro 2068,83 annuali,
effettuate a favore della Fondazione Regina Pacis da parte di
persone fisiche sono detraibili dall'imposta sul reddito (IRPEF) per
un importo pari al 19% della donazione (art.13bis, lett. i bis) del
DPR n. 917/1986).
Le erogazioni liberali effettuate da soggetti titolari di reddito
d'impresa sono invece deducibili per un importo massimo di euro
2068,83 ovvero del 2% del reddito d'impresa (art.6, comma 2, c
sexies) del DPR n. 917/1986).
La detrazione e consentita a condizione che il versamento venga
eseguito tramite banca o ufficio postale.
Grazie per il sostegno
____________________________________________________________
Allegato de L’Ora del Salento
Settimanale Cattolico
Iscritto al n.517 del Registro stampa del Tribunale di Lecce