Banche centrali in azione Tassi dei bond ai minimi

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Banche centrali in azione Tassi dei bond ai minimi
€2*
In Italia
Sabato
2 Luglio 2016
Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
ASSALTO A UN RISTORANTE DI DACCA
La jihad globale
di Alberto Negri
I
l Bangladesh, giovane e tormentata nazione,
lotta per sopravvivere a un’ondata di estremismo radicale che rivendica il marchio dell’Isis
anche in questo assalto di Dacca. Un’azione nel
cuore della capitale, in un luogo molto frequentato da stranieri.
Continua u pagina 8
servizio u pagina 8
LO SCUDO SULLE BANCHE
Europa,
«buona
la prima»
dopo Brexit
di Adriana Cerretelli
N
on era mai successo che
l’Europa provasse seriamente a prevenire le sue
crisi. Dalla crisi finanziaria a
quella debitoria, da Grexit all’emergenza migranti ha sempre
preferito il ruolo del pompiere
incerto e riluttante o del castigamatti ardente e repressivo. Ha
agito sempre tardi e sull’orlo dell’abisso, tra l’altro dilatando così
le sue crisi e scaricando spettacolari costi aggiuntivi su cittadini e
contribuenti che invece, paradossalmente, a parole si sbracciava a dire di difendere.
Questa volta no. Le sono bastate poco più di 48 ore dall’esito del
referendum secessionista inglese, per decidere e scongiurare il
peggio. Per impedire, prima che
scoppiasse, una crisi bancaria
italiana fuori controllo, che inevitabilmente sarebbe diventata
europea. L’impatto con l’immediata e virulenta reazione dei
mercati, dall’occhio dovunque
puntato sul comparto bancario, e
forse anche la lezione dei disastrosi precedenti l’hanno spinta a
voltare pagina.
È nata così la prima volta della
politica europea di precauzione.
Effetto Brexit. Risveglio pronto,
finalmente, degli istinti europei di
autoconservazione.
Non poteva essere altrimenti,
visto che i negoziati sul divorzio
rischiano le calende greche. Per
l’Europa e per l’euro significa un
pericoloso periodo di prolungate
incertezze. La notifica del voto inglese e la parallela attivazione
dell’articolo 50 per trattare l’uscita, pare infatti che non arriverà
entro l’anno ma slitterà al 2018 in
attesa dell’esito delle elezioni in
Olanda, Francia e Germania. Per
evitare salti nel buio, è infatti probabile che il nuovo governo di
Londra vorrà prima sapere dove
andrà a parare il suo posto nel
mercato unico.
In Europa ha prevalso la stessa
logica della cautela preventiva:
per il timore della moltiplicazione dei bacini di destabilizzazione
interna ed esterna, unito alla consapevolezza di non potere resistere indenne su più fronti problematici in contemporanea, soprattutto quando di mezzo non
c’è la Grecia ma la tenuta della terza economia dell’eurozona, con le
banche sotto attacco sui mercati.
Continua u pagina 20
TESTIMONIANZE
DAI CONFINI
Il matrimonio
e i veri valori
europei
di Nunzio Galantino
U
scire dall’Europa per
affermare la propria
autonomia e preservare la
propria stabilità. Rimanere in
Europa per godere i vantaggi
dello stare insieme. Ipotesi e
scelte che in questi giorni
hanno fatto sentire il loro peso
a tutti i livelli e hanno registrato
prese di posizione di segno
diverso. Continua u pagina 20
Bce si prepara a allargare il Qe, Fed non aumenterà i tassi, Bank of England li taglierà
Banche centrali in azione
Tassi dei bond ai minimi
Borse ancora in rialzo ma soffrono i titoli bancari
pI mercati scommettono su
interventi a breve delle Banche
centrali per contenere l’effetto
Brexit, tra rumors e smentite: Bce verso l’estensione del
Quantitative easing; Fed ferma il
rialzo dei tassi e la Bank of En-
gland li taglierà in estate. Ieri fortissimi acquisti sui bond governativi di Italia e Spagna, i cui tassi
sono scesi ai minimi. Borse ancora in risalita; Piazza Affari chiude
a +0,6%, frenata dai titoli bancari.
L’IMPATTO SUL CREDITO
Se basta
la parola
Il boomerang
dei tassi zero
di Riccardo Sorrentino
di Morya Longo
O
ra è tutto più chiaro, e un
po’ più tranquillo. Merito delle banche centrali che
oggi sanno come intervenire,
anche solo verbalmente, per
evitare che le turbolenze sui
mercati spingano le quotazioni, e le economie “reali”,
fuori strada. Basterà anche
per il futuro?
SPECIALE BREXIT
INSERTO SPECIALE OGNI GIORNO
Servizi e analisi u pagine 2-3
L’EFFETTO ANNUNCIO
L’estate dell’incertezza:
assicurazioni e banche
E
se la medicina fosse parte
del problema? La politica
Bce dei tassi a zero, necessaria
per ridare benzina all’economia europea, rischia infatti di
mettere in tale difficoltà le
banche del Vecchio continente che a soffrire potrebbe essere la stessa economia che si
vorrebbe guarire.
Continua u pagina 2
Continua u pagina 5
Tassi zero Finanza
Servizi
Morya Longo
u pagina 9
Marina Castellaneta
u pagina 12
GennaieLops
u pagine 10-11
L’annuncio Eba: risultati il 29 luglio - Juncker: con l’Italia «serie discussioni in corso»
Banche, in arrivo i nuovi stress test Ue
pIl 29 luglio l’Autorità banca-
ria europea diffonderà il risultato degli stress test sulle banche
della Ue. Per la prima volta non ci
sarà una soglia capace di divide-
re i promossi dai bocciati. Il presidente della Commissione Ue
Juncker: seria discussione in
corso sul dossier bancario italiano.
Servizi e analisiu pagine 4-5
VOTI POSTALI IRREGOLARI
L’ANALISI
Bangladesh, attacco dell’Isis
Morti e decine di ostaggi
tra cui anche sette italiani
Anno 152˚
Numero 180
LETTERA
ALL’LSE
Vegas:
«Concordare
con Consob
tutti i passi
su Borsa Spa»
di Antonella Olivieri
D
opo la Bafin, anche
Consob batte un
colpo sulle conseguenze della Brexit per la
struttura dei mercati. A
quanto risulta a «Il Sole
24Ore», infatti, il presidente della Consob
Giuseppe Vegas ha
inviato ieri una breve
lettera, protocollata e
dunque non informale,
al presidente dell'Lse,
Donald Brydon, e per
conoscenza all'ad di
Borsa italiana, Raffaele
Jerusalmi. Nella missiva
Vegas chiede che ogni
inziativa strategica del
gruppo London Stock
Exchange, al quale
appartiene Borsa italiana, che riguardi le attività e l'operatività dei
mercati e delle strutture
di post trading di Piazza
Affari sia appropriatamente e preventivamente definita in stretta
cooperazione con la
Consob.
Continua u pagina 3
Austria, da rifare
le presidenziali
La Corte dà ragione
agli ultranazionalisti
u pagina 8 con l’analisi di Vittorio Da Rold «Stato-nazione falso mito»
Confindustria rivede le stime sul Pil: 0,8% nel 2016, 0,6% nel 2017
CsC: Brexit frena la crescita
Boccia: la Ue decida subito
quale risposta vuole dare
«Reagiamo in fretta senza paura del futuro
o perderemo anche ciò che vogliamo difendere»
pBrexit costerà all’Italia nel bi-
ennio 2016-2017 «0,6 punti di Pil».
È quanto stima il Centro studi
Confindustria, che ha rivisto le
previsioni sul Pil: +0,8% nel 2016,
+0,6% l’anno prossimo. Il presidente di Confindustria Boccia:
«L’Europa dia risposte rapide».
Picchio e Bocciarelliu pagina 7
LE NUOVE PREVISIONI
DI CONFINDUSTRIA (in %)
Pil
Deficit/Pil Investimenti
2,5 2,3
+0,8 +0,6
2016 2017
2016 2017
+1,9
+1,3
2016 2017
ASSEMBLEA FEDERMECCANICA
Meccanici, un contratto per la svolta
Matteo Meneghellou pagina 13
PANORAMA
Referendum e manovra, il nodo dei tempi
Renzi frena sulle modifiche all’Italicum
I timori per la manovra in caso di vittoria del «no» alla riforma costituzionale potrebbero indurre il governo a farla approvare prima alla Camera, rinviando a dopo il referendum. Intanto Renzi frena sulle modifiche all’Italicum: «Garantisce la governabilità».
u pagina 16
POLITICA 2.0 Economia & Società
di Lina Palmerini
Renzi e la nuova pelle del ceto medio
u pagina 16
DATI ISTAT
Occupati: +21mila a maggio
Giorgio Pogliotti e Claudio Tucciu pagina 6
ECONOMIA & CULTURA - CONCLUSA LA PRIMA FASE DEI RESTAURI DEL COLOSSEO
Della Valle: ora ogni impresa «adotti» un monumento
di Paolo Bricco
«I
lPaesepuòcambiare,stacambiando. Nell’unità. Insieme.
Bisognacancellarelaparolacontro
esostituirlaconlaparolapro.Leimprese fanno tanto. Per il benessere
dei lavoratori e dei territori. Possono fare di più». Diego Della Valle, il
Mercati
FTSE Mib
A
0,61
-27,95
16295,78
L
variaz. %
var. % ann.
giorno della conclusione della prima fase dei restauri del Colosseo,
lancialasuaproposta:«Leimprese
devonopercorrerel’ultimomiglio:
realizzare restauri ad alto tasso
simbolico, attivare un circuito virtuosofraculturaeturismo».
Continua u pagina 21
Antonello Cherchi u pagina 21
Dow Jones I.
17949,37
0,11
1,24
L
variaz. %
var. % ann.
C
on il quarto rialzo consecutivo le Borse europee
dimezzano lo shock sui listini azionari innescato
il 24 giugno dalla Brexit. Madrid capofila (+1,29%), seguita da Londra e Francoforte. Milano ha chiuso con
un più timido +0,6% per il Ftse Mib, con il settore del
lusso in bella evidenza ma anche con pressione sui
bancari, a cominciare da UniCredit e Bper che hanno
riportato perdite vicine al 5%.
BORSA ITALIANA
Var%
Indici Generali
01.07
30.06 Var% in.an.
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 17894,68 17774,94
0,67 -22,99
FTSE MIB (31.12.97=24401,54)
16295,78 16197,78
0,61 -23,92
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 29354,02 29023,99
1,14 -15,82
FTSE It. Star (28.12.01=10000)
1,15
23788,60 23518,59
Simboli.
Il Colosseo
torna al suo
splendore
dopo la prima
fase dei
restauri
finanziata da
Tod’s
-8,83
Mediobanca (2.1.06=100)
47,60
46,80
1,71 -25,09
Comit Globale (1972=100)
964,91
949,06
1,67 -20,76
60702
Xetra Dax
9776,12
0,99
-11,92
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
variaz. %
var. % ann.
Nikkei 225
15682,48
0,68
-23,58
L
variaz. %
var. % ann.
FTSE 100
6577,83
1,13
-0,79
L
variaz. %
var. % ann.
¤/$
0,30
0,62
Brent dtd
L
1,1135
47,04
B
Oro Fixing
1340,00
-0,97 variaz. % 1,46
-21,96 var. % ann. 15,00
variaz. %
var. % ann.
PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB
QUANTITATIVI TRATTATI ¤
INDICI
Titolo
01.07
Azioni: numero
1.099.272.280
Azioni: valore
2.542.924.648
Titoli di Stato
1.769.558.120
Obbligazioni
20.345.080
Paese/Indice
BORSE EUROPEE
D.J. EuroStoxx
Amsterdam Am. Exc.
Bruxelles Bel 20
Francoforte Dax
Helsinki Omxh Gen
Lisbona Psi 20
Londra Ftse 100
Madrid Ibex 35
Parigi Cac 40
Vienna Atx Index
Zurigo Swiss Mkt
A2A
Atlantia
Azimut H.
B. Popolare
B.P. E.Romagna
B.P. Milano
Banca Mediolanum
Buzzi Unicem
Campari
CNH Industrial
Enel
Eni
Exor
FCA-Fiat Chrysler
Pr.Rif.¤
Var.%
1,177
22,840
14,770
2,178
3,120
0,363
6,150
16,290
8,860
6,500
3,976
14,820
33,210
5,610
-0,08
2,10
1,23
1,59
-4,82
-1,33
0,24
3,89
-0,23
0,31
-0,10
2,07
0,70
2,09
FTSE ITALIA
ALL SHARE
+0,67
Base 31/12/02=23.356,22
18050
17900
17750
9 770391 786418
L
17600
apertura chiusura
Titolo
Ferrari
FinecoBank
Generali
Intesa Sanpaolo
Italcementi
Leonardo-Finmecc.
Luxottica
Mediaset
Mediobanca
Moncler
Monte Paschi Si
Poste Italiane
Prysmian
Recordati
S. Ferragamo
Saipem
Snam
STMicroelectr.
Telecom Italia
Tenaris
Terna
UBI Banca
Unicredit
Unipol
UnipolSai
Yoox Net-A-Porter
Pr.Rif.¤
Var.%
37,250
5,775
10,670
1,680
10,570
9,035
44,610
3,202
5,205
14,640
0,383
6,115
19,710
27,030
18,340
0,370
5,405
5,270
0,740
13,190
5,010
2,426
1,873
2,186
1,402
21,670
1,64
-1,28
1,14
-1,29
0,09
-0,28
2,22
2,23
0,97
3,54
0,87
2,60
0,36
0,11
0,49
3,26
0,84
0,57
0,68
1,38
0,32
-1,94
-4,92
3,80
4,08
4,23
30.06
1.503.786.464
3.283.499.211
896.524.551
20.468.431
FUTURES
01.07 Var
FTSE MIB set 2016
16272 81
Eurex Bund 10a(set 16) 166,97 -0,15
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta
01.07
Dollaro Usa
1,1135
Yen giapponese 114,2900
Sterlina inglese
0,8383
Franco svizzero
1,0835
Renminbi cinese 7,4111
Dollaro canadese 1,4390
Corona svedese
9,3900
Dollaro austral.
1,4884
Diff.
0,0033
0,2400
0,0118
-0,0032
0,0356
0,0006
-0,0342
-0,0045
MATERIE PRIME
Prezzi uff. a Londra ($/t)
Alluminio
Caffè rob
01.07 Var.%
1645,0 0,10
1734,0 2,70
ALTRE BORSE
New York DJ Ind.
New York S&P 500
New York Nasdaq C.
Tokyo Nikkei 225
Hong Kong Hang S.#
San Paolo Brsp Bov.
Shanghai Comp.
Sydney All Ordin.
Singapore Straits T.
Toronto 300 Comp.#
L
variaz. %
var. % ann.
01.07 Var.%
309,08
438,85
3363,98
9776,12
8031,77
4490,70
6577,83
8268,90
4273,96
2104,21
8085,21
0,93
0,68
0,55
0,99
1,62
0,83
1,13
1,29
0,86
0,39
0,81
17949,37 0,11
2102,95 0,20
4862,57 0,41
15682,48 0,68
20794,37 1,75
52345,08 1,59
2932,82 0,11
5327,04 0,31
2838,36 -0,09
14064,54 0,20
INDICE CAMBI (22 valute)
Indice Sole-24Ore
106,55
# Borsa chiusa
0,49
*con “La Valutazione d’Azienda” € 9,90 in più; con “I Codici del Sole 24 Ore” € 9,90 in più; con “Tecniche di Mediazione” € 9,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Unico 2016 e Dichiarazione Irap” € 9,90 in più; con “Transazione Fiscale” € 9,90 in più; con “Unioni Civili e Convivenze” € 9,90 in più; con “Antiriciclaggio” € 9,90 in più; con “Smart Working” € 6,90 in più; con “La Trasmissione del Patrimonio” € 14,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
2
Shock Brexit
L’IMPATTO IN EUROPA E GRAN BRETAGNA
Il momento delle decisioni
In settembre l’istituto avrà un quadro preciso
grazie alle nuove previsioni congiunturali
Le opzioni all’esame dei tecnici
Ripartizione degli acquisti secondo
le dimensioni dei rispettivi mercati del debito
La Bce studia il potenziamento del Qe
Possibili cambiamenti legati all’impatto di Brexit sull’economia e alla scarsità di titoli acquistabili
Alessandro Merli
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
pQuasi all’unisono, due dei
più importanti membri del comitato esecutivo della Banca
centrale europea, hanno parlato ieri dei rischi per l’eurozona dal voto britannico a favore
dell’uscita dall’Unione europea e della necessità di fare
chiarezza in tempi rapidi sul
processo che porterà a Brexit.
C’è tuttavia molta cautela per
ora ai più alti livelli della Bce
sull’opportunità di adottare
nuove misure dopo quelle già
prese nei mesi scorsi. Il presidente della Bundesbank, Jens
Weidmann, che già si era opposto alle azioni varate nell’ultimo anno e mezzo, ha sostenuto ieri in un discorso che
non c’è necessità di un’ulteriore stimolo e che la politica monetaria è già molto espansiva.
Benoit Coeuré, che alla Bce
ha la responsabilità dei mercati, ha parlato in un’intervista a
“Le Monde” di «shock di incertezza» derivante da Brexit
e ricordato che l’istituto di
Francoforte è pronto a intervenire se la stabilità finanziaria fosse minacciata. Peter
Praet, il capo economista, a
Londra ha indicato l’aumento
dei rischi per lo scenario economico e sostenuto che la Bce
può agire in tempi rapidi, ma
ha anche rilevato che le misure
già prese stanno avendo un effetto crescente nel sostegno
alla crescita. Al forum di Sintra, il vicepresidente Vitor
Constancio aveva definito attendista la posizione attuale.
Le decisioni della Bce verranno determinate da due ele-
menti, i fondamentali economici e fattori tecnici legati al
programma di acquisto di titoli di Stato, il Qe. Sul fronte economico, l’incertezza sull’effetto di Brexit è totale e dipende dalla risposta della politica
e non dalle scelte dei policymakers economici, secondo
due consiglieri della Bce interpellati dal Sole 24 Ore. È la linea dello stesso Weidmann.
Le previsioni sull’economia
verranno riviste a settembre,
ma non è detto che prima di allora il quadro politico sia più
chiaro. Sui mercati, tuttavia, si
riteneva anche prima di Brexit
che la Bce sarebbe stata comunque indotta ad agire, presumibilmente dopo l’estate,
dalle difficoltà di far risalire
l’inflazione, oggi allo 0,1% e
per ora prevista allo 0,2% a fine
anno e all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018. L’orientamento in consiglio, per ora, non
sembra essere questo, anche
se un nuovo calo dell’inflazione o un peggioramento delle
condizioni finanziarie, anche
a causa di Brexit, potrebbero
mettere pressione sulla banca
centrale.
Il fattore tecnico rilevante è
invece la possibile scarsità di
titoli da acquistare, soprattutto Bund tedeschi, dato che la
continua discesa dei rendimenti ha spinto oltre la metà di
questi al di sotto del tasso sui
depositi (-0,40%), dove la Bce
si è impegnata a non comprare
per non incassare sicure perdite. Finora, i vertici di Francoforte hanno sempre insistito che il programma di acquisti procede liscio. Qualche in-
toppo sui mercati però c’è
stato nelle scorse settimane e
diversi operatori ritengono
che i problemi si aggraverebbero se la Bce dovesse decidere, come molti ritengono probabile, di allungare il Qe oltre
la data prevista del marzo 2017.
Un’indiscrezione raccolta da
Bloomberg giovedì indicava
la possibilità che la Bce cambiasse la ripartizione degli acquisti, dall’attuale quota dei
Paesi nel capitale Bce (la capital key) alle dimensioni dei rispettivi mercati del debito, il
che porterebbe a minori acquisti di Bund e maggiori di
debito italiano. Come Il Sole
24 Ore ha riferito ieri, l’ipotesi
viene considerata politicamente molto delicata e comunque non sarebbe che una
delle possibilità vagliate dai
tecnici e non è all’esame del
consiglio. Anche le altre non
sono di facile attuazione: gli
acquisti sotto il tasso sui depositi esporrebbero appunto la
Bce a perdite; la riduzione dei
tassi d’interesse rischierebbe
di provocare difficoltà al sistema bancario e avere effetti indesiderati di instabilità finanziaria; la rimozione del limiti
autoimposti agli acquisti sulla
singola emissione per i titoli
che non incorporano clausole
Cac (in base alle quali gli obbligazionisti votano sulla ristrutturazione del debito a maggioranza del 75%) o l’ampliamento delle scadenze acquistabili
(oggi fra 2 e 30 anni) non aumenterebbero in modo significativo l’universo dei titoli
eleggibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
REUTERS
pLa Gran Bretagna molla gli
ormeggi in attesa di capire dove
le scelte della politica indirizzeranno quelle dell’economia.
L’annuncio del governatore
Mark Carney di un probabile taglio degli interessi e nuovo allentamento monetario è stato
doppiato da quello del Cancelliere dello Scacchiere George
Osborne che ha eliminato dal
programma di governo il target
di zero deficit, anzi surplus di bilancio, entro il 2020. Una scelta
che nasce dalla consapevolezza
che il prezzo di Brexit sarà caro,
anche se per il momento nessuno è davvero in grado di quantificarlo. Resta come monito per
la Bank of England la stima del
Tesoro che ipotizzava in caso di
frattura anglo-europea un Pil
più basso, rispetto alle stime
ipotizzate con la vittoria di Remain, fra il 3,5 e il 6% nel prossimo biennio.
Un quadro che ha spinto la
sterlina ancora all’ingiù su euro
e dollaro mentre il tasso sul gilt a
10 anni è caduto a 0,81, minimo
storico. Il Ftse 100 per converso
è balzato in avanti a conferma
che l’allentamento monetario,
tassi che marciano verso lo zero
e maniche più larghe del Tesoro
PRESSING SULLA BOE
Qualcuno chiede di tagliare
di mezzo punto i tassi già il 14
luglio, ma una riduzione (forse
solo di un quarto di punto)
è più probabile ad agosto
per far fronte alla crisi innescata
dalla frattura anglo-europea sono notizie apprezzate dagli investitori. Volatilità e incertezza
restano, comunque, la cifra della realtà britannica. Mentre le
imprese si attrezzano a misurarsi con un mondo fuori dall’Ue – è
di ieri la notizia che easyJet cerca una licenza fuori dalla Gran
Bretagna – gli analisti e gli strategist invitano la Banca d’Inghilterra ad accelerare i piani
svelati ieri da Mark Carney. Richard Turnill di BlackRock ha
fatto sapere di attendersi un taglio di mezzo punto il 14 luglio.
La BoE dovrebbe decidere il primo di agosto a meno di un precipitoso avvitarsi del quadro globale. E non è affatto scontato che
la sforbiciata sia subito di mezzo
punto. Samuel Tombs di Pan-
In prima linea. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi all’ultimo Consiglio Ue di Bruxelles
Quattro anni e mezzo di allentamenti
I tassi dell’Eurozona. Dati in %
14 DIC
2011
11 LUG
2012
08 MAG
2013
1,50
0,75
0,00
2,00
1,75
1,75
13 NOV
2013
09 DIC 16 MAR
2015
2015
11 GIU 10 SET
2014 2014
1,00
0,50
1,50
1,25
0,75
0,25
1,00
1,00
0,75
0,40
0,15
-0,10
0,50
0,30
0,05
-0,20
Operazioni di rifinanziamento
marginale
Tasso di riferimento
0,25
Tasso sui depositi
0,00
-0,30 -0,40
Ieri
0,25
0,25
0,00
0,25
0,00
-0,25
-0,40
-0,50
GEN
GIU
2012
GEN
GIU
2013
GEN
GIU
2014
GEN
GIU
2015
GEN
GIU
2016
Fonte: Bce
theon Macroeconomics crede
che «il comitato di politica monetaria si fermerà a una riduzione di un quarto di punto e non
avvierà subito ulteriore allentamento monetario per una prospettiva di inflazione in ripresa». Per Mitu Patel di Henderson Global Investors, invece, il
mercato si «attende quota zero
senza escludere tassi negativi».
Il quadro macroeconomico
britannico resta appesantito,
per essere gentili, da un deficit
delle partite correnti che è
passato dal 7,2% del Pil dell’ultimo trimestre 2015 al 6,9% del
primo trimestre 2016, una contrazione molto inferiore a
quanto previsto dagli analisti.
E ora che gli investimenti dall’estero potrebbero venire meno per le incertezze create da
I NUMERI
3,5-6%
Il ridimensionamento del Pil
La stima, effettuata dal Tesoro
britannico prima del
referndum, indica il calo in un
biennio rispetto al livello che si
sarebbe raggiunto senza Brexit.
4%
Il deficit britannico
Il dato si riferisce all’esercizio
finanziario 2015-2016 ed è ben
lontano da quell’obiettivo di
surplus o quantomeno
azzeramento entro la
legislatura che era parte del
programma di governo, tanto
più dopo il referendum
La battaglia per la leadeship Tory. Il ministro della Giustizia illustra il suo programma, ma non convince tutto il partito conservatore
Il manifesto di Gove: stop all’immigrazione
Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente
pGlielo ha detto il cuore di
candidarsi alla guida dei Tory
e della Gran Bretagna. Michael
Gove sceglie toni quasi mistici
per spiegare le ragioni di un
complotto, ultima puntata dell’infinita saga politica inglese
nell’era di Brexit. Nessuna ambizione, dunque, ma un’illuminazione da buon samaritano,
maturata quando ha avuto piena coscienza dell’inadeguatezza di Boris Johnson a occupare Downing Street. Un lampo di ragione dunque, lo ha
spinto a impugnare la lama e liquidare il suo leader di questa
spietata campagna referendaria. Nessuna ansia di potere,
pertanto , ma qualcosa di vagamente assimilabile a una chiamata della patria.
Il giorno dopo aver assassinato politicamente il suo amico-nemico, Michael Gove, si è
intrattenuto con i media e ha
spiegato ragioni e programma.
E le promesse non sono mancate, cominciando da quei 100 mi-
lioni di sterline alla settimana
che ha giurato di dare al sistema
sanitario nazionale, fino al
blocco completo dell’immigrazione che pensa di ottenere
chiudendo definitivamente la
porta all’Europa, mercato interno compreso. «Cerco la leadership – ha detto – non per mero calcolo, ma per saziare il de-
NELLA UE ALMENO FINO AL 2017
Il Guardasigilli promette 100
milioni di sterline alla settimana
al sistema sanitario e assicura
che la procedura di uscita dalla
Ue non sarà attivata quest’anno
siderio bruciante di trasformare il nostro Paese. Il mio cuore
mi dice che se siamo coraggiosi,
se evitiamo la logica del business as usual, se sapremo sognare e ritrovare le qualità che
hanno fatto di questo Paese il
più grande al mondo…se riusciremo in tutto questo, la Gran
Bretagna marcerà verso un
grande futuro».
Mistico, appunto e un po’ miope sulla grandezza assoluta
del Regno di Elisabetta. D’altra
parte in campagna elettorale si
esagera e il ministro del giustizia del governo Cameron non
ha lesinato l’uso dei superlativi
anche quando ha ricordato che
«noi britannici controlliamo i
tempi della procedura di uscita
e lo faremo quando andrà bene
e saremo pronti». «Non c’è alcuna aspettativa» - ha aggiunto
- che l’articolo 50 del Trattato di
Lisbona, per l’uscita della Gran
Bretagna dall’Unione Europea
«sia attivato entro quest’anno».
Insomma con Michael Gove,
l’Ue, andrà facilmente allo
scontro aperto.
Deve averlo pensato anche
un navigato politico Tory come Ken Clarke che è intervenuto alla Bbc chiedendo al Guardasigilli di farsi da parte. «Per
un premier è essenziale avere
la fiducia del proprio partito…questo genere di performance pubbliche sono buone
per le associazioni studente-
Le banche
centrali
e l’arte
della parola
L
Londra dice addio al surplus entro il 2020
LONDRA. Dal nostro corrispondente
Riccardo
Sorrentino
u Continua da pagina 1
Le ricadute di Brexit. Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne rivede i target di bilancio a causa dei contraccolpi negativi del referendum: «Dobbiamo essere realisti»
Leonardo Maisano
L’ANALISI
sche non per un primo ministro
nei giorni di una crisi potenzialmente molto grave». E infatti
nel Tory party monta il fastidio
per Michael Gove scaricato anche dal Daily Mail, il quotidiano che tifava per lui grazie ai
buoni uffici della moglie la columnist Sarah Vine.
La partita per Michael Gove
non è affatto chiusa, ma è francamente molto più in salita a
causa proprio del fastidio per
le modalità con cui ha spinto
Boris Johnson – figura che resta altamente controversa - a
farsi da parte. Cresce invece il
consenso per Theresa May, il
ministro degli Interni, debole
sostenitrice di Remain, ma capace di presentarsi come elemento di riunificazione di un
partito diviso, mettendo al
suo fianco un brexiter d’antan
come il ministro per i rapporti
con il parlamento Chris
Grayling.
La parola ora spetta al Tory
party che comincerà una
complessa procedura per la
scelta del nuovo leader e pri-
mo ministro. Ci saranno almeno tre votazioni fra i 329 deputati e in ognuna di queste il
candidato con meno suffragi
lascerà la corsa. La prima sarà
martedì prossimo, l’ultima
dovrà concludersi entro il 2
settembre quando la coppia
con maggior sostegno parlamentare dovrà passare all’esame dei militanti. Il voto
della base Tory sceglierà poi il
vincitore. Se lo scontro fosse
stato fra Boris Johnson e Theresa May, il biondo ex sindaco
di Londra avrebbe potuto
spuntarla sull’onda della diffusa popolarità. Se invece, come, pare più probabile, il confronto sarà fra la signora ministro degli Interni e il Guardasigilli la favorita è Theresa
May. A meno che – Londra ci
sta riservando molte sorprese
– i militanti Tory non vogliano
punire la responsabile dell’Home office per il debole sostegno a Remain. In quel caso
il cuore di Michael Gove avrà
avuto ragione.
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Brexit il quadro rischia di complicarsi ulteriormente.
Nessuna sorpresa, dunque, se
il Cancelliere dello Scacchiere
George Osborne ha deciso di
smentire se stesso, cancellando
l’obiettivo del risanamento totale di bilancio prima della fine
della legislatura in corso. Si potrebbe immaginare, visto il clima nazionale, che ha agito nella
consapevolezza di non poter
più correre per la premiership,
in realtà è stata una mossa realistica e attesa al tempo stesso.
Realistica perché avendo chiuso con il 4% di deficit il 2015-2016,
appariva da tempo insostenibile la tabella di marcia che lui
stesso si era dato. Attesa perché
anche Theresa May, favoritissima per la premiership britannica, s’era auspicata il superamento di un obiettivo che Brexit ha
trasformato in chimera.
«Come annunciato dal governatore della Bank of England – ha detto George Osbor-
ne - il referendum produrrà
uno shock negativo all’economia. La nostra risposta a questa
realtà avrà impatto diretto su
crescita e occupazione pertanto dobbiamo essere realisti sulle possibilità di arrivare a un
surplus di bilancio entro il
2020». Essere realisti vuole dire scordarselo, perché le risorse finanziarie dovranno essere
tutte dirottate a tamponare le
falle di un’economia che non si
sa dove potrà finire.
L’avanzo di bilancio è per George Osborne un bersaglio in
continuo movimento. Si era posto l’obiettivo appena installato
al numero 11 di Downing street
nel giugno del 2010 quando il deficit sfiorava l’11% del Pil. La crisi
dell’euro lo aveva costretto a
rinviarlo al 2020 ed ora la cronaca gli impone di scordarselo.
Non sarà lui a risanare le finanze
del Regno, i tempi si perdono in
prospettive lontane.
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Il dopo-Brexit dei cieli
EasyJet chiede il certificato
di operatore aereo nell’Unione
EasyJet, la compagnia aerea low-cost britannica, ha «avviato un
processo formale di acquisizione di un certificato di operatore
aereo nell’Unione europea» per continuare a volare nei
cieli continentali come fa attualmente. La compagnia ha però
smentito le indiscrezioni secondo cui starebbe pensando di
abbandonare il quartier generale londinese, Luton, «la nostra
casa da 20 anni».
REUTERS
e attese puntano tutte su
una ripresa delle
politiche espansive. La
Bank of England valuterà
entro agosto un taglio dei
tassi e un nuovo quantitative
easing. La Banca centrale
europea potrebbe rivedere queste almeno sono le
indiscrezioni che circolano le regole sui suoi acquisti di
titoli, che potrebbero ora
favorire i paesi più indebitati.
Anche la Fed potrebbe
interrompere la sua stretta. A
giudicare dai future non
alzerà più i tassi quest’estate non a luglio, non a settembre e lo stesso rialzo di dicembre
sembra in dubbio. Non
sempre le decisioni del Fomc
hanno soddisfatto le attese
dei mercati, ma sicuramente
Brexit ha alterato le
aspettative e “sgambettare” i
mercati con decisioni
inaspettate non è mai
consigliabile: c’è tutta l’area
del dollaro, non solo gli Stati
Uniti, che dipende dalle
decisioni dei Washington.
Le nuove aspettative hanno
oltretutto riportato la calma
sui rendimenti, malgrado la
revisione dei rating sovrani, e
sulle stesse borse. I mercati
restano però vulnerabili,
soprattutto alle incertezze
politiche che ora minacciano
di moltiplicarsi, ma le banche
centrali sono lì a vigilare:
l’intervento sui mercati in
caso di movimenti disordinati
ed eccessivi è ormai diventato
un fatto normale.
Tutto bene, allora? No. Il
valutario fatica a trovare un
equilibrio. La sterlina ormai è
calata troppo e potrebbe
persino complicare il
compito della BoE - una
politica espansiva potrebbe
ulteriormente penalizzarlo lo yen è troppo caro e ha
azzerato tutti i risultati
dell’Abenomics, mentre la
Banca centrale europea non
può più contare come prima
sul fatto che le politiche
monetarie «non
convergeranno, e forse
divergeranno», come ha
spiegato il presidente Mario
Draghi nell’ultima conferenza
stampa: è da marzo che il
cambio effettivo dell’euro
resta stabile, dopo un rialzo
durato un anno. Ha così
esaurito i suoi effetti su
«crescita e stabilità dei
prezzi», malgrado i tagli dei
tassi, sempre più negativi, che
sembravano anche orientati
allo scopo di creare pressioni
al ribasso sulla valuta (e che
potrebbero anche rivelarsi un
esperimento poco riuscito,
come mostra anche il caso
svizzero).
La situazione del dopovoto è quindi completamente
diversa da quella di partenza,
con alcuni elementi che sono
strutturali. In alcuni casi quello della sterlina - Brexit
sembra aver fatto scattare una
tendenza che prima o poi si
sarebbe comunque imposta: i
conti con l’estero della Gran
Bretagna sono i “peggiori” tra
le economie avanzate. Forse,
allora, le politiche monetarie
dovrebbero fare un passo
ulteriore. Per esempio, come
suggeriscono alcuni
economisti (come Robert
Farmer) istituzionalizzare gl
interventi sui mercati per
evitare reazioni brusche e
disordinate, aggiungendo alla
lista dei prodotti acquistabili
gli indici e i sottoindici di
borsa (quello bancario, per
esempio) e coordinarsi tra
loro per evitare scollamenti
eccessivi tra cambi ed
economia reale. Con grande
delicatezza - con i mercati
non si scherza - ma anche con
grande pragmatismo.
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Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
3
Shock Brexit
I primati
Il Bono spagnolo è sceso fino all’1,04%,
il Gilt inglese (con un occhio alla BoE) allo 0,77%
I MERCATI
Il nodo banche
Dalla vittoria del «Leave» nel referendum,
il calo del Ftse Italia Banks è stato del 26%
I tassi dei bond toccano i nuovi minimi
Ondata di acquisti globale guardando alle mosse delle banche centrali: il rendimento del BTp arriva a 1,15%
Andrea Franceschi
pI titoli di Stato dei Paesi peri-
ferici dell’area euro, in linea di
principio, dovevano essere tra le
classi di investimento più penalizzate da una vittoria del «Leave» al referendum britannico di
giovedì scorso. Esposti perché,
benché protetti dall’ombrello
della politica monetaria della
Bce, avrebbero potuto soffrire il
ritorno della speculazione sulla
tenuta della moneta unica e del
progetto europeo in generale.
Così non è stato. Se si esclude la
volatilità dei primi giorni che
inevitabilmente ha colpito anche
Bonos e BTp rendimenti e
spread sono scesi. Lo scudo del
Quantitative easing evidentemente ha funzionato a dovere lasciando la speculazione ad accanirsi sulle banche (l’indice settoriale italiano ha perso oltre il 26%
dal giorno del voto).
Ieri in particolare è stata una
giornata di fortissimi acquisti sui
bond governativi di Italia e Spagna. Specialmente nei primi minuti di contrattazione quando il
tasso decennale italiano è sceso
all’1,15% vicino ai minimi di sempre per poi risalire nei minuti
successivi. Un’identica fiammata si è vista anche sui titoli con
scadenze più brevi e sui titoli spagnoli i cui tassi hanno aggiornato
i minimi storici toccando, sulla
scadenza decennale, il punto più
basso all’1,04 per cento.
Il tonfo dei tassi è la coda lunga
di un’ondata di acquisti partita
giovedì e innescata da un’indiscrezione, rilanciata dall’agenzia
Bloomberg, secondo cui la Bce
starebbe pensando di modificare
i criteri che regolano il Quantita-
tive easing. l’opzione sul tavolo
sarebbe quella di rinunciare alla
cosiddetta «capital key». Cioè al
requisito chiave che prevede,
nell’ambito degli acquisti di titoli
di Stato, il rispetto della proporzionalità delle quote detenute da
ciascun Paese nel capitale della
Bce. Tradotto: bisogna comprare più Bund che BTp dato che la
quota della Germania è superiore a quella dell’Italia. Rispettare
questo criterio si sta dimostrando molto complicato dal momento che i titoli che dovrebbero
essere più acquistati in termini di
LO SCATTO
Secondo i calcoli di BofA Merrill
Lynch giugno è stato il miglior
mese dal 2008 per i bond
governativi, che hanno garantito
un rendimento del 2,3%
controvalore (quelli tedeschi)
sono anche quelli che meno di
tutti rispettano un altro importante criterio che regola il Quantitative easing: quello secondo
cui possono essere comprati solo bond con tasso superiore alla
remunerazione ufficiale sui depositi (-0,4%). Attualmente tutti
i titoli di Stato tedeschi fino alla
scadenza dei cinque anni trattano a tassi inferiori a questa soglia.
Complessivamente, calcola Tradewed, ci sono circa mille miliardi di titoli di Stato emessi da Paesi
dell’area euro (Germania in primis) che sono di fatto esclusi dal
Qe perché rendono meno dello
0,4 per cento.
C’è insomma un problema di
scarsità di titoli acquistabili nell’ambito del Qe alle regole attuali
che potrebbe essere risolto facendo a meno della «capital
key» a favore di un altro come il
valore complessivo di mercato.
Se così fosse ad avvantaggiarsi
sarebbero i Paesi che hanno
emesso più debito, come l'Italia.
Questo spiega il crollo dei rendimenti. Bisognerà vedere se è solo una speculazione oppure se
c’è qualcosa di più concreto.
L’ostacolo, da questo punto di vista, è politico: la «capital key» è
stata imposta a suo tempo dai tedeschi come condizio sine qua
per dare il via libera al Qe. Difficile che possano cedere il campo
tanto facilmente. Il problema resta comunque di difficile solizione. Soprattutto dopo la «Brexit»
che, innescando una corsa ai titoli di Stato in tutto il mondo, ha
complicato ulteriormente la posizione di Mario Draghi.
La prospettiva di un taglio dei
tassi da parte della Bank of England, evocato giovedì dal governatore Mark Carney come risposta al voto dei cittadini britannici, fa pensare che le politiche monetarie si mantengano
espansive in tutto il mondo. Si
spiega così il crollo dei tassi dei
titoli di Stato britannici, scesi ieri
fino al minimo storico dello
0,77% sulla scadenza decennale,
e la discesa fino all’1,38% (nuovo
minimo dal 2012) dei Treasury
americani. Secondo i calcoli di
BofA Merrill Lynch giugno è stato il miglior mese dal 2008 per i
bond governativi che hanno garantito un rendimento all’investitore del 2,3 per cento.
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Il confronto sui rendimenti dei titoli di Stato decennali
Dati in percentuale
2,5
legislazione italiana e alla vigilanza locale, ma lo stacco di
Londra dalla Ue farebbe venir
meno il quasi automatico riconoscimento dell'accesso alle
strutture di mercato della Penisola degli intermediari aderenti alla Borsa della City. Un
problema che non aveva trovato soluzione nemmeno
nell'aggregazione tra Nyse
ed Euronext, con la conseguenza che pur essendo le
Borse di Parigi, Amsterdam,
Bruxelles e Lisbona controllate da New York, i mercati
sulle due sponde dell'Atlantico erano “fisicamente” separati. Il problema è anche più
rilevante per gli specialisti in
titoli di Stato sull'Mts che oggi – se si tratta di grandi banche internazionali – operano
direttamente dalla City. La
separazione imporrebbe di
ridefinire anche tutti gli accordi di collaborazione tra le
autorità di vigilanza che oggi
sono di prassi all'interno
dell'Unione europea.
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2,0
Gran Bretagna
1,879
1,750
Minimo
intraday
Spagna
1,554
Italia
1,380
1,150
1,040
1,0
Olanda
0,770
0,734
Germania
0,564
Giappone
0,269
0,073
0,0
Svizzera
-0,127
-0,129
-0,248
-0,5
-0,584
-1,0
Febbraio
Piazza Affari si conferma positiva
ma le banche falliscono il rimbalzo
pRespira Piazza Affari ma
non le banche che si confermano tallone d’Achille del Ftse
Mib. Nella quarta seduta consecutiva di rialzo per la Borsa
milanese, che ha quasi dimezzato le perdite post Brexit, l'indice degli istituti italiani è indietreggiato di un altro 1,9%:
dal risveglio shock del 24 giugno, con la vittoria del “Leave”
nel referendum inglese, il calo
del Ftse Italia Banche è stato
del 26%. Il malumore di ieri peraltro è stato tutto italiano
mentre, sugli altri listini, Deutsche Bank ha recuperato terreno dopo la bocciatura negli
stress test Usa e anche gli istituti inglesi hanno beneficiato
dell'ipotesi di un taglio delle riserve di capitale richieste da
parte della Bank of England.
Eppure la partenza era stata
promettente con gli acquisti
sul settore favoriti dal via libera della Ue alla garanzia statale
sulle emissioni bancarie in caso di scarsa liquidità e dalle voci su una possibile revisione da
parte della Bce del criterio del
key capital che prevede acquisti dei vari titoli di Stato in proporzione alla quota detenuta
dai Paesi nel capitale dell'Eurotower: una misura quantitativa, spiegano gli operatori,
che non dispiace al mercato
perché allontanerebbe invece
ipotesi di nuovi interventi sui
tassi di deposito che penalizzerebbero molto i margini di interesse bancari. La smentita
dell'allargamento dei parametri Bce e il giudizio poco entusiasta di molti analisti sull'importanza dello “scudo pubbli-
co” per la liquidità hanno raffreddato presto gli animi e
riportato l'attenzione sul tema
dei crediti deteriorati degli
istituti italiani.
«Crediamo che con questa
mossa il governo abbia voluto
rafforzare il profilo di liquidità
di alcuni istituti che, ancor prima di Brexit, avevano subito rilevanti flussi in uscita di depositi come conseguenza di criticità specifiche» sottolineano
da Equita Sim a proposito delle
garanzie statali, il piano però
«non risolve i problemi strutturali in primis l'esposizione ai
non performing loans che continua a rendere vulnerabili le
banche agli shock esterni». Un
giudizio condiviso sul mercato
che ha portato presto in discesa i principali istituti con UniCredit, all'indomani della svol-
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
1/07
ta sulla questione dell'amministratore delegato, scivolata di
quasi il 5% così come Bper. «Ci
sono state grandi richieste da
potenziali investitori sul comparto visto che lo spazio di un
forte recupero c'è e pertanto si
pensava che, calata l'emotività
da Brexit si tornasse a comprare – spiega Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa
Lombarda – Invece è evidente
come il tema sia molto politico
e dipenda dalla capacità delle
autorità di dare risposte tempestive». La mossa “magica”,
la definisce Banca Akros, che
può portare a un repricing delle banche è solo «l'acquisto di
sofferenze a un sostanziale
premio rispetto ai valori di
mercato» così come punterebbe a fare il fondo Atlante.
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Le banche a Piazza Affari
Variazione %
IERI
DA INIZIO ANNO
Unicredit -4,92
-63,52
-4,82
-55,68
Bper
Ubi Banca
¬60,87
-1,94
Bpm
-1,33
¬60,54
Intesa Sanpaolo
-1,29
¬45,60
Cred. Valtellinese
B.Pop.Sondrio
¬62,52
-0,49
¬44,56
-0,17
Mps
+0,87
¬68,95
Mediobanca
+0,97
¬41,42
Banca Carige
+1,12
¬70,68
¬77,08
+1,59
Banco Popolare
+2,67
Credem
¬18,60
La missiva protocollata. Il presidente dell’Authority di mercato scrive al presidente della Borsa di Londra, Dondald Brydon: ogni passo sulle controllate italiane va «preventivamente» definito con noi
Lettera di Vegas all’Lse: concordare
con Consob la «Brexit» di Borsa Italiana
di Antonella Olivieri
u Continua da pagina 1
T
utti passi da concordare con la Consob, dunque, tenendo conto appunto dei diversi scenari in
conseguenza dell'esito del referendum britannico che, seppur consultivo, ha aperto la
strada per l'uscita della Gran
Bretagna dall'Unione europea. E allo scopo il presidente
Consob chiede di avviare subito un dialogo sui piani del
gruppo Lse e sulle ricadute per
Borsa italiana.
Non si tratta di un'interferenza politica nel processo in
corso di fusione tra le Borse di
Londra e Francoforte, che da
lunedì, con il voto dell'assemblea dell'Lse entrerà nel vivo,
bensì di un intervento di salvaguardia preventiva della Borsa italiana e delle sue controllate, che già oggi fanno capo a
una Borsa che domani, se davvero si consumerà il divorzio
tra l'Inghilterra e la Ue, potrebbe trovarsi in territorio
extracomunitario. Con conseguenze di non poco conto anche per la propaggine nella Penisola del London Stock
Exchange Group.
Nella missiva Vegas osserva
DOPO LA BAFIN
Nella missiva Vegas
sottolinea che le strutture di
trading e di post-trading sono
di rilevanza strategica e
sistemica per l’Italia
che il processo di separazione
del Regno unito dall'Unione
europea e la negoziazione di
un nuovo accordo potrebbero
avere (o meglio non mancheranno di avere) implicazioni
sull'attività e l'operatività delle controllate italiane del gruppo, appunto da Borsa Spa a
scendere. Sotto il cappello di
Piazza Affari, cioè, c'è sia il
mercato azionario italiano regolamentato, con l'attività in
derivati, sia il mercato all'ingrosso dei titoli di Stato Mts
che è stato acquistato qualche
anno fa da Borsa italiana. E
inoltre ci sono le strutture di
post-trading. Vale a dire la
Cassa di compensazione e garanzia, che assicura la compensazione e la conclusione
dei contratti stipulati sui mer-
L’Europa
si dibatte
e Wall Street
sfiora il record
on l’attenzione, ma
anche con il
consolidato distacco
con cui l’America guarda alle
cose d’Europa, Stanley
Fischer, vice presidente della
Fed, ha spiegato ieri che ci
vuole tempo per capire
l’impatto della Brexit
sull’economia della Gran
Bretagna e dell’eurozona. Ma
ha subito precisato che questo
impatto è «grande» per la
prima e «importante» per
l’area euro. A dimostrazione
di quanto s’è detto nella
premessa, Fischer ha aggiunto
che quanto succede negli Stati
Uniti «conta di più della Brexit
stessa». E da loro le cose vanno
piuttosto bene, come hanno
indicato anche ieri i dati
dell’attività manifatturiera e
come stima la stessa Fed di
Atlanta, che ora vede il Pil
americano aumentare del 2,6%
nel 2° trimestre.
Quel numero è il doppio
della crescita prevista in zona
euro, prima della Brexit. E, se
le conseguenze di questa
dovessero rivelarsi davvero
«grandi» e «importanti», è
ragionevole pensare che il Pil
americano subirebbe una
limatura di 2-3 decimi, come
avvenne nel 2011-2012: ossia
quando l’Europa sprofondò
in una delle peggiori crisi
degli ultimi 100 anni. A quei
tempi, ed era nel pieno dei
quantitative easing della Fed,
l’America cresceva a un
ritmo attorno al 2% e la
valuta di un’area in
recessione come la nostra
era sopra a 1,30 sul dollaro, e
il rendimento del Treasury
decennale scivolava verso il
minimo storico dell’1,4%:
come se in recessione
fossero loro e non noi.
Oggi per fortuna l’euro è
più basso del 14% e un po’ di
respiro lo sta dando alle
nostre esportazioni. Ma le
conseguenze della Brexit
sono tutte da verificare.
Dovremmo prendere per
buone quelle stimate dalla
Bce, che indica una minor
crescita del Pil di circa lo 0,5%: il
che permetterebbe anche
all’economia italiana di
galleggiare. E uno slancio di
ottimismo ci indurrebbe a
credere alle più rosee
previsioni di Ubs, che stima sì
un netto calo del Pil
britannico (dal 2,2% allo 0,5%
nel 2017), ma solo una
limatura per l’eurozona (da
1,7% a 1,3%): al punto che
l’indice Stoxx avrebbe già
scontato le conseguenze oltre
il necessario.
Siccome sappiamo per
esperienza che in eurozona le
cose volgono più spesso al
peggio, anche perché la
politica riesce sempre a non
dare risposte adeguate, non è
da escludere il rischio di una
nuova recessione.
All’America, come s’è visto,
non procurerebbe un gran
male. Ma ogni sussulto dei
mercati finanziari
d’Oltreoceano finisce in
tempesta sui nostri e si risolve
pure a danno di una fragile
economia.
Ora, non s’è capito se
Fischer auspichi o meno un
rialzo dei tassi Usa. Possiamo
solo constatare che il mercato
non vede un cambio di rotta
della politica monetaria per
almeno 18 mesi, poiché il
rendimento implicito dei
future sui Fed fund è stimato
allo 0,48% (0,37% oggi) per
dicembre 2017. Ma con un Pil
che cresce attorno al 2,5%, il
Treasury decennale rende
l’1,45%, come nel 2012, e a
Wall Street, con utili in calo,
manca appena l’1% per
rivedere il massimo storico. I
germi di una bolla speculativa
ci sono tutti.
2,245
I listini. Milano chiude con un guadagno dello 0,61% ma il comparto del credito si conferma sotto pressione
Andrea Fontana
Walter
Riolfi
C
Usa
Gennaio
L’ANALISI
cati dei titoli azionari e derivati
di Borsa italiana e obbligazionari di Mts ed è vigilata oltre
che da Consob da Banca d'Italia; e Montetitoli che offre servizi di gestione accentrata, di
liquidazione, di regolamento
titoli, anch'essa sotto la vigilanza congiunta ConsobBankitalia, e che ha recentemente aderito al sistema integrato europeo T2S per il regolamento delle transazioni
finanziarie.
Il presidente Consob ricorda
nella lettera inviata a Brydon
che le strutture di trading e
post-trading che fanno capo a
Borsa italiana, pur privata e interamente controllata dall'Lse,
sono di rilevanza strategica e
sistemica per l'Italia, ai sensi sia
della direttiva Mifid sui servizi
finanziari attualmente in vigore, sia ai sensi della Mifid2 che,
già definita, entrerà in vigore a
partire dal 1° gennaio 2018.
Insomma, non si tratta di un
“commissariamento” – quello
invocato dall'ex ad di Mts
Gianluca Garbi facendo riferimento al Tuf – ma negli effetti
poco ci manca. Perchè la Consob mette le mani avanti
nell'inevitabile processo di rinegoziazione di tutti gli accordi – che oggi trovavano applicazione automatica – che dovrà ridefinire tutti gli aspetti
di operatività e di vigilanza se
la Borsa della City uscirà dal
territorio Ue. Un processo
che in futuro dovrà necessariamente coinvolgere anche
l'Fsa, l'omologa autorità di
mercato britannica.
Il problema non è la sede legale della holding – che la Bafin
nel caso nasca la SuperBorsa
Lse-Deutsche Boerse vorrebbe a Francoforte – bensì la sede
della società operativa. Borsa
Spa, Brexit o non Brexit, continuerà a essere sottoposta alla
LA PAROLA
CHIAVE
Clearing house
7 La Clearing house, o stanza di
compensazione, è un'agenzia o
una società indipendente
responsabile di assicurare il
corretto funzionamento di una
borsa future. In pratica è una
struttura centralizzata dove
confluiscono i contratti di
compravendita per titoli o
derivati e dove viene
assicurata la corretta
esecuzione dei contratti stessi:
diviene quindi la controparte
delle operazioni concluse in
Borsa. In Italia le funzioni di
Clearing House sono assolte
dalla Cassa di Compensazione
e Garanzia (Ccg), che nella sua
attività è vigilata oltre che da
Consob anche dalla Banca
d'Italia.
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
4
Shock Brexit
La procedura
La «copertura di riserva» scatterebbe solo in caso
di problemi della banca che ne abbia fatto richiesta
CREDITO E REGOLE
Il contesto normativo
È una direttiva del 2014 ad ammettere la garanzia
dello Stato su passività di nuova emissione
Banche, garanzia attivabile su richiesta
Lo scambio di lettere fra Bruxelles e Roma esclude l’applicazione dello strumento alle ricapitalizzazioni
Gianni Trovati
ROMA
pLa garanzia del Tesoro sulle
emissioni senior delle banche si
attiverà su richiesta degli istituti di credito e non avrà, almeno
nella prima fase, impatto su deficit e debito; i conti pubblici
potrebbero essere interessati
solo in un momento successivo, in caso di ulteriori problemi
nei rimborsi da parte delle banche che, dopo aver emesso le
nuove obbligazioni senior coperte dall’ombrello statale, non
riuscissero a gestire autonomamente la situazione facendo
quindi scattare l’intervento
“sostitutivo” del governo. Anche in questo caso, l’effetto sarebbe sicuro sul deficit ma non
sul debito pubblico, che potrebbe essere coperto da altre risor-
DEFICIT E DEBITO
La garanzia del Tesoro
sulle emissioni senior
degli istituti di credito non
avrà, almeno nella prima fase,
impatto su deficit e debito
se del bilancio statale.
Con il passare delle ore si precisano le declinazioni concrete
della garanzia pubblica sui conti delle banche su cui il governo
ha trovato l’intesa con la commissione Ue, all’interno dei
meccanismi già previsti dalla
direttiva europea sulle risoluzioni bancarie (Brrd) e della comunicazione della commissione del 2013 sugli aiuti di Stato in
ambito finanziario. Proprio
perché si colloca all’interno di
questo ambito, e non contempla nuove richieste di deroghe o
ritocchi alle regole Ue, lo schema che è stato delineato dallo
scambio di lettere fra Roma e
Bruxelles esclude l’ipotesi di interventi pubblici diretti in aumenti di capitale. Il riferimento
è all’articolo 32 della direttiva
2014/59/Ue, che prevede la
possibilità di attivare «una garanzia dello Stato sulle passività di nuova emissione» come
strumento disponibile per con-
cretizzare «un sostegno pubblico straordinario» con
l’obiettivo di «preservare la stabilità finanziaria» (punto 4, lettera ii).
In questo modo, il paracadute del Tesoro si configura per il
momento come uno strumento
precauzionale e non come una
risposta a richieste concrete di
aiuto da parte di questo o quell’istituto di credito. La garanzia,
nata nel contesto degli scossoni
che in Borsa nei giorni immediatamente successivi al referendum britannico si sono concentrati proprio sui titoli bancari, serve del resto nell’ottica
dell’Economia per prepararsi
ad affrontare gli scenari «più
avversi», che per il momento
vengono giudicati anche i più
«improbabili».
In questa prima fase, quindi,
la garanzia alle emissioni senior che dovessero attivarsi da
qui a fine anno è un ombrello
«potenziale», che come tale
non cambia le cifre di deficit e
debito. La seconda fase scatterebbe con la richiesta da parte
di una banca, che per essere accolta dovrebbe tradursi in un
atto ministeriale. Nemmeno
questa tappa, comunque,
avrebbe un effetto diretto sui
conti pubblici, dal momento
che il ruolo dello Stato sarebbe
quello di “copertura di riserva”,
in caso di ulteriori problemi da
parte dell’istituto di credito nella gestione del bond.
Solo in questa terza tappa
l’intervento pubblico passerebbe da potenziale ad effettivo, e avrebbe di conseguenza
un effetto sul deficit, mentre
per quel che riguarda il debito
la partita rimarrebbe aperta e
dipenderebbe dalle cifre in
gioco. Il problema, infatti, potrebbe essere gestito rimodulando qualche capitolo del bilancio pubblico, e solo se anche
questa mossa non fosse sufficiente si avrebbe un peggioramento nel dato dell’indebitamento: uno scenario, comunque, che per ora appare decisamente prematuro.
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L’accordo tra governo italiano e Commissione Ue
LA SOLUZIONE
LA BASE NORMATIVA
L’ATTIVAZIONE
L’IPOTESI ESTREMA
RICAPITALIZZAZIONI
L’accordo tra il governo
italiano e la Commissione
europea sulle garanzie
pubbliche relative ai conti
delle banche prevede che essa
sia attivabile solo su precisa
richiesta delle banche che ne
avessero necessità. Per questo
motivo in questa prima fase lo
strumento non ha alcun
impatto sul debito o sul deficit
e non si configura come aiuto
di Stato
La norma di riferimento su cui
si basa l’intesa sullo strumento
è l’articolo 32 della direttiva
2014/59/Ue, che prevede la
possibilità di attivare «una
garanzia dello Stato sulle
passività di nuova emissione»
come strumento disponibile
per concretizzare «un
sostegno pubblico
straordinario» con l’obiettivo
di «preservare la stabilità
finanziaria»
L’attivazione della garanzia
scatterebbe nel caso di una
richiesta esplicita da parte di
una banca, che per essere
accolta dovrebbe tradursi in un
atto ministeriale. Nemmeno
questa tappa avrebbe un effetto
diretto sui conti pubblici, dal
momento che il ruolo dello Stato
sarebbe quello di “copertura di
riserva”, in caso di ulteriori
problemi da parte dell’istituto di
credito nella gestione del bond
Solo nel caso di ulteriori
problemi per la banca nella
gestione del bond l’intervento
pubblico passerebbe da
potenziale a effettivo, e avrebbe
di conseguenza un effetto sul
deficit. Per quel che riguarda il
debito la partita rimarrebbe
aperta e dipenderebbe dalle
cifre in gioco per le quali
potrebbe bastare la
rimodulazione di qualche
capitolo del bilancio pubblico
Lo schema che è stato delineato
dallo scambio di lettere fra
Roma e Bruxelles esclude
l’ipotesi di interventi pubblici
diretti in aumenti di capitale. Su
questo fronte, in discussione
rimane l’idea di concedere la
possibilità al governo italiano di
organizzare ricapitalizzazioni
precauzionali. Questa
eventualità è permessa dalle
regole europee, ma a condizioni
precise
Beda Romano
BRATISLAVA. Dal nostro inviato
pIl dossier bancario italiano
continua a tenere occupato
l’establishment comunitario.
Con la decisione dei giorni scorsi di permettere l’uso di garanzie pubbliche nella raccolta di
denaro sui mercati, la Commissione europea ha permesso all’Italia di affrontare più facilmente eventuali problemi di liquidità. Resta da risolvere la
questione più ampia delle sofferenze creditizie che tanto pesano sui bilanci e preoccupano gli
investitori internazionali.
Interpellato ieri qui a Bratislava, dove si celebra l’inizio
della presidenza slovacca dell’Unione nei prossimi sei mesi,
il presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker
si è ben guardato dal fare commenti tali da creare nuove tensioni sui mercati: «Non posso
discutere della situazione delle
banche italiane quando stiamo
tenendo serie discussioni con
una serie di attori», ha affermato l’ex premier lussemburghese, che pochi giorni fa aveva detto di voler evitare corse agli
sportelli.
Nello scorso fine settimana,
la stessa Commissione europea
ha autorizzato il governo italia-
DOPO LO SCUDO
Dopo il sì alle maxigaranzie
sulla liquidità restano in
discussione i fondi per l’equity
e la sospensione delle norme
sugli aiuti di stato e sul bail in
no a concedere garanzie pubbliche agli istituti di credito che
dovessero avere difficoltà a rifinanziarsi sui mercati, in un contesto di forte volatilità dei prezzi e di sfiducia degli investitori
per lo stato dei bilanci bancari
(si veda il Sole 24 Ore di ieri).
L’ammontare delle garanzie autorizzate è di 150 miliardi di euro, secondo informazioni raccolte a Bruxelles e non smentite.
Commentando ieri la decisione, il portavoce della Commissione europea Ricardo Cardoso ha spiegato: «Non c’è alcun legame» tra lo schema di
sostegno alla liquidità per le
banche italiane autorizzato
dall’esecutivo comunitario,
«che fondamentalmente permette alle banche di chiedere
garanzie statali a fronte di biso-
gni di liquidità, e un’eventuale
ricapitalizzazione delle banche, che riguarda il capitale. Sono due argomenti completamente separati».
«La decisione di concedere
le garanzie è una risposta a
eventuali problemi di liquidità
che non ci aspettiamo – aggiunge un esponente comunitario –.
Gli istituti italiani hanno a disposizione collaterale e possono godere di rifinanziamento
della Banca centrale europea.
Resta da risolvere il vero nodo
delle sofferenze bancarie». Come dire che l’accordo sulle garanzie per far fronte all’eventuale carenza di liquidità non
significhi che Bruxelles sia
pronta ad essere accomodante
sul secondo dossier.
Su questo fronte, in discus-
Il maxi-scudo al fianco dei due fondi Atlante
Laura Serafini
pComincia a delinearsi il per-
corso che l’Esecutivo italiano
avrebbe immaginato per disinnescare il rischio di un attacco
speculativo sui titoli bancari italiani dopo Brexit. Il piano punta
sicuramente a sollevare i bilanci
degli istituti di credito italiani
dal fardello dei non performing
loan, la vera mina che può
esporre le banche nazionali alla
volatilità dei mercati. Ma di pari
passo il piano sembra cogliere
l’occasione fornita dal turmoil
innescato dal voto inglese per
trovare soluzione a problemi
che si trascinano da tempo, come ad esempio il rischio che
banche come Mps non passino il
prossimo esame della Bce sull’adeguatezza patrimoniale atteso per fine luglio. Il progetto
del governo farebbe perno su
entrambe le derivazioni del fon-
L’IPOTESI
Allo studio la richiesta
di un contributo anche
alle banche estere con sede
e forte presenza in Italia
per l’acquisto degli Npl
do Atlante: il fondo 1, da destinare agli aumenti di capitale (dopo
i due interventi in Veneto Banca
e in Popolare di Vicenza), e il
fondo 2, la nuova sgr che si andrebbe a costituire nei prossimi
giorni e da destinare esclusivamente alle operazioni di acquisto dei crediti deteriorati.
Il progetto di intervento su
Mps, qualora si rendesse necessario, dovrebbe passare anche
dall’utilizzo dello “scudo” autorizzato nei giorni scorsi dal Bruxelles e che consente allo Stato
italiano, per un certo periodo di
tempo, di garantire bond banca-
ri per facilitare la liquidità del sistema e con una disponibilità fino a 150 miliardi. Banche come
Mps non avrebbero potuto accedere a quelle emissioni in una
situazione di non emergenza.
Ma ora il dopo Brexit offre
un’opportunità nuova per tutti.
La banca senese potrebbe dunque far ricorso a un’emissione
di quel genere: questo per portare liquidità nell’istituto, ma
andando in parte anche a rafforzare il patrimonio di secondo livello. Queste emissioni avrebbero l’impatto sull’equity di un
bond subordinato o di un ibri-
do: proprio per la riduzione del
rischio default (in questo caso
per la garanzia statale) possono
essere in parte classificate come patrimonio. Quindi l’utilizzo del titolo obbligazionario
non sarebbe solo quello di finanziarsi a costi più bassi dalla
Bce, ma anche di rafforzare il
patrimonio. Da sola, certo,
l’emissione non basta. Il mercato vorrà vedere anche segnali
nella direzione di dismissioni o
di efficientamento dei costi da
parte della banca. Ma a quel
punto il combinato disposto
delle misure adottate rendereb-
Marco Bellinazzo
Nicola Cavalluzzo
pLa
questione contabile in
fondo appare semplice: distinguere le perdite attese sui crediti non ancora in sofferenza dalle
perdite con sofferenze già palesatesi. Il problema finanziario
che ne deriva però è decisamente meno semplice da gestire: distinguendo queste due tipologie di perdite e dovendo procedere a svalutazioni (e ai relativi
accantonamenti) su entrambe,
anziché solo sulle seconde come accade oggi, le banche italiane potrebbero trovarsi a dover
conteggiare costi extra (per
quanto ora pienamente deducibili) decisamente elevati.
Per questo Abi e Banca d’Italia nei prossimi mesi manterranno un’attenzione alta sul-
l’implementazione del nuovo
standard contabile Ifrs 9 che,
dal 1° gennaio 2018, sostituirà
lo Ias39 determinando un
cambiamento drastico e potenzialmente di grande impatto nelle tecniche di contabilizzazione degli strumenti finanziari e in particolare sul perimetro
sensibile
dei
finanziamenti a medio-lungo
termine a imprese e famiglie.
In effetti, dopo lo scoppio della crisi finanziaria l’Internatio-
IL RISCHIO
Gli istituti di credito
potrebbero trovarsi a dover
fronteggiare costi extra molto
elevati, anche se per ora
pienamente deducibili
nal Accounting Standards Board (Iasb) è intervenuto per
adeguare e rafforzare le regole
di rilevazione degli strumenti
finanziari. Il 24 luglio 2014, in
particolare, lo Iasb ha emanato
lo standard Ifrs 9 (adesso in attesa del regolamento Ue di recepimento formale), in sostituzione allo Ias 39.
Le modifiche apportate constano nell’introduzione di un
nuovo modello di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, nell’adozione
di un nuovo criterio di valutazione delle perdite attese, nonché nella definizione di nuove
regole di rilevazione degli strumenti di copertura.
Il nuovo modello di classificazione vuole permettere ai destinatari dei bilanci di avere a di-
sposizione un maggior numero
di informazioni, utili per prendere decisioni economico-finanziarie sulla base dell’ammontare e dei rischi degli strumenti finanziari. In base al nuovo standard la valutazione degli
strumenti finanziari viene effettuata alternativamente al costo ammortizzato o al fair value
in relazione al modello di business perseguito dalla società e la
riclassificazione in un’altra categoria rispetto a quella iniziale
è ammessa solo se questo modello subisce delle modifiche.
La crisi finanziaria e la recessione, con il peggioramento delle condizioni dei destinatari di finanziamenti e mutui, era rappresentata solo
parzialmente nei bilanci, in
quanto secondo lo Ias 39, la ri-
levazione delle perdite deve
avvenire solo al momento della loro manifestazione.
Il principio Ifrs 9 introduce,
invece, un modello contabile
che permette di prevedere in
anticipo le perdite future sui
crediti. In quest’ottica le banche
non dovranno più limitarsi a distinguere tra crediti “buoni” e
crediti non performing, ma dovranno prevedere accantonamenti anche per una terza categoria di crediti: quelli ritenuti in
bonis, ma che evidenziano un
sensibile incremento di rischio
rispetto alle condizioni iniziali.
Una previsione che andrà fatta
tramite stime basate su vari parametri relativi all’intera durata
di ogni singolo credito.
In merito alla gestione del rischio derivante dalla deten-
IL QUADRO
La novità
 Il principio Ifrs9 sostituirà
dal 1° gennaio 2018 lo Ias39
 Il nuovo standard contabile
introduce un modello che
permette di prevedere in
anticipo le perdite future sui
crediti
L’impatto
 Le banche non dovranno più
limitarsi a distinguere tra
crediti “buoni” e crediti non
performing, ma dovranno
prevedere accantonamenti
anche per una terza categoria
di crediti: quelli ritenuti in
bonis, ma che evidenziano un
sensibile incremento di rischio
rispetto alle condizioni iniziali
 Questa previsione andrà
fatta su vari parametri relativi
all’intera durata residua di
ogni singolo credito
L
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Non sarebbe da escludere anche il tentativo di bussare alla
porta delle banche estere che
hanno la residenza e una forte
presenza in Italia come, solo
per fare un esempio, Bnp Paribas che ha rilevato la rete di Bnl,
magari anche solo per un piccolo contributo.
Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi la Cdp
potrebbe dare un contributo di
600-700 milioni, potrebbero essere conferiti in Atlante 2 anche i
fondi della società che ha gestito
i crediti deteriorati del Banco di
Napoli, per altri 500 milioni. Ma
certo l’obiettivo circolato nei
giorni scorsi di raccogliere 5 miliardi sembra ancora lontano.
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Standard internazionali. Con il nuovo principio Ifrs 9 arriva un modello contabile che punta a prevedere in anticipo le perdite future
Accantonamenti anche per i crediti «in bonis»
Dallo «scudo»
impatto
limitato sui conti
pubblici
zione di strumenti finanziari, il
principio Ifrs 9 identifica tre
diverse tipologie di relazione
di copertura: coperture di fair
value, coperture di flusso finanziario e coperture di un investimento netto in una gestione estera. La banca dovrà
sempre predisporre una specifica e formale documentazione, che descriva le strategie, gli
obiettivi del tipo di copertura
posto in essere e i rischi che si
intendono coprire.
Così per i crediti in bonis con
merito creditizio stabile la perdita attesa andrà calcolata su un
orizzonte temporale di 12 mesi
mentre per i crediti in bonis ma
con merito creditizio sensibilmente peggiorato (ad esempio
per il manacato pagamento di
una o due rate) la perdita andrà
commisurata sulla durara residua del finanziamento, analogamente ai crediti deteriorati.
sione rimane l’idea di concedere la possibilità al governo italiano di organizzare ricapitalizzazioni precauzionali. Questa
eventualità è permessa dalle regole europee, ma a condizioni
precise (si veda il Sole 24 Ore del
30 giugno). Il governo italiano e
la Commissione europea stanno discutendo se e come queste
condizioni siano attualmente
presenti, e se sia o meno necessario chiedere anche ad azionisti e obbligazionisti di contribuire all’operazione.
Si può capire che la discussione sia difficile. Il governo
italiano è stretto tra la preoccupazione di aiutare le banche e il
desiderio di evitare un impopolare contributo agli investitori a ridosso del controverso
referendum di fine anno sulla
riforma del Senato. La Commissione europea è combattuta tra la consapevolezza dei rischi insiti nella forte volatilità
dei mercati e la paura di violare
le regole o comunque di creare
un precedente che potrebbe
minare la credibilità dell’assetto regolamentare.
Gli strumenti. Le emissioni garantite possono aiutare operazioni di rafforzamento del patrimonio e rendere meno onerosi eventuali aumenti di capitale come quello che potrebbe servire a Mps
be lanciare un aumento di capitale meno complesso e oneroso: potrebbe così entrare in scena Atlante 1, con la dotazione residua di 1,75 miliardi, e magari
riuscire a chiudere l’operazione
accanto anche a qualche investitore che prende coraggio ed
entra sul titolo senese. Un’altra
banca che potrebbe avere bisogno di un aumento di capitale è
Unicredit, ma può farcela senza
bisogno di aiuti.
Un simile scenario, però, implica che il neo costituendo Atlante 2 parta senza risorse e le
debba interamente reperire tra
i vecchi investitori, come la
Cdp, le assicurazioni, le Poste, e
nuovi, facendo magari pressione sulle casse previdenziali.
Dino
Pesole
o schema di garanzie pubbliche autorizzato da Bruxellesperfarfronteaeventuali crisi di liquidità degli istituti
di credito, riconosciuti come
“solvibili”, avrà un impatto sui
conti pubblici nel momento in
cui la garanzia verrà escussa. Al
momento, non viene appostato
alcuno stanziamento specifico.
Qualora l’ombrello verrà attivato nella finestra temporale aperta fino al 31 dicembre, si valuterà
l’impatto–spieganoalministero
dell’Economia – in base alle risorse effettive che sarà necessario mobilitare. L’impatto è sul
debito, in relazione all’ammontare dei titoli da collocare sul
mercato a garanzia dei bond senior emessi dalle banche coinvolte. Gli effetti sul deficit al momento dovrebbero essere limitati. Si calcola in questa fase l’impatto teorico sui conti pubblici,
trattandosi al momento di una
rete di sicurezza cui è attribuito
un compito prevalentemente
“precauzionale”, in funzione antispeculativa. Il tutto all’interno
del tetto massimo dei 150 miliardi di cui si è parlato nei giorni
scorsi,inderogaalladirettivaeuropea sulle risoluzioni bancarie
(BRRD), e comunque in linea
con la normativa in vigore sugli
aiuti di Stato. È un contesto del
tutto diverso da quello del 2011,
quando l’allarme si concentrò
piuttosto sullo spread. Lo schema messo a punto dal Governo
di concerto con la Commissione
europea non interviene direttamente (o esplicitamente) sulle
due altre emergenze del sistema
del credito, peraltro strettamenteconnessetraloro:lasottocapitalizzazione e l’alto livello delle
sofferenze. Un intervento diretto nel capitale delle banche è inibito dalle nuove regole europee,
bail-in in primis. Non a caso, dopo una serie di non facili trattative il disco verde è giunto sul fondo Atlante, che si alimenta attraverso lo stesso sistema del credito. Ecco allora che tra le varie
ipotesi allo studio si fa strada un
potenziamento del Fondo, che
darebbe vita a una nuova Sgr finanziata anche da risorse fresche raccolte tra vecchi e nuovi
investitori, dirette all’acquisto
dei crediti deteriorati.
Un complesso intreccio di garanzie, dunque, per ora immaginate come una sorta di rete di sicurezza per impedire che il costo del dopo Brexit ricada sui risparmiatori, e di strumenti
finanziari diretti ad affrontare le
criticità sistemiche del mondo
del credito, conseguenza nefasta della lunga crisi esplosa nel
2008. L’impatto sui conti pubblici, al momento teorico, va peraltro graduato e soppesato con
moltaattenzione.Nesapremodi
più a fine settembre, quando il
Governo approverà la Nota di
aggiornamentodelDef.Primadi
Brexit, l’obiettivo di far calare il
debito al 132,4% del Pil, contro il
132,7% del 2015, si reggeva su
un’ipotesi di crescita nei dintorni dell’1,2 per cento. Ora, la probabile revisione al ribasso del
targetdicrescita,combinatocon
un’inflazioneprossimaallozero,
porrebbe a serio rischio il rispetto di quel obiettivo. L’ulteriore
ricaduta sul debito dello schema
di garanzia sul settore bancario,
autorizzata da Bruxelles, aggraverebbe il quadro. Ma in questo
caso – come appare evidente –
potranno essere nuovamente
invocate da parte del Governo le
“circostanze eccezionali” che
giàsonoscattateperladerogaalla direttiva sul meccanismo europeo di risoluzione delle crisi
bancarie. Il che terrebbe al riparo dal rischio di eventuali procedure d’infrazione per eccesso di
squilibri macroeconomici. La
deroga,incasicomequesto,èsostanzialmente obbligata, e si declinainterminidiflessibilità.AncheAngelaMerkelprimaodopo
dovrà prenderne atto.
Il confronto Italia-Ue. Anche la Commissione esclude collegamenti fra le garanzie sulla liquidità e le ipotesi di ricapitalizzazione
Juncker: sul dossier bancario
«serie discussioni in corso»
L’ANALISI
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
5
Shock Brexit
L’esercizio
Sotto esame 51 istituti europei: la prova
riguarderà il 70% del settore bancario
CREDITO E REGOLE
La novità della «capital guidance»
Questo indicatore non potrà far scattare
in automatico limitazioni a cedole e bonus
Stress test senza «soglia» il 29 luglio
L’ANALISI
Morya
Longo
Per la prima volta nessuna asticella dividerà banche promosse e bocciate alla prova dell’Eba
Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente
p L’appuntamento è per il
29 luglio quando l’Eba, l’Autorità bancaria europea, presieduta da Andrea Enria diffonderà il risultato degli stress
test sulle banche dell’Unione
europea.
Per la prima volta da quando
l’esercizio è stato introdotto
non ci sarà una soglia capace di
dividere i promossi dai bocciati. In altre parole il test che
coprirà il 70% del settore bancario dell’Unione europea,
scandagliando il capitale di 51
istituti di crediti dei Ventotto,
fotograferà la situazione patrimoniale degli istituti secondo i criteri adottati. Elementi
che saranno poi passati alle
autorità di vigilanza responsabili dello Srep ( Supervisory
review and evaluation process) per la valutazione sulla
capacità delle banche di misurarsi con scenari economici
negativi.
Fra gli elementi di novità
nell’esercizio c’è la cosiddetta «capital guidance», una
metrica che non appariva nei
precedenti test e che si pone
al di là dei requisiti obbligatori e non costituisce in nessun
modo parte dei requisiti minimi. L’Eba ha sottolineato
che l’introduzione della «capital guidance» non potrà far
scattare in modo automatico
limitazioni sulla distribuzione di dividendi o sui bonus.
Un elemento aggiuntivo,
dunque, ma ininfluente sul
cosiddetto MDA , maximum
distributable amount. «Nel
nuovo contesto di regolamentazione – ha precisato
Andrea Enria – è essenziale
che le autorità di vigilanza
chiariscano come i requisiti
(di capitale, ndr) possano in-
LA METODOLOGIA
La solidità degli istituti
sarà valutata sulla base di uno
scenario macroeconomico
di base e su uno avverso sulla
scorta dei dati di fine 2015
LA PAROLA
CHIAVE
Eba
7L’Autorità bancaria europea, in
inglese European Banking
Authority, è un organismo dell'Ue
che dal primo gennaio 2011 ha il
compito di sorvegliare il mercato
bancario europeo. L'obiettivo
dell'Eba - alla quale partecipano
tutte le autorità di vigilanza
bancaria della Ue - è proteggere
l'interesse pubblico contribuendo
alla stabilità e all'efficacia del
sistema finanziario, alla trasparenza
dei mercati e dei prodotti finanziari,
nonché alla protezione di
intermediari e investitori. Il
presidente è l'italiano Andrea Enria.
terferire con il trattamento
degli investitori, inclusa la limitazione nei pagamenti».
La decisione di non porre un
limite netto, una soglia fra
banche promosse e banche
bocciate, nasce dal fatto – come l’Eba aveva già precisato in
febbraio – che l’esercizio non
avviene più in un quadro di
crisi finanziaria, nonostante le
difficoltà del sistema del credito siano ancora evidenti . E
potenzialmente ora aggravate
dalle ricadute di Brexit.
La solidità delle banche
nello stress test in corso sarà
valutata sulla base di uno scenario macroeconomico di
base e uno avverso sulla scorta dei dati di fine 2015 e proiettati nel triennio successivo.
Come già avvenne nel
2014 anche lo stress test del
2016 si focalizza sulla valutazione degli elementi di rischio per la solvibilità delle
banche. L’analisi considererà, nello specifico, il rischio
di credito, cartolarizzazioni
incluse, di mercato, di controparte e reputazionale.
Un punto quest’ultimo che
incrocia il cammino degli
scandali bancari – da Libor
in poi – che hanno messo a
repentaglio la reputazione
di numerosi istituti.
L’esercizio, come detto, copre il 70% del sistema bancario dell'’nione europea e in Italia coinvolgerà Intesa Sanpaolo, UniCredit, Monte dei Paschi, Ubi e Banco Popolare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
REUTERS
u Continua da pagina 1
Q
L’esame sulle banche europee. Uno scorcio di Canary Wharf, il distretto finanziario di Londra dove ha sede l’Eba
I numeri
51
70%
5
Le banche esaminate
Sotto esame i principali istituti
dei Ventutto Paesi dell’Ue
La quota
Sotto esame il 70% del settore
bancario dell’Unione europea
Le banche italiane esaminate
Intesa Sanpaolo, UniCredit, Mps,
Ubi banca e Banco Popolare
Il monitoraggio. Delle cinque banche italiane del panel Eba, Banco Popolare ha appena portato a casa un miliardo di ricapitalizzazione
Dalle simulazioni niente aumenti a raffica
Antonella Olivieri
pIl risultato sugli stress test
condotti su una cinquantina di
grandi banche europee sarà
comunicato il 29 luglio, ma
non ci sarà alcun automatismo quantitativo che provochi ricapitalizzazioni di massa. Ciò non vuol dire che le cinque banche italiane della Penisola, ricomprese nel
monitoraggio - Intesa-SanPaolo, UniCredit, Mps, Banco
Popolare e Ubi - non abbiano
bisogno di “aggiustamenti”
patrimoniali più o meno forti.
L’unico istituto che può considerarsi al riparo è il Banco Popolare che ha appena condotto in porto l’aumento di capitale da 1 miliardo, richiesto
proprio dalla Bce come precondizione per procedere alle
nozze con Bpm. Per le altre soprattutto UniCredit e Mps il mercato si aspetta qualche
intervento di rafforzamento
patrimoniale, che non neces-
sariamente significa un aumento di capitale tout court.
Per esempio per quanto riguarda UniCredit, si stima
che manchino due punti di capitale e ogni punto vale all’incirca 4 miliardi. Ma l’istituto
oggi guidato da Jean-Pierre
Moustier ha molte leve a di-
L’IPOTESI DI AIUTI PUBBLICI
Guglielmi (Mediobanca
securities) avverte:
«Attenzione che nessun pasto
è gratis. Meglio un Tarp
europeo che solo italiano»
sposizione per ridurre l’importo di una ricapitalizzazione che comunque dal mercato
viene ritenuta inevitabile.
Può per esempio cedere partecipazioni, con la cautela di
non pregiudicare la redditività. Meno margini di manovra
ha invece l’Mps, che in Borsa è
trattata appena al 10% del suo
patrimonio netto: per Siena le
esigenze di capitale sono stimate dai 3 ai 5 miliardi.
L’Eba, l’Authority di vigilanza europea sulle banche, ha
confermato l’approccio tailor-made, il da farsi sarà valutato cioè individualmente con
ciascun istituto. In linea con le
attese. Tant’è che - riferisce
Antonio Guglielmi, responsabile della ricerca di Mediobanca Securities a Londra - all’incontro a porte chiuse che
era stato organizzato dalla
banca d’affari il mese scorso
con una quarantina di investitori e il vertice dell’Eba, per
approfondire le tematiche di
Basilea 4 e stress test, non
c’era stata nessuna domanda
su quest’ultimo punto. «Evidentemente il mercato lo considerava un non-evento», è la
deduzione di Guglielmi. Nel
frattempo c’è stata la Brexit. E
Senza sostegni
alle banche,
i tassi a zero sono
un boomerang
se prima si poteva sospettare
in un giro di vite sulla classificazione delle sofferenze, come è avvenuto recentemente
negli Usa, oggi, a giudizio del
capo-analista di Mediobanca
securities, non ce lo si aspetta
più. Ma nemmeno risulta che
ci sia stato un focus particolare sugli attivi illiquidi, i cosiddetti asset di livello 3, o sui derivati che invece, a differenza
delle sofferenze che sono poste pregresse, difficilmente
sono Brexit-free. Nel caso di
un istituto come Deutsche
Bank, è stato calcolato (sulla
base dei dati di bilancio del
primo semstre 2015) che basterebbe una perdita di poco
superiore al 15% nello stock
dei derivati in portafoglio per
bruciare l’intero capitale del
colosso tedesco dai piedi d’argilla. Tant’è che non a caso il
titolo ha ceduto qualcosa come il 45% da inizio anno, sprofondando ai minimi degli ulti-
mi trent’anni. La ricapitalizzazione per la banca di Francoforte sarebbe però un
esercizio funambolico, perchè, oltre al Santander, anche
Deutsche Bank quest’anno è
stata bocciata negli Usa agli
stress test della Fed e ogni euro di iniezione di capitale rischierebbe di essere risucchiato coercitivamente dalla
filiale americana.
Ma per tornare a noi, più
che UniCredit il vero problema è Mps. «Mi ha colpito - osserva Guglielmi - che quest’anno il Monte abbia deciso
di pagare in contanti, anzichè
in azioni, gli interessi al Tesoro sui Monti bond». Quasi a
lasciare spazio per un intervento della Cdp, che potrebbe
entrare in consorzio come
“sottoscrittore di ultima
istanza”, rilevando l’inoptato,
nel caso in cui Siena si trovasse costretta a ricorrere un’altra volta al mercato. Certo,
occorrerebbe assicurarsi di
non incontrare ostacoli nella
Ue. Occorrerebbe forse invocare l’articolo 107 del Trattato
di Lisbona, che ammette gli
aiuti di Stato, in deroga al bailin, in presenza di eventi eccezionali che mettano a rischio
la stabilità del sistema. Indiscrezioni parlavano di un
pressing dell’Italia per ottenere l’ok comunitario a un
piano di garanzie da 40 miliardi, volto a sostenere le esigenze di ripatrimonializzazione
delle banche. «Ma attenzione
- avverte Guglielmi - che nessun pasto è gratis». A meno
che ci si convinca che è interesse di tutti intervenire per
prevenire il peggio: in un domani forse non troppo lontano anche Deutsche Bank potrebbe avere bisogno d’aiuto.
«Meglio un Tarp europeo,
piuttosto che solo un Tarp italiano», conclude l’analista.
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uesto non significa
che la Banca
centrale europea
dovrebbe alzare i
tassi d’interesse, ovvio. Una
politica monetaria così
espansiva è necessaria in
un’economia ancora troppo
debole. Significa però che i
Governi e le istituzioni
europee (tra le quali la stessa
Bce) dovrebbero intervenire
in maniera più efficace per
ridurre gli effetti collaterali
dei tassi a zero: dovrebbero
cioè permettere
concretamente che il sistema
bancario europeo si rafforzi, si
ristrutturi e si metta in
sicurezza anche in un contesto
di tassi bassi. Purtroppo negli
ultimi mesi sembra essere
accaduto troppo spesso
l’esatto opposto.
Ma andiamo con ordine. Il
problema principale delle
banche europee è che i tassi a
zero hanno eroso in maniera
drammatica i loro ricavi. Il
motivo è matematico: dato
che le banche guadagnano
perché prendono in prestito
denaro a un tasso basso ed
erogano finanziamenti a tassi
più elevati, se la Bce porta il
costo del denaro a zero il
margine di guadagno si riduce.
Sono i numeri (estrapolati
dalla banca dati di Capital IQ)
a dirlo: nel 2007 l’attività di
erogazione del credito garantì
alle prime 20 banche europee
ricavi per 709 miliardi di euro,
mentre nel 2015 la stessa
attività alle stesse banche ha
fruttato solo 433 miliardi. In
pochi anni, insomma, i ricavi
su questo fronte si sono quasi
dimezzati. Questo è,
oggettivamente, un problema
per tutti. Anche per le
imprese, che dalle banche
dipendono.
Dato che la politica ultraespansiva della Bce è
necessaria (anche se non
sufficiente) per far ripartire
l’economia, è evidente dunque
che per ridurre i suoi effetti
collaterali sulle banche
servano interventi volti a
rafforzarle. Ma, come detto
prima, troppo spesso siamo
andati nella direzione
opposta. Il caso più eclatante è
la normativa sul «bail in»,
entrata in vigore proprio
quest’anno. Non è un caso che
proprio nel 2016 le banche
europee, a partire da quelle
italiane, siano affondate in
Borsa: perché il «bail in» (che
impedisce agli Stati di salvare
le banche in crisi, lasciando il
“cerino” in mano agli azionisti,
agli obbligazionisti e in casi
estremi ai depositanti oltre i
100mila euro) ha creato una
forte incertezza. Soprattutto
sugli azionisti e sugli
obbligazionisti subordinati,
ma in alcuni casi estremi
anche sui correntisti.
Se l’Europa varasse uno
“scudo” continentale sui conti
correnti fino a 100mila euro si
potrebbero ridurre almeno le
paure (in realtà il più delle
volte ingiustificate) dei
correntisti. Peccato che il veto
tedesco lo impedisca. Morale:
la politica, che dovrebbe
risolvere i problemi, in questo
caso ha l’effetto di creare
ulteriore instabilità. E ha lo
stesso effetto, deleterio, il
dibattito (messo sul tavolo
sempre dalla Germania) sugli
eccessivi titoli di Stato nei
bilanci delle banche italiane e
spagnole: è vero che sarebbe
meglio ridurli, ma parlarne
proprio ora che gli istituti
creditizi sono sulla graticola è
un boomerang per la stabilità.
Bene inteso: ci sono stati
negli ultimi mesi e giorni
anche interventi politici che
sono andati nella giusta
direzione. Il problema è che
questi si sono rivelati troppo
spesso blandi, oppure poco
utili. Prendiamo, per esempio,
l’ultimo intervento: quello che
permette alle banche italiane
di attivare garanzie statali per
150 miliardi per poter creare
“collaterale” di buona qualità
da dare alla Bce. Se è positivo
che l’Europa prontamente
intervenga per arginare
eventuali crisi di liquidità, è
anche vero che oggi non ci
sono seri problemi di questo
tipo tra le banche (tranne
forse pochissimi casi limite).
Oggi il problema è invece il
capitale: molte banche (non
solo in Italia) hanno bisogno
di iniezioni di mezzi freschi
per rafforzarsi e per poter
gestire al meglio i problemi
dei crediti deteriorati. Eppure
di iniezioni di capitale con
aiuto pubblico non si parla,
mentre alle banche viene data
la possibilità di avere garanzie
statali sui “collaterali”. È come
se una persona avesse mal di
testa e il medico gli desse, per
evitare che la situazione
peggiori e in mancanza di
medicine adeguate, solo un
farmaco per il mal di pancia.
E qui arriviamo al punto.
Quello che manca, in Europa,
è la forza politica di affrontare
i problemi veri. Se i tassi a zero
sono un male necessario, si
potrebbero fare molte cose
per ridurre i loro effetti
collaterali. Ma, tra veti
incrociati, la sensazione è che
spesso la risposta politica
serva più a mostrare che
qualcosa si sta facendo
piuttosto che a incidere
davvero sulla realtà. Possibile
che nessuno si domandi come
mai le banche non smettono di
crollare in Borsa, nonostante
150 miliardi di garanzie?
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Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
6
La ripresa difficile
La soddisfazione del premier
Renzi: da febbraio 2014 +497mila occupati,
l’80% a tempo indeterminato
LAVORO E PENSIONI
Referendum sul Jobs act
Depositate in Cassazione oltre 3 milioni di firme
raccolte dalla Cgil su tre quesiti referendari
Lavoro, a maggio 21mila occupati in più
Istat: rispetto a un anno fa +299mila posti, di cui 248mila stabili - La disoccupazione scende all’11,5%
Giorgio Pogliotti
ROMA
pDal mercato del lavoro arriva-
no segnali di assestamento. A
maggio si conferma una tendenza
al miglioramento, rispetto a un anno fa si registrano 299mila occupati in più - la gran parte dei quali
(248mila) stabili - 175mila disoccupati in meno e 305mila inattivi in
meno. Nel confronto congiunturale, per il terzo mese consecutivo, crescono gli occupati - anche
se a un ritmo inferiore, visto che
parliamo di 21mila persone occupate in più tra aprile e maggio -, calano i disoccupati (-24mila) e gli
inattivi (-27mila).
L’osservatorio dell’Istat evidenzia che a maggio la crescita degli occupati rispetto ad aprile interessa le donne, anche se il divario
di genere resta molto ampio con
l’occupazione maschile al 66,4%
(+0,1%) e quella femminile ferma
al 47,9% (+0,2%) con un tasso occupazionale complessivo del
57,1% (+0,1% su aprile e +0,3% su
maggio 2015). Il tasso di disoccupazione all’11,5% cala di 0,1 punti
siapergliuomini(10,7%)cheperle
donne (12,7%), e scende dello 0,2%
su maggio 2015. Le differenze di
genere emergono anche dal dato
relativo al tasso di inattività che
scende al 35,3%, ma se per le donne
siattestaancoraal45,1%(-0,1%)tra
gli uomini è al 25,4% (invariato).
«Dafebbraio2014aoggiinItaliagli
occupati sono cresciuti di 497mila
unità - commenta il premier Matteo Renzi -. L’80% di questi sono
contratti a tempo indeterminato». Sono gli effetti del Jobs act per
Renzi che riconosce «si possa e si
debba fare sempre di più», ma avverte «i numeri parlano chiaro e
sono più forti di qualsiasi polemica». Anche per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti «i dati di
maggio, dopo quelli di marzo e
aprile, confermano il miglioramento della situazione dell’occupazione e una maggiore fiducia
per le prospettive del mercato del
lavoro». Il vicepresidente di Confindustria, presidente dei Giovani
imprenditori, Marco Gay, sottolinea come «i dati con segno positivo sul fronte dell’occupazione sono la conferma che non possiamo
restare fermi, ma che si può crescere solo attraverso l’innovazio-
INATTIVI IN FORTE CALO
Si riducono di 305mila unità
in confronto al 2015. Restano
le differenze di genere:
occupazione maschile al
66,4%, quella femminile al 47,9
ne». Per Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo Chigi, «i dati dell’Istat sono positivi, il
trend riprende a crescere»; sulla
stessa lunghezza d’onda Carlo
Dell’Aringa (Pd): «Il mercato del
lavoro si sta assestando nonostante un Pil fiacco. Attenzione però:
ora va resa strutturale la decontribuzione e le risorse sulle politiche
attive vanno aumentate». Il fenomeno del calo della disoccupazioneinteressapiùingeneralel’Europa, come certifica Eurostat che
evidenzia a maggio nell’Eurozona
un tasso del 10,1% (contro il 10,2%
di aprile) e nella Ue a 28 all’8,6%
(dall’8,7%). Per l’Italia oltre al dato
dell’occupazione femminile, preoccupa la disoccupazione giova-
nile al 36,9%, rimasta invariata rispetto ad aprile ed in calo dell’1,8%
su maggio 2015. Dal tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani
inattivi che nella maggior parte
dei casi sono impegnati negli studi: l’incidenza dei giovani disoccupati sulla fascia d’età tra 15 e 24
anni è del 9,7 per cento. Fatta questa premessa, l’Italia comunque
occupa le ultime posizioni nella
graduatoria europea, considerando che il tasso di disoccupazione
giovanile è del 18,6% nella Ue a 28 e
del 20,7% nella zona euro.
Sul fronte politico per Maurizio
Sacconi (Ap) «l’Istat conferma la
ripresa dell’occupazione anche se
permane il pesante differenziale
con il tasso medio europeo».
Mentre dall’opposizione, per Renato Brunetta (Fi) «con il dimezzamento degli incentivi si sta
svuotando il Jobs Act di Renzi e si
conferma un Flop Act. L’occupazione segue l’economia che va
male». La Cgil critica il Jobs act e
ieri ha depositato in Corte di Cassazione 1,1 milioni di firme per ciascuno dei tre referendum sulla
cancellazione dei voucher, la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti,
una nuova tutela reintegratoria
nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le
aziendesopraicinquedipendenti.
Dal sindacato per Gigi Petteni (Cisl) «dobbiamo continuare a rendere più vantaggioso il costo del
lavoro stabile ed avviare serie politiche attive per non lasciare solo
chi perde il lavoro». Per Guglielmo Loy (Uil) «siamo al terzo mese
consecutivo con una crescita dell’occupazione da “zero virgola».
ricomposizione del
mercato del lavoro, sotto la
spinta del Jobs act, crescono gli
occupati stabili e continua il
travaso dal lavoro autonomo a
quello dipendente. A maggio,
rispetto all’anno precedente,
sono 30mila gli autonomi in
meno, mentre i dipendenti permanenti sono diventati
248mila in più - trainati dagli incentivi per le nuove assunzioni
stabili (anche se in formato ridotto rispetto al 2015) - e gli occupati a termine sono cresciuti
di 81mila unità.
La fotografia scattata dall’Istat non cambia, anche se si
guarda all’andamento congiunturale, considerando che
tra aprile e maggio gli autonomi sono scesi di 28mila unità, i
lavoratori con contratto permanente sono aumentati di
11mila unità e ci sono 37mila lavoratori in più con contratto a
termine. Senza dimenticare
che il dato di maggio risente
della componente stagionale,
legata alle assunzioni nel terziario, in particolare turismo e
commercio in vista della stagione estiva, dove si prediligono i contratti temporanei. C’è
poi il fenomeno dei voucher in
costante crescita che impatta
sui numeri dell’Istat.
Il mercato del lavoro continua subire l’effetto dell’operazione di pulizia delle finte partite Iva e false collaborazioni, avviata con il decreto attuativo del
Jobs act che dallo scorso 1° gennaio ha ridefinito il perimetro
della subordinazione, prevedendo la stabilizzazione dei
rapporti autonomi fasulli, e punendo con sanzioni economiche le violazioni. La decontribuzione sulle nuove assunzioni
a tempo indeterminato effettuate nel 2016, anche dopo la riduzione al 40% con il tetto fissato a 3.250 euro annui, per due anni di durata, dovrebbe incentivare queste trasformazioni. «I
dati Istat, per quanto provvisori
- sottolinea il responsabile economico Pd Filippo Taddei - so-
no comunque indicativi di un
andamento positivo. Calano gli
indipendenti, continuando
quel travaso dei “finti autonomi” nel lavoro dipendente».
Nei piani del governo, in autunno dovrebbe partire la fase
due per valorizzare l’autentico
lavoro autonomo. Le novità sono contenute anzitutto nel co-
LA FASE DUE
Un nuovo sistema di tutele
per i «veri» professionisti
nel Ddl Del Conte all’esame
del Senato e nella stabilità il
taglio all’aliquota contributiva
siddetto «Ddl Del Conte», con
le tutele contrattuali e le misure
di welfare a sostegno dei professionisti. «Si vieta, a pena di
nullità, la facoltà di modificare
unilateralmente le condizioni
di un contratto - spiega lo stesso
Maurizio Del Conte, consigliere giuridico del premier - si considerano illecite le clausole che
fanno recedere dal contratto
CONTI PUBBLICI
In sei mesi
fabbisogno
a +5,8 miliardi
pIl fabbisogno dei primi
sei mesi del 2016 si attesta sui
27,7 miliardi, con un aumento di circa 5,8 miliardi rispetto al corrispondente periodo
del 2015. Lo comunica il Mef
spiegando che solo a giugno
2016 si è realizzato un avanzo
del settore statale pari, in via
provvisoria, a circa 8,6 miliardi, a fronte dei 12 miliardi
del corrispondente mese del
2015. Il calo, spiega l’Economia, è dovuto all’anticipo a
maggio del versamento degli utili di Bankitalia.
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE A CONFRONTO
Maggio 2016. Valori percentuali
12,4
12,0
Germania
Regno
Unito*
Media Ue
Francia
Italia
Spagna
Grecia*
7,2
13,2
18,6
23,3
36,9
43,9
50,4
L’effetto Jobs act
continua
ma l’incentivo
va reso strutturale
D
G.Pog
Cl.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Effetto «travaso» da finte partite Iva
a contratti di lavoro dipendente
pNella
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
Maggio 2015 - maggio 2016, dati destagionalizzati. Valori percentuali
Claudio
Tucci
opo il “boom” di contratti a tempo indeterminato firmati a dicembre, ultimo mese di vigenza
della decontribuzione piena
sul lavoro stabile, che sono stati
“digeriti” nei primi mesi
dell’anno, il mercato del lavoro
sta vivendo una fase di assestamento: dopo marzo e aprile,
anche a maggio il numero di
persone che hanno ritrovato
un impiego continua a salire
(+21mila unità), seppur lentamente. Ma nel trimestre marzo-maggio gli occupati sono
cresciuti di 101mila unità
(+0,4%), avvicinandosi ai livelli
dei primi mesi del 2015; e ciò
dimostra - a prescindere dalle
polemiche politiche - come il
Jobs act stia funzionando e,
soprattutto, il decalage dell’incentivo sui contratti fissi non
abbia prodotto l’azzeramento
delle nuove assunzioni (che si
sono però ridotte). Sempre nel
trimestre marzo-maggio
l’Istat ha evidenziato anche
una discesa della disoccupazione, -32mila persone, e una
forte contrazione degli inattivi
(tra cui moltissimi “scoraggiati”), scesi di oltre 120mila
unità. Molte donne e anche
giovani nella fascia d’età 30-40
anni si stanno “rimboccando”
le maniche e si rimettono
attivamente in cerca di una
occupazione.
La velocità di crescita dei
nuovi posti è però rallentata; e a
maggio sono aumentati di più i
contratti a termine (+37mila
rispetto ad aprile), che quelli
permanenti (+11mila). Il tasso di
disoccupazione giovanile è
rimasto al 36,9%, un livello
elevatissimo (peggio di noi,
solo Grecia e Spagna). Il punto
è che l’intera economia non
corre (la stima preliminare del
Pil per il primo trimestre è
+0,3%); e quindi, finora, il
mercato del lavoro si è difeso
piuttosto bene, viaggiando a
ritmi superiori. Ora però
bisogna evitare, che nei prossimi mesi, ci sia un arretramento
che vanifichi gli sforzi (anche
economici) compiuti. Molte
aziende, specie del settore
industriale, sono in affanno, e
alle prese con complicati
processi di ristrutturazione, e
più che assumere, fanno
ancora ricorso alla cassa
integrazione straordinaria, che
da alcuni mesi l’Inps infatti
registra in aumento. L’edilizia
aspetta la ripartenza, che è
disomogenea sui territori; e a
segnare gli incrementi occupazionali è finora solo il terziario
e i servizi. I contratti a termine,
sull’anno, salgono di 81mila
unità, a conferma della bontà
delle “liberalizzazioni” fatte dal
decreto Poletti nel 2014.
Non c’è dubbio che serve
una ripresa economica stabile e
duratura. Ma va accompagnata
da politiche di sviluppo e
favorevoli alle imprese. In
quest’ottica, è importante
anticipare già nella manovra di
bilancio autunnale il taglio
strutturale del cuneo per le
aziende che assumono stabilmente, considerato che l’attuale decontribuzione, seppur in
formato light, scadrà a dicembre. C’è poi da rilanciare la
produttività, con un fisco di
vantaggio (più generoso
dell’attuale); debbono ripartire
gli investimenti, e bisogna far
decollare subito le nuove
politiche attive per aiutare i
disoccupati a reinserirsi
(l’Anpal, la nuova Agenzia
nazionale, è ferma ai box da 6
mesi per intoppi “burocratici”).
E serve una Fase 2 di «Garanzia
giovani», il programma Ue
rivolto agli under25 in difficoltà. Va rivisto profondamente e
aperto di più ai privati. Solo
così riuscirà a produrre quei
risultati, che finora sono stati
alquanto modesti.
Stabilizzazioni. Prosegue l’operazione pulizia avviata a gennaio: -30mila autonomi
ROMA
La fotografia dell’Istituto di statistica
L’ANALISI
senza preavviso, o che fissano
termini di pagamento troppo
lunghi. Il professionista potrà
detrarre fiscalmente i premi assicurativi corrisposti per tutelarsi in caso di insolvenza del
cliente, avrà la possibilità di ricevere l’indennità di maternità
pur continuando a lavorare e si
rafforzano i congedi parentali.
Sale fino a 10mila euro l’integrale deducibilità dei soldi investiti
in formazione, si aprono gli appalti pubblici ai professionisti».
Il testo è all’esame della commissione Lavoro del Senato, la
prossima settimana è prevista
la chiusura degli emendamenti
per poi andare in Aula. Il relatore, Maurizio Sacconi (Ap), ha
presentato un pacchetto di modifiche nei giorni scorsi per
consentire ai liberi professionisti di aggregarsi in «reti, consorzi o forme associate» anche
temporanee, per accedere ai
bandi di gara pubblici. Un altro
emendamento prevede che
nelle transazioni commerciali
le tutele, a partire dai tempi certi dei pagamenti, siano applicate anche nei rapporti tra lavoratore autonomo e Pa. Si ampliano pure le spese deducibili
comprendendo quelle legate
allo svolgimento dell’incarico
professionale.
Un altro tassello di questa
strategia dovrebbe arrivare
con la legge di Stabilità, dove
potrebbe trovare spazio il congelamento dell’aliquota contributiva della gestione separata
con l’impegno ribadito dal sottosegretario alla presidenza del
consiglio, Tommaso Nannicini
a «ridurla gradualmente al
24%». Sempre nella legge di
Stabilità potrebbe essere stabilizzato il regime forfettario con
l’imposta sostitutiva del 5% per
gli autonomi. «Il vero lavoro
autonomo va sostenuto - aggiunge Del Conte - affinché, insieme al lavoro subordinato,
possa crescere la base occupazionale del Paese».
11,6
11,2
10,8
M
G
L
A
S
O
N
D
G
F
M
A
M
TASSI DI OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ
Maggio 2016, dati destagionalizzati
*marzo 2016
Fonte: Eurostat
OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELL'OCCUPAZIONE
Maggio 2016, dati destagionalizzati, in migliaia di unità
Variazioni (in punti
percentuali)
Valore
in % Mag.16/ Mar.- mag . 16/
Apr.16 Dic 15-feb. 16
Valori
assoluti
Variaz.
Mag. 16/
apr. 16
Variaz. Marmag 16/ dic
15-feb 16
Variaz.
Mag 16/
mag 15
Occupati
22.677
21
101
299
Tasso occupazione 15-64 anni
57,1
0,1
0,3
Dipendenti
17.253
49
73
329
Tasso disoccupazione
11,5
-0,1
-0,2
Permanenti
14.847
11
0,2
1,7
Tasso disoccupazione 15-24 anni
36,9
0,0
-1,8
A termine
2.406
37
43
81
Tasso inattività 15-64 anni
35,3
-0,1
-0,3
Indipendenti
5.424
-28
28
-30
Pensioni d’oro. Dopo lo stop del 2013 al «contributo di solidarietà» targato Berlusconi. In arrivo la nuova pronuncia
«Prelievo-Letta», martedì decide la Consulta
pMartedì 5 luglio la Consul-
ta si pronuncerà sul contributo di solidarietà in forma progressiva varato dal Governo
Letta sulle pensioni superiori
ai 91mila euro. Una pronuncia
che arriva appena tre anni dopo lo stop deciso dalla Corte
costituzionale nel giugno 2013
al prelievo tra il 5% e il 15% sugli assegni superiori ai 90mila
euro annui introdotto dall’esecutivo Berlusconi e confermato dal Governo Monti.
La misura fu dichiarata illegittima per due motivi: la natura
tributaria del prelievo e la decisione di farla scattare esclu-
sivamente su una categoria (i
pensionati).
Con la “Stabilità” 2014 il Governo Letta ha riproposto il
contributo di solidarietà ma
con alcune modifiche prevedendo un prelievo triennale a
partire dalle pensioni superiori a 14 volte il minimo. In parti-
colare, il contributo oscilla da
un minimo del 6% per gli assegni da 91.343 a 130.358, 81 euro
lordi annui a una massimo del
18% sopra i 195.538,21 euro.
L’Avvocatura dello Stato,
chiamata a difendere la misura
davanti alla Corte, punterà sul
carattere temporaneo del
provvedimento e sulla solidarietà intergenerazionale.
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Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
7
La ripresa difficile
IL VOTO INGLESE E L’ECONOMIA
Il leader degli industriali
«Si pone una questione di produttività
sia interna che esterna all’Europa»
L’instabilità finanziaria
Boccia: «C’è qualche criticità su alcune
banche, non sull’intero sistema bancario»
I numeri di Confindustria
LE NUOVE
PREVISIONI
DEL CSC
PER L’ITALIA
Variazioni %
2016
2017
0,8
0,6
1,2
0,7
Prodotto interno lordo
Consumi delle famiglie residenti
Investimenti fissi lordi
di cui: macchinari/mezzi di trasporto
A Milano. Il
presidente di
Confindustria
Vincenzo Boccia
(al centro) con il
direttore del
Centro studi
Confindustria
Luca Paolazzi (a
sinistra) e
Alberto Ribolla,
presidente di
Confindustria
Lombardia.
CsC: l’effetto Brexit riduce la crescita
Boccia: «L’Europa dia risposte rapide»
MILANO. Dal nostro inviato
pReagire, e in fretta. Senza avere
«paura del futuro». Non ci sono alternative:«Senonreagiamo,perderemoancheciòchevogliamodifendere. I tempi non sono marginali rispetto ai contenuti». Vincenzo
Bocciahaappenaascoltatoleprevisioni del Centro studi di Confindustria, con gli effetti della Brexit. La
crescita si è abbassata: +0,8% di pil
nel 2016 e +0,6% nel 2017, un andamentocheilCschadefinito«modesto e deludente». Ecco perché bisogna agire senza indugi: «Superare
l’emergenza e passare dalla constatazione alla visione», ha insistito il
presidente di Confindustria. A
fronte della Brexit è «prioritario dare subito una risposta politica». È
inutile secondo Boccia, interrogarsi sulle tempistiche di uscita della
Gran Bretagna: «Iniziamo a dire ai
cittadini come reagiamo, quale risposta vuole dare la Ue».
Sono i numeri a decretare l’urgenza: il costo di Brexit per l’Italia si
traduce in 81mila posti di lavoro nel
biennio 2016-2017; 154 euro di reddito pro capite; 113mila poveri. «Si pone una questione di produttività sia
interna che esterna all’Europa», ha
detto Boccia, nella conferenza
stampa che si è tenuta ieri in Assolombarda, a Milano, per presentare
il rapporto di previsione del Centro
studi,allaqualehannopartecipatoil
presidente della Confindustria regionale, Alberto Ribolla, e il direttore del Csc, Luca Paolazzi.
«I dati offrono una chiave di lettura per chiederci dove siamo oggi,
a condizioni date, e dove vogliamo
essere domani. Qual è il nostro progetto paese e sottolineare, con lucidità, la differenza tra il percepito e la
realtà», ha esordito Boccia, che ha
REFERENDUM
Il Centro studi calcola che
se al voto sulla riforma
costituzionale vincesse
il no, la bassa crescita
diventerebbe recessione
tenutoperséladelegaalCentrostudi. La scelta del luogo «è simbolica,
siamo nella capitale economica del
paese, a dimostrazione dell’attenzione di Confindustria ai territori e
dell’importanza della questione industriale. Bisogna puntare ad un’industria ad alto valore aggiunto».
Nonostante la Brexit la Ue è il
mercato più ricco del mondo, con
un debito aggregato inferiore a
quello degli Stati Uniti: «Bisogna
evitare l’effetto domino. Non po-
tendo svalutare, come in passato,
dobbiamo difenderci dall’eventuale scelta della Gran Bretagna di svalutare a sua volta o di fare politiche
di vantaggi fiscali. La strada è quella
della produttività e di rendere competitiveleimprese,partendodauna
politica dell’offerta invece che della
domanda».
La questione europea è prioritaria, secondo Boccia, anche se ciò
non vuol dire eludere quella italiana. In autunno ci sarà il referendum
costituzionale, il Csc ha calcolato
che se vincesse il no sarebbe recessione. Confindustria la scorsa settimana si è schierata per il sì: «È una
questione di governabilità e stabilità, condizioni che permettono una
stagione di riforme economiche. Confindustria deve schierarsi
se condivide argomenti e contenuti, avere un paese in campagna elettorale ogni sei mesi significa non
avere una visione a lungo termine».
In Europa va posto il tema della
governance: «Il modello del futuro
è quello federalista, che avevano in
mente i padri fondatori, superando
il modello di Europa intergovernativa».PerBocciacisonoalcunipuntiessenziali:unrafforzamentodella
governance europea; l’unione bancaria;unministrounicodelleFinanze; un’Europa per la crescita, che
nonvuoldirenonrispettareivinco-
li di bilancio, ma evitare una «distoniatralapoliticamonetariaelapolitica economica». Dobbiamo «copiare le ricette degli Stati Uniti, noi
abbiamounapoliticamonetariaanti ciclica insieme a una politica economica pro ciclica, a differenza degli Stati uniti», che ora crescono più
dei paesi europei. Inoltre, ultimo
punto, dal forte valore simbolico,
«dare la cittadinanza europea ai
giovani del Regno Unito». Invece
chefare«guerrecontrolaGranBretagna», ha insistito il presidente di
Confindustria, bisognerebbe
«aprire una stagione costituente
europea per avere una Ue che punti
alla crescita». È importante non farsiprenderedalpanico:eattenzione,
ha sottolineato Boccia, a come definire lo scudo da 150 miliardi che potrebbe servire a garanzia pubblica
per gli istituti di credito: «È un paracadute per la liquidità delle banche,
c’è qualche criticità su qualche banca, cosa diversa dal sistema bancario». E per concludere Boccia ha ripresolafrasepronunciatadaunimprenditore di Forlì, Giuseppe Verzocchi, nel 1948, stampata sulla
prima pagina del rapporto del Csc:
«Senza attendere aiuti o risarcimenticisiamoleccatileferitedasoli
e le abbiamo rimarginate. Ed ora riprendiamo».
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Il rapporto CsC. Paolazzi: «Il costo del lavoro per unità di prodotto resta fuori linea rispetto ai nostri partner europei»
Reddito pro-capite giù di 154 euro
di Rossella Bocciarelli
I
l rischio dell’instabilità politica è in primo piano nell’ultimo
rapporto del Centro studi
Confindustria. Lo è in quello che il
CsC considera il worst case scenario, connesso a un’eventuale
vittoria del no al referendum istituzionale dell’autunno. Ma il tarlo
di un’instabilità del quadro politico europeo, con la quale già dal 24
giugno siamo costretti a fare i conti, campeggia anche nell’outlook
ordinario elaborato a viale dell’Astronomia, azzoppando le potenzialità di una ripresa che già
aveva cominciato a dar prova di
essere fragile.
L’instabilità aggiuntiva, che va a
sommarsi alle tante pulsioni nazionaliste e xenofobe che oggi
percorrono l’Europa, è quella che
proviene dall’esito del referendum nel Regno Unito. Come ricorda il direttore del Csc Luca Paolazzi nell’editoriale del rapporto,
la scelta inglese «ha sollevato onde alte e lunghe con conseguenze
economiche e politiche che si
estenderanno per molto tempo
ben al di là della Manica».
La Brexit ha tagliato molte speranze di un recupero produttivo
più robusto nella seconda parte
dell’anno. Così le stime sulla crescita economica contenute nel
rapporto passano da un +1,4 e
1,3%, assegnati a dicembre rispettivamente al 2016 e al 2017, a una
ben più modesta prospettiva:
+0,8% quest’anno e +0,6 per cento
il prossimo.
Si tratta di una valutazione
prudenziale. Tra i previsori che
hanno fatto girare i loro modelli
all’indomani del referendum britannico c’è anche chi teme conseguenze peggiori: per esempio City ritiene che il nostro paese cre-
ALTRI EFFETTI DEL «LEAVE»
L’uscita della Gran Bretagna
dall’Ue farà perdere 81mila
posti di lavoro in Italia
nel biennio e ci saranno
113mila poveri in più
scerà dello 0,8% quest’anno e
dello 0,3 l’anno prossimo; mentre
Ref pensa che già nel 2016 l’aumento del Pil potrà attestarsi allo
0,6% per risalire, ma restando
sempre al di sotto dell’1%, l'anno
prossimo.
Ma come mai c’è il rischio di un
colpo così netto, se il nostro paese
si piazza, come ricorda lo stesso
rapporto CsC, solo al diciannovesimo posto nel sensitivity risk index elaborato da Standard & Poor’s per valutare il grado di reattività diretta alla Brexit da parte dei
paesi più avanzati? Perché, spiega
il rapporto, non ci sono solo gli effetti commerciali diretti da considerare, ma anche il grado di “resilienza”, cioè la capacità di reagire
dei paesi in rapporto a shock
esterni. Se si tiene conto anche di
questi fattori i paesi più colpiti
dalle decisioni del popolo britannico sono due in Europa: la Germania, per via dei forti legami diretti con il Regno Unito, e l’Italia,
perché la sua salute economica di
fondo è più delicata. Tra i problemi perduranti del nostro sistema
economico Paolazzi ha ricordato,
ad esempio, il costo del lavoro per
unità di prodotto italiano che continua ad essere fuori linea rispetto
a quello dei nostri partner europei
essenzialmente per via della bassa produttività.
Nel quadro internazionale la
Brexit aggiungerà al già marcato
rallentamento degli emergenti
una nuova frenata dei paesi avanzati, imbrigliando ancora di più gli
scambi, secondo il responsabile
del Centro studi; mentre il prezzo
del petrolio ha recuperato dai minimi e i tassi di interesse restano
bassi. Quanto all’Italia, Paolazzi
ha ricordato che «la Brexit agisce
attraverso quattro canali: il canale
commerciale, diretto e indiretto;
la svalutazione della sterlina, che
può innescare una nuova guerra
delle monete; il canale finanziario,
via caduta delle Borse, che erode
la ricchezza familiare e via razionamento del credito; la fiducia di
famiglie e imprese, che si ripercuote sulla propensione alla spesa». Come risultato, secondo i calcoli del CsC, gli effetti della Brexit
sul Pil italiano sono pari a -0,6 punti percentuali nel biennio 20162017, ripartito in un -0,1% sull’anno
in corso e in cinque decimi di punto nel prossimo. Inoltre, l’uscita
della Gran Bretagna dall’Ue farà
perdere 81mila posti di lavoro in
Italia nel biennio e una riduzione
di 154 euro nel reddito pro-capite,
nonché un aumento del numero
dei poveri di 113mila unità. Se ne
può quindi dedurre che se non ci
fosse stata la vittoria del “leave”, la
crescita italiana sarebbe stata, secondo CsC, dello 0,9% nell’anno
in corso e dell’1,1% nel 2017.
Del resto, come è stato rilevato
ieri, anche prima dei risultati del
referendum in Gran Bretagna gli
indicatori congiunturali qualitativi inviavano segnali contraddittori. la fiducia dei consumatori era
alta ma calante e nei giudizi sugli
ordini delle imprese cominciavano a ravvisarsi segnali di un prossimo rallentamento della domanda interna. E ciò nonostante alcuni punti di forza, come l’attivo dei
conti con l’estero e l’incremento
dell’occupazione.
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Confindustria Lombardia
Ribolla: la regione
può essere
la nuova Londra
1,8
3,0
di cui: in costruzioni
0,6
0,7
Esportazioni di beni e servizi
2,5
1,4
Importazioni di beni e servizi
3,2
2,4
Saldo commerciale
3,2
3,4
Occupazione totale (ULA)
0,5
0,7
Tasso di disoccupazione
0,6
0,0
Retribuzioni totale economia
IL CONFRONTO
CON LE ALTRE
PREVISIONI
Ordinate per
variazione
cumulata
2016-2017
del PIL
11,1
11,5
Prezzi al consumo
Confindustria rivede le stime: Pil a +0,8% nel 2016 e +0,6% nel 2017
Il presidente: reagire senza paura del futuro, urgente una risposta politica
Nicoletta Picchio
1,3
1,9
0,7
0,8
PIL (var. %)
Deficit/PIL (%)
2016
2017
2016
2017
Intesa SanPaolo
24/06/2016
1,2
1,4
2,5
1,9
Governo
8/04/2016
1,2
1,4
2,3
1,8
ISTAT
17/05/2016
1,1
1,4
FMI
23/05/2016
1,1
1,3
2,7
1,6
Commissione europea
3/05/2016
1,1
1,3
2,4
1,9
UniCredit
24/03/2016
1,2
1,2
2,4
1,4
OCSE
18/02/2016
1,0
1,4
Banca d’Italia
6/06/2016
1,1
1,2
Deutsche Bank
13/05/2016
1,1
1,1
2,5
2,1
Prometeia
6/05/2016
1,0
1,1
2,4
2,1
IHS Global Insight
22/06/2016
0,9
1,0
2,6
2,2
REF
27/06/2016
0,6
<1,0
2,4
2,3
CSC
28/06/2016
0,8
0,6
2,5
2,3
Citigroup
29/06/2016
0,8
0,3
2,5
2,3
160
BASSA
LA DINAMICA
DELLA
PRODUTTIVITÀ
Manifatturiero,
produttività
oraria,
2000=100
FRA
150
140
SPA
GER
130
p Il quadro congiunturale
indica andamenti con il segno
positivo negli ultimi cinque
trimestri sia per quanto riguarda la produzione che gli
ordini e gli occupati. E si presenta come capitale dell’innovazione, al primo posto nel
paese per brevetti, e prima regione italiana in Europa. La
Lombardia è tra le aree più
competitive in Italia e nella
Ue: forte di questo posizionamento Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, punta ancora più in alto, convinto che la Regione
abbia «la capacità di essere attrattiva» e può candidarsi «ad
essere la nuova Londra, una
Londra più complessa e articolata e non esclusivamente
dipendente dalla finanza».
L’uscita della Gran Bretagna «non è una buona notizia ha detto ieri Ribolla in conferenza stampa - sarebbe stato
meglio che non fosse accaduto, perché siamo tutti interconnessi. I cambiamenti rappresentano sempre un’opportunità e come Lombardia, così
come paese, dobbiamo essere
tempestivi e reagire». Per
questo Ribolla ha apprezzato
la volontà del sindaco Marco
Sala e del presidente della Regione, Roberto Maroni, di cogliere al volo l’opportunità di
sostituire Londra come centro finanziario europeo e di
aggiungerci il manifatturiero.
Confindustria Lombardia, ha
aggiunto il presidente, si farà
promotrice di sinergie con le
istituzioni così come con gli
altri attori economici regionali, replicando lo schema che ha
portato la regione in pole position per ospitare il World Manufacturing Forum, a partire
dal 2017, la Davos del manifatturiero. Portare l’Agenzia europea del farmaco o uno dei
Tribunali della Corte europea
dei Brevetti in Lombardia secondo Ribolla consentirebbe
di accrescere il peso delle rappresentanze istituzionali europee sul territorio lombardo
e rappresenterebbe un’opportunità per avere maggiore
influenza in un settore, quello
finanziario, in questo momento di vitale importanza
per le imprese.
Ribolla ha anche indicato
una serie di obiettivi strategici
per rafforzare e far crescere il
tessuto industriale: cultura
d’impresa, internazionalizzazione, filiere, capitale umano.
N.P.
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120
ITA
110
100
90
2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘15 ‘16 ‘17
150
FUORI LINEA
IL CLUP
ITALIANO
Manifatturiero,
2000=100
140
Var. %
2000-2007
Var. %
2007-2015
130
120
+16,3
+16,2
+1,5
110
+14,6
-4,6
100
+4,4
-3,4
90
ITA
SPA
GER
FRA
-11,4
80
2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘15 ‘16 ‘17
110
NELL’AREA
EURO GLI
INVESTIMENTI
TENTANO
DI RIPARTIRE
Investimenti
fissi lordi a
prezzi costanti,
2007=100
105
100
USA
UK
95
GIA
90
85
Area
euro
80
75
BREXIT:
REGNO UNITO,
GERMANIA
E ITALIA LE PIÙ
COLPITE
Impatto
in punti %
sul PIL reale
Uk
Ger
ITA
Eurozona
Fra
Spa
Mondo
Usa
2007 2009 2011 2013 2015
0
2016
2017
2018
-0,2
-0,4
-0,6
-0,8
-1,0
-1,2
Fonte: Centro studi Confindustria
IL COSTO DELLA BREXIT PER L’ITALIA
-0,6%
Il peso sul Pil
Secondo il Csc l’uscita del Regno
Unito dall’Unione europea
provocherà, e sono stime
prudenziali, una riduzione di 0,6
punti del prodotto interno lordo,
ma il bilancio finale potrebbe
essere anche peggiore
81mila
I posti di lavoro persi
L’assenza di Londra dall’Europa
provocherà, per il Centro studi di
Confindustria, la perdita di
81mila posti di lavoro. «Tutto ciò
dovrebbe indurre - dice il Csc - ad
assumere rapide iniziative che
rilancino crescita e occupazione»
154 euro
L’impatto sul reddito
In base ai dati del Csc la Brexit
porterà anche a una riduzione, tra
il 2016 e il 2017, del reddito pro
capite di 154 euro. Inoltre porterà
a un aumento delle persone in
stato di povertà, quantificate in
almeno 113mila unità
8
Mondo
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Bangladesh. I jihadisti asserragliati in un locale del centro frequentato da stranieri e vicino alla nostra ambasciata
Dacca, assalto Isis a un ristorante
L’ANALISI
Alberto
Negri
Un Paese
Diversi morti, anche sette italiani tra le decine di ostaggi - Il blitz dell’esercito bengalese vulnerabile
alla jihad
L’OFFENSIVA ISLAMICA
globale
AP
L’assedio. Le forze di sicurezza bengalesi attorno al locale preso d’assalto dai terroristi, nel quartiere delle ambasciate di Dacca
pDiversimortiinunnuovoattac-
co terroristico di matrice religiosa
contro personale diplomatico. A
Dacca, la capitale del Bangladesh,
nove uomini - tre dei quali con armi
d’assalto-sonoentratiinuncaffè-ristorante molto frequentato da stranieri, e vicinissimo all’ambasciata
italiana, e hanno preso una ventina
dipersoneinostaggio,moltistranieri,almeno7italiani-comehaconfermato la Farnesina - e giapponesi.
Un ostaggio italiano che si era riparato dietro il giardino del ristorante assaltato è stato tratto in salvo dalla polizia locale. Il connazionale è stato ascoltato dagli inquirenti per ricostruire le fasi
dell’assalto.
Secondo l’ambasciatore italiano in Bangladesh Mario Palma,
«da parte degli assalitori del localee non c'è alcuna volontà di negoziare alcunchè». «E’ una missione
suicida - ha continuato al Tg 1 - vogliono attuare un’azione molto
forte e cruenta in cui non c'è spazio
per il negoziato».
Secondo Palma gli italiani in
ostaggio dei terroristi sarebbero
imprenditori e commercianti del
settore tessile.
L’attacco sarebbe stato rivendicato dall’Isis, secondo il quale sarebbero state uccise nell’attacco
LO STATO ISLAMICO
Secondo il sito di intelligence
“Site” i terroristi sostengono
di aver ucciso oltre 20
persone. Vi sarebbero una
quarantina di feriti
ventiquattro persone di diverse
nazionalità.
L’attacco è iniziato alle 20,45 locali, le 16.45 italiane e ha avuto come obiettivo l’Holey Artisan Bakery e l’annesso ristorante-pizzeria
O Kitchen, nel quartiere di Gulshan, un’area relativamente mo-
derna e ricca della capitale. Gli assalitori sono entrati - secondo Sumon Reza, supervisore del locale
che era al primo piano al momento
dell’attacco, al quale è sfuggito - al
grido di «Allahu Akbar», dio è
grande, minacciando i presenti
con armi da fuoco, spade e bombe,
alcune delle quali sarebbero state
fatte esplodere. Secondo Reza, un
panettiere italiano e uno argentino
sarebbero rimasti prigionieri.
Sulla zona sono subito intervenute le squadre speciali anricrimine della polizia di Dacca, il Rapid
ActionBattalion(Rab),esonostate
accolte con spari e lanci di bombe.
«Alcuni giovani sono entrati nel ristorante e hanno lanciato un attacco-haspiegatoilcapodelRab-.Abbiamo parlato con alcune persone
che sono fuggite dal ristorante dopo l’attacco. Vogliamo risolvere la
situazione in modo pacifico, stiamo cercando di parlare con gli assalitori, vogliamo capire cosa vogliono. Alcuni nostri agenti sono
stati colpiti. La nostra priorità - ha
concluso-èsalvarelevitedellepersone intrappolate lì dentro». In realtà la polizia avrebbe avuto ordine
di sparare a vista ai terroristi, che
non avrebbero avanzato alcuna richiesta. Un paio di addetti del ristorante sarebbero stati salvati durante la notte. Negli scontri a fuoco sarebbero morti due poliziotti, Salahuddin Ahmed e IslamRabiul,
mentre un altro, Sirajul Islam, sarebbe stato portato in ospedale in
condizioni critiche. Secondo
DhakaTribune, 24 poliziotti sarebbero rimasti colpiti, ma altri quotidiani riferiscono di oltre 50 feriti.
Il portavoce del dipartimento di
Stato a Washington, John Kirby, ha
spiegato che il personale dell’ambasciata Usa, tutto di nazionalità
americana, era in salvo, ma non ha
potutoescluderelapresenzadialtri
cittadini americani tra gli ostaggi.
Il Bangladesh è una nazione a
maggioranza musulmana, tradizionalmente moderata, con una tradi-
zione di laicismo e di tolleranza, anche se nel passato recente ha conosciuto una recrudescenza della violenza di matrice religiosa. Una
ventinadiscrittoriegiornalistiatei,e
di membri di religioni di minoranza,
oltrecheattivistisocialiecooperanti
stranieri sono stati uccisi dal 2013 a
oggi, con una frequenza crescente.
Solo ieri, un sacerdote di un tempio
indùèstatouccisodaalmenotrepersone a Jhenaidah, nel Sudovest del
Paese.Ilgovernodelprimoministro
Sheikh Hasina ha tentato di reprimere il radicalismo islamico, arrestando 14mila persone, accusando
terroristilocaliepartitidiopposizione - in particolare il Bangladesh Nationalist Party e il suo alleato islamista Jamaat-e-Islami — di orchestrare atti di violenza per destabilizzare
la violenza. L’Isis e al-Qaida hanno
spesso rivendicato gli attacchi, ma il
governo continua a negare che i due
gruppisianopresentinelPaese.
R.Sor.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Salto di qualità del terrore
 L’assalto al locale situato
nella zona diplomatica di Dacca
è un salto di qualità
nell’offensiva dell’estremismo
islamico contro stranieri e
persone non in linea con
l’interpretazione più
integralista dell’Islam.
Dall’inizio dell’anno scorso si
sono moltiplicati gli attacchi di
stampo jihadista contro
blogger e stranieri, musulmani
laicisti, esponenti di minoranze
religiose, accademici e attivisti
per i diritti umani.
 Tra le vittime, anche due
italiani: il 28 settembre 2015
erastato assassinato a colpi di
pistola, mentre faceva jogging
in una strada di Dacca, il
cooperante Cesare Tavella. In
novembre il missionario Piero
Parolari era stato ferito
gravemente in un attacco
rivendicato dall’Isis. Poi,
all’inizio di dicembre, era stato
ucciso un cooperante
giapponese, Kunio Hoshi,
freddato a Rangpur, a nord
della capitale, da killer arrivati
a bordo di motociclette.
 Nel 2016 la serie negativa è
continuata con una
progressione costante e
attacchi sempre più ravvicinati.
Tra i più eclatanti, l’assassinio
di un capo religioso induista
nell’assalto con bombe a mano,
poi rivendicato dall’Isis, ad un
tempio nel distretto di
Panchagarh, il 21
febbraio; l’uccisione a colpi di
machete di uno studente che
aveva lanciato su Facebook una
campagna contro la
radicalizzazione dell’Islam,
avvenuta il 7 aprile a Dacca. A
seguire l’uccisione di un
professore universitario, un
attivista dei diritti gay, un
giornalista-editore.
La crisi europea. La decisione della Corte costituzionale: errori (e non brogli) nello scrutinio delle schede arrivate via posta
pTutto da rifare a Vienna,
tornata a essere con Londra
l’epicentro di una convulsa
estate europea sul fronte politico, migratorio ed economico-finanziario. Le elezioni presidenziali austriache tenutesi
lo scorso 22 maggio sono state
invalidate dalla Consulta a causa di irregolarità in 14 circocrizioni elettorali. La Corte Costituzionale, che ha ascoltato più
di novanta testimoni in due settimane di audizioni pubbliche,
ha confermato che varie decine di migliaia di schede provenienti dal voto per corrispondenza sono state scrutinate in
modo irregolare: o fuori dall’orario consentito o da persone non abilitate, una pratica finora largamente tollerata.
«Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità», ha detto a Vienna il presidente della
Corte costituzionale, Gehrart
Holzinger, prima di pronunciare la sentenza con cui è stato
accolto il ricorso presentato
dall’Fpoe lo scorso 22 maggio.
È la prima volta che viene annullato un ballottaggio in Austria. Non ci sarebbero stati
brogli, ma solo il mancato rispetto delle procedure elettorali, come la norma che impone di aspettare i risultati del voto nei seggi prima di iniziare il
conteggio dei voti per posta
che arrivano due settimane
prima. Molti testimoni sentiti
dalla Corte in udienze pubbliche si sono difesi dicendo che
in passato «si era sempre fatto
così e che avevano altri lavori
da svolgere». Ma ora il Paese è
spccato a metà. Un episodio
che crea instabilità politica nel
piccolo Paese alpino.
Era stato il partito di estrema
destra austriaco Fpoe a presentare ricorso per contestare i risultati delle urne, dove era risultato per un soffio vittorioso
il verde Alexander Van der
Bellen con il 50,3% dei voti, che
aveva prevalso su Norbert Hofer (con il 49,7%) per soli
30mila voti. Secondo il partito
Fpoe ci sarebbero state gravi irregolarità in 117 distretti elettorali. Il giorno dopo il voto nei
seggi il candidato di estrema
destra Hofer era risultato in
vantaggio di 2 punti percentuali. Dopo il conteggio dei voti
giunti per corrispondenza che
devono essere contati solo dopo quelli nelle urne per non influenzare il voto in corso, il risultato è stato completamente
ribaltato. Il nuovo voto del presidente della Repubblica è previsto il 18 settembre.
Il candidato dei Verdi, Van
der Bellen, doveva insediarsi
l’8 luglio ed erano già stati diramati gli inviti ufficiali per la ce-
VIENNA IN DIFFICOLTÀ
La crisi dei migranti ha
spaccato un Paese in rapida
perdita di competitività
e con un welfare difficilmente
sostenibile agli attuali livelli
rimonia. Ora invece si insedierà provvisoriamente un consiglio di presidenza composto da
tre rappresentati dei primi partiti in Parlamento composti
dalla signora Bures (socialdemocratica), Kops (popolare) e
da Norbert Hofer stesso, il candidato dei liberal-nazionali
uscito sconfitto nel ballottaggio. Il futuro dell’Austria nell’Ue potrebbe imporsi come
uno degli argomenti cardine
della prossima campagna elettorale, mentre l’Fpoe, uno dei
partiti di estrema destra più legittimati a livello elettorale, è
alleato al Fronte Nazionale
francese in seno al parlamento
di Strasburgo.
Equilibrati i primi commenti del governo austriaco: «Non
ci devono essere dubbi sulla
legittimità di nessuna elezione», ha detto il neo-cancelliere austriaco Christian Kern,
commentando l’annullamento del ballottaggio per le presidenziali.
Sottolineando che la sentenza ha annullato il ballottag-
gio «per un errore formale e
non per manipolazioni del voto», il cancelliere sostiene che
la sentenza «dimostra che la
democrazia e lo Stato di diritto
in Austria funzionano». «Ora
spero in una campagna elettorale breve e non emotiva. Siamo interessati a realizzare rapidamente le elezioni. Chiedo
a tutti i cittadini di utilizzare il
loro diritto di voto», ha concluso Kern.
Le elezioni presidenziali austriache di maggio sono state
seguite con molta apprensione
in tutta Europa perché c’era un
rischio contagio dell’onda di
estrema destra del Fpö, un partito fondato nel 1950 da ex dirigenti nazisti, verso altri Paesi
europei, come Francia, Olanda
e perfino la Germania con
l’Afd, il partito xenofobo e antieuro dato al 15% dei sondaggi.
A determinare il successo
della destra nazionalista austriaca al primo turno delle elezioni presidenziali, tra rigurgiti populisti e paure xenofobe,
erano stati soprattutto due temi: l’immigrazione (in Austria
sono transitati un milione di
migranti nel 2015 e ci sono state
90mila domande d’asilo,
18mila nei primi quattro mesi
del 2016) e la difficile situazione economica del Paese che sta
vivendo un lento, ma inesorabile declino con perdita di
competitività e un abbassamento del tenore di vita, con un
welfare ormai insostenibile visti i tassi demografici di una popolazione sempre più anziana.
Dopo Brexit le prime dichiarazioni del leader dei liberalnazionali Heinz-Christian
Strache, sono state piuttosto
preoccupanti chiamando in
causa un possibile referendum
austriaco per la sua permanenza nella Ue e nell’euro se non ci
saranno cambiamenti radicali
a Bruxelles.
Il candidato Verde alla presidenza austriaca, Alexander
Van der Bellen, già vincitore a
maggio, si è detto «molto fiducioso» di essere nuovamente eletto.
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L’
antico Bengala,
diventato
indipendente da
Islamabad nel ’71, è Dar el
Islam, terra di Islam e di
jihadisti, come lo stesso
Pakistan e l’Afghanistan,
dove il Califfato è entrato in
concorrenza da tempo con i
Talebani. Nell’ultimo anno e
mezzo in Bangladesh - un
Paese di 160 milioni di
abitanti dove dal 1988 l’Islam
è la religione di Stato - sono
state uccise quasi cinquanta
persone, tra blogger
indipendenti, difensori della
laicità, militanti della causa
omosessuale e leader
religiosi moderati. La loro
colpa? Non accettare
l’ideologia degli islamisti. Il
governo, che attribuisce
l’ondata di attacchi a gruppi
di estremisti islamici, ha
reagito arrestando migliaia
di persone ma sembra che
questo non sia bastato e che
la propaganda jihadista
faccia sempre più proseliti.
Lo spazio a disposizione
della tolleranza religiosa si
sta riducendo sempre di più.
Qualche tempo fa in un
editoriale dai toni
allarmistici, il quotidiano di
Delhi The Hindu sosteneva
che la battaglia per il futuro
del Bangladesh si gioca ora:
«Più a lungo il governo si
terrà ai margini della lotta
per la laicità, più potenti
diventeranno le forze
dell’estremismo». È
purtroppo quanto abbiamo
già visto accadere in altri
Paesi musulmani dove
l’islamismo si è fatto strada
facendo leva sulle mancanze
Vittorio
Da Rold
EPA
Stato-nazione,
il falso mito
che si aggira
per l’Europa
U
Voto nullo. Proiezioni del ballottaggio presidenziale del 22 maggio che aveva visto una vittoria di misura del
candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen su quello della destra nazionalista (Fpoe) Norbert Hofer. Dopo la
sentenza della Corte constituzionale il Paese tornerà alle urne in settembre
Repubblica Ceca. Appello al voto su Ue e Nato dal presidente Zeman
Anche Praga tentata dal referendum
pIl
presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman
si è dichiarato favorevole a
un referendum sull’appartenenza di Praga alla Nato e all’Unione europea. Si tratta
di uno dei tanti leader europei a invocare un voto popolare sui temi dell’integrazione. Lo stesso Zeman ha però
dichiarato di essere favorevole alla permanenza del
suo Paese in entrambe le istituzioni: l’Ue è fonte di finanziamenti vitali per lo sviluppo dell’economia ceca, soprattutto in tema di infrastrutture; la Nato è garanzia
di protezione, soprattutto
alla luce delle tensioni con la
Russia e l’Ucraina e anche
nei confronti della minaccia
terroristica. La posizione di
Zeman, spesso in contrasto
con quella del suo governo,
resta ambigua. A più riprese
si è mostrato duro e inflessibile nei confronti della crisi
dei migranti, ha criticato
l’atteggiamento dell’Europa
nei confronti di Mosca sulle
sanzioni, ha elogiato pubblicamente il presidente russo
Vladimir Putin. In più non ha
lesinato bordate contro la
leadership europea definendola «del tutto incompetente». Il presidente in Repubblica Ceca ha un ruolo prevalentemente cerimoniale e
non può di sua iniziativa indire un referendum su questi temi. Ci vorrebbe una
modifica della Costituzione.
Il governo guidato dal premier Bohuslav Sobotka ha
subito risposto all’uscita del
capo dello Stato sottoline-
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L’ANALISI
Austria, elezioni presidenziali da ripetere
Vittorio Da Rold
u Continua da pagina 1
dello Stato, la povertà e la
frustrazione dei musulmani:
minoranze radicalizzate con
la predicazione e la violenza
hanno poi trascinato e
schiacciato intere società
verso l’estremismo. L’Isis
del Califfo al-Baghdadi in
questi anni è diventato un
potente magnete
nell’attirare militanti a
livello globale sbandierando
i successi militari ottenuti in
Iraq e in Siria: arretra nel
Siraq ma la sua propaganda
non si è fermata. E anche in
Bangladesh è arrivato il suo
marchio. Ricordiamo
l’uccisione del cooperante
italiano Cesare Tavella
assassinato a Dacca nel 2015:
fu lo Stato islamico a
rivendicare l’omicidio, il
primo di una lunga serie. Per
questo assassinio sono state
incriminate sette persone
tutte appartenenti a gruppi
islamisti locali che vogliono
destabilizzare il Paese.
Ma in Bangladesh con
l’islamismo jihadista in
ascesa ci sono anche vecchi
conti da regolare. Un mese
fa è stato impiccato Motiur
Rahman Nizami, leader del
principale partito islamista
condannato a morte per
crimini di guerra. È il quarto
esponente di spicco di
Jamaat-e-Islami a essere
impiccato e la sua
esecuzione ha scatenato
un’ondata di violenze.
Rahman Nizami, che si
opponeva come molti
islamisti all’indipendenza
del Bengala, è stato
giudicato colpevole del
massacro di alcuni
intellettuali durante la
guerra di separazione dal
Pakistan del 1971. Il
Bangladesh, all’epoca
Pakistan orientale,
sentendosi discriminato,
aveva deciso di staccarsi con
l’appoggio dell’India,
nemico storico del Pakistan:
il conflitto fece tre milioni di
morti e ha lasciato aperte
ferite mai rimarginate nella
società bengalese ma anche
nella geopolitica di un’intera
regione.
ando l’importanza strategica della Nato e dell’Unione
europea per la sicurezza e la
stabilità socio-economica
del Paese: «Il governo non
vuole intraprendere alcuna
azione che possa mettere in
questione la nostra membership e la direzione a lungo termine della politica
estera». Zeman ha comunque assicurato che farà
quanto in suo potere per
promuovere una consultazione popolare. Primo capo
di Stato della Repubblica
Ceca ad essere stato eletto
direttamente, Zeman secondo alcuni analisti politici
può influenzare il dibattito
in un Paese la cui opinione
pubblica è comunque sempre meno europeista.
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n falso mito si aggira per
l’Europa: quello del
ritorno, tramite
secessione referendaria, allo
Stato-nazione rispetto alla
costruzione di un’Unione
sovranazionale europea,
magari più trasparente e
democratica. Londra è in piena
convulsione politica dei due
maggiori partiti in seguito al
voto su Brexit. Nei Tory il
responsabile della Giustizia
Gove, candidato euroscettico a
capo del partito e del governo
britannico, così come la rivale
May, non prevede di attivare
nei prossimi mesi l’articolo 50.
Se ne riparlerà nel 2017. Dopo
Londra però è Vienna a
prendere il testimone di chi
tenta di destabilizzare il già
precario equilibrio politico del
Vecchio Continente.
La decisione della Corte
costituzionale austriaca di
tenere nuove elezioni
presidenziali il 18 settembre,
come un fulmine a ciel sereno,
rimette in discussione un voto
che aveva fatto tirare un
sospiro di sollievo a più di una
Cancelleria in Europa che non
vedevano certo di buon occhio
l’elezione del primo presidente
di estrema destra in Europa dal
dopoguerra in piena crisi
migratoria.
Il clima sociale a Vienna
(che ha ricordato con una
nostalgica mostra al palazzo
dell’Hofburg il centenario
della morte dell'imperatore
austro-ungarico Francesco
Giuseppe) è quello del ritorno
del fascino discreto, ma
pervasivo, dello stato-nazione
rispetto all'organismo
sovranazionale dell’Ue, una
federazione o confederazione
o, se preferite, un “soft impero”
ancora in costruzione che non
pare in grado, senza un cambio
di marcia radicale, di saper
difendere adeguatamente i
propri cittadini dalle crisi
economiche, migratorie e
secessioniste che si profilano
al proprio interno e ai suoi
confini.
Non a caso, all’avvio della
presidenza di turno Ue della
Slovacchia, il premier Fico ha
messo l’accento sulla necessità
di ridare ai Paesi membri il
controllo della politica Ue, a
partire dall’immigrazione,
nervo sensibile dei Paesi del
gruppo di Visegrad (Polonia,
Ungheria, Repubblica ceca e
Slovacchia). Il governo
slovacco ha chiesto un nuovo
equilibrio tra le istituzioni Ue e
i Paesi membri, convinto che
solo riprendendo saldamente
le redini della politica europea
gli esecutivi nazionali
potranno battere la marea
montante delle forze degli
euroscettici. Un riequilibrio
che però rischia di ridurre gli
spazi di manovra alla
Commissione.
Una presa di posizione così
severa che il presidente
dell’esecutivo europeo JeanClaude Juncker ha sentito
l’esigenza di precisare, a scanso
di equivoci, di non vederla
come un tentativo di aprire un
nuovo fronte caldo in Europa.
Parole che la dicono lunga del
clima teso del dopo Brexit che
si respira nell’Unione divisa al
suo interno anche tra chi per
trovare le soluzioni alle troppe
crisi in agenda privilegia il
metodo comunitario e chi,
invece, preferisce
l’intergovernativo.
Senza dimenticare che il
leader dei liberal-nazionali
austriaci, Heinz-Christian
Strache, ha parlato di un
possibile referendum austriaco
entro un anno per la
permanenza nella Ue di
Vienna se Bruxelles non
cambia registro su migranti e
adesione della Turchia. Il think
tank bruxellese European
Council of Foreign Relations
ha calcolato che potrebbero
esserci 32 richieste potenziali
di referendum nella Ue. Un
dato che dà il senso
dell’inquietudine che
serpeggia in Europa.
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BREXIT
L’estate dell’incertezza
prova1
SHOCK BREXIT
EUROPA, SVEGLIATI
Nell’editoriale sul Sole 24
Ore di venerdì 24 giugno, il
direttore Roberto
Napoletano sollecita i
leader europei a non fare più
finta di niente, a non girarsi
come sempre dall’altra
parte, per costruire una
nuova Europa dando subito
un segnale su lavoro,
investimenti, sicurezza e
immigrazione,
e completando l’unione
bancaria
4. ASSICURAZIONI E BANCHE
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IL SOLE 24 ORE - Sabato 02 Luglio 2016
IL VIRUS DEI TASSI ZERO
ILLUSTRAZIONE DI UMBERTO GRATI
Necessaria per sostenere
l’economia, la politica
monetaria della Bce pesa
su banche e assicurazioni:
Brexit è solo l’aggravante
di Morya Longo
B
rexit è solo un acceleratore della crisi. È solo
l’ultima goccia che rischia di far traboccare
il vaso. Ma per le banche e per le
assicurazioni europee il problema vero è un altro: i tassi a
zero. La politica monetaria della Banca centrale europea, che
ha portato i tassi d’interesse a
zero facendo sprofondare
quelli di mercato anche in negativo, è una medicina necessaria per far ripartire l’economia.
Ma anche un cappio al collo per
banche e assicurazioni: cioè
per quei soggetti che sui tassi
d’interesse vivono e basano il
business fondamentale. Tassi a
zero significano infatti minori
ricavi e, dunque, squilibri tali di
bilancio da mettere potenzialmente a repentaglio la loro stabilità. Brexit, in questo contesto già fragile, è solo l’aggravante. La “ciliegina” (amara) su una
EFFETTO SUL CREDITO
Gli istituti bancari
dal 2007 hanno quasi
dimezzato i ricavi
legati all’erogazione
di finanziamenti
L’IMPATTO SULLE POLIZZE
Il settore assicurativo
soffre il disallineamento
tra le attività (poco
redditizie) e le passività
(troppo onerose)
torta che ormai non c’è più. Ma
le motivazioni del malessere
vengono da lontano.
La medicina amara
Le banche soffrono per i tassi a
zero perché la loro attività caratteristica consiste nell’intermediare denaro: loro prendono in prestito soldi a un certo
tasso e li prestano alle imprese
a un tasso più elevato. È così che
producono i ricavi: sulla differenza tra i due tassi. Ebbene: se
la Bce li porta a zero, il margine
di guadagno si assottiglia. Sono
i numeri, elaborati dalla banca
dati di Capital IQ, a dimostrarlo: le prime 20 banche europee
nel 2007 realizzarono ricavi per
709 miliardi di euro erogando
credito, mentre nel 2015 la stessa identica attività ha fruttato
solo 433 miliardi. Questo per
colpa della politica monetaria
della Bce, utile per l’economia
ma troppo amara per le banche.
Soprattutto per quelle piccole e
più concentrate sul territorio.
Problema simile per le assicurazioni. In questo caso il problema è il disallineamento tra le
attività (ormai sempre meno
redditizie a causa dei tassi a zero) e le passività (troppo onerose). Molte assicurazioni (soprattutto in Germania) hanno
venduto polizze a rendimento
garantito: si trovano dunque
oggi costrette a pagare rendimenti elevati che loro, sul mercato, non trovano più. Fin tanto
che restano in “vita” i titoli di
Stato vecchi, che avevano elevate cedole, i problemi sono gestibili. Ma presto o tardi diventeranno sempre più seri. Anche
per le assicurazioni, dunque, i
Guida
famiglia
La collana. Con Il Sole 24 Ore
Tutti i martedì
e i mercoledì
l’economia
diventa facile
tassi bassi mettono a repentaglio la redditività. Questo, come nel caso delle banche, va ad
esasperare le altre problematiche: per esempio, nel settore
bancario, i crediti in sofferenza.
L’effetto Brexit
Il referendum britannico, come si diceva, rischia di essere
un’aggravante. Per vari motivi.
Il primo è finanziario. Brexit ha
infatti creato un violento terremoto borsistico soprattutto nel
settore bancario. Tutte le istituzioni creditizie europee sono
tracollate in Borsa, ma la speculazione ribassista ha colpito in
maniera particolarmente dura
quelle italiane. Questo è un problema, perché molte banche proprio per far fronte ai problemi strutturali di cui si parlava
sopra - dovranno effettuare nei
prossimi mesi corposi aumenti
di capitale: se però la Borsa è
volatile (anzi, isterica) è difficile vararli. Dunque l’instabilità
di Borsa, causata da Brexit, potrebbe rendere in salita quel
rafforzamento patrimoniale
che in molti casi è necessario. In
Italia, per esempio, gli analisti
calcolano che UniCredit abbia
bisogno di 5-7 miliardi di euro
di mezzi freschi e che a Carige
serva qualcosa come 500 milioni. Ma potrebbe aver bisogno di
capitale anche Montepaschi.
Ebbene: in una situazione di
eccessiva turbolenza borsistica, esasperata anche dalla mancanza di un sostegno politico
vero, questi rafforzamenti potrebbero rendersi più difficili.
E se le banche non riusciranno
a realizzarli, potrebbero ridurre il credito all’economia: le
conseguenze, dunque, si estenderebbero a imprese e famiglie.
Tutto per colpa di un referendum Oltremanica.
Il secondo modo in cui Brexit
potrebbe peggiorare la situazione per le banche e per le assicurazioni europee è legato alla
politica monetaria. Proprio per
rispondere alle turbolenze e
per reagire al possibile rallentamento economico causato da
Brexit (le stime degli economisti sono molto varie a riguardo), le banche centrali potrebbero rendere ancora più espansive le loro politiche. La Banca
d’Inghilterra ha già fatto capire
che probabilmente taglierà i
tassi d’interesse molto presto.
La Bce è alla finestra, ma potrebbe anch’essa intervenire in
qualche modo. Mentre la Federal Reserve americana non dovrebbe più, secondo quanto si
aspetta il mercato, alzare i tassi
Usa. Neppure nel 2017. Insomma: Brexit rischia di prolungare ulteriormente, o di rendere
ancora più aggressiva, la politica dei tassi a zero. Aggravando i
problemi delle banche e delle
assicurazioni.
La situazione è molto fluida,
e potrebbe cambiare repentinamente a seconda delle decisioni che il mondo politico
prenderà. Per ora ancora non si
vedono reazioni significative. I
risparmiatori e i clienti delle assicurazioni devono dunque
stare alla finestra: nelle prossime pagine alcuni consigli pratici e una bussola per orientarsi
in questo mondo mutevole. E
sempre più complesso.
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pL’estate del Sole 24 Ore si
Assicurazioni
Banche
Servizi
A rischio la redditività
delle grandi
compagnie europee
Istituti al bivio
fra bail-in
e sostegni di Stato
Per i professionisti
si profila il pericolo
di non poter lavorare
di Andrea Gennai
di Vito Lops
di Marina Castellaneta
A
D
I
nche il settore assicurativo ha risentito
dell’effetto post Brexit, come tutto il comparto
finanziario. Il mercato teme che questo shock possa
prorogare ancora di più i tassi a zero penalizzando
la redditività delle compagnie. I rendimenti a zero
rendono insostenbili polizze con ritorni prestabiliti
e questo spinge l’industria a orientarsi verso
investimenti a maggiore rischio. Meno impattate da
questa dinamica le società più legate al ramo danni.
opo il voto pro-Brexit sui mercati finanziari il
settore che è stato colpito maggiormente dalle
vendite nelle due sedute successive è stato quello
bancario. Questo perché la Brexit indirettamente
potrebbe impattare sugli utili degli istituti di
credito: per contrastare il prevedibile calo
dell’economia britannica a causa della Brexit, la
Bank of England si è detta già pronta a nuove
misure per sostenere il settore creditizio.
u pagina 10
u pagina 11
u pagina 12
IL CONFRONTO IN BORSA
I LEGALI NEL VECCHIO CONTINENTE
Andamento degli indici Stoxx 600 bancari
e assicurativi. Valori ribasati a 100 al 30 giugno
Performance percentuale degli indici principali
di Italia ed Europa con i rispettivi sottoindici bancari
Numero di avvocati in Europa
100
Euro Stoxx
-10,3%
92
80
Ftse Mib
84
-24,4%
Stoxx
assicurativi
76
-31,7%
Euro Stoxx
Banks
(Europee)
76,25
60
Stoxx
Bancari
68
Ftse Banks
(Italiane)
67,72
-53,4%
40
60
30/12/2015
30/12/2015
30/12/15
30/06/16
Radio 24. Domani alle 10
l mercato dei servizi corre il rischio di uscire
profondamente ridimensionato da Brexit. Verrà
infatti a cadere, a meno di accordi bilaterali, la libera
circolazione dei professionisti a seguito del venir
meno del riconoscimento delle qualifiche
professionali. Un fatto che verrà certamente a danno
dei professioni italiani, avvocati in primis, ma che sta
facendo riflettere molti studi inglesi sull’opportunità
di trasferire le sedi.
SOTTO PRESSIONE
100
svolge sotto il segno della
divulgazione . L’obiettivo è di
spiegare con uno stile chiaro
i grandi temi e le incognite
dell’economia, aiutando i
lettori ad affrontare con
maggiore consapevolezza le
proprie scelte. Oltre alla serie
di inserti «Brexit - L’estate
dell’incertezza», un’altra
iniziativa è in corso. Si tratta
de «L’economia per la
famiglia» che si sviluppa in
24 uscite fino al 6 settembre,
sempre con due
appuntamenti settimanali il
martedì e il mercoledì. La
prossima settimana saranno
approfonditi due argomenti
di grande rilevanze in questi
anni di primato della finanza
sull’economia reale e di
nuove disuguaglianze sociali.
Il settimo inserto in uscita
martedì 5 luglio si occuperà
,infatti, di «La Borsa e le
bolle», con un’analisi che
intreccia le dinamiche dei
mercati e la psicologia dei
risparmiatori. Il giorno
successivo sarà la volta de «Il
lavoro e il salario».
Spagna
253.190
Italia
246.786
Regno Unito
188.263
Germania
163.690
Francia
60.223
Polonia
36.582
Portogallo
29.240
Romania
23.784
Grecia
21.439
Belgio
18.174
Milano
come polo
di attrazione
dopo Brexit
pProsegue su Radio 24
l’analisi che Brexit sta avendo
sui mercati, sull’economia
reale e sulla vita delle
famiglie. In particolare, nella
puntata di domani di
«Nessuna è perfetta», in onda
alle 10, verranno analizzate le
prospettive che il voto del 23
giugno può aprire per la città
di Milano. Con la conduttrice
Maria Latella ne parleranno
Francesco Giavazzi,
professore ordinario di
Economia politica presso
l’università Bocconi, Letizia
Moratti, ex sindaco di
Milano, Claudia Parzani,
partner Linklaters, e Marco
Mazzuchelli, managing
director Julius Bauer.
Lunedì
05. Il risparmio
e le pensioni
Siconsolidaunascenarioditassi
moltobassio,addirittura,aldi
sottodellozero.Comeimpostare
lastrategiadiinvestimento?Che
cosaemergedalconfrontotragli
strumentipergestirelaliquidità?
Comefunzionailriconoscimento
diperiodicontributiperchi
lavoranelRegnoUnito?
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
10
BREXIT
L’estate dell’incertezza
4/7
Assicurazioni
Le Parole Chiave
Gestioni separate
REDDITIVITÀ A RISCHIO
di Andrea Gennai
L
o shock Brexit ha contagiato i titoli del mondo finanziario e non poteva risparmiare gli assicurativi. La preoccupazione numero
uno è che uno shock del genere
estenda ulteriormente il periodo
dei tassi a zero penalizzando la
redditività delle compagnie. In
un report di qualche giorno fa
Morgan Stanley sottolinea proprio questo aspetto: la Brexit in sè
ha limitate ricadute operative sugli assicurativi europei, l’impatto
maggiore deriva dalle turbolenze
sui mercati finanziari con rendimenti in caduta e allargamento
degli spread. Fino a metà 2015 gli
assicurativi hanno sovraperformato i finanziari perché il mercato guardava all’effetto positivo
del calo tassi sul patrimonio con
buoni dividendi e perché gli assicurativi non hanno hanno attraversato una crisi sistemica postLehman come avvenuto invece
avvenuto per le banche.
Oggi i tassi a zero si fanno sentire pesantemente sopratutto sul
vita. «In un ambiente di rendimenti risicati - spiega Giuseppe
Mapelli, analista di Equita Sim - i
clienti continuano a chiedere polizze con gestioni separate che
continuano ad avere rendimenti
superiori al 3%. Questo è possibile perché molte polizze hanno
ancora in pancia titoli di Stato di 5
o 6 anni fa con buoni rendimenti,
ma se diluisco troppo con nuovi
sottoscrittori vado a penalizzare
la vecchia clientela».
C’è un problema di tipo tecnico e commerciale e infatti le compagnie stanno frenando su questo business come pure sul capitale garantito. Da tempo il business si sta spostando sulle polizze
unit linked. «Ma questo compor-
ta due problemi - continua Mapelli -. Sono strumenti cari, perché di fatto sono fondi di fondi come più livelli commissionali e,
inoltre, sono strumenti finanziari
esposti al rischio in campo all’assicurato. Con mercati molto volatili e con il crollo di inizio anno
molti si sono spaventati perché
ovviamente non esiste, salvo rarissime eccezioni, il capitale garantito». Oltretutto poi sono
strumenti che vanno a scontrarsi
con la platea dei consulenti finanziari, tradizionalmente più abituati a collocare prodotti simili.
Nei mesi scorsi anche il Fondo
monenario
internazionale
(Fmi) ha lanciato l’allarme intorno al comparto assicurativo. Secondo l’istituto di Washington, la
Rischi e opportunità
DANNI
Le compagnie più esposte al
ramo danni sono quelle che
sono meno impattata dall’attuale contesto finanziario. Si
tratta di un business più
controllabile e meno esposto
alla variabile tassi.
VITA
I titoli azionari delle società più
esposte al ramo vita sono maggiormente colpito dal contesto
dei tassi a zero. La remunerazione garantita è sempre più
difficile. Il business si sta spostando su gestioni più rischiose.
mina dei tassi bassi è globale: dal
Giappone, agli Stati Uniti passando per l’Europa. Quello che maggiormente preoccupa il Fondo è
che il “mismatch”, vale a dire i disallinemanto che si crea tra passività delle compagnie assicurative e attività sempre meno redditizie, spinga ad assumere maggiori rischi. Già nel 2014 gli stress
test dimostrarono che il settore
assicurativo è vulnerabile ai bassi
tassi di interesse soprattutto per
quei gruppi dove è ampio il gap
tra passività e attività.
Tra i big quotati in Europa, da
quando è scoppiata la Brexit, Allianz è stato il titolo che ha retto
meglio in campo assicurativo,
seguito da Axa e poi Generali. Il
mercato oggi da molto peso al rischio Paese e mette i soldi sulle
realtà percepite come più sicure. «Da un punto di vista delle
gestione del vita - aggiunge Mapelli - invece la Germania sicuramente è messa peggio dell’Italia perché da più tempo sconta
tassi a zero mentre oggi ad esempio il BTp decennale con l’1,4%
ancora garantisce un minimo di
ritorno. Allianz in futuro potrebbe soffrire questa situazione anche perché ha dei minimi
garantiti considerevoli».
Per quanto riguarda invece il
settore danni, lo scenario appare
migliore perché il comparto può
fare leva sulla gestione tecnica
(sintetizzata nel combined ratio). Il business è maggiormente
sotto controllo una volta che ho
chiara la dinamica dei sinistri.
«Però - conclude Mapelli - c’è il
capitolo gestione finanziaria, che
vale circa la metà del business,
che ha problemi forse maggiori
del vita in quanto le duration sono brevi ed è molto difficile ottenere rendimenti».
Per le rivalutabili
non ci sono pericoli
C
he conseguenze avrà la
Brexit su chi ha in
portafoglio polizze Vita? Va
subito premesso che se nel danni
Londra ha un ruolo di rilievo, nel
settore delle polizze che coprono
il rischio demografico il peso delle
britanniche in Italia è marginale. I
grandi centri dove proliferano le
compagnie Vita (complice il
favore fiscale e la minore
pressione delle Authority locali
sull’operatività e sui controlli)
sono Dublino, il Liechtstein e il
Lussemburgo dove anche
moltissime compagnie italiane
hanno costituito società.
Tornando a Brexit,
nell’immediato lo shock sulle
polizze possedute dagli italiani è
dovuto soprattutto all’andamento
dei mercati che ha condizionato
anche le quotazioni dei fondi
assicurativi che investono in valori
mobiliari. Ma la volatilità si è
riflessa solo sulle unit linked,
polizze di tipo finanziario che
hanno consentito in questi anni alle
compagnie di scaricare un
maggiore rischio sugli assicurati.
Nel 2014 e nel 2015 le polizze ad alto
contenuto finanziario hanno
registrato ritmi di crescita superiori
al 40% e raccolto 53,6 miliardi di
euro. La volatilità ha frenato questa
corsa e nei primi mesi del 2016 e le
unit hanno visto un calo nel trend di
raccolta (-43% rispetto all’analogo
periodo del 2015).
Più tranquilli possono stare
invece coloro
(numerosissimi)che hanno
firmato contratti di polizze
Lps e il regime di
stabilimento sono le due
modalità attraverso le quali
un gruppo assicurativo
estero può operare in Italia.
Se opera in Lps (libera
prestazione di servizi)
viene vigilato
dall’Authority del Paese di
origine, se invece
appartiene a un Paese extra
Ue (come potrebbe
diventare in futuro la Gran
Bretagna in seguito all’esito
del referendum del 23
giugno scorso) a vigliare
Sotto pressione La sede londinese di Lloyd
A confronto
Andamento dei titoli azionari Allianz, Axa e Generali. Valori ribasati a 100 al 30 giugno
100
90
30
GIUGNO
Allianz
80
77,06
Axa
70
69,12
Generali
60,93
60
50
2016
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
rivalutabili (di ramo I) che sono
anestetizzate dal rischio mercato
e dunque anche da Brexit. Si tratta
di prodotti che sono andati a ruba
negli ultimi anni, in particolare nel
post-Lehman (dal 2008 al 2015
hanno raccolto ben 464 miliardi di
euro), e questo potrebbe
rappresentare un problema più
che per i clienti per le compagnie,
che a fronte dei contratti siglati
hanno il dovere di fare fronte alle
garanzie prestate.
Le loro caratteristiche infatti
ben si addicevano al periodo
difficile in cui i rendimenti hanno
avuto un trend di discesa senza
precedenti. Garanzia di
restituzione del capitale versato al
netto dei costi e talvolta anche un
DA LEHMAN IN POI
Andamento della raccolta
per tipologia di prodotto
(in mln di euro)
Ramo I (polizze rivalutabili)
Ramo III (polizze finanziarie)
2008
26.445
10.439
2010
63.646
12.339
2012
47.307
12.496
2014
78.478
21.802
2015
73.722
31.782
Fonte: Rielaborazione su dati Ivass
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È la riassicurazione
la via Uk per l’Europa
di Lucilla Incorvati
N
ell’immediato nulla
cambia. Anzi, il mondo
degli intermediari
assicurativi europei con l’avvio
dell’entrata graduale di Solvency
II sono accomunati da nuove e
più stringenti regole da
rispettare. A questo non si
sottraggono certo i gruppi inglesi
che anzi, essendo stati tra i
promotori di Solvency II, da
tempo sono in linea alla
normativa. Ma in prospettiva se
vorranno mantenere i loro
business in Europa non saranno
poche le azioni e gli investimenti
che gli assicuratori inglesi
dovranno sostenere. A meno che
non intervengano accordi
specifici tra stati che modifichino
ma soprattutto mitighino gli
effetti giuridici di Brexit. E questo
avverrà proprio agli assicuratori
britannici che storicamente
hanno competenze uniche a
livello mondiale, in particolare in
alcuni rami come i grandi rischi
aeronautici e marittimi. Ma
procediamo con ordine.«Al
momento e fino a quando l’esito
del referendum non sarà
ratificato, le compagnie
britanniche potranno continuare
a operare in regime di libera
prestazione di servizi - spiega il
professore Carlo Felice
Giampaolini, partner dello studio
legale Clifford Chance - avendo
la cosiddetta licenza europea, per
almeno due anni e forse di più le
compagnie britanniche potranno
produrre polizze in Uk e poi
vederle dovunque in Europa,
esattamente come ora. Ma in
futuro, se l’uscita è quella che si
legge, la capacità di vendita va
corretta e riorganizzata.Le
compagnie britanniche
dovranno spostare un centro
strategico in un Paese dell’Ue,
magari strutturando due
piattaforme una per operare in
Europa e una per i paesi extra Ue.
Tutto questo però non è un
passaggio indolore. Sono
operazioni e fasi complesse che
impongono alle compagnie di
prendere ora delle importanti
decisioni». Come spiega
l’esperto, molte compagnie
britanniche già oggi hanno una
sede rilevante in Irlanda e molti
potrebbero rafforzare in quel
LA RIPARTIZIONE
Imprese Ue/See in regime di
stabilimento per Stato della
sede legale
2014
Numero
91
di imprese
Stato della
sede legale
In %
Regno Unito
34
Francia
16
Irlanda
14
Germania
11
Belgio
5
Lussemburgo
7
Austria
4
Spagna
4
Altri
3
Fonte: Ivass
2015
97
In %
32
18
13
13
5
6
4
4
4
sull’attività svolta in Italia è
l’Ivass e non l’Authority di
origine e questo
generalmente significa
maggiore accuratezza nei
controlli. Nel 2015 secondo i
dati Ivass operavano in
Italia in Lps ben 97
compagnie di cui il 32 per
cento è di origine
britannica. Mentre le
francesi pesano per il 18
oper cento. Il 13% delle
compagnie,invece, ha sede
legale in Irlanda e
Germania.
Polizze multiramo
Le polizze multiramo sono
la nuova formula delle
compagnie e delle banche
per continuare a vendere
prodotti assicurativi senza
accollarsi tutti i rischi dei
prodotti garantiti
tradizionali ramo I, nell’era
dei tassi a zero. Si tratta di
polizze che mixano il
tranquillo ramo I (con
garanzia del capitale e di un
rendimento annuo che
dipende da una gestione
separata) all’insicuro ramo
III, unit linked che invece è
legato all’andamento del
mercato. Ora ha alzato il
velo su queste polizze anche
l’Ivass, forse anche tenendo
conto che nell’ultimo anno
se ne sono vendute a piene
mani e che i mercati non
stanno andando come si
sperava, con il rischio che
gli eventuali investitori
inconsapevoli si possano
trovare ad avere subito
delle perdite sulla parte del
premio versata nel ramo III.
Polizze rivalutabili
COMPAGNIE BRITANNICHE
tasso di rendimento minimo
garantito (che si è assottigliato
fino a diventare zero per i nuovi
contratti). E un rendimento
annualmente retrocesso che negli
ultimi anni è stato comunque
mediamente superiore al 3%. Nel
2015 il rendimento medio lordo è
stato del 3,56% che, al netto dei
costi trattenuti dalla compagnia,
diventa un 2% (al lordo solo delle
tasse): non male nell’attuale
scenario. Se poi si considera che
sono prodotti esenti da bollo
(unici nel panorama italiano) si
capisce il motivo del successo.
Non solo ma la totale
anestetizzazione dei portafogli (la
loro contabilità è al costo storico e
non riflette le svalutazioni dei
titoli) piace in tempi di tassi zero
dove chi compra obbligazioni e
fondi, ma anche unit linked, si
espone al rischio della discesa dei
prezzi dei titoli. Insomma, il
rischio è tutto a carico delle
compagnie: attualmente le riserve
tecniche della classe C, ossia
quelle dove il rischio è sopportato
dalle assicurazioni sono pari a 457
miliardi di euro (dati Ivass) e
riconducibili quasi tutte alle
gestioni separate. Per chi ha
invece sottoscritto prodotti
Multiramo da un paio di anni
proposti come soluzione per
traghettare i clienti assicurativi
dalla sicurezza del ramo I (che
poco di addice alle esigenze di
riservazioni delle compagnie in
tempo di Solvency II) al ramo III,
tutto dipende da quale sia la
componente sicura della polizza e
quale invece sia il peso del rischio
trasferito. In altri termini chi ha
buona parte dei premi investiti in
una polizza tradizionale non deve
temere la volatilità (ma si deve
attendere anche un periodo di
diminuita redditività) mentre chi
ha una maggiore esposizioni sulle
unit deve tenere i nervi saldi.
nella disponibilità
dell’impresa; viceversa in
casi eccezionali o
specificamente previsti dalla
normativa in materia di
gestioni separate, è
consentita l’immissione nella
gestione separata di attività
aggiuntive nella disponibilità
dell’impresa. Il patrimonio
della gestione separata è
inattaccabile perchè separato
da ogni altro patrimonio della
compagnia. Il cliente ha
diritto di chiedere riscatto in
qualsiasi momento
Lps e regime di stabilimento
© RIPRODUZIONE RISERVATA
POLIZZE VITA
di Federica Pezzatti
BLOOMBERG
Sono gestioni assicurative
create dalla compagnia nelle
quale vengono investiti i
premi al netto dei costi
versati dai clienti che
sottoscrivono una Polizza
Vita Tradizionale, (tipologia
in genere definita di “Ramo
I”). I titoli sono inseriti al
costo storico e non oscillano
in base ai valori di mercato.
Gli attivi possono uscire dalla
gestione solo per realizzo e
non è possibile sostituire le
attività della gestione
separata con altre attività
paese la loro posizione.
Sui grandi rischi industriali o di
grande esposizione, il discorso è
simile ma il mercato reagisce
diversamente. Anche perché,
attraverso la riassicurazione sarà
possibile operare anche tramite
una compagnie inglese non più
europea. «Attualmente avviene
già che per un grande rischio la
compagnia europea piazzi la
copertura e poi ricorra per la
riassicurazione ad una grande
compagnia internazionale
magari canadese o americana aggiunge l’altro partner dello
studio Clifford Chance Lucio
Bonavitacola -. Quindi in futuro
potrebbe accadere che i danni
importanti come quelli
catastrofali oppure quelli nel
settore aeronautico vengano tutti
riassicurati sul mercato di
Londra». Insomma, la
riassicurazione sarebbe una via
indiretta per le compagnie
britanniche per mantenere una
posizione importante nel
business assicurativo. Una
recente stima fatta dai Lloyd’s
indica che nella Ue l’industria
assicurativa raccoglie 6 miliardi
di sterline. L’unione europea è il
più grande mercato assicurativo
al mondo con una quota di
mercato del 33%: restare la porta
di accesso a questo mercato
come è accaduto finora è di vitale
importanza. Sul punto, però, c’è
un’ultima riflessione da fare che
suggerisce Bonavitacola. «Con
Brexit le compagnie inglesi
potrebbero essere tentate dal
non rispettare più i vincoli
stringenti delle regolamentazioni
imposte dalla Ue fra cui Solvency
II così come accade nel resto del
mondo. Questo però potrebbe
comportare per il rassicuratore
inglesi oneri maggiori in termini
di garanzie se vorrà continuare
ad essere considerato affidabile».
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In tempi di tassi di BoT
scesi sotto zero e di BTp
che sono sempre più avari
(1,58 per cento il
rendimento guida nel 2015
del decennale), nonostante
il rischio a cui espongono, le
polizze rivalutabili, almeno
sulla carta, rappresentano,
al momento, una delle
migliori alternative di
investimento
disponibili.Con un
rendimento lordo medio
2015 indicato dall’Ivass
(Istituto di vigilanza delle
assicurazioni) pari al 3,6%
(in sostanziale tenuta
rispetto al 2014) si stanno
rivelando strumenti in
grado di coniugare
sicurezza (con la garanzia
del capitale al netto dei
costi) e rendimento. A
questo va poi aggiunto che
non pagano il bollo sugli
investimenti, che invece
colpisce tutti gli altri
strumenti (polizze
finanziarie comprese).
Solvency II
Sono le regole per il
sistema assicurativo
finalizzate al
rafforzamento del capitale
e a una migliore gestione
del rischio, contenute nella
Direttiva 2009/138/CE che
è entrata in vigore lo
scorso primo gennaio. Di
fatto estende sla normativa
di Basilea II al settore
assicurativo. È articolato in
tre pilastri: il primo
relativo alla valutazione
delle attività, passività e
del capitale, il secondo alle
regole di vigilanza e il
terzo agli obblighi
informativi nei confronti
delle autorità di vigilanza.
Sul primo punto va a
incidere il tema dei tassi a
zero. Di fronte a
prospettive di rendimenti
risicati, le richieste di una
dotazione di capitale più
solida per fronteggiare
eventuali rischi possono
ovviamente diventare
crescenti
Unit linked
Le polizze unit linked sono
polizze assicurative con
elevato contenuto
finanziario che, essendo
connesse con fondi
comuni di investimento,
hanno performance che
dipendono direttamente
dall’andamento dei
mercati finanziari. Sono
nate nel corso degli anni 90
e fino allo scoppio della
bolla internet hanno avuto
una crescita esponenziale.
Distribuite
prevalentemente agli
sportelli bancari, con la
crisi dei subprime questo
tipo di polizze sono state
soggette a una nuova
stretta nei controlli. Nel
2014 e nel 2015 hanno
registrato incrementi di
produzione (o raccolta)
del 40 per cento, mentre
nei primi 4 mesi del 2016 si
è registrata una flessione
del 43% rispetto
all’analogo periodo
dell’anno scorso
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
11
BREXIT
L’estate dell’incertezza
4/7
Banche
Le Parole Chiave
Bail-in
TRA TASSI, BOND E BAIL-IN
di Vito Lops
L
a notizia shock della Brexit
ha colto alla sprovvista un
po’ tutti alle prime ore della
mattina del 24 giugno. Sui
mercati finanziari il settore che è
stato colpito maggiormente dalle
vendite nelle due sedute successive è stato quello bancario. Questo
perché la Brexit indirettamente
potrebbe impattare sugli utili degli
istituti di credito. In che modo? Il
meccanismoèilseguente:percontrastare il prevedibile calo dell’economiabritannicaacausadella
Brexit, la Bank of England si è detta
già pronta ad annunciare nuove
misure espansive. Una mossa che
potrebbespingereanchealtrebanche centrali ad agire nella stessa direzione. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la Bce potrebbe potenziare ulteriormente il meccanismo di acquisto di titoli di Stato e
privati (il cosiddetto quantitative
easing).Nonèneppuredaescludere un ulteriore taglio del tasso sui
depositi, da -0,4% a -0,5%.
Seitassiscendono,diminuiscono anche i margini delle banche. E
questo, dal punto di vista dei mutuatari potrebbe comportare un
doppio effetto. Innanzitutto, i tassi interbancari a cui sono agganciati i mutui (Euribor per i mutui
variabili e Irs per i mutui a tasso fisso) dovrebbero continuare a
scendere e/o comunque potrebbero rimanere sugli attuali minimi storici ancora a lungo. Questa è
una buona notizia perché vuol dire che i tassi dei mutui potrebbero
essere meno cari. Il condizionale
è, tuttavia, d’obbligo perché il tasso di interesse dei mutui si ottiene
sommando al tasso interbancario
di riferimento (che quindi dovrebbe scendere) uno spread stabilito dalla banca. Bene, seppur al
momento non ci siano evidenze,
le banche potrebbero decidere di
correre ai ripari (per difendere i
margini appesantiti dal calo dei
tassi interbancari) aumentando
un po’ lo spread sul mutuo.
Per la stessa logica, un calo dei
tassi interbancari dovrebbe penalizzare ulteriormente le remunerazioni offerte dai conti di deposito che oggi sono l’unica alternativa per un piccolo risparmiatore
per ottenere un minimo rendimento a fronte di un vincolo non
eccessivo (12 mesi), considerato
che i BoT fino a due anni “pagano”
interessi negativi.
Come impatta il Brexit, invece,
sulle obbligazioni bancarie? Un
tema che interessa da vicino molti
risparmiatori italiani dato che le
banche italiane sono fra le prime
Rischi e opportunità
I MUTUI
I tassi interbancari a cui sono
agganciati i mutui (Euribor per i
mutui variabili e Irs per i mutui a
tasso fisso) dovrebbero continuare a scendere e/o comunque
potrebbero rimanere sugli attuali
minimi storici ancora a lungo.
CONTI DEPOSITO
Penalizzate ulteriormente le
offerte delle remunerazioni
offerte dai conti di deposito che
oggi sono l’unica alternativa per
un piccolo risparmiatore per
ottenere un minimo rendimento a
fronte di un vincolo non eccessivo.
in Europa quanto ad emissioni di
bond. La Brexit, indirettamente,
in questo caso potrebbe rappresentare un’opportunità. Perché è
stata una scintilla che ha spinto a
un’accelerazione delle trattative
europee. La Commissione europea ha dato il via libera nei giorni
scorsi alla richiesta italiana di attivare schemi pubblici di garanzia
sulla liquidità. È previsto che le garanzie possano essere concesse
solo per le nuove emissioni di debito di primo rango (senior) degli
enti creditizi solvibili.
È una sorta di salvagente potenziale (non è dato sapere al momento se e da chi sarà attivato) ma
potrebbe avere un impatto positivo sulla quotazione dei bond bancari (messi sotto pressione dalle
turbolenze sui mercati finanziari)
e allo stesso tempo sulle azioni
della banche che nel primo semestreaPiazzaAffarihannopersooltre metà del valore (53%).
Dal 1° gennaio è in vigore in Europa (e in Italia) il bail-in, un meccanismo che prevede che in caso
di difficoltà finanziarie un istituto
di credito dovrà rivolgersi nell’ordine prima agli azionisti, poi agli
obbligazionisti e in ultima istanza
ai correntisti (su somme eccedentii100milaeuro).Edèquestoschema - non ancora del tutto digerito
dal sistema - unitamente ai crediti
deteriorati (circa 1.000 miliardi di
euro) ad aver causato le forti perdite del settore da inizio anno.
La Brexit però funge da scintilla. Da un lato accentua le difficoltà
nel settore (nel momento in cui in
previsione di un taglio dei tassi ne
mette a dura prova i margini), ma
dall’altro potrebbe stimolare delle riforme e una maggiore flessibilità europea per sostenere gli istituti in difficoltà.
@vitolops
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BLOOMBERG
L’impatto di Francoforte. La sede della Banca centrale europea
Il confronto in Borsa
Performance %
100
Euro Stoxx
–10,3%
Ftse Mib
80
–24,4%
Euro Stoxx
Banks (Europee)
–31,6%
60
Ftse Banks
(Italiane)
–53,3%
40
30/12/15
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
LE BANCHE AMERICANE
I tre punti critici
degli istituti di credito
Dall’ok degli stress test
opportunità per azionisti
di Nicol Degli Innocenti
LONDRA
B
rexit ha fatto precipitare i
titoli delle banche
britanniche, ma gli
analisti cercano ora di
guardare oltre le reazioni
immediate dei mercati per
capire quali sono le debolezze
e quali i punti di forza nel
nuovo contesto di una Gran
Bretagna in uscita dalla Ue.
Oltre al clima di incertezza
causato da Brexit, i problemi
specifici delle banche sono tre:
in primo luogo il rischio di una
recessione e di un
indebolimento permanente
dell’economia britannica, che
peserebbe su imprese e
consumatori e porterebbe a un
aumento dei crediti inesigibili.
In secondo luogo la prospettiva
di un ulteriore calo dei tassi di
interesse da parte della Banca
d'Inghilterra assottiglierebbe i
margini. In terzo luogo il
possibile calo dei prezzi delle
case, dato che le banche hanno
una forte esposizione al
mercato immobiliare.
Per tutte queste ragioni
Moody's ha peggiorato
l'outlook per il settore da
«stabile» a «negativo». I
problemi, ha sottolineato
l'agenzia di rating, non sono di
liquidità e non sono immediati
ma riguardano le prospettive di
medio-lungo termine
dell’economia britannica.
Anche gli analisti di Goldman
Sachs hanno abbassato le stime
per le banche, con un crollo
previsto di 10 miliardi di euro
degli utili nei prossimi due anni.
Tra le grandi banche
britanniche Hsbc ha una
posizione privilegiata grazie
alla diversificazione geografica:
ha una forte presenza in Asia e
due terzi degli asset sono fuori
dalla Gran Bretagna e
dall'Europa. Nonostante
questo, è danneggiata dai bassi
tassi d'interesse che riducono i
margini e, secondo diversii
analisti, sarà costretta a tagliare
il dividendo.
Barclays si trova più
nell'occhio del ciclone. La
divisione carte di credito è la
più redditizia, quindi un calo
della fiducia dei consumatori
IL CROLLO DELLE BANCHE INGLESI
Variazione %
320
311,07
300
248,49
280
260
240
220
01/01
30/06
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«bail-in»: a coprire il buco
sarebbero prima gli
azionisti della banca (che
vedrebbero azzerare
l'investimento), poi gli
obbligazionisti subordinati.
Se non dovesse bastare
sarebbero colpiti gli
obbligazionisti senior e
solo alla fine i correntisti
con oltre 100mila euro di
depositi. Questo fino a una
cifra pari all'8% del totale
passivo della banca: poi
scatta l'intervento del
fondo di risoluzione.
Bond subordinati
LE BANCHE BRITANNICHE
sarebbe deleterio, così come il
probabile aumento dei crediti
inesigibili in caso di crisi delle
imprese. Il piano di taglio dei
costi potrebbe essere
vanificato dalla necessità di
trasferire almeno parte della
divisione investment banking
da Londra a una città nella Ue.
La situazione si prospetta più
grave per le altre banche: Royal
Bank of Scotland (Rbs),
controllata dal Tesoro, è ancora
in piena fase di ristrutturazione
post-crisi finanziaria. La
prospettiva, per quanto remota,
di una secessione della Scozia
complica ulteriormente il
quadro, dato che la sede di Rbs
è a Edimburgo e un
trasferimento sarebbe
complesso e costoso.
Lloyds Bank dopo la crisi ha
eliminato le attività
internazionali e puntato tutto
sulla Gran Bretagna, che ora
rappresenta il 95% dell'attività.
Qualsiasi flessione
dell'economia è quindi un
colpo per la banca, la cui attività
è dominata dai mutui
immobiliari e la rende la più
vulnerabile delle banche
britanniche a un aumento delle
insolvenze.
Secondo Philippe Bodereau,
Global Head of Financial
Research di Pimco, il calo in
Borsa dei titoli delle banche
britanniche «è giustificato,
perchè tassi di interesse in
ribasso, un rallentamento dei
prestiti e l'aumento delle
perdite sui crediti fanno
prevedere un calo degli utili».
Di positivo, sottolinea, «le
banche britanniche hanno
liquidità e sono ben
capitalizzate, quindi per ora
non vediamo rischi che una
crisi politica si trasformi in una
crisi bancaria».
Questo termine si
contrappone al «bail-out»,
cioè al salvataggio esterno
delle banche. Se per anni le
crisi bancarie sono state
risolte usando soldi
pubblici, dal 2016 per
evitare altri esborsi da parte
dei contribuenti è stato
varato il cosiddetto «bailin». Cioè il salvataggio
interno. Se una banca
finisse in crisi, qualora tutte
le modalità di mercato per
salvarla dovessero essere
state vane, scatterebbe il
di Marco Valsania
NEW YORK
L
e banche americane sono
solidamente capitalizzate
e hanno, in massima
parte, controlli interni e
pratiche considerate dalle
autorità altrettanto
confortanti. Questo potrebbe
però faticare a tradursi in
ravvicinate e convincenti
prospettive di rilancio dei
titoli, spesso bistrattati per
mesi dalle scosse di mercato e
dalle incertezze economiche e
di politica monetaria. Perché
simili scosse, in realtà, non
sono finite.
Brexit e le incognite che
gravano sulla crescita
minacciano di congelare
qualunque rialzo dei tassi di
interesse da parte della Federal
Reserve. Una manovra di
normalizzazione auspicata da
un settore che guadagna
tuttora molto sulla differenza
tra gli interessi che paga sui
depositi e quelli che impone ai
creditori. Minacciano inoltre
di tenere in allarme investitori
e aziende, riducendo i volumi
di fusioni e acquisizioni, altra
generosa fonte di business. E
un’anemia dell’espansione
potrebbe nel frattempo
erodere la spinta a nuovi
investimenti e alla caccia a
risorse attraverso
collocamenti di debito o
azioni.
Se le pressioni appaino
ineluttabili, cali nelle
quotazioni dei titoli finanziari -
Goldman Sachs è in ribasso di
oltre il 20% da inizio anno, il
titolo peggiore nell'indice Dow
Jones - potrebbe renderli in
futuro un’opportunità di
investimento. Nei due giorni
delle ondate di vendite per
Brexit, lo SPDR S&P Bank ETF
ha bruciato il 12% per poi
recuperare tuttavia da martedì
il 6 per cento.
Un recupero che non
esclude ulteriori ostacoli ma
che ha anche radici, in
particolare, nella solidità
conquistata dai maggiori
istituti con gli sforzi accelerati
di risanamento coadiuvati dal
governo scattati dopo il 2008. E
comprovata adesso dagli
L'ANDAMENTO DELLE BANCHE USA
Variazione %
240
234,24
205,12
226
212
198
184
170
01/01
30/06
GIU
30/06/16
Un prestito
obbligazionario si
definisce subordinato
quando, in caso di messa in
liquidazione
dell'emittente, lo stesso
sarà rimborsato solo dopo
tutti i debiti non
subordinati (senior) ma
prima del capitale sociale.
Il prestito subordinati
sono di diversi gradi: i
titoli «lower tier 2»
rappresentano i titoli più
senior fra i subordinati. I
titoli «upper tier 2» risultano i più rischiosi, in
quanto prevedono la
possibilità (non l'obbligo)
di differire il pagamento
degli interessi. Quanto ai
titoli Additional Tier 1 e
Tier 2, da ricordare che
sono stati introdotti da
Basilea III; da ricordare
poi che a fronte di
rendimenti attraenti,
questi titoli sono i primi ad
assorbire le perdite in caso
di crisi.
Euribor
L'Euribor (acronimo di
Euro Inter Bank Offered
Rate, tasso interbancario di
offerta in euro) è un tasso di
riferimento, calcolato
giornalmente, che indica il
tasso di interesse medio
delle transazioni
finanziarie in euro tra un
panel di banche
prevalentemente europee.
Rappresenta uno degli
indicatori del costo del
denaro all'ingrosso
(assieme al tasso di
riferimento della Bce) ed è
certamente più noto perché
è il principale indice con cui
vengono calcolate le rate
dei mutui a tasso variabile.
Il Tan (Tasso annuo
nominale) di un mutuo si
ottiene sommando infatti
allo spread (stabilito dalla
banca) l'indice Euribor. Da
gennaio 2015 l'Euribor è
finito sottozero. Quindi le
banche anziché sommarlo
devono sottrarlo allo
spread.
Gacs
ultimi stress test della Federal
Reserve appena effettuati:
quasi tutte le banche
americane di grandi
dimensioni hanno superato sia
la prima parte dell'esame,
quella «quantitativa» sui
requisiti di capitale minimi
davanti a una grave recessione,
sia nelle ultime ore la seconda
sessione, quella «qualitativa»,
che tiene conto di governance,
pratiche di gestione e piani di
distribuzione di capitale.
La promozione spiana la
strada a mosse che sono care
agli azionisti: aumenti del
dividendo e iniziative di
riacquisto di titoli propri.
Citigroup ha subito
annunciato di voler triplicare
la cedola e ha varato un nuovo
buyback da 8,6 miliardi; Bank
of America ha deciso di alzare
il dividendo del 50% e di
ricomprare 5 miliardi di
dollari in titoli.
Un solo istituto statunitense
sui 33 vagliati è mancato
all'appello: Morgan Stanley.
Potra' a sua volta pagare
dividendi, che alzera' infatti di
un terzo, e aumentare i suoi
buyback, da 2,5 a 3,5 miliardi.
Ma soltanto ad alcune
condizioni: che cioè migliori i
controlli interni e la sua
capacita' di valutazione del
rischio entro la fine dell'anno.
Bocciate senza possibilità di
ricorso, invece, sono state due
grandi controllate statunitensi
di colossi europei: Deutsche
Bank e Santander, reduci da
simili delusioni già negli anni
passati, due volte consecutive
per Deutsche e tre per
Santander. Forse, anche
questo, un segno della distanza
che oggi può separare i nomi
del comparto bancario negli
Stati Uniti e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Acronimo di «Garanzia
cartolarizzazione
sofferenze». Il meccanismo
disciplinato dal decreto ora
convertito in legge ha
ricevuto l'ok di Bruxelles. Si
prevede la concessione di
una garanzia pubblica sulle
operazioni di
cartolarizzazione con
sottostante i crediti in
sofferenza.Le garanzie
possono essere richieste
dagli istituti che
cartolarizzano e cedono tali
crediti a fronte del
pagamento di una
commissione periodica al
Tesoro, calcolata come
percentuale annua
sull'ammontare garantito.
La cartolarizzazione viene
«spezzata» in tranche divise
in senior, mezzanina e junior
divise ognuna per rischio e
conseguente rendimento. La
tranche più rischiosa, ma
anche quella che prevede
una remunerazione
maggiore, è quella junior.
Npl
Npl è una sigla che indica
i cosiddetti «Non
performing loans», cioè i
crediti «non
performanti». Si tratta
dei finanziamenti in
sofferenza: quelli che le
banche hanno erogato a
imprese e famiglie ma
che sono diventati di
difficile recupero a causa
della grave crisi
economica che ha
colpito il Paese. Questi
crediti in Italia
ammontano ormai a oltre
200 miliardi (se si
contano solo le
sofferenze, cioè i
finanziamenti più
inesigibili) e a circa 360
miliardi se si includono
tutti i prestiti deteriorati
(incagli, scaduti e
ristrutturati). Per
favorire la riduzione di
questo fardello nei
bilanci bancari, il
Governo sta varando una
serie di provvedimenti.
Stress test
Gli stress test sono esami
«sotto sforzo», per
verificare la tenuta del
sistema bancario di ogni
Paese al verificarsi di
ipotetici scenari negativi.
In Europa il prossimo
risultato di valutazione
sugli istituti sarà reso
noto il primo agosto
dall’Eba, la European
banking authority. Invece
negli Stati Uniti il
programma di
valutazione del capitale di
vigilanza è una
valutazione della riserva
di capitale ad opera della
Federal Reserve e delle
autorità di vigilanza
bancaria per determinare
se le organizzazioni
bancarie più grandi hanno
capitale sufficiente a
reggere l'impatto di una
crisi. L’esito dell’ultimo
esame è stato favorevole
per tutti i big Usa ma non
per il «braccio americano
dei gruppi europei
Deutsche Bank e
Santander.
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
12
BREXIT
L’estate dell’incertezza
4/7
Professionisti
Domande e Risposte
STUDI A RISCHIO CHIUSURA
di Marina Castellaneta
D
a primo Paese di destinazione per professionisti e prestatori di servizi nello spazio Ue, il
Regno Unito si trasformerà,
causa Brexit, in una terra straniera dove il mix di fattori alla
base del successo del mercato
comune e della libera concorrenza non funzionerà più. Armonizzazione dei percorsi per
ottenere una qualifica, mutuo riconoscimento dei titoli professionali, fiducia reciproca: tutti
elementi centrali nella strategia
di costruzione del mercato interno dei professionisti e dei servizi che Brexit potrebbe spazzare via. Inevitabile, salvo colpi di
scena nazionali, l’addio al quadro Ue costruito tassello dopo
tassello per garantire la libera
circolazione di servizi e professionisti nel mercato comune.
Con alcuni studi legali inglesi
che già pensano a sedi alternative. I professionisti britannici si
erano mobilitati per il “remain”,
ma adesso è acqua passata, malgrado il mercato unico dei professionisti abbia portato a una
crescita economica e innescato
buone prassi nel segno della libera concorrenza. Ma da qui a
due anni, quando il percorso di
uscita sarà forse completato, il
Regno Unito dirà addio sia al
meccanismo del riconoscimento sulle qualifiche professionali
sia al mercato unico dei servizi.
In quest’ultimo caso, sarà disapplicata la direttiva 2006/123 relativa ai servizi nel mercato interno (ex Bolkestein) che, con l’introduzione degli sportelli unici,
ha ridotto gli ostacoli burocratici, pur accantonando - causa
spettro dell’idraulico polacco - il
principio del Paese d’origine.
L’abbandono degli sportelli
elettronici e dei punti di contatto
unici potrebbe far riaffiorare
ostacoli, produrre nuovi costi
per le richieste di certificati,
tempi lunghi per pratiche basate
su accordi bilaterali tutti da ne-
Rischi e opportunità
NUOVE SEDI
Alcuni studi legali inglesi
sono alla ricerca di nuove
collocazioni e pensano a
sedi alternative
per evitare i limiti
che Brexit finirà per imporre
alle attività professionali e
ai servizi. Questo in particolare a causa del blocco al
meccanismo di riconoscimento delle qualifiche
professionali
PIÙ CONFINI
Il riconoscimento automatico
delle qualifiche ha consentito
la creazione di un mercato
straordinariamente aperto
anche per le professioni
regolamentate, come ad
esempio gli avvocati. Brexit
finirà per determinare una
minore concorrenza causa il
venir meno della libera
circolazione
goziare. Non varrà più poi il
principio di non discriminazione in base alla nazionalità alla base del Trattato Ue.
Sotto il primo profilo, ossia il
sistema della libera circolazione delle qualifiche che vuol dire
esercizio della libera prestazione dei servizi e, soprattutto, diritto di stabilimento dei professionisti, attivato l’articolo 50, al
Regno Unito non saranno più
applicabili la direttiva 2013/55/
UE che modifica la 2005/36 sul
riconoscimento delle qualifiche professionali e il regolamento 1024/2012 sulla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del
mercato interno. Un danno su
vasta scala tenendo conto dell’alto numero di professionisti
che dal Regno Unito sbarca in
altri Stati membri, esercitando
l’attività a titolo di diritto di stabilimento e libera prestazione
dei servizi. E, questo, anche nell’altra direzione di marcia. Basta
scorrere le statistiche raccolte
ogni anno dalla Commissione
europea sulle decisioni prese a
livello nazionale relative al riconoscimento delle qualifiche per
il diritto di stabilimento. Ad oggi
l’85% delle decisioni prese nei
casi in cui il Regno Unito agisce
come Paese ospitante, esclusi i
riconoscimenti automatici, sono state ad esito positivo, con
ben 5.769 richieste partite dall’Italia. Dal Regno Unito all’Italia le domande sono state 1.387,
di cui 1.156 positive (dati reperibili nel sito http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/regprof/index.cfm.). Per la
prestazione temporanea dei
servizi, il totale delle dichiarazioni positive è stata di 140 nel
Avvocati. Per legali e professionisti in genere sarà complesso lavorare in Gb
Gli avvocati in Europa
Numero di avvocati in Europa
Spagna
Italia
Regno Unito
Germania
Francia
Polonia
Portogallo
Romania
Grecia
Belgio
Paesi Passi
Norvegia
Bulgaria
Repubblica Ceca
Danimarca
Austria
Svezia
Croazia
Irlanda
Slovenia
Islanda
Fonte: DirittoeGiustizia
253.190
246.786
188.263
163.690
60.223
36.582
29.240
23.784
21.439
18.174
17.486
14.081
12.629
12.015
5.989
5.940
5.618
4.483
2.243
1.611
1.057
flusso Italia – Regno Unito e di 10
nell’altra direzione. La non applicazione della direttiva, poi,
avrà effetti anche sui tirocinanti
con il venire meno dell’obbligo
di riconoscimento di periodi di
stage professionali. Oggi, infatti, le autorità nazionali competenti del Paese di origine sono
tenute a riconoscere i tirocini
qualificanti svolti per l’accesso
a una professione in uno Stato
membro diverso da quello in cui
è stato conseguito il titolo di studio. Scomparirà, per i britannici,
la tessera professionale europea e il sistema di informazione
del mercato interno (Imi).
Cambierà anche lo scenario
per gli avvocati con la disapplicazione della direttiva 98/5/Ce
sull’esercizio permanente della
professione di avvocato in uno
Stato membro diverso da quello
in cui è stata acquisita la qualifica e della 77/249. Un sicuro effetto negativo per i legali inglesi
con attività in altri Stati membri
e legali con cittadinanza Ue diretti nel Regno Unito, a tutto discapito della libera concorrenza
nel settore dei servizi legali. Un
sistema, quello creato a livello
Ue, che non ha uguali in altre
parti e che si espande a numerose professioni regolamentate,
con un riconoscimento automatico per le professioni settoriali
con percorsi di formazione armonizzati. Tutto destinato ad
essere travolto. D’altra parte, il
punto di partenza, dopo l’attivazione del recesso, è la perdita
della cittadinanza Ue per i britannici, con il corredo di diritti
legati alla libera circolazione
(resta da vedere la situazione
per i diritti acquisiti).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quali effetti avrà la Brexit sui professionisti
non cittadini britannici?
Il Regno Unito dovrà
abrogare la legge di
attuazione della direttiva
2005/36 che permette ai
cittadini Ue di accedere
alle professioni per le
quali hanno ottenuto la
qualifica in uno Stato
membro diverso da
quello di orgine. Il
mercato dei servizi
professionali nel Regno
Unito conta almeno due
milioni di individui
occupati nel settore. Si
tratta di uno dei settori
più competitivi e
innovativi al mondo.
L’uscita dall’Ue – secondo
uno studio redatto dal
Ministero del Tesoro
britannico - procurerà un
danno ai servizi
professionali con una
possibile reintroduzione
di barriere non tariffarie.
I professionisti Ue incontreranno ostacoli
nel riconoscimento dei propri titoli professionali?
Sì, perché la
disapplicazione della
direttiva 2013/55 che ha
sostituito la 2005/36 farà
uscire il Regno Unito dal
quadro normativo
sull’accesso, anche
parziale a una
professione
regolamentata, nonché
sul riconoscimento di
tirocini professionali
effettuati in un altro Stato
membro. Non sarà più
operativa la tessera
professionale europea, il
certificato elettronico
che attesta che il
professionista ha
soddisfatto tutte le
condizioni necessarie per
fornire servizi, su base
temporanea e
occasionale, in uno Stato
membro ospitante,
nonché il riconoscimento
delle qualifiche
professionali ai fini dello
stabilimento in uno Stato
membro ospitante.
Il mercato dei servizi sarà compromesso?
Tra le modifiche rese
pressoché inevitabili da
Brexit anche
l’abrogazione della legge
di recepimento della
direttiva 2006/123 sui
servizi nell’Unione
europea (“The Provision
of Services Regulations
2009”) che riguarda
consulenti legali e fiscali,
altre professioni
regolamentate, i servizi di
costruzione immobiliare,
i servizi legati alle
imprese, il turismo, il
commercio di beni e
servizi. Il Regno Unito è
centrale nel libero
mercato e nella
circolazione
transfrontaliera dei
servizi. La direttiva, poi,
ha rafforzato la
trasparenza e
l'informazione dei
consumatori, con migliori
servizi a prezzi inferiori.
Potrebbero riaffacciarsi
trattamenti
discriminatori e barriere
non tariffarie all’ingresso.
Sabato
2 Luglio 2016
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IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE
t
INDUSTRIA
AGRICOLTURA
Augusto Grandi u pagina 14
Giorgio dell’Orefice u pagina 15
Il mercato dell’auto
continua a correre
Prosecco, stretta
contro i falsi
L’assemblea. Il presidente di Federmeccanica ha invitato i sindacati ad abbandonare la conflittualità per riprendere la strada del dialogo su nuove basi
Gli indicatori
Storchi: due livelli e un equilibrio tra parte fissa e variabile della retribuzione legato ai risultati
Crescita lieve
ma il gap
pre-crisi
resta enorme
Meccanici, un contratto per la svolta
BRESCIA
Matteo Meneghello
BRESCIA. Dal nostro inviato
pProdurre valore. Le imprese
meccaniche sono consapevoli
che è l’unica chance per restare
competitivi in un mercato in rapida evoluzione, sempre più agguerrito. Per raggiungere questo
obiettivo serve un rinnovamento. Nuove relazioni industriali:
una collaborazione per creare
valore condiviso, mettendo al
centro la centralità della persona
e il welfare, insieme alla fabbrica.
Una «via italiana alla partecipazione» come ha spiegato ieri il
presidente di Federmeccanica
Fabio Storchi, durante l’assemblea annuale dell’associazione,
organizzata a Brescia.
«L’originalità del nostro capitalismo – ha detto – impone di
iniziare a praticare questa scelta», senza imitare modelli elaborati in altri paesi e non proponibili per l’Italia, ma innestandola
«all’interno di quel capitalismo
molecolare, familiare e di territorio che rappresenta il cuore e la
parte prevalente della manifattura italiana». Uno scambio salario-produttività che è alla base
dell’attuale discussione tra imprese e sindacati sul rinnovo del
contratto dei meccanici. «Con
un cattivo accordo si rischia di
portare alla paralisi gran parte
del sistema industriale italiano –
ha detto ieri il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia –.
Dobbiamo andare nella stessa
direzione, e se questa è lo scambio salario-produttività, dobbiamo definire insieme la nostra direzione di marcia, nella convinzione che fare dei buoni accordi
non è solo nell’interesse delle
parti, ma nell’interesse di tutti».
Storchi ha invitato ieri i sindacati ad «abbandonare la conflittualità che danneggia tutti, lavoratori e imprese, per riprendere
la strada del dialogo, su nuove
basi». Federmeccanica, ha ricordato, ha elaborato «un impianto contrattuale su due livelli, fra loro coordinati e complementari, che realizzi un rapporto più avanzato ed equilibrato
tra parte fissa e variabile della retribuzione, legata ai risultati».
Nelle intenzioni dell’associazione il contratto nazionale resta «il cardine di riferimento – ha
detto Storchi –, con funzioni di
tutela e garanzia sui diritti fondamentali, lasciando spazio ai
contratti aziendali», che nelle
intenzioni devono essere legati
sempre più all’effettiva produ-
zione di valore». Venendo al tavolo di rinnovo del contratto (la
trattativa è attualmente in stallo,
ieri in mattinata a Brescia FimFiom-Uilm hanno organizzato
una manifestazione di protesta),
Storchi ha assicurato che «non è
uno scontro muscolare tra due
fazioni. Al contrario – ha detto –
è un confronto nel quale la premessa indispensabile è comprendere che il mondo è cambia-
IL GOVERNO
Il sottosegretario Nannicini
ha convenuto con l’assemblea:
«Le parole d’ordine sono welfare
contrattuale e contrattazione
di secondo livello»
to». Federmeccanica non ambisce a creare nuovi modelli contrattuali astratti, ma punta a «un
nuovo modo di agire, pragmatico, per affrontare i problemi reali delle imprese e delle persone, a
cui dobbiamo dare risposte concrete».
Storchi ha detto che «bisogna
adoperare il linguaggio della verità, sia nei confronti degli im-
L’INVITO
Fabio Storchi
 Il presidente di
Federmeccanica, all’Assemblea
di ieri a Brescia ha invitato i
sindacati ad «abbandonare la
conflittualità che danneggia tutti,
lavoratori e imprese, per
riprendere la strada del dialogo,
su nuove basi». Per Storchi il
contratto nazionale resta «il
cardine di riferimento con
funzioni di tutela e garanzia sui
diritti fondamentali, lasciando
spazio ai contratti aziendali»
prenditori che dei lavoratori.
Non temiamo le divergenze – ha
detto –, perché consideriamo il
confronto come l’unica via per
raggiungere il miglior accordo
possibile».
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso
Nannicini, ha convenuto con
l’assemblea che «le parole d’ordine sono welfare contrattuale e
contrattazione di secondo livello». Il primo tema, in particolare,
è tenuto in grande considerazione dal governo, nella consapevolezza che è uno «strumento importante per creare uno scambio
virtuoso tra salari e produttività». Tuttavia, ha spiegato il sottosegretario, non si esclude che
possano essere studiati meccanismi di incentivazione anche al
primo livello, proprio in considerazione della centralità del
welfare contrattuale come leva.
«Ho apprezzato la chiarezza di
Storchi – ha aggiunto – nel passaggio del suo intervento in cui
sottolineato l’esigenza che i rischi di impresa vadano condivisi» contrattualmente. «Biosgna
però essere chiari – ha detto il
sottosegretario –. L’assunzione
di rischio è il cuore della funzione imprenditoriale: deve e può
essere contrattato, attraverso
percorsi virtuosi. Il Governo c’è
– ha concluso –, perché il tema è
di interesse della collettività».
Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, «Brescia
è oggi il simbolo della questione
industriale italiana». Una provincia in cui il peso della meccanica è fondamentale, con 8.500
imprese e 98mila addetti, pari al
68% del totale. «Da qui – ha detto
– dobbiamo chiederci quale industria vogliamo immaginare,
in rapporto alla Germania e in
rapporto a Brexit. Se non risolviamo all’interno delle fabbriche una linea di indirizzo sulla
produttività – ha ammonito
Boccia – rischiamo di perdere
pezzi dell’industria italiana. Si
deve aprire una stagione di corresponsabilità – ha detto il presidente –: al governo chiediamo
un intervento sugli incentivi,
non sulle regole; alle banche
chiediamo di giudicarci anche
sui valori qualitativi; al sindacato chiediamo di marciare nella
stessa direzione, ognuno nel
proprio ruolo». L’auspicio è che
«si chiuda quanto prima – ha
concluso –: non possiamo permetterci la paralisi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pL’industria metalmecca-
Le performance della produzione nei comparti
Tassi di var.% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente
Metallurgia
I
2015
II
2015
III
2015
VI
2015
I
2016
Prodotti
in metallo
Computer,
Macchine
Macchine
radio tv,
e apparecchi e apparecchi
medicali
elettrici ed
meccanici
e precisione elettrodom.
Autoveicoli
e rimorchi
Altri mezzi
di trasporto
Metalmeccanica
-5,4
-5,5
+6,2
-3,5
-2,6
+23,8
+3,5
-2,6
-2,8
+7,1
+1,7
+4,8
+27,7
-0,9
-1,6
-1,1
+3,9
+3,9
+2,3
+34,7
+1,8
+2,3
-1,8
+0,5
+6,9
-0,2
+26,0
+3,0
+2,5
+2,3
+1,9
+0,8
+5,7
+8,0
+1,5
-0,2
+3,9
+4,4
+3,1
+3,9
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Competitività. Bonometti (Aib): la sfida è tra noi e i lavoratori, tutti insieme, e il resto del mondo
Le imprese fanno leva sulle sinergie
BRESCIA
pC’è orgoglio nelle imprese
italiane, e consapevolezza di
potere essere, soprattutto nelle realtà più avanzate, un modello non solo nella capacità di
innovazione e sviluppo, ma
anche nella gestione delle risorse umane. Le due tavole rotonde organizzate a margine
dell’assemblea di Federmeccanica (la prima dedicata al tema “Impresa bene comune”, la
seconda incentrata sul tema
“Persona al centro”) hanno
approfondito le best practices
delle pmi italiane nella valorizzazione del capitale umano, leva strategicamente legata al ruolo dell’azienda come
patrimonio della collettività.
Tra i protagonisti: Enzo Benigni (Elettronica spa), Pasquale Forte (Eldor Corporation),
Claudio Galli (Kohler engines), Mariacristina Gribaudi
(Keyline). Insieme a loro Da-
niele Marini (Università di Padova) e Aldo Bonomi (Aaster). Quest’ultimo ha sottolineato che «è stato grazie alle
medie imprese eccellenti, con
le reti lunghe, che l’Italia non è
fallita» in questi anni.
«Le parti sociali – ha poi aggiunto, tornando sul tema del
rinnovo contrattuale dei
meccanici – hanno una forte
responsabilità: il contratto è
l’ossatura di ciò che resta del
capitalismo italiano», sottolineando che questi pezzi
«vanno necessariamente tenuti insieme».
Un giudizio condiviso da
Marco Bonometti, presidente
dell’Associazione industriale
bresciana, che in apertura dell’assemblea ha ricordato come «in Italia la sfida non è tra
imprese e lavoratori, ma tra
noi, tutti insieme, e il resto del
mondo, che rappresenta la vera concorrenza. Le imprese –
LA PAROLA
CHIAVE
Best practice
7Il metodo di confronto delle
best practice (definizione in
inglese per indicare le cosiddette
“migliori esperienze”) consente
di analizzare le motivazioni che
portano un’impresa a crescere. Le
analisi di Confindustria sono
state realizzate mettendo a
confronto una serie di casi di
successo. Anologo schema si
adotta nelle analisi di
benchmarking, quando si
parametra il risultato ottenuto ad
altri soggetti analoghi. Il
confronto internazionale, ad
esempio, consente di valutare la
propria posizione in un ranking.
ha detto – non vogliono lavoratori usa e getta, ma persone
coinvolte, che si sentono parte
di un progetto per il futuro».
Bonometti ha aggiunto che
«il metalmeccanico è il motore dell’economia italiana, ma
è necessario che continui a girare. Il paese non può permettersi di sottoutilizzarlo, o peggio, di farlo spegnere. Questa
salvaguardia – ha ricordato –
passa attraverso l’aumento
della produttività e la conseguente riduzione del costo
del lavoro per unità di prodotto. E per aumentare la produttività occorre un rinnovamento del sistema contrattuale. L’Italia – ha concluso –
può e deve trovare un equilibrio tra flessibilità ed esigenze di sicurezza dei lavoratori.
Dobbiamo provarci, insieme
con il sindacato».
nica italiana chiude il 2015 con
una crescita del 2,8 per cento
dell’attività produttiva rispetto all’anno precedente. Il
moderato incremento della
produttività (+1,9 per cento) è
stato però sostanzialmente
vanificato, come afferma il
centro studi di Federmeccanica, da una crescita del costo
del lavoro pro capite, pari all’1,8 per cento.
Nel corso del 2015 le imprese meccaniche italiane hanno
prodotto 104 miliardi di valore aggiunto. La ricchezza prodotta, misurata con il valore
aggiunto a prezzi costanti, è
aumentata del 2,4 per cento,
ma resta ancora al di sotto
(del 16 per cento) dei valori
precedenti alla crisi. Il costo
del lavoro resta ai massimi,
cosí come il clup: l’aumento
percentuale rispetto al 1999 è
rispettivamente del 54 e del
26 per cento.
L’occupazione prova a rialzare la testa con un incremento dello 0,5 per cento sull’anno precedente: si tratta di circa 1,397 milioni di unità (intese come unità di lavoro
equivalenti a tempo pieno),
di cui 1,248 milioni dipendenti. In generale, però, i livelli
occupazionali si sono contratti: gli addetti effettivi sono
a fine anno pari a 1,635 milioni,
13mila in meno rispetto al 2014
e 280mila in meno rispetto al
2007. L’incidenza dei lavoratori extracomunitari è intorno al tre per cento, con punte
del sei nelle realtà con meno
di cinquanta dipendenti.
Nel primo trimestre dell’anno in corso la produzione
meccanica italiana è cresciuta sia rispetto al prcedente trimestre (+2,4%) che nel confronto con l’analogo periodo
dell’anno scorso (+3,9%). È
ancora la produzione di autoveicoli (+8% rispetto ai primi
tre mesi del 2015) a trainare il
dato congiunturale. In evidenza, comunque, anche la
meccanica strumentale, con
un incremento tendenziale
del 5,7 per cento. In calo le
esportazioni: i progressi registrati nelle vendite verso i
mercati comunitari sono stati
vanificati da una pesante contrazione (-8 per cento) verso i
paesi terzi.
M. Me.
M. Me.
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Lombardia. Intesa tra Sala a Maroni sul nuovo vertice, martedì la ratifica formale - Di Pietro probabile ad di Pedemontana da metà luglio
Milano, Gorno Tempini guida Fondazione Fiera
LOMBARDIA
Sara Monaci
MILANO
pSi chiude la partita politica
della Fondazione Fiera Milano.
Giovanni Gorno Tempini prende il posto di Benito Benedini alla
presidenza dell’ente sostenuto
da Regione Lombardia e Comune di Milano e azionista di controllo della Fiera di Milano (quotata in Borsa).
Il nome di Gorno Tempini è
stato proposto, come vuole lo
statuto, dai vertici della Regione
Lombardia. Ma, sempre come
vuole lo statuto, la scelta deve essere concordata con il Comune
di Milano. E in questo caso il presidente lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala hanno trovato un
punto d’incontro, dopo un tira e
molla dietro le quinte durato per
diversi giorni. Formalmente
Gorno Tempini ha proposto la
sua candidatura, dopo che Maroni ha aperto un bando: ma il dado è tratto e la scelta andrà soltanto ratificata martedì durante
la giunta.
L’opinione di Sala è stata rilevante. Maroni, seppure con qualche riserva, ha inizialmente proposto la riconferma di Benedini,
ma Sala preferiva la discontinuità; a quel punto il governatore ha
suggerito l’ex sindaco di Varese
Attilio Fontana, ma rischiava di
avere problemi di incompatibilità per la sua attività di politico, in
base ad un’interpretazione rigida
della normativa nazionale sugli
incarichi nelle partecipate - inoltre, dopo la sconfitta della Lega
alle amministrative di Varese, il
“potere contrattuale” di Fontana
si è affievolito. Quindi giovedì,
per mezza giornata, ha tenuto
banco il nome dell’imprenditore
Carlo Pesenti. Infine ieri mattina
la quadratura del cerchio.
Gorno Tempini, bresciano,
classe 1962, con una carriera di
banchiere alle spalle, è stato am-
ministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti fino al luglio
2015 (di cui peraltro il sindaco Sala è stato consigliere fino a pochi
giorni fa). Da agosto 2011 fino al
luglio 2015 è stato anche presidente del Fondo strategico italiano controllato sempre dalla Cdp.
In questa fase la Fondazione
Fiera Milano sta tentando di negoziare con il governo l’uscita
dall’azionariato di Arexpo, di cui
detiene il 26% circa ma di cui si
vorrebbe rapidamente liberare
per incassare denaro proprio dal
Mef, che invece metterà soldi per
aumentare la sua quota. È facile
notare che il processo può essere
favorito da un manager che conosce gli equilibri pubblici e di Cdp.
Con questa nomina si chiudono le principali partite del Comune negli enti e nelle partecipate. Sala infatti nelle altre società confermerà i nomi già decisi
dal suo predecessore Giuliano
Pisapia.
Per Maroni invece rimane da
sciogliere il nodo più delicato
dell’avvicendamento alla società
autostradale Serravalle, di cui la
Regione detiene la gestione prima che passi alla città metropolitana milanese tra due anni (anche se c’è da immaginarsi che alla
fine rimarrà nelle mani del Pirellone). Al momento è guidata da
Massimo Sarmi, ma Maroni ora
preferirebbe Paolo Besozzi, ex
ad di Infrastrutture lombarde.
NOMINE AL PIRELLONE
Giovanni Gorno Tempini
Antonio Di Pietro
Nuovo presidente di Fondazione Fiera
Verso la guida della Pedemontana
Giovanni Gorno Tempini, bresciano, 54 anni, è stato ad di Cassa
Depositi e Prestiti fino al luglio
2015. Da agosto 2011 fino al
luglio 2015 è stato anche presidente del Fondo strategico
italiano controllato sempre dalla
Cdp. Il suo nome alla presidenza
della Fondazione è stato indicato
dal governatore lombardo Maroni
Antonio Di Pietro, 66 anni anni,
ha fatto parte del pool di Mani
pulite come sostituto procuratore nella procura di Milano. Nel
1996 è entrato in politica,
candidandosi nel centrosinistra,
e nel 1998 ha fondato il partito
Italia dei Valori dal quale,
nell’ottobre 2014, si allontana
lasciando tutti gli incarichi
Per lui non ci sarebbero incompatibilità ai sensi della legge nazionale sugli incarichi di emanazione politica perché la Serravalle non è una partecipata di servizi
pubblici (e infatti non consolida
il bilancio con la Regione).
Anche la Pedemontana, controllata dalla Serravalle, dovrebbe avere, già da metà luglio, un
nuovo amministratore delegato:
Antonio Di Pietro. Sarebbe stato
deciso durante una riunione al
Pirellone lo scorso 31 maggio. La
Pedemontana deve avviare il secondo lotto, per 1,7 miliardi di euro, attualmente la gara più grande
d’Europa. Ma intanto il raggruppamento vincitore di imprese,
guidato da Strabag, sta chiedendo già extra costi. E questa sarebbe la prima patata bollente sulla
scrivania dell’ex magistrato.
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Impresa & territori
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Mercato. A giugno le vendite aumentano (+11,88%) per il trentunesimo mese: nel semestre consegne oltre un milione
Cosmetica. Un business da 400 milioni
L’auto continua a crescere
Dolce&Gabbana,
a Shiseido la licenza
mondiale del beauty
Per il gruppo Fca +13,47%, con una quota che è salita dal 28,41 al 28,81%
Augusto Grandi
TORINO
pUna serie positiva che dura
da 31 mesi, con l’unica eccezione del maggio 2014, è un segnale
inequivocabilmente positivo
per il mercato italiano dell’auto
che ha visto le immatricolazioni di giugno raggiungere quota
165.208, con un incremento dell’11,88%. Il totale delle consegne
del semestre arriva quindi a
1.041.854, in crescita del 19,15%.
La soddisfazione è, dunque,
generale. Aurelio Nervo, presidente di Anfia, ricorda che si
tratta della sesta crescita consecutiva a doppia cifra «ed è anche la prima volta, dal 2011, che
le immatricolazioni complessive del primo semestre superano il milione di unità».
I MARCHI ITALIANI
L’incremento più consistente
è stato ottenuto
da Alfa Romeo (+34,07%)
che ha beneficiato
del lancio della Giulia.
Per Gian Primo Quagliano,
presidente del Centro studi
Promotor, il trend positivo è
destinato a proseguire anche
nel secondo semestre e le consegne complessive potrebbero sfiorare 1,9milioni di unità.
Sia perché la necessità di ringiovanire il parco circolante
permane, sia perché è prevedibile un incremento degli acquisti da parte di società per
beneficiare degli sgravi fiscali. A patto, ovviamente, che
non ci sia un annuncio prematuro sul rinnovo dei super ammortamenti per il 2017.
Qualche perplessità in più
emerge dalle analisi di Federauto. Secondo il preside nte
Filippo Pavan Bernacchi, il dato di giugno sarebbe stato
“gonfiato” da un massiccio ricorso ai km zero nell’ultimo
giorno del mese. Anche per la
necessità di raggiungere gli
obiettivi semestrali. Per Federauto la seconda parte dell’anno potrebbe portare quindi ad
un rallentamento, con una previsione finale di un 15% in più di
consegne, per un totale di poco
superiore a 1,8 milioni.
Anche la ricerca mensile dell’Osservatorio Findomestic segnala un rallentamento nella
propensione all’acquisto di auto, sia nuove sia usate.
Il differente ricorso ai km zero - oltre alla presenza di nuovi
modelli - potrebbe anche spiegare le forti differenze tra case
automobilistiche. Comunque
per Fca si tratta del 18° mese
consecutivo in cui il gruppo ottiene progressi superiori a quelli del mercato. A giugno la crescita è stata del 13,47%, con una
quota che è salita dal 28,41 al
28,81%. L’incremento più consistente è stato ottenuto da Alfa
Romeo (+34,07%) che ha beneficiato del lancio della Giulia.
Jeep cresce di oltre il 20% e Fiat
del 13,91% mentre Lancia perde
l’1,8%. Sul mercato Usa il gruppo si rafforza del 7% con il marchio Fiat in flessione del 19%.
A livello di gruppi, Volkswagen (+4,33%) mantiene la seconda posizione, davanti a Renault (+42,03%) ma come marchi Renault supera Volkswagen. Quarta posizione per Psa
(-4,02%) davanti a Ford
(-1,33%) e Hyundai (+21,37%).
Daimler (+19,72%) sorpassa
Gm (-0,80%), appaiata da
Bmw (+21,73%). Toyota cresce
del 2,87% e precede Nissan
(+6,23%) e Jaguar Land Rover
(+0,39%). Sopra il livello delle
mille consegne mensili si collocano
anche
Suzuki
(+26,47%), Volvo (+7,45%) e
Mazda (+51,62%).
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Il mercato
Marta Casadei
pÈ caduta su Shiseido Group
Immatricolazioni di giugno 2016 e variazione % rispetto a giugno 2015
FCA
Renault
Volkswagen
Opel
Peugeot
Mercedes
Toyota
BMW
Hyundai
Audi
47.453
12.618
12.503
8.273
7.894
6.200
6.009
5.641
5.289
5.215
+56,55
+30,27
+22,26
+13,47
+15,69
+9,96
+1,78
-0,61
-1,05
-5,80
Saloni. Presentata l’edizione del rilancio: per dicembre hanno già aderito 25 case automobilistiche
Il Motor Show riparte con il suv Alfa
EMILIA
ROMAGNA
Mario Cianflone
MILANO
pIl Motor Show ritorna, rilan-
cia l’idea di un salone italiano dell’automobile e rivede la sua formula. Dopo la crisi degli ultimi
anni, lo stop della scorsa edizione
e quelle precedenti che definire
desolanti è un eufemismo, e soprattutto la “guerra” con il mai
nato Milano Auto Show progettato da Alfredo Cazzola.
L’appuntamento è fissato dal 3
all’11 dicembre a Bologna e la kermesse che compie 40 anni si candida a vero e proprio salone dell’auto, ultimo della “stagione automobilistica 2016” dopo le rassegne di Parigi (ottobre) e Los
Angeles (novembre) dove, in
quest’ultima occasione, sarà svelato il primo suv di Alfa Romeo
noto finora come Stelvio.
Ovviamente non sarà solo una
statica esposizione di nuovi modelli ma ci sarà come da tradizione spazio per la passione, lo spettacolo e i momenti ad alta carica
emozional-motoristica come il
mitico Memorial Bettega che ritorna a Bologna.
« Motor Show – spiega il direttore Rino Drogo - non vuole
essere una delle tipiche rassegne dell’auto che fanno sfoggio
di record in fatto di anteprime. Il
nostro sarà, invece, un evento
dedicato all’auto e a chi la considera ancora un mezzo dall’alto
valore emozionale».
Al Motor Show 2016, che arriva
oltretutto in un momento positivo del mercato italiano dell’auto
(si va verso quota 2milioni di nuove targhe), hanno aderito 25
brand che hanno già confermato
la loro presenza, ma gli organizzatori sono convinti di poter convincere altre case. Si tratta di una
sfida, del tentativo di ricominciare un percorso di rilancio in un
momento in cui si affacciano saloni italiani interessanti come
quello di Torino Parco del Valentino giunto qualche settimana fa
alla seconda edizione.
Andare al Motor Show costerà 22 euro, ma acquistando i
biglietti online ne basteranno
18; sono previste formule promozionali anche per gruppi e
famiglie numerose.
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la scelta di Dolce&Gabbana, alla
ricerca di un licenziatario per la
propria linea beauty che genera
un fatturato annuo di circa 400
milioni di euro per il 90% assorbito dalle fragranze.
L’accordo siglato ieri a Milano tra l’azienda fondata da
Domenico Dolce e Stefano
Gabbana, una delle one billion
company italiane nel settore
moda-lusso, e lo storico gruppo giapponese della cosmesi,
quotato a Tokyo, 763,1 miliardi di yen di ricavi nell’esercizio 2015 (6,7 miliardi di euro al
cambio attuale), prevede
un’esclusiva worldwide per lo
sviluppo, la produzione e la
distribuzione delle fragranze,
del make up e della linea skincare Dolce&Gabbana e sarà
attivo dal prossimo 1 ottobre
previa
autorizzazione
dell'autorità antitrust.
L’operazione, il cui valore rimane riservato, è stata fortemente voluta da entrambe le
aziende: «Siamo due realtà simili perchè con un forte heritage,
affezionate a qualità e cura del
dettaglio. E siamo complementari», spiega al Sole 24 Ore Louis
Desazars, dal settembre 2015
presidentedi Shiseido group
Emea e Beauté Prestige International, azienda del gruppo che
produce e distribuisce fragranze. Da qui l’idea di un percorso
comune: «Il primo contatto è avvenuto nel marzo 2016: abbiamo capito subito di poter avviare una collaborazione. Il fatto
che Dolce&Gabbana sia
un’azienda italiana per noi rappresenta un valore aggiunto:
Shiseido ha da sempre un legame privilegiato con l’Italia, primo mercato straniero nel quale
l’azienda scelse di aprire una filiale oltre mezzo secolo fa».
Dolce&Gabbana Beauty è
stato fondato nel 1992 e fino al luglio 2015 è stato in licenza a P&G
Prestige, divisione lusso del
gruppo americano con oltre 43
brand nel portfolio rilevata da
Coty per 12,5 miliardi di dollari
nel luglio 2015. Il passaggio della
licenza Dolce&Gabbana Beauty da un gruppo all'altro, tuttavia, non era stato avviato.
«Abbiamo fatto una scelta di
qualità - hanno detto Domenico
Dolce e Stefano Gabbana - ma
soprattutto d'istinto: Shiseido è
un gruppo storico, molto forte
sul piano della skin care, che noi
abbiamo lanciato nel 2014, e ci è
sembrato il partner ideale per
approcciare con la nostra linea
beauty alcuni mercati nuovi, tra
cui quelli asiatici. La loro exper-
OBIETTIVO ASIA
La priorità è lo sviluppo
della linea skin care,
lanciata nel 2014,
per far crescere il marchio
sui mercati asiatici
tise accelererà lo sviluppo del
brand a livello internazionale».
L'accordo di licenza con
l’azienda italiana rientra nella
“Vision 2020” per cui il gruppo
giapponese, fondato nel 1872 a
Tokyo, sta lavorando: «I nostri
obiettivi - chiosa Desazars - sono solidificare e incrementare il
business relativo alle fragranze
Dolce&Gabbana, sviluppare il
segmento make up con focus sul
colore e creare un business skin
care cruciale per l'espansione in
Asia dove il 65% degli acquisti di
cosmetica è assorbito da questo
segmento di prodotti».
Profumi, creme e make up saranno prodotti internamente da
Shiseido che oggi è presente in
120 paesi con 46 mila dipendenti.
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Impresa & territori 15
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
AGRICOLTURA
Vino. Intesa pilota tra i ministeri agricoli di Italia e Germania per attivare i ritiri dei prodotti contraffatti
Innovazione. Linee guida del Mipaaf per lo sviluppo delle nuove applicazioni
In due anni scovate nella Gdo estera e online oltre 400 etichette pirata
Con la «precision farming»
più rese e meno chimica
Giorgio dell’Orefice
Roberto Iotti
Prosecco, più controlli sui falsi
pPiù controlli contro il falso
Prosecco. Il boom delle contraffazioni sta infatti superando
l’exploit dell’export. Ben 400 segnalazioni di false etichette
giunte all’Ispettorato repressione frodi in pochi mesi contro
una crescita delle vendite estere
che viaggia a doppia cifra. I casi
sono noti dal Secco o Rossecco
prodotti in Brasile e Australia
alla Proseka moldava, senza
contare il Prosecco «on tap» ovvero «alla spina» o quello rosé
(tipologia che non esiste). Prodotti riscontrati prevalentemente nei canali della grande
distribuzione estera anche se è
in grande crescita il web.
Grazie agli accordi stretti
nei mesi scorsi dal ministero
per le Politiche agricole con le
piattaforme di e-commerce
una fetta rilevante di queste segnalazioni (144) è venuta proprio da siti come Ebay (88),
Amazon (46) e Alibaba (10).
Il Sistema Prosecco (il consorzio di consorzi che riunisce
gli organismi di tutela del Pro-
secco superiore di Asolo Docg,
quello di Conegliano Valdobbiadene Docg e il consorzio del
Prosecco Doc), ha appena presentato l'accordo raggiunto tra
i ministeri dell’Agricoltura di
Italia e Germania.
L'intesa rappresenta un'evoluzione della tutela «ex officio»,
il sistema introdotto nella Ue
nel 2013 che garantisce la collaborazione tra le autorità di sicurezza dei diversi Paesi a tutela di
qualsiasi prodotto a denominazione d'origine.
«L'accordo – spiega il capodipartimento delle Politiche
agricole, Stefano Vaccari - attiva, su segnalazione del Sistema
Prosecco, una diffida nei confronti dell'operatore presso il
quale è stato riscontrato il falso.
Se il prodotto contraffatto non
viene ritirato, nel giro di poche
settimane interviene immediatamente l'autorità di controllo
del Land interessato».
L'accordo italo-tedesco è il
primo step di quello che i produttori auspicano come un salto
di qualità nella lotta alle contraf-
fazioni. «Anche noi abbiamo
commesso qualche errore –
spiega il presidente del Consorzio della Docg di Conegliano
Valdobbiadene, Innocente
Nardi – come aver a lungo sottovalutato l'abitudine di molti
consumatori a utilizzare il nome Prosecco come sinonimo di
qualsiasi vino con le bollicine
favorendo così la confusione».
«Il nostro Sistema – aggiunge
il presidente del Consorzio
Doc, Stefano Zanette – che rappresenta 443 milioni di bottiglie
(83 della Doc, 46 della Docg di
Conegliano e 5 dell'Asolo
Docg) vendute per il 70%
all'estero per un fatturato di circa 2 miliardi di euro, attualmente investe in registrazione dei
marchi fuori dalla Ue circa
500mila euro l'anno. Anche
questo sforzo dovrà aumentare
per tutelare un prodotto la cui
domanda internazionale non
conosce battute d'arresto. Tanto che abbiamo appena deliberato nell'area Doc, l'impianto di
3mila ettari di nuovi vigneti».
Maccaferri cede quota a Cristal Union
Zucchero, Eridania è tutta francese
Il gruppo industriale Maccaferri, che controlla Eridania Sadam, ha
raggiunto l’accordo per la cessione a Cristal Union della partecipazione
detenuta in Eridania Italia, società leader nel settore zucchero italiano
che dal 2010 è stata gestita pariteticamente con il gruppo francese. Il
closing dell’operazione è previsto per la fine di luglio.
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Obiettivo giovani. Via al progetto per la diffusione delle tecnologie informatiche nelle aziende
Alleanza digitale tra Coldiretti e Google
Annamaria Capparelli
pDigitalizzare
l'agricoltura e creare nuovi spazi di occupazione per i giovani nel
settore agroalimentare che
viaggia in controtendenza sul
fronte del lavoro. È l'obiettivo
del progetto pilota «Crescere
in digitale» realizzato da
Coldiretti con Google e ministero del Lavoro e che sarà
presentato il 5 luglio prossimo. Gli ultimi dati Istat evidenziano un aumento del
2,2% degli occupati in agricoltura, +3,3% nel Mezzogiorno.
Ma restano ancora da esplorare nuove strade. Come
quella legata alla diffusione
+2,2%
L’occupazione nei campi
In aumento il lavoro agricolo, in
particolare nel Sud (+3,3%)
delle tecnologie digitali che
segnano ancora il passo. Una
spinta potrà arrivare dal nuovo progetto che prevede la
mobilitazione di oltre 100
agriweb advisor. In ogni provincia infatti sarà assunto un
giovane (formato da Google)
per favorire la diffusione
dell'innovazione nelle filiere
agroalimentari, dalle applicazioni robotiche alle etichette
digitali, dai droni fino alla valorizzazione degli scarti e alla
riduzione delle emissioni. È
questa la versione tecno della
mutifunzionalità. Le aziende
guidate dagli under 35 si stanno sempre più indirizzando
verso nuove formule.
L'e commerce è ormai un
must, così come il controllo
sullo smartphone delle stalle,
la carta d'identità digitale per
gli alimenti e il crowdfunding. Ma occorre un'azione
sistematica di diffusione sul
territorio per un'agricoltura
in rete. L'attività sarà focalizzata sullo sviluppo di siti internet, del commercio elettronico e dei social media.
«In campagna la rivoluzione digitale è già in atto - ha
detto il presidente della
Coldiretti, Roberto Moncalvo, - ed è diventata una leva
strategica per affermare sul
mercato la multifunzionalità
e diversificazione, per sostenere le produzioni del made
in italy e biologiche, per accrescere il rapporto con i
consumatori reso possibile
dalla filiera corta».
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MILANO
pAncora pochi giorni e il mi-
nistero delle Politiche agricole
emanerà il documento con le linee guida e di indirizzo per lo
sviluppo del “precision farming”. Di agricoltura di precisione - o se vogliamo attualizzarla, agricoltura 4.0 - si parla e
la si applica già da anni. Soprattutto negli Stati Uniti, dove prese forma negli anni Sessanta
con la nascita del Gis, il Geografic information system. Con
agricoltura di precisione si intende quell’insieme di applicazioni tecnologiche che supportano le scelte dell’imprenditore
sia nella gestione delle coltivazioni, sia nella loro programmazione. Information tecnology e mondo digitale, nel corso
degli anni, hanno messo a disposizione delle aziende un
ventaglio di strumenti che hanno proiettato l’agricoltura in
una era totalmente innovativa.
Due gli obiettivi fondamentali: la preservazione di suolo,
ambiente e risorse; maggiore
economia nell’impiego dei fattori produttivi quali acqua, fertilizzanti, fitofarmaci. Così
possono aumentare le rese, la
produzione e scendere i costi
economici e ambientali. Simon
Blackmore, professore alla
Harper Adam University di
Newport, nel Galles, è diventato un punto di riferimento internazionale per gli esperti di
“precision farming”, tanto da
essere indicato come il guru
della robotizzazione delle campagne. I suoi studi ingegneristici preconizzano coltivazioni
gestite completamente dai robot comandati e controllati da
sistemi operativi e software
che fanno dialogare l’azienda
agricola, le coltivazioni e i mercati. Non siamo ancora a questo
punto, ma non manca molto.
MERCATI IN ITALIA
Chimici farmaceutici
L’
ultima quotazione ufficiale è ormai
quella della Granaria di Milano di martedì scorso, di poco superiore ai 200 euro per
tonnellata per le varietà pregiate. A Foggia e
Bolognaneigiornisuccessivi,dopoduesettimane crolli consecutivi, non si è riusciti a fissareilnuovoprezzodelgranoduro.Raccolta
abbondante e magazzini pieni della produzionedelloscorsoannohannospintoiprezzi
al minimo storico, e non si intravedono per
orasegnalidiripresa.IntantoaBolognaèsceso ancora il mais nazionale, che ha perso 3 euroinvaloriassolutiportandosiaunamediadi
193 euro per tonnellata. A guadagnare tra le
principali commodity agricole solo i semi di
soiaesteri;conlaproduzionenazionaleinvariata tra 395 e 398 euro, la soia geneticamente
modificata d’importazione ha gudagnato 10
euro chiudendo a un prezzo massimo di 415
euro per tonnellata. Bene anche i panelli di
soia con guadagni fino a 20 euro.
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INDICI CONFINDUSTRIA
Indici dei prezzi delle merci aventi mercato internaz., (34 prodotti) ponderati sul
commercio mondiale (Usd) e sul commercio italiano (º)
Euro correnti
(base 1977=100)
Apr16
Mar16
Apr15
Apr16
Mar16
Apr15
129,28
78,81
184,37
124,47
133,69
278,54
187,15
324,21
272,17
320,71
213,05
272,37
130,97
80,05
181,69
131,52
129,64
280,38
178,73
321,15
283,93
294,33
214,83
258,63
144,96
76,38
189,61
161,37
150,62
372,87
183,21
353,45
480,70
450,67
272,87
370,84
130,01
79,19
185,38
125,26
134,38
280,14
188,06
326,22
273,66
322,60
214,27
273,96
134,20
81,96
186,15
134,86
132,78
287,34
183,00
329,25
290,90
301,67
220,15
265,07
152,87
80,48
199,92
170,29
158,77
393,22
193,03
372,91
506,84
475,37
287,77
391,14
Ore
17.00
18.00
19.00
20.00
21.00
22.00
23.00
24.00
¤/MWh
42,990000
42,790000
43,109930
45,554240
47,463730
49,327880
45,126660
40,432380
DIAMANTI
Valori Best - Average, in dollari Usa per carato. I prezzi indicati si intendono per la vendita
all'ingrosso e all'origine nei Paesi di produzione, al netto di spese, valore aggiunto e imposte.
Brillanti da 2.00 - 2.99 carati
Colore
Qualità Valori al 22.06.2016
D (bianco extra eccezionale +)
if
22100 - 34730
D (bianco extra eccezionale +)
vvs1
21228 - 29080
E (bianco extra eccezionale)
vvs1
18166 - 23927
E (bianco extra eccezionale)
vvs2
14855 - 19717
F (bianco extra+)
vs1
11640 - 15753
F (bianco extra+)
vs2
10440 - 13793
G (bianco extra)
if
13050 - 17000
H (bianco)
if
10899 - 13833
I (bianco sfumato)
if
8778 - 10569
J (bianco sfumato)
vs1
5460 - 7077
J (bianco sfumato)
vs2
5394 - 6886
K (bianco leggermente colorito)
if
5795 - 7312
Valutazione riferita a pietre corredate da certificazione di validità internazionale, tagliate a
«brillante», di buone proporzioni di taglio, esenti da particolarità naturali indesiderate.
Fonte: Rapaport, New York (Internet: www.diamonds.net)
Rilevazione mensile del 08/06/2016 a cura della Camera di Commercio di
Milano.Dal produttore o dall'importatore al commerciante all'ingrosso o
all'industria farmaceutica, franco partenza. Iva esclusa.I prodotti quotati
corrispondono alle caratteristiche previste dalle principali farmacopee
internazionali.Il divario esistente tra i prezzi minimi e massimi è in relazione
alle caratteristiche chimico-fisiche, alle fonti e al processo di produzione, al
quantitativo e al tipo di confezione del prodotto.
Acetilcisteina il kg. 25-40; acido acetilsalicilico 5,70-7; clavulanico 160200; folico 500-650; l-ascorbico (vitamina C) 9-26; ursodesossicolico 340370; acyclovir 55-105; alfuzosina 900-1200; allopurinolo 50-60; almotriptan
80-150; amikacina solfato 320-450; aloperidolo 413-870; alprazolam 21003000; ambroxolo cloridrato 90-113; aminofilina 8,30-16; amiodarone HCI
100-180; amlodipina besilato 180-220; amossicillina triidrato 2637; ampicillina sodica liofilizzata sterile 70-83; triidrata 27-35; articaina
cloridrato 250-300; atorvastatina 350-430; l-arginina 13,20-20; atenololo
34-47; azithromicyna 230-270. Bacampicillina 250-300; benzidamina
cloridrato 90-100; benzocaina 21-32; bisoprololo emifumarato 450700; brinzolamide 25-35; bromazepam 700-1200; budesonide al g. 6,5012; bupivacaina 330-440. Candesartan 450-550; carbamazepina 90170; carbocisteina 25-33; carvedilolo 280-510; cefaclor 195257; cefalessina monoidrato 57-67; cefazolina sodica sterile 167207; cefotaxima 290-320; cefradina 100-115; ceftazidima sterile 505605; ceftriaxone sodico sterile 210-270; cefurossima sodico 265335; celecoxib 80-150; cellulosa microcristallina 2,60-4,15; cetirizina 300360; ciprofloxacina 40-60; citalopram bromidrato 400-600; claritromicina
200-300; clortalidone 134-180. clotrimazolo 90-130. Desametasone il g.
2,30-3,20; desloratadina il kg. 350-450; diazepam 40-80; diclofenac sodico
33-75; diltiazem 80-130; domperidone 250-450; dorzolamide 4,507; Econazolo nitrato 90-105; escitalopram 1250-2000; etanercept 130-250: lefedrina cloridrato 68-90; enalapril 140-210; eparina sodica milioni U.I. 2843; esomeprazolo il kg. 595-895. Fenilefrina cloridrato 270-330; fenofibrate
80-98; finasteride 2000-4000; fluconazolo 350-450; fluoxetina 130160; flurbiprofene 150-180; flutamide 260-290; fluticasone 4080; formoterolo 80-120; fosfomicina trometamolo 150-180; fosinopril 15001800; furosemide 35-52. Gabapentin 50-75; genfibrozil 55-65; gentamicina
solfato base il kg. 450-600; glibenclamide il kg. 80-138; glicina 7-14; glicole
propilenico 1,90-2,50; glucosio anidro apirogeno 1,65-2. Ibandronato sodico
500-650; ibuprofen 15-25,80; idroclorotiazide 36-90; indapamide 600800; irbesartan 150-200; l-isoleucina 43,50-49; isosorbide mononitrato
(20%) 60-80; itraconazolo 430-530. Ketoprofene 70-100. Lamivudina 270350; lamotrigina 210-300; lansoprazolo 360-540; latanoprost 20002300; lattosio 2,80-3,40; anidro 6-6,50; spray dryed 5-6,20; letrozolo 1824; l-leucina 27-31; levocetirizina 680-800; levodopa 50-129; levofloxacina
130-200; levulosio apirogeno 3,80-4,50; lidocaina cloridrato 35-40; l-lisina
cloridrato 13,50-16,50; lisinopril 260-430; loratadina 470-680; lorazepam
270-530; lormetazepam 620-810; losartan 110-200. Mepivacaina 150210; mesalazina 50-70; metformina 4-4,50; metilprednisolone 15002000; metoprololo tartrato 37-50; mirtazapina 650-800; montelucast Na
1500-1900; moxifloxacina 300-400. Naproxene 45-55; nebivololo 26004000; nifedipina 56,50-160; nimesulide 30-65; nimodipina 150200; norfloxacina 70-95. Olanzapina 1500-2100; omega 3 90110; omeprazolo 110-250. Pantoprazolo sodico 190-230; paracalcitolo 170260; paracetamolo 5,50-9,50; paroxetina 1000-1300; perindopril
terbutilammina 3700-3900; pioglitazone cloridato 670-800; piroxicam
46,50-130; pravastatina 600-900; PVP polivinilpirrolidone 13-25; procaina
cloridrato 13-18; prulifloxacina 800-1000. Rabeprazolo Na 10001200; ramipril 600-1100; raloxifene HCI 600-800; ranitidina 2840; risedronato sodico 900-1100; risperidone 1200-1800. Salbutamolo 160280; salmeterolo 30-50; sertralina 220-250; sildenafil citrato 130220; simvastatina 330-400; sevelamer HCI 110-200; sorbitolo soluzione 70%
non cristallizzabile 0,85-1,50; sulindac 240-265. Tamsulosin HCL al g. 1426; telmisartan 180-210; teofillina anidra 14-20; terbinafina 700800; ticlopidina 57-70; timololo maleato 800-1200; torasemide 130160; triamcinolone acetonide 2800-3500; triazolam 23-30. l-valina 23,8027,50; valsartan 230-340; venlafaxina 105-135; verapamil 7395. Zolmitriptan 1100-1300.
Metalli non ferrosi
BORSA ELETTRICA
Prezzo unico nazionale del 02.07.2016
¤/MWh
Ore
¤/MWh
Ore
40,353680
44,053660
09.00
01.00
38,237630
44,990540
10.00
02.00
36,518430
42,500000
11.00
03.00
35,492060
42,200000
12.00
04.00
35,000000
38,300000
13.00
05.00
35,520000
38,200000
14.00
06.00
38,108770
40,000000
15.00
07.00
42,226890
41,550000
16.00
08.00
I progetti in ambito Ue
I programmi sviluppati
dall’Italia nell’ambito Ict-Agri
LA PAROLA
CHIAVE
Ict-Agri
7È un programma finanziato
dalla Commissione europea
per rafforzare la ricerca
nell'ambito della agricoltura di
precisione e della robotica. Lo
scopo è di mettere in comune le
risorse umane e finanziarie e
migliorare efficienza ed
l'efficacia delle attività di
ricerca. Partcepano 18 partner e
e 14 osservatori di 21 paesi.
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SULLE ALTRE PIAZZE
A MILANO
di Alessio Romeo
Alimentari (tot.)
Bevande
Cereali
Carni
Grassi
Non alimentari (tot.)
Fibre
Vari industriali
Metalli
Combustibili (totale)
Totale (escl. combust.)
Totale generale
12
applicazioni specifiche - con la
casa madre per monitorare interventi di manutenzione, consumi di carburante, ore di lavoro e performance. Il tutto a misura di tablet o smartphone.
Anche in Italia gli agricoltori in particolare quelli che coltivano sotto serra - che gestiscono parte del lavoro di campagna con l’uso di applicazioni e
con lo smartpohone. O monitorano i campi con i droni. Ma non
sono ancora tanti.
L’Unione europea, compresa l’importanza economica e
ambientale dell’agricoltura di
precisione, nel 2009 ha varato il
programma Ict-Agri coinvolgendo tutti i Paesi aderenti. Il
programma punta a sviluppare
progetti tecnologici connessi
all’agricoltura. Il primo IctAgri è partito nel maggio 2009 e
si è concluso nel settembre
2016, il secondo step del programma è stato avviato nel gennaio 2014 e si concluderà nel dicembre 2017. L’Italia, fino a ora,
ha partecipato con 12 progetti
mentre al ministero delle Politiche agricole è diventato operativo il programma Eranet,
collegato a Ict-Agri. Adesso il
ministro Maurizio Martina
vuole imprimere una svolta e
accelerare con un documento
di indirizzo e programmazione
per dare la possibilità alle
aziende agricole di fare un salto
nella modernità gestionale. Sono infatti ancora poche le aziende che attualmente applicano
l’agricoltura di precisione. Anche se la diffusione di software
gestionali è in costante crescita.
Una recente ricerca di Agrinnova per conto di Coldiretti
ha evidenziato che il 74% delle
aziende è nel mondo web 2.0,
ma quando si parla di innovazione digitale le idee non sono
del tutto chiare.
Edizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
Frumento duro
al minimo storico
Dollari correnti
(base 1977=100)
Oggi sono disponibili per pochi dollari analisi dei terreni attraverso le rilevazioni satellitari, ricognizioni sulla composizione dei terreni, sensori che
indicano quando e di quanto
fertilizzate o antiparassitario
ha bisogno la pianta coltivata.
In Francia ormai molti vigneti
“dialogano” in rete su grado
zuccherino e maturazione dell’uva. E poi c’è il grande mondo
della meccanica agricola. I
maggiori costruttori - da John
Deer a New Holland - stanno
commercializzando macchine
per la raccolta completamemnte automatizzate, che si
guidano non dalla cabina ma
con i sistemi Gps; macchine e
trattori che parlano - attraverso
Rilevazione bimensile dei prezzi del 27/06/2016, resi noti dalla Camera di
Commercio di Milano. Per i "grezzi" le merci dìimportazione si intendono già
nazionalizzate;per i semilavorati si intendono per spesori, diametri e formati
base dove non specificato. Prezzi in ¤, Iva esclusa. Fonte Assomet.Per grezzi e
semilavorati merce resa franco stabilimento produttore. Per i rottami franco
stabilimento compratore.
Grezzi
Alluminio e Leghe: Al 99,70 in pani EN AB 10700 UNI EN 576 per t. 1712,501812,50; Al 99,5 (1050 A) in placche per laminazione UNI EN 487 1812,501892,50; Al Mg Si (6060) in lingotti per estrusione (biliette) UNI EN 486
2062,50-2162,50; Al Si 12 (b) EN-AB 44100 UNI EN 1676 2365-2415; Al Mg 3
(b) EN-AB 51000 UNI EN 1676 2425-2460; Al Si 12 Cu Ni Mg EN-AB 48000 UNI
EN 1676 2540-2575; Al Si 9 Cu 3 (Fe) EN-AB 46000 UNI EN 1676 1997,502022,50; Al Si 11 Cu 2 (Fe)(Zn 1,4) EN-AB 46100 EN 1676 1987,50-2012,50; Al
Si 12 Cu 1 (Fe) EN-AB 47100 EN 1676 2047,50-2072,50; Al Si 6 Cu 4 EN-AB
45000 EN 1676 1952,50-1977,50. Antimonio: Sb 99,60 (regolo) UNI 3270
7900-8210. Bismutomin 99,99% 8410-8910. Cadmio: Cd 99,95 in bacchette
UNI 3816 2488-2843. Cromo: 99% 6342,50-6742,50. Magnesio e leghe: MgP
99,90 in pani ex UNI 5537 1760-1860; GD Mg Al 8,5 Zn Mn in pani ex UNI 6169
2310-2410. Manganese elettrolitico 99,9% 1465-1765. Nichel: Ni 99,8 in
catodi, brichette, gocce UNI 3353 8832,50-9132,50. Piombo: Pb 99,99 in pani
UNI EN 12659 1715-1785. Rame: grado A Cu-Cat-1 UNI EN 1978 51035180. Bronzo: Cu Sn5 Zn5 Pb5 B (CB 491K) in pani UNI EN 1982 4830-5030; Cu
Sn 12 B (CB 483K) in pani UNI EN 1982 6590-6790; Cu Al10 Fe2 B (CB 331G) in
pani Uni EN 1982 5070-5120; CU Al11 Fe6 Ni6 (CB 334G) in pani UNI EN 1982
5270-5320. Ottone: Cu Zn35 Pb2 Al-B (CB 752S) ADZ in pani UNI EN 1982
3925-4025; Cu Zn37 Pb2 Ni1 Al Fe B (CB 7535) in pani 3625-3675; Cu Zn35
Mn2 Al1 Fe1 B (CB 765S in pani 4375-4425; Cu Zn38 Al B (CB 767S) in pani UNI
EN 1982 4475-4525; Cu Zn39 Pb1 Al B (CB 754S) in pani UNI EN 1982 35753625. Silicio metallico: Si 98 UNI 3038 1710-1760. Stagno e leghe: Sn 99,90 in
lingotti UNI EN 610 15800-16300; Pb Sn 50 per saldatura dolce UNI 10368
8962,50-9322,50; Mb 83 antifrizione in pani UNI 4515 16040-16540. Titanio
spugna 12-70mm 7052,50-7252,50. Zinco e leghe: Zn 99,995 in lingotti UNI
EN 1179 1987,50-2042,50; Zn 98,5 in lingotti UNI EN 1179 1957,502007,50; G-Zn Al 4 in lingotti UNI EN 1774 2452,50-2502,50; G-Zn Al 4 Cu 1 in
lingotti UNI EN 1774 2482,50-2532,50. Argento: Ag 999,9/1000 al kg.
515,50-523,70. Oro: Au 999,9/1000 36999-38176. Palladio: Pd tit. min.
999/1000 16387-16708. Platino: Pt tit. min. 999/1000 29583-30276.
Semilavorati
Alluminio e leghe: lastra Al 99,5 EN AVV 1050A UNI EN 573-3 mm
2000x1000x1 la ton. 3392,50-3522,50; barra standard Al Mg Si En AVV 6060
UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2 stato T5, ø mm 20, lungh. comm. 3342,503442,50; barra standard Al Si Mg Mn EN AVV 6082 UNI EN 573 e UNI EN 755-2
stato T6, ø mm 20 lungh. comm. 3531,50-3597,50; filo Al 99,5 EN AVV 1050 A
UNI EN 573-3 e UNI EN 1301-2 ø mm 2 3022,50-3072,50; laminato sottile base
0,007 Al 99,5 UNI EN 576 4037,50-4387,50; laminato sottile base 0,02 Al 99,5
UNI En 576 3647,50-3907,50; nastro per contenitori base 0,07 Al 99,0 UNI EN
576 3257,50-3532,50; nastro per capsule, base 0,20-0,23 Al 99,0 EN AVV
1200 UNI EN 573-3 e UNI EN 485-2 3132,50-3382,50. Piombo: lastre da Pb
99,95 UNI 3165 2100-2140; tubi da Pb 99,95 UNI 3165 2235-2275. Rame:
lastra UNI EN 1652-CW 024 A-H 090 mm 1,5x1000x2000 5969-6108; tubo UNI
EN 1507 - R 220 mm 12x1,0 6036-6175; tubo UNI EN 13602 da Cu-ETP cotto su
bobiine 0,50 6218-6320; nastro per lattoneria UNI EN 1172 CW 0.24 A-R 240
0,6 x1000 5773-5875. Ottone: lastra OT 67 cotto,CW506L UNI EN1652, mm
2000x1000x0,8 5308-5421; filo Cu Zn 37 UNI EN 12166 5576-5700; tubo OT
63 duro CW 508L UNI EN 12449, in verghe, mm 35x1 5422-5540; barra CW 614
UNI EN 12164, in verghe ø mm 25 4150-4400. Titanio: lamiera a caldo
commerciale, non in lega mm 2000x1000x3 UNI 10258 22600-26600; barra
tonda tornita ø mm 60 in lega UNI 10450 25100-29100; laminato sottile,
commerciale non in lega UNI 10258 s=0,7-0,9 mm 23600-27600; tubi saldati
non in lega, per condensatori e scambiatori UNI 10364 25x0,7 mm 3110035100. Zinco: lastra da Zn 99,95 UNI EN 1179 2742,50-2792,50.
Rottami
Rottame di fili e cavi UNI 13920/3 1105-1205; rottame di alluminio non
legato (99,50%) UNI 13920/2 1155-1255; rottame consistente di una sola
lega da lavorazione plastica - UNI 13920/4 1195-1300; rottame consistente di
due o più leghe da lavorazione plastica appartenente alla stessa serie UNI EN
13920/5 915-1015; rottame composto da lattine usate per bevande UNI
13920/10 - kg 705-775,50; rottame commisto di due o più leghe da lavorazione
plastica UNI 13920/6 1080-1130; rottame in getti UNI EN 13920/7 11251175; rottame proveniente da processi di separazione dei residui non ferrosi
frantumati UNI EN 13920/9 1235-1285; rottame di materiale non ferroso
proveniente da processi di frantumazione destinati alla separazione
dell'alluminio Uni EN 13920/8 335-395; trucioli composti di una sola lega UNI
EN 13920/12 1080-1145; trucioli composti da commisto di due o più leghe UNI
EN 13920/13 1045-1095; rottame proveniente da imballaggi usati UNI EN
13920/14 135-165; rottame proveniente da dealluminazione di imballaggi
usati UNI EN 13920/15 270-320; residui di alluminio in in forma di
schiumature, colaticci, granelle UNI 13920/16 135-315; rottame di alluminio,
rame da radiatori UNI 13920/11 1970-2020; rottame di alluminio da
incenerimento, resa metallica media 75% 880-930. Nichel: rottami di nichel
UNI EN 12861 4447,50-4947,50; rottami di anodi e catodi UNI EN 12861
4392,50-4892,50; rottami di cupronichel UNI EN 12861 S-Cu Ni10 Fe1 Mn
205-335; rottami di alpacca ALPA UNI 9980 332,50-437,50. Piombo:
colaticci, schiume, ossidi, ceneri di piombo ex UNI 10434/5 35-55; 1067.5
1002,50-1027,50; rottame di guaine per cavi ex UNI 10434/3 962,50977,50; rottame di leghe miste ex UNI 10434/4 862,50877,50. Rame: spezzoni di cavo di rame - costituiti da filo o spezzoni di cavo di
rame ricoperti con gomma, plastica o altro; materiale, asportabile mediante
lavorazione meccanica e provenienti sia da attività di produzione dei medesimi
sia da; rottamazione per cessato utilizzo - (contenuto Cu da 30 a 70%) 9402437,50; elettrolitico di produzione UNI EN 12861-S-Cu-1-A 38823934; elettrolitico di recupero UNI EN 12861-S-Cu-2-A 3841-3893; di
produzione di tubi, nastri ecc. UNI EN 12861-S-Cu-4 3800-3852; di filo
smaltato UNI EN 12861-S-Cu-3-A 3679-3731; da recupero tubi, nastri UNI EN
12861-S-Cu-5 3678-3730; da recupero ritagli e filo bruciato 98,5% m/m UNI
EN 12861-S-Cu-6 3627-3679; da recupero tubi, nastri ecc. 95,0% m/m UNI EN
12861-S-Cu-7 3526-3578; da recupero ritagli e fili bruciati 96% m/m UNI EN
12861-S-Cu-8 3375-3427; da recupero fili, lastre 92,0% m/m UNI EN 12861S-Cu-9 3174-3226; granulato 99,90% UNI EN 12861-S-Cu-10-A 38333885; granulato 99,80% UNI EN 12861-S-Cu-10-B 3732-3784; granulato
98,50% UNI EN 12861-S-Cu-10-C 3631-3683; schiumature, colaticci e scaglie
40-140. Bronzo: binario allo stagno UNI 12861 S-Cu Sn 8 4570-4620; binario
impuro UNI 10596/1 3670-3700; industriale UNI 10596/2 3370-3400; al
piombo UNI 10596/3 3240-3270; meccanico pezzature a torniture UNI
10596/4 3220-3250; valvolame pezzature e torniture UNI 10596/5 32203250; all'alluminio di 1ª cat. UNI 10597/1 2070-2170; di 2ª cat. UNI 10597/2
1770-1870; schiumature, granelle e colaticci 50-280. Ottone: da produzione
di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-A Cu 63,5% 2989,503066,50; bossoli puliti UNI EN 12861-S-CuZn-2 3081,50-3159,50; da
produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-B Cu 62% 2888,502966,50; bossoletti puliti UNI EN 12861-S-CuZn-3 2945-3023; da produzione
di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-C Cu 59,5% 2788,50-2866,50; misto
valvole /rubinetti UNI EN 12861-S-CuZn-6 2438,50-2516,50; vari 95% UNI EN
12861-S-CuZn-7 2238,50-2316,50; torniture al piombo UNI EN 12861-SCuZn-5-B 2722-2800; da barre al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-4-B 2921,502999,50; schiumature, granelle, colaticci 50-250; da barre al piombo UNI EN
12861-S-CuZn-4-A 2971,50-3049,50; torniture al piombo UNI EN 12861-SCuZn-5-A 2772-2850; Stagno: rottame non in lega UNI 10432/1 2987,509187,50; di leghe per saldatura UNI 10432/2 2310-2410; di leghe per
saldatura di peltro UNI 10432/3 8152-8302,50; di leghe antifrizione UNI
10432/4 8457,50-8667,50; di leghe miste UNI 10432/5 24402590; colaticci, schiume, ossidi e ceneri UNI 10432/6 490-650. Titanio: ritagli
1850-2850; sfridi o trucioli 1850-3350. Zinco: rottami non in lega UNI 14290
A.1.1, A.2.1 2150-2200; matte da zincatura a caldo UNI 14290 B.1 19001950; colaticci schiume e ceneri UNI 14290 B.2 30-80; polvere di zinco da
zincatura UNI 14290 A.1.5 617-692; rottami di leghe miste da getti frantumati
UNI 14290 A.2.4 466-516; di leghe da fonderia UNI 14290 A.1.2 9301010; rottame di leghe miste UNI 14290 A.2.2 710-785. Argento: sfridi e scarti
da lavorazione e uso e leghe al kg. 478,20-487. Oro: sfridi e scarti da
lavorazione ed uso e leghe al kg. 36989-38115. Platino: sfridi e scarti da
lavorazione e uso al kg. 28647-29340. Palladio: sfridi e scarti da lavorazione e
uso e leghe al kg. 15689-16010.
Broni
Rilevazione del 24/06/2016 . Contratti per merce franco cantina, Iva esclusa
(prezzi al litro/¤).
Vini D.O.C.
Prod. 2014 (¤/l): Riesling O.P. 0,80-1; Pinot nero O.P. vinificato in rosso 11,30; vinificato in bianco 1-1,20; Pinot grigio O.P. 0,90-1,20; Moscato O.P.
1,30-1,60; Moscato IGT 1,20-1,40; Malvasia O.P. non quot.; Chardonnay O.P.
1,10-1,20; Barbera O.P. 0,80-1,20; Bonarda O.P. 0,90-1,35; Sangue di Giuda
1-1,30.
Vini da tavola
Rosso da tavola (¤/l) I.G.T. (11-12 gr.) 0,70-0,80; comune (10,5-11,5 gr.)
0,50-0,70.
Vini in damigiane
Vini DOC - f.co cantina venditore (¤/l) Prod. 2013. Riesling O.P. 1,702; Pinot O.P. 1,80-2,10; Barbera O.P. 1,60-2; Croatina I.G.T. 1,70-2.
Vini in bottiglia
Vini DOC - f.co cantina produttore bottiglie (75 cl ¤/cad.) O.P.: Riesling 2,803,80; Pinot in bianco vivace 3,50-4; Cortese 2,50-3,50; Moscato vivace 3,504,20; Malvasia 2,50-3; Chardonnay 2,50-3,50; Barbera 3-4; Bonarda 3,505; Rosso 5-7; Buttafuoco 5-7; Sangue di Giuda 4-5; O.P. metodo classico DOCG
8-14; Pinot nero vinificato in bianco O.P. Martinotti 3,50-5; Pinot nero
vinificato in rosa O.P. Martinotti 3,50-6; O.P. metodo classico DOCG Cruasé 814.
Firenze
La camera di Commercio e la Borsa merci di Firenze comunicano i seguenti
prezzi validi dal 01/07/2016 al .. Prezzi in ¤.
Vini
Prezzi all'hl. per partite f.co produttore locale, gradazione e denominazione
come da disciplinare, Iva escl.
Chianti 2012 non quot.; 2013 170-220; 2014 90-130; 2015 88128. Chianti classico 2012 non quot.; 2013 270-300; 2014 185-237; 2015
190-235. Vino rosso prod. 2015 10-11 gr. non quot.; prod. 2015 11-12 gr.
3,20-3,70; prod. 2015 oltre 12 gr. 3,70-4. Rosso toscano prod. 2013 12 gr. non
quot.; prod. 2014 12 gr. non quot.; prod. 2015 12 gr. 50-68; Toscano
bianco prod. 2015 gr. 12 60-80; Toscano Sangiovese prod. 2014 oltre 12 gr.
60-73; prod. 2015 12 gr. 60-76.
Oli commestibili
Prod. locale prov. di Firenze, partite da produttore, f.co luogo produzione, a
grossista.
Olio extra vergine d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano ac max 0,6% nuovo
raccolto 2015/2016 7000-7600; d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano "Colline
di Firenze" ac max 0,5% campagna 2013/2014 non quot.; d'oliva atto a
divenire D.O.P. Chianti Classico ac.mass. 0,4% 2015/2016; ac. max 0,8% non
quot.. Extra vergine Puglia ac. mass. 0,8% camp. 2015/2016 37004400. Altre prov. naz. prezzi all'ingrosso, merce f.co arrivo in cisterna. Olio
extra vergine d'oliva ac. max 0,8% Lazio camp. 2015/2016 4500-5000; d'oliva
ac. max 0,8% Sicilia camp. 2015/2016 4000-4500; d'oliva ac. max 0,8%
Abruzzo camp. 2015/2016 4000-4500. Prezzi da grossista importatore a
grossista locale per merce in cisterna. Extra vergine d'oliva ac. max 0,8% prov.
Grecia camp. 2015/2016 3400-3550; contingentato prov. Tunisia 33003350; prov. Spagna Borgas camp. 2015/2016 non quot.; altre prov. Spagna
camp. 2015/2016 3300-3450; olio extravergine ol. ac. mas. 0,8% - Arbequino
(E) camp. 2015/2016 3400-3600. Olio d'oliva raffinato ac. max 0,50% in
cisterna 3130-3150. Olio di sansa d'oliva raffinato ac. max 0,50% cist. 14501480; greggio bassa ac. 5/10% ad esano non quot.; ac. 10/15% ad esano 760810. Oli di semi in cisterna: soia raff. Convenzionale non quot.; arachide 20502080; girasole 860-870; mais 1050-1080.
Montichiari
Prezzi relativi al mercato del 01/07/2016. Iva esclusa.
Bovini
Da macello: vacche I qualità Frisona 0,95-1,10; II qual. 0,70-0,85; III qual.
0,50-0,65. Vitelloni Frisoni I qual. 24/30 mesi 1,25-1,35; fino 24 mesi 1,451,55; incroci nazionali I qual. 1,80-2. Manze Scottone Incroci Nazionali I
qualità 1,80-2; scottone Nazionali I qualità fino a 30 mesi 1,05-1,15; oltre 30
mesi 0,95-1,05; Charollaise 2,54-2,64; Limousine 2,84-2,94; incrocio
francese (bionde) 2,48-2,58. Vitelloni incr. franc. (biondi) 2,25-2,35; pezzato
rosso 2,08-2,18; polacchi 1,90-2; Charollaise 2,32-2,42; Limousine 2,602,70. Femmine da ristallo Charollaise ed incroci kg.280-320 2,662,76; Limousine 2,87-2,97. Maschi da ristallo Limousine kg.300 3,013,11; Charollaise 2,83-2,93; da ristallo incroci Fr.(char. x aubrac) 2,832,93; da ristallo incroci Fr.(saler x char) 2,63-2,73; Limousine kg.400 2,692,79; Charollaise kg.400 2,59-2,69; Incroci Fr.(char x aubrac) kg.400 2,592,69; Incroci Fr.(saler x char) 2,54-2,64. Vitelli baliotti incroci nazionali/Blu
Belga 50/60 kg. 4-5; baliotti nazionali I 56/60 2,50-2,80; 45/55 2,302,40; polacchi svezzamento 60 kg 3,30-3,50; da carne bianca Frisoni I 2,252,45; incroci extra 3,45-3,60; Simmenthal 2,95-3,15; polacchi P.N. I 2,702,90; polacchi P.N. II 2,25-2,45; incroci nazionali 3,20-3,40.
Equini
Puledri lattoni I qual. 2,05-2,15; II qual. 1,80-1,90. Sopranno 1,551,72. Muli-asini I qual. 1,20-1,28; II qual. 0,83-0,90. Cavalli da macello I qual.
1,83-1,97; II qual. non quot.; III qual. (magri) non quot..
Mortara
Rilevazione del 01/07/2016. I prezzi si intendono per merce nuda posta nei
luoghi di prod., pronta consegna, Iva esclusa (prezzi tonn./¤).
Cereali
Frumenti teneri naz. (umid.14%-imp. 2%). Frumento di forza non
quot.; Panificabile superiore non quot.; Panificabile non quot.; Biscottiero
non quot.; Altri usi non quot.. Granoturco nazionale zootecnico < 5 194196; nazionale ibrido (umid. base 14%) 185-190; (umid. base 30%) non
quot.. Orzo tipo leggero (p.s. 58-61) 140-150; tipo pesante (p.s. oltre 62) 140150. Semi di soia (umid.14%-imp. 2%) nazionali 380-390.
Risoni e risi
Risoni: gruppo comuni: Balilla 290-315; Selenio non quot.. Gruppo
semifini: Flipper-Alpe-Lido non quot.; Vialone Nano 450-470. Gruppo fini: S.
Andrea 260-290; Loto 260-285; Dardo - Luna CL e similari 255-280; Augusto
non quot.. Gruppo superfini: Thaibonnet 285-305; Altre Indica 285305; Arborio-Volano 740-770; Baldo 295-335; Roma 340-360; Carnaroli 830860. Risi: Non parboiled: Carnaroli 1790-1840; Arborio 1610-1660; Roma
825-875; Baldo 795-845; S.Andrea 730-780; Ribe-Loto e similari 590620; Thaibonnet 625-665; Vialone nano 1060-1110; Lido e similari 595625; Originario-similari 720-750. Parboiled: Baldo 895-945; Ribe 690720; Thaibonnet 725-765. Sottoprodotti del riso: (merce sfusa) Risetto 225275; Corpettone 305-310; Corpetto 297-302; Mezzagrana 245-300; Risina
245-275; Grana Verde 165-185; Farinaccio 171-181; Pula Vergine 124125; Pula 104-105; Lolla di Parboiled 50-55; Lolla 40-50.
Padova
Listino della CdC di Padova, rilevato il 01/07/2016.
Vini
Vini: prod. 2015 merce nuda alla cantina del produttore con grad. sup. a
gradi 8,5. Al lt; Colli Euganei bianchi DOC 0,82-0,90; Colli Euganei Pinot bianco
e Chardonnay DOC 0,92-1; Colli Euganei Serprino DOC 1,61-1,71; Colli
Euganei Moscato DOC 1,10-1,21; Colli Euganei Fior d'Arancio DOCG 1,261,44; Colli Euganei Merlot e Rossi DOC 0,80-0,85; Colli Euganei Cabernet DOC
0,90-1; Friularo DOCG Bagnoli 3,20-3,50; Prosecco DOC 2,14-2,28; Glera IGT
Veneto 0,90-0,99; Pinot grigio IGT Veneto 1-1,10; Moscato IGT Veneto 0,700,80; Raboso IGT Veneto. All'ettogrado 5,80-6,23; Merlot ( gr 10-12 ) IGT
Veneto 4,69-5,18; Cabernet (gradi 11-12) IGT Veneto 5,17-6; Vino rosso 3,384,08; Vino bianco 3,38-3,80; Rosso ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,28-4,55; Bianco (
gr 10-12 ) IGT Veneto 4-4,40; Pinot bianco IGT Veneto 7,38-7,82; Chardonnay
IGT Veneto 7,20-7,64; Verduzzo IGT Veneto 5-5,50; Mosto concentrato
rettificato (franco arrivo). Al gr. Brix x 0,6 3,16-3,30.
Parma
Prezzi rilevati il 01/07/2016 merce f.co Parma. Iva esclusa, prezzi in ¤.
Conserve vegetali
Derivati del pomodoro ; Triplo concentrato A - mercato naz. (res. refratt. min.
36%): fusti sterili o sim., p. netto il kg. 0,96-1,06; barattoli di marca 1/2 kg.
nom. cad. 0,74-0,80; barattoli di marca 5/1 kg. nom. cad. 5,21-5,44; tubetti di
marca 100 g. p. netto cad. 0,34-0,39; tubetti di marca 185 g. p. netto cad. 0,460,52; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,47-0,52; tubetti di marca 280 g. p.
netto cad. 0,71-0,77. Doppio concentrato A - Mercato naz. (res. refratt. min.
28%): in fusti sterili o similari, peso netto CB kg 0,75-0,79; peso netto HB kg.
0,76-0,81; in sacchi sterili peso netto 10 kg. cad. 10,04-10,34; 20 kg. cad.
19,11-20,87; barattoli di marca (nom) kg. 1/5 cad. 0,28-0,31; 1/2 kg. cad.
0,66-0,73; 4/4 kg. cad. 1,27-1,34; 5/2 kg. cad. 2,60-2,79; 3/1 kg. cad. 3,013,26; 5/1 kg. nominale CB cad. 4,66-4,95; 5/1 kg. nominale HB cad. 5,055,44; tubetti di marca 130 g. p. netto cad. 0,36-0,40; tubetti di marca 150 g. p.
netto cad. 0,37-0,41; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,42-0,46. Semplice
concentrato (r.r. min.18%) Esportaz.: fusti sterili e sim. p. netto HB 0,550,61. Semiconcentrato (passata): in scatole 3/1 kg. nominale cad. 1,401,55; bottiglie 700 gr. p. netto cad. 0,41-0,48; in sacchi sterili da 20kg 8,779,90; in fusti sterili o similari residuo refrattometrico 8% 0,40-0,46; in fusti o
similari residuo refrattometrico min. 12%-14% 0,44-0,51. Pizza sauce 12% 14% in fusti sterili o similari 0,47-0,52; in barattoli da marca da 5/1 kg
numinali 2,69-2,91. Polpa di pomodoro (pomodori triturati) (resid.refratt.min.
5%) fusti sterili e sim. p. netto 0,36-0,40; 10 kg 5,08-5,51; 15 kg 7,538,06; barattoli di marca (nom) 1/2 kg cad. 0,36-0,41; 4/4 kg cad. 0,610,67; 3/1 kg cad. 1,32-1,55; 5/1 kg 2,21-2,45. Polpa di pomodoro cubettata
: 10/14 in fusti sterili e similari, p. netto kg. 0,38-0,44; 16/20 in fusti sterili e
similari , p. netto kg. 0,38-0,42. Residui del pomodoro Bucce, semi e cellulosa:
umidita 10% circa non quot..
Foraggi
Fieno Fieno di erba medica o prato stabile I taglio pressato 2015 60-70; di
erba medica II/III taglio pressato 2015 100-110; di prato stabile II/III taglio
pressato 2015 65-75; di prato stabile I taglio pressato 2016 50-70; Paglia di
frumento pressata 2016 40-50.
Granaglie
Frumento biologico non quot.; fino (peso non inferirore a 80kg) 190193; buono mercantile (non inferiore a 78kg) 186-189; mercantile (non
inferiore a 76kg) non quot.; altri usi non quot.; tenero nazionale biologico non
quot.; speciale di forza peso 80 non quot.; speciale peso 79 non quot.; fino peso
78/79 155-158; buono merc.75/76 150-153; mercantile 73/74 non
quot.; altri usi non quot.. Granoturco nazionale 175-179; estero
nazionalizzato non quot.. Orzo nazionale peso per hl da 55 kg a 57 kg 138143; peso per hl da 60 kg a 62 kg 145-150; peso per hl da 63 kg a 64 kg 148153; peso per hl da 67 kg e oltre non quot.; estero pesante non
quot.. Avena nazionale non quot.; estera pesante non quot.. Farina di
frumento tenero con caratt. di legge tipo 00 404-424; tipo 0 394-404; con
caratt. sup. minimo legge tipo 00 544-554; tipo 0 534-544. Crusca di tenero in
sacchi 150-151; rinfusa 110-111.
Caseari
Zangolato di creme fresche per burrificazione euro/kg 1,40; Siero di
latte residuato della lavoraz. Del formaggio grana, per uso zootecnico 1,081,45; raffreddato per uso industriale 3,80-4,80; Parmigiano-Reggiano fra 0-1
per lotti di partita: produzione minimo 30 mesi e oltre 10,20-10,40; produzione
minimo 24 mesi e oltre 9,30-9,70; produzione minimo 18 mesi e oltre 8,759,15; produzione minimo 12 mesi e oltre 8,20-8,60.
Salumi e grassine
Da produttore a distributore all'ingrosso. Prezzi f.co stabilimento produttore
(stagionatore), pronti consegna e pagamento, kg/¤.
Prosciutto "di Parma" con osso per lotti selezionati con 16 mesi e oltre di
stagionatura da 9 a 11 kg 11,40-12,70; alla produzione per partite intere
inferiore a 9 kg 8,70-8,90; da 9 a 11 kg 8,90-9,30. Prosciutto crudo nazionale
stagionato con osso per lotti selezionati inferiore a 9 kg 5,90-6,20; da 9 kg e
oltre 6,25-6,55. Prosciutto crudo con osso inferiore a 7 kg 3,35-3,50; da 7 a 8 kg
3,60-4; da 8 kg e oltre 4-4,45. Salame di Felino IGP 10,50-12,50. Coppa di
Parma IGP 9,10-9,40. Pancetta di Parma c.c. stagionata 6,60-7,10.
Carni fresche suine
Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista
fattura.
Prosciutto per crudo "Parma" coscia refilata 11/13 kg (peso medio 12 kg)
non quot.; 13/16 kg (peso medio 14,5 kg) non quot.; da sale 10/12 kg (peso
medio 11 kg) non quot.; da sale superiore a 12 kg non quot.; Coppa da
macelleria disossata peso inferiore a 2,7 kg non quot.; per salagione rifilata
peso oltre 2,7 kg non quot.. Lombo taglio Modena non quot.. Spalla disossata
non quot.. Trito da salame non quot.. Gola con cotenna e con magro non
quot.. Pancetta squadrata non quot.. Pancettone con cotenna e bronza non
quot.. Lardello con cotenna da lavorazione non quot.. Lardo spess. cm 3 e più
non quot.; da sale spessore cm 4 e più non quot..
Suini
Consegna sul luogo. Suini d'allevamento, tara d'uso (quest'ultima esclusa
per i lattonzoli).
Suini d'allevamento a peso vivo il kg: 15 kg 3,84; 25 kg 2,83; 30 kg 2,54; 40
kg 2,27; 50 kg 2,03; 65 kg 1,68; 80 kg 1,52; 100 kg 1,48. Da macello: grassi da
130/144 kg 1,34; 144/156 kg 1,38; 156/176 kg 1,43; 176/180 kg
1,43; 180/185 kg 1,41; oltre 185 kg 1,37; oltre 195 kg pes. oltre 12 mesi non
quot.. Scrofe da macello: I qualità 0,56; II qualità 0,49.
Carni grassine
Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista
fattura.
Grasso da fusione la tonn. 210. Strutto grezzo in cisterna 636; raffinato
deodorato in cisterna 976; raffinato deodorato in cartoni da 25 kg
1106; raffinato deodorato in vaschette da 1 kg 1756.
Udine
Listino della C.d.C. di Udine rilevato il 01/07/2016. Prezzi in ¤.
Cereali
Prezzi da produttore a commerciante o industriale, f.co autocarro partenza,
min. 250 q.li, merce nuda pronta consegna e pagamento per tonn., Iva escl.
Frumento tenero locale buono mercantile 14% ps 77/78 147149; mercantile ps 70/75 142-145; Mais loc. in granella ibrido giallo a
stagione um. 14% 175-177; uso energetico non quot.; Soia nazionale (umidità
14%, impurità 2%) non quot.. Orzo naz. vestito (um. 14% p.s 60/65) 133137. Farine Manitoba tipo "0" 640-642; di grano tenero ad alto tenore di
glutine con caratt. max di legge: tipo "00" 540-542; tipo "0" 508-513; di
frumento in sacchetti tipo "00" 720-730; bramata gialla 485-490; bramata
bianca 635-640; fioretto gialla 485-490; bramata gialla conf. sacchetti 1 kg.
615-620; bianca 735-740; farinetta per uso zootecnico rinfusa 153155; spezzato di granone naz. 259-261. Cruscami di frumento, part. molino,
30-50 q.li, Iva esclusa: crusca sfusa di tenero 116-117; sacco carta 161162; farinaccio sfuso 161-162; sacco carta 196-197.
Voghera
Rilevazione del 24/06/2016
Cereali
Frumenti: merce nuda, posta nei luoghi di produzione, pronta consegna, Iva
esclusa tonn/¤.
Grano tenero (um. 14%, imp. 2%): varietà di forza non quot.; panificabile
sup. non quot.; panificabile non quot.; biscottiero non quot.; altri usi non
quot.. Grano duro: fino non quot.; mercantile non quot.. Sorgo Nazionale :
sorgo per uso zootecnico non quot.; Granoturco naz. ibrido (umid. base 14% spezz.4%) 185-190; Orzo per uso zootecnico leggero non quot.-140; pesante
non quot.-155. Soia in granella 386-390. Pisello proteico 200-210.
Farine
Contratti per merce f.co magazzino acquirente, in sacchi di carta, Iva esclusa.
Farina per panificazione ad alto tenore di glutine: Tipo 00 (W 380-430) 560585; (280-330 W) 450-480; (180-200 W) 375-395. Cascami di frumento
tenero (merce sfusa): farinaccio 152-157; tritello 129-130; crusca e
cruschello 121-122; germe di grano non quot.. Cascami di frumento tenero
(sacchi carta): farinaccio non quot.; tritello non quot.; crusca e cruschello non
quot.; germe di grano non quot..
Foraggi e paglia
Fieno maggengo di erba medica 100-120; seconda scelta 50-70; agostano
di erba medica non quot.; terzuolo di erba medica non quot.; loietto non
quot.. Paglia pressata in balle quadrate non quot.; pressata in rotoballe non
quot..
Verona
Prezzi in ¤ rilevati il 01/07/2016 dalla C.d.C. di Verona.
Pollame e uova
I prezzi degli animali da cortile s'intendono a peso vivo, al kg., e quelli delle
uova a unità e compreso imballaggio, nella fase di scambio da produttore a
commerciante grossista, sul luogo di produzione, pronta consegna e
pagamento, Iva escl.
Polli allev. intensivo a terra pesanti bianchi 0,93-0,95; pigmentazione
gialla leggeri 0,92-0,94; pesanti 0,95-0,97. Galline pesanti 0,14-0,18; rosse
0,09-0,11; Livornesi 0,05-0,07; Oche non quot.. Anatre mute femmine 2,352,39; maschi pesanti da taglio 2,35-2,39. Faraone allev. trad. 2,452,49; Tacchine mini 3,5/4,2 kg. non quot.; medie 4,5/5,5 non
quot.. Tacchini pesanti femmine 1,20-1,22; maschi 1,20-1,22. Capponi allev.
tradiz. non quot.. Galletti golden comet 2,60-2,64; livornesi 2,70-2,74; altri
2,50-2,54. Conigli allev. naz. fino kg. 2,5 non quot.; oltre non quot.. Uova cat.
A fresche, selezionate (Reg. CEE 1511/96) per 100 pezzi: XL oltre 73 gr 12,10; L
63/72 gr. 9,30; M 53/62 gr. 8,40; S meno di 53 gr. 8.
Pollame macellato
Polli Nazionale, fresco, classe A medi e pesanti 1,75-1,85; super pesanti
1,75-1,85; a busto rosticceria da gr 1000; gr 1100; gr 1200 2,05-2,15; a busto
1,80-1,90. Galli golden comet tradiz. 3,70-3,80; livornesi tradiz. 4,104,20. Galline tradiz. medie 1,30-1,40; pesanti 1,40-1,50; eviscerate senza
frattaglie pesanti 1,40-1,50; leggere 1,30-1,40. Faraone tradiz. 3,853,95. Tacchine eviscerate senza frattaglie 1,90-2. Tacchini eviscerati senza
frattaglie 1,90-2. Anitre femmine tradiz. 4,10-4,20; eviscerate senza
frattaglie 5-5,10. Parti di pollo: petti con forcella 4,30-4,40; cosciotti 1,501,60; ali non separate 1,70-1,75. Parti di tacchina: fesa 4,95-5,05; cosce 1,801,90; ali 1,30-1,40. Parti di tacchino: fesa 4,95-5,05; cosce 1,60-1,70; ali
1,30-1,40. Conigli macellati freschi nazionali 3,40-3,50.
16
Politica e società
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Renzi alle prese con l’Italicum ma il rebus è la nuova pelle del ceto medio
R
ivedere la legge elettorale, spostare
il referendum dopo la legge di stabilità, spacchettare i quesiti per attenuare il possibile impatto dei “no”. Intorno a Renzi si muovono vari fili di trattativa
con il ceto politico ma gli manca ancora il di Lina Palmerini
filo necessario: quello con il ceto popolare. Le grandi autostrade del consenso corrono sopra il negoziato sull’Italicum, lo
scavalcano e lo rendono marginale. È vero
che cambiare la legge può mettere una
zeppa all’affermazione dei 5 Stelle, ricompattare il Pd, rinsaldare la maggioranza
perché accontenta i partitini del centro,
ma quanto vuol dire questo in termini di
rappresentanza popolare? Perché il rebus
La soglia per il ballottaggio
di Renzi, dopo la sconfitta delle comunali,
Se nessuna lista supera il 40%, l’Italicum
è trovare un rapporto con il popolo e so- prevede un secondo turno tra i 2 partiti più votati
POLITICA 2.0
Economia & Società
40%
prattutto con quei ceti medi che hanno
sempre deciso le battaglie elettorali.
Dicono che il premier pensi di ritrovare questa sintonia popolare con la legge
di stabilità – e per questo si parla anche di
spostare il referendum a dicembre – ma
anche qui qualche sterzata poderosa alla
tattica renziana diventa necessaria. Perché certo non può affrontare la nuova
legge di Stabilità come ha fatto lo scorso
anno, con l’abolizione della tassa sulla
casa che non ha spostato né mosso un voto verso il Pd. È passato un anno da quelle
misure economiche ma in termini politici è iniziato un nuovo tempo con l’elettorato che non si accontenta più di misure
spot – e vintage – ma sembra volere quel
«cambio di verso» di cui parlava proprio
Renzi. Un’intuizione giusta che alludeva a una vera messa in discussione della
politica dei redditi, una cura choc per diseguaglianze troppo forti create dalla
crisi, divari salariali non più accettabili
acuiti dal problema migratorio, dall’immobilità sociale.
Temi finiti sullo sfondo pensando che il
ceto medio fosse ancora quello pre-crisi,
quello dell’epoca berlusconiana a cui bastava abolire l’Ici o promettere il taglio
dell’aliquota Irpef. Quel ceto, invece, sembra aver cambiato pelle, in cerca di uno
spazio “vitale” non più solo di uno sconto
di 80 euro. È questa comprensione che
manca, la necessità di ricostruire uno status identitario – economico e sociale – per
quel mondo fatto da chi non ha più certez-
ze su alcuni punti nevralgici dell’esistenza: il lavoro, la pensione, il risparmio. E che
si sente minacciato nel presente prima ancora che nella prospettiva futura.
Non basta quindi il fiorire degli scambi
sull’Italicum per salvare il referendum.
Anche se le ragioni di un ripensamento si
capiscono e sono logiche: con le ultime comunali si è pesata la potenzialità di vittoria
dei 5 Stelle – anche per l’asse con la destra –
e l’Italicum apre un’autostrada a Grillo.
Quindi il negoziato sta in un quadro di
scelte ragionevoli ma senza un dialogo
“sociale” con i ceti popolari, il ritocco alla
legge elettorale potrebbe essere perfino
controproducente. Perché questo negoziato ripropone il grande schema su cui
oggi si sfidano tutte le forze politiche dal-
Riforme. Timori per la Legge di bilancio in caso di No alle riforme: si valuta se approvarla prima alla Camera e rinviare il voto referendario di qualche settimana
Referendum e manovra, il nodo «timing»
Italicum, Renzi frena sulle modifiche e rilancia: «Garantisce la governabilità»
Emilia Patta
ROMA
pChe il referendum confermativo della riforma del Senato e del
TitoloVnonsaràspostatoesiterrà
secondo i termini stabiliti dalla legge Matteo Renzi lo ha detto più di
unavolta.Perrimandareilreferendum di qualche mese, d’altra parte,
occorrerebbe un decreto. Tuttavia i termini stabiliti dalla legge
permettono un certo margine di
flessibilità: la Cassazione ha tempo
un mese, dal 15 luglio al 15 agosto,
per controllare le firme e dare il via
libera al referendum. Ed è probabile, considerando i precedenti, che
la Cassazione si prenderà tutto il
tempo a sua disposizione. Da quel
momento,il15agosto,ilgovernoha
un margine di un paio di mesi per
indire il referendum: può farlo subito o arrivare al 15 dicembre, rispettando comunque la legge.
E qui si inserisce il nodo della
manovra finanziaria, che preoccupa sia Palazzo Chigi sia il Quirinale. Secondo la riforma del bilancio in via di approvazione definitiva in Senato, riforma che prevede
l’accorpamento della Legge di stabilità e della Legge di bilancio in un
unico provvedimento denominato Legge di bilancio, la tempistica è
più stretta: entro il 15 ottobre il
Consiglio dei ministri deve mandare la manovra a Bruxelles sotto
forma di Documento programmatico di bilancio. Ed entro il 20
ottobre il provvedimento deve essere presentato in Parlamento
(quest’anno si inizia dalla Camera). Ma questo significa che la Legge di bilancio dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri al
più tardi il 13 ottobre. L’orientamento di Renzi e del governo, visti
anche i tempi della Cassazione
che impediscono di celebrare il referendum nelle prime due domeniche di ottobre, è dunque quello
di approvare la Legge di Bilancio
inCdmepoiandarealreferendum
nella prima domenica utile (domenica 23 ottobre, in questo caso).
Presentare la manovra finanziaria
a ridosso del referendum sulla riforma costituzionale potrebbe tra
l’altro aiutare il premier alle urne,
soprattutto se ci saranno margini
di flessibilità tali da accelerare sugli sgravi fiscali promessi.
La preoccupazione, sia di Palazzo Chigi sia soprattutto del
Quirinale, è il destino della Legge
di bilancio in Parlamento in caso
di vittoria del No al referendum.
Secondo fonti parlamentari il Capo dello Stato gradirebbe che la
Legge di bilancio fosse approvata
almeno dalla Camera prima di
chiamare i cittadini ad esprimersi
sulla riforma costituzionale. Perché in caso di bocciatura delle riforme basterebbe una lettura conforme al Senato per mettere in salvo la manovra finanziaria. D’altra
parte nella seconda Repubblica
non si è mai dato il caso di un premier dimissionario nel mezzo della sessione di bilancio. Fissare la
data del referendum un po’ più in
là, a novembre o ai primi di dicembre ad esempio, avrebbe d’altro
canto un ricasco negativo per il
governo e il fronte del Sì - fa notare
un dirigente renziano del Pd - perché gli oltre 300 deputati democratici sarebbero inchiodati a
Montecitorio a votare la Legge di
bilancio senza poter fare campagna elettorale. Oltre al fatto che a
quel punto la Legge di bilancio
stessa si presterebbe all’inserimento di misure elettoralistiche
sia da parte della maggioranza sia
da parte dell’opposizione, facendo dell’Aula della Camera un ingovernabile campo di battaglia.
La decisione non sarà dunque
facile per il premier, che la prenderà naturalmente di concerto con il
Colle. Per l’intanto Renzi è impegnato nella preparazione della direzione di lunedì, con la minoranza del Pd sul piede di guerra per
cambiare l’Italicum introducendo
almeno il premio alla coalizione
invece che alla lista. Richiesta alla
quale si associano, come evidenziamo nell’infografica in pagina,
anche i centristi della maggioranza e Fi. Ma la linea di Renzi resta
quella della difesa dell’Italicum,
come dimostra anche il fatto che
ieri il premier ha ritwittato l’intervista al Corriere della sera del ministro Graziano Delrio («l’Italicum è una legge ottima, garantisce
la governabilità»). La porta ai cambiamenti resta aperta, certo, purché si trovino in Parlamento i voti
necessari per un sistema che garantiscalagovernabilitàcosìcome
fa l’Italicum... Legge elettorale o
meno, è evidente che la priorità di
Renzi è ora il referendum sulle riforme. E su questo concentrerà
tutte le sue energie.
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APPROFONDIMENTO ONLINE
«Politica 2.0 - Economia & Società»
di Lina Palmerini www.ilsole24ore.com
Centrodestra. Il leader leghista avverte: se vinciamo via dall’euro
Salvini avverte Berlusconi:
«Pronti ad andare da soli»
Brunetta contro Confalonieri
ANSA
Barbara Fiammeri
I numeri in parlamento a favore delle proposte di modifica dell’Italicum
ROMA
pMatteo
PREMIO A COALIZIONE
NO CAPILISTA BLOCCATI
MATTARELLUM
DOPPIO TURNO
Il premioallacoalizione(invece
cheallalista)èlapropostadi
modificadell’Italicumchesulla
cartapotrebbeottenerela
maggioranzaalSenato(paria161
seggi):lovoglionolaminoranzaPd,
Sinistraitaliana,Fi,Lega,icentristi
dellamaggioranza,finoalla
galassiaexFi,daifittianieadAla.
Sesidovesseaggiungereilgruppo
Perleautonomiesiarriverebbea
177voti.Discorsodiversoalla
Camera,dovemaggioranzaPde
M5S,conoltre350seggi,
riuscirebberoabloccarela
proposta(lasogliamaggioranza
allaCameraè315seggi)
Altra misura criticata
nell’Italicum sono i 100
capilista bloccati che, secondo
i detrattori, consegnerebbero
un Parlamento in maggioranza
di nominati. Tuttavia, le
possibilità di modifica in
parlamento sono minime.
Contro i capilista bloccati si
sono espressi la minoranza Pd,
Sinistra italiana e il Movimento
5 Stelle, che riuscirebbero a
coalizzare 68 senatori (la
maggioranza al Senato è di 161
seggi) e 161 deputati (la
maggioranza alla Camera è di
315 seggi)
Il Mattarellum, o sistemi ad
esso ispirati, con l’elezione del
75% dei candidati in collegi
uninominali in base ad un
meccanismo maggioritario a
turno unico, è la proposta che
potrebbe mettere d’accordo il
Pd (maggioranza renziana e
minoranza), più qualche altro
senatore (come il gruppo di
Gaetano Quagliariello): 116
senatori. Troppo pochi rispetto
ai 161 necessari per ottenere la
maggioranza. Come pure alla
Camera i 301 deputati Pd non
raggiungono i 315 seggi
necessari
La posizione storica del Pd è il
doppio turno di collegio: è eletto
al primo turno chi ottiene la
maggioranza assoluta,
altrimenti si va al ballottaggio. La
proposta metterebbe d’accordo i
112 senatori e i 301 deputati del
Pd, troppo pochi per ottenere la
maggioranza dei consensi nelle
due camere. I piccoli partiti sono
sfavoriti dai sistemi maggioritari
a doppio turno o a turno unico.
Anche Fi è stata sempre contro
questi sistemi, considerando il
simbolo del partito più attraente
per gli elettori rispetto ai singoli
candidati nei collegi
A FAVOREVOLI
177
senatori
CONTRO I CAPILISTA
68
A FAVORE
116
senatori
A FAVORE
senatori
112
senatori
Federalismo fiscale. La commissione parlamentare: a 16 anni dalla riforma troppe incertezze, poca responsabilità e autonomia
L’eterna transizione del fisco locale
Roberto Turno
pIl federalismofiscaleall’italiana
a sedici anni dalla pasticciata riforma del 2001? «Una eterna transizione». E fin qui sembrerebbe quasi
poca cosa, segno di lavori perennemente in corso che lasciano tutto
sottosopra.Einveceno,lecosehannofinitoperpeggiorarle,eccome,le
(cattive) applicazioni del federalismo: perché «alla transizione consegue incertezza e all’incertezza si
accompagna l’indeterminatezza
della responsabilità». Insomma, un
guazzabuglio di errori.
A pronunciarsi così - mentre, referendum permettendo, il Titolo V
del 2001 potrebbe andare in pensione - è la bicamerale parlamentare
per il federalismo fiscale, presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti,
nella relazione semestrale licenzia-
«Le Olimpiadi? Non possiamo far indebitare i romani»
ta l’altro ieri. Non senza notare fin
dall’introduzioneche«unodeiconnotati più evidenti e costanti dell’attualestagionedeirapportifinanziaritraStatoeautonomieterritorialiè
proprio la transizione, ovverossia
l’instabilità e provvisorietà dei rapportifinanziariedelladistribuzione
del potere di entrata e di quello di
spesa». In una confusione di ruoli e
di certezze finanziarie che hanno
minato e sepolto il mito dell’autonomia finanziaria locale, sempre
più Stato-dipendente. Ma quasi
senza dirlo, con i fatti, più che con le
parole. E a carissimo prezzo per gli
italiani, anche creando un dumping
inverosimile nel pagamento delle
tasse locali.
Provarepercredere,dicenonsolo tra le righe la relazione della bicamerale. La tassazione sugli immo-
REUTERS
bili è stata fatta «per lo più in chiave
congiunturale», per tamponare i
contipubblicioper«impulsoallaripresa». Ma ha finito per «restringereglispazidimanovrabilitàlocale»,
giàlimitata.Eadessopesasempredi
più il coordinamento statale, cioé
«l’esatto contrario dell’autonomia
finanziaria» con una «espansione
dei trasferimenti o comunque una
severa predeterminazione degli
spazi di manovrabilità».
Addio autonomia, addio responsabilitàlocale.Conunrischioinpiù:
la «discriminazione», effetto del
peso dei trasferimenti statali. È il caso della Tasi e delle addizionali: il
bastone agli enti che non avevano
operato aumenti di aliquota, penalizzati dai trasferimenti compensativi dello Stato; gentili cadeaux a
quelli che avevano utilizzato forte-
mente la leva fiscale «per cercare di
porre rimedio ai conti in disordine». Certo, di mezzo c’è ora la scelta
«virtuosa» delle nuove regole sull’armonizzazione dei bilanci pubblici. Come il superamento del patto di stabilità interno per gli enti localioilpareggiodibilancioperleregioni. Che vanno al test applicativo.
Ma attenzione, è la conclusione: se
col referendum cambieranno le regolesucompetenzelegislativeeautonomia finanziaria, non tutto sarà
necessariamenterisolto.Perché«si
verrà a inaugurare una ulteriore
nuovafasetransitoria».Eperl’autonomia di entrate e spese degli enti
locali, si aprirà un’altra stagione tutta da decifrare. Nel segno ancora
una volta di un’eterna transizione
all’italiana.
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Mafia Capitale, altri 28
a rischio processo
Ivan Cimmarusti
pProcesso in vista per i politici
Virginia Raggi in udienza dal Papa: «Colpita dalla sua profonda umanità»
che non sarebbe «etico e giusto» chiedere ai romani di «indebitarsi
altri 20-30-40 anni per le Olimpiadi». Intanto c’è attesa per la prima
seduta del consiglio comunale che si svolgerà giovedì 7 luglio: in
quell’occasione sarà presentata la giunta su cui nomi in questi giorni
imperversano le polemiche.
Salvini lancia
l’aut aut.«Leggo di ipotesi di
sostegno a Renzi, di “ni” al
referendum... Patti chiari e
amicizia lunga, in Italia la
maggioranza è alternativa a
Renzi e ai 5 stelle, però non
c’è più tempo da perdere, o si
viaggia tutti insieme o la Lega va da sola». È questa la risposta del leader del Carroccio alle parole di Fedele Confalonieri a favore di un Nazareno bis.
La levata di scudi dei big di
Fi contro la posizione del presidente di Mediaset, culminata ieri in una lettera aperta
di Renato Brunetta che lo invita a «non mescolare considerazioni politiche con considerazioni aziendali» annunciando poi di voler richiamare l’Authority per le
comunicazioni a «vigilare
sull’equilibrio dell’informazione», non è stata una rassicurazione sufficiente per il
numero uno della Lega. Il sospetto che dietro le dichiarazioni del presidente di Confalonieri ci possa essere anche Silvio Berlusconi ha fatto
uscire allo scoperto Salvini,
che intanto rilancia l’uscita
dall’euro («non serve un referendum, se andiamo al governo usciamo»). Anche perché la sortita di Confalonieri
coincide anche con la rivoluzione interna a Fi: l’allontanamento del cerchio magico
e la consegna del timone del
partito alla vecchia guardia
vicina al Cavaliere e all’azienda di famiglia.
Ma l’avvertimento di Salvini, sostenuto anche dalla leader di FdI Giorgia Meloni, è
anche un modo per recuperare terreno sugli alleati, sul tentativo di riorganizzazione di
quell’area moderata oggi divisa che non vuole finire sotto la
leadership leghista. L’ipotesi
di un partito, di una nuova Fi
aperta anche al ritorno alla casa madre degli ex azzurri oggi
divisi tra i fittiani (Conservatori riformisti), il gruppo di
Gal, Idea (Quagliariello) e naturalmente i più insofferenti
tra i centristi di Alfano e la pat-
Matteo Salvini
LA STRATEGIA
Fi lavora per riaprire le porte
agli ex azzurri sparsi tra
fittiani, Gal, Idea e alfaniani:
fissata per mercoledì
una «rimpatriata» al Senato
tuglia di Verdini si va facendo
strada, nonostante le smentite. Non a caso l’invito della capogruppo fittiana al Senato ,
Cinzia Bonfrisco, e del suo
omologo della Lega, Gian
Marco Centinaio, per una
rimpatriata mercoledì prossimo a Palazzo Madama per
«saldare le iniziative del centrodestra alternativo a Renzi a
cominciare dal referendum»
è stata prontamente sottoscritta non solo dal presidente
dei senatori di Fi Paolo Romani ma anche da tutti gli altri
gruppi di centrodestra.
L’invito è stato spedito anche ai senatori di Ap, il cui malessere per il sostegno a Renzi
è sempre più evidente. Per ora
non c’è stata risposta. Giusto
la sera prima però si terrà una
riunione tra Angelino Alfano
e i suoi senatori, che potrebbe
trasformarsi in una conta tra
chi sollecita un’immediata
presa di distanza da Renzi e
quindi dal governo (vedi il capogruppo Renato Schifani) e
chi invece, a partire dallo stesso ministro dell’Interno rinvia
la decisione finale a dopo il referendum, per lanciare un
quarto polo centrista alternativo alla destra di Salvini e Meloni. Un’ipotesi che le parole
di Confalonieri hanno reso
più credibile.
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LA GIORNATA
CHIUSE LE INDAGINI DELLA «TERZA TRANCHE»
Papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza privata il primo sindaco
donna di Roma, Virginia Raggi, che ha portato al pontefice «la voce
degli ultimi e delle periferie» della Capitale. «Una grande emozione.
Colpita dalla sua profonda umanità. Grazie» ha commentato via
Twitter Raggi, che in un’intervista a Radio Vaticana ha anche ribadito
l’Europa all’America: i partiti sistema e gli
anti-sistema. E l’apertura del fronte Italicum dà un altro argomento ai 5 Stelle per
descrivere il Pd come il partito che vuole
conservare lo “status quo” dal cambiamento grillino. Ora Renzi accusa il Movimento di opportunismo e di aver cambiato idea sull’Italicum, Grillo fa lo stesso con
il premier ma resta un rumore di fondo.
Comunque vada la trattativa non scalderà
un’opinione pubblica che ha a che fare con
un quotidiano molto faticoso.
della Regione Lazio coinvolti nella
terza tranche dell’inchiesta Mafia
Capitale.LaProcuradiRomahanotificato gli avvisi di chiusura indaginipreliminari,attopropedeuticoalla richiesta di rinvio a giudizio, a 28
persone, tra cui i consiglieri regionali Pd Marco Vincenzi (ex capogruppo e dimessosi da presidente
dellaCommissionebilancio)edEugenio Patanè. Destinatario dello
stesso avviso Francesco D’Ausilio,
ex capogruppo Pd in Campidoglio,
eaLucaOdevaine,all’epocadeifatti
componente del tavolo tecnico sull’immigrazione del Viminale, indagato per un appalto al Cara di Mineo. Per gli indagati sono ipotizzati,
a vario titolo, i reati di corruzione,
turbativa d’asta, finanziamento ille-
cito e abuso d’ufficio. Per l’accusa i
tre politici avrebbero percepito
presunte tangenti per «piegare la
lorofunzioneistituzionale»infavore di Salvatore Buzzi, presunto
«braccioimprenditoriale»diMafia
Capitale.Vincenziavrebbepresentato «due emendamenti» a una legge regionale, per dirottare sui «municipi-comuni i fondi della Regione
(1,2 milioni , grazie anche al presunto aiuto di Luca Gramazio, consigliere regionale Pdl già a processo,
ndr)perconsentireaBuzzieallecooperativealuiriconducibilidisuperare le difficoltà per accaparrarsi le
risorse economiche». In cambio
Vincenziavrebbeottenuto«10mila
euro per le spese della campagna
elettorale di Emanuela Chioccia»,
candidatasindacodiTivolinel2014.
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L’OMICIDIO DI YARA GAMBIRASIO
Bossetti condannato
all’ergastolo in primo grado
pErgastolo per Massimo Bos-
setti, accusato dell’omicidio di
Yara Gambirasio. Così ha deciso
la Corte d’Assise di Bergamo, dopo 10 ore di camera di consiglio.
«La pena è quella prevista per una
persona che commette un omicidio a cui non sono riconosciute le
attenuanti», ha commentato il
procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, «la prova scientifica
del Dna è stata decisiva».
In aula i familiari della vittima.
La madre di Yara, Maura, ha detto
che «ora sappiamo chi è stato, anche se siamo consapevoli che nostra figlia non ce la riporterà indietronessuno».Standoalcapod’imputazione della Procura, Bossetti
«colpendo Yara con tre colpi al
capoeconplurimecoltellateindiverseregionidelcorpo(gola,tora-
ce, schiena, polsi e arti), abbandonandola quindi agonizzante in un
campo isolato, ne cagionava la
morte. Con l’aggravante di avere
adoperato sevizie e di avere agito
con crudeltà. Sugli indumenti indossati da Yara al momento della
morte venivano delegati al Ris dei
carabinieri di Parma gli accertamenti biologici per l’individuazione di eventuali profili genetici
diversi da quello della vittima. Tali accertamenti avevano permesso di isolare, tra gli altri, un profilo
geneticomaschile(indicatocome
«ignoto l») su slip e leggings della
vittima, valido per comparazioni
con potenziali sospetti ». Indagini
successive hanno stretto il cerchio attorno a Bossetti.
I. Cimm.
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Sabato
2 Luglio 2016
www.ilsole24ore.com
@ 24NormeTributi
IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI
t
LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI
FISCO INTERNAZIONALE
L’anti-elusione
allarga il tiro
LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa
MARTEDÌ: Condominio
MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia
GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito
VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni
Stefano Carrer u pagina 18
Reddito d’impresa. Da valutare i costi e i benefici dell’operazione prima di avvalersi delle assegnazioni e delle trasformazioni agevolate
Enti territoriali
Beni ai soci, convenienza in sei test
Dai controlli sull’operatività della società alle conseguenze fiscali delle cessioni successive
Luca Gaiani
pSei test preventivi per la deci-
sione sulle assegnazioni agevolate. Con la chiusura delle imposte 2015 le società che intendono
avvalersi delle assegnazioni o delle trasformazioni agevolate previste dalla legge 208/2015, devono
verificare fattibilità, costi e benefici dell’operazione, svolgendo diverse analisi sia sui beni assegnabili che sulla posizione dei soci assegnatari.
Requisiti per l’assegnazione
Il termine per le assegnazioni agevolate di immobili non strumentali e mobili registrati appare ancora lontano, ma in realtà, per effetto della tradizionale sospensione delle attività ad agosto, restano
poco più di due mesi per chiudere
l’operazione (salvo proroghe). È
dunque opportuno che, già nei
prossimi giorni, le società interessate, tenendo conto delle istruzioni emanate con la circolare 26/E
del 1° giugno, diano l’avvio al percorso finalizzato ad assumere la
scelta per poi procedere, al rientro
dalle ferie, alla fase esecutiva.
Il primo passaggio da svolgere è
la verifica delle operatività della
società nel triennio 2013-2015. Chi
è risultato di comodo (non operativo o in perdita sistematica) in almeno due dei tre esercizi dovrà infatti applicare l’imposta sostitutiva maggiorata al 10,5%, il che potrebbe rendere poco conveniente
l’assegnazione. Nella individuazione di questa particolare condizione dovrà tenersi conto dell’esistenza, negli anni interessati, di
cause di esclusione o di disapplicazione (analizzando con attenzione il periodo in cui devono essersi verificate), compresa, per il
2015, la nuova ipotesi di “autodisapplicazione” in dichiarazione
introdotta dal Dlgs 156/2015. Ad
esempio, chi è di comodo nel 2014
e nel 2015 (ma non nel 2013) potrebbe, se sussistono situazioni
oggettive che hanno giustificato il
mancato superamento dei parametri di legge, autodisapplicare la
disposizione nel modello Unico
2016 evitando anche la sovra imposta sostitutiva.
Calcoli a tre livelli
I controlli successivi devono riguardare la sussistenza dei requisiti oggettivi (beni) e soggettivi
(soci assegnatari). La circolare
26/E/2016 ha opportunamente
chiarito che la condizione di “non
strumentalità per destinazione”
del bene deve essere verificata alla data di assegnazione. È dunque
possibile e legittimo assegnare un
immobile che attualmente è utilizzato direttamente se, entro il 30
settembre, lo stesso viene dato in
locazione o in comodato a terzi.
Il passaggio più complesso
dell’intero percorso riguarda la
quantificazione del costo dell’operazione. Esso si struttura in
realtà in tre step differenti: imposta sostitutiva sulla società,
imposte sui redditi dei soci e Iva
e altre imposte sul trasferimento
del bene.
L’Agenzia ha confermato l’impostazione di precedenti norme
agevolative secondo cui la tassazione della società esaurisce, limitatamente all’importo dichiarato,
ogni ulteriore onere impositivo
anche per i soci. L’assegnazione,
pertanto, interesserà la posizione
del socio (dividendo o riduzione
del costo della partecipazione)
solo per l’eventuale eccedenza tra
il valore del bene assegnato (valore normale o catastale a seconda
di ciò che ha scelto la società) e
plusvalenza assoggettata all’imposta dell’8 o del 10,5 per cento. Il
costo della operazione sui soci,
che spesso sarà la componente
più rilevante, deve tener conto
della tipologia di riserve impiegate per far uscire i beni. La circolare
26/E non ha chiarito l’impatto, sugli assegnatari, dell’utilizzo di riserve in sospensione che vengono
tassate al 13% dalla società, ma è da
ritenere, per lo stesso principio
sopra richiamato, che questa tassazione impedisca ulteriori imposizioni sui soci.
Dopo l’assegnazione
Non devono infine essere trascurate le conseguenze della assegnazione sulla fiscalità successiva dei soci e della società. Per quest’ultima, occorre avere certezza
che, a seguito della uscita dei beni, si torni o si mantenga una situazione di operatività ai fini della disciplina delle società di comodo. Diversamente, potrebbe
valer la pena di sciogliere la società estromettendo anche i residui
beni, oppure di adottare la trasformazione in società semplice.
Se i soci pensano di cedere a breve i beni ricevuti, occorre tener
conto che, per cinque anni, le plusvalenze saranno imponibili, dovendosi valutare l’opportunità di
assoggettare all’imposta sostitutiva il valore normale in luogo del
valore catastale (di fatto affrancando le plusvalenze latenti all’8%), o, anche in questo caso, di
trasformare la società (senza interruzione del possesso ai fini del
quinquennio).
Dal test di operatività alle imposte dei soci: passo per passo il percorso verso l’assegnazione
1
TEST DI OPERATIVITÀ
Verificare se la società è considerata, o meno, società
di comodo ai fini della applicazione dell’imposta
sostitutiva maggiorata dall’8 al 10,5%. L’imposta
maggiorata scatta se la società:
8 non ha superato il test di operatività (ricavi
minimi) in almeno due periodi del triennio
2013-2015 e dunque in una delle seguenti
coppie di anni: 2013-2014, 2014-2015, 20132015, salva l’esistenza di cause di esclusione o
disapplicazione (compresa
autodisapplicazione per il 2015); e/o
8 è risultata in perdita sistematica con
riferimento ad almeno due dei seguenti tre
periodi di osservazione:
(i) 2010-2011-2012 (tre esercizi in perdita o
due in perdita e uno con reddito inferiore al
minimo);
(ii) 2009-2010-2011-2012-2013 (cinque
esercizi in perdita o quattro in perdita e uno
con reddito inferiore al minimo);
(iii) 2010-2011-2012-2013-2014 (cinque
esercizi in perdita o quattro in perdita e uno
con reddito inferiore al minimo). Salva
l’esistenza in alcuno di tali esercizi di
osservazione di cause di disapplicazione,
ovvero l’esistenza di cause di esclusione legale
negli esercizi: (i) 2013, (ii) 2014, (iii) 2015
4
ASSEGNAZIONE
E TASSAZIONE DEI SOCI
Verificare se l’assegnazione è soggetta a Iva
8 L’assegnazione è esclusa da Iva se all’atto
dell’acquisto non è stata operata la detrazione
dell’imposta: (i) beni acquistati presso un privato;
(ii) beni acquistati prima dell’introduzione dell’I a;
(iii) beni acquistati con Iva indetraibile
L’assegnazione è soggetta a Ivanegli altri casi
8 Immobili abitativi: operazione esente tranne che per
fabbricati assegnati dal costruttore (o da chi li ha
ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori o anche
successivamente su opzione. Immobili strumentali:
assegnazione imponibile per fabbricati assegnati dal
costruttore o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni
dalla fine lavori; assegnazione esente (salvo opzione)
negli altri casi
Determinare l'imponibile
8 La base imponibile è costituita dal prezzo di acquisto
aumentato delle spese sostenute (con IVA detratta)
per riparare e completare il bene, tenendo conto, in
diminuzione, del deprezzamento subito nel tempo
Verificare la eventuale rettifica della detrazione
8 Se l'assegnazione avviene senza IVA e riguarda beni
immobili con IVA detratta (o beni con spese di
manutenzione o recupero ad IVA detratta), occorre
rettificare (art. 19-bis2) la detrazione se non sono
ancora decorsi 10 anni dall'acquisto (o dal riscatto in
caso di beni acquisiti da leasing)
Imposta di registro
8 L'imposta di registro proporzionale sugli atti di
assegnazione è ridotta alla metà e le imposte
ipotecarie e catastali sono applicate in misura fissa
2
3
BENI ASSEGNABILI
E SOCI ASSEGNATARI
Stabilire se gli immobili sono assegnabili:
8 Immobili non utilizzati direttamente alla
data della assegnazione e dunque:
(i) immobili strumentali per natura concessi
in locazione, comodato o inutilizzati,
(ii) immobili merce,
(iii) immobili patrimonio (abitazioni locate
o date in comodato). Esclusi i terreni
coltivati direttamente e gli immobili locati
con fornitura di servizi complementari e
funzionali qualitativamente e
quantitativamente prevalenti sulla
locazione.
Assegnabili anche diritti parziari posseduti
(nuda proprietà o usufrutto) su tali
immobili
8 Beni mobili registrati diversi da quelli
utilizzati come beni strumentali nella attività
propria dell’impresa
Individuare quali soci possono risultare
assegnatari
8 Assegnazione solo a soci che erano tali già al
30 settembre 2015 anche se al momento della
assegnazione posseggono percentuali
differenti da tale data
8 Sono irrilevanti isubentri avvenuti dopo il 30
settembre 2015 per successione
5
Verificare se l’assegnazione è soggetta a Iva
8 L’assegnazione è esclusa da Iva se all’atto
dell’acquisto non è stata operata la detrazione
dell’imposta: (i) beni acquistati presso un privato;
(ii) beni acquistati prima dell’introduzione dell’I a;
(iii) beni acquistati con Iva indetraibile
L’assegnazione è soggetta a Ivanegli altri casi
8 Immobili abitativi: operazione esente tranne che per
fabbricati assegnati dal costruttore (o da chi li ha
ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori o anche
successivamente su opzione. Immobili strumentali:
assegnazione imponibile per fabbricati assegnati
dal costruttore o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni
dalla fine lavori; assegnazione esente (salvo
opzione) negli altri casi
Determinare l'imponibile
8 La base imponibile è costituita dal prezzo di acquisto
aumentato delle spese sostenute (con IVA detratta)
per riparare e completare il bene, tenendo conto, in
diminuzione, del deprezzamento subito nel tempo
Verificare la eventuale rettifica della detrazione
8 Se l'assegnazione avviene senza IVA e riguarda beni
immobili con IVA detratta (o beni con spese di
manutenzione o recupero ad IVA detratta), occorre
rettificare (art. 19-bis2) la detrazione se non sono
ancora decorsi 10 anni dall'acquisto (o dal riscatto in
caso di beni acquisiti da leasing)
Imposta di registro
8 L'imposta di registro proporzionale sugli atti di
assegnazione è ridotta alla metà e le imposte
ipotecarie e catastali sono applicate in misura fissa
di Gianni Trovati
ria ritiene che entro un anno
dalla alienazione della casa
acquistata con l’agevolazione “prima casa” la nuova casa debba essere, se non proprio completamente “ultimata”, almeno giunta a quello stadio di realizzazione che
consenta di ritenerla «venuta ad esistenza».
Ma non v’è chi non veda come questa pretesa di realizzazione, entro un solo anno, di
un tale “rustico”, sia oltremodo eccessiva, in quanto è ben
difficile che, in così poco tempo, una nuova costruzione
possa trovarsi in uno stato talmente avanzato di realizzazione da essere appunto considerabile in termini di sua
«venuta ad esistenza».
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REGIME DELLE SUCCESSIVE
CESSIONI E SORTE DELLA SOCIETÀ
Verificare il periodo di applicazione delle
plusvalenze sui soci
8 In caso di assegnazione di immobili (diversi da
aree fabbricabili) il socio assegnatario sarà
soggetto alla disciplina del redditi diversi
(articolo 67, lettera a, Tuir) per cinque anni dalla
data di assegnazione. Oltre tale periodo, la
cessione dell'immobile non genererà
plusvalenze imponibili
Verificare il costo fiscale ai fini del calcolo delle
plusvalenze
8 Il costo fiscale del bene in capo al socio per la
determinazione di eventuali successive
plusvalenze (vendite entro 5 anni dalla
assegnazione, o anche oltre per aree
fabbricabili) corrisponde al valore di
assegnazione di cui al precedente punto 3
Rifare il test di operatività post assegnazione
8 Verificare se a seguito della assegnazione, la
società riesce a superare il test di operatività per
assumere adeguate decisioni circa la eventuale
(auto)disapplicazione sul 2015 e/o il
versamento degli acconti 2016 o ancora in
merito alla opportunità di liquidare la società
contestualmente alla assegnazione
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Cassazione. Se entro un anno dalla vendita viene edificata un’abitazione non c’è decadenza dallo sconto fiscale
Prima casa, non perde il bonus chi costruisce un immobile
Angelo Busani
pNon decade dall’agevola-
zione “prima casa” il contribuente che, prima del decorso di cinque anni dall’acquisto, venda la casa acquistata
con il beneficio fiscale e che,
nell’anno successivo alla vendita, si costruisca una nuova
“prima casa”. Questo quanto
deciso dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 13550
depositata ieri, 1° luglio.
La legge sull’agevolazione
“prima casa” prescrive che la
revoca dell’agevolazione a
causa di alienazione infraquinquennale si evita se
l’acquirente della “prima ca-
sa”, «entro un anno dall’alienazione dell’immobile acquistato con i benefici … proceda
all’acquisto di altro immobile
da adibire a propria abitazione principale» (nota II-bis,
comma 4, all’articolo 1, Tariffa
parte prima allegata al Dpr
131/1986, Testo unico dell’imposta di registro).
IL VINCOLO
Il nuovo alloggio
deve essere pronto
per essere abitato
nei dodici mesi
successivi all’alienazione
L’amministrazione finanziaria da tempo (risoluzione
n. 44/E del 16 marzo 2004)
consente di ricomprendere,
nel concetto di «acquisto»
che evita la revoca dell’agevolazione “prima casa”, pure
l’ipotesi della costruzione di
una “abitazione principale”
su un’area di proprietà del
soggetto che abbia alienato
nel quinquennio la casa acquistata con agevolazione.
Con la sentenza in esame
(in scia con quanto la Coorte
di cassazione aveva già sancito con la sentenza n.
24253/2015) questa interpretazione oltremodo estensiva ri-
ceve, dunque, anche l’avallo
della giurisprudenza di legittimità: la tesi si giustifica per
l’intento di non voler creare
disparità di trattamento tra il
caso di chi effettua il reinvestimento del ricavato dalla
vendita di una abitazione acquistando la titolarità di un’altra “abitazione principale”
mediante un’attività negoziale e il caso di chi invece vi
provvede direttamente mediante un’attività “materiale”,
e cioè costruendo la casa su un
terreno di sua proprietà (non
rileva che l’area sia acquistata
prima o dopo la vendita né rileva che si tratti di un acquisto
a titolo oneroso o di un acquisto a titolo gratuito).
Dato, dunque, che il “riacquisto” con effetto esimente
dalla revoca dell’agevolazione non deve necessariamente
beneficiare dell’agevolazione
“prima casa” (esso infatti deve essere caratterizzato “solo” dalla peculiarità di avere a
oggetto una casa da destinare
ad “abitazione principale”), è
plausibile ritenere che, quando il riacquisto è concretato
non da un’attività negoziale
ma da un’attività “materiale”
(e cioè dall’esecuzione di lavori edili finalizzati alla costruzione dell’abitazione
principale del contribuente in
questione), esso possa consistere in uno qualsiasi dei seguenti eventi:
a) nell’affidamento in appalto
delle opere occorrenti;
b) nell’esecuzione in economia dei lavori occorrenti;
c) in interventi di nuova costruzione o di “recupero” di
un manufatto preesistente.
Quanto alla durata di tali
lavori, visto che si deve comunque trattare di un “riacquisto” «entro un anno» dall’alienazione infraquinquennale della casa acquistata con
l’agevolazione “prima casa”,
l’amministrazione finanzia-
E
uro 7.258.726.834,62.
Merita di essere citato
per intero, fino
all’ultimo centesimo, il
disavanzo calcolato dalla
Corte dei conti nel
consuntivo 2015 della
Regione Piemonte,
certificato nel giudizio di
parifica reso ieri a Torino
dalla sezione regionale
della magistratura
contabile. Lo merita per il
suo valore assoluto, perché
7,25 miliardi è una cifra da
manovra nazionale e non
da bilancio regionale, e lo
merita per la sua storia, che
può essere riassunta in un
paradosso: il disavanzo è
vecchio, perché nasce in
larga parte dall’effetto
trascinamento di scelte
compiute in Regione dalle
vecchie amministrazioni,
ma è sempre giovane,
perché la riforma dei
bilanci locali continua a far
emergere nuovo rosso. In
questo senso, la storia
travagliata dei conti
piemontesi assume un
valore che va ben oltre il
Ticino, e parla a molti
bilanci territoriali.
Per capirlo basta
ripercorrere l’intervento
pronunciato ieri dal
procuratore regionale della
Corte dei conti, Giancarlo
Astegiano, presentando il
giudizio di parifica. «Per
molti anni - ha detto - la
Regione ha speso molto più
di quanto avrebbe potuto in
base alle sue entrate»,
aggiungendo robuste quote
di azzardo ai difetti delle
regole contabili preriforma, e oggi, con meno
fondi del passato a causa
dei tagli nazionali, deve
«destinare elevate risorse
al pagamento dei debiti
pregressi anziché
destinarle al sostegno di chi
versa in stato di bisogno, al
potenziamento delle
infrastrutture e dei servizi
sociali, allo sviluppo
dell’economia locale».
Chiarissimo. Il tutto, poi,
avverrà a lungo, perché
molto di questo passivo,
prodotto dalle
anticipazioni sbloccadebiti utilizzate per
migliorare i conti invece
che per pagare i fornitori e
dalla cancellazione di
entrate scritte in bilancio
ma impossibili da
incassare, impiegherà 30
anni a essere smaltito,
grazie alle regole nazionali
che hanno allungato i tempi
di rientro.
Anche se il macigno è
figlio del passato, i
magistrati non trascurano
un paio di bacchettate
all’amministrazione
Chiamparino, “sfidata” a
manifestare una volontà di
risanamento effettivo. Per
dimostrarla, occorrerebbe
prima di tutto colmare il
buco normativo che in
Regione vede mancare le
regole sul riconoscimento
dei debiti fuori bilancio e a
disciplinare la resa del
conto giudiziale delle varie
strutture regionali. Due
passaggi che Torino deve
ancora compiere.
PLUSVALENZA
E TASSAZIONE DELLA SOCIETÀ
Calcolare la plusvalenza: (valore di assegnazione –
costo fiscalmente riconosciuto)
8 Individuare il valore di assegnazione che può essere
scelto per ogni singolo immobile tra: (i) valore
normale; oppure (ii) valore catastale; oppure (iii)
valore intermedio tra (i) e (ii). Per l’assegnazione di
beni mobili registrati si assume solo il valore normale.
8 Individuare il costo fiscalmente riconosciuto del bene
che corrisponde al costo fiscale al netto degli
ammortamenti dedotti. Il costo fiscale va aumentato
di eventuali ammortamenti stanziati in bilancio ma
non dedotti in quanto riferiti al costo del terreno (per i
beni riscattati da leasing considerare anche la quota
dei canoni indeducibile perché riferita all’area)
Calcolare l’imposta sostitutiva
8 8% della plusvalenza (10,5% per le società di
comodo come da punto 1)
Minusvalenza
8 Se il costo fiscalmente riconosciuto supera il valore di
assegnazione non vi è imposta da versare, ma
l’assegnazione può comunque effettuarsi con gli altri
benefici di legge
Riserve in sospensione
8 Se si utilizzano riserve in sospensione di imposta per
assegnare i beni la società deve versare un’ulteriore
imposta sostitutiva del 13% sull’importo di tali
riserve annullato
6
TASSAZIONE AI FINI IVA
E REGISTRO
In Piemonte
disavanzo
del 2015
a 7,3 miliardi
18
Norme e tributi
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
FISCO
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Fisco internazionale. Nel meeting organizzato dall’Ocse a Kyoto coinvolti 36 nuovi Paesi nella strategia anti-elusione
Il piano Beps allarga il perimetro
Tra gli ingressi anche Singapore e Hong Kong - Panama fra gli osservatori
Stefano Carrer
TOKYO. Dal nostro corrispondente
pUn meeting internaziona-
le organizzato dall’Ocse a
Kyoto rilancia la lotta all’elusione fiscale perpetrata dalle
multinazionali, che costa ai
governi un gettito complessivo stimato fino a 240 miliardi
di dollari l’anno. Il primo meeting plenario del cosiddetto
«Inclusive Framework on Beps» (Base erosion and profit
shifting) ha sancito l’adesione
di 36 nuovi Paesi, portando il
totale a 82, con altre 21 presenze in qualità di osservatori.
«È stata una riunione storica
per la fiscalità internazionale,
che per la prima volta ha portato allo stesso tavolo e alle stesse condizioni 82 Paesi sul tema
della revisione delle regole fiscali internazionali, sulla base
di quanto elaborato in due anni
di lavoro dai Paesi membri dell’Ocse e del G20 per contrasta-
re il fenomeno dell’elusione»,
ha affermato Fabrizia Lapecorella, direttrice generale delle
Finanze al dipartimento delle
Finanze del ministero dell’Economia, selezionata a
Kyoto tra i 20 membri dello
Steering group dell’Inclusive
LE CIFRE DEL FENOMENO
Il framework ha il compito
di contrastare perdite
di gettito che secondo le stime
ogni anno costano ai governi
fino a 240 miliardi di dollari
framework.
Dopo i salvataggi societari
seguiti alla crisi economica
globale e una serie di scandali
di alto profilo – dal lussemburghese LuxLeak ai Panama Papers (sia pure focalizzati sull’evasione individuale) – le
pressioni crescenti dell’opinione pubblica hanno agevolato i progressi nel contrasto
alle aggressive pianificazioni
fiscali tra diverse giurisdizioni
che vengono effettuate dai
gruppi internazionali che cercano di pagare il meno possibile in tasse. Pascal SaintAmans, direttore del Center of
tax policy and administration
dell’Ocse, ha sottolineato l’importanza dell’adesione di molti Paesi in via di sviluppo (che
saranno aiutati e otterranno
tempo per adeguarsi concretamente ai criteri-standard) e
di giurisdizioni un tempo criticate come quelle di Singapore
o Hong Kong. Quanto a Panama, la sua presenza a Kyoto è
stata solo nella veste di osservatore, ma lo Stato latinoamericano si è già impegnato a fare
alcuni progressi, da verificare.
«Il problema di tassare adeguatamente le filiali delle mul-
tinazionali di altri Paesi localizzate in Italia non è sempre
semplice od ovvio con le regole fiscali esistenti – ha aggiunto
Lapecorella –. Se pure le multinazionali tendono a riuscire a
minimizzare la tassazione che
grava su di loro sfruttando i disallineamenti tra le regole fiscali dei diversi Paesi, in prospettiva, con il più efficace ed
inclusivo framework internazionale di contrasto che si sta
strutturando, sarà più facile
per tutti gli Stati poter incamerare la quota giusta di gettito.
Giusta vuol dire corrispondente all’attività economica
effettivamente svolta dalle
multinazionali nel territorio
dello Stato».
Già al G20 finanziario di
Chendu di questo mese l’Ocse
presenterà una proposta formale sui criteri oggettivi
adottabili per identificare i
Paesi che non cooperano nel-
QUOTIDIANO DEL FISCO
Fattura elettronica
e la Cassazione
sul transfer pricing
Oggi in esclusiva un’analisi di
Benedetto Santacroce sulla
fatturazione elettronica e un
articolo di Ferruccio Bogetti e
Gianni Rota sul transfer pricing.
la trasparenza fiscale, per una
inclusione in una eventuale lista-nera. Dalle discussioni di
Kyoto è emerso che una giurisdizione sarà considerata come “non-cooperative” sia se
non rispetterà almeno uno dei
tre criteri principali, sia se anche ne rispettasse due su
tre – sia considerata «noncompliant» con i Global Forum Standards.
Gli sviluppi in corso hanno
suscitato ampie perplessità in
molti ambienti industriali. La
Keidanren (la Confindustria
del Giappone) ha avvertito
sui rischio che si vada «troppo
oltre», imponendo alle aziende di fornire informazioni riservate e consentendo ai governi di interpretare le regole
a loro piacimento, con decisioni unilaterali che potrebbero rilanciare problemi di
doppia tassazione.
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Dichiarazioni. La Cassazione si irrigidisce dopo le aperture delle Entrate
Giudici e Fisco divisi sulle «correttive»
Gian Paolo Ranocchi
pRettifiche dichiarative a fa-
vore del contribuente con credito spendibile in compensazione
anche oltre il termine di scadenza di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo. È questo l’orientamento
espresso dall’agenzia delle Entrate in passato (per quanto in relazione a taluni casi specifici), che
ora la sentenza delle Sezioni Unite n. 13378 della Corte di cassazione sembra mettere in discussione
(si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Con la circolare n. 31/E/2013 le
Entrate hanno sdoganato il prin-
cipio di ritrattazione a favore del
contribuente delle dichiarazioni
affette da errori contabili, anche
oltre l’anno successivo. È stato infatti affermato che quando il contribuente intende fare valere una
situazione a proprio favore relativa a un’annualità precedente diversa da quella del primo periodo
anteriore, deve procedere ad auto-liquidare le dichiarazioni afferenti a tutte le annualità interessate dagli effetti dell’errore in
modo da “trascinare” il credito fiscale che scaturisce dalla correzione, fino alla dichiarazione utile per poter utilizzare lo stesso
credito in compensazione in base
al comma 8–bis dell’articolo 2 del
Dpr 322/1998. Si tratta di procedura non semplice da gestire, ma
certamente efficace per superare
l’obbligo di dover invece transitare necessariamente attraverso
la presentazione dell’istanza di
rimborso entro 48 mesi dal pagamento originario. Nel senso tracciato dall’Agenzia nella circolare,
peraltro, si sono evoluti anche i
modelli annuali di dichiarazione
che da qualche tempo prevedono
nel quadro RS un prospetto per la
gestione degli effetti delle modifiche apportate sulle varie annua-
lità interessate. Anche se le istruzioni fanno specifico riferimento
alla correzione degli errori contabili derivanti dalla mancata imputazione di componenti negativi (anche positivi secondo le Entrate) nell’esercizio di competenza la cui dichiarazione non è più
emendabile in base al comma 8bis dell’articolo 2 del Dpr
322/1998, il principio dell’Agenzia è parso estensibile ad altre fattispecie. Con la successiva circolare n. 3/E/2014, l’Agenzia è nuovamente tornata sul tema delle
rettifiche dichiarative a favore
del contribuente, trattando il di-
verso caso del disconoscimento
degli effetti del consolidato fiscale e della conseguente riattribuzione degli elementi fiscali non di
tipo contabile (ad esempio le perdite fiscali, le eccedenze d’imposta, i crediti non utilizzati in compensazione) non utilizzati nella
tassazione di gruppo. È stato
quindi evidenziato come il riconoscimento retroattivo di queste
poste nelle dichiarazioni delle
consolidate, possa comunque essere effettuato retroattivamente
sulla base delle stesse procedure
tracciate nella circolare 31/
E/2013. In pratica, quindi, le Entrate hanno riconosciuto la possibilità di utilizzare la riliquidazione autonoma delle dichiarazioni
pregresse affette da errori a sfa-
vore del contribuente oltre il termine breve, anche al di fuori del
caso specifico degli errori di
competenza nell’imputazione
delle componenti contabili.
La sentenza n. 13378 della Cassazione si pone quindi trasversalmente in un contesto in cui, per
quanto faticosamente, le stesse
Entrate avevano avviato un processo interpretativo teso a limitare l’incoerenza del differente
trattamento tra Fisco e contribuenti. Ora probabilmente l’unica possibilità per porre fine alla
querelle è quella di intervenire
sulla legge eliminando alla base
l’illogica differenza che emerge
dal contenuto dei commi 8 e 8-bis
dell’articolo 2 del Dpr 322/1998.
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Adempimenti. Software delle Entrate
Fattura elettronica
fra privati: debutta
il nuovo «sistema»
Alessandro Mastromatteo
Benedetto Santacroce
il servizio gratuito di emissione,
trasmissione e conservazione
delle fatture elettroniche tra
privati. Rispettando i tempi fissati dall’articolo 1, comma 1 del
decreto legislativo 127/2015,
l’agenzia delle Entrate, con il
supporto tecnico di Sogei, ha
messo a disposizione dei contribuenti titolari di partita Iva
un’applicazione web utilizzabile sia per le fatture B2B che per
le fatturePA. Si tratta di un ulteriore passaggio verso la completa digitalizzazione e semplificazione dei rapporti tra fisco e contribuenti, che ha visto il rilascio,
negli ultimi tempi, non solo della
bozza delle specifiche tecniche
per la veicolazione delle fatture
elettroniche tra privati tramite il
sistema di interscambio, ma anche del provvedimento direttoriale del 30 giugno (si veda Il Sole
24 Ore di ieri) contenente le regole per la memorizzazione e la
trasmissione elettronica dei dati
dei corrispettivi giornalieri obbligatoria dal 1° gennaio 2017 per
i distributori automatici.
aderire espressamente al servizio di conservazione delle fatture mediante esplicita accettazione delle condizioni compilando una web-form presente
sul sito. Quanto invece alla fase
di emissione l’utente, dopo avere selezionato uno dei tre formati previsti (fattura ordinaria,
semplificata e fatturapa), deve
compilare i quadri relativi ai dati
di fornitore, cliente e fattura. Il
quadro fornitore, in particolare,
è sempre obbligatorio, e contiene i dati relativi al cedente o prestatore, ereditati dalla base informativa dell’Anagrafe tributaria che possono essere modificati tranne che per
l’informazione relativa alla partita Iva. La generazione del documento può aversi anche ripartendo dai dati inseriti per
l’ultima fattura che si stava compilando o importando una fattura da un file xml presente sulla
postazione dell’utente. Infine, il
servizio di trasmissione consente l’invio via web della fattura caricando il file dal computer
dell’utente. Possono essere trasmessi file singoli o di un archivio zip di fatture.
Il funzionamento
La fase transitoria
pDisponibile da ieri, 1° luglio,
Alla web application, raggiungibile sulla homepage del sito delle Entrate, si può accedere con le
credenziali Entratel o Fisconline fornite agli utenti dei servizi
telematici, nonché con la Cns
(Carta nazionale servizi) e con
lo Spid. Una volta effettuato l’accesso, può essere scelta l’utenza
di lavoro con cui operare nel caso in cui l’utente persona fisica
sia stata incaricato di svolgere
gli adempimenti di fatturazione
da parte di un utente persona
non fisica. Le fasi successive sono quelle di generazione, trasmissione e conservazione della
fattura. In particolare occorre
GIUSTIZIA E SENTENZE
Politica e società 27
Il Sole 24 Ore
Venerdì 29 Aprile 2016 - N. 117
Trojan horses a utilizzo ampio
Quirinale. Il capo dello Stato: «Quella dei politici è la più grave» - «I tempi dei processi sono determinanti»
«Corruzione, alleanza politica-magistratura»
Mattarella alla scuola dei magistrati, poi cena con Renzi: sul tavolo i temi politici e le nomine
Lina Palmerini
pEra un discorso molto atteso, il
primodopoildurissimoscontroche
ha visto l’uno contro l’altro il magistrato Davigo e il premier Renzi. Un
conflitto “toghe versus politica” che
eraarrivatoadegliacutiinsolitiel’intervento di ieri del capo dello Stato –
allaScuolasuperioredellamagistratura a Scandicci – ha rimesso in equilibrio i rispettivi ruoli chiedendo
«forme di collaborazione istituzionale» per sconfiggere la corruzione
perché«ilconflittoindeboliscetutte
le parti in contrapposizione». Come
dire che lo scontro non aiuta la lotta
alla corruzione, anzi la danneggia. In
serata poi il presidente della Repubblica ha visto a cena Renzi: sul tavolo
i temi politici di attualità, il decreto
banche che il governo vuole portare
oggi al Consiglio dei ministri e soprattutto le nomine delle Forze armate, dei servizi (si veda l’articolo
sotto) e quella del nuovo ministro
dello Sviluppo economico.
Sul fronte politica-magistratura, si
capiscecheMattarellahavistoeccessi da entrambe le parti. E per entrambehaavutorichiaminelsuointerventoaScandicci.Peripoliticichehanno
un dovere «duplice» di onestà e per i
quali la corruzione è «più grave». Per
lamagistraturache«nonèenonvuoleessereun’alternativaalleistituzioni
politiche» e che deve considerare i
tempi di un processo «una variabile
non indipendente» valutando «le
grandiresponsabilitàeleconseguenze» delle sue scelte. Insomma, un sostegno alla tesi di Davigo che i politici
corrottisonopeggiodeiladridistrada
e un sostegno anche alla tesi di Renzi
sulla velocizzazione dei tempi processualiesuidannidelgiustizialismo,
di quell’uso improprio della giustizia
chesifa“antagonista”dellapolitica.
La sintesi finale del suo ragionamentoèchesconfiggerelacorruzionedeveessereunobiettivocomune,
non è la crociata di uno solo. «La corruzione è un male gravissimo va
combattuta senza equivoci e timidezze. Occorre una grande alleanza,
perché combattere la corruzione è
un impegno di sistema, non di un solo corpo dello Stato che non sarebbe
sufficiente». Si sa che lontano da telecamereeriflettori,lesollecitazioni
del capo dello Stato hanno già prodotto un’accelerazione sul Governo
per far approvare in fretta la legge
sulla prescrizione che da un anno
giaceva in Senato. Tra l’altro, il tema
della legalità – insieme all’accoglienzapergliimmigrati–èunodeichiodi
fissi su cui Mattarella ha voluto, fin
qui, connotare la sua presidenza. E
ieri lo ha ripetuto parlando soprattutto ai partiti. «Nell’impegno politico si assume un duplice dovere di
onestà per sé e per i cittadini».
Dunque, alza l’asticella della questione morale per i politici ma allo
stesso modo ricorda a ciascuno i
propri ambiti. «Per raggiungere risultati duraturi occorre favorire le
sinergie:lamagistraturahailcompito di perseguire i reati, le istituzioni
politichequellodiagireperprevenire e sconfiggere i fenomeni corruttivi. E quello, insostituibile, di perseguirel’interessecomune,definendo
le regole di legge, e quello di dotare il
sistema giustizia di norme chiare ed
efficaci e di mezzi adeguati».
Ma il suo discorso è andato anche
nel merito delle inefficienze legate al
sistema giudiziario, in particolare sui
tempi processuali. «L’inversione di
tendenza nella conclusione dei procedimentipenaliecivilinonècollegata soltanto a nuove leggi o a nuovi investimenti, ma in buona misura nella
gestione razionale del singolo ufficio.
Idatistatisticievidenzianodatipositivi raggiunti da alcuni di essi, da ciò si
evince che con metodi di lavoro più
funzionali è possibile ridurre il carico
di lavoro, che rappresenta il debito
giudiziariodelnostroPaese».Insomma,hacitatole«miglioripratiche»sul
piano dell’organizzazione degli uffici
chegiàesistononelPaeseperdireche
«iltempononèvariabileindipendenteperl’eserciziodellagiurisdizione».
Chiude il suo intervento come
aveva cominciato, con la ridefinizione dei rispettivi ambiti in un’ottica di
collaborazione che «abitualmente
viene praticata ma talvolta si registra
competizione, sovrapposizione di
ruoli, se non addirittura conflitto e
questogenerasfiducianellasocietà».
Uncontoèdunquela«dialetticaproficua tra poteri che si esprime nella libertà di manifestare opinioni», altro
conto – invece – è «cedere alla tentazione di sottrarre spazi di competenza a chi ne ha titolo in base alla Costituzione». E sembra dire che entrambi gli attori – in questi ultimi giorni –
hanno ceduto alla tentazione.
LAPRESSE
Il premier. «Grande polo di centro? No, credo a bipolarismo e Pd»
Renzi: ok a regole più dure
ma non sparare nel mucchio
Emilia Patta
ROMA
p«Regole più dure contro la
corruzione? Noi ci siamo, non abbiamo paura. Non è mai troppo
quello che si fa, siamo pronti a dare una mano, non solo alle amministrazioni locali». E ancora:
«Ogni volta che emerge una storia di corruzione io mi indigno,
mi arrabbio. Ma tutti dobbiamo
riconoscere che ci sono distinzioni tra intere categorie e singoli
o gruppi organizzati che commettono errori. Non si può sparare nel mucchio perché se dici che
son tutti uguali poi i ladri la fanno
franca. Guai a generalizzare perché chi generalizza fa il gioco di
chi ruba».
Matteo Renzi, nel pomeridiano #Matteorisponde sui social
network, si tiene alla larga sia dall’inchiesta della Procura di Napoli che ha coinvolto l’ormai ex
presidente del Pd campano Stefano Graziano con l’accusa di
concorso esterno in associazione camorristica sia dalla polemica innescata nei giorni scorsi dalle parole del neo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo («i politici non hanno smesso di
rubare, hanno smesso di vergognarsi»). Ma certo l’invito a non
fare di tutta un’erba un fascio è rivolto indirettamente proprio a
Davigo. Tuttavia la scelta di Renzi è chiara: per tentare di oscurare
il caso Graziano, che si spera abbia eventuali impatti solo su Napoli e non anche sulle altre grandi
cittàchiamatealvotoil5giugno,il
premier e segretario del Pd punta
tutto sul «fare», sull’azione di governo. E non a caso a rispondere
con lui ai cittadini su Twitter e Facebook è il governatore della
Campania Enzo De Luca, ex nemico e ora partner dell’appena siglato Patto per la Campania (nel
week end saranno siglati altri
Patti per il Sud: Calabria, Palermo, Catania, Basilicata). «La firma del Patto per la Campania dimostra che il Governo si impegna per il Sud e nei prossimi anni
impegneremo i primi 500 milioni
dei 2,7 miliardi di euro previsti dal
Patto in opere pubbliche. Così
daremo un contributo allo sviluppo dell’Italia», ha detto De Luca nel corso della diretta Face-
book aggiungendo che «a maggio andranno via le prime ecoballe» e «poi ci sarà la bonifica delle
discariche».
Fatti, dunque, e non polemiche. In quest’ottica va interpretata l’accelerazione che Renzi ha
voluto imprimere ai provvedimenti sulla giustizia fermi in Senato con l’accorpamento dei temi prescrizione, processo penale
e intercettazioni (si veda l’articoloinpagina).Esoprattuttodiquesto, assicurano ai piani alti del
Nazareno, si parlerà oggi nell’incontro alla Camera - e non al Nazareno come riportato da alcuni
organi di stampa - tra Pd e Denis
Verdini. Con il vicesegretario del
Pd Lorenzo Guerini ci saranno i
capigruppo Ettore Rosato e Luigi
Zanda, mentre con Verdini i due
capigruppo di Ala Ignazio Abri-
gnanieLucioBarani.«L’incontro
era fissato da diversi giorni - spiega quest’ultimo - e riguarderà i temi relativi all’agenda parlamentare delle prossime settimane».
A partire, appunto, dal tema giustizia in Senato dove i venti verdinanipossoavereilloropesoincaso di “maldipancia” nella maggioranza vera e propria. Perché
Ala, si affrettano a precisare i vertici dem, non sta per entrare nella
maggioranza come gridano i grillini e come sospetta la minoranza
del Pd. «Il nostro incontro - dice
Rosato - rientra nella normale dinamica parlamentare, che esiste
con i gruppi di maggioranza così
come con i gruppi di opposizione». Argomentazioni che non
bastano a evitare le bordate della
minoranza (Pierluigi Bersani,
Roberto Speranza, Davide Zoggia, Gianni Cuperlo): «Noi abbiamo preso atto da tempo che la
maggioranza che sostiene il governo comprende anche Ala - dice per tutti Cuperlo -. Io pongo un
problema di prospettiva politica,
perché così si mette in discussione la natura stessa del Pd».
Certo l’incontro parlamentare
con Ala arriva proprio quando all’improvviso Silvio Berlusconi
vira al centro appoggiando la
candidatura di Alfio Marchini a
sindaco di Roma contro l’asse
Salvini-Meloni, con Pierferdinando Casini che esulta all’idea
della nascita di un grande centro
alternativo ai populismi e dialogante con il Pd di Renzi. Per questo il premier, rispondendo proprio a una domanda sul «grande
centro» nel corso della diretta sui
social di ieri, ha voluto precisare:
«Credonelbipolarismo.Perquesto credo nel Partito democratico». Anche perché il premio alla
lista invece che alla coalizione
voluto da Renzi nell’Italicum impedisce appunto la formazione
di coalizioni. Ma non impedisce,
a dire il vero, una eventuale collaborazione alla Camera dopo le
elezioni. Quando alla casella del
governo ancora mancante dopo
le dimissioni di Federica Guidi
dal Mise, Renzi ha assicurato che
del nuovo ministro dello Sviluppo economico «parleremo la
prossima settimana».
Spazio a una nozione di crimine organizzato esteso alle attività più diverse
MILANO
pMeno vincoli alle intercetta-
zioni sulla criminalità organizzata. Che possono avvenire anche attraverso ”captatori informatici” (virus con i quali infettare tablet, smartphone, computer)
e nelle dimore private. Senza
che il decreto di autorizzazione
riporti il dettaglio dei luoghi nei
quali le operazioni di ascolto possono essere effettuate. E poi: via
libera a una nozione di criminalità organizzata ampia, non circoscritta ai reati elencati nell’articolo 51 commi 3 bis e 3 quater del Codice di procedura penale. Sono
questi i due fondamentali principi di diritto fissati dalle 34 pagine
della sentenza delle Sezioni unite
penali della Cassazione n. 26889
depositata ieri.
La pronuncia sdogana a tutti gli
effetti i cosiddetti trojan horses
nelle indagini per reati di criminalità organizzata. A venire sottolineata dalle Sezioni unite è in-
fatti la peculiarità di questo tipo di
investigazioni per le quali già il legislatore, sia pure in un’epoca in
cui la tecnologia non aveva ancora raggiunto il livello attuale di efficacia e di capacità intrusiva, ha
escluso, per le intercettazioni tra
presenti in luoghi di privata dimora, la necessità dell’autorizzazione “canonica”, fondata sul requisito del «fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo
l’attività criminosa».
Sul punto, le Sezioni unite mettono in evidenza come in questo
modo sia stato effettuato un bilanciamento di interessi che prevede una limitazione più profonda della segretezza delle comunicazioni e della tutela del domicilio, tenuto conto della
pericolosità e gravità per la collettività di questa categoria di reati.
E allora, venuta meno la limitazione per i luoghi di privata dimora prevista dal Codice di procedura, l’installazione del captatore
informatico in un dispositivo iti-
nerante, con un provvedimento
di autorizzazione motivato e nel
rispetto delle disposizioni generali in materia di intercettazioni,
«costituisce una delle naturali
modalità di attuazione delle intercettazioni al pari della collocazione di microspie all’interno di
un luogo di privata dimora».
Una conclusione che le Sezioni
unite ritengono poi assolutamente in linea con la disciplina internazionale e, in particolare, con la
Convenzione europea dei diritti
dell’uomo nell’interpretazione
datale dalla Corte di Strasburgo:
quest’ultima ha spiegato come
non sia necessario che il provvedimento di autorizzazione alle intercettazioni indichi i luoghi di
svolgimento degli ascolti.
Se poi, come detto, la differenza quanto a requisiti e tipologia di
intercettazioni, sta nella categoria dei reati per i quali si procede,
allora il passo successivo delle Sezioni Unite punta a individuare
con certezza i delitti di criminali-
Capo dello Stato. Sergio Mattarella
Sicurezza. Da sciogliere anche il nodo di Carrai a Palazzo Chigi per la cyber-security
Gdf e Polizia, nomine al traguardo
Marco Ludovico
ROMA
pUltimo giro per le nomine ai
vertici della sicurezza dello Stato. È possibile che già oggi, se non
la prossima settimana, il consiglio dei ministri approvi alcuni
nomi. La questione è stata affrontata ieri sera durante una cena tra
il presidente del consiglio, Matteo Renzi, e il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato aveva chiesto di fare designazioni alla scadenza dei mandati. Ma c’è stata
un’accelerazione. Anche nell’interesse di istituzioni così delicate di non subire una serie di fibrillazioni interminabili.
Alcuni nominativi sembrano
ormai avanti nella corsa cominciata da un pezzo. Fuori discussione il nuovo capo di stato maggiore della Marina militare: l’ammiraglio Valter Girardelli, 60 an-
Il dispositivo
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ni, sostituirà Giuseppe De
Giorgi, che si sta difendendo e respinge ogni accusa dell’inchiesta
giudiziaria di Potenza. Difficile,
invece, che palazzo Chigi faccia
tutte insieme le altre designazioni in un colpo solo con un «nomination day».
Fatto sta che occorre rinnovare i vertici di Aisi (servizio segreto interno), Dis (dipartimenti informazioni e sicurezza), dipartimento Pubblica sicurezza, Guardia di Finanza. Più la variabile di
una struttura cyber presso la presidenza del Consiglio dove potrebbe approdare, come consulente, Marco Carrai.
In queste ore, comunque, si sta
consolidando la posizione di
Mario Parente, generale dell’Arma dei carabinieri, vicedirettore
dell’Aisi: è il candidato con più
probabilità di approdare alla direzione del servizio segreto in-
terno. In scadenza, poi, Giampiero Massolo, numero uno del Dis:
ci sono possibilità concrete che
sia rinnovato il suo mandato.
Avanti agli altri è Franco Gabrielli, oggi prefetto di Roma, ex
direttore del Sisde: poliziotto
cresciuto alla Digos, intravede il
traguardo del vertice della Polizia di Stato sostituendo Alessandro Pansa, che lascia per limiti di età.
Infine Luciano Carta, generale Gdf a capo dei reparti speciali, è nella corsia di sorpasso davanti a Giorgio Toschi per andare al posto di Saverio Capolupo al comando delle Fiamme
Gialle. Quello della Finanza è il
nodo più delicato in assoluto: il
punto cruciale su cui Renzi e
Mattarella - il Quirinale da sempre sostiene Carta - dovranno
trovare l’intesa.
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Giustizia. Via libera in commissione al Senato al testo unificato con il processo penale - Ma Ncd avverte: sul merito restano le distanze
Prescrizione «abbinata» alle intercettazioni, sì unanime
Donatella Stasio
ROMA
pSì unanime (anche delle op-
posizioni), in commissione Giustizia del Senato, all’abbinamento della prescrizione al ddl di riforma del processo penale, che
fra l’altro contiene anche la delega sulle intercettazioni. Il testo
unificato, però, sarà presentato
soltanto la prossima settimana.
Poi verrà fissato un termine per
gli emendamenti che, considerata la mole del provvedimento (42
articoli), si preannunciano numerosi. A Palazzo Madama si
fanno due conti e, anche gli uffici,
prevedono che «nella più ottimistica delle previsioni», l’articolato non andrà in Aula prima della
fine di giugno. Sempre che, ovviamente, non scatti qualche “tagliola” (sui tempi, sugli emendamenti) per far approvare il testo
in commissione prima delle elezioni amministrative del 5 giugno, così da presentarsi «con le
carte in regola». Cioè con un te-
sto che, pur essendo frutto di un
compromesso (qualcuno parla
di «inciucio») su temi delicati e
divisivi - come prescrizione, intercettazioni, indagine breve del
Pm, aumento delle pene per i furti e così via - può essere speso come risposta politica anche all’emergenza della corruzione.
«Vedo un avvicinamento di
posizioni e credo ci siano tutte le
condizioni per affrontare complessivamente tutti i dossier che
erano sul tavolo della commissione - dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando -. La decisione di abbinare la prescrizione
al ddl sul processo penale è già un
passo in quella direzione: è un
IL GUARDASIGILLI
Orlando: «Una cosa che era
stata messa in coda sale su un
treno che stava già andando»
L’articolato in Aula non prima
della fine di giugno
fatto che una cosa che era stata
messa in coda adesso sale sul treno che stava già andando». Raffredda l’ottimismo il capogruppo di Ap-Ncd al Senato, Renato
Schifani, secondo cui «le distanze restano immutate». «Condividiamo l’esigenza di accelerare
il provvedimento - spiega - ma
siamo contrari a dilatare la prescrizione come nel testo della
Camera, tanto è vero che lì non lo
abbiamo votato». Le distanze riguardano il merito, insomma. E
tuttavia Ap-Ncd - come peraltro
tutte le opposizioni - ha votato
l’abbinamento per mandare quel
«segnale» richiesto dal premier
Renzi dopo le polemiche con Davigo, le più recenti inchieste giudiziarie e, ieri, il richiamo del Capo dello Stato sull’emergenza
corruzione.
Per «accelerare», però, si è
scelto all’unanimità, non di far ripartire il treno del ddl sulla prescrizione, ma di far salire quest’ultima sul treno di 35 vagoni
della riforma del processo penale. Dove non manca la materia
del contendere. Eppure, sebbene
fosse bloccato per le divisioni tra
Ncd e Pd (ma anche all’interno
del Pd), il ddl sulla prescrizione
era comunque già arrivato a una
prima fermata, poiché erano stati presentati gli emendamenti ai
6 articoli del testo approvato dalla Camera, che aspettavano di essere votati, ovviamente previo
accordo politico nella maggioranza, mai raggiunto. Anche
adesso sul merito non è stato ancora trovato un accordo, in particolare sulla conferma o meno
dell’aumento dei termini di prescrizione per almeno tre reati
contro la pubblica amministrazione - corruzione propria (18 anni), corruzione impropria (11 anni), corruzione giudiziaria (22) per i quali la Camera aveva deciso, appunto, una prescrizione
più lunga. Troppo lunga, secondo Ncd, che proponeva aumenti
più limitati e che ora chiede di
tornare all’impianto iniziale del
ddl del governo sulla prescrizione, tanto più dopo l’aumento delle pene introdotto dalla legge anticorruzione, che allunga anche i
termini di prescrizione. Così anche i verdiniani di Ala.
Il ddl del governo non ha mai
previsto una prescrizione «più
lunga». I tre anni “in più” non sono un aumento dei termini, ma
solo il totale della sospensione
(2 anni in appello e 1 anno in Cassazione) prevista dopo un’eventuale sentenza di condanna di
primo grado. Una soluzione ritenuta insufficiente dall’Anm,
perché non impedisce di «vanificare» il lavoro dei magistrati.
Ma i relatori Giuseppe Cucca e
Felice Casson (Pd) non ripartiranno da lì, bensì dal testo della
Camera, che confluirà nel Ddl
sul processo penale insieme a
quello sul rito abbreviato. Quella sarà la base di partenza delle
tappe successive.
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Intercettazioni. Sì delle sezioni unite all’uso come prova del materiale captato mediante virus informatico ma solo per la criminalità organizzata
Cassazione, «doppio binario» per l’uso del Trojan
ROMA
p“Doppio binario” per l’uso co-
me prova del materiale intercettato mediante Trojan horse, il virus
informatico autoinstallante attivato su pc, smartphone, tablet, che
può captare ogni forma di comunicazione (whatsapp, skype, telegram, instagram, facebook, oltre a
e-mail e sms) ma anche videoregistrare il bersaglio, ovunque vada.
Le sezioni unite della Cassazione
ieri hanno dato via libera a quella
cheormaièlanuovafrontieradelle
intercettazioni, nella prevenzione
e repressione della criminalità. Ma
si tratta di un via libera limitato ai
reati di criminalità organizzata,
mafia e terrorismo in testa. Peraltro, soltanto oggi si saprà se nella
nozione di «criminalità organizzata» possano rientrare anche i reati
di corruzione, nella forma più grave dell’associazione. In caso di risposta negativa, per l’estensione
occorrerebbe una modifica legislativa.Eil“luogo”potrebbeessere
la delega sulle intercettazioni (all’esame del Senato) oppure la proposta di legge numero 3470, appenadepositataallaCameradaScelta
CORRUZIONE
Oggi si saprà se la Corte
fa rientrare nella nozione
di criminalità organizzata
solo mafia e terrorismo
o anche i reati di corruzione
Civica - «Modifica all’articolo 266
bis Cpp in materia di intercettazioni e comunicazioni informatiche o
telematiche» - che ripropone un
emendamento del governo presentato senza successo durante la
conversione in legge del decreto
antiterrorismo n. 18 del 2015, all’indomani della strage di Parigi a
Charlie Hebdo. «Troppo invasivo» fu la risposta del Parlamento e
del Garante della privacy.
L’invasività del Trojan rispetto
alla privacy è, infatti, il problema
principale di questa tecnica di intercettazione. E compito del giudice è trovare un bilanciamento
con le esigenze investigative. La
Cassazione si è spaccata e perciò,
ieri, sono intervenute le sezioni
unite penali, presiedute dal primo
presidente Gianni Canzio. La Procura generale ha sostenuto la tesi
favorevole all’uso come prova del
materiale raccolto mediante
Trojan, ma solo nei processi di criminalità organizzata, qual era
quello di ieri (si veda Il Sole 24 ore
del 24 aprile). Nella stessa direzione sono andate le sezioni unite ma
il deposito del dispositivo non è
stato seguito dall’«informazione
provvisoria», rinviata ad oggi, dalla quale si capirà com’è stato sciolto il nodo della nozione di «criminalità organizzata».
Intanto, però, c’è un punto fermo, che fa cadere il precedente
contrario della Cassazione del
2015 (sentenza n. 27100), che esclu-
deva l’utilizzabilità come prova
delle captazioni mediante virus
informatico, in mancanza di una
preventiva indicazione dei luoghi
da parte del giudice. Principio non
applicabile, dicono le sezioni unite, ai processi di mafia e terrorismopoichéperessil’articolo13del
decreto antimafia del 1991 (n. 152)
introduce una deroga esplicita al
divieto di intercettare nei luoghi
di «privata dimora» (salvo si stia
consumando un reato). È la gravità del reato associativo a giustificare la deroga, che vale, quindi, sia
per le intercettazioni tradizionali
che per quelle effettuate con la
tecnica del Trojan.
D.St.
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Il 29 aprile scorso
Nel servizio pubblicato il
giorno successivo al deposito
del dispositivo della sentenza
di cui oggi si commentano le
motivazioni, veniva
sottolineato come la
Cassazione ha dato via libera a
quella che ormai è la nuova
frontiera delle intercettazioni.
Ma un via libera comunque
limitato ai reati di criminalità
organizzata.
IL CASO ALA E LA GIUSTIZIA
Oggi alla Camera incontro tra
la delegazione Dem e quella
del partito di Verdini. Nel
menù il nodo prescrizione.
La minoranza Pd attacca
LE FRASI
«No a generalizzazioni»
Nella diretta sui social
network #Matteorisponde il
presidente del Consiglio
Renzi ha evitato ieri di
parlare dell’inchiesta della
Procura di Napoli che ha
coinvolto il presidente del Pd
in Campania Stefano
Graziano e delle polemiche
nate dalle dichiarazioni del
presidente dell’Anm
Piercamillo Davigo. Ha però
risposto a una domanda sulla
giustizia: «Regole più dure
contro la corruzione? Noi ci
siamo, non abbiamo paura».
E ancora: «Ogni volta che
emerge una storia di
corruzione io mi indigno, mi
arrabbio. Ma tutti dobbiamo
riconoscere che ci sono
distinzioni tra intere
categorie e singoli o gruppi
organizzati che commettono
errori»
tà organizzata. La sentenza sposa
un concetto assai esteso comIndaginiprendendo
chiuse in tempi rapidi,nei reati di criminalità
Graziano non sarà sentito
organizzata non solo quelli di criminalità mafiosa e quelli associativi previsti da norme incriminatrici speciali, ma qualsiasi tipo di
associazione per delinquere, determinata sulla base dell’articolo
416 del Codice penale, collegata
alle attività criminali più diverse.
Con la sola esclusione del concorso di persone nel reato, nel quale a
mancare è proprio il requisito
dell’organizzazione.
Anche in questo caso, la soluzione, avvertono le Sezioni unite,
appare in linea con i riferimenti
internazionali, tra i quali la decisione quadro sul mandato d’arresto europeo, recepita dall’Italia,
che tra i casi di consegna obbligatoria ha privilegiato il generico riferimento alla condotta di «partecipare ad un’associazione di tre
o più persone finalizzata alla
commissione di più delitti».
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L’inchiesta su camorra e appalti. I Pm: l’accusa è un’ipotesi di lavoro
NAPOLI
pLe indagini su Stefano Gra-
ziano, segretario campano del Pd
dimissionario e sugli altri nove
indagati dalla Dda di Napoli coordinata da Giuseppe Borrelli,
saranno chiuse prima delle elezioni amministrative di giugno.
Un mese, un mese mezzo al
massimo per terminare attività
di accertamento e riscontro, a testimonianza del fatto che polizia
giudiziaria e inquirenti non solo
hanno le idee chiare ma anche la
possibilità di mettere insieme
tutte le tessere di un puzzle investigativo che già nel luglio 2015
manifestò i prodomi giudiziari.
Il cerchio non si è chiuso con
gli arresti di tre giorni fa. Anzi, i
primi interrogatori ai quali sono
stati sottoposti alcuni indagati
sembrano rafforzare nella Procura la convinzione che la strada
è ormai segnata.
BREVI
Dall’interno
INFORMAZIONE
Rai, due richiami
da Agcom
L’Autorità per le
comunicazioni ha rivolto un
«fermo richiamo» alla Rai per
l’intervista di Bruno Vespa al
figlio di Totò Riina. Per
l’Autorità per le
comunicazioni «la
censurabile unilateralità di
molte fasi dell’intervista,
condotta senza un adeguato
contraddittorio, e con le
reticenze e omissioni
dell’intervistato lasciate senza
sostanziali repliche (...), hanno
pregiudicato in particolare la
completezza delle
informazioni». L’Agcom ha
invitato la Rai «ad adeguarsi
I magistrati, per il momento,
non hanno alcuna intenzione di
interrogare Graziano che, subito dopo avere ricevuto l’informazione di garanzia, aveva manifestato a mezzo stampa la piena disponibilità ad essere ascoltato, anticipando comunque la
piena estraneità ai fatti contestati, pur nel rispetto del lavoro degli inquirenti.
Sui motivi per i quali Graziano
resterà, per il momento, fuori
dalle stanze degli interrogatori, è
inutile fare illazioni ma la stessa
Procura, correttamente, fa notare che l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica
è solo un’ipotesi di lavoro messa
nero su bianco su un decreto di
perquisizione che, oltre alle case
e agli uffici in regione, ha coinvolto anche le pertinenze come
l’automobile.
Graziano tace. Anche sui social
network. Per lui parlano i “followers”,comequellocheieri,adispetto dei riflettori accesi, ha
chiesto la sua intercessione su
quantostaaccadendoaMarcianise,prossimaalvotoamministrativo. «Mi urge fatti sapere che il circolo del Pd a Marcianise non è
commissariato. Non abbiamo capito perché il commissario provinciale ci impone un nome esterno, anche se la maggioranza degli
iscritti ha preferito un ’altra soluzione ed infine ci ha portato ad oggi senza farci confrontare con le
primarie, calpestando la dignità
della maggioranza e quindi delle
regole del Pd. Ti chiediamo come
cittadino iscritto al Pd, di spendere qualche parola per la soluzione
più giusta e più democratica e vinceremo senz’altro al primo turno
le elezioni a Marcianise».
per il futuro, in modo
rigoroso» all’indirizzo
interpretativo fornito
nell’occasione. Quanto alla
campagna informativa sui
referendum relativi alle
piattaforme energetiche,
alcuni conduttori sono stati
accusati di aver diffuso
«informazioni non corrette»
con «criticità sotto il profilo
qualitativo».
a Napoli, in occasione
dell’udienza che si è aperta per
decidere sulla sorte dei 23 ex
M5s espulsi dal Movimento e
dalle “comunarie” locali, è
andato in scena il No dei
dissidenti all’offerta di
reintegro presentata dalla
deputata Roberta Lombardi a
nome del M5s. «La
democrazia non si baratta»
hanno ribattuto sdegnati gli ex
grillini. L’ondata di ricorsi
rischia tuttavia di dilagare a
macchia d’olio: si muovono gli
espulsi a Caserta e Pescara ma
sono molte altre le realtà
territoriali che intendono
seguire la strada aperta dai 3
ricorrenti romani, Paolo
Palleschi, Antonio Caracciolo
e Roberto Motta. Un nuovo
ricorso a Roma è stato infatti
presentato anche da Mario
Canino, arrivato diciottesimo
in lista ma poi escluso in
quanto iscritto nel 2011 all’Idv.
M5S
Alta tensione: i ricorsi
degli espulsi dilagano
Dissidenti 5 Stelle alla carica
mentre si fa sempre più
rovente la battaglia sul fronte
dei ricorsi degli espulsi dal
Movimento. Dopo la
sospensione delle espulsioni
ordinata dal Tribunale civile
di Roma per i tre candidati alle
comunarie della Capitale, ieri
R.Gal.
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Cassazione. Senza prova della provenienza lecita dei beni la misura può essere applicata in un separato giudizio di prevenzione
Sì alla confisca esclusa nel patteggiamento
Patrizia Maciocchi
ROMA
pIl rigetto della domanda di
confisca proposta nei confronti
dell’imputato che ha patteggiato
per il reato di usura, non preclude
l’adozione della misura sugli stessi beni, disposta in un separato
procedimento di prevenzione.
A meno che non sia offerta la prova della lecita provenienza dei beni, valutata in entrambi i procedimenti. La Corte di cassazione con
la sentenza 27147, respinge parzialmente il ricorso dell’imputato.
I giudici di legittimità bocciano la
tesi del ricorrente secondo il qua-
le, nel suo caso, non poteva essere
applicato l’articolo 18 del codice
antimafia (Dlgs 159/2011) - che
consente di applicare la misure di
prevenzione patrimoniali pur in
assenza di pericolosità sociale perché i fatti addebitati erano stati
commessi prima dell’entrata in
vigore della norma.
Per la Suprema corte correttamente la corte di merito aveva
precisato che, già con la riforma
delle misure di prevenzione introdotta nel 2008. Il legislatore
aveva di fatto dato il via libera alla
possibilità di aggredire i patrimoni di origine illecita a prescindere
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Sezioni unite. Nelle motivazioni l’autorizzazione al «captatore informatico» per svolgere le indagini
Giovanni Negri
Dal 1° luglio al 31 dicembre 2016,
l’utente potrà scegliere esplicitamente se inviare una fattura
verso le Pubbliche Amministrazioni o una fattura verso i privati.
La trasmissione della fattura al
Sistema di Interscambio è al momento tecnicamente possibile
solo per le fatturepa, tanto che le
fatture inviate a SdI saranno
scartate. L’invio della fattura ordinaria o semplificata a privati
prevede invece l’apertura del
programma di posta elettronica
pre-configurato sul computer
dell’utente che provvederà a
trasmettere il documento.
dall’attuale pericolosità sociale
del loro titolare «e senza che fosse
riferibile alla confisca di prevenzione, che non costituisce una
sanzione, il divieto di applicazione retroattiva stabilito per le pene». Nel caso esaminato era
emerso che l’imputato si era dedicato stabilmente all’usura e che i
suoi conti non tornavano: c’era
una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato. Beni dei quali il ricorrente non
era risuscito a dimostrare la lecita
provenienza, in modo da poter
sbarrare la strada alla confisca.
Inoltre i periodi presi in conside-
razione nei due procedimenti a
suo carico erano diversi, come diverse erano le fonti probatorie
dalle quali erano emerse le condotte illecite, non esaminate in sede di patteggiamento. Si può dunque escludere sia la formazione di
un giudicato, come si può escludere una violazione del principio
“ne bis in idem” applicabile al procedimento di prevenzione ma
non preclusivo della misura applicata in virtù di circostanze autonome sopravvenute al precedente giudizio. Non passa neppure l’eccezione della difesa relativa
all’impossibilità di utilizzare nei
procedimenti di prevenzione i
verbali di sommarie informazioni
raccolte dalla polizia giudiziaria
su delega del Pubblico ministero.
La Suprema corte però, pur ammettendo che gli elementi più
usati sono sentenze e verbali formati in separati procedimenti penali, precisa che non esiste una definizione normativa delle fonti di
conoscenza utilizzabili nel giudizio di prevenzione e che nel codice antimafia non c’è alcun divieto
all’utilizzo dell’attività investigativa orientata. I giudici valorizzano anzi l’assenza di puntuali prescrizioni sulle modalità di acquisizione delle notizie necessarie a
formulare la proposta di applicazione della misura di prevenzione
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In breve
STALKING
Reato esasperare
il vicino di casa
Lo stalking si consuma
anche tra vicini di casa. Il
reato (articolo 612-bis del
Codice penale) scatta, come
nel caso esaminato, quando
il comportamento del
condomino diventa tanto
esasperante da indurre il
vicino perseguitato a
prendere tranquillanti, e ad
assentarsi dal lavoro,
mettendo così in atto quel
cambio di abitudini nella
propria vita rivelatore dello
stato di ansia e utile a
configurare il reato di
stalking.
La Cassazione , sgombra il
campo dal dubbio che pure
sorge quando di parla di
condomini, che alla base
delle numerose querele ci
fossero intenti calunniatori
o contrasti economici: per i
giudici il querelante era
tanto credibile quanto
esasperato.
Corte di cassazione - V
sezione penale - Sentenza 30
giugno 2016 n.26878
FACOLTÀ DI MEDICINA
Il Consiglio di Stato
«sblocca» l’accesso
Il Consiglio di Stato ha dato
ragione a quattro studenti
casertani idonei al concorso
di settembre 2015 per
l’accesso a Medicina ma mai
inseriti in graduatoria
perché a febbraio il Miur con
un Dm ne aveva disposto il
blocco dello scorrimento. Il
Dm è stato annullato in via
cautelare dal Consiglio, che
discuterà il merito il 4
agosto. Per l’avvocato che ha
assistito i giovani, è la prima
decisione del genere in Italia
e in sostanza ordina al Miur
di verificare la disponibilità
di posti (dovrebbero essere
alcune centinaia) e far
scorrere la graduatoria in
modo che le Università li
coprano. Il Tar Lazio, in
primo grado, aveva respinto
la domanda.
Appalti. Imprese e piani respinti
La contestazione
dello stop alle rate
riammette in gara
Guglielmo Saporito
pL’impresa può partecipare
ad appalti pubblici anche se ha
un consistente debito tributario, purché abbia proposto ricorso di urgenza al giudice ordinario contro il diniego di rateizzazione. Lo sottolinea il
Tar di Salerno, con la sentenza
22 giugno 2016 n. 1552. Un Comune aveva escluso dalla gara per
la messa in sicurezza di edifici
scolastici un’impresa che risultava avere un debito tributario
per il quale aveva inutilmente
chiesto la rateizzazione.
Di norma, l’impresa fiscalmente non in regola va esclusa
(articolo 38, comma 1, lettera g,
Dlgs 163/2006, oggi articolo 80,
comma 4, legge 50/2016, Codice
appalti), ma se il debito è contestato la pretesa dell’erario non
può ritenersi «definitivamente
accertata». Lo stesso principio si
applica anche a valle della pretesa tributaria, cioè quando il debito fiscale è certo, ma si discute
delle modalità di pagamento.
Poiché la rateazione è considerata fisiologica, basta diluire il
debito nel tempo per rimanere in
regola e partecipare a gare. Ma,
se l’agente di riscossione non accetta la domanda, riecco l’ostacolo alla partecipazione a gare.
Ora il Tar Salerno precisa che
un ente pubblico non può escludere da gare l’impresa che, pur
non contestando il debito, si veda negare una dilazione e si rivolga al giudice: anche in tal caso il
debito va considerato «non definitivamente accertato» e quindi
permane la capacità di contrattare con la Pa. Sul tema, il Consiglio di Stato (21 dicembre 2015, n.
5802) ha ritenuto che il concetto
di definitività del debito (o delle
violazioni in genere) nell’ambito
delle gare pubbliche si focalizza
al momento della scadenza del
termine di presentazione dell’offerta, nel senso che il dubbio
sulla regolarità del concorrente
(e quindi sul suo debito) deve venir meno al momento della gara.
Alla scadenza del termine per
presentare l’offerta deve cioè risultare accolta l’istanza di rateizzazione o almeno deve essere
stato presentato e risultare pendente un ricorso amministrativo
o giurisdizionale contro il diniego di rateizzazione. Quindi non
basta che vi sia ancora tempo utile per contestare il debito tributario: la contestazione del debito
(o del diniego di rateizzazione)
deve avvenire entro la scadenza
per presentare l’offerta.
Il giudizio avverso la rateizzazione del debito è oggi affidato
alle Commissioni tributarie, dopo un periodo di incertezza tra
giudice amministrativo, civile e
tributario, con la pronuncia delle
Sezioni unite della Cassazione.
(5928/2011). Il Tar Salerno va oltre e ritiene utile, per mantenere
il diritto a partecipare alla gara,
anche una lite dinanzi al Tribunale civile in via di urgenza (articolo700delCodicediprocedura
civile). Probabilmente il giudice
civile in materia fiscale si dichiarerà carente di giurisdizione, ma
l’ammissione alla gara può avveniregiàsoloinbaseallaseriacontestazione giudiziaria, indipendentemente dalla competenza
del giudice: dal 2009 (Cassazione 4109/2007, Corte Costituzionale 77/2009) opera il principio
che consente lo spostamento automatico della lite (traslatio iudicii), poiché è unica la funzione
giurisdizionale. Una lite può
quindi iniziare dinanzi un giudice non competente, per poi essere affidata a diversa giurisdizione, senza che si perdano i diritti
collegati alla contestazione.
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Norme e tributi 19
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
FISCO E LAVORO
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Festival del lavoro. A Roma confronto a tutto campo sul futuro della categoria nel corso della seconda giornata di incontri
Precompilata a quota 1,5 milioni
Orlandi: non aver paura del cambiamento, lotta all’evasione bene nei primi sei mesi
Mauro Pizzin
Matteo Prioschi
ROMA
pIl percorso dell’amministra-
zione finanziaria verso un rapporto più semplice con il contribuente prosegue e il milione e
mezzo di 730 precompilati che è
stato già spedito, superando i numeri dell’anno scorso, quando
mancano ancora oltre 20 giorni
alla scadenza, ne è un segno tangibile. Di questo ne è convinta il direttore dell’agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che è intervenuta ieri al Festival del lavoro
in corso di svolgimento a Roma,
consapevole però che il cambio di
passo non è operazione facile, a
fronte della complessità del sistema fiscale italiano.
«L’amministrazione non deve
essere solo un controllore - ha affermato Orlandi - ma un facilitatore per il contribuente. La dichiarazione precompilata è un servizio nuovo con una concezione rovesciata del rapporto con il
contribuente, perché c’è il tentativo di aiutare il cittadino a fare la
dichiarazione. Non è un cambiamento facile, ma i dati dimostrano
che si sta andando avanti». Inoltre il nuovo approccio, che spinge
alla compliance, consente di ottenere risultati sul fronte della lotta
all’evasione che, seppur ancora
elevata, registra negli ultimi due
anni una riduzione del tax gap,
senza dimenticare che nell’anno
scorso, «considerando solo il versamento diretto senza l’adeguamento sugli studi 250 milioni sono
stati versati spontaneamente dai
cittadini per il passato».
E rispondendo a chi dalla platea ha fatto notare i rischi di moduli messi a punto da non professionisti, il direttore ha detto
L’AGENDA
Necessario garantire
l’accesso ai finanziamenti
anche per aiutare i giovani
Agli Ordini la certificazione
delle specializzazioni
che non bisogna avere «paura
del cambiamento, altrimenti ci
si ferma».
Del ruolo dei professionisti si è
parlato anche nell’ambito di una
tavola rotonda organizzata in collaborazione con il Comitato economico e sociale europeo (Cese)
incentrato sulle ricette per il rilancio europeo.
Per Luca Jaher presidente
Gruppo III del Cese, in Europa fino a poco tempo fa mancavano
ancora le cifre ufficiali sull’inci-
denza delle professioni liberali,
«che – ha detto – rappresentano il
9% della forza lavoro e il 12% del
Pil». Esiste quindi un problema di
rappresentatività difficile da ottenere se fra gli stessi professionisti sono sensibili le differenze da
paese a paese. I passi avanti, certo,
ci sono stati, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
«Basti pensare che fino a qualche tempo – ha ricordato Lara Comi, membro del Parlamento europeo – la categoria delle libere
professioni era anche esclusa dai
bandi europei: un fatto ingiusto
perché il libero professionista è
imprenditore di se stesso. Resta
forte, tuttavia, la necessità di un
maggiore collegamento fra Comunità europea e liberi professionisti, per cui abbiamo chiesto a
queste associazioni di darci una
mano come portatori di interesse.
Le libere professioni devono essere inquadrate come lobby, nel
senso buono del termine per dialogare con la Ue. Altri finora lo
fanno meglio di noi italiani».
Secondo Marina Calderone,
che questa volta ha parlato in qualità del presidente del Cup e di
membro Cese, «la componente
delle professioni liberali necessita di attenzione particolare a livello di sostegni anche in ambito europeo e questo perché garantire
Oggi in programma
01 SMART WORKING,
CARTELLINO E ISPEZIONI
Come le novità tra cui la stretta
per contrastare i furbetti del
cartellino e lo smart working
cambieranno le ispezioni per
verificare la regolarità del
rapporto di lavoro. Questo
l’oggetto della tavola rotonda
principale che inaugura la
giornata conclusiva del Festival
del lavoro. Vi prenderanno parte
Paolo Pennesi, direttore
generale agenzia
ispettorato; Giuseppe Lucibello,
direttore generale Inail; Alessia
Rotta e Mattia Fantinati,
deputati; Maurizio Del Conte,
presidente Anpal; Gabriella Di
Michele, direttore centrale
Inps; Stefano Sassara, tesoriere
dei consulenti del lavoro
02 FONDI UE
In contemporanea la tavola
rotonda sui finanziamenti Ue ai
professionisti, con la
partecipazione, tra gli altri, di
Marina Calderone, presidente
dei consulenti del lavoro, la
deputata Gessica Rostellato, e il
parlamentare europeo Brando
Benifei
l’accesso alle fonti di finanziamento significa anche permettere l’accesso al lavoro dei giovani
professionisti, quelli a maggior rischio di esclusione sociale per il livello dei redditi. Strutturare un
accesso ai fondi è un modo per
renderli meno deboli sul fronte
del mercato».
Calderone ha messo poi in
guardia rispetto a possibili giochi
al ribasso sul fronte dei percorsi
formativi professionali in ambito
europeo. «Su questo punto – ha
chiarito – vorrei dire che è bene
modernizzare il sistema, ma mi
chiedo, con una certa preoccupazione, cosa può avvenire con il
mutuo riconoscimento se non c’è
armonizzazione dei percorsi. Va
bene la libera circolazione dei
professionisti sul suolo europeo,
ma non possiamo fare sconti sui
percorsi formativi».
Sul fronte italiano, inoltre, la
presidente del Cup auspica che
si dia la possibilità a tutti gli ordini di certificare le competenze e
le specializzazioni dei professionisti. Questo costituirebbe
un elemento in più di valorizzazione e di qualificazione del
mercato e un servizio reso ai
clienti, che potrebbero meglio
orientarsi nella scelta tra un professionista e l’altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Hanno detto
ROSSELLA ORLANDI
Direttore agenzia delle Entrate
Non è facile cambiare
il rapporto con
il contribuente
ma i numeri della
precompilata dicono che
si sta andando avanti
MARINA CALDERONE
Presidente consulenti del lavoro
Il fronte investimenti. La Covip evidenzia il ritardo delle disposizioni a cui gli enti hanno sopperito con le best practice
Casse ancora senza regolamento
pPrima il decreto sul credito
di imposta per incentivare gli
investimenti nell’economia reale, poi l’entrata nel capitale di
Banca d’Italia, ora l’ipotesi di
partecipare anche al Fondo Atlante per il sostegno alle banche
(si veda il Sole 24 Ore di ieri).
L’attenzione verso le potenzialità delle Casse di previdenza in
termini di investimenti (a fronte di un patrimonio complessivo che sfiora i 72 miliardi di euro) è cresciuta nel recente passato.Ma a fronte di questo interesse, come ha sottolineato
David Solobrino responsabile
della Covip per la vigilanza sulle Casse intervenendo alla tavola rotonda dedicata alla gestione del risparmio previdenziale
nella seconda giornata del Festival del lavoro, non è ancora diventato operativo il regolamen-
to sugli investimenti finanziari
previsto dal decreto legge
98/2011 e che dopo una lunga gestazione ha ricevuto il via libera
dal Consiglio di Stato il 24 febbraio di quest’anno.
LA RACCOMANDAZIONE
Anche per le operazioni
che riguardano
«l’economia reale» servono
trasparenza e processi
di valutazione adeguati
Tuttavia, anche se il quadro
regolatorio non è completo, gli
enti di previdenza dei professionisti hanno migliorato le loro
modalità di gestione del patrimonio. «Molti in questi anni – ha
affermato Solombrino – si sono
mossi in un percorso di autoregolamentazione, mutuando le
best practice di settore».
Quanto al coinvolgimento
delle Casse negli investimenti
in economia reale, la Covip ha
già evidenziato in passato che
questa tipologia di scelte è ampiamente presente nei portafogli degli enti tramite gli investimenti immobiliari e nei fondi
chiusi, in percentuale superiore
ai soggetti che operano nella
previdenza complementare. In
effetti nel rapporto della commissione di vigilanza ,pubblicato il 9 febbraio di quest’anno, si
legge che per nove enti la quota
di componente immobiliare supera il 30% del totale, che è la soglia massima da rispettare prevista nel regolamento di cui si
attende l’attuazione.
Anche se si tratta di economia
reale, Solombrino ha comunque sottolineato il requisito di
una totale trasparenza del prodotto, sia per quanto riguarda
gli asset sottostanti che per i costi, e la necessità di avere o di affidarsi a competenze in grado di
analizzare questi investimenti e
il rispetto dei processi di valutazione che ogni cassa si è data.
Perplessità sugli inviti a investire in questa o quella direzione
sono state espresse da Davide
Squarzoni, direttore generale
Prometeia advisor sim: «Operazioni come il Fondo Atlante sono definiti soluzioni di sistema,
io li ho sempre chiamati vincoli
di portafoglio, cioè qualcuno ti
impone di fare qualcosa».
Nessuna preclusione a priori
a questi ulteriori investimenti
da parte della Cassa di previdenza dei consulenti del lavoro,
però, «ci dovrebbero dire se siamo pubblici o privati una volta
per tutte – ha affermato il presidente Alessandro Visparelli –
Se sono pubblico non posso investire nel Fondo, se sono privato ho un procedimento da seguire una valutazione da fare e i nostri advisor ci diranno quali sono le caratteristiche di questa
scelta come per qualsiasi altro
prodotto. Se invece ci viene detto di fare un investimento di carattere politico, sarà necessaria
una copertura politica, per non
venir chiamati in causa un domani per eccesso di rischio».
E giovedì Alberto Oliveti,
presidente dell’Adepp, l’associazione delle casse di previdenza private, aveva affermato
che prima si devono vedere le
condizioni, ricordando che
l’imperativo dei fondi è quello
della prudenza, perché devono
garantire le pensioni.
M.Pri.
Va bene la libera
circolazione dei
professionisti sul suolo
europeo, ma non
possiamo fare sconti
sui percorsi formativi
ALESSANDRO VISPARELLI
Presidente Enpacl
Nessuna preclusione
sul Fondo Atlante ma ci
devono dire una volta
per tutte se noi enti
previdenziali siamo
pubblici o privati
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RADIO 24
TV A CURA DI CRISTINA PIOTTI
Legge europea. Cambio di rotta
Trasferimenti d’azienda
e cambi d’appalto
con uguale trattamento
Giampiero Falasca
pLa legge europea 2015 - 2016
modifica in maniera rilevante la
disciplina applicabile ai cambi
di appalto, attenuando la regola
- contenuta nella legge Biagi (articolo 29, comma 3, Dlgs
276/2003) - che escludeva l’applicabilità a tale fattispecie delle
regole sul trasferimento di
azienda contenute nell’articolo
2112 del Codice civile.
La norma del Codice civile
prevede che, in ipotesi di trasferimento d’azienda o di un suo ramo, i rapporti di lavoro in capo al
datore di lavoro cedente proseguano, senza soluzione di continuità, con il cessionario, il quale
deve garantire il mantenimento
dei diritti acquisiti dal personale
trasferito e l’applicazione dei
trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi in vigore presso il cedente, fino alla loro scadenza, salvo che
siano sostituiti da altri contratti
collettivi dello stesso livello.
Questa disposizione, sino ad
oggi, non si applicava ai cambi di
appalto, in quanto il legislatore
voleva evitare di applicare gli effetti del trasferimento di azienda
(tra cui il passaggio diretto del
personale) a una fattispecie diversa. Con la leggeeuropea - approvata dalla Camera in via definitiva il 30 giugno e in attesa di
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - l’esenzione non è più generale, ma dipende dalla sussistenza di alcune condizioni.
In particolare, il soggetto che
subentra nell’appalto potrà essere esonerato dall’obbligo di applicare la disciplina del trasferimento d’azienda solo se sarà dotato di propria struttura organizzativa e operativa, e a condizione
che sussistano elementi di discontinuità con il precedente appaltatore, che determinino una
specifica identità di impresa.
Questi concetti sono abbastanza generici e, come tali, potrebbero dar luogo a incertezze
applicative e giurisprudenziali. I
giudici dovranno riempire di
contenuti queste nozioni, cercando di identificare i casi di cambio di appalto non soggetti al trasferimentodiaziendaequelliche,
mancando gli elementi sopra ricordati, rientrano nell’ambito
dell’articolo2112delCodicecivile.
La genericità della norma non
è casuale, ma è il frutto di un compromesso tra la volontà di mantenere una disciplina di favore
per i cambi di appalto genuini e
IL TEMPO
Il Giorno e la Storia
Romaeuropa Festival
0.10 | RAI STORIA
Ernest Hemingway (foto)
12.05 | L’ALTRA EUROPA
Federico Taddia ospita lo scrittore Alessandro Baricco (foto)
Frequenze:800-080408
Per intervenire alle trasmissioni:
800-240024 SMS 349-2386666
I Gr possono essere ascoltati anche su:
www.radio24.it
Andrea Pancani, versione estiva"
21.00 | RAIUNO
Italia - Germania
Attesissimo quarto di finale di
Euro 2016. L’Italia di Conte sfida
la Germania di Loew
22.00 | RETECONOMY
Speciale Brexit 2
"Le prime mosse verso l'addio
all'Unione"", tema della puntata
speciale dedicata alla Gran
Bretagna"
21.10 | SKY ARTE
American Icons
"Dai Kennedy a Marilyn
Monroe, fino a Elvis Presley: le
icone statunitensi senza tempo"
22.15 | RAI5
Americhe 1984
"Gli Usa di Woody Allen e di Mia
Farrow, del Lincoln Center, dei
college e delle lavanderie
automatiche, raccontati da Marco
Paolini"
22.55 | NATIONAL GEO HD
La grande sfida dell'uomo
Un archeologo e un'esperta di
sopravvivenza tentano di
affrontare il freddo glaciale della
Siberia
ATTUALITÀ
7.05 | RAIUNO
Settegiorni
La rubrica di Rai Parlamento
analizza i (timidi) segnali di
ripresa del mercato immobiliare
11.00 | LA7
L'Aria d'Estate – Sabato
"Il programma di
approfondimento politico con
SPETTACOLO
14.20 | PREMIUM EMOTION
Midnight in Paris
"di Woody Allen, con Marion
Cotillard, Owen Wilson,
Spagna/USA 2011 (100’). A
mezzanotte Owen Wilson
passeggia nel tempo, in una Parigi
popolata da Hemingway, Jean
Cocteau, Zelda e Francis Scott
Fitzgerald"
23.15 | IRIS
I Vitelloni
"di Federico Fellini, con Alberto
Sordi, Franco Fabrizi, Italia 1998
(104'). Fellini omaggia la Rimini
della sua adolescenza"
0.00 | LAEFFE
The Mother
"di Roger Michell, con Anne Reid,
Daniel Craig, Gran Bretagna 2003
(112’). Una donna, madre, nonna,
si riscopre appassionata"
0.20 | SKY COMEDY
Basilicata coast to coast
"di Rocco Papaleo, con
Alessandro Gassman, Italia 2010
(105’). Viaggio attraverso la
Lucania di quattro amici, ex
aspiranti musicisti"
6.10 | Luoghi d’arte
6.15 | In primo piano - Europa
di Giulia Crivelli
6.30 | Il cacciatore di libri R
7.16 | Reportage
7.30 | Si può fare
con Alessio Maurizi
10.05 | I conti della Belva
di O. Giannino e C.A. Carnevale Maffè
12.05 | L’altra Europa
di Federico Taddia
13.15 | Container
di Massimo De Donato
13.30 | Giovani talenti
di Sergio Nava
10.05
I conti
della belva
GERMANIA E ITALIA DUE
MONDI A CONFRONTO
La notizia economica della settimana è lo scudo
da 150 miliardi di euro di garanzie pubbliche per
far fronte ad eventuali carenze di liquidità delle
banche. Oggi è anche il giorno del match decisivo
agli Europei di calcio tra Italia e Germania, una
partita che ricalca il confronto tra il rigore
teutonico contro la flessibilità mediterranea sulle
banche tra Matteo Renzi e Angela Merkel (foto)
14.00 | Fabbrica 2.4
di Filippo Astone
14.30 | L’altro pianeta
di Laura Bettini
15.00 | Il sabato del villaggio
con Marta Cagnola
17.05 | Radiotube
di M. Cagnola e D. Bellasio
18.05 | La rosa purpurea
di Franco Dassisti
19.15 | Sound Check
di Gegè Telesforo
Milano
ALBA E TRAMONTO:
05:39
MINIMA
Aosta
15
21.05 | Moebius
di F. Pedrocchi e M. Albicocco
21.30 | Storiacce
Foggia
36
22.05 | Il cacciatore di libri
di Alessandra Tedesco
escludeva il mantenimento dei
diritti dei lavoratori a fattispecie
(il cambio di appalto) assimilabili al trasferimento di azienda.
Per rispondere alle osservazioni della Commissione, il progetto di legge comunitaria originario prevedeva l’abrogazione
totale dell’articolo 29, comma 3,
Dlgs 276/2003; tale norma avrebbe avuto pesanti ricadute gestionali, e alla fine si è scelta una soluzione di compromesso, che pur
con qualche incertezza tecnica
dovrebbe evitare aggravi gestionali alle imprese appaltatrici.
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QUOTIDIANO DEL LAVORO
Da lunedì a venerdì
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Roma
21:15
05:39
20:48
Nord:
variabile sulle zone alpine con qualche pioggia o
temporale, specie dal pomeriggio, in
sconfinamento serale sull'alto Adriatico.
Discreto altrove. Temperature stabili, massime
tra 28 e 33.
Centro e Sardegna:
bella giornata di sole, salvo variabilità diurna
sulle zone interne con isolati rovesci in
Appennino. Temperature in aumento, massime
comprese tra 28 e 33.
22.30 | Economia in pagine
di Gianfranco Fabi
Sud e Sicilia:
22.45 | A conti fatti
di Dino Pesole
23.30 | Il treno va
di G. Nicoletti e F. Intonti
Sono ancora ammesse
eccezioni ma solo se
chi subentra ha una propria
struttura operativa
e organizzativa
Oggi
di Raffaella Calandra
23.05 | Indovina chi viene a cena
di Valentina Furlanetto
LE ESENZIONI
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MASSIMA
DA NON PERDERE
l’esigenza di accogliere le indicazioni provenienti dal diritto comunitario.
L’intervento legislativo si è reso necessario, infatti, per dare risposta a una procedura di pre-infrazione avviata nei confronti
dell’Italia da parte della Commissione europea, che ha ritenuto la disciplina contenuta nell’articolo 29, comma 3 del Dlgs
276/2003 non conforme ai principi della Direttiva 2001/23/CE
del 12 marzo 2001 sul trasferimento d’azienda, in quanto
tempo stabile e soleggiato, ad eccezione di
isolati piovaschi a sviluppo diurno in Appennino.
Temperature in lieve rialzo, massime comprese
tra 29 e 34.
Domani
Milano
ALBA E TRAMONTO:
05:40
MINIMA
L'Aquila
GR 24: all’ora
STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’
14
MASSIMA
Foggia
34
Roma
21:14
05:40
20:48
Nord:
prevale il bel tempo al Nordovest con cieli
poco nuvolosi, variabile su Triveneto ed
Emilia Romagna con piovaschi in
esaurimento. Temperature in calo, massime
tra 26 e 29.
Centro e Sardegna:
prevalgono condizioni di bel tempo con cieli
sereni o poco nuvolosi, salvo qualche
annuvolamento diurno sulla dorsale.
Temperature stabili, massime comprese tra 28
e 33.
Sud e Sicilia:
generali condizioni di bel tempo, pur con
qualche addensamento pomeridiano sulla
dorsale appenninica. Temperature stabili,
massime comprese tra 29 e 34.
Temperature
Italia
OGGI
DOMANI
Europa
OGGI
DOMANI
Parigi
10 18
9 19
Ancona
23 29
24 28
Atene
22 35
23 35
Stoccolma
12 23
10 19
Bari
22 31
24 31
Berlino
12 21
10 21
Tirana
22 30
23 30
Bologna
21 33
21 28
Bruxelles
11 18
10 19
Vienna
17 29
13 21
Cagliari
20 28
21 32
Bucarest
21 34
21 34
Zurigo
8 23
Firenze
18 34
19 32
Copenaghen
15 19
15 19
Mondo
Genova
22 26
22 26
Dublino
7 16
6 17
Hong Kong
26 31
26 31
Milano
21 29
23 29
Francoforte
10 21
8 22
Los Angeles
15 26
15 28
Napoli
22 29
23 29
Istanbul
17 33
19 31
New Delhi
29 40
26 29
Roma
22 30
23 29
Lisbona
16 26
16 34
New York
16 29
15 30
Palermo
20 33
21 32
Londra
10 18
11 20
Rio de Janeiro
16 29
16 28
Torino
19 29
19 29
Madrid
19 35
18 38
Singapore
28 30
28 30
Venezia
22 27
21 24
Mosca
16 28
17 29
Tokyo
20 30
OGGI
Debole Moderato
Sole
Poco
nuvoloso Nuvoloso Coperto
Var
Pioggia
Pioggia Temporali
Neve
Nebbia
Calmo
Mosso
9 23
DOMANI
22 34
Forte
Agitato
20 Commenti e inchieste
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Le sfide dell’identità
DIRETTORE RESPONSABILE
Roberto Napoletano
VICEDIRETTORI:
Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli,
Salvatore Padula, Alessandro Plateroti
CAPOREDATTORE CENTRALE:
Guido Palmieri (responsabile superdesk)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA: Giorgio Santilli
UFFICIO CENTRALE-SUPERDESK:
Daniele Bellasio (responsabile web), Luca Benecchi,
Fabio Carducci (vice Roma), Giuseppe Chiellino,
Franca Deponti, Federico Momoli, Alfredo Sessa,
Alberto Trevissoi (vice superdesk)
Segretario di redazione: Marco Mariani
INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza
SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA:
Uniti. Insieme si possono superare
crisi profonde. La lezione di Francesco
TESTIMONIANZE DAI CONFINI
Il matrimonio e i valori europei
Il predominio degli interessi particolari è sintomo di una pericolosa miopia
GIRO DI PAROLE
di Giorgio Squinzi
Per il «gregario»
Nibali una chance
di entrare
nella storia
Christian Martino
SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA:
Lello Naso
di Nunzio Galantino
(creative director) e Francesco Narracci (art director)
u Continua da pagina 1
UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus
RESPONSABILI DI SETTORE: Luca De Biase,
Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni,
Laura La Posta, Armando Massarenti,
Francesca Padula, Christian Rocca,
Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri
SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte
(coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Giorgio Squinzi
AMMINISTRATORE DELEGATO: Gabriele Del Torchio
Europa, dopo Brexit
«buona la prima»
L’EDITORIALE
di Adriana Cerretelli
u Continua da pagina 1
P
ur con la migliore buona volontà, la Bce di Mario
Draghi da sola non avrebbe potuto fare miracoli.
Non avrebbe potuto con un’unione bancaria europea solo a metà e per di più negata proprio nell’aspetto
decisivo della mutua assistenza tra partner. Di fronte a
un possibile nuovo incendio appiccato dal focolaio italiano, l’ostinato rifiuto della mutualizzazione dei rischi
ha dovuto inevitabilmente tradursi nella massima flessibilizzazione delle regole europee.
Nominalmente non cambiano ma sfruttano tutti i
margini previsti per rispondere ai contraccolpi dell’innegabile emergenza Brexit. E così l’Italia potrà azionare
lo scudo da 150 miliardi di garanzie pubbliche per le banche sane in apnea di liquidità. Un potente deterrente
temporaneo (ma prorogabile) contro la speculazione,
non utilizzabile però per le ricapitalizzazioni né per
sfuggire alla normativa del bail-in.
Il sistema Italia ha conquistato la sua boa di salvataggio, da finanziare solo con i propri mezzi , aumentando il debito pubblico e secondo la logica di rinazionalizzazione che, dall’inizio della crisi finanziaria, ha
guidato l’involuzione del mercato europeo dei capitali pubblici e privati. L’Europa a sua volta ha dato
prova di buon senso e di lungimiranza nell’interesse
collettivo, prima che italiano.
Del resto sarà presto chiamata a dare la stessa prova
di lucidità politica anche nella gestione del patto di
stabilità. Per le sue regole, Spagna e Portogallo dovrebbero incorrere in sanzioni per non aver mantenuto gli impegni presi sul contenimento del deficit
pubblico sotto la soglia del 3%.
Ma è politicamente fattibile quando la crescita economica non riparte, la disoccupazione scende troppo poco,
nazionalismi e partiti euroscettici crescono in società
impoverite oltre che inviperite contro l’Unione dei tanti
sacrifici e delle poche speranze? Senza contare che un
grande paese come la Francia da quasi un decennio ignora la regola del 3% senza per questo ritrovarsi multata.
A parole ormai sono sviluppo, lavoro e giovani le
nuove priorità che l’Unione intende perseguire per
riconquistare il consenso perduto tra i suoi cittadini.
Senza affossare i codici di buona condotta indispensabili per assicurare il buon governo dell’interesse
comune. Esercizio di equilibrio complesso, quanto
quello della legittima flessibilità.
A una settimana dallo storico shock di Brexit, l’Europa
per ora sembra uscire migliore: l’ennesima crisi, più grave questa di qualsiasi altra, pare ricompattarla rendendola al tempo stesso un po’ più ragionevole, incoraggiandone spinte centripete invece che centrifughe. Ammesso che duri, la svolta è promettente.
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Premi. Il Pegaso d’Oro a Insegno e Navarro
«Voice Anatomy»
vince il Flaiano
pSono Pino Insegno e Alessia Navarro, con il pro-
gramma di Radio 24 «Voice Anatomy», i vincitori del
Pegaso d’oro per la categoria radio dei 43° Premi Internazionali Flaiano che verranno consegnati al Teatro D’Annunzio di Pescara domani.
La categoria premia il conduttore Pino Insegno e
l’autrice e capoprogetto della
trasmissione di Radio 24 Alessia Navarro in quanto hanno
saputo distinguersi per l’eccellenza e l’originalità dei
contenuti.
Un riconoscimento all'impegno artistico e divulgativo che ha fatto di “Voice Anatomy” un esperimento unico di radio dal momento che ha reso proprio la voce e il doppiaggio i suoi protagonisti. “Voice
Anatomy”, in diretta ogni domenica dalle 14,30 alle
15,30 su Radio 24.
C
ome il ricorso all’assurda violenza pur di vedere affermate
le proprie idee; le ridicole
marce indietro pur di non assumersi fino in fondo le proprie responsabilità; reiterate richieste – non
so quanto consapevoli e sincere – per
costruire un’Europa dei valori, andando oltre un’Unione meramente economica. Mi piacerebbe che, soprattutto chi sta invocando un’Europa
dei valori, ci mettesse la faccia per far diventare realtà
questa aspirazione. Ma, se
le premesse restano quelle
finora note, si fa fatica a
credere che si possa riuscire a vedere un’Europa capace di scrollarsi di dosso il fiato
pesante di lobby ben organizzate
e in grado di smettere di essere ostaggio di gruppi di pressione fortemente
ideologizzati. Mi piacerebbe sapere di
quali valori parlano quanti, in questi
giorni, si dicono stufi di un’Europa senza valori e senza radici.
Mi sembra fin troppo evidente e
pesante il prezzo che stiamo pagando
alla perdita di una identità culturale,
politica e religiosa. Come stucchevole e insopportabile sta ormai apparendo a tanti la pretesa di dichiarare
“retrograda” la nazione che in Europa non decide subito o necessariamente di adeguarsi per trasformare
rispettabili diritti individuali in impegnative leggi dello Stato da imporre e far riconoscere a tutti.
Stiamo vivendo giorni in cui si avverte tutta la debolezza di un’Europa
costruita più su delle primazie, che
sul rispetto e la valorizzazione delle
differenze fra gli Stati membri. È come quando – fatte le dovute proporzioni – in una famiglia, che in senso
etimologico significherebbe un impegno a «servire per la casa comune», gli interessi di parte diventano
invece predominanti, e questo sguardo miope fa crollare tutto.
In questo caso, occorre riscoprire la
bellezza originaria dell’unità familiare, fatta di piccole gioie e di progettualità condivise che fanno affrontare i limiti della quotidianità. Come dicevo
qualche giorno fa a Emilio e Silvia, celebrando a Cerignola il loro matrimonio. Tanti, anche in questi giorni in occasione del suo viaggio in Armenia,
hanno plaudito al coraggio testimoniale di papa Francesco.
Perché non cominciare a prenderlo
sul serio anche quando parla di temi ul-
di Marco Marcatili
N
el “mare” d’incertezza sulle
prospettive sociali ed economiche future del Paese, la consueta indagine annuale curata
da Nomisma sulle famiglie italiane attorno alle scelte finanziarie e all’investimento in abitazioni consente di lanciare alcune “boe”, se non di salvataggio almeno di
segnalazione.
Prima boa: «La casa non è (più) una tana» – direbbe il filosofo Silvano Petrosino
– almeno per custodire i risparmi di una vita. Si attesta con crescente intensità la tendenza di una mutata concezione del bene
casa, in cui l’intenzione di acquisto espressa dalla domanda potenziale (circa 2 milioni di famiglie intenzionate ad affacciarsi nel 2016 sul mercato della compravendita, rispetto a 2,5 milioni del 2015 da cui sono
poi scaturite 450mila compravendite reali) rientra all’interno di un quadro di necessità familiare piuttosto che di investimento, nonostante le favorevoli condizioni di asset allocation (valori immobiliari scesi e bassi tassi di interesse), e
allontana progressivamente, soprattutto
nelle giovani generazioni, il mito della casa come “bene rifugio” aprendo semmai a
nuove concezioni di “bene condiviso”
(co-housing, hosting, etc).
L’analisi per cluster di famiglie restituisce un quadro in continua evoluzione e di
difficile netta interpretazione. Proprio dal
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Domenico Rosa
della socializzazione primaria, perché
è il primo luogo in cui si impara a collocarsi di fronte all’altro, ad ascoltare, a
condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare, a convivere. Il compito
educativo deve suscitare il sentimento del mondo e della società come “ambiente familiare”, è un’educazione al
saper “abitare”, oltre i limiti della propria casa» (AL 276).
C’è allora in gioco il futuro della nostra società e sposarsi è un’esperienza
troppo bella: «non possiamo ridurci a
una pastorale di piccole élites» (AL
230), alla cosiddetta “pastorale del vincolo”, dentro i nostri recinti. L’“Amoris
laetitia” è un invito a educare le nuove
generazioni, secondo l’intuizione sapiente di San Giovanni Paolo II, come si
fa in famiglia, con la “legge della gradualità”. Insegnando cioè ad attendere
il momento opportuno, a prendersi cura del fratello più piccolo che ancora
deve scoprire alcune regole e del fratello più grande che magari, da adolescente, le avrà smarrite. Francesco ci dice
che talvolta «alcuni padri si sentono
inutili o non necessari, ma la verità è
che i figli hanno bisogno di trovare un
padre che li aspetta quando ritornano
dai loro fallimenti» (AL 177). Qualcuno
rischia di interpretare questo cambio
di prospettiva come se il Papa avesse
cancellato la bontà della legge, mentre
lui vuole mostrare che «pienezza della
Legge è la carità» (Rom 13,10).
Come lui stesso diceva recentemente al Convegno della diocesi di
Roma, «questo non significa non essere chiari nella dottrina, ma evitare
di cadere in giudizi e atteggiamenti
che non assumono la complessità della vita. Il realismo evangelico si sporca le mani perché sa che “grano e zizzania” crescono assieme, e il miglior
grano – in questa vita – sarà sempre
mescolato con un po’ di zizzania».
Noi a volte abbiamo una gran fretta
di giudicare, classificare, mettere di
qua i buoni, di là i cattivi: il Signore, invece, sa aspettare. Egli guarda nel
“campo” della vita di ogni persona con
pazienza e misericordia: vede molto
meglio di noi le imperfezioni, ma vede
anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. E se imparassimo a
guardare con occhi fiduciosi le giovani
generazioni, riuscendo vedere in loro –
anche quando vivono esperienze che
di primo acchito facciamo fatica a condividere – questo grano che può diventare pane saporito sulla mensa della famiglia e linfa nuova per un’Europa che
rischia l’asfissia?
Nunzio Galantino è Segretario Generale della Cei
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Tre «boe» di segnalazione per le famiglie
SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE:
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da percorrere per non rimanere vittima di questa deriva e per indicare dei
percorsi positivi e propositivi. Ne è
emersa la consapevolezza che «ci spetta una salutare reazione di autocritica.
[…] Abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto,
quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così
come sono» (AL 36). In quanti giovani
c’è un profondo desiderio di “fare famiglia” che non trova compimento per la
mancanza di stabilità lavorativa? Molti
restano per lungo tempo conviventi e
alcuni non arrivano alle nozze «soprattutto per il fatto che sposarsi è percepito come un lusso» (AL 294).
Per altri il matrimonio è considerato
un peso insopportabile da portare in
solitudine. C’è bisogno allora di un
nuovo lieto annuncio sul matrimonio
e, nello stesso tempo, di cucire una rete sociale solida, riscoprendo che insieme si possono superare anche crisi
profonde. Ce lo raccontano i volti di
tante belle famiglie, che si sono sostenute a vicenda e per le quali le cadute
hanno segnato non l’interruzione di
un percorso, ma una nuova opportunità di comunione. Infatti, «ogni crisi è
come un nuovo “sì” che rende possibile che l’amore rinasca rafforzato, trasfigurato, maturato, illuminato» (AL
238). Occorre però assumere un nuovo
sguardo sulla fragilità che ci circonda,
addomesticare le paure, impastarsi
con le imperfezioni della dimensione
umana. Le relazioni familiari costituiscono la migliore palestra per allenarsi ad avere questo cuore grande. Il Papa afferma che «la famiglia è l’ambito
Nomisma. L’indagine annuale sulle scelte negli investimenti finanziari e immobiliari
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timamente silenziati se non apertamente avversati nella nostra Europa?
Lo so, la fatica ad accogliere la riforma
che Francesco sta proponendo è presente già dentro la Chiesa cattolica. È
proprio vero: tutti vogliono le riforme,
ma guai a chi si azzarda a promuoverle
sul serio! Ne sa qualcosa chi sta seguendo il dibattito sorto intorno all’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”, che, con buona pace dei suoi più o
meno espliciti detrattori, ripropone
una idea di famiglia fortemente radicata nell’insegnamento biblico e un’esperienza familiare realmente attenta alla
storia nella quale il buon
Dio, per chi ci crede, ci ha
messi a vivere.
Se mi è permesso un paragone, leggendo l’Esortazione pontificia, è come tornare a prendere tra le mani e assaporare il buon pane pugliese a fronte del
pane che troviamo avvolto nella pellicola plastificata dei supermercati e che
ha perso il suo profumo originale. Le famiglie italiane, con tutta la fatica che
sono chiamate ad affrontare, sono note
per essere l’ossatura della nostra società, il nostro migliore biglietto da visita,
ma anche il primo “ospedale da campo”. Non so quanto valga il paragone
con la nostra vecchia Europa, ma con
realismo dobbiamo riconoscere che
molte famiglie stanno crollando e pongono seri interrogativi.
Consegnandoci “Amoris laetitia”,
Papa Francesco ha voluto offrire il frutto di un cammino collegiale che ha
coinvolto credenti e non credenti, oltre
ogni confine, per comprendere la via
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redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02
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Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
gruppo più numeroso degli “illiquidi” (6,4
milioni di famiglie su 24,5 milioni nel complesso, che hanno una casa in proprietà ma
non possono contare su risorse finanziarie) emergono i maggiori segnali di “raffreddamento” delle intenzioni di acquisto
o ristrutturazione, mentre i “tradizionalisti” (2,6 milioni di famiglie risparmiamo,
hanno una casa in proprietà, ma non detengono strumenti finanziari) riescono a
esprimere una domanda, conciliando le
difficoltà di contesto con la necessità di
dare una prospettiva ai figli. Un scenario
di fragilità e paradossi in cui le famiglie più
“equipaggiate” crescono a 6 milioni, ma
preferiscono restare liquide, mentre per
una parte considerevole di famiglie la
“trappola” diventa la cifra di un condizione di debolezza con poche vie d’uscita.
Seconda boa: «future is now» da slogan pubblicitario diventa la bussola di
orientamento delle scelte di investimento. Le famiglie hanno contezza dei fattori
in miglioramento (assenza di pressione
inflattiva, lieve miglioramento del reddito disponibile, spiragli occupazionali),
ma vengono considerati transitori e non
si trasferiscono in una decisione di acquisto/investimento (a meno di esigenze legate al nucleo familiare o a spese per la casa non più rinviabili) nel medio-lungo
termine. Si fa largo, in questo senso, un
inedito “approccio presentista” non tanto e più come atteggiamento precauzionale, ma come ostacolo a proiettare le
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proprie scelte di vita su un orizzonte temporale di lunga gittata.
Due “capovolgimenti” strutturali condizioneranno le prospettive di investimento abitativo da parte delle famiglie. Il
primo è rappresentato dal prevalere di un
atteggiamento attendista. Del 54,7% di famiglie con un profilo adeguato per sostenere una domanda di investimento (in termini di risparmio generato e patrimonio
accumulato), più di due su tre dichiara di
non aver acquistato o ristrutturato casa. Il
secondo è costituito dall’assenza dei requisiti minimi. Oltre il 9% delle famiglie
non può esprimere una domanda di investimento reale, non potendo contare né
sul flusso di risparmio né sullo stock di capitale, mentre colpisce la quota di famiglie
(23,1%) che, pur potendo contare su una
dotazione patrimoniale, risente di una
crescente difficoltà a risparmiare e non
esprime una domanda di investimento.
Terza boa: l’incubo delle sofferenze
bancarie non scompare, ma cambia volto.
L’80% degli attuali crediti deteriorati (cosiddetti non performing loans) in pancia
alle banche italiane riguardano soprattutto le imprese colpite dalle difficoltà di
mercato, ma è ragionevole aspettarsi un
loro prossimo aumento sul lato delle famiglie, che in questi anni hanno dimostrato
una maggiore capacità delle imprese di recuperare i pagamenti insoluti al fine di regolarizzare la propria posizione. Cresce
infatti la percentuale di famiglie che di-
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Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per
chiara un ritardo nel pagamento di una o
più rate del mutuo, rappresentando il
22,8% nel 2016 (dal 14,4% dello scorso anno): ciò significa che quasi una famiglia su
quattro registra ritardi nei pagamenti del
mutuo e che sempre più sarà meno equipaggiata a far fronte agli impegni futuri.
Queste “boe” non sono assolutamente
esaustive rispetto alla complessità dello
scenario in atto, tuttavia segnalano, secondo la nostra indagine, la consapevolezza che un’epoca è finita e che nessuna
evidenza riuscirà a restituire i contorni
della “nuova epoca”. Per questo in molti
rilanciano i fasti della fase del ciclo d’oro
economico sostenuto grazie alla domanda immobiliare e al mito del “compro casa”; non sono pochi i grandi tifosi della finanza immobiliare “per tutti” che, dopo
esserne stati i cantori, oggi faticano a trovare nuove illusioni da coltivare; un’attenta riflessione dovrebbe invece suggerire
una postura da “analisti apprendisti”, ovvero di coloro che fanno tesoro di alcune
evidenze, non sono in grado di oggettivizzarle in assoluto, ma da queste possono
apprendere per immaginare nuove traiettorie di futuro e per sviluppare intorno alle
diffuse e accresciute esigenze abitative
delle famiglie un diverso mercato immobiliare ad utilità sociale.
L’autore è analista economico Nomisma
Responsabile Unità Strategie Urbane
e Sviluppo Locale
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I
l Tour de France che inizia oggi a
Mont Saint-Michel si presenta
particolarmente interessante per i
colori italiani. Dopo molti anni,
infatti, possiamo inserire nel lotto dei
favoriti due corridori: Fabio Aru e
Vincenzo Nibali. Il ciclista sardo, fin
dall’inizio della stagione, ha dichiarato
che l’obiettivo di quest’anno sarebbe
stata la corsa francese e c’è grande
curiosità per verificare le sue effettive
capacità in una grande competizione a
tappe. Nibali, che ha già vinto
quest’anno il Giro d’Italia, si presenta
nei panni del gregario di lusso del
compagno (entrambi corrono per
l’Astana): una sorta di preparazione in
vista delle Olimpiadi di Rio in agosto. In
base allo svolgimento della gara si
vedrà se il siciliano si limiterà a un ruolo
di appoggio ad Aru oppure si assumerà
una maggior responsabilità di leader
per puntare alla vittoria finale.
Un’eventuale “doppietta” Giro-Tour,
riuscita a pochi grandi, lo farebbe
entrare nella storia del ciclismo. I favori
per il successo in questa 103esima
edizione del Tour vanno innanzitutto a
Chris Froome, due volte vincitore della
Grande Boucle, che nel recente Giro del
Delfinato ha dimostrato di essere in
grande forma e di pedalare molto bene
in salita. Nella lista dei pretendenti alla
vittoria il sempiterno Alberto
Contador; anche lo spagnolo, con ogni
probabilità all’ultimo assalto di carriera
alla maglia gialla, ha scelto il Tour come
il vero obiettivo della stagione. Tra i
sudamericani un ruolo di primo piano
potrebbe avere il colombiano Nairo
Quintana che si è concentrato sulla
corsa a tappe francese e vuole giocarsi
tutte le carte. Le tre settimane del Tour
si presentano interessanti con un
percorso equilibrato, ma impegnativo
adatto soprattutto agli scalatori:
previste 9 tappe di alta montagna con 4
arrivi in salita tra cui il mitico Mont
Ventoux, sede d’arrivo il 14 luglio,
tradizionale festa nazionale francese.
Insomma ci sono tutte le premesse per
uno straordinario spettacolo sportivo e
di folla lungo i 3.519 chilometri
complessivi della corsa.
Si parte dunque oggi con la tappa di
188 chilometri da Mont Saint-Michel a
Utah Beach Sainte-Marie-du-Mont: un
inizio insolito rispetto al copione
tradizionale (cronometro individuale o
di squadra) delle precedenti edizioni.
Sulla costa della Normandia il tempo si
presenta perturbato e questo spaventa
non poco i corridori. Il vento aumenta i
rischi di cadute e costringe il gruppo a
correre con molta attenzione e qualche
nervosismo. Anche se lungo il percorso
sono disseminate diverse côte, la tappa
è per velocisti e il primo nome che
viene a tutti in mente è quello del
tedesco Marcel Kittel che ha
abbandonato il Giro prima delle
montagne per prepararsi agli sprint del
Tour. Anche se hanno dovuto
rinunciare al loro miglior velocista,
Nacer Bouhanni, i francesi
cercheranno oggi di essere protagonisti
e conquistare finalmente quella maglia
gialla che manca da troppo tempo. A
stare coperti invece saranno i big della
corsa che, dopo i primi giorni di tappe
pianeggianti, avranno tutto il tempo per
venire alla ribalta. Alla presentazione
della tappa, sui luoghi dello sbarco
americano nella Seconda guerra
mondiale, girava tra i corridori una
battuta emblematica: «Si va alla
guerra» era il passaparola nel gruppo.
Chiara l’intenzione di darsi battaglia
per indossare la prima maglia gialla
della più prestigiosa corsa a tappe del
ciclismo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Grande Boucle 2016
103
Da oggi al 24 luglio nell’edizione numero
103 del Tour de France i ciclisti percorreranno 3.535 chilometri, con due tappe a
cronometro e ben 28 salite.
STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via
Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo
Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n. 4 - 07100 Sassari (SS)
- B.E.A. Printing, Rue de Bosquet 16, Zona Ind. 1400 Nivelles (Belgio).
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Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015
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La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 2 Luglio 2016
è stata di 214.095 copie
Commenti e inchieste 21
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
25
Il Colosseo «ripulito» si presenta al mondo
Cultura e sviluppo
Milioni. Si è conclusa la prima fase dei
lavori di restauro del Colosseo,
previsti nell’ambito del finanziamento
di 25 milioni di euro del gruppo di
Diego Della Valle
IL RESTAURO DEL SIMBOLO DI ROMA
Renzi. «La cultura è identità. Ci abbiamo messo più di un miliardo»
Franceschini. «La copertura dell’arena sarà completata nel 2018»
Completata la prima fase dei lavori. Per le parti esterne spesi 8 milioni di euro. Adesso tocca a ipogei e arena
AFP
di Antonello Cherchi
I
l Colosseo si presenta al mondo ripulito
e pronto per altri interventi di lifting. Ieri è stata “ufficializzato” il completamento della prima fase di restauro
sponsorizzata dall’imprenditore marchigiano Diego Della Valle, che per ridare smalto
all’anfiteatro più famoso del mondo ha messo a disposizione 25 milioni di euro. A riconsegnare ai visitatori il monumento - che, in
realtà, anche durante i lavori non ha mai
chiuso e che è possibile ammirare nella nuova veste già da qualche mese - sono stati il
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il
ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e il patron di Tod’s, Della Valle.
Si tratta solo di un primo passo di un intervento più articolato. Da luglio 2013 ad aprile
scorso - il progetto, nato a fine 2010, è stato
rallentato dal contenzioso davanti alla giustizia amministrativa seguito all’aggiudicazione dell’opera - sono stati restaurati i prospetti esterni meridionale e settentrionale.
Un recupero che ha interessato oltre 13mila
metri quadri di superficie. Inoltre, sono state
sistemate cancellate a chiusura dei fornici.
Lavori che, nel complesso, sono costati 8 milioni di euro, su un preventivo di 10.
Il prossimo passo sarà il restauro interno
degli ipogei del piano terra e del primo ordine, per una spesa prevista di 10 milioni, e la
costruzione di un centro servizi all’esterno
dell’anfiteatro, per la cui realizzazione è stato stimato un budget di 5 milioni.
A questi interventi sponsorizzati da Della Valle si aggiungeranno quelli a carico dello Stato, tra i quali la copertura dell’arena,
che - come ha ricordato ieri Franceschini - è
già stata finanziata con 18 milioni e dovrebbe essere completata nel 2018. «Lì ci faremo
eventi importanti e non certo le partite di
calcio - ha sottolineato il ministro -. Dal centro dell’arena i visitatori potranno avere
una nuova visione del Colosseo. Sarà un ulteriore motivo di richiamo».
Sia Renzi sia Franceschini hanno voluto
rimarcare che il tempo delle polemiche sulla
cultura è finito. «Il patrimonio è il nostro più
grande motivo di orgoglio e identità», ha detto il premier, e proprio grazie a esso anche
l’Europa può tornare, dopo la vicenda Brexit,
a essere sé stessa, «non parlando solo di banche e vincoli, ma pure di anima e valori». E
anche la mancanza di soldi, di cui spesso si è
lamentata la cultura, per Renzi non sono più
un problema: «Abbiamo messo a disposizione un miliardo di euro e inoltre ci sono i contributi di imprenditori come Della Valle».
La collaborazione tra pubblico e privato a
salvaguardia dei monumenti non è più un tabù: «Abbiamo perso troppo tempo nel dibattito tardo ideologico dell’inconciliabilità tra
i due versanti », ha affermato Franceschini. Il
ministro ha voluto ringraziare Della Valle
per averci creduto ancora prima che esistessero le agevolazioni fiscali dell’art bonus e
per aver sopportato le critiche e le polemiche seguite alla sponsorizzazione (operazione che diversi esponenti della destra ieri
hanno, però, attribuito alla volontà di Berlusconi) . «È stato anche un gesto educativo »,
ha aggiunto il ministro, che può indurre altri
mecenati a farsi avanti, «perché non dimentichiamo che il mecenatismo è nato qui».
Appello raccolto da Della Valle, che ha invitato i propri colleghi imprenditori a mettersi a disposizione del Paese, di «quella parte che ha più bisogno» (si veda anche l’intervista a fianco). «L’operazione Colosseo - ha
commentato mister Tod’s - è una start up
dell’intesa tra mondo delle imprese e pubblica amministrazione: abbiamo dimostrato
che insieme si può lavorare bene».
RIPRODUZIONE RISERVATA
SPACE24
Splendore.
Il Colosseo torna
allo splendore
del I secolo dopo
Cristo quando
fu voluto dagli
imperatori della
dinastia Flavia. I
lavori di restauro,
finanziati da
Tod’s, sono stati
presentati ieri
dal premier
Matteo Renzi, dal
ministro Dario
Franceschini e dal
patron di Tod’s,
Diego Della Valle.
Per rimuovere
i depositi e le
croste nere del
Colosseo, senza
intaccare il
materiale lapideo
e le sue preziose
patine, è stata
adottata una
procedura che
utilizza acqua
nebulizzata
a temperatura
ambiente senza
aggiunta
di solventi
INTERVISTA
Diego Della Valle
Imprenditore e sponsor dei lavori di restauro
«Ora ogni impresa adotti un monumento»
di Paolo Bricco
u Continua da pagina 1
«T
utte quante: dai grandi
gruppi come Eni, Finmeccanica e Enel alle piccole e
medie aziende dei distretti industriali».Prosegue Della Valle:
«Quest’ultimo miglio riguarda tutti. Noi
ci siamo dedicati al Colosseo. Sarebbe
bellissimo se Finmeccanica si occupasse
della Reggia di Caserta e se Eni e Enel si
concentrassero sui templi siciliani. In
questo, il premier Renzi può avere un
fondamentale ruolo di persuasione».
Diego Della Valle, nel giorno della riconsegna a Roma, all’Italia e al mondo di uno
dei monumenti più importanti e amati della capitale e del Paese, è soddisfatto e giustamente orgoglioso, ma non ha alcuna sicumera e non vuole dare lezioni a nessuno.
Niente moralismi, zero voglia di primeggiare. L’imprenditore marchigiano, che ha
trasformato la Tod’s in uno dei marchi più
noti sui mercati internazionali, coltiva la
speranza che, nel cuore del Paese, succeda
qualcosa fra bellezza e passione: «Sarebbe
bellissimo che gli imprenditori, di qualunque dimensione siano le loro aziende, aggiungano un ultimo tassello al mosaico
che, ogni giorno, compongono aprendo i
loro laboratori e le loro fabbriche, dando
benessere ai loro collaboratori e ai loro territori. L’Italia è un Paese meraviglioso. È
disseminato di pievi e chiese, musei e antiche vestigia che andrebbero sostenute e
valorizzate. Nel grande e nel piccolo».
In questo modo, con una proposta già
formulata agli Stati Generali della Cultura
AFP
del Sole 24 Ore (a Roma, il 29 ottobre del
2015), si attiverebbero reazioni chimiche di
natura sentimentale e identitaria, economica e civile in grado di fare tornare a scorrere l’energia e la voglia di fare nelle vene di
una Italia troppo ripiegata su se stessa,
spesso dolente e qualche volta malinconica fino alla cupezza. «Il turismo – riflette
Della Valle – è il settore che può tornare a
dare slancio a una Italia troppo rassegnata
e estenuata. Con questo comparto possiamo sistemare i conti nazionali. Ma, soprattutto, possiamo dare una idea di futuro e
una identità ai giovani. Non è possibile che
i nostri ragazzi lascino l’Italia perché qui
non c’è lavoro e che poi, stando all’estero,
se ne disamorino. Per questa ragione, investire sul turismo significa fare politica industriale di nuova generazione e per le
nuove generazioni».
In questa visione, alla politica tocca la
progettazione e la modernizzazione delle
infrastrutture, come gli aeroporti e le linee
ferroviarie. Agli imprenditori, sottolinea
Della Valle, spetta applicare al bene comune quella inventiva e quella intuizione che
hanno fatto i loro successi: per esempio
riattivando e rigenerando nodi oggi sfilacciati e logori dell’ordito culturale e turistico italiano. «Siamo l’Italia dei Comuni e
delle Signorie, dell’Umanesimo e del Rinascimento. Ma siamo anche l’Italia dei distretti industriali. Come imprenditori non
dobbiamo chiederci che cosa l’Italia può
fare per noi, ma quello che noi possiamo fare per l’Italia», dice Della Valle adattando il
motto pragmaticamente kennedyano al
profilo italiano.
Gli industriali italiani, spesso in silenzio,
AFP
Diego Della Valle. Presidente e ceo di Tod’s
SUL SOLE DEL 30 OTTOBRE 2015
Agli Stati generali della Cultura
 Della Valle aveva sostenuto l’importanza
della cultura per la crescita del Paese
compiono interventi diretti a sostegno di
un tessuto sociale che è sempre più disgregato e in difficoltà. La sola Tod’s destina
l’1% del suo utile netto – mediamente oltre
un milione di euro all’anno – a interventi
nelle Marche: a Casette d’Ete, fra le molte
iniziative, ha costruito una scuola e ha
aperto un centro aggregativo in cui da un
lato i ragazzi possono fare i compiti e studiare l’inglese e, dall’altro, gli anziani possono fare corsi di ballo e di ginnastica. In
mille forme questo accade in tutta Italia per
opera di moltissime aziende, in una tradizione di apertura alla comunità che nella
nostra storia ha riferimenti nobili – antichi
di cent’anni - nella Olivetti, nella Falck e
nella Pirelli. Dunque, tutto questo siamo
noi. Adesso, però, serve un ulteriore passo
avanti. Per esempio con investimenti sulla
cultura e sul turismo che possano accendere voglia di fare e attivare circuiti economici virtuosi. E, questo, in territori che, già
nella loro specializzazione produttiva, alimentano con mille rivoli il fiume, ora sotterraneo ora ben visibile, del Made in Italy,
che si diffonde sempre più sui mercati globali. I prodotti di alta qualità, il senso estetico, l’unione fra forma e efficienza produttiva, l’elaborazione di un gusto insieme popolare ed esclusivo. Sono tutti ingredienti
comuni che compongono il filo rosso che
attraversa il Made in Italy, generato nei nostri territori e nelle nostre città.
Portare turisti asiatici o nordamericani
sulle colline umbre o sulla costa marchigiana, fra i vigneti della Toscana o sui declivi della Valle d’Itria significa fare loro
assaporare uno stile di vita che, poi, diventa un elemento fondamentale nelle lo-
ro scelte e nelle loro abitudini. Se questi
luoghi diventano ancora più belli proprio
grazie agli interventi degli imprenditori
ecco che, nella visione di Della Valle, a
quel punto il cerchio si chiude. Con l’intervento sul Colosseo e con la manifestazione di questo desiderio pubblico che
anche gli altri imprenditori aiutino il Paese a compiere, appunto, l’ultimo miglio
sulla strada verso il futuro, Della Valle
rinverdisce e innova un filone italiano
che ha avuto un passaggio fondamentale
negli anni Ottanta. Era il periodo aureo
della Olivetti di Carlo De Benedetti, che
promuoveva restauri leonardeschi e organizzava in tutto il mondo mostre sulla
pittura rinascimentale a cui accorrevano
migliaia di visitatori, ed era l’età imperiale della Fiat degli Agnelli, che facevano di
Palazzo Grassi il gioiello delle arti visive
europee e americane.
Gli anni Ottanta. Memorabili: nel 1984 la
Fiat con la Uno si disputava ogni mese il primato europeo con Volkswagen, la Olivetti
aveva con l’M24 il personal computer più
venduto, Armani e Valentino conquistavano gli Stati Uniti. E molte delle imprese che
oggi costituiscono l’ossatura del nostro capitalismo produttivo, come Tod’s, vivevano una grande stagione di sviluppo e internazionalizzazione. «In quegli anni – riflette
Della Valle – noi ventenni avevamo fame e
voglia di fare. Ma c’era anche una ubriacatura da consumi e da successo. I ventenni di
oggi sono meglio di come eravamo noi allora. Guardo mio figlio Filippo, che ha 18 anni.
I giovani di oggi hanno la stessa voglia di fare, ma hanno un senso dei valori e degli altri
più forte. Sono più etici. Noi non possiamo
deluderli. È anche per questo che dobbiamo, noi imprenditori, muoverci con convinzione. Mettiamoci la faccia. Per contribuire a un Paese dove valga la pena vivere,
lavorare e sognare».
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22
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Sabato
2 Luglio 2016
www.ilsole24ore.com
@ 24FinMerc
IL GIORNALE DELLA FINANZA
t
DOPO 15 ANNI
ENERGIA
CONTRATTO DA 4 MILIARDI
Mara Monti u pagina 26
Sissi Bellomo u pagina 27
Celestina Dominelli u pagina 25
Bond Argentina
Pagati i rimborsi
Petrolio, rally a rischio:
il motore dei consumi
inizia a perdere colpi
M&A. Cedola straodinaria e conversione delle risparmio - Concluso ieri il passaggio del 45% a Heidelbergcement
Salini costruirà la diga
più alta del mondo
in Tagikistan
FOTOGRAMMA
Italcementi ai tedeschi
Riassetto per Italmobiliare
Contro-Opa
KempersCapstone
su Delta
pÈ ormai battaglia a colpi di
Riorganizzazione per il gruppo dei Pesenti - Il titolo vola
Marigia Mangano
pCon una operazione dal valo- I numeri di Italmobiliare
re complessivo pari a 500 milioni,
Italmobiliare semplifica la struttura del capitale e “cancella” i titoli di risparmio. La holding distribuirà ai titoli rnc una cedola
straordinaria, in parte in cassa in
parte in natura. Per poi procedere
con la conversione obbligatoria
dei titoli di risparmio in ordinarie. Tutto questo nell’ambito della “rivoluzione” messa in atto armai da tempo dal gruppo della famiglia Pesenti che ieri ha sigillato
la vendita ai tedeschi di Heidelbergcement del pacchetto di
controllo del 45% di Italcementi.
Una cessione avvenuta a un prezzo di 1,7 miliardi di euro, con una
plusvalenza per Italmobiliare
che è stata pari a 800 milioni. In
Borsa la galassia Italmobiliare è
stata inondata di acquisti: le azioni della holding, dopo essere state
sospese, hanno segnato +10,83% e
le risparmio sono cresciute dell’11,46%. Invariato, perché già allineato al valore dell’Opa, il titolo
Italcementi (+0,09%).«Il progetto approvato oggi dal consiglio di
amministrazione semplifica la
struttura del capitale e la governance della società, in linea con i
più attuali orientamenti di mercato, garantendo maggiore liquidità all’unico titolo Italmobiliare
che sarà quotato in Borsa», ha
sottolineato il consigliere delegato di Italmobiliare, Carlo Pesenti.
Dati in milioni di euro
Ricavi
500
400
Margine
operativo lordo
Risultato
operativo
Utile/perdita
del periodo
Riassetto. La sede del gruppo Rcs
415,3 402,0
Riassetti. Il concambio rialzato a 0,17 - L’Offerta scade il 15 luglio
300
200
64,2
100
-2,0
-100
2014
2015
2014
54,8
43,4
0
2015
-19,0
2014
2015
-50,1
2014
2015
Fonte: Dati societari
Carlo Pesenti, «rappresenta la
logica conclusione di una strategia di medio periodo già apprezzata dal mercato negli ultimi anni, un percorso che ha visto il riacquisto delle minorities di Ciments Français e la
conversione delle azioni di risparmio di Italcementi in ordinarie prima della cessione della società ad Heidelberg».
minimo indispensabile per restare in gioco: il concambio passa infatti da 0,16 a 0,17, con una valorizzazione delle azioni Rcs di 0,765
euro sulla base delle ultime quotazioni di Cairo Communication
che si sono attestate a 4,5 euro. Ma
soprattutto Cairo rinuncia alla
clausola Mac - eventi straordinari
quali la Brexit - che avrebbe permesso di ritirare la proposta, senza ulteriori spiegazioni, anche all’ultimo minuto. La scadenza dell’Ops resta confermata per il 15 luglio. Gran finale, dunque, venerdì
prossimo quando sia Cairo che
Bonomi potranno rilanciare “al
buio” per l’ultima volta.
Continua u pagina 25
Olivieri u pagina 24
Operazione storica, ora 900 milioni da investire
di Marigia Mangano
D
a ieri nello storico gruppo
che fa capo alla famiglia
Pesenti ci sono due novità di rilievo: Italcementi parla tedesco con la vendita al gruppo
HeidelbergCement e Italmobiliare, in cambio del divorzio dal
business tradizionale, si ritrova in cassa quasi un miliardo di
euro di liquidità. Da investire.
La prima mossa della holServizio u pagina 25 ding italiana è stata così quella
di annunciare una importante
semplificazione della struttura
del capitale: addio alle azioni di
risparmio, ai cui possessori è
offerto un pacchetto ricco che
prevede una cedola straordinaria (in parte in natura con
l’assegnazione di titoli HeidelbergCement e in parte in cassa)
e la conversione obbligatoria in
ordinarie. L’operazione, ha
detto il consigliere delegato
Banche. Analisti favorevoli, ma a Piazza Affari ieri il titolo ha perso il 4,9%
UniCredit: soci compatti sul nuovo ceo Mustier
Il mercato guarda a piano e rafforzamento di capitale
Luca Davi
pPer
assistere al conferimento delle deleghe occorrerà aspettare fino a lunedì 11,
quando il Consiglio di amministrazione formalizzerà l’incarico. Ma c’è da scommettere, segnalava ieri chi lo conosce bene, che nel frattempo
Jean-Pierre Mustier, neo amministratore delegato di UniCredit, si sia giàà messo al lavoro sui dossier più caldi della
banca. Una serie di incontri e
telefonate - destinati ad infittirsi nei prossimi giorni - per
prendere contatto con la
struttura aziendale (che già
conosce bene, visti i 3 anni
passati a capo dell’Investment banking) e avviare i primi cantieri.
La nomina del manager
11,6
miliardi
A Piazza Affari
La capitalizzazione di Borsa del
gruppo bancario
55enne manager francese, che
è stato nominato giovedì mattina amministratore delegato, in
sostituzione di Federico Ghizzoni, ha trovato ieri un generale apprezzamento da parte degli analisti. Dopo 40 giorni di
vacatio al vertice, la banca di
Piazza Gae Aulenti ha ritrovato la sua guida.
Un passaggio del testimone
che viene visto con favore anche per il cambio di passo che
può imprimere nella gestione
della banca. Gli analisti di
Banca Akros prevedono che la
nomina del manager francese
genererà discontinuità nella
strategia del gruppo. La stessa
discontinuità che sottolineano anche gli analisti di Mediobanca. «La sua scelta si può
considerare una buona soluzione di compromesso» segnalava ieri Luca Comi, di
Icbpi tra chi chiedeva un
«profilo internazionale» e un
«manager locale, che conoscesse bene la banca, la sua rete commerciale e il contesto
italiano».
Continua u pagina 26
Auto. L’indagine della Nhtsa dopo lo schianto di una Tesla S contro un camion
Parte l’inchiesta sull’auto senza pilota
Andrea Malan
pIl primo incidente mortale
per un veicolo a guida (parzialmente) autonoma si è verificato in Florida il 7 maggio scorso, quando una Tesla Model S
si è schiantata contro un camion che le ha tagliato la strada; a perdere la vita è stato il
40enne Joshua Brown, un ex
marine che aveva fondato
un’azienda high-tech ed era un
appassionato anche della tecnologia Tesla. L’incidente potrebbe raffreddare gli entusiasmi delle aziende e del pubblico per una tecnologia in rapido
sviluppo ma che evidente-
mente non è ancora matura
per l’impiego in tutte le condizioni di guida.
Il mercato azionario, che ha
finanziato con entusiasmo numerose start-up del settore, ha
accolto la notizia con filosofia: dopo un lieve calo nel dopoborsa di giovedì, il titolo Tesla ieri a Wall Street era attorno
alla parità a metà seduta, mentre quello di Mobileye - l’azienda israeliana che produce i sistemi di riconoscimento usati
da Tesla e da altri costruttori guadagnava quasi il 2%.
Continua u pagina 24
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Rcs, Cairo rilancia sull’Ops
e rinuncia alla «Brexit»
pUrbano Cairo rilancia su Rcs il
L’ANALISI
La Tesla Model S L’auto elettrica simile a quella coinvolta nell’incidente
Fondi immobiliari
ENEL
Prorogata al 20 luglio
l’esclusiva per la fusione
Metroweb-Open Fiber
È stato prorogato al 20 luglio il
periodo di negoziazione in
esclusiva con F2i e Cp Equity,
soci di Metroweb, per
l’eventuale integrazione tra
Enel Open Fiber e la stessa
Metroweb. Lo annuncia Enel.
La scadenza originariamente
fissata era il 3 luglio.
L’operazione, si precisa in una
nota, rimane subordinata
all’approvazione del consiglio
di amministrazione di Enel,
«previo motivato parere non
vincolante del Comitato parti
correlate». Al termine della
trattativa Enel dovrà presentare
un'offerta vincolante che dovrà
prima passare dal board e poi
andare all'approvazione dei cda
di Cdp e F2i. L'operazione
immaginata da Enel prevede
che la società risultante
dall'integrazione sia controllata
da una joint-venture paritetica
tra il gruppo elettrico e Cdp. La
vera incognita da sciogliere è se
F2i decida di restare o meno nel
capitale.
Opa e contro Opa sul mercato
dei fondi immobiliari italiani.
E i duellanti per il momento sono tutti americani. Ieri è stata la
volta di Davidson Kempner
Capital Management e di Capstone Equities Manager ad annunciare una contro Opa sul
fondo Delta gestito da Idea Fimit. Adesso occorre solo attendere il contrattacco di York
Capital Mngt Global Advisors,
che proprio ieri, dopo qualche
ora dell’annuncio della contro
Opa su Delta da parte dei rivali,
ha ricevuto il via libera da parte
della Consob al prospetto presentato 15 giorni fa. Il periodo
di adesione all’Opa lanciata da
York su Delta parte l’11 luglio
per concludersi il 29 dello stesso mese, ma l’Opa è destinata a
non riscuotere molto successo. La contro Opa KempnerCapstone, che adesso deve a
sua volta essere comunque approvata dalla Consob, offre un
prezzo superiore del 5% rispetto a quello proposto da
York per rilevare il 60% delle
quote di Delta. Quest’ultima
coppia di offerenti ha inoltre
dichiarato che se l’Opa andrà
in porto lascierà a IdeaFimit la
gestione del fondo.
In settimana il gruppo americano Texas pacific
group(Tgp) aveva lanciato
una contro offerta sul fondo
Mediolanum RE, uno dei quattro fondi già oggetto d’Opa da
parte dell’hedge fund statunitense Elliott Associates. Le offerte di Elliott sono in corso
(anche sui fondi Alpha, Immobiliare Dinamico e Polis) e si
chiuderanno il prossimo 20 luglio. Ma la stagione delle Opa
dei fondi immobiliari è destinata a protarsi fino all’autunno.
G.Ur.
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Popolari
Fusione
Bpm-Banco,
definito
il concambio
pDefinito
il concambio
per la fusione tra Bpm e Banco Popolare. La fusione verrà
realizzata attraverso la costituzione di una nuova società
bancaria e sono stati definiti i
rapporti di cambio a conclusione dell'aumento di capitale da un miliardo di euro di
Banco Popolare con l’emissione di 465,58 milioni di
nuove azioni.
Nel rispetto e in applicazione dei rapporti di partecipazione indicati il concambio prevede una azione della
nuova capogruppo per ogni
azione di Banco Popolare in
circolazione al momento
dell'efficacia della fusione;
una azione della nuova capogruppo per ogni 6,386
azioni di Bpm in circolazione al momento dell'efficacia
della fusione.
Intanto nei giorni scorsi,
come si legge negli aggiornamenti della Consob, è emerso che il fondo di investimenti Blackrock è sceso, lo scorso
24 giugno, dal 5,25% al 4,884%
nel capitale sociale di Banca
Popolare di Milano.
24
Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Riassetti. Il consiglio del gruppo di Via Solferino approva all’unanimità l’aumento dell’Opa Bonomi: «Il corrispettivo ora è congruo»
Rcs, Cairo rilancia e rinuncia alla «Brexit»
Il concambio dell’Ops rialzato a 0,17 - La scadenza dell’Offerta confermata al 15 luglio
Antonella Olivieri
MILANO
pUrbano Cairo rilancia di nuo-
vo su Rcs, il minimo indispensabile per restare in gioco: il concambio passa infatti da 0,16 a 0,17 e
la scadenza dell’Ops è confermata al 15 luglio. Ma di rilevante c’è
soprattutto la rinuncia a far valere la cosiddetta condizione Mac
che in caso di eventi straordinari,
come era stata appunto la Brexit,
avrebbe permesso di ritirare l’offerta, senza ulteriori spiegazioni.
Un poker, senza bluff, dunque.
Con il rilancio, si è rinunciato
anche alla condizione finanziaria
sospensiva, che chiedeva alle
banche una moratoria sul debito,
in considerazione del fatto che
nel frattempo la società ha rinegoziato i finanziamenti.
Sul concambio il mercato si
aspettava qualcosa di più. Tant’è
che il titolo della casa che edita il
Corriere della Sera per la prima
volta ha chiuso la seduta a 0,8135
euro (+1,12%), al di sopra del prezzo dell’Opa Bonomi, che ha rilanciato a sua volta venerdì scorso a
0,80 euro. A questo prezzo corrisponderebbe un concambio di
0,18 dell’Ops di Cairo Communication, sulla base delle quotazioni
di fine seduta di 4,5 euro per azione che sono tornate in Borsa allo
stesso prezzo precedente la
BREVI
Dai mercati
BANCA IFIS
Ceduti Npl
per 226 milioni
Banca Ifis ha sottoscritto un
contratto di cessione di un
portafoglio di NonPerforming Loans
unsecured nel settore del
credito al consumo
domestico con una società
operante nel mercato
finanziario. Oggetto
dell’operazione è un
portafoglio di crediti di
difficile esigibilità del valore
nominale di o226 milioni di
euro corrispondente a circa
20mila posizioni. Il
portafoglio, ceduto sul
mercato secondario del
credito al consumo, è
composto da crediti con
ageing avanzato.
HARLEY DAVIDSON
Titoli in volo su voci
di interesse Kkr
Le motociclette americane
della Harley-Davidson
accelerano anche al New
York Stock Exchange. Il
titolo del gruppo
statunitense ha preso il volo
(le azioni sono salite di circa
il 13% per sfiorare la soglia
dei 51,5 dollari) sulla scia di
voci secondo cui il gruppo
americano del private equity
Kkr sarebbe interessato a
rilevare l’azienda.
L’indiscrezione è stata
riportata ieri dal sito «The
Fly», che spiega
l’andamento del titolo
Harley-Davidson sulla scia
di rumor non confermati.
COIMA RES
Perfezionato deal
Vodafone Village
Coima Res Siiq ha
perfezionato l'acquisto di tre
immobili a Milano, facenti
parti del cosiddetto
«Vodafone Village» , per un
controvalore complessivo di
200 milioni di euro (oltre
imposte e Iva) da Real Estate
Center. Nel dettaglio, gli
immobili hanno una
superficie lorda complessiva
di 61.857 mq e fanno parte del
piu' ampio complesso
immobiliare denominato
«Vodafone Village»,
composto da cinque edifici,
con una superficie lorda
totale pari a 89.030 mq. I tre
immobili sono interamente
locati al Gruppo Vodafone
con contratto che ha
scadenza al 31 gennaio 2027 e
rinnovo automatico per un
ulteriore periodo di sei anni.
Inoltre, Coima Res è titolare
di un diritto di prelazione
sull'acquisto dei restanti due
edifici del «Vodafone
Village», esercitabile fino al
31 dicembre 2019.
Brexit. A 0,17, invece, l’offerta sempre ammesso che le quotazioni si stabilizzino su questi livelli - valorizza 0,765 euro le azioni Rcs, un prezzo inferiore a quello della cordata concorrente.
Evidentemente Cairo ha preferito mantenere fieno in cascina
per il gran finale, previsto per venerdì prossimo quando entrambi
i contendenti avranno la possibilità di fare un ultimo rilancio “al
POKER SENZA BLUFF
La proposta dell’editore
piemontese a questo punto
non potrà più essere ritirata
invocando l’esito
del referendum britannico
buio”, senza cioè sapere cosa farà
il concorrente. Urbano Cairo si è
lasciata aperta infatti la possibilità di rilanciare in “carta” fino a
0,20, dato che ha posto questo livello di concambio come limite
massimo all’assemblea straordinaria già convocata per il 18 luglio
che dovrà approvare l’aumento
di capitale finalizzato all’emissione delle azioni da consegnare agli
aderenti all’Ops se l’offerta avrà
successo (la soglia minima di accettazione è il 35% del capitale). A
0,20, sempre alle quotazioni di ieri, la valorizzazione delle azioni di
Rcs salirebbe a 0,9 euro. Il board
di Rcs ha però già messo le mani
avanti, sostenendo che a questo
concambio implicito il titolo ci arriverebbe anche stand-alone sulla base dei programmi futuri dell’azienda. Non è da escludere che
l’Ops, per averla vinta, possa contare sulla disponibilità dell’advisor Intesa-SanPaolo ad anticipare anche una cifra in denaro, dato
che la banca aveva già vincolato
una somma in contanti per garantire l’esatto adempimento dell’impegno verso gli aderenti all’Ops nel caso in cui l’assemblea
non approvasse l’aumento del
concambio rispetto allo 0,12 già
deliberato. La garanzia per contanti a questo punto si alza a 114,8
milioni, corrispondenti a 0,22 euro per ciascuna azione Rcs.
Ora al palla torna nuovamente nel campo della cordata formata da Andrea Bonomi con
Diego Della Valle, Mediobanca,
UnipolSai e Pirelli che in settimana potrà decidere a sua volta
di eliminare la “scappatoia”
Brexit. L’impressione è che entrambi i fronti siano determinati, a questo punto, di giocarsela
fino all’ultimo.
Intanto, l’Opa Bonomi, che
punta a raggiungere almeno il
30% del capitale partendo dal
22,6% già in portafoglio, ha incassato la benedizione del consiglio
Rcs, che si è riunito nuovamente
ieri per valutare il rilancio a 0,80
euro della scorsa settimana. Il board ha apprezzato la certezza della cifra in contanti, non sottoposta come le azioni in Ops agli
umori di Borsa, e all’unanimità ha
giudicato «congruo» il corrispettivo offerto, tenuto conto delle
fairness opinion rilasciate dagli
advisor Citi e Unicredit. Il nuovo
prezzo dell’Opa, seppur inferiore
al valore medio di 0,95 euro stabilito dall’esperto indipendente (il
professor Roberto Tasca), coincide con il minimo del range che
arriva fino a 1,13 euro, individuato
come corretto. Il corrispettivo
per contanti, a giudizio della società, ha inoltre il merito di permettere un confronto diretto con
il valore fondamentale di Rcs risultante dall’applicazione del
metodo Dcf (attualizzazione dei
flussi di cassa).
Il cda di Rcs ha preso atto favorevolmente anche del fatto che la
cordata riunita nella newco International Media Holding ha rinunciato alla condizione relativa
alla moratoria del debito, eliminando un profilo di incertezza in
merito all’efficacia dell’Opa.
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I grandi soci di Rcs
Hi-tech. Violazione di obblighi contrattuali
Oracle paga danni
per tre miliardi
a Hewlett-Packard
Marco Valsania
NEW YORK
Quote in percentuale
pLa ex Hewlett-Packard, og-
Diego
Della Valle
Intesa
Sanpaolo
7,32%
4,59%
Mediobanca
6,25%
Paolo
Rotelli
3,48%
Urbano
Cairo
4,72%
Vanguard Int.
Explorer Fund
Finsoe
2,30%
4,60%
China Nat.
Chemical Corp.
4,43%
Azioni
proprie
0,88%
va infatti rilevato la Sun Microsystems per 5,3 miliardi, trasformando la precedente alleanza intessuta con HP in un
rapporto di sfida diretta.
Se per HP Enterprise la cifra
dei danni è una chiara vittoria,
pur con l’appello ancora pendente, per Oracle è al contrario
la seconda cara sconfitta subita
in pochi mesi nel sempre liti-
gi divisa in Hewlett Packard
Enterprise e HP Inc per cercare
un difficile rilancio finanziario
e di performance, potrà incassare tre miliardi di dollari dalla
Oracle dopo aver vinto una
causa intentata contro il colosso di Larry Ellison per la violazione di obblighi contrattuali. I
danni sono stati decisi da una
giuria della California, al termi- LA VICENDA
ne di un procedimento durato Oracle aveva annunciato
un mese presso la Superior lo stop alla elaborazione
Court di San Josè che ha fatto
di software per una linea
seguito ad un verdetto che già
nel 2012 aveva trovato Oracle di server Hp dotati dei
responsabile di aver disatteso potenti chip Itanium di Intel
un accordo di supporto ai server Hewlett dotati dei potenti
gioso settore hi-tech. In maggio
chip Itanium di Intel.
L’accusa verte sulla scelta di aveva perso una causa contro
Oracle di ritirare i propri pro- Google, nella quale aveva chiedotti software e di banche dati sto 8,8 miliardi di dollari come
per le aziende dai server, ero- risarcimento per violazione
dendone così le vendite. della proprietà intellettuale su
Oracle, però, non si è data per aspetti del linguaggio di provinta: ha annunciato un ricorso grammazione Java. La magiin appello, sia contro la cifra da stratura americana ha giudicaversare che contro la sentenza to legittimo l’utilizzo di Java eforiginale. E ha affermato che è fettuato da Google - oggi conpiuttosto Hewlett ad avere tor- trollata dalla holding Alphabet
to nella disputa: «I chip Ita- - senza dover pagare diritti.
nium erano vicini alla fine del
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ciclo della loro esistenza, HP lo
sapeva, e lo ha volutamente nascosto ai clienti», ha fatto sapere il consigliere legale del grup- HP
po, Dorian Daley.
Hewlett Packard Enterprise, Il titolo a New York
la società che ha ereditato simili attività e i servizi informatici 20,0
18,46
e cloud mentre la nuova HP Inc
ha tenuto stampanti e fotoco18,29
piatrici, ha subito ribattuto: 19,5
«La decisione di Oracle di fermare lo sviluppo di programmi
per i server Itanium nel marzo 19,0
del 2011 rappresenta una chiara
violazione del contratto, che ha
provocato gravi danni a HP e ai 18,5
suoi clienti», ha dichiarato
John Schultz, il responsabile le18,0
gale dell’azienda.
Hewlett ha aggiunto che le
motivazioni di Oracle erano di
17,5
natura concorrenziale: l'obiettivo sarebbe stato spingere la
domanda di hardware dei
17,0
clienti corporate verso i propri
1/6
1/7
server Sun. Oracle nel 2010 ave-
Auto. L’incidente alla Tesla
Parte l’inchiesta
sull’auto senza pilota
Andrea Malan
u Continua da pagina 23
pL’incidente è stato comuni-
cato dalla Tesla alla National
Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), l’ente americano per la sicurezza stradale,
che ha aperto un’inchiesta sul
funzionamento dell’autopilota.
Secondo quanto comunicato
dalla stessa azienda, «il veicolo
procedeva su una autostrada
con l’autopilota attivato quando
un camion con rimorchio gli ha
tagliato la strada; né il sistema
automatico di guida né il conducente hanno riconosciuto il
camion bianco contro lo sfondo
di un cielo particolarmente luminoso, e il veicolo non ha frenato». L’auto si è infilata sotto il
rimorchio, che come spesso accade negli Usa ha un pavimento
più alto di quelli europei; se
l’impatto fosse stato frontale o
sul retro - sottolinea Tesla - l’autopilota sarebbe stato in grado
di frenare.
L’elettrica Tesla è nota per
aver reso di moda la vettura a
batterie anche nei segmenti più
alti del mercato. L’azienda ha
sottolineato nel suo comunicato
che l’incidente mortale «è il primo in 130 milioni di miglia percorse, contro una media di uno
ogni 94 milioni per tutte le auto
Usa»; la società ha poi ricordato
che «l’autopilota è disattivato
per default e richiede al guidatore, per poter essere attivato, un
riconoscimento esplicito del
fatto che il sistema è una tecnologia nuova ancora in fase “beta
test pubblico”». Proprio il fatto
di dare in mano ai clienti una tecnologia ancora non interamente
testata è stato oggetto di forti critiche: «Un beta test su strade
pubbliche non sarebbe stato
permesso ad alcun concorren-
te» scrive per esempio il quotidiano tedesco «Handelsblatt».
La Mobileye ha fatto sapere
che «la tecnologia attuale di prevenzione delle collisioni (Automatic Emergency Braking,
AEB) è progettata specificamente per i tamponamenti.
Questo incidente è relativo a un
veicolo che ha tagliato la strada,
un evento che i sistemi attuali
non sono progettati per gestire. I
sistemi Mobileye includeranno
la possibilità di riconoscere i Lateral Turn Across Path (LTAP)
dal 2018 e i test Euro NCAP li prevederanno dal 2020».
LA SFIDA
Il sistema Tesla di autopilota
è ancora in fase di test
Bmw, Intel e Mobileye
annunciano «dal 2021 guida
parzialmente autonoma»
Proprio ieri Mobileye e Bmw
hanno annunciato insieme a Intel una cooperazione per portare sul mercato entro il 2021 un
modello con capacità di guida
autonoma, e rispondendo alle
domande dei giornalisti hanno
precisato che per guida autonoma si intende «parzialmente autonoma ma completamente sicura in autostrada» oppure «totalmente autonoma ma in aree
aree delimitate». La guida automatica è stata negli ultimi anni
uno dei maggiori terreni di ricerca e di progressi per le case automobilistiche ma anche per
aziende come Google, il cui
sbarco in forze ha costituito un
potente stimolo. Le Google car
sono attualmente ancora in fase
di test in quattro città americane.
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Finanza & Mercati 25
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
Riassetti. Perfezionata la vendita di Italcementi a Heidelbergcement per 1,7 miliardi con plusvalenza di 800 milioni - Volano i titoli
PARTERRE
ppp
Vivendi, il francese Heller
al vertice di Premium
A
tre mesi dal passaggio di Premium da Mediaset a Vivendi sta
entrando nel vivo il riassetto della pay-tv che entro il 30 settembre batterà bandiera francese. La riorganizzazione riguarderà anche il management: al momento in prima fila per la guida operativa – secondo le indiscrezioni raccolte da Radiocor Plus – c’è
Marc Heller, manager francese con una lunga esperienza nei media, e nella tv in particolare, e grande conoscitore del mercato italiano grazie a passate esperienze in Telepiù, di cui è stato anche
chief operating officer, e Sky ma anche in 21st Century Fox sempre
dell’universo Murdoch. Sotto il profilo strategico invece - mentre
all’inizio della prossima settimana Mediaset alzerà il velo sui palinsesti autunnali – una delle mosse su cui si sta ragionando è il potenziamento dell’asse con Telecom Italia, di cui Vivendi è primo
azionista, almeno sotto il profilo commerciale: l’offerta PremiumTelecom lanciata lo scorso anno che coinvolgeva la piattaforma
Tim Vision potrebbe quindi vivere una fase dopo l’estate e coinvolgere anche proposte di tipo “quadruple play” con un unico abbonamento per internet, contenuti tv, telefonia mobile e fissa. (An. Fon.)
ppp
La famiglia Del Vecchio
si rafforza in Luxottica
D
elfin rafforza gli acquisti su Luxottica. Come emerge dall’Internal dealing di Borsa Milano, la holding della famiglia Del
Vecchio ha acquistato sul mercato altre 850mila azioni della controllata per un controvalore complessivo di 38,04 milioni di euro.
La holding ha rilevato un pacchetto di 450mila azioni Luxottica il
29 giugno al prezzo unitario di 45,65 euro e il giorno successivo altri 400mila titoli, a 43,72 euro l'uno. Nel corso del mese di giugno,
Delfin è stata molto attiva su Luxottica. Dalla documentazione di
Borsa risulta che la holding ha rilevato tra il 10 e il 16 giugno - quindi ante-Brexit - un totale di 756 mila titoli del gruppo di Agordo per
un controvalore di 33,8 milioni di euro. Con gli acquisti resi noti
oggi, lo shopping totalizza quasi 72 milioni di euro. A quanto si apprende si tratta di «acquisti per investimenti di portafoglio». Ieri
in Borsa il titolo Luxottica ha chiuso in progresso del 2,22% a 44,61
euro. Il 24 giugno, nel venerdi nero dei mercati giorno in cui è stato
ufficializzata il risultato del referendum britannico sulla Brexit,
la quotazione ha segnato il minimo dell’anno di 43,15 euro. (R.Fi.)
ppp
Apple vuole la musica di Tidal
e litiga con la svedese Spotify
A
pple sale in Borsa sulle indiscrezioni sulla trattative in corso per
acquistare Tidal, il servizio musicale del rapper Jay’Z, nonostante la «guerra» con Spotify. L’acquisizione di Tidal consentirebbe ad
Apple di rafforzare il suo servizio di musica in streaming, e di guadagnare terreno contro la rivale svedese Spotify. Questa la accusa di limitare la concorrenza, bloccando l’aggiornamento della sua app per
spingere i clienti verso il suo servizio. Secondo indiscrezioni, Spotify ritiene che Apple abbia respinto l’aggiornamento dopo che l’azienda
svedese ha iniziato a incoraggiare i suoi clienti ad abbonarsi online
piuttosto che tramite il sistema operativo iOS evitando così di pagare il
30% delle sottoscrizioni mensili a iOS. Per cercare di scappare al pagamento Spotify aveva inizialmente deciso di far pagare di piu i clienti
che si abbondavano tramite iOs, ai quali chiedeva 13 dollari invece dei
10 chiesti agli altri abbonati. Ma il lancio da parte di Apple del proprio
servizio musicale in streaming a 10 dollari al mese ha reso l’iniziativa
difficile da portare avanti. (R.Fi.)
Saipem. Il processo sulla maxi-tangente in Algeria
La difesa di Scaroni:
«Accuse insensate»
pLa prossima udienza è in
programma per il 27 luglio e,
con ogni probabilità, arriverà
anche la decisione del gup Manuela Scudieri. E ieri, al tribunale di Milano, dove si celebra
l’udienza preliminare “bis” del
processo sulla presunta maxitangente versata da Saipem al
ministro dell’Algeria Chekib
Khelil e al suo entourage in
cambio di appalti, è stato il giorno dell’ex ad di Eni, Paolo Scaroni, indagato per corruzione
internazionale, che ha reso alcune brevi dichiarazioni spontanee nel corso del nuovo round
dopo l’annullamento, da parte
PROSSIMO STEP
La nuova udienza è
fissata per il 27 luglio: ieri
l’ex ad di Eni ha rilasciato
alcune brevi dichiarazioni
spontanee davanti al gup
della Cassazione, del proscioglimento a suo carico e di quello
di Eni e dell’ex responsabile per
il Nord Africa del gruppo, Antonio Vella. Annullamento che riguarda anche il proscioglimento, tra gli altri, dell’ex direttore
operativo di Saipem, Pietro Varone, dell’ex direttore finanziario prima di Saipem e poi di Eni
Alessandro Bernini, dell’ex presidente e ad della società Pietro
Tali e di Farid Noureddine Bedjaoui, vicino all’ex ministro
Khelil e alla stessa Saipem per
un secondo episodio di corruzione internazionale: si tratta
dell’acquisizione da parte del
colosso petrolifero di First Calgary Petroleum, la società cana-
dese che aveva come unica attività la gestione di un enorme
giacimento a Menzel.
Per l’accusa, la compravendita sarebbe avvenuta dopo un
versamento da parte di Saipem
di una mazzetta di 41 milioni al
ministro algerino in cambio del
suo via libera all’operazione
che prevedeva anche l’estensione della concessione allo
sfruttamento da parte di First
Calgary dell’attiguo giacimento chiamato Cafc.
Nelle sue dichiarazioni spontanee, secondo quanto riferito
dall’agenzia Ansa (il procedimento è a porte chiuse), Scaroni,
che è assistito dagli avvocati Alberto Moro Visconti ed Enrico
De Castiglione, avrebbe parlato
di «un’accusa insensata alla radice» e avrebbe fatto riferimento a una mail con cui Tali nel gennaio del 2010, quando sulla stampa algerina scoppiò lo scandalo
sull’aggiudicazione di un contratto da 580 milioni di dollari
per la costruzione del terzo lotto
del gasdotto Gk3, gli disse in sostanza che era tutto regolare e
che dietro i contratti di intermediazione non si nascondeva alcuna tangente. L’ex ad ha citato
questa mail per sostenere che
nessuna mazzetta fu versata e
che se si fosse messo d’accordo
con Tali, non avrebbe avuto alcun senso ricevere quella mail
con quelle spiegazioni. Oltre a
ribadire di essere sicuro che dietro i contratti non si nascondeva
alcuna tangente, Scaroni ha poi
spiegato che per i vertici delle oil
company era normale avere incontri informali con i ministri e i
capi di stato di tutto il mondo.
Ce. Do.
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Italmobiliare, riassetto da 500 milioni
Cedola straordinaria ai titoli di risparmio e conversione obbligatoria in ordinarie
Marigia Mangano
MILANO
pCon una operazione dal va-
lore complessivo pari a 500 milioni, Italmobiliare semplifica
la struttura del capitale e “cancella” i titoli di risparmio. Questo non prima di aver distribuito ai titoli rnc una cedola straordinaria, in parte in cassa in parte
in natura.
Tutto questo nell’ambito della
rivoluzione messa in atto armai
da tempo dal gruppo della famiglia Pesenti che ieri ha sigillato la
vendita ai tedeschi di Heidelbergcement del pacchetto di controllo del 45% di Italcementi. Una
cessione avvenuta a un prezzo di
1,7 miliardi, con una plusvalenza
per Italmobiliare che è stata pari
a 800 milioni.
Naturale che in Borsa la galassia Italmobiliare abbia preso il
volo: le azioni della holding, dopo essere state sospese, hanno
segnato +10,83% e le risparmio
sono cresciute dell’11,46 per cento. Invariato, perché già allineato
al valore dell’Opa, il titolo Italcementi (+0,09%). «Il progetto approvato oggi dal consiglio di amministrazione semplifica la
struttura del capitale e la governance della società, in linea con i
più attuali orientamenti di mercato, garantendo maggiore liquidità all’unico titolo Italmobiliare
che sarà quotato in Borsa. In questo senso ritengo che il progetto che ridefinisce le basi dell’organizzazione del capitale della società - potrà recare benefici a tutti gli azionisti», ha sottolineato il
consigliere delegato di Italmobiliare, Carlo Pesenti.
La cessione Italcementi
La prima, importante, novità di
ieri è il closing della vendita Italcementi. Da ieri infatti lo storico
gruppo della famiglia Pesenti
parla tedesco con il perfezionamento dell’accordo che ha portato il 45% da Italmobiliare a Hei-
delberg. In cambio Italmobiliare
riceverà 1,7 miliardi, di cui una
parte servirà per la sottoscrizione di una quota del 5,3% in Heidelbergcement. I passaggi di mano sono avvenuti al prezzo di
10,6 euro per azione. E allo stesso
prezzo il gruppo tedesco attraverso la controllata francese lancerà un’Opa obbligatoria sull’intera quota del 55% di Italcementi
sul mercato, con un esborso
massimo di oltre 2,03 miliardi di
euro. Con il sigillo al passaggio di
mano cambia anche l’assetto del
board: addio di Giampiero e Carlo Pesenti, che lasciano il cda insieme a Giulio Antonello, Giorgio Bonomi e Italo Lucchini. Sabelli è il nuovo presidente, affiancato dai vice esecutivi
Naeger e von Achten e dall’amministratore delegato Callieri. A
Pesenti è stato riconosciuto un
premio straordinario di 10,6 milioni di euro, mentre il direttore
generale Giovanni Ferrario riceverà un importo complessivo di
11,78 milioni di euro.
In Borsa
Andamento del titolo a Milano
39
36,0
35,0
37
35
33
31
29
01/06/16
01/07/16
Il pacchetto offerto alle rnc
Dunque, ricapitolando, Italmobiliare si ritrova, dopo questo primo
passaggio, con una quota del
gruppo tedesco del 5,3% e circa un
miliardo di euro in cassa. La fotografia, soprattutto sul fronte della
partecipazione in Heidelbercement, è però solo parziale. Perché
la prima operazione post vendita
di Italcementi ridimensionerà anche il peso della quota appena sottoscritta nel gruppo tedesco portandola attorno al 3,5 per cento.
Il pacchetto di conversione offerto agli azionisti di risparmio operazione che ha visto come
advisor Leonardo&c. - è infatti in
parte cash in parte in natura. Nel
dettaglio l’operazione di semplificazione, che prevede la cancellazione delle azioni di risparmio e
che permetterà una maggiore liquidità del titolo in Borsa e una
conseguente riduzione del Nav
discount, si articola in primo luogo con la distribuzione del dividendo straordinario ai soli azionisti di risparmio che sarà come detto in parte in denaro, pari a 56 euro
per ogni gruppo di 10 azioni di risparmio, e in parte in natura mediante assegnazione di 3 azioni ordinarie Heidelbergcement AG
per ogni gruppo di 10 azioni di risparmio. È poi prevista la contestuale conversione obbligatoria
delle azioni rnc che avverrà con
un rapporto di conversione pari a 1
azione ordinaria per ogni gruppo
di 10 azioni di risparmio.
Al controvalore in natura e denaro attribuito agli azionisti di risparmio, sottolinea il comunicato diffuso dal gruppo, corrisponde un premio rispettivamente
del 15,6% e del 18,5% rispetto ai
prezzi ufficiali al 30 giugno. Il tutto sarà sottoposto all’approvazione sia di un’assemblea straordinaria degli azionisti ordinari
sia all’assemblea speciale degli
azionisti di risparmio separatamente convocate il 4 agosto.
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I numeri di Italmobiliare
Dati in milioni di euro
Ricavi
Margine
operativo lordo
Risultato
operativo
500
400
415,3
402,0
300
200
64,2
100
0
-2,0
-100
2014
2015
2014
-19,0
2015
2014
pArchiviato il raddoppio del
canale di Panama, inaugurato
qualche giorno fa, Salini Impregilo compie un altro passo in
avanti e sigla con il governo del
Tagikistan un accordo quadro
da quasi 4 miliardi di dollari per
la realizzazione della diga più
alta del mondo. Un colpo importante e, non a caso, il titolo
del general contractor fa un
grande balzo in Borsa dove ieri
ha chiuso a +8,27 per cento. Il
gruppo guidato da Pietro Salini
si è già garantito anche il primo
lotto dell’opera da 1,95 miliardi
di dollari, che prevede la costruzione sul fiume Vakhsh nel
Pamir, una delle principali catene montuose dell’Asia centrale, di una diga in rockfill e nucleo di argilla alta 335 metri, la
più alta del mondo.
L’accordo siglato dalla Salini
con Ojsc “Rogun Hydropower
Project” (la società controllata
dal governo che coordina l’intero progetto) fissa una precisa
tabella di marcia per la realizzazione di quattro lotti e prevede
che, entro il prossimo 30 settembre, i 3 rimanenti siano as-
IL PROGETTO ROGUN HPP
La commessa è articolata
su quattro lotti: il primo
già assegnato all’azienda
guidata da Pietro Salini
Balzo in Borsa del titolo: +8,27%
segnati al gruppo italiano. Una
volta ultimato il progetto, la
produzione energetica sarà garantita da 6 turbine da 600 megawatt ciascuna che, a piena capacità, assicureranno una potenza installata di 3600 me-
gawatt, in pratica l’equivalente
di 3 reattori nucleari.
Il progetto Rogun Hpp è
molto articolato e comprende
vari tasselli: sfruttare il potenziale idroelettrico del Pamir,
che riunisce alcune delle montagne più maestose dell’area
centroasiatica, deviare il corso
del fiume Vakhsh, e, infine, costruire la diga da 355 metri. Per
questo motivo, il Rogun Hpp è
stato diviso in quattro lotti. I
primi porteranno alla deviazione del fiume Vakhsh che sarà fatto confluire in due gallerie
di deviazione realizzate sottoterra, in modo da mettere all’asciutto le fondamenta della
diga. Un’operazione molto
complessa che, come spiega lo
stesso gruppo italiano in una
nota diffusa ieri, per via della
portata del fiume, potrà essere
completata solo nei mesi invernali quando le montagne
2015
-50,1
2014
2015
Fonte: Dati societari
Analisi. Pesenti: «È il punto di partenza per il nuovo corso del gruppo»
Nella holding liquidità per 900 milioni
u Continua da pagina 23
Marigia Mangano
M
a soprattutto – ha aggiunto
Pesenti - questa articolata
riorganizzazione societaria
«rappresenta oggi il punto di
partenza del nuovo percorso che
si sta definendo per Italmobiliare e che permetterà di cogliere
con maggiore efficacia le opportunità legate ai futuri assetti e
piani di sviluppo della società».
Un punto di partenza, dunque.
Che, quanto ai numeri, ha solide
basi. Questo perché, anche a
fronte della “pulizia” sul capitale, la cassa ottenuta dalla cessio-
ne del pacchetto di controllo di
Italcementi, è intaccata appena.
Questo perché nonostante il valore complessivo del riassetto si
attesi intorno a 500 milioni, circa
350 milioni sono riferite al controvalore delle azioni Heidelbergcement che saranno assegnate
ai soci di risparmio. Quanto basta per assegnare loro ben il 46%
della quota del 5,3% del gruppo
tedesco sottoscritta dalla stessa
Italmobiliare. In pratica, post
conversione, Italmobiliare deterrà il 3,5% del gruppo tedesco.
La cassa utilizzata, invece, sarà
pari a circa 100 milioni e i restanti
Salini costruirà diga da 4 miliardi in Tagikistan
ROMA
54,8
43,4
Grandi opere. Il gruppo italiano chiamato a realizzare la barriera più alta del mondo nel Paese dell’Asia centrale
Celestina Dominelli
Utile/perdita
del periodo
sono innevate e il livello dell’acqua si riduce.
L’impatto del progetto sarà
assai significativo anche in termini di sviluppo economico.
Ma Rogun Hpp servirà soprattutto a contrastare le carenze
energetiche che si verificano
ogni anno e che colpiscono migliaia di famiglie. Senza contare
i risvolti positivi per l’attività
agricola in un paese in cui solo il
7% del terreno è coltivabile.
Quanto al potenziale energetico, grazie a Rogun Hpp il Tagikistan è destinato a diventare
un punto di riferimento regionale nel settore tanto che già
Pakistan e Afghanistan si sono
candidati ad acquistare parte
dell’energia prodotta nell’area
e altri paesi confinanti seguiranno con ogni probabilità il loro esempio. E ulteriore sostegno dovrebbe arrivare anche
da un progetto parallelo, lan-
Salini Impregilo
Andamento del titolo a Milano
3,2
3,04
2,75
3,0
2,8
2,6
2,4
01/06/16
01/07/16
50 milioni serviranno nell’ambito dell’intero progetto di conversione. Dunque, il reale esborso,
sarà pari a circa il 10% del miliardo di liquidità che ha incassato
Italmobiliare. Ne restano almeno 800-900 milioni da “investire”. Ed è qui che si giocherà la vera partita della holding della famiglia Pesenti. Per ora l’unico investimento perfezionato è
rappresentato dal fondo di private equity Clessidra. Ma è chiaro che la nuova strategia è ancora
tutta da scrivere. Con risvolti che
potrebbero riservare sorprese.
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ciato nelle scorse settimane,
che prevede la modernizzazione di una rete elettrica che collega Tagikistan e Pakistan.
La produzione energetica
del Tagikistan deriva quasi
completamente da impianti
idroelettrici, ma risulta insufficiente a soddisfare i bisogni
della popolazione: quasi il 70%
degli abitanti soffre dunque di
mancanza di elettricità durante l’inverno. Un ammanco che,
secondo le stime, ammonta ad
almeno 2mila gigawattora, il
20% della domanda durante
questa stagione.
Con la nuova opera in Tagikistan, il gruppo italiano conferma la sua leadership mondiale nel settore dell’acqua
avendo realizzato nella sua storia più di 250 dighe nel mondo,
tra cui quella costruita in Etiopia, a circa 500 chilometri a
nord ovest della capitale Addis
Abeba, la più grande dell’Africa
con i suoi 1800 metri di lunghezza (è alta 175 metri) e un volume complessivo di 10 milioni
di metri cubi d’acqua.
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Ingegneria. Le commesse assegnate dalla britannica Bp per il progetto Tangguh in Indonesia Silver Muse
Saipem: contratti per 1,2 miliardi di dollari
ROMA
pSaipem porta a casa contrat-
ti per complessivi 1,2 miliardi di
dollari a seguito della decisione
di Bp di espandere l’impianto di
Gnl Tangguh in Indonesia. A
rendere nota la scelta della
major oil britannica è stata ieri
l’Autorità per l’energia del paese asiatico (Skkimgas), che ha
poi precisato di attendersi la
piena operatività del progetto
per il 2020. Bp ha affidato un
contratto di ingegneria, fornitura e costruzione (Epc) da 448
milioni di dollari per la parte offshore alla controllata indonesiana di Saipem e ha poi assegnato quello di Epc da 2,43 miliardi per la parte onshore del
progetto Tangguh train 3 al consorzio guidato dalla controllata
di Indika Energy Group Tripatra. Il consorzio fa capo per un
terzo alla società guidata da Stefano Cao, che dunque incasserà
circa 800 milioni di dollari per
l’aggiudicazione.
Il colosso britannico sta andando avanti con il progetto nonostante avesse annunciato nei
mesi scorsi di voler ridurre l’impegno quest’anno per via della
debolezza dei prezzi del petrolio. L’investimento consentirà
di aumentare la capacità di produzione annuale del Gnl del
50% a 11,4 milioni di tonnellate. Il
regolatore indonesiano ha spiegato che il progetto vale 8 miliardi di dollari anche se Bp ha rifiutato qualsiasi commento.
«Stiamo ultimando i dettagli
NUOVE RISORSE
La società ha sottoscritto
una linea di credito
da 554 milioni di euro
per finanziare l’acquisto
di beni e servizi dalla Norvegia
con i potenziali finanziatori e a
questo punto nono sono in grado di rivelare chi sono», ha detto
Christin Verchere, presidente
Bp per la regione Asia-Pacifico.
Sempre ieri, poi, Saipem ha
sottoscritto una nuova linea di
credito da 554 milioni di euro,
che sarà utilizzata per finanziare o rifinanziare l’acquisto, da
parte della società, di apparecchiature e servizi da esportatori
norvegesi. La linea sarà garantita da Garantiinstituttet for Eksportkreditt (Giek), l’agenzia
norvegese per l’assicurazione
dei crediti all’esportazione, e
concessa principalmente da Citibank Na, London Branch (Citibank) e Eksportkreditt Norge
As (Ek), in qualità di original
lender. La linea di credito sarà
utilizzabile nel corso dei prossimi 24 mesi e sarà suddivisa in
più tranche, ciascuna della durata di 8 anni e mezzo. La prima
tranche dell’importo, pari a 200
milioni di euro, sarà erogabile
questo mese e sarà utilizzata
dalla società di Cao per il rimborso parziale del bridge to
bond da 1,6 miliardi, stipulato il
10 dicembre scorso e parte, come si ricorderà, della maxi-manovra da 4,7 miliardi di euro che,
unitamente all’aumento di capitale deliberato dalla società nei
mesi scorsi, hanno permesso a
Saipem di conseguire l’autonomia finanziaria dall’Eni dopo la
cessione, da parte di quest’ultima, di un pacchetto del 12,5% al
Fondo strategico italiano di
Cassa depositi e prestiti.
Ciascuna tranche, chiarisce
la nota diffusa ieri da Saipem,
avrà un tasso di interesse annuo legato all’Euribor o Cirr,
con un costo medio previsto attorno al 2% annuo.
Ce. Do.
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Fincantieri vara nave da crociera extra lusso
È stata varata ieri nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente,
«Silver Muse», la nave da crociera extra lusso da 40.700 tonnellate di
stazza lorda che Fincantieri sta realizzando per la società armatrice
Silversea Cruises. Ora prenderà il via la fase degli allestimenti degli
interni: consenga prevista aprile 2017. «Silver Muse» ridefinirà i canoni
del viaggio oceanico ultra-lusso, conservando l’intimità della piccola
unità e le spaziose cabine - tutte suite - che sono il marchio di Silversea.
26 Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
LA GIORNATA
AZIONI&OBBLIGAZIONI
Credito. Il manager trova il favore degli analisti - A Piazza Affari il titolo cede il 4,9%
UniCredit, la sfida Mustier
alla prova del mercato
L’asse tra i soci sul nuovo ceo e l’attenzione degli operatori su piano e rafforzamento
ANSA
Luca Davi
u Continua da pagina 23
pMeno accogliente è stata
invece la prima reazione della
Borsa, dove il titolo ha chiuso in
calo del 4,9%.
Possibile che in una giornata
comunque negativa per il mercato bancario italiano (-1,83% il
Ftse Banks Italia), il titolo possa
aver pagato dazio per il potenziale aumento di capitale che si
prospetta all’orizzonte. Mustier ha del resto subito chiarito
che uno degli «obiettivi fondamentali» dovrà essere il «rafforzamento dei requisiti di capitale». Non è un caso del resto,
che, come segnalava ieri Banca
Imi, il titolo possa rimanere sono pressione fino a quando la
nuova strategia del gruppo non
sarà chiara e le azioni per rafforzare la base di capitale saranno completate.
Certo è che la nomina di Mustier - che è arrivata con un voto
unanime del Cda - ha coagulato
le diverse anime della banca
dopo giorni di forte dialettica
interna. Decisivo, in questo
senso, l’asse costituito tra il
blocco tedesco e il mondo delle
Fondazioni. Piena soddisfazione da parte di Fabrizio Palenzona (Fondazione Crt) e Paolo
Biasi (Fondazione CariVero-
Nuovo ceo di UniCredit. Jean-Pierre Mustier
na), ad esempio, che hanno trovato la quadra con Lucrezia
Reichlin, rappresentante delle
minoranze.
Il profilo internazionale,
combinato all’esperienza interna maturata tra il 2011 e il
2014, hanno convinto da subito
anche gli arabi di Aabar, rappresentati in Consiglio da Luca Cordero di Montezemolo,
che già nei giorni scorsi avrebbero dato pieno appoggio alla
candidatura.
A far propendere i soci per
Mustier è stata soprattutto la
sua esperienza nel mondo del-
l’investment banking. Il know
how e la rete di contatti internazionali possono rivelarsi
una carta importante da giocare in prospettiva, quando la
banca dovrà presentarsi sul
mercato per chiedere risorse
nel quadro di un aumento di
capitale che, secondo gli analisti, potrebbe oscillare tra i 5 e 9
miliardi.
La banca oggi può contare su
un Cet 1 ratio fully loaded del
10,85% a fronte di una soglia del
10,5% imposta dalla Bce nell’ambito dello Srep, il processo
di revisione prudenziale. Un
buffer di capitale considerato
troppo esiguo dal mercato.
Qualcosa di più chiaro sul fabbisogno finale della banca si capirà probabilmente nel corso
di questo mese, quando si alzerà il velo sull’esito degli stress
test. A quel punto, per quanto le
simulazioni dell’Eba non prevedano soglie minime di capitale da rispettare, è possibile
che venga indicata dalla Bce
una “capital guidance” verso
cui tendere. Possibile che questo livello diventi un riferimento per varare un’operazione di
rafforzamento.
Va anche detto che la svolta
chiesta a gran voce da mercato
e soci, e il conseguente consolidamento patrimoniale, non potrà prescindere dal varo di un
nuovo piano strategico, che dovrà confermare (o meno) la natura pan-Europea della banca.
Senza escludere una revisione
del perimetro aziendale, magari con la cessione mirata di realtà come Pekao o Fineco. Vendite che, se da una parte, avrebbero il merito di ridurre la dimensione del rafforzamento,
dall’altro impatterebbero negativamente anche sulla redditività della banca.
@lucaaldodavi
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Credito. Ieri il cda di Cassa centrale banca ha avviato l’iter per un gruppo separato, ma non chiude la porta a Iccrea
Bcc, il Trentino punta i piedi sul gruppo unico
Laura Serafini
pIl rischio di una frammen-
tazione del nuovo gruppo unico del credito cooperativo ancora prima di nascere sembra
al momento scongiurato. Si è
tenuto ieri il consiglio di amministrazione di Cassa centrale banca, la banca di secondo livello che fornisce i servizi
alle Bcc del Trentino, convocato per decidere se rompere
del tutto il negoziato in corso
con Iccrea holding volto a definire i termini di integrazione
della due società, integrazione che costituirebbe il punto
di partenza per la costituzione
di un unico gruppo bancario
cooperativo.
Il board ha concluso la riunione con un lungo comunicato interlocutorio, dal quale
emerge però che la Cassa intanto comincia a predisporre
le misure (a partire dalla nomina di consulenti per supportare il management)per dare
eventualmente vita a un gruppo separato, possibilità con-
sentita per il Trentino dalla
legge di riforma del credito cooperativo. Contemporaneamente la Cassa lancia un forte
altolà a Federcasse (alla quale,
comunque, viene riconosciuto
«un paziente e tenace impegno»)e a Iccrea Holding affinché il negoziato per creare un
gruppo unico cambi rotta se
non si vuole finire in una rottura definitiva. «Ad oggi non ci
sono le condizioni per poter
ipotizzare la definizione di un
accordo che vada al di là della
mera condivisione di principi e
macroindirizzi» si afferma.
Nonostante il lungo confronto
in atto da mesi, dunque, il sistema ancora non riesce a trovare
un punto di equilibrio per la governance della nuova capogruppo e per stabilire su quale
modello sarà fondato il gruppo, quali livelli di autonomia
possono essere riconosciuti alla Bcc e come garantire l’efficienza e la competitività.
«Pur rimarcando la massima
attenzione e consapevolezza
sul significato delle istanze e
aspettative di molte federazioni e Bcc, ogni ulteriore confronto e valutazione dovrà basarsi
su contenuti specifici, che rappresentino il tema del cambiamento e dell’efficientamento
industriale», conclude la nota
diffusa nella serata di ieri. Die-
LO SCENARIO
Continua il braccio di ferro
sulla governance della nuova
capogruppo. Intanto Iccrea
holding e Iccrea banca
vareranno la fusione il 12 luglio
tro la ferma posizione di Cassa
centrale si cela, comunque, anche il braccio di ferro sulle condizioni poste dalle Bcc trentine
per cedere il controllo della loro banca di secondo livello. Tra
queste c’è la richiesta di entrare
con un peso specifico significativo nel capitale della nuova capogruppo (che nascerà dalla
ceneri di Iccrea holding) oltre
ad altre proposte, come quella
di spostare la sede della nuova
capogruppo a Milano.
Nel frattempo, comunque, il
sistema raccolto attorno a Iccrea sta portando avanti il percorso per la creazione della capogruppo unica, che nascerà
sia che il Trentino sia della partita sia che questo vada per la
propria strada.
Per il 12 luglio sono state convocate le assemblee straordinarie di Iccrea banca e Iccrea
holding: le due realtà sono destinate a fondersi con un reverse merger, per cui sarà la banca
a incorporare la holding conferendo al veicolo che diventerà
poi la capogruppo anche la licenza bancaria. Se il Trentino
restasse della partita, in una fase successiva Cassa centrale
banca sarebbe destinata ad essere controllata dalla nuova società che nascerà dalla fusione
in approvazione all’assemblea
del 12 luglio.
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Tango bond. Pagati i rimborsi a 50mila risparmiatori italiani tutelati dalla Tfa
Argentina, arrivati i risarcimenti
Mara Monti
MILANO
pGame is over. Con i pagamen-
ti agli obbligazionisti italiani dei
rimborsi per i bond argentini si
chiude un capitolo che aveva lasciato una profonda ferita tra i risparmiatori e nei rapporti tra i
due paesi. Ad annunciare l’ultima
mossa è stato il presidente della
task force Argentina, Nicola
RIMBORSI
La media dei pagamenti è
di 25mila euro: 72% al Nord,
22,4% al Centro e 5,6%
al Sud, per classi di età
tra i 56 e i 65 anni
Stock: «Sono arrivati i pagamenti
diretti per tutti gli obbligazionisti
italiani coinvolti nel default argentino e tutelati dalla Tfa come
previsto dal recente accordo di
rimborso con il Governo di Buenos Aires». Stock si è dichiarato
«pienamente soddisfatto per la
felice conclusione di una vicenda
a beneficio dei risparmiatori italiani affrontata con grandissimo
impegno e senza mai mollare an-
che nei momenti più difficili. Un
apprezzamento soprattutto alla
grande determinazione degli obbligazionisti che con fiducia e tenacia hanno accolto negli anni
tutte le soluzioni per arrivare a
questo storico risultato nonché
alle banche tutte che hanno attivamente collaborato alla buona
riuscita anche di quest`ultima
tappa». Sulla base dell’accordo
con l’Argentina i 50mila risparmiatori italiani hanno ricevuto il
pagamento di un importo pari al
150% del valore nominale originario delle obbligazioni in default. La media dei pagamenti
ruota attorno ai 25mila euro così
ripartite geograficamente secondo le analisi in via di completamento: 72% al Nord, 22,4% al Centro e 5,6% al Sud. La classe di età
maggiormente coinvolta è quella
tra i 56 ed i 65 anni.
L’elezione del nuovo presidente Mauricio Macri ha contribuito a sbloccare la situazione
prima che l’Icsid, l'organismo di
arbitrato internazionale si pronunciasse definitivamente. I soldi sono stati depositati e nel frattempo l’Argentina è tornata sui
mercati internazionali ottenendo facilmente prestiti .
Con questi ultimi adempimenti, per molti risparmiatori si
chiude un capitolo durato 15 anni
e una lunga azione legale che ha
portato a sequestri, colpi di scena, fino alla seconda dichiarazione di default del 2014. Da allora gli
LA PAROLA
CHIAVE
Default Argentina
7L’Argentina ha dichiarato
default nel 2001 congelando il
pagamento delle sue
obbligazioni vendute in tutto il
mondo per un totale di 100
miliardi di dollari, di cui circa 14
miliardi nei portafogli dei
risparmiatori italiani. Sulla
base dell’accordo con
l’Argentina i 50mila
risparmiatori italiani hanno
ricevuto il pagamento di un
importo pari al 150% del valore
nominale originario delle
obbligazioni in default.
obbligazionisti che avevano accettato la ristrutturazione e avevano in portafoglio le nuove obbligazioni non hanno più ricevuto il pagamento delle cedole: il
rimborso degli arretrati fa parte
del pacchetto dopo lo sblocco dei
fondi depositati in una banca di
New York che un giudice aveva
congelato per spingere l’Argentina a negoziare con gli hedge fund.
Dalla sua elezione lo scorso dicembre il presidente Mauricio
Macrì si è concentrato sulla risoluzione della vicenda per arrivare ad un accordo con gli investitori internazionali e consentire al
Paese di riavviare le relazioni con
i mercati internazionali. Intanto
sul fronte interno, gli ultimi dati
sull’economia sono positivi con il
Pil che nel primo trimestre inaspettatamente è salito dello 0,5%.
Inoltre il Parlamento ha appena approvato una manovra
per il rientro dei capitali dall’estero che secondo il governo
consentirà di recuperare 20 miliardi di dollari, di cui un 5% andrà alle casse dell’erario. Una
mossa per tentare di abbattere
l’inflazione che oggi si aggira attorno al 40 per cento.
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Titoli di Stato e Obbligazioni
Spread Treas. 5Y
A
-65
-37
-70
a ieri
a un anno
TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI
Dati al 30-04-2016 in Mld di º. Fonte: Ministero del Tesoro
CcT
CTz
D.Est.
Scad.
BoT
BTpBTpº+Ita
Mag-16
Giu-16
12,642 13,749
—
13,750
— 1,738
Lug-16
Ago-16
13,567
—
12,875 25,930
Set-16
Ott-16
14,100 15,988 9,633
13,700
— 18,018
—
—
Totale
—
—
—
0,024
26,391
15,513
— 13,380
—
—
— 13,828
3,000
—
29,948
52,632
—
—
—
—
2,642
—
42,363
31,718
Nov-16
Dic-16
6,600 12,402
5,500 15,564
—
—
— 0,015
—
—
0,719
0,112
19,721
21,191
Gen-17
Feb-17
Mar-17
7,000
—
6,500 24,397
6,600
—
—
—
—
—
— 12,702
— 7,865
—
0,150
—
0,719
7,150
43,599
15,185
Apr-17
6,075
— 17,056
—
—
Totale 118,909 108,030 46,446 21,260 26,529
Titolo
Spread
god./Tipo ind.
— 23,131
7,367 328,543
Prezzo 365 360
Qtà
º
VWAP Rend Rend
01.07 lordo lordo (mlg)
Codice
Isin
Buoni ordinari Tesoro
14.07.16
29.07.16
12.08.16
31.08.16
14.09.16
30.09.16
14.10.16
31.10.16
14.11.16
30.11.16
14.12.16
30.12.16
13.01.17
14.02.17
14.03.17
13.04.17
12.05.17
14.06.17
IT0005122061
IT0005160129
IT0005125627
IT0005162638
IT0005127375
IT0005171738
IT0005138208
IT0005176182
IT0005142739
IT0005186405
IT0005154775
IT0005199358
IT0005160111
IT0005162620
IT0005171720
IT0005176190
IT0005186397
IT0005199341
100,005
100,011
100,020
100,053
100,058
100,061
100,075
100,053
100,076
100,109
100,140
100,135
100,131
100,167
100,165
100,185
100,216
100,239
Titolo
Date Spread
god. Tipo ind.
Codice
ISIN
Ced.
att.
—
—
-0,19
-0,34
-0,30
-0,26
-0,27
-0,16
-0,21
-0,27
-0,31
-0,28
-0,25
-0,27
-0,24
-0,24
-0,25
-0,25
— 517
— 315
-0,19 334
-0,34 550
-0,30 858
-0,26 323
-0,27 624
-0,16 301
-0,21 451
-0,27 438
-0,31 12195
-0,28 1191
-0,25 610
-0,27 141
-0,24 7520
-0,24 104
-0,25 361
-0,25 981
Prezzo Rend.
VWAP eff.%
01.07 lordo
Qtà
º
(mlg)
01-09s 1.3.17 +0,15s
IT0004584204 0,13 100,272 -0,29
5089
15-12s 15.06.17 +2,5a
15-10s 15.10.17 +0,8a
15-10s 15.04.18 +1,0a
01-11s 01.11.18 +1,8a
15-11s 15.11.19 +1,2a
15-12s 15.12.20 +0,8a
15-12s 15.06.22 +0,55
15-12s 15.12.22 +0,70
15-07s 15.07.23 +0,70
IT0004809809
IT0004652175
IT0004716319
IT0004922909
IT0005009839
IT0005056541
IT0005104473
IT0005137614
IT0005185456
1,19
0,34
0,44
0,85
0,54
0,33
0,20
0,28
0,33
102,478
100,997
101,697
103,834
103,284
102,196
100,650
101,176
100,710
-0,25
-0,14
-0,12
0,00
0,06
0,13
0,26
0,34
0,42
312
3352
2810
3042
10765
1251
13435
7035
39927
—
—
—
—
IT0005044976
IT0005089955
IT0005126989
IT0005175366
—
—
—
—
100,048
100,137
100,213
100,208
-0,31
-0,21
-0,18
-0,12
754
854
1872
2405
IT0004019581
IT0004761950
IT0004960826
IT0004987191
IT0004164775
IT0004793474
IT0005023459
IT0004820426
IT0003242747
IT0004867070
IT0005058463
IT0004273493
IT0005106049
3,75
4,75
2,75
1,50
4,00
4,75
1,15
4,75
5,25
3,50
0,75
4,50
0,25
100,283
100,964
101,084
100,781
102,431
104,148
101,187
104,685
105,845
104,848
101,296
107,261
100,615
—
-0,17
-0,24
-0,25
-0,23
-0,28
-0,23
-0,40
-0,18
-0,16
-0,10
-0,11
-0,08
460
448
374
677
824
529
140
11
348
636
46
103
21
Certificati credito Tesoro
Certificati credito Tesoro - 6mEuribor
Certificati Tesoro zero coupon
30.8.16
27.2.17
30.8.17
28.3.18
Buoni Tesoro Poliennali
01-08s 1.8.2016
15-09s 15.9.2016
15-11s 15.11.2016
15-12s 15.12.2016
01-08s 1.2.2017
01-11s 1.5.2017
15-11s 15.5.2017
01-12s 1.6.2017
01-08s 1.8.2017
01-11s 1.11.2017
15-07s 15.1.2018
01-08s 1.2.2018
15-11s 15.5.2018
Cambi e tassi
¤/$
A
0,30
0,62
Tassi del 01.07 . Valuta 05.07
Scad.
Tasso 360 Tasso 365
1w
2w
1m
2m
3m
6m
9m
1a
-0,369
-0,369
-0,363
-0,321
-0,290
-0,182
-0,119
-0,052
-0,374
-0,374
-0,368
-0,325
-0,294
-0,185
-0,121
-0,053
Media % mese Giugno
1m
-0,355
2m
-0,305
3m
-0,266
6m
-0,160
-0,360
-0,309
-0,270
-0,162
LIQUIDITÀ (TASSO 360)
Eonia (01/07/16)
-0,3210
e-Mid/Atic (01/07/16)
O/N Euro
-0,3671
O/N Usd
0,4223
1Y/6M
2Y/6M
3Y/6M
4Y/6M
5Y/6M
6Y/6M
7Y/6M
8Y/6M
9Y/6M
10Y/6M
11Y/6M
12Y/6M
15Y/6M
20Y/6M
25Y/6M
30Y/6M
40Y/6M
50Y/6M
IT0004863608
IT0004917958
IT0004969207
IT0005012783
IT0005058919
IT0005188120
IT0005105843
IT0005174906
2,55
2,25
2,15
1,65
1,25
0,10
0,50
0,40
100,761
101,882
102,982
105,870
104,931
100,134
101,698
100,845
-0,18
-0,17
-0,11
0,09
0,08
-0,05
0,24
0,31
25562
36215
65834
37404
10642
6681
55480
65154
01.07
variaz. %
var. % ann.
Var.%
¤/Y
L
114,2900
0,21
-16,47
variaz. %
var. % ann.
In.Anno
Stati Uniti
Giappone
G. Bretagna
Svizzera
Australia
Brasile
Bulgaria
Canada
Croazia
Danimarca
Filippine
Hong Kong
India
Indonesia
Islanda m
Israele
Malaysia
Messico
Usd
Jpy
Gbp
Chf
Aud
Brl
Bgn
Cad
Hrk
Dkk
Php
Hkd
Inr
Idr
Isk
Ils
Myr
Mxn
1,43
18,02
var. % ann.
0,76
Var.%
-0,91
Var.%
0,57
Var.%
1,75
Var.%
-0,37
var. % ann.
Costo termoelettrico
giu-16* lug-16** ago-16**
ITEC12/REF-E ¤/MWh
32,59
33,74
34,13
34,17
36,53
39,14
ITEC/REF-E ¤/MWh
36,98
38,88
41,99
ITECccgt/REF-E ¤/MWh
Per ulteriori dettagli http://itec/ref-online.it. * Valore consuntivo costruito da
REF-F su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REF-E su dati di mercato.
MAGI - INDICI GAS ITALIA Dati al 01.07.2016
Rilevazione Mensile
giu-16
lug-16 ago-16**
15,02
16,11
15,92
MAGI ¤/MWh
Rilevazione Trimestrale
Q1-16
Q2-16
Q3-16**
MAGI-Q ¤/MWh
19,71
14,05
14,99
Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media incrementale.
variaz. %
var. % ann.
FTSE 100
6577,83
1,13
-0,79
Indici
L
DJ EStoxx
var. % ann.
0,93
-13,81
01.07
Var.%
variaz. %
45420,79
834,10
1653,23
1253,24
1,15
1,49
1,15
1,20
2,11
5,03
-0,57
-1,92
17949,37
2102,95
4862,57
6322,05
715,97
7557,62
4437,45
489,30
14064,54
817,65
0,11
0,20
0,41
0,30
-0,08
0,97
0,45
0,37
0,20
0,13
3,01
2,89
-2,89
5,75
23,91
0,65
-3,39
5,56
8,11
6,95
15106,41
46215,62
52345,08
2,88
0,54
1,59
29,39
7,53
20,75
52357,50
0,27
3,28
America Settentrionale
America Latina
Africa
Mumbai Sensitive
Hong Kong Hang Seng #
Seul Kospi
Shanghai Composite
Singapore Straits Tim.
Taipei Taiwan Weighted
Tokyo Nikkei 225
Nikkei 500
Topix
27198,44
20794,37
246,52
2932,82
2838,36
8738,24
15682,48
1529,33
1254,44
0,74
1,75
0,97
0,11
-0,09
0,83
0,68
1,08
0,69
4,14
-5,11
2,55
-17,13
-1,54
4,80
-17,61
-12,79
-18,93
5327,04
0,31
-0,33
309,08
2883,06
2825,86
332,24
1523,70
2601,10
1328,95
438,85
544,76
3363,98
0,93
0,64
0,45
0,72
0,74
0,65
1,35
0,68
0,49
0,55
-10,45
-11,77
-8,85
-9,18
-6,23
-8,65
-5,92
-0,67
-13,72
-9,09
Australia
Sydney All Ordinaries
Europa
D.J. EuroStoxx
D.J. EuroStoxx (50)
D.J. Stoxx (50)
D.J. Stoxx (600)
D.J. Stoxx Sel. Div. 30
FTSE EuroTop (100)
MSCI Europe #
Amsterdam Amst. Exch.
Atene Athens General
Bruxelles Bel. 20 In.
-1,35
-1,56
-0,30
-0,26
-0,77
-1,10
-1,48
-0,47
-0,28
-0,23
-0,86
-1,23
-1,55
-1,77
-0,22
-0,15
-0,88
-1,24
7a 10a
-1,66
-1,89
-0,08
0,01
-0,90
-1,38
-1,60
-1,71
0,12
0,25
-0,98
-1,25
-0,65
-0,58
-0,55
-0,59
-0,65
-0,65
-0,57
-0,56
-0,61
-0,62
-0,52
-0,53
-0,65
-0,64
-0,52
-0,47
-0,62
-0,62
-0,50
-0,46
4a
5a
-0,61
-0,60
-0,47
-0,39
-0,56
-0,54
-0,38
-0,28
7a 10a
-0,44
-0,39
-0,23
-0,10
-0,13
-0,05
0,13
0,28
Irs 6M/10Y
B
0,32
-17,55
-73,62
variaz. %
var. % ann.
Valute
Irs 6M/20Y
0,75
-8,59
-57,01
B
variaz. %
var. % ann.
Dati al
01.07
Var.%
giorn
Iniz
anno
N. Zelanda
Nzd
1,5508
-0,692
-2,61
Norvegia
Nok
9,2975
-0,035
-3,18
Polonia
Pln
4,3966
-0,893
3,11
Rep. Ceca
Czk
27,0930
-0,140
0,26
Rep.Pop.Cina
Cny
7,4111
0,483
4,96
Romania
Ron
4,5157
-0,170
-0,18
Russia
Rub
71,3087
-0,295
-11,61
Singapore
Sgd
1,4959
0,013
-2,97
Sud Corea
Krw
1275,7600
-0,213
-0,39
Sudafrica
Zar
16,2287
-1,322
-4,27
Svezia
Sek
9,3900
-0,363
2,18
Thailandia
Thb
39,0330
0,067
-0,55
Turchia
Try
3,2077
0,053
0,98
Ungheria
Huf
316,5200
-0,170
0,17
m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 è
avvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Banca
d'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base di
rilevazioni di mercato.
Zucchero raff.
564,00
1,71
53,01
L
variaz. %
var. % ann.
Frumento
B
416,25
-3,48
-29,06
variaz. %
var. % ann.
Denaro
262,88
266,34
266,34
213,45
212,22
212,21
212,21
212,21
255,76
572,63
584,71
1093,85
1112,33
513,02
1053,61
673,71
1131,65
1369,82
Lettera
294,33
303,16
303,16
232,44
228,27
227,98
227,81
227,81
290,93
621,52
631,28
1215,45
1219,46
565,78
1210,85
746,74
1234,89
1486,78
A cura di Confinvest F.L.
variaz. %
In.Anno
-1,25
-1,42
-0,35
-0,27
-0,76
-0,93
Milano - 01.07 (º)
Sterlina v.c.
Sterlina n.c.
Sterlina post 74
Marengo italiano
Marengo svizzero
Marengo francese
Marengo belga
Marengo austriaco
20 marchi
10 $ liberty
10 $ indiano
20 $ liberty
20 $ St. Gaudens
4 ducati Austria
100 corone Austria
100 pesos Cile
Krugerrand (SA)
50 pesos Messico
var. % ann.
Asia
-1,07
-1,20
-0,31
-0,26
-0,76
-0,92
MONETE D'ORO
L
309,08
-1,00
-1,05
-0,38
-0,29
-1,10
-0,98
Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati Thomson-Reuters
variaz. %
INDICI ITEC / REF-E Dati al 01.07.2016
L
Ieri
Una sett. fa
Un mese fa
Due mesi fa
L
10,54
In.Anno
6,25
In.Anno
13,45
In.Anno
9,43
In.Anno
25,87
-0,91
-0,86
-0,40
-0,30
-1,09
-0,97
Calcolati sui titoli benchmark dell'area Euro
Data
3m 6m 1a 2a 3a
2,28
-12,80
14,22
—
-0,09
-16,88
—
-4,80
-1,50
-0,33
2,62
2,39
4,09
-2,94
-3,23
0,74
-5,50
6,70
5,83
26,07
99,29 0,98
102,85 4,17
99,72 0,39
98,50 2,74
98,45 1,24
101,56 3,84
58,54 9,06
101,87 8,09
100,78 8,81
96,22 0,37
81,33 2,02
94,30 8,02
100,52 0,69
93,24 8,80
99,52 10,76
102,19 1,00
98,02 8,61
99,62 8,82
101,44 8,97
106,79 1,63
99,41 10,33
101,62 1,68
96,31 8,66
98,73 1,78
100,13 0,71
98,93 1,88
100,33 0,34
74,20 2,60
100,65 -0,01
99,19 3,10
100,27 2,09
91,53 8,26
103,16 3,92
99,91 2,00
112,74 1,92
107,23 3,02
114,96 3,25
101,34 2,56
101,32 3,59
105,75 1,49
118,91 2,75
102,36 2,63
121,97 3,66
126,42 2,83
125,36 2,01
104,45 3,78
101,29 4,99
99,77 2,24
102,56 3,94
98,78 3,02
97,26 2,64
97,77 2,55
104,10 2,58
105,20 2,93
Rendimenti per scadenze
0,297
0,210
1,428
-0,294
-0,301
-0,170
—
0,042
-0,061
-0,017
0,178
0,300
0,013
-0,025
-0,002
0,080
0,169
-2,197
variaz. %
Prezzo Rend.
VWAP eff.%
01.07 lordo
Codice
ISIN
Titolo
Usa
un mese fa
Giappone
un mese fa
Regno Unito
un mese fa
var. % ann.
19,78
a ieri
a un anno
Calcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutarie
Paese
3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a
variaz. %
Argento Spot
15
3
a ieri
a un anno
L
Differenziali tra l'Euro e i principali Paesi
1,1135
114,2900
0,8383
1,0835
1,4884
3,5837
1,9558
1,4390
7,5235
7,4380
52,3340
8,6393
74,9698
14597,9900
136,5586
4,2795
4,4376
20,1814
L
8
Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica
Iniz
anno
1340,00
20
13
Spread Bonos 10Y
L
26-01 B. Imi 16-26 Tf/Tv Serie I
XS1341083555
18-11 B. Popolare 13-20 LT II
IT0004966823
30-06 B.Imi 10-17 TV
IT0004611932
10-05 B.Imi 16-24 Tf/Tv Usd
XS1378969072
10-05 B.Imi 16-26 Tf/Tv
XS1379091546
30-07t B.Popolare 15-22 tv
IT0005120313
—
Bei 07-22 ZC Try
XS0318345971
21-12 Bei 10-18 9% Zar
XS0356222173
20-07 Bei 11-18 9,25% BondsD.Try XS0648456167
—
Bei 11-26 zc
DE0001345908
—
Bei 11-26 zc Usd
XS0070553820
21-10 Bei 12-19 6% Bonds
XS0848049838
15-09s Bei 13-18 1%
US298785GA86
03-09 Bei 13-18 5,25% Bonds
XS0935881853
21-12 Bei 14-17 10,5% Bonds due XS1014703851
17-12s Bei 14-19 1,75% Bonds
US298785GM25
01-04 Bei 14-20 8% Try
XS1139474206
18-09 Bei 14-21 8,75% Try
XS1075219763
03-10 Bei 14-24 9,25% Try
XS1115184753
15-10s Bei 14-24 2,5% Usd
US298785GQ39
19-06 Bei 15-18 10% Brl
XS1136802615
10-08s Bei 15-25 1,875% Note D.
US298785GS94
21-12 Bei 15-26 8,125%
XS1167524922
31-05 Bei 16-26 Minimum Usd Call XS1398573136
17-10s Birs 12-17 0,875%
US459058CG66
29-09s Birs 16-26 1,75% Usd Call
XS1365236196
20-09t CassaDP 15-22 tf/tv
IT0005090995
—
Comit 98-28 zc
IT0001200390
15-12s Ge.Eurfund 11-17 Tv
XS0626808223
23-01 Goldman Sachs 15-25 3%
XS1013006090
20-06 Goldman Sachs 16-26 Tf/Tv UsdXS1318212633
17-04 HellenicRep. 14-19 4,75% GR0114028534
15-11 IVS Gr. senior unsec. 15-22 4,5%XS1308021846
12-08t Mediob. Londra 15-20 Tv Gbp IT0005143257
15-11 Mediobanca 10-20 sub LowT.2IT0004645542
13-09t Mediobanca 11-21 Tv
IT0004720436
18-04 Mediobanca 13-23 sub LowT.2IT0004917842
02-10 Mediobanca 14-19 Dollaro 3% IT0005056483
27-10# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta4 IT0004761356
30-07 Obligaciones 15-30 1,95% ES00000127A2
30-07 Obligaciones 16-66 3,45% ES00000128E2
17-09s Rep. Polonia 12-23 3%
US731011AT95
15-12s Rep.Italy 03-33 5,375%Usd US465410BG26
27-09s Rep.Italy 06-23 6,875% D.Usd US465410AH18
28-06 Rep.Italy 99-29 Swap 30y
XS0098449456
15-04 Rep.Portogallo 06-37 4,10% PTOTE5OE0007
15-10s Rep.Portogallo 14-24 5,125% UsdXS1085735899
17-10 Rep.Portogallo 15-22 2,2% PTOTESOE0013
15-02 Rep.Portogallo 15-45 4,10% PTOTEBOE0020
21-07 Rep.Portogallo 16-26 2,875% PTOTETOE0012
30-12s Ubi 09-19 Eurib. 6m m
IT0004497050
13-09s Ubi 09-19 Lower Tier Fix m IT0004457070
31-12s Ubi 11-18 5.4% Low Tier II IT0004723489
08-10s Ubi 12-19 6%
IT0004842370
L
0,8383
9
Obbligazioni - MOT ed EuroMOT
Var.%
giorn
Oro Fixing
1,46
15,00
¤/£
Spread Bonos 5Y
Date
God.
Dati al
01.07
Valute
Excess Return
232,330
Reuters
01.07
Reuters
2374,330
Moody's
01.07
Moody
5375,660
LME Index
01.07
Lmex
2410,800
The Steel Index
01.07
IO62 CN Import
54,000
* Var % da ieri. ** Var % da inizio anno
9776,12
Mondo
Johannesburg All Share
22-10s 22.10.2016
22-10s 22.4.2017
12-11s 12.11.2017
23-10s 23.4.2020
27-10s 27.10.2020
15-11s 15.05.2022
20-10s 20.04.2023
11-10s 11.04.2024
L
0,99
-11,92
Buenos Aires Merval Idx
Città Messico Ipc Index
San Paolo Brsp Bovespa
190
45
660
163
702
17
828
1206
3861
2314
2935
49,07
A
New York Dow J. industr.
S&P 500
Nasdaq C.
Dow J. 65 stocks
Dow J. serv.
Dow J. trasp.
Nasdaq 100
S&P industr.
Toronto 300 Compos #
Toronto Tse 60 #
-1,22
-0,57
-0,61
-0,58
-0,27
-0,04
0,36
0,41
0,83
0,68
0,97
-0,17
-0,22
-0,21
-0,16
-0,11
-0,03
0,07
0,17
0,27
0,34
0,44
0,52
0,67
0,78
0,81
0,81
0,80
0,74
Xetra Dax
MSCI em.mk free loc. #
MSCI em.mk free Usd #
MSCI world Usd #
MSCI world val. loc. #
100,640
103,024
104,771
108,925
111,516
117,722
115,460
124,966
106,187
126,579
130,798
-0,22
-0,23
-0,22
-0,20
-0,14
-0,06
0,03
0,14
0,23
0,33
0,40
0,48
0,64
0,76
0,78
0,77
0,75
0,70
Mercati Azionari mondo
Indici
2,10
2,10
1,70
2,35
2,10
2,60
2,35
3,10
1,25
2,35
2,55
Lett.
In.Anno
3,54
6,64
In.Anno
10,28
3,05
7,31
-2,84
28,63
3,65
22,55
9,18
In.Anno
14,16
14,32
11,57
11,73
10,61
10,37
30,07
In.Anno
20,93
10,70
a ieri
IT0004682107
IT0004085210
IT0004890882
IT0004380546
IT0004604671
IT0004243512
IT0005004426
IT0004735152
IT0005138828
IT0003745541
IT0004545890
Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Italia
L
a un anno
15-09s 15.9.2016
15-09s 15.9.2017
15-09s 15.9.2018
15-09s 15.9.2019
15-09s 15.9.2021
15-09s 15.9.2023
15-09s 15.9.2024
15-09s 15.9.2026
15-09s 15.09.2032
15-09s 15.9.2035
15-09s 15.9.2041
Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Eurostat
Den.
A
15
9
Rend.
Qtà
º
eff.%
lordo (mlg)
-0,02
170
-0,10
158
-0,08
976
-0,08 3057
-0,06 1969
-0,06
521
-0,02 2215
0,00 4482
0,01 2435
0,02 4651
0,03 1404
0,04 3429
0,08 4449
0,12 3203
0,16 11501
0,23 6999
0,29 10316
0,29 30978
0,30 11737
0,32 4684
0,39 36072
0,45 7071
0,48 14896
0,54 10575
0,56 16598
0,60 7902
0,67 20206
0,68 6214
0,68 5529
0,79 4507
0,34
—
0,88 11168
0,98 10327
0,99 25022
1,04 19971
1,07 60132
1,16 18532
1,18 50860
1,24 74952
1,27 3362
1,41 3458
1,46 6708
1,55 14929
1,56 25409
1,64 3145
1,65 331057
1,75 3519
1,86 7547
1,92 53852
1,97 81754
2,07 4558
2,14 17631
2,22 24847
2,24 111657
2,28 182068
var. % ann.
1,66
-13,81
9
Prezzo
VWAP
01.07
106,724
109,549
100,871
108,622
111,116
112,121
107,129
104,624
113,384
103,511
115,955
115,372
102,385
116,096
102,091
116,279
116,564
100,756
117,337
122,637
109,456
125,398
104,956
129,997
105,402
130,360
101,846
125,451
128,040
158,229
160,000
126,724
121,680
112,130
132,694
103,673
107,494
130,264
103,405
157,680
153,132
136,556
144,450
123,918
157,286
100,040
157,380
148,133
105,636
134,305
153,698
153,988
153,135
122,312
109,380
variaz. %
WTI
INDICI BORSE
a ieri
a un anno
RILEVAZIONI BCE
Tassi del 01.07
Scad.
Var.%
-0,21
-0,22
Var.%
0,88
1,06
-2,08
-0,38
3,25
0,49
1,08
0,42
Var.%
0,94
0,94
0,88
0,88
1,49
1,83
2,49
Var.%
0,76
0,76
-21
-6
Spread Bonos 2Y
Ced.
att.
3,50
4,50
0,30
3,50
4,25
4,50
2,50
1,50
4,25
1,05
4,50
4,25
0,70
4,00
0,65
3,75
3,75
0,45
3,75
4,75
2,15
5,00
1,35
5,50
1,45
5,50
0,95
4,50
4,75
9,00
8,50
4,50
3,75
2,50
5,00
1,50
2,00
4,50
1,60
7,25
6,50
4,75
5,25
3,50
6,00
1,65
5,75
5,00
2,25
4,00
5,00
5,00
4,75
3,25
2,70
IRS
01.07
1,491
1,332
01.07
194,260
347,510
305,410
348,620
874,280
139,860
470,550
163,820
01.07
89,680
180,980
111,030
224,060
38,280
99,820
188,740
01.07
376,890
2402,890
B
-23
Codice
ISIN
IT0004907843
IT0004361041
IT0005139099
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L
Commodities
INDICI
NE Nomisma Energia
Benzina (self,¤/lit)
Gasolio (self,¤/lit)
CRB Index
Generale
Industriale
Cereali
Bestiame
Metalli Preziosi
Valuta
Energia 77
Tassi d'interesse
Bloomberg Commodity
Commodity
Commodity TR
Commodity Eur
Commodity EurTR
Energy
Industrial
Precious Metals
Goldman Sachs
Spot
Total Return
Spread Treas. 10Y
Titolo
Date Spread
god. Tipo ind.
01-12s 1.6.2018
01-08s 1.8.2018
15-10s 15.10.2018
01-12s 1.12.2018
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01-08s 1.2.2020
01-09s 1.3.2020
01-11s 1.5.2020
01-09s 1.9.2020
01-11s 1.11.2020
01-09s 1.3.2021
01-11s 1.5.2021
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01-09s 1.9.2021
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01-09s 1.3.2022
15-10s 15.4.2022
01-09s 1.9.2022
15-09s 15.9.2022
01-11s 1.11.2022
15-09s 15.3.2023
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01-12s 1.6.2025
01-12s 1.12.2025
01-09s 1.3.2026
01-12s 1.6.2026
01-11s 1.11.2026
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01-09s 1.9.2028
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01-09s 1.3.2030
01-11s 1.5.2031
01-09s 1.3.2032
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01-08s 1.8.2039
01-09s 1.9.2040
01-09s 1.9.2044
01-09s 1.9.2046
01-09s 1.3.2047
1,1135
EURIBOR
B
Stoxx 600
332,24
0,72
-13,81
L
variaz. %
var. % ann.
Indici
Dublino Irish SE Idx
Francoforte Dax (Xetra)
Helsinki Omxh General
Madrid Ibex 35
Parigi Cac 40
Londra FTSE 100
Istanbul Ise-Nation. 100
Mosca Micex Comp. Idx
Zurigo Swiss Market In.
Indice VIX
14,84
-5,05
-11,61
B
variaz. %
var. % ann.
01.07
Var.%
In.Anno
5749,96
9776,12
8031,77
8268,90
4273,96
6577,83
77952,11
1896,62
8085,21
1,90
0,99
1,62
1,29
0,86
1,13
1,48
0,29
0,81
-15,34
-9,00
-6,56
-13,36
-7,83
5,37
8,68
7,68
-8,31
11551,00
11547,00
1,01
0,98
-4,71
-4,92
Indici Calcio
Il Sole 24 Ore Goal Idx
Premier Index
DATI AGGREGATI
Piazze
Totali
Rialzo
Ribasso
Invariati
Tokio
3556
2355
839
362
Vol.mln
1995
Shanghai
1466
663
692
111
16306
New York
3133
1918
1088
127
857
Londra
1095
659
244
192
1741
Parigi
917
620
187
110
183
Francoforte
840
564
249
27
155
Finanza & Mercati 27
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
CAMBI E TASSI
MATERIE PRIME
Energia. Il recupero dei prezzi è messo a rischio: più difficile eliminare il surplus
La domanda di petrolio
sta perdendo vigore
Segnali di rallentamento dei consumi negli Usa e in Cina
Sissi Bellomo
pIl motore della domanda, fon- Consumi di benzina negli Usa
damentale per trainare il recuperodeiprezzidelpetrolio,hainiziato a perdere colpi. La crescita dei
consumi è ancora forte dal punto
di vista storico, ma si sta indebolendo in fretta e secondo alcuni
analisti potrebbe attenuarsi ulteriormente per effetto della Brexit.
I primi segnali di frenata sono già
evidenti negli Stati Uniti e in Cina,
due Paesi cruciali in quanto assorbono insieme quasi un terzo dei
barili estratti nel mondo.
Sono state in particolare le ultime statistiche da Washington a
sollevare allarme, mostrando
che ad aprile i consumi di benzina
non stavano affatto correndo a
ritmi da primato, come invece si
credeva: dai dati mensili, appena
diffusi dall’Energy Information
Administration (Eia), è emerso
che il consumo del carburante è
stato di 9,21 milionii di barili al
giorno, invece di 9,49 mbg come
indicato dalle stime settimanali.
Per la prima volta dal 2011 (quando i prezzi alla pompa erano il
doppio di oggi negli Usa) gli automobilisti americani ad aprile
hanno consumato meno benzina
che a marzo. E su base annua l’incremento è stato dello 0,8%, contro il +3,8% del mese precedente.
Quanto alla domanda petrolifera totale, comprensiva del greggio
e di tutti i prodotti raffinati, ci sarebbe stato un aumento di appena
230mila bg (a 19,3 mbg) invece di
quasi un milione di bg come sembrava dai dati settimanali.
Le statistiche di aprile dell’Eia
gettano un’ombra anche sui dati
più recenti: nella settimana al 17
giugnoilconsumodibenzinanegli
Stime Eia settimanali e mensili a confronto. In mbg
Settimanali
Mensili
9,6
9,4
9,2
9,0
8,8
8,6
APRILE 2015
APRILE 2016
Fonte: Bloomberg
Usa avrebbe raggiunto (a questo
punto in teoria) il record storico di
9,8 mbg, superando il precedente
picco del 2007. Il tutto proprio
mentre anche le scorte raggiungevano livelli da primato.
Gli scostamenti statistici, suggerisceAndyLipow,presidentedi
Lipow Oil Associates, sembrano
legati a una correzione delle cifre
sull’export, che in precedenza era
stato sottostimato. La cautela sull’ultimo Petroleum Supply Monthly è comunque d’obbligo, perché l’Eia stessa avverte che stavolta - non è chiaro per quale motivo il rapporto mensile è incompleto: per molti prodotti mancano le
variazioni di scorte e forniture.
«Stiamo lavorando per risolvere il
problema - assicura l’organo statistico del dipartimento dell’Energia - I dati mancanti verranno inseriti il prima possibile».
Dagli Stati Uniti è intanto arrivata anche la conferma che la produzione di greggio sta calando: la
discesa è anzi accelerata forte-
mente, con 8,93 mbg estratti in
aprile, 220mila bg in meno rispetto
a marzo - il declino più pronunciato da settembre 2008 - legato non
più solo allo shale oil, ma anche a
Golfo del Messico e Alaska.
Il calo dell’offerta, che interessa
anche molte altre aree geografiche, sta già contribuendo a riequilibrareilmercatodelpetroliodopo
due anni di surplus. Il fenomeno
non sta però coinvolgendo l’Opec,
la cui produzione è anzi salita a livelli record in giugno (si veda il Sole Ore di ieri). La salute della domanda sarà dunque a maggior ragione cruciale per cancellare l’eccedenzaeridurreleenormiscorte.
Il segretario all’Energia statunitense, Ernest Moniz, sta già diventando più prudente sulle previsioni: ilsurplus,hadettoieri,«potrebbe anche permanere fino al prossimo anno». «In assenza di grandi
sorprese siamo ancora in una situazione in cui c’è più produzione
che domanda». Non solo. «Il mercatosembraesserestrutturalmen-
tebenrifornitoeperunpaiod’anni
non c’è ragione di pensare che ci
saranno grandi cambiamenti».
La Brexit potrebbe complicare
ulteriormente le cose: l’esito del
referendum britannico secondo
Barclays «ha messo un altro chiodonellabaradelladomandapetrolifera mondiale per il 2016» poiché è probabile che provocherà
un rallentamento della crescita
economica globale. «Il voto - aggiungelabanca-èarrivatonelcuore della driving season estiva, in un
momento in cui i prezzi del petrolio avrebbero dovuto trarre supporto dalla domanda».
I consumi peraltro sembrano
entrati in crisi anche in Cina: in
maggio la domanda apparente è
scesaa10,88mbgcalcolaS&PGlobal Platts, in calo del 4,2% da aprile
e del 2,7% da maggio 2015. Il rallentamento dell’attività industriale
ha ridotto i consumi di gasolio ai
minimi da 6 anni, mentre quelli di
benzina hanno accusato la prima
flessione su base annua da gennaio 2014. Pechino, aggiunge JP Morgan, starebbe anche avviando a
concludere l’accumulo di riserve
strategiche, che aveva spinto le
sueimportazionidigreggioalivelli record (fino a un picco di 8 mbg
in febbraio. ). La banca prevede
che il limite di capacità dei serbatoi di stoccaggio sarà raggiunto a
fine agosto e che da settembre
l’import si affloscerà. «Non pensiamo che l’aumento del 16% dell’importregistratofinorasiasostenibile, nonostante il declino della
produzione locale, perché la domandaèdeboleselacapacitàdegli
stoccaggi si esaurisce».

RILEVAZIONI BANCA D'ITALIA
01.07
Africa
Algeria dinaro
Angola new kwanza
Botswana pula
Burundi franc.
C. Avorio fran. cfa
Capo Verde esc.
Comore franc.
Egitto sterl. com.
Eritrea nakfa
Etiopia bir
Gambia dalasi
Ghana cedi
Gibuti franco
Guinea franco
Kenya scellino
Lesotho loti
Liberia $
Libia dinaro
Madagascar ariary
Malawi kwacha
Marocco dirham
Mauritania ougulya
Mauritius rupia
Mozambico metical
Namibia $
Nigeria naira
Rep. Congo franco
Rwanda franco
Sant'Elena sterlina
Sao Tome dobra
Seychelles rupia
Sierra Leone leone
Somalia scellino
Sudan sterlina
Swaziland lilageni
Tanzania scellino
Togo franco
Tunisia dinaro
Uganda scellino
Zambia kwacha
Zimbabwe $
¤ % in.an.
122,8178
185,8929
12,0961
1858,1304
655,9570
110,2650
491,9678
9,8839
17,7047
24,4048
47,9362
4,3716
197,8923
10004,5405
112,5894
16,2287
94,0908
1,5396
2665,0208
791,0230
10,8850
395,1867
39,4202
70,7017
16,2287
314,7029
1066,5125
868,8214
0,8383
24500,0000
14,7613
6172,1308
654,1813
6,7838
16,2287
2437,1098
655,9570
2,4395
3787,9017
6,8454
—
$
5,24
26,21
-0,64
8,17
—
—
—
16,00
2,15
5,82
10,33
5,82
2,28
18,53
1,16
-4,27
2,28
1,95
-8,36
9,98
0,90
6,85
0,88
43,93
-4,27
45,22
5,70
6,82
14,22
—
3,07
36,68
-4,39
2,28
-4,27
3,66
—
10,39
2,94
—
—
OPZIONI 29.06.2016
America
Antille Oland. fiorino
Argentina peso
Aruba fiorino
Bahamas $
Barbados $
Belize $
Bermuda $
Bolivia boliviano
Cayman $
Cile peso
Colombia peso
Costarica colon
Cuba peso
Dominicana R. peso
El Salvador colon
Falkland pound
Giamaica $
Guatemala quetzal
Guyana $
Haiti gourde
Honduras lempira
Nicaragua cordoba
Panama balboa
Paraguay guar.
Perù sol
St.Kitts & Nevis $
Suriname $
Trinidad $
Uruguay peso
Venezuela bolivar
Asia
Afghanistan afghni
Arabia S. rial
Armenia dram
Azerbaidjian manat
Bahrain dinaro
Bangladesh taka
Birmania kyat
Brunei $
Buthan ngultrum
Cambogia riel
110,2989
166,9447
0,0921
1668,7296
589,0948
99,0256
441,8211
8,8764
15,9000
21,9172
43,0500
3,9260
177,7210
8984,7692
101,1131
14,5745
84,5000
1,3827
2101,4200
710,3934
9,7755
354,9050
35,4021
63,4950
14,5745
282,6250
957,8020
780,2617
1,3283
22002,6942
13,2567
5543,0003
587,5000
6,0923
14,5745
2188,6931
589,0948
2,1908
3401,7976
5,2431
—
1,9932
16,7824
1,9932
1,1135
2,2270
2,2373
1,1135
7,6943
0,9242
734,4358
3233,4047
609,3593
1,1135
51,0820
9,7431
0,8383
140,3920
8,5054
230,7283
70,3545
25,3584
31,8661
1,1135
6223,3070
3,6569
3,0065
4,1851
7,3904
34,0920
11,1211
2,28
19,05
2,28
2,28
2,28
3,01
2,28
2,28
2,28
-4,95
-6,44
4,05
2,28
3,19
2,28
14,22
7,48
2,35
2,28
13,40
5,26
4,80
2,28
-1,56
-1,39
2,28
-1,99
5,71
4,56
62,35
1,7900
15,0718
1,7900
1,0000
2,0000
2,0092
1,0000
6,9100
0,8300
659,5741
2903,8210
547,2468
1,0000
45,8752
8,7500
1,3283
126,0818
7,6385
207,2100
63,1832
22,7736
28,6180
1,0000
5588,9600
3,2841
2,7000
3,3000
6,6371
30,6170
9,9875
76,1857 2,35
4,1768 2,22
531,0137 0,86
1,7176 50,25
0,4187 2,28
87,3098 2,27
1310,8122 -7,97
1,4959 -2,97
74,9698 4,09
4548,4377 3,08
68,4200
3,7511
476,8871
1,5425
0,3760
78,4102
1177,2000
1,3434
67,3281
4084,8116
Corea Del Nord won
Georgia lari
Giordania dinaro
Irak dinaro
Iran rial
Kazakistan tenge
Kirghizistan som
Kuwait dinaro
Laos kip
Libano sterlina
Macao pataca
Maldive rufiyaa
Mongolia tugrik
Nepal rupia
Oman rial
Pakistan rupia
Qatar rial
Siria sterlina
Sri Lanka rupia
Tagikistan somoni
Taiwan $
Turkmenistan N.man.
U.A.E. dirham
Uzbekistan sum
Vietnam dong
Yemen rial
Europa
Albania lek
Bielorussia rublo
Bosnia Erz. marco
Gibilterra pound
Macedonia denar
Moldavia leu
Serbia dinaro
Ucraina hryvnia
Oceania
Fiji $
I. Tonga pa anga
Papua Guinea kina
Polinesia Fr. franco
Samoa tala
Solomon $
Vanuatu vatu
2,4497 2,28
2,5714 -1,45
0,7895 2,28
1297,2275 2,28
34184,4500 4,21
376,4675 1,65
75,1456 -9,43
0,3361 1,70
9013,7825 1,61
1678,6013 2,28
8,8989 2,38
17,0727 1,76
2218,9383 2,14
119,9517 12,10
0,4281 2,28
116,6002 2,18
4,0531 2,28
241,4007 0,81
162,6219 3,59
8,7610 13,18
35,8544 0,18
3,8973 2,28
4,0877 2,28
3275,1450 7,79
24833,9420 1,47
278,4752 19,03
2,2000
2,3093
0,7090
1165,0000
30700,0000
338,0938
67,4860
0,3019
8095,0000
1507,5000
7,9918
15,3325
1992,7600
107,7249
0,3845
104,7150
3,6400
216,7945
146,0457
7,8680
32,1998
3,5000
3,6710
2941,3067
22302,5972
250,0900
137,2846 0,19
22329,0155 10,45
1,9558
—
0,8383 14,22
61,6926 0,38
22,1109 3,31
123,3806 1,59
27,6296 5,62
123,2911
20053,0000
1,7564
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19,8571
110,8043
24,8133
2,3135
2,4356
3,5237
119,3317
2,8314
8,8163
121,8896
-0,59
1,73
7,62
—
0,21
0,42
2,12
Euro
Stati Uniti
Giappone
Gr. Bretagna
Danimarca
Canada
Svizzera
Norvegia
Svezia
Australia
N. Zelanda
Rep. Ceca
Usd
¤
(¤)
(Usd)
(Jpy)
(Gbp)
(Dkk)
(Cad)
(Chf)
(Nok)
(Sek)
(Aud)
(Nzd)
(Czk)
1,1135
1,0000
0,9743
1,3283
1,4970
0,7738
1,0277
1,1976
1,1858
0,7481
0,7180
4,1099
1,0000
0,8981
0,8750
1,1929
1,3444
0,6949
0,9229
1,0756
1,0650
0,6719
0,6448
3,6910
Jpy
114,2900
102,6403
100,0000
136,3354
153,6569
79,4232
105,4822
122,9255
121,7146
76,7872
73,6974
421,8433
Gbp
Dkr
0,8383
0,7529
0,7335
1,0000
1,1271
0,5826
0,7737
0,9016
0,8928
0,5632
0,5406
3,0942
Cad
7,4380
6,6798
6,5080
8,8727
10,0000
5,1689
6,8648
8,0000
7,9212
4,9973
4,7962
27,4536
Chf
1,4390
1,2923
1,2591
1,7166
1,9347
1,0000
1,3281
1,5477
1,5325
0,9668
0,9279
5,3113
Nok
1,0835
0,9731
0,9480
1,2925
1,4567
0,7530
1,0000
1,1654
1,1539
0,7280
0,6987
3,9992
9,2975
8,3498
8,1350
11,0909
12,5000
6,4611
8,5810
10,0000
9,9015
6,2466
5,9953
34,3170
Sek
Aud
9,3900
8,4329
8,2159
11,2012
12,6244
6,5254
8,6664
10,0995
10,0000
6,3088
6,0549
34,6584
Base
Volatil.
Call¤
Put¤
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
1,1088
1,1098
1,1098
1,1098
1,1098
9,8750
9,3250
9,5250
9,6500
9,7000
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
14,0000
14,0000
13,9500
13,5000
13,1000
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
11,7600
12,4200
12,3600
11,8600
11,2800
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Opzioni ¤/Usd
Opzioni ¤/Jpy
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
Libor
Usd
Jpy
Gbp
Euro
Czk
RENDIMENTI MEDIOBANCA
Indicizzati:
Media mobile
A tasso fisso:
Indicizzati:
Cibor
Dkr
Nibor
Nok
Stibor
Skr
Pribor
Czk
Wibor
Pln
—
-0,33000
-0,29000
-0,26250
-0,20750
-0,05000
0,14500
—
0,79000
0,87000
0,91000
1,01000
1,15000
—
—
-0,57700
-0,62900
-0,59800
-0,52800
-0,36100
—
—
—
—
—
—
—
—
1,43000
1,59000
1,65000
—
1,71000
1,79000
1,81000
Chf
O/N
-0,39714 -0,40266 0,40610 -0,04671 0,47875 -0,80480
1w
-0,38286 -0,38818 0,43645 -0,05214 0,48375 -0,83820
1m
-0,35743 -0,36239 0,46755 -0,04786 0,49125 -0,82760
2m
-0,32600 -0,33053 0,54750 -0,03371 0,50525 -0,79760
3m
-0,29514 -0,29924 0,65335 -0,02386 0,52250 -0,78220
6m
-0,18729 -0,18989 0,92365 -0,01107 0,62913 -0,70460
12m
-0,06114 -0,06199 1,22500 0,07000 0,85488 -0,59080
I dati del Cibor e Stibor sono relativi alla giornata precedente (Fonte:Nasdaq OMX)
Titoli di Stato
e Obblig. (Mot)
Media settimanale
A tasso fisso:
Fra
Scad. Den. Lett.
-0,40
-0,40
-0,30
-0,20
-0,10
-0,30
-0,20
-0,20
-0,10
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
-0,31
-0,37
-0,37
-0,23
-0,23
-0,28
-0,34
-0,34
-0,21
-0,21
0,81
0,83
0,98
1,10
1,26
0,91
0,93
1,18
1,30
1,41
0,38
0,36
0,36
0,37
0,38
0,38
0,39
0,39
0,39
0,40
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
0,63
0,67
0,69
0,88
0,90
0,67
0,71
0,73
0,94
0,94
-0,28
-0,25
-0,40
-0,30
-0,21
-0,09
-0,05
-0,30
-0,02
-0,01
-0,07
0,11
-0,12
0,19
0,25
-0,06
-0,10
-0,11
-0,17
-0,23
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
0,14
0,20
0,24
0,17
0,22
-0,10
-0,10
-0,20
-0,10
-0,20
Usd
Jpy
1M
2M
3M
6M
12 M
TASSI BCE
¤ 365
¤
Depo
Ois
Den. Lett. Den. Lett.
Scad.
TASSI INTERBANCARI
01.07.16
Scadenze
102,6800
102,6800
102,6800
102,6800
102,6800
DEPO, OIS E FRA 29.06.2016
1M
2M
3M
6M
12 M
1,5508 27,0930
1,3927 24,3314
1,3569 23,7055
1,8499 32,3190
2,0850 36,4251
1,0777 18,8277
1,4313 25,0051
1,6680 29,1401
1,6515 28,8530
1,0419 18,2028
1,0000 17,4703
5,7240 100,0000
113,0300
113,0300
113,0300
113,0300
113,0300
Opzioni Usd/Jpy
1M
2M
3M
6M
12 M
Nzd
1,4884
1,3367
1,3023
1,7755
2,0011
1,0343
1,3737
1,6009
1,5851
1,0000
0,9598
5,4937
Scadenza
0,4813
0,4572
0,3160
107,1681
2,5428
0,1263
109,4653
CAMBI - CROSS RATES - RILEVAZIONI BCE
Operazioni
Durata residua (anni)
3-5
5-7
Oltre 7
Settim.
Media
Settim.
01.07.16
24.06.16
01.07.16
24.06.16
2,595
2,415
1,738
1,800
1,594
1,478
1,705
1,389
1,892
1,571
1,508
1,975
2,701
2,684
2,885
2,832
01.07.16
24.06.16
01.07.16
24.06.16
2,574
2,544
1,576
1,528
1,900
1,987
1,013
0,945
1,996
2,015
1,837
1,835
2,690
2,646
2,417
2,363
Indice
WGBI European
EGBI
EGBI 1-3 Yrs
EGBI 3-7 Yrs
EGBI 7-10 Yrs
Eurobig
¤ giorn.
613,67 -0,05
238,03 0,20
171,61 0,02
218,66 0,08
262,49 0,22
233,65 0,13
¤
Data
oper. mld
16.03.16
16.03.16
29.06.16
22.06.16
10.09.14
30.06.16
29.06.16
26.05.16
53
50
8
7
6
MUTUI PUBBLICI
(Tasso massimo da applicare su mutui a carico degli
Enti locali)
Scadenza
T. fisso(*)
T. variabile
Var%
Chiusura
Durata tasso
Operazioni su iniziativa controparti
Tasso di rifin. marginale
0,25
Tasso di deposito
-0,40
Operazioni di mercato aperto
Pronti/termine settimanale 7gg 0,00
7gg 0,00
Main Refinancing Fix Rate
0,05
Pronti/termine mensile 91gg 0,05
819gg 0,05
98gg 0,05
CITI FIXED INCOME INDICES
Rendimenti odierni: fisso 2,456; indicizz. 1,636
mese in.an.
3,91 16,31
2,29 7,45
0,13 1,00
0,69 3,90
1,82 7,48
1,75 6,04
Rend.
0,82
0,42
-0,31
-0,01
0,57
0,44
Prezzo Preced.
Merce
Dur.
7,73
7,44
1,97
4,55
7,70
6,64
fino a 10 anni
fino a 15 anni
fino a 20 anni
fino a 25 anni
oltre 25 anni
IRS 7yrs+0,90%
IRS 10yrs+1,50%
IRS 12yrs+1,70%
IRS 15yrs+1,80%
IRS 20yrs+2,30%
Euribor 6m+0,90
Euribor 6m+1,50
Euribor 6m+1,65
Euribor 6m+1,80
Euribor 6m+2,35
(*) Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor
a 6 mesi fissato a Francoforte alle h.11,00 del
giorno precedente alla stipula del contratto.
COMMODITIES
Merce
Mercato Mese Data
Energia e Combustibili
Brent Dated(Usd/bbl)
Brent Crude Oil(Usd/bbl)
@SissiBellomo
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Carbon Emiss(Euc/t)
Etanolo Mais(Usd/gal)
Gas Oil(Usd/t)
Gasoline Rbob(Usd/gal)
Heating Oil(Usd/gal)
Nafta(Usd/t)
Natural Gas(Usc/mbtu)
WTI Cushing(Usd/bbl)
WTI(Usd/bbl)
ICE Spot 01.07
IPE Set 01.07
IPE Ott 01.07
IPE Nov 01.07
ICE Mar 01.07
ICE Giu 01.07
NYMEX Lug 01.07
NYMEX Ago 01.07
NYMEX Set 01.07
IPE Lug 01.07
IPE Ago 01.07
IPE Set 01.07
NYMEX Ago 01.07
NYMEX Ago 01.07
NWE Spot 01.07
NYMEX Ago 01.07
NYMEX Set 01.07
CME Spot 01.07
NYMEX Ago 01.07
NYMEX Set 01.07
LME - London Metal Exchange
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
Settl
Spot
3m
15m
Spot
3m
15m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
15m
Spot
3m
15m
Settl
Spot
3m
ASSOM
NWE
NWE
ASSOM
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
PAR
NWE
NWE
NWE
NWE
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Acciaio Bill Md(Usd/t)
Acciaio Bill Md 1ª(Usd/t)
Acciaio Bill Md 2ª(Usd/t)
Alluminio Alloy(Usd/t)
Alluminio Alloy 1ª(Usd/t)
Alluminio Alloy 2ª(Usd/t)
Alluminio HG(Usd/t)
Alluminio HG 1ª(Usd/t)
Alluminio HG 2ª(Usd/t)
Nickel(Usd/t)
Nickel 1ª(Usd/t)
Nickel 2ª(Usd/t)
Piombo(Usd/t)
Piombo 1ª(Usd/t)
Piombo 2ª(Usd/t)
Rame grado A(Usd/t)
Rame grado A 1ª(Usd/t)
Rame grado A 2ª(Usd/t)
Stagno HG(Usd/t)
Stagno HG 1ª(Usd/t)
Stagno HG 2ª(Usd/t)
Zinco SHG(Usd/t)
Zinco SHG 1ª(Usd/t)
Zinco SHG 2ª(Usd/t)
Altri metalli
Alpacca Cu64Ni18(Eur/t)
Antimonio 99,65%(Usd/t)
Bismuto 99,99%(Usd/lb)
Bronzo Lega B6(Eur/t)
Cadmio 99,95%(Usd/lb)
Cadmio 99,99%(Usd/lb)
Cobalto catodi(Usd/lb)
Cromo Fe LoCarb(Usd/lb)
Gallio ling 99,9%(Usd/kg)
Germanio met(Usd/kg)
Germanio bioss.(Usd/kg)
Indio ling 99,97%(Usd/kg)
Iridio(Eur/kg)
Manganese 99,7%(Usd/t)
Manganese Ferro(Usd/t)
Molibdeno Ferro(Usd/kg)
Molibdeno Ossido(Usd/lb)
Prezzo Preced.
47,04
50,35
50,89
51,32
4,63
4,64
1,63
1,61
1,58
434,50
439,00
444,00
1,51
1,51
406,00
2,99
2,98
48,97
48,99
49,65
47,49
49,71
50,16
50,54
4,48
4,49
1,62
1,60
1,58
442,50
446,25
450,25
1,50
1,49
406,00
2,92
2,92
48,22
48,33
49,01
01.07 325,00 325,00
01.07 325,00 325,00
01.07 325,00 325,00
01.07 320,00 320,00
01.07 325,00 325,00
01.07 325,00 325,00
01.07 320,00 320,00
01.07 1535,00 1535,00
01.07 1535,00 1535,00
01.07 1560,00 1560,00
01.07 1534,50 1534,50
01.07 1560,00 1560,00
01.07 1645,00 1635,00
01.07 1645,00 1635,00
01.07 1654,50 1643,50
01.07 1656,50 1639,00
01.07 1664,00 1646,00
01.07 9535,00 9415,00
01.07 9535,00 9415,00
01.07 9580,00 9475,00
01.07 9745,00 9295,00
01.07 9790,00 9340,00
01.07 1815,00 1780,00
01.07 1815,00 1780,00
01.07 1820,50 1784,50
01.07 1836,50 1770,50
01.07 1839,00 1772,00
01.07 4783,50 4827,00
01.07 4783,50 4827,00
01.07 4800,00 4835,00
01.07 4878,00 4809,50
01.07 4889,00 4815,00
01.07 17420,00 17055,00
01.07 17420,00 17055,00
01.07 17305,00 17050,00
01.07 17125,00 16855,00
01.07 17455,00 17075,00
01.07 17425,00 17030,00
01.07 17220,00 16840,00
01.07 2116,50 2102,50
01.07 2116,50 2102,50
01.07 2118,00 2098,00
01.07 2147,00 2096,50
3m 01.07 2150,00 2097,00
01.07 6265,08 6277,30
20.06 6600,00 6600,00
20.06
4,50
4,50
01.07 6485,23 6513,83
20.06
0,75
0,75
20.06
0,77
0,77
20.06
11,20
11,20
20.06
1,85
1,85
04.06 160,00 160,00
20.06 1250,00 1250,00
20.06 950,00 950,00
20.06 230,00 230,00
30.06 15347,00 15347,00
20.06 1700,00 1700,00
01.04 650,00 650,00
20.06
20,50
20,50
20.06
7,80
7,80
Merce
Mercato Mese Data
Ottone base barra(Eur/t)
Ottone 63(Eur/t)
Ottone 67(Eur/t)
Rame(Usc/lb)
Rame catodi(Eur/t)
Rame coils(Gbp/q)
Rame elettrol(Eur/qle)
Rame filo 8mm(Gbp/q)
Rame merchant(Usc/lb)
Rame semilav.(Eur/t)
Rodio sp. 99,99%(Usd/oz)
Selenio 99,5%(Usd/lb)
Silicio blocchi(Usd/t)
Silicio Ferro(Usd/t)
Titanio Ferro(Usd/kg)
Titanio spugna(Usd/kg)
Tungsteno Ferro(Usd/kg)
Vanadio Ferro(Usd/kg)
Vanadio Pentoss.(Usd/lb)
Zinco elettrol.(Eur/t)
Metalli preziosi
Argento Spot(Usc/oz)
Argento(Usd/oz)
Oro Londra fixing(Usd/oz)
Oro AM(Eur/gr)
Oro PM(Eur/gr)
Oro(Usd/oz)
Palladio PM fix(Usd/oz)
Palladio(Eur/gr)
Palladio(Usd/oz)
Platino PM fix(Usd/oz)
Platino(Eur/gr)
Platino(Usd/oz)
ASSOM
ASSOM
ASSOM
COMEX
COMEX
COMEX
PAR
NWE
FFT
NWE
COMEX
ASSOM
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
PAR
Spot
Spot
Spot
Lug
Ago
Set
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
20.06
20.06
04.06
20.06
20.06
20.06
20.06
20.06
01.07
4200,00
4457,85
4554,23
2,22
2,22
2,22
4488,00
419,57
441,16
420,22
224,95
5349,31
640,00
8,00
1650,00
920,00
3,50
8,20
25,50
17,80
3,50
2320,00
4200,00
4486,35
4585,19
2,19
2,19
2,20
4540,00
412,13
445,96
410,52
223,85
5400,55
640,00
8,00
1650,00
920,00
3,50
8,20
25,50
17,80
3,50
2320,00
LBMA
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
Spot
Lug
Ago
Set
Spot
Spot
Spot
Lug
Ago
Set
Spot
Spot
Lug
Ago
Set
Spot
Spot
Lug
Ago
Set
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
30.06
01.07
01.07
01.07
01.07
30.06
01.07
01.07
01.07
01.07
19,74
19,54
19,57
19,59
1340,00
38,96
39,00
1336,70
1339,00
1340,40
589,00
17,89
606,15
605,85
605,65
999,00
30,34
1054,70
1055,40
1056,20
18,79
18,58
18,60
18,62
1320,75
38,54
38,59
1318,40
1320,60
1322,00
582,00
18,00
598,15
597,70
597,35
997,00
30,75
1021,50
1022,50
1023,40
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
CBOT
Lug
Set
Dec
Lug
Ago
Set
Lug
Set
Dec
Lug
Set
Dec
Lug
Ago
Set
Lug
Set
Nov
Lug
Ago
Set
01.07 205,50 205,25
01.07 191,25 202,50
01.07 192,75 201,75
01.07 404,80 405,30
01.07 404,20 405,80
01.07 401,00 403,70
01.07 416,25 431,25
01.07 430,25 445,50
01.07 450,75 465,50
01.07 353,00 358,75
01.07 360,00 365,50
01.07 367,00 371,25
01.07
31,03
31,38
01.07
31,18
31,53
01.07
31,30
31,66
01.07
10,37
10,51
01.07
10,45
10,65
01.07
10,74
10,93
01.07 1168,75 1175,00
01.07 1164,25 1174,25
01.07 1148,75 1162,25
CBOT - Chicago Board of Trade
Avena(Usc/bu)
Farina di soia(Usd/t)
Frumento(Usc/bu)
Granoturco(Usc/bu)
Olio soia(Usc/lb)
Riso grezzo(Usc/cwt)
Semi di soia(Usc/bu)
Altri cereali, olii e semi oleosi
Copra Filippine(Usd/t)
Far. pesce Cile(Usd/t)
Far. pesce Danish(Usd/t)
Far. pesce Islanda(Usd/t)
Far. pesce Perù(Usd/t)
Farina di soia HP(Usd/t)
Frumento tenero(Eur/t)
Granoturco(Eur/t)
Olio Cocco Filipp.(Usd/t)
Olio colza canola(Cad/t)
Olio colza crude(Eur/t)
Olio girasole UE(Usd/t)
Olio lino(Usd/t)
NWE P1 01.07
NWE P1 01.07
NWE P1 01.07
NWE P1 01.07
NWE P1 01.07
NWE P1 01.07
MATIF Set 01.07
MATIF Dec 01.07
MATIF Mar 01.07
MATIF Ago 01.07
MATIF Nov 01.07
MATIF Gen 01.07
NWE P1 01.07
ICE-CA Spot 30.06
NWE P1 01.07
NWE P2 01.07
NWE P1 01.07
NWE P2 01.07
NWE P1 01.07
800,00
1700,00
1900,00
1940,00
1600,00
475,00
152,25
157,75
162,25
169,75
163,50
166,50
1505,00
490,70
685,00
678,00
837,50
810,00
820,00
798,50
1700,00
1900,00
1940,00
1600,00
465,00
155,75
161,00
166,25
173,25
166,00
167,75
1590,00
490,70
685,00
679,00
835,00
802,50
812,50
Mercato Mese Data
Prezzo Preced.
NWE P1 01.07 665,00 700,00
NWE P2 01.07 655,00 660,00
NWE P1 01.07 1305,00 1320,00
NWE P1 01.07 1240,00 1240,00
NWE P1 01.07 730,00 720,00
NWE P2 01.07 710,00 700,00
NWE Spot 01.07 142,00 142,00
MATIF Ago 01.07 357,75 360,50
MATIF Nov 01.07 363,75 366,00
MATIF Feb 01.07 365,75 368,00
NWE P1 01.07 465,70 472,10
Olio palma crude(Usd/t)
Olio palmkernel(Usd/t)
Olio ricino(Usd/t)
Olio soia crude(Eur/t)
Olio tung crude(Usc/lb)
Semi di colza(Eur/t)
Semi soia Usa 2(Usd/t)
Coloniali
Caffè arabica(Usc/lb)
Caffè robusta(Usd/t)
Cacao(Usd/t)
Cacao(Gbp/t)
Ico caffè Comp(Usc/lb)
Icco cacao Index(Usd/t)
Isa zucch Index(Usc/lb)
Succo arancia(Usc/lb)
Zucchero grezz 11(Usc/lb)
Zucchero raffin(Usd/t)
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
ICO
ICCO
ISA
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
Lug
Set
Dec
Lug
Set
Nov
Lug
Set
Dec
Lug
Set
Dec
Spot
Spot
Spot
Lug
Set
Nov
Ott
Mar
Mag
Ago
Ott
Dec
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
144,85
146,40
149,15
1734,00
1745,00
1758,00
3034,00
2995,00
2967,00
2404,00
2372,00
2315,00
132,04
2998,89
20,30
180,85
178,25
178,15
20,78
20,84
19,72
564,00
564,00
559,90
144,10
145,65
148,30
1688,00
1717,00
1731,00
3004,00
2963,00
2938,00
2385,00
2351,00
2296,00
131,49
3058,20
20,95
177,15
177,20
176,35
20,33
20,43
19,30
552,50
551,10
548,20
CME
CME
CME
CME
Lug
Ago
Ott
Dec
01.07
01.07
01.07
01.07
82,68
83,95
72,35
64,65
82,85
83,28
71,70
64,20
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
Lug
Ott
Dec
Mar
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
01.07
01.07
01.07
01.07
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
63,62
65,10
64,99
65,24
1317,00
1543,00
1516,00
1496,00
1481,00
1472,00
1462,00
1449,00
1428,00
1283,00
1526,00
1512,00
1489,00
1478,00
1470,00
1458,00
1444,00
1431,00
1297,00
1393,00
62,82
64,62
64,17
64,57
1311,00
1531,00
1513,00
1494,00
1478,00
1466,00
1447,00
1433,00
1412,00
1277,00
1521,00
1510,00
1489,00
1471,00
1458,00
1451,00
1439,00
1416,00
1291,00
1381,00
SICOM
SICOM
SICOM
TOCOM
TOCOM
TOCOM
MRE
MRE
MRE
MRE
MRE
SICOM
SICOM
SICOM
CME
CME
CME
Ago
Set
Ott
Lug
Ago
Set
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Ago
Set
Ott
Lug
Set
Nov
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
164,70
152,30
149,40
168,00
164,90
160,40
182,60
173,40
132,60
130,05
129,55
128,40
127,70
127,90
309,30
315,00
317,40
165,10
157,60
153,50
167,80
164,30
159,10
181,40
172,45
134,45
131,90
131,40
130,50
129,50
129,30
303,90
307,70
310,50
Bestiame
Suini macellati(Usc/lb)
Cotone e Lane autraliane
Cotone(Usc/lb)
Northern Index(Auc/kgcl)
17,5 micron(Auc/kgcl)
18 micron(Auc/kgcl)
18,5 micron(Auc/kgcl)
19 micron(Auc/kgcl)
19,5 micron(Auc/kgcl)
20 micron(Auc/kgcl)
21 micron(Auc/kgcl)
22 micron(Auc/kgcl)
Southern Index(Auc/kgcl)
17,5 micron(Auc/kgcl)
18 micron(Auc/kgcl)
18,5 micron(Auc/kgcl)
19 micron(Auc/kgcl)
19,5 micron(Auc/kgcl)
20 micron(Auc/kgcl)
21 micron(Auc/kgcl)
22 micron(Auc/kgcl)
Eastern Index(Auc/kgcl)
Western Index(Auc/kgcl)
Varie industria
Gomma Rss 3(Usc/kg)
Gomma Rss 3(Usc/kg)
Gomma Smr CV(Usc/kg)
Gomma Smr L(Usc/kg)
Gomma Smr 5(Usc/kg)
Gomma Smr 10(Usc/kg)
Gomma Smr 20(Usc/kg)
Gomma Tsr 20(Usc/kg)
Legname d'opera(Usd/bft)
LEGENDA: Mercati: ASORL Associazione Orafa Lombarda. ASSOM Assomet. CBOT Chicago Board Of Trade. CME Chicago Mercantile Exchange. COMEX COmmodity Mercantile EXchange New York. CWB Canadian Wheat Board. FFT
Francoforte. ICE Inter Continental Exchange, -US United States, -EU EUrope, -CA Canada. ICO International Coffe Organization. ICCO International CoCoa Organization. ISA International Sugar Agreement. IPE International
Petroleum Exchange. LBMA London Bullion Market Association. LIFFE Euronext Londra. LME London Metal Exchange. MATIF Euronext Parigi. MRE Malaysian Rubber Exchange. NWE North West Europe (Rotterdam e Londra per i
Metalli). NYMEX New York Mercantile EXchange. PAR Parigi. PVE Productschappen Vee, vlees en Eieren, Utrecht. SICOM SIngapore COMmodity exchange. TOCOM TOkyo COMmodity exchange. W-AUS Wool Australia. Sigle: bbl
barile. bu bushel. cwt hundred weight. gal gallone. GBp Uk pence. gr grammo. kg chilo. kg cl kg clean - kilogram of clean yield. lb libbra. mbtu million british termal unit. oz oncia. ston short ton.
BORSE ESTERE
FRANCOFORTE
(¤)
Allianz
Basf
Bayer
Bmw
Daimler
Deutsche Telek
Henkel Pref.
SAP Se
Siemens
Volkswagen Pref.
HELSINKI
(¤)
Fortum
Kone Corp
Neste Oil
Nokia
Nordea Bank
Sampo Plc
Stora Enso R
Telia Company AB
Upm-Kymmene
Wartsila B
01.07
127,30
69,46
90,69
67,79
54,74
15,24
110,80
67,40
92,06
113,65
Prec.
127,80
68,64
90
65,79
53,52
15,28
109,55
67,16
91,81
108,30
Var %
-0,39
1,19
0,77
3,04
2,28
-0,23
1,14
0,36
0,27
4,94
01.07
14,57
41,62
32,55
5,08
7,56
37,33
7,45
4,25
17,22
38,01
Prec.
14,38
41,25
32,13
5,11
7,53
36,53
7,18
4,21
16,40
36,55
Var %
1,32
0,90
1,31
-0,49
0,47
2,19
3,69
1,09
5
3,99
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
LONDRA
(Pence GB)
Astrazeneca
Bp
Brit Am Tobacc
Glaxosmithklin
Hsbc Holdings
Royal Dtch Shl A
Royal Dtch Shl B
Sabmiller
Unilever
Vodafone Group
01.07
Prec.
4502,50
4467
445,40 438,15
4879
4843
1600 1604,50
469,85 465,90
2076 2047,50
2095,50
2062
4367
4370
3620
3579
229,20 227,65
NEW YORK-NYSE
(Usd)
At&T
Berkshre Cl B
Exxon Mobil
General Elec Co
Johnson Johnson
Jpmorgan Chase
Philip Morris
Verizon Comms
Wal-Mart Stores
Wells Fargo & Co
01.07
43,47
143,96
93,84
31,49
121,29
61,26
101,28
56,23
72,81
47,03
Prec.
43,21
144,79
93,74
31,48
121,30
62,14
101,72
55,84
73,02
47,33
Var %
0,79
1,65
0,74
-0,28
0,85
1,39
1,62
-0,07
1,15
0,68
Var %
0,60
-0,57
0,11
0,03
-0,01
-0,65
-0,43
0,70
-0,29
-0,63
NEW YORK-Nasdaq 100
(Usd)
Alphabet C
Alphabet A
Amazon Com
Amgen
Apple Inc
Cisco Systems
Comcast Corp A
Facebook
Intel Corp
Microsoft Cp
PARIGI
(¤)
Airbus Group
Axa
Bnp Paribas
Danone
L Oreal
L.V.M.H.
Orange
Sanofi
Total
Vinci
01.07
699,21
710,25
725,68
154,28
95,89
28,80
65,28
114,19
32,75
51,16
Prec.
692,10
703,53
715,62
152,15
95,60
28,69
65,19
114,28
32,80
51,17
Var %
1,03
0,96
1,41
1,40
0,30
0,38
0,56
-0,08
-0,15
-0,02
01.07
51,48
17,86
39,91
64,20
172,45
136,15
14,59
75,02
43,76
64,35
Prec.
51,73
17,80
39,76
63,41
172
136
14,65
74,92
43,38
63,69
Var %
-0,48
0,31
0,39
1,25
0,26
0,11
-0,48
0,13
0,86
1,04
Nella sezione Indici e Numeri del nostro sito internet sono pubblicati i titoli sottostanti agli indici delle principali Borse estere
SEUL
(Krw)
Amorepacific
Cheil Industries
Hynix Semicon
Hyundai Mobis
Hyundai Motor
Korea Elec Pow
Lg Household
Nhn
Samsung Electr
Samsung Life
SHANGHAI
(Cny)
Agri Bank Of C
Bank of China
Bank Of Comm
China Life
China Petroleum & Chem
Cn Ping An Insurance
Icbc
Merchants Bank
Moutai
Petrochina
Borse chiuse: nessuna
01.07
434000
123000
32150
258500
137000
59400
1126000
713000
1466000
99900
Prec.
431500
123000
32400
252000
135500
60400
1117000
710000
1425000
100500
Var %
0,58
—
-0,77
2,58
1,11
-1,66
0,81
0,42
2,88
-0,60
01.07
3,22
3,22
5,66
20,82
4,70
32,17
4,47
17,63
286,55
7,23
Prec.
3,20
3,21
5,63
20,82
4,72
32,04
4,44
17,50
291,92
7,23
Var %
0,63
0,31
0,53
—
-0,42
0,41
0,68
0,74
0,28
—
TOKIO
(Jpy)
Honda Motor
Japan Tobacco
Kddi
Keyence
Mitsub Ufj Fg
Nissan Motor C
Ntt
Ntt Docomo
Smfg
Toyota Motor C
ZURIGO
(Chf)
Abb Ltd
Nestle Sa
Novartis
Richemont I
Roche Holding Ag
Swiss Re
Swisscom
Syngenta
Ubs Group
Zurich Fin
01.07
Prec.
2567 2572,50
4124
4103
3193
3113
69990 69140
459,90 455,90
921,20 917,90
4812
4800
2798,50 2766,50
2948
2926
5107
5052
01.07
19,38
76,05
80,45
57,35
256,70
85,60
480,90
372,10
12,87
241,20
Prec.
19,12
75,15
80,15
56,75
256,10
84,75
482,70
374,10
12,57
239,40
Var %
-0,21
0,51
2,57
1,23
0,88
0,36
0,25
1,16
0,75
1,09
Var %
1,36
1,20
0,37
1,06
0,23
1
-0,37
-0,53
2,39
0,75
28
Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
SETTIMANA FINANZIARIA
Il dopo Brexit. Se l’intervento della Bce è largamente atteso, la speranza degli operatori è tutta rivolta alle risposte che sapranno dare i politici europei
FOCUS
È il tempo della fiducia sui mercati (per ora)
Nessun dramma per i BTp
 Il rendimento del Btp a 10 anni,
dopo un primo balzo, si ritrova più
basso di giovedì 23 giugno. Lo
spread è salito di soli 10 punti
BTp e Bonos hanno reagito meglio del previsto ma la speculazione s’è scaricata sui titoli bancari
di Walter Riolfi
A
veva fatto ben sperare
quanto s’era sentito due
giorni fa. La Bce starebbe
pensando di acquistare titoli
non più in proporzione alla quota dei singoli Stati nella banca
centrale (capital key), ma in base alla necessità di ridurre i rischi sistemici e arginare la speculazione: insomma meno Bund
e più Btp e Bonos. Inoltre, la
Commissione europea avrebbe
autorizzato il governo italiano a
garantire liquidità per 150 miliardi alle banche (solventi). Le
Borse, ormai chiuse, non avevano avuto il tempo di capire e tanto meno di reagire. Ma le due notizie arrivate poco dopo le 17.00
di giovedì, confuse dapprincipio come fossero indiscrezioni,
hanno avuto un effetto dirompente: l’euro ha ceduto quasi un
punto sul dollaro, il rendimento
del BTp decennale, dopo una
breve esitazione, è sceso di 20
centesimi all’1,12%, imitato, anzi
esasperato dal Bonos spagnolo.
Il quadro non sarebbe completo
se non si citasse il Bund tedesco,
in questo caso quello a 7 anni, il
cui rendimento è invece salito
di quasi 10 centesimi e, a meno
0,36%, sarebbe per questo acquistabile dalla Bce.
Il guaio è che la prima “notizia”
era davvero una indiscrezione; e
la seconda, pur confermata,
comporta misure assai meno incisive di quanto si pensasse. La
tiepida reazione, ieri, dei mercati
europei e in particolare di quello
italiano ne è la conferma. Mentre
la Borsa è rimasta a galla, ma i titoli bancari hanno sofferto nuovamente, il rendimento dei BTp
s’è ritrovato solo qualche centesimo più basso di quanto l’avevamo visto poco prima che chiudesse la seduta di giovedì. Inutile
dire che il Bund a sette anni è tornato ieri a rendere meno 0,44%,
come nelle ultime sei sedute, e
dunque non rientra tra i titoli interessati al quantitative easing
della Bce. Tanto rumore per nulla si direbbe.
Vorremmo invece leggere
qualcosa di positivo sia nella poco eccitante notizia dei 150 miliardi alle banche italiane, sia
nella (smentita) indiscrezione
che la Bce sarebbe pronta ad abbandonare la regola del «capital
key». Nella prima, una semplice
misura precauzionale e non la
soluzione auspicata dal Governo italiano, c’è di buono che la
Commissione, dunque un organismo politico, abbia voluto
compiere un primo passo per lenire i problemi delle banche italiane: non servirà a ridurre le
sofferenze e tanto meno a ricapitalizzare gli istituti, ma potrebbe limitare i danni di eventuali attacchi speculativi come
avvenne 5 anni fa. Si dirà che, a
differenza dei BTp protetti dalla
Bce, le banche italiane continueranno ad offrire il fianco alla
INDICI
+3,3%
S&P 500
+3,2%
Stoxx 600
+3,5%
Milano FtMib
+4,9%
Tokyo N225
speculazione. Ed è vero, ma
questa prima timida reazione
della politica comunitaria potrebbe preludere a qualcosa di
più concreto, magari nel favorire la creazione di un secondo
fondo sul modello di Atlante.
Dalla Bce, invece, è naturale
aspettarsi qualcosa di più e
provvedimenti ancor più incisivi sono stati promessi, se le
cose dovessero precipitare. In
realtà su questo fronte le preoccupazioni sono minori, poiché i
titoli di Stato dei Paesi a rischio
hanno reagito alla crisi in maniera più composta del previsto. Se dovesse manifestarsi
un’accelerazione dell’effetto
domino, essa riguarderebbe
ancora i titoli bancari.
C’è anche una terza buona notizia arrivata dopo il referendum
britannico e l’ha offerta l’esito
delle elezioni politiche in Spagna, con il mancato sorpasso degli euroscettici di Podemos ai
danni del Psoe. Poiché i sondaggi suggerivano il contrario, è logico pensare che le conseguenze
della Brexit abbiano un poco
spaventato gli elettori. Non a caso, anche i sondaggi, condotti in
alcuni Paesi dopo il referendum
britannico, segnalano un lieve
ritorno di fiducia verso la Ue.
Ci si accontenta di poca cosa. E
di poca cosa sembrano accontentarsi anche i mercati d’eurozona che, titoli bancari a parte,
hanno recuperato in 4 sedute più
di metà delle perdite del dopo
Brexit. Se abbiamo evitato il
dramma, la sola ragione sta nella
speranza che operatori e investitori ora ripongono nelle risposte
politiche dell’Unione europea.
Ma il tempo della fiducia è sempre piuttosto breve e si trasforma rapidamente in delusione se
quella fiducia non è corrisposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Indici DJ Stoxx
Chiusura
venerdì
Var. %
settim.
Min
Max
Var. %
a un
anno
Generale
332,24
3,19
303,58
406,80
-14,17
Alimentari distrib.
645,14
5,02
549,85
676,06
5,45
Assicurazioni
223,33
1,06
205,10
297,41
Auto
438,76
-0,66
417,45
Banche
126,00
-2,39
119,18
Beni di Consumo
769,83
5,03
676,58
816,00
3,42
Chimici
751,83
2,72
694,29
959,13
-17,56
Commercio
294,05
1,14
274,04
379,39
Costruzioni
371,14
1,84
330,21
Energia
291,20
7,91
Industriali
412,64
1,32
Media
270,22
Risorse base
Salute
Indici
Johannesb.
Chiusura
venerdì
Var. %
settim.
Min
Max
0,51
37114,24
46300,92
1,70
3,13
1829,08
2128,28
1,15
-19,31
Londra
Ft Se 100
6577,83
7,15
5536,97
6796,45
-0,47
627,79
-30,11
Bruxelles
Total Return Idx 41412,99
4,60
35991,11
45012,77
-2,85
226,45
-41,80
Sydney
All Ordinaries
5327,04
2,58
4816,61
5688,51
-3,25
Seul
Kospi 200
246,52
3,06
221,53
255,50
-3,35
Helsinki
Hex General
8031,77
--
7257,23
8875,70
-4,09
-17,89
Stoccolma
Sax All Share
477,09
--
435,21
541,60
-7,45
409,39
-4,81
Amsterdam
AEX Index
438,85
3,45
382,61
503,48
-9,11
224,42
314,79
-5,36
Zurigo
Swiss Market Idx
8085,21
4,36
7496,62
9526,79
-9,25
362,17
472,91
-9,37
Parigi
CAC 40
4273,96
4,07
3896,71
5196,73
-12,48
3,32
249,85
336,61
-15,14
Francoforte
Xetra Dax Idx
9776,12
2,29
8752,87
11735,72
-12,56
295,32
7,39
192,48
377,60
-21,13
Singapore
Strait Time
2838,36
3,76
2532,70
3373,48
-14,79
755,19
6,02
658,64
870,52
-6,11
Tokio
Nikkei 225
15682,48
4,89
14952,02
20841,97
-22,86
Servizi finanziari
372,64
-0,82
343,24
481,96
-17,55
Milano
Comit
964,91
1,84
916,83
1319,83
-23,18
Tecnologici
320,55
0,76
296,53
369,68
-7,63
Madrid
Ibex
8268,90
6,18
7645,50
11556,10
-24,22
Telecomunicazioni
303,81
5,59
277,73
396,90
-18,45
Atene
Athens General
544,76
1,87
440,88
797,52
-31,69
Turismo/T.Libero
218,31
-2,38
204,75
268,78
-13,54
H. Kong (30.06) Hang Seng
20794,37
--
18319,58
26282,32
--
Utilities
296,08
9,01
266,67
330,63
-5,12
Toronto (30.06) S&P TSX Comp.
14064,54
--
11843,11
14731,08
--
Stoxx
Il confronto
Base 31/12/1991 = 100
Base 02/07/2015 = 100
1,000
23/06
01/07
Soffrono i titoli delle banche
 Diversamente dall’indice
generale, le quotazioni di Unicredit non si sono risollevate. In
6 mesi il titolo ha perso il 64%
UNICREDIT
2,800
2,525
2,250
1,975
1,700
23/06
01/07
TREASURY 10 ANNI
1,800
100
390
1,175
Usa: rendimenti ai minimi
 Il Treasury a 10 anni rende
l’1,45%, pressoché sui minimi
storici di luglio 2012.Intanto il Pil
del 2° trimestre è atteso a +2,6%
110
420
1,675
90
360
80
330
1,550
S&P
Nasdaq
Stoxx
1,425
70
300
02/07/14
2015
TRIBUNALE
DI MODENA
III AVVISO DI VENDITA
IMMOBILIARE
Fallimento n° 82/2004
Curatore Dott. Gian Carlo Guidi
MELFI (PZ), CONTRADA
CARRARA SAN NICOLA
Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02 3022 3594-3257-3126
Fax. 02 3022 3259
email: [email protected]
CL
Borse
Var. %
a un
anno
2101,22
ENTE APPALTANTE: Polo di Mantenimento Pesante Sud - 80035 Nola (NA)
- via Staveco, 5.
OGGETTO: Revisione generale, a quantità indeterminata, di LEOPARD soccorso e pioniere e loro complessivi,
sottocomplessivi, parti staccate e dotazioni. CODICE CIG 6722869EFD
LOTTO: UNICO
ENTITÀ
DELL’APPALTO:
quantità indeterminata per un valore di
€ 4.700.000,00 IVA esente (con
la possibilità di esercitare opzioni
per acquisizioni future per ulteriori
€ 900.000,00 e € 5.600.000,00 secondo copertura finanziaria).
MODALITÀ DI AGGIUDICAZIONE: Prezzo
più basso cosi come previsto dal capitolato tecnico.
TERMINE SCADENZA DOMANDE DI PARTECIPAZIONE: In carta legale o resa legale entro e non oltre le ore 14,00 del
18/07/2016.
Per tutto quanto riguarda le condizioni di partecipazione e di esecuzione si rimanda al bando pubblicato
sulla GURI V° S.S. Contratti pubblici
n. 72 del 24 giugno 2016 e sulla GUCE
n. 2016/s 117-209321 nonché sul sito
www.esercito.difesa.it sez. bandi
di gara.
Per ulteriori informazioni le ditte possono contattare il Servizio Amministrativo di questo Ente
(tel. 081/31221344 - 081/5105577
dr. Sarno) o il Direttore Lavori all’indirizzo di posta elettronica
[email protected]
Per la pubblicità legale
su Il Sole 24 Ore
1,350
52 settimane
Industrial 100% 45099,02
Via Staveco, 5
ESTRATTO AVVISO DI GARA
D’APPALTO NEL SETTORE
DELLA DIFESA E DELLA SICUREZZA
- SERVIZI (Direttiva 2009/81/CE)
PROCEDURA RISTRETTA
IN AMBITO UE
COMUNICAZIONE
PUBBLICITARIA
1,525
New York(21:15) S.&P.'s 500
MINISTERO DELLA DIFESA
POLO DI MANTENIMENTO
PESANTE SUD
SERVIZIO AMMINISTRATIVO
NOLA


  
  


  
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



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


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




1,700
La classifica delle Borse
52 settimane
CL
Indici
BTP 10 ANNI
Lotti A e B) Piena proprietà di stabilimenti industriali con circostante area
cortiliva accessoria, siti in Comune
Nicola.
La vendita avrà luogo il giorno 19 Luglio 2016 alle ore 11,30 presso la sede
dell’Istituto Vendite Giudiziarie in Modena, Viale Virgilio, 42/F. Il prezzo base
- lotto A in Euro 3.712.500,00 (Tremilionisettecentododicimilacinquecento/00);
- lotto B in Euro 1.760.625,00 (Unmilionesettecentosessantamilaseicentoventicinque/00).
Maggiori informazioni e chiarimenti potranno essere forniti dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Modena - Viale Virgilio 42/F - Modena
tel.  ­
[email protected] ora€‚ ƒ
14,30 - 18,00 il venerdì 9,00 - 12,00.
2016
01/07
02/07/2015
01/07/2016
1,300
23/06
01/07
Risparmio gestito 29
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANE - LUSSEMBURGHESI STORICI
OIG Allianz Reddito Glob
30.06 20,485 0,04
tel.015-4508235
FLE Alpi Multi-Strategy A
FLE Alpi Multi-Strategy I m
OFL Alpi Soluzione Prudente A
OFL Alpi Soluzione Prudente I
30.06
30.06
30.06
30.06
Alpi Fondi __________________________________
tel.0332-251411
AAE 8a+ Eiger
AAE 8a+ Eiger - cl Q
FLE 8a+ Gran Paradiso
FLE 8a+ Gran Paradiso - cl Q
FLE 8a+ Latemar
FLE 8a+ Latemar - cl Q
30.06 5,519 1,14
30.06 82,385 1,15
30.06 5,097 0,06
30.06 95,842 0,07
30.06 5,661 0,35
30.06 94,584 0,36
tel.800-893989
AAM AcomeA America A1
AAM AcomeA America A2
APA AcomeA Asia Pac. A2
APA AcomeA Asia Pacifico A1
OEB AcomeA Breve Term. A1
OEB AcomeA Breve Term. A2
FLE AcomeA Etf Attivo A1
FLE AcomeA Etf Attivo A2
OEM AcomeA Eurobb. A1
OEM AcomeA Eurobb. A2
AEU AcomeA Europa A1
AEU AcomeA Europa A2
AIN AcomeA Globale A1
AIN AcomeA Globale A2
AIT AcomeA Italia A1
AIT AcomeA Italia A2
MAE AcomeA Liquidita' A1
MAE AcomeA Liquidita' A2
AEM AcomeA Paesi Em. A1
AEM AcomeA Paesi Em. A2
FLE AcomeA Patr. Aggr. A2
FLE AcomeA Patr. Aggr.A1
FLE AcomeA Patr. Dinam.A1
FLE AcomeA Patr. Dinam.A2
FLE AcomeA Patr. Prud. A1
FLE AcomeA Patr. Prud. A2
OMI AcomeA Perform. A1
OMI AcomeA Perform. A2
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
16,245
17,082
4,697
4,487
14,816
15,072
4,195
4,383
17,081
17,424
12,177
12,735
11,074
11,766
14,741
15,442
8,959
8,959
6,191
6,512
3,972
3,763
5,164
5,364
6,118
6,339
21,815
22,404
1,19
1,19
0,30
0,29
-0,03
-0,03
0,79
0,80
-0,04
-0,03
1,11
1,10
0,92
0,92
0,48
0,49
0,11
0,10
0,75
0,76
0,48
0,48
0,35
0,36
0,43
0,41
0,43
0,44
tel.02-620808
FLE Alarico Cl A
FLE Antelao Cl A #
FLE Cristallo
OFL Ritorni Reali Cl A
30.06
30.06
30.06
30.06
4,246
5,192
4,266
6,658
0,07
0,33
0,12
0,12
tel.800-388876
FLE Active Currency Flex m
FLE Active Discovery Flex m
FLE Active Global Flex m
FLE Active Income Flex m
FLE Active Opport. Flex m
FLE Anima Alto Pot. Globale A
FLE Anima Alto Pot. Globale F
AAM Anima America A
AAM Anima America B
AAM Anima America F
OFL Anima BlueBay Reddito Em.
OEM Anima Cap. Piu Obbl. A #
OEM Anima Cap. Più Obbl. F #
OEM Anima Cap. Più Obbl. N #
BOB Anima Capitale Più 15 A #
BOB Anima Capitale Più 15 F #
OMI Anima Capitale Più 15 N #
BOB Anima Capitale Più 30 A #
BOB Anima Capitale Più 30 F #
BOB Anima Capitale Più 30 N #
BAZ Anima Capitale Più 70 A #
BAZ Anima Capitale Più 70 F #
BAZ Anima Capitale Più 70 N #
BOB Anima Ced. A. P. 2021
BOB Anima Ced. A. P. 2021 II
BOB Anima Ced. A. P. 2021 III
BOB Anima Ced. A. P. 2022 I
AEM Anima Emergenti A
AEM Anima Emergenti B
AEM Anima Emergenti F
AEU Anima Europa A
AEU Anima Europa B
AEU Anima Europa F
FLE Anima Evoluzione 2017 I
FLE Anima Evoluzione 2019 I
FLE Anima Evoluzione 2019 II
FLE Anima Evoluzione 2019 III
FLE Anima Evoluzione 2019 IV
FLE Anima Evoluzione 2020 I
FLE Anima Evoluzione 2020 II
FLE Anima Evoluzione 2020 III
FLE Anima Evoluzione 2020 IV
FLE Anima Evoluzione 2021
FLE Anima Evoluzione 2021 II
OAS Anima Fix Emergenti A #
OAS Anima Fix Emergenti Y #
OEB Anima Fix Euro A
OEB Anima Fix Euro I
OEB Anima Fix Euro Y m
OEH Anima Fix High Yield A
OEH Anima Fix High Yield Y
OEC Anima Fix Imprese A
OEC Anima Fix Imprese Y
OEB Anima Fix Obbl. BT A
OEB Anima Fix Obbl. BT Y
OIG Anima Fix Obbl. Glob A
OIG Anima Fix Obbl. Glob Y
OEM Anima Fix Obbl. MLT A
OEM Anima Fix Obbl. MLT Y
FLE Anima Fondo Trading A
FLE Anima Fondo Trading F
OAS Anima Forza 1 A
OAS Anima Forza 1 B
OAS Anima Forza 1 Y
OAS Anima Forza 2 A
OAS Anima Forza 2 B
OAS Anima Forza 2 Y
BOB Anima Forza 3 A #
BOB Anima Forza 3 B #
BOB Anima Forza 3 Y #
BBI Anima Forza 4 A #
BBI Anima Forza 4 B #
BBI Anima Forza 4 Y #
BAZ Anima Forza 5 A #
BAZ Anima Forza 5 B #
BAZ Anima Forza 5 Y #
AAM Anima Geo America A
AAM Anima Geo America Y
APA Anima Geo Asia A #
APA Anima Geo Asia Y #
AEU Anima Geo Euro Pmi A
AEU Anima Geo Euro Pmi Y
AEU Anima Geo Europa A
AEU Anima Geo Europa Y
AIN Anima Geo Globale A
AIN Anima Geo Globale Y
AIT Anima Geo Italia A
AIT Anima Geo Italia Y
AEM Anima Geo PaesiEm. A #
AEM Anima Geo PaesiEm. Y #
FLE Anima Gl.Macro Divers. YD m
AEU Anima Iniz. Europa B
AEU Anima Iniziativa Europa A
AEU Anima Iniziativa Europa F
AIT Anima Iniziativa Italia AD
AIT Anima Iniziativa Italia YD m
AIT Anima Italia A
AIT Anima Italia B
AIT Anima Italia F
MAE Anima Liquidita Euro A
MAE Anima Liquidita Euro F
MAE Anima Liquidita Euro I
OEC Anima Obbl. Corporate A
OEC Anima Obbl. Corporate AD
OEC Anima Obbl. Corporate F
OPE Anima Obbl. Emergente A
OPE Anima Obbl. Emergente AD
OPE Anima Obbl. Emergente F
OEM Anima Obbl. Euro A
OEM Anima Obbl. Euro F
OEH Anima Obbl. High Yield A
OEH Anima Obbl. High Yield AD
OEH Anima Obbl. High Yield F
BOB Anima Obiettivo Ced 2022
APA Anima Pacifico A
APA Anima Pacifico B
APA Anima Pacifico F
OIG Anima Pianeta A
OIG Anima Pianeta F
BOB Anima Pr Dinamico 2022
BOB Anima Pr Dinamico 22 II
BOB Anima Pr Dinamico 22 III
BOB Anima Pr Dinamico 22 Mu-As
BOB Anima Pr Flessibile 2020
BOB Anima Pr Flessibile 2021
BBI Anima Prog Eur. 2021 Ced
BOB Anima Prog Glob. 2022 Ced
OFL Anima Redd. Flessibile A
OFL Anima Redd. Flessibile AD
OFL Anima Redd. Flessibile F m
FLE Anima Reddito 2021
FLE Anima Reddito 2021 II
FLE Anima Reddito 2021 S
OFL Anima Rend.Ass.Obbl. H
OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. A
OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. Y
ODB Anima Riserva Dollaro A
ODB Anima Riserva Dollaro F
ODB Anima Riserva Dollaro I
OAS Anima Riserva Emerg. A
OAS Anima Riserva Emerg. F
OBI Anima Riserva Emergente H
OAS Anima Riserva Globale A
OAS Anima Riserva Globale f
ADVAM SGR S.p.A. ________________________
tel.06-68809919
FLE Agora 4 Invest
OFL Agora Bond
FLE Agora Dynamic
AAS Agora Materials
OFL Agora Safe
FLE Agora Stars #
FLE Agora Valore Protetto
FLE Agoraflex Q m
FLE Agoraflex R
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
tel.800-337602
FLE Gestielle Absolute R
FLE Gestielle Best Sel.Ced AR #
FLE Gestielle Best Sel.Eq 20 #
FLE Gestielle Best Sel.Eq.50
FLE Gestielle Best.Sel.Eq.20 E
OEB Gestielle BT Cedola Cl.A
OEB Gestielle BT Cedola Cl.B m
FLE Gestielle Ced. Best Sel.
FLE Gestielle Ced. Corp Plus
OFL Gestielle Ced. Fissa III
OFL Gestielle Ced. O.B.Prof. m
FLE Gestielle Ced. Target HD
FLE Gestielle Ced.Dual Brand
FLE Gestielle Ced.Em.Mkts.Op
FLE Gestielle Ced.EuroItalia
OFL Gestielle Ced.Fissa II A
OFL Gestielle Ced.Fissa II B m
OFL Gestielle Ced.Fissa Prof. m
FLE Gestielle Ced.For.Opp Usd
FLE Gestielle Ced.Ita.Opp
OMI Gestielle Ced.Multi Tar
OMI Gestielle Ced.Multi Tar2
FLE Gestielle Ced.MultiAss II
FLE Gestielle Ced.MultiAsset
OFL Gestielle Cedola Fissa
OFL Gestielle Cedola O.B.E.
OFL Gestielle Cedola Più
OMI Gestielle Cedola Più Ita
FLE Gestielle Dual Brand Eq30
OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.A
OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.B
OEM Gestielle MT Euro Cl.A
OEM Gestielle MT Euro Cl.B
FLE Gestielle Ob. America
FLE Gestielle Ob. Brasile
FLE Gestielle Ob. Cina
FLE Gestielle Ob. East Europe
FLE Gestielle Ob. Em. Mkt
FLE Gestielle Ob. Europa
FLE Gestielle Ob. India
FLE Gestielle Ob. Internaz.
FLE Gestielle Ob. Italia
FLE Gestielle Ob. Risp A
FLE Gestielle Ob. Risp B
OAS Gestielle Obbl. Corp. A
OAS Gestielle Obbl. Corp. B
OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.A
OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.B
FLE Gestielle Profilo Cedola
FLE Volterra Absolute R
FLE Volterra Dinamico
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
tel.0230370513
FLE Alkimis Cap Ucits Acc.
FLE Alkimis Cap Ucits Coup.
FLE Alkimis Capital Ucits I
24.06
24.06
24.06
tel.02-87047000
AIT Allianz Az. Ita. All Stars
AEM Allianz Az. Paesi Emer
AAM Allianz Azioni America
AEU Allianz Azioni Europa
APA Allianz Azioni Pacifico
FLE Allianz Global Strategy 15
FLE Allianz Global Strategy 30
FLE Allianz Global Strategy 70
MAE Allianz Liquidita' A
MAE Allianz Liquidita' B
BOB Allianz Multi20 #
BBI Allianz Multi50 #
AIN Allianz Multi90 #
AEU Allianz MultiEuropa #
OFL Allianz Obbligaz. Flessibile
OEM Allianz Reddito Euro
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
5,137
5,930
5,363
5,128
5,953
3,892
6,934
7,860
7,376
—
0,03
0,34
0,96
0,02
0,46
0,03
0,18
0,19
15,205
5,335
5,591
5,004
5,600
6,031
6,164
4,758
4,891
5,000
5,101
4,575
4,849
4,748
5,592
5,105
5,329
5,010
4,923
4,487
5,033
4,788
4,795
4,701
5,379
5,020
5,318
5,374
4,950
14,002
15,154
17,157
17,938
11,168
4,025
9,654
14,186
15,380
7,164
5,867
20,385
10,331
8,262
8,522
9,847
10,291
7,964
8,532
4,634
5,842
5,599
0,40
0,17
0,32
0,52
0,32
0,03
0,03
0,32
0,16
—
0,06
0,68
0,37
0,83
0,04
0,02
0,04
0,08
0,08
0,83
0,28
0,25
0,57
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—
-0,02
—
0,02
0,26
0,11
0,11
0,08
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0,53
0,70
1,67
0,08
0,75
1,40
1,03
1,17
1,52
0,06
0,06
0,09
0,10
-0,15
-0,14
0,65
0,41
0,34
Alkimis SGR SpA ___________________________
6,152
—
5,080 -0,02
5,022 0,06
Allianz Global Investors __________________
4,155
10,601
24,279
24,690
6,652
5,818
5,772
33,889
5,677
5,912
7,767
6,752
5,546
8,665
16,933
42,137
1,09
1,24
1,33
0,90
0,70
0,14
0,23
0,53
—
—
0,22
0,52
0,89
1,26
0,06
0,12
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
30.06
30.06
24.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
PENSIONE APERTI
m
m
Alleanza Assicurazioni _______
AlMeglio Azionario
AlMeglio Bilanciato X
AlMeglio Obbligaz. X
27.06 20,697
27.06 17,715
27.06 14,399
m
m
m
m
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
m
m
m
a a
m
M
m
M
M
m
m
m
m
m
m
m
X
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
M
M
M
M
M
0,39
0,41
0,39
0,41
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0,43
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0,64
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—
—
0,66
0,66
0,60
0,60
—
—
1,38
1,17
0,70
1,26
1,42
1,34
0,78
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0,14
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0,18
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—
—
0,30
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—
—
—
—
—
-0,02
-1,60
-1,64
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0,65
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8,850
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15,067
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9,985
6,397
7,308
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-0,08
0,49
0,16
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1,75
1,34
1,75
-0,06
-0,06
0,49
0,30
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30.06 5,430 0,02
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FLE
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FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
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FLE
FLE
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FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
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ASA Eurizon Azioni Salute
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ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro $
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OFL Eurizon Ced. Doc 04/19
FLE Eurizon Ced.Att + 04/20
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FLE Eurizon Ced.Att. + 10/19
FLE Eurizon Ced.Att. 04/20
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m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
X
X
o eV a
m
m
m
m
m
m
m
M
M
X
tel.02-62041
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AIT Euromob. Azioni Italiane
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OEB Euromob. Conservativo
OFL Euromob. Crescita Attiva
OFL Euromob. Emerg Mkt Bond
OEC Euromob. Euro Aggregate
OFL Euromob. F2
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FLE Euromob. Opportunity 2022
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ODM Foi Bond Us Plus S
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OEM Fideuram Rendimento
OEB Fideuram Risparmio
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BBI FMS - Balanced # I
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AEM FMS - Equity Gl Em Mkt #
AEM FMS - Equity New World #
AAM FMS - Equity Usa #
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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FLE Finint Equity-I m
24.065310,974 -1,90
Fideuram Investimenti ____________________
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OEM Fondaco Eurogov Beta B m
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FLE Fondaco Income Classic B
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FLE Fondaco Income Instit. B m #
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AAE Alto Azionario
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ODM Ifu Bond US Plus
ASE Inter.Int.Sec.New Ec
OPE Interf. Bond Glb Em Mkt
OAY Interf. Bond Japan
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—
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Eu
Ge e e
Interfund __________________________________
m
m
m
m
m
m
m
m
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
on Cap a SGR
M
M
W
nve men Eu ope SGR SpA
M
M
M
M
M
M
M
M
M
W
W
m
mm
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
M
m
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tel.800-107107
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OFL Mediolanum Fle Obb Glob L
FLE Mediolanum Fle Strateg L
FLE Mediolanum Fle Strateg LA
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FLE Mediolanum Fle Val.Att LA
FLE Mediolanum Flex Glob LA
FLE Mediolanum Flex Italia LA
FLE Mediolanum Flex Svi Ita L
FLE Mediolanum Flex Val.Att L
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OEB Mediolanum Risp Dinam LA
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
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30.06
30.06
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30.06
30.06
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FLE Symphonia Asia Fles.
AIT Symphonia Az. Sm.Cap It.
AAE Symphonia Azionario Euro
AAM Symphonia Azionario Usa
FLE Symphonia Fortissimo
FLE Symphonia Mult Emer Fle #
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OEB Symphonia Obb. Breve Ter.
OEC Symphonia Obb. Corp.
OFL Symphonia Obb. Din. Val.
OEM Symphonia Obb. Euro
OEB Symphonia Obb. Rendita
FLE Symphonia Patrim. Attivo
FLE Symphonia Patrim. Ob. 2021
OMI Symphonia Patrim. Redd.
AIT Symphonia Selez. Italia
FLE Symphonia Tematico
MAE Symphonia Tesoreria
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—
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OEC UBI Pra. Euro Corp.
FLE UBI Pra. Euro Eq Risk Cont
OEM UBI Pra. Euro M/L Term.
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BOB UBI Pra. Glob. Multiasset
FLE UBI Pra. Goal
FLE UBI Pra. Inflat. Shield P
FLE UBI Pra. Mult.Vol.Target
BOB UBI Pra. Multiasset IT
OAS UBI Pra. Obb. Dollari
OIH UBI Pra. Obb. Gl. Alto Ren.
OIC UBI Pra. Obb. Glob. Corp.
OIG UBI Pra. Obb. Globali
OFL UBI Pra. Obb. Ob. Valore
OEC UBI Pra. Obb.Eu.Corp.Etico E
BOB UBI Pra. Obiettivo Controllo
OMI UBI Pra. Obiettivo Stabilita'
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OMI UBI Pra. Port. Prudente
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FLE Pensaci Oggi Cl.I
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FLE Zenit Evoluzione Cl.I
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AIT Zenit Pianeta It Cl.R
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tel.800-551-552
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AAM Pioneer Az. Am. B
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APA Pioneer Az. Area Pacif B
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AEU Pioneer Az. Val Eu Dis B
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OEM Pioneer Eu Gov MT Dis B
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ODC Pioneer Ob Co Am Dis A
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OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis B E
OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis A
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OMI Pioneer Ob. Piu' Dis B
OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis A
OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis B
OEM Pioneer Obb. Euro Distr A
OEM Pioneer Obb. Euro Distr B
OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis A
OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis B
FLE Pioneer Target Controllo A
FLE Pioneer Target Controllo B
FLE Unicr. Evol. Eco Reale A #
FLE Unicr. Evol. Eco Reale B #
OMI Unicr. Evol. Reddito A #
OMI Unicr. Evol. Reddito B #
FLE Unicr. Evol. Trend A #
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30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
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30.06
30.06
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—
—
tel.800-102010
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AEU Gestnord Az.Europa C m
AIT Gestnord Az.Italia A
AIT Gestnord Az.Italia C m
BBI Gestnord Bil. Euro A
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OMI Investimenti Sostenib.C m
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BBI Investimenti Strategici E
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MAE Nordfondo Liquidità C m
OEC Nordfondo Ob.Euro Corp A
OEC Nordfondo Ob.Euro Corp C m
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OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. C m
OPE Nordfondo Ob.Paesi Em A
OPE Nordfondo Ob.Paesi Em B
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OEB Nordfondo Obbl. B.T A
OEB Nordfondo Obbl. B.T B
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OAS Nordfondo Obbl. Conv. A
OAS Nordfondo Obbl. Conv. C m
ODM Nordfondo Obbl. Dollari A
ODM Nordfondo Obbl. Dollari C m
FLE Star Coll 6 Dinamico A #
FLE Star Coll 6 Dinamico C m #
FLE Star Coll 6 Dinamico E #
AIN Star Coll Az.Inter. A #
AIN Star Coll Az.Inter. C m #
AIN Star Coll Az.Inter. E #
BBI Star Coll Bil.PaesiEm A #
BBI Star Coll Bil.PaesiEm C m #
BBI Star Coll Bil.PaesiEm E #
FLE Star Coll Multi As.Gl A #
FLE Star Coll Multi As.Gl C m #
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
30.06
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30.06
30.06
30.06
11,093
11,368
11,926
12,214
16,946
17,375
7,652
7,738
5,025
5,036
5,020
6,435
6,465
9,879
10,012
19,728
19,974
13,087
11,608
13,342
9,562
9,961
9,636
6,368
6,502
18,941
19,206
4,734
4,790
4,701
6,476
6,626
6,458
5,352
5,486
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5,025
5,135
0,78
0,78
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1,27
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0,61
0,25
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0,34
0,36
0,34
—
0,02
0,10
0,11
0,17
0,18
0,05
0,05
0,05
0,05
0,05
0,05
0,39
0,39
0,12
0,11
0,45
0,44
0,45
1,12
1,13
1,11
0,77
0,77
0,78
0,26
0,29
Zenit _______________________________________
Sella Gestioni _____________________________
INDICI FIDEURAM
Indici
Generale
Fondi Azionari
Az. Italia
Az. Area Euro
Az. Europa
Az. America
Az. Pacifico
Az. Paesi Emergenti
Az. Internazionali
Az. Settoriali
Fondi Bilanciati
Bilanciati
Bil. Obbligazionari
Fondi Obbligazionari
Ob. Italia
Ob. Euro Governativi BT
Ob. Euro Governativi M/L Term
Ob. Euro Corporate Inv. Grade
Ob. Area Dollaro
Ob. Dollaro Govern. M/L Term
Ob. Internaz. Governativi
Ob. Paesi Emergenti
Ob. Altre Specializzazioni
Ob. Misti
Ob. Flessibili
Fondi Mercato Monetario
Monetario Area Euro
Flessibili
Indici Lussemburghesi
30.06
Provv.
124,98
116,35
108,81
107,85
129,04
151,63
143,83
249,31
128,76
108,34
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—
163,35
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159,99
156,74
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130,68
130,77
113,04
891,22
29.06
Defin.
124,55
115,02
107,29
106,81
127,62
149,80
142,93
245,93
127,29
107,51
139,81
116,11
131,34
155,84
99,86
140,81
173,92
141,62
175,46
123,63
163,21
321,55
159,76
156,21
132,58
130,67
130,76
112,60
888,76
Var.
%
0,35
1,16
1,42
0,97
1,11
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1,15
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-0,01
—
0,09
0,15
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0,34
0,14
0,01
0,01
0,39
0,28
www ilsole24ore com/indicienumeri
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INDICI E CERTIFICATI
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Pen P an nve SGR
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1,04
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0,36
0,15
1,05
tel.055-263331
AIN Soprarno Esse Stock A
AIN Soprarno Esse Stock B m
FLE Soprarno Inflaz. 1,5% A
FLE Soprarno Inflaz. 1,5% B m
FLE Soprarno Oriz.Att.Ced A
FLE Soprarno Oriz.Att.Ced B
FLE Soprarno Orizzonte Attivo
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OEB Soprarno Pronti Termine A m
OEB Soprarno Pronti Termine B
OFL Soprarno Redd.& Cresc. A
OFL Soprarno Redd.& Cresc. B m
FLE Soprarno Relat. Value A
FLE Soprarno Relat. Value B m
FLE Soprarno Rit. Ass A
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FLE Soprarno Tar.4% Fle Cl.B
FLE Soprarno Targ.4% Fle Cl.A
Soprarno ___________________________________
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UBS A e Managemen
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7,208
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4,617
tel.02-777181
FLE Kairos Selection
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30.06
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0,28
0,10
0,12
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0,14
0,14
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M
X
m
m
m
tel.02-72162500
AAM Investitori America
AEU Investitori Europa
APA Investitori Far East
FLE Investitori Flessibile
FLE Investitori Piazza Affari
4,981
5,977
6,063
5,943
5,622
5,711
5,607
Star Coll Multi As.Gl E #
Star Coll Ob Inter. A #
Star Coll Ob Inter. C m #
Star Coll Ob Inter. E #
Star Coll Ob M/L Ter A #
Star Coll Ob M/L Ter C m #
Star Coll Ob M/L Ter E #
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30.06 11,839
Investitori _________________________________
M
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M
M
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OPE Interf. Em.Mkt Loc.Curr
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APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan
APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan H
AAM Interf. Eq. USA H
AAM Interf. Eq.USA
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AAM Interf. Equity Usa Adv
OEM Interf. Euro Bond Long T
OEM Interf. Euro Bond Med. T
OEC Interf. Euro Corporate Bd
OEB Interf. Euro Currency
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OEM Interf. Euro Short Term 1-3
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OAS Interfund Glob.Convert
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Generali Investments Europe SGR ________
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OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt R
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OIH Fondit Bond HY Short R
OIH Fondit Bond HY Short S
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OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. R
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OAS Fonditalia Eu Yield Pl R
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OEM Fonditalia Euro Bond R
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OAS Fonditalia Glob Conv. R
OAS Fonditalia Glob Conv. S
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OAS Fonditalia Inflat Linked R
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ETFplus - Mercato Telematico
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0,45
0,48
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0,82
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0,20
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—
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—
0,07
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5,000
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0,70
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0,70
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—
—
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—
—
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—
—
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30.06
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5,042
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5,006
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5,000
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Eurizon Soluzione 10
Eurizon Soluzione 40
Eurizon Soluzione 60
Eurizon Stra Pro 1tri13 #
Eurizon Stra. Flessib 15
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Eurizon Stra.Pro 2tri12 #
Eurizon Stra.Pro IIITr11 #
Eurizon Team 1 Cl A #
Eurizon Team 1 Cl G #
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Eurizon Team 2 Cl G #
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Eurizon Team 3 Cl G #
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Eurizon Team 4 Cl G #
Eurizon Team 5 Cl A #
Eurizon Team 5 Cl G #
Eurizon Tesor.Euro A
Eurizon Tesor.Euro B
Passadore Riserva 2 Anni
di DIRITTO ITALIANO
m
Ca a Cen a e Ra e en
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
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30.06
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30.06
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30.06
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30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
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30.06
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30.06
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30.06
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30.06
30.06
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30.06
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30.06
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30.06
FLE
FLE
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OAS
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BBI
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SPECULATIVI AUTORIZZATI
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30.06
30.06
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30.06
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30.06
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30.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
30.06
30.06
30.06
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30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
Ersel A. M. __________________________________
A p ond SGR SpA
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C éd Ag
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
tel.02-430281
OAS Aureo Cedola I - 2016
OAS Aureo Cedola II - 2017
OAS BCC Ced. Att. Dicembre 18
OAS BCC Ced. Att. Marzo 19
OAS BCC Ced. Dicembre 18
OAS BCC Ced. Marzo 19
FLE BCC Ced. Più Settembre 20
FLE BCC Ced. Piu' Dicembre19
OAS BCC Ced.Att. Dicembre19
OAS BCC Ced.Att. Settembre19
FLE BCC Ced.Più Settembre19
FLE BCC Ced.Piu' Marzo 20
OAS BCC Ced.Reale Dicembre19
OAS BCC Ced.Reale Marzo 20
OAS BCC Ced.Reale Settemb.19
OAS BCC Ced.Reale Settembre20
OAS BCC Cedola III - 2017
OAS BCC Cedola III Op - 2017
OAS BCC Cedola IV - 2018
OAS BCC Cedola IV Op - 2018
OAS BCC Cedola V - 2018
OAS BCC Cedola V Op - 2018
FLE BCC Crescita Bilanciato
FLE BCC Investimento Azion.
MAE BCC Monetario
OFL BCC Risparmio Obbligaz.
FLE BCC Selez. Crescita #
FLE BCC Selez. Investimento #
FLE BCC Selez. Opportunità #
FLE BCC Selez. Risparmio #
OAS Investiper Ced.Dic 20
OAS Investiper Ced.Mar 21
FLE Investiper Ced.Piu' Dic 20
OAS Investiper Ced.Re.Dic 20
OAS Investiper Ced.Re.Mar 21
Ae
X
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m
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AXA A
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5,000
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11,279
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tel.02-88981
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ODM Azimut Reddito Usa
FLE Azimut Scudo
OBI Azimut Solidity
FLE Azimut Str. Trend
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FLE Formula 1 Absolute
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Popo a e V a
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m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
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m
m
tel.02-480971
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OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.5
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OFL Arca Ced.Bond Paesi Em.
AIT Arca Eco. Reale Eq. It I m
AIT Arca Eco. Reale Eq. It P
OFL Arca Impresa Rendita
BBI Arca Multiasset Balanced
BAZ Arca Multiasset Dynamic
OMI Arca Obbligaz. Europa
OFL Arca Risparmio
OEM Arca RR Diversif. Bond
FLE Arca Strat.Gl.Crescita
FLE Arca Strat.Gl.Opportun.
BOB Arca TE
M
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
0,05
0,04
0,05
0,09
0,52
0,02
0,02
1,12
1,11
1,08
1,11
-0,50
0,62
0,19
0,19
0,20
0,24
0,26
0,24
0,18
0,17
0,05
0,06
0,05
-0,10
-0,04
-0,04
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-0,08
-0,17
—
-0,08
-0,02
-0,02
-0,04
-0,04
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-0,06
-0,08
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0,33
0,36
-0,08
—
0,04
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-0,02
-0,04
0,08
-0,21
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1,28
1,28
1,28
0,45
0,45
0,45
0,57
0,57
0,56
6,588 0,21
P onee nve men Mgm
X
X
M
30.06
m
m
m
m
Av va
tel.02-97386101
FLE Anthilia Yellow
m
Gene a
M
30.06 15,532
m
m
m
7,466
7,141
7,471
7,542
5,044
12,191
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9,887
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5,016
12,404
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12,682
5,016
5,017
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2,786
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5,995
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6,326
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4,960
5,300
5,021
4,994
5,859
5,017
4,940
5,002
5,027
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5,109
5,081
5,058
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5,151
5,520
5,521
5,217
5,126
5,084
4,981
5,161
5,307
5,294
5,177
5,279
4,967
4,993
5,137
5,632
6,511
6,881
33,371
32,663
34,140
43,194
42,576
44,056
4,978
4,979
4,990
Anthilia Capital Part Sgr __________________
m
u a on V a
BAP V a e P ev den a
SecondaPensione F.P.A.
SP Difensiva
SP Espansio
m
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
X
AXA MPS A
16,659
18,762
10,585
10,594
19,227
9,901
9,793
10,112
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15,243
13,836
10,074
15,521
9,969
10,058
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0,26
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1,40
1,40
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0,81
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1,21
1,21
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1,11
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0,45
—
—
—
0,24
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0,36
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1,04
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1,40
1,40
0,75
0,76
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1,20
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1,29
1,18
1,18
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1,19
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1,30
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1,19
1,19
-0,01
—
-0,01
0,12
0,12
0,14
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0,45
0,44
0,30
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0,24
0,24
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0,76
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0,20
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0,25
0,25
0,26
-0,08
-0,08
X
Allianz _________________________
Allianz Previdenza
L. Azionaria
L. Bilanciata
L. Fless. ex Gar. L.A.
L. Fless. ex L. 1 Prev.
L. Flessibile m
L. Multiasset
L. Obbligazionaria BT
L. Obbligazionaria LT
Insieme
L. Azionaria
L. Bilanciata
L. Flessibile m
L. Multiasset m
L. Obbligazionaria
L. Obbligazionaria BT
L. Obbligazionaria LT
5,095
5,103
5,103
5,318
5,103
15,475
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18,057
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5,350
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5,944
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5,837
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6,979
6,659
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9,688
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10,119
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5,194
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5,062
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5,635
5,826
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6,040
6,409
5,521
5,517
5,930
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38,201
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15,224
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4,990
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15,772
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8,861
9,476
7,591
7,302
7,729
7,903
8,163
21,970
20,102
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6,398
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5,016
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10,025
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5,693
5,677
5,245
5,276
5,471
5,065
5,124
Anima Risparmio A
Anima Risparmio AD
Anima Risparmio F
Anima Risparmio H
Anima Russell Multi-Asset
Anima Salvadanaio A
Anima Salvadanaio F
Anima Sel. Dinam. 2020 II
Anima Sel. Dinam. 2020 III
Anima Sel. Dinam. 2020 IV
Anima Sel. Dinamica 2020
Anima Sel. Dinamica 2021
Anima Selection
Anima Sforzesco A
Anima Sforzesco AD
Anima Sforzesco F
Anima Sforzesco Plus A
Anima Sforzesco Plus AD
Anima Sforzesco Plus F m
Anima Star Eu AltoPot A
Anima Star Eu AltoPot Y
Anima Star It AltoPot A
Anima Star It AltoPot Y
Anima Star It AltoPot YD
Anima Target Cedola 2022
Anima Trag. 2016 CED.3
Anima Trag. 2017 CED.4
Anima Trag. 2017 CED.4 II
Anima Trag. 2017 CED.4 III
Anima Trag. 2017 MultiCed
Anima Trag. 2018
Anima Trag. 2018 Alto Pot.
Anima Trag. 2018 Ced. Sem.
Anima Trag. 2018 Eu. A. P.
Anima Trag. 2018 Eu. A. P. II
Anima Trag. 2018 Eu. A. P. III
Anima Trag. 2018 IT. A. P.
Anima Trag. 2018 IT. A. P. II
Anima Trag. 2018 IT. A. P. III
Anima Trag. 2018 MultiCed II
Anima Trag. 2018 Target Ced.
Anima Trag. 2019 Cre. Sost.
Anima Trag. 2019 Cre. Sost. II
Anima Trag. 2019 Flex
Anima Trag. 2019 Flex II
Anima Trag. 2019 Globale
Anima Trag. 2019 Globale II
Anima Trag. 2019 MultiAss
Anima Trag. 2019 Plus
Anima Trag. 2019 PLUS II
Anima Trag. 2021 Globale
Anima Trag. Ced. America
Anima Trag. Ced. Europa
Anima Trag. Cre. Italia
Anima Trag. Dinamico
Anima Trag. II 2016
Anima Tricolore AD
Anima Tricolore F
Anima Valore Globale A
Anima Valore Globale B
Anima Valore Globale F
Anima Visconteo A
Anima Visconteo AD
Anima Visconteo F
Anima Visconteo Plus A
Anima Visconteo Plus AD
Anima Visconteo Plus F m
www.ilsole24ore.com/fondi24
m
m
m
6,120 0,39
6,127 0,39
7,627
—
7,627
—
OFL
OFL
OFL
OFL
FLE
OEB
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FLE
FLE
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FLE
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OBI
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AIN
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OMI
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BOB
BOB
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
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—
m
M
M
M m
M
M
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W
W
30 Risparmio gestito
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED
Alleanza Assicurazioni ___________
Alleata Azionaria P
Alleata Bilanciata P
Fix
Garantita Alleanza 06-16
Garantita Alleanza 06-21
Garantita Alleanza 06-26
Garantita Alleanza 06-31
Mix
Stock
Top
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
10,002
12,035
6,569
11,009
12,186
12,033
11,961
7,046
5,505
5,899
AIV Global Private 10
AIV Global Private 30
AIV Global Private 50
AIV Rainbow 10
AIV Rainbow 4
AIV Rainbow 7
AZ Azionario
AZ Best in Class
AZ Best in Class A
AZ Flex I01
AZ Obbligazionario
AZ Orizzonte 10
AZ Orizzonte 10 cl.A
AZ Orizzonte 10 cl.B
AZ Orizzonte 10 cl.C
AZ Orizzonte 20
AZ Orizzonte 20 cl.A
AZ Orizzonte 20 cl.B
AZ Orizzonte 20 cl.C
AZ Orizzonte Azionario
AZ Orizzonte Azionario cl.A
AZ Orizzonte Azionario cl.B
AZ Orizzonte Azionario cl.C
AZ Orizzonte Azionario cl.D
AZ Orizzonte Bilanciato
AZ Orizzonte Bilanciato cl.A
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AZ Orizzonte Bilanciato cl.C
AZ Orizzonte Bilanciato cl.D
AZ Orizzonte Flessibile
AZ Orizzonte Flessibile cl.A
AZ Orizzonte Flessibile cl.B
AZ Orizzonte Flessibile cl.C
AZ Orizzonte Flessibile cl.D
AZ Orizzonte Monetario
AZ Orizzonte Monetario cl.A
AZ Orizzonte Monetario cl.B
AZ Orizzonte Monetario cl.C
AZ Orizzonte Obblig.B.T.
AZ Orizzonte Obblig.B.T. cl.A
AZ Rendimento Italia 2018
AZ Rendimento Italia 2020
AZ Rendimento Italia 2030
AZ Selezione Reddito
AZ Squadra Vincen.M.Stanley
AZ Squadra Vincente AGI
AZ Squadra Vincente BlackR.
AZ Squadra Vincente Pictet
AZ Squadra Vincente Pimco
AZ Sviluppo
AZ Sviluppo cl.A
AZ Sviluppo cl.B
AZB Monetario
AZB Rendimento Italia 2018
AZB Rendimento Italia 2020
AZB Rendimento Italia 2030
AZS Obbligaz.Protetto
Exclusive 25
Exclusive 50
Formula Attiva
Formula Attiva Cl.A
Formula Equilibrata
Formula Equilibrata Cl.A
Formula Moderata
Glob. Assic. GPA 14
Glob. Assic. GPA 15
Glob. Assic. GPA 7
Glob. Assic. GPA 8
Glob. Assic. GPA 9
Glob. Assic. GPA B Glob.
Glob. Assic. GPA b10
Glob. Assic. GPA b30
Glob. Assic. GPA b50
Glob. Assic. GPA b70
Glob. Assic. GPA b90
Glob. Assic. GPA Gz
Glob. Assic. GPA S Em.
Glob. Assic. GPA S Glob.
LA BilanciatoPiù
LA Capitale Prudente
LA GarantitoPiù
LA InternazionalePiù
LA ProtettoPiù
LA Vita Avanzato
LA Vita Bilanciato
LA Vita Cash
LA Vita Convertibile
LA Vita Focus
LA Vita Integro
LA Vita Ponderato
LA Vita Prudente
LA Vita Scudo
Linea Equilibrio
Linea Risparmio
Linea Sviluppo
Ras Obblig.Protetto
Ras Oriente
RB Vita America
RB Vita Bilanciato
RB Vita Capital - Unit 30
RB Vita Capital - Unit 60
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RB Vita Europa
RB Vita Forza 1
RB Vita Forza 2
RB Vita Forza 3
RB Vita Forza 4
RB Vita Forza 5
RB Vita Forza 6
RB Vita Globale
RB Vita Obbl. Protetto
RB Vita Oriente
RB Vita Settoriale
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5,804
29.06
5,887
29.06
5,624
29.06
5,289
29.06
5,202
29.06
5,289
29.06
16,74
29.06
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29.06
9,306
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10,660
29.06
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29.06
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10,200
29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
9,890
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29.06
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10,121
29.06
12,505
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29.06
9,921
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29.06
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29.06 1281,470
29.06 1218,841
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
11,978
29.06
8,471
29.06
10,995
29.06
13,570
29.06
10,940
29.06
10,733
29.06
12,497
29.06
6,233
29.06
6,439
29.06
4,859
29.06
6,293
29.06
6,459
29.06
4,756
29.06
6,296
29.06
12,631
29.06
11,942
29.06
10,491
29.06
6,521
29.06
7,514
29.06
7,629
29.06
6,904
29.06
5,290
29.06
6,678
29.06
5,149
29.06
6,082
29.06
6,382
29.06
7,368
29.06
6,252
Allianz Strategy 15
Allianz Strategy 15-IT
Allianz Strategy 50
Allianz Strategy 50-IT
Liquidity
Portfolio 0-20
Portfolio 20-40
Portfolio 30-50
T4L Asia Pacific ex Jap Eq.
T4L Asian Equities
T4L Commodities
T4L Convertibles
T4L Em. Market Bonds
T4L Em. Market Equities
T4L Em. Market Short Term
T4L EMU Corporate Bonds
T4L EMU Gov. Bonds
T4L EUR Cash
T4L European Equities
T4L European High Yield B.
T4L Fixed Inc. Medium Term
T4L Fixed Inc. Short Term
T4L Global Equities
T4L High Yield Bonds
T4L Japanese Equities
T4L Multistrategy
T4L US Equities
T4L US High Yield Bonds
T4L Volatility
29.06 154,000
29.06 1038,510
29.06 169,640
29.06 1273,950
29.06
9,972
29.06
10,043
29.06
10,051
29.06
10,033
29.06
10,000
29.06
10,000
29.06
10,000
29.06
10,000
29.06
10,221
29.06
9,414
29.06
10,000
29.06
9,901
29.06
10,000
29.06
9,602
29.06
10,000
29.06
10,000
29.06
10,023
29.06
9,733
29.06
9,925
29.06
9,489
29.06
10,000
29.06
9,503
29.06
10,000
29.06
10,000
29.06
10,000
Gestilink Aran. Dinamica
Gestilink Blu Moderata
Gestilink Verde Prudente
Rosa dei Venti F.Levante
Unitpiù Deciso
Unitpiù Equilibrato
Unitpiù Misurato
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
5,920
7,283
8,275
5,148
5,778
5,571
5,181
Armonico
Armonico 2007
Attivo
Attivo 2007
Az. Specializzato
Azion. Globale
Azionario
Bilan. Globale
Bilanciato Euro
Dinamico
Equilibrato
Euromoneta
Monetario
Obblig. Euro
Obblig. Misto
Obbligazionario
Protetto
Protetto 2007
Sicuro
Trend
Trend Dinamico
Trend Equilibrato
Trend Plus
Trend Protetto
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
13,617
12,337
14,644
11,073
13,652
11,058
16,504
14,456
13,721
17,338
18,660
12,135
12,613
15,358
14,065
14,891
14,800
12,309
15,459
17,472
10,247
11,835
10,415
11,431
Aggr. classe Sprint
Aggressive
AV Total Return
Bal. classe Moderate
Balanced
Capital Tutor
Cons. classe Comfort
Conservative
Dyn. classe Fast
Dynamic
Flex. classe Active
Flexible
Gold Fund
MultiAzionario
MultiMonetario
Pension Control
Pension Medium
Pension Power
Percorso 18 Cl. A
Percorso 40 Cl. A
Percorso 61 Cl. A
Percorso 83 Cl. A
R.Est. classe D. Property
Real Estate
SinergiKa Azionario
SinergiKa Oro
28.06
28.06
29.06
28.06
28.06
27.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
29.06
29.06
29.06
31.05
31.05
31.05
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
28.06
29.06
29.06
4,419
8,447
11,894
6,438
7,759
10,528
6,810
7,209
4,723
7,827
5,950
8,483
9,721
11,318
11,370
14,130
14,626
13,308
13,592
13,783
13,348
12,368
10,518
11,270
14,090
7,572
Em. Mkt Equities
Euro Bonds
Europ. Equities
Force 25
Force 50
Force 90
Internat. Bonds
Japan Equities
Money Box
UK Equities
US Equities
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
16,810
14,928
9,151
12,084
10,510
7,931
13,879
4,695
11,342
7,964
7,319
Balance 2001
Balance 2001 - PIP
Best World
Best World - PIP
Brick & Share
Brick & Share - PIP
Bull & Bear
Bull & Bear - PIP
Bull & Bear Equity
Dynamic
European Defensive
Saving Units Note
Trend 2001
Value 2001
Value 2001 - PIP
World Bond
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
29.06
29.06
24.06
23.06
23.06
23.06
23.06
9,940
6,350
7,620
7,640
6,570
9,970
5,050
6,530
5,050
3,810
9,500
10,910
9,840
9,800
8,070
5,800
Multichance Allegro
Multichance Moderato
Multichance Vivace
24.06
24.06
24.06
69,240
73,820
77,240
European Equity FP
24.06
4,845
Global Opportunities
01.07
50,000
Aviva D Az. Pacifico
Aviva D Bond Mix
Aviva E Az. Am. Latina
Aviva E Az. America
Aviva E Az. Europa
Aviva E Az. Internaz.
Aviva E Az. Pac. e Giapp.
Aviva E Az.Em. EU e Med.
Aviva E Azionario Cina
Aviva E Azionario India
Aviva E Inflazione Più
Aviva E Obblig. Euro 1-3
Aviva E Obblig. Euro Corp.
Aviva E Obblig. Euro Oltre 3
Aviva E Obblig. Misto
Aviva E Obblig. US
Aviva E Strategia 20
Aviva E Strategia 30
Aviva E Strategia 40
Aviva E Strategia 50
Aviva E Strategia 70
Aviva F Inflazione Stars
Aviva Life Active 1
Aviva Life Active 2
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
4,870
6,330
5,970
11,090
8,990
9,370
9,200
8,030
9,910
11,810
6,300
5,110
5,960
6,720
6,290
6,770
5,390
5,440
5,930
6,410
6,860
4,600
5,470
5,590
Allianz ____________________________
Allianz Global Life Limited _______
Amissima Vita ____________________
Antonveneta Vita _________________
Arca Vita __________________________
Arca Vita International ___________
Area Life __________________________
Aspecta Assurance Intern. _______
Assicurazioni Generali SpA ______
Atlanticlux Lebensversicherung S.A.
Aviva ______________________________
Aviva Life Active 3
Aviva Life Flessibile
Aviva Obiettivo Inflaz.3/2018
Aviva Oppurtunità Az.
Aviva Pip Azionario
Aviva Pip Bilanciato
Aviva Pip Flessibile
Aviva Pip Obbligazionario
Aviva Prev. Equity Pip
Aviva UniAttiva 06/2017
Aviva UniAttiva 12/2017
CU A Bilanciato
CU A Bilanciato Più
CU A Cauto
CU A Dinamico
CU A Flessibile
CU A Mix
CU A Monetario
CU A Prudente
CU A Prudente Più
CU A Total
CU A1
CU A2
CU A3
CU A4
CU A6
CU Credit Alfa II
CU Credit Beta IV
CU Credit Delta VIII
CU Credit Gamma VI
CU Credit Garanzia
CU Credit Omega X
CU CRT B1
CU CRT B3
CU CRT B4
CU CRT B6
CU CRT D1
CU CRT D10
CU CRT D2
CU CRT D3
CU CRT D4
CU CRT D5
CU CRT D6
CU CRT D7
CU CRT D8
CU CRT D9
CU CRT Euro 10
CU CRT Euro 2
CU CRT Euro 5
CU CRT Euro 6
CU CRT Euro 8
CU CRT Fip 2
CU CRT Fip 5
CU CRT Fip 6
CU CRT Fip 8
CU CRT G2
CU CRT G5
CU CRT G6
CU CRT G8
CU D Az. America
CU D Az. Europa
CU D Az. Internazionale
CU D Obbligaz. Internaz.
CU D Prudente
CU D Prudente Più
CU Diamante
CU Equity Growth
CU Giada
CU Mixed Growth
CU Moderate Growth
CU New Rubino
CU New Smeraldo
CU New Zaffiro
CU Rubino
CU Smeraldo
CU Vita Balanced
CU Vita Cronos 1
CU Vita Cronos 2
CU Vita Cronos 3
CU Vita EB Dollar Bond
CU Vita EB Dutch Equity
CU Vita EB Emu Bond
CU Vita EB European Eq.
CU Vita EB I. T. Fund
CU Vita EB Japanese Eq.
CU Vita EB NorthAm. Eq.
CU Vita Eurofinancial Eq.
CU Vita Europe Click
CU Vita European Eq.
CU Vita Global Bond
CU Vita Global Equity
CU Vita Japan Click
CU Vita Liquidity Fund
CU Vita Mosso
CU Vita Prestige Equity
CU Vita Protected 70
CU Vita Protected 80
CU Vita Protected 90
CU Vita Technology Eq.
CU Vita Usa Click
CU Zaffiro
Equity Growth Plus
F. Az. America Stars
F. Az. Emergenti Stars
F. Az. Europa Stars
F. Crescita Stars
F. Obbl. Euro BT Stars
F. Obbl. Euro Stars
F. Obbl. US Stars
F. Reddito Stars
F. Strategia Stars
F.I.I. 102
F.I.I. 109
F.I.I. 110
F.I.I. 111
F.I.I. 115
F.I.I. 116
F.I.I. 117
F.I.I. 138
F.I.I. 148
F.I.I. 161
F.I.I. 162
F.I.I. 163
F.I.I. 164
F.I.I. 173
F.I.I. 195
Mixed Growth Plus
Moderate Growth Plus
RV CRT Azione
RV CRT Bilancia
RV CRT Euro Azione
RV CRT Euro Bilancia
RV CRT Euro Moneta
RV CRT Moneta
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
28.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
5,370
5,030
5,250
7,250
4,170
5,740
5,020
6,600
5,760
5,220
5,400
6,540
6,500
5,770
6,370
5,130
6,450
5,020
6,420
6,590
5,100
6,33
5,730
7,41
7,93
8,61
8,600
8,950
9,380
9,740
7,170
8,840
6,390
6,800
6,790
6,220
6,520
5,990
5,660
6,090
5,850
5,450
9,530
5,620
6,170
6,510
4,990
6,350
6,150
5,610
4,750
6,360
6,830
6,840
6,720
7,250
7,050
6,560
5,540
6,190
5,030
5,230
6,080
6,310
6,510
5,800
5,940
6,800
5,860
5,470
6,100
6,210
5,780
15,690
18,710
6,840
7,570
7,050
7,140
7,710
4,100
9,420
5,340
2,430
3,540
5,590
4,810
30,260
7,930
6,330
6,840
28,040
5,400
6,970
7,320
5,470
5,590
5,690
3,330
29,190
14,840
5,100
6,660
5,010
5,730
5,370
5,000
5,510
5,930
5,370
5,230
8,530
6,610
5,940
6,290
7,980
7,990
7,970
7,660
6,860
7,790
7,340
8,990
9,410
6,470
5,360
5,630
5,610
7,120
8,060
4,850
6,730
8,030
7,870
E-Link Evoluz. 2005
E-Link Increm. 2005
E-Link Stabilità 2005
E-Link Sviluppo 2005
28.06
28.06
28.06
28.06
13,890
13,840
12,580
13,560
AXA MPS VP11 U. Europee
AXA MPS VP12 Imp Eurozona
AXA MPS VP13 Salute
AXA MPS VP14 Opp Europa
AXA MPS VP15 Resp. Soc.
AXA MPS VP16 Progresso
AXA MPS VP17 Ob.Europa
AXA MPS VP18 Ba.Comunic.
AXA MPS VP19 Targ.Europa
AXA MPS VP20 Foc.Globale
AXA MPS VP21 Italia Spagna
AXA MPS VP22 Mix Europa
AXA MPS VP23 Small Caps Eu
AXA MPS VP24 Strat. Glob.
AXA MPS VP25 Dir. Eur.
AXA MPS VP32 Eu Ut.
AXA MPS VPB90 Eu Div.
AXA MPS VPB90 Eu Oil&Gas
AXA MPS VPB90 Eu Tar.
AXA MPS VPB90 Eu Tar. 2
AXA MPS VPB90 Eu Utility
AXA MPS VPB90 Eu Utility 2
Az. Internazionale
Azionario Top Ten
Balanced 2.0
Balanced Plus A
Balanced Plus B
China Equity
Commodiities B
Commodities
Defensive 2.0
Defensive A
Defensive B
DPI - Large Caps 2019
DPI Asia 2018
DPI Emerging Mkts 2018
DPI Health Care 2019
DPI Real Asset 2018
DPI U.S. High Div. 2019
Dynamic 2.0
Dynamic A
Dynamic B
Em. Mkt Debt
Emerging Markets Eq. A
Emerging Markets Eq. B
Euro Credit
Euro Govern.Bonds A
Euro Govern.Bonds B
European Equity A
European Equity B
Global Bond
Global Real Estate
Global Real Estate B
Liquidity 2.0
Liquidity A
Liquidity B
Obbligazionario Top Ten
Pacific Equity A
Pacific Equity B
Secure 2.0
Secure A
Secure B
Secure Plus
Usa Equity A
Usa Equity B
World Bonds Opportunities
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
114,980
105,210
113,410
112,120
102,730
103,190
101,000
101,290
100,470
101,650
100,160
101,090
103,020
99,900
101,418
99,750
94,410
94,450
87,729
87,920
94,650
94,076
15,885
16,449
10,354
15,582
15,176
10,329
8,307
11,382
10,348
14,227
13,984
119,370
114,140
112,360
132,980
112,490
123,650
10,291
16,352
16,698
10,791
24,509
15,659
10,123
13,282
13,168
19,812
19,047
9,957
24,461
11,972
9,833
9,769
9,537
15,031
16,718
15,920
10,296
15,633
12,401
10,054
11,188
24,578
15,665
Arianna 2003
Attivo Europa
Base 75
Base 8
Base 85
Base Progressiva
Conservativo
Coupon 8%
Dinamico
Double Engine Aggressivo
Double Engine Aggressivo B
Double Engine Difensivo
Double Engine Difensivo B
Double Engine Equilibrato
Double Engine Equilibrato B
Equilibrato
Flessibile
Opera 13
Previdenza Aggessivo
Previdenza Equilibrato
Progr. Europa
Quadrifoglio 7+7
Sereno Europa
Suite II
Target 48
Trend Globale
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
15.06
15.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
143,257
14,431
11,718
15,497
118,915
12,657
15,387
13,716
9,359
11,273
16,626
12,776
14,206
12,498
15,082
12,713
9,038
13,620
15,013
13,884
9,846
15,609
15,474
18,662
12,539
11,551
AXA MPS Vita _____________________
Alcyone
Atlante
AZ STYLE Blue I
AZ STYLE Blue II
AZ STYLE Blue III
AZ STYLE Green I
AZ STYLE Green II
AZ STYLE Green III
AZ STYLE Red I
AZ STYLE Red II
AZ STYLE Red III
Elettra
Maia
Merope
Navigator Bal. Flex.
Navigator Equity Din.
Navigator Low Vol.
Private Selection
Quasar
Star B Equity
Star Dynam. Balanced
Star Dynam. Growth
Star Dynamic Conserv.
Star F Equity
Star J Bond
Star Money Market
Star P Bond
Star T Bond
Star T Equity
Style Money Market
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
5,323
5,396
5,577
5,713
5,736
4,898
4,832
4,745
5,553
5,914
5,957
5,378
5,940
5,265
4,912
4,432
4,957
5,090
4,867
5,862
4,731
4,237
4,931
6,602
5,197
5,308
5,256
5,345
5,711
5,003
Baloise Luxembourg _____________
BFI Euro Target Vol 5%
30.06
98,680
Aviva Assicurazioni Vita _________
Aviva Life _________________________
Armonia
Av. New BDM Corallo
Av. New BDM Stella Marina
Av. New BDM Tritone
Aviva BNI Balanced Trend
Aviva BNI Bond
Aviva BNI Flexi Dynamic
Aviva BNI Flexi Equity
Aviva BNI Flexi Moderate
Aviva BNI Trend
CU Azimut Accr.Int.
CU Azimut Accr.Italia
CU Azimut Conserv.
CU Azimut Equilibrato
CU BDM Conchiglia
CU BDM Corallo
CU BDM Giove
CU BDM Marte
CU BDM Mercurio
CU BDM Stella Marina
CU BDM Tritone
CU BDM Urano
CU Bond
CU BPL Azionario
CU BPL Bilanciato
CU BPL Futuro Az.
CU BPL Futuro Bil.
CU BPL Futuro Obbl.
CU BPL Gemini
CU BPL Lyra
CU BPL Obbl.
CU BPL Orion
CU BPL Pegasus
CU BPL Taurus
CU Cash
CU Equity
CU New Gemini
CU New Lyra
CU New Taurus
CU Previd. Cronos 1
CU Previd. Cronos 2
CU Previd. Cronos 3
Ouverture
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
24,460
5,800
5,780
5,910
3,590
4,560
4,770
3,400
4,180
2,940
5,250
5,320
6,310
6,030
6,220
5,520
7,100
8,340
7,870
6,030
5,900
8,370
11,930
4,840
5,240
5,580
5,770
5,700
6,950
6,920
5,350
5,420
6,310
6,200
8,590
13,640
5,830
5,470
5,700
5,700
5,600
5,450
17,800
Aviva BPU 1
Aviva BPU 10
Aviva BPU 11
Aviva BPU 2
Aviva BPU 3
Aviva BPU 4
Aviva BPU 5
Aviva BPU 6
Aviva BPU 7
Aviva BPU 8
Aviva BPU 9
Aviva Sol. Inv. Glb M.Manager
Aviva Str.Gl.M.ManagerUbi Ed.
Aviva Strategy UBI Edition
Aviva UBI 1
Aviva UBI 2
Aviva UBI 3
Aviva UBI 4
Aviva UBI Aggressivo A
Aviva UBI Aggressivo B
Aviva UBI Dinamico A
Aviva UBI Dinamico B
Aviva UBI Moderato A
Aviva UBI Moderato B
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
5,970
5,730
6,180
6,510
6,560
6,290
6,150
6,140
5,870
6,220
6,100
9,910
5,360
5,950
6,290
6,280
6,470
6,310
4,600
4,650
4,710
4,740
4,850
4,850
AXA Azionazio Italia
AXA Exclusive Azionaria
AXA Exclusive Progressive
AXA Exclusive Prudente
AXA Investimento Assoluto
AXA Investimento Europa
AXA Investimento Internaz.
DM Emerging Equity
DM Global Equity
DM Global Income
DM Global Small Cap
Easy Plan Az. High Dividend
Easy Plan Obb. Dinamico
Gestiplus
Linea Dinamica
Linea Equilibrata
Linea Globale
Linea Innovazione
Linea Italia
Linea Prudenziale
Previdenza Assoluto FIP
Previdenza Euro Small Cap
Previdenza Europa FIP
Previdenza Internaz. FIP
Previdenza Megatrend
29.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
13,173
12,165
12,083
10,569
11,910
12,062
12,961
9,491
9,040
10,055
11,230
8,968
8,233
14,373
10,514
10,417
9,801
11,733
10,603
8,204
11,871
9,874
11,111
13,588
9,640
AXA Excellence Azionaria
AXA Excellence Progressive
AXA Excellence Prudente
AXA Global Ass. b30
AXA Global Ass. b50
AXA Global Ass. b70
Life Absolute Value
Life Az. Innovazione
Life Az. Internazionale
Life Az. Nord America
Life Az. Paesi Emerg.
Life Azion. Giappone
Life Azionario Asia
Life Azionario Europa
Life Azionario Italia
Life Azionario Svizzera
Life Monetario Euro
Life Multif. Flessibile
Life Obbligaz. Europa
Life Profilo Dinamico
Life Profilo Equilibrato
Life Profilo Prudente
27.06
27.06
10.07
30.06
30.06
30.06
27.06
02.03
29.06
29.06
02.10
29.06
29.06
29.06
29.06
30.12
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
8,630
8,393
9,228
11,516
11,597
11,789
8,295
13,038
7,237
10,277
13,415
7,327
11,345
10,105
10,428
10,000
8,103
7,163
15,691
10,028
10,435
8,528
Accumulator Best Mix
Accumulator Best Perform.
Accumulator Best Save
28.06
28.06
28.06
13,192
12,026
13,638
Alternative Strategies
Alternative Strategies 2.0
AXA MPS Balanced
AXA MPS Conservative
AXA MPS Dynamic
AXA MPS PC 01 Europ.Equity
AXA MPS VP 01 Germania
AXA MPS VP 02 U.K.
AXA MPS VP 03 Svizzera
AXA MPS VP 04 Sel. Ger.
AXA MPS VP 05 Stati Uniti
AXA MPS VP 06 Eurozone C.
AXA MPS VP 07 UK CH SE
AXA MPS VP 08 Nord America
AXA MPS VP 09 Am. Latina
AXA MPS VP10 P. Euro Core
30.06
30.06
28.06
28.06
28.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
22.06
9,108
9,544
12,142
12,656
11,580
9,633
115,310
110,510
117,050
115,210
113,200
111,870
116,080
109,940
108,600
109,060
Aviva Vita _________________________
AXA _______________________________
AXA Interlife _____________________
AXA Life Europe __________________
AXA MPS Financial _______________
Azionario Gl. Flessibile
Equity America
Equity America PIP
Equity Asia
Equity Asia PIP
Equity Europa
Equity Europa PIP
Obbligazionario Gl. Flessibile
World Global Bond
World Global Bond PIP
FONDI ASSICURATIVI INDEX LINKED
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
4,503
9,857
8,804
7,119
6,545
5,941
5,394
4,963
6,530
6,148
BIM Vita __________________________
Bim Vita Allegro
Bim Vita Andante
Bim Vita Moderato
Bim Vita Plus
29.06
29.06
29.06
29.06
11,300
14,170
13,770
10,430
Azionario B
Bilanciato B
Fondo Fortune 33
Fondo Fortune 36
Fondo Fortune 7
MF 10036200
Obbligazionario B
28.06 173,749
28.06 227,070
28.06 1530,120
28.06 241,939
28.06 227,900
28.06 139,227
28.06 251,005
Cardif Vita ________________________
Carismi Bil. Prudente
Carismi Bilanciato
Carismi Conservativo
Carismi Flessibile
Carismi Vivace
Cattolica Azionario
Cattolica Bilanciato
Cattolica Obbligazionario
Cp Flex Garantito 2020
Cp Flex Garantito 2025
Cp Flex Garantito 2030
Cp Flex Garantito 2035
Cp Unico Aggressivo
Cp Unico Bilanciato
Cp Unico Prudente
Duomo Unit Moderate
Ev Strategia Int.le
Formula L In seconda
Formula Life Az.
Fuoriclasse Balanced
Ges. Obbligazionario
Gestivita Azionario
Gestivita Bilanciato
Linea Azionaria Globale
Linea Obbligaz. Globale
Nuove Rotte
Previdenza Azionario
Previdenza Bilanciato
Progetto Attivo Equity
Protezione Valore
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
28.06
28.06
28.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
28.06
24.06
24.06
28.06
28.06
24.06
24.06
24.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
24.06
12,304
10,657
8,318
14,470
8,285
5,617
5,740
5,922
12,298
14,855
14,207
12,917
13,493
13,235
13,645
6,490
15,406
13,631
5,664
6,326
13,650
12,258
14,712
9,634
12,517
7,233
12,406
12,437
5,371
10,000
Duet Azionario Europa
Duet Monetario
ETF Bilanciato & Prudente
ETF Conservativo
ETF Dinamico
ETF Vivace
Flex Azionario Europa
Flex Monetario
Guida Life America
Guida Life Brillante
Guida Life Commodities
Guida Life Dinamico
Guida Life Europa
Guida Life Flex Active
Guida Life Flex Defensive
Guida Life Forex
Guida Life High Yield
Guida Life Pacifico
Guida Life Paesi Emergenti
Guida Life Prudente
Guida Life Tesoreria
Guida Life Wealth
Life Bilanciato & Prudente
Life Conservativo
Life Dinamico
Life Protezione III/2018
Life Vivace
New Life Aggressivo
New Life Bilanciato
New Life Dinamico
New Life Monetario
New Life Prudente
Priv. Insurance Linea Azzurra
Protezione I/2016
Protezione I/2017
Protezione I/2018
Protezione I/2019
Protezione I/2020
Protezione I/2021
Protezione II/2016
Protezione II/2017
Protezione II/2018
Protezione II/2019
Protezione II/2020
Protezione II/2021
Protezione III/2016
Protezione III/2017
Protezione III/2019
Protezione III/2020
Protezione IV/2017
Protezione IV/2018
Protezione IV/2019
Protezione IX/2018
Protezione V/2017
Protezione V/2018
Protezione VI/2017
Protezione VI/2018
Protezione VII/2017
Protezione VII/2018
Protezione VIII/2017
Protezione VIII/2018
Protezione X/2018
20.06
20.06
30.06
30.06
30.06
30.06
20.06
20.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
31.05
20.05
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
12,364
10,447
4,730
4,787
5,292
5,522
12,534
10,591
9,701
7,072
4,240
6,683
8,409
5,385
4,357
5,081
6,513
7,629
4,944
6,544
5,246
9,570
10,282
10,078
11,830
9,948
13,635
4,739
6,413
5,492
7,111
7,198
5,299
11,650
10,040
9,785
10,589
10,587
9,999
11,844
9,900
9,715
9,469
10,238
9,802
10,191
10,047
9,466
10,793
9,874
10,528
9,975
10,512
10,062
10,011
10,642
9,582
10,397
11,138
11,197
11,929
10,349
Blue E.M.
CNP A Bilanciato
CNP A Bilanciato Più
CNP A Cauto
CNP A Dinamico
CNP A Flessibile
CNP A Monetario
CNP A Prudente
CNP A Prudente Più
CNP Abs Return Stars
CNP Accumulo 03/2019
CNP D Az. America
CNP D Az. Europa
CNP D Az. Internazionale
CNP D Az. Pacifico
CNP D Bond Mix
CNP D Protection 80
CNP D Prudente
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
13,190
6,542
6,491
5,821
6,400
5,036
4,793
6,439
6,640
5,039
5,063
7,167
4,758
5,447
5,223
6,285
5,028
6,396
Cattolica Life Limited ____________
CNP UniCredit Vita _______________
CNP D Prudente Più
CNP E Az. America Latina
CNP E Az. Internazionale
CNP E Az.Em.Eu Mediterraneo
CNP E Az.Pacifico e Giappone
CNP E Azionario America
CNP E Azionario Cina
CNP E Azionario Europa
CNP E Azionario India
CNP E Inflazione più
CNP E Obblig. Euro 1-3
CNP E Obblig. Euro Corp.
CNP E Obblig. Euro Oltre 3
CNP E Obbligazionario Misto
CNP E Obbligazionario US
CNP E Strategia 20
CNP E Strategia 30
CNP E Strategia 40
CNP E Strategia 50
CNP E Strategia 70
CNP Equity&Credit Stars
CNP F Az. America Stars
CNP F Az. Emergenti Stars
CNP F Az. Europa Stars
CNP F Crescita Stars
CNP F Inflazione Stars
CNP F Obbl. Euro BT Stars
CNP F Obbl. Euro Stars
CNP F Obbl. US Stars
CNP F Reddito Stars
CNP F Strategia Stars
CNP Life Income 360
CNP Obiettivo Inflaz.03/2018
CNP Opportunità Az.
CNP Patrimonio Stars
CNP Previdenza Equity
CNP Uniattiva (scad.06/2017)
CNP Uniattiva- scad 12/2017
Green G.E.
L. Dinamica
L. Dinamica Plus
L. Protetta 01 Gennaio
L. Protetta 02 Febbraio
L. Protetta 03 Marzo
L. Protetta 04 Aprile
L. Protetta 05 Maggio
L. Protetta 06 Giugno
L. Protetta 07 Luglio
L. Protetta 08 Agosto
L. Protetta 09 Settembre
L. Protetta 10 Ottobre
L. Protetta 11 Novembre
L. Protetta 12 Dicembre
Profilo Artemide 15
Profilo Attivo
Profilo Bilanciato
Prog. Opportunity
Progetto Azionario
Progetto Medium
Progetto Obbligazion.
Progetto Smart
Progetto Sprint
Red I.E.
Risparmio Attivo
Risparmio Bilanciato
Risparmio Obbligaz.
Yellow E.B.
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
6,620
3,641
7,528
3,958
6,716
9,272
6,764
7,033
6,991
5,409
5,029
5,953
6,545
5,961
6,616
5,104
5,107
5,477
5,687
5,904
4,990
6,692
4,931
5,777
5,290
4,600
4,974
5,552
5,887
5,389
5,216
5,374
5,218
7,485
4,999
5,817
5,221
5,387
8,861
6,847
4,963
5,464
5,494
5,538
5,523
5,486
5,283
5,344
5,216
5,183
5,402
5,550
5,490
11,611
6,315
9,331
11,009
13,155
12,436
13,760
11,803
10,626
10,288
5,548
7,866
11,584
14,495
Credemvita _______________________
Crescendo+Base
Crescita
Global View 2
Global View 3
Global View 4
Global View 5
Global View Convertible Bond
Global View Dream Team
Global View Europe Equity
Global View Flex Emerging
Global View Global Bond
Global View Global Equity
Global View Liquidity
Risparmio
Sicurezza
Soluzione 97
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
12,721
11,855
9,973
10,481
10,824
12,185
9,676
9,919
9,359
9,984
10,407
9,780
9,983
10,306
14,339
10,652
CA Vita Top Selection
Do
Duemme Flex1
Duemme Flex2
Duemme Flex3
Duemme Flex4
Fa 2006
Fa 2009
Flex EZ
Flex FT
Flex JP
Flex PT
Flex SC
Global Selection
La 2007
Mi 2006
MI 2009
PIP Progetto Previdenza 2025
PIP Progetto Previdenza 2030
PIP Progetto Previdenza 2035
PIP Progetto Previdenza 2040
PIP Progetto Previdenza 2045
Progetto Domani 2015
Protezione 90 Dicembre 2022
Protezione 90 Giugno 2022
Protezione 90 Marzo 2022
Protezione 90 Settembre 2022
Protezione Agosto 2019
Protezione Agosto 2021
Protezione Aprile 2020
Protezione Dicembre 2019
Protezione Maggio 2021
Protezione Ottobre 2021
Protezione Settembre 2020
Re 2006
Re 2007
RE 2009
Si 2007
Sol 2006
Sol 2009
24.06
29.06
24.06
24.06
24.06
24.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
24.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
9,840
10,600
10,000
10,000
10,000
10,000
9,050
9,050
11,620
12,690
12,710
12,040
11,780
9,980
10,200
9,151
11,810
11,520
11,630
11,340
11,350
11,350
9,350
10,030
10,060
9,500
9,740
11,990
10,420
11,310
11,410
10,520
10,400
10,650
11,060
8,800
9,060
7,920
11,390
12,930
Crédit Agricole Vita ______________
Creditras Vita _____________________
2RV B1
29.06
6,307
2RV B3
29.06
6,806
2RV B4
29.06
6,747
2RV B6
29.06
6,424
2RV D1
29.06
5,920
2RV D10
29.06
6,297
2RV D2
29.06
5,924
2RV D3
29.06
5,803
2RV D4
29.06
5,918
2RV D5
29.06
6,038
2RV D6
29.06
—
2RV D7
29.06
5,682
2RV D8
29.06
5,858
2RV D9
29.06
5,472
2RV Dinamica
29.06
5,328
2RV Eurounit 1
29.06
5,954
2RV Eurounit 2
29.06
6,107
2RV Eurounit 3
29.06
5,870
2RV Eurounit 4
29.06
4,752
2RV Eurounit Plan 1
29.06
6,155
2RV Eurounit Plan 2
29.06
6,052
2RV Eurounit Plan 3
29.06
5,695
2RV Eurounit Plan 4
29.06
4,708
2RV Fip2
29.06
6,807
2RV Fip5
29.06
6,884
2RV Fip6
29.06
7,027
2RV Fip8
29.06
6,465
2RV Invest 1
29.06
6,202
2RV Invest 2
29.06
5,947
2RV Invest 3
29.06
5,644
2RV Invest 4
29.06
4,738
2RV Invest 5
29.06
5,402
2RV Plan 1
29.06
3,044
2RV Plan 2
29.06
5,230
2RV Plan 3
29.06
5,361
2RV Plan 4
29.06
4,035
2RV Serena
29.06
6,201
2RV Sicura
29.06
6,732
2RV Tranquilla
29.06
6,493
2RV VPP Riccardo
29.06 1259,092
2RV VPP Sequoia
29.06 1200,375
2RV VPP Vitiano
29.06 1151,721
CGV Futuroro Azione
29.06
7,108
CGV Futuroro Bilancia
29.06
8,115
CGV Futuroro Euro Azione
29.06
5,464
CGV Futuroro Euro Bilancia
29.06
6,459
CGV Futuroro Euro Moneta
29.06
6,520
CGV Futuroro Moneta
29.06
8,255
Creditras A Bilanc. Più
29.06
6,489
Creditras A Bilanciato
29.06
6,518
Creditras A Cash
29.06
4,872
Creditras A Cauto
29.06
5,850
Creditras A Dinamico
29.06
6,376
Creditras A Flessibile
29.06
5,155
Creditras A Mix
29.06
6,413
Creditras A Monetario
29.06
4,735
Creditras A Prudente
29.06
6,431
Creditras A Prudente Più
29.06
6,640
Creditras A Total
29.06
5,257
Creditras A2
29.06
5,993
Creditras Absolute Return Stars 29.06
5,061
Creditras Accumulo 03/2019 29.06
5,061
Creditras China Equity
29.06
8,862
Creditras D Az. America
29.06
6,440
Creditras D Az. Europa
29.06
5,188
Creditras D Az. Intern.
29.06
5,554
Creditras D Az. Pacifico
29.06
4,907
Creditras D Bond Mix
29.06
6,347
Creditras D Obbl. Intern.
29.06
6,122
Creditras D Prudente
29.06
6,342
Creditras D Prudente Più
29.06
6,523
Creditras Dynamic Prot. 80
29.06
4,962
Creditras E Az. America
29.06
11,356
Creditras E Az. CIna
29.06
9,767
Creditras E Az. Em.EU e Med. 29.06
7,766
Creditras E Az. Giappone
29.06
9,354
Creditras E Az. India
29.06
11,543
Creditras E Az.Am.Latina
29.06
6,276
Creditras E Azion. Europa
29.06
9,137
Creditras E Azion. Internaz.
29.06
9,497
Creditras E Inflaz. Più
29.06
6,259
Creditras E Obbl. Euro 1-3
29.06
5,081
Creditras E Obbl. Euro Corp. 29.06
5,971
Creditras E Obbl. Euro Oltre 3 29.06
6,696
Creditras E Obbl. Misto
29.06
6,360
Creditras E Obbl. US
29.06
6,726
Creditras E Strategia 20
29.06
5,422
Creditras E Strategia 30
29.06
5,484
Creditras E Strategia 40
29.06
6,043
Creditras E Strategia 50
29.06
6,400
Creditras E Strategia 70
29.06
6,869
Creditras Em. Economy Eq.
29.06
4,147
Creditras Em.Europe&Med.Eq 29.06
5,573
Creditras Equity & Credit Stars 29.06
4,989
Creditras Euro B. Enhanced
29.06
6,450
Creditras Euro B. Over 3
29.06
7,563
Creditras Euro Bond 1-3
29.06
5,516
Creditras Euro Cash
29.06
4,882
Creditras Europe Equity
29.06
4,747
Creditras Income
29.06
5,616
Creditras Income Clock
29.06
7,655
Creditras India Equity
29.06
11,086
Creditras Intern. Equity
29.06
5,555
Creditras LatinAmerica Eq
29.06
5,066
Creditras Life Active1
29.06
5,647
Creditras Life Active2
29.06
5,539
Creditras Life Active3
29.06
5,620
Creditras Life Az. America
29.06
6,540
Creditras Life Az. Europa
29.06
5,027
Creditras Life Az. Internaz.
29.06
5,441
Creditras Life Az. Pacifico
29.06
4,669
Creditras Life Bond Selec.
29.06
6,228
Creditras Life Dinamico
29.06
6,104
Creditras Life Flessibile
29.06
5,090
Creditras Life Prudente
29.06
6,302
Creditras M1
29.06
4,541
Creditras M10
29.06
9,611
Creditras M2
29.06
6,677
Creditras M3
29.06
7,066
Creditras M4
29.06
5,956
Creditras M5
29.06
7,434
Creditras M6
29.06
7,648
Creditras M7
29.06
6,655
Creditras M8
29.06
10,050
Creditras M9
29.06
6,782
Creditras North A. Equity
29.06
7,043
Creditras Opportunità Az.
29.06
7,321
Creditras Pacific Equity
29.06
5,150
Creditras Patrimonio Stars
29.06
5,017
Creditras Total Return
29.06
5,138
Creditras Us Bond
29.06
8,247
CRV 2K
29.06
7,276
CRV 4K
29.06
7,181
CRV 5K
29.06
6,710
CRV 6K
29.06
6,141
CRV 8K
29.06
4,961
CRV A1
29.06
6,308
CRV A3
29.06
7,396
CRV A4
29.06
7,971
CRV A6
29.06
8,694
CRV B1
29.06
6,623
CRV B3
29.06
6,794
CRV B4
29.06
6,728
CRV B6
29.06
6,235
CRV Balanced
29.06
6,257
CRV Bond
29.06
4,849
CRV D1
29.06
6,688
CRV D10
29.06
5,934
CRV D2
29.06
5,765
CRV D3
29.06
6,151
CRV D4
29.06
5,952
CRV D5
29.06
5,333
CRV D6
29.06
9,886
CRV D7
CRV D8
CRV D9
CRV Equilibrio
CRV Equity
CRV Euro 10
CRV Euro 2
CRV Euro 5
CRV Euro 6
CRV Euro 8
CRV Eurodue
CRV Eurotre
CRV F Az.America Stars
CRV F Az.Emergenti Stars
CRV F Az.Europa Stars
CRV F Crescita Stars
CRV F Inflazione Stars
CRV F Obbl.Euro BT Stars
CRV F Obbl.Euro Stars
CRV F Obbl.US Stars
CRV F Reddito Stars
CRV F Strategia Stars
CRV Fip2
CRV Fip5
CRV Fip6
CRV Fip8
CRV Five
CRV Four
CRV G2
CRV G5
CRV G6
CRV G8
CRV Income 360
CRV Large
CRV Medium
CRV Ob.Inflazione 03/2018
CRV One
CRV Previdenza Equity
CRV Sicurezza
CRV Small
CRV Sviluppo
CRV Three
CRV Two
CRV Uniattiva(scad. 06/2017)
CRV Uniattiva(scad. 12/2017)
Exclusive Beta
Exclusive Cisles
Exclusive F40
Exclusive Fusine
Exclusive Futuro
Exclusive Giuliano
Exclusive Granata
Exclusive Michele
Exclusive Risparmio Attivo
Exclusive Romano
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
29.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
5,583
6,261
6,550
8,018
4,845
5,211
6,566
6,301
5,900
4,954
—
4,426
6,598
5,005
5,759
5,339
4,612
5,012
5,521
5,893
5,373
5,219
7,103
7,163
7,183
6,663
6,562
7,638
5,615
6,871
6,643
5,650
5,431
3,609
5,970
5,248
7,398
5,710
6,730
—
6,982
7,925
7,860
5,214
5,394
1968,975
977,416
977,296
1985,245
1237,000
1183,544
1176,456
1200,401
981,180
1737,195
Darta Saving Life A. ______________
Advam Alarico Re
AGI Capital Plus
AGI Fund Strat
AGI Strategy Plus
Agora Dynamic
Alkimis Capital
Allianz Liquid Alternative
AllianzGl Special Capital Plus
Ch F Flex Bond
Ch F Megatrend
Ch OT Equity
Ch OT New Talent
Ch OT USD
Ch Q Gold
Ch Q-Selection
Ch Q-Stone
Ch Tg Ret Bond
Chal. Formula Pimco Authy
Challenge Formula SRI
China CSOP HY Bond
Darta Ch Team Invesco
Darta Challenge OpenTeam
Darta Challenge Tesoreria
Darta ChallengeFormula100
Darta ChallengeFormula15
Darta ChallengeFormula30
Darta ChallengeFormula70
Darta ChallengeTeam GAM
Darta Obiettivo Crescita
Darta PIMCO Inc. Bond
Darta PIMCO Inc. Bond Plus
Darta PIMCO Inc. Eq. Focus
Darta Target Diamond
Darta Target Emerald
Darta Target Gold
Darta Target Platinum
Darta Target Silver
Darta Target Stone
Darta Target Titanium
Darta Team Blackrock
Darta Team Carmignac
Darta Team JPMorgan AM
Darta Team Morgan Stanley
Darta Team Pictet
Darta Team Pimco
Darta Team Schroders
Darta Team Templeton
Darta Total Return100
Darta Total Return50
OT Alpha
OT Em Mkts
Pimco Credit Navigator
Pimco Special Strat. Income
Selezione Reddito
T Ret Bond US HY
Team Allianz Gl. Investors
Team Kairos
Team M&G
Team Pioneer
TR Bond EM
X Agi Eur Eq.Select
X Agi Inc&Gr.
X Agi Strat 50
X Bgf Eur Eq.Inc.
X Bgf Fix Inc. Gl.Opp.
X Bgf Glob.All.
X Carm Gl.Eq.
X Carm. Flex Bal.
X Carm. Stab.
X Inv. Eur Corp. Bond
X Inv. Ibra
X Inv. Paneur HI
X Jpm Eur Eq.Plus
X Jpm Glob.Inc.
X Jpm Inc.Opp.
X Kairos It.
X Kairos Multi Strat.
X Kairos Sel.
X MS Dap
X MS GBaR
X Pict. Eur Sh.T. HY
X Pict. Mago
X Pict. Megatrend
X Pimco Div. Inc.
X Pimco Gmaf
X Pimco Tot.Ret.
X Pioneer Abs Ret. Bond
X Pioneer Strat.Inc.
X Pioneer Top Eur Pl.
X Schr. Eur Divid.Max
X Schr. Front.Mkts
X Schr. MA Inc.
X Templ. Africa
X Templ. GF Strat.
X Templ. Gl.Tr.
X-TEAM MS Glb Brands
XT AGI Agricultural
XT AGI Big Japan
XT AGI Conv
XT AGI EM Def
XT AGI Intellectual
XT AGI Strat 15
XT Algebris Allocation
XT Algebris Fin. Cred.
XT Algebris Fin. Eq.
XT Algebris Fin. Income
XT BGF Gl Ma Inc
XT BNY EM Debt
XT BNY Gl Opp
XT BNY SmallCap Eur
XT BSF Fix Inc Str
XT Carmignac Conserv
XT Carmignac Gl Bond
XT DNCA Eurose
XT DNCA Evolutif
XT DNCA Miuri
XT Fidelity China Cons
XT Fidelity Glb Div
XT Fidelity GMAI
XT GAM Abs. Return
XT GAM EM Opp
XT GAM Health Innov
XT GAM L/S Equity
XT GAM Luxury
XT GS Gl. Equity Long Short
XT GS Gl. Income Builder
XT GS Strat. Inc. Bond
XT GS Strategic Macro Bond
XT INV America
XT INV Fless
XT INV PiazzAffari
XT Invesco Gl Tgt Ret
XT Invesco PanEur Eq Inc
XT Janus Bal
XT Janus Gl Flex Inc
XT Janus Gl Life Sc
XT JPM EM Strat Bond
XT JPM Gl Bond Opp
XT Kairos Bond Plus
XT Kairos Key
XT M&G Eur Div
XT M&G G1 F R HY
XT M&G Pr All
XT MS Frontier EM Mkts
XT MS Gl Fixed Inc Opp
XT Pictet Em Loc Debt
XT Pictet High Div
XT Pimco Cap Sec
XT Pimco Div Inc&Build
XT Pimco Gl B
XT Pimco Income
XT Pimco Strat. Income
XT Pioneer Eur Eq Inc
XT Pioneer Multi Asset Inc
XT Schroder Alpha Abs
XT Schroder Italian Eq
XT Schroder S US L/S
XT Templeton Gl Inc
XT Templeton Str Inc
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
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29.06
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29.06
29.06
29.06
29.06
27.06
27.06
29.06
29.06
29.06
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29.06
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29.06
29.06
29.06
29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
29.06
29.06
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29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
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29.06
29.06
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29.06
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29.06
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29.06
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29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
7,586
9,923
10,033
9,527
9,524
9,682
9,951
11,352
9,945
11,642
11,795
11,252
10,681
9,340
10,749
11,550
11,343
10,672
11,390
8,512
11,025
11,932
9,853
8,321
11,008
10,752
9,484
11,746
9,767
10,030
9,984
9,582
6,735
5,679
6,831
6,499
6,397
6,954
5,577
12,927
12,009
12,962
15,101
12,948
12,125
12,477
12,348
5,308
5,374
9,940
9,855
10,066
10,772
10,082
9,634
12,643
11,174
9,884
10,596
10,000
11,740
9,854
11,617
11,046
9,869
9,522
10,719
10,722
9,773
10,401
10,545
10,420
10,505
10,388
9,613
9,743
9,133
9,156
7,904
11,057
10,109
10,704
9,409
10,551
10,305
10,279
9,126
12,314
9,990
9,144
10,073
9,484
7,708
10,963
9,062
10,728
9,181
10,611
10,202
9,669
9,318
10,188
9,114
9,884
7,701
8,180
9,560
9,616
9,937
11,482
9,974
9,985
11,100
9,801
9,824
10,244
10,412
11,068
11,716
9,309
9,431
12,007
9,680
9,796
8,724
9,929
9,660
9,836
11,482
9,982
9,334
10,032
10,012
9,625
9,544
10,433
9,735
10,142
10,999
10,433
9,126
10,047
9,919
9,327
9,567
8,266
10,496
9,862
8,853
10,383
10,278
9,913
9,606
11,428
10,791
9,529
9,530
8,629
9,453
Fondo Attivo
Fondo Azionario
Fondo Azione Più
Fondo Bilanciato
Fondo Dinamico
Fondo Dinamico Cl. A
Fondo Prima Base
Fondo Seconda Base
Fondo Terza Base
23.06
23.06
18.02
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
13,685
13,292
10,000
13,641
12,610
11,868
14,151
17,763
20,742
Ifis G.Dynamic Allocation
Ifis G.Selective Allocation
24.06
24.06
110,648
99,966
Life Dinamico
Life Obbligazionario
29.06
29.06
4,250
3,996
Az. Globale(Augusta)
Az.Globale(Toro,L.Italico)
Bilanciato Globale
Cash
Dynamic
Euro Blue Chips
European Equity P
Fondo Ina Valore Attivo
Fondo Valore Azione
Fondo Valute Estere
Global Bond
Global Equity
Il Meglio Azionario
Il Meglio Bilanciato
Il Meglio Obbligaz.
INA F. Blunit Forza5
INA F. Blunit Forza6
INA F. Blunit Forza7
Italian Equity
Nuovo Fondo Ina
Target 2010 - 2025
Target 2011 - 2021
29.06
29.06
29.06
24.06
24.06
24.06
24.06
29.06
28.06
29.06
24.06
24.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
24.06
29.06
24.06
24.06
11,371
14,024
14,592
6,441
3,435
6,605
4,565
4,870
12,677
1,263
7,899
6,722
5,418
6,366
6,473
11,561
13,162
11,661
8,379
9,892
7,572
6,824
Adria Equilibrio
Aptus I
Aptus II
Aptus III
BG 2011-2016
BG 2011-2017
BG 2011-2020
BG 2011-2021
BG 2011-2022
BG 2011-2025
BG 2011-2026
BG 2011-2027
BG 2011-2030
BG 2011-2031
BG 2011-2032
BG A 2018
BG A 2023
BG A 2028
BG A 2033
BG Azionario I
BG Azionario II
BG Bilanciato I
BG Bilanciato II
BG Dinamico
23.06
24.06
24.06
24.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
24.06
24.06
24.06
24.06
23.06
6,746
5,258
5,078
4,416
10,742
11,274
12,882
13,106
13,784
14,696
14,988
15,148
15,463
15,294
15,302
12,752
16,908
17,720
17,687
2,759
3,163
4,446
5,478
9,276
Ergo Previdenza __________________
Euresa-Life _______________________
Fata Vita di Genertellife __________
Generali Italia ____________________
Genertellife ______________________
Espansione
Espansione Duemila
GLIFE Income Bond (Acc)
GLIFE Income Bond (Dis)
GLIFE Income Equity (Acc)
GLIFE Income Equity (Dis)
GT Bond 2023
GT Bond 2028
GT Bond 2033
GT Bond 2038
LVA Az. Previdenza P
LVA Din Previdenza P
LVA Din. Azionario
LVA In Azione
LVA Ob. Obbligazion.
Premium Portfolio Model
Stg Model Portfolio
Sviluppo
Sviluppo Duemila
Tirreno Unit Equilibrio
Tirreno Unit Protezione
Tirreno Unit Sviluppo
Valore
24.06
24.06
23.06
23.06
23.06
23.06
24.06
24.06
24.06
24.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
3,377
3,259
10,120
10,117
10,193
10,149
14,369
15,764
16,577
16,940
6,463
9,777
4,425
4,364
3,704
10,278
10,986
4,591
4,190
6,861
5,603
6,311
6,412
Groupama Bilanciato I
Groupama Bilanciato N
Groupama Dinamico I
Groupama Dinamico N
Groupama Prudente I
Groupama Prudente N
ValorePiù Azionario Cl.A
ValorePiù Azionario Cl.B
ValorePiù Azionario Prev.
ValorePiù Bilanciato Cl.A
ValorePìù Bilanciato Cl.B
ValorePiù Obbligazionario
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
28.06
30.06
28.06
28.06
28.06
70,880
13,610
68,330
11,280
77,750
19,580
13,137
14,320
9,198
15,320
13,304
13,752
ING ClearFuture Euro Sh.T
ING Global Bonds
ING Pioneer Corp. Bonds
ING Pioneer Eur. Equities
ING Pioneer Euro Bonds
ING Pioneer Glb Equities
ING Pioneer Jap. Equities
ING Pioneer US Equities
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
98,290
168,240
139,810
113,200
142,050
156,890
122,920
211,950
Groupama Assicurazioni _________
ING Life Luxembourg ____________
IV Prosp. Protetta2010 v.corr.
IV Prosp. Protetta2010 v.prot.
Lungo Termine
LV Cap, Att. Base Reddito
LV Cap. Att. Base
LV Cap. Att. Plus
LV Cap. Att. Standard
LV Cap. Att. Standard Redd.
LV Prosp. Prot.2010 Val.Corr.
LV Prosp. Prot.2010 Val.Prot.
LV Prosp. Protetta Val.Corr.
LV Prosp. Protetta Val.Prot.
LV Prospettiva Conservativa
LV Prospettiva Dinamica
LV Prospettiva Moderata
Medio Termine
Multiasset Flex 10
Multiasset Flex 5
Mutiasset Flex 15
Obbligaz. Blue
Obbligaz. Plus
Obbligazionario
Obbligazionario Flex
ProtezAttiva 2010 val. corr.
ProtezAttiva 2010 val. prot.
ProtezAttiva set05 val.corr
ProtezAttiva set05 val.prot
ProtezAttiva val.corrente
ProtezAttiva val.protetto
SPV P.Protetta 2010 val.corr.
SPV P.Protetta 2010 val.prot.
Synthesis Mix 10
Synthesis Mix 20
Synthesis Mix 30
Synthesis Multiasset 30
Synthesis Multiasset Flex
Total Return
Unit Linea 1
Unit Linea 2
Unit Linea 3
Unit Linea 4
30.06
30.06
27.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
27.06
01.07
01.07
01.07
28.06
28.06
28.06
01.07
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
10,864
9,547
10,733
95,466
106,068
113,521
111,864
97,627
105,914
93,186
101,125
95,928
124,510
145,854
136,029
11,833
9,214
9,984
9,006
151,008
260,482
234,025
9,461
10,826
9,640
9,997
9,617
12,438
11,744
10,911
9,576
10,051
9,541
9,394
9,763
9,353
9,059
14,849
15,024
13,907
10,008
EV Strategia 15 P
EV Strategia 30 P
EV Strategia 40 P
EV Strategia 55 P
EV Strategia 70 P
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
11,992
11,597
11,040
10,927
10,340
Intesa Sanpaolo Vita L.Fideuram
m
Av va
Alpha Mix7-Classe Deluxe
29.06
Alpha Mix7-Classe Exclusive 29.06
Alpha Mix7-Superior
29.06
Az. America
29.06
Az. America MM
29.06
Az. America SPIF
29.06
Az. Econ. Em. MM
29.06
Az. Econ. Em. SPIF
29.06
Az. Euro
29.06
Az. Europa MM
29.06
Az. Europa SPIF
29.06
Az. Flessibile
29.06
Az. Flessibile 7 anni
29.06
Az. Giappone
29.06
Az. Internazionale
29.06
Az. Italia
29.06
Az. Italia MM
29.06
Az. Italia SPIF
29.06
Az. Pacifico MM
29.06
Az. Pacifico SPIF
29.06
Az. Settoriale MM
29.06
Az. Settoriale SPIF
29.06
Base Target 04/2022
29.06
Base Target 04/2022 val. prot. 29.06
Base Target High Divid.
29.06
Base Target High Divid. val. prot. 29.06
Cap. Attivo Base 2
29.06
Cap. Attivo Plus 2
29.06
Cap. Attivo Standard 2
29.06
Dinamico
29.06
Dinamico MM
29.06
Dinamico SPIF
29.06
EL Base 24
29.06
EL Base 24 val.prot.
29.06
EL Base Più Bonus val.prot.
29.06
EL Base Più val.prot.
29.06
EL Base Piu'
29.06
EL Base Piu' Bonus
29.06
EL Capitale Attivo Base
29.06
EL Capitale Attivo Plus
29.06
EL Capitale Attivo Standard
29.06
EL Prosp. Az. Italia
29.06
EL Prosp. Conservativa
29.06
EL Prosp. Dinamica
29.06
EL Prosp. Moderata
29.06
EL Prosp. Ob. High Yield
29.06
EL Prosp. Obblig. Corpor.
29.06
EL Prosp. Prot. Val. Prot.
29.06
EL Prosp. Protetta
29.06
EL Prosp. Prot.V.Prot.2010
29.06
EL Prosp. Protetto 2010
29.06
Equilibrato
29.06
Equilibrato MM
29.06
Equilibrato SPIF
29.06
Excludive Base
29.06
Exclusive Plus
29.06
Exclusive Protetto
29.06
Exclusive Protetto val.prot.
29.06
Exclusive Standard
29.06
Extra
29.06
Extra MM
29.06
Extra SPIF
29.06
Far East
29.06
Forziere Dinamico
29.06
Forziere Equibrato
29.06
Forziere Prudente
29.06
Forziere Quota 90
29.06
Inv. con Me Att.Forte
29.06
Inv. con Me iFlex
29.06
Inv. con Me Obbl.Fless.
29.06
Invest Dinamico
29.06
Invest Equilibrato
29.06
Invest Prudente
29.06
Invest. Private 0-15
29.06
Invest. Private 0-30
29.06
Invest. Private 0-40
29.06
Invest. Private 20-60
29.06
ISPL Power
29.06
ISPL Power 2
29.06
Linea Conservativa
29.06
Linea Dinamica
29.06
Linea Equilibrata
29.06
Linea Moderata
29.06
Linea Molto Dinamica
29.06
Liquidita SPIF
29.06
Monet.
29.06
Monet. America SPIF
29.06
Monet. Euro SPIF
29.06
Multinvest Az. America
29.06
Multinvest Az. Econ. Em.
29.06
Multinvest Az. Europa
29.06
Multinvest Az. Italia
29.06
Multinvest Az. Pacifico
29.06
Multinvest Az. Settoriale
29.06
Multinvest Obb. America
29.06
Multinvest Obb. Euro
29.06
Multinvest Obb. Giappone
29.06
Multinvest Obb. Merc. Em.
29.06
Obb. America
29.06
Obb. America MM
29.06
Obb. America SPIF
29.06
Obb. Corpor. MM
29.06
Obb. Corpor. SPIF
29.06
Obb. Euro
29.06
Obb. Euro MM
29.06
Obb. Euro SPIF
29.06
Obb. Giappone MM
29.06
Obb. Giappone SPIF
29.06
Obb. Internazionale
29.06
Obb. M. Emerg.
29.06
Obb. Merc. Em. MM
29.06
Obb. Merc. Em. SPIF
29.06
Obb. Mercati Emergenti
29.06
Optima 12 - Classe Deluxe
29.06
Optima 12 - Classe Exclusive 29.06
Optima 12 - Superior
29.06
Optima 5 - Classe Deluxe
29.06
Optima 5 - Classe Exclusive
29.06
Optima 5 - Classe Superior
29.06
Optima 8 - Classe Deluxe
29.06
Optima 8 - Classe Exclusive
29.06
Optima 8 - Superior
29.06
Private Style Equity
29.06
Private Style Flexible
29.06
Private Style Income
29.06
Profilo 15
29.06
Profilo 30
29.06
Profilo 50
29.06
Profilo 70
29.06
Profilo 90
29.06
Profilo Base
29.06
Profilo Monetario
29.06
Profilo Obbligazionario
29.06
29.06
Profilo Plus
Profilo Protetto10-01/2017 29.06
Profilo Protetto10-09/2016 29.06
Profilo Standard
29.06
Prosp. Az. America
29.06
Prosp. Az. Europa
29.06
Prosp. Az. Giappone
29.06
Prosp. Az. Globale
29.06
Prosp. Az. Pac.exGiap
29.06
Prosp. Az. Paesi Emer.
29.06
Prosp. Monetario Euro
29.06
Prosp. Obbl. Corp. Cl.A
29.06
Prosp. Obbl. H.Y. Cl.A
29.06
Prosp. Obblig. Dollaro
29.06
Prosp. Obbligaz. Euro
29.06
Protetto
29.06
Protezione Dinamica
29.06
Protezione Dinamica val. prot. 29.06
Prudente
29.06
Prudente SPIF
29.06
Small Caps
29.06
9,036
9,238
8,841
1,064
1,126
1,057
2,066
1,712
0,875
1,322
0,894
9,771
9,883
0,610
0,904
0,793
0,877
0,656
1,039
0,863
1,216
0,986
9,264
8,013
9,413
8,003
10,262
10,654
10,525
1,396
1,372
1,135
13,895
12,433
10,556
10,005
11,956
11,811
10,674
11,586
11,299
7,162
12,319
13,988
13,255
19,159
12,954
9,458
10,027
9,562
10,901
1,550
1,408
1,295
10,175
10,347
10,141
8,274
10,273
0,889
1,128
0,982
1,979
0,871
0,939
0,929
0,994
9,925
9,901
9,928
1,064
1,421
1,419
11,321
11,569
11,677
12,382
1,065
1,044
1,277
1,181
1,355
1,430
1,074
1,204
1,160
0,840
1,150
0,968
1,482
1,072
0,743
0,990
1,013
0,866
1,303
0,786
1,477
1,691
1,240
1,226
1,649
2,055
1,923
1,654
1,792
0,863
0,972
1,414
2,668
1,802
1,954
10,773
10,467
10,708
10,233
10,496
10,700
10,273
10,799
11,048
10,559
11,407
9,981
10,568
1,418
1,504
1,498
1,445
1,299
10,683
1,153
1,411
11,445
1,016
1,031
11,101
17,203
11,580
12,464
13,588
11,485
10,343
10,275
10,371
12,553
16,151
14,214
1,261
9,893
8,072
1,450
1,303
1,488
24.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
01.07
28.06
28.06
28.06
28.06
24.06
24.06
29.06
29.06
29.06
29.06
28.06
24.05
28.06
28.06
28.06
28.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
23.06
23.06
23.06
23.06
23.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
6,513
142,558
167,178
156,143
164,665
133,031
144,364
73,465
9,069
75,053
179,090
191,549
224,774
7,026
6,014
4,489
6,411
6,654
7,300
121,691
121,538
126,667
118,619
130,602
127,323
781,820
739,440
588,790
494,100
685,960
597,230
762,760
704,910
830,030
706,050
512,840
813,340
709,870
30,544
17,380
19,478
17,418
14,483
10,746
10,595
14,898
10,702
9,671
11,606
11,296
9,923
16,712
11,447
11,849
13,071
6,928
11,290
10,177
13,918
9,885
12,957
15,711
13,869
10,059
9,494
10,812
12,454
13,313
11,184
12,280
13,767
14,259
10,555
12,663
14,589
10,044
148,514
Intesa Sanpaolo Vita L.Sanpaolo
Global Equity
Global Equity Plus
Global Equity Previ P
27.06
27.06
27.06
15,897
13,438
12,428
Azionaria Indici
Conservativa
Dinamica Protetta
Dinamica Protetta 2
FP Azionaria Indici
Investire Emergenti
Investire Italia
Investire Mondo
Italiana Linea Equilibrio P
Italiana Linea Futuro P
Italiana Linea Prudente P
Italiana Unit 80+
L. Bilanciata Aggressiva
L. Bilanciata Vivace
L. Garantita
L. Obbligazionaria
L. Stabile
L. Trasformazioni
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
11,822
11,256
16,804
16,33
9,980
12,797
7,569
9,022
10,629
8,499
16,060
9,749
11,576
11,494
9,671
12,766
9,905
10,000
Formula Bilanciata
Previ Bilanciato
Previ Dinamico
28.06
28.06
28.06
9,804
13,360
15,475
Adb Dyn.Asset Allocation
Alba Prof. Balanced
Alba Prof. Dynamic
Alba Prof. Prudent
Asfalia Custodia-Crescita
Bgb Flex Alpha
Bgb Multistrategy
Bgb My Fund
ELF Absolute Ret. Bond C
Marigian Fund
Neul Az. Europa
Neul Az. Giappone
Neul Az. Globale
Neul Az. Tattico-Eur.
Neul Az.Nord-America
Neul Azionario UK Growth
Neul Obblig. Europa
Neul Obblig. Globale
Neul Prof. Bilanciato
Neul Prof. Dinamico
Neul Prof. Prudente
Ser Uk Equity Growth F. A
Ser. American A
Ser. Euro Bond
Ser. Europe Tactical A
Ser. Global Balanced
Ser. Global Bond
Ser. Global Equity
Ser. Japan A
Ser. Prof.Conservative
Ser.Cash Fund
24.06
30.06
30.06
30.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
17.04
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
1219,620
8,099
6,710
10,579
1019,540
1019,490
913,380
1153,800
1072,750
730,980
4,617
2,736
3,341
3,530
3,870
4,744
9,691
7,143
5,498
4,237
6,151
4,851
3,746
11,457
3,620
9,485
11,485
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17,078
7,885
15,693
16,492
9,890
9,650
9,620
10,570
11,020
11,030
11,750
10,160
10,380
10,410
10,720
Euro UL Bond A
Euro UL Equity A
Euro UL PP Bond A
Euro UL PP Bond B
Euro UL PP Equity A
Euro UL PP Equity B
Eurolife Perf. Plus ric.A
Eurolife Perf. Plus ric.un.B
Eurolife Perf. Plus un. A
Eurolife Perf. ric.A
Eurolife Perf. un.A
Eurolife Perf. un.ric.B
MultiManager UL A un.A
MultiManager UL E un.A
Myr Capital Increase
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
24.03
01.06
28.06
5,430
5,760
1,530
6,700
1,620
7,110
1,540
5,990
4,930
1,363
4,356
5,287
9,466
6,686
13,539
Direz. Futuro Prima
Direz. Futuro Seconda
Direz. Futuro Terza
FLP Bond Plus Serie II A
FLP Bond Plus Serie II B
FLP Dynamic serie II A
FLP Dynamic serie II B
Linea Alpha Accumulo
Linea Lybra Ob.2025
Linea Maxima Ob.2025
LV Aggressivo Cl. A
LV Aggressivo Cl. B
LV Dinamico Cl. A
LV Dinamico Cl. B
LV Moderato Cl. A
LV Moderato Cl. B
LV Strategy Ubi Edition
MultiBalanced A
MultiBalanced B
MultiFlex A
MultiFlex B
Previnext Balanced
Previnext Dynamic
S.I. Globale Multimanager
Terza 2002 A
Terza 2002 B
Unit Private 450.103
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
24.06
12,648
6,544
8,265
12,868
13,248
11,691
12,231
7,602
11,763
8,691
9,890
9,067
9,559
9,678
10,021
9,947
11,802
14,927
15,558
14,663
15,220
13,791
14,516
9,797
11,445
12,031
10,773
Alternative Fund 1
Alternative Fund 2
Alternative Fund 3
Mediolanum Più 2012 Fund
Mediolanum Più 2012/1 Fund
M
m
M
m
M
m
M
m
M
m
M
m
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27.06
27.06
27.06
01.07
27.
5,471
5,769
5,901
4,974
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Lawrence Life ____________________
30.06
29.04
30.06
30.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
27.06
M
—
m
m
m
La Mondiale Europartner _________
Bilanciato
Diapason II
Dinamico
Moderato
Obiettivo Performance
Smart Brand
Smart Brand 2.0
Top Brand 06/14
Val. Aprile 2013
Val. Gennaio 2013
Val. Marzo 2012
Val. Marzo 2016
Val. Rend. 06/2010
Val. Rend. 08/2011
Val. Rend. 08/2012
m
—
m
Itas Vita __________________________
M m
M m
Accumulazione
Anni 40
Anni 50
Anni 60
Anni 70
Anni 80
Azionario
Azionario Blue
Azionario Flex
Azionario Green
Azionario Plus
Bilanciato
Bilanciato Plus
Crescita
Dinamica
Eurounit Azionario
Eurounit Dinamico
Eurounit Equilibrato
Eurounit Prudente
Fondo Antonietta
Fondo BIA11
Fondo Brunello
Fondo Ponti
Fondo Tito
Fourten Fund
GpA Accordo
GpA Accordo 2
GpA Acuto
GpA Acuto 2
GpA Armonia
GpA Armonia 2
GpA Motivo
GpA Motivo 2
GpA Private Bond
GpA Private Global Guar.
GpA Private Global High
GpA Private Global Low
GpA Private Global Medium
Intesa Vita Az Cina
Intesa Vita AzAmerGrowth
Intesa Vita AzAmerValue
Intesa Vita AzEuropa Gr.
Intesa Vita AzEuropa Value
Intesa Vita Monet Dollaro
Intesa Vita Monet Euro
Intesa Vita Obblig Euro
ISV CapAttivoBase
ISV CapAttivoBaseReddito
ISV CapAttivoPlus
ISV CapAttivoStandard
ISV CapAttivoStandardRedd.
ISV Prosp. Az. America
ISV Prosp. Az. Europa
ISV Prosp. Az. Giappone
ISV Prosp. Az. Internazionale
ISV Prosp. Az. Italia
ISV Prosp. Az. Pacif. ex Giapp.
ISV Prosp. Az. PaesiEmergenti
ISV Prosp. Dinamica
ISV Prosp. Mon. Euro
ISV Prosp. Obblig. Corporate
ISV Prosp. Obblig. Dollaro
ISV Prosp. Obblig. Euro
ISV Prosp. Protetta val.corr.
ISV Prosp. Protetta val.prot.
ISV Prosp.Conservat.Reddito
ISV Prosp.Conservativa
ISV Prosp.Moderata
ISV Prosp.ModerataReddito
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
29.06
m
—
M
Intesa Sanpaolo Vita L.Noricum _
Azionario Internazionale
Bilanciato Euro
Conservativo
Dinamico
Equilibrato
Obbligazionario Euro
Specializzato
Valore Aggiunto
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Risparmio gestito 31
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
FONDI COMUNI E SICAV ESTERI
ARMONIZZATI UE
Cat. Fondo
Data
www.animasgr.it Tel. 800.388.876
Anima Funds
FLE Am.Lat.Ced.Plus2017Silver 27.06
FLE An. Ced.BRIC2018 Silver
27.06
FLE Anima Active Selection(7) 29.06
FLE Anima Att.Ced.Plus2018 I 27.06
OEC Anima ShortT.Corp. Bd I(7) 30.06
30.06
APA Asia Pacific Eq. I(7)
APA Asia Pacific Eq. Prest.
30.06
APA Asia Pacific Eq. Silver
30.06
OFL Bd 2015 Multic. Din. Silver 16.03
OFL Bd 2015 Multic. Silver
16.03
OFL Bd 2016 Multic. 2 Silver
30.06
OFL Bd 2016 Multic. Silver
30.06
OFL Bd 2017 Crescita Imprese 30.06
ODMBond Dollar I(7)
30.06
ODMBond Dollar Prest.
30.06
ODMBond Dollar Silver
30.06
FLE Ced.P.Scandin.2017Silver 27.06
FLE Cedola Italia 2017 Silver
27.06
30.06
OAS Credit Opportunities I(7)
FLE Crescita Europa Silver
29.06
AEM Emerging Mkts Eq. I(7)
30.06
AEM Emerging Mkts Eq.Prest.
30.06
AEM Emerging Mkts Eq.Silver
30.06
AAE Euro Equity I
30.06
OEM Euro Government Bomd I(7) 30.06
30.06
AEU Europe Eq. I(7)
AEU Europe Eq. Prestige
30.06
AEU Europe Eq. Silver
30.06
FLE Flex 50 I(7)
24.06
OFL Flexible Income I
30.06
OIG Global Bond I(7)
30.06
OIG Global Bond Prest.
30.06
OIG Global Bond Silver
30.06
30.06
OAS Global Currencies I(7)
OAS Global Currencies Prest.
30.06
AIN Global Equity I(7)
30.06
AIN Global Equity Prest.
30.06
AIN Global Equity Silver
30.06
OEC Hybrid Bond I
30.06
OEB Life Short Term Silver
30.06
MAE Liquidity A
30.06
MAE Liquidity I(7)
30.06
MAE Liquidity Prestige
30.06
MAE Liquidity Silver
30.06
30.06
OEM Medium Term Bd I(7)
OEM Medium Term Bd Prest.
30.06
OEM Medium Term Bd Silver
30.06
FLE Pro 100 Cedola BRIC/2
22.06
FLE Pro 100 En. Pulita Silver
29.06
FLE Protetto 100 BRIC Silver
29.06
OEB Short Term Bd I(7)
30.06
OEB Short Term Bd Prest.
30.06
OEB Short Term Bd Silver
30.06
FLE Smart Dividends Europe I
30.06
FLE Smart Volatility Europe I
30.06
FLE Smart Volatility Global I
30.06
FLE Smart Volatility Italy I
30.06
OFL Star Bond Classic A
30.06
OFL Star Bond Classic B
30.06
OFL Star Bond I
30.06
OFL Star Bond I Dist(7)
30.06
OFL Star Bond Prestige
30.06
OFL Star Bond Silver
30.06
FLE Star High Potential Eur. B
30.06
FLE Star High Potential Eur. I(7) 30.06
FLE Star High Potential Eur.Classic A 30.06
FLE Star High Potential Eur.Prest. 30.06
FLE Star High Potential Eur.Silver 30.06
FLE Star High Potential Glb Classic A 30.06
FLE Star High Potential Glb Classic B 30.06
FLE Star High Potential Glb I(7) 30.06
FLE Star High Potential Glb Silver 30.06
FLE Star High Potential Italy Cl B 30.06
FLE Star High Potential Italy Classic A 30.06
FLE Star High Potential Italy I(7) 30.06
FLE Star High Potential Italy Prestige 30.06
FLE Star High Potential Italy Silver 30.06
FLE Tesoreria Imp. Prestige
24.06
OFL Traguardo III 2016
30.06
OFL Traguardo2017Gl.Bd Silver 30.06
30.06
AAM U.S. Equity I(7)
AAM U.S. Equity Prest.
30.06
AAM U.S. Equity Silver
30.06
OAS Var Rate Bond I
30.06
Nav
Risc.
5,134
5,204
5,043
109,380
5,625
10,829
12,374
7,653
5,049
5,082
5,045
5,250
5,441
7,430
7,322
7,418
5,425
5,2593
5,016
5,926
5,069
4,973
4,798
6,542
5,206
10,316
7,660
6,627
5,302
4,954
7,078
8,125
7,038
4,787
4,665
9,746
6,973
7,680
5,034
5,089
6,434
5,716
5,083
5,490
7,372
9,693
7,202
5,043
5,021
5,023
5,692
6,258
5,740
4,952
4,797
4,782
4,633
5,035
4,911
5,497
5,001
5,498
5,440
4,771
7,257
5,677
8,178
5,939
4,809
5,025
5,014
4,891
4,599
4,713
4,935
4,918
4,811
5,260
5,258
5,41
13,358
10,482
8,063
5,162
Emis.
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
FLE Flexible Europe
01.07
BBI Franklin T. - Multi Alpha F. 01.07
FLE GAM Flexible Strategy
01.07
FLE Generali Inv. Eur - Div. Solution 01.07
BAZ Global Dynamic
01.07
FLE Global Real Assets
01.07
FLE Global Risk Managed
01.07
AEM Greater China Eq
01.07
BAZ HSBC - Em. Mkts Solution
01.07
AEM India&So.East Asia Eq
01.07
APA Invesco - Asia Gl. Opps
01.07
AEU Invesco - Europe Eq.
01.07
FLE Invesco - Real Ass Ret
01.07
FLE JPM - Best Ideas
01.07
FLE JPM Global MultiAsset Inc.F 01.07
FLE Kairos - Blend
01.07
FLE Kairos Real Return
01.07
FLE Lemanik - Glocal Investor
01.07
MAE Liquidity
01.07
FLE M&G - Multi Asset Allocation Fund 01.07
FLE Morgan Stanley - Act.All.
01.07
FLE Morgan Stanley Real A.Port 01.07
AAM Morgan Stanley-N.Am.Eq. 01.07
AEM Next 11 Equities
01.07
AEU Oddo AM Expertise Eu
01.07
--- Pictet - Dynamic Advisory
01.07
ASE Pictet World Opportun.
01.07
FLE Pimco - Smart Invest Flex All 01.07
FLE Schroder Multi Asset
01.07
FLE Short Strategies
01.07
AIN Smaller Companies
01.07
AIN T-Cube
01.07
FLE UBS - Top Em Mark Fund
01.07
AIN Vontobel - Gl. Elite
01.07
95,85
117,26
112,44
106,64
105,45
102,77
122,11
86,07
93,29
121,44
157,35
98,91
98,43
114,42
92,90
106,57
92,43
82,25
107,03
98,11
131,77
108,78
138,40
92,28
112,88
100,59
169,57
100,85
101,55
41,72
119,06
104,00
89,68
137,47
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
BG Sicav ___________________________________________________
FLE Algebris Best Ideas
01.07
FLE Amundi Absolute Forex
01.07
OAS Amundi Glob Inc Bond
01.07
OFL BlackRock Glb Opp Bd
01.07
AIN Columbia Thread Gl.Eq.Long Sh. 01.07
FLE Controlfida Global Macro
01.07
AEU Controlfida Low Vol Eur Eq 01.07
FLE EurizonMult.OptimalDiv.Appr. 01.07
OEM Euro Debt
01.07
OFL Euro Income Bond
01.07
AEU European Equities
01.07
FLE Flexible Global Eq
01.07
AEU Gen Inv Eur Eq Recovery F 01.07
OIG Global Supranational
OAS HSBC Euro Credit Opportun 01.07
OAS Invesco Fin. Credit Bond
01.07
BOB JP Morgan - Capital Struct. Opp 01.07
AAS MS Gl Real Est&Infr Eq
01.07
APA Pictet Japanese Eq
01.07
OAS Schroder Conv Bond Opp
01.07
AEU Schroder High Div Eu
01.07
FLE Short Equities
01.07
AAE Small Mid Cap Eu Eq
01.07
AIN Tenax Gl F Eq Long Short
01.07
OIH UBS Dyn Cred High Yield
01.07
OFL UBS Glob Inc Alpha
01.07
AAM US Equities
01.07
OPE VONT New Front Debt
01.07
OFL Vontobel Glb Active Bd
01.07
FLE Vontobel Pure Strategy
01.07
www.bnpparibas-ip.it - tel. 800009944
OEC Bond Euro Corp
30.06
OAS Bond Europe Plus
30.06
OAS Bond World Plus
30.06
OAS Conv Bd Best Sel Eur
30.06
OMI Convertible Bond World
30.06
BBI Diversified World Balanced 29.06
BAZ Diversified World Growth
29.06
BOB Diversified World Stability 29.06
AAE Equity Euro
30.06
AEU Equity Europe
30.06
AAM Equity USA Core
30.06
AEM Equity World Emerging $
30.06
BOB Sustainable Active All
30.06
Fondi comuni di diritto francese
OFL BNPP ABC3
30.06
ASE BNPP Aqua
30.06
FLE BNPP Rend. 1 Anno
30.06
FLE BNPP Rend. Cedola C
30.06
OFL BNPP Seicedole
30.06
OFL Euro Flexi Bond Inc
30.06
OFL FQ Bond Opp.
29.06
FLE FQ Patrimoine
29.06
Cl. D
98,07
99,11
100,22
98,22
90,84
88,05
90,89
91,71
132,59
106,71
78,28
100,57
93,77
—
107,50
110,10
97,20
124,60
76,39
97,25
90,79
51,59
89,56
83,87
90,89
86,23
172,36
107,26
106,85
88,61
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
109,94
430,85
1694,53
78,21
107,31
188,68
189,70
185,78
293,89
509,39
204,55
95,95
419,42
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
98,82
299,76
101,18
96,23
97,85
101,39
1402,64
103,98
—
—
—
—
—
—
—
—
BPVN Strategic Inv. Fund _________________________________
AEU Europ. Flex. Dyn. A EUR
AEU Europ. Flex. Dyn. B EUR(7)
FLE VIS in EUR
01.07
01.07
28.06
10,74
11,24
12,15
—
—
—
CoRe Series _______________________________________________
Gruppo Azimut
Cl. AZ Fund (ACC)
FLE Active Selection
30.06
FLE Active Strategy
30.06
OIG Aggregate Bond Euro
30.06
FLE American Trend
30.06
FLE Arbitrage
30.06
FLE Arbitrage Plus
30.06
FLE Asia Absolute
30.06
FLE Asset Dynamic
30.06
BOB Asset Plus
30.06
BBI Asset Power
30.06
BBI Asset Timing
30.06
FLE Bd Target 2018 Eq. Opt.
30.06
OFL Bd Target Giugno 2016
30.06
OFL Bd Target Settembre 2016 30.06
OFL Best Bond
30.06
OFL Best Cedola
30.06
OFL Bond Target 2015
30.06
FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 30.06
FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 30.06
FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 30.06
OFL Bond Target Dic.2016
30.06
FLE Carry Strategies
30.06
MAE Cash 12 mesi
30.06
MAE Cash Overnight
30.06
FLE Cat Bond Fund Plus
30.06
OMI Cgm Opport. Corp. Bond
30.06
FLE Cgm Opport. European
30.06
FLE Cgm Opport. Global
30.06
OMI Cgm Opport. Gov. Bond
30.06
OMI Cgm Opportunistic Corporate Bond
FLE Cgm Opportunistic European
FLE Cgm Opportunistic Global
FLE Cgm Opportunistic Government Bond
BOB Conservative
30.06
AEU Core Brands
30.06
FLE Corporate Premium
30.06
OIH Credit
30.06
FLE Dividend Premium
30.06
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed
30.06
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 30.06
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
30.06
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
30.06
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
30.06
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
30.06
AEM Em. Market Asia
30.06
AEU Em. Market Europe
30.06
AEM Em. Market Latin America
30.06
BBI European Dynamic
30.06
FLE European Trend
30.06
FLE Formula 1 - Absolute
30.06
FLE Formula 1 - Alpha Plus
30.06
FLE Formula 1 - Conservative
30.06
FLE Formula Com. Trading
30.06
FLE Formula Macro Dyn.Trading 30.06
AEM Gl. Emerg. Mkt Eq
30.06
AIN Gl. Growth Sel.
30.06
OFL Global Currencies&Rates
30.06
AEM Global EmMkts Dividend
30.06
FLE Global Equity
30.06
FLE Global Macro
30.06
OPE Global Sukuk
30.06
OAS Hybrid Bonds
30.06
OEM Income
30.06
FLE Institutional Target
30.06
OFL Int. Bd Target Giugno 2016 30.06
FLE Italian Trend
30.06
FLE Japan Champion
30.06
FLE Japan Champion
30.06
AEM Lira Plus
30.06
AIN Long Term Value
30.06
FLE Macro Volatility
30.06
FLE Market Neutral
30.06
OEM Patriot
30.06
FLE QBond
30.06
FLE QInternational
30.06
FLE QProtection
30.06
FLE QTrend
30.06
OAS Real Plus
30.06
OAS Renminbi Opp. Hedge
30.06
OAS Renminbi Opp.Fix.Inc.Hdg 30.06
OAS Renminbi Opp.NoHdg
30.06
OAS RenminbiOp.Fix.Inc.NoHdg 30.06
MAE Reserve Short Term Euro
30.06
OIH Short Term Glb High Yield 30.06
AEU Small Cap Europe
30.06
OBI Solidity
30.06
FLE Strategic Trend
30.06
BOB Top Rating
30.06
FLE Trend
30.06
OIG US Income
30.06
Cl. AZ Fund (DIS)
FLE Active Selection
30.06
FLE Arbitrage
30.06
FLE Arbitrage Plus
30.06
OFL Bd Target Giugno 2016
30.06
OFL Bd Target Settembre 2016 30.06
OFL Best Cedola
30.06
OFL Bond Target 2015
30.06
FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 30.06
FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 30.06
FLE Bond Target 2018 Eq. Opt. 30.06
FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 30.06
OFL Bond Target Dic.2016
30.06
FLE Carry Strategies
30.06
FLE Cat Bond Fund Plus
30.06
AEU Core Brands
30.06
FLE Corporate Premium
30.06
FLE Dividend Premium
30.06
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed
30.06
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 30.06
BBI European Dynamic
30.06
FLE Formula 1 - Alpha Plus
30.06
FLE Formula 1 Absolute
30.06
OFL Global Currencies&Rates
30.06
AEM Global EmMkts Dividend
30.06
OPE Global Sukuk
30.06
OAS Hybrid Bonds
30.06
OEM Income
30.06
FLE Institutional Target
30.06
OFL Int. Bd Target Giugno 2016 30.06
FLE Italian Trend
30.06
AEM Lira Plus
30.06
OEM Patriot
30.06
OAS Real Plus
30.06
OIH Short Term Glb High Yield 30.06
OBI Solidity
30.06
BOB Top Rating
30.06
Cl.D AZ Fund (DIS)
FLE Bond Target 2018 Eq.Opt. 30.06
Cl. Azimut (ACC)
FLE Cat Bond Fund
30.09
FLE Formula 1 - Alpha Plus
30.09
Cl. Azimut (DIS)
FLE Cat Bond Fund
30.09
FLE Formula 1 - Alpha Plus
30.09
Az Multi Asset
OEM BTPortfolio
30.06
OEM BTPortfolio dis
30.06
OAS CGM Valor Bd Strateg.F.(7) 30.06
BBI CGM Valor Flex. Strat.F.(7) 30.06
FLE Flex
30.06
FLE G.T.A.A.
30.06
OAS Renminbi Opportunities
30.06
FLE World Trading(7)
30.06
Az Multi Asset
FLE Global Value
30.06
FLE Sust. Abs. Return A Euro
30.06
FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret 30.06
FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret Dis 30.06
FLE World Trading
30.06
FLE World Trading Z
30.06
Cl. A
4,856
4,974
7,243
3,502
5,036
4,992
4,243
3,928
5,696
5,804
4,855
4,720
5,729
5,954
5,449
5,633
5,970
5,431
5,199
6,097
5,691
4,942
5,440
5,321
5,277
6,284
6,360
6,403
5,808
—
—
—
—
6,369
5,949
5,291
5,215
6,181
5,304
5,201
5,206
5,101
5,027
5,038
7,288
2,824
4,299
5,382
3,193
4,839
5,658
4,706
2,706
6,116
4,501
6,496
4,546
5,470
5,701
4,432
6,232
5,350
6,130
5,647
4,825
2,893
4,311
4,196
4,673
7,665
4,088
4,443
8,079
5,449
5,192
5,155
4,901
4,938
5,008
5,201
5,790
6,035
6,292
5,217
5,632
6,303
6,177
5,174
6,818
6,339
Cl. A
4,747
4,984
4,991
4,898
5,206
4,853
5,080
4,880
4,892
4,566
5,250
5,064
4,871
5,175
5,713
4,787
5,028
5,188
5,237
5,176
5,520
4,684
3,980
5,368
5,678
4,895
5,494
5,330
4,212
2,719
3,856
6,814
4,858
4,877
5,604
5,099
Cl. D
4,852
Cl. A
5,328
5,643
Cl. A
5,255
5,523
Cl. A
5,808
5,251
4,954
4,838
5,590
4,619
5,266
5,309
Cl. A Ret
5,017
4,659
4,511
4,433
5,194
5,201
Cl. B
4,856
4,974
7,243
3,502
5,036
4,992
4,243
3,928
5,696
5,804
4,855
4,720
5,729
5,954
5,449
5,633
5,970
5,431
5,199
6,097
5,691
4,942
5,440
5,321
5,277
6,284
6,548
6,501
5,658
—
—
—
—
6,369
5,949
5,291
5,215
6,181
5,288
5,194
5,206
5,101
5,137
5,038
7,288
2,824
4,299
5,382
3,193
4,839
5,658
4,706
2,706
6,116
4,501
6,496
4,546
5,470
5,701
4,432
6,232
5,350
6,130
—
4,825
2,893
4,310
4,196
4,673
7,665
4,088
4,443
8,079
5,449
5,192
5,155
4,901
4,938
5,008
5,201
5,790
6,035
6,292
5,217
5,632
6,303
6,177
5,174
6,818
6,339
Cl. B
4,747
4,984
4,991
4,898
5,206
4,853
5,080
4,880
4,892
4,566
5,250
5,064
4,871
5,175
5,713
4,787
5,028
5,168
5,237
5,176
5,520
4,684
3,980
5,446
5,678
4,895
5,494
—
4,212
2,719
3,856
6,814
4,858
4,877
5,604
5,099
—
Cl. B
5,328
5,643
Cl. B
5,255
5,523
Cl. B
5,743
5,538
—
—
5,173
4,612
5,474
—
Cl. B Ret
5,024
—
—
—
5,153
5,160
BG Selection Sicav ________________________________________
OPE Aberdeen EM Bd&CurrOpp 01.07
AEM Aberdeen Lat Am Eq
01.07
AEM Africa&Middle East Eq
01.07
FLE Anima - Club
01.07
AIT Anima - Italy Equities
01.07
FLE ARC
01.07
FLE ARC 10
01.07
FLE Black Rock - GL MA
01.07
FLE BlackR- Multi A.Infl F
01.07
AIN Columbia Thread. - Gl. Eq. Alpha 01.07
FLE DNCA Navigator
01.07
AEM Eastern Europe Eq
01.07
FLE Eurizon - Concerto
01.07
Cl.A
96,19
81,16
73,63
109,36
59,11
107,91
118,87
125,81
106,76
97,61
114,36
42,99
106,75
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
AEU CoRe All Europe E
FLE CoRe Alternative E
BOB CoRe Bal. Cons. E
BOB CoRe Bal. Opport. E
MAE CoRe Cash E
BBI CoRe Champ. Em. Mark. E
BBI CoRe Champions E
OMI CoRe Coupon E
OMI CoRe Coupon E Dis
AIN CoRe Dividend E
AIN CoRe Dividend E Dis
OPE CoRe Em. Mark. Bond E
OPE CoRe Em. Mark. Bond E Dis
AEM CoRe Em. Mark. Equity E
OIG CoRe Global Curr. E
OFL CoRe Global Opp. E
OMI CoRe Income Opport. E Acc
OMI CoRe Income Opport. E Dis
BAZ CoRe Multi Ass. Aggr. E Acc
BBI CoRe Multi Ass. Inc. E
BBI CoRe Multi Ass. Inc. E Dis
AAM CoRe US Strategy E
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
6,901
4,675
5,287
5,860
5,029
5,546
6,360
5,299
5,216
6,032
6,205
5,753
4,387
5,465
5,225
4,818
5,110
5,024
5,062
5,038
4,943
7,799
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Credit Suisse ______________________________________________
http://multiconcept.credit-suisse.com
Umbrella White Fleet IV
AIN IndexBlink B(7)
30.06
AIN Londinium Global Bds B
30.06
AIN Londinium Global Eq B
30.06
125,02
24,50
12,98
—
—
—
Ersel Gestion Internationale _____________________________
FLE Globersel Active Strategies 30.06
OEC Globersel Corp. Bond
30.06
AIN Globersel Equity A
30.06
AIN Globersel Equity B
30.06
AEN Globersel Pact Nat Res A
30.06
AEN Globersel Pact Nat Res B
30.06
AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.A
30.06
AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.B
30.06
BBI Leadersel Balanced
30.06
AEN Leadersel Diver.Strategies 30.06
AEM Leadersel Em. Market Mult. 24.06
OPE Leadersel Em.Bond Opp.
30.06
FLE Leadersel Event Driven
24.06
FLE Leadersel Flex Mult.
24.06
FLE Leadersel Tot. Ret.Strategies 24.06
OMI Leadersel Total Ret
30.06
FLE Systematica Global Trend 30.06
101,03
295,91
627,26
135,40
87,04
84,25
138,470
149,55
112,53
102,87
138,26
111,87
99,42
95,48
100,15
117,90
99,47
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Esperia Funds Sicav ______________________________________
FLE Alkimis
AIN Alpha C
AIN Alpha I(6,7)
OEM Bond Euro C
OEM Bond Euro I(6,7)
OPE C-Quadrat Asian Bd Op.(6)
OPE C-Quadrat Asian Bd Op.I(6)
BOB C-Quadrat Effic. Cl. I(6,7)
BOB C-Quadrat Efficient Cl. C
OEC C-Quadrat Eu I. Plus Cl. C
OEC C-Quadrat Eu I.Pl. Cl. I(6,7)
OMI C-Quadrat Gl. C. Pl. Cl. I(6)
OMI C-Quadrat Gl. C. Plus Cl. C
OMI Corporate Bd Euro C
OMI Corporate Bd Euro I(6,7)
AAE Euro Equities C
AAE Euro Equities I(6,7)
MAE Money Market C
MAY Money Market I(6,7)
AIN Private Eq.Strat C
AIN Private Equity Str.I(6,7)
AAS Russell Global Equity C
AAS Russell Global Equity I(6,7)
FLE Strategic Portfolio I(6,7)
FLE Syst. Diversific. C
FLE Syst. Diversific. I(6,7)
FLE Total Return C
FLE Total Return I(6,7)
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
01.07
118,50
102,500
103,91
161,39
121,34
105,64
106,54
129,94
122,43
132,41
140,86
106,49
103,71
150,55
131,44
104,12
149,50
109,38
103,43
141,64
190,66
133,81
171,29
146,98
120,23
120,53
110,34
111,73
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Help desk c/o Eurizon Capital Sgr; Gruppo Intesa Sanpaolo; tel. 02
88101
Eurizon Focus Capitale Protetto
Cl. R
FLE Protezione 03/2017
30.06
123,50
—
FLE Protezione 06/2016
30.06
119,38
—
FLE Protezione 09/2016
30.06
117,45
—
FLE Protezione 12/2016
30.06
120,43
—
Eurizon Manager Selection Fund
Cl. R
OMI MS 10
30.06
149,37
—
BOB MS 20
30.06
147,83
—
BBI MS 40
30.06
142,54
—
BAZ MS 70
30.06
149,85
—
Eurizon MM Collection Fund
APA Daiwa Eq. Japan Cl.I
30.06
177,09
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.I
29.06
124,52
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.IS
29.06
126,56
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.R
29.06
122,30
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.RD
29.06
112,90
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.RU
29.06
105,60
—
Eurizon MM Stars Fund
Cl. R
Cl. I
FLE Private Style Equity
30.06
121,69
—
FLE Private Style Flexible
30.06
103,51
—
FLE Private Style Total Return
28.06
100,30
104,69
Cl.R1
Cl.R2
FLE Private Style Flexible
30.06
104,79
104,26
Cl.RD1
Cl.RD2
FLE Private Style Income
30.06
99,79
100,56
Cl.RD
FLE Private Style Income
30.06
99,03
—
Eurizon Opportunità
Cl. RD
Cl. I
OFL Global Bond Cedola 06/2021 30.06
100,16
—
OFL Obbligazioni Flessibile
30.06
103,32
109,60
Cl. R
FLE Flessibile 15
30.06
99,92
—
FLE Sparkasse Prime Fund cl R 30.06
94,37
—
Cl. IDY
Cl. IDZ
OFL Obbligazioni Flessibile
30.06
100,40
100,40
Epsilon Fund
Cl. R
Cl. I
OFL Em. Bond Total Return
30.06
131,58
137,48
FLE Enhanced C.Risk Contr.
30.06
—
102,97
OEM Euro Bond
30.06
169,47
176,16
MAE Euro Cash
30.06
110,32
111,54
AAE Euro Q-Equity
30.06
95,40
102,24
AEU European Q-Equity
30.06
104,02
111,25
FLE Q-Flexible
30.06
130,34
140,06
Cl. RA
MAE Euro Cash
30.06
99,96
—
Cl. S
Cl. SD
OFL Emerging Bond Total Return 30.06
100,34
100,24
Eurizon Strategia Flessibile
Cl. RD
OFL Obbligazioni 03/2016
30.06
103,40
—
OFL Obbligazioni 06/2016
30.06
106,11
—
OFL Obbligazioni 12/2015
30.06
105,32
—
Investment Solutions by Epsilon
Cl. R
Cl. RD
OFL Cedola x 4 02/2012
30.06
—
103,77
OFL Cedola x 4 03/2012
30.06
—
105,96
OFL Cedola x 4 06/2011
30.06
—
106,07
OFL Cedola x 4 07/2011
30.06
—
104,84
OFL Cedola x 4 09/2011
30.06
—
105,33
OFL Cedola x 4 11/2011
30.06
—
103,83
OFL Cedola x 4 12/2011
30.06
—
101,69
OFL Cedola X 4 Ind.05/2012
30.06
—
104,04
OFL Cedola X 4 Ind.07/2012
30.06
—
103,13
OFL Cedola X 4 Ind.09/2012
30.06
—
103,19
OFL Cedola x 4 Ind.10/2012
30.06
—
103,17
FLE Dynamic Inc. Multitr. 01/2016 30.06
—
98,51
100,89
—
FLE Dynamic Preservation 01/2016 30.06
FLE Equity Coupon 02/2014
30.06
—
100,30
FLE Equity Coupon 04/2014
30.06
—
98,31
OFL Flexible Eq.Coupon 2017-1 28.06
—
127,67
OFL Forex Coupon 2016
28.06
—
96,65
OFL Forex Coupon 2017
28.06
—
92,49
OFL Forex Coupon 2017-2
28.06
—
95,97
OFL Forex Coupon 2017-3
28.06
—
94,94
OFL Forex Coupon 2017-4
28.06
—
95,77
OFL Forex Coupon 2017-5
28.06
—
92,81
OFL Forex Coupon 2017-6
28.06
—
91,22
OFL Forex Coupon 2017-7
28.06
—
94,31
OFL Forex Coupon 2018-1
28.06
—
95,64
FLE Glb Dyn. Multitrender 06/2015 30.06
95,00
95,00
FLE Global Absolute Strategy - 05/2016 30.06
100,31
—
FLE Global Coupon 06/2014
30.06
—
98,16
FLE Global Coupon 10/2013
30.06
—
106,36
FLE Global Coupon 11/2014
30.06
—
97,23
FLE Global Div. Allocation 02/2015 30.06
—
95,60
FLE Global Flexible Strategy - 04/2016 30.06
99,90
99,90
FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 30.06
96,73
96,77
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
Multiasset Absolute 3 anni 04/2016 30.06
Multiasset Cedola Globale 02/2016 28.06
Multiasset Cedola Globale 12/2015 28.06
Soluzione Attiva Pr12 2017 30.06
Soluzione Attiva Pr5 2017 30.06
Soluzione Attiva Pr6 2017 30.06
Soluzione Attiva Pr7 2017 30.06
Soluzione Attiva Pr9 2017 30.06
Soluzione Fless. Pr2 2014 30.06
Soluzione Fless. Pr4 2014 30.06
Valore Cedola Globale 02/2015 28.06
Valore Cedola Globale 04/2015 28.06
Valore Cedola Globale 07/2015 28.06
Valore Cedola Globale 09/2015 28.06
Valore Cedola X5 02/2013 28.06
Valore Cedola X5 02/2014 28.06
Valore Cedola X5 04/2013 28.06
Valore Cedola x5 04/2014 28.06
Valore Cedola X5 06/2013 28.06
Valore Cedola X5 07/2013 28.06
Valore Cedola X5 10/2013 28.06
Valore Cedola X5 11/2014 28.06
Valore Cedola X5 12/2012 28.06
Valore Cedola X5 12/2013 28.06
FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 30.06
Rossini Lux Fund
AAE Az. Euro
30.06
APA Az. Giapp.
30.06
AIN Az. Internat.
30.06
AAM Az. N. America
30.06
BBI Bilanciato
30.06
MAE Euro Monetario
30.06
OIG Obb. Dollari
30.06
OEB Obb.Euro B-T
30.06
OEM Obb.Euro L-T
30.06
OEM Obb.Euro M-T
30.06
OEB Obbligaz. TV
30.06
Soluzioni Eurizon
OFL Cedola DOC 05/2017
30.06
OFL Cedola DOC 07/2017
30.06
OFL Cedola DOC 09/2017
30.06
OBI Cedola DOC It. 11/2017
30.06
FLE Strategia I 02/2020
28.06
FLE Strategia I 08/2019
28.06
FLE Strategia I 10/2019
28.06
FLE Strategia I 12/2019
28.06
99,930
98,63
100,61
125,58
112,41
116,28
119,46
116,13
104,65
103,74
—
—
99,79
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl. RD1
96,66
Cl. R
120,75
112,97
161,89
183,16
147,99
117,38
166,46
123,70
174,95
140,80
123,71
Cl. RD
106,690
108,390
107,180
109,640
—
—
—
—
—
98,63
100,61
—
—
—
—
—
—
—
95,40
98,66
—
100,41
100,62
100,82
100,77
100,32
103,02
102,90
105,07
97,46
102,47
103,79
—
Cl. I
131,59
123,03
176,37
199,52
—
120,11
176,17
128,27
183,67
146,06
127,08
Cl. R
—
—
—
—
117,740
125,960
124,420
121,750
Eurizon EasyFund _________________________________________
CL. A
116,22
—
CL. R
CL. Z
30.06
130,66
137,45
30.06
246,61
268,59
30.06
343,92
376,43
30.06
143,54
155,78
30.06
170,19
187,82
30.06
165,93
177,03
30.06
129,81
142,99
30.06
184,03
203,25
30.06
113,01
119,44
30.06
259,22
294,28
30.06
260,36
295,89
30.06
101,98
121,26
30.06
84,06
95,51
30.06
97,04
106,58
30.06
168,91
190,74
30.06
132,76
149,98
30.06
189,23
206,33
30.06
139,45
158,61
30.06
94,38
107,31
30.06
107,07
121,49
30.06
63,12
71,86
30.06
101,42
115,20
30.06
225,11
255,54
30.06
66,95
76,35
30.06
73,44
82,87
30.06
260,57
295,93
30.06
115,74
131,60
30.06
221,82
254,08
30.06
150,39
170,76
30.06
145,17
164,83
30.06
112,41
119,65
CL. RH
CL. ZH
378,46
30.06
347,43
CL. R
CL. Z
30.06
91,58
—
30.06
99,62
127,05
30.06
343,61
375,15
30.06
99,76
101,41
30.06
211,42
231,70
30.06
136,95
147,26
30.06
68,10
74,21
30.06
—
99,70
30.06
130,98
140,29
30.06
75,62
81,62
30.06
538,68
599,84
30.06
102,18
107,97
CL. Z
CL. Zu
OPE Bd Em.Mkts LocalCurr
30.06
97,06
79,31
CL.RD
CL.ZD
OFL Bond Flexible
30.06
98,09
99,59
CL. SD
OAS Bond High Yield
30.06
100,49
—
AIT Equity Italy
30.06
107,02
—
CL. S
OPE Bond Emerging Markets
30.06
103,48
—
OAS Bond High Yield
30.06
101,93
—
Active Strategy
CL. R
CL. Z
FLE Absolute Attivo
30.06
119,17
129,13
OFL Absolute Prudente
30.06
118,84
126,06
FLE Azioni Strategia Flessibile 30.06
144,86
156,28
FLE Dynamic Asset All.
30.06
89,09
552,82
FLE Equity Absolute Return
30.06
95,69
—
FLE Flexible Beta Tot.Return
30.06
97,59
681,42
FLE Flexible Multistrategy
30.06
99,77
100,58
FLE Focus Az.StratFlessRL
30.06
147,91
—
FLE GT Asset Allocation
30.06
—
99,75
FLE Multiasset
30.06
102,89
104,45
FLE Trend
30.06
—
101,06
Active Strategy
Cl. S
Cl. SD
FLE Absolute Attivo
30.06
100,16
—
OFL Absolute Prudente
30.06
99,990
—
FLE Azioni Strategia Flessibile 30.06
100,63
102,98
FLE Flexible Beta Total Return 30.06
102,16
—
FLE Flexible Multistrategy
30.06
—
100,27
Cl.RD
FLE Multiasset
30.06
102,32
—
Linea LTE cop. rischio cambio
CL. RH
CL. ZH
OAS Bond GBP
30.06
186,07
206,03
OAS Bond International
30.06
165,44
176,47
OAY Bond JPY
30.06
169,15
227,64
ODMBond USD
30.06
217,07
239,51
ABC Equity Cons.Discretionary 30.06
225,79
258,53
ABC Equity Consumer Staples
30.06
242,98
277,60
AEN Equity Energy & Materials 30.06
120,24
137,62
AEU Equity Europe
30.06
103,39
119,65
AFI Equity Financial RH
30.06
56,07
63,88
AIF Equity High Tech
30.06
91,45
104,24
AID Equity Industrials
30.06
204,88
232,11
APA Equity Japan
30.06
82,87
93,87
AAM Equity North America
30.06
137,87
156,20
APA Equity Oceania
30.06
161,01
186,00
ASA Equity Pharma
30.06
141,19
160,72
ATE Equity Telecommunication 30.06
79,99
91,02
APU Equity Utilities
30.06
135,54
154,42
Le Classi I, Z e ZH sono riservate a investitori istituzionali..
MAE Cash EUR
Limited Tracking Error
OAS Bond EUR Float.Rate LTE
OEM Bond EUR Long T. LTE
OEM Bond EUR Medium T. LTE
OEB Bond EUR Short T. LTE
OAS Bond GBP LTE
OAS Bond International LTE
OAY Bond JPY LTE
ODMBond USD LTE
MAE Cash EUR
ABC Eq. Cons.Discretionary LTE
ABC Eq. Consumer Staples LTE
AEM Eq.Em.MktsN.Frontiers LTE
ATE Eq.Telecommunication LTE
APS Equity China LTE
AEM Equity Em. Mkts Asia LTE
AEM Equity Em. Mkts EMEA LTE
AEM Equity Em. Mkts LTE
AEN Equity En. & Materials LTE
AAE Equity Euro LTE
AEU Equity Europe LTE
AFI Equity Financial LTE
AIF Equity High Tech LTE
AID Equity Industrials LTE
AIT Equity Italy LTE
APA Equity Japan LTE
AEM Equity LatinAmerica LTE
AAM Equity N.America LTE
APA Equity Oceania LTE
ASA Equity Pharma LTE
APU Equity Utilities LTE
MAD Treasury USD
Active Market cop.rischio cambio
OPE Bond Emerging Mkts
Active Market
OPE Bd Em.Mkts Local Curr
OFL Bond Corporate EUR
OPE Bond Emerging Mkts
OFL Bond Flexible
OAS Bond High Yield
OAS Bond Inflation Linked
OMI BondCorp.Eur ST
AEM Equity Eastern Europe
AEU Equity Europe
AIT Equity Italy
AEU Equity Small Cap Europe
AAM Equity Usa
30.06
Eurizon Investment Sicav ________________________________
OFL Euro Reserve
FLE Flexible Beta 1 I1
FLE Flexible Beta 2 I1
FLE Flexible Beta 4 I
FLE Flexible Beta 5
OFL Flexible Duration 1 I1
OFL Flexible Duration 2 I1
OFL Flexible Duration 5 I
FLE Flexible Eq.Strategy I1
OEM Ins Unit Europe Bds I
OEB Ins Unit Europe S/Trm I
OFL Ins Unit Tot Ret ID
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
FLE
FLE
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OIC
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OBI
OEC
FLE
OFL
OFL
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
28.06
30.06
30.06
30.06
30.06
Flexible Beta 3
Flexible Duration 3
Flexible Duration 4
Flexible Duration 6
Flexible Duration 7
Flexible Plus
Flexible Plus 2
Flexible Plus 3
Ins. Unit Bond Strategy 1
Ins. Unit Bond Strategy 2
Ins. Unit Bond Strategy 3
Ins. Unit Bond Strategy 4
Ins. Unit Bond Strategy 5
Ins. Unit Bond Strategy 6
Ins. Unit Bond Strategy 7
Ins. Unit Bond Strategy 8
Ins. Unit Bond Strategy 9
Ins. Unit Corp Bond 2022
Ins. Unit High Yield 2018-1
Ins. Unit High Yield 2020-1
Ins. Unit High Yield 2020-2
Ins. Unit High Yield 2022-1
Ins. Unit Inv.Grade 2018-1
Ins. Unit Inv.Grade 2020-1
Ins. Unit Inv.Grade 2020-2
Ins. Unit Inv.Grade 2022-1
Ins. Unit Italian Bond 2022
PB Bond Corporate EUR
PB Flexible Macro
PIP Flexible 1
PIP Flexible 2
Eurofundlux
OFL Alto Rendimento 2017 A
01.07
OFL Alto Rendimento 2017 B
01.07
OFL Alto Rendimento 2019 A
01.07
OFL Alto Rendimento 2019 B
01.07
OFL Alto Rendimento 2019 Plus B 01.07
OFL Alto Rendimento 2019 Plus D 01.07
OFL Cedola 2017 B
01.07
OFL Cedola 2017 D
01.07
AIN Dynamic Multimanager A
01.07
AIN Dynamic Multimanager B
01.07
OPE Emerging Mkt Bond B
01.07
FLE Equity Returns Absolute A 01.07
FLE Equity Returns Absolute B 01.07
FLE Equity Returns Absolute P 01.07
MAE Euro Cash A
01.07
MAE Euro Cash B
01.07
AAE Euro Equity B
01.07
AAE Euro Equity D
01.07
OEM Euro Govern. Bond B
01.07
OEC Europe Corp. Bond B
01.07
FLE Flex High Vol B
01.07
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI A
01.07
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI B
01.07
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI D
01.07
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI P
01.07
OFL Global Bond D
01.07
BBI IPAC Balanced A
01.07
OFL Multi Income F4 A
01.07
OFL Multi Income F4 B
01.07
OFL Multi Income F4 D
01.07
OFL Multi Income I4 A
01.07
OFL Multi Income I4 B
01.07
OFL Multi Income I4 D
01.07
OFL Obiettivo 2017 A
01.07
APA Pacific Eq. A
01.07
APA Pacific Eq. B
01.07
OFL QBond Absolute return A
01.07
OFL QBond Absolute return B
01.07
FLE TR Flex Aggressive A
01.07
FLE TR Flex Aggressive B
01.07
FLE TR Flex Aggressive P
01.07
495,50
623,10
580,04
498,85
453,18
566,84
579,37
499,54
528,88
567,25
555,33
526,59
Cl.A
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
11,170
11,302
9,661
9,979
10,896
10,475
8,656
8,055
11,261
12,449
12,266
12,243
10,176
9,694
11,934
12,326
11,122
8,076
11,609
10,947
9,651
12,229
13,599
10,012
10,179
11,000
8,941
9,766
10,924
9,369
10,995
10,882
10,036
11,506
20,224
22,514
11,937
12,612
9,677
9,970
9,760
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl.I
708,84
578,70
499,89
510,89
504,30
707,96
568,04
499,28
505,65
483,94
504,22
485,15
554,17
547,07
479,83
461,96
511,74
504,22
602,03
686,56
618,90
503,95
567,99
648,22
579,83
508,75
513,40
596,18
510,82
655,01
558,63
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
European & Global Investments _________________________
FLE Diadema Algorithmic R
30.06
OMI Diadema Cap. Plus P
30.06
FLE Diadema Global Sel R
29.06
MAV JRC Inst EUR(7)
30.06
MAV JRC Ret EUR
30.06
FLE Plur. Apuano DE Inst(7)
30.06
FLE Plur. Apuano DE Ret Plus
30.06
FLE Plur. Apuano DE Ret Prem
30.06
OMI Plur. Apuano FB Ret Inst(7) 30.06
OMI Plur. Apuano FB Ret Plus
30.06
OMI Plur. Apuano FB Ret Prem
30.06
OMI Plur. Apuano FB Ret Ret
30.06
AEM Plurima CSV China Inst. USD(7) 29.06
BAZ Plurima Eur AbsRet Inst(7) 30.06
BAZ Plurima Eur AbsRet Ret
30.06
BAZ Plurima Eur AbsRet S2
30.06
BAZ Plurima EurAbsRet NL
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStr I(7)
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStrat
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStrChf
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStrNL
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStUsd
30.06
FLE Plurima Fra.AlphaStUsdI(7) 30.06
FLE Plurima Gamma Abs Inst(7) 30.06
FLE Plurima Gamma Abs Ret CHF 30.06
FLE Plurima Gamma Abs Ret EUR 30.06
FLE Plurima Gamma Abs Ret USD 30.06
MAV Plurima Gamma Dynamic Inst(7) 30.06
MAV Plurima Gamma Dynamic Ret 30.06
AEN Plurima Junior Resources Prem 29.06
FLE Plurima LS Alpha Inst(7)
30.06
65,478
93,257
82,975
9,083
9,304
96,697
96,640
96,641
101,397
99,398
100,434
96,889
9,588
5,755
6,995
5,683
5,135
5,827
4,501
5,040
5,612
5,708
5,110
8,030
7,742
7,648
7,454
8,027
7,870
7,341
4,834
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
FLE Plurima LS Alpha Ret
30.06
BBI Plurima MultiAlphaPlusB
30.06
BBI Plurima MultiAlphaPlusI(7) 30.06
BBI Plurima MultiAlphaPlusR
30.06
FLE Plurima Pairst. Selection R 30.06
FLE Plurima Pairst. Tot Ret R
31.05
MAV Plurima Pairstech Strategy Ret 30.06
FLE Plurima Unifortune GS E(7) 30.06
MAV Plurima VB TR Bond Inst(7) 30.06
MAV Plurima VB TR Bond Ret
30.06
MAV Plurima VB TR Bond RetP
30.06
OMI Plurima Wave GS I(7)
30.06
OMI Plurima Wave GS Inst(7)
30.06
OMI Plurima Wave GS Ret
30.06
OFL Abs Ret Credit Strat
01.07
FLE Abs Ret Multi Strat
01.07
OAS AR Convertible Bond
01.07
OPE Asian Bond
01.07
OPE Central&East Eur. Bonds
01.07
AEM Central&Eastern Europ. Eq 01.07
OEM Euro Bond
01.07
OEB Euro Bond 1-3 years
01.07
OEM Euro Bond 3-5 years
01.07
OEC Euro Corporate Bond
01.07
OEC Euro Corporate Short Term Bd 01.07
OEC Euro Covered Bond
01.07
AAE Euro Equity
01.07
AAE Euro Equity Mid Cap
01.07
OEB Euro Short Term Bond
01.07
AAE European Equity Recovery 01.07
FLE Garant 1
01.07
FLE Garant 2
01.07
FLE Garant 3
01.07
FLE Garant 4
01.07
FLE Garant 5
01.07
FLE Global Equity
01.07
AEM Greater China Equity
01.07
AAE SRI Ageing Population
01.07
AEU SRI European Equity
01.07
OEH Total Return Euro High Yield 01.07
Generali Investments Global Solutions Fund
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 ID(7) 01.07
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RA2 01.07
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD 01.07
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD2 01.07
4,817
8,480
8,785
8,637
10,370
2,606
8,515
4,906
9,780
9,686
9,619
8,735
8,297
8,330
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl. D
105,59
111,29
107,64
92,96
166,82
182,65
167,99
119,38
134,84
155,57
112,47
125,61
93,22
117,23
122,69
79,11
117,49
110,28
118,05
107,09
106,74
113,09
145,27
95,56
144,85
199,66
Cl. E
103,38
108,65
108,92
91,73
163,02
171,79
163,55
117,46
133,43
151,67
110,97
125,65
—
112,52
119,47
78,08
—
—
—
—
—
105,54
141,54
99,03
135,93
175,88
100,81
100,66
100,66
100,66
—
—
—
—
Gestielle Inv. Sicav _______________________________________
Banco Popolare Società Cooperativa; www.bancopopolare.it
OEM Bond Euro (I)(7)
30.06 161,100
OEM Bond Euro (R)
30.06 148,080
OFL Cedola Europlus
30.06
5,220
OFL Cedola Plus
30.06
5,350
OFL Cedola Sicura
30.06
5,090
OFL Cedola Sicura II
30.06
5,310
AEU Value Equity Europe (I)(7) 30.06 124,950
AEU Value Equity Europe (R)
30.06 111,840
—
—
—
—
—
—
—
—
Hedge Invest _____________________________________________
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
Hi Africa Opp Fund Eur D(7) 30.06
Hi Africa Opp Fund Eur DM(7) 30.06
Hi Africa Opp Fund Eur I(7) 30.06
Hi Africa Opp Fund Usd D
30.06
Hi Africa Opp Fund Usd DM(7) 19.06
Hi Core Ucits F. Eur DM
29.06
Hi Core Ucits F. Eur I
29.06
Hi Core Ucits F. Eur R
29.06
Hi Core Ucits F. Usd DM(7) 29.06
Hi Core Ucits F. Usd R
29.06
Hi Numen Cr. F. Eur I Initial 30.06
Hi Numen Credit F. Eur D
30.06
Hi Numen Credit F. Eur DM(7) 30.06
Hi Numen Credit F. Eur DM2(7) 30.06
Hi Numen Credit F. Eur I
30.06
Hi Numen Credit F. Eur I2
30.06
Hi Numen Credit Fund Eur R 30.06
Hi Principia Fund Eur DM(7) 30.06
Hi Principia Fund Eur I
30.06
Hi Principia Fund Eur R
30.06
Hi Principia Fund Usd R
30.06
Hi Sibilla Macro F. Eur DM(7) 30.06
Hi Sibilla Macro F. Eur R
30.06
Hi Sibilla Macro F. Usd R
30.06
AAM KIS - America D
AAM KIS - America P
AAM KIS - America P Usd
AAM KIS - America X
OAS KIS - Bond D
OAS KIS - Bond P
OAS KIS - Bond P Usd
OFL KIS - Bond Plus D
OFL KIS - Bond Plus D Dist
OFL KIS - Bond Plus P
OFL KIS - Bond Plus P Dist
OFL KIS - Bond Plus X
OFL KIS - Bond Plus Y
OAS KIS - Bond Y USD
FLE KIS - Dynamic D
FLE KIS - Dynamic P
FLE KIS - Dynamic P Usd
APA KIS - Em. Markets D
APA KIS - Em. Markets P
APA KIS - Em. Markets P Usd
AEU KIS - Europa D
AEU KIS - Europa P
AEU KIS - Europa X
AEU KIS - Europa Y
OAS KIS - Global Bond D
OAS KIS - Global Bond P
OAS KIS - Global Bond P Usd
FLE KIS - Italia D
FLE KIS - Italia P
FLE KIS - Italia X
FLE KIS - Italia X Dist
FLE KIS - Italia Y
AAS KIS - Key D
AAS KIS - Key D Dist
AAS KIS - Key P
AAS KIS - Key P Dist
AAS KIS - Key X
AAS KIS - Key Y
FLE KIS - Liquidity D
FLE KIS - Liquidity P
FLE KIS - Multi-St.UCITS D
FLE KIS - Multi-St.UCITS P
FLE KIS - Multi-St.UCITS P Usd
AIT KIS - Real Return D
FLE KIS - Real Return D Dist
AIT KIS - Real Return P
AIT KIS - Risorgimento D
AIT KIS - Risorgimento P
AIT KIS - Risorgimento X
FLE KIS - Selection D
FLE KIS - Selection P
FLE KIS - Selection P Usd
FLE KIS - Selection X
FLE KIS - Selection Y
FLE KIS - Selection Y Usd
FLE KIS - Small Cap D
FLE KIS - Small Cap P
FLE KIS - Small Cap X
FLE KIS - Small Cap Y
AIN KIS - World Y
29.06
29.06
29.06
29.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
17.03
17.03
17.03
29.06
29.06
29.06
30.06
30.06
30.06
30.06
29.06
29.06
29.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
17.03
17.03
29.06
29.06
29.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
12.05
12.05
12.05
12.05
30.06
94,030
95,010
98,07
94,68
95,060
106,410
104,540
101,620
94,39
103,780
120,21
97,67
112,14
99,05
115,58
98,12
113,12
122,20
120,44
119,92
120,51
101,54
99,32
100,05
188,27
192,78
275,82
195,97
124,33
130,19
177,63
132,59
97,92
137,25
121,29
102,22
101,56
101,57
118,84
121,95
171,90
111,93
115,63
156,09
119,51
124,69
126,43
99,09
96,76
101,75
140,45
96,09
132,71
133,74
93,01
100,21
104,86
101,73
152,07
141,15
155,20
109,17
99,69
103,48
106,52
110,32
146,55
97,28
98,87
98,08
87,28
115,83
114,92
115,07
118,69
163,59
121,32
96,45
96,90
100,06
106,75
108,64
108,70
97,61
Website - www.mandgitalia.it. Email - [email protected]
M&G Dynamic Allocation Fund
FLE Dynamic Allocation ¤A
01.07
14,02
M&G Investment Funds (7)
10,05
OIH Gl.l Floating Rate High Yield F. 01.07
M&G Investment Fund (14)
BBI Income Allocation Fund A
01.07
11,20
BOB Prudent Allocation
01.07
9,61
M&G Investment Funds (3)
OPE Emerging Market Bond F. A 01.07
14,52
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Mediolanum International F. _____________________________
www.bancamediolanum.it; tel. 800 107107
CH - Challenge Funds - Classi Mediolanum
ASE Counter Cycl Eq L
01.07
5,293
ASE Counter Cycl Eq S
01.07
10,957
ASE Cyclical Eq L
01.07
6,033
ASE Cyclical Eq S
01.07
12,157
AEM Emerg. Mkts Eq. L
01.07
7,496
AEM Emerg. Mkts Eq. S
01.07
16,649
AEN Energy Eq. L
01.07
6,506
AEN Energy Eq. S
01.07
12,609
OEM Euro Bd L-A
01.07
10,518
OEM Euro Bd L-B
01.07
6,992
OEM Euro Bd S-A
01.07
18,358
OEM Euro Bd S-B
01.07
13,231
OEB Euro Income L-A
01.07
7,376
OEB Euro Income L-B
01.07
4,859
OEB Euro Income S-A
01.07
13,020
OEB Euro Income S-B
01.07
9,433
AEU European Eq L cop
01.07
6,991
AEU European Eq S cop
01.07
13,524
AEU European Eq. L
01.07
4,979
AEU European Eq. S
01.07
8,473
AFI Financial Eq. L
01.07
3,144
AFI Financial Eq. S
01.07
6,093
FLE Flexible L-A
01.07
4,453
FLE Flexible S-A
01.07
8,566
APS Germany Eq. L
01.07
5,468
APS Germany Eq. S
01.07
10,439
OIG Intern Bd L-A
01.07
6,835
OIG Intern Bd L-A Cop
01.07
9,109
OIG Intern Bd L-B
01.07
6,408
OIG Intern Bd L-B Cop
01.07
6,923
OIG Intern Bd S-A
01.07
13,461
OIG Intern Bd S-A Cop
01.07
15,696
OIG Intern Bd S-B
01.07
12,636
OIG Intern Bd S-B Cop
01.07
12,994
OIG Intern Inc L-A
01.07
5,641
OIG Intern Inc L-A Cop
01.07
6,811
OIG Intern Inc L-B
01.07
5,470
OIG Intern Inc L-B Cop
01.07
5,139
OIG Intern Inc S-A
01.07
11,115
OIG Intern Inc S-A Cop
01.07
12,005
OIG Intern Inc S-B
01.07
10,789
OIG Intern Inc S-B Cop
01.07
10,036
AIN International Eq L
01.07
7,452
AIN International Eq L cop
01.07
7,848
AIN International Eq S
01.07
9,594
AIN International Eq S cop
01.07
15,268
AIT Italian Eq. L
01.07
3,831
AIT Italian Eq. S
01.07
6,608
MAD Liquid. US$ L
01.07
4,754
MAD Liquid. US$ S
01.07
9,515
MAE Liquidity Euro L
01.07
6,766
MAE Liquidity Euro S
01.07
12,503
AAM North Amer Eq L cop
01.07
9,357
AAM North Amer Eq S cop
01.07
18,386
AAM North Amer. Eq. L
01.07
8,179
AAM North Amer. Eq. S
01.07
10,608
APA Pacific Eq L cop
01.07
5,739
APA Pacific Eq S cop
01.07
11,264
APA Pacific Eq. L
01.07
6,212
APA Pacific Eq. S
01.07
8,181
FLE Solidity& Return S-A
01.07
11,122
FLE Solidity& Return S-B
01.07
9,711
APS Spain Eq. L-A
01.07
6,257
APS Spain Eq. S-A
01.07
13,569
AIF Technology Eq. L
01.07
3,348
AIF Technology Eq. S
01.07
7,988
Legenda proventi: A = accumulazione; B = distribuzione
Mediolanum Best Brands
AIN BlackRock Glb L
01.07
6,580
AIN BlackRock Glb L cop
01.07
5,406
AIN BlackRock Glb S
01.07
12,727
AIN BlackRock Glb S cop
01.07
10,425
OEM Convertible Strat Col LA
01.07
5,492
OEM Convertible Strat Col LB
01.07
5,238
01.07
5,183
OEM Convertible Strat Col LHA
OEM Convertible Strat Col LHB
01.07
4,945
OEM Convertible Strat Col SA
01.07
10,882
OEM Convertible Strat Col SB
01.07
10,381
OEM Convertible Strat Col SHA
01.07
10,260
OEM Convertible Strat Col SHB
01.07
9,792
FLE Coupon Strat. Coll LA
01.07
6,282
FLE Coupon Strat. Coll LA cop
01.07
5,686
FLE Coupon Strat. Coll LB
01.07
5,068
FLE Coupon Strat. Coll LB cop
01.07
4,572
FLE Coupon Strat. Coll SA
01.07
12,308
FLE Coupon Strat. Coll SA cop
01.07
11,102
FLE Coupon Strat. Coll SB
01.07
9,931
FLE Coupon Strat. Coll SB cop
01.07
8,950
AIN DWS MegaTrend Sel L
01.07
5,856
AIN DWS MegaTrend Sel L cop 01.07
5,430
AIN DWS MegaTrend Sel S
01.07
11,426
AIN DWS MegaTrend Sel S cop 01.07
10,557
BBI Dynamic Coll L
01.07
6,600
BBI Dynamic Coll L cop
01.07
6,594
BBI Dynamic Coll S
01.07
11,354
BBI Dynamic Coll S cop
01.07
12,768
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
AIN Dynamic Int Val Opp LA
01.07
5,098
—
AIN Dynamic Int Val Opp LHA
01.07
5,098
—
AIN Dynamic Int Val Opp SA
01.07
10,196
—
AIN Dynamic Int Val Opp SHA
01.07
10,195
—
AEM Em Mkts Coll L
01.07
9,867
—
AEM Em. Mkts Coll S
01.07
16,002
—
AAS Eq. Power Coup. Coll L
01.07
6,477
—
AAS Eq. Power Coup. Coll L cop 01.07
5,793
—
AAS Eq. Power Coup. Coll S
01.07
10,047
—
AAS Eq. Power Coup. Coll S cop 01.07
11,059
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. L B
01.07
5,120
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. LH B 01.07
4,849
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. S B
01.07
10,072
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. SH B 01.07
9,553
—
OFL Equilibrium LA
01.07
4,709
—
OFL Equilibrium LAH
01.07
4,729
—
OFL Equilibrium LB
01.07
4,636
—
OFL Equilibrium LBH
01.07
4,651
—
OFL Equilibrium SA
01.07
9,386
—
OFL Equilibrium SAH
01.07
9,425
—
OFL Equilibrium SB
01.07
9,241
—
OFL Equilibrium SBH
01.07
9,277
—
FLE Euro Coup Strat Coll LA
01.07
4,915
—
FLE Euro Coup Strat Coll LB
01.07
4,915
—
FLE Euro Coup Strat Coll LHA
01.07
4,942
—
FLE Euro Coup Strat Coll LHB
01.07
4,945
—
FLE Euro Coup Strat Coll SA
01.07
9,823
—
FLE Euro Coup Strat Coll SB
01.07
9,823
—
FLE Euro Coup Strat Coll SHA
01.07
9,874
—
FLE Euro Coup Strat Coll SHB
01.07
9,876
—
OEM Euro Fixed Income L A
01.07
4,702
—
OEM Euro Fixed Income L B
01.07
6,000
—
OEM Euro Fixed Income S A
01.07
9,134
—
OEM Euro Fixed Income S B
01.07
11,576
—
AEU European Coll L
01.07
6,144
—
AEU European Coll L cop
01.07
6,577
—
AEU European Coll S
01.07
9,174
—
AEU European Coll S cop
01.07
12,369
—
FLE F.Templeton EM Sel L
01.07
5,136
—
FLE F.Templeton EM Sel S
01.07
10,022
—
OAS Financial Inc Strat LA
01.07
4,699
—
OAS Financial Inc Strat LB
01.07
4,553
—
OAS Financial Inc Strat SA
01.07
9,367
—
OAS Financial Inc Strat SB
01.07
9,077
—
OIH Glb High Yield cop L A
01.07
7,384
—
OIH Glb High Yield cop L B
01.07
4,866
—
OIH Glb High Yield cop S A
01.07
14,189
—
OIH Glb High Yield cop S B
01.07
9,330
—
OIH Glb High Yield L A
01.07
11,325
—
OIH Glb High Yield L B
01.07
5,466
—
OIH Glb High Yield S A
01.07
16,740
—
OIH Glb High Yield S B
01.07
8,614
—
AIF Glb Tech Coll L
01.07
2,362
—
AIF Glb Tech Coll L cop
01.07
7,779
—
AIF Glb Tech Coll S
01.07
7,031
—
AIF Glb Tech Coll S cop
01.07
14,994
—
AAS Infrastruct Opp Col LA
01.07
5,803
—
AAS Infrastruct Opp Col LB
01.07
5,494
—
AAS Infrastruct Opp Col LHA
01.07
5,577
—
AAS Infrastruct Opp Col LHB
01.07
5,272
—
AAS Infrastruct Opp Col SA
01.07
11,464
—
AAS Infrastruct Opp Col SB
01.07
10,857
—
AAS Infrastruct Opp Col SHA
01.07
11,014
—
AAS Infrastruct Opp Col SHB
01.07
10,418
—
AIN JPMorgan Glb L
01.07
6,747
—
AIN JPMorgan Glb L cop
01.07
5,579
—
AIN JPMorgan Glb S
01.07
13,047
—
AIN JPMorgan Glb S cop
01.07
10,789
—
FLE Long Short Strat Coll LA
01.07
4,884
—
FLE Long Short Strat Coll SA
01.07
9,759
—
FLE Med Carmignac Str Sel LA
01.07
5,386
—
FLE Med Carmignac Str Sel SA
01.07
10,672
—
FLE Med FidelityAsian Sel LA
01.07
5,164
—
FLE Med FidelityAsian Sel LB
01.07
5,164
—
FLE Med FidelityAsian Sel LHA 01.07
5,102
—
FLE Med FidelityAsian Sel LHB 01.07
5,102
—
FLE Med FidelityAsian Sel SA
01.07
10,320
—
FLE Med FidelityAsian Sel SB
01.07
10,321
—
FLE Med FidelityAsian Sel SHA 01.07
10,194
—
FLE Med FidelityAsian Sel SHB 01.07
10,192
—
FLE Med Invesco B Risk CS LA
01.07
5,399
—
FLE Med Invesco B Risk CS LB
01.07
5,007
—
FLE Med Invesco B Risk CS SA
01.07
10,699
—
FLE Med Invesco B Risk CS SB
01.07
9,922
—
FLE Med Pimco Inf Str Sel LB
01.07
4,414
—
FLE Med Pimco Inf Str Sel SB
01.07
8,749
—
AIN MStanley Glb L
01.07
7,658
—
AIN MStanley Glb L cop
01.07
6,584
—
AIN MStanley Glb S
01.07
14,812
—
AIN MStanley Glb S cop
01.07
12,707
—
FLE New Opportunity C. LAcop 01.07
5,277
—
FLE New Opportunity C. SAcop 01.07
10,355
—
FLE New Opportunity Coll. LA
01.07
5,775
—
FLE New Opportunity Coll. SA
01.07
11,348
—
APA Pacific Coll L
01.07
6,261
—
APA Pacific Coll L cop
01.07
5,223
—
APA Pacific Coll S
01.07
9,032
—
APA Pacific Coll S cop
01.07
9,894
—
FLE Pimco Inflat Strat Sel L
01.07
5,149
—
FLE Pimco Inflat Strat Sel S
01.07
10,110
—
BOB Premium Coup.Coll L
01.07
6,363
—
BOB Premium Coup.Coll L B
01.07
5,159
—
BOB Premium Coup.Coll L cop
01.07
6,065
—
BOB Premium Coup.Coll LH B
01.07
4,949
—
BOB Premium Coup.Coll S
01.07
12,434
—
BOB Premium Coup.Coll S B
01.07
10,277
—
BOB Premium Coup.Coll S cop
01.07
11,833
—
BOB Premium Coup.Coll SH B
01.07
9,797
—
AIN Socially Resp Coll LA
01.07
4,413
—
AIN Socially Resp Coll LAH
01.07
4,431
—
AIN Socially Resp Coll SA
01.07
8,791
—
AIN Socially Resp Coll SAH
01.07
8,795
—
AAM US Collection L
01.07
5,351
—
AAM US Collection L cop
01.07
5,910
—
AAM US Collection S
01.07
8,401
—
AAM US Collection S cop
01.07
11,225
—
FLE US Coupon Strat Coll LA
01.07
5,188
—
FLE US Coupon Strat Coll LB
01.07
5,188
—
FLE US Coupon Strat Coll LHA
01.07
5,111
—
FLE US Coupon Strat Coll LHB
01.07
5,112
—
FLE US Coupon Strat Coll SA
01.07
10,368
—
FLE US Coupon Strat Coll SB
01.07
10,369
—
FLE US Coupon Strat Coll SHA
01.07
10,200
—
FLE US Coupon Strat Coll SHB
01.07
10,198
—
Portfolio Fund - Classi Mediolanum
OMI Active 10 S
01.07
10,823
—
AIN Active 100 S
01.07
10,791
—
BOB Active 40 S
01.07
10,972
—
BBI Active 80 S
01.07
10,050
—
AIN Aggressive Plus S
01.07
11,464
—
AIN Aggressive Plus SH
01.07
10,398
—
AIN Aggressive S
01.07
11,306
—
AIN Aggressive SH
01.07
10,083
—
BBI Balanced S
01.07
11,472
—
BBI Balanced SH
01.07
10,998
—
BAZ Dynamic S
01.07
11,384
—
BAZ Dynamic SH
01.07
10,598
—
MAE Liquidity S
01.07
11,078
—
MAE Liquidity SA
01.07
11,229
—
BOB Moderate S
01.07
11,302
—
BOB Moderate SH
01.07
11,004
—
Le quote esposte si riferiscono ai prezzi di chiusura del giorno
lavorativo precedente quello sopra indicato
Morgan Stanley Bank International Limited Milan Branch; Tel. 02
76331; www.morganstanleyinvestmentfunds.com
Cl. A
Cl. B
OFL Absolute Returm FI
30.06
24,53
24,04
APA Asia Opportunity
30.06
23,04
22,98
APA Asia-Pacific Equity
30.06
21,09
20,03
APA Asian Equity
30.06
36,82
30,40
APA Asian Property
30.06
16,38
14,22
AEM Break Nations
30.06
21,07
—
FLE Div Alph Pl LowVol Fd
30.06
21,94
21,46
FLE Diversified Alpha Plus
30.06
27,37
25,26
OPE Em Mkt FI Opp
30.06
24,14
—
AEM Emerging Leaders Eq.
30.06
23,58
22,68
OPE Emerging Mkts Corp Dbt
30.06
29,45
27,93
OPE Emerging Mkts Debt
30.06
73,48
60,82
OPE Emerging Mkts Dom. Debt 30.06
26,09
23,78
AEM Emerging Mkts Equity
30.06
30,63
25,76
AEM EmEurop,M-East&Africa Eq 30.06
66,06
58,55
OEM Euro Bond
30.06
16,38
13,63
OEC Euro Corporate Bond
30.06
48,16
41,55
OEM Euro Strategic Bond
30.06
44,95
37,24
OEH Europ.Curr. HighYield Bd
30.06
22,23
18,53
AEU European Equity Alpha
30.06
39,27
32,48
AEU European Property
30.06
32,24
26,94
AAE Eurozone Equity Alpha
30.06
10,35
8,81
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
30.06
24,22
23,44
AIN Global Advantage
30.06
27,58
26,65
FLE Global Balanced RC
30.06
34,50
32,96
OIG Global Bond
30.06
36,78
30,32
AIN Global Brands
30.06
92,42
79,09
OAS Global Convertible Bond
30.06
36,50
31,76
OIC Global Credit
30.06
24,43
23,56
AIN Global Discovery
30.06
23,01
—
OFL Global FI Opport.
30.06
27,68
26,44
OIH Global High Yield Bond
30.06
30,76
29,38
AAS Global Infrastructure
30.06
45,93
43,23
OAS Global Mortgage Sec.
30.06
25,53
24,61
AIN Global Opportunity
30.06
40,63
38,43
OIC Global Premier Credit
30.06
23,02
22,22
ASE Global Property
30.06
25,31
22,94
AIN Global Quality
30.06
26,63
25,87
AEM Indian Equity
30.06
32,53
29,55
APS Japanese Equity
30.06
27,69
28,31
AEM Latin American Equity
30.06
39,15
32,22
OEB Short Maturity Euro Bond
30.06
20,36
17,09
AAM US Advantage
30.06
51,80
46,62
AAM US Growth
30.06
58,93
48,82
AAM US Insight
30.06
22,90
—
AAM US Property
30.06
67,20
55,35
Cl. AH
Cl. BH
APA Asia Opportunity (EUR)
30.06
25,50
25,44
APA Asia-Pacific Equity
30.06
—
21,54
OPE Em.Mkts Domest.Debt
30.06
21,59
18,61
AEM Emerging Leaders Eq.
30.06
25,82
24,84
OPE Emerging Mkts Corp Dbt
30.06
32,21
30,52
OPE Emerging Mkts Debt
30.06
59,29
28,14
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
30.06
26,51
25,66
OIG Global Bond
30.06
25,93
24,59
AIN Global Brands
30.06
63,53
55,76
OAS Global Convertib. Bd
30.06
34,38
29,89
OFL Global FI Opport.
30.06
28,72
27,54
OIH Global High Yield Bond
30.06
30,44
29,18
AAS Global Infrastructure
30.06
49,21
46,37
OAS Global Mortgage Sec.
30.06
27,91
26,93
AIN Global Opportunity
30.06
43,71
41,34
OAS Global Premier Credit
30.06
—
24,10
ASE Global Property
30.06
31,16
29,47
AIN Global Quality
30.06
29,29
28,47
FLE Liquid Alpha Capture
30.06
22,43
21,94
FLE Liquid Alternatives
30.06
22,43
21,95
AAM US Advantage
30.06
41,44
67,84
AAM US Growth
30.06
45,14
42,90
Cl. C
Cl. CH
OFL Absolute Return FI
30.06
24,26
—
FLE Div Alph Pl LowVol Fd
30.06
21,58
—
FLE Diversified Alpha Plus
30.06
25,50
—
OPE Em.Mkts Domestic Debt
30.06
20,69
—
AEM Emerging Leaders Eq.
30.06
22,86
25,19
OPE Emerging Mkts Debt
30.06
31,46
—
AEM Emerging Mkts Equity
30.06
19,14
—
OPE Emerging MktsCorpDbt
30.06
28,33
26,90
OEM Euro Bond
30.06
36,86
—
OEC Euro Corporate Bond
30.06
37,35
—
30.06
31,40
—
OEM Euro Strategic Bond
OEH Europ.Curr. HighYield Bd
30.06
46,20
—
AEU European Equity Alpha
30.06
33,05
—
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
30.06
23,74
26,00
OIH Glb High Yield Bond
30.06
25,33
27,56
AIN Global Advantage
30.06
26,83
—
FLE Global Bal. Risk Control
30.06
30,71
—
OIG Global Bond
30.06
27,76
—
AIN Global Brands
30.06
40,46
38,82
OAS Global Convertib. Bd
30.06
—
26,83
OIC Global Credit
30.06
23,87
—
OFL Global FI Opport.
30.06
24,12
26,35
AAS Global Infrastructure
30.06
43,76
33,18
OAS Global Mortgage Sec.
30.06
24,98
27,32
AIN Global Opportunity
30.06
38,86
—
ASE Global Property
30.06
28,19
29,75
AIN Global Quality
30.06
26,02
28,61
APS Japanese Equity
30.06
28,62
—
AEM Latin American Equity
30.06
12,91
—
FLE Liquid Alpha Capture
30.06
—
22,12
FLE Liquid Alternatives
30.06
—
22,05
OEB Short Maturity Euro Bond
30.06
26,13
—
AAM US Advantage
30.06
48,76
—
AAM US Growth
30.06
40,93
41,37
myNEXT ___________________________________________________
OFL
AAS
BBI
BBI
myNEXT Bond E
myNEXT Equity E
myNEXT Multi Asset E
myNEXT Plan
30.06
30.06
30.06
30.06
5,136
5,589
5,430
5,059
—
—
—
—
New Millennium Sicav ____________________________________
Banca Finnat Euramerica; tel. 06 699 33 1
OEC Augustum Corporate Bond
OEB Augustum High Qual. Bond
OBI Augustum Italian Div. Bond
--- Augustum Mkt Timing
BOB Balanced World C.
OEB Euro Bonds Short Term
AAE Euro Equities
--- Extra Euro HQB
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
30.06
Cl.A
192,71
146,78
112,18
100,02
138,37
139,87
45,11
106,50
Cl.I
201,65
150,98
115,97
102,91
145,50
143,06
47,88
106,93
AIN Global Equities (Eur Hdg)
OEM Inflation Lkd Bd Eur.
OEC Large Europe Corporate
FLE Total Return Flexible
FLE VolActive
30.06
30.06
30.06
24.06
30.06
72,16
107,91
139,42
122,46
91,10
76,59
111,36
144,33
—
93,70
m
P
P
www.pioneerinvestments.com; tel. 800551552
Pioneer Funds
FLE Absolut Ret. Bond E
30.06
4,976
FLE Absolut Ret. M.Str. E
30.06
6,073
FLE Absolut Ret. M.Str.Gr. E
30.06
6,494
OFL Absolut Return Curr. E
30.06
5,652
OFL Absolut Return Curr. F
30.06
5,381
FLE Absolute R.Eur.Eq. EH($)
30.06 105,212
FLE Absolute Ret. As. Eq. E
30.06
5,719
FLE Absolute Ret. Eur. Eq. E
30.06 109,011
FLE Absolute Ret. M. Str. F.
30.06
5,380
APA Asia (ex Japan) Eq. E
30.06
7,967
APA Asia (ex Japan) Eq. F
30.06
7,052
APA China Eq. E
30.06
11,350
APA China Eq. F
30.06
9,982
FLE Commodity Alpha E
30.06
3,155
FLE Commodity Alpha E Hed
30.06
2,687
FLE Commodity Alpha F
30.06
2,964
AEU Core Europ. Eq. E
30.06
9,227
AEU Core Europ. Eq. F
30.06
8,109
AEM Em. Eur. Med. Eq. E
30.06
15,250
AEM Em. Eur. Med. Eq. F
30.06
12,842
OPE Em. Mark. Bond E DT
30.06
5,996
OPE Em. Mark. Bond F DT
30.06
5,967
OPE Em. Mark. Bond LC E
30.06
6,586
OPE Em. Mark. Bond LC E D.
30.06
4,425
OPE Em. Mark. Bond LC E DT
30.06
4,459
OPE Em. Mark. Bond LC F
30.06
6,327
OPE Em. Mark. Bond LC F D.
30.06
4,399
OPE Em. Mark. Bond LC F DT
30.06
4,448
OPE Em. Mark. Bond ST E
30.06
5,173
OPE Em. Mark. Bond ST E D
30.06
5,173
OPE Em. Mark. Bond ST E DT
30.06
5,177
OPE Em. Mark. Bond ST E Hed
30.06
5,204
OPE Em. Mark. Bond ST F DT
30.06
5,167
OPE Em. Mark. Cor. HY B. E
30.06
6,653
OPE Em. Mark. Cor. HY B. E DT
30.06
5,916
OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 E
30.06
4,877
OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 F
30.06
4,870
OPE Em. Mkts B.E Hed.
30.06
12,274
OPE Em. Mkts Bond E
30.06
15,874
OPE Em. Mkts Bond F
30.06
13,955
AEM Em. Mkts Eq. E
30.06
6,936
AEM Em. Mkts Eq. F
30.06
5,984
OAS Euro Aggr. Bond E
30.06
8,011
OAS Euro Aggr. Bond E D.
30.06
6,001
OAS Euro Aggr. Bond F
30.06
7,747
OAS Euro Aggr. Bond F D.
30.06
5,979
OAS Euro Aggreg. Bond E DT
30.06
5,993
OEM Euro Bond E
30.06
10,538
OEM Euro Bond E DT
30.06
5,663
OEM Euro Bond F
30.06
9,697
OAS Euro Cash Plus E
30.06
65,355
OAS Euro Cash Plus E DT
30.06
5,027
OEC Euro Corp. Short T. E
30.06
5,997
OEC Euro Corp. Short T. F
30.06
5,739
OEC Euro Corpor. Bond E DT
30.06
6,017
OEC Euro Corporate Bond E
30.06
9,554
OEC Euro Corporate Bond F
30.06
8,358
OEH Euro H. Y. E
30.06
10,190
OEH Euro H. Y. F
30.06
9,113
OEH Euro H. Y. F DT
30.06
5,438
OEH Euro High Yield E DT
30.06
6,007
MAE Euro Liquidity E
30.06
5,093
OAS Euro Short T. E
30.06
6,324
OAS Euro Short T. F
30.06
6,002
OFL Euro Strat. Bond E D.
30.06
4,879
OFL Euro Strat. Bond E DT
30.06
5,453
OFL Euro Strat. Bond F D.
30.06
4,847
OFL Euro Strat. Bond F DT
30.06
5,151
OFL Euro Strategic Bond E
30.06
10,271
OFL Euro Strategic Bond F
30.06
8,682
AAE Euroland Equity E
30.06
6,414
AAE Euroland Equity F
30.06
5,606
AEU Europ. Eq Income ED
30.06
5,758
OAS Europe Rec.Inc. 2017 E
30.06
5,366
AEU European Eq. Value E
30.06
6,034
AEU European Eq. Value F
30.06
8,979
AEU European Potential E
30.06
6,741
AEU European Potential F
30.06
6,212
AEU European Research E
30.06
5,536
AEU European Research F
30.06
4,856
FLE Flexible Opportunities E
30.06
4,970
FLE Flexible Opportunities F
30.06
4,968
OAS Gl. Sub. Bond E
30.06
5,106
AIN Glb Eq. Tar. Income E
30.06
7,274
AIN Glb Eq. Tar. Income E DT
30.06
4,273
AIN Glb Eq. Tar. Income F
30.06
6,872
AIN Glb Eq.Tar. Income ED
30.06
4,968
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd E DT 30.06
4,827
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd F DT 30.06
4,820
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond E 30.06
4,867
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond F 30.06
4,845
FLE Glb M.Asset TI E Hed. DS
30.06
4,670
FLE Glb Multi Asset TI E DS
30.06
4,120
FLE Glb Multi Asset TI E DT
30.06
5,424
OAS Glb Sub. Bond Cl. E
30.06
4,996
OAS Global Aggr. Bond E
30.06
8,522
OAS Global Aggr. Bond E DT
30.06
5,649
OAS Global Aggr. Bond F
30.06
8,243
ASE Global Ecology E
30.06
5,957
ASE Global Ecology F
30.06
5,543
OIH Global High Yield E
30.06
10,103
OIH Global High Yield E DT
30.06
5,756
OIH Global High Yield F
30.06
8,771
OIH Global High Yield F DT
30.06
5,452
OPE Global High Yield F DT
30.06
5,891
BOB Global Multi Asset Cons. E 30.06
5,590
BOB Global Multi Asset Cons. F 30.06
5,060
BAZ Global Multi Asset E
30.06
8,850
BAZ Global Multi Asset F
30.06
8,362
AIN Global Select E
30.06
6,089
AIN Global Select F
30.06
5,670
AEM Indian Equity E
30.06
7,823
AEM Indian Equity F
30.06
7,368
AIT Italian Equity E
30.06
6,056
AIT Italian Equity F
30.06
5,379
APA Japanese Eq. E
30.06
2,699
APA Japanese Eq. E Hed
30.06
7,584
APA Japanese Eq. F
30.06
2,395
AEM Latin Am. Equity E
30.06
3,320
AEM Latin Am. Equity F
30.06
3,151
AAM North Am. Bas. V. E Hed.
30.06
5,764
AAM North American Bas. Val. E 30.06
7,689
AAM North American Bas. Val. F 30.06
7,101
FLE Real Assets TI E
30.06
4,078
FLE Real Assets TI F
30.06
4,001
FLE Real Assets TI E Hed DS
30.06
4,710
APS Russian Equity E
30.06
3,911
APS Russian Equity F
30.06
3,757
OFL Strategic Income E
30.06
10,632
OFL Strategic Income E D.
30.06
6,078
OFL Strategic Income E DT
30.06
6,173
OFL Strategic Income E Hed.
30.06
9,319
OFL Strategic Income E Hed. D. 30.06
5,211
OFL Strategic Income F
30.06
9,613
OFL Strategic Income F D.
30.06
6,210
OFL Strategic Income F DT
30.06
5,983
OFL Strategic Income F Hed.
30.06
8,640
OFL Strategic Income F Hed. D. 30.06
4,985
AEU Top Europ. Play. E
30.06
7,673
AEU Top Europ. Play. F
30.06
6,632
ODMU.S. Dollar Aggregate Bd E 30.06
8,645
ODMU.S. Dollar Aggregate Bd F 30.06
8,188
ODB U.S. Dollar Short T. E
30.06
6,000
ODB U.S. Dollar Short T. F
30.06
5,696
AAM U.S. Fundam. Growth E
30.06
14,608
AAM U.S. Fundam. Growth E H
30.06 146,003
AAM U.S. Fundam. Growth F
30.06
17,254
AAM U.S. Pioneer Fund E
30.06
7,828
AAM U.S. Pioneer Fund E Hed.
30.06
5,738
AAM U.S. Pioneer Fund F
30.06
6,939
AAM U.S. Res. Value E
30.06
10,570
AAM U.S. Res. Value F
30.06
11,595
AAM U.S. Research E
30.06
8,394
AAM U.S. Research E Hed.
30.06
6,046
AAM U.S. Research F
30.06
7,407
ODH Us High Yield E
30.06
11,237
ODH Us High Yield E Hed.
30.06
7,542
ODH Us High Yield F
30.06
10,202
AAM Us Mid Cap Value E
30.06
10,946
AAM Us Mid Cap Value F
30.06
9,709
Pioneer Fund Solution
BBI Balanced E
30.06
6,868
BBI Balanced F
30.06
6,175
BOB Conservative E
30.06
8,324
BOB Conservative F
30.06
7,448
BAZ Diversified Growth E
30.06
4,045
BAZ Diversified Growth F
30.06
3,781
Pioneer SF
OAS Diver. Sub. Bond 2018 E
30.06
5,344
OPE Em. Mkts Bd 2019 E DA
30.06
5,926
OPE Em. Mkts Bd 2019 E Hd DA 30.06
4,876
BBI Equity Plan 60 E
30.06
4,996
FLE EUR Commodities E
30.06
2,362
FLE EUR Commodities F
30.06
2,202
OEB Euro Curve 1-3y E
30.06
5,983
OEB Euro Curve 1-3y F
30.06
5,783
OEM Euro Curve 10+y E
30.06
9,521
OEM Euro Curve 10+y F
30.06
8,977
OEM Euro Curve 10+year E Dis. 30.06
6,854
OEM Euro Curve 3-5y E
30.06
6,811
OEM Euro Curve 3-5y F
30.06
6,577
OEM Euro Curve 5-7year E
30.06
6,752
OEM Euro Curve 5-7year E Dis.
30.06
5,592
OEM Euro Curve 7-10y E
30.06
8,341
OEM Euro Curve 7-10y F
30.06
7,865
OEM Euro Curve 7-10year E Dis. 30.06
5,867
OAS Euro Fin. Rec. 05/2018 E
30.06
5,411
OAS Euro Finan. Rec. 18 E Dis.
30.06
5,658
OAS High Yield & Emerging Markets Bond Opp. 2021
—
FLE Saving Box I - E
30.06
4,999
FLE Saving Box I - U
30.06
49,990
FLE Target Eonia Plus - G
30.06
4,841
OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.
30.06
5,778
OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.H
30.06
4,965
Pioneer SSF
FLE America AD 12/12/17 E
24.06 113,066
FLE America AD 20/12/17 E P 24.06 109,265
FLE Asia 05/2016 E P
24.06 106,378
FLE Asia 06/2016 E
24.06 108,712
FLE Asia 21/12/2015 E
24.06 104,911
FLE Bric 03/12/2015 E
24.06 101,662
FLE Bric 15/12/2015 E
24.06 100,564
FLE Bric 4/12/2015 E
24.06 100,663
FLE Cina 07/2018 E
24.06 102,367
FLE Cina 09/2018 E
24.06 107,690
FLE Crescita Europa 05/2018 E 24.06
97,091
FLE Crescita Europa 06/2018 E 24.06 100,342
FLE Dividendo 07/11/2018 E
24.06 112,555
FLE Europa 07/11/2018 E
24.06 104,894
FLE Europa 07/20
P
M
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
M
P
P
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M
M
—
m
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NONARMONIZZATIUE
—
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—
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m
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—
M
WM
—
—
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—
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—
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ALTRIARMONIZZATIUE
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&
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Mercati azionari in Italia
32
Il Sole 24 Ore
Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180
MERCATO AZIONARIO
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BORSA ITALIANA
Media Media
2015-2016 (1) 30 gg 30 gg
Min ¤
Max ¤ prezzo quant.
A
ZAzioni
INDICI
Pr. Chiusura (3)
Var.% Vwap Apert.
¤
¤ Var.% annua ¤ (6)
(¤) Min.¤ Max¤
01.07 30.06 (4)
(5) 01.07 01.07 01.07 01.07
Contr.
N.ro Quant. tot. in
Cont. (mlg) ¤(mlg)
p/mez.
Capit.
p/u propri Div/p in mln
(7)
(8) ¤ (9)
0,791
8,830
5,540
1,050
0,310
0,920
4,942
2,150
1,480
0,348
4,824
3,800
8,150
—
1,750
3,424
8,815
18,930
6,035
14,940
14,220
1,367
14,290
15,900
1,728
3,240
2,800
10,980
3,232
3,388
0,615
8,890
9,865
10,830
—
2,734
10,880
13,423
25,740
9,415
19,270
29,580
1,208 113032 1621 LC A2A 1X
11,805 1904 1512 MD Acea 1X
6,400
24 1094 m Acotel 1X
1,566 202 1566 SM Acsm-Agam 1X
0,395 1961 1005 SM Aedes 1X
1,090 741 1836 m Aeffe 1X
8,268
70 1084 Aeroporto di Bologna 1X
2,865
5 1617 Alba 1X
1,647 579 1434 SM Alerion Cleanpwr 1X
0,400 184 1579 SM Ambienthesis 1X
8,477 5619 1049 m Amplifon 1X
4,963 22017 1011 MD Anima Holding 1X
10,123 980 1212 m Ansaldo Sts 1X
—
— 1528 SM Arena
2,509 3954 1035 m Ascopiave 1X
4,002 6099 1146 m Astaldi 1X
10,918 771 1020 MD ASTM 1X
23,101 19571 1338 LC Atlantia 1X
7,465 8740 1574 MD Autogrill 1X
16,852
13 6135 MC Autostrade M. 1X
18,039 11173 1398 LC Azimut H. 1X
1,177
10,800
5,615
1,622
0,370
1,011
8,490
—
1,631
0,390
8,470
4,324
10,250
—
2,700
3,800
10,240
22,840
7,415
16,000
14,770
1,178
10,930
5,900
1,581
0,365
1,005
8,490
—
1,592
0,387
8,410
4,210
10,240
—
2,700
3,636
9,780
22,370
7,250
—
14,590
-0,08
-1,19
-4,83
2,59
1,51
0,60
—
—
2,45
0,91
0,71
2,71
0,10
—
—
4,51
4,70
2,10
2,28
—
1,23
-5,83
-22,87
-32,64
2,02
-28,78
-31,89
35,65
—
-32,62
-14,32
5,69
-46,33
3,41
—
22,58
-33,94
-13,13
-7,27
-15,06
-7,90
-36,59
1,178
10,826
5,668
1,621
0,368
1,018
8,342
—
1,618
0,388
8,407
4,318
10,194
—
2,699
3,743
10,111
22,787
7,472
16,016
14,721
1,180
10,840
5,900
1,590
0,365
1,020
8,555
—
1,604
0,387
8,445
4,382
10,130
—
2,706
3,670
9,800
22,440
7,370
16,000
14,960
1,165
10,750
5,540
1,590
0,360
1,011
8,290
—
1,604
0,387
8,330
4,238
10,070
—
2,666
3,630
9,800
22,210
7,340
15,990
14,370
1,190
10,980
5,900
1,640
0,376
1,027
8,555
—
1,638
0,390
8,470
4,422
10,260
—
2,706
3,836
10,280
23,080
7,570
16,100
15,190
1886
529
37
24
45
18
6
—
39
6
756
1712
234
—
536
516
320
5611
1455
12
4142
7362
127
6
28
233
17
1
—
29
11
345
1092
53
—
641
310
57
2615
761
2
1277
8670
1375
31
46
86
17
6
—
46
4
2899
4715
539
—
1729
1160
573
59596
5682
26
18800
5,580
0,341
47,890
1,593
1,765
0,280
17,000
13,320
1,221
3,030
0,352
0,343
2,164
—
0,155
5,525
2,050
3,226
5,000
2,014
3,062
2,218
1,003
35,420
0,333
0,348
0,543
1,803
0,231
0,115
9,350
0,180
17,200
2,530
16,210
0,250
0,342
26,420
0,044
12,650
9,500
5,800
8,195
7,910
215,000
3,600
3,076
0,620
33,440
29,550
3,552
8,645
0,646
1,039
4,778
—
0,423
11,350
12,279
7,170
8,475
5,050
6,850
4,940
2,510
67,760
0,677
0,510
0,774
2,890
0,618
0,574
18,900
0,748
22,300
4,320
25,081
0,812
0,924
54,900
0,124
20,140
18,380
11,220
7,014
27 6020 SM B&C Speakers 1X
0,452 100593 1506 MD B. Carige 1X
79,218
— 1280 B. Carige r
1,933 328 1514 SM B. Desio 1X
2,042
19 1349 B. Desio r nc
0,352 1090 1292 m B. Finnat 1X
21,616 2958 1197 MD B. Generali 1X
21,750 776 1268 m B. Ifis 1X
1,582 172 1397 SM B. Intermobiliare 1X
4,140 72342 6014 LC B.P. E.Romagna 1X
—
— 1474 m B.P. Etruria e L.
0,4711115121 1472 LC B.P. Milano 1X
2,646 14392 6028 MD B.P. Sondrio 1X
—
— 1548 MC B.P. Spoleto 1X
0,195 4515 1533 MD B. Profilo 1X
6,428
37 1029 SM B. Sard. r nc )
2,896 184830 1143 LC B. Popolare 1X
3,938 262 1537 B. Santander 1X
6,910 18540 1539 LC Banca Mediolanum 1X
2,402 1215 1080 m Banca Sistema 1X
3,653 314 1007 Banzai 1X
3,088 1096 1582 SM BasicNet 1X
1,187
93 1033 SM Bastogi 1X
42,526 160 1325 m BB Biotech 1X
0,490 1147 1103 m BE 1X
0,390 742 1610 SM Beghelli )
0,626 23508 1569 MD Beni Stabili 1X
2,520
14 6043 SM Best Union 1X
0,314 1120 1874 SM Bialetti 1X
0,147 455 6035 m Biancamano
11,874 509 1048 m Biesse 1X
0,229 650 6018 Bioera 1X
17,918
7 1040 Boero 1X
4,292
72 1092 Bolzoni 1X
18,345
18 1041 SM Bon. Ferraresi 1X
0,272
20 6115 MC Borgosesia 1X
0,342
10 6120 Borgosesia rnc
51,215 1479 1516 m Brembo 1X
0,053 2632 1045 SM Brioschi 1X
17,220 631 1025 B. Cucinelli 1X
16,769 8158 1556 LC Buzzi Unicem 1X
9,709 720 1557 Buzzi Unic. r nc
6,660
0,370
—
1,701
—
0,318
17,820
18,170
1,500
3,120
—
0,363
2,302
—
0,177
6,195
2,178
3,500
6,150
2,052
3,260
2,900
1,120
41,850
0,483
0,373
0,557
2,400
0,293
0,123
11,570
0,190
—
4,294
18,270
—
—
50,900
0,051
16,480
16,290
9,400
6,770
0,366
—
1,695
1,894
0,320
17,940
18,150
1,500
3,278
—
0,368
2,306
—
0,178
6,170
2,144
3,400
6,135
2,040
3,264
2,798
1,179
41,270
0,487
0,362
0,557
2,400
0,299
0,123
11,280
0,192
—
4,294
17,970
—
—
49,410
0,051
16,160
15,680
9,000
-1,62
1,12
—
0,35
—
-0,59
-0,67
0,11
—
-4,82
—
-1,33
-0,17
—
-0,56
0,41
1,59
2,94
0,24
0,59
-0,12
3,65
-5,00
1,41
-0,84
3,01
0,09
—
-2,01
—
2,57
-0,89
—
—
1,67
—
—
3,02
—
1,98
3,89
4,44
-13,54
-69,90
—
-36,68
—
-25,13
-38,43
-37,31
-28,74
-54,63
—
-60,46
-43,42
—
-33,62
-25,97
-77,46
-24,82
-17,58
-47,34
-27,54
-40,97
-30,07
-23,24
-6,43
-21,40
-20,22
1,27
-21,95
-57,61
-26,54
-48,83
—
9,63
-5,45
—
—
13,56
-41,84
0,12
-2,40
-9,09
6,700
0,382
—
1,757
—
0,323
17,995
17,900
1,500
3,208
—
0,366
2,353
—
0,174
6,118
2,153
3,466
6,111
2,056
3,221
2,833
1,136
41,559
0,483
0,369
0,561
2,433
0,296
0,122
11,499
0,188
—
4,294
17,751
—
—
50,506
0,051
16,269
16,067
9,208
6,780
0,388
—
1,770
—
0,326
18,330
18,650
1,500
3,400
—
0,385
2,408
—
0,180
6,270
2,220
3,496
6,235
2,072
3,210
2,762
1,196
41,440
0,490
0,365
0,565
2,498
0,292
0,123
11,380
0,190
—
4,294
17,750
—
—
49,770
0,051
16,280
15,780
8,980
6,655
0,370
—
1,700
—
0,311
17,750
17,320
1,500
3,086
—
0,355
2,296
—
0,171
5,895
2,060
3,418
6,000
2,016
3,142
2,752
1,112
41,020
0,478
0,361
0,557
2,400
0,292
0,120
11,250
0,180
—
4,294
17,660
—
—
49,460
0,049
16,100
15,700
8,980
6,780
0,392
—
1,770
—
0,331
18,540
18,750
1,500
3,486
—
0,388
2,436
—
0,180
6,270
2,248
3,522
6,285
2,114
3,360
2,940
1,196
42,270
0,490
0,375
0,567
2,498
0,300
0,123
11,730
0,194
—
4,294
18,270
—
—
51,200
0,053
16,580
16,370
9,400
19
3
1416 8444
—
—
28
7
—
—
69 243
1858 340
1433 174
9
20
8418 11372
—
—
9021 109160
861 901
—
—
91 524
16
4
9712 22179
19
37
2084 1394
171 141
186
61
182 137
61
34
103
12
63
80
30
63
724 2741
3
1
18
57
11
19
233
26
19
67
—
—
11
11
3
—
—
—
—
—
1281 125
38 471
553
52
2904 1207
252
55
3,310 5,260 3,815
19 1327 m Cad It 1X
3,220 6,100 4,500 613 1066 m Cairo Comm. 1X
0,842 1,479 1,089 333 6021 SM Caleffi 1X
1,721 2,796 2,085 125 1306 Caltagirone 1X
0,740 1,178 0,850 151 1058 MC Caltagirone Ed. )
4,890 8,985 8,547 11241 1061 LC Campari 1X
1,040 2,500 1,249 296 1527 SM Carraro 1X
5,255 8,800 5,901 5154 1333 MD Cattolica Ass. 1X
10,210 16,920 13,625
80 1580 m Cembre 1X
3,402 7,155 4,121 1109 1067 m Cementir Hldg. 1X
2,500 4,730 2,840
74 1329 m Cent. Latte To 1X
4,010 7,920 7,424 3685 1053 Cerved Inf. 1X
0,015 0,058 0,019 3641 1042 SM Chl 1X
0,168 0,367 0,188 330 6023 SM Cia 1X
0,207 0,257
—
— 1087 Ciccolella
0,740 1,137 1,014 5589 1070 MD Cir 1X
0,330 1,368 0,388 793 1317 SM Class 1X
5,170 8,920 6,457 46841 1475 LC CNH Industrial 1X
0,310 0,537 0,376 7812 1073 MD Cofide 1X
7,505 9,500 8,445 240
Coima Res 1X
0,197 0,376 0,248 163 6038 SM Conafi Prestitò 1X
4,940 8,385 6,114 2554 1100 MD Credem 1X
0,395 1,362 0,510 63331 1454 MD C. Valtellinese 1X
0,751 1,940 1,062 326 1570 SM Csp Int. 1X
0,230 2,830 0,377 11236 1312 CTI Biopharma )
3,838
4,500
1,130
1,920
0,796
8,860
1,200
5,655
13,700
3,722
2,746
6,885
0,016
0,186
—
0,954
0,370
6,500
0,350
7,700
0,225
5,580
0,409
1,000
0,316
3,734
4,500
1,148
1,989
0,800
8,880
1,219
5,670
13,710
3,590
2,748
7,075
0,017
—
—
0,970
0,353
6,480
0,344
8,250
0,233
5,435
0,411
0,995
0,327
2,79
—
-1,57
-3,47
-0,56
-0,23
-1,56
-0,26
-0,07
3,68
-0,07
-2,69
-1,21
—
—
-1,65
4,82
0,31
1,77
-6,67
-3,27
2,67
-0,49
0,50
-3,58
-6,43
-2,35
11,21
-20,67
-19,79
10,36
-40,23
-22,81
-1,69
-38,31
-18,53
-9,80
-51,74
-18,81
—
-1,04
-47,93
1,34
-15,58
-22,62
-25,32
-19,84
-61,77
-7,88
-71,99
3,838
4,450
1,111
1,887
0,797
8,847
1,204
5,693
13,705
3,653
2,712
6,961
0,016
0,182
—
0,956
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6,445
0,352
7,738
0,225
5,525
0,416
0,998
0,321
3,838
4,470
1,111
1,950
0,780
8,880
1,219
5,760
13,710
3,590
2,748
7,135
0,017
0,186
—
0,950
0,360
6,470
0,346
7,915
0,225
5,650
0,430
0,999
0,326
3,838
4,414
1,110
1,841
0,780
8,780
1,199
5,600
13,700
3,544
2,666
6,860
0,016
0,178
—
0,944
0,352
6,330
0,346
7,700
0,223
5,405
0,401
0,990
0,314
3,838
4,510
1,130
1,950
0,800
8,910
1,237
5,805
13,710
3,796
2,748
7,190
0,017
0,187
—
0,970
0,370
6,530
0,356
7,915
0,233
5,680
0,435
1,000
0,330
1
394
13
53
7
2169
13
683
5
250
13
1366
8
16
—
146
12
3220
39
11
7
857
1229
5
426
0,314
1,862
0,895
13,400
10,550
8,690
14,720
1,000
32,750
3,010
1,090
0,773
3,120
1,580
24,280
17,150
17,820
28,000
1,529
56,800
14,600
3,620
0,411
2,332
1,010
17,464
12,636
14,794
22,658
1,132
54,110
6,448
1,240
0,376
2,350
0,980
16,800
12,910
14,460
21,340
1,056
55,700
6,640
1,160
0,371
2,370
0,980
16,010
12,490
14,470
21,380
1,060
55,000
6,625
1,160
1,35
-0,84
—
4,93
3,36
-0,07
-0,19
-0,38
1,27
0,23
—
-45,74
10,25
-17,78
-6,26
-2,74
-13,35
-22,78
-16,10
16,61
-10,94
-41,77
0,374
2,342
0,981
16,498
12,783
14,318
21,342
1,071
56,014
6,682
1,160
0,376
2,420
0,980
16,000
12,540
14,470
21,420
1,073
55,000
6,790
1,160
0,371
2,300
0,960
15,930
12,450
14,060
21,160
1,056
54,850
6,480
1,160
0,379
2,420
1,059
16,800
12,990
14,620
21,590
1,085
56,800
6,875
1,160
96
9
11
364
242
281
779
121
1270
275
2
0,585
0,670
0,060
40,000
6,638
1,391
0,593
3,330
1,972
36,190
10,930
8,504
0,042
4,908
0,890
1,080
23,130
0,595
0,880
1,307
0,200
59,750
13,700
2,346
0,990
4,500
4,458
67,000
17,660
13,028
0,138
10,450
1,250
2,280
47,180
0,973
0,656 941 1275 Edison r nc )
0,843 2336 1099 MD Ed. Espresso 1X
0,091 20224 1138 SM Eems )
48,474 283 1359 m EI Towers 1X
11,483 108 1346 m El.En 1X
1,871 348 1188 m Elica 1X
0,712 322 1613 m Emak 1X
3,974 477025 1575 LC Enel 1X
2,380
91 6048 MC Enervit 1X
65,910 104 1347 m Engineering I.I. 1X
13,773 192114 1525 LC Eni 1X
10,443 3024 1576 MD Erg 1X
0,049 2335 1154 SM Ergycapital )
5,980 1486 1104 m Esprinet 1X
0,968
52 6025 SM Eukedos 1X
1,382 374 1088 m Eurotech 1X
32,604 5515 1627 LC Exor 1X
0,663 460 1081 m Exprivia 1X
0,680
0,724
0,090
45,600
13,700
1,809
0,712
3,976
2,168
65,900
14,820
10,390
0,046
5,155
0,901
1,377
33,210
0,634
0,638
0,740
0,090
45,660
13,650
1,798
0,702
3,980
2,170
65,800
14,520
10,240
0,047
5,155
0,944
1,363
32,980
0,632
6,58
-2,16
—
-0,13
0,37
0,61
1,42
-0,10
-0,09
0,15
2,07
1,46
-3,16
—
-4,61
1,03
0,70
0,32
-8,80
-26,94
-10,55
-22,30
34,88
-8,61
-7,34
1,66
-24,96
10,37
5,40
-13,50
-41,61
-38,92
-13,66
-15,09
-21,80
-15,36
0,655
0,739
0,089
45,911
13,618
1,813
0,712
3,977
2,112
65,922
14,636
10,312
0,046
5,189
0,901
1,365
33,065
0,641
0,632
0,753
0,087
46,100
13,630
1,800
0,712
3,990
2,240
65,950
14,540
10,300
0,045
5,220
0,901
1,385
33,450
0,643
0,630
0,723
0,087
45,570
13,440
1,800
0,712
3,928
2,100
65,900
14,400
10,110
0,045
5,060
0,901
1,333
32,440
0,634
0,689
69 183 120 neg. 0,01 — 72 0,0500
0,755 265 345 255 17,94 0,52 — 305 0,0629
0,090
42 285
25 0,92 -10,85 —
4
—
46,330 717
31 1444 27,16 2,13 — 1298 1,1000
13,700 106
12 170 18,29 1,54 2,20 263 1,2000
1,824
14
8
14 18,55 1,02 0,54 115 0,0098
0,712
2
2
2 13,19 0,70 3,51 117 0,0250
4,010 9178 33631 133760 18,41 1,25 4,02 40436 0,1600
2,240
12
5
10 207,97 1,84 1,42 38 0,0300
65,950
39
2 101 16,68 1,89 — 824 1,6452
14,880 15380 23036 337180 neg. 1,03 5,47 53189 0,8000
10,420 897 224 2314 75,15 0,95 4,85 1550 1,0000
0,046
6
46
2 neg. 0,64 —
8
—
5,310 436 134 698 8,97 0,92 2,89 272 0,1500
0,901
1
—
— neg. 0,67 — 20
—
1,395
39
39
54 neg. 0,46 — 48
—
33,840 2225 289 9544 10,70 0,79 1,06 7969 0,3500
0,648
13
19
12 7,37 0,45 3,32 33 0,0213
B
C
D
E
F
5064 1355 m D'Amico 1X
184 1047 m Dada )
115 1676 Damiani
511 1089 MD Danieli
719 1090 Danieli r nc
437 1018 m Datalogic 1X
1315 1072 MD De' Longhi 1X
1846 1003 m Dea Capital 1X
1067 1598 MD Diasorin 1X
2673 1326 m Digital Bros
94 1351 m Dmail Gr. )
—
114
8
41
15
1077
10
380
—
158
6
460
138
45
—
169
14
3553
128
1
6
395
6088
2
1615
1,39
1,51
1,64
0,77
0,44
0,83
1,88
—
0,67
0,75
3,80
1,63
3,11
—
1,52
0,58
0,57
2,77
3,40
0,59
2,94
3,48
4,62
—
2,78
—
—
2,04
—
2,78
—
0,51
5,79
1,77
—
5,56
5,34
4,45
3,86
1,61
2,50
10,19
20
3223
—
13
—
79
6123
3113
30
36481
—
39928
2121
—
91
24
47748
127
8518
290
196
388
38
480
39
23
1537
2
17
2
296
13
—
45
3
—
—
6324
24
845
19393
504
14,81 4,07
neg. 0,13
— —
5,99 0,26
— —
14,07 0,54
10,27 3,28
5,95 1,68
neg. 0,70
7,00 0,31
— —
5,56 0,35
8,25 0,42
— —
20,40 0,73
neg. 0,26
1,81 0,09
8,39 0,57
10,29 2,18
9,39 1,77
neg. 1,57
10,31 1,87
neg.198,14
4,09 0,67
18,87 1,35
149,39 0,71
neg. 0,73
8,74 1,80
7,83 2,42
neg. -0,89
15,02 2,23
neg. 0,55
— —
23,34 2,73
20,65 0,90
— —
— —
18,34 4,95
neg. 0,37
33,18 5,82
26,42 1,30
15,14 0,74
5,22
—
—
4,81
—
3,10
6,67
4,25
—
3,12
—
7,38
2,98
—
3,44
—
5,17
5,77
4,91
2,58
—
3,53
—
6,44
2,30
—
4,28
2,22
—
—
3,13
—
—
—
0,37
—
—
1,58
—
0,80
0,47
0,81
—
507
9
77
12
9529
12
2161
5
577
16
3205
2
8
—
161
5
22897
45
8
1
2183
2530
2
519
30,69
31,54
59,05
5,04
neg.
29,30
neg.
16,29
14,62
8,61
52,49
944,64
neg.
neg.
—
18,08
neg.
50,95
13,54
16,14
neg.
11,05
3,90
17,61
neg.
3,91
4,49
—
2,65
—
1,02
—
6,15
3,36
2,74
2,21
2,82
—
1,21
—
4,60
—
2,02
3,98
—
—
2,71
7,22
5,01
—
0,435
2,512
1,355
9,925
2,572
0,550
0,155
H
1,901
I
1,600
4,500
4,050
19,210
4,390
1,291
1,341
0,538 299 1369 SM Gabetti Prop. S. 1X
2,723
35 1332 SM Gasplus 1X
1,673
80 1607 m Gefran 1X
12,142 99869 1131 LC Generali 1X
2,958 4047 1006 MD Geox 1X
0,907 794 1622 SM Grandi Viaggi 1X
0,189 3030 1253 Gr. Waste Italia )
2,676 2,527 17855 1251 MD Hera d
0,497
—
1,528
10,670
2,856
0,902
0,175
0,497
2,562
1,520
10,550
2,788
0,902
0,173
—
—
0,53
1,14
2,44
—
1,45
-40,64
—
-12,29
-37,72
-30,90
-0,71
-75,74
0,493
—
1,520
10,595
2,834
0,888
0,178
0,490
—
1,550
10,670
2,788
0,888
0,176
0,481
—
1,500
10,430
2,730
0,877
0,171
0,64
3,00
1,24
0,22
0,18
2,94
1,95
0,52
1,78
0,55
0,66
2,42
15,25
1,67
—
0,69
0,80
2,68
0,45
0,79
0,38
0,74
0,21
0,46
1,89
400 150 3,20 0,45
2
4 29,31 0,66
8
8 neg. 1,31
32 524 8,29 0,78
56 721 6,42 0,61
35 502 20,64 2,81
103 2204 21,34 3,53
123 132 8,00 0,60
141 7888 31,21 5,34
60 398 10,35 2,79
—
1 neg. -0,04
0,650 1,290 0,806 5120 1124 m Falck Renew 1X
0,730 0,697 4,74 -36,45 0,705 0,695 0,690 0,730 242 336 237
27,910 46,190 37,368 6073 1012 Ferrari 1X
37,250 36,650 1,64 -13,57 37,166 36,740 36,510 37,570 3029 445 16529
0,340 0,715 0,461 2079 6066 SM FNM 1X
0,439 0,443 -0,88 -5,98 0,449 0,450 0,436 0,454
21
67
30
5,042 10,742 6,056 179172 1111 LC FCA-Fiat Chrysler 1X 5,610 5,495 2,09 -34,52 5,602 5,535 5,495 5,690 13330 21436 120098
2,836 9,665 5,861
88 1335 m Fidia 1X
5,720 5,610 1,96 -10,69 5,747 5,705 5,705 5,790
13
2
11
1,331 6,123 1,707 505 1211 m Fiera Milano 1X
1,568 1,603 -2,18 -32,51 1,574 1,626 1,552 1,626
75
34
54
7,519 13,300 12,340 284 1071 m Fila 1X
12,600 12,400 1,61 16,33 12,592 12,350 12,350 12,680
83
13 159
0,261 0,864 0,363 11524 1062 Fincantieri 1X
0,326 0,324 0,62 -20,18 0,326 0,329 0,320 0,329 301 950 309
4,360 7,870 6,279 12738 1056 LC FinecoBank 1X
5,775 5,850 -1,28 -22,61 5,879 5,940 5,775 5,970 2210 1396 8210
0,983 2,230 1,214
20 1077 SM FullSix 1X
1,221 1,230 -0,73 -31,99 1,192 1,179 1,163 1,224
9
1
1
G
50,54
13,18
neg.
10,40
22,72
71,81
43,29
—
neg.
neg.
40,57
10,20
21,87
—
14,71
4,55
8,23
22,06
29,63
7,52
8,52
38,95 0,43
25,04-286,89
9,69 0,56
27,32 0,57
10,81 1,78
111,65 1,34
neg. 2,77
neg. 0,48
18,67 5,64
94,52 1,83
3689
2306
24
124
118
109
301
—
71
36
1899
1295
2039
—
633
368
890
18818
1901
70
2109
Div.
lordo
¤ (2)
Data
stacco
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0,5000
0,4000
0,0450
0,2500
0,0070
0,1700
0,2500
0,0450
0,0100
0,0430
0,2500
0,1800
0,0413
0,1500
0,2000
0,4500
0,8800
0,1200
0,4000
0,5000
20.06.16
20.06.16
26.05.03
23.05.16
07.05.07
18.05.09
02.05.16
20.06.16
20.06.16
11.06.12
23.05.16
23.05.16
23.05.16
24.07.00
09.05.16
09.05.16
30.05.16
23.05.16
06.06.16
18.04.16
23.05.16
74 0,3500
317 0,0700
— 0,0875
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— 0,1016
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2090 1,2000
963 0,7600
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1544 0,1000
— 0,1000
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— 0,0122
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132
—
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140
—
2462 13,3825
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32
—
4 0,0400
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— 0,1300
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140 0,0650
—
—
— 0,0600
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375 0,0750
02.05.16
21.05.12
21.05.12
18.04.16
18.04.16
16.05.16
23.05.16
29.03.16
05.05.08
23.05.16
11.05.09
23.05.16
23.05.16
11.04.16
02.05.16
11.05.15
18.04.16
28.04.16
18.04.16
09.05.16
34
349
17
227
100
5138
55
992
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581
27
1357
4
17
—
760
34
8783
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279
10
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461
33
90
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0,2000
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—
0,0022
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0,1300
0,0140
—
0,0600
0,1500
0,0300
0,0500
—
23.05.16
21.03.16
23.05.16
25.06.12
02.05.16
09.05.16
04.07.11
09.05.16
21.07.14
16.05.16
18.05.15
23.05.16
04.02.08
23.05.16
19.05.03
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.16
09.05.16
19.05.14
23.05.16
21.05.12
23.05.16
05.05.08
23.05.16
16.05.16
23.05.16
02.05.16
09.05.16
23.05.16
24.05.01
23.05.16
10.05.10
25.04.16
02.05.16
06.05.13
16.05.16
23.05.16
06.06.16
7,25 160 0,0271 23.05.16
— 39
—
— 81
—
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0,94 517 0,1207 09.11.15
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10,19 328 0,1200 16.05.16
1,16 3134 0,6500 23.05.16
1,95 94 0,1300 07.12.15
—
2 0,1000 19.05.08
14.04.14
21.05.12
18.05.15
23.05.16
23.05.16
06.06.16
20.06.16
23.05.16
25.05.15
23.05.16
23.05.16
09.05.16
20.06.16
25.04.16
6,38 205 0,0450 09.05.16
1,24 7207 0,4600 23.05.16
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— 7199 0,0900 18.04.11
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— 113 0,2000 07.05.12
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— 551
—
4,34 3567 0,2550 18.04.16
— 13
—
0,497
21
30
15 neg. 1,84 — 29 0,0700 15.05.06
—
—
—
—
— — —
— 0,1000 23.05.16
1,550
5
4
5 neg. 0,35 — 22 0,1500 30.04.12
10,790 10756 10971 116242 8,14 0,70 6,80 16527 0,7200 23.05.16
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0,904
21
17
15 neg. 0,62 — 42 0,0300 07.04.08
0,185
27 156
28 neg. 0,55 — 10 0,0100 02.06.14
2,532 2,458 3,01 2,45 2,503 2,458 2,456 2,548
1283 2162 5411 20,72 1,58 3,60 3729 0,0900 20.06.16
0,615 1,006 0,759 12340 1036 MD Imm. Grande Dis. 1X 0,723 0,734 -1,57 -19,46 0,719 0,725 0,705 0,734 328 1133 815 12,82
34,360 59,150 54,185 1534 1515 m Ima 1X
54,250 54,050 0,37 13,67 54,439 54,300 54,000 55,000 492
38 2091 30,57
0,318 0,740 0,403 1077 1001 SM Immsi 1X
0,400 0,400 — -14,46 0,395 0,394 0,390 0,400
89 147
58 neg.
0,160 0,576 0,195 124 6031 MC Industria e Inn. 1X
— 0,160 —
—
—
—
—
—
—
—
—
—
0,185 0,392 0,214 572 1269 SM Intek Group 1X
0,200 0,204 -2,06 -36,19 0,199 0,206 0,197 0,206
13
56
11 12,79
0,381 0,637 0,421 479 1270 Intek Group r nc
0,400 0,400 -0,12 -18,89 0,389 0,384 0,384 0,400
13
31
12 24,93
10,300 15,950 14,205 3662 1554 m Interpump 1X
14,040 14,060 -0,14 -0,66 14,218 14,100 14,030 14,360 722 190 2699 13,16
1,522 3,654 2,0841836932 1186 LC Intesa Sanpaolo 1X 1,680 1,702 -1,29 -45,21 1,700 1,786 1,653 1,798 36608 213850 363631 10,42
1,460 3,150 1,971 123345 1187 Intesa Sanp. r nc
1,590 1,599 -0,56 -43,42 1,602 1,670 1,567 1,684 4127 18419 29514 9,82
0,130 0,619 0,139 309 1361 SM Inv. e Sviluppo )
0,149 0,147 1,56 -47,53 0,146 0,150 0,138 0,150
33
71
10 neg.
3,692 5,180 4,153 7035 1069 Inwit 1X
3,962 3,964 -0,05 -21,15 3,962 3,990 3,870 4,004 2312 1216 4820 37,78
1,582 2,350 1,700
38 1555 m Irce 1X
1,750 1,720 1,74 -17,93 1,750 1,750 1,750 1,750
1
—
— 16,69
0,57
13,44
0,51
—
0,18
0,34
2,51
0,60
0,56
1,04
1,65
0,38
5,56
2,57
3,79
—
—
—
1,34
8,23
9,42
—
2,38
1,71
585
2137
135
—
69
19
1548
26961
1494
1
2377
49
0,0400
1,4000
0,0150
—
0,0110
0,0724
0,1900
0,1400
0,1510
0,0362
0,0945
0,0300
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.11
09.05.11
23.05.16
23.05.16
23.05.16
18.06.01
23.05.16
23.05.16
Media Media
2015-2016 (1)
30 gg 30 gg
Min ¤
Max ¤ prezzo quant.
0,858
0,878
0,700
1,102
4,570
1,860
91,050
17,100
13,900
6,000
J
Z
Azioni
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2,090 1,264 809 1301 m Isagro 1X
1,467 0,986 376 1050 m Isagro Az. Svil. sp
2,726 1,526
43 1054 m It Way 1X
10,580 10,496 20559 1148 LC Italcementi 1X
5,500 2,379 189197 1256 SM Italiaonline 1X
320,000305,000
— 1257 Italiaonline rnc
44,650 34,623
65 1152 MD Italmobiliare 1X
31,870 26,303 309 1153 Italmobiliare r nc
8,960 8,144
48 1302 IVS Gr. A 1X
Pr. Chiusura (3)
Var.% Vwap Apert.
¤
¤ Var.% annua ¤ (6)
(¤) Min.¤ Max¤
01.07 30.06 (4)
(5) 01.07 01.07 01.07 01.07
1,399
1,204
0,979
—
10,570
1,946
—
35,000
28,590
8,400
1,390
1,220
0,958
1,478
10,560
1,910
—
31,580
25,650
8,500
0,65
-1,31
2,19
—
0,09
1,88
—
10,83
11,46
-1,18
-5,10
-17,93
-5,35
—
2,87
-37,40
—
-17,39
-4,94
-4,54
1,401
1,225
0,971
—
10,560
1,938
—
34,178
28,106
8,381
1,391
1,241
0,954
—
10,560
1,926
—
32,490
26,620
8,390
1,379
1,204
0,954
—
10,550
1,910
—
32,400
26,420
8,310
1,429
1,241
0,979
—
10,580
1,968
—
35,010
28,740
8,400
0,216
0,349 0,257 6728 1116 SM Juventus FC
0,256 0,254 0,67 -4,15 0,253 0,258 0,247 0,258
0,366
1,028 0,473
0,458 0,450 1,73 -36,08 0,432 0,431 0,431 0,458
K
L
703 1358 SM K.R.Energy 1X
7,920 18,260 11,730 530 1524 m
0,370 1,357 0,490 662 1430 m
0,380 0,930 0,451 846 1594 SM
7,230 13,940 9,861 29121 1259 LC
43,150 67,800 46,816 11193 1344 LC
0,374 0,933 0,599 463 1503 SM
M
0,082
1,604
14,260
6,100
0,650
2,770
4,600
0,091
3,910
1,160
0,223
0,971
10,580
0,712
1,595
0,156
0,367
4,552
N
0,166
3,246
19,730
11,850
1,749
4,930
10,150
0,194
7,300
1,748
0,480
2,340
19,000
1,190
7,335
0,398
2,643
8,990
1448 3547 4970 15,13 0,98
17
12
14 15,14 0,47
5
4
4 12,01 0,38
—
—
—
— —
1132 2607 27526 neg. 1,23
65
59 115 neg. 0,65
—
—
—
— —
151
16 543 189,35 0,72
332 130 3653 155,71 0,59
9
1
8 neg. 1,30
137 1155
3
292 110,93 5,71
2
1
neg. 0,58
Div.
lordo
¤ (2)
Data
stacco
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—
— 0,1300 02.02.09
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—
— 0,0015 19.05.08
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— 326 0,1200 29.06.15
—
—
255 0,0120 04.11.02
14
—
11,760
0,431
0,452
9,035
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0,520
11,280
0,439
0,470
9,060
43,640
0,517
4,26
-1,82
-3,89
-0,28
2,22
0,48
-11,52
-42,32
-11,00
-29,96
-27,43
-21,68
11,515
0,429
0,457
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0,441
0,480
9,150
43,730
0,530
11,300
0,420
0,451
8,855
43,520
0,520
11,780
0,441
0,480
9,270
44,610
0,530
301
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23
51
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84 334 153 5,32 1,44 — 31
—
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7265 1257 55392 26,51 3,94 2,02 21316 0,8900 23.05.16
29
60
32 neg. 1,21 —
9 0,0500 29.04.02
0,160 793 1245 SM M & C 1X
2,419 6493 1821 MD Maire Tecnimont 1X
17,374 1192 1019 m Marr 1X
7,170 323 1060 m M.Zanetti Beverage 1X
1,306 272 1052 Mediacontech )
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6,247 53756 1173 LC Mediobanca
0,096
40 1706 MC Meridie 1X
4,367
17 1039 MC Mid Industry Cap (1)>
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0,338 14096 1010 SM MolMed 1X
2,232 3888 1004 MD Moleskine 1X
14,841 8385 1037 LC Moncler 1X
1,010 1651 1014 MD Mondadori 1X
3,944 2532 1046 m Mondo TV 1X
0,187 187 1095 SM Monrif 1X
0,539 717298 1500 LC Monte Paschi Si 1X
7,859 206 1451 m MutuiOnline 1X
0,156
2,338
17,930
7,380
1,287
3,202
5,205
—
—
1,380
0,328
2,168
14,640
0,951
3,680
0,178
0,383
7,950
0,157
2,262
17,010
7,340
1,261
3,132
5,155
—
—
1,380
0,334
2,152
14,140
0,955
3,328
0,171
0,379
7,845
-0,51
3,36
5,41
0,54
2,06
2,23
0,97
—
—
—
-1,74
0,74
3,54
-0,42
10,58
3,68
0,87
1,34
14,21
-7,80
-5,04
-22,23
51,71
-18,17
-41,38
—
—
-12,85
-10,12
27,94
12,19
-8,11
-40,73
-32,62
-68,61
-1,74
0,157
2,310
17,930
7,312
1,228
3,149
5,215
—
—
1,365
0,330
2,176
14,535
0,953
3,548
0,178
0,389
7,856
0,156
2,354
17,380
7,360
1,227
3,152
5,300
—
—
1,350
0,338
2,196
14,250
0,950
3,382
0,172
0,406
7,845
0,156
2,264
17,300
7,250
1,227
3,084
5,110
—
—
1,350
0,324
2,162
14,220
0,935
3,350
0,172
0,376
7,800
0,157
2,354
18,340
7,380
1,287
3,214
5,375
—
—
1,380
0,338
2,196
14,780
0,964
3,730
0,179
0,406
7,955
7
575
1056
78
4
3931
5352
—
—
8
169
237
3126
80
873
6
9687
99
19
438
381
19
1
5498
6194
—
—
6
702
152
1187
67
444
3
97281
31
2,198 2,182 0,73 -11,73 2,188 2,180 2,180 2,198
7,400 7,400 — 12,25 7,400 7,400 7,400 7,400
—
— —
—
—
—
—
—
5
8
—
2
7
—
—
— —
—
—
—
—
—
7,100 7,075 0,35 -3,69 7,029 7,075 6,955 7,100
5,280 5,235 0,86 -17,99 5,314 5,295 5,220 5,400
—
11
1026
3,400 2,226
8,000 7,362
1,250 0,279
0,115
6,350
3,932
0,439
—
— 1529 SM Olidata 1X
7,500 7,069
35
Openjobmetis 1X
6,745 5,707 5643 1065 OVS 1X
P
p/mez.
Capit.
p/u propri Div/p in mln
(7)
(8) ¤ (9)
La Doria 1X
Landi Renzo 1X
Lazio
Leonardo-Finmecc. 1X
Luxottica 1X
LVenture Group 1X
1,903
4,404
0,266
O
Contr.
N.ro Quant. tot. in
Cont. (mlg) ¤(mlg)
1,240 4,048 2,823
2,220 2,540 2,329
1,458 3,178 1,688
0,231 1,069 0,290
1,310 6,290 2,118
0,944 1,950 1,126
4,074 7,990 4,817
0,152 0,395 0,182
4,982 7,265 6,647
0,070 0,532 0,081
0,049 0,293 0,064
8,550 20,290 12,902
14,150 22,450 20,939
123 1236 m Nice 1X
27 6027 MC Noemalife )
27 6136 Nova Re )
U
V
7,880
6,605
9,480
5,445
2,804
2,989 161633 1287
2,5201250248 1082
6,698
23 1083
2,891 42804 1352
1,615 121903 1243
14,327 29,544 17,791
1,050 1,350 1,193
7,135 10,300 8,766
Y
LC UBI Banca 1X
LC Unicredit 1X
Unicredit r nc
LC Unipol 1X
LC UnipolSai 1X
49 6032 MC Valsoia 1X
109 1308 MC Vianini I. 1X
388 1310 m Vittoria 1X
2,698
2,362
1,580
0,270
1,895
1,067
4,250
0,169
6,135
0,074
0,053
12,850
19,910
10.08.09
02.05.16
23.05.16
16.05.16
22.04.02
23.05.16
23.11.15
01.06.15
28.02.11
18.04.16
23.05.16
23.05.11
23.05.16
22.05.06
23.05.11
02.05.16
254 0,0703 30.05.16
62
—
— 0,0200 04.06.07
—
—
— — —
— 0,0440 10.05.04
3
21 21,41 1,45 — 96
—
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8,775 13,620
5,760 14,180
4,852 10,790
6,230 15,220
0,283 1,618
3,900 11,041
2,464 4,560
6,450 10,770
17,260 32,550
0,785 2,546
10,800 13,780
3,102 5,510
12,190 17,370
7,295 11,090
0,017 0,080
0,520 1,820
3,874 5,575
1,206 3,368
6,570 9,795
0,440 0,935
9,210 10,090
0,140 0,380
145,000 146,000
4,480 9,600
2,360
1,815
6,015
2,040
1,314
2,564
2,336
1,548
0,260
1,811
1,050
4,118
0,161
6,015
0,072
0,050
12,160
19,240
0,6200
0,0470
0,6600
0,0900
0,6000
0,0200
0,2500
—
0,5000
0,1000
—
0,0470
0,1400
0,1700
0,0400
0,0240
0,0245
0,1500
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— 424 0,1100 19.05.08
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— 109
—
— 13 0,0300 19.05.08
— 153 0,1030 19.02.06
— 156
—
—
7
—
T
2,564
2,346
1,578
0,265
1,895
1,066
4,250
0,161
6,020
0,072
0,051
12,300
19,610
4 16,68 1,24 3,21
53 71,01 2,96 —
—
— — —
74
706
1193
251
23
3719
4542
—
—
120
139
462
3636
249
94
27
1141
310
403
83 332 28,01 6,85
1
—
— 19,13 1,52
1944 8333 6770 neg. 4,24
1930 403 10952 28,56 6,53
31
35
10 11,53 0,74
287
6 695 19,14 3,68
166 582 385 31,76 0,82
17
22
4 neg. 0,14
5
4
— neg. 0,60
56 178
70 neg. -1,52
1
1
— neg. 2,92
2,508 3,750 3,419 1262 6022 MC Tamburi Inv. 1X
0,329 0,600 0,533 286 1031 Tas 1X
3,500 4,298 3,911 5352
Technogym
0,001 1,316 0,8031257951 1193 LC Telecom Italia 1X
0,533 1,122 0,650 370278 1260 Telecom It. r nc
8,530 15,340 12,316 45252 1194 LC Tenaris 1X
3,536 5,120 4,880 83787 1360 LC Terna 1X
0,708 2,040 0,899 626 6049 m TerniEnergia 1X
0,441 0,815 0,508 712 1038 m Tesmec 1X
0,037 0,074 0,047 46802 1553 SM Tiscali 1X
46,810 98,000 53,174 777 1331 MD Tod's 1X
12,320 17,550 14,277
7 1837 Toscana Aeroporti 1X
1,025 3,544 1,358 5638 1511 MD Trevi )
6,605 9,482 7,302
71 1063 m Txt e-solutions 1X
2,641
2,347
1,562
0,265
1,837
1,066
4,155
0,161
6,064
0,073
0,051
12,559
19,623
—
2,04
3,68
1,23
—
0,64
4,79
—
—
—
—
2,16
0,96
—
1,13
—
—
1,91
3,130 5,450 4,028 1133 1027 MD Rai Way 1X
4,000 4,050 -1,23 -15,90 4,011 4,028 3,980 4,100
2,070 2,748 2,315
25 1342 SM Ratti 1X
2,298 2,248 2,22 -1,79 2,298 2,298 2,298 2,298
0,389 1,320 0,765 51386 1564 MD RCS Mediagroup 1X 0,814 0,805 1,12 31,60 0,812 0,808 0,806 0,820
12,800 27,740 26,411 5700 1221 LC Recordati 1X
27,030 27,000 0,11 12,63 27,148 27,000 27,000 27,300
0,269 0,433 0,315 1332 1238 m Reno De Medici 1X
0,298 0,297 0,30 -17,67 0,299 0,300 0,297 0,302
58,450 136,300124,927
75 1345 m Reply 1X
117,500 115,000 2,17 -8,15 116,149 115,100 114,600 117,500
0,415 0,714 0,642 2687 1085 SM Retelit 1X
0,662 0,630 5,00 10,86 0,661 0,639 0,639 0,670
0,147 0,330 0,173 575 1549 SM Ricchetti 1X
0,167
— — -31,58 0,163 0,167 0,160 0,168
0,070 0,226 0,089 1261 1228 Risanamento )
0,086 0,083 3,48 -32,09 0,085 0,082 0,082 0,086
0,360 0,670 0,409 1448 1028 SM Roma A.S.
0,400 0,389 2,83 -19,43 0,392 0,390 0,385 0,400
0,536 1,455 0,605
27 6047 SM Rosss 1X
0,604
— — -35,31 0,604 0,604 0,604 0,604
9,525
69 1590 m Sabaf 1X
11,245 388 1481 m Saes G. 1X
8,620 130 1505 m Saes G. r nc
6,768 737 1091 MD Safilo Group 1X
0,368 816461 1247 LC Saipem 1X
5,931
— 1248 Saipem r
2,923 29724 1075 LC Salini Impregilo 1X
7,458
7 1076 Salini Impregilo r nc
19,104 5628 1057 LC S. Ferragamo 1X
1,572 87438 1222 MD Saras 1X
13,138
55 1008 MC Save 1X
3,632
66 6037 m Servizi Italia 1X
14,161
30 1068 m Sesa
8,341 1901 1123 MD Sias 1X
0,021 1936 6044 SM Sintesi 1X
0,728 1076 1297 SM Snai 1X
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1,499 5053 1276 m Sogefi )
8,273 179 1618 Sol 1X
0,516 701 1032 SM Sole 24 Ore sp
9,762
95
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—
— 1550 Stefanel r nc
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-2,07
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-51,95
-50,85
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—
—
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—
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S
0,46
0,85
-1,27
2,67
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-0,85
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neg.
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21,82
51,95
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7,70
—
—
neg.
neg.
17,03
21,66
39,18
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7,23
2,94
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-0,72
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5,06
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0,82
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0,35
1,01
3,33
R
242 1013 m Panariagroup I.C. 1X 2,612 2,600
9679 1110 MD Parmalat 1X
2,362 2,342
6504 1180 MD Piaggio 1X
1,558 1,578
2451 6029 SM Pierrel )
0,269 0,262
284 1206 SM Pininfarina 1X
1,823 1,900
157 6045 SM Piquadro )
1,055 1,064
16 1567 m Poligrafica S.F. 1X
4,118 4,128
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0,161 0,168
69329 1009 LC Poste Italiane 1X
6,115 5,960
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0,074 0,073
8851 1465 SM Premuda 1X
0,050 0,050
193 1558 m Prima Ind. 1X
12,710 12,020
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3
1013
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140
1
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—
—
8
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332
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—
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11,225
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—
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—
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9
—
2041
—
21
3
38
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—
2569
—
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2
5
—
167
—
22
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55
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—
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—
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—
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—
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27
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—
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neg.
neg.
neg.
21,81
—
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—
neg.
15,23
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neg.
984,82
neg.
—
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—
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—
—
0,52
1,49
—
2,52
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4,09
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4,00
—
—
4,64
—
1,30
—
—
—
—
4,20
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3682
1
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—
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1820
—
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15
—
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—
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02.05.16
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23.05.16
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13,900
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—
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10
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652
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45141
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19
171
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neg.
28,55
neg.
neg.
neg.
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neg.
17,69
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neg.
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—
—
—
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4,00
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—
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—
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9931
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1640
259
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—
0,0200
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—
2,0000
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—
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—
—
—
— — —
—
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neg.
neg.
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neg.
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neg.
neg.
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—
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—
5,270
15,510 36,780 23,340 6810 1284 LC Yoox Net-A-Porter ) 21,670 20,790 4,23 -38,56 21,257 20,950 20,450 21,860
Z
45
12
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—
—
—
—
—
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—
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—
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23.05.16
23.05.16
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18.04.16
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— 1887
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7 neg. -0,18 —
—
— — —
08.05.06
08.05.06
20.06.16
—
480 0,2350 09.05.16
7 0,2500 24.05.04
— 0,0300 19.05.08
Elaborazione a cura de Il Sole 24 Ore su dati forniti da BIt Market Services
WARRANT
CONVERTIBILI
Prz
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0,027
—
Z Azioni
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0,150 1363 Caleffi 20
Prz
Prz
Contr
vwap ¤ vwap ¤ chi. ¤ Min ¤ Max ¤
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0,036 0,034 0,037 0,036 0,036
— 0,127 0,130
— 0,001 0,001
—
—
0,031 1366 Ergycapital 16
—
0,074
0,761 6030 Noema L.17 (A)
0,550
0,979 1098 Space2
— 0,650 0,552
—
0,290
0,715 1364 Tamburi 20
— 0,387 0,356
—
—
Quant. tot.in
totali mlg¤
15000
—
Prz
Data
Scad.
1 07.07.20
— 30.06.20
Val.
Date
eserc.
di Delta teorico
¤ (4) (WxA)
(2) ¤(3)
God.
Titolo
30-06
26-06
0,690
1,350
Rap.
3
1
—
—
— 15.12.16
0,600
1
0,423 0,423 0,571 0,423 0,423
86
— 31.10.17
6,930
1
—
—
—
..
9,500
—
—
—
— 30.06.20
3,750
1
0,38 0,019
0,58 0,300
—
—
0,66 1,633
—
—
0,34 0,244
P.Vwap
Pr.Chi.
Rend.
01.07
01.07
Eff.ld
Pr./Sc.
Qt ¤
Agronomia 14-19 8% (*)
—
—
Bomi 6% 15-20
—
—
5,69
83,07
30-06
CdR Advance 14-19 6,5% (*)
—
—
4,94
69,04
—
20-05
Chl 14-18 6%
101,00
101,00
— 2960,61
40
30-06
Digitouch 15-20 6% (*)
30-11
Energy Lab 14-19 7% (*)
31-12
(1) % (mlg)
13,93 3767,88
—
—
—
—
5,20
66,40
100,00
100,00
6,99
76,42
—
9
Enertronica 14-16 7,5% (*)
—
—
9,96
23,01
—
31-12
Eukedos 12-16 3%
—
—
13,25
42,61
—
11-09
Frendy Energy 13-18 (*)
—
—
0,77
32,70
—
05-12
Mod.Brambrilla 14-19 7%(*)
—
—
5,99
-22,55
—
25-07
Piteco 4,5% 15-20
—
—
2,66
15,23
—
11-10
Sias 05-17 2,625%
—
102,06
0,52
38,36
—
01-01
TE Wind 13-18 6% (*)
—
—
9,55
408,13
—
(*) Titoli quotati al mercato AIM.
Fonte: Thomson Reuters
Titoli trattati:
1.099.272.280
FTSE ITALIA MIB STORICO E SCAMBI
Controvalore Euro:
2.542.924.648
01/01/75 = 1000
Contratti Totali:
336.210
16400
Dati Aggregati:
Titoli Quotati 269
In rialzo
137
In ribasso
80
Invariati
19
Non rilevati
33
Indice Ftse Mib Storico
Scambi
Milioni di euro
1/06
1/07
7000
15600
5000
14800
3000
14000
Var Var %
Indice
01.07 % annua
FTSE MIB STORICO 2.1.75 = 1000
Generale
14826,76 1,67 -20,67
Settoriali
16570,43 2,13 1,11
Energia
Materiali di Base 35639,12 1,36 19,09
13131,69 -1,31 -6,50
Chimico
Risorse di Base
35414,82 1,36 19,92
28250,63 1,10 -8,05
Industriali
Costruzioni/Mater. 31580,29 2,82 -9,83
Prodotti/Serv.Ind. 28308,38 0,86 -7,78
Beni di Consumo 69677,90 1,73 -18,80
Auto/Componenti 79945,60 1,91 -22,71
Prodotti Alimentari 54729,62 0,19 5,46
Beni Person./Fam. 58693,45 1,96 -20,43
108211,34 0,46 11,08
Salute
20510,80 2,40 -19,51
Servizi
Commercio
96578,94 4,33 -29,96
Media
11600,88 1,53 -14,05
Turismo/TempoLib. 26645,28 1,82 -14,66
Telecomunicazioni 13429,40 0,63 -35,22
24118,75 0,29 3,71
Utilities
9012,61 -0,60 -47,33
Finanziari
Banche
7044,69 -1,86 -54,22
Assicurazioni
11400,62 1,52 -34,29
Servizi Finanziari 61268,69 0,80 -30,17
23918,94 0,56 -16,03
Tecnologici
1000
ALTRI INDICI
FTSE It. Micro Cap
NaN
FTSE It. Small Cap 16210,59
Caboto Bca Intesa 2258,15
Sole 24Ore
1098,86
Comit Glob.R
967,07
Comit Gl.+R
936,18
Comit Gl.R 10/40
61,21
Comit Per. R
3773,44
Comit Per.+R
3680,55
Comit Per.R 10/40
79,94
Comit NM R
54,45
Comit S.Cap R
81,41
Comit (1972=100)
Bancario
430,32
Finanziario
445,79
Assicurativo
3133,39
Comunicazioni
1426,93
Immobiliare
101,46
Industriale
601,50
Trasp.-Tempo lib. 2258,15
Mediobanca (2006=100)
Total Return
73,52
Assicurazioni
37,31
Banche
16,13
Industriale
77,80
30 maggiori
44,14
NaN NaN
0,85 -16,18
2,47 -7,63
— -29,75
0,87 -20,24
0,87 -20,13
0,80 -21,11
0,87 -17,81
0,87 -17,71
0,80 -19,39
0,98 -8,89
0,61 -15,91
2,01 -51,09
1,71 -25,56
2,33 -32,60
1,13 -6,74
0,91 -25,00
1,62 -8,53
2,47 -7,63
1,97 -22,30
2,30 -36,06
2,09 -52,68
1,51 -7,79
1,68 -26,14
70 medie
Minori
Az. senza voto
Star
89,24
27,27
73,13
144,64
INDICI ORA PER ORA
FTSE MIB
Apertura
16384,72
10:30
16327,86
11:30
16187,79
12:30
16070,56
13:30
16092,10
14:30
16223,82
15:30
16236,33
16:30
16251,49
17:30
16279,27
18:30
16275,67
11:00
16253,60
12:00
16053,37
13:00
16065,75
14:00
16113,63
15:00
16230,10
16:00
16217,58
17:00
16242,66
18:00
16302,30
Massimo
16446,17
Minimo
16013,33
1,70 -18,18
1,19 -15,39
1,89 -31,79
1,41 -7,37
MID Cap
29254,44
29389,85
29275,09
29227,29
29250,75
29363,94
29347,04
29369,72
29408,42
29414,12
29252,23
29212,87
29211,87
29268,32
29399,16
29356,90
29377,46
29385,77
29446,95
29185,32
All Share
17970,58
17932,21
17782,29
17671,56
17690,23
17826,81
17833,94
17846,69
17880,69
17880,92
17842,18
17659,78
17660,23
17710,93
17835,32
17819,48
17843,03
17900,99
18031,53
17613,58
AIM ITALIA
Pr. Chiusura ¤
Var.
Attuale Prec. Var.% Anno%
Azioni
Abitare In
Agronomia
Ambromobiliare
Assiteca
Axelero
Bio On
Biodue
Blue Financial
Blue Note
Bomi Italia
Bridge M.
Caleido
Capital Progress
CdR Advance
Clabo
Cover 50
Digital Magics
Digitouch
Ecosuntek
Elettra Invest
Energica Motor
Energy Lab
Enertronica
Expert System
Fintel Energia r
First Capital
Frendy Energy
Gala
Gambero Rosso
Giglio
Giorgio Fedon
Glenalta Food
Go Internet
Green Power Gr
H-Farm
Ikf
Imvest
Ind Stars It2 wr
Ind Stars Italy2
Iniziat. Bresciane
Innovatec
It Wine Brands
Italia Independent
KI Group
Leone Film Gr
Lucisano Med Gr
Luve
Mailup Spa
Masi A.
Mc-Link
Methorios
Mobyt
Modell. Branbilla
Mondo TV France
Mondo TV Suisse
MP7 Italia
Net Insurance
Neurosoft
Notorius Pict
Piteco
Piteco CV 15-20
Plt Energia
Poligrafici Printing
Primi sui motori
Primi sui motori rts
Rosetti Marino
Safe Bag
Siti B&T
Smre
Softec
TBS Group
TE Wind
Tech Value
Tecnoinvestimenti
Triboo Media
Visibilia Editor
Vita
WM Capital
Zephyro
166,000 164,000
0,027
0,028
2,960
2,900
1,350
1,350
1,980
1,960
11,700 11,820
3,950
3,950
2,010
2,010
2,840
2,840
2,128
1,996
3,030
3,030
1,820
1,820
9,610
9,650
0,710
0,680
0,950
0,970
9,330 10,000
4,220
4,220
1,834
1,857
5,100
5,100
3,730
3,576
2,700
2,700
1,206
1,206
4,980
4,844
1,950
1,970
3,550
3,550
0,842
0,842
0,405
0,407
1,400
1,406
0,518
0,539
2,000
1,960
13,400 13,400
9,600
9,600
1,576
1,576
4,000
4,000
0,765
0,765
—
0,024
0,420
0,400
0,605
0,605
9,550
9,550
16,700 16,600
0,510
0,511
9,150
9,150
6,890
6,900
2,680
2,700
2,550
2,550
1,440
1,464
9,250
9,250
2,136
2,136
4,040
4,094
5,000
5,070
0,047
0,050
1,961
1,941
3,902
4,030
0,119
0,116
1,475
1,400
1,200
1,200
11,150 11,150
1,408
1,408
0,926
1,010
3,850
3,900
107,000 107,000
2,190
2,200
0,238
0,238
1,123
1,150
—
0,000
35,380 35,380
0,781
0,781
8,150
8,150
2,480
2,500
2,250
2,340
1,505
1,505
—
0,295
2,800
2,800
3,478
3,400
2,450
2,500
0,105
0,105
0,061
0,061
0,220
0,220
7,855
7,685
OPZIONI
Dati al 01.07
Base Mese T
FTSE MIB
Vol.tot. 16229
15500 Lug C
16000 Lug C
16250 Lug C
16500 Lug C
17000 Lug C
17250 Lug C
17300 Lug C
17500 Lug C
17750 Lug C
18000 Lug C
19000 Lug C
17000 Ago C
18000 Ago C
18500 Ago C
19000 Ago C
19500 Ago C
16000 Set C
17000 Set C
18000 Set C
20000 Set C
18000 Dic C
18500 Dic C
22000 Giu C
Prez. Vol.
1,22
-3,91
2,07
—
1,02
-1,02
—
—
—
6,61
—
—
-0,41
4,41
-2,06
-6,70
—
-1,24
—
4,31
—
—
2,81
-1,02
—
—
-0,32
-0,43
-3,90
2,04
—
—
—
—
—
—
5,00
—
—
0,60
-0,20
—
-0,14
-0,74
—
-1,64
—
—
-1,32
-1,38
-5,79
1,03
-3,18
2,59
5,36
—
—
—
-8,32
-1,28
—
-0,45
—
-2,35
-50,00
—
—
—
-0,80
-3,85
—
—
—
2,29
-2,00
—
—
—
2,21
Vwap Apert.
Min.
Max
7,79 166,000 165,000 162,000 166,000
-95,89
0,027
0,029
0,026
0,029
-46,68
2,960
2,860
2,860
3,000
-28,50
1,350
—
—
—
-64,00
1,980
1,980
1,900
2,060
93,07 11,700 12,020 11,500 12,020
-18,05
3,950
4,000
3,950
4,050
—
2,010
—
—
—
1,07
2,840
—
—
—
-27,37
2,128
1,996
1,996
2,128
-56,59
3,030
—
—
—
-60,94
1,820
—
—
—
-0,47
9,610
9,455
9,455
9,610
-14,92
0,710
0,696
0,682
0,715
-62,60
0,950
0,969
0,950
0,969
-51,98
9,330
9,800
9,330
9,800
-9,71
4,220
—
—
—
-22,94
1,834
1,818
1,817
1,834
-62,50
5,100
—
—
—
-39,55
3,730
3,730
3,730
3,730
2,700
—
—
—
-10,89
-40,59
1,206
—
—
—
35,62
4,980
4,850
4,850
5,240
3,39
1,950
1,996
1,950
2,000
-3,32
3,550
—
—
—
-0,49
0,842
—
—
—
-57,33
0,405
0,409
0,405
0,418
-88,52
1,400
1,331
1,331
1,420
-63,52
0,518
0,525
0,518
0,525
17,65
2,000
1,960
1,960
2,000
69,62 13,400
—
—
—
-1,74
9,600
9,550
9,550
9,600
-46,94
1,576
1,541
1,540
1,576
-34,43
4,000
—
—
—
-23,35
0,765
0,765
0,765
0,765
—
—
—
—
—
-21,50
0,420
0,390
0,390
0,420
18,63
0,605
—
—
—
9,550
—
—
—
-2,35
-27,33 16,700 16,700 16,700 16,700
-60,47
0,510
0,520
0,498
0,520
-15,36
9,150
—
—
—
-79,88
6,890
7,000
6,300
7,000
-14,79
2,680
2,622
2,622
2,680
-5,90
2,550
—
—
—
-41,42
1,440
1,433
1,433
1,440
-17,48
9,250
9,350
9,350
9,350
-2,09
2,136
—
—
—
-9,82
4,040
4,104
4,030
4,104
-2,91
5,000
5,000
5,000
5,000
-92,70
0,047
0,051
0,047
0,051
-17,88
1,961
1,961
1,961
1,961
41,68
3,902
3,902
3,902
3,902
-1,73
0,119
0,119
0,119
0,123
-53,91
1,475
1,420
1,420
1,510
-38,21
1,200
—
—
—
-44,67 11,150
—
—
—
5,07
1,408
—
—
—
-63,77
0,926
0,980
0,924
0,980
17,02
3,850
3,900
3,850
3,930
— 107,000
—
—
—
2,34
2,190
2,160
2,120
2,200
58,56
0,238
—
—
—
-88,86
1,123
1,160
1,060
1,160
-99,64
—
—
—
—
-1,45 35,380
—
—
—
-17,63
0,781
0,815
0,781
0,815
8,150
—
—
—
1,88
2,480
2,480
2,480
2,480
-18,37
-78,37
2,250
2,250
2,250
2,250
-6,58
1,505
—
—
—
—
—
—
—
—
-31,71
2,800
—
—
—
8,69
3,478
3,478
3,478
3,478
-36,56
2,450
2,588
2,400
2,588
-89,04
0,105
—
—
—
-48,05
0,061
—
—
—
-78,41
0,220
—
—
—
-12,68
7,855
7,855
7,855
7,855
Num.
Contr.
Cont. Quant. Tot.¤
6
27
4
—
41
28
8
—
—
11
—
—
2
9
2
6
—
3
—
2
—
—
28
8
—
—
3
29
8
3
—
6
3
—
1
—
4
—
—
1
10
—
53
3
—
2
1
—
10
1
24
1
1
16
18
—
—
—
12
8
—
54
—
11
33
—
6
—
1
1
—
—
—
2
19
—
—
—
1
— 44000
507000 14000
1000
3000
—
—
23000 46000
8000 94000
5000 18000
—
—
—
—
37000 74000
—
—
—
—
—
4000
15000 10000
5000
5000
2000 15000
—
—
3000
5000
—
—
1000
3000
—
—
—
—
22000 111000
10000 20000
—
—
—
—
13000
5000
25000 35000
20000 10000
4000
7000
—
—
11000 104000
4000
6000
—
—
3000
2000
—
—
98000 40000
—
—
—
—
—
3000
19000 10000
—
—
10000 65000
1000
4000
—
—
2000
3000
—
1000
—
—
6000 22000
—
1000
243000 12000
1000
2000
1000
2000
286000 34000
11000 16000
—
—
—
—
—
—
12000 11000
7000 25000
—
—
63000 135000
—
—
10000 11000
851000
—
—
—
13000 10000
—
—
1000
1000
1000
2000
—
—
—
—
—
—
2000
5000
17000 41000
—
—
—
—
—
—
—
2000
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
Open
Int.
Op.Int. 452364
931 65 264
565 662 5118
412 144 272
285 920 2904
112 1336 4123
62 87 600
55 70
68
31 1073 3366
14 78 283
5 105 4917
0 705 8459
395 1037 1245
122 217 3014
57 347 759
23 117 488
6 52 315
1059 102 272
557 1112 2175
231 431 3988
12 103 2191
524 123 4496
377 80 3957
137 89 162
DIRITTI
LVenture Group
Nr. 11 nuove azioni ordinarie (godimento regolare 01/01/2016), prive del
valore nominale, ogni 20 azioni ordinarie possedute (ovvero ogni 20 diritti
d'opzione posseduti) al prezzo di Euro 0,512 per azione. Operazione dal
20/06/16 (giorno dal quale il titolo quota “ex diritto di opzione”) al 07/07/16
inclusi. Trattazione dei diritti in Borsa dal 20/06/16 al 01/07/16 inclusi.
Fattore di rettifica AIAF az. Ord.: 0,95545577
Tabella della parità dei diritti:
Az.
Diritto
Az.
Az.
Diritto
Az.
Ex
az. ordinaria
piena
Ex az. ordinaria
piena
1,7500
0,6809
2,4309
1,1000
0,3234
1,4234
1,7000
0,6534
2,3534
1,0500
0,2959
1,3459
1,6500
0,6259
2,2759
1,0000
0,2684
1,2684
1,6000
0,5984
2,1984
0,9500
0,2409
1,1909
1,5500
0,5709
2,1209
0,9000
0,2134
1,1134
1,5000
0,5434
2,0434
0,8500
0,1859
1,0359
1,4500
0,5159
1,9659
0,8000
0,1584
0,9584
1,4000
0,4884
1,8884
0,7500
0,1309
0,8809
1,3500
0,4609
1,8109
0,7000
0,1034
0,8034
1,3000
0,4334
1,7334
0,6500
0,0759
0,7259
1,2500
0,4059
1,6559
0,6000
0,0484
0,6484
1,2000
0,3784
1,5784
0,5500
0,0209
0,5709
1,1500
0,3509
1,5009
0,5000
—
0,5000
Quotazione diritti: 0,0010 ¤ che corrisponde ad un valore dell’azione di 0,5138
¤ contro una quotazione odierna di 0,5195 ¤
LEGENDA
BORSA ITALIANA
CALENDARIO DI BORSA: Luglio 2016: Venerdì 15 (ore 8,45): scadenza
futures su azioni e opzioni; scadenza futures su indice;
revisione/ribilanciamento indici S&P/Mib, Midex, All Star. Giorni di
Borsa chiusa: 2, 3, 9, 10, 16 , 17, 23, 24, 30, 31.
ORARI: per tutti gli strumenti sul mercato MTA (inclusi quelli negoziati
nel segmento STAR e MTA International): 8,00-9,00 Asta di apertura;
9,00-17,25 Negoziazione continua; 17,25-17,30 Asta di chiusura.
NOTE: In neretto i titoli appartenenti al paniere dell’indice S&P/Mib.
Dividendi: i dividendi di STMicroelectronics, Tenaris e BB Biotech,
sono espressi in Euro al cambio Euro/US $ ed Euro/Franco Svizzero
alla data di chiusura del bilancio o, in caso di chiusura dei mercati,
dell’ultimo giorno lavorativo precedente. Le medie mobili sono
calcolate tenendo conto solo dei giorni in cui sono stati effettuati
scambi sul titolo. Per le quantità i valori si intendono in migliaia. Il
numero di azioni dei titoli in fase di aumento di capitale
(contrassegnati dalle apposite note) resta invariato fino all’avvenuta
pubblicazione del nuovo numero sul Listino Ufficiale della Borsa
Italiana. Il numero delle azioni considerato nel calcolo degli indicatori
di cui alle note (4) (5) e (10) è dato dal totale delle azioni che
compongono il capitale sociale.
LEGENDA: I prezzi esposti nella pagina sono arrotondati alla terza cifra
decimale. (1) Minimi e massimi: calcolati a partire dal 2.1.2015, fino
all’ultima seduta, sui prezzi minimi e massimi assoluti di
contrattazione. In grassetto se si sono verificati nell’ultima seduta. (2)
Dividendo lordo: l’ammontare percepito dal possessore di ogni azione
inclusi gli eventuali acconti e l’eventuale parte straordinaria di
dividendo. (3) Prezzo di chiusura ovvero Closing Price. (4) Variazione
percentuale del prezzo di chiusura rispettoJ a quello della seduta
precedente. (5) Variazione percentuale del prezzo VWAP rispetto a
quello dell’ultima seduta dell’anno precedente. In grassetto se il titolo
è entrato nel listino dopo l’inizio dell’anno, in tal caso come prezzo
base viene utilizzato quello di collocamento o quello teorico. (6)
VWAP: Volume Weghted Average Price, il prezzo medio ponderato
calcolato sui dati dell'intera seduta di negoziazione, comprese le fasi
di asta. (7) Prezzo/Utile per azione. L’utile considerato è il risultato
d’esercizio dopo le imposte. Il bilancio preso in considerazione è
l’ultimo approvato dall’assemblea degli azionisti. (8)
Dividendo/Prezzo. Il dividendo utilizzato è quello dell’esercizio
precedente fino al giorno di annuncio del dividendo relativo al nuovo
bilancio. Da tale momento il calcolo viene effettuato sulla base del
dividendo annunciato (provvisorio) sino allo stacco della cedola per
l’esercizio appena chiuso, da allora verrà utilizzato il dividendo
ordinario definitivo; per le società che hanno effettuato aumenti di
capitale il dividendo viene rettificato; per quelle che distribuiscono
dividendi riferiti a più anni, viene utilizzata la quota riferita all’ultimo
esercizio. Allo stesso modo viene considerato il solo dividendo
ordinario per le società che hanno distribuito una quota di dividendo
straordinario dal punto di vista "borsistico". Per i titoli contrassegnati
con (st) è stato messo in pagamento anche un dividendo straordinario
(di qualunque natura esso sia) che viene incluso nel dividendo lordo di
cui alla nota (2). (9) Capitalizzazione in mln ¤: La capitalizzazione
viene calcolata utilizzando il prezzo VWAP. I ratio di bilancio sono
calcolati utilizzando i prezzi non arrotondati.
SIMBOLI: (1) Multipli di bilancio calcolati su dati approvati dal Cda
ma non dall’Assemblea. | i rapporti borsistici: p/u, p/mez. propri,
Div/p, sono stati calcolati utilizzando i dati annunciati nei vari CdA.
Nelle colonne Dividendo Lordo e Data Stacco, l’ultimo dividendo –
storicamente – distribuito. X : Dati di bilancio 2015. 1 : bilancio
consolidato. z : dati di bilancio post fusione. # : L’importo distribuito
è relativo ad un acconto per l’anno successivo. neg.: L’ultimo bilancio
è in perdita. LC: Titolo appartenente all’indice FTSE MIB. m: Società
appartenente al "segmento titoli con alti requisiti (STAR)". MD: Titolo
appartenente all’indice FTSE Mid Cap. SM: Titolo appartenente
all’indice FTSE Small Cap. MC: Titolo appartenente all’indice FTSE
Micro Cap. d: Dividendo. Il calcolo della var. % rispetto al giorno
precedente e di quella annua non tiene conto del dividendo
distribuito; f: Frazionamento; g: Assegnazione gratuita; o: Stacco
diritto opzione; r: Raggruppamento; s: Scissione; st: Dividendo
straordinario; sp: azioni di categoria speciale, per maggiori dettagli
consultare il sito www.gruppoilsole24ore.com. Abbreviazioni: c,
conv: convertibile; p, priv: privilegiata; r, risp: risparmio; r nc:
risparmio non convertibile; n.r.: non rilevato; n.s.: non signific.
quando il rapporto supera mille.
WARRANT: (1) Prezzo di chiusura: Closing Price. (2) Il delta è la
variazione del valore nel prezzo del warrant dovuta ad una variazione
di un centesimo di Euro nel prezzo dell’azione sottostante. (3) Valore
teorico è il valore del warrant che si ottiene in base al modello
probabilistico adottato (modello binominale per il calcolo di
un’opzione di stile americano) e che tiene conto del livello dei tassi di
interesse, dividendi e variabilità registrata dai prezzi del titolo
sottostante negli ultimi 9 mesi. Il valore teorico viene inoltre calcolato
nell’ipotesi di esercizio del warrant alla data di scadenza. (4) Prezzo
d’esercizio riferito alla singola azione. (A) Prezzo di esercizio: ¤7,00 se
esercitato in ottobre 2016; ¤7,20 se esercitato in ottobre 2017.
CONVERTIBILI: Valuta di regol.: 3 giorni. Rendimento effettivo a
scadenza della componente obbligazionaria, inteso come rendimento
"to worst", ossia se callable il rendimento è calcolato alla data di
esercizio CALL più prossimo. (1) Il premio di conversione indica lo
svantaggio, lo sconto rappresenta il vantaggio derivante dalla
conversione immediata in azioni. mneg: molto negativo. n.s.: non
significativo.
OPZIONI: La tabella delle opzioni include una selez. dei contratti più
scambiati. A parità di volumi i contratti vengono scelti sulla base del
numero delle pos. aperte (open interest). Base: prz di esercizio (strike)
dell’opzione; nel caso dei contratti su indice di Borsa è espresso in
punti indice, nel caso di contratti su azioni è espresso in Euro. T:
tipologia dell’opzione, C (call) se è un diritto a comprare; P (put) se è
un diritto a vendere. Prez: prezzo di chiusura, è espresso in punti
indice nel caso di opzioni sugli indici e in Euro nel caso di opzioni su
azioni. Viene calcolato sulla media dei prezzi, o quotazioni, degli
ultimi minuti di contrattazione. Vol: volume. Numero dei contratti
standard scambiati nel corso della seduta. Open Int.: open interest. É il
num. dei contratti in essere (ancora aperti) dello stesso tipo. Il numero
di titoli sottostanti ad ogni contratto è il seguente: Buzzi Unicem, Exor,
Generali, Italcementi, Gtech, Prysmian, Tod’s 100; Acea, Ansaldo,
Atlantia, Autogrill, Azimut, Enel, Eni, Erg, Diasorin, Fiat, Finmeccanica,
Geox, Luxottica, Mediobanca, Mediolanum, Pirelli C., Saipem, S.
Ferragamo, STMicroelectronics, Tenaris, Ubi Banca, Unipol 500; B.ca
Popolare Em. Romagna, B.co Popolare, Campari, Enel Green Power,
Fondiaria-Sai, Intesa-Sanpaolo, Intesa-Sanpaolo r, Mediaset,
Mondadori, Parmalat, Saras, Snam Rete Gas, Telecom It., Telecom It. r,
Unicredit 1000; A2A, B.P. Milano, Monte Paschi, Terna 5000.