leggi la scheda del film - Lo Spettacolo del Veneto

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leggi la scheda del film - Lo Spettacolo del Veneto
Federazione
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Italiana
Cinema
d’Essai
ATTORI: Ryan Gosling,
Emma Stone, J.K.
Simmons, Finn Wittrock,
Sonoya Mizuno,
Rosemarie DeWitt, Josh
Pence, Jason Fuchs
SCENEGGIATURA:
Damien Chazelle
FOTOGRAFIA: Linus
Sandgren
MONTAGGIO: Tom
Cross
MUSICHE: Justin
Hurwitz
DISTRIBUZIONE: 01
Distribution
PAESE: USA, 2016
DURATA: 128 Min
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wwww.spettacoloveneto.it
Associazione
Generale
Italiana
dello Spettacolo
di Damien Chazelle
PRESENTAZIONE E CRITICA
LA LA LAND arriva nelle sale italiane forte del trionfo ai Golden
Globe. Su sette nomination ottenute, il film di Chazelle non ha mancato
neanche un colpo, aggiudicandosi tutti i premi per cui era in lizza: Miglior film
commedia o musical, Miglior regista, Miglior attore e attrice in un film
commedia o musicale, Miglior sceneggiatura, Miglior colonna sonora originale
e per finire Miglior canzone originale. Il regista Damien Chazelle lo mette in
chiaro sin dalla coreografica sequenza di apertura del film: LA LA LAND è un
musical nel senso classico del termine, che trae la sua linfa vitale dagli anni
d’oro di questo genere. Ma allo stesso tempo è attuale, non cede a facili
nostalgie e riesce nell’intento di essere “credibile” anche nei suoi momenti più
posticci. La trama di LA LA LAND è scarna e stereotipica il giusto per
lasciare spazio a tutto il resto. Sebastian è un pianista che vorrebbe aprire un
jazz club, Mia è una cameriera che aspira a diventare attrice. Si incontrano,
dopo qualche frizione iniziale si innamorano, ma poi si mettono di mezzo le
rispettive carriere. Una storia strumentale a costruire la relazione tra i
personaggi e dare spazio ai numeri musicali del film, che insomma compie il suo dovere, ma che comunque
riesce a riservare anche qualche piccola sorpresa. Buona parte della riuscita di LA LA LAND si deve al
palese amore di Chazelle per la musica, e per il jazz in particolare, passione che permea ogni singola
sequenza del film. E traspare anche un grande amore per il cinema e la sua storia. Ma, ovviamente, senza
due protagonisti di primissimo livello come Emma Stone e Ryan Gosling nulla di tutto questo sarebbe stato
possibile. L’affiatamento tra i due è evidente e funziona anche nei momenti musicali, dove i due possono
sfogare il proprio talento di performer. E nella loro interpretazione Gosling e la Stone mescolano con
mestiere momenti più “carichi” e teatrali a scambi più misurati. Il risultato di tutto questo sono due ore che
scorrono via leggere come un ballo, senza poi però lasciare quella sensazione di poco che alle volte rimane
dopo film di questo tipo. Dopo il crudo e intenso Whiplash (da cui recupera per una piccola parte J.K.
Simmons), Damien Chazelle mette così in curriculum un altro successo.
(www.cinema.sky.it)
Una giornata qualsiasi nella vita di un uomo e di una donna: serpenti di macchine messe in fila da un
ingorgo cittadino, rumori di clacson, motori fuori giri e il brontolio delle stazioni radio costituiscono il sostrato
dell'esplosione energetica che scandisce la scena d'apertura di LA LA LAND (…). Balzati fuori dalle
rispettive autovetture e scatenati in un'orgia di balletti pirotecnici che sembrano farsi beffa della gravità dei
corpi e della vita i ragazzi di Chazelle con la loro voglia di esserci e con lo spettacolo che mettono in scena si
incaricano di annullare le distanze tra film e spettatore, invitando quest'ultimo ad abbracciare senza remore
la fantasia visiva e la libertà espressiva di un regista cinefilo che al suo terzo film compie un doppio salto
mortale realizzando una storia d'amore che è allo stesso tempo un omaggio ai musical hollywoodiani degli
anni d'oro - quelli che tanto per capirci realizzava Vincent Minnelli - e dal punto di vista personale la messa a
punto di un dispositivo cinematografico che dopo Whiplash rafforza il connubio tra musica e settima arte. Di
fronte all'importanza dei rimandi cinematografici che è possibile rintracciare durante la visione di LA LA
LAND, primo fra tutti quello con il Martin Scorsese di "New York, New York", ripreso da Chazelle nelle
similitudini biografiche dei personaggi (il Jimmy Doyle sassofonista interpretato da De Niro sta al pianista
jazz di Ryan Gosling come la giovane cantante di Liza Minnelli sta alla Mia, aspirante attrice, di Emma
Stone) così come negli esiti delle loro aspirazioni, la priorità assegnata da questa analisi al film del 2014
potrebbe sembrare inappropriata. E invece se si ricorda la storia del giovane batterista Andrew Neiman
disposto a tutto pur di sfondare nel mondo della musica (il mito del successo e le rinunce che esso comporta
è anche in LA LA LAND uno dei temi principali) viene da se che il Sebastian di Gosling altri non è che una
versione romantica dello studente di batteria incarnato da Miles Teller. A muoverli nelle loro ossessione di
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di Damien Chazelle
purezza è infatti una radicalità che LA LA LAND sembra a prima vista mitigare grazie all'inserimento della
componente sentimentale (in Whiplash rimossa a priori dalle scelte del protagonista) costituita dalla storia
d'amore tra Mia e Sebastian e invece destinata a farla da padrone tanto negli sviluppi della liaison tra i due
protagonisti, come pure nelle conseguenze delle scelte che decideranno il destino della coppia (di cui
evitiamo di riferire per lasciare il piacere di scoprirle guardando il film), tanto nella scelte operate in sede di
regia dal talentuoso cineasta. Il quale per nulla spaventato dall'impresa di richiamarsi agli esempi di cui
parlavamo poc'anzi si confronta con i modelli in questione senza timore di sorta: da una parte dichiarando il
suo tributo al cinema che fu (dalle effigie di James Dean e Marylin Monroe ritratti sui murales della città
losangelina alla scoperta di "Gioventù bruciata" il film sembra una Hall of Fame dedicata agli anni d'oro del
divismo americano); dall'altra reinterpretandoli senza prenderne le distanze (come avevano fatto per
esempio Woody Allen in Tutti dicono I Love You) ma anzi provando a non sfigurare ne in termini di glamour e in questo senso il binomio Gosling/Stone riesce a non far rimpiangere le star di un tempo - ne in termini di
performance, con gli attori impegnati da par loro a cantare e ballare con ingenua disinvoltura. Girato come si
faceva all'epoca del technicolor e del cinemascope, "LA LA LAND" accarezza il cuore dello spettatore
coinvolgendolo nella tenzone amorosa di Mia e Sebastian senza dimenticarsi di ottenere il massimo dal
potenziale visivo tipico del genere. In questo senso anche chi non è un fan dei vecchi musical non potrà non
apprezzare una per una le coreografie messe a punto da Chazelle che arriva a far volare gli amanti sulla
città di Los Angeles pur di soddisfare il bisogno di infinito che muove i loro passi. Oltre allo straniamento
prodotto da una versione mai vista della città delle luci, stilizzata in maniera da rimanere sospesa tra passato
e presente, non è da trascurare poi, l'apporto artistico di Gosling e di Emma Stone: il primo pronto a
confermare una capacità di lavorare di sottrazione davvero rara per una star hollywoodiana, la seconda
davvero strepitosa nel tour de force che le da modo di mostrare la completezza del suo repertorio. Per
entrambi prevediamo una stagione che li vedrà in prima fila tra le candidature ai premi di categoria.
(www.ondacinema.it)
(…) 31 anni appena e un film, Whiplash, caso cinematografico del 2014 con 5 nomination agli Oscar
(3 vinti), critiche entusiastiche e ondate di premi ulteriori. Grazie proprio a quell'inatteso successo (50 milioni
di dollari incassati in tutto il mondo dopo esserne costati appena 3), Damien Chazelle ha potuto riprendere in
mano un progetto a lungo cullato ma 5 anni fa chiuso in un cassetto, perché dopo l'esordio con il poco
conosciuto Guy and Madeline on a Park Bench nessuno avrebbe mai prodotto un simile musical ad un
perfetto sconosciuto. Poi tutto è cambiato grazie alla batteria di Miles Teller, alla bravura di J. K. Simmons e
al memorabile montaggio di Tom Cross, tanto da veder risorgere LA LA LAND, film d'apertura della 73esima
edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. (…) Suddiviso in stagioni, LA LA LAND guarda
al classico senza pudore portando in scena la più vista delle storie d'amore, in origine complicata ma con il
passare dei minuti sempre più accecante. Ed è proprio in questa prima travolgente ora di 'conoscenza' tra
Mia e Sebastian che Chazelle da' il meglio di se', tra tuffi in piscina in cui nuotare danzando e pali della luce
a cui appendersi fluttuando, panchine su cui fare tiptap e maestose panoramiche illuminate dai colori
dell'alba e del tramonto, dalle stelle e dalle insegne, a fare da sfondo. A trainare il tutto le splendide canzoni
scritte e musicate da Justin Hurwitz, amico e compagno di stanza del regista ai tempi del liceo a cui va dato
il merito di aver realizzato un'apprezzabile e invidiabile colonna sonora (…). Ricco di sequenze visivamente
sublimi, perché in grado di deliziare occhi, orecchie e cuori, e ben diverso dal precedente Whiplash
(l'ossessivo montaggio del 2014 lascia qui spazio a danzanti pianisequenza), LA LA LAND poggia
interamente sulle spalle di una 27enne che due anni dopo la nomination all'Oscar per Birdman potrà
finalmente far sua la statuetta come migliore attrice. Emma Stone, eterea e leggiadra nel rendere credibile le
disilluse ambizioni di una romantica sognatrice. La sua Mia, così fragile e talentuosa, testarda ed elegante,
riempie lo schermo con un sorriso, una lacrima, un passo di danza, una strofa intonata (…). Impeccabile nel
ricreare i colori e le atmosfere di una Hollywood che non c'è più, Chazelle ha esagerato nella lunghezza (115
minuti) e momentaneamente perso la bussola durante la sua evoluzione (in fase di scrittura), seminando
comunque in gran quantità momenti di grandissimo cinema, a tratti magico e visionario (si danza persino tra
le stelle, volando su nel cielo), sognante e musicalmente eccellente (c'è un tema che è già un classico e una
canzone che ti entra in testa per poi non abbandonarti più), ribadendo così il proprio talento registico (furbo il
giusto nel drogare lo spettatore con inebrianti soluzioni visive)
(www.cineblog.it)
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