la salute vien mangiando!
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la salute vien mangiando!
LA SALUTE VIEN MANGIANDO! Guida all’alimentazione e alla salute della bocca e dei denti 1 Questo libretto è parte del programma EAT Alimentazione Sostenibile, promosso dal Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation. Questo programma si rivolge a tutta la popolazione e a tutte le fasce di età, per sensibilizzare su corretti stili di vita e sana alimentazione, visti come strumenti fondamentali per prevenire le malattie. EAT Educational è anche un programma di educazione alimentare e ai corretti stili di vita che si svolge nelle scuole medie dal 2009 e che ha coinvolto finora oltre 2.000 ragazzi. Il programma ha voluto anche rivolgere la propria attenzione a particolari condizioni, come la gravidanza (consigli nutrizionali alle future mamme, con il libretto “Alimentazione in gravidanza”) o a particolari condizioni patologiche che si giovano di una sana alimentazione come principio generale di cura (libretto “Diabete: curarsi con gusto”). Questo nuovo libretto è dedicato al complesso e delicato rapporto che esiste tra l’alimentazione e la salute dentale e del cavo orale. La salute orale si profila come uno dei maggiori problemi di salute pubblica per l’alta prevalenza in ogni regione del mondo e per il fatto che, come molte altre malattie, il carico pesa sulle fasce più svantaggiate della popolazione. Il benessere del cavo orale può essere compromesso da errate abitudini alimentari. Nutrirsi in modo corretto e consapevole costituisce un aiuto nella prevenzione delle patologie orali. È necessario focalizzare l’attenzione sugli stili di vita, sulle abitudini alimentari e su una corretta educazione alimentare: una dieta appropriata rappresenta un importante contributo alla prevenzione delle malattie del cavo orale. Dott. Paolo Rotelli 2 Dott.ssa Gilda Gastaldi È importante sapere gestire i propri stili di vita anche dal punto di vista nutrizionale, ma questo non può e non deve comportare una mortificazione dei sensi. Mangiare bene ha importanti risvolti psicologici e saper apprezzare i cibi è - prima di tutto - cultura e conoscenza non solo degli alimenti, ma anche del territorio in cui viviamo e delle opportunità che ci offre. La vista di un buon cibo, l’apprezzare i suoi profumi, l’imparare a prepararlo al meglio, assaggiarlo e consumarlo nelle giuste quantità: TUTTO CIÒ NON È VIETATO ANCHE SE CI SI PREOCCUPA DELLA PROPRIA SALUTE DENTALE! Occorre imparare a mangiare cibo di qualità, spesso ricco di storia, tradizione, gusto, nutrienti nelle giuste proporzioni, cercando di limitare quelle sostanze che possono essere dannose ma che non aumentano affatto il buon sapore o il buon profumo di un cibo, come i grassi animali (saturi) o di cattiva qualità (molto impiegati a livello industriale), gli zuccheri semplici specie se aggiunti artificialmente, gli additivi chimici e il sale in eccesso. 3 La bocca La bocca - definita anche cavo orale - è un organo che svolge molteplici funzioni. Tra queste, quella masticatoria che, non necessariamente, è la più importante, pur essendo quella più comunemente conosciuta per la presenza dei denti. Le principali funzioni esplicate dal cavo orale sono: • Respirazione • Deglutizione • Linguaggio • Estetica • Masticazione La bocca interviene nella respirazione anche se questa funzione è primariamente esplicata dalle cavità nasali. È noto che, quando si effettua uno sforzo o un’attività fisica prolungata, si apra spontaneamente la bocca per respirare, aumentando così l’apporto di ossigeno. La deglutizione è quell’atto involontario che si verifica circa 1.500-2.000 volte al giorno permettendo il passaggio della saliva dalla bocca - dove viene prodotta - alla restante parte del tubo digerente. È, inoltre, l’atto che volontariamente effettuiamo per far transitare il cibo opportunamente sminuzzato e diluito con la saliva. Il cavo orale serve per parlare e tutti i componenti presenti - denti, lingua, labbra e guance concorrono affinché si possano elaborare fonemi corretti, gradevoli e facilmente comprensibili da chi ci ascolta. La riprova è rappresentata dalle difficoltà di linguaggio che possono avere le persone senza la maggior parte dei denti oppure che presentano malformazioni congenite della bocca con alterazioni del palato o delle labbra (es. labio-palato-schisi). La bocca ha un ruolo fondamentale nell’estetica del viso essendo, insieme agli occhi e al naso, l’elemento di maggior impatto visivo che caratterizza l’aspetto della persona. Una bocca armonica, con un bel sorriso, è sicuramente un elemento di vantaggio psicologico, sociale e professionale nei rapporti interpersonali. La bocca è l’organo della masticazione grazie alla presenza dei denti. Questi ultimi permettono di afferrare, lacerare, triturare il cibo e renderlo compatibile con il suo successivo percorso all’interno del tubo digerente. 4 Il cavo orale è composto da diverse parti che, lavorando insieme, concorrono allo svolgimento delle funzioni già esplicitate. Comunica con l’esterno tramite le labbra ed è delimitato internamente dalle guance. È rivestito da tessuto molle rappresentato dalla mucosa orale e dalle gengive. I denti sono disposti in due arcate a forma di ferro di cavallo che si contrappongono formando uno spazio delimitato in basso dal pavimento della bocca e, in alto, dal palato. All’interno della bocca, troviamo la lingua che svolge importanti funzioni per elaborare il linguaggio, per aiutare la masticazione e la trasformazione del cibo ed è, inoltre, la sede delle sensazioni gustative essendo ricca di papille gustative, piccoli organi sensoriali che permettono di elaborare i sapori fondamentali. Nella bocca, troviamo la saliva proveniente da numerosissime piccole ghiandole salivari disseminate in tutti i settori della bocca e dalle tre ghiandole salivari maggiori - parotide, ghiandola salivare sotto-linguale e sotto-mandibolare - che riversano il loro prodotto (saliva), all’interno del cavo orale. La saliva ha molteplici funzioni: • Inumidisce le mucose di rivestimento della bocca. • Rammollisce il cibo sminuzzato formando il bolo alimentare, facilitando la sua deglutizione. • Ha azione antibatterica per la presenza di specifici enzimi (lisozima). • Concorre all’iniziale digestione del cibo per la presenza di enzimi che disgregano gli zuccheri complessi. Nella bocca, troviamo anche le tonsille, formate da tessuto linfatico, che hanno il compito di depurare l’aria che passa dal cavo orale. 5 I denti I denti sono gli elementi anatomici che, nel loro insieme, costituiscono l’organo destinato alla masticazione degli alimenti. Esiste una dentizione da latte (o denti decidui) formata da 20 denti che erompono a circa 6 mesi e che sono tutti presenti nella bocca del bambino a circa 2,5-3 anni. Verso i 6 anni iniziano a comparire i denti definitivi (o denti permanenti) che sostituiscono i denti da latte e che sono completamente presenti nella bocca verso i 13-14 anni fino ai secondi molari. I terzi molari (denti del giudizio) possono comparire più tardi verso i 18-21 anni. La dentatura permanente è formata da 28 denti più 4 denti del giudizio. I denti hanno forme e funzioni differenti: gli incisivi servono per afferrare e sminuzzare il cibo; i canini servono per lacerare gli alimenti e, per la loro forma appuntita, nell’animale hanno spesso funzione difensiva; i premolari e i molari sono i principali responsabili della masticazione degli alimenti. 6 Ciascun dente è formato da una parte visibile che sporge all’interno del cavo orale, detta corona, e da una parte non visibile di ancoraggio all’interno delle ossa mascellari, costituita dalle radici. La zona di passaggio tra corona e radice si definisce colletto del dente. L’intelaiatura principale che costituisce il dente, sia nella corona sia nella radice, è la dentina, sostanza dura mineralizzata per circa il 70% che, a livello della corona, è ricoperta dallo smalto, mentre nella radice dal cemento. Lo smalto è la sostanza che vediamo guardando in bocca i denti dal tipico colore biancastro ed è il tessuto più duro presente nel nostro corpo, essendo mineralizzato per circa il 95%. Pur essendo durissimo, quando viene perso per un trauma o per una carie non è in grado di rigenerare ma può essere solo sostituito dal dentista con materiali artificiali. Il cemento, che ricopre la radice, è anch’esso mineralizzato ma solamente per circa il 65% e contribuisce a fissare il dente all’interno dell’alveolo osseo. Il dente internamente è cavo e contiene la polpa dentaria ricca di cellule, vasi e terminazioni nervose. Quando si infiamma, ad esempio a causa di una carie, deve essere obbligatoriamente rimossa e il dente risulta di conseguenza devitalizzato, ossia senza la parte vitale, anche se può ugualmente continuare a svolgere le funzioni a cui è preposto. Il dente è ancorato all’osso di sostegno tramite alcuni tessuti che, nel complesso, formano il parodonto. Questi sono il cemento già descritto, il legamento periodontale, l’osso alveolare e la gengiva che ricopre l’osso. Nell’insieme, formano i mezzi di fissazione del dente attraverso un sistema di fibre che, dal cemento, si portano all’osso mantenendo il dente nell’alveolo in modo parzialmente elastico, così da poter assorbire e ammortizzare i carichi masticatori, preservando - il più a lungo possibile - l’integrità del dente. L’infiammazione dei tessuti parodontali (parodontite), distruggendo gli stessi, può portare, come estrema conseguenza, alla perdita del dente per progressiva mobilizzazione e mancanza di sostegno all’interno dell’osso. 7 PIATTO “IN-FORMA” IL PIATTO “IN-FORMA“ Usa l' olio extravergine d'oliva, le erbe aromatiche, i semi e le spezie per cucinare o condire le pietanze. Limita il burro e le salse, elimina le margarine, l'olio di palma e di cocco. Sono condimenti ricchi di grassi pericolosi . Usa poco sale, ma iodato, per il buon funzionamento di cuore, reni e tiroide . Le verdure sono tantissime, devono essere sempre presenti nel nostro piatto. Privilegia quelle di stagione e ricorda: non mangiare le patate tutti i giorni perché sono ricche di amido. CEREALI OR R TA TAGG GGII INTEGRALI PROTEINE O À FRUTTA DI QUALITÀ Esistono numerosi frutti, di tanti colori: concludi il pasto in modo divertente seguendo la loro stagionalità. STAY ACTIVE! 10.000 passi al giorno per essere attivi e rimanere in salute . 8 Bevi tanta acqua durante la giornata, ha zero calorie. Assumi una porzione di yogurt al giorno e modera il consumo di bevande zuccherate. Se vuoi un succo di frutta, consuma quelli senza zuccheri aggiunti. Per proteggere i denti dalla carie, lavali dopo ogni pasto! Privilegia i cereali integrali e aiuterai la tua salute. Moder a quelli raffinati che, nel tempo, possono rendere difficile il controllo del peso e della glicemia. Riduci carne e formaggi. Ricorda che pesce, legumi e uova 2 alla settimana - sono ottime alternative e contengono sostanze utili all’organismo. Cur ati della loro qualità e provenienza. La frutta secca oleosa (mandorle, nocciole, noci, pinoli) contiene oli di qualità ed è fonte di proteine. Adattato da The Healthy Eating Plate Copyright © 2011, Harvard University. Il PIATTO “IN-FORMA“ è l’icona di EAT Educational e aiuta a comprendere i principi della sana alimentazione... anche per l’igiene e la salute dentale! IL PIATTO “IN-FORMA” è lo strumento educativo che, dopo un’attenta revisione scientifica, ha sostituito la ben nota piramide alimentare di non immediata e facile interpretazione. Il piatto rappresenta un pasto equilibrato e salutare capace di saziarci rispettando il buon funzionamento dell’organismo e di prevenire molte patologie del mondo moderno. È diviso in 4 spicchi, ognuno dei quali rappresenta un alimento proporzionalmente distribuito. Nella metà di sinistra del piatto troviamo la frutta (spicchio rosso) e gli ortaggi (spicchio verde), che la natura offre in molteplici varietà e colori diversi in ogni stagione. Entrambi rappresentano una fonte importantissima di sostanze protettive antiossidanti con azione antinfiammatoria, fibre, sali minerali e vitamine - responsabili del corretto funzionamento del metabolismo. Il denominatore comune del PIATTO “IN-FORMA” sono le fibre, indispensabili per la regolazione dell’assorbimento dei nutrienti e per il corretto funzionamento intestinale. Il piatto dovrà avere come condimento preferenziale l’olio extravergine d’oliva, ricco di grassi buoni e vitamine e antiossidanti. Come bevanda da accompagnare al piatto scegliamo l’acqua, che ha zero calorie ed è ricca di sali minerali importanti. È necessario berne almeno 2 litri durante l’arco della giornata. IL CONSIGLIO DI EAT Assumi una porzione al giorno di yogurt o di latte e modera il consumo di bevande zuccherate. Se assumi un succo di frutta, scegli sempre quelli senza zuccheri aggiunti. Nella metà di destra del piatto troviamo i cereali integrali (spicchio marroncino), fonti di carboidrati complessi non raffinati, ricchi in fibre e con basso indice glicemico, e le proteine salutari (spicchio arancione), rappresentate dal pesce e dai legumi, sorgenti di proteine vegetali ricchi di aminoacidi essenziali, fibre e privi di grassi. Entrambe sono un’ottima alternativa alla carne e ai formaggi, che invece contengono grassi saturi pericolosi per la salute. IL PIATTO “IN-FORMA” NON CONTIENE: - Zuccheri aggiunti, ma soltanto lo zucchero naturale della frutta e dei cereali. - Sostanze artificiali aggiunte, quindi nessun alimento con conservanti artificiali, coloranti artificiali, edulcoranti aromi artificiali. - Sale in eccesso. 9 Impariamo a conoscere i cibi di cui ci nutriamo! La migliore dieta possibile è basata su un’alimentazione equilibrata, bilanciata e varia. Bisogna sempre introdurre i principali nutrienti nelle giuste percentuali. Inoltre, occorre tenere presente che, con gli alimenti introduciamo anche altre sostanze importanti per l’equilibrio dell’organismo: fibre, minerali e vitamine. 10 - 20% DI PROTEINE 45 - 60% DI CARBOIDRATI 20 - 35% DI GRASSI Il concetto fondamentale di una dieta sana consiste anche nel rispetto del proprio fabbisogno energetico. Ogni individuo consuma quotidianamente una quantità di energia, che occorre rifornire attraverso il cibo. Questa quantità è variabile, dipende da età, sesso, attività svolte durante la giornata, esercizio fisico e costituzione dell’individuo. Il CONSIGLIO DI EAT Cerca sempre di mangiare in modo proporzionato alle attività che svolgi. Se sei attivo e ti muovi tanto, potrai mangiare un po’ di più! 10 La corretta alimentazione quotidiana COME DISTRIBUIRE LE CALORIE DURANTE I PASTI COLAZIONE 20% IL CONSIGLIO DI EAT CENA 30% I carboidrati e le proteine devono essere presenti in ogni pasto nelle giuste proporzioni. La frutta e la verdura non devono mai mancare. SPUNTINO 5% Gli spuntini a base di frutta sono ottimi per togliere la fame. Colazione, pranzo e cena non vanno mai saltati, mentre gli spuntini sono sempre facoltativi. MERENDA 5% PRANZO 40% 11 I carboidrati ENERGIA = 4 KCAL / 1 GRAMMO I carboidrati sono un’essenziale fonte di energia per il nostro corpo. Per apprendere, studiare, muoversi, compiere uno sforzo o più semplicemente per camminare, il nostro organismo ha bisogno di energia. I carboidrati ci forniscono il materiale energetico di pronto uso. Si possono, pertanto, paragonare al DOVE SI TROVANO I CARBOIDRATI? carburante che permette a un’automobile di muoversi. I carboidrati sono chiamati anche zuccheri o glucidi e costituiscono la base della piramide comportamentale. Pasta, pane, riso, cereali (mais, farro, orzo) Patate IL CONSIGLIO DI EAT Gli zuccheri semplici come lo zucchero, miele, caramelle e dolci in genere favoriscono l’insorgenza della carie. 12 Zucchero, miele Frutta, marmellata I carboidrati nella dieta I principali carboidrati (o zuccheri) di interesse alimentare vengono comunemente distinti in semplici e complessi. • Alla categoria carboidrati semplici appartengono glucosio, fruttosio, saccarosio (comune zucchero da tavola), maltosio e lattosio. Sono composti dal sapore dolce, solubili in acqua e di rapido assorbimento. • I carboidrati complessi sono invece di gusto non dolce, insolubili e vengono assorbiti lentamente. L’apporto di zuccheri semplici non dovrebbe superare il 10-12% dell’energia giornaliera; in una dieta da 2.500 Kcal, quindi, questi nutrienti non dovrebbero essere consumati in misura superiore ai 60-75 grammi al giorno. In virtù del rapido assorbimento, gli zuccheri semplici sono in grado di elevare bruscamente la glicemia con affaticamento del pancreas. Se si consumano elevate quantità di zuccheri semplici ad assorbimento rapido, non si apprezza facilmente il senso di sazietà e rimane la fame; pertanto, vengono inserite più calorie di quante se ne consumano con aumento del rischio di sviluppare sovrappeso e obesità. Carboidrati semplici Carboidrati complessi 13 Gli zuccheri semplici Le principali fonti di zuccheri semplici sono rappresentate dalle bibite zuccherate, dai dolciumi, dai succhi di frutta, dallo zucchero da tavola, dal miele e da alcuni tipi di frutta (quella candita, i fichi, l’uva, le castagne, i datteri, i cachi e la frutta disidratata, tipo uva passa). ATTENZIONE! Dopo aver assunto zuccheri semplici importantissimo lavarsi bene i denti! IL CONSIGLIO DI EAT Presta molta attenzione alle etichette e saprai quanti grammi di zucchero sono contenuti nel prodotto che stai consumando. 5 g di zucchero = 1 cucchiaino di caffè. 14 Agli zuccheri semplici, sono state attribuite dirette responsabilità nel provocare la carie. Le proteine ENERGIA = 4 KCAL / 1 GRAMMO Le proteine sono fra i componenti più importanti del nostro organismo.. Sono essenziali, oltre che per la struttura del nostro corpo e per la crescita, anche per la sua “manutenzione” come, ad esempio, per la cicatrizzazione delle ferite e per la riparazione dei tessuti. Le proteine possono essere paragonate a catenelle costituite da unità chiamate aminoacidi. Questi ultimi sono DOVE SI TROVANO LE PROTEINE? fondamentali per fabbricare ormoni, enzimi, anticorpi e contribuiscono al trasporto delle sostanze in tutto il corpo. Pesce, legumi e carne sono un’ottima fonte di proteine di alta qualità. Pesci, molluschi, crostacei IL CONSIGLIO DI EAT Latte, yogurt, formaggi Per preservare una buona salute delle mucose del cavo orale, occorre rifornirsi di proteine di alta qualità. È consigliabile assumere le proteine del pesce e dei legumi e ridurre il consumo di carne. Uova e legumi Carne 15 Il pesce Il pesce è ricco di proteine ad alto valore biologico. A differenza della carne, contiene grassi “buoni” OMEGA3. È, inoltre, un’ottima fonte di vitamina D e di sali minerali. Esistono diverse tipologie di pesci, il migliore è quello AZZURRO (le sardine, le alici, lo sgombro) perchè: • È più ricco di acidi grassi omega3; • È sempre pescato e non di allevamento; • È di piccola taglia e perciò accumula meno metalli pesanti. Il pesce acquistato può essere pescato o di allevamento, fresco o surgelato. Il primo contiene più Omega3 del pesce di allevamento. Per una sana e corretta alimentazione, si consiglia di consumare il pesce 2 o 3 volte alla settimana. 16 Il pesce, anche se surgelato, mantiene tutte le sue qualità: proteine e vitamine. I legumi e le fibre I legumi contengono un buon quantitativo di fibre e di ferro. DOVE SI TROVANO LE FIBRE? Fagioli, soia, lenticchie, ceci, piselli, fave, lupini, sono un’ottima fonte di proteine. Verdura Affinché queste possano essere di elevata qualità, i legumi hanno bisogno di accompagnarsi ai cereali come, ad esempio, pasta e fagioli, riso e piselli, ecc. Frutta Le fibre sono necessarie per equilibrare la funzionalità intestinale perché tengono attivo l’intestino e gli impediscono di diventare pigro. Riducono e rallentano l’assorbimento di amido Legumi e di grassi durante il pasto. IL CONSIGLIO DI EAT Alcuni legumi sono alcalinizzanti e aiutano a mantenere un corretto equilibrio del cavo orale. 17 I grassi I grassi, o lipidi, rappresentano le nostre riserve di energia. Sono i costituenti principali delle membrane cellulari e di alcuni ormoni indispensabili per la vita, gli ormoni steroidei, e servono a trasportare le vitamine liposolubili A, D, E, K. Vengono immagazzinati nel tessuto adiposo come riserva energetica e, quando vengono assunti in eccesso, si depositano intorno e all’interno del cuore, al fegato e al pancreas danneggiandoli. È per questa ragione che bisogna consumarne in quantità moderata. I grassi sono principalmente contenuti nel latte, nei latticini, nella panna, nel burro, nei formaggi e nella frutta secca. Ma anche nelle carni grasse, nei salumi, negli oli vegetali, nelle margarine e nello strutto. 18 IL CONSIGLIO DI EAT Anche se i grassi hanno un effetto protettivo nei confronti della carie, è comunque consigliabile consumarli con moderazione perchè il loro eccesso può favorire obesità e patologie cardiovascolari. La frutta e la verdura È importante consumarne (sia a pranzo che a cena) almeno 5 porzioni al giorno. Esse contengono le vitamine, i sali minerali, le fibre e altri importanti composti. Frutta e verdura devono essere sempre presenti nella nostra alimentazione. Le VITAMINE E I SALI MINERALI sono importanti per il buon funzionamento degli organi, contribuiscono a proteggerci dalle malattie grazie alla loro funzione antiossidante e antiinfiammatoria. LE FIBRE servono a ri-equilibrare la funzionalità intestinale, Privilegia frutta e verdura di stagione. tenendo attivo l’intestino. IL CONSIGLIO DI EAT Consumare frutta e verdura cruda favorisce la masticazione e un’adeguata secrezione di saliva che aiuta a pulire la bocca. IL CONSIGLIO DI EAT Si può aumentare la quantità giornaliera di calcio consumando broccoli, carciofi, verdure a foglia verde scuro, mandorle e sesamo. 19 L’acqua Il nostro organismo contiene una grande quantità di acqua. Si trova nel sangue, nella saliva e nei nostri organi - cuore, polmoni, intestino, cervello, pelle, ecc. - e rappresenta fino al 70% del nostro peso corporeo. È indispensabile per la digestione, per il mantenimento della temperatura corporea e per l’eliminazione delle impurità (urine e sudore). Leacqueitaliane sono,ingenere, sufficientemente riccheinfluoro, unmineralemoltoutile perlasalutedeidenti. Si trova nei cibi che mangiamo, soprattutto nella frutta e nella verdura, ed è priva di grassi e di calorie. È indispensabile idratare il nostro corpo bevendo frequentemente, in modo che l’acqua sia sempre presente in quantità sufficienti, soprattutto quando si pratica sport. È pertanto consigliato bere almeno 2 litri di acqua (8-10 bicchieri), meglio se è acqua minerale perché ricca appunto di minerali. Il parametro che determina la leggerezza dell’acqua è il residuo fisso. Esso consiste nella quantità di sostanze inorganiche presenti nell’acqua ed è normalmente espresso in milligrammi per litro: si ottiene facendo evaporare l’acqua a 100°C, con successiva essiccazione a 180°C. 20 IL CONSIGLIO DI EAT Alcune acque minerali sono ricche di calcio (150 mg/lt) e possono supportare la salute dei denti. Poco sale (iodato) È da utilizzare con attenzione e parsimonia perchè, se usato in eccesso, alza la pressione arteriosa aumentando la volemia, ovvero richiamando acqua nei vasi. Un uso moderato migliora la funzionalità del cuore, dei reni “SALE COMUNE” = CLORURO DI SODIO e dei vasi stessi. Il sale da privilegiare è quello iodiato perché aiuta a prevenire alcune malattie della tiroide. Si consiglia di assumerne massimo 3–5 grammi al giorno, 1 g DI SALE = 0.4 g DI SODIO una dose pari a un cucchiaino. ESISTONO ALIMENTI CHE SONO MOLTO RICCHI DI SALE: salumi, formaggi, pizza, pane e grissini, salsa di soia, capperi, Il CONSIGLIO DI EAT Mettere meno sale ALTRI CHE, INVECE, NE CONTENGONO MENO nell’acqua quando si cucina. SONO PERTANTO DA PRIVILEGIARE: Condire la carne, il pesce pesce fresco o surgelato, frutta e verdura fresca, latte, olio e uova. IL CONSIGLIO e le verdure con spezie, DI EAT limone erbe aromatiche, o aceto. Questo darà più sapore al tuo piatto. LA RICETTA DEL GOMASIO Una semplice e gustosa Ingredienti: 7 cucchiai di semi di sesamo, ricetta: il gomasio. 1 cucchiaino di sale marino integrale. Quando fai la spesa Procedimento: lavare e scolare i semi di sesamo in un colino. acquista sale iodato. Scaldare una padella e quando è calda far asciugare dado per brodo e ketchup. il sale, macinandolo finemente in un mortaio con il pestello. Tostare i semi, mescolandoli continuamente con un cucchiaio di legno. Quando iniziano a scoppiettare abbassare la fiamma e tostarli ancora 2 minuti. Versare i semi nel mortaio e macinarli delicatamente insieme al sale, muovendo il pestello in modo circolare. Lasciar raffreddare e versare il gomasio così preparato in un recipiente a chiusura ermetica. 21 I sali minerali Sono costituenti importanti del nostro organismo perché rappresentano fattori essenziali per le funzioni biologiche e per la crescita. Anche per la salute del cavo orale e dei denti, è fondamentale una corretta assunzione di sali minerali attraverso un’alimentazione variata. CALCIO: aiuta a prevenire le malattie di denti e gengive e il loro deterioramento. Nei denti, è presente l’1% del calcio totale (da 800 a 1.200 mg/die). Fonti: acqua (si considera calcica con contenuto di calcio superiore a 150 mg/l), legumi, semi di lino e di sesamo, frutta secca come mandorle e noci, verdure a foglia verde, latte e derivati. FOSFORO: contribuisce alla formazione di ossa e denti, regola il contenuto d’acqua nell’organismo (da 800 a 1.200 mg/die). Fonti: latte, carne e pollame, pesce, formaggi, noci, mandorle e nocciole, cereali e legumi. MAGNESIO: è importante per la mineralizzazione di ossa e denti, mantiene efficiente cuore e vasi contribuisce al regolare funzionamento del sistema nervoso (150-500 mg/die). Fonti: frutta secca, banana, cereali integrali e legumi. FLUORO: mantiene la struttura ossea e dentaria; inibisce l’attività di numerosi enzimi che causa la fragilità dello smalto dentario e la carie e rende il dente più resistente alla demineralizzazione. Elemento chiave per la salute dei denti e il rafforzamento dello smalto. Fonti: tè e acqua, crostacei, frutti di mare, pomodori, lenticchie, ciliegie, broccoli, pollo, patate e cereali integrali (4 mg/die). Il CONSIGLIO DI EAT Se utilizzi il gomasio al posto del sale, eviterai influenze negative sulla pressione arteriosa e fornirai adeguate quantità di calcio al tuo corpo! 22 Le vitamine Molto importanti! L’assunzione di vitamine è molto importante, non solo per il processo di cicatrizzazione, ma anche per il mantenimento di un’adeguata resistenza alle infezioni. Vitamina A: è coinvolta nei processi riparativi che hanno luogo a livello dei tessuti epiteliali, considerati essenziali per la salute delle strutture orali. Vitamine del gruppo B: svolgono un ruolo importante dal punto di vista del benessere generale dell’individuo. Vitamina C: chiamata anche acido ascorbico, controlla direttamente la produzione e il mantenimento della sostanza intercellulare e delle sostanze cementanti del tessuto connettivale. Vi è una relazione tra deficit di acido ascorbico e sviluppo di gengivite, sanguinamento gengivale, difficoltà di cicatrizzazione delle ferite. Vitamina D: è indispensabile per l’assorbimento del calcio. Essa favorisce l’ossificazione, la calcificazione e la guarigione dell’osso. Si trova nel latte, nel pesce e nelle uova. Vitamina E: contenuta nella frutta secca, nelle verdure verdi, nei pomodori, nel pesce, nel tuorlo d’uovo, nel latte e nella carne bovina. Ha proprietà antiossidanti, rinforza il sistema immunitario ed è utile nella prevenzione del cancro. In caso di carenza, i soggetti sono più vulnerabili alle infezioni e hanno difficoltà di cicatrizzazione delle ferite. Utile nella prevenzione della leucoplachia . A B E CD Mangiando ogni giorno 5 porzioni tra frutta e verdura di stagione, si introducono quantità adeguate di sali minerali e di vitamine, che assicurano il buon funzionamento dell’organismo e la salute del cavo orale. 23 Probiotici e batteri del cavo orale Nell’apparato gastrointestinale, vivono milioni di microrganismi che costituiscono parte integrante dell’organismo umano; essi sono riuniti in colonie permanenti che vivono in simbiosi e svolgono importanti funzioni salutistiche e di protezione dell’organismo. Una delle importanti funzioni di questa flora batterica è quella di fungere da antagonisti delle specie batteriche patogene. Molto importante è, inoltre, la loro funzione di protezione della mucosa gastrointestinale e di stimolazione del sistema immunitario. Anche nel cavo orale sono presenti tantissimi batteri: circa 1 miliardo per ogni dente e circa 100 milioni per ogni millilitro di saliva. Tra questi batteri alcuni sono nocivi e determinano la formazione della placca mentre altri hanno la capacità di competere con le specie batteriche dannose, in parte sostituendosi a esse e in parte eliminandole. I PROBIOTICI (una volta definiti genericamente ‘’fermenti lattici’’) sono integratori o alimenti contenenti microrganismi vivi che vengono assunti con l’obiettivo di modificare la microflora intestinale, al fine di migliorare lo stato di salute dell’individuo o trattare una malattia. Secondo la definizione del Ministero della Sanità per essere definiti probiotici i microrganismi che vengono introdotti con gli alimenti devono essere in grado di raggiungere il tratto gastro intestinale in condizione di vitalità per esercitare la loro azione salutistica. Oggi, innumerevoli ricerche scientifiche hanno ampiamente validato il loro razionale utilizzo, sia in termini preventivi sia in termini di trattamento, per la cura di diverse condizioni patologiche. I microrganismi, per essere considerati probiotici, devono però soddisfare i seguenti requisiti: • Essere ceppi che normalmente colonizzano l’apparato gastro intestinale umano. • Essere sicuri per l’impiego umano senza causare effetti collaterali. • Essere attivi e vitali alle condizioni ambientali presenti a livello intestinale. • Essere resistenti a bassi pH, ai succhi gastrici e pancreatici. • Essere in grado si colonizzare almeno in modo temporaneo il sistema gastrointestinale umano. 24 I batteri lattici (del genere Lactobacilli) presenti nei latticini come, per esempio, nello yogurt non possono essere definiti realmente probiotici in quanto non in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale umano; questo perché sono stabili solo nelle specie di provenienza (bovini, caprini, ovini). Nell’uomo, svolgono sicuramente funzioni utili ma secondarie e limitate al tempo di passaggio nell’intestino (prima di venire espulsi con le feci). In ogni caso, anche nel cavo orale, persino un’azione transitoria si può dimostrare utile. Secondo alcuni studi, infatti, potrebbero essere sufficienti 65 grammi di yogurt al giorno per ridurre il rischio di problemi a denti e gengive anche in età avanzata. Inoltre, recenti studi suggeriscono come la sostituzione di batteri “cattivi” con batteri probiotici del cavo orale possa svolgere un decisivo aiuto nella cura delle parodontiti. Anche l’alitosi (alito cattivo) è spesso associata a uno squilibrio della microflora commensale del cavo orale, che porta alla degradazione di proteine che vengono trasformate in composti volatili di zolfo: alcuni ceppi probiotici hanno la capacità di inibire la produzione di questi composti. CURIOSITÀ Esistono chewing gum e tavolette orosolubili contenenti probiotici per aumentare quella parte di flora batterica che ha effetti benefici per la salute del cavo orale. 25 Igiene dentale e alimentazione L’alimentazione influenza la salute del cavo orale condizionando l’insorgenza della carie , lo sviluppo dello smalto, l’insorgenza di erosioni dentali, lo stato di salute parodontale e della mucosa orale in generale . 26 Un’alimentazione correttapuòcontribuire aprevenirelesioni pre-canceroseo l’insorgenzadivere epropriepatologie tumoraliche interessano ilcavoorale. Carie, un problema serio e molto rilevante La patologia cariosa si colloca come l’infezione cronica più comune in età pediatrica, nelle Nazioni Europee, con prevalenza del 68% tra gli 8 e i 9 anni dell’85% tra i 13 e i 14 anni in dentizione permanente. L’Italia presenta valori di prevalenza inferiori a quelli descritti con una percentuale del 20% in bambini di 4 anni con lesioni cariose e all’età di 12 anni con il 43%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha un obiettivo per il 2020: l’85% dei bambini a 4 anni e il 65% a 12 anni non dovrà più avere il problema carie. Perché questo obiettivo possa realizzarsi, informazione e prevenzione adeguata sono fondamentali. L’OMS raccomanda, in particolare, programmi di prevenzione rivolti ai bambini tra 1 e 6 anni, nei quali la capacità di apprendimento di nuove abitudini è massima. Questo obiettivo potrà essere raggiunto anche favorendo l’educazione alimentare e la corretta igiene orale. Cos’è e come si sviluppa Le carie si formano a causa dei batteri che si nutrono di zuccheri e producono acidi che intaccano lo smalto dei denti. La demineralizzazione dei tessuti dei denti può verificarsi anche come conseguenza del consumo di sostanze acide negli alimenti o nelle bevande e il consumo frequente può provocare l’erosione dentale. Cosa sapere • La carie è direttamente correlata al consumo di zuccheri semplici e viene favorita dalla fermentazione dei carboidrati da parte di batteri. • Gli alimenti con indici glicemici più elevati aumentano il rischio di carie. • Mangiare continuamente aumenta il rischio di carie. • I grassi e proteine hanno invece un effetto protettivo. • Masticare a lungo è importante perché la saliva è un anticarie naturale. • Indispensabile la pulizia dei denti almeno 2 volte al giorno per 3-4 minuti. 27 Cibi e carie CIBI CARIOGENI • Carboidrati semplici, zuccheri (molecole di piccole dimensioni). • Saccarosio, glucosio, fruttosio, maltosio, miele e zucchero di canna hanno elevate capacità cariogene, mentre lattosio e galattosio un basso livello di cariogenicità. • Alimenti dolci e appiccicosi, bevande zuccherate e succhi di frutta. CIBI A BASSA CARIOGENICITÀ • Polisaccaridi, cibi ricchi di amidi, frutta fresca e verdure crude, grazie al loro basso contenuto di zuccheri semplici. • Cibi con elevata quantità di acqua, come la maggior parte della frutta e della verdura. Attenzione ad alcuni vegetali acidi come arance, pomodori, kiwi e limoni, i quali possono provocare erosione dello smalto dentale. CIBI ACARIOGENI Grassi e proteine hanno la proprietà di innalzare il pH della saliva e renderlo alcalino: • I grassi riducono la solubilità degli zuccheri e lubrificano la superficie dei denti dagli attacchi degli acidi. • Le proteine del latte e derivati che contengono anche calcio e fosforo stimolano il flusso salivare e l’azione di remineralizzazione. IL CONSIGLIO DI EAT Cacao, liquirizia, tè nero e uva passa sono alimenti acariogeni. Le mele svolgono un’azione protettiva in quanto stimolano il flusso salivare e facilitano l’autodetersione. 28 Rischio di carie Basso status socio-economico Consumo di carboidrati elevato e frequente Acquisizione precoce della flora cariogena Esposizione al fluoro non ottimale Presenza di microrganismi cariogeni in elevata concentrazione nella placca Riduzione del flusso salivare Morfologia delle superfici dentarie 29 Qualche utile consiglio! La cottura dei cibi • La cottura della frutta e degli ortaggi distrugge una parte delle vitamine e li impoverisce di sali minerali. • I cibi cotti purtoppo disabituano all’uso delle mascelle e dei denti. L’importanza dei cibi crudi • Il consumo di cibi crudi e naturali favorisce la masticazione e un’adeguata secrezione di saliva. • La saliva, che viene aumentata dai cibi solidi, agisce come un tampone contro la placca e aiuta a pulire la bocca. • Sono consigliabili cibi duri e crudi perché, sicuramente, gli alimenti molto raffinati, se ricchi di zucchero, predispongono le carie. Xilitolo • Lo xilitolo è un edulcorante naturale di origine vegetale utilizzato nel chewing gum come sostituto dello zucchero. • Appartiene alla famiglia dei polialcoli, sostanze non cariogene, che hanno la peculiarità di non essere fermentate dai batteri del cavo orale e, quindi, di non consentire la formazione degli acidi che corrodono lo smalto. • Considerato anche cario-protettivo perché possiede una provata attività antibatterica, ostacola la crescita dello Streptococcus mutans, in quanto interferisce sul metabolismo e sulla capacità di adesione del batterio stesso. Lo xilitolo protegge dalla carie e ha un’azione antibatterica. 30 Le malattie parodontali Le malattie parodontali sono malattie infiammatorie croniche dei tessuti di supporto dentale. L’eziopatogenesi è multifattoriale: il principale fattore causale è rappresentato dall’infezione batterica, in particolare dai batteri gram-anaerobi. La predisposizione genetica e alcuni fattori comportamentali come la scarsa igiene orale, il fumo, lo stress e le malattie metaboliche influenzano l’insorgenza e la progressione della malattia. A causa dell’accumulo di placca batterica in pazienti con predisposizione genetica, i tessuti parodontali si infiammano e vengono lentamente distrutti dal processo infiammatorio. Se non sottoposti ad adeguato trattamento, i denti perdono il loro supporto (osso, cemento, legamento) in maniera irreversibile fino ad arrivare a una perdita prematura. Da un punto di vista epidemiologico, la malattia parodontale rappresenta un problema importante, in quanto il 30% della popolazione adulta (in Europa e negli Stati Uniti) ne è colpito, di cui il 10% in maniera grave (Albandar 2009). Da un punto di vista anatomico, i tessuti parodontali si dividono in: tessuti superficiali (gengiva) e tessuti profondi (legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare proprio). La gengiva è una parte di mucosa masticatoria che ricopre il processo alveolare. Il legamento parodontale è quella struttura fibrosa interposta tra la radice dei denti e l’osso alveolare che permette al dente di avere una certa mobilità e, quindi, di ammortizzare i carichi. Il cemento radicolare ha come ruolo quello di ancorare le fibre del legamento parodontale e di partecipare ai processi di riparazione della radice attraverso il meccanismo della neoapposizione. L’osso alveolare proprio è quella parte di osso che riveste gli alveoli in cui sono collocate le radici degli elementi dentari e a cui si ancorano le fibre del legamento parodontale. Malattie cardiovascolari, diabete e gravidanza hanno uno stretto rapporto con le malattie parodontali! 31 Esistono diverse forme di malattia parodontale che sono state classificate nel 1999 e tra queste, in particolare, si trovano: • Malattie gengivali • Parodontiti aggressive • Parodontiti croniche • Parodontiti necrotizzanti • Parodontiti associate a malattie sistemiche Inizialmente, la malattia parodontale si manifesta con l’insorgenza di gengivite, cioè con un’infiammazione marginale associata a sanguinamento ed edema che, se adeguatamente trattata, attraverso la rimozione del biofilm batterico, è completamente reversibile e si ripristina lo stato di salute. Al contrario, se la placca batterica non viene rimossa, si instaura la parodontite caratterizzata da un’irreversibile perdita di attacco. I segni clinici tipici della malattia parodontale sono: il sanguinamento gengivale, il gonfioredelle gengive, un aumento della mobilità dei denti, la formazione di spazi tra gli elementi dentali, lo spostamento dalla posizione iniziale dei denti anteriori e la retrazione dei tessuti gengivali, con la conseguente scopertura della radice del dente. Il trattamento della malattia parodontale è mirato alla riduzione/risoluzione dell’infiammazione attraverso l’eliminazione dell’agente eziologico principale: la placca batterica. La terapia prevede principalmente tre fasi: • Prima fase: non chirurgica, mirata all’eliminazione dell’infezione • Seconda fase: chirurgica, mirata alla correzione dei difetti ossei causati dal riassorbimento indotto dalla malattia parodontale • Terza fase: legata alla terapia di mantenimento, volta a prevenire le recidive e a mantenere lo stato di salute parodontale ottenuto con le fasi precedenti. Numerosi studi clinici ed epidemiologici hanno messo in evidenza la possibile correlazione tra alcune malattie sistemiche e le malattia parodontali. In particolare, sono oggetto di studio le correlazioni tra parodontiti e malattie cardiovascolari, diabete, obesità e sindrome metabolica. Le parodontiti e le malattie sistemiche a esse correlate sono tutte patologie a eziopatogenesi multifattoriale e, a questi numerosi fattori, sono legati a stili di vita sbagliati (ad esempio, la cattiva igiene orale, il fumo, lo stress, la scorretta/eccessiva alimentazione e la malnutrizione). Una vita sedentaria associata a un’iperalimentazione, scarsa attività fisica e tabagismo rappresentano, quindi, fattori di rischio per le malattie parodontali e per le patologie sistemiche a essa correlata. 32 Correlazione tra malattia cardiovascolare e malattia parodontale Il meccanismo indiretto con cui la parodontite potrebbe contribuire alla patogenesi della malattia aterosclerotica - responsabile delle malattie cardiovascolari - potrebbe dipendere dalla presenza di una grande produzione locale di mediatori dell’infiammazione nella lesione parodontale, che potrebbero entrare in circolo. Un’altra strada possibile potrebbe coinvolgere il sistema immunitario. Correlazione tra diabete e malattia parodontale Il diabete è una patologia molto frequente, spesso correlata a stili di vita scorretti e all’obesità. La parodontite è un’importante complicanza del diabete, tanto da esserne stata definita come la sesta complicanza. Il diabete non compensato è riconosciuto essere fattore di rischio per la progressione della malattia parodontale. È stato ipotizzato che l’associazione diabete-parodontite possa essere anche bidirezionale e che, quindi, il controllo dell’infezione parodontale possa contribuire a migliorare il livello di controllo glicemico nei pazienti diabetici. Questo implicherebbe la necessità, per i pazienti affetti da diabete, di mantenere sotto controllo l’infezione parodontale per averne benefici non solo a livello di salute orale, ma anche in termini di controllo della glicemia. 33 Correlazione tra gravidanza e malattia parodontale Oltre al possibile rapporto tra parodontite e gravidanza, vi è un’ampia evidenza che indica come le malattie parodontali possano svolgere un ruolo, perlomeno aspecifico, in diversi eventi negativi associati alla gravidanza come, ad esempio, un maggior rischio di parto prematuro con neonato sottopeso. Correlazione tra malattia parodontale e obesità L’obesità è una patologia cronica multifattoriale caratterizata da un eccesso di grasso corporeo. Il grasso in eccesso risulta più pericoloso se depositato a livello addominale. Sembra che l’obesità specie se addominale, sia un fattore di rischio per la malattia parodontale. Le stesse concause dell’obesità, ovvero alimentazione non corretta, ricca di grassi saturi, zuccheri e povera di vitamine, sembra possano avere un’ifluenza negativa sulle capacità dell’organismo di contrastare la presenza di batteri parodonto-patogeni. 34 Mancata igiene dentale: rischi per l’organismo Cervello Le malattie parodontali possono aumentare il rischio di ictus: i batteri nocivi per la bocca possono favorire lo sviluppo di infiammazione sistemica e, a livello vascolare, di trombi. Cuore Polmoni Un’ errata igiene della bocca e dei denti può aumentare il rischio di malattie respiratorie, favorendo la crescita di batteri nocivi. Le persone che soffrono di malattie parodontali hanno 2 volte in più il rischio di avere un infarto rispetto alle persone con gengive sane. Pancreas Reni Le parodontosi devono essere controllate ancora di più in caso di diabete. La parodontosi può contribuire allo scompenso glicemico. I batteri penetrano spesso nell’organismo dalla bocca. In alcuni casi questo può contribuire a infezioni anche a livello renale. 35 L’erosione e l’abrasione Nonostante sia un materiale durissimo che può essere tagliato solo dalle schegge di diamante, lo smalto dei denti ha due nemici capaci di rovinarlo profondamente: l’abrasione da spazzolamento e l’erosione da acidità degli alimenti. L’erosione consiste nella perdita di smalto dentale per dissoluzione chimica della sua componente minerale. Non è provocata da microrganismi, ma da sostanze acide (con pH tra 1 e 6) direttamente a contatto con esso. Può colpire anche chi ha un’ottima igiene orale. Quando è coinvolta la dentina, si manifesta con ipersensibilità dentinale. L’abrasione prevede uno stimolo causale di tipo meccanico, con perdita di sostanza dura dentale, soprattutto a livello del colletto del dente. Le cause principali di abrasione sono: uso di spazzolini con setole troppo dure; movimenti di spazzolamento errati; utilizzo di una forza eccessiva nella mano o nel braccio durante lo spazzolamento e uso di uno spazzolino rovinato. Quindi, è raccomandabile sostituire lo spazzolino almeno una volta ogni tre mesi. Molto spesso, il risultato di uno stimolo erosivo è accompagnato anche da un processo abrasivo. Questo accade perché l’azione erosiva degli acidi si concretizza in un attacco alla componente minerale del dente che, di conseguenza, più facilmente potrà essere abraso durante lo spazzolamento del dente. L’erosione dentale è il risultato di attacchi acidi diretti, provenienti principalmente dalla dieta e dai succhi gastrici. Dunque, l’assunzione abituale di alimenti come spremute di agrumi, vino, yogurt, frutta acerba, cola, pomodori e, comunque, di qualsiasi bevanda o cibo di natura acida, può avere un’azione mordenzante sullo smalto e sulla dentina (provocandone microscopiche porosità ed erosione). Ma alcuni di questi alimenti vanno comunque consumati e non vi è motivo per privarsene. È utile, dunque, utilizzare abitualmente un dentifricio contenente fluoro e, ciclicamente, anche collutori al fluoro (per periodi di 30 giorni, almeno 2-4 volte all’anno), praticando sciacqui almeno una volta al giorno, dopo l’igiene orale abituale. 36 Nei pazienti ad alto rischio di erosione/abrasione, l’odontoiatria consiglia semplici accorgimenti: ridurre la frequenza e il contatto con cibi e bevande contenenti acidi, utilizzare la cannuccia quando si consumano bevande potenzialmente acide, evitare di lavare i denti subito dopo aver consumato cibi o bevande acide (attendere almeno 30 minuti, in modo da permettere il naturale processo di remineralizzazione dato dalla saliva che svolge funzione tampone dell’acidità). Nei primi 30 minuti, dopo il contatto con cibi e bevande acide, usare anche collutori al fluoro e gomme da masticare senza zucchero (che aumentano il flusso salivare), poiché favoriscono la remineralizzazione dello smalto. Esistono, inoltre, anche alimenti e bevande in grado di proteggere i denti dall’erosione come, ad esempio, quelli ricchi di calcio come latte o formaggio. ATTENZIONE, QUINDI, ALL’ACIDITÀ DEI CIBI! Amido Burro Lardo Miele grezzo Olio d’oliva Zucchero Acidificanti Neutri Carne Pesce Formaggi Cereali Grassi animali Frutti di mare Tuorlo d’uovo Arachidi Noci Caffè, tè Cioccolato al latte Aceto Additivi acidificanti Alcalinizzanti Esempi dialimenti acidificanti, alcalinizzanti eneutri. Legumi (no fagioli, lenticchie) Patate Verdura Frutta Mandorle Nocciola Uva 37 La precancerosi • Sono quelle patologie della mucosa orale (lichen planus orale, leucoplachia) che presentano una tendenza, perdurando alcune condizioni favorenti, alla degenerazione maligna. • Associazione significativa è stata riscontrata tra il lichen planus orale, ridotti livelli di folati e vitamina B12, e licopene. Per quanto riguarda la leucoplachia, associazione significativa è stata riscontrata con ridotti livelli sierici di vitamina A, C, B12 e acido folico. • Dati della letteratura confermano che diete ricche in frutta e verdura (in particolare, pomodoro e derivati) riducono significativamente il rischio di insorgenza di leucoplachia. 38 I fattori nutrizionali, la dieta e il cancro orale II tumori maligni del cavo orale sono piuttosto diffusi nei paesi occidentali, essendo inclusi tra le 8 forme di neoplasia più frequenti. L’abuso di alcol e l’uso di tabacco (fumato o masticato) rendono contro del 75% circa di questi tumori. Per la restante parte, anche l’alimentazione sembra giocare un ruolo fondamentale. Dall’analisi della letteratura scientifica, si evince che alcune sostanze naturali contenute negli alimenti possono esercitare un ruolo protettivo: tra queste la vitamina A e i carotenoidi, la vitamina C, la vitamina E e il selenio. Essi svolgerebbero un ruolo protettivo grazie alla loro azione antiossidante. Trattandosi di alimenti contenuti nei vegetali, non stupisce il fatto che un adeguato consumo di frutta e vegetali possa ridurre il rischio di cancro orale fino al 50%; anche studi prospettici confermano che un adeguato consumo di verdura riduce il rischio di cancro orale del 26% per ogni porzione addizionale introdotta. Pertanto ben si comprende come una dieta povera di frutta e verdura possa costituire un fattore di rischio per le neoplasie del cavo orale, ma ciò vale anche per altri tumori, come quello della laringe. Recentemente, è stato focalizzato il possibile effetto protettivo del té, specialmente quello verde, e della curcuma, entrambi dotati di elevato potere antiossidante. GREEN TEA 39 Consigli per denti più sani Un tempo, al paziente veniva raccomandato semplicemente di “lavarsi i denti tre volte al giorno”. Oggi, al paziente viene spiegata soprattutto la corretta tecnica di spazzolamento dei denti e viene anche raccomandata, per esempio, la detersione della lingua, in quanto potenziale nicchia per la proliferazione batterica. Il tempo minimo da dedicare allo spazzolamento dei denti è in media di circa 3 minuti, per almeno 2 volte al giorno. Le corrette prescrizioni vengono comunque fornite dall’igienista in base alla personale situazione odontoiatrica di ogni singolo paziente. A seconda del caso, tenendo conto anche dell’indole del paziente (livello di collaborazione) e della sua manualità con i presidi d’igiene orale, l’igienista stila un programma specifico per l’igiene domiciliare (programma quindi altamente personalizzato per ogni paziente). Fondamentale per completare l’accurata detersione dei denti è comunque l’utilizzo del filo interdentale e/o, a seconda dei casi, dello scovolino interprossimale (presidi che, oggigiorno, vengono prescritti alla maggior parte dei pazienti, anche in età pediatrica). Su quanto tempo aspettare prima di lavare i denti dopo ogni pasto, la prescrizione attuale è di praticare l’igiene orale entro 30 minuti dal pasto, per evitare l’azione demineralizzante dei cibi a pH acido. IL CONSIGLIO DI EAT Il dentifricio al fluoro è un presidio di fluoro-profilassi che agisce sui denti già erotti (ossia fuoriusciti dalla gengiva, fluoro profilassi post-eruttiva). Piccole quantità di fluoro costantemente presenti nel cavo orale aiutano ad aumentare la resistenza del dente alla carie (secondo quanto affermato dal Center for Disease Control and Prevention nel 2001). È certo, quindi, che anche gli adulti traggono beneficio da questa forma di fluoro-profilassi topica. 40 Igiene dentale “Chi è in buona salute, è ricco senza saperlo”, recita un proverbio francese. Recenti studi hanno evidenziato che i batteri che si trovano all’interno della cavità orale possono diffondersi attraverso la circolazione sanguigna e viaggiare nell’organismo, causando e influendo su gravi patologie sistemiche quali, ad esempio, le malattie cardiovascolari, il diabete, le malattie dell’apparato respiratorio e le complicanze legate alla gravidanza. Quotidianamente, è opportuno utilizzare uno spazzolino con caratteristiche ben precise. Le setole è bene che siano sintetiche preferibilmente medie o morbide e con la punta arrotondata; la testina deve avere dimensioni ridotte così da permettere di raggiungere tutte le aree, anche quelle più difficili. È, inoltre, opportuno ricordarsi di cambiarlo ogni 3 mesi o quando si altera la forma delle setole. Molti spazzolini, oggi in commercio, hanno anche alcuni indicatori cromatici che ne segnalano l’usura eccessiva. Ma è sufficiente spazzolare con attenzione? È importante anche la tecnica. Se non suggerita un’altra da parte di un professionista, è auspicabile utilizzare quella verticale, procedendo dalle gengive verso il dente e quella orizzontale, sulle superfici masticatorie. 41 Per i pazienti con una scarsa manualità, è possibile ricorrere a un adattatore che si può montare sul manico dello spazzolino, in modo da rendere il manico il più ergonomico possibile. Esistono addirittura spazzolini che possono essere scaldati in acqua bollente, così da poter dare alla testina la propria ottimale inclinazione. Negli ultimi anni, si è diffuso notevolmente l’utilizzo dello spazzolino elettrico. Questo rappresenta una valida alternativa a quello tradizionale perché, grazie al suo movimento oscillante-rotatorio, è in grado di rimuovere efficacemente la placca dentale. Molti sono dotati di timer sonoro-visivo e gli ultimi modelli possiedono anche sistemi bluetooth con i quali collegarsi ad applicazioni per smartphone, le quali permettono il controllo del giusto mantenimento igienico domiciliare. Il mercato offre una moltitudine di modelli e di testine per le diverse esigenze: spazzolini e testine ortodontici caratterizzati da setole di diversa lunghezza, studiate appositamente per ottimizzare l’igiene dei pazienti in cura con apparecchi ortodontici; spazzolini per denti sensibili, con setole più sottili; spazzolini pediatrici e tanti altri. Il vostro odontoiatra, o il vostro igienista dentale, vi potrà consigliare gli strumenti migliori. Spazzolino manualeo elettrico? 42 Un aspetto da non trascurare è il tempo che si investe in questa pratica: almeno 2 minuti per 2 o 3 volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti, per ridurre il pH acido del cavo orale indotto dall’assunzione di alimenti e bevande. Nel caso in cui si fosse impossibilitati nello spazzolarli, sarebbe comunque meglio sciacquare con acqua. In genere, la percezione del tempo che si impiega a spazzolare i denti è sfalsata rispetto alla realtà. Molto interessante è provare a cronometrarsi durante questa manovra o aiutarsi con clessidre e timer. Ma i denti... non sono tutto! Il 40% delle superfici dentali è costituito dagli spazi fra un elemento e l’altro. Questi non possono essere ben detersi con il solo spazzolino! È, quindi, necessario ricorrere all’utilizzo di dispositivi progettati per questo scopo: filiinterdentali e scovolini hanno questa funzione. L’ideale sarebbe ricorrere a questo strumento non solo nel momento del “bisogno”, ma quotidianamente. In commercio, sono disponibili diversi tipi di filo: cerato e non, per denti naturali e per ponti o con diversi aromi. Scovolini di diverse dimensioni, da scegliere secondo i propri spazi interdentali e le proprie esigenze. 2 minuti Siconsiglia dilavareidenti 2o3voltealgiorno per2minuti epreferibilmente dopoipasti. Un’alimentazione corretta può contribuire a prevenire lesioni pre-cancerose o l’insorgenza di vere e proprie patologie tumorali che interessano il cavo orale. 43 E proprio come i denti, anche la lingua richiede un’accurata detersione. A tale scopo, è particolarmente indicato il cosiddetto il nettalingua; strumento che da modo di pulirne il dorso il quale è ricoperto da piccoli villi, tra i quali si annidano i batteri. Dentifrici più o meno abrasivi, al fluoro, desensibilizzanti o sbiancanti. Importante è la scelta anche di questo che, assieme ai controlli periodici, aiuteranno nel mantenere questo importante obiettivo: rimanere in salute! ATTENZIONE! Levisitevannoeffettuatealmeno unavoltaall’anno;incasodiproblematiche, saràlospecialistaafissareilrichiamo idoneoepersonalizzatoperconsentire ilmantenimentodellasaluteorale. 44 . Consigli sull’uso di prodotti per la salute della bocca È piuttosto inutile usare un collutorio senza adeguato motivo e in modo routinario. Alcuni collutori a diversa concentrazione a base di clorexidina devono essere assunti per motivi specifici (sensibilità, post chirurgia, dopo levigature, ecc.), ma non c’è motivo per un impiego routinario, anche perchè possono avere controindicazioni. Dovendo scegliere di impiegare un collutorio, è bene utilizzare quelli a base di fluoro. Sciacqui con tintura madre di calendula (qualche goccia in un bicchiere d’acqua) possono essere un ottimo aiuto per combattere le infiammazioni e le afte. IL CONSIGLIO DI EAT La menta può essere molto indicata per combattere l’alitosi. La malva (Malva sylvestris) contiene mucillagini che hanno un effetto emolliente e antinfiammatorio; per questa ragione è molto indicata per trattare le afte. Tutte le piante ricche di tannini, dalle proprietà astringenti, sono indicate per il trattamento di ulcerazioni della bocca. 45 ‘Alimenta la tua salute’ L’ESPERIENZA SALUTARE DEL GRUPPO OSPEDALIERO SAN DONATO In tutti gli ospedali del Gruppo San Donato, i comuni distributori di merendine, bevande zuccherate e cibo spazzatura sono stati sostituiti con i distributori di cibo salutare. È ormai noto che, per vivere meglio e più a lungo, è necessario avere un corretto stile di vita e una sana alimentazione. Questo non è però sempre facile, al contrario: viviamo in un ambiente definito obesogeno, che propone cibi e bevande dannosi alla nostra salute, contribuendo così allo sviluppo di varie patologie. I distributori “EAT Alimentazione Sostenibile” sono rivoluzionari. Rappresentano la sana alternativa al solito junk-food (cibo-spazzatura) che l’ambiente obesogeno ci propone a ogni angolo, sotto forma di distributori automatici di snack, bevande zuccherate e merendine. Nei nostri distributori non c’è spazio per i grassi di bassa qualità, quei grassi trans e idrogenati che, per il loro basso costo, vengono utilizzati nella produzione di snack industriali. Queste dannose sostanze fanno aumentare non solo il peso ma anche il colesterolo cattivo o LDL, che si accumula nelle pareti delle arterie favorendo l’arteriosclerosi e aumentando il rischio cardiovascolare. Non troverete neppure olio di palma e di cocco, di provenienza tropicale e ricchi di grassi saturi. 46 IL CONSIGLIO DI EAT Scegli la salute, ora è possibile. Meno calorie, meno zuccheri semplici, meno grassi animali, meno sale, più proteine e più fibre. I grassi presenti nei nostri spuntini sono principalmente grassi mono e polinsaturi provenienti dall’olio extravergine d’oliva e dalla frutta secca, ad azione antiossidante e antinfiammatoria. Solo una minima parte è costituita da grassi saturi provenienti da burro di alta qualità. I prodotti alimentari contenuti nei distributori “EAT Alimentazione Sostenibile” hanno, inoltre, un significativo ridotto contenuto di sale e un maggior apporto di fibre, due fattori essenziali per proteggere la salute di tutti. Ora l’alternativa c’è, oltre al gusto scegli la qualità. Alimentare la tua salute dipende solo da te. State passeggiando e siete colti da un improvviso attacco di fame e non volete rinunciare per nulla al mondo a concedervi una pausa snack? Per uno spuntino sano, equilibrato e, allo stesso tempo, gustoso, i nostri distributori EAT rappresentano una valida alternativa al tradizionale junk food. Grazie alla vasta gamma di prodotti, potrete scegliere tra le differenti proposte, salutari e genuine, senza rinunciare alla qualità e al gusto! Per saperne di più: www.alimentalatuasalute.it 47 Il Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation, con la partecipazione dei Medici e dei Nutrizionisti di IRCCS Policlinico San Donato, ha ideato e conduce dal 2009 il programma EAT Educational (www.progetto-eat.it), un programma di intervento multicomponente per la promozione della salute e la prevenzione dell’obesità indirizzato a ragazzi dagli 11 ai 15 anni delle scuole secondarie di I grado dei Comuni dell’hinterland milanese. Fino a oggi, sono stati coinvolti oltre 2.000 adolescenti, le loro famiglie e gli insegnanti. Anche se il programma EAT Educational è stato inizialmente concepito per essere destinato ai ragazzi, da tempo ormai ci rivolgiamo a tutte le età: il programma EAT Educational prevede, infatti, anche una versione per tutte le età “EAT Alimentazione Sostenibile”. A cura di: Dott.ssa Gilda Gastaldi Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation Dott. Lelio Morricone IRCCS Policlinico San Donato Prof. Enrico F. Gherlone IRCCS Ospedale San Raffaele Dott.ssa Elisabetta Polizzi IRCCS Ospedale San Raffaele Dott. Alexis Elias Malavazos IRCCS Policlinico San Donato Dott.ssa Alice Cancellato IRCCS Policlinico San Donato Dott.ssa Gloria Capitanio IRCCS Policlinico San Donato Testi ideati dallo staff del programma EAT Alimentazione Sostenibile Dott.ssa Alice Cancellato Dott.ssa Gloria Capitanio Dott.ssa Elena Dozio Dott.ssa Federica Ermetici Dott.ssa Daniela Ignaccolo Dott.ssa Gloria Romeo Dott.ssa Chiara Saccomani Dott.ssa Francesca Sironi Dott.ssa Roberta Zelaschi Progetto editoriale e grafico Chloé Larsay Paolo Coroneo Lara Benvenuti Segreteria Chiara Sernacchioli Stampa Color Art Si ringraziano Dott. Paolo Rotelli Dott. Marco Rotelli Prof. Gabriele Pelissero Dott. Nicola Bedin Dott. Andrea Mecenero Dott. Alessandro Curti 49 Grazie ai partner e agli sponsor per la loro grande sensibilità nell’aver accolto e “fatto loro” un progetto così innovativo. Per aver creduto nelle potenzialità, etiche, didattiche, sociali e di comunicazione, nazionali e internazionali, di un progetto di educazione alimentare. 50 Educazione Alimentare per le Scuole Per la prima volta nella storia dell’umanità, le nuove generazioni potrebbero avere un arco di vita in buona salute più breve di quello dei loro genitori. Le principali cause sono il sovrappeso, l’obesità e il diabete. L’unico modo di combattere questo fenomeno è sensibilizzare ed educare le nuove generazioni ad avere un’alimentazione e uno stile di vita più sano. I nutrizionisti del progetto EAT Educational lavorano con passione per dare agli adolescenti gli strumenti più adatti per intraprendere uno stile di vita sano che permetta di prevenire e ridurre il rischio di insorgenza di malattie gravi o croniche. Il progetto EAT insegna nelle scuole dal 2009. di educazione alimentare svolte dai nostri medici specialisti grazie alle donazioni di chi ci crede. Con una tua donazione puoi aiutarci a far durare e far crescere il programma EAT Educational dando così la possibilità a più ragazzi di adottare uno stile di vita sano equilibrato che aprirà loro le porte di un futuro migliore. Come sostenere EAT? BONIFICO BANCARIO CONTO CORRENTE POSTALE IBAN IT 77K0690601605000000037420 c/c numero 37420 – Banca Regionale Europea Intestato a: Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation Causale: EAT N. 1028400990 Intestato a: Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation Causale: EAT ASSEGNO BANCARIO CARTA DI CREDITO o PAYPAL Non trasferibile, intestato e spedito in busta chiusa a: Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation Corso di Porta Vigentina, 18 20122 Milano Su http://www.gsdfoundation.it/donazione-on-line/ www.gsdfoundation.it Questo libretto fa parte del programma EAT Alimentazione Sostenibile e EAT Educational promossi dal Gruppo Ospedaliero San Donato www.progetto-eat.it