Da Canna alla grande Ignis ce posto nella Hall of fame

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Da Canna alla grande Ignis ce posto nella Hall of fame
CAMPIONI
Dall'alto: il gruppo dei
grandi nomi entrati nella
Hall of Fame (Ciamillo);
Boscia Tanjevic (Schicchi);
Achille Canna (a destra)
con l'ex et Sandro
Gamba (Ciamillo)
La cerimonia In Cappella Farnese sfila la storia
Da Canna alla grande Ignis
ce posto nella Hall of fame
• Bologna
C'È LA STORIA del basket nella Cappella Farnese. Per la consegna
dei premi Italia Hall of Fame: tutti in piedi per Achille Canna, il
contropiedista della Sala Borsa, nonché vincitore scudetti in maglia Virtus e capitano della Nazionale ai Giochi di Roma. Applausi
per Bianca Rossi e per Boscia Tanjevic, per Iwan Bisson e per
l'Ignis che, dal 1970 al 1979, fu capace di conquistare dieci finali
consecutive in Coppa dei Campioni, affrontando la terribile Armata Rossa, la Jugoplastika, il Bosna, il Maccabi e il Real Madrid.
E' un momento speciale, dove si ride - i duetti tra Tanjevic e il
giornalista Oscar Eleni sono degni di Totò e Peppino - e si applaude, dove ci si commuove e dove ci si alza tutti in piedi, perché Sandro Gamba, che nella Hall of Fame c'è già, tiene un clinic improvvisato su cosa significhi prender parte ai Giochi. E' Gamba che premia il coetaneo (classe di ferro 1932) Canna invidiandogli la partecipazione ai Giochi di Helsinki. «Ho pregato perché qualcuno
prendesse un raffreddore - spiega Gamba -mi sono rifatto andando a Roma da giocatore e a Mosca e a Los Angeles da allenatore».
Ascoltando Gamba si capisce perché Ettore Messina, al suo fianco,
sia così affascinato dall'idea di andare ai Giochi. E che la maglia
azzurra, almeno per questi signori, conti tanto, lo si capisce dall'en-
tusiasmo di Tanjevic, che si propone come et per il 2020 o il 2024.
Poi, intuendo forse che Messina vorrebbe continuare, cambia
obiettivo: «Prima o poi farò il presidente federale», dice, scatenando l'applauso di Gianni Petrucci. Sorridono tutti, perché ci sono
Borghi, Bulgheroni, Ossola, Zanatta, Galleani, Della Fiori, Serafini, Bianchini, Albonico, Coldebella, Ragazzi, Benelli, Palombarini
che sotto la regia impeccabile di Dario Colombo sono uno spaccato
di un basket che ci riporta indietro negli anni. Quando l'Italia aveva tanto da insegnare, più che da imparare.
a. gal.