Il forno solare

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Il forno solare
Il forno solare
Anche con il più semplice fra i forni solari possiamo cuocere molti cibi, senza fatica, senza consumare
combustibile e acquistando consapevolezza di una interazione efficace con l'ambiente.
Un forno solare deve
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raccogliere e indirizzare la radiazione solare
trasformare la radiazione solare in calore
trattenere all'interno la maggior quantità possibile di calore.
In un forno di questo tipo, in una giornata soleggiata con cielo limpido, la temperatura arriva a 85-90 gradi,
sufficienti per cuocere pesce o verdure.
Le parti del forno
Il vetro del coperchio permette l'ingresso della radiazione solare nel forno; impedisce l'uscita dell'aria calda e
della radiazione infrarossa emessa dai corpi che si trovano nel forno (effetto serra).
Il riflettore del coperchio riflette dentro il forno la radiazione solare.
L'asta dentellata mantiene la giusta inclinazione del riflettore.
Il rivestimento interno in foglio d'alluminio riflette la radiazione infrarossa emessa dai corpi che si trovano nel
forno, impedendo che venga assorbita dalle pareti e quindi non sia più disponibile per la cottura; anche la
scatola esterna è rivestita, internamente, di foglio d'alluminio.
Il cartone è un buon isolante.
La doppia parete ottenuta usando due scatole forma una camera d'aria che ostacola il passaggio del calore
verso l'esterno.
La piastra nera all'interno del forno assorbe la radiazione solare e si scalda, scaldando di conseguenza l'aria
e la pentola (che manca nell'immagine); anche la pentola deve essere nera, naturalmente.
Come costruirlo
Materiale occorrente
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una scatola di cartone da imballaggio (quello con l’ondulato), dimensioni in cm: 50 x 50 x 25 (noi
abbiamo trovato scatole da 50 x 50 x 50 e le abbiamo tagliate a metà)
una scatola di cartone dello stesso tipo con dimensioni 40 x 40 x 20 (anche per questa abbiamo
tagliato a metà una scatola 40 x 40 x 40)
un foglio di cartone (con l’ondulato) di 1 m x 1 m
una confezione di foglio d’alluminio per alimenti (in effetti una confezione basta per più di un forno,
naturalmente dipende dalla metratura della confezione)
una lastra di vetro, dimensione in cm: 45 x 45, spessore 4 mm, molato ai bordi e agli spigoli (non
una molatura artistica, è solo per evitare di tagliarsi); se non si vuole usare il vetro è bene non usare
il plexiglass o il pvc, che contengono solventi, ma un sacchetto trasparente di plastica per la cottura
nel forno (resistono fino a 250 °C e non rilasciano solventi)
una teglia nera da forno (ad es. una di quelle in dotazione a ogni forno non solare) oppure una lastra
nera di ferro, con una dimensione di 40cmx40cm o la più vicina ad essa (ho fatto fatica a trovare
quei piani da forno, e comunque l’ho trovato più piccolo)
colla a base d’acqua per incollare il domopack all’interno delle scatole: è necessaria una colla di
questo tipo perché le altre contengono solventi che vengono rilasciati con il calore e non è buona
cosa farli finire nel cibo
Vinavil per carta per incollare tutto il resto
nastro adesivo di carta
attrezzi vari: cutter, forbici, righe, matite, metro a nastro.
Costruzione del forno
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Rivesti la parte interna di ciascuna scatola con il foglio d’alluminio, incollandolo con la colla a base
d’acqua: come si diceva prima, è bene non usare colle contenenti solventi per evitare di inquinare il
cibo (probabilmente è una preoccupazione eccessiva, ma è meglio essere prudenti)
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la scatola più piccola va infilata nella scatola più grande, ponendola in mezzo, con le pareti
ugualmente distanti dalle pareti di quella grande: per distanziarla anche dal fondo, e portare così allo
stesso livello l’imboccatura delle due scatole, costruisci quattro piedini con pezzetti di cartone: vanno
incollati sotto la scatola più piccola e sul fondo della scatola grande
metti dentro il forno la teglia nera (la lastra): serve ad assorbire la radiazione solare trasformandola
in calore utile per la cottura.
costruisci il coperchio usando le misure del disegno allegato e il foglio di cartone da 1mx1m: è
conveniente costruire una dima con un cartoncino pesante in modo da non dover prendere le misure
per ogni coperchio che si vuol costruire; l’apertura centrale non è 40cmx40cm, come sarebbe
corretto per l’apertura della scatola più piccola, ma è adattata all’uso dei sacchetti di plastica da
forno; per evitare che il vetro scivoli orizzontalmente bisogna incollare sulla parte superiore del
coperchio una specie di cornicetta che corra a fianco dei bordi del vetro (la cornicetta viene costruita
con listelli di cartone tagliato da quel che rimane del foglio da 1mx1m) e per fermare definitivamente
il vetro si incolla sulla cornicetta precedente una seconda cornicetta di cartone che sormonti il vetro,
lasciando ovviamente libera l’apertura del coperchio.
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rivesti di foglio d’alluminio (o di un materiale più riflettente) una faccia del pezzo di cartone ritagliato
dalla parte centrale del coperchio: incollalo al coperchio finito in modo che faccia da riflettore e invii
più radiazione all’interno del forno.
Suo uso
Ovviamente un forno serve per cuocere cibi. Anche il nostro lo fa.
La temperatura all’interno del nostro modello arriva a 80-90 °C, a seconda dell’intensità della radiazione
solare e della temperatura esterna: per l’uso di un forno solare è importante la limpidezza del cielo, perché la
sua velatura è dovuta a vapore acqueo che assorbe gli infrarossi solari e ostacola un buon riscaldamento.
L’uso del forno è semplice. Va esposto al sole, orientandolo in modo da far entrare la maggior quantità
possibile di luce e alzando o abbassando il riflettore in modo da aumentare l' illuminazione. Lo lasci scaldare
per un quarto d’ora circa, poi metti il cibo nel forno e aspetti che sia cotto.
Il cibo va messo in una pentola o una teglia nera. E’ utile coprirla (con un coperchio, nero ovviamente, il
solare è molto dark) anche per evitare che il vapore rilasciato dai cibi appanni la faccia interna del vetro del
coperchio.
Ogni ora sposta il forno per seguire lo spostamento del sole.
I cibi più indicati sono quelli che richiedono una cottura lenta (2-3 ore) a bassa temperatura. Ho ottenuto
risultati decenti con il filetto di merluzzo e simili, e verdura; non ho provato il riso tipo pilaff, mi hanno detto
che funziona.
Il forno può anche essere usato come dispositivo sperimentale per studiare la cattura del calore (provando
piastre di diverso colore o riflettenti), gli effetti dei materiali isolanti (che vanno infilati nell’intercapedine fra le
due scatole) e l’effetto della riflessione di più "specchi".
Un forno più efficiente
Ecco un forno da grandi prestazioni e il suo progettista e
costruttore, Gianni Crovatto.
E' possibile realizzare forni che raggiungono temperature più elevate: ci si può cuocere anche la pizza o il
pane. Nell'area di animazione c'è lo stesso tipo di forno mostrato nella fotografia, solo più piccolo:
ringraziamo Gianni Crovatto per il progetto.
Per approfondire la conoscenza dei forni solari vi rimandiamo a The Solar Cooking Archive e a Sun Oven
Solar Power Solar Energy.