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AGENDADIGITALE.EU (WEB)
12-10-2016
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IL PRIMO GIORNALE SULL'AGENDA DIGITALE ITALIANA
MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE 2016
Direttore responsabile: Alessandro Longo
INFRASTRUTTURE ANAGRAFE UNICA
SMART CITIES & COMMUNITIES EGOV COMPETENZE DIGITALI ECOMMERCE STARTUP
IDENTITÀ DIGITALE
FATTURAZIONE ELETTRONICA
INDUSTRY 4.0
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HOME » Infrastrutture » Mercato delle torri cellulari, ecco cos'è e perché è al boom
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Gli Essenziali
RETI
Mercato delle torri cellulari, ecco cos'è e perché è al
boom
Il mercato delle torri di telecomunicazione è in continuo sviluppo, e si
prevede che nel mondo, dal 2016 al 2021, abbia una crescita annua
composita del 25,2%. Vediamo le diverse tipologie di torri e le dinamiche in
atto
di Achille De Tommaso, Aquarius Logica CH
L’evoluzione del business delle telecomunicazioni (in questo
caso soprattutto mobili) sta drammaticamente cambiando il
profilo del settore: con l’aumento della concorrenza,
di Alessandro Longo,
Nello Iacono
Agenda digitale italiana:
lo stato dell'arte tra
decreto e altre norme
Dopo il Dl Crescita 2.0, le misure avviate per
la Pa digitale, le tre priorità fatturazione
elettronica, identità digitale e anagrafe unica.
Il Piano nazionale banda larga e banda ultra
larga. La Strategia Italiana per la Crescita
Digitale. Italia Login. Il nuovo Cad. Ecco come
sta per cambiare l'Italia grazie alla spinta
politica nell'innovazione (aggiornamenti in
progress. Ultimo: 3 agosto 2016)
operatori grandi e piccoli, ma con lo scopo comune di
ridurre i costi, non disdegnano infatti di usare infrastrutture
condivise. Anzi, vista l’appetibilità delle stesse a causa delle
sempre maggiori necessità di copertura, ne stanno facendo
un business a se stante.
Il “Mercato delle Torri di Telecomunicazione” è oggi in
continuo sviluppo, e si prevede che nel mondo, dal 2016 al 2021, abbia una crescita annua composita
del 25,2%.
Le tipologie di queste torri sono varie: alimentate da fonti rinnovabili o no; da tetto, da terra,
triangolari, quadrate, tubolari. Possedute da operatori tlc o da aziende indipendenti; o da joint venture.
Ci sono resistenze allo sviluppo di questo mercato causate da timori ambientali; ma, secondo gli
analisti, il business sarà inarrestabile.
di Alessandro Longo
Industry 4.0: salvare
l'Italia è possibile (ma
serve un passo in più)
Molti applausi per un piano
governativo che per una
volta ci mette all'avanguardia. Solo sulla
carta, però, per ora. Adesso è il momento
della prova sull'economia reale. E chissà se se
le nostre troppo piccole e culturalmente
arretrate pmi riusciranno a cogliere la zattera
della salvezza. Davvero l'ultima, per una Italia
che procede rapida verso il declino
industriale
Si sta lentamente formando, anche in Europa, un mercato per le torri di telecomunicazioni. Un numero
La costruzione di queste torri non è mai stata finora la parte più interessante del mercato del settore
mobile, ma è oggi considerato uno dei più importanti. Gli operatori hanno infatti bisogno di sviluppare
reti di sempre più grandi dimensioni, e che siano meglio in grado di gestire la crescente domanda di
servizi di telefonia mobile. Avere più torri significa infatti ottenere una migliore copertura; ma
l'industria della telefonia mobile lamenta politiche di pianificazione pubblica troppo restrittive, che
rallentano l’installazione di nuove infrastrutture. Il che significa che in un futuro prossimo le torri
possedute da un operatore potranno essere troppo poche, o troppo basse, o potranno non
necessariamente trovarsi installate nei posti giusti.
La necessità di una migliore condivisione tra operatori di infrastrutture che possano aiutare a ridurre i
costi, ha portato quindi anche un numero crescente di aziende indipendenti a considerare
l’acquisizione di queste torri. Queste aziende vengono remunerate con un affitto, con contratti a lungo
di Valeria Portale,
Giovanni Miragliotta,
Osservatori Digital
Innovation del
Politecnico di Milano
A che punto è Spid
(Sistema pubblico
dell'identità digitale) e a cosa serve
Tutto ciò che c'è da sapere su Spid, in un
articolo continuamente aggiornato a cura
degli Osservatori Digital Innovation del
Politecnico di Milano. Come si fa a ottenere
una identità digitale, stato dei servizi
disponibili per utilizzarla e nodi da sciogliere.
Aggiornamento: settembre 2016
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operatori che hanno l’obbiettivo di fare cassa per finanziare i propri investimenti.
Codice abbonamento:
crescente di “società delle torri" viene infatti quotato in borsa; oppure creato e poi venduto, da
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termine da parte degli operatori che le utilizzano.
Ne risulta che il possedere torri è diventato un investimento sempre più attraente sia per investitori
pubblici che privati; ​​d esiderosi di spostare denaro in beni infrastrutturali, che hanno il
vantaggio di fornire rendimenti fissi e a lungo termine.
Il modello è già ben consolidato negli Stati Uniti, con aziende come America Tower, e sta
diventando sempre più popolare anche in Asia e Africa, dove le difficoltà nella costruzione di vasti
insiemi di torri ha portato alla nascita di società specializzate.
Per quanto riguarda il Sud America, in Brasile la società di consulenza Value Partners dichiara che, tra
il 2012 e il 2014, sono state vendute 18.983 torri. Le aziende coinvolte sono state: Oi, Vivo, CTBC, GVT,
Nextel. Per un totale di 3,5 miliardi di dollari circa; al prezzo medio per torre di 185.000 dollari.
In Europa, Telecom Italia ha lanciato un'offerta pubblica della sua Inwit l'anno scorso, che era
seguita alla quotazione di Cellnex in Spagna; e alla vendita da parte di VimpelCom di più di 7.000 delle
sue torri esistenti in Italia.
Telecom Italia aveva inizialmente considerato la cessione di una partecipazione di controllo in Inwit,
ma con l’arrivo di Flavio Cattaneo come AD, a luglio scorso ha deciso di sospendere la procedura di
vendita della società delle torri, per cui erano già arrivate due offerte: dal tandem Cellnex/F2i e da
EiTowers. Uno stop motivato da una riconsiderazione generale delle strategie della compagnia
telefonica. Viene ventilato il fatto che parte delle riconsiderazioni siano dovute a voler verificare, da
parte di Telecom, cosa succederà dalla fusione Wind-3Italia (Sole 24Ore), recentemente approvata dalla
UE.
Telefónica di Spagna, ha pur’ essa separato le sue attività di torri di telefonia mobile in un business
infrastrutturale, che potrebbe un giorno essere venduto o quotato in borsa. Il gruppo aveva
inizialmente annunciato una IPO per la sua Telxius, per poi cancellarla, a fine settembre scorso a causa
di “valutazione inadeguata” in borsa. La Telxius, oltre a gestire l’infrastruttura delle torri di Telefonica è
stata creata anche per inglobare il business delle fibre ottiche marine.
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di Elio Gullo, presidenza
del Consiglio-Funzione
Pubblica
Gullo, CAD: "Ecco la via
per le regole attuative"
Servono modalità di
transizione verso i
regolamenti attuativi dei
servizi fiduciari e sarebbe meglio un testo
unico. E valutare la realizzabilità di
piattaforme nazionali per gli aspetti
trasversali e legati ai diritti di cittadinanza
digitale. Così- scrive uno dei padri del CAD per
Agendadigitale.eu- sarà possibile esprimere
tutta la potenzialità innovativa e modulare del
testo
di Paolo A. Catti,
Associate Partner P4I
Fattura elettronica:
tutto ciò che devi sapere
(i vantaggi, le giuste
strategie)
Perché è fonte di benefici,
come va affrontata, in che modo può portare
valore, perché è corretto, utile e doveroso
considerarla parte di un progetto per
digitalizzare le relazioni B2b. Ecco il quadro
completo, nell'analisi di uno dei massimi
esperti italiani (articolo in progress, ultimo
aggiornamento: sette luglio 2016)
Business similari sono stati ventilati nel Regno Unito, dove alcuni investitori avevano sperato che il
progetto di fusione di Tre e O2 potesse portare alla rottura e successiva vendita della loro joint venture
che si occupa di gestire le torri (sembrava questa fosse una proposta che potesse convincere la UE ad
accettare la fusione). Ma la fusione a maggio è stata comunque bocciata.
Sempre nel Regno Unito, la WIG (Wireless Infrastructure Group), sta raccogliendo alacremente fondi da
investire in queste attività. Pianifica di investire, nei prossimi tre anni, circa 1 miliardo di sterline per
costruire o acquisire infrastrutture di telefonia mobile.
L'azienda, che è sostenuta dal fondo pensione americano Babson Capital, ha già presentato offerte “non
solicited” a gruppi britannici di telefonia mobile. La società possiede, e gestisce con servizi, già più di
2.000 torri di comunicazione nel Regno Unito, Repubblica d'Irlanda e Paesi Bassi, e conta di
poterne gestire altri 1.000 in un prossimo futuro.
Sempre nel Regno Unito esiste un altro operatore di torri indipendente, Arqiva (8.000 torri e 1.150 siti
di trasmissione – 25% posseduto da un fondo australiano e 48% da uno canadese): sembra stia
effettuando una revisione strategica delle sue attività, che la porterebbe a una vendita o quotazione in
borsa, cosa che ha attirato l’attenzione di America Tower. di Paolo Colli Franzone,
Osservatorio Netics
Sanità Digitale: tutto
quello che resta da fare
in Italia
Ecco lo stato dell'arte rispetto alla roadmap di
digitalizzazione della Sanità italiana. A che
punto siamo, quanta strada ci rimane, e
soprattutto quante nuove strade si sono
aperte nel frattempo. Fondamentale che
l'AgID irrobustisca le sue competenze
specialistiche in ambito sanitario e che gli
informatici e gli amministrativisti - una buona
volta - comincino a parlare una lingua
comprensibile agli operatori sanitari e a
coinvolgere il segmento di industria IT
interamente focalizzato sull'healthcare
In Europa il mercato delle torri gestite da operatori indipendenti ha questo ranking (Financial Times):
Olanda, UK, Irlanda, Francia, Spagna, Germania, Italia. Dove Olanda e UK sono molto vicine nel
ranking, e molti osservatori vedono già il Regno Unito passare a breve al primo posto.
Secondo gli analisti queste strutture indipendenti “sbloccano” ingenti investimenti e consentono in
prospettiva una migliore copertura agli operatori di telefonia mobile; senza richiedere a questi maggiori
Archivio newsletter
e ingenti investimenti; questo è molto importante in vista del 5G. Aggiungono però che non è escluso
che alcuni operatori finanziariamente più solidi siano riluttanti a separarsi dalle infrastrutture che
erogano i loro servizi.
Vediamo qualche tipologia di torre e qualche numero:
Prendiamo l’esempio della torre di WIG nell’ aeroporto di Heathrow (diciamo “tipologia urbana”): alta
30 mt., base con tre piedi, e piena di antenne sulla cima.
presenti, oltre ai quattro maggiori operatori, Vodafone, O2, Three e EE, anche alcuni operatori minori.
Il ritorno sul capitale è del 9-10 %. Ovviamente non tutte le torri sono sempre “piene” come questa; in
genere si inizia con un solo operatore; ma l’esperienza insegna che l’incremento di utilizzatori è rapido.
Un esempio di “tipologia rurale” è a pochi chilometri di distanza, in un’area più remota; questa torre è
alta 42m (in aree più remote sono permesse in genere maggiori altezze) e necessita di quattro gambe
per portare il peso supplementare causato dalla sua altezza. Nella parte inferiore della torre vi sono
Codice abbonamento:
sterline. Ogni operatore mobile che la usa paga in funzione della capacità richiesta. Su questa torre sono
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Per costruire il sito ci sono volute circa 300.000 sterline, e i costi di gestione annuali sono di 10.000
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anche due piccoli edifici. Uno ha installate le stazioni base e vari rack di apparecchiature di
telecomunicazione, che diffondono i segnali di telefonia mobile provenienti dalle reti fisse in fibra.
Nell’altro edificio è installato un generatore diesel di grandi dimensioni che garantisce l'alimentazione di
emergenza. Questa torre è quindi come un piccolo “data centre”; e, nella fattispecie, oltre a fornire
servizi agli operatori mobili, eroga anche la connessione di internet back-up per una società di servizi
finanziari; il che le permette l’accesso a Internet se la rete fissa è guasta. Quindi un servizio che non ha a
che vedere con la rete mobile.
Le antenne mobili più recenti possono essere controllate a distanza dal relativo operatore, per
aggiustare l’angolo di diffusione in caso di lacune di copertura. I comandi relativi giungono alle antenne
via cavo, lungo la torre; arrivano da apparati localizzati ai pedi dell’infrastruttura e intestati a cavi in
fibra ottica a banda larga che li collegano con l’operatore.
Le infrastrutture rurali sono ovviamente interessanti; non solo perché è più facile per esse avere edifici
che fungano anche da “data centre”, ma anche perché possono essere più alte e danno una migliore
copertura. Nel 4G, ad esempio, un’altezza maggiore di 10 mt. permette di avere copertura migliore di
2,5 volte.
Da ultimo la salute: la IARC (International Agency for Research in Cancer), l’NTP (National Toxicology
Program) e l’EPA (Environmental Protection Agency) dichiarano che le radiazioni provenienti dalle
torri sono molto al di sotto degli standard di sicurezza e non sono cancerogene. Le radiazioni emesse
dai singoli cellulari sono sicuramente più dannose, a loro parere, di quelle provenienti dalle torri. Il
WHO (World Health Organization) anche assicura che non c’è pericolo. Ci sono stati, però, sia studi che
hanno provato la non pericolosità delle radiazioni, che anche altri che ne abbiano dichiarato il
contrario. A seguito di ciò, e poiché non si è arrivati a conclusioni scientificamente convincenti, in
ambo i casi, il tema è ancora molto dibattuto. E questo fattore offre resistenza alla crescita di questo
mercato.
Le radiazioni non sono il solo generatore di preoccupazioni ambientali; anche il tipo di combustibile
usato preoccupa; e sono quindi sempre più diffuse le torri che allo scopo usano fonti rinnovabili.
Detto ciò, tutti gli analisti concordano che questo mercato sia inarrestabile e che si costruiranno
sempre più torri; sia per il 4G, che per il futuro 5G.
11 Ottobre 2016
T A G : de tommaso, torri, cellulari
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